VerdEtà 81 - Novembre 2021

Page 30

IL RACCONTO

EMAIL FABIO MASSIMO Appena acceso il computer portatile, lo vidi, era il suo primo messaggio mail. Era passato un anno e da molti mesi avevo ripreso a lavorare ed alle 9 ogni mattina accendevo il computer. C. mio marito, mi mandava gli auguri, quasi me ne stavo dimenticando, era il mio compleanno! “Ciao!, auguroni! Come stai? Una ruga in più? Ma dai, non si vede quasi e poi che ti importa? Il tuo spirito è sempre quello e gli acciacchi o le rughe non lo possono modificare. Buona giornata e, mi raccomando, abbi cura di te! Un bacio” Più tardi, in mattinata, suonarono al cancello, il fiorista mi consegnò in dono un’orchidea rosata, sui toni caldi e screziata di rosso. Grande e piena di boccioli. Ho sempre amato le orchidee e C. mio marito se ne è sempre ricordato. Ammetto che rimasi sorpresa, non mi aspettavo né la mail né l’orchidea. Nei fui turbata. Quel giorno non riuscii a lavorare. Tutti quei ricordi dei lunghi anni trascorsi insieme. Non potei resistere alla tentazione e per la prima volta riaprii i vecchi file con le fotografie dei viaggi, degli incontri, degli amici comuni di un tempo. Mi aprii ai ricordi che nell’ultimo anno avevo respinto ed escluso dalla memoria, non dico negandoli, questo no, ma solo per evitare il dolore che mi avrebbero procurato. Ci eravamo conosciuti all’università , poi persi di vista. Dopo un paio di esperienze desolanti con due fidanzati, lo rincontrai per caso su un autobus. Riprendemmo a parlare come se ci fossimo salutati la sera prima, il filo della nostra amicizia non si era mai interrotto. La cosa mi colpì, forse era un segno e pensai che avevo sottovalutato la sua presenza nella mia vita. Forse non era un amico qualuque, un qualunque 30 | VERDETÁ n° 81

compagno d’univeristà. L’ultima relazione si era interrotta da poco in modo devastante ed ipotizzare l’inizio di una nuova non era proprio nelle mie idee, ma dovevo scendere alla prossima fermata e così, malgrado le mie paure, ci demmo appuntamento per il giorno successivo per terminare la nostra chiaccherata. Era solo un vecchio amico. Dopo sei mesi vivevamo già assieme ed allo scadere del primo anniversario dell’incontro sul bus ci sposammo. Era il mio compagno. La comunanza d’interessi per l’arte e per i viaggi, la curiosità per la vita ci teneva legati e ci trascinava in tutte le attività; ci davamo consigli per il lavoro ed il tempo libero non era mai abbastanza per tutte le nostre idee ed I nostri interessi. Quante foto e quanti ricordi! Quanti anni. Arrivò la seconda mail, sempre inaspettata: diceva che di lì a poco sarebbe scaduto un titolo di stato. C. me lo rammenatava e mi dava dei consigli su come reinvestire la cifra in scadenza. Il suggerimento era sensato ed anche utile, non ne avevo voglia ma avrei dovuto comunque pensarci. In genere era lui che si occupava di questi aspetti, io ero più concentrata sugli aspetti pratici della casa, lui invece si occupava della cucina, gli piaceva cucinare aveva imparato da una sua zia e si era appassionato, piatti tradizionali accoppiati ad invenzioni moderne. Era un suo modo per esprimersi ed io ero il suo pubblico, attento e critico. Dopo quelle prime due, le mail continuarono ad arrivare, regolari e distribuite nel tempo, per gli anniversari, per rammentarmi compleanni di parenti, puntualmente per i miei compleanni accompagnate sempre da una pianta, orchidee spesso, ma anche ortensie o ciclamini, mai fiori


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.