DM Magazine Settembre 2021

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Il boom dell’e-commerce, ma la sfida è sulla sostenibilità SETTEMBRE 2021

INTERVISTA Bonduelle, la qualità come elemento di distinzione SUCCESSI Gruppo Morato acquisisce Romar


NO VIT À

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Pronti da gustare, perfetti come base per le tue ricette sfiziose

Da gustare così

Da scaldare per una zuppa saporita

Per arricchire l’insalata


SOMMARIO DMM

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Editoriale Fiere, siamo sicuri di essere pronti a ripartire?

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Cover Il boom dell’e-commerce, ma la sfida è sulla sostenibilità

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Intervista Bonduelle, la qualità come elemento di distinzione Successi Gruppo Morato acquisisce Romar Retail Innovation Monoprix – Parigi, Francia

20 Mercati Salumi: benessere e sostenibilità sempre più al centro

43 Carriere Pandemia e innalzamento delle aspettative: una nuova logistica al servizio della distribuzione 46 Mercati Sughi, salse e condimenti: vince la qualità 64 Digital Club/Retail Un orizzonte senza soli 66 Real estate Centri Commerciali, obiettivo: recuperare valore 68 Customer Tre proprietà del futuro 70

37 Finanza Salumi, l’attività di M&A consolida le aziende 39 Imprese Kometa: bontà, salubrità e accessibilità al centro 41 Sostenibilità Arneg riduce le emissioni e aumenta il riciclo 42 Opinione C’era una volta (e c’è ancora) il volantino

Mercati Cereali e zuppe puntano su prodotti genuini e gustosi

78 Tecnologistica Basko propone il primo virtual assistant per la spesa a domicilio A Carmagnola Lidl inaugura il mega centro logistico più grande del Nord ovest 80 News 81 Video e podcast 83 Prossimamente

I retailer fisici stanno accompagnando lo sviluppo del commercio online in varie forme e, secondo le stime elaborate dal Politecnico di Milano, dopo un 2020 in cui la spesa online degli italiani in food & grocery ha raggiunto i 2,9 miliardi di euro con una crescita dell’84%, per il 2021 è atteso un ulteriore balzo del comparto. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Responsabile editoriale Stefania Lorusso

Progetto grafico Silvia Ballarin

Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli

Direttore responsabile Armando Brescia

Redattori Federica Bartoli, Alberto Deiana, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi

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EDITORIALE DMM

FIERE,

siamo sicuri di essere pronti a ripartire? Uno slittamento dietro l’altro, cancellazioni, modifiche alla struttura, apertura totale al mondo digitale: fiere ed eventi sono stati indubbiamente tra i settori più colpiti dalla crisi sanitaria e ancora oggi, nonostante la massiva campagna di vaccinazione globale, tentennano in attesa di conoscere le proprie sorti nell’immediato futuro. In questo panorama di incertezza generale è arrivato però un importante segnale di ripartenza da Cibus, prima fiera post pandemia a essersi tenuta in presenza che, stando ai numeri ufficiali e contrariamente alle aspettative, ha riscosso un discreto successo: duemila aziende espositrici e quasi 40mila visitatori di cui 2mila dall’estero. Io per prima, che l’ho visitata il primo giorno di apertura, sono partita da Milano con una notevole dose di scetticismo che mi ha accompagnata fino all’uscita dal casello autostradale (mai visto così scorrevole in tanti anni che ho visitato Fiere di Parma). Davanti all’ingresso ho cominciato a ricredermi vedendo un po’ di persone in fila e ammetto di aver provato un brivido di emozione superata l’entrata. Voglia di normalità, bisogno di ripartenza e di business, necessità di riprendere i contatti vis-à-vis: sono stati sicuramente molteplici i fattori che hanno spinto espositori e visitatori a partecipare…fatto sta che il risultato finale ha superato un po’ le aspettative di tutti lasciando intravedere in lontananza la tanto agognata ripresa. O almeno questo è ciò che troviamo scritto in molti titoli dei giornali. Peccato che, conti alla mano, la situazione non è poi così rosea. Questo Cibus si è rivelato inevitabilmente un evento dal sapore completamente differente dal passato: 2000 espositori sono un numero molto ridotto rispetto al passato soprattutto tenendo conto che i buyers internazionali (a detta degli espositori stessi) non si sono fatti vedere. Metà del mondo deve ancora vaccinarsi e si sente, soprattutto in manifestazioni come questa che facevano della vocazione internazionale il fiore all’occhiello. Obbligatorio il green pass per accedere all’evento, rigorosi i controlli sulla temperatura corporea. Risultato: padiglioni non certo affollati, agli stand più un senso di goliardia, piuttosto che del fare affari. Stand ridimensionati: le grandi case produttrici alimentari si dilettavano nel proporre postazioni fieristiche faraoniche. È apparso tutto molto sobrio e contenuto questo anno, il che porta inevitabilmente a riflettere sul ruolo delle fiere nel futuro. Il Cibus per le aziende italiane rappresentava la possibilità di venire a contatto con nuove fasce di mercato, allargare i confini dell’export. Questo ad oggi non è possibile perché molte parti del mondo sono ancora chiuse, a causa della pandemia. A questo si aggiunge un ulteriore problematica ovvero che ci sono troppe fiere; il sistema dovrebbe ridurre eventi inutili o “doppioni” che a causa degli slittamenti ora sono anche vicinissimi in termini di date. La presenza fisica è e rimane importante, un prodotto food va assaggiato con gli occhi e con il palato ma la situazione spingerà sicuramente le aziende a fare scelte di maggior efficacia, decidendo di partecipare a manifestazioni con un in coming dall’estero interessante. Il ruolo delle fiere anche di tipo alimentare muterà nel dopo Covid. Staremo a vedere.

Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM

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COVER DMM

Il boom

dell’e-commerce,

ma la sfida è sulla sostenibilità di Emanuele Scarci

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I retailer fisici stanno accompagnando lo sviluppo del commercio online in varie forme e, secondo le stime elaborate dal Politecnico di Milano, dopo un 2020 in cui la spesa online degli italiani in food & grocery ha raggiunto i 2,9 miliardi di euro con una crescita dell’84%, per il 2021 è atteso un ulteriore balzo del comparto.

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ood & grocery avanti tutta. Oggi l’incidenza del commercio elettronico è modesta, si ferma sulla soglia del 2% delle vendite complessive, ma le prospettive indicano una crescita a doppia cifra per diversi anni. Tutto sta a capire, mettendo da parte l’enfasi, quale incidenza raggiungerà alla fine del processo d’espansione e, soprattutto, se sarà anche sostenibile dal punto di vista economico. Per questo è fondamentale mettere a punto un modello di business efficiente. Oggi i retailer fisici stanno accompagnando lo sviluppo del commercio online in varie forme, anche per evitare che Amazon e i pure player ci mettano il cappello. Ma, sostanzialmente, lo considerano destabilizzante rispetto alle certezze acquisite nei decenni perché nel grocery potrebbe erodere un pezzo di business importante. Il futuro è incerto ma colpisce che molti investitori finanziari ripongano tanta fiducia nelle start up. Come Gorillas, nata 18 mesi fa e finanziata con un round da 245 milioni di euro, è ora attiva in 8 Paesi europei, tra cui l’Italia con 3 città, con un costo fisso di consegna di 1,80 euro. Promettono di consegnare in 10 minuti tramite biker. Secondo le stime elaborate dall’Osservatorio e-commerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, dopo un 2020 in cui la spesa online degli italiani in food & grocery ha raggiunto i 2,9 miliardi di euro con una crescita dell’84%, per il 2021 è atteso un ulteriore balzo del comparto. Gli acquisti online supereranno, infatti, i 4 mi-

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liardi di euro, +38% rispetto al 2020, trainati soprattutto dalla componente alimentare, +40%. La maggior parte delle vendite, il 70%, è generata da supermercati tradizionali, per esempio Esselunga, Conad, Coop e Selex con la consegna a domicilio o il click & collect. Il restante 30% del mercato è costituito da società e aggregatori online specializzati nella spesa a domicilio: Amazon Prime Now, Supermercato24, Gorillas. CADONO LE BARRIERE Spacchettando i segmenti di mercato dell’alimentare emerge una crescita a tassi differenti. Quest’anno i prodotti da supermercato crescono del +39% e sfiorano gli 1,4 miliardi di euro. Alla caduta delle barriere all’acquisto da parte dei consumatori, si accompagnano un incremento delle iniziative online su tutto il territorio italiano e un potenziamento dell’infrastruttura logistica, della capacità di consegna e delle modalità di ritiro della spesa. Anche l’industria di marca è in movimento sull’e-commerce. Da un’analisi su 75 aziende e 360 marchi, l’Osservatorio ecommerce del Politecnico rileva che il 63% delle imprese e il 44% dei brand sono attivi online, in crescita sull’anno precedente. Il 40% delle aziende ha un sito proprio, il 13% si appoggia a una piattaforma e-commerce di un altro operatore e il 43% è presente in un marketplace. «Vi è – commenta Simone Fraternali, senior advisor Osservatorio e-commerce del Politecni-

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co - un’attenzione crescente dell’industria di marca al canale direct to consumer per la disintermediazione e il contatto diretto con il consumatore finale. Tra le modalità, accanto al presidio crescente dei marketplace, chi ha un sito proprio lo attiva per porzioni di gamma di nicchia o di alta qualità, secondo una logica enogastronomica, o per iniziativa speciali come i box, le edizioni imitate, la personalizzazione». Il food delivery (la consegna dei piatti pronti a domicilio), superate le difficoltà di inizio 2020 dovute alla chiusura dei ristoranti nel primo lockdown, nel 2021 continua a crescere con un ritmo sostenuto, +56%, e supera gli 1,4 miliardi di euro. A spiegare lo sviluppo del comparto è principalmente l’ampliamento dell’offerta, sia in termini di nuovi ristoranti che attivano in modo diretto o intermediato l’e-commerce, sia in termini di maggior copertura territoriale del servizio verso i comuni più piccoli. Infine, l’enogastronomia (i prodotti alimentari di nicchia) registra un aumento del +17% e raggiunge i 750 milioni di euro. Le restrizioni legate alla pandemia, di fatto, hanno DM MAGAZINE 7


A T I V NO


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In cantiere un progetto scientifico per l’e-commerce «Il processo è molto più lento di quanto qualcuno preconizzi, cioè che nel giro di qualche anno l’e-commerce riesca a ritagliarsi una quota significativa del mercato»: Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di VéGé (nel 2020 fatturato al consumo 11,28 miliardi di euro), frena ogni fuga in avanti e riporta il tema dello sviluppo del commercio elettronico sul terreno del realismo. «E’ vero – aggiunge il top manager – che la crescita dell’e-commerce marcia velocemente, anche del 70-100%, ma il montante è piccolo. Perché, se si vede bene, questo rappresenta appena l’1,9% del totale». Dopo il boom del 2020, prevede un ritracciamento per l’online? Credo cresca ancora in futuro, anche se, dopo la scorpacciata del 2020, c’è stato un ritorno al piacere di fare la spesa fisica. Una sorta di ripensamento, soprattutto nel fresco e freschissimo. Però, qua dobbiamo capirci… Dica pure E-commerce non significa nulla. Più che una crescita dell’e-commerce oggi vedo soltanto una moltiplicazione dei touchpoint che potrebbe far diminuire le vendite fisiche: il cliente infatti si sta abituando - a seconda del prodotto, del tempo a disposizione o dell’esperienza che vuole vivere - ad altre forme di vendita. VéGé come affronta il tema dell’e-commerce? In modo scientifico. Abbiamo condotto uno studio approfonditissimo a livello di via che indica: 1) i luoghi migliori per aprire i dark store se vuoi fare e-commerce con un delivery; 2) dove collocare i locker avendo un bacino di utenza adeguato; 3) dove poter fare delivery tramite rider, Gorillas o Everli. È vitale per VéGé arrivarci in tempi brevi? Non lo sarebbe perché VéGé ha il 97% delle vendite nel fisico. Tuttavia sto approfondendo gli studi su come ottimizzare l’area del non fisico - che poi si può chiamare click & collect, home delivery, locker - perché so bene che devo preparare l’offerta per una domanda che sta nascendo. E che ha contorni particolari perché, ovviamente, siamo lontanissimi dal pensare che riceveremo ordini per l’astice blu o la burrata. E nemmeno che Amazon vi possa fare fronte. Perché non si è ancora individuato un modello di e-commerce remunerativo? Perché l’approccio ricorrente degli operatori è l’improvvisazione: “Faccio anch’io l’e-commerce”. Che non vuol dire nulla. Per questo sto conducendo studi che serviranno a ottimizzare il ritorno sugli investimenti dei nostri imprenditori. Per fare e-commerce devi avere la certezza che in quel Cap ci sia la domanda e devi essere in grado di poter piegare il tuo competitor. Fino a quando non si renderà scientifico tutto ciò che non è fisico, compreso l’e-commerce, si continuerà a perdere. Oggi le imprese perdono, ma sperimentano sul campo. Pian pianino si sta affinando l’offerta, cercando di perdere il meno possibile: questo spiega perché molti imprenditori, compresi i nostri, stiano lanciando continuamente nuovi Cap nell’e-commerce. E il conto economico? Lo conosce solo chi lo realizza. Mi spiego meglio: oggi se il dark store lo metti a conto economico nel punto fisico ti cambia il break even. In altre parole, se hai 2.500 mq di superficie e 500 mq li destini al dark store per l’e-commerce, dovresti attribuire l’affitto dei 500 mq al progetto e-commerce, ma se lo carichi sul negozio fisico puoi andare a break even subito. Una comoda scorciatoia. Tuttavia, se fossi un imprenditore, non mollerei: il cliente si sta abituando e tu devi affinare il modello di e-commerce. Concludo sottolineando che anche il modello Gorillas è in perdita. Il break even andrà raggiunto anche con l’aumento del prezzo della merce consegnata? Non credo, sono convinto che il break even si debba raggiungere con la crescita del transato.

E.S.


