Agriflortec - n. 1/2022

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STORIE di AZIENDE case history/1

sviluppati fuori dai confini nazionali. Da Dubai all’Ohio, dal Cile all’Australia fino all’Europa: “come non acquisire maggiore esperienza se ti interfacci con un orizzonte così ampio?”. Accompagnare le professioni del settore in un percorso di cambiamento verso il “salto imprenditoriale” richiede un approccio consulencolloquio con Marco Orlandelli di Francesco Tozzi ziale e sartoriale allo stesso tempo. Una sfida che Organizzazione Orlandelli porRetail e produttori, le due anime di Organizzazione Orlandelli, possono ta avanti combinando internazionalità, contare su un alleato nel loro percorso verso l’imprenditorialità. Un passaggio esperienza ed apertura.

Verso il salto imprenditoriale

che secondo Marco Orlandelli è “avvenuto prima proprio nel campo della produzione, dalla genetica alle serre, dai concimi agli imballaggi”

Tutto è iniziato con i carrelli per il settore della floricoltura. E poi l’intuizione: “mio padre ha cercato di rispondere alle esigenze dei retailer e garden center, aprendosi al mercato degli espositori, culminata negli anni a seguire in linee di arredamento su misura”, racconta Marco Orlandelli, amministratore delegato dell’azienda dal 2017 quando il padre e fondatore ha ceduto le quote ai tre figli. Oggi Organizzazione Orlandelli si divide in due anime - grower e retail - abbracciando un ventaglio di clienti vario e ampio: dal piccolo negozio, all’ambulante, fino alla catena di grande distribuzione. Una flessibilità e capacità di adattamento a ogni progetto che si è costruita nel tempo, grazie all’esperienza e all’apertura (non scontata) verso le esigenze e richieste del cliente. Tra i tratti distintivi sicuramente lo sguardo internazionale: sono numerosi i progetti

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Come è iniziata Tutto è iniziato a Canicossa, dove si trovava la vecchia sede dell’azienda, con l’azienda agricola e la vendita nei mercati. Nel 1989 Ugo Orlandelli acquista un terreno a Mantova dove si aprirà il garden center, La valle dei Fiori, una struttura di grandi dimensioni, pensata per differenziarsi e dare un motivo per essere visitato anche da chi veniva da fuori Mantova. Oggi l’azienda Organizzazione Orlandelli è gestita dai tre figli di Ugo: Marco, Andrea e Paola.

C’è voglia di investire sull’allestimento del punto vendita? «C’è voglia di fare le cose per bene e belle, più di quanto si possa immaginare. In organizzazione Orlandelli lavoriamo sul concetto di design e sul fornire unicità al punto vendita. Oggi il retail ha bisogno di creare ambienti in cui si respiri calore e particolarità. Serve qualcosa in più per spingere il consumatore a prendere la macchina, parcheggiare ed entrare nel garden center. Spingere su layout e customer experience è fondamentale». Sfatiamo l’idea che il settore del garden non investe? «Devo dire di sì. Se il servizio e il prodotto valgono, il prezzo viene messo in secondo piano. Si deve anche considerare che per i nostri prodotti si tratta di investimenti a lungo termine: un bancale e un espositore possono durare anche 20 anni. Quando si fa un progetto conviene partire da una base solida che ripaghi l’investimento iniziale. L’ambiente che si va a creare deve far venire voglia di passarci del tempo (e anche di spendere i soldi), puntando su arredo, pavimentazione, luci e comunicazione». Da commerciante a imprenditore: il gardenista va in questa direzione? «Guardare i vicini olandesi, tedeschi e francesi ma anche la grande distribuzione, che si affaccia al mondo verde, stimola a muoversi in questa direzione. E soprattutto ti porta a domandarti se forse quello che si fa non vada più bene e quindi, a come ripensarlo».


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