Fatti e Misfatti di Armando Munao’
Cara Europa, ma non hai altro cui pensare? S
inceramente pensavo che in questo particolare e grave momento, legato al Covid, l’Europa con tutti i suoi burocrati avesse cose ben più importanti cui pensare. Mi ero illuso che avendo affrontato la pandemia con concreta e documentata superficialità, vedi la non bella figura collezionata sul tema dei vaccini, ( i contratti sottoscritti con i colossi farmaceutici e l’incertezza sull’efficacia dei farmaci ne sono una palese documentazione) i parlamentari europei si sarebbero impegnati, e al massimo, per mettere la tradizionale “pezza” e ovviare a questa situazione che si è dimostrata fallimentare agli occhi dei cittadini di tutti gli Stati. E invece? Invece la “nostra” Europa si è data da fare su un tema, eviden-
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temente prioritario e di impellente attuazione: l’adozione di un nuovo vocabolario e un nuovo linguaggio che, a mio modesto avviso, lascia sgomenti e non tanto per i contenuti, che con buona lungimiranza potrebbero essere anche compresi e forse condivisi, quanto per l’urgenza voluta. I parlamentari europei, non contenti di aver perso, anni fa, tempo prezioso per stabilire – udite udite - le dimensioni dei piselli, la grandezza delle vongole, la curvatura delle banane e dei cetrioli e la possibilità di fare il formaggio senza latte, (per fortuna molte di questa assurde regole sono state cancellate), questa volta si sono veramente superati, specialmente in un momento di così grave crisi sanitaria ed economica. Sì, si sono impegnati al massimo,
magari fino anche a perdere il sonno, per inventarsi e quindi stabilire l’adozione di un nuovo linguaggio, definito sensibile, e che, secondo loro, dovrà essere “più rispettoso e inclusivo” possibile e che, soprattutto, non sia discriminatorio nei confronti dei generi. Nello specifico il tema sul tavolo delle discussioni è stato quello della “Uguaglianza e diversità”. Un tema di prioritaria importanza, tant’è che la Direzione generale per il personale, senza perdere ulteriore tempo, ha redatto un glossario da usare in tutte le comunicazioni interne ed esterne per appellare ed etichettare correttamente le questioni e i termini riguardanti la disabilità, la razza, l’etnia, le persone LGBTI (lesbiche (L), gay (G) e bisessuali (B), transgender (T) e Intersex (I),