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favorito nel food & grocery un processo di sviluppo dell’e-commerce b2c. La pandemia ha quindi aiutato a gettare le fondamenta per lo sviluppo digitale del settore, spronando l’offerta verso importanti investimenti dedicati all’e-commerce b2c e aiutando i consumatori nel loro processo di educazione digitale. Secondo l’Osservatorio del Politecnico, si tratta di elementi permanenti che porteranno l’e-commerce a non risultare più marginale nel food & grocery e a raggiungere tassi di penetrazione sul totale acquisti retail in linea con quelli registrati nei principali mercati occidentali, sarebbe a dire tra il 4 e l’8% delle vendite complessive. DA ESSELUNGA A COOP In Italia il retailer tradizionale più forte nell’e-commerce è presumibilmente Esselunga, seguita da Conad e Coop. I numeri di Esselunga non sono riportati nei bilanci, ma nel marzo 2020, in pieno lockdown, l’ex amministratore delegato Sami Kahale dichiarò alla stampa che l’e-commerce di «Esselunga era pari al 4% ma con le richieste ricevute in queste settimane ci porterebbero sopra al 20% del totale, cinque volte il livello attuale». Quindi nel 2019 il fatturato online del retailer lombardo era di 320 milioni. Quale l’incremento nel 2020? Nel bilancio d’esercizio il dato non è riportato. Si scrive soltanto che “il business dell’e-commerce con il suo servizio di consegna a domicilio è affidato alla direzione logistica che si occupa di organizzare e ottimizzare i trasporti su gomma ormai quasi del tutto esternalizzati”. E inoltre che l’incremento del costo dei trasporti “è in linea con l’incremento 10 DM MAGAZINE


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dei volumi e del fatturato dell’e-commerce”. Nell’esercizio i costi generali di trasporto sono cresciuti del 32%, quindi si può azzardare che il giro d’affari dell’ecommerce sia aumentato nel 2020 di 102 milioni a 422 milioni totali. Qualcosa in più del 5% d’incidenza su un giro d’affari complessivo di 8,3 miliardi. In casa Conad l’incidenza dell’ecommerce è minore. I dettaglianti hanno dichiarato di aver raggiunto nel 2020 oltre 200 milioni (con gestione economica negativa), appena l’1,2% dei circa 16 miliardi di giro d’affari. Tuttavia segnalano che nel 2020 c’è stata “una forte accelerazione sul fronte della digitalizzazione. In particolare Conad ha lavorato per finalizzare un grande progetto di digitalizzazione dell’insegna che porterà al ridisegno del canale e-commerce attraverso un approccio di omnicanalità, intesa come integrazione circolare tra punto di vendita fisico e punti di contatto digitali. Una sorta di osmosi tra mondo on-line e negozi, in cui viene mantenuta molto alta l’attenzione verso una personalizzazione dell’offerta, declinata sui bisogni e sulle esigenze della clientela”. La portata del progetto Conad la scopriremo probabilmente molto presto. Nella galassia Coop non sono noti dati aggregati sul commercio elettronico. La cooperativa più grande, Coop Alleanza 3.0, scrive soltanto che nel 2016 è stata costituita Digitail srl, insieme ad altri partner con esperienze in abito digitale. L’attività ha preso avvio a novembre 2016 con le consegne da parte del primo dark store a Roma; a luglio 2017 è iniziato il servizio con l’apertura del secondo dark store a Castelmaggiore (Bologna) e nell’area del Veneto con l’avvio del terzo dark store a Padova. Nel 2020 le DM MAGAZINE 11


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L’e-commerce si mangia quasi tutto il margine. Aumentare i prezzi

Tanti player della grande distribuzione interpretano un modello di e-commerce diverso e solo alla fine si capirà qual è quello vincente, nonostante il business sia in perdita strutturale: Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Decò Italia, è convinto che il commercio online sia destinato a un grande sviluppo in Italia, anche se i negozi fisici dispongono di strumenti adeguati per contrastarne il passo. Decò Italia è la centrale d’acquisto della marca privata creata da Multicedi e Gruppo Arena, attive in Campania e Sicilia (Gruppo VéGé) con oltre 700 punti vendita. «Ho appena incontrato il ceo di Gorillas – esordisce Gasbarrino, ex ceo di Unes per 14 anni – e ne sono uscito con una sensazione spiacevole: mentre noi ci chiediamo se le referenze debbano essere 5 o 6mila, tutti microdettagli, loro si focalizzano su come semplificare e rendere facile la spesa al cliente, come intercettarne i bisogni. La spesa implica comunque di investire 2 ore, dalla programmazione della lista al resto, mentre l’online in 10 minuti risolve il problema. E questo vale anche per chi abita sopra un supermercato e non abbia voglia di scendere». Quale modello competitivo vede in Italia? Ho l’impressione che l’online ripercorra l’arrivo in Italia dei discount: tutti si improvvisarono discounter, ma in modi diversi. Poi scattò la selezione naturale e quando l’evoluzione sembrava essersi fermata, a distanza di 10 anni, sono tornati quegli operatori che l’avevano scelto come modello di business. Performando. Oggi l’e-commerce ha vari interpreti: Esselunga, Cortilia, Gorillas… ciascuno con il suo modello. Vedremo chi rimarrà con il modello vincente. Qual è l’evoluzione prossima del fisico? In futuro ci saranno meno negozi, perché una parte delle merci ti arriverà a casa (ma cosa ti arriverà?), saranno più piccoli per lo stesso motivo e, per attrarre, dovranno essere più esperienziali, più ibridi e curare di più le persone che dovranno attrarre. Conad dichiara 200 milioni di giro d’affari online, ma sostiene di essere in perdita. Cosa non funziona? E’ probabile che sia in perdita: il modello è in perdita strutturale per tutti. Abbiamo uno come Amazon che ci costringe a fare questo e noi abbastanza stupidamente ci siamo entrati. Si regge l’onere dell’online perché guadagniamo nel retail tradizionale e l’online pesa soltanto per il 2-3%. Oggi neanche Nembo Kid sarebbe capace di guadagnarci. Ma in futuro sarà diverso. Come raggiungere l’equilibrio di bilancio? In futuro la merce che arriverà a casa dovrà costare necessariamente di più. Mi spiego: oggi il margine del retailer tradizionale è del 30-32% e alla fine, se sono bravi come Esselunga, gli rimane attaccato il 3-4% di utile netto. Ma tra picking e consegna della merce a casa del cliente i costi si mangiano fra il 24 e il 30% del margine. Chi può permettersi di togliere 25 punti da un business? Quindi una leva è aumentare i prezzi? Soprattutto come aumentarli senza dare nell’occhio. Ma non sarà facile perché la Gdo attua una strategia che è contraria al buon senso. Un esempio? Oggi Amazon fa dumping e ti abbona a Prime con 36 euro l’anno, negli Usa arriva addirittura a 99 dollari. La Gdo invece vende il panettone sottocosto a Natale e l’agnello a Pasqua. I petrolieri invece nel picco di stagione, in agosto, aumentano i prezzi alla pompa e per scoraggiare la benzina servita ritoccano i prezzi di 30-40 centesimi a litro rispetto al self service. Però per la Gdo panettone e agnello sono prodotti civetta. Allora vado avanti: in un banco servito un prosciutto di 30 mesi costa non più di 36 euro al kg, mentre una vaschetta di prosciutto arriva a 60-70 euro. Sul retailer grava anche il costo dell’addetto al taglio e alla fine il conto economico del banco servito non mi ripaga neanche l’addetto. Pertanto incentivo il consumo al banco che mi fa perdere. Quindi sono i retailer che si fanno una concorrenza suicida, contrariamente ai petrolieri che si sono inventati anche le 7 Sorelle. Di queste suggestioni sull’online c’è qualcosa da recepire in Multicedi e Arena? Il compito che mi sono dato in Decò è quello di sviluppare la marca privata. In futuro il negozio fisico per salvarsi dovrà puntare sulla marca privata e sul freschissimo. La marca privata è strategica se è di spessore, non la mainstream che hanno tutti. La marca privata serve anche a fidelizzare: se ci si abitua poi la si cerca mentre i brand industriali li hanno tutti. I negozi del futuro dovranno inoltre essere omnichannel e il vicinato sarà un elemento di forza crescente anche domani. Quindi la marca privata è un’arma concorrenziale anche contro l’e-commerce? Certo. Il supermercato del futuro va costruito con la marca privata al centro e i brand intorno. Il contrario di come si faceva anni fa: al centro Barilla, Dash e Dixan e intorno i follower e la marca privata. Probabilmente oggi e domani la Nutella dovrai averla sempre, ma non so se la Piadella Barilla sarà indispensabile. Semplificando? Barilla all’inizio le piadelle le produceva all’esterno, quando è diventato un business ha costruito la fabbrica. Io, certo, opero al Sud con un dettaglio più tradizionale e dove la marca è più forte, ma non perché il consumatore non sia pronto. Comunque l’evoluzione arriverà anche nel Mezzogiorno. Quindi la marca privata sarà un salvagente? Senza dubbio. Le marche leader negli ultimi 15 anni sono scivolate dal 27% al 14,9%. Mentre la private label è passata dal 15 al 30%, comprendendo i discount. Se ci aggrappiamo alle marche leader ci ritroviamo in strada. E.S


COVER DMM vendite di Easy Coop sono aumentate dell’84% rispetto al 2019, anche per l’emergenza sanitaria. Nel 2021 le vendite continuano la loro corsa, con un +55% nel primo trimestre. IL CASO UNICOMM Crescita a due cifre a parte, lo sviluppo dell’e-commerce è legata alla sostenibilità economica sia da parte dei retailer fisici che delle web company. Oggi molti player fisici perdono risorse nelle vendite online «ma ci sono modelli di click & collect dove non si perde – afferma Giancarlo Paola, amministratore delegato di Gmf e direttore commerciale del gruppo veneto Unicomm -. Attualmente abbiamo 25 negozi attivi nell’online che si appoggiano alla piattaforma multinsegne di Selex Cosi Comodo: il cliente sceglie la sua insegna, pone il suo Cap e ordina. I costi centrali della piattaforma sono in comune su Selex mentre a livello locale abbiamo soltanto un presidio operativo per caricare offerte e aggiornare gli assortimenti». Questo modello sta funzionando nonostante ci siano livelli di utilizzo molto differenti tra i diversi punti vendita. «Abbiamo dei negozi con un’incidenza dell’online dell’11-12% e altri con il 2% – sottolinea Paola –. La differenza la fa la location: quelle su strade di grande traffico hanno le performance migliori. Inoltre abbiamo una gestione snella: gli addetti già presenti in negozio ricevono l’ordine e provvedono alla preparazione della spesa. Senza spese aggiuntive». Diverso il caso delle aziende autonome che hanno costi fissi per la piattaforma e la gestione, con un punto di pareggio più alto. L’ordine con consegna a casa del cliente, pesa per il 30% sugli ordini totali online di Unicomm. «Il fatto di vivere in provincia con distanze ridotte – spiega il top manager – induce i consumatori a preferire il click & collect anziché il delivery: si evita di aspettare a casa la consegna. Mentre nelle grandi città è il contrario, ma lì lo stile di vita è diverso».n

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INTERVISTA DMM di Luca Salomone

Bonduelle,

la qualità come elemento di distinzione

Il fatturato consolidato, nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2020, si è attestato a 2.854,9 milioni di euro, in crescita del 2,8% su base annua, mentre i ricavi semestrali, al 31 dicembre 2020, erano stabili a 1.441,5 milioni di euro. Fondata nel 1853 da Louis Lessafre-Roussel e da Louis Bonduelle, come distilleria di

cereali, e diventata in breve tempo lo specialista dell’agroalimentare, la multinazionale francese Bonduelle, opera oggi in tutto il mondo, dove è sinonimo di qualità nel mercato delle verdure fresche, in scatola e surgelate. Il fatturato consolidato, nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2020, si è attestato a 2.854,9 milioni di euro, in crescita del 2,8% su base annua, mentre i ricavi semestrali, al 31 dicembre 2020, erano stabili a 1.441,5 milioni di euro. Cosa vuol dire Bonduelle Italia? Lo abbiamo chiesto a Leonardo Trabattoni, direttore commerciale della divisione fresh per il nostro Paese. Cominciamo dalle cifre chiave… Bonduelle Italia, con sede a San Paolo D’Argon, in provincia di Bergamo, viaggia sui 200 milioni di euro di fatturato e dà lavoro a circa 450 persone. Conta due impianti produttivi, il primo presso il quartier generale e il secondo a Battipaglia, nel salernitano. Lo stabilimento di San Paolo d’Argon (Bg) ha un’incidenza del 70% sulla nostra produzione totale ed è anche il più grande sito di produzione di insalate di quarta gamma in Europa. Quali sono i trend? Se parliamo di prodotto fresco gli ultimi 18 mesi sono stati, per lo meno, ‘sfaccettati’. Il mercato della quarta gamma, nato circa 20 anni fa e oggi attestato sui 150 milioni di euro, ha conosciuto così la sua prima vera flessione (-4% in volume e -5,6% in valore secondo Ismea ndr). Peraltro, la pandemia ha creato nuove occasioni di consumo. Così è nata la linea “Stuzzichiamo”, la prima gamma di prodotti freschi a base 14 DM MAGAZINE


INTERVISTA DMM

vegetale dedicata all’aperitivo. La nostra proposta si compone di 4 gustosissime ricette (hummus di ceci, insalata russa, crema con pomodori secchi e crema ai carciofi). Assi di innovazione? Una direttrice fondamentale, ormai da anni, è la sostenibilità. Abbiamo rivisto molte confezioni, optando per il polipropilene riciclato. Per dare, invece, una risposta concreta al bisogno di cibi autentici e vicini al consumatore italiano abbiamo proposto la rucola della Piana del Sele, che è la prima referenza di Rucola Igp nel mercato delle insalate di quarta gamma. Non solo. Bonduelle, ancora prima della pandemia, ha accelerato il processo di certificazione B-Corp, e, molto probabilmente, l’Italia sarà, nel 2022, la prima nazione in cui il gruppo otterrà questo status. Parliamo dei rapporti con il mondo agricolo… I prodotti agricoli freschi ad alta lavorazione hanno una filiera abbastanza complessa. Bonduelle, dunque, lavora solo con un selezionato numero di agricoltori. Essi sono nostri partner da decenni e conoscono perfettamente le nostre esigenze, come conoscono il modo con cui ci rapportiamo con loro. Il nostro scopo è anche di creare valore per tutta la filiera, un obiettivo che, nel mese di dicembre, ci ha portati all’ingresso in Filiera Italia, un’alleanza nata con lo scopo di fare dialogare verticalmente tutte le parti per realizzare concetti come la trasparenza, la vicinanza fra produzione e consumo, l’etica nei rapporti di lavoro. Il posizionamento premium paga? Se non pagasse non ci sarebbero aziende come la nostra, che hanno fatto della qualità il proprio asset principale. La strada migliore per un’industria di marca è di differenziarsi verso l’alto. E ci sono aspetti della qualità che la larga maggioranza dei consumatori non conosce nemmeno, ma che ci consentono di essere molto visibili per i nostri clienti retail e per il mondo del food service, un canale che rappresenta il 15% del nostro giro d’affari. Ha parlato di food service. Possiamo approfondire? Come tutti sanno questo settore è stato uno dei più penalizzati dalla pandemia, ma possiede anche una forte capacità di risalita e dunque è per noi un canale molto interessante. Da più di trent’anni siamo vicini a chef e operatori dell’Horeca, professionisti che hanno esigenze proprie in termini di sicurezza, ispirazione e servizio. All’interno di Bonduelle Italia c’è una squadra di chef che segue i colleghi esterni, dando consigli, nuove ricette, formazione professionale sulla cucina vegetale, cioè, in una parola, ispirazione.n DM MAGAZINE 15


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SUCCESSI DMM

Gruppo Morato acquisisce Romar

L’operazione rientra nel piano strategico volto a concentrare lo sviluppo sul mercato core dei prodotti bakery, con l’obiettivo di rafforzare il presidio in Italia, ma soprattutto con la volontà di estendere il nostro business all’estero

