POMEZIA-NOTIZIE
Aprile 2022
MARCELLO FALLETTI DI VILLAFALLETTO I SAVOIA – ACAIA di Tito Cauchi
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ARCELLO Falletti di Villafalletto è impegnato in molte attività culturali, è preside dell’Accademia Collegio de’ Nobili; è fondatore e direttore del periodico L’Eracliano, di Firenze. Il volume I Savoia-Acaia è riedizione revisionata della sua pubblicazione del 1990; è dedicato “Alla memoria della Beata Margherita e di tutti i membri del ramo dei Principi di Savoia-Acaia che tanto fecero e hanno lasciato nel nostro Piemonte sabaudo”. La prefazione è a firma di Claudio Falletti di Villafalletto, cui segue una nota dell’Autore (non conosco il rapporto di parentela fra i due omonimi); in essa si avverte che agli storici si richiede obiettività, pur riconoscendo che “Il giudice troppo severo rischia, spesso, di nascondere la verità […]”. Il Nostro espone un quadro storico in cui le famiglie protagoniste sono
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colte nella loro dimensione umana familiare e personale e con onestà intellettuale dichiara di avere interesse di portare alla luce un passato che riguarda anche la sua Casata, che altrimenti finirebbe nel dimenticatoio, come è spiegato nella dedica; questo è ciò che avviene per quasi la totalità delle famiglie comuni. Giova premettere che la casata dei Savoia, fa parte della storia italiana, che ci appartiene, ed è bene approfondire. Era molto nota in Europa, già all’alba dell’anno Mille, fra le dinastie più prestigiose, particolarmente nel Regno di Borgogna, allora esistente in una vasta area territoriale compresa tra la Svizzera, la Francia e l’Italia occidentale, appunto parte del Piemonte settentrionale. Ebbene si attesta un Principato del Piemonte intorno al X secolo in un territorio denominato Savoia (nome suppongo derivato da trasformazioni grafiche e lessicali del toponimo Sapaudia, riferito agli abeti, già al IV sec., durante la decadenza dell’Impero Romano, che hanno poi prodotto Sabaudia). Nel prosieguo non voglio impelagarmi con la denominazione dei titoli nobiliari e sulla loro gradualità (conte, duca, marchese, visconte, vassallo, feudatario, ecc., senza contare titoli effetti e titoli nominali). Conviene percorrere le tappe del testo. Voglio precisare che alla Casa Sabaudia (o Savoia) si affianca, in seguito, un secondo ramo denominato degli Acaia. È l’evoluzione degli eventi che determina gli assetti, e sempre comunque precari, purtroppo come ai giorni nostri, attraverso conflitti di potere e di legittimità fra varie fazioni: ecclesiastiche e politiche, epidemie e guerre, l’avvicendarsi dei Papi e degli Antipapi (come Giovanni XXIII), l’inquisizione della Chiesa e superstizioni, Guelfi e Ghibellini, disastri e fame. L’Autore ammette la possibilità di fraintendimenti nella identificazione dei personaggi per via della ripetizione di nomi, anche perché è sempre difficile scriverne in assenza di documenti certi. Evidenzierò in grassetto i personaggi Signori del Piemonte, Principi d’Acaia e di