Flortecnica e vivaismo n. 414

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE BIMESTRALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Gennaio / Marzo • anno 2021

6 PRIMO PIANO / novità Una selezione di nuove varietà per un'offerta sempre più di tendenza

40 MERCATI / andamenti 2020, florovivaismo più forte della pandemia

PRODUZIONE 22 ricerca Stelle di Natale, i test varietali del centro “Po di Tramontana"

32 intervista Michela Zonato:

“Il futuro è investire

nel rispetto dell'ambiente e azzardare con le novità”



Flortecnica e vivaismo

EDITORIALE

Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 414 - Gennaio / Marzo 2021 DIRETTORE RESPONSBILE Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro, Alice Nicole Ginosa redazione@laboratorioverde.net

PUNTARE sulle NOVITÀ, per ALIMENTARE i CONSUMI

L

a conferma arriva da più parti, c’è sempre maggiore interesse per piante e fiori da parte del grande pubblico. E i dati lo confermano. Siamo davanti a uno scenario molto dinamico, con grandi potenzialità di crescita, tanto che Nomisma ha coniato il nuovo termine green lovers, grazie a un sondaggio realizzato dall’Osservatorio “The World after Lokdown”, commissionato dal sito web Passione Verde. La ricerca mostra la crescita degli appassionati di giardinaggio in Italia, che raggiunge i 19 milioni - con un aumento di tre milioni rispetto al 2019. Un trend che non possiamo permetterci di trascurare, perché identifica i cambiamenti repentini che il mercato sta affrontando. Nel periodo post pandemico, che speriamo arrivi il prima possibile, dobbiamo immaginarci una decrescita fisiologica di questi nuovi adepti del giardinaggio, che verosimilmente si attesteranno intorno ai 17 milioni. Stiamo parlando cioè del 34% degli italiani: un fenomeno di portata rilevante per la società e per tutti i settori collegati al gardening, produzione compresa. E come possiamo alimentare il trend di questi consumi? Una strada è sicuramente quella delle novità. Ecco perché abbiamo pensato di presentarvi una selezione delle novità che alcune delle aziende di riferimento del panorama europeo hanno introdotto sul mercato. Partiamo con alcune varietà di arbusti da fiore per una fascia di consumatori giovani, al passo coi tempi, per passare alle ultimissime cultivar di ciclamini che possono essere coltivate durante tutto l’anno, ma anche a una nuova selezione di Stelle di Natale che, grazie alle loro caratteristiche, facilitano la coltivazione per migliorare la competitività, per finire con la presentazione delle novità premiate all’ultima edizione (digitale) di Florall in Belgio. Ma il concetto di novità è un po’ il filo conduttore di questo numero di Flortecnica. Novità intesa anche come rinnovamento della propria attività, come ci spiega bene Michela Zonato nella sua intervista, perché “c’è la necessità di un ricambio generazionale e bisogna fare una riflessione sul canale distributivo: il futuro è investire nel rispetto dell’ambiente e azzardare con le novità per incontrare le mutevoli richieste del mercato. I produttori dovranno così pensare da imprenditori”. E anche sul fronte legislativo ci sono delle novità. Ce ne parla l’agronomo Valerio Pasi, che ha raccolto un’intervista con Nada Forbici, presidente di Assofloro, sulla tematica dei nuovi CAM, Criteri Ambientali Minimi, per chiedere la sua opinione e raccogliere la visione dei produttori. Insomma, la strada sembra segnata… Una strada che non può prescindere più dalle novità.

COLLABORATORI Lucio Brioschi, Gabriele Cantaluppi, Alessandro Coraggio, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Valerio Pasi, Matteo Ragni, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Testo&Immagine PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net RESPONSABILE EDITORIALE Daniela Stasi / d.stasi@ laboratorioverde.net STAMPA Press Up - via Caduti sul lavoro 36 Settevene (VT) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35 20158 Milano - Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171.

e d i z io n i

FRANCESCO TOZZI DIRETTORE

Laboratorio

verde

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior. AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETARIA GENERALE Katiuscia Morello Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Greenup • IL giardiniere • Agenda del Verde • I Quaderni di greenup • Calendario del Verde Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com • floorewall magazine • Radio Garden Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde abbonamento da 6 numeri: 25,00 Euro



SOMMARIO | 414 - 2021 Gennaio / Marzo

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE BIMESTRALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Gennaio / Marzo • anno 2021

PRODUZIONE 22 ricerca Stelle di Natale,

6 PRIMO PIANO / novità Una selezione di nuove varietà per un'offerta sempre più di tendenza

40 MERCATI / andamenti 2020, florovivaismo più forte della pandemia

i test varietali del centro “Po di Tramontana"

32 intervista Michela Zonato:

“Il futuro è investire

nel rispetto dell'ambiente e azzardare con le novità”

MERCATI

40 ANDAMENTI

IN COPERTINA Dal 1975, Vigorplant produce substrati di coltivazione per floricoltori e orticoltori professionisti e sono disponibili in diverse confezioni: sacchi da 70 litri, big bag da 1 a 3,5 mc, in Xpro pack da 4 a 6 mc di substrato “compresso” in Xbag sacchi coltura da 30 o 15 litri, oppure sfuso.

PRIMO PIANO

06 NOVITÀ

C’è sempre qualcosa di nuovo di Lucio Brioschi

08 5 Arbusti per un giardino trendy di Filippo Tommaseo

10 365 giorni con i ciclamini di Alice Nicole Ginosa

13 Focus sul produttore di Marta Meggiolaro

16 Innovazione, colori e creatività sul podio del Florall Award di Alice Nicole Ginosa

Più forti della pandemia di Alice Nicole Ginosa

43 NORMATIVE

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CAM, “un’opportunità per il mondo produttivo” di Valerio Pasi

RUBRICHE

PRODUZIONE

22 SPERIMENTAZIONE

03 EDITORIALE

28 ASSOCIAZIONI

18 FATTI & BREVI

Puntare sulle novità, per alimentare i consumi di Francesco Tozzi

Puntare alle Stelle di Marta Meggiolaro e Giovanna Pavarin

News dal mercato

Più forti, più uniti di Marta Meggiolaro

32 INTERVISTA

Rinnovare, rinnovarsi di Marta Meggiolaro

36 SOSTENIBILITÀ

I vasi del futuro salutano la plastica di Costanza di Matteo

38 Un’opportunità per il settore di Francesco Tozzi

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PRIMO PIANO | novità

C’È SEMPRE

QUALC O

Ci interroghiamo su come essere sempre al passo coi tempi e innovativi. Ma cosa vuol dire innovazione e quanto vale ancora in un mercato estremante rapido che tutto macina e trita? Qui una breve definizione e nelle pagine che seguono alcuni esempi che faranno tendenza di Lucio Brioschi

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ll’attualità, il canale del florovivaismo si sta agitando; l’effetto Covid ha velocizzato dinamiche già presenti, più o meno latenti e ha fatto risalire a galla dubbi, incertezze e domande. Ascoltando da più parti le voci che si levano, sembrano trovare un denominatore comune: servono novità! Dal latino novitas, derivante da novus, la novità è il nuovo, il mai visto prima, il modificato tale da apparire sostanzialmente diverso da tutto ciò che c’era prima. Peccato che sia sempre più difficile creare il nuovo e produttori/fornitori sono sempre più cauti nel proporre novità, sulle quali non hanno proiezioni concrete di vendita, perché la durata è troppo breve per poterne apprezzare i risultati. Anni di consumismo esasperato nei nei diversi canali distributivi - garden center e grande distribuzione compresi - hanno fatto sì che in tempi brevissimi tutto diventasse vecchio, un po’ già visto, superato. Inoltre, facendo un’analisi critica, anche il punto vendita ha sempre selezionato i propri fornitori anche in base alla loro capacità di presentare novità a catalogo, quasi a diventare una discriminante.

“Se facciamo un piccolo sforzo,

novità non deve per forza essere solo “prodotto nuovo”, ma anche innovazione cambiamento, proposta differenziata” 6

Flortecnica e vivaismo

MA QUANTO DURA? Molto spesso, tendiamo ad attribuire al concetto di novità una durante soggettiva, perché dipende dal livello probabilistico che attribuiamo al ciclo di vita, al di là dei fattori oggettivi. Naturalmente, ogni prodotto ha una sua scadenza tecnica e una durata tecnologica, che in diverse occasioni differiscono dal nostro modo di concepire una novità. Spesso, nei punti vendita garden, la novità deve durare tanto da vendersi bene, attrarre clienti e produrre risultati economici, ma… Ogni prodotto nuovo prima o poi subisce la legge dell’invecchiamento e le variabili che vanno a influenzare tale processo sono: - L’introduzione di prodotti sostitutivi (non necessariamente rispondenti per caratteristiche) - La presenza di prodotti simili a prezzi più contenuti (concorrenza) - La moda e le tendenze (determinata dalle pressioni fatte dai media, influencer e blogger sul consumatore finale) - Il pensiero del cliente finale stesso (sensibile a mutamenti, emergenze, priorità anche se spesso inconsce)


C OSA DI NUOVO

FARE LA DIFFERENZA In linea teorica tutti: dall’azienda fornitrice al centro di giardinaggio, dal fiorista alla gds ognuno è responsabile di produrre novità. Se facciamo un piccolo sforzo, novità non deve per forza essere solo “prodotto nuovo”, ma anche innovazione cambiamento, proposta differenziata.

Siamo noi che possiamo fare la differenza innovando prima noi stessi, approcciando in maniera differente gli assortimenti e le opportunità che una domanda sempre crescente ma personalizzata impone. Siamo noi che possiamo produrre novità partendo dall’innovazione, dalla nuova genetica, ma anche semplicemente creando un concetto di collezione, di trend, favorendo un nuovo approccio tra clientela e punto vendita, tra prodotto e consumatore. Certo se poi sul mercato appare una vera novità - non il cambio di vestito per un prodotto sostanzialmente uguale a quello del passato - ben venga! Sfruttiamola consapevoli che la durata di tale novità non dipende da essa stessa, ma dal modo in cui noi la concepiremo, la penseremo, la vedremo e sapremo proporla. In pratica, produttori e distributori devono osare, facendo sinergia, dando un nuovo significato alla novità, che non si limita a un semplice prodotto nuovo a catalogo o esposto sullo scaffale. Oggi la novità ha sempre più il sapore di un nuovo concetto di vendita, anche in relazione al singolo prodotto proposto. Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | novità

Sono le nuove proposte di Plantipp, una selezione di varietà da fiore, più una da frutto. Per soddisfare le esigenze dei giovani appassionati di verde di Filippo Tommaseo

5 ARBUSTI

La Rosa Cutie Pie in piena fioritura.