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ruppo Morato mette a segno un’altra importante operazione acquisendo Romar, storica azienda specializzata nella produzione di pani a fette con sede in provincia di Venezia. Partecipano all’operazione Marco Semenzato, già presidente di Romar e Bruno Rossetto, amministratore delegato di Nuova Industria Biscotti Crich e Quality Food. «L’operazione – dichiara Stefano Maza, ceo del Gruppo Morato (nella foto) – rientra nel piano strategico volto a concentrare lo sviluppo sul mercato core dei prodotti bakery, con l’obiettivo di rafforzare il presidio in Italia, ma soprattutto con la volontà di estendere il nostro business all’estero». Con un fatturato annuo di circa 20 milioni di euro, due stabilimenti e quattro linee produttive, Romar rappresenta uno dei partner di riferimento per il business b2b e private label. Gruppo Morato è oggi una realtà internazionale e rappresenta il secondo player nel mercato della panificazione industriale in Italia e in Spagna, con un fatturato consolidato di circa 250 milioni di euro, di cui oltre il 30% sviluppato all’estero. Nei suoi 12 stabilimenti dislocati tra Italia e Spagna, il Gruppo produce pani a fette (sandwich, cassetta, tramezzini), bruschette, panini dolci e salati e piadine; inoltre, produce sostituti del pane croccanti, tra cui in primis grissini e crostini. Considerando sia il business a marca che le private label, in Italia il gruppo detiene una quota di mercato a volume di oltre il 30% sui pani industriali e del 10% nel segmento dei grissini; inoltre, con le sue marche principali, Morato e Roberto, può vantare in Italia la leadership all’interno di molti segmenti del bakery salato.n Leggi anche: “Conad Adriatico investe nello sviluppo: oltre 170 milioni di euro in quattro anni” DM MAGAZINE 17


RETAIL INNOVATION DMM

Caso tratto dalla ricerca internazionale Retail Innovations 16

Area chiave: Emotional Experience Tendenze complementari: Servizio 360°;

Monoprix Parigi, Francia Monoprix rilancia il grande magazzino urbano con un ambiente accogliente e moderno, prezzi accessibili, più sostenibilità e smart tech, con l’obietto di diventare destination. Info chiave • Grande magazzino urban • 2020: apertura • 5.600 mq • 2 piani • 50 mln €: fatturato Monoprix • 1932: prima apertura • 2012: acquisito da Casino • 600+ negozi • 5 mld: fatturato 2020

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RETAIL INNOVATION DMM

Monoprix è uno dei principali gruppi francesi, nel 2012 è confluito nel gruppo Casino. I suoi principali format di sviluppo del retail fisico sono i grandi magazzini (con posizionamento medio) e i convenience store. Nel settembre 2020 ha lanciato un nuovo concept basato sulla completa ristrutturazione del negozio storico di Montparnasse a Parigi, con l’obiettivo di farlo diventare una vera destination, capace di attirare anche i parigini di altri quartieri grazie a un’experience moderna attrattiva, dove la qualità si accompagna a prezzi accessibili I 5.600 mq sono disposti su due piani. L’interrato è dedicato all’alimentare, con un focus sui freschi e il ‘pronto’, mentre il piano d’ingresso al lifestyle, con i settori abbigliamento, beauty, casa, tempo libero, sport e yoga. Inoltre, al centro del piano, è stata ricreata un’ambientazione che ricorda la ‘piazza pubblica’ che vuole essere un luogo di incontro, con la ristorazione di snack salutari e la caffetteria. In entrambi i piani il visual crea una cifra stilistica trasversale, raffinata e valorizzante dei prodotti.

Servizio 360° La filosofia di servizio del concept è espressa bene nel corner che è dedicato all’assistenza clienti, che ha l’insegna ‘Oui’ (sì). Sono presenti i servizi storici di Monoprix, come le consegne rapide in giornata e il Click & Collect, con aree refrigerate per gli ordini online. Con l’obiettivo di rendere più semplice lo shopping, Monoprix ha introdotto in questo concept nuovi carrelli della spesa connessi, sviluppati in partnership con la start-up KNAP, che garantiscono ai clienti un checkout veloce scansionando i prodotti e pagandoli direttamente sul monitor del carrello. Sustainable experience Da tempo Monoprix è attenta all’ambiente e si è impegnata ad abolire la plastica e ridurre sensibilmente, di dieci volte, le emissioni Co2 entro il 2030. In questo concept ha voluto fare dei passi avanti in questa direzione. Nel settore dedicato alla casa ha inserito prodotti decorativi di seconda mano in partnership con Selency. Inoltre, l’area dell’abbigliamento è caratterizzata da una vetrina interna che mette in evidenza i brand di sneaker più eco-responsabili, come Caval, Faguo e Veja. Commento finale Kiki Lab ‘Grand magasin pour tous’, il claim del nuovo concept significa ‘il grande magazzino per tutti’. Beninteso, per tutti i parigini, ça va sans dire, e quindi parliamo di un format capace di coniugare l’accessibilità con la raffinatezza, la modernità e i servizi. Sfida: riuscire a superare ‘il buco nero’ sempre più pericoloso dei posizionamenti medi, mantenendo alto lo stile a prezzi contenuti.n Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab – (Gruppo Promotica)

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Salumi:

benessere e sostenibilità sempre più al centro di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

I consumatori, ancora orientati verso affettati imbustati, prediligono salumi di alta qualità, caratterizzati da specifici plus, come filiera tracciata, origine della materia prima, confezioni ecofriendly e ricettazioni in linea con regimi alimentari salubri.

I

salumi, nell’anno terminante a giugno 2021, hanno registrato una crescita sia a volume (+0,7%,) per 322 milioni di kg venduti, sia a valore (+2,3%) rispetto all’anno precedente, con un giro d’affari superiore ai 5,3 miliardi di euro. In particolare, i salumi a peso imposto registrano +2,2% a volume e +5% a valore, mentre quelli a peso variabile segnano -0,6% a volume e +0,4% a valore. I primi tre produttori (Gruppo Veronesi, Beretta e Rovagnati) coprono a valore il 17% di un mercato in cui la private label pesa il 23% (dati Iri, Totale Italia Iper+Super+Lsp). «L’andamento del mercato dei salumi – fanno sapere da Recla – è positivo, soprattutto nel libero servizio. Il banco gastronomia ha sofferto nei mesi di punta della pandemia, ma ha poi registrato un leggero recupero. Il trend si è confermato anche nel nostro segmento principale, lo speck Alto Adige Igp, dove sono cresciuti tutti i prodotti del libero servizio: dall’affettato ai prodotti pronti per l’uso, fino ai tranci di speck». ANDAMENTO DEI SEGMENTI Nello specifico, le rilevazioni Iri, Totale Italia Iper+Super+Superette YTD aprile 2021, mostrano una variazione pari a +1% a valore e +0,7% a volume per i salumi a peso imposto. All’interno della categoria, i precotti crescono a doppia cifra registrando +31,5% a valore e +29,7% a volume, così come gli snack, che segnano +15,3% a valore e +15,0% a volume; seguono gli affettati con +1,4% a valore e +2,8% a volume. Segno negativo per gli altri segmenti: würstel (-6,6% val e -5,5% vol), tranci/mini (-2,7% val e -3,1% vol) e cubetti (-0,2% val e -0,4% vol). I salumi a peso variabile, invece, nello stesso periodo di riferimento, registrano +4,5% sia a valore che a volume. All’interno della categoria, il prosciutto crudo mostra le performance migliori, pari a +6,3% a valore e +8,1% a

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UNA COMUNICAZIONE ALTAMENTE VALORIZZANTE Dal punto di vista dei contenuti, la comunicazione di Grandi Salumifici Italiani (Gsi) è orientata a valorizzare il posizionamento di Gsi quale azienda leader in Italia nella salumeria tradizionale di qualità. «Quello oggi più conosciuto – spiega l’azienda – è il claim “Maestri nei salumi”, che contraddistingue il marchio Casa Modena, capace di evocare sapori unici, frutto della competenza territoriale di una terra ricca di tradizioni e cultura, dell’esperienza produttiva tramandata e della capacità di unire a tutto questo l’innovazione di prodotto e di servizio». A livello di media, invece, l’azienda affianca ai canali tradizionali un utilizzo sempre più intenso dei social, molto efficaci per mantenere il contatto con i consumatori. Ogni brand, inoltre, ha un proprio sito web, con descrizione dei prodotti, promo consumer e occasioni di gioco per i bambini.

SCHEDE PRODOTTI Citterio Nome prodotto: Green Caratteristiche: la linea si caratterizza per ecopack riciclabile, con riduzione del 65% di plastica, rispetto alla media delle vaschette taglio fresco di pari dimensione, e materie prime 100% italiane da allevamenti con benessere animale certificato.

Coati Nome prodotto: Lenta Coati in vaschetta Caratteristiche: la linea di punta basata sul concetto di lentezza, ora disponibile anche in soluzioni quick service, nel rispetto del gusto e della ricetta originale.

volume, insieme ad arrosto, con +7,4% a valore e +7,5% a volume, e bresaola con +6,3% a valore e +7,4% a volume. Seguono gli altri segmenti: salame (+5,3% val e +4,8% vol), mortadella (+5% val e +4,5% vol), prosciutto cotto (+2,8% val e +3,4% vol), pancetta (+2,2% val e +0,5% vol; di cui bacon -3,9% val e -6,6% vol; guanciale +30,4% val e vol), speck (+1,4% val e +2,0% vol), altri salumi (+3,1% val e -0,7% vol) e coppa (-4,4% val e -7% vol).

Felsineo Nome prodotto: La Sciccosa Fdai Caratteristiche: mortadella con carne di filiera 100% italiana, firmata dagli Agricoltori Italiani (Fdai), nata dall’accordo con Coldiretti con l’obiettivo di garantire al consumatore una completa tracciabilità del prodotto e il rispetto dei valori etici. Disponibile nei formati 375 g, 750 g, 1 kg e vaschetta take away da 100 g con vassoio in carta.

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MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Fiorucci Nome prodotto: Eccellenze del Territorio Caratteristiche: linea di cinque referenze di affettati regionali - Tivoli Fumo, Guanciale, Rostello, Spianata Romana e Porchetta - di altissima qualità all’interno di un pack dal design premium.

Galbani Nome prodotto: Galbanetto Affettato Caratteristiche: tutto il piacere del Salamino Galbanetto in fette pronte da gustare, confezionato in una vaschetta in carta riciclabile e fatto con carne 100% italiana. Gsi - Casa Modena Nome prodotto: Gran Tenerone Caratteristiche: prosciutto cotto di alta qualità, disponibile sia al banco taglio sia affettato in vaschetta.

NUOVE PROPOSTE PER IL TARGET KIDS

CANALI E AREE GEOGRAFICHE A livello di aree geografiche, il Nord Ovest registra la migliore performance (+29,6% vol. e +32,9% val.), seguito dal Sud (+27% vol. e +23% val.), dal Centro+Sardegna (+22,5% vol. e +22,1% val.) e dal Nord Est (+21% vol. e +22,1% val.). Per quanto riguarda i canali distributivi, il super è in testa agli altri, con +73,2% a volume e +73,7% a valore, staccando Lsp, con +15,9% a volume e +15,1% a valore, e iper con +10,9% a volume e +11,2% a valore. QUALITÀ E BENESSERE ORIENTANO LE SCELTE D’ACQUISTO Nel mercato dei salumi è molto importante sapersi differenziare, proponendo al consumatore una gamma completa di prodotti che sappia combinare il gusto e la qualità, con un occhio di riguardo per il benessere.

Il comparto si arricchisce di nuove proposte salutari e gustose per la merenda dei più piccoli, grazie al Kit della Merenda di Parmacotto. «Abbiamo da poco lanciato – racconta l’azienda – il primo snack dolce e salato sul mercato: una nuova esperienza di consumo, garantita da brand top di gamma, con il valore aggiunto del cotto di alta qualità e del salame 100% italiano Parmacotto, l’energia del cioccolato Ritter Sport e la freschezza del Thé Yoga. Una merenda sana e gustosa in un kit sicuro, completo e pronto all’uso. Con questo prodotto, crediamo di aver configurato una snacksolution per bambini, capace di differenziarsi in uno scaffale caratterizzato dalla presenza di tanti attori trasversali ai vari segmenti». DM MAGAZINE 25



MERCATI DMM

Salumi PI:

+5,0% val +2,2% vol Salumi PV:

+0,4% -0,6%

val vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. giugno 2021, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

«La nostra forza – spiega Massimo Zaccari, direttore commerciale del salumificio Coati – inizia dalla scelta della materia prima. Da sempre, infatti, ci concentriamo su materie prime attentamente selezionate, utilizzando le ricette della tradizione e un processo industriale innovativo: grazie a questi tre ingredienti, combinati a un rigido controllo della filiera produttiva, è possibile soddisfare le esigenze di un consumatore che predilige qualità e sicurezza, proponendo prodotti capaci di conciliare il piacere del palato con la salute e il benessere». Negli ultimi anni, infatti, i trend legati al benessere e al salutistico stanno registrando risultati positivi in generale in tutte le categorie alimentari, compreso il comparto dei salumi, come conferma Roberto Gheritti, direttore commerciale di Ibis Salumi - Italia Alimentari: «La presenza di un consumatore sempre più informato, attento a ciò che acquista e che ricerca costantemente prodotti “salutistici”, che però non lo costringano a rinunciare al

L A M U LT I C A N A L I TÀ G U I D A L E STRATEGIE COMUNICATIVE Sul fronte della comunicazione e del marketing Coati è impegnata su diversi canali. «La nuova gamma di prodotti “Lenta Coati” in vaschetta – specifica Massimo Zaccari – è stata protagonista di una serie di spot da 15 secondi nell’ambito del Festival di Sanremo, scelto come vetrina d’eccezione per presentare “Il giusto tempo per un sapore unico”. La linea è promossa anche con spot e promozioni su Canale 5, con testimonial d’eccezione come Paolo Bonolis e Gerry Scotti; quest’ultimo sarà anche il protagonista di un’importante campagna in autunno. Inoltre, pianifichiamo sulle testate trade di settore e stiamo approdando anche alle riviste consumer, grazie a un nuovo progetto in collaborazione con lo chef Mauro Buffo del ristorante stellato “12 Apostoli” di Verona, che ha interpretato per noi le referenze della collezione “Lenta” in una serie di ricette legate alle stagioni».

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gusto, ha guidato il lancio di molte nuove referenze sul nostro mercato. Ne sono un chiaro esempio tutti i prodotti con un basso contenuto di grassi, quelli a tasso ridotto di sodio, quelli che contengono solo conservanti di origine vegetale o che sono ottenuti da allevamenti senza antibiotici». Questa tendenza “healthy” è stata riscontrata anche da Motta Barlassina, che afferma: «Nel mondo dei prosciutti cotti, nello specifico, abbiamo notato un’attenzione particolare riservata a prodotti salutistici e light, insieme alla scelta di referenze imbustate, soprattutto durante la pandemia». CRESCE L’ATTENZIONE PER L’ORIGINE DELLE MATERIE PRIME E LA TRACCIABILITÀ DELLA FILIERA Una tendenza che si osserva nel comparto è la propensione degli shopper a privilegiare referenze caratterizzate da specifici valori aggiunti, come la territorialità della filiera, l’origine della materia prima e le ricettazioni in linea con regimi alimentari salubri. «Salute, benessere, italianità e territorio – fanno sapere da Felsineo – rappresentano i nuovi pilastri sui quali si fondano gli attuali stili di vita e, dunque, anche le logiche di consumo. Abbiamo risposto a questi trend con ingredienti 100% naturali e prodotti 100% artigianali, promuovendo soprattutto le

SCHEDE PRODOTTI Ibis Salumi Italia Alimentari Nome prodotto: Mortadella Gran Ducato Ibis 100% italiana Caratteristiche: la ricetta conserva il suo profilo aromatico equilibrato e l’impasto, di pregiate carni nazionali, è insaccato in vescica naturale, cotto lentamente e legato con corde tricolore. Motta Barlassina Nome prodotto: prosciutto cotto scelto Sperone d’oro Nazionale intero s.v. Caratteristiche: da coscia di suino italiano fresca, garantita dalla tracciabilità di filiera certificata. Senza derivati del latte, glutine e polifosfati aggiunti. Parmacotto Nome prodotto: Prosciutto Cotto di Alta Qualità a ridotto contenuto di sale Caratteristiche: grazie alla parziale sostituzione del cloruro di sodio con il cloruro di potassio, è stato ridotto l’apporto di sodio fino ad ottenere un prosciutto cotto con il -25% di sale rispetto alla media del mercato. Senza antibiotici dalla nascita, il prodotto è proposto in un vassoio in carta riciclabile certificata Fsc, che riduce l’utilizzo della plastica del 70% rispetto alle vaschette tradizionali Parmacotto. Raspini Nome prodotto: Raspinotto Ambient Caratteristiche: l’impasto è di sola materia prima 100% italiana. Aromatizzato al pepe, al tartufo, ai semi di finocchio e al peperoncino. Packaging in flow pack ambient che permette la conservazione fuori dal frigorifero.

