ROBERTO MELCHIORRE
Roberto Melchiorre
La Gazzetta di Clio, il giornale della scuola primaria di viale Delle Rose, deve assolutamente vincere il premio per il giornalino scolastico più bello. Non è facile, dovendo trattare un argomento impegnativo come la Grecia antica. Camilla, la giornalista di punta della Gazzetta, e il suo amico Lorenzo sono pronti a tutto anche a viaggiare nel tempo a bordo di un sidecar per realizzare lo scoop del secolo: intervistare Pericle in carne e ossa. Riusciranno i due amici a portare a termine la loro avventurosa e pericolosa impresa?
LE FRITTELLE DI PERICLE
Le frittelle di Pericle
Roberto Melchiorre
NARRATIVA
5
Le frittelle d i Pericle
Un modo nuovo per conoscere uno dei periodi più affascinanti della Grecia antica: la storia che va dalle Guerre persiane all’età di Pericle. Un viaggio nel tempo avventuroso, divertente e coinvolgente.
www.gruppoeli.it
Complemento gratuito allegato al volume FINESTRE SUL MONDO 5
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
la macchina del tempo
Questo racconto appartiene a ................................
Le frittelle di Pericle.indd 1
15/12/21 17:42
Roberto Melchiorre
Le frittelle d i Pericle
Uno straordinario reportage dalla Grecia antica
Il piacere di apprendere Le frittelle di Pericle.indd 3
Gruppo Editoriale ELi 15/12/21 17:42
indice cap.1 • La Gazzetta di Clio cap.2 • Adriano e il sidecar magico cap.3 • Il viaggio di prova cap.4 • Alexis l’ilota cap.5 • Il ritorno di Nikolaos cap.6 • Il racconto delle Termopili cap.7 • Si riparte! cap.8 • Il cioccolato di Lorenzo cap.9 • Fuga dalle Olimpiadi cap.10 • A spasso per Atene cap.11 • A teatro cap.12 • L’intervista cap.13 • Le frittelle di Pericle
Glossario
Le frittelle di Pericle.indd 4
p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p.
5 12 23 31 42 48 61 66 72 81 92 101 112 117
15/12/21 17:42
Capitolo 1
La Gazzetta di Clio Quella volta la maestra Martina aveva proprio esagerato. Passi per la gonna a fiori gialli, per la camicetta rosso fuoco, per gli stivali da cavallerizza, ma di quel cappellino rosa confetto poteva farne proprio a meno! Per questo i primi dieci minuti della riunione di redazione della Gazzetta di Clio, il giornale della scuola primaria di viale Delle Rose, trascorsero rumorosi, tra commenti ironici e risatine. Non che gli studenti non volessero bene alla maestra Martina. Al contrario, era di sicuro l’insegnante più amata. Tuttavia il suo modo di vestire risultava così bizzarro che era impossibile non venirne distratti. Pensate che qualche volta quello strano abbigliamento riusciva a far sorridere an-
5 Le frittelle di Pericle.indd 5
15/12/21 17:42
Capitolo 1
che il professor Perfetti, dirigente scolastico, ma soprattutto uomo serissimo. «Silenzio. Ora basta!» urlò più volte la maestra Martina agitando la campanella di ottone brillante che aveva sempre a portata di mano. «Che cosa vi ha preso oggi? Tanto chiasso proprio non lo capisco» disse aggiustandosi l’ormai mitico copricapo che si era spostato tutto a destra per la foga dei suoi richiami. Poi, ripristinato l’ordine, iniziò a parlare con la solita calma, precisione e dolcezza. «Miei cari ragazzi, vediamo un po’ se la redazione è al completo. Carla c’è, Antonio e Davide pure, Khalid, Maria e Anna li vedo, Filippo e Chen sono là in fondo, Lorenzo e Camilla sono qui. Bene, possiamo iniziare». A quel punto la maestra Martina indossò un appariscente paio di occhiali da lettura leopardati, diede uno sguardo veloce alla sua agenda, ed entrò nel merito della riunione. «Siamo qui per discutere del prossimo numero della Gazzetta di Clio. Come sapete, ogni quadrimestre tutte le scuole primarie di questa città si sfidano a chi realizza il giornale più bello. A indicare il tema cui ispirarsi è la stessa giuria che assegnerà il premio. Quest’anno ne fanno parte
6 Le frittelle di Pericle.indd 6
15/12/21 17:42
La Gazzetta di Clio
il sindaco, il direttore della biblioteca municipale e una giornalista professionista. Ebbene, proprio ieri mattina ci hanno comunicato la loro decisione. Il tema prescelto è…» e fece una lunga pausa per creare una certa trepidante attesa. «Le piramidi!» provò a indovinare Filippo, un ragazzone con due occhi azzurri circondati da un viso tondo come una luna piena. «Le balene!» dissero Antonio e Davide, amici per la pelle soprannominati gli inseparabili. «Le sorgenti del Nilo!» intervennero Maria e Anna, due gemelle così uguali, ma così uguali, che anche i genitori spesso le confondevano. «Lo sport!» provò ancora Filippo, che oltre a essere un simpaticone era anche campione provinciale di lancio del peso. «Spero sia l’alta moda» sospirò Camilla, una ragazzina con una spavalda coda di cavallo, il naso all’insù e due occhi verdi come un prato a primavera e vispi come due fiammelle accese. «La scomparsa dei dinosauri!» urlò Lorenzo, il più grassottello, goloso, ma anche il più bravo a dipingere e disegnare, pensando di aver detto giusto. «Sono dispiaciuta ragazzi» disse divertita la maestra Martina, «ma nessuno di voi ha indovi-
7 Le frittelle di Pericle.indd 7
15/12/21 17:42
Capitolo 1
nato. Nel prossimo numero del nostro giornale dovremo occuparci della Grecia antica!» «Uffa! La Storia…» brontolò Davide che avrebbe preferito un argomento scientifico. «L’alta moda non esce mai?» mormorò delusa Camilla.
8 Le frittelle di Pericle.indd 8
15/12/21 17:42
La Gazzetta di Clio
«Ragazzi» ammonì la maestra, «non è il momento delle proteste. Conoscete molto bene il regolamento del concorso. E poi siamo o non siamo la Gazzetta di Clio? La gazzetta della dea della storia! Questa volta dobbiamo vincere as-so-luta-men-te» sillabò con decisione e con orgoglio.
9 Le frittelle di Pericle.indd 9
15/12/21 17:42
Capitolo 1
«Certo, nessuno potrà strapparci il primo premio!» aggiunsero Antonio e Davide. «Nessuno!» esclamò in coro l’intera redazione. «Quale premio?» domandò Camilla. E tutti fecero silenzio in attesa della risposta della maestra. «Già, ragazzi, avete ragione. Ho dimenticato di dirvi che quest’anno il premio messo in palio è davvero straordinario: un assegno da mille euro che la scuola potrà spendere a suo piacimento!» «Evviva!» esultò Filippo. «Finalmente potremo comperare due nuovi canestri per il campo da basket». «Quali canestri?» lo contraddisse Maria. «Meglio spendere quei soldi per sistemare il giardino della scuola». «Ma che giardino?» chiese Lorenzo. «Dobbiamo usarli per aggiustare il laboratorio di scienze». «Sarebbe meraviglioso fare una gita a Parigi nei giorni delle sfilate di moda…» propose sognante Camilla. «Calma ragazzi, prima di iniziare la discussione su che cosa fare dei mille euro del premio, pensiamo a come vincerlo» ammonì l’insegnante. «La maestra ha ragione. Diamoci da fare, iniziamo a lavorare. Il resto si vedrà».
10 Le frittelle di Pericle.indd 10
15/12/21 17:42
La Gazzetta di Clio
«Ben detto Lorenzo!» approvò la maestra. «Questi i compiti: Carla e Antonio scriveranno un articolo sulla mitologia, Davide e Khalid faranno un pezzo sull’arte, Maria e Anna si occuperanno dell’abbigliamento…» «Ti prego, questo argomento assegnalo a me...» supplicò Camilla. «Niente affatto. A te, insieme a Lorenzo, spetta il compito più arduo, quello decisivo: scrivere un’intervista immaginaria a Pericle. Sarà il pezzo forte del giornale! Tu sei la nostra redattrice di punta…» rispose la maestra e Camilla arrossì. «Chen, come al solito, curerà la grafica e l’impaginazione, mentre Filippo penserà all’edizione on-line. Ricordatevi che tra un mese dovrà essere tutto pronto. Questa volta non possiamo fallire!» esclamò la maestra Martina usando un tono da allenatore della nazionale. «Considera l’assegno già nelle casse della scuola» sentenziò Lorenzo. «Vinceremo!» urlarono i piccoli giornalisti sotto lo sguardo compiaciuto della brava insegnante. E la riunione finì.