PER UN GIARDINO TRENDY

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uesta nuova selezione di Plantipp è stata pensata durante il 2020, anno che non si dimenticherà per tanti motivi, ma che ha riportato in auge l’hobby per il giardinaggio, riscoperto da vecchi e nuovi appassionati. Così la società olandese, specializzata nella gestione delle royalty, ha cavalcato quest’onda, puntando su alcune nuove varietà che strizza l’occhio ai giardini del futuro. Sono cinque le novità più rap-

I frutti del Ficus ‘Little Miss Figgy’.

presentative per quanto riguarda la famiglia degli arbusti da fiore, tutte pensate per spazi verdi dall’impostazione innovativa e per consumatori giovani con la voglia di circondarsi di green. Queste cinque nuove varietà sono il frutto di un importante lavoro di genetica, che ha visto, inoltre, il coinvolgimento dei diversi interlocutori della filiera – licenziatari, ibridatori, partner commerciali, giardinieri e garden center – per riuscire a offrire piante sempre più apprezzate dall’appassionato. Ecco una breve presentazione di ognuna. DALLE STRIATURE BIANCO CREMA Trachelospermun Star of Milano è un arbusto rampiT cante sempreverde che ha come caratteristica principale quella di avere le foglie color verde scuro, con striature tendenti al bianco crema. Star of Milano fiorisce abbondantemente con fiori rosa e profumati e garantisce un lungo periodo di fioritura, da maggio a settembre. Può raggiungere senza difficoltà un’altezza di circa tre metri e una larghezza di due metri. La potatura non è necessaria, ma nel caso, può essere effettuata da all’inizio della primavera. Non ha esigenze particolari, tollera il pieno sole e resiste alla siccità, quindi non ha bisogno di particolari quantità di acqua. Può resistere fono a -12 °C. ABBONDANTE FIORITURA Weigela Picobella Rosa regala fiori in abbondanza da W maggio a ottobre ed è una piata che rimane estrema-

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Flortecnica e vivaismo


Il fiore della Trachelospermun Star of Milano.

mente compatta, con un’alun’al tezza di 40 cm e un’altezza di 60 cm. Questa Weigela è caratterizzata da una chioma molto fine e richiede poca manutenzione. Deve essere piantata al sole e resiste molto bene alle basse temperature (-25 °C). ESTATE ESUBERANTE Laa Rosa Cutie Pie rimane bassa e compatta: cresce, infatti, fino a 10 cm in altezza e 20-30 cm in larlar ghezza. Non si tratta di una varietà da frutto, quindi non necessità di essere potata, e inoltre non ha spine. Fiorisce in modo esuberante in estate con graziosi fiori rosa e rosa ed è una valida scelta terrazzi e angoli del giardino. Resiste tranquillamente fino a –25 °C. PERFETTA PER LE SIEPI Prunus Bonaparte è particolare per i giovani germogli rosso-arancio che creano un magnifico contrasto con il fogliame verde maturo. Questo arbusto sempreverde colpisce anche per il suo caratteristico portamento lineare e la vegetazione molto densa. I fiori, sui toni del

bianco-rosa, compaiono in pripri mavera. È una pianta perfetta per la formazione di siepi, ma anche come singolo esemplare. Ha l’esigenza di essere piantata in un terreno ben drenato e in pieno sole (o mezz’ombra), richiede bassa manutenziomanutenzio ne, è facile da potare e resiste fino a -22 °C. PER IL FRUTTETO SUL BALCONE Ficus icus ‘Little Miss Figgy’ è una pianta dalle dimensioni nane e molto compatte, che cresce fino a 90 cm di altezza. Il fogliame verde scuro e profondamente lobato, compare in primavera su numerosi rami dagli internodi corti. Durante la bella stagione e in autunno è molto generosa nella produzione di fichi grandi, dolci e bronzati. Predilige terreni asciutti e leggeri e ama il pieno sole. È una pianta resistente alla siccità, ma deve essere tenuta al riparo dai forti venti. Sarà necessario ricorrere alla potatura in inverno, dopo la caduta delle foglie, per mantenere le dimensioni e la forma desiderate. È la pianta ideale per un frutteto sul balcone, per piccoli giardini e per la coltivazione in vaso.


PRIMO PIANO | novità

365 GIORNI CON I CICLAMINI

L’olandese Schoneveld Breeding presenta Leopardo, Crayon, Vintro e Odora, quattro varietà speciali, per tutte e quattro le stagioni, tutti i gusti e temperature. Un’opportunità per i coltivatori di Alice Nicole Ginosa che puntano su questa pianta

Odora è una pianta dalla forma perfetta che coniuga bellissimi fiori e un ottimo profumo.

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S

i dice che nelle avversità si generino grandi idee, e Schoneveld Breeding sembra confermarlo. L’azienda originaria di Wilp nei Paesi Bassi, specializzata nell’ibridazione di piante da vaso resistenti al freddo, riparte carica per la nuova stagione con quattro novità per il mercato dei ciclamini. E noi vogliamo presentarvele. Ecco cco allora Leopardo, Crayon, Vintro e Odora, i cicla ciclamini nati per soddisfare ogni esigenza del cliente e che puntano ad accompagnarlo di mese in mese, dall’autunno all’estate, passando per inverno e primavera, come?

Flortecnica e vivaismo

VINTRO E LEOPARDO SI ADATTANO AL CLIMA Due ciclamini opposti che resistono a temperature diverse e che per questo in un certo senso si completano e creano un continuum. Vintro è a suo agio nel clima fresco e umido, tipico dell’Olanda, è un ciclamino dai fiori forti e grandi che sboccia nelle giornate fredde e buie alla fine della stagione. Ma nell’assortimento mancava qualcosa. Ecco allora Leopardo che non teme le alte temperature. Un fiore grande in sei colorazioni che, dopo i primi risultati positivi in Israele, è arrivato in Italia e oggi


Crayon è un ciclamino mini dalla colorazione unica e dalla crescita uniforme.

I PLUS Vintro • Si adatta a climi freschi e umidi • Richiede poco riscaldamento • Fiorisce nelle giornate fredde e buie Leopardo • Non teme le alte temperature • Fiore grande in sei colorazioni • Ha una lunga durata Crayon •F Facile da coltivare • Ricercate colorazioni dei fiori • Alto valore estetico Odora • Ha una fragranza accattivante • Presenza di fiori varipinti • Alto valore estetico conta ben 15 coltivatori. Caldo o freddo non importa, sia Vintro sia Leopardo possono essere coltivati in modo sostenibile. Il primo, grazie alla sua adattabilità al fresco, richiede poco riscaldamento, mentre il secondo ha una lunga durata e non necessita di continue produzioni. Come se non bastasse poi, per rimanere in tema sostenibilità, tutti i prodotti Schoneveld Breeding crescono anche senza un uso massiccio di fertilizzanti, inibitori e altri prodotti chimici.

Odora, come suggerisce il nome stesso, si distingue nell’assortimento per la fragranza accattivante che emanano i suoi bellissimi fiori variopinti. Quattro Q uattro varietà di ciclamini tutte diverse tra loro si af af-facciano al mercato della nuova stagione. Vivi al freddo? Scegli Vintro. Arriva la primavera? È il momento di Leopardo. E se le esigenze sono più estetiche allora punta su Crayon e Odora. L’unica certezza per tutto l’anno, a quanto pare, sarà il ciclamino.

Leopardo ha una lunga durata e resiste alle temperature più calde.

CRAYON E ODORA DELIZIANO GLI OCCHI E L’OLFATTO Le novità di Schoneveld non si fermano solo agli aspetti climatici: anche l’occhio (e il naso) vuole la sua parte. Crayon è un ciclamino dalla colorazione unica, è facile da coltivare e regala un effetto wow al primo sguardo mentre

Vintro, dai fiori forti e grandi, sboccia nelle giornate fredde e buie alla fine della stagione dei ciclamini.


Sacco Pro Bio Confezione da 70 litri 42 sacchi per pallet

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Big Bag da 3,5 m3 di substrato Big Ball per macchine sgranatrici

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0

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Una selezione di Poinsettia che, grazie a caratteristiche migliorate e a colori intensi, facilitano la coltivazione e rendono più competitivi in un mercato che ha bisogno di novità e di cambiamento

PRIMO PIANO | novità

di Marta Meggiolaro

FOCUS SUL PRODUTTORE

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e Stelle di Natale hanno ancora un mercato? La risposta è sì. Ma per avere spazio in questo mercato occorre, forse più che in altri casi, concentrarsi su varietà potenziate, migliorate, che possano offrire il valore aggiunto necessario a rendere appetibile un prodotto tradizionale, che rischia di essere scontato. Psenner propone queste quattro varietà, il top di gamma dell’azienda, inserite in catalogo l’anno scorso, e che hanno avuto successo nella prima stagione di prova.

DATI TECNICI • Reazione settimana: 7,5 • Crescita: vigorosa • Crescita: “V” • Nanizzanti: alta • °C Coltivazione: 19°C • °C Conservazione: 17°C • Dimensione vaso: 14cm – 17cm

VIVA RED, FACILE DA PRODURRE E INSACCHETTARE Si tratta di una varietà dalle caratteristiche tecniche che offrono tanti vantaggi per il coltivatore: • Ramifica tanto, facilitando la coltivazione; • All’interno é arieggiata: così quando si devono fare i trattamenti si arriva all’interno della pianta; • Può essere spuntata con la spuntatrice automatica, rendendo la produzione molto regolare; • Si colora presto, con un’eccezionale tenuta dei ciazii, quindi si può abbassare la temperatura presto, con un buon risparmio energetico, e può essere venduta presto; • Presenta ramificazione molto a V, quindi è veloce da insacchettare.

PER RIASSUMERE ◗ Stupendo rosso brillante sopra la foglia verde scura ◗ Brattee in crescita orizzontale con piccoli ciazii ◗ Crescita a forma V con ottima ramificazione ◗ Molto vigorosa per vaso 12 – 18 cm ◗ Portamento rotondo ed armonico ◗ Semplice da insacchettare ◗ Crescita all’interno non fitta e per cui poco sensibile alla Botrytis

PER APPROFONDIRE Risultato Centro Po di Tramontana: https://www.psenner.it/uploads/tx_vstorage/PSENNER_Viva.pdf Youtube spiegazione: https://www.youtube.com/watch?v=XYG7v4AzSac Flortecnica e vivaismo

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MITO, IDEALE PER VASI GRANDI Ciò che colpisce in questa Poinsettia è il colore: unico, molto brillante. La brattea è sviluppata verso il 7 dicembre. Molto interessante anche per il Sud, in zone con tanta luce. DATI TECNICI • Reazione settimana: 7,5 • Crescita: vigorosa • Crescita: “V” • Nanizzanti: media-alta • °C Coltivazione: 19°C • °C Conservazione: 17°C • Dimensione vaso: ~ 14cm – 17 cm <

PER RIASSUMERE Stupendo rosso brillante sopra la foglia verde scura ◗ Brattee enormi con belli ciazii che coprono tutta la pianta ◗ Colore rosso luminoso che colpisce dalla distanza ◗ Crescita a forma V con ottima ramificazione ◗ Vigorosità media per vaso 12 – 16 cm ◗ Molto uniforme ◗ Portamento rotondo ed armonico ◗ buona resa post vendita ◗ Crescita all’interno non fitta e per cui poco sensibile alla Botrytis

PER APPROFONDIRE Risultato Centro Po di Tramontana: https://www.psenner.it/uploads/ tx_vstorage/PSENNER_Mito.pdf 14

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GLORIETTE BRILLIANT RED, IL ROSSO PIÙ UNIFORME Varietà interessante per tutte le dimensioni inferiori al vaso 16. La prima stagione di produzione è stata il 2020 e i clienti sono rimasti entusiasti, soprattutto per la uniformità. È una stella adatta per essere proposta ai garden center. Il suo intenso rosso colpisce l’attenzione, è bello e pieno all’interno. DATI TECNICI • Reazione settimana: 7 • Crescita: vigorosa • Crescita: “V” • Nanizzanti: media • °C Coltivazione: 19°C • °C Conservazione: 17°C • Dimensione vaso: 5,5 – 16 cm <

PER RIASSUMERE ◗ Stupendo rosso brillante sopra la foglia scura. ◗ Ciazii ben sviluppati. ◗ Ottima ramificazione, è molto affidabile. ◗ Precocità di 7 settimane. ◗ Rami molto forti a V. V ◗ Dopo il giorno corto, evitare trattamenti con nanizzanti ◗ Spuntare basso, in quanto ramifica facilmente.