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SEGMENTI SALUMI PI +1,0%

+0,7%

Valore

+31,5%

Volume

di cui:

+29,7%

+15,3%

+15,0% +2,8%

valore

volume

PRECOTTI

valore

volume

SNACK

+1,4%

valore

volume

AFFETTATI

WURSTEL valore

volume

TRANCI/MINI valore

volume

CUBETTI valore

volume

-0,2% -2,7% -6,6%

-0,4% -3,1%

-5,5%

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, YTD aprile 2021, Totale Italia Iper+Super+Superette

nostre linee premium, realizzate totalmente con carne italiana». Secondo Raspini, da risultati di recenti indagini, gli italiani dirottano le loro preferenze d’acquisto sulla base di driver ben precisi: «La prima caratteristica che fa scegliere un prodotto – spiega l’azienda – è la provenienza italiana, mentre la seconda è quella dell’alta qualità; a seguire il prezzo o la presenza di promozioni. Proprio per questo, Raspini ha scelto di proporre un maggior numero di prodotti con materia prima nazionale, insistendo in particolar modo su progetti di filiera, anche certificata Fdai, vera garanzia di controllo e di altissima qualità». LE NUOVE TENDENZE Le nuove proposte a scaffale tengono quindi conto di questo atteggiamento, con novità in linea con le esigenze di consumo, come spiega Edoardo Miglioli, brand & category manager di Galbani Salumi: «Le innovazioni si stanno focalizzando soprattutto sul segmento degli affettati confezionati, molto apprezzati negli ultimi anni e durante i lockdown, con un consumatore sempre più sensibile all’origine della materia prima, al rispetto dell’ambiente e della propria salute». Fiorucci, inoltre, registra una spiccata preferenza per prodotti biologici, made in Italy e sostenibili: «Il consumatore – dichiara Alessandra Zorzitto, marketing manager di Fiorucci – mostra una preferenza verso il consumo di salumi regionali, in particolare per quanto riguarda la categoria DM MAGAZINE 31


MERCATI DMM

LE ATTREZZATURE FRIGO ACCOMPAGNANO L’ESPERIENZA D’ACQUISTO

salami, secondo i dati Gfk 2020 “Il mercato degli Affettati Libero Servizio”. Continuano poi a essere apprezzati prodotti made in Italy e con certificazione Dop, Igp e Stg, ovvero a qualità certificata europea. Abbiamo risposto a queste esigenze con prodotti nazionali di altissima qualità e con referenze regionali confezionate, in grado di trasferire la qualità dal banco taglio al libero servizio». Infine, secondo Rovagnati gli italiani sono sempre più orientati verso referenze tracciate e garantite: «Si evidenzia una forte attenzione per l’origine del prodotto e delle materie prime – spiega l’azienda – con una ricerca sempre mag32 DM MAGAZINE

Super Lsp Iper +73,7% val +15,1% val +11,2% val +73,2% vol +15,9% vol +10,9% vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. giugno 2021, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

Per il reparto salumeria i retailer si orientano verso vetrine a servizio assistito e retro banchi in grado di esaltare la freschezza e assicurare condizioni di conservazione ottimali e banchi a libero servizio che enfatizzino i packaging e la qualità degli affettati confezionati. «L’esposizione – spiega Giorgio de Ponti, product strategy manager di Epta – gioca un ruolo cruciale nell’orientare la scelta del cliente: una perfetta visibilità delle referenze, coniugata a un design del mobile e tecnologie per sottolinearne la freschezza, sono fondamentali per invogliare all’acquisto. Epta ha sviluppato Adaptive System, sistema di gestione della refrigerazione che garantisce un’ottimale conservazione dei freschi delle gamme Stili e Flexible Line di Eurocryor, regolando i parametri di esercizio delle vetrine, con un adattamento continuo alle variazioni ambientali, per assicurare le migliori prestazioni in termini di stabilità della temperatura, mantenimento dell’umidità e riduzione dei consumi. Tra le più recenti innovazioni troviamo, inoltre, la vetrina tradizionale Visualis della famiglia Stili Eurocryor, che coniuga visibilità dei prodotti e massimo comfort degli addetti, garantendo loro una postura corretta, chinandosi al massimo di 45° per raggiungere l’estremità della vasca espositiva. Il banco si distingue altresì per una linea di carico aumentata a 300 mm per un elevato volume di carico e un risparmio energetico del 10%».


MERCATI DMM

giore dell’italianità e della tracciabilità della filiera. Emerge inoltre l’interesse per i pack ecologici e per la sostenibilità ambientale». LA SOSTENIBILITÀ PASSA DAL PACKAGING Sono numerosi i player del settore che puntano su un approccio spiccatamente sostenibile, con un’attenzione specifica per tutte le tematiche green, assecondando le richieste degli shopper moderni anche in termini di packaging ecofriendly. Parmacotto, in questo senso, è attenta alle esigenze dei suoi consumatori: «Dagli ultimi dati raccolti – sottolinea l’azienda – emerge come sempre più persone vogliano seguire uno stile di vita sano e sostenibile, con un occhio di riguardo verso la natura. Per soddisfare queste nuove richieste, il nostro settore Ricerca & Sviluppo ha pensato a un prodotto che sappia essere gustoso e sano allo stesso tempo e che riduca il proprio impatto sull’ambiente proponendo un prosciutto cotto di alta qualità, a ridotto contenuto di sale e proposto nella nuova vaschetta eco-pack». Per Gran-

+2,3% Trend vendite a valore: 5,3 mld/€

+0,7% Trend vendite a volume: 322 mln/kg Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. giugno 2021, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

SCHEDE PRODOTTI Recla Nome prodotto: Julienne di Speck Alto Adige Igp Caratteristiche: dalla forma lunga e sottilissima, la referenza si unisce perfettamente con la salsa ed esalta il gusto unico dello speck in ogni boccone.

Gran Biscotto Nome prodotto: Boom Boom Caratteristiche: tutto il gusto di Gran Biscotto racchiuso in uno snack di prosciutto cotto con cuore morbido al formaggio, ottimo anche caldo. Dall’alto contenuto proteico, ideale per ogni momento della giornata e da portare con sé ovunque.

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MERCATI DMM

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, YTD aprile 2021, Totale Italia Iper+Super+Superette

SEGMENTI SALUMI PV

+4,5%

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+6,3% Valore

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di Salumifici Italiani gli investimenti in sostenibilità hanno una rilevanza fondamentale: «Uno degli interventi più recenti – dichiara l’azienda – ha riguardato l’impatto ambientale dei nostri packaging, che abbiamo migliorato utilizzando materiali riciclati e/o riciclabili e, ove possibile, sostituendo la plastica con materiali ecosostenibili. La linea di affettati Casa Modena, infatti, ha una nuova confezione in vassoi in carta riciclabile e una riduzione del 50% dell’utilizzo della plastica rispetto alle vaschette tradizionali, mentre la gamma delle merende Bonterre ha una confezione esterna in cartoncino composto per il 90% da carta riciclata certificata Fsc». Citterio riscontra una crescente ricerca di prodotti con un forte richiamo al valore dell’italianità che, allo stesso tempo, rispettino i principi di sostenibilità e di benessere animale, un minore utilizzo di plastica, provenienza da filiera certificata e un corretto rapporto qualità-prezzo. «Nel 2021 – specifica l’azienda – l’impegno di lunga data per la sostenibilità di Citterio si è riunito sotto il marchio “Citterio for our planet”, che ha debuttato nei confronti del consumatore finale con il lancio della nuova linea di salumi sostenibili: un innovativo ecopack riciclabile con un risparmio del 65% di plastica e materie prime 100% italiane da allevamenti con benessere animale certificato».n

Volume

+1,4% Valore

SPECK

+2,0% Volume

+3,1% Valore

-0,7%

ALTRI SALUMI

Volume

-4,4% Valore

-7,0%

COPPA

Volume

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FINANZA DMM

Salumi, l’attività di M&A consolida le aziende

Il settore ha mantenuto un modesto ma stabile numero di operazioni tra il 2019 e il 2020 e continua a destare l’interesse degli investitori, soprattutto di natura finanziaria.

I

l mercato dei salumi, analogamente a quello di altri prodotti gastronomici “da banco”, sta subendo gli effetti ambivalenti dei cambiamenti che la pandemia ha portato dal punto di vista dei consumi. Se da un lato le restrizioni e le chiusure, in particolare nel comparto Ho.Re.Ca., hanno determinato una contrazione importante delle vendite sia domestiche sia internazionali, dall’altro hanno portato una crescita a doppia cifra nei canali distributivi della Gdo. In particolare, il cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori ha favorito le vendite di prodotti preconfezionati a peso imposto (+11% a volume e +16,1% a valore), a discapito di quelli a peso variabile reperibili ai banchi assistiti della gastronomia. Nel 2021, pur essendo stato registrato nel primo semestre un aumento dei volumi di vendita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2020, le previsioni degli operatori del settore sono ancora piuttosto conservative, sebbene positive, a causa del clima fortemente incerto dovuto all’andamento del fenomeno Covid. Dal punto di vista del mercato M&A, invece, il settore ha mantenuto un modesto ma stabile numero di operazioni tra il 2019 e il 2020 e continua a destare l’interesse degli investitori, soprattutto di natura finanziaria. Un caso emblematico è stata l’acquisizione, perfezionata proprio nel corso del 2020, del Gruppo Kipre da parte del gruppo di investimento lussemburghese WRM Group, che ha immediatamente accelerato il processo di ristrutturazione in corso, stipulato accordi commerciali per penetrare mercati esteri e dichiarato di avere già identificato alcune potenziali operazioni di M&A. L’attività di M&A si è quindi confermata di estrema importanza per rafforzare le imprese, ricapitalizzarle e favorirne lo sviluppo. Determinante il ruolo degli investitori finanziari, che hanno iniziato a rivedere le proprie strategie e modalità di investimento adottando approcci meno speculativi e più strategici, puntando a creare valore per gli stakeholder tramite l’apporto di risorse, competenze e solide governance.n Sante Maiolica Partner e Ceo di Grant Thornton Financial Advisory Services

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IMPRESE DMM

Kometa: bontà, salubrità e accessibilità al centro

Attiva dal 1999, al termine di una prima fase di sviluppo e di ambientamento, oggi è uno dei più innovativi produttori di carni e salumi in Europa.

A

zienda agro-alimentare specializzata nella lavorazione e trasformazione di carni suine e avicole, con sedi in Ungheria e in Italia e una distribuzione sui mercati internazionali, Kometa è un progetto imprenditoriale dal cuore italiano, che si propone come partner affidabile della grande distribuzione organizzata. Giacomo Pedranzini, amministratore delegato di Kometa, ha tracciato insieme a noi il percorso di crescita aziendale, mettendo in luce le peculiarità, i valori e la filosofia che caratterizzano la strategia commerciale dell’azienda.

Chi è Kometa e quali sono le sue cifre chiave? Operiamo su più sedi in Ungheria e in Italia, con due uffici commerciali – a Budapest e a Garbagnate Monastero (Lc) - un sito produttivo in costante espansione a Kaposvár (nella provincia agricola di Somogy, in Ungheria) e due piattaforme logistiche a Budapest e a Verolanuova (Bs). Diamo lavoro a 850 collaboratori e nel 2020 abbiamo venduto oltre 70.000 tonnellate di carni e salumi, realizzando un fatturato superiore ai 150 milioni di euro, il 55% dei quali sul mercato ungherese e la parte restante in oltre 40 Paesi nel mondo. L’Italia, con il 25%, è il secondo Paese per volumi di vendita e fatturato. Negli ultimi cinque anni abbiamo più che raddoppiato il fatturato, grazie a un impegno costante nell’innovazione di prodotto e ad investimenti pari a circa 30 milioni di euro, che ci hanno permesso di distinguerci fra gli attori più dinamici del mercato. Kometa si propone come partner privilegiato della grande distribuzione organizzata. Quali sono i vostri punti di forza? La Gdo è il focus principale della nostra strategia commerciale. Miriamo ad essere partner privilegiato delle grandi organizzazioni della distribuzione organizzata e della ristorazione, operanti a livello internazionale o di singolo Paese. Quali sono i piani di sviluppo per il futuro? Il piano di sviluppo al 2025 prevede investimenti per ulteriori 100 milioni di euro circa, mirati ad incrementare le produzioni in termini di volumi, ma soprattutto di innovazione e servizio. Poi, come tutti, dovremo lavorare per una maggiore sostenibilità del packaging, cercando comunque soluzioni di buon senso. n Leggi anche: ”Dalterfood Group chiude il 2020 in crescita” DM MAGAZINE 39


È GRECO, È FRESCO, È BUONO. DALLA TRASPARENZA DELLE ACQUE GRECHE IL NOSTRO PESCE ARRIVA IN ITALIA PER FARCI AMARE LE COSE BUONE


SOSTENIBILITA’ DMM

ARNEG

riduce le emissioni e aumenta il riciclo L’impegno sostenibile dell’azienda nell’ambito dell’economia circolare ha portato a eccellenti risultati.

U

na riduzione del 68% dei kg di CO2 equivalenti relativi alla produzione di un banco frigo, mentre il riciclo dei suoi componenti si attesta ora attorno al 96%. Sono i risultati ottenuti da Arneg, attiva nella produzione di sistemi di refrigerazione commerciale. L’azienda, che da sempre è fortemente impegnata sul fronte della sostenibilità abbracciando un modello di economia circolare che rispecchia i propri valori, è riuscita a raggiungere significativi traguardi anche sul fronte della sicurezza, come il conferimento di importanti certificazioni, quali la ISO 14001 e la ISO 50001. Anche i siti produttivi rientrano nel progetto sostenibile di Arneg che, con il programma “Naturally Innovative”, già dal 2007 si è attivata per razionalizzare le tecnologie, gli impianti e le infrastrutture: tale iniziativa ha portato al rinnovamento degli involucri dei capannoni, all’istallazione di impianti fotovoltaici e termici a biomassa, nonché di un sistema di monitoraggio e telecontrollo, di un sistema certificato di gestione energetica, riducendo anche l’impiego di carta. Arneg, inoltre, aderisce ai regolamenti di Ecodesign 2019/2024 e di Etichettatura energetica 2019/2018, emanati dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea ed entrati in vigore dall’1 marzo 2021, che stabiliscono il limite di efficienza energetica per ciascun prodotto immesso sul mercato a partire dalla suddetta data, basandosi su una scala di valori definita Energy Efficiency Index. Al fine di contribuire alla riduzione dell’effetto serra, infine, l’azienda ha conseguito la certificazione F-GAS FLI, che attesta l’abbandono di gas fluorurati, altamente nocivi e da sempre impiegati nella refrigerazione commerciale, in favore dell’impiego di gas naturali, come la CO2 e il propano.n DM MAGAZINE 41


OPINIONE DMM

C’era una volta (e c’è ancora)

IL VOLANTINO

L’approccio più maturo all’utilizzo del volantino viene da tutte quelle Insegne che in questi anni hanno analizzato il tema più ampio del nuovo media mix promozionale ideale.

