Agriflortec - n. 00/2022

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STORIE BREVI news

IL MAGICO ESTRATTO DI ICL PER IL MANTO ERBOSO DIVENTA “SMX” ICL - impresa leader nella nutrizione delle piante - rinnova uno dei suoi prodotti di punta: da oggi l’estratto alcalino di alghe “SeaMax” si chiamerà “SMX”. Un restyling che tocca la denominazione, ma non la formula, già vincente, del prodotto. SMX è un estratto ad alta concentrazione dell’alga atlantica Ascophyllum nodosum, raccolta da fonti sostenibili e rinnovabili, ed è utilizzato come biostimolante e concime. In particolare, SMX si rivela un campione nel tappeto erboso, soprattutto quello sportivo! Numerosissimi studi condotti con SMX dimostrano chiaramente come questo estratto di alghe migliori la condizione e il radicamento del tappeto erboso. Tutto dipende dal metodo di estrazione alcalina dell’alga Ascophyllum nodosum, che ICL porta a termine preservando intatti alcuni composti biochimici fondamentali. Di conseguenza SMX è in grado di stimolare l’erba nella produzione di radici più lunghe e di maggior volume. A migliorare è anche la qualità della crescita, quindi il peso dei germogli, che risultano poi più resistenti in autunno e in inverno. Questo prezioso strumento è abbinato ai concimi premium di ICL, ma è anche disponibile come prodotto autonomo in forma idrosolubile (Sportsmaster WSF SMX) e in forma liquida (Vitalnova SMX). Inoltre, è incluso in percentuale elevata in SierraformGT Spring & Summer CalMag 14-0-7 e nel nuovo concime organico-minerale Gronamic Golf 6-2-4.

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Aumenta il prezzo della verdura, ma i produttori soffrono Confagricoltura Piemonte rileva il forte aumento del prezzo della verdura, e spiega le debolezze di un settore in crisi. Se il consumatore di oggi è stato educato - a fatica - a preferire la stagionalità delle verdure, non gli si può negare che l’offerta del passato inverno sia stata eccessivamente cara. La verdura fresca, che d’inverno si ottiene solo sotto serra, è in testa alle preferenze dei consumatori. Ma le temperature rigide, l’aumento dei costi produttivi e le fisiologiche tensioni commerciali fanno sì che in alcuni periodi i prezzi al consumo diventino particolarmente elevati. È quello che è successo quest’anno. I pomodori sono aumentati del 35%, le melanzane del 37%. I listini del Caat – Centro agro alimentare di Torino – rilevano che un anno fa in questo periodo (prezzi all’ingrosso) i cavolfiori bianchi costavano 90 centesimi al chilo, mentre oggi sono quotati 1,30 euro; le zucchine valevano 1,60 euro, mentre oggi sono a 2,65 euro. L’aumento più consistente, complici le gelate, è quello dei finocchi, passati da 45 centesimi al chilo a 2,30 euro. Rispetto alla “normalità” del periodo, che vede la verdura più cara d’inverno,

quest’anno c’è un elemento in più che incide sui prezzi. “Da un anno a questa parte il costo dei fertilizzanti azotati è aumentato mediamente del 290% - spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - mentre il gas metano, utilizzato per il riscaldamento delle serre, è aumentato di oltre il 600%”. “I consumatori pagano di più la verdura, ciò nonostante, gli orticoltori sono in grande difficoltà, perché con le contrattazioni all’ingrosso non riescono a recuperare i maggiori costi che sostengono – chiarisce Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – e se non si interverrà per stabilizzare i costi energetici molte aziende saranno costrette ad abbandonare la produzione, riducendo la disponibilità dell’offerta. Per questo è necessario che nell’ambito della filiera ciascuno faccia la propria parte, evitando di penalizzare esclusivamente il settore della produzione primaria, per evitare di far crescere la dipendenza dall’estero e peggiorare i conti della bilancia commerciale del nostro Paese”.


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