PER APPROFONDIRE Risultato Centro Po di Tramontana: https://www.psenner.it/uploads/ tx_vstorage/PSENNER_Gloriette_Brilliant_Red.pdf Youtube spiegazione: https://www.youtube.com/watch?v=otrP-lqTV20 Sito internet: www.gloriette.org

SANTO, BELLA E FORTE Interessante varietà con crescita estrema a “V”, ottima ramificazione e belle brattee. Colorazione tardiva che avviene intorno all’8 dicembre. Ottima tenuta dal consumatore. Ottima varietà per vasi da 14 e 16, fino ad un’altezza di 40-45 centimetri. Ottima ramificazione a V, stretta. Ottima consistenza dei rami; non grossi ma molto robusti. Ottima la radicazione in diversi substrati. Non risente delle elevate temperature estive durante la crescita, sia in serre di vetro che in serre coperte con film plastico. DATI TECNICI • Reazione settimana: 8 • Crescita: media • Nanizzanti: media • °C Coltivazione: 19°C • °C Conservazione: 17°C • Dimensione vaso: 10cm – 16 cm <

PER RIASSUMERE ◗ Brattee rosse, ben orizzontali con numerosi ciazii. ◗ Crescita a forma V con ottima ramificazione. ◗ Medio vigorosa, molto regolare durante tutta la coltura. ◗ Per vasi da 8 cm fino a 16 cm ◗ Tempo di reazione 8 sett. Per una fioritura attorno all’8 dicembre. ◗ Buona ramificazione anche con elevate temperature estive ◗ Allargare il più tardi possibile

PER APPROFONDIRE Risultato Centro Po di Tramontana: https://www.psenner.it/uploads/ tx_vstorage/PSENNER_Santo.pdf



PRIMO PIANO | novità LA FIERA www.florall.be • Due appuntamenti all’anno: a inizio marzo e a fine agosto • Oltre 150 coltivatori presenti • Presenza di aziende di commercio ed esportazione • Partecipazione dei principali fornitori del settore orticolo • Durante ogni fiera si premiano le tre migliori varietà presentate che ricevono il Florall Award

I

l doppio appuntamento della fiera Florall, a inizio marzo e a fine agosto - rigorosamente di martedì dovrà accontentarsi nel 2021 della versione virtuale, salvo qualche cambiamento verso l’estate. Coltivatori e fornitori del settore orticolo, anche senza uno stand fisico dedicato, si sono rivolti a una platea di respiro internazionale - da remoto - grazie a una piattaforma che, a tutti gli effetti, è stata la loro vetrina con il mondo. Grossisti e rivenditori hanno potuto così dare uno sguardo agli assortimenti per la primavera ed entrare in contatto

INNOVAZIONE, COLORE E C SUL PODIO DEL

FLORALL A

La fiera belga delle piante ornamentali e prodotti da vivaio ha presentato su una piattaforma digitale a grossisti e dettaglianti di livello internazionale tutte le novità per la primavera. Quali varietà avranno conquistato la giuria? di Alice Nicole Ginosa

In pieno sole e in un terreno ben drenato, questa pianta ipercolorata resiste fino a -12 °C.


Il verde e il rosso che caratterizzano questa varietà, la distinguono da tutti gli altri Leucothoe.

LA GIURIA DEL FLORALL AWARD • Lucien Verschoren, Association of the Arborists • Marc Verachtert, horticultural journalist • Jesse Tavernier, Ornamental Plant Research (PCS) • Elias De Boeck, Flanders’ Agricultural Marketing Board (VLAM) • Jarne Depaepe, Association of the Garden Contractors and/or of the green cultivation (AVBS)

E CREATIVITÀ

L AWARD

con gli oltre 150 produttori fiamminghi. Ma quali tra le tante varietà avrà catturato la giuria di professionisti del Florall Award? Dopo lunghe considerazioni la medaglia d’oro è andata a Betterbuxus®, quella d’argento all’Aga all’Agapanto “Poppin’ Purple “, e infine il bronzo al Leucothoe ‘Rant01’ (Firestar) per i suoi colori spettacolari. BETTERBUXUS, RESISTENTE E INNOVATIVA Resistente R esistente alle malattie fungine, Betterbuxus è il risultato di un lavoro, durato dieci anni, dell’’Istituto di ricerca delle Fiandre per l’agricoltura, la pesca e l’alimentazione (ILVO). Una varietà di Bosso più forte, in un certo senso, e con una maggiore resistenza rispetto a quello comune. La giuria si è concentrata sull’innovazione dietro alla pianpian ta, definendo il nome Betterbuxus®, - pensato dall’azienda Herplant - ideale per abbattere la convinzione che il Bosso sia una pianta difficile da curare. Un altro aspetto che ha convinto i giudici è stata la sua versatilità: la pianta prospera sia in vaso sia in giardino. Questo ibrido, dalle sfumature verdi in inverno, ha il potenziale per ottenere un successo internazionale, anche oltre il mercato fiammingo, grazie alla resistenza alle malattie fungine che permette una crescita indisturbata durante l’estate. AGAPANTO“POPPIN’ PURPLE”, COLORATA E SCOPPIETTANTE Ill primo Agapanto sempreverde viola intenso disponibile sul mercato è stato premiato con la

medaglia d’argento. La varietà, battezzata dall’azienda Agapanthuskwekerij, saprà conquistare un vasto pubblico grazie al colore intenso dei suoi fiori e alla fioritura di lunga durata. La pianta attira le farfalle, è amica delle api e cresce più velocemente di altre varietà raggiungendo 60 cm di altezza e 45 cm di larghezza. In pieno sole e in un terreno ben drenato, questa pianta ipercolorata resiste fino a -12 °C. In vaso, in balcone o in contenitori misti, saprà come ravvivare ogni angolo. LEUCOTHOE RANT01 (FIRESTAR), LIBERA E GIOCOSA Il verde e il rosso che caratterizzano questa varietà, la distinguono da tutti gli altri Leucothoe. Oltre a crescere lentamente ma in modo compatto, la pianta richiede poca manutenzione. Le sue foglie sono di un verde brillante e, in estate, presentano ampi bordi bianchi. In autunno, i giovani germogli assumono un colore viola-rosso intenso, che li accompagna per lungo tutta la stagione. Rinominata dall’azienda Van Vliet new plants bv, il Leucothoe ‘Rant01’ si adatta a questi tempi strani, comunica creatività e leggerezza e ha il potenziale per renderci felici.

Una varietà di Bosso più forte e con una maggiore resistenza rispetto a quello comune. Flortecnica e vivaismo

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FATTI & BREVI | news dal mercato

PREMIO GARDENIA-AICG, VINCE AGRICOLA HOME & GARDEN

Il premio Gardenia-Aicg, istituito per diffondere la cultura del verde in Italia e giunto alla seconda edizione, ha decretato anche per quest’anno il garden center vincitore. A distinguersi per iniziative consapevoli, organizzazione di corsi e laboratori, servizi di progettazione di terrazzi e giardini ma anche per azioni concrete di responsabilità ambientale - alcuni tra i parametri tenuti in considerazione dalla giuria di Gardenia - è stato l’Agricola Home & Garden di Varese. Il garden center ha convinto i giudici grazie alla ricca offerta di piante, di ottima qualità e cartellinate con precisione: un vero e proprio invito alla scoperta della biodiversità, dal momento che in esposizione si possono ammirare anche varietà non comuni. I clienti, inoltre, grazie al servizio di consulenza sulla fitopatologia vengono accompagnati nella cura delle loro piante e indirizzati verso pratiche sostenibili come il ricorso a antiparassitari bio e buoni per acquistare insetti utili. Durante la pandemia, inoltre, Agricola è stata vicino alla clientela grazie all’e-commerce e ha offerto la possibilità di ritirare all’esterno del garden o con consegna a domicilio. Innovativo anche il servizio di “virtual shopper” che, tramite una chiamata whatsapp, permette di visitare il negozio e vedere gli articoli. Ultimo ma non meno importante, a sancire definitivamente la vittoria, è stato il parco botanico in via di realizzazione con giardini a tema, orto e frutteto.

LEGGE SUL FLOROVIVAISMO, EXPORT E PRATICHE SLEALI AL CENTRO DELL’ULTIMA CONSULTA DELLA COLDIRETTI

Sono stati tre i temi centrali affrontati durante l’ultima Consulta florovivaistica della Coldiretti: le difficoltà dell’export, le pratiche sleali e la legge sul florovivaismo. Proprio su quest’ultima, approvata alla Camera, si sono evidenziate alcune criticità durante l’incontro. In primis, si è ribadito il ruolo centrale dei garden center come principali clienti dei produttori di fiori e piante, ma anche la necessità di una migliore definizione delle diverse figure, per evitare una confusione maggiore di quella che si vorrebbe risolvere. Ulteriori criticità sono state sollevate sul Coordinamento permanente definito dalla nuova normativa che esclude la presenza delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali e sull’esigenza di definire i soggetti che possono partecipare ai contratti di coltivazione per evitare che gli appalti vadano alle aziende senza terra. Dopo l’analisi della proposta di legge, l’attenzione si è focalizzata sull’effetto Brexit per il florovivaismo, da risolvere a livello di Unione europea anche grazie alla recente nomina a vice presidente del gruppo floricolo del Copa-Cogeca di Gianluca Boeri. Al centro delle discussioni anche la definizione dei costi di produzione per tutelare i produttori dall’applicazione di pratiche sleali sia nella commercializzazione sia nelle gare di appalto e la proposta di verificare se le misure europee per la promozione adottate per l’emergenza Covid possano essere utilizzate anche nel settore floricolo. In caso positivo, si potrebbero avviare iniziative finalizzate a generare maggiori consumi di piante e fiori.

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COLDIRETTI ABRUZZO E SICILIA: POSSIAMO SALVARE IMPRESE E POSTI DI LAVORO

I CONSUMATORI PRIVILEGIANO SEMPRE DI PIÙ L’ARTIGIANALITÀ

Lo scoppio della pandemia e dell’emergenza sanitaria, oltre a farci passare maggior tempo in casa e farci appassionare alla cura del verde in appartamento, ha evidenziato una nuova tendenza: l’interesse per l’artigianalità. In questo periodo, infatti, gli atelier artigiani e le produzioni locali hanno conosciuto una forte espansione. Come sottolinea il professore Giovanni Maria Conti, docente di storia e scenari della moda al Politecnico di Milano, «la pandemia ha cambiato i valori intorno alla sostenibilità, intensificando il dibattito che ruota attorno al materialismo e al consumo eccessivo». Questo trend, definito “handmade effect” nello studio pubblicato sul Journal of Marketing statunitense, porta i consumatori a considerare l’artigianalità e il consumo locale come valore aggiunto, soprattutto ora che la pandemia ci ha portato a riconsiderare le nostre priorità e a privilegiare scelte più sostenibili. Solo in Italia le imprese artigiane e le piccole medie imprese generano un valore aggiunto del 67%, il 10% in più rispetto alla media europea.

Il crack del florovivaismo italiano ha toccato nell’ultimo anno 1,7 miliardi di euro. Un aiuto per il settore è arrivato, almeno in parte, dalla stagione 2021 della festa di San Valentino, il primo tradizionale appuntamento significativo per il settore. Come sottolinea Silvano di Primio, presidente di Coldiretti Abruzzo,«sono necessari interventi urgenti e concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali. A livello nazionale abbiamo chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali. Vanno inoltre potenziate nelle risorse e allargate ad una platea più vasta le misure previste per il Bonus Verde». Un’idea condivisa anche da Coldiretti Sicilia. «La crisi generata dal virus ha stravolto i programmi di sposi e famiglie e azzoppato i bilanci delle aziende. Da tutelare c’è il futuro di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare». Comprare dei fiori o una pianta per San Valentino ma anche per tutte le ricorrenze è un segno tangibile che può realmente aiutare gli agricoltori.