C

hi ha attraversato gli ultimi 20 anni di marketing della grande distribuzione food e non food si è chiesto spesso: “ Chissà quando smetteremo di investire tutto questo denaro su un mezzo come il volantino!”. A una prima lettura quel momento sembrerebbe arrivato: Ikea abbandona la carta per il proprio catalogo (che non è un volantino promozionale), gli investimenti in digital e social media sono in grande crescita, l’efficacia dei mezzi mirati è dimostrata, l’esperienza del volantino digitale è ricca di contenuti, la crociata contro lo spreco della carta continua a fare proseliti. In questo contesto è lecito attendersi quanto meno la stessa lenta agonia che affligge da anni i quotidiani, se non addirittura un tracollo più rapido, soprattutto nel retail non food, con il moltiplicarsi degli switch completi dal cartaceo al digitale. L’approccio più maturo all’utilizzo del volantino viene da tutte quelle Insegne che in questi anni hanno analizzato il tema più ampio del nuovo media mix promozionale ideale per allargare la reach, migliorare la redditività dell’investimento media e intercettare un cliente che surfa su più touchpoint, prima durante e dopo l’atto d’acquisto. In questo quadro si riscopre anche il ruolo del volantino stampato, visto non più come collettore unico di tutte le risorse a disposizione, ma come mezzo tra i mezzi, ancora indispensabile per veicolare alcuni tipi di promozione, su alcuni target specifici, in alcuni ambiti territoriali più che in altri. Difficile è prevedere, invece, tempi ed entità di una contrazione che fatalmente colpirà un mezzo che oggi in Italia, tra stampa e distribuzione, assorbe più di 1,5 miliardi di euro all’anno. Nel frattempo sfruttiamo ancora l’opportunità di pianificare il volantino stampato all’interno del nostro nuovo media mix promozionale, usufruendo degli strumenti avanzati per l’analisi geo-territoriale e per l’individuazione di opportunity gap e dispersione con analisi competitiva e gravitazionale, in modo da garantirci l’efficacia dell’investimento, così come per tutti i media, digitali e non.n Marco Filipponi, TradeLab Senior Consultant

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CARRIERE DMM

PANDEMIA

e innalzamento delle aspettative: una nuova logistica al servizio della distribuzione L’outsourcing logistico permette ai player della distribuzione di affidarsi a un partner qualificato, capace di offrire una riprogettazione, riorganizzazione e gestione di depositi e magazzini.

N

on solo gli acquisti ma l’intera filiera “dal produttore al consumatore” è stata rivoluzionata a seguito della pandemia, portando l’e-commerce a essere la modalità di acquisto preferita di un numero di persone sempre crescente e generando, di riflesso, ricadute operative nella logistica tout-court. Nel 2020, gli italiani hanno comprato online soprattutto beni e prodotti fisici per un valore complessivo di 23,4 miliardi di euro, oltre 5,5 miliardi in più rispetto al 2019: l’incremento più alto mai registrato nel rapporto fra acquisti in-store/da remoto (fonte: Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e Politecnico di Milano). Oggi l’acquirente ha grandi aspettative sulla propria customer experience “a tutto tondo”; non valuta più solamente la qualità del prodotto che riceve e la sua conformità alla descrizione, ma giudica anche tutto ciò che attiene alla consegna del bene. In questo scenario, riscontriamo che l’innalzamento generalizzato delle aspettative si riflette non solo lato B2C, ma anche sul B2B, arrivando a interessare tutti i settori merceologici; non ultimo quello della Gdo, sempre più esigente nel processo di consegna e nella sua standardizzazione. Questa è l’altra faccia della medaglia, quella “invisibile” al consumatore finale: per garantire il livello di efficienza atteso, i distributori hanno bisogno di poter contare su magazzini con flussi logistici snelli e processi funzionali alla riduzione dei tempi-ciclo, in grado di garantire loro un risparmio tangibile anche in termini di costi, aumentando al contempo la produttività, vero elemento cardine per essere competitivi sul mercato. In questo contesto, l’outsourcing logistico permette ai player della distribuzione di affidarsi ad un partner qualificato, capace di offrire una riprogettazione, riorganizzazione e gestione di depositi e magazzini secondo queste nuove e più complesse esigenze, operando ormai non più come un semplice “venditore di servizi”, ma come un consulente “totale”.n Mike Granchelli Direttore Operativo Humansolution

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Sughi, salse evince condimenti: la qualità di Claudia Scorza

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MERCATI DMM

Il mercato, in crescita sia a valore sia a volume, accelera sulla qualità con referenze ad alto contenuto di servizio, concentrandosi su ricette semplici, ingredienti tracciati e sostenibilità delle materie prime e del packaging.

I

l mercato sughi pronti, salse e condimenti raggiunge, nell’anno terminante al 30 maggio 2021, un giro d’affari pari a 923 milioni di euro, in crescita del +3,7% rispetto all’anno precedente, segnando un incremento anche delle vendite a volume pari a +2,4% con oltre 155 milioni di chili venduti (dati Nielsen, Totale Italia Iper+Super+Liberi servizi+Discount). CANALI DISTRIBUTIVI E AREE GEOGRAFICHE La crescita della macrocategoria è guidata dalla distribuzione moderna (ipermercati, supermercati e liberi servizi), che registra un trend del +3% a valore, in particolare grazie all’incremento dei supermercati (+3,9%). «Importante da sottolineare – dichiara Serena Colacino di NielsenIQ – anche l’andamento del discount, che raggiunge il 18,8% del fatturato della categoria, con un trend pari a +6,7% a valore e a +3,7% a volume. I liberi servizi mostrano una flessione del fatturato del -2,6% e a volume del -3,4%, mentre gli ipermercati mostrano una crescita a valore del +4,2%. Focalizzandoci sulle Aree Nielsen, guidano la crescita Area 4 e Area 1, con un trend a valore rispettivamente di +6,3% e +2,7%. Positive anche Area 2 con +3,2% a val. e Area 3 con +3,4% a val.». DM MAGAZINE 47



MERCATI DMM LA STAGIONALITÀ DI SUGHI, SALSE E CONDIMENTI: L’ANALISI DI QBERG Se lo scaffale di un ipermarket o di un supermarket, così come lo scaffale virtuale di un sito di e-commerce, risentono delle stagionalità di molti comparti del settore alimentare, di certo i volantini promozionali presentano l’indubbio vantaggio di poter approfittare di una vetrina variabile e tatticamente flessibile per poter accontentare tendenze, gusti e anche, appunto, stagionalità, in modo ancora più marcato. Abbiamo quindi voluto confrontare un freddo gennaio con un caldissimo luglio: parliamo ovviamente dell’anno in corso, il 2021. La categoria sotto analisi è quella dei sughi, salse e condimenti. SUGHI, SALSE E CONDIMENTI: CATEGORIA FORTEMENTE STAGIONALE È questa l’evidenza che scaturisce dall’analisi: vediamo infatti come il mix delle sottocategorie cambi in modo netto. Resta infatti la predominanza delle salse fredde, con oltre il 40% della quota di visibilità a volantino Qp3: le stesse comunque perdono 2 pp (punti percentuali) nel cambio stagionale. Ma la sottocategoria che esplode veramente è quella dei condimenti per piatti: penalizzando tutte le altre, ad eccezione degli spalmabili vegetali (che includono infatti i vari paté vegetali, ideali per un antipasto o un aperitivo fresco), questa sottocategoria cresce addirittura di oltre 17 pp. Andando ad analizzare perché, e quindi scendendo a livello di segmento, la risposta appare chiara: è il segmento dei condimenti per riso ad esplodere, rappresentando oltre il 90% della sottocategoria. L’insalata di riso si conferma un must per i pranzi al mare degli italiani.

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MERCATI DMM

Agromonte Nome prodotto: Salsa pronta di ciliegino giallo Caratteristiche: la salsa di pomodoro ciliegino giallo nasce dalla lavorazione di una particolare varietà di pomodoro, il ciliegino giallo, che dona un tocco raffinato anche alle ricette più semplici e veloci. Formato da 330 g. Barilla Nome prodotto: Vero Gusto Pomodori, Datterini con Basilico Genovese Dop Caratteristiche: condimento premium ispirato alla ricetta classica della pasta al pomodoro, con aggiunta di pomodori datterini e basilico genovese Dop 100% italiani. Calvé Nome prodotto: Salsa Yogurt Caratteristiche: salsa con yogurt, panna acida ed erba cipollina. Formato top-down da 250 ml.

Trend vendite per canale:

Super +3,9% val +3,2% vol

Liberi Servizi -2,6 % val -3,4% vol

Iper Discount +4,2% val +6,7% val +2,3% vol +3,7% vol

ANDAMENTO DEI SEGMENTI Il totale sughi, salse e condimenti si suddivide in sughi pronti uht, sughi pronti freschi, condimenti, maionese e spalmabili vegetali, raggruppabili per affinità nel mondo salse spalmabili e sughi. Le salse spalmabili, con +9,7% a valore e +7% a volume danno un contributo importante all’andamento positivo della macrocategoria, mentre i sughi mostrano un trend stabile a valore (+0,4%) e una flessione a volume (-1%). Andando ad analizzare i sottosegmenti, trainano la crescita salse e

Sughi pronti uht e basi:

+0,9% val; +0,2% vol di cui:

altri sughi: +28,2% val +29,4% vol

pesto: +2,4% val +2,7% vol

base pomodoro: -1,1% val -0,9% vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

SCHEDE PRODOTTI

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BIRRE della Baviera.

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rmenta A bassa fe gera, è tra le leg maltata e iffuse. d iù birre p

Bayerisches Bier: Premium e unica al mondo 40 varietà diverse e con oltre 600 birrifici la Baviera vanta la più alta densità di birrifici al mondo: un’offerta vastissima che vanta anche la certificazione IGP da parte dell’Unione Europea. Un notevole riconoscimento che si estende all’intero comparto delle birre bavaresi, realizzate come da tradizione secondo l’Editto sulla purezza del 1516, utilizzando esclusivamente acqua, malto, luppolo e lievito.

ock: L a B ata e r amb ata. t tur dal u r t s di culto ra Una bir lce ed amaro do sapore po. sso tem allo ste

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La W leg eiss: ger a, d sap al ore Una bi rra ico secco . nica, non fi

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IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: TODIS Nel 2020 sughi e condimenti pronti sono stati particolarmente apprezzati poiché veloci da preparare, rivelandosi un’ottima risorsa per chi ha lavorato in smart working o chi ha avuto i figli che hanno seguito la didattica a distanza. «Questo – spiega Francesco Iuculano, responsabile commerciale di Todis – per la nostra insegna ha significato, solo nel settore sughi pronti, un incremento delle vendite di circa il +1%. È stata inoltre vincente la scelta di puntare su materie prime italiane e sul rapporto qualità prezzo, valore aggiunto che rappresenta la nostra filosofia». Todis investirà sempre di più su un’attività promozionale che dia la giusta visibilità agli assortimenti, evidenziando le caratteristiche delle proprie PL e concentrandosi sulle qualità delle referenze e sui plus che le distinguono. Il modello di business di Todis è costituito dalle private label, che rappresentano circa il 75% del fatturato: «Fin dall’inizio – conclude Iuculano – abbiamo puntato sui prodotti a marchio del distributore su cui continuiamo costantemente a investire sia dal punto di vista qualitativo sia assortimentale per offrire al consumatore una spesa accessibile e di qualità con la nostra marca privata».

Maionese:

+2,5% val; +4,0% vol di cui:

arricchite: +100,0% val +100,3% vol

leggere: +5,4% val +6,6% vol

normale: +2,1% val +3,9% voll

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

MERCATI DMM

spalmabili vegetali (+16,2% a val. e +11,0% a vol.), mentre i sughi pronti uht crescono più lentamente (+0,9% a val. e +0,2% a vol.). SUGHI PRONTI UHT E SUGHI FRESCHI Entrando nel dettaglio dei sottosegmenti i sughi pronti uht rappresentano il 38,6% del fatturato totale sughi, salse e condimenti, peso leggermente in calo rispetto all’anno precedente (-1,1 punti). La crescita sotto media dei sughi pronti uht è guidata da una flessione dei prodotti base pomodoro (-1,1% trend a valore), che ne rappresentano il core, compensato, però, da una crescita degli altri sottosegmenti. I pesti uht (31% del fatturato dei sughi pronti uht) continuano a crescere, anche se più limitatamente rispetto all’anno precedente, sia a volume (+2,7%) sia a valore (+2,4%). «Il segmento dei sughi freschi – spiega Silvia Innocenti di NielsenIQ – registra +3,6% a valore e +2,9% a volume. I pesti freschi rappresentano il 71,1% del fatturato del DM MAGAZINE 53


Romagna: ti verso una storia. Guarda la storia

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MERCATI DMM

segmento dei sughi freschi, in linea con l’anno precedente, e registrano un trend in rialzo (+1,1% a val. e +0,4% a vol.). I sughi freschi base formaggi mostrano, invece, un trend a valore del +23,8% e del +17,6% a volume, con una quota sul segmento dell’8,5%, in crescita di +1,4 punti rispetto all’anno precedente. In rialzo le restanti offerte di nicchia, dove emerge tra tutti +11,4% a valore e +15,9% a volume dei sughi freschi base pesce. Nei canali distribuzione moderna si evidenzia una lieve flessione dell’incidenza promozionale a volume sul totale sughi freschi, che è del 39,3% (-2,5 p.ti vs corr)». MAIONESE E SALSE SPALMABILI VEGETALI Analizzando il dettaglio delle categorie di condimento per i secondi piatti, si nota che la maionese conferma un trend in crescita rispetto all’anno precedente, attestandosi su +2,5% a valore e +4,0% a volume. «La crescita – specifica Serena Colacino – è stata trainata dalla maionese normale, che registra +2,1% a valore e +3,9% a volume. Buona la performance delle maionesi arricchite, che crescono pur rimanendo una nicchia di mercato». Per quanto riguarda il segmento salse e spalmabili vegetali, la soia continua il suo boom, registrando +54,3% a valore e +49,5%, seguito da +26,8% delle salse barbecue. Andamenti nella media del segmento per le altre, ad eccezione della tonnata (-4,4%). Importante da segnalare l’andamento delle salse altre (comprendenti salse molto eterogenee come burger, tartufata, paté d’olive o di tonno, tartara, ecc.), che crescono di +19,8% a valore e +20,1% a volume. «Andando ad analizzare l’andamento dei prezzi in distribuzione moderna – conclude Silvia In-

UNA COMUNICAZIONE MULTICANALE E VALORIALE Per Barilla le operazioni pubblicitarie e promozionali rivestono un ruolo rilevante nella crescita della categoria, andando a stimolare l’impulso all’acquisto di prodotti notoriamente poco pianificati. «Più in generale l’approccio comunicativo – spiega l’azienda – è quello multicanale e valoriale: oltre a presentare su più piattaforme, in modo integrato, le novità prodotto, quello che Barilla trasmette è il proprio universo valoriale, unito alla qualità e alla sicurezza che caratterizzano i prodotti e alla responsabilità e alla sostenibilità che connotano la produzione. Fondamentale per noi è che nella prassi, così come nella comunicazione, venga sostenuta e supportata la nostra mission “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, un percorso che sviluppiamo attraverso progetti volti a migliorare il profilo nutrizionale delle referenze, rafforzare la sostenibilità delle filiere e comunicare in modo trasparente ai consumatori».

