VerdEtà 82 - Dicembre 2021

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LE SPEZIE NATALIZIE GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore Durante le feste siamo tutti più buoni? Più buoni non credo, semmai più grassi. Buoni sono i profumi e i sapori che ci accompagnano, ci trasportano come su un tappeto volante da una pietanza all’altra, da un vino rosso fiammeggiante a uno torbido e liquoroso, magari dal gusto speziato. Eccoci al punto. Le spezie. Il tappeto volante su cui siamo mollemente adagiati odora di zenzero, di chiodi di garofano, più tardi di cannella e poi di pepe che rivaleggia con lo zafferano. Ma perché proprio le spezie, perché una concentrazione di questi condimenti nei giorni speciali delle feste di fine anno? Certo, per insaporire i piatti che si susseguono a ritmo indiavolato. Ma anche perché nel periodo invernale siamo istintivamente attratti da gusti che riscaldano. Non guasta sapere che sono in grado di favorire la circolazione del sangue (vasodilatatori), sono antiossidanti e contengono una buona percentuale di vitamina C. Qualcuno potrebbe obiettare che anche le erbe aromatiche trovano largo impiego nel periodo natalizio. Basilico, menta, rosmarino, maggiorana, fanno la loro parte quanto a capacità di esaltare i sapori e non temono il confronto con le più blasonate spezie. Le prime sono tipiche del nostro clima mediterraneo mentre le altre provengono da climi esotici e si usano solo essiccate. Oggi nei supermercati si trovano negli stessi scaffali. Timo e pepe si guardano, chiodi di garofano e basilico 8 | VERDETÁ n° 82

si scrutano. Ma un tempo non era così. Il mistero delle spezie In passato anche un bambino era in grado di coltivare una piantina aromatica. Le spezie invece, erano reperibili con difficoltà e quando erano disponibili il costo proibitivo allontanava chiunque non fosse ricco. L’origine stessa di queste piante era avvolta da un alone di fitto mistero e una serie di leggende accompagnava condimenti come pepe, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, zenzero. Qualcuno era perfino convinto che fossero il risultato di magie o che dietro a tutto ci fosse il diavolo. Una cosa però, era chiara a tutti. Le spezie provenivano dall’Oriente sconosciuto e gli arabi avevano il monopolio del commercio di questi prodotti. La realtà era molto più banale. I mercanti arabi e quelli europei su un punto si trovavano d’accordo. Per fare affari tenevano in vita, anzi ingigantivano il tenore delle leggende. Il loro scopo era quello di far lievitare il prezzo e non rivelarne la provenienza. Evitare che si potessero stabilire relazioni dirette con i produttori. Il gioco riuscì per secoli, fino alla scoperta dell’America. E quando Colombo fece ritorno dal ‘Nuovo Mondo’ qualcuno rimase deluso perché non aveva riportato alcuna spezia. Ma vediamone in dettaglio alcune. Il pepe É la spezia più conosciuta e un tempo compariva


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