FATTI & BREVI | news dal mercato LA TRANSIZIONE VERSO L’AGRICOLTURA BIO NEL 2021 È UNA NECESSITÀ

FederBio e WWF hanno definito l’anno appena concluso come un’occasione sprecata per fare un salto di qualità verso il bio. Oltre alla nuova legge sul biologico, ferma al Senato da oltre due anni, e alla mancata approvazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2021, finalizzati ad investire nelle filiere del Made in Italy bio e nella diffusione dei distretti biologici, il 2020 non ha portato a nessuna novità nemmeno sul nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per fissare regole più severe per tutelare le coltivazioni biologiche dalla contaminazione accidentale. Anche i contenuti del documento programmatico del Governo sul piano per la “Next Generation EU” sono deludenti: mancano i riferimenti alle Strategie UE “Farm to Fork” e Biodiversità 2030 e non sono previsti investimenti specifici per l’agricoltura biologica. L’unico aspetto positivo del 2020, a quanto pare, è l’aumento delle vendite di prodotti biologici nella grande distribuzione (+19.6%) con picchi nei discount (+23.7%) e nei piccoli supermercati di quartiere (+26.2%). Segnale che l’interesse per il biologico cresce sempre più. In questi giorni si stanno anche rianalizzando le priorità e i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). FederBio e WWF ritengono che per promuovere una vera agricoltura sostenibile sarebbe necessario un piano nazionale di conversione al biologico per sostenere le filiere del Made in Italy bio e per la promozione di distretti biologici. Il documento del Governo promuove, invece, un’agricoltura intensiva, gestita dalle grandi aziende e dalle corporazioni agricole, penalizzando quella biologica gestita prevalentemente dalle piccole e medie aziende. In aggiunta, nella Missione “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, la seconda delle sei del PNRR, ricade anche l’agricoltura sostenibile, con risorse destinate ai contratti di filiera (1,8 miliardi di euro), senza riferimenti al biologico, mentre nella Missione per la “Parità di genere, Coesione sociale e Territoriale” non vi è alcun riferimento al ruolo potenziale dell’agricoltura multifunzionale che rappresenta oggi un’importante opportunità per lo sviluppo delle aree interne, in particolare per le giovani imprenditrici agricole. Per questo motivo FederBio e WWF chiedono al Governo alcune modifiche sostanziali al PNRR per non perdere ancora una volta l’opportunità di raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo indicati nelle due Strategie “Farm to Fork” e Biodiversità 2030. Per il 2021 le due realtà sperano in un cambio di rotta, iniziando proprio dalla correzione del documento programmatico del Governo per la “Next Generation EU” e puntando all’obiettivo ambizioso di rendere il 40% della superficie agricola in Italia certificata in biologico entro il 2030. La transizione verso un’agricoltura bio è necessaria, anche perché sembrerebbe che siano gli stessi consumatori a volerla.

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COPA-COGECA: BOERI È IL NUOVO VICEPRESIDENTE

Il presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, ha assunto nella mattinata del 12 gennaio 2021 la carica di vicepresidente del gruppo floricolo del Copa-Cogeca, la federazione europea che raccoglie le associazioni di agricoltori e le cooperative agricole. Il giovane imprenditore, classe 1983, sarà responsabile della tutela e valorizzazione del comparto florovivaistico non solo italiano ma anche europeo, rappresentando oltre 22 milioni di agricoltori e loro familiari e 22.000 agri cooperative. Titolare dell’azienda florovivaistica Boeri, specializzata nella coltivazione dei fiori recisi, il neo vicepresidente fin da subito ha dimostrato di avere le idee chiare sul da farsi. «Penso al ruolo che il settore florovivaistico potrà svolgere per guidare, non solo l’Italia ma l’Europa agricola, verso gli obiettivi del Green Deal Ue; questo prendendo atto però della crisi generata dal Covid in quest’anno di pandemia, dove ritardi, cancellazioni ordinativi e difficoltà nei commerci hanno pesato, e continuano a pesare, su numerose imprese, e alla quale si sommano problematiche legate a tensioni internazionali, come nel caso della Brexit». E aggiunge, «per il settore è necessario, a livello europeo, portare avanti non solo aiuti per sostenere la tenuta economica delle aziende florovivaistiche e per rilanciarne l’export ma elaborare proposte concrete per la piena valorizzazione, ricerca e promozione delle grandi eccellenze prodotte, nell’ottica della massima sostenibilità ambientale, sociale ed economica». Le due organizzazioni, infatti, mirano a garantire che l’agricoltura dell’Ue sia innovativa, competitiva e soprattutto sostenibile. A commentare la nuova nomina anche Nada Forbici, presidente di Assofloro: «la presenza di Gianluca Boeri nel CopaCogeca rafforza il florovivaismo italiano in Europa e ci consente di essere al centro delle politiche europee che riguardano il comparto florovivaistico». L’auspicio è quello di non essere più spettatori passivi ma attori di politiche europee concrete e sostenibili.



PRODUZIONE | sperimentazione

PUNTARE

ALLE STELLE Non si tratta in questo caso solo della pianta di cui stiamo parlando, ma anche della qualità che è possibile – e doveroso – raggiungere nell’offerta assortimentale. Ecco perché il lavoro del Centro “Po di Tramontana” è sempre più decisivo di Marta Meggiolaro e Giovanna Pavarin

L

a sperimentazione in campo floricolo sta assumendo un ruolo sempre più necessario: non si tratta semplicemente del nuovo colore, ma anche di caratteristiche di coltivazione e di mantenimento che fanno davvero la differenza sui bancali dei rivenditori. Per quanto riguarda le Poinsettia, valido come ogni anno è il campo prova curato da Giovanna Pavarin a Rosolina, presso il Centro Sperimentale ortofloricolo “Po di Tramontana” di Veneto Agricoltura. Un luogo in cui sperimentazione e pratica concreta si incontrano e permettono l’informazione e la formazione reale dei floricoltori. Durante la giornata dedicata alla presentazione dei risultati della prova, emerge una considerazione forte e potenzialmente rivoluzionaria: è ora di smettere di ragionare sulla riduzione dei costi, è ora di puntare sull’incremento della qualità del prodotto, anche tramite la sostenibilità e l’aumento della qualità ambientale che queste piante aiutano a ottenere. Per questo è stato dedicato uno spazio importante ai risultati ottenuti con la lotta integrata: dati che fanno ben sperare per un sempre maggior impiego della lotta biologica o integrata. Affidiamo alle parole della dottoressa Pavarin la sintesi della prova varietale: «Posso dire con soddisfazione che ci troviamo di fronte a un intenso rinnovamento varietale e a un’ampia ricerca sulla genetica da parte di tutte le ditte che hanno voluto partecipare alla prova. Quest’anno ci si è dedicati un po’ meno a varietà grandi, ci si è concentrati su varietà da vaso medio-piccolo, che sono le taglie più commercializzate. La ricerca punta a selezionare varietà con bel portamento, una struttura semplice e che siano facili da coltivare; importante la ramificazione non aperta, per evitare rotture di rami e problemi di insacchettamento, e per poter essere coltivate in densità. Fra i colori, prevale il rosso brillante, ma inizia a essere apprezzato anche il rosso aranciato». Passiamo ora ad esaminare le varietà che si sono fatte notare.

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PROBLEMATICHE RISCONTRATE • Qualche difficoltà nella radicazione iniziale anche a causa degli sciaridi, risolta con l’uso di nematodi e biostimolanti radicali. • Focolai di Bemisia e di Tetranychus urticae risolti con antagonisti: Eretmocerus eremicus, Amblyseius swirskii e Phytoseiulus persimilis. • Qualche attacco di lepidotteri defogliatori, controllati con trattamenti a base di Bacillus thuringiensis. • Presenza importante di cicaline, senza necessità di intervento.

LE AZIENDE PARTECIPANTI • • • • • • • •

Syngenta Selecta Psenner Lazzeri Graff-Padana Dummen Orange Florensis Beekenkamp

PER INFORMAZIONI Sul sito www.venetoagricoltura.org sono reperibili i risultati dei test sotto forma di schede varietali. Ulteriori informazioni sulle prove possono essere richieste alla dottoressa Giovanna Pavarin: giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org

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PRODUZIONE | sperimentazione P SYNGENTA Novità commerciale col nome Mercury, pianta regolare e compatta, con belle infiorescenze dai vistosi ciazii.

H SYNGENTA Toro Red: Brattee grandi e brillanti per una pianta dalla vegetazione esuberante ma armoniosa.

H SELECTA Christmas Flair: Vegetazione equilibrata e gradevole effetto estetico per questa nuova introduzione confermatasi di grande affidabilità.

H PSENNER VIP Excellent Red: prima introduzione in una serie di Poinsettie che si preannuncia innovativa. Ha mantenuto le promesse mostrando brattee spesse e una struttura molto robusta.

H SELECTA SK 199: Pre commerciale emersa dai test di quest’anno per la struttura regolare e compatta e le ottime infiorescenze.

H PSENNER Gloriette Brilliant Red: al secondo anno di prova, si conferma pianta affidabile e nel contempo molto elegante.

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H LAZZERI LAZZ 1623: Regolarità di vegetazione e fioritura e versatilità d’impiego depongono bene per il futuro di questa pre commerciale.

H LAZZERI LAZZ1531: Pre commerciale vigorosa e robusta, con belle brattee rosso intenso.

H GRAFF Q-ISMAS Star Holy: brattee spesse e ciazii appariscenti in un’interessante tardiva, vigorosa e dall’ottima struttura.

H GRAFF Q-ISMAS Star Forever: nuova introduzione, compatta e precoce, con belle infiorescenze rosso intenso. Q DUMMEN ORANGE Imperial Red: infiorescenze enormi e brillanti in questa recente introduzione, vigorosa e dall’ottima struttura.

H DUMMEN ORANGE Matineé Glitter: un nuovissimo interessante Glitter si affaccia al mercato, in una pianta di buona struttura e precocità. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | sperimentazione

P BEEKENKAMP PON 137 Red: pre commerciale con un aspetto gradevole in una pianta essenziale e ben costruita.

H FLORENSIS Passione Red: di recentissima introduzione, colpisce per le grandi brattee rosso velluto in una pianta di buona vigoria e regolarità.

P BEEKENKAMP Phoebe Red: novità commerciale, pianta compatta e regolare che ha nella brillantezza delle brattee il suo punto di forza.

H FLORENSIS Red 15: Promossa a una fase di ulteriore valutazione per la struttura robusta e vigorosa e le appariscenti infiorescenze.

IL FORMAT DEL TEST VARIETALE • Il format è lo stesso di tutti gli anni. • 120 varietà in vaso 14, prevalentemente rosse e bianche. • 85 varietà in vaso 10 a brattea rossa, bianca e colorata. • Focus: novità e varietà pre-commerciali. • Serre in ferro vetro con impianto a goccia o a flusso e riflusso. • Clima: estate mite, con qualche episodio di temperature alte che hanno causato stress alle piante. Autunno 26

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molto soleggiato me con temperature notturne spesso piuttosto basse. • Coltivazione: basica, con differenziazioni ove necessario, principalmente riguardanti irrigazione e spaziatura. • Substrato Brill Special C mini Brown. • Nanizzanti: trattamento differenziato, a seconda della vigoria della pianta. • Concimazione: aggiunta di concime a rilascio controllato (Osmocote 12.7.19 6-8M) al substrato 2 kg/m3 e integrazione con fertirrigazione.



PRODUZIONE | associazioni

PIÙ FORTI,

PIÙ UNITI

Valtl Raffeiner, presidente dell’Associazione Floricoltori dell’Alto Adige da diciotto anni.

Una realtà coesa, che si occupa di informazione, formazione, marketing; una direzione precisa e la consapevolezza delle proprie peculiarità. E la speranza che anche in futuro si trovi chi vorrà fare il floricoltore colloquio di Valtl Raffeiner con Marta Meggiolaro

L’

Associazione Floricoltori dell’Alto Adige, nata nel 1965, permea l’attività ortofloricola della provincia in tutte le sue sfaccettature, e si estende precisamente nei distretti di Merano (con Val Venosta e Burgraviato), di Bolzano (con Altopiano dello Sciliar, Oltradige e Bassa Atesina) e di Bressanone (con Valle Isarco e Val Pusteria). Sessantacinque le aziende aderenti, che si rivolgono all’Associazione, che ha sede a Bolzano, presso l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, quando hanno bisogno di consulenza in materia di politica sociale e culturale, diritto e sicurezza del lavoro, protezione delle piante e diritto fiscale. Infine, L’Associazione si occupa di tenere sempre aggiornati gli ortofloricoltori sulle ultime disposizioni legislative mediante la redazione di circolari. Valtl Raffeiner, che

ASSOCIAZIONE E FORMAZIONE • Scuola professionale Laimburg • 50 apprendisti all’anno • Formazione congiunta in azienda e a scuola • Formazione in azienda e a scuola • Corso triennale con blocchi di insegnamento • Corso biennale a tempo pieno + due anni di apprendistato e relativi blocchi di insegnamento. • Aggiornamento specialistico per i collaboratori delle aziende aderenti 28

Flortecnica e vivaismo

abbiamo intervistato per avere un quadro della situazione al compiersi del primo anno della pandemia, è presidente da 18 anni: «Questo è il diciottesimo anno e sarà anche l’ultimo. È ora di lasciare, perché bisogna far lavorare i giovani! Non è stato facile trovare un sostituto, ma finalmente abbiamo trovato il nuovo presidente: sarà Stephan Kircherr. Stephan ha una floricoltura a Bolzano, produce e fa vendita al dettaglio. In più si occupa anche di manutenzione. Da noi, in Alto Adige, quasi tutti non fanno solo produzione e vendita ma fanno anche giardini, ad esempio quelli degli alberghi, che vanno curati e sono tantissimi. La nostra associazione ha una segretaria bravissima, Astrid, che si occupa delle attività dell’associazione e che aiuterà Stephan nel suo incarico». T Torniamo a te. Diciotto anni di presidenza sono un punto di osservazione notevole. Cosa hai visto cambiare in questo tempo? «L’associazione non è cambiata molto, ma negli ultimi anni ho visto cambiare il mercato; è sempre più difficile la vendita, a causa della guerra dei prezzi. Abbiamo qualche difficoltà a sostenere la concorrenza dei supermercati, soprattutto dei nuovi Obi. I floricoltori altoatesini coltivano annuali e piante primaverili, un po’ di stelle e ciclamini. Non facciamo piante verdi, o piante grasse: per averle in assortimento dobbiamo acquistarle, ma manca un grossista. Compriamo tutti dall’Olanda, che in 24 ore fa arrivare la merce».


