STORIE di FILIERA intervista/1
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È bene sapere cosa c'è dietro al prodotto colloquio con Gianfranco De Leo di Bianca Ferraris
Solo così il cliente finale potrà conoscere il lavoro dietro alle quinte di ogni singola pianta. E il prezzo di vendita, oggetto di costante dibattito tra gli addetti, sarebbe percepito nel suo valore a tutto tondo e stimolerebbe (ancor di più) l’acquisto A tutti sarà capitato almeno una volta di aver cambiato idea o percezione della stessa dopo aver chiarito nella propria mente tutte le variabili coinvolte. Ci succede nella vita di tutti i giorni e anche negli acquisti. Se si raccontassero di più e si tenessero in considerazione le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i lavoratori della moda fast fashion, continueremo a comprare abiti a 9,99 euro? E, al contrario, se venissimo informati
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agriflortec
della qualità delle fibre e della durabilità di un capo prodotto secondo criteri di sostenibilità rigorosi, saremmo incentivati a spendere qualche decina di euro in più per accaparrarcelo per il nostro guardaroba? Conoscere le storie, sentirle raccontare e rivolgere lo sguardo verso tutto il mondo che contorna un singolo prodotto può fare la differenza. Proprio su questo punto ci siamo concentrati io e Gianfranco De Leo, Area Manager
South of Europe di Schoneveld. Raccontare e raccontarsi è fondamentale nel lavoro di produttore, agricoltore, vivaista e di tutta la filiera. Se dovessi pensare visivamente, ricreerei l’immagine di un “telefono con tanti fili” che collega e mette in comunicazione tutti gli addetti ai lavori fino al cliente finale. La filiera intera diventerebbe protagonista di una storia che appassiona un consumatore già di per sé fortemente coinvolto.