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Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

MERCATI DMM

Sughi pronti freschi:

+3,6% val; +2,9% vol di cui:

+11,4% val +15,9% vol

+9,2% val +8,4% vol

+1,1% val +0,4% vol

BASE PESCE

BASE CARNE

PESTO

+7,9% val +4,6% voll

+23,8% val +17,6% vol

+1,4% val +1,6% vol

SALSA NOCI

FORMAGGI

VEGETALE

SCHEDE PRODOTTI Conserve Italia/ Cirio Nome prodotto: Salsa Pronta di Datterini di Puglia Caratteristiche: i datterini di Puglia, caratterizzati da una straordinaria dolcezza naturale, sodi e succosi, danno vita a questa salsa pronta, ideale per condire la pasta o per creare ricette gustose. D’Amico Nome prodotto: Pesto di Pistacchio Caratteristiche: dal sapore tipico del pistacchio, è piacevole al gusto ed è il risultato di un’attenta selezione di pistacchi finemente tritati, amalgamati con olio e insaporiti con un pizzico di pepe nero. Ideale per condire la pasta, ma anche per accompagnare secondi piatti di carne o pesce, arricchire bruschette e pizze o per la pasticceria salata.

La Doria/Althea Nome prodotto: Althea Basilico Una Porzione 120 g Caratteristiche: realizzata con basilico e pomodori freschi per un gusto intenso e delicato al tempo stesso, in grado di abbracciare ogni tipo di pasta e di appagare il palato. La referenza è proposta nel pratico formato “una porzione” da 120 g.

nocenti – la maionese registra una flessione dei prezzi medi €/kg del +1,9%, ma un prezzo medio a confezione stabile segnalando una crescita delle confezioni di grandi dimensioni. Trend analogo anche per ketchup e soia, due segmenti principali delle salse e spalmabili vegetali». QUALITÀ FA RIMA CON ITALIANITÀ… Conoscere l’origine delle materie prime e consumare prodotti nazionali è molto importante anche nel comparto sughi, salse e condimenti per gli italiani attenti alla qualità dei prodotti che portano in tavola, come conferma Miriam Arestia, responsabile marketing di Agromonte: «Certamente, uno dei principali, se non il più importante, driver di acquisto resta la provenienza delle materie prime che privilegia, sempre di più, l’origine italiana degli ingredienti, in quanto sinonimo di qualità». Per Chiara Spagna, marketing manager food di Conserve Italia, gli shopper chiedono prodotti che presentino garanzie su qualità della materia prima, autenticità del prodotto 100% italiano ed elevata componente di servizio: «In questo, le salse pronte stanno riscuotendo buoni risultati. Nel nostro caso, valorizziamo la filiera cooperativa rappresentata dalla nostra base sociale: partiamo dal pomodoro coltivato dagli agricoltori delle cooperative di Conserve Italia, che interessa oltre 5.000 ettari tra Nord, Centro e Sud Italia. Materie prime di qualità organolettiche superiori, coltivate nelle zone più vocate, dove le condizioni pedo-climatiche dei territori esaltano le caratteristiche dei pomodori, e sottoposte a lavorazioni poco impattanti, che ne conservano le peculiarità originali». Scegliere un prodotto di qualità significa anche soddisfare il bisogno di consumare referenze

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Promomedia, che da oltre 40 anni si occupa di comunicazione all'interno della GDO, lancia la prima concessionaria che ti consente di progettare, pianificare e gestire la tua pubblicità su un mezzo che si distingue per la sua efficacia promozionale: il volantino diventa un nuovo media in grado di raggiungere una copertura nazionale, aprendosi ad altre categorie merceologiche.


MERCATI DMM

UNO STILE COMUNICATIVO IRONICO E DIRETTO La comunicazione per La Doria è un aspetto fondamentale per arrivare ai consumatori in modo chiaro e mirato, come spiega Giuseppe Tammaro: «Essendo in primis produttori per marchi privati, le nostre strategie comunicative e di marketing sono rivolte principalmente al canale b2b. Allo stesso tempo, però, riteniamo che la leva della comunicazione sia fondamentale in questo comparto, che si presenta sempre di più come un settore dinamico e variegato. Proprio per questo, siamo presenti nel mercato italiano dei sughi pronti conservati con il nostro marchio Althea, che si contraddistingue per il suo stile comunicativo ironico e diretto, divertente e attento alla tutela della diversità, intesa come capitale umano da valorizzare».

salutari e il più possibile naturali, caratterizzate da ricettazioni semplici e di origine italiana, con filiera biologica o comunque tracciata. «L’elevato grado di qualità – afferma Giuseppe Tammaro, direttore commerciale Italia di La Doria – è un elemento imprescindibile per il consumatore, attento a scegliere referenze realizzate con ingredienti di origine certa, che uniscano il gusto al benessere, con ricette il più possibile senza aromi, conservanti o coloranti. Il mercato premia il segmento premium, in cui la qualità delle materie prime e il controllo della filiera garantiscono un prodotto con alti standard qualitativi al giusto prezzo, assicurando anche la velocità dell’utilizzo in cucina». …E CON SOSTENIBILITÀ Secondo Barilla nel comparto sughi a base pomodoro tra i principali driver di crescita vi sono la rassicurazione sulla qualità degli ingredienti e la trasparenza della filiera, temi su cui l’azienda è da tempo impegnata e rispetto ai quali

SCHEDE PRODOTTI Mutti Nome prodotto: Pesto Rosso di pomodoro Caratteristiche: pesto realizzato con i pomodori rossi (54%), i pomodori semi secchi, le mandorle e il Grana Padano Dop. È buono e saporito, ma anche più leggero perché ha il -45% di grassi e sale rispetto alla media dei pesti più venduti nel mercato (Fonte: rielaborazione dati Iri), grazie alla presenza del pomodoro nella ricetta.

Saclà Nome prodotto: Pesto alla genovese senza aglio 4XMe Caratteristiche: quattro pratiche monoporzioni che esaltano e conservano tutta la qualità e la freschezza del basilico italiano, senza sprechi. Ricetta tradizionale o senza aglio.

Valgrì – Coppola Enterprice Nome prodotto: Sughi Bio in doypack Caratteristiche: le referenze uniscono il gusto di pomodori 100% italiani e biologici a un pack ecosostenibile, che riduce sensibilmente l’impatto ambientale.

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propone progressivi miglioramenti ed evoluzioni. «Il Gruppo – specifica l’azienda – ha formalizzato l’attenzione alle filiere nel Codice di Agricoltura Sostenibile Barilla (Sustainable Agricolture Code, SAC), un documento che contiene i principi guida per la corretta gestione delle relazioni con gli attori della filiera e per la gestione degli acquisti». La richiesta di ingredienti naturali e di prodotti sostenibili è evidenziata anche da Simona Pelliccia, responsabile export e marketing di Valgrì: «Il consumatore è sempre più orientato verso la scelta di un prodotto completamente italiano ed ecosostenibile. È proprio a questo che abbiamo puntato con i nostri sughi bio in doypack: solo materie prime selezionate e lavorate dal fresco e ingredienti 100% naturali e certificati biologici. Il nuovo formato annulla del tutto il peso dell’imballaggio, abbattendo drasticamente i costi di trasporto e l’impatto ambientale di un classico sugo pronto in vetro». Nel mondo del dressing/salse, in linea con quanto sta succedendo nella categoria food, si riscontra già da qualche anno l’esigenza di consumare prodotti di qualità realizzati con materie prime accuratamente selezionate e genuine, con un occhio di riguardo per l’impatto ambientale. «Lo shopper – spiega Maria Teresa Parrello, senior dressing marketing manager di Calvè – è sempre più interessato alla lista degli ingredienti e predilige prodotti al 100% naturali e “free from”, fatti in Italia, con ingredienti nazionali e con una particolare attenzione alla sostenibilità, sia delle materie prime che del packaging. Nella categoria delle salse, il gusto è e rimane, tuttavia, il principale driver di acquisto per gli italiani». LA COMUNICAZIONE COME ELEMENTO DISTINTIVO La comunicazione è una leva strategica per molte aziende del settore poiché, oltre a far conoscere le novità di prodotto, permette di trasmettere i propri valori e di essere vicini allo shopper, come racconta Maria D’Amico, marketing manager di D’Amico: «Dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo intensificato la nostra presenza digital e social, con attività di real time marketing, coinvolgendo i nostri follower e alcuni blogger e influencer. Oltre alle strategie social che porteremo avanti per tutto l’anno, abbiamo mantenuto una comunicazione anche sui canali più tradizionali, DM MAGAZINE 61



MERCATI DMM

come dimostrano il nostro spot “Il Verde che ci unisce”, firmato Ferzan Ozpetek, trasmesso sulle principali reti nazionali e in radio, e la campagna di affissioni nelle principali città italiane». Anche per Mutti la comunicazione è una leva di marketing molto importante. «A partire da settembre 2019 – fa sapere l’azienda – è stata lanciata una nuova piattaforma di comunicazione denominata “Ogni giorno in cucina”, con l’obiettivo di raccontare il valore dell’impegno di Mutti, attraverso il modo in cui gli italiani vivono la cucina, e la costanza che le persone mettono ogni giorno: provando e riprovandoci, sbagliando, riuscendo ma dando sempre il meglio ai fornelli. La piattaforma si compone oggi di quattro nuovi spot, tra i quali ricordiamo la creatività sulle Salse Pronte Mutti e quella sui nuovi Pesti di pomodoro, l’ultima della serie diffusa a partire da marzo 2021, attraverso l’attivazione di diversi touch points: tv, digital, social, radio e web radio». Investimenti su differenti media anche per Saclà, così da poter raggiungere i consumatori in modo capillare, come spiega Federico Ghisolfi, direttore commerciale e marketing di Saclà: «Siamo on air con “È per tutti. È Saclà”, una nuova campagna di brand incentrata sulle molteplicità di occasioni di uso dei nostri prodotti, tra cui anche il pesto alla genovese. La comunicazione verrà veicolata in ambito tv, radio e affissioni. Non manca, infine, soprattutto sulle nostre referenze di pesti, la forte spinta di trade con attività fuori banco».n

Salse e spalmabili vegetali:

+16,2% val; +11,0% vol Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

di cui:

soia +54,3% val +49,5% vol

carciofi +31,7% val +44,4% vol

olive +9,0% val +9,5% vol

barbecue +26,8% val +32,4% vol

senape +6,8% val +5,4% vol

altre +19,8% val +20,1% vol

ketchup +3,3% val +4,2% vol

cocktail +13,1% val +14,1% vol

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Un orizzonte senza soli

LA VOGLIA DI SOCIALITÀ RICADRÀ SUL RETAIL TECNOLOGICO?

U

n manager di un importante polo fieristico di Parigi recentemente intervistato ha espresso un pensiero molto chiaro: “Non torneremo più agli eventi solo fisici, neanche quando si potrà, superata l’emergenza sanitaria”. Ha spiegato che la componente digitale permette di coinvolgere persone altrimenti irraggiungibili con opportunità che il luogo fisico non può cogliere. Di conseguenza in futuro lui vede solo eventi ibridi con una componente on-line importante se non dominante, questo in un ambito come la moda, dove vedere e toccare sembra imprescindibile. Un recentissimo studio realizzato da Fondirigenti che ha sondato un campione di 1500 risposte dice che le aziende manterranno lo smart-working anche al termine della pandemia. Più della metà (54%) in maniera sostanzialmente permanente mescolando lavoro in presenza (in media 2,6 giorni alla settimana) con quello a distanza (2,4 giorni alla settimana). Si prospettano dunque scenari nuovi nel mondo lavoro che molti hanno già soprannominato il new normal. Non è solo il mondo del lavoro ad avere orizzonti e paradigmi diversi. Un mio amico si lamentava con me di una procedura che lo obbligava ad andare in posta, oggi che si fa tutto on-line. Prima del Covid l’ho visto usare il telefono solo per chiamare qualcuno e guai a non andare in banca di persona. Ne abbiamo parlato già in passato, una volta assaggiati i benefici del digitale perché tornare indietro? Varrà lo stesso nel mondo retail? Quale è il new normal in questo settore? Due direttive sono tanto semplici da dire quanto troppo generiche per alcuni versi: semplificare la vita del

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

cliente e implementare nuovi servizi. Settimana scorsa a Parigi ho visto lunghe code in strada per entrare in un department store. Sarà questo uno dei temi da affrontare? Gestire l’afflusso ai negozi? Prenotare gli acquisti o lo slot di ingresso al punto vendita? Forse. Più e-commerce? Sicuramente stando ai dati che possiamo avere. C’è un altro tema da sottolineare, fare shopping è per molti un piacere e un’attività sociale. La gente vuole tornare a vivere in strada, nei centri commerciali, a incontrarsi mentre fa gli acquisti o compierli in compagnia. Un retail troppo digitale potrebbe non rispondere pienamente a questa esigenze. In fondo anche online quali sono i casi più eclatanti di successo? I social network che mettono in relazione le persone. Il mondo fisico del punto vendita non deve essere superato dal digitale, piuttosto valorizzato da esso. Come? Non ho la risposta e non credo che nessuno abbia la sfera di cristallo. Oggi è importante fare investimenti giusti in ottica di lungo periodo, ma con grande flessibilità e capacità di adattamento. Perché tutto cambia velocemente, dalle norme sanitarie, alla propensione dei clienti fra efficienza (prevalente nel mondo digitale) ed esperienza sociale di acquisto (prevalente nel mondo fisico).n Paolo Pelloni - Digital Club/Retail

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REAL ESTATE DMM

CENTRI COMMERCIALI, obiettivo: recuperare valore. Il settore deve risolvere problemi che vengono da lontano e che la pandemia ha solo reso più evidenti e dirompenti.