PER ADERIRE Possono aderire all’Associazione le aziende che: • Sono membri all’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi • Presentano una superficie di almeno 5mila metri quadrati di cui almeno 500 metri quadrati a serra • Sono iscritte all’albo professionale dei giardinieri ai sensi della Legge provinciale n. 31/1986 • Operano da oltre tre anni nel settore ortofloricolo

Uno dei momenti annuali più importanti per le aziende è l’accoglienza delle terze e quarte elementari. L’occasione stimola i futuri clienti e apprendisti a interessarsi al mondo vegetale.

Uno degli impegni dell’Associazione è l’organizzazione della Giornata di Porte Aperte, che si tiene in primavera e a cui è dedicata una particolare copertura pubblicitaria.

center… non solo i produttori. Ci spiega come è stato possibile creare questa rete? «Siamo una settantina circa, e c’è di tutto: produttori di giovani piante, noti anche all’estero, produttori di piante pronte, e poi tutti i piccoli floricoltori. Copriamo quasi tutto il territorio altoatesino. Fare rete per noi è stato quasi “naturale”, perché non c’è una netta divisione fra le diverse professioni che riguardano il verde. Le piccole aziende che vendono al dettaglio, come dicevo, fanno anche manutenzione, e questo lo scorso anno è stato una fortuna: mentre eravamo chiusi ed eravamo costretti a buttare le piante, potevamo però lavorare nei giardini».

Ha visto qualche cambiamento nei gusti dei consumatori? «I gusti delle persone non sono cambiati; ma forse è colpa nostra. Il nostro assortimento è sempre meno ampio, anche nelle piante fiorite: penso alla gamma di primule, che ora quasi non si conoscono più. Anche le piante verdi non si vendono più come prima, forse perché non ci sono gli spazi di una volta. I giovani forse comprano più volentieri un bel vaso, ma poi scelgono una sansevieria così non se ne devono più occupare, non un bel Philodendron. Sì, questo aspetto in questi 15 anni è cambiato parecchio». L L’Associazione Floricoltori dell’Alto Adige è nota per essere un ottimo esempio di collaborazione, raccoglie anche aziende di giardinieri, garden

Q Quale compito si prefigge l’Associazione nei confronti dei suoi associati? «Lo scopo è presto detto: uniti si è più forti. Abbiamo un ufficio permanente presso l’Associazione Agricoltori Altoatesini che ci permette di avere sott’occhio i bisogni dei nostri associati e ciò che capita loro direttamente. L’anno scorso questo è stato un enorme vantaggio. La rete ci ha permesso di aggiornare rapidamente e chiaramente i nostri associati. Nonostante i continui cambi di norme, sapevamo subito cosa fare e cosa non fare». Q Quindi durante il lockdown dello scorso anno l’associazione ha avuto un ruolo prettamente informativo? «La cosa principale è stata proprio questa, tenere informati i nostri associati. In primavera ci siamo trovati tutti a buttare via la merce. Siamo riusciti tramite nostri contatti ad aprire presto le floricolture. Mentre eravamo chiusi abbiamo attivato le consegne a domicilio, non tanto per guadagnare quanto per dare lavoro ai collabora collaboratori. Un altro compito della nostra associazione è fare pubblicità. La facciamo tutti insieme per sponsorizzare le manifestazioni e gli eventi che scandiscono il nostro anno di attività. In primavera ci sono i Porte Aperte, che hanno

“Un floricoltore deve saper coltivare una pianta in un giardino. Un giardiniere deve sapere che il geranio si fa da talea” Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | associazioni

La scuola professionali Laimburg si occupa della formazione degli apprendisti.

sempre una grandissima affluenza. In autunno c’è un altro momento molto sentito, l’inaugurazione dell’Avvento, l’ultimo weekend di novembre. Abbiamo anche la pianta dell’anno, che è accompagnata da copertura pubblicitaria. Uno degli eventi che non abbiamo potuto fare e che è stato proprio un peccato perdere, sono le giornate per le classi delle elementari. Ogni anno invitiamo le terze e le quarte elementari in azienda, ed è importante per due motivi: il primo è che i bambini saranno i clienti di domani e oggi possono coinvolgere i genitori. L’altro motivo è che di anno in anno troviamo sempre meno apprendisti per la scuola floricola. Abbiamo bisogno di far conoscere la floricoltura». Q Questo è un aspetto interessante: mancano floricoltori in Alto Adige? «È sempre più difficile trovare chi voglia fare il floricoltore. È un problema di tutte le professioni, credo, dovuto al fatto che ci sono meno figli. Quindi, tutti fanno fatica a trovare un ricambio generazionale. La scuola per floricoltori è un percorso professionale di tre anni, che si fa dopo le medie. Qui in Alto Adige abbiamo adottato un metodo un po’ al contrario rispetto ad altrove: prima i ragazzi iniziano a lavorare da noi, e poi noi li mandiamo

ASSOCIAZIONE FLORICOLTORI DELL’ALTO ADIGE • Nata nel 1965 • 65 aziende aderenti • Presente nei distretti di Merano (con Val Venosta e Burgraviato), di Bolzano (con Altopiano dello Sciliar, Oltradige e Bassa Atesina) e di Bressanone (con Valle Isarco e Val Pusteria). • Le aziende aderenti si occupano di: vendita al dettaglio, coltivazione di giovani piante, produzione all’ingrosso, coltivazione di piante perenni, a cui si aggiungono i giardinieri paesaggisti e cimiteriali. • Complessivamente, sono 500 le persone impiegate in alta stagione sui 60 ettari di superficie coltivata. • La sede si trova a Bolzano, presso l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi. 30

Flortecnica e vivaismo

IL DIRETTIVO • Valtl Raffeiner, presidente • Stephan Kircher, vicepresidente • Kathrin Reider, presidente circondario di Bolzano • Christian Gadner, vicepresidente circondario di Bolzano • Christian Reichert, presidente circondario di Merano • Roman Waldner, vicepresidente circondario di Merano • Raimund Reifer, presidente circondario di Bressanone • Marlies Auer, vicepresidente circondario di Bressanone • Florian Ivo Silbernagl, cassiere • Michael Strickner, membro cooptato e presidente dei Giardinieri paesaggisti dell’Alto Adige a scuola. Da dieci anni abbiamo anche un biennio che è incentrato sulla floricoltura, e poi devono fare due anni di apprendistato fra floricoltura e scuola. Oppure possono, finite le medie, entrare subito a lavorare e poi devono seguire la scuola per tre anni. A quel punto sono professionisti diplomati, e imparano sia a fare i produttori che i giardinieri manutentori». Quindi una formazione a tutto tondo… Q « «Assolutamente. Un floricoltore deve saper coltivare una pianta in un giardino. Un giardiniere deve sapere che il geranio si fa da talea. Per fare bene questo lavoro, devono sapere tutto. Poi c’è anche la scuola di specializzazione, ma la prima formazione deve essere globale. In più abbiamo, sempre nella stessa sede, anche una scuola per fioristi: negli ultimi anni tanti floricoltori al dettaglio hanno aggiunto all’assortimento anche i fiori recisi». T Torniamo all’attualità. Quali sono i problemi più rilevanti che sono emersi nel vostro settore e nella vostra zona a causa della pandemia? «Il 10 marzo abbiamo chiuso tutti. Poi abbiamo potuto aprire, in aprile, però anche aprendo non c’è stato un grande recupero perché le persone non potevano girare. Per fortuna a maggio è andata meglio. Siamo partiti in ritardo, abbiamo buttato via tanto, però in Alto Adige abbiamo tanti paesi in montagna e le nostre vendite maggiori sono tardive. In autunno di nuovo, a sorpresa, si è presentato lo stesso problema. All’inizio nessuno pensava che sarebbe stata una cosa così grave. Invece, soffriamo ancora». Cosa vede di fronte a noi per il 2021? «A sapere come andranno le cose sarebbe più facile! Spero solo che aver aperto nei primi mesi dell’anno non ci porti a chiudere in primavera, se no perdiamo il 60-70% del fatturato. Io personalmente coltivo orchidee e quindi coltivo tutto l’anno, ma ho perso l’esportazione verso Austria, Svizzera e Germania. I floricoltori in Alto Adige alla fine lo scorso anno se la sono cavata tutto sommato bene. Sono più preoccupato su quest’anno, perché le riserve stanno finendo. Se questa situazione dura ancora a lungo, vedo momenti difficili davanti a noi».



PRODUZIONE | intervista FLORICOLTURA ZONATO • Nata negli anni 70 • Produzione: ciclamini, hibiscus, begonie elatior, gerani • 10mila metri quadrati di estensione • Serre in ferrovetro • Riscaldamento con biomassa • Pannelli fotovoltaici • Via Saoncella 16, 35044 Montagnana (PD)

F

loricoltura Zonato è una realtà di eccellenza ben conosciuta sul territorio per la qualità della produzione. L’azienda è nata nei primi anni ’70 e si è specializzata nella produzione di ciclamini. Oggi la sede di Montagnana, in provincia di Padova, si estende su diecimila metri quadrati, la maggior parte occupati da serre in ferrovetro dotate di bancali mobili. Una scelta che permette un impiego minimo di manodopera: tre o quattro dipendenti sta-

RINNOVARE,

RINNO

Strutture arretrate, necessità di ricambio generazionale e una riflessione sul canale distributivo: il futuro è investire nel rispetto dell’ambiente e azzardare con le novità per incontrare le mutevoli richieste del mercato. I produttori dovranno così pensare da imprenditori colloquio di Michela Zonato con Marta Meggiolaro

La sede di San Bonifacio, in provincia di Verona, si estende su diecimila metri quadrati, la maggior parte occupati da serre in ferrovetro dotate di bancali mobili.

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Michela Zonato dirige con la sorella Elisa l’azienda, che è stata fondata negli anni ʼ70 dai genitori.

“Negli ultimi anni stiamo

diminuendo l’uso di prodotti nocivi, usiamo prodotti alternativi, e da quest’anno inizieremo anche la lotta integrata” coltivare, sembra sempre che ne ho ordinati troppi; quando invece bisogna preparare i carrelli misti, sono sempre troppo pochi! (ride) Bisogna avere sempre qualcosa di particolare, e cambiarlo spesso, perché dopo uno o due anni, il colore non è più nuovo. Per i ciclamini usiamo tutte le genetiche, ci sono più aziende che lavorano bene».