11 Le frittelle di Pericle.indd 11
15/12/21 17:42
Capitolo 2
Adriano e il sidecar magico «Hai sentito che cosa ha detto la maestra Martina?» domandò Lorenzo all’uscita della riunione. «Certamente! Il nostro articolo sarà il pezzo forte del giornale. Non sei contento?» rispose Camilla. «Sì, ma quanta responsabilità! Se non dovessimo vincere il premio, tutti se la prenderanno con noi» osservò il ragazzo preoccupato. «Tranquillo. Vedrai che andrà tutto bene. Però…» «Però?» «Sarebbe bello intervistarlo veramente quel Pericle. Allora sì che sbalordiremmo tutti» disse
12 Le frittelle di Pericle.indd 12
15/12/21 17:42
Adriano e il sidecar magico
Camilla. «Ah ah ah ah! Questa è bella. Dimmi tu come fai a intervistare una persona vissuta 2500 anni fa?» domandò divertito Lorenzo pensando che l’amica scherzasse. Ma Camilla non scherzava affatto. «Mi è venuta un’idea geniale!» esclamò. «Quale?» «Te lo dirò domani. Ora devo scappare. Sono già in ritardo per la lezione di danza moderna». «Come domani? Dimmelo ora, ti prego. Mi dai ai nervi quando fai così…» la supplicò inutilmente Lorenzo. «Così intelligente, così graziosa, ma così imprevedibile…» sospirò, mentre l’amica scompariva imboccando via Dei Ciclamini, una traversa di viale Delle Rose. Quello era il quartiere più bello della città. Non il più ricco, ma sicuramente il più bello. Innanzitutto per i nomi delle strade, tutti ispirati ai fiori: orchidee, papaveri, viole, girasoli, narcisi e così via. Poi perché, forse proprio a causa di questo, gli abitanti avevano il pollice verde: insomma, con le piante ci sapevano proprio fare. I balconi, le terrazze, i giardini, le aiuole pubbliche e private, erano talmente ben curati, rigogliosi, splendenti di mille colori in tutte le stagio-
13 Le frittelle di Pericle.indd 13
15/12/21 17:42
Capitolo 2
ni, che il quartiere dava l’impressione di un posto davvero speciale. E probabilmente lo era, perché quella bellezza e quei profumi inebrianti infondevano nelle persone una serenità e una gioia che davano loro la forza di affrontare le dure prove della vita con coraggio ed entusiasmo. Di questo godevano anche i più piccoli, i quali sembravano avere una marcia in più rispetto al resto dei loro coetanei che vivevano in centro. Nei loro occhi, nei loro sguardi, c’erano un guizzo, una luce e un’intelligenza particolari. Ecco perché, negli anni, la scuola primaria di viale Delle Rose, anche per merito di maestre originali e preparate come Martina, era diventata famosa in tutta la provincia. Così, ogni volta che si svolgeva una competizione tra scuole, come per esempio un torneo di ping-pong, una gara teatrale o una competizione di cucina tra ragazzi, era sempre quella da battere. Camilla lo sapeva molto bene e non aveva nessuna voglia di smentire la fama del suo istituto. Per questo diceva sul serio quando aveva prospettato a Lorenzo un’intervista a Pericle in carne e ossa. Infatti, quel pomeriggio, invece di andare alla lezione di danza moderna, si diresse decisa verso l’abitazione di chi avrebbe potuto aiutarla
14 Le frittelle di Pericle.indd 14
15/12/21 17:42
Adriano e il sidecar magico
a realizzare quell’incredibile progetto. Adriano abitava in via Delle Azalee, una strada che si perdeva quasi nella campagna. Proprio dove la via asfaltata lasciava il posto a un sentiero di terra e pietre, si trovava una villetta molto carina, circondata da un muro di cinta in mattoni rossi. Lì Adriano, orfano dall’età di tre anni, abitava con i nonni: Giacinto, uno strambo ingegnere in pensione, e Margherita, una casalinga con la passione per la musica e per i dolci. Per questo, chiunque si avvicinasse a quella casa, era accolto sempre dal profumo di crostate, biscotti, meringhe e dall’armonia di una pianola. Così fu pure quel pomeriggio e a Camilla piacque tanto quell’atmosfera. Adriano, un ragazzo di dodici anni alto, magro, con un ciuffo di capelli castani che gli tormentava sempre il naso, perennemente vestito con tuta e scarpe da ginnastica, era considerato da tutti una specie di genio, un piccolo scienziato che di certo aveva ereditato la passione per le invenzioni dal nonno Giacinto. Appena rientrava da scuola si precipitava, a volte inseguito dalla nonna che con una coscia di pollo in mano lo scongiurava di mangiare qualcosa, nel garage di casa, uno
15 Le frittelle di Pericle.indd 15
15/12/21 17:42
Capitolo 2
spazio che era diventato il suo laboratorio, la sua officina. Fu lì che Camilla lo trovò intento ad armeggiare intorno a un fiammante sidecar rosso. La ragazza la riconobbe. Era proprio quella la moto di cui aveva sentito parlare in giro, capace addirittura di viaggiare nel tempo. Nessuno credeva che Adriano fosse riuscito in una simile impresa. Camilla, invece, non aveva dubbi sui poteri di quella motocicletta. Un po’ perché era convinta della straordinaria intelligenza di Adriano, un po’ perché, a essere sincera, quel ragazzo così solitario, geniale
16 Le frittelle di Pericle.indd 16
15/12/21 17:42
Adriano e il sidecar magico
e a volte burbero e scontroso, le piaceva. Così si fece coraggio.
17 Le frittelle di Pericle.indd 17
15/12/21 17:42
Capitolo 2
«Ciao Adriano! Posso entrare?» chiese la ragazza, non prima di essersi aggiustata i capelli. Adriano voltò distrattamente lo sguardo verso Camilla mostrando di non gradire quella visita. «Ah, sei tu? Non ti aspettavo. Scusa, ma ho molto da fare…» disse il ragazzo, senza smettere di mettere a punto il carburatore di quella strana moto. Un comportamento così poco galante non era dovuto a una particolare antipatia nei confronti di Camilla, bensì al fatto che Adriano non sopportava che estranei ficcassero il naso nel suo laboratorio; e per estranei intendeva tutti tranne il nonno. Quello era il suo mondo, il luogo dove prendevano vita le sue creature delle quali era gelosissimo. Come di quel sidecar che, almeno nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto portarlo a spasso nel tempo. Questo Camilla lo sapeva bene. Quindi entrò in punta di piedi, usando la massima delicatezza e mostrando grande ammirazione e rispetto per quel regno dell’invenzione e per il suo re. «Ti chiedo scusa se ti disturbo mentre lavori. So che non ti piace. Non l’avrei mai fatto se non si fosse trattato di un caso davvero eccezionale. È in gioco il nome della scuola primaria di viale
18 Le frittelle di Pericle.indd 18
15/12/21 17:42
Adriano e il sidecar magico
Delle Rose, della maestra Martina, di tutti noi…» Solo a quel punto Adriano interruppe il suo lavoro, appoggiò sul sellino del sidecar pinza e chiave inglese e, dopo aver scostato il ciuffo dal naso con un soffio secco e preciso, sussurrò: «Di che si tratta?» Camilla spiegò velocemente, ma per bene, come stavano le cose: la gara tra giornalini scolastici, l’antica Grecia e l’opportunità di intervistare di persona Pericle. Adriano ascoltò per nulla stupito la richiesta della ragazza. Ci pensò su per un paio di minuti, poi disse deciso: «No!» Camilla rimase zitta per qualche istante, poi sbottò: «Perché no? Me lo spieghi per favore? Vai dicendo in giro che la scuola di viale Delle Rose è stata la tua famiglia, che la maestra Martina è per te come una seconda mamma e poi, quando ti si chiede di fare qualcosa per noi ti rifiuti senza dare spiegazioni». La sfuriata di Camilla irritò molto Adriano, il quale non aveva di certo intenzione di starsene zitto. Tuttavia non ebbe il tempo di reagire perché la ragazza si rese conto di aver esagerato e tornò alla dolcezza precedente. «Scusa scusa scusa… Ho sbagliato, perdonami, non volevo dire le
19 Le frittelle di Pericle.indd 19
15/12/21 17:42
Capitolo 2
cose che ho detto, ma spiegami almeno perché non vuoi aiutarci». «Intanto smettila di parlare a nome degli altri. La scuola di viale Delle Rose, la maestra Martina… questa cosa interessa solo te. Sono convinto che nessuno ti abbia suggerito di venire a chiedere il mio aiuto. È stata sicuramente una tua iniziativa. Inoltre non sono certo che la mia invenzione funzioni» continuò guardando con ammirazione e affetto il suo sidecar rosso, «potrebbe essere troppo pericoloso. Potremmo non partire o peggio ancora raggiungere qualche epoca remota e non riuscire a tornare». «Io invece sono convinta che funzionerà benissimo! È vero che è stata una mia iniziativa, ma alla fine, se dovessimo vincere, vinceremmo tutti!» esclamò solennemente Camilla. Colpito dall’interesse della ragazza, Adriano cambiò espressione. Dalla luce che emanavano i suoi occhi si capiva che qualcosa gli frullava nella mente. Qualcosa che gli stava molto a cuore. Esitò un attimo e infine le chiese: «E io che cosa ci guadagno?» Camilla, che a dire il vero si era stufata di pregarlo, anche perché non era proprio abituata a supplicare, tagliò corto.
20 Le frittelle di Pericle.indd 20
15/12/21 17:42
Adriano e il sidecar magico
«Sputa il rospo. Che cosa vuoi in cambio?» disse con le mani sui fianchi in segno di sfida. «Kitty. In cambio mi presenterai Kitty, quella della V B!» Camilla sapeva benissimo chi fosse quella Kitty. Non c’era certo bisogno di specificare la classe che frequentava. Al solo sentire pronunciare quel nome a Camilla, per il nervosismo, le si drizzavano tutti i capelli in testa. Non aveva mai sopportato quella ragazza così bella, gentile, educata, perfino brava a scuola e soprattutto tanto corteggiata da tutti, in particolare dai ragazzi che piacevano anche a lei. Camilla passava le notti a cercare di trovarle dei difetti, ma niente. Sembrava davvero una creatura perfetta. No, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non avrebbe mai presentato Kitty ad Adriano. Che poi, quale Kitty? Il suo vero nome era Caterina che, non si sa per quale motivo, era stato trasformato in un suono così cinematografico e chic. «Mai!» E senza aggiungere altro, se non uno sguardo di fuoco lanciato verso Adriano, uscì dal garage. Poi, di colpo, immaginò una scena agghiacciante: Kitty sorride compiaciuta alla notizia
21 Le frittelle di Pericle.indd 21
15/12/21 17:42
Capitolo 2
dell’assegnazione del premio di giornalismo alla scuola rivale di via De Amicis e sussurra alle sue amiche: «Se l’intervista a Pericle l’avessi scritta io di sicuro avremmo vinto. Purtroppo non ho tempo per il giornale. La danza classica mi impegna troppo. L’ho detto anche alla maestra Martina, che si è così dispiaciuta…» Fu come se una forza misteriosa la trattenesse impedendole di muovere i piedi e quindi di uscire da quel giardinetto. Allora capì che non avrebbe potuto fare altrimenti. Si voltò, respirò profondamente, contò fino a dieci e tornò da Adriano. «Accetto! Ma solo per il buon nome della nostra scuola e per l’affetto che mi lega alla maestra Martina». «Certo, certo…» annuì sorridendo il ragazzo. E la mano sporca di grasso di Adriano strinse quella bianca e profumata di Camilla, proprio mentre nonna Margherita arrivava con un piatto pieno di fette di crostata ai frutti di bosco.
