Valsugana News n. 8/2020 Ottobre

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Medicina & Salute di Laura Fratini*

Il ritorno a scuola

L'

anno scolastico è appena iniziato e i dubbi che attanagliano grandi e piccini sono numerosi. Tante informazioni, a volte troppe, e la confusione che si viene a creare tra le persone è inevitabile, così come sono molteplici le reazioni . Il COVID-19 ha aperto al mondo uno scenario incerto, ciò ha fatto entrare in crisi molte persone che inevitabilmente si sono trovate a fare i conti per la loro prima volta con emozioni forti e molto intrusive difficili da gestire. La scuola in primis è stata quella più colpita dalla chiusura di marzo e migliaia tra ragazzi e bambini si sono ritrovati in una bolla di incertezza, a settembre gli istituti hanno riaperto le porte con regole e protocolli abbastanza rigidi che hanno messo in un frullatore tutti: studenti, genitori e insegnanti. La categoria dei bambini è quella che più riesce ad adattarsi alle novità ma allo stesso modo quella che fa fatica a mantenere un trend costante. Possiamo dividere le categorie in “trepidanti’’ del rientro a scuola e i “gli indifferenti’’, che addirittura stavano meglio con la didattica online, sicuramente ciò che a lungo andare unisce tutti è la voglia di ritorno alla normalità. Molte paure sono apprese dai nostri modelli di riferimento: la nostra capacità di rassicurazione è pari al sentirsi al sicuro, ovvero non possiamo darci ciò che noi stessi non possediamo. Se non ho mai imparato la rassicurazione perché i miei cargiver a loro volta non hanno saputo rassicurarmi, non sarò capace di mettere limiti alle mie emozioni negative. È importante quindi lasciare i bambini liberi di parlare, di chiedere e di esprimere emozioni, anche in modo ripetitivo. Il

loro cervello ha bisogno di lavorare sulle informazioni e di comprendere bene ciò che accade. Una fase di assestamento transitoria è fisiologica. I bambini possono avere comportamenti regressivi, ovvero fare i capricci “da bambino piccolo”, come, per esempio, richiedere di venire vestito e imboccato. Se le difficoltà permangono, bisogna intervenire cercando di capire con il bambino o con il ragazzo come si senta e tornare a essere più autorevoli nel ripristino delle regole precedenti alla chiusura delle scuole. Se non ci sono problemi sottostanti, questo può bastare, altrimenti bisogna ricorrere all’aiuto dell’esperto. La scuola di per sè ha un ruolo importante soprattutto in questa fase di ripresa e di novità, Il ruolo degli insegnanti sarà determinante nella ripresa delle attività didattiche. A loro spetterà anche il compito di spiegare le regole che si dovranno seguire in classe per abbassare il rischio di contrarre il virus. Fortunatamente il cervello dei bambini è flessibile. Per loro sarà facile adattarsi dopo un periodo iniziale di confusione. La situazione deve sempre considerare l’età e la capacità del bambino di integrare le regole e di farle sue. Agli insegnanti spetterà anche il difficile compito di rassicurare i genitori più ansiosi? No! Il ruolo degli insegnanti è di seguire il processo di apprendimento degli studenti. Non possono assumersi anche il ruolo

di rassicurare i genitori più ansiosi. Saranno madri e padri a dover dare maggior significato al motivo del loro allarme o delle loro paure e, laddove non riuscissero ad autoregolarsi, a farsi aiutare o dall’altro genitore o da uno psicoterapeuta qualora non ci riuscisse da solo. A fronte di questo, Sulla base di una Convenzione tra Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi, si promuove così un sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta. La figura dello psicologo nelle scuole ha da sempre avuto la funzione di aiutare gli studenti e gli insegnati nelle difficoltà riscontrate, rivolgersi in ogni caso ad uno psicoterapeuta è importante per tutti qualora si riscontrasse un forte disagio che condiziona la nostra quotidianità. * Dott.ssa Laura Fratini Psicologa-Psicoterapeuta Studio, Piazzale Europa, 7 - Trento Tel. 339 2365808

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