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umulto, è forse il termine che più rappresenta questo biennio disgraziato per il settore dei centri commerciali. Secondo i dati contenuti nell’”Osservatorio sull’Industry italiana dei centri commerciali 2021”, redatto da Nomisma per il Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali), nel solo 2020 il fatturato degli operatori ha subito una riduzione di ca. 18,5 miliardi di euro che aumentano a ca. 47,3 miliardi di euro se si considera il giro d’affari delle gallerie, comprensivo di fatturato indiretto e indotto, equivalente a un calo del 30% anno su anno. Dovuto a minori consumi per chiusure imposte da provvedimenti restrittivi, impatto dell’e-commerce e, infine, per definitive chiusure di negozi che - generando una riduzione dell’occupazione (55 mila posti in meno secondo l’Osservatorio) - a loro volta hanno avuto un effetto di contrazione dei consumi. Anche il mercato dei capitali ha evidenziato in Italia un rallentamento, come emerge dal Rapporto “Real Estate Market Outlook 2021”, redatto da Cbre, gli investimenti retail nel 2020 hanno subito una riduzione del 26% rispetto al 2019. I rendimenti degli asset centri commerciali continuano a crescere anche considerato che tenancy e vacancy rappresentano i principali fattori di rischio percepiti nel medio termine. Le aspettative di sconto e la loro entità, manifestate da un panel di investitori nel Rapporto di Cbre, si è concentrata in misura preponderante sul settore centri commerciali (52%) e questo ha portato le prospettive del 36% degli intervistati a volgere l’attenzione ver66 DM MAGAZINE


REAL ESTATE DMM so quegli investimenti cosiddetti value-add. Quello attuale potrebbe apparire pertanto il momento migliore per acquistare un centro commerciale. Riduzione dei canoni per sconti e free rent period, piani di rientro delle morosità, aumento esponenziale della parte variabile negli affitti, pressione sui landlords derivante dal rimborso del debito, eccesso di prodotto rispetto alla domanda, sono tutti elementi che tra l’altro aumentano il potere negoziale degli investitori e che si dovrebbero tradurre in un premio sul prezzo di acquisto. Chi vende, anche se “a sconto”, fa comunque un buon affare o l’unico che può fare, ma siamo convinti che lo faccia anche chi compra? Il nuovo proprietario infatti dovrà mettere in conto di affrontare tutti i rischi e le spese che avrebbe dovuto affrontare il precedente. Oltre ai costi per una riqualificazione dell’asset o di sue parti. I rendimenti in centri commerciali in location secondarie, infatti possono sfiorare anche l’11% secondo un Rapporto di marzo 2021 elaborato da Re/Max e Avalon “Real Estate Data Hub”, per investimenti opportunistici in centri commerciali secondari con valori medi inferiori ai 1.000 €/mq, che necessitano di riposizionamento e investimenti. È per tale ragione che secondo Cbre continuerà la tendenza del “flight to quality” ovvero predilezione per asset stabilizzati con eccellenti covenant e collocati in bacini prime. Per prodotti nonprime, anche se acquistati “a sconto”, riteniamo sia ragionevole considerare una maggiore componente di rischio e da mettere in conto investimenti per il restyling oltreché ragionare su un orizzonte temporale più ampio. Il che può significare un aumento del payback period in misura non equamente preventivata dall’aumento del rendimento in acquisto. A ben vedere, quindi, è il momento migliore – si potrebbe dire, quasi obbligato, per attuare una tattica attendista e, ove possibile, rivedere anche le strategie di asset allocation. Il settore deve risolvere problemi che vengono da lontano e che la pandemia ha solo reso più evidenti e dirompenti. Soltanto dopo che avrà trovato un nuovo equilibrio generalizzato, condotto attraverso il recupero di valore, potrà dirsi superato il periodo di tumulto.n Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.

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CUSTOMER DMM

Lavorare con il

FUTURO tre proprieta’

Lavorare con il futuro vede l’applicazione di alcune caratteristiche chiave per ottenere ritorni di valore

I

l futuro non è predeterminato. Aristotele diceva che “se il futuro fosse predeterminato non ci sarebbe nulla da fare. Se possiamo fare qualcosa significa che il futuro non è determinato”. Il futuro non è prevedibile La seconda proprietà è diversa dalla prima: il futuro potrebbe essere determinato ma noi potremmo non avere abbastanza informazioni e conoscenze per poterlo prevedere. Alcuni aspetti del futuro possono essere influenzati da quello che facciamo oggi. Per questo rilevante diventa approcciare il lavoro con il futuro attraverso l’utilizzo dei “tipi” di futuro. Ritroviamo vari tipi di futuro: FUTURI POSSIBILI: tutti quelli che possiamo immaginare, includendo sia la conoscenza che abbiamo sia quella che non abbiamo ma che potremmo sviluppare (la velocità warp o il teletrasporto di Star Trek) FUTURI PLAUSIBILI: quelli che potrebbero effettivamente verificarsi secondo le conoscenze che abbiamo. FUTURI PROBABILI: quelli che sembrano più reali, per esempio perché legati ai trend che conosciamo (comprese deviazioni non troppo forti). FUTURI PREFERIBILI: questo tipo è del tutto diverso. Non è descrittivo, ma normativo. I futuri in cui ci piacerebbe vivere. 68 DM MAGAZINE


CUSTOMER DMM

Molto interessante la classificazione di Roy Charles Amara, senior researcher fellow at the Institute of the Future che ha identificato le nuove direzioni per le futures research methodology. L’enfasi è focalizzata sulla validità e qualità dei criteri dei future studies attraverso una serie di principi iniziali (plausibili, riproducibili, espliciti con valore ed impatto sul business). I fattori di cambiamenti includono trends, facts, and problems che influenzano l’industry o il dominio di interesse. Trends: relativamente costanti (perciò relativamente prevedibili) cambiano (es: sviluppo demografico); Facts: marcano/sottolineano la discontinuità; Problems: situazione di forze opposte sulle quali bisogno prendere una posizione. A seconda di come vengono interpretati e compresi, i fattori di cambiamento sono in grado di scambiare i “limiti” dei differenti futuri. Anche se non sappiamo a cosa si riferisce ma certamente il “latente”, ovvero il nascosto, l’invisibile, il dormiente è il “motivo” rilevante . Importante è che si vada oltre i dati empirici. Questo motivo va ricercato, individuato e analizzato per restituire le opportunità (o rischi da evitare) all’industry o azienda di riferimento. Alcuni esempi di applicazioni: Empirical data = futuri probabili Empirical data + latents (nascosto) = futuri plausibili Empirical data + latents (nascosto) +new capacities (competenze) = futuri possibili A puro titolo di esempio. Il presidente Kennedy negli anni ’60 annunciò la missione sulla luna (futuro preferibile). Quando questo progetto iniziò si trattava di un mero futuro possibile, perché la conoscenza necessaria per realizzare il progetto non era ancora disponibile. Nel corso degli anni ’60 tale conoscenza fu sviluppata e il futuro divenne prima plausibile, poi probabile e infine un fatto reale nel 1969. Questa progressione fa vedere che la classificazione dei futuri dipende anche dal momento temporale del giudizio. La valutazione può cambiare man mano che le cose si evolvono. A rigore, il futuro non può essere prevedibile. Pensare al futuro è utile per le scelte di oggi. Pensare al futuro aiuta ad affrontare le incertezze del presente.n Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy e partner Beready Srl

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MERCATI DMM

è boom di igienizzanti e disinfettanti

Cereali e zuppe

puntano su prodotti genuini e gustosi Il comparto, influenzato dalla pandemia e dall’“effetto lockdown”, punta su proposte genuine e semplici, intercettando i bisogni dei consumatori moderni, sempre più orientati verso un’alimentazione capace di coniugare gusto, praticità e benessere.

I

di Claudia Scorza

l mercato dei cereali e delle zuppe, nell’anno terminante a maggio 2021, sviluppa un giro d’affari di 70,6 milioni di euro e flette a valore, con una differenza del -2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’andamento a volume conferma il calo della categoria, con un trend pari a -1,7%, per un totale di 17.325 tonnellate sviluppate nell’anno. Il prezzo €/Kg della categoria cala del 1,1%, enfatizzando la perdita a valore (dati Nielsen, Totale Italia Iper+Super+Liberi servizi+Discount). AREE GEOGRAFICHE E CANALI DISTRIBUTIVI L’andamento negativo coinvolge tutto il territorio nazionale, sia a valore sia a volume. «L’Area 1 – spiega Barbara Salvagno di NielsenIQ –, la più importante in termini di peso per la categoria dal momento che sviluppa il 30% del fatturato, registra il trend più negativo con -4%, insieme all’Area 3 che, con -3,9% a valore, è la seconda 70 DM MAGAZINE


MERCATI DMM MERCATI DMM

area per importanza. L’Area 4 è l’unica a registrare un trend tendenzialmente stabile con -0,5% a valore, ma è anche l’area dove la categoria ha maggiori spazi di crescita, cubando meno del 20% del totale sell out». Anche in termini di canali, non si evidenziano segnali di crescita: il canale supermercati registra -2,8% a valore ed è quello che maggiormente impatta sul totale, responsabile del 40% del sell out. Se a questo aggiungiamo il canale ipermercati – specifica Barbara Salvagno – il peso dei due raggiunge il 70% del totale categoria, ma anche gli iper flettono con -2,7%. Il discount, che normalmente mostra crescite in tutte le aree merceologiche, in questo caso fa eccezione con -0,8% a valore, ma con segno flat a volume (+0,1%)». L’ANDAMENTO DEI SEGMENTI Non tutti i segmenti che compongono la categoria cereali e zuppe sono in calo, ma è il segmento più importante, quello delle zuppe mix cereali e legumi, che vale il 40% della categoria, a registrare un segno meno double digit: con -10% impatta sul trend a totale, insieme all’orzo, che vale il 7% e perde del -5,3%. Positivi invece i segmenti più piccoli, cous cous e gli altri – quinoa, bulgur, miglio, ecc. – che segnano rispettivamente +5,9% e +6,9%. «In generale – precisa Barbara Salvagno – la categoria zuppe e cereali non è caratterizzata da una forte pressione promozionale: a totale Italia, la percentuale dei volumi venduti in promozione nell’ultimo anno terminante è del 13,2%, DM MAGAZINE 71


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Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

QUALITÀ E PRATICITÀ AL SERVIZIO DEL CONSUMATORE La ricerca di qualità e genuinità si accompagna spesso alla richiesta di praticità e velocità di consumo. Con la sua offerta Alce Nero riesce a coniugare questi aspetti, come conferma Paola Munforte: «Le nostre zuppe pronte sono realizzate con ingredienti semplici e liste ingredienti corte, secondo un processo produttivo volto a non alterare le proprietà organolettiche della materia prima utilizzata. Per la cottura si utilizza un sistema simile a quello casalingo, ma su scala industriale: le zuppe fresche sono preparate in grandi “pentoloni” rispettando i tempi di cottura dei singoli ingredienti. Non aggiungiamo altri grassi all’infuori dell’olio extra vergine di oliva italiano e biologico, estratto a freddo dalle olive dei nostri soci. La nostra gamma di zuppe offre diverse referenze e vari formati e anche due proposte per il target bimbi, con ricette senza sale, appositamente studiate per i più piccoli, ma ottime anche per i grandi».

stabile rispetto all’anno precedente. Un fattore che sicuramente non ha sostenuto la crescita della categoria nell’ultimo anno è la mancanza di allargamento dello scaffale: il numero medio di referenze vendute resta stabile negli ultimi due anni. Questo elemento, insieme a una naturale controcifra che la maggior parte delle categorie da dispensa sta sperimentando a causa del “picco lockdown marzo 2020”, porta le zuppe e i cereali a registrare complessivamente performance negative che, tuttavia, non si possono generalizzare a tutte le tipologie di prodotto».

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A G R I C O LT O R I B I O L O G I C I D A L 1 9 7 8

IL PASSATO VEGETALE CON QUINOA ALCE NERO I L PA SS ATO D I V E R D U R E CO N Q U I N OA B I O A LC E N E RO È U N P I AT TO C H E A B B I N A L A Q U I N OA A L C L A SS I CO M I X D I V E R D U R E C R E MOS E . E ' P R E PA R ATO U T I L I Z Z A N D O I N G R E D I E N T I V EG E TA L I E B I O LO G I C I E O L I O E X T R A V E RG I N E D I O L I VA D E I SO C I O L I V I CO LTO R I D E L M A RC H I O. È 1 0 0 % V EG E TA L E , A B A SSO CO N T E N U TO D I G R A SS I E FO N T E D I F I B R E . G L I I N G R E D I E N T I U T I L I Z Z AT I CO N F E R I SCO N O A L PA SS ATO U N G U STO P I AC E VO L M E N T E A ROM AT I CO, E CO N S I ST E N Z E D I V E R S E A L PA L ATO, DAT E DA L M I X D I V E R D U R E F R U L L AT E U N I T E A L L A Q U I N OA . I L PA SS ATO D I V E R D U R E CO N Q U I N OA A LC E N E RO È I D E A L E DA CO N S U M A R E C A L D O, M A È B U O N O A N C H E T I E P I D O. É P OSS I B I L E T ROVA R LO N E L B A N CO F R I G O A PA RT I R E DA OT TO B R E .

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MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Alce Nero Nome prodotto: Passato di Verdure con Quinoa Caratteristiche: realizzata con ingredienti vegetali e biologici e olio extra vergine di oliva dei soci olivicoltori Alce Nero. È 100% vegetale, a basso contenuto di grassi e fonte di fibre. Gusto piacevolmente aromatico, morbida consistenza data dal mix di verdure frullate, accompagnate dalla croccantezza della quinoa. Ideale da consumare caldo, è buono anche tiepido.

BF Agro Industriale/ Le Stagioni d’Italia Nome prodotto: Farro perlato Caratteristiche: cereale rustico che cuoce velocemente. È pratico e versatile, da gustare in ogni stagione dell’anno: perfetto per primi piatti, zuppe invernali, insalate estive e contorni. Ricco di fibre, magnesio, ferro, fosforo, rame e zinco, è un’importante fonte di proteine e quindi ideale per una dieta vegetariana e vegana.

Cerreto - Amanti del Biologico Nome prodotto: Zuppa di legumi e farro Bontà in 5 minuti Caratteristiche: monoporzione completa, sana, gustosa e biologica, pronta in 5 min, anche al microonde. Facile da cucinare. Shelf-life: 15 mesi a temperatura ambiente.