22 Le frittelle di Pericle.indd 22
15/12/21 17:42
Capitolo 3
Il viaggio di prova Era da una settimana che Adriano non si faceva più sentire. Eppure gli accordi erano chiari: entro un paio di giorni dall’incontro con Camilla, sarebbero dovuti salire a bordo del sidecar alla volta di Atene per incontrare Pericle. Del resto non c’era tempo da perdere, avevano solo un mese a disposizione. Inoltre Camilla aveva raccontato tutto a Lorenzo il quale, nonostante nutrisse ancora molti dubbi sulle possibilità di viaggiare nel tempo, aveva comunque preparato il necessario per l’impresa: cartoncini da disegno e matite colorate per lui, block notes e penne per Camilla, k-way in caso di pioggia, acqua ossigenata e cerotti per le piccole ferite; poi due borracce di aranciata, un paio
23 Le frittelle di Pericle.indd 23
15/12/21 17:42
Capitolo 3
di buste di patatine, due barrette di cioccolato al latte in caso di nostalgia per i sapori del ventunesimo secolo. Così, un pomeriggio, Camilla decise di tornare, insieme a Lorenzo, a casa di Adriano per capire che cosa fosse accaduto. «Secondo me ti ha presa in giro. Come hai potuto credere alla storia della moto che viaggia nel tempo?» disse Lorenzo mentre tentava, con una certa fatica, di mantenere lo stesso passo di Camilla. «Non posso pensare che mi abbia ingannata! Se così fosse se ne pentirà amaramente» rispose Camilla sempre più nervosa e veloce. Come al solito, appena giunti nelle immediate vicinanze della villetta, un profumo di dolci appena sfornati e le note di una melodia d’altri tempi accolsero i due ragazzi. Tuttavia, quella volta, a causa dell’ansia e dell’irritazione, Camilla non ci fece caso, mentre Lorenzo, goloso come era, quasi dimenticò il motivo di quella visita. «Che meraviglia! Scommetto che sono biscotti alle mandorle…» e fece per seguire la scia di quel profumino irresistibile. «Siamo qui per risolvere una questione della
24 Le frittelle di Pericle.indd 24
15/12/21 17:42
Il viaggio di prova
massima gravità, non per mangiare dolci!» esclamò la ragazza tirandolo per un braccio. In garage non c’era nessuno, né Adriano né tantomeno il sidecar. Questo aumentò a dismisura l’agitazione di Camilla. «Che fine avranno fatto? Adriano, Adrianoo!» chiamò più volte. Niente, nessuna risposta. Poi, a un tratto, la sorpresa. «Guarda, sotto quella pianta!» esclamò Lorenzo. «Che cosa fa? Dorme? Alle quattro del pomeriggio?» s’interrogò stupita Camilla. In effetti, Adriano, seduto nel carrozzino laterale agganciato alla moto, dormiva profondamente. Non fu facile svegliarlo. Ci provò prima Lorenzo, strattonandolo per una spalla, poi Camilla urlandogli dentro un orecchio; infine i due ragazzi, insieme, presero a fargli il solletico. Solo allora riuscirono nel loro intento. «Vi supplico sire, non condannatemi a morte!» urlò Lorenzo spalancando due occhi pieni di paura. «Non sono stato io a rubare il diamante della regina… ve lo giuro». Il risveglio del ragazzo fu così brusco che Camilla e Lorenzo fecero prima tre passi indietro e poi caddero sul prato. «È impazzito!»
25 Le frittelle di Pericle.indd 25
15/12/21 17:42
Capitolo 3
«Questa volta devo darti ragione» osservò Camilla, mentre si accertava che l’erba non avesse sporcato il suo abitino lilla. «Ah, sei tu Camilla? E ci sei anche tu, Lorenzo. Meno male. Non sapete che gioia rivedervi!» disse molto sollevato Adriano appena riconobbe i volti dei due amici. «Puoi spiegarci che cosa ti ha preso? Aspetto da tre giorni tue notizie. Si può sapere che fine hai fatto?» domandò Camilla con il tono di un commissario di polizia. «Mi è servito del tempo per mettere a punto la mia invenzione e solo questa mattina sono riuscito a fare un viaggio di prova con il sidecar». «Bene, allora quando si parte?» chiese sbrigativa la ragazza.
26 Le frittelle di Pericle.indd 26
15/12/21 17:42
27 Le frittelle di Pericle.indd 27
15/12/21 17:42
Capitolo 3
«Saresti appena tornato da un viaggio nel tempo?» chiese incredulo Lorenzo. «Esattamente. Ed è stata un’esperienza avventurosa, emozionante e anche molto pericolosa. Poteva finire davvero male. «Per via del diamante della regina?» chiese Lorenzo sempre più sorpreso. «Sì, per fortuna però mi sono accorto che è possibile comunicare con gli abitanti del tempo. Io ho capito e parlato la loro lingua» esclamò fiero Adriano. «Già… ma ci vorrebbe troppo tempo per raccontarvi tutto. Meglio metterci al lavoro» disse Adriano uscendo dal carrozzino e scrollandosi di dosso terra e fango provenienti da chissà quale epoca remota. «Il tempo di rimettere a posto la moto e prepararla per un nuovo viaggio». «Domani mattina? È sabato, il giorno ideale». «Si può fare. Però non partiamo da qui. Meglio evitare sospetti. Più avanti, a un centinaio di metri dall’incrocio che porta a casa mia, c’è un casale abbandonato. Sapete dov’è?» «Certo!» rispose Lorenzo. «La casa dei fantasmi». «Esattamente. Vediamoci lì davanti alle nove. Vi raccomando: tuta e scarpe da ginnastica, perché
28 Le frittelle di Pericle.indd 28
15/12/21 17:42
Il viaggio di prova
dobbiamo essere sempre pronti alla fuga; niente bagagli, al massimo uno zainetto per l’acqua e un po’ di cibo; infine ricordatevi che una volta iniziato il viaggio nel tempo non funzioneranno né cellulari né computer né macchine fotografiche. Quindi per il vostro lavoro potrete utilizzare solo carta, penna e matite. Intesi?» «Lo immaginavo» disse Lorenzo «e ho già preparato tutto il necessario». «Come faccio a non fotografare Pericle?» sbuffò Camilla. Anche se la ragazza inorridiva soprattutto all’idea di presentarsi davanti a uno dei più grandi personaggi dell’antichità indossando una semplice tuta da ginnastica. Con tutti quei vestitini carini e sfiziosi che aveva nell’armadio... Poco dopo, i tre ragazzi si salutarono, ma non prima di aver assaggiato i meravigliosi biscotti alle mandorle di nonna Margherita. L’indomani mattina, puntualissimi, si ritrovarono davanti al vecchio casale. Prima di partire, Adriano, con il tono di un capitano di vascello, disse: «Qualche avvertenza: la mia invenzione funziona benissimo, tuttavia si potrebbe presentare un inconveniente. Non avendo ancora perfezionato il contasecoli, potremmo essere costretti, prima di giungere esattamente
29 Le frittelle di Pericle.indd 29
15/12/21 17:42
Capitolo 3
nell’età di Pericle, a tre o quattro tentativi. Potrebbe capitare, quindi, di ritrovarci o in un’epoca successiva o in una precedente a quella in cui visse il nostro personaggio». «Questo è un bel problema!» storse il naso Lorenzo. «Non preoccupatevi, facendo due o tre tappe al massimo arriveremo a destinazione. Sappiate che il tempo che vivremo, una volta abbandonato il presente, non coinciderà con il nostro. Per cui, anche se nell’antica Grecia vivremo avventure di tre, quattro giorni o di una settimana, in realtà nel nostro tempo sarà trascorsa solo mezza giornata. Quindi, se tutto andrà per il verso giusto, per l’ora di pranzo saremo di nuovo qui. Infine, ricordatevi che quando si fanno questi viaggi è come se si entrasse in una specie di sonno. Questo significa che l’arrivo è sempre un risveglio. Bene, è giunto il grande momento. Salite a bordo!» Lorenzo, che era il più grassottello, si sistemò nel carrozzino e Camilla si sedette dietro Adriano. Indossarono occhiali e caschi da motociclisti e, emozionatissimi, iniziarono la loro incredibile avventura!
30 Le frittelle di Pericle.indd 30
15/12/21 17:42
Capitolo 4
Alexis l’ilota Il primo a riprendere conoscenza fu Lorenzo. In realtà il merito del suo risveglio fu di una capretta la quale, prima di allora, non aveva mai assaporato la bontà dei lacci di una scarpa da ginnastica. Quel nuovo gusto, decisamente più saporito della solita erbetta, le piacque a tal punto che avrebbe volentieri proseguito, masticando anche il resto della scarpa, se non fosse stato per la reazione di Lorenzo. Quando, infatti, il ragazzo si sentì mordere l’alluce, scalciò violentemente e, resosi conto di quello che stava accadendo, incominciò a gridare contro la capretta, cercando di allontanarla. Smise solo quando sentì la punta di un bastone premergli sulla schiena.
31 Le frittelle di Pericle.indd 31
15/12/21 17:42
Capitolo 4
«Lascia stare la mia capretta altrimenti te ne pentirai!» urlò una voce di ragazzo. Lorenzo alzò le braccia come se avesse avuto un fucile puntato dietro le spalle. «Non volevo farle del male, ma semplicemente allontanarla dalla mia scarpa!» si giustificò. «Chi sei? Da dove vieni? Non ho mai visto nessuno vestito in quel modo. Sei una spia degli spartiàti? Se così fosse non scamperesti alla furia del mio bastone!» «Ti prego, non mi colpire!» supplicò Lorenzo. «Io non ho nulla a che vedere con gli spartiàti. Non ne conosco nemmeno uno. So solamente, avendolo ascoltato dalla maestra Martina, che essi hanno ingiustamente reso schiavi gli iloti». «Deve essere una donna molto saggia questa maestra Martina! Girati, non ti colpirò». Lorenzo tirò un sospiro di sollievo e si voltò. Gli si parò allora davanti un ragazzo della sua età che indossava un chitone, cioè una specie di tunica di lana grezza. «Mi chiamo Alexis e sono un ilota» disse il ragazzo mostrando un bel sorriso. «Aiuto mio padre nei lavori agricoli. Quando ho un po’ di tempo porto a pascolare Zoe, la mia capretta, quella che stavi spaventando con le tue grida».
32 Le frittelle di Pericle.indd 32
15/12/21 17:42
Alexis l’ilota
«Scusami Alexis, non volevo farle del male. Il fatto è che dopo aver viaggiato nel tempo con il sidecar di Adriano… sai, noi siamo dei giornalisti inviati della Gazzetta di Clio…» iniziò a spiegare, molto confusamente, Lorenzo. «Viaggiare nel tempo? Sidecar? La Gazzetta di Clio? E chi è Adriano?» domandò perplesso l’ilota. «Capisco, non è facile credere alla mia storia. Magari più tardi ci torneremo su… Comunque, io sono Lorenzo» disse stringendo la mano ad Alexis, «e non sono arrivato da solo. Con me viaggiano anche Camilla, una mia compagna di classe, e Adriano, un mio amico inventore». «Dove sono ora?» «Già, dove sono? Mi piacerebbe tanto saperlo» sospirò Lorenzo grattandosi la testa. «Descrivimeli un po’» chiese curioso Alexis. «Camilla è molto carina. Ha i capelli castani, gli occhi verdi ed è vestita di rosa. Mentre Adriano è più grande di noi, è alto, magro e con un ciuffo di capelli castani…» «Ah ah ah ah ah!» scoppiò a ridere Alexis. «Perché ridi?» «Dai, vieni con me» rispose il ragazzo facendo segno al nuovo amico di seguirlo.
33 Le frittelle di Pericle.indd 33
15/12/21 17:42
Capitolo 4
Attraversarono una radura, a tratti brulla e pietrosa, a tratti verdeggiante, tutta olivi, siepi
34 Le frittelle di Pericle.indd 34
15/12/21 17:42
Alexis l’ilota
di alloro e prati erbosi. In lontananza si intravedeva il profilo di mura, di case e di templi. «Come si chiama quella città?» chiese Lorenzo indicando la città davanti a sé. «È Sparta, l’antica Lacedemone». «Sparta? Allora quel il fiume è l’Eurota, mentre quel monte è il Taigeto…»
35 Le frittelle di Pericle.indd 35
15/12/21 17:42
Capitolo 4
«Proprio così». «E in che anno siamo?» «Che domande mi fai? Siamo nel secondo anno dopo la settantanovesima olimpiade». “Dunque, le Guerre persiane sono terminate da una ventina d’anni, per cui siamo intorno al 460 a.C.” dedusse Lorenzo il quale, tirati fuori dallo zainetto cartoncini e pastelli, si era messo a disegnare il profilo di Sparta. «Qualche minuto e ho finito». «Fai con calma. Che cosa sono quelle bacchette che colorano così bene il tuo strano papiro?» «Si chiamano pastelli». «Sei proprio bravo a usare quei pastelli» disse con ammirazione Alexis. Ripreso il cammino, dopo un quarto d’ora di marcia i due arrivarono nei pressi di una capanna. Appena dentro quella modesta abitazione anche Lorenzo scoppiò a ridere. «Ah ah ah ah ah! Mi sembrate due salami» esclamò rivolto ai compagni di viaggio. In effetti Alexis aveva fatto davvero un buon lavoro. Usando corde di canapa aveva legato Camilla e Adriano, mani e piedi, a uno dei quattro pali che tenevano in piedi la capanna. Per non
36 Le frittelle di Pericle.indd 36
15/12/21 17:42
Alexis l’ilota
farli urlare aveva tappato loro la bocca usando della stoffa di lino. «C’è poco da ridere!» gridarono quando furono liberati. «Presto, scappiamo da qui! Dobbiamo ritrovare il sidecar prima che torni il gigante che ci ha legati» disse Adriano tutto preoccupato. «Tranquilli ragazzi, qui non correte alcun rischio e quel mostro rosso che chiamate sidecar è al sicuro in una grotta qui vicino» disse Alexis sorridendo. «E lui chi è?» domandò Camilla. «Il gigante che vi ha legati» rispose scherzando Lorenzo. «Brutto stupido!» esclamò Camilla inferocita. «Hai visto come hai ridotto la mia tuta rosa? L’avevo acquistata proprio per questo viaggio. Per non parlare dei miei capelli! Dovresti vergognarti di trattare così una ragazza…» «Calma, calma...» intervenne Lorenzo. «Lui pensava di trovarsi di fronte a spie al servizio degli spartiàti. Sapete, non è facile la vita per gli iloti». «Certo che lo so. Bene, forse è meglio presentarsi civilmente. Piacere, sono Camilla, redattrice di punta della Gazzetta di Clio». «Io sono Adriano, inventore. Non c’entro niente
37 Le frittelle di Pericle.indd 37
15/12/21 17:42
Capitolo 4
con il loro giornale. Sono qui per altri motivi» sottolineò, allontanando il ciuffo con un soffio, strizzando l’occhio a Camilla e pensando a Kitty. «E io sono Alexis, contadino e pastore a tempo perso. Vivo qui con mio padre, Nikolaos, che però è quasi sempre a lavorare nei campi. Qualche volta non torna neanche a dormire». «E tua madre?» chiese Adriano. «È morta nel partorirmi» rispose il ragazzo abbassando lo sguardo. «Mi dispiace!» esclamarono in coro. «Grazie ragazzi, ormai è passato così tanto tempo… anche se la mamma mi manca sempre tanto». E tutti tacquero per un po’. Poi Alexis riprese a parlare. «Perdonatemi per quello che vi ho fatto, ma anche quest’anno gli Èfori ci hanno dichiarato guerra. Così possono fare di noi quello che vogliono senza correre rischi». «Spiegati meglio» disse Camilla tirando fuori il suo block notes per prendere appunti. «Volentieri, andiamo fuori. Ci sono dei tronchi, dove sederci comodamente»; e la comitiva di ragazzi si trasferì all’aperto. «Come vi avrà detto la vostra maestra Martina…»
38 Le frittelle di Pericle.indd 38
15/12/21 17:42
Alexis l’ilota
«Conosci anche tu la maestra Martina?» chiese stupito Adriano. «Me ne ha parlato Lorenzo. Deve essere una donna molto brava». «La più brava!» aggiunse Camilla, «Ma continua, ti prego». «Dicevo che, dopo essere stati sottomessi da Sparta, per la nostra condizione di schiavi di proprietà della città-Stato, fummo destinati ai lavori domestici e agricoli. Ma non basta. Ogni anno, gli Èfori...» «E chi sono gli Èfori?» lo interruppe Camilla. «Sono i cinque membri che costituiscono la più potente magistratura spartana» rispose Adriano. «Esatto!» riprese Alexis. «Come stavo dicendo, gli Èfori ci dichiarano guerra in modo da rendere lecita ogni forma di aggressione e violenza nei nostri confronti». «Perché non vi ribellate? Ho letto da qualche parte che siete molto più numerosi degli spartiàti» chiese Camilla, tutta intenta a prendere nota come una vera giornalista. «Qualche volta ci abbiamo provato. Loro però sono ricchi, potenti, ben armati e molto allenati alla guerra. Sono i guerrieri più forti che si conoscano. Noi invece, siamo dei poveri contadini».
39 Le frittelle di Pericle.indd 39
15/12/21 17:42
Capitolo 4
«Che storia triste» pensò ad alta voce Lorenzo. «Già. Ma ora non pensiamoci. Devo ancora farmi perdonare di averti legata» disse Alexis facendo gli occhi dolci a Camilla. «Che ne dite di mangiare un boccone?» «Sìììììì!» risposero i tre viaggiatori. Così Alexis offrì ai suoi nuovi amici un pasto fatto di noci, miele, formaggio e pane secco, che ai ragazzi sembrò davvero un pranzo da re. Il cibo li aveva messi di buon umore e aveva fatto venir loro voglia di giocare. Ma a che cosa? «Astragali! Una bella partita con gli astragali è quello che ci vuole» disse Alexis. «Ma non hai un pallone?» domandò Lorenzo. «Uffa! Sempre il calcio…» protestò Camilla. «Vediamo di che si tratta» propose Adriano. «Ecco, gli astragali sono questi» disse Alexis estraendo da un sacchetto di pelle quattro pietre di diversa forma. «Non sono pietre» precisò Alexis. «Sono ossicini di piedi di animali, di solito di maiali, vitelli o pecore». «Che impressione!» protestò Camilla. «Come si gioca?» chiese Adriano. «A ogni ossicino si attribuisce un punteggio. Poi si lanciano in aria e si tenta di recuperarli con il dorso della mano. Chi riesce a ottenere il punteg-
40 Le frittelle di Pericle.indd 40
15/12/21 17:42
Alexis l’ilota
gio più alto vince» spiegò Alexis. «Facile!» esclamò Lorenzo impadronendosi degli astragali. Il primo lancio fu un fallimento. Come il secondo, il terzo, il quarto. «Fammi provare!» disse Adriano. «Poi voglio giocarci anch’io!» intervenne Camilla. Alexis vinse facilmente ogni sfida, ma tutti si divertirono da matti e arrivarono a sera stanchi e felici, tanto che il sonno li rapì facilmente.
41 Le frittelle di Pericle.indd 41
15/12/21 17:42
Capitolo 5
Il ritorno di Nikolaos Nikolaos, il padre di Alexis, tornò dal duro lavoro dei campi quando i quattro già dormivano da un pezzo. Si meravigliò nel vedere il suo posto occupato da quei ragazzi vestiti in quel modo. Tuttavia, non li svegliò e si coricò accanto a loro. Il mattino, però, la sveglia fu energica. Nikolaos, appena spuntò il sole, riempì un secchio d’acqua gelida e lo rovesciò su quegli strani ospiti. Adriano saltò in piedi arrabbiatissimo, Lorenzo scappò terrorizzato fuori dalla capanna, mentre Camilla cercò di capire che cosa stesse accadendo. Alexis, invece, lo abbracciò, lo strinse forte e lo baciò sul viso bruciato dal sole e solcato dalla fatica. «Padre, siete tornato! Sia ringraziato Zeus.
42 Le frittelle di Pericle.indd 42
15/12/21 17:42
Il ritorno di Nikolaos
Mi siete mancato tanto». «Anche tu figliolo. Guarda che cosa ti ho portato» disse mostrando il contenuto di un cesto. «Fichi e pane d’orzo? Ragazzi, questa mattina consumerete la colazione degli dèi!» esclamò Alexis. «Chi sono?» chiese Nikolaos, indicando i tre. «Amici, padre. Amici venuti da lontano». «Da dove?» continuò sospettoso l’uomo. «Dal futuro» si intromise Lorenzo. «Piacere» intervenne Camilla, «io sono la giornalista di punta della Gazzetta di Clio. Potrebbe rilasciarmi un’intervista?» «Pazzi, hai ospitato dei pazzi! Così finirai per cadere prima o poi nelle trappole degli spartiàti» affermò sconsolato Nikolaos. «No padre, non sono pazzi, ma veri amici». «Mi rilasci almeno una dichiarazione, signor Nikolaos» disse Camilla tirando fuori block notes e penna. «E quella roba che cos’è?» chiese l’uomo osservando l’attrezzatura della giovane giornalista. «Beh, diciamo che questi oggetti svolgono la stessa funzione che hanno per voi il papiro e il…» «Calamo» suggerì Adriano.
43 Le frittelle di Pericle.indd 43
15/12/21 17:42
Capitolo 5
«E Lorenzo ha anche degli strani pennelli con la punta dura e colorata, non si bagnano nell’inchiostro e si chiamano pastelli» disse Alexis per dimostrare al padre quanto fossero straordinari i suoi amici.
44 Le frittelle di Pericle.indd 44
15/12/21 17:42
45 Le frittelle di Pericle.indd 45
15/12/21 17:42
Capitolo 5
«Capisco… ma che cosa dovrei raccontarvi? Io sono solo un umile e vecchio contadino». «Per esempio potrebbe dirci come si è procurato quella lunga cicatrice che ha sul braccio» suggerì Camilla, che fiutava le notizie come un cane da tartufo. «Alexis, hai detto qualcosa che non dovevi dire a questi tre mocciosi?» domandò irritato l’uomo. «No, lo giuro sulla mamma». Nikolaos sapeva bene che il figlio non avrebbe mai spergiurato sul nome della sua cara e sfortunata sposa e per questo si calmò. «Non posso, ragazzina. Mi dispiace, ne va della vita mia e di mio figlio». «Allora deve essersi ferito durante un attentato o durante una rissa o nel corso di una battaglia. Forse mentre uccideva un uomo…» disse Camilla, non per cattiveria, ma semplicemente per tentare di indovinare. «Mio padre è un eroe non un assassino!» la interruppe con forza Alexis. «L’unico superstite delle Termopili… Per Zeus, non volevo dirlo! Perdonatemi padre» e si tappò la bocca con una mano. «Impossibile. Nessuno spartano è uscito vivo da quella battaglia» ricordò Adriano. «Proprio così. Gli unici due superstiti sono mor-
46 Le frittelle di Pericle.indd 46
15/12/21 17:42
Il ritorno di Nikolaos
ti: uno suicida e l’altro ucciso nella battaglia di Platea, quella che mise fine all’invasione persiana della Grecia. Questo ce lo ha raccontato la maestra Martina» aggiunse Lorenzo. «E lei, signor Nikolaos, non vuole che si sappia in giro questa storia altrimenti verrebbe considerato un traditore» disse Camilla. «È proprio così! Se gli spartiàti lo scoprissero, sarebbe la fine sia per mio padre che per me» intervenne Alexis. «I vostri nemici non lo sapranno mai. Noi veniamo da un mondo dove nessuno potrà farvi del male» li rassicurò Adriano. «Avete la nostra parola!» giurarono all’unisono i tre viaggiatori. L’uomo, un po’ rassicurato e un po’ rassegnato, fece loro cenno di entrare nella capanna. «Vi dirò tutto». E iniziò così un lungo e straordinario racconto.
47 Le frittelle di Pericle.indd 47
15/12/21 17:42
Capitolo 6
Il racconto delle Termopili «Noi Greci» iniziò Nikolaos versando del latte di capra appena munto, «siamo conosciuti per aver fondato città bellissime e indipendenti, veri e propri stati, orgogliose della libertà conquistata e ricche di templi e sculture dalle forme perfette». «Le pòleis, le città-Stato» lo interruppe Lorenzo. «Proprio così. Purtroppo però, esse hanno spesso combattuto tra di loro, scatenando guerre sanguinose. Tuttavia, ogni volta che un pericolo esterno ha minacciato la Grecia, siamo riusciti a superare le rivalità e abbiamo affrontato il nemico uniti».
48 Le frittelle di Pericle.indd 48
15/12/21 17:42
Il racconto delle Termopili
«Come fate, voi iloti, schiavi degli spartani, a sentirvi legati a loro, che vi sfruttano e umiliano?» chiese Adriano. «Abbiamo le stesse origini, parliamo la stessa lingua, crediamo negli stessi dèi. E anche se non dimentichiamo mai la nostra condizione di sottomessi, quando si tratta di difendere la Grecia ci sentiamo Greci» affermò l’uomo stringendo i pugni. «Come in occasione delle Guerre persiane» suggerì Lorenzo addentando un altro fico. «Proprio così. Quando l’esercito del grande Re Dario occupò le nostre città dell’Asia Minore spingendosi nel cuore della Grecia, le città greche si unirono e, insieme, lo sconfissero nella battaglia di Maratona». «Quella di Filippide!» esclamò Camilla. «Esatto. Al termine di quella celebre battaglia, Filippide fu incaricato dal capo dell’esercito greco di avvertire gli ateniesi del successo ottenuto. Il giovane militare corse la distanza che separava Maratona da Atene, migliaia e migliaia di piedi, senza fermarsi mai». «Più di 42 chilometri! Una distanza enorme per un uomo!» esclamò Lorenzo, il ragazzo più pigro della scuola.
49 Le frittelle di Pericle.indd 49
15/12/21 17:42
Capitolo 6
«Già, e dopo aver gridato l’annuncio del trionfo ai suoi concittadini, Filippide cadde a terra morto». «Che storia commovente…» sospirò la ragazza. «Passarono gli anni» continuò il suo racconto Nikolaos, «i Greci dimenticarono la loro alleanza. I Persiani, al contrario, non scordarono quella umiliazione. Così il Re Serse, figlio di Dario, mise insieme, per vendicare la sconfitta del padre, la più grande armata che il mondo avesse mai visto. Ancora una volta, anche se con difficoltà, le città greche raggiunsero un accordo e decisero di affrontare unite il nemico. Ma occorrevano informazioni precise sulla potenza militare persiana. Allora pensarono di inviare delle spie. Una missione quasi impossibile che richiedeva coraggio, prudenza e conoscenza delle terre dove i Persiani stavano organizzando la loro armata. Per questo scelsero due uomini di grande valore ed esperienza: un ateniese e uno spartano, il padre del mio attuale padrone, che mi volle con sé. Così, in una notte sbarcammo a Efeso, in Asia Minore». Lorenzo ascoltava con attenzione, senza però rinunciare a una fetta di pane d’orzo e miele.
50 Le frittelle di Pericle.indd 50
15/12/21 17:42
Il racconto delle Termopili
«Ci allontanammo subito da Efeso per non farci scoprire» continuò l’uomo, «e risalimmo il corso di un fiume per raggiungere un’altra città di nome Sardi. Lì ci accorgemmo che, stranamente, nonostante la vegetazione non mostrasse segni di siccità, il livello del fiume era notevolmente al di sotto dell’argine naturale. Non ci crederete, ragazzi, ma tutta l’acqua che mancava era servita per dissetare l’immenso esercito persiano. Presto, infatti, da un’altura avvistammo l’armata di Serse. Era una distesa sterminata di uomini provenienti da mezzo mondo: soldati chiari di pelle e soldati scuri, fanti e arcieri persiani, ma anche truppe africane in groppa a cammelli ed enormi animali mostruosi dalle grandi orecchie e con una specie di coda tra gli occhi. La terra tremava al marciare di questa marea umana» disse l’uomo preso dal suo racconto. «Hai visto anche il Re Serse?» domandò Camilla, che non aveva mai smesso di prendere appunti. «Sì, e mi colpì subito la sua lunga barba intrecciata. Era seduto su un trono sorretto da cento schiavi e circondato dalla sua guardia personale: i diecimila immortali!»
51 Le frittelle di Pericle.indd 51
15/12/21 17:42
Capitolo 6
«Gli immortali!» esclamarono i ragazzi. «Era un corpo di fanteria di diecimila uomini. Quando qualcuno di questi veniva ucciso o ferito gravemente, era subito sostituito. Così, risultavano sempre in diecimila, dando l’impressione di essere immortali. Comunque... noi avevamo visto abbastanza, e il mio padrone decise che era arrivata l’ora di tornare in patria passando per l’Ellesponto. Ora vi faccio vedere dove si trova» disse iniziando a disegnare con un bastoncino sul terreno. «Ecco, ragazzi, questa è l’Asia Minore e questa è la Grecia. Qui c’è il mar Egeo, qui il mare di Marmara e questo è l’Ellesponto.
52 Le frittelle di Pericle.indd 52
15/12/21 17:42
53 Le frittelle di Pericle.indd 53
15/12/21 17:42
Capitolo 6
«Proprio qui» riprese l’uomo, «vidi uno spettacolo impressionante: settecento navi erano state messe fianco contro fianco per creare un ponte che univa le due sponde dello stretto, permettendo all’esercito persiano di passare da una parte all’altra. Non fu facile trovare un pescatore disposto a farci attraversare lo stretto. Erano tutti terrorizzati dai Persiani. Ma alla fine ci riuscimmo e avanzammo verso sud, prima in Macedonia, e poi in Tessaglia». «Deve essere stata una marcia molto faticosa…» rifletté Adriano. «Faticosa e soprattutto pericolosa, ragazzo mio. Il rischio di essere catturati ci tormentava di giorno e ci toglieva il sonno di notte. Solo dopo settimane di cammino rivedemmo l’amata Grecia» sospirò Nikolaos, bevendo un sorso di latte. «E poi? Continui, la prego…» disse Camilla. «Proprio quando pensavo di aver raggiunto la salvezza» affermò l’uomo con lo sguardo di chi non ha dimenticato la paura «vissi l’avventura più tragica, ma anche più esaltante, della mia vita. Alle Termopili incontrammo Leonida». «Leonida!» ripeté con ammirazione Lorenzo. «Sì, proprio lui. Leonida con i suoi Trecento
54 Le frittelle di Pericle.indd 54
15/12/21 17:42
Il racconto delle Termopili
guerrieri. Ericleo, il mio padrone, gli raccontò subito quello che avevamo visto con i nostri occhi, e cioè l’immensa potenza militare persiana, e gli chiese perché con lui non ci fossero il resto dell’esercito spartano e almeno una parte di quello ateniese». «Già. Perché Leonida era stato lasciato solo con i suoi trecento spartiàti a combattere contro l’armata più numerosa della storia?» domandò Adriano. «Perché a Sparta» rispose l’uomo «si stavano svolgendo i festeggiamenti in onore di Apollo, che proibivano di dichiarare guerra, mentre gli ateniesi erano fermi con le loro navi a capo Artemisio. Comunque, i Greci non erano solo trecento. C’erano anche Arcadi, Corinzi, Cretesi… forse un esercito di sei, settemila uomini. Sempre una nullità rispetto ai 300.000 soldati di Serse». «È vero che i Persiani si vantavano di poter oscurare il cielo con le loro frecce?» chiese Camilla. «Certo. E qualcuno rispose: meglio, così combatteremo all’ombra». «Che coraggio, ragazzi!» esclamò Camilla. «La pianura sotto di noi era diventata un unico grande accampamento. I Trecento si preparavano
55 Le frittelle di Pericle.indd 55
15/12/21 17:42
Capitolo 6
alla battaglia facendo ginnastica e pettinandosi i lunghi capelli. Per quattro giorni non accadde nulla, poi il quinto giorno Serse mobilitò le sue truppe». «Perché non attaccò subito?» chiese Adriano. «Perché desiderava la nostra resa. Voleva umiliarci. Il re dei Persiani, infatti, mandò un messaggero a intimarci di arrenderci. Il rifiuto del grande
56 Le frittelle di Pericle.indd 56
15/12/21 17:42
Il racconto delle Termopili
Leonida fu sprezzante. Così ebbe inizio l’inferno.
57 Le frittelle di Pericle.indd 57
15/12/21 17:42
Capitolo 6
Migliaia di soldati nemici si scagliarono contro la falange spartana, un muro di scudi e lance, agile e potente. L’impatto fu tremendo. La forza d’urto dell’esercito persiano fece arretrare i Trecento, che furono trascinati verso la gola delle Termopili. Sembrò che tutto potesse finire in quel momento. Poi, però, iniziò la riscossa. La falange si mosse come un unico organismo, come una gigantesca macchina da guerra. Loro erano tanti, ma disordinati e molto meno preparati. Furono quindi respinti e infine costretti alla ritirata. Di lì a poco ci fu un nuovo attacco. Questa volta Serse mandò avanti i suoi diecimila immortali. Erano sì, più addestrati degli altri soldati persiani, ma non abbastanza. Così anche loro furono respinti dai guerrieri di Leonida e prima di sera gli immortali vennero sterminati». «Anche lei ha preso parte alla battaglia?» domandò Camilla. «Certo. Il mio padrone Ericleo, pur essendo un soldato valoroso, non aveva più l’età per combattere a fianco di Leonida. Così ci destinarono alla testa delle truppe greche che seguivano i Trecento. La seconda giornata di battaglia iniziò bene per noi. Ondata dopo ondata l’esercito più potente e
58 Le frittelle di Pericle.indd 58
15/12/21 17:42
Il racconto delle Termopili
numeroso del mondo si infranse sugli scudi della falange. La sera risultammo di nuovo vincitori, ma la stanchezza e la convinzione di non poter resistere ancora a lungo iniziarono a farsi sentire. Poi un soldato annunciò la fine. Un pastore di nome Efialte aveva mostrato a Serse un passo di montagna che aggirava le Termopili. Presto i Persiani ci avrebbero accerchiati. Allora Leonida invitò tutti a nutrirsi abbondantemente, perché la sera, disse, avremmo sicuramente raggiunto l’Ade». «L’Ade, il regno dei morti!» esclamarono impauriti i quattro ragazzi. «Sapendo che tutto era perduto la furia raddoppiò, e sembrò che potesse verificarsi il miracolo di una nostra vittoria. Ma presto arrivarono gli arcieri che Serse aveva mandato per circondarci. Una nuvola di frecce si abbatté sui nostri soldati. Leonida cadde. E poi caddero a uno a uno tutti gli altri spartani che ci precedevano e che disperatamente, con una rabbia e un coraggio mai visti, avevano difeso fino all’ultimo il loro re. Anche io venni ferito da una spada persiana. Mi colpì qui, dove c’è questa cicatrice. Svenni, destinato a morte sicura. Ma, per volontà di Zeus,
59 Le frittelle di Pericle.indd 59
15/12/21 17:42
Capitolo 6
un oplon, il grande scudo degli Opliti, i soldati spartani, mi coprì nascondendomi al nemico. Mi risvegliai dopo più di un giorno, quando i Persiani avevano già abbandonato il campo di battaglia. Così, nonostante la ferita, riuscii a fuggire lontano. Ero affamato, debole e disperato. Quando ormai avevo perso ogni speranza di farcela, incontrai un contadino, di nome Alexis, che si prese cura di me e mi salvò la vita. Per questo motivo anche lui si chiama così» disse guardando il figlio. Poi lo abbracciò forte, concludendo con questa tenerezza il racconto della sua terribile avventura. «Ma come finì la guerra?» chiese Camilla. «A questa domanda» intervenne Lorenzo, «posso risponderti io. Superate le Termopili, i Persiani giunsero facilmente ad Atene e la distrussero. Per fortuna gli ateniesi avevano già abbandonato la loro città rifugiandosi sull’isola di Salamina, protetta dalla loro flotta. Proprio lì di fronte, in uno stretto spazio di mare, le navi persiane, pesanti e poco agili, nonostante fossero tantissime, vennero affondate da quelle meno numerose, ma molto più agili, degli ateniesi. Così i Greci, uniti, sconfissero il nemico!»
60 Le frittelle di Pericle.indd 60
15/12/21 17:42
Capitolo 7
Si riparte! Ci volle un po’ di tempo prima che i ragazzi si riprendessero da quel racconto tragico, ma eroico e appassionante. «Bene Camilla» disse l’uomo, «ora che hai saputo quello che volevi sarai contenta». «Signor Nikolaos, non so come ringraziarla. La sua storia è bellissima. Non vedo l’ora di farla pubblicare sulla Gazzetta di Clio». «Ve lo dicevo io che mio padre è un eroe!» esclamò Alexis con orgoglio. «Non esagerare figlio mio. Ho fatto solo il mio dovere di Greco. Mah...» sospirò, «quei tempi sono lontani. Altro che eroe! Ora sono un povero ilota che si è attardato, mancando ai suoi obblighi di schiavo. Mi aspettano due ore di marcia, tanto
61 Le frittelle di Pericle.indd 61
15/12/21 17:42
Capitolo 7
distano la vigna e l’orto di cui mi devo occupare. Anche per te Alexis è arrivato il momento di salutare i tuoi amici. Devi portare al pascolo Zoe e le quattro pecore del nostro gregge e c’è ancora il fieno da sistemare». «Lo farò subito padre, ma loro possono farmi compagnia ancora per un po’?» Nikolaos non fece in tempo a rispondere che il suono di un corno lo distrasse e lo turbò. «Presto… presto ragazzi. Dovete andarvene immediatamente!» disse l’uomo con voce agitata. «Perché? Che cosa succede?» domandarono quasi in coro i tre ragazzi. «Sentite questo suono?» «Certo Alexis. Che cosa ha di particolare?» domandò Camilla. «Noi comunichiamo così un pericolo imminente» disse Alexis. «E qual è il pericolo che vi minaccia?» disse impaurito Lorenzo. «Un terremoto? Un maremoto? Un nuovo attacco dell’esercito persiano?» «Peggio!» esclamò Nikolaos. «Gli spartiàti... stanno arrivando gli spartiàti. Se dovessero scoprire che non stiamo lavorando e che abbiamo ospitato degli stranieri senza avvertirli saranno guai seri per tutti noi».
62 Le frittelle di Pericle.indd 62
15/12/21 17:42
Si riparte!
«Dobbiamo raggiungere il sidecar e partire al più presto». «Adriano ha ragione. Alexis, accompagnaci subito alla grotta dove hai nascosto il nostro mezzo» disse Camilla riferendosi al sidecar. «Muovetevi, gli spartiàti saranno qui a momenti. Io devo andare. Stai attento, figlio mio. Lo sai che quella gente non scherza. Sarò di ritorno domani sera. Addio ragazzi!» e Nikolaos, dopo aver alzato il braccio destro in segno di saluto, scomparve correndo nella boscaglia. Dopo qualche minuto di cammino, Camilla, Adriano, Lorenzo e Alexis giunsero all’ingresso della grotta dove era nascosto il sidecar. La moto, per fortuna, era ancora lì. Rossa fiammante e pronta a ripartire per un nuovo viaggio. Prima di accendere il motore e premere sull’acceleratore i quattro amici si salutarono con affetto. Alexis era il più commosso di tutti, ma anche gli altri trattennero a stento le lacrime. Quel pastorello, la sua bontà, il coraggioso Nikolaos, il sapore dei fichi e del miele, il gusto del pane d’orzo e del latte di capra… tutto questo li aveva conquistati e, volentieri, sarebbero rimasti ancora per qualche giorno in quella campagna da dove si ammirava il profilo della gloriosa Spar-
63 Le frittelle di Pericle.indd 63
15/12/21 17:42
Capitolo 7
ta. Ma dovevano andare, sia perché di lì a poco gli spartiàti sarebbero arrivati, sia perché la loro missione era un’altra. Salirono sul sidecar, indossarono casco e occhiali e, senza mai smettere di volgere lo sguardo ad Alexis, dopo due potenti colpi di acceleratore, sparirono alla volta dell’Atene di Pericle. Sperando di non atterrare da qualche altra parte…
64 Le frittelle di Pericle.indd 64
15/12/21 17:42
65 Le frittelle di Pericle.indd 65
15/12/21 17:42
Capitolo 8
Il cioccolato di Lorenzo Questa volta a svegliare i nostri viaggiatori furono le imprecazioni di un gruppo di uomini che avevano circondato il sidecar. «Volete spostarvi con le buone o preferite farlo a suon di bastonate!» urlò un omaccione. «Che modi sono questi?» rimproverò un signore con la barbetta bianca. «Interrompere i giochi sacri è un’offesa a Zeus!» dissero in coro una decina di persone. «Dove siamo finiti?» chiese Camilla. «Non ne ho idea. Il segnatempo della moto è fuori uso» rispose Adriano. «Questa sì che è una bella notizia!» esclamò iro-
66 Le frittelle di Pericle.indd 66
15/12/21 17:42
Il cioccolato di Lorenzo
nico, ma nello stesso tempo molto preoccupato, Lorenzo. «Allora, volete sgombrare?» continuò quella piccola folla arrabbiata. «Scusateci signori, non volevamo intralciare il traffico, andiamo via subito» disse Adriano, cercando di mettere in moto il sidecar. «Perché non parte?» domandò ansioso Lorenzo. «Questa è una moto progettata per viaggiare nel tempo, non sulla strada» rispose Adriano. «E allora spingiamola. Non ho nessuna voglia di farmi prendere a legnate!» esclamò Camilla. Finalmente, con molta fatica e sempre accompagnati dalle urla della gente, i tre ragazzi riuscirono a spingere la moto lontano da quella che sembrava una pista da corsa o qualcosa di simile. «Non so in che anno ci troviamo, ma di Pericle non mi sembra ci sia traccia. Questo è proprio un bel guaio. Uffa! Non mi va di rinunciare alla mia idea di intervistarlo» sbuffò nervosa Camilla. «Calma, calma… l’avevo detto che ci sarebbe voluta qualche tappa di avvicinamento prima di raggiungere il nostro obiettivo. Vedrete che la prossima fermata sarà l’Atene di Pericle» disse Adriano cercando di rassicurare i compagni di viaggio.