VARSI gionali sono sufficienti per produrre circa 550 mila vasi in un anno, di cui 220mila di ciclamini. La produzione primaverile comprende begonie elatior e hibiscus, oltre ai gerani. Abbiamo parlato con Michela Zonato, 45 anni, al timone di Floricoltura Zonato con la sorella Elisa, delle prospettive che si aprono davanti al florovivaismo italiano in questo delicato momento storico. Michela partiamo da qui: cosa rende le vostre piante “di qualità”? «Un aspetto fondamentale, oltre all’attenzione nella scelta delle materie prime, è che abbiamo strutture moderne che consentono di seguire al meglio lo sviluppo delle piante. Inoltre abbiamo investito in energie alternative, il 50% di elettricità è prodotto da pannelli solari, e il 95% del calore deriva da riscaldamento a biomassa. Questi elementi contraddistinguono la nostra produzione, perché ci inseriscono in un’ottica che guarda al futuro e che investe nel rispetto dell’ambiente». Abbiamo detto della qualità della produzione, ma mi sembra che ci sia anche una certa selezione varietale… «Se fosse per un produttore, si farebbe una sola varietà, di un colore solo: quello che ti piace e ti riesce meglio! Però il mercato vuole le novità. Non le chiede, ma le vuole, e resta deluso se non hai nulla da offrire che esca dalla banalità. Provare varietà nuove, colori particolari, anche se è difficile, è un must. È mia sorella che si occupa della produzione e infatti uno dei bisticci più ricorrenti fra di noi è proprio sui colori: quando dobbiamo iniziare a

Domanda di rito: come è andato il lockdown? «Il lockdown è stato un colpo, come per tutti. Abbiamo avuto del buttato sulla merce di Pasqua, ma il danno è stato limitato: abbiamo aumentato i prezzi e poi passata la Pasqua abbiamo ripreso a lavorare bene, soprattutto sulla Festa della Mamma abbiamo fatto dei buoni numeri. Anche l’autunno è andato bene, quindi abbiamo concluso l’anno con un fatturato solo leggermente inferiore all’anno precedente. Il nostro vantaggio è stato il lavoro con Fioritalia. Con Fioritalia seguiamo, ad esempio, i consorzi agrari del Trentino, che all’inizio erano gli unici ad essere aperti e poter vendere fiori. Pensa che in una settimana abbiamo fatto un quarto del fatturato della primavera! È stato un momento intenso. Fioritalia si è occupata della vendita e della logistica, noi ci siamo concentrati sul confezionamento e sulla selezione del prodotto in serra. Il prodotto deve essere buono in produzione e poi deve essere scelto bene, bisogna dare omogeneità al cliente, in modo da essere credibili. È uno dei fattori a livello di serietà di mercato che dobbiamo rispettare». Parliamo meglio di Fioritalia: tu sei il presidente in carica, vero? «Esatto, sono io. Fioritalia è una cooperativa di produttori che decidono di fare insieme la parte commerciale di marketing e distribuzione. La cosa che ci differenzia da altre strutture commerciali è che non ha un costo percentuale in base al venduto, ma fisso in base alle produzioni. Quindi, se collaboro con i venditori di Fioritalia per vendere tutto il mio prodotto in Fioritalia, alla fine ho un costo bassissimo, risparmio energie nel cercare LE BEST PRACTICE PER IL FUTURO • Investire in energie alternative • Provare varietà nuove e colori particolari • Sviluppare una mentalità imprenditoriale • Se il rischio cresce, rincarare i prezzi • Puntare sulla comunicazione digitale • Collaborare con il settore della ricerca, università e scuole per essere più indipendenti dal dettame olandese Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | intervista

Le serre sono in ferrovetro, dotate di bancali mobili, il riscaldamento è a biomassa e l'energia elettrica è prodotta con pannelli fotovoltaici.

clienti, nel gestire i pagamenti, il trasporto, e ho più tempo per dedicarmi alla produzione. Questa è la sfida. Oggi siamo in 16 – 17 soci, con produzioni abbastanza variegate; il magazzino fa da grossista, e da logistica. Il prodotto viene mandato tutto in magazzino già confezionato e da lì viene smistato verso i clienti. Abbiamo venditori, non agenti, quindi i clienti sono seguiti come se li seguissi io. Quest’ultimo anno sentirsi inseriti in una realtà commerciale è stato un sollievo». Cosa pensi che accadrà in futuro? «Abbiamo visto che in questa situazione di incertezza la pianta viene scelta: perché si sta a casa e nel proprio giardino. Questa consapevolezza ci ha dato serenità nella programmazione, abbiamo ridotto solo la Pasqua, perché abbiamo valutato che è il momento più a rischio. Ma per il resto andiamo avanti, e se il clima ci assiste sarà una buona stagione. Ovviamente viviamo sempre con l’incertezza, e questo potrebbe incidere sui prezzi, ma su questo punto penso che dovremmo noi aziende comportarci di più da imprenditori: se il rischio aumenta, il prezzo va caricato». Chiudiamo con uno sguardo generale sul florovivaismo italiano: punti di forza, punti di debolezza. «Penso che uno dei punti di debolezza più grossi sia la mancanza di ricambio generazionale. Presto le infrastrutture non saranno più dimensionate rispetto a ciò che è il settore. Le strutture come la mia, in dieci anni dimezzeranno per cessata attività. Ci vorrebbe una riflessione sul canale distributivo ad alti livelli. Prima i clienti ti chiedevano in un ordine dieci carrelli, adesso si fanno tre ordini da due carrelli alla settimana. I costi per lavorare e spostare il materiale si alzeranno: potremo sostenerli?

FIORITALIA • Presidente: Michela Zonato • 16 associati • Cooperativa di produttori • Condivisione marketing – distribuzione • Il magazzino fa da ingrosso e centro logistico • Venditori • www.fioritalia.com Un’altra criticità è l’arretratezza delle strutture. Le aziende medio-piccole che vanno a morire hanno strutture vecchie e problemi di marginalità. Come fa un giovane a entrare nel settore ex novo? Prendere in mano un’azienda datata è costoso ed è un rischio. Questo problema dovrà essere affrontato con serietà. Poi penso che ci aspetta un periodo ricco di cambiamenti. Per me questo è solo positivo, perché per quanto il nostro settore sia bellissimo, se non c’è qualche cambiamento diventa un po’ noioso. Vedere ad esempio che cambia il modo di approcciarsi al cliente, anche grazie a internet, è entusiasmante. Con Fioritalia stiamo iniziando ad accogliere questa sfida. Noi produttori veniamo da un settore un po’ “fisso”, fuori da certe dinamiche della comunicazione che adesso invece ci riguardano da vicino. Questo porterà gli esperti del web nelle aziende e le aziende a guardare più in là. Un altro aspetto positivo: se l’Olanda è l’impero dei fiori, vuol dire che si può produrre con qualsiasi tipo di clima. Noi dobbiamo solo comunicare, anche a livello di giovani piante, investendo nella ricerca di varietà, di brevetti. Possiamo non subire più il dettame olandese? Si mettono a proporre la Calanchoe e tutti ci mettiamo a vendere Calanchoe, ma perché? Vorrei che fossimo più indipendenti, ma questo è possibile se stimoliamo il settore della ricerca, collaborando con i produttori e perché no, anche con le università e le scuole!».

“Vorrei che fossimo più indipendenti, ma questo è possibile se stimoliamo il settore della ricerca, collaborando con i produttori e perché no, anche con le università e le scuole” 34

Flortecnica e vivaismo



PRODUZIONE | sostenibilità

I VASI DEL FUTURO

SALUTANO LA PLASTICA Nuove norme accelerano il passaggio a contenitori ecosostenibili, anche per l’uso agricolo. I produttori, se non vogliono rimanere tagliati fuori, dovranno adeguarsi: la richiesta da mercati esteri e distribuzione nazionale inizia a farsi sentire di Costanza di Matteo

L

e preoccupazioni circa l’impatto ambientale dei rifiuti in materiale plastico stanno portando a grandi cambiamenti nel settore. Anche i governi nazionali, oltre alla Comunità Europea, stanno promulgando nuove normative per accelerare il passaggio a nuove plastiche ecosostenibili, cambiamenti che coinvolgono anche le plastiche ad uso agricolo. I segnali sono sempre più evidenti, e dalla fine del 2019 le aziende florovivaistiche iniziano a ricevere

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Flortecnica e vivaismo

richieste di plastiche “green’’ dai mercati esteri, mentre più recentemente sono arrivate identiche richieste anche dalla grande distribuzione nazionale. Questo significa che farsi trovare impreparati, fra poco, significherà perdere clienti. Perché le piante prodotte in vasi non riciclati saranno meno vendibili, e il retail prediligerà le aziende che useranno solo contenitori ecosostenibili. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, grazie al prontuario realizzato da Desch Plantpak per i suoi clienti.


L’interno di D-Tect Plus® co-estruso è grigio, il colore esterno, terracotta, è uno standard per quasi tutti i modelli di vaso, e segue come disponibilità di modelli il bianco e il grigio.

IN BREVE

I 6 CAMBIAMENTI PIÙ IMPORTANTI I sei punti che seguono rendono bene il quadro generale. Emerge l’importanza del cambiamento in atto nel settore delle plastiche in generale e nello specifico per quelle di uso agricolo. La situazione è ancora in evoluzione, ma la direzione è chiara: si procede verso l’eliminazione quasi totale delle plastiche non riciclate.

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Elimina ione del ‘Black Carbon’ dagli additivi Eliminaz miscelati al polimero PP per la produzione dei vasi mono-estrusi neri o co-estrusi con interno nero. Questo additivo di colore nero crea problemi agli “scanner” che selezionano la plastica riciclata; per questo diversi Paesi del Nord Europa lo hanno bandito già nel 2020. Eliminazione di additivi minerali miscelati al polimero PP per la produzione dei vasi, quali idrotalciti o silicati. Questi additivi provocano un aumento del peso specifico della plastica impedendo il galleggiamento in acqua, operazione necessaria in fase di selezione delle plastiche riciclate. Incentivazione all’uso di plastiche riciclate provenienti sia da riciclo industriale che urbano. Le catene della grande distribuzione europea pretendono che la plastica legata alla produzione e all’imballo della pianta in vaso sia riciclata e certificata. Introduzione di certificazioni europee che verifichino la qualità della plastica riciclata e la riciclabilità del prodotto finale. L’Istituto Cyclos – HTP ha certificato le nuove linee di prodotti della Desch Plantpak. Introduzione di una tassa nazionale destinata alla plastica monouso pari a 45 centesimi al Kilogrammo. È stata rinviata al 1° luglio 2021 l’introduzione di un’imposta di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI, ovvero manufatti con singolo impiego che hanno o sono destinati ad avere funzione

di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, ad esclusione dei manufatti compostabili. Introduzione di una tassa europea pari a 80 centesimi al chilogrammo. Il 14 dicembre scorso è stata approvata la decisione 2020/2053/Ue che dal 1° gennaio 2021 impone una tassa di 0,80 centesimi per ogni kg di plastica non riciclata. La tassa è concepita come un incentivo a ridurre il consumo di prodotti di plastica monouso, promuoverà il riciclaggio e darà impulso all’economia circolare. L’Italia dovrebbe essere meno colpita di altri Paesi europei, essendo il nostro livello di riciclo tra i più elevati.

6.

• La normativa europea mira a sostituire la plastica monouso con plastica riciclata certificata • Sarà possibile continuare a usare vasi in plastica non ecosostenibile solo per esportazione extra UE • I Paesi del nord Europa iniziano a non accettare piante coltivate in contenitori non a norma • I vasi realizzati secondo i nuovi criteri hanno in ogni caso un costo di produzione leggermente superiore

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3.

4. 5.

I vasi Recover® vengono realizzati a partire da rifiuti da consumo in plastica. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | sostenibilità

UN’OPPORTUNITÀ PER IL SETTORE Abbiamo chiesto un parere al titolare di Agrimedia, distributore di Desch Plantpak per l’Italia colloquio con Giacomo Zuffi di Francesco Tozzi Giacomo Zuffi di Agrimedia, distributore di Desch Plantpak per l’Italia.