LARGO SPAZIO A PRODOTTI SANI, GENUINI E VELOCI DA PREPARARE Il consumatore, oggi molto attento al proprio benessere, considera il cibo un elemento fondamentale per la propria salute, preferendo prodotti semplici e genuini ma, allo stesso tempo, pratici da preparare. «Gli italiani – afferma Paola Munforte, group product manager fresco e freddo di Alce Nero – sono oggi sempre più attenti al concetto di alimentazione salutistica e ricercano prodotti sani e poco processati, con una lista ingredienti pulita. Inoltre, sono alla ricerca di cibi buoni, salubri ma anche pratici da preparare, il cosiddetto “smart food”». Ricerca di elevata qualità e attenzione per referenze biologiche sono tendenze messe in luce anche da Serena Paesano, marketing manager di Cerreto - Amanti del Biologico: «Il consumatore è sempre più consapevole, alla ricerca di prodotti di alta qualità e biologici, come dimostra la crescita dei consumi super premium. Il retaggio e il confronto con lo straordinario periodo di lockdown è ancora forte e ci mostra uno shopper che sta ritornando verso piatti pronti e prodotti ad alto contenuto di servizio, privilegiando la cottura rapida e la praticità di utilizzo e consumo». HEALTHY SÌ, MA CON GUSTO La richiesta di un prodotto salutare e con delle garanzie in termini di qualità nutrizionali che cereali e legumi garantiscono è sicuramente un trend che si sta affermando. Secondo Matteo Merlin, direttore marketing di Pedon, il consumatore si sta orientando sempre più verso prodotti appaganti anche per il palato: «Alla salute e al benessere, alla velocità e alla fruibilità, Pedon aggiunge sempre anche il gusto. L’ultima novità che abbiamo introdotto sul fronte dei cereali e legumi va in questa direzione incontrando i gusti dello shopper flexitariano, che propende sempre di più verso prodotti a base di proteine vegetali, alla ricerca di salubrità e gratificazione del gusto». La maggiore richiesta di prodotti salubri, semplici, naturali e con una buona componente di DM MAGAZINE 75


MERCATI DMM gusto, è riscontrata anche da Chiara Rossetto, amministratrice delegata di Molino Rossetto: «Il crescente interesse degli shopper verso prodotti buoni ma con caratteristiche healthy, in grado di dar vita a preparazioni gustose ma leggere e di variare continuamente la propria dieta, è sempre più importante in questo mercato. I nostri pack evidenziano in maniera chiara e immediata i plus di prodotto attraverso efficaci claim, tra cui “Naturalmente” buoni, pensato proprio per trasferire il concetto di un benessere diffuso che coinvolga corpo e spirito». LA COMUNICAZIONE COME MEZZO PRIVILEGIATO PER TRASMETTERE I PROPRI VALORI Le strategie comunicative di molti player del settore si concentrano sul trasferire ai consumatori messaggi che trasmettano in modo chiaro i valori del brand. Fertitecnica Colfiorito ha da tempo avviato una corposa strategia digital in continua espansione, che sta dando risultati positivi non solo in termini di reputation e awareness di brand, ma anche di awareness di prodotto, con l’obiettivo di supportare la sostenibilità. «Stiamo incentrando gran parte della nostra comunicazione – spiega Michele Santilocchi, responsabile marketing di Fertitecnica Colfiorito – sul progetto di sensibilizzare il consumatore contro gli sprechi alimentari, per esempio fornendogli idee e consigli su come riutilizzare i prodotti avanzati. Sempre in questa logica, si è appena concluso il primo Hackaton in collaborazione con Fao, dove gruppi da tutto il mondo hanno lavorato su soluzioni digitali per supportare, sensibilizzare e coinvolgere sui temi 76 DM MAGAZINE

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: DESPAR ITALIA

Secondo Despar Italia, in generale, tutto il comparto legumi secchi, zuppe e cereali nell’arco del 2020 ha dato buoni risultati poiché durante la pandemia, specie nei lockdown, i clienti hanno avuto più tempo per cucinare riscoprendo l’utilizzo di questi prodotti da consumare tali e quali o nella composizione di ricette più complesse. «Durante il 2020 e in questa prima parte del 2021 - dichiara Tiziano Bonifazi, product manager freschissimi e surgelati di Despar Italia - la famiglia delle lenticchie ha registrato performance positive grazie alle peculiarità organolettiche e al rapido utilizzo senza ammollo prima della cottura. Ottime anche le performance dei fagioli, che dimostrano di essere una valida alternativa proteica alle carni. Nella stagione estiva, invece, spiccano le referenze di e con farro. Meno brillanti le vendite di tutto il mondo zuppe. Abbiamo riscontrato lo stesso trend sulla nostra linea di prodotti pronti in 10 minuti lanciata nel 2019, a causa delle diverse modalità di consumo legate alle restrizioni. Con i nostri partner fornitori stiamo valutando la creazione di prodotti decorticati che ridurranno i tempi di cottura e potranno evitare alcuni effetti indesiderati che oggi si rilevano col consumo di tali referenze, senza limitare la qualità per offrire sempre più servizio».


MERCATI DMM

degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile». La comunicazione de Le Stagioni d’Italia, marchio ombrello che comprende prodotti di varie categorie, coinvolge le 70,6 mln/€ 17.325 t categorie principali -2,8% -1,7% per ciò che riguarda la tv nazionale, mentre per tutte le attività di comunicazione web, social, stampa e tv regionali, il brand promuove tutte le categorie evidenziando l’italianità e la tracciabilità lungo la filiera, “dal campo alla tavola”. «Tra le attività previste per l’autunno – specifica Pasquale Di Lella, responsabile vendite PL del Gruppo BF – spicca, in particolare, il progetto televisivo regionale con Espansione tv su Lombardia e Piemonte, dove, in dieci puntate, si racconterà uno spaccato del Gruppo BF e le sue filiere, spiegando inoltre l’agricoltura di precisione, un nuovo modo di fare agricoltura, che unisce tecnologie innovative con tradizione e cultura agroalimentare, contribuendo a portare sugli scaffali e sulle tavole degli italiani un prodotto di qualità, autentico e sostenibile».n

TREND VENDITE A VALORE

TREND VENDITE A VOLUME

SCHEDE PRODOTTI Colfiorito Nome prodotto: Gli Integrali Caratteristiche: le referenze sono frutto di un’accurata ricerca per mantenere integri crusca e germe dei chicchi, per dare i benefici del vero integrale.

Molino Rossetto Nome prodotto: Chicchi di orzo Caratteristiche: orzo precotto ideale per insalate fredde, zuppe e polpette, che può essere preparato senza necessità di cottura, con sole due ore di ammollo in acqua, senza necessità di scolarlo al termine. Presenta un alto contenuto di fibre ed è proposto in pack da 250 g.

Pedon Nome prodotto: I Pronti con Verdure Caratteristiche: i nuovi Mix con Verdure (Quinoa e Piselli con mais e carote e Farro e Fagioli con piselli e carote) arricchiscono la linea I Pronti. Con ingredienti 100% naturali, sono mix di cereali, legumi e verdure, cotti al vapore e senza conservanti, già pronti da gustare caldi o freddi. Ideali come piatto unico bilanciato e nutriente, sono perfetti anche come arricchitori di insalate o zuppe. La confezione “apri e gusta” è pratica anche per un consumo fuori casa.

Mix Cereali e Legumi Zuppe: -10,0% val -9,8% vol FARRO +0,6% val +0,4% vol

COUS COUS

ALTRI

ORZO

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-5,3% val -7,6% vol

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30 maggio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

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TECNOLOGISTICA DMM

Basko propone il primo virtual assistant

per la spesa

a domicilio

Si basa su un algoritmo creato da Google Cloud che consente di creare box personalizzate per ogni cliente sulla base del proprio consumo storico di acquisto associato alla carta fedeltà.

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asce EuGenio, il progetto innovativo di Basko, insegna di supermercati del Gruppo Sogegross, realizzato in partnership con Jakala e in collaborazione con Google Cloud. Concepito come un vero e proprio virtual assistant, con EuGenio i clienti iscritti al servizio e-commerce di Basko riceveranno direttamente a casa, ogni settimana, sempre nello stesso giorno e nella stessa fascia oraria, una box con i prodotti acquistati abitualmente. EuGenio si basa su un algoritmo creato da Google Cloud che consente di creare box personalizzate per ogni cliente sulla base del proprio consumo storico di acquisto associato alla carta fedeltà di Basko. Jakala, partner tecnologico di Basko nella realizzazione del progetto, si è avvalsa per realizzarlo della tecnologia di Google Cloud per lo sviluppo del virtual assistant. Più che un abbonamento per le consegne, quindi, ma una vera e propria spesa “in abbonamento”, che libera il consumatore dall’incombenza del programmare e fare gli acquisti. Oltre che nei supermercati tradizionali, spesso con consegna a domicilio, i clienti possono acquistare online con consegna a casa, ritiro in negozio, ritiro al locker self-service di Genova Nervi o con il servizio di ritiro della spesa sul luogo di lavoro presso le aziende convenzionate. I clienti aderenti al servizio riceveranno ogni settimana una mail con cui EuGenio li avvisa che la box è stata creata: in quel momento sarà possibile confermare o modificare l’ordine aggiungendo o eliminando alcuni prodotti. Ogni box viene composta in funzione delle abitudini di acquisto del singolo cliente e i prodotti inseriti vengono proposti in base alla loro frequenza e quantità di acquisto. Il servizio è fruibile attraverso il sito Basko.it e l’app Basko, previa iscrizione al sito we e previa sottoscrizione della carta fedeltà di Basko, Prima Card o Prima Card65.n Leggi anche: Leggi anche: “Custom Group propone la soluzione Green Mate” 78 DM MAGAZINE


TECNOLOGISTICA DMM

A Carmagnola Lidl inaugura il mega centro logistico più grande del Nord ovest Si tratta di una struttura di oltre 200 metri di lunghezza per circa 20 di altezza e dalla superficie totale di quasi 50 mila metri quadri.

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idl Italia inaugura nel Torinese il più grande centro logistico del Nord ovest. Nell’area industriale di Carmagnola (città nota per una sagra del peperone che dura 10 giorni) il big dei discount ha costruito l’undicesimo centro logistico con annessi gli uffici della direzionale regionale. Si tratta di una struttura di oltre 200 metri di lunghezza per circa 20 di altezza e dalla superficie totale di quasi 50 mila metri quadri. All’interno dell’hub logistico verranno movimentate e smistate le merci per rifornire i supermercati Lidl di Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria. Il centro sorge a breve distanza dal casello autostradale dell’A6 Torino-Savona e nelle vicinanze di quella che dovrebbe essere la futura tangenziale Nord-Est di Carmagnola. Il progetto di Lidl, presentato nel 2019, è stato subito osteggiato da Legambiente per l’impatto ambientale (consumo di suolo di 10 ettari e 400 Tir al giorno) e dalla Sinistra che aveva proposto di ricorrere a un terreno già utilizzato da riconvertire. Proposta respinta dal sindaco Ivana Gavaglio che aveva dichiarato dall’inizio: “Si fatica a trovare elementi negativi nel progetto, mentre i vantaggi sono evidenti: circa 250 persone occupate, un impatto economico non indifferente per la città, un’opera che nasce per durare, visto l’ingente investimento economico che la catena tedesca farà in quell’area“. La presentazione alla stampa dell’hub di Carmagnola avverrà il prossimo 29 settembre, appena qualche giorno prima delle elezioni amministrative del 3-4 ottobre che coinvolgeranno anche il Comune di Carmagnola. Nel 2019 Lidl Italia ha realizzato un fatturato di 4,7 miliardi con un utile di 120 milioni. Il network conta su 680 punti vendita e 18.500 addetti.n Emanuele Scarci

Leggi anche: “Xpo Logistics nomina Arron Kendall direttore vendite e marketing Europa” DM MAGAZINE 79


NEWS DMM

Gruppo Veronesi acquisisce Certosa Il Gruppo Veronesi, leader del settore agroalimentare italiano grazie ai marchi AIA, Negroni e Veronesi, ha finalizzato l’acquisizione di Certosa Salumi S.p.A., società emiliana specializzata nella produzione, nella stagionatura e nel confezionamento dei salumi della tradizione italiana. L’acquisizione ha come obiettivo il potenziamento della capacità produttiva del Gruppo nel segmento degli affettati da libero servizio e nell’ambito dei salami, con particolare attenzione alle produzioni tipiche del territorio parmense come la specialità del Salame Felino Igp.

Coin continua a evolversi e lancia la nuova boutique virtuale Coin.it con l’obiettivo di essere sempre più vicina e accessibile a tutti i clienti. Coin propone un’esperienza d’acquisto completa e onmichannel: alla rete dei 35 department store diffusi su tutto il territorio nazionale, Coin affianca infatti un place digitale che offre un’accurata selezione di abbigliamento per donna e uomo, oltre al beauty e alla casa.

Ethos: una nuova strategia di riqualificazione commerciale

Consorzio Casalasco del Pomodoro: tasso di crescita del +10,1% rispetto al 2019

Ethos- Gestione Centri Commerciali spiega la nuova strategia di leasing adottata con Pac 2000A e che nel prossimo immediato futuro prevederà diverse nuove aperture e riqualificazioni commerciali dei loro centri. Si è cominciato il 22 luglio con l’inaugurazione del primo piano di Cospea Village a Terni. Un’area lasciata in abbandono per anni, che con oltre 5000 mq in piu e più di 200 nuovi posti auto è stata oggetto di una nuova riqualificazione commerciale inserendo anche un centro medico e una sanitaria che andrà a completare un’offerta di merchandising mix che ricolloca il centro come il più grande della regione Umbria.

80 DM MAGAZINE

Coin cresce e apre l’e-boutique

I ricavi consolidati 2020 hanno segnato un nuovo aumento raggiungendo i 338,3 milioni di Euro, con un tasso di crescita pari al +10,1% rispetto al 2019, ed un ulteriore incremento del Margine Operativo Lordo (Ebitda) che è passato da 28,3 a 34,2 milioni di euro. Il 2020 è stato un anno particolarmente positivo anche per il brand Pomì, sia in Italia (+26,2% dei ricavi) sia nell’Export (oltre il +40% dei ricavi rispetto al 2019), cresciuto ancora sui mercati dove era già presente (soprattutto Stati Uniti, Germania, Austria e Medio Oriente), incrementando la gamma prodotti offerta con nuove referenze “specifiche” sia per i mercati emergenti sia per quelli consolidati.


VIDEO E PODCAST DMM

BAHLSEN RINNOVA IL LOOK CON UN’OPERAZIONE DI REBRANDING Bahlsen ha lavorato sul rebranding del marchio ispirandosi al mondo dell’arte, pur rimanendo fedele alla tradizione rappresentata dal colore blu del marchio. L’immagine del biscotto campeggia al centro della confezione, sigillata dal Tet, il logo scelto dal fondatore che ricalca il geroglifico egizio simbolo dell’eternità. Il rebranding coincide con il salto generazionale che vede Verena Bahlsen prendere le redini dell’azienda, affiancata dal nuovo amministratore delegato Phil Rumbol, il primo Ceo a non appartenere alla famiglia Bahlsen. Ne abbiamo parlato con Ernesto Maglio, direttore marketing Bahlsen.

LO SVILUPPO DEL COMPARTO DELLE CARNI SECONDO NOVACOOP Nonostante i consumatori tendano sempre di più a sostituire le fonti proteiche vegetali a quelle animali, spiccano nuovi driver di consumo nel segmento delle carni e dei salumi, ossia il gusto legato al consumo, la garanzia alimentare di una filiera territorialmente riconosciuta e il benessere animale. Nel corso del webinar dal titolo “Carni e salumi: modelli di consumo e prospettive” Enrico Ottobrini, Responsabile freschissimi di Novacoop, ha spiegato il punto di vista dell’insegna circa lo sviluppo del comparto.

NOMISMA E CNCC PRESENTANO L’OSSERVATORIO SULL’INDUSTRY ITALIANA DEI CENTRI COMMERCIALI 2021 Il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (Cncc) e Nomisma hanno presentato l’Osservatorio sull’Industry italiana dei centri commerciali 2021: lo studio fotografa l’impatto che la pandemia ha avuto sul settore, valutando anche gli effetti prodotti sull’economia, ma analizza anche i nuovi trend e le abitudini di consumo emersi da un sondaggio condotto sulla popolazione italiana. Nel 2020, è stata registrata una perdita complessiva di fatturato del 25%, pari a un decremento di 45,5 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda l’occupazione si registra una contrazione di circa 55 mila posti di lavoro. Ne abbiamo parlato con Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma.

MAIORA INAUGURA IL NUOVO FORMAT 35 E RINNOVA IL CASH&CARRY

Maiora ha sviluppato il nuovo Format 35 Interspar, studiato in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma e ideato per migliorare la shopping experience dei clienti attraverso l’esplosione degli assortimenti in ampiezza e in profondità. Allo stesso tempo, i 30 anni di Altasfera rappresentano l’occasione per portare avanti il progetto di crescita del canale Cash&Carry, cavalcando l’onda del trend positivo di crescita realizzato dall’insegna nel 2020. Ne abbiamo parlato con Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore delegato di Despar Centro-Sud.

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