67 Le frittelle di Pericle.indd 67
15/12/21 17:42
Capitolo 8
«Allora che cosa aspettiamo? Ripartiamo subito!» propose Lorenzo. «Io direi di trattenerci qualche ora. Non capita tutti i giorni di poter assistere alle Olimpiadi!» esclamò Adriano puntando il dito sulla stessa pista dalla quale erano stati cacciati in malo modo. «Le Olimpiadi? Già, ma come ho fatto a non pensarci prima? Quello giù in fondo è il tempio di Zeus, e lì si trova la palestra dove si allenano gli atleti, mentre quello è l’ippodromo, dove si svolgono le corse dei cavalli. Siamo a Olimpia ragazzi» disse Lorenzo. «Meraviglioso! Fare l’inviata speciale alle Olimpiadi è il sogno di ogni giornalista!» esultò Camilla tirando fuori dallo zainetto penna e block notes. «Si pagherà un biglietto?» domandò Adriano. «Credo di no» disse Camilla, «comunque la stampa la faranno entrare di sicuro gratuitamente» e si avviarono verso l’ippodromo per assistere alla corsa dei carri. «Dove credete di andare?» chiese un soldato. «Siamo giornalisti, signore, inviati della Gazzetta di Clio» rispose Camilla. «Chi siete? Giornalisti? Non conosco nessuna città con questo nome. Io sono autorizzato a far
68 Le frittelle di Pericle.indd 68
15/12/21 17:42
Il cioccolato di Lorenzo
entrare solo Greci maschi, liberi e che non abbiano commesso crimini né contro gli uomini né contro gli dèi. Per cui la ragazzina se ne può tornare a casa e voi, prima di entrare, dovete dirmi da dove venite e chi siete» disse burbero il soldato. Ci fu un attimo di smarrimento, poi Lorenzo, sorprendendo tutti, inventò una storia incredibile. «Mi chiamo Nikolaos, lui è Alexis e lei è nostra sorella Zoe. Veniamo da una lontana colonia dell’Italia meridionale, abbiamo affrontato un lungo viaggio per mare e per terra, siamo stanchi e affamati. Ma l’abbiamo fatto con gioia» continuò il ragazzo sotto lo sguardo ammirato dei due amici «perché assistere alle Olimpiadi è sempre stato il nostro sogno!» «È andata proprio così. La prego, signora guardia, ci faccia entrare» continuò Adriano. Il soldato ci pensò un po’ su, scrutò nuovamente dalla testa ai piedi quei tre ragazzini così strani, poi disse: «Va bene. Voi due passate, ma la ragazza no. Lei resta qui». «Come? Non ho diritto anch’io di godermi lo spettacolo?» intervenne Camilla che era lì lì per esibirsi in una delle sue mitiche sfuriate. «Niente da fare. Qui le donne non entrano. Se
69 Le frittelle di Pericle.indd 69
15/12/21 17:42
Capitolo 8
proprio vuoi assistere a una gara, ripassa tra un paio di giorni quando ci sarà una corsa in onore di Era, riservata solo alle donne» disse deciso il soldato. «No e poi no! Io voglio vedere tutte le gare, soprattutto quelle di oggi…» replicò Camilla intenzionata a ignorare il divieto dell’uomo. A evitare l’irreparabile ci pensò ancora una volta Lorenzo. «Le piace il cioccolato?» chiese al soldato. «Che cosa sarebbe questo cioccolato?» rispose incuriosito l’uomo. Senza perdere tempo Lorenzo tirò fuori dal suo zainetto una barretta di cioccolato al latte e la porse alla guardia. Appena ebbe dato un morso alla barretta, l’uomo socchiuse gli occhi, emise una specie di miagolio di piacere e, subito dopo, un largo sorriso illuminò quel viso così poco abituato alla dolcezza. «Per tutti gli dèi dell’Olimpo! Non ho mai mangiato una cosa così buona» e immediatamente divorò anche il resto. «Ehm... ne avete ancora un po’?» domandò timidamente il soldato. «Certo signore. Però, la prego, faccia entrare anche nostra sorella» lo supplicò Lorenzo.
70 Le frittelle di Pericle.indd 70
15/12/21 17:42
Il cioccolato di Lorenzo
«E va bene» disse il soldato goloso «puoi passare anche tu. Ma ti raccomando, legati i capelli e comportati come fossi un maschio» disse a Camilla, allungando intanto la mano verso il ragazzo per prendere una seconda barretta di quella misteriosa delizia.
71 Le frittelle di Pericle.indd 71
15/12/21 17:42
Capitolo 9
Fuga dalle Olimpiadi «Accidenti Lorenzo, sei stato proprio bravo!» si complimentò Camilla. «Grazie per quello che hai fatto per me, anche se mi hai dato il nome di una capretta…» e lo baciò su una guancia facendolo diventare rosso come una fragola matura. «È stato geniale chiamarci con i nomi dei nostri amici iloti» aggiunse Adriano. «Macché geniale! In quel momento sono stati gli unici nomi greci che mi sono venuti in mente» disse Lorenzo, ancora emozionato per il bacio. «E il cioccolato allora? Sei stato davvero grande!» aggiunse Adriano. «Anche se hai dovuto corrompere una guardia». «Già, però ora sono rimasto senza. Era l’ultima barretta e mi è venuta una fame… Chissà, forse
72 Le frittelle di Pericle.indd 72
15/12/21 17:42
Fuga dalle Olimpiadi
qui vendono pop-corn o patatine fritte». «Mah... non credo proprio. Ora però andiamo a goderci la corsa dei carri!» sollecitò Adriano. «Un momento ragazzi, fatemi aggiustare i capelli» disse Camilla mentre li raggruppava formando un codino in modo da sembrare un ragazzo. «Come sto?» chiese come cercando uno specchio. «Benissimo. Nessuno si accorgerà del tuo travestimento» e i tre salirono sulle gradinate dell’ippodromo. Mentre attendevano l’inizio della gara, un uomo, con capelli e barba poco curati, di aspetto trasandato, ma dall’aria simpatica, iniziò a interrogare i tre ragazzi. «Da dove venite?» chiese curioso. Lorenzo rispose con lo stesso racconto fatto al soldato di guardia, ma questa volta non sembrò funzionare. «Secondo me hai raccontato una gran bella bugia. Però state tranquilli, non farò la spia. Piuttosto, sapete qualcosa sulle Olimpiadi?» «Certo. Si disputano, in onore di Zeus, ogni quattro anni e durante il loro svolgimento si fermano tutti i conflitti tra le città greche» disse Lorenzo con il tono del primo della classe.
73 Le frittelle di Pericle.indd 73
15/12/21 17:43
Capitolo 9
«Le gare» aggiunse Adriano, che non ci stava a far passare l’amico per il più istruito dei tre, «comprendono molte specialità sportive: la corsa dei carri, quella dei cavalli montati da fantini, poi le cinque speciali del péntathlon, poi ancora corsa di resistenza, lotta, pugilato e infine il violentissimo pancrazio». «Già, si tratta di una lotta senza esclusione di colpi. Il combattimento termina solo quando uno dei contendenti non è più in grado di continuare. Allora, alza la mano e si arrende» disse Camilla per non essere da meno. «Bravi ragazzi! Da qualunque posto veniate, siete proprio preparati» disse l’uomo. «Eh sì, la nostra maestra Martina è in gamba. Ma tu chi sei? Perché ci fai tutte queste domande?» chiese Adriano a quell’uomo così curioso. «Avete ragione, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Socrate e sono un filosofo». «Che emozione! Incontrare un filosofo in carne e ossa. Un vero piacere… io sono Camilla, la giornalista di punta della Gazzetta di Clio» disse la ragazza tradendo la sua identità. «Che cosa dici?» la rimproverò Lorenzo «Lo scusi signor filosofo, a mio fratello piace scherzare…» «Non preoccupatevi ragazzi, con me non dovete
74 Le frittelle di Pericle.indd 74
15/12/21 17:43
Fuga dalle Olimpiadi
mentire. Ho capito che sei una fanciulla» disse sorridendo rivolto a Camilla. «Grazie per la sua complicità signore. Lei è proprio simpatico. Ma mi tolga una curiosità, che cosa fa di preciso un filosofo?» domandò Adriano. «Cerca di capire il mondo, figlioli. Si interroga sui grandi temi dell’esistenza, come la vita, la morte, l’amore, la bellezza, il bene, il male… tenta di dare una spiegazione ai fenomeni fisici e ai comportamenti degli uomini… del resto il termine filosofia significa proprio amore per la conoscenza». «Che bel mestiere!» esclamò Lorenzo, sentendosi anche lui un po’ filosofo. Era molto piacevole e interessante dialogare con Socrate. Avrebbero continuato volentieri quella chiacchierata, ma la corsa stava per iniziare e il tifo del pubblico era diventato assordante. I carri, ognuno dei quali era trainato da quattro cavalli, erano pronti alla partenza. A un tratto qualcuno lasciò volare un’aquila sulla pista: quello era il segnale del via. Presto la terra iniziò a tremare e una nuvola di polvere si alzò offuscando il cielo. I concorrenti dovevano doppiare dodici volte le due mète poste all’estremità longitudinale del-
75 Le frittelle di Pericle.indd 75
15/12/21 17:43
Capitolo 9
la pista. Per questo erano costretti, ogni volta che le raggiungevano, a curve pericolosissime. Già al primo giro due carri urtandosi avevano causato un pauroso incidente. Altri tremendi scontri si verificarono nel corso della gara, e sia gli aurighi, i guida-
76 Le frittelle di Pericle.indd 76
15/12/21 17:43
77 Le frittelle di Pericle.indd 77
15/12/21 17:43
Capitolo 9
tori dei carri, sia i cavalli, ne uscirono malconci. «Così si fanno male!» esclamò Camilla. «L’importante non è partecipare?» domandò con una certa ironia Lorenzo. «Al contrario ragazzi. Per i Greci l’importante è vincere! Prima di scendere in campo gli atleti invocano Zeus, pregandolo di concedere loro o il trionfo o la morte. Arrivare secondi è una vera e propria umiliazione» spiegò il filosofo. La gara si fece sempre più avvincente. I nostri amici si erano scelti ognuno un carro per cui tifare. Quello preferito da Camilla sembrava andare davvero forte e infatti, dopo un incredibile testa a testa con il concorrente scelto da Adriano, vinse per un soffio proprio sulla linea del traguardo. La ragazza si mise a gridare e a saltare di gioia, e come al solito esagerò, tanto che le si sciolsero i capelli e la voce da ragazzina attirò subito l’attenzione di più di uno spettatore. «Tu sei una donna!» esclamò un uomo. «Chi ti ha fatto entrare?» domandò un altro signore. «Questa è una grave offesa a Zeus» si sentì urlare. «Ragazzi, presto, diamocela a gambe!» disse Socrate. «Seguitemi, conosco un passaggio segreto
78 Le frittelle di Pericle.indd 78
15/12/21 17:43
Fuga dalle Olimpiadi
per uscire velocemente dall’ippodromo». «Piano… Non riesco a starvi dietro» si lamentò Lorenzo che faticava molto a causa dei suoi chili di troppo. «Non mollare figliolo! Se ci prendono sono guai» disse il filosofo trascinando il ragazzo per un braccio. Riuscirono a raggiungere il sidecar giusto in tempo per evitare una sonora bastonata. «Adriano, questa volta vedi di non sbagliare epoca» sottolineò Camilla, «altrimenti puoi dire addio alla tua Kitty!» «Non preoccuparti, tra poco potrai fare questa benedetta intervista a Pericle». «Siete diretti ad Atene?» chiese Socrate. «Sì» risposero i ragazzi mentre montavano sulla moto. «Vengo anch’io!» esclamò il filosofo. «Ma non c’è posto» disse contrariato Lorenzo. «Mi adatterò, ragazzi» disse Socrate, che nel frattempo si era già sistemato sul portapacchi, dietro Adriano. «Così è pericoloso! La moto farà fatica con quattro passeggeri! Senza casco poi…» esclamò Adriano. «Tu pensa a far partire questo cavallo di ferro,
79 Le frittelle di Pericle.indd 79
15/12/21 17:43
Capitolo 9
a tenermi saldo ci penso io» disse Socrate, mentre all’orizzonte spuntava il gruppo inferocito di spettatori che non aveva smesso di inseguire i nostri viaggiatori. Camilla e Lorenzo incrociarono le dita e pensarono: “Speriamo che parta! Speriamo che parta!”. E... sììì! La moto partì. Così, in fretta e furia, fuggirono verso l’Atene di Pericle.
80 Le frittelle di Pericle.indd 80
15/12/21 17:43
Capitolo 10
A spasso per Atene «Dove eri finito?» si sentì domandare da una voce femminile piuttosto arrabbiata. «Quando mi servi non ci sei mai! Questa casa va a pezzi e tu perdi tempo a gironzolare per la città e a chiacchierare con i tuoi amici» continuò sempre più furibonda. «Ma cara Santippe, ero ai Giochi olimpici! Lo sai che non potevo mancare» rispose Socrate alla sua fidanzata. «Ah sì? E sentiamo, perché ai Giochi non puoi mancare, mentre a casa sì?» disse alzando ancor di più il tono di voce. «Perché io sono uno dei personaggi più importanti di Atene» rispose il filosofo con un certo orgoglio.
81 Le frittelle di Pericle.indd 81
15/12/21 17:43
Capitolo 10
«Ah ah ah ah ah! Questa è bella. Uno che va in giro a fare domande a destra e a manca per poi fermarsi a chiacchierare alla prima occasione sarebbe un personaggio importante?» disse per prenderlo in giro. «Le mie non sono chiacchiere da mercato. Tutt’altro, io cerco di interrogare gli uomini per farli riflettere sui grandi temi dell’esistenza» rispose pacato il filosofo. «Sai che ti dico? Io so solo che chi fa troppe domande prima o poi finisce nei guai» disse minacciosa la donna. «Piuttosto mia cara, potresti preparare qualcosa da mangiare a questi miei amici?» chiese indicando Camilla, Adriano e Lorenzo, che nel frattempo avevano assistito in silenzio e un po’ imbarazzati alla sfuriata della donna. «Che cosa? Ti presenti qui dopo essere sparito per giorni e pretendi pure che prepari il pranzo a tre stranieri? Te lo puoi scordare. Invece di farmi richieste assurde, prendi questa anfora e portala dal vasaio. Non vedi che si è staccato il manico? E ti raccomando: non la perdere per strada. È l’unica anfora rimasta in questa casa!» e detto questo Santippe sparì dietro una tenda. «Scusate ragazzi» si giustificò il filosofo, «San-
82 Le frittelle di Pericle.indd 82
15/12/21 17:43
A spasso per Atene
tippe è un tipo nervoso, ma in fondo è una gran brava donna». «Non preoccuparti, fai pure quello che ti ha chiesto lei. Noi ora dobbiamo incontrare al più presto Pericle» disse Camilla. «Avete già un appuntamento?» chiese Socrate. «Veramente no» rispose la ragazza. «E allora come pensate di poter essere ricevuti dall’uomo più potente e famoso di tutta la Grecia?» «Andiamo a casa sua e ci presentiamo. Sarà felice di ricevere gli inviati della Gazzetta di Clio» affermò convinta Camilla. «Ah ah ah ah ah!» rise a crepapelle il filosofo. «Così facendo finirete dritti dritti in prigione, accusati di essere spie spartane». «Perché?» «Ma vi siete visti? Vestite come dei barbari, degli stranieri, si vede lontano uno stadio che non siete ateniesi. Per Pericle tutti gli stranieri rappresentano dei potenziali nemici». «Già, Socrate ha ragione» disse Adriano. «E ora come si fa?» domandò Lorenzo. «Questo è proprio un bel guaio». «Non preoccupatevi. Conosco molta gente importante, vedrete che riusciremo a ottenere un
83 Le frittelle di Pericle.indd 83
15/12/21 17:43
Capitolo 10
appuntamento da Pericle. Fatemi portare a riparare questa benedetta anfora e poi sistemiamo tutto». Così uscirono e si diressero dal vasaio di fiducia della famiglia. Era davvero una bella giornata. Sotto un cielo azzurro e limpido la città si mostrava in tutto il suo splendore. Le strade erano piene di gente e, nelle vie più strette, si faceva fatica a camminare. «Seguitemi ragazzi, prendiamo questo vicolo. Arriveremo subito al centro della città dove si trovano le botteghe degli artigiani che fabbricano e riparano vasi e anfore» disse Socrate. A un certo punto, all’imbocco di una strada molto più larga e percorsa anche da carri e carretti colmi di merci di vario genere, sentirono un vociare a loro familiare. Non potevano sbagliarsi. Da quelle parti doveva esserci una scuola. Socrate si accorse che i ragazzi avevano rallentato la marcia e capì. «Lì, dietro quelle mura, c’è la scuola più importante di Atene». «Che cosa studiano i ragazzi ateniesi?» «Fino all’età di sei o sette anni imparano a casa, spesso da uno schiavo colto, a leggere e a scrivere
84 Le frittelle di Pericle.indd 84
15/12/21 17:43
A spasso per Atene
su tavolette cosparse di cera sulle quali incidono le parole con un punteruolo. Poi, fino ai quattordici anni, frequentano scuole come questa. Studiano l’Iliade e l’Odissea…» «I poemi scritti da Omero!» lo interruppe Adriano. «Che belle storie… la guerra di Troia, Ettore e Achille e poi Ulisse e le sue straordinarie avventure: le sirene, Polifemo, la maga Circe». «Esatto. E poi studiano anche la matematica, la letteratura, la musica, l’arte e soprattutto la retorica» disse Socrate. «La retorica?» domandò Lorenzo. «Sì, l’arte del parlare bene, cioè dell’essere in grado di convincere gli altri e del saper organizzare un discorso in modo da avere sempre ragione» spiegò il filosofo. «Come fa Camilla!» esclamò Adriano. «Spiritoso!» replicò la ragazza. «Piuttosto, vorrei sapere perché parli sempre di ragazzi e mai di ragazze». «Perché la scuola è riservata ai maschi. Le ragazze possono ricevere un’istruzione, anche di ottimo livello, ma solo a casa. Anche gli insegnanti delle scuole possono essere solo uomini» chiarì Socrate. «Questa cosa proprio non mi piace!» esclamò
85 Le frittelle di Pericle.indd 85
15/12/21 17:43
Capitolo 10
arrabbiata Camilla. «Niente Olimpiadi, niente scuola… Domani mi sentirà quel Pericle» e prese appunti. Presto arrivarono nella piazza del mercato. La prima cosa che colpì i nostri viaggiatori fu un
86 Le frittelle di Pericle.indd 86
15/12/21 17:43
A spasso per Atene
gruppo di persone, uomini, donne e bambini, legati tra di loro da una fune. «Chi sono?» domandò Camilla. «Schiavi o prigionieri di guerra» rispose con naturalezza Socrate.
87 Le frittelle di Pericle.indd 87
15/12/21 17:43
Capitolo 10
«Non è giusto!» protestò Lorenzo mentre, armato di pastelli e cartoncino, provava a disegnare quella scena. «In che senso non è giusto?» chiese il filosofo. «Nessuno ha il diritto di privare un altro essere umano della libertà e dei diritti» disse pensando soprattutto ad Alexis e Nikolaos. «Ragazzo mio, gli schiavi sono fondamentali. Altrimenti chi lavorerebbe? Chi si occuperebbe dei campi, della costruzione delle case e dei templi, di trasportare le merci? Gli aristocratici? O forse i poeti e i filosofi? Impossibile» disse Socrate. «Perché?» chiesero all’unisono i tre. «Perché, per un Greco di un certo livello sociale, non è onorevole lavorare. Quindi il funzionamento della nostra società si bloccherebbe, come si arresterebbe anche quello delle società alle quali appartengono gli schiavi che avete appena visto. Domandate loro: che cosa pensate della schiavitù? Vedrete, vi risponderebbero che è necessaria» argomentò il filosofo senza, però, convincere fino in fondo i tre ragazzi. A distrarre Camilla, Adriano e Lorenzo dai brutti pensieri suscitati dalla vista di quelle persone ridotte in quel modo ci pensarono decine di bancarelle che vendevano frutta, verdura, miele,
88 Le frittelle di Pericle.indd 88
15/12/21 17:43
A spasso per Atene
olio e vino, provenienti dalle campagne di tutta l’Attica, ma anche tante varietà di pane e una grande quantità di dolci. Tutto quel ben di Dio ricordò ai ragazzi che era ormai da un bel po’ che non mettevano qualcosa sotto i denti. Il primo a dar voce alla fame fu naturalmente Lorenzo, che tanto generosamente si era privato della sua ultima tavoletta di cioccolato. «Che bello sarebbe poter comperare qualcosa da mangiare…» sospirò. Socrate capì e iniziò a rovistare nelle tasche della sua tunica. Dopo un breve e affannoso cercare finalmente tirò fuori una dracma. «Ecco ragazzi, con questa faremo una bella colazione» e acquistò da un venditore ambulante del pane di sesamo e un cartoccio di olive verdi grandi e sode come prugne. Poi, lasciata l’anfora da un artigiano che si trovava proprio di fronte al mercato, si sedettero su un muretto per consumare quel pasto tanto desiderato. «Questo è il centro di Atene» iniziò a spiegare il filosofo, «ci troviamo proprio nell’agorà, la piazza principale, che oltre a ospitare il mercato è anche il luogo dove si svolge l’ecclesìa, l’assemblea popolare, che controlla l’operato dei magistrati, approva le leggi preparate dalle autorità e decide
89 Le frittelle di Pericle.indd 89
15/12/21 17:43
Capitolo 10
su questioni di grande importanza, come la pace e la guerra. In quel palazzo di fronte a noi, che si chiama Bouleutèrion, si riunisce il consiglio dei Cinquecento, eletto dal popolo». «Questa è la democrazia!» esclamò Lorenzo che aveva già snocciolato la sua parte di olive e tentava di sottrarne qualcuna a Camilla. «Bravo, proprio così. Il governo del popolo» confermò l’uomo. «Una democrazia, ma certamente imperfetta!» precisò Adriano. «Anche se tutti i cittadini sono considerati uguali davanti alle leggi, il diritto a partecipare al governo della pòlis è però riservato solo ai cittadini maschi ateniesi, figli di padre e di madre ateniese, che costituiscono solo una minima parte della popolazione. Inoltre sono esclusi dai diritti politici i meteci, cioè gli stranieri liberi che vivono ad Atene, e le donne». «È insopportabile il modo in cui trattate le donne» sottolineò nuovamente Camilla, che continuava a prendere appunti e a tentare di salvare le sue olive dalla fame di Lorenzo. “Non proprio tutte le donne. Qualcuna, anche ad Atene, tratta male gli uomini” meditò Socrate, pensando a Santippe. Continuò però dicendo: «Avete ragione ragazzi, la nostra democrazia può
90 