Come il florovivaismo italiano sta affrontando questo cambiamento? «C’è ancora confusione, anche perché l’Europa non è intervenuta in modo univoco su tutto il territorio e di conseguenza ci sono nazioni più reattive, come la Germania che viaggia a una velocità 10 volte maggiore rispetto al bacino del Mediterraneo e all’est Europa». Cosa sta succedendo in Italia? «Chi lavora con piccoli clienti o rivenditori nazionali è per ora disinteressato, anzi vive questo cambiamento quasi come una costrizione. Aziende più strutturate, soprattutto quelle che lavorano con l’estero, si sono dovute adeguare per non perdere commesse e clienti. Nel complesso, c’è ancora moltissimo lavoro da fare per informare la filiera». Il tema della plastica sarà sempre più di attualità…

LA RISPOSTA DI DESCH Dopo diversi mesi di incertezze la Desch ha reso ufficiali le nuove linee di prodotto che si adeguano ai nuovi criteri e permettono di conformarsi alle regole della Comunità Europea. Sono tre linee di termoformato e una nuova linea di iniezione. 1. Desch mono estruso PP NERO Questa linea, invariata rispetto al passato più remoto, è ancora uno standard in quasi tutti i modelli di vaso, e sarà possibile utilizzarla solo per l’esportazione in Paesi Extra EU o in quei casi dove non è richiesto un prodotto riciclabile. 2. D-Tect Plus® co- estruso PP RICICLATO-RILEVABILECERTIFICATO Questa linea sarà quella dove si andranno a generare i futuri volumi di vendita. L’interno del vaso co-estruso è grigio, il colore esterno, terracotta, è uno standard per quasi tutti i modelli di vaso, e segue come disponibilità di modelli il bianco e il grigio. Infine per alcuni modelli sono previsti

«L’Unione Europea spinge verso politiche green che prevedono una riduzione netta dell’utilizzo della plastica, con l’introduzione di soluzioni ecologiche, quindi bisognerà adeguarsi. Tra le altre cose, noi italiani consumiamo tantissima plastica, vista la nostra vocazione produttiva nel campo dell’orto-florovivaismo». L L’associazionismo, su questo aspetto, si sta muovendo a sostegno dei coltivatori? «L’approccio è ancora molto debole, ma sono certo che a breve l’attenzione sull’argomento crescerà. Ora, però, è il momento di accelerare per non perdere l’opportunità del cambiamento e rimanere competitivi sul mercato». Mi sembra di capire che ci sia anche un problema di certificazioni… «Esatto. Il vaso, naturalmente, deve avere una certificazione che garantisca l’effettiva natura della plastica e, per ora, esistono solo certificazioni estere». U ulteriore passo verso una produzione Un più sostenibile. «Proprio così, e i vasi non saranno gli unici protagonisti. Anche per quanto riguarda i substrati di coltivazione ci sono cambiamenti in corso».

altri colori standard (grigio chiaro, tortora, verde oliva, rosa, rosso, porpora, giallo). 3. Recover® mono- estruso PP RICICLATO da plastica riciclata urbana Questa linea ha le stesse caratteristiche peculiari del D-Tect® Plus, ma la plastica riciclata da cui viene prodotta è di esclusiva origine da rifiuto urbano riciclato; il colore grigio scuro è uno standard ma è disponibile solo su alcuni modelli di vaso. Sono disponibili altri quattro colori (terracotta, grigio chiaro, tortora, verde oliva), sempre e solo su richiesta. 4. Epla Recover® PP INIEZIONE RICICLATO da plastica riciclata urbana La linea dei vasi iniezione Epla è arrivata ad avere una gamma di 140 colori. È stata anche arricchita da ben 19 colori con plastica riciclata Recover®, anch’essi con certificazione Cyclos HTP. È stato creato un “digital booklet” con tutta la gamma colori.



MERCATI | andamenti

FLOROVIVAISMO,

PIÙ FORTE DELLA PANDEMIA Aumentano le varietà grazie a un lavoro continuo sulla genetica. Una delle classiche piante fiorite da interno diventa protagonista di Alice Nicole Ginosa anche nei bouquet

S

e avessimo dovuto fare una previsione sull’andamento dell’anno appena concluso, quasi nessuno avrebbe pensato di trovare un segno positivo davanti al fatturato e invece, abbiamo dovuto ricrederci. I dati dell’Osservatorio Permanente di Greenup/Soluzione Garden hanno identificato a livello di vendite complessive annuali una media di +3% rispetto al 2019. Un valore, però, determinato da un insieme di realtà che hanno chiuso con un - 18% e altre con + 38%. Ciò nonostante questo periodo è stato tutto sommato proficuo perché ha accelerato l’apertura

“La spesa media pro capite è letteralmente schizzata oltre i 35 euro, e i consumatori hanno iniziato ad allenare il pollice verde” 40

Flortecnica e vivaismo

al digitale e una comunicazione più mirata e anche i produttori, in alcuni casi, hanno cambiato il proprio modo di approcciarsi al cliente. Ma non solo. Le persone hanno iniziato a passare più tempo in giardino e sul balcone per una boccata di libertà e la casa anche nello spazio indoor si è trasformata in una giungla urbana. La natura è tornata a bussare alla nostra porta e noi l’abbiamo accolta e abbiamo iniziato ad apprezzare cosa significhi curare le proprie piante, vedere crescere i frutti del proprio orto e siamo tornati a mettere le mani nella terra. Quale è stato il risultato finale di tutti questi cambiamenti? La spesa media pro capite è letteralmente schizzata oltre i 35 euro e i consumatori hanno iniziato ad allenare il pollice verde spaziando tra diversi esemplari, dalle piante da appartamento verdi a quelle da esterno fino alle sementi e bulbi. LE PIANTE IN NUMERI Per avere un’idea più chiara di cosa è successo nel 2020, l’Osservatorio Permanente di Greenup/Soluzione Garden ha evidenziato le percentuali di vendita di un campione di 23 punti vendita con una struttura media-media/grande, specchio della direzione dei consumi durante la pandemia. PIANTE DA APPARTAMENTO VERDI Chiudono l’anno con un bel +8,8%. Servizi sui giornali, trasmissione televisive in cui le piante sono padrone della scena, influencer che con i loro post mostrano il loro verde hanno spinto il pubblico ad avvicinarsi al prodotto e ai suoi derivati.


“Flormart Green City Report ha decretato il giardinaggio biologico come la tendenza trainante nel settore del verde residenziale” PIANTE STAGIONALI O SERRA FREDDA Sfavorite dalle circostanze, chiudono con un -2,15%, bene se si pensa a cosa avrebbe potuto essere. VIVAIO O PIANTE DA ESTERNO (SOLO PER LA VENDITA AL DETTAGLIO) Dall’enorme perdita primaverile (marzo e aprile hanno rappresentato rispettivamente - 72% e - 30%) si è arrivati a dicembre con un -1,28%, una grande performance utile al risultato generale. SEMENTI E BULBI Improvvisamente abbiamo avuto l’opportunità di dedicarci all’orto e anche sementi e bulbi hanno avuto un sussulto positivo che mostra come entrambi possano arricchire e creare quella biodiversità fondamentale sia in natura sia a livello hobbistico. Il risultato finale è + 1,17%.

MYPLANT & GARDEN COMMENTA L’ANDAMENTO DEL 2019 Il florovivaismo e la sua economia sono stati al centro dell’analisi di Myplant & Garden che ha commentato gli ultimi dati ufficiali delle produzione orto-florovivaistica italiana fotografati dal MIPAAF. Il 2019 è stato il terzo anno consecutivo di crescita con un valore della produzione oltre i 2,7 miliardi di euro, un aumento del 5,8% rispetto agli anni precedenti. Nello specifico le piante in vaso hanno accumulato un +8,9% e il vivaismo +3,3%. Anche un’altra area ha registrato un nuovo record, come afferma Myplant «l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ritoccato il record storico del 2018 di 884 milioni di euro, raggiungendo i 903 milioni di euro. I nostri prodotti sono apprezzati principalmente in Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito».

Flortecnica e vivaismo

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MERCATI | andamenti

Il 73% dei rispondenti ritiene che l’interesse per le piante da orto crescerà nei prossimi mesi

I TREND 2021 SECONDO GLI ESPERTI Se il 2020 ha sancito ufficialmente che quella del green è una tendenza, il nuovo anno sarà il momento in cui il consumatore affinerà ancora di più la tipologia dei suoi acquisti e vorrà osare. Per orientarci in quella che sarà la direzione dei prossimi mesi possiamo fare riferi riferimento ai dati di Flormart Green

Il 47% Il 46%

identifica nel giardinaggio biologico il trend per il verde residenziale

prevede una crescita per le piante da giardino, arbusti e siepi

“Nel 2021 l’utilizzo sociale del verde urbano sembra che

avrà la meglio sulle finalità artistiche o scientifiche” 42

Flortecnica e vivaismo

City Report, l’osservatorio lanciato durante la fase di lock lockdown da Fiera di Padova e che al momento ha effettuato tre rilevazioni nel corso dell’anno: giugno, settembre e dicembre 2020. Grazie al campione di 239 partecipanti tra produttori, progettisti, agronomi, amministratori e accademici è stato possibile raccogliere le previsioni per il 2021 sulle categorie del verde urbano e residenziale. IL RUOLO SOCIALE DEL VERDE URBANO Il rapporto della natura con la città è una delle categorie oggetto del report di Fiera di Padova nel quale primeggia come trend per il prossimo futuro il verde estensivo (44%), seguito dagli orti e i giardini comunitari con il 37%, biodiversità (35%) e giardini e parchi ricreativi con il 31%. Nel 2021 l’utilizzo sociale del verde urba urbano sembra che avrà la meglio sulle finalità artistiche o scientifiche. Con qualche punto percentuale in meno, gli esperti del settore vedono nel giardinaggio biologico (14%), verticale (25%), pensile (18%) e giardini terapeutici (16%) un interesse da parte del mercato. IL RESIDENZIALE PROMUOVE IL BIOLOGICO E L’USO ALIMENTARE Ill 47% del campione ha decretato il giardinaggio biologi biologico come la tendenza trainante per il residenziale. Anche l’interesse per gli orti urbani si riconferma con il 31%, anticipati di qualche punto dal verde pensile (35%) e verticale (32%). Tra le previsioni di mercato, i primi posti sono occupati dall’utilizzo alimentare di piante aromatiche e da orto con rispettivamente il 61% e il 73%, seguiti dalla dimensione dell’impiego pratico con piante da giardino, arbusti e siepi, in crescita per il 46% degli esperti, e da alberi ornamentali (31%), piante in vaso fiorite da esterno (41%), rampicanti (29%) e grasse (27%).


CAM,

MERCATI | normative

«UN’OPPORTUNITÀ PER «UN’OPPOR IL MONDO PRODUTTIVO» Lo scorso agosto sono entrati in vigore i Criteri Ambientali per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde. Abbiamo intervistato Nada Forbici, presidente di Assofloro, per chiederle testo e foto di Valerio Pasi la sua opinione e raccogliere la visione dei produttori

N

Nada Forbici, presidente di Assofloro.

el bel mezzo della bufera Covid-19, il 4 aprile 2020 con Decreto 10 marzo 2020 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i nuovi Criteri Ambientali Minimi (di seguito CAM) per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde, che sono entrati in vigore dopo 120 giorni, ovvero il 2 agosto 2020. Tre sono gli ambiti di applicazione: il servizio di progettazione di nuova area verde o riqualificazione di area già esistente; il servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico; la fornitura di prodotti per la gestione del verde. Ben rilevanti dunque le novità, che non si limitano a indicazioni circa gli ammendanti, gli impianti di irrigazione e le piante ornamentali, come nei CAM precedenti (DM 13 dicembre 2013). Su questo importante tema ci sembra corretto conoscere il punto di vista dei vivaisti italiani. A tal proposito, abbiamo intervistato Nada Forbici, presidente Assofloro, per farci un’idea posando lo sguardo anche da un’altra prospettiva.


MERCATI | normative

“I criteri premianti sono stati introdotti per avere un minimo di

oggettività e pari condizioni nel punteggio tecnico in fase di graduatoria per l’assegnazione dell’appalto” N Decreto sono rilevanti i criteri riguardo la scelNel ta degli elementi vegetali in fase progettuale, ove si impone di fatto la scelta delle specie, selezionando quelle autoctone, “al fine di favorire la conservazione della natura e dei suoi equilibri”. Il concetto viene ripreso anche per i criteri riguardanti la fornitura del materiale florovivaistico: le specie vegetali appar appartengono preferibilmente alle liste delle specie della flora italiana riconosciute dalla comunità scientifica. Le ripercussioni di queste scelte a livello economico sui vivai italiani, già in crisi da diversi anni, saranno sicuramente pesanti, ora che vedono precluso un mercato sinora parte dello sbocco naturale della produzione. Cosa ne pensa in merito? «Penso che questa scelta sarà un’opportunità per le aziende vivaistiche se sapremo unire quello che da molto tempo auspichiamo, i contratti di coltivazione. Uno strumento fondamentale per la programmazione del vivaismo, sia in termini di specie coltivate che possano meglio rispondere alla crisi climatica sia per quantità disponibili. In Italia questo è avvenuto, ad esempio, in occasione di Expo 2015 e stiamo per avviare i lavori con enti e istituzioni preposte perché possano diventare uno strumento diffuso nei processi di acquisto di piante da parte delle amministrazioni pubbliche».

Contenitore alveolato.

A Assofloro, unica associazione di secondo livello con rappresentanza nazionale nel settore del florovivaismo e del paesaggio, è l’organismo di categoria degli enti e delle associazioni della filiera del verde, della filiera del paesaggio, della filiera dell’ambiente e dei settori produttivi attinenti o contigui alle tre filiere. Assofloro è riconosciuta dalle istituzioni e dal mondo imprenditoriale come un interlocutore affidabile e rappresentativo della filiera del verde italiana. Assofloro, di cui lei è presidente, è stata coinvolta in qualche forma nella stesura del Decreto, anche attraverso tavoli tecnici? «Sì, certamente. Abbiamo partecipato attivamente al gruppo di lavoro organizzato dalla Divisione II: Clima e certificazione ambientale del Ministero dell’Ambiente che ha la competenza su Acquisti Verdi (o GPP-Green Public Procurement), all’interno di cui sono inseriti i CAM. Nel corso dei lavori, durati circa un anno, è stato coinvolto anche il tavolo tecnico del florovivaismo presso il Ministero delle Politiche Agricole, che ci vede altresì presenti in rappresentanza del sistema imprenditoriale». Le risulta che altre associazioni del mondo del florovivaismo siano state coinvolte attivamente? «Sì, hanno partecipato anche altre realtà associative del mondo imprenditoriale florovivaistico».

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Flortecnica e vivaismo

P nel decreto non vi è alcun riferimento ai conPerò tratti di coltivazione. «Sì, è vero: al momento è presente un Disegno di Legge, che di recente ha ripreso la discussione, cui Assofloro è stata chiamata a interagire nella fase emendativa, motivo per il quale ribadiamo la necessità e il sostegno a questo importante strumento. Se verranno dati gli strumenti corretti al sistema produttivo sicuramente l’offerta sarà in grado di rispondere alla domanda di piante autoctone, che al momento nei vivai vengono coltivate solo in minima parte in quanto gran parte delle specie ornamentali coltivate sono originarie di altri Paesi anche se coltivati e utilizzati da secoli in Italia proprio per le loro caratteristiche ornamentali e l’adattabilità al nostro ambiente (a eccezione dei vivai che coltivano piante per attività di forestazione, dove sono presenti solo specie autoctone di provenienza certificata)». Relativamente alle clausole per la fornitura del ma Relativamente ma-teriale florovivaistico, i contenitori e gli imballaggi se in plastica devono avere un contenuto minimo di riciclato del 30%, devono essere riutilizzati, ovvero restituiti al fornitore a fine uso, e devono essere riciclabili. Se realizzati in altri materiali, devono essere biodegradabili qualora destinati a permanere con la pianta nel terreno oppure compostabili e avviati


Pennisetum in vaso.

a processo di compostaggio a fine vita. Quale pensa che sia la situazione attuale al riguardo presso le aziende di produzione italiane? «Attualmente le aziende sono lontane dallo scenario dei materiali biodegradabili, soprattutto per quanto riguarda i contenitori compostabili. Diverso il discorso legato al riutilizzo, che per altro viene sostenuto e incentivato anche per evitare un aggravio di costi gestionali per le aziende dovuti allo smaltimento. Il fatto è che il vivaismo sta subendo forti criticità derivanti dalla crisi iniziata del 2007. Di fronte al crollo delle vendite, nell’ultimo decennio non sono stati programmati nuovi investimenti e molto spesso nemmeno nuove produzioni, soprattutto per quanto riguarda le alberature. È certamente necessario spingere le aziende verso un aggiornamento e una maggiore sostenibilità ambientale ma occorre tenere conto delle difficoltà di avviare questi progetti strutturali per via della crisi che, fino a ora, ha consentito alle aziende di mantenere una redditualità ma non di fare investimenti sia per quanti riguarda le nuove produzioni sia nelle innovazioni». T i criteri premianti si attribuisce un punteggio Tra tecnico premiante proporzionale al minore impiego di torba rispetto ad altre tipologie di substrato utilizzato per la coltivazione delle specie offerte. I produttori italiani hanno già ridotto l’impiego di torba? In che misura e favore di quali materiali? «Sì, l’impiego di torba è stato ridotto a favore di altri materiali, quali ad esempio la fibra di cocco. Si segnalano situazioni contrastanti, in quanto dal punto di vista fitosanitario, per l’export, si dovrebbe avere come substrato

solo la torba. In questa situazione non è possibile pensare di diversificare la produzione. I criteri premianti sono stati introdotti per avere un minimo di oggettività e pari condizioni nel punteggio tecnico in fase di graduatoria per l’assegnazione dell’appalto. Si stanno affacciando a mercato nuovi materiali: i CAM saranno soggetti ad aggiornamenti, lavoreremo per rendere applicabile anche questa necessità che proviene dell’Europa, con lo scopo di rendere tutto il ciclo delle nostre produzioni più sostenibili dal punto di vista ambientale, ovviamente confrontandoci prima con il comparto vivaistico, che è il nostro modo di agire».

Torba.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale al numero di piante e/o alberi prodotti in conformità al regolamento (CE) n. 834/2007 relativo alla produzione biologica. Dall’entrata in vigore del regolamento (UE) 2018/848 e cioè il 1/1/2021 si possono produrre coltivazioni in vaso di vegetali per la produzione di piante ornamentali vendute in vaso al consumatore finale in deroga al principio generale per cui le colture biologiche, sono prodotte su suolo vivo, o su suolo vivo mescolato o fertilizzato con materiali e prodotti consentiti nella produzione biologica, in associazione con il sottosuolo e il substrato roccioso. Quindi si possono produrre bio le autoctone solo in pieno campo, con tutto quello che ne consegue (zolla, radice nuda, limitazioni sul periodo di impianto, ecc.). Crede che si possa creare una filiera bio per il settore vivaistico economica economicamente conveniente?

“Vogliamo continuare a credere, e devo dire che qualche passo in avanti lo si sta facendo, che le istituzioni ascoltino le rappresentanze ai Tavoli Tecnici ” Flortecnica e vivaismo

45


MERCATI | normative

Photinia in vaso.

«Per i motivi precedentemente esposti, legati alla crisi del settore e alla conseguente mancanza di investimenti, credo che attualmente sia molto complicato per le aziende poter produrre in modo biologico. Si può pensare tutt’al più a una filiera bio per le piante ornamentali. Per le autoctone si dovrà necessariamente ripensare la cosa, nell’ottica di un protocollo di “coltivazione sostenibile”». Sappiamo che per le piante ornamentali la soglia di danno da parassiti e patogeni accettabile è zero. Le colture bio invece hanno una soglia di danno ben più alta e spesso presentano segni o presenza di malattie, parassiti ecc. che nell’ambiente di coltivazione sono in equilibrio con gli antagonisti naturali o introdotti. Però la presenza di alterazioni non è ammessa per il materiale vegetale da fornire alla PA. Non le pare che la cosa sia in contrasto e difficilmente realizzabile? «Vede, il problema sostanziale è che spesso chi pensa le norme per il sistema produttivo lavora nei palazzi e non sempre si rende conto che ciò che viene chiesto alle aziende spesso è irrealizzabile. Vogliamo continuare a credere, e devo dire che qualche passo in avanti lo si sta facendo, che le istituzioni ascoltino le rappresentanze ai Tavoli Tecnici. Forse un’azione importante da farsi è quella di rendere maggiormente operativi questi Tavoli, riducendo il numero dei partecipanti, non certo per non essere inclusivi, ma perché debba avere voce solo la vera rappresentanza del settore che a sua volta ha discusso e condiviso con le aziende la corretta propositività. Oggi purtroppo non funziona così e questo è e resta un male italiano… Problema che è stato fatto presente ai Tavoli di lavoro e ribadito più volte, ma per il momento non è stato tenuto nella giusta considerazione».

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Flortecnica e vivaismo

L L’impressione generale che è emersa dall’analisi critica dei CAM è quella di un provvedimento scritto da molte mani diverse, ognuna chiusa nel suo mondo e completamente privo di una visione d’insieme, che coordini le varie parti del sistema. Qual è la sua opinione in merito? «I CAM sono stati il frutto della ricerca di tante competenze assolutamente non coordinate, anche per le motivazioni che le riportavo appena sopra. In questa sede particolare si è affrontato un Tavolo con diverse competenze, ma a compartimenti stagni, trovando difficoltà a un dialogo costruttivo finalizzato all’ottenimento di un documento coordinato e condiviso. Vi sono stati dibattiti anche duri, ove si è faticato a trovare punti di incontro e non sempre esaustivi per il sistema imprenditoriale. Il tutto reso molto complicato anche da una mancanza di coordinamento tra i diversi ministeri. Con questi metodi di procedere nelle discussioni sui Tavoli non si potrà mai arrivare alla stesura di un documento con una visione di insieme che finalizzi le azioni al risultato che si vuole ottenere. La politica ha necessità di supporto tecnico da chi gli argomenti li conosce a partire dal “campo”, solo in questo modo si potrà avere un valido e concreto supporto dalla stessa. La presenza e l’importanza del mondo imprenditoriale è cruciale per scelte di questo genere, perché, al di là dei principi, se si danno regole impraticabili nel mondo reale dell’impresa, sarà tutto vano. Concludendo vorrei dire che Assofloro ha creduto fin dall’inizio nell’importanza di lavorare ai nuovi Criteri Ambientali Minimi per la progettazione e la manutenzione del verde pubblico perché pensiamo che siano uno strumento che, insieme ad altri, possa migliorare oltre che l’ambiente in cui viviamo, anche il sistema degli appalti pubblici che riguardano il nostro settore. La gestione del verde urbano necessita di un approccio strategico e integrato, guidato dalla consapevolezza che il verde è un bene comune e non deve essere considerato un costo, ma una risorsa, un patrimonio di tutti. E, da qui, l’importanza crescente di una sua gestione consapevole e che guardi alla qualità e alla sostenibilità. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto che il gruppo di lavoro al Ministero dell’Ambiente rimanga attivo così che si possa fare una verifica dell’effettiva applicazione dei CAM negli appalti del verde pubblico e che il documento possa essere integrato e migliorato in funzione delle esperienze che si avranno tra 2-3 anni dall’entrata vigore. L’attuale sistema, come è noto, condiziona in negativo la L qualità del verde urbano vanificando tutti gli sforzi per incentivarlo, promuoverlo, migliorarlo. Sempre sul fronte della produzione ci sarebbe da dire molto anche sulla qualità vivaistica del materiale impiegato nei lavori pubblici, frutto degli acquisti al massimo ribasso, nell’ambito degli appalti per la manutenzione del verde. Assofloro sta attivando concretamente sinergie e interlocuzioni con istituzioni ed enti di riferimento, per cercare di risolvere questi problemi. Non possiamo continuare a dire che il verde è importante per la salute e l’economia e continuare a gestirlo con dinamiche che danneggiano il verde stesso e anche le imprese del settore».


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40 MERCATI / andamenti

2020, florovivaismo più forte della pandemia

32 intervista Michela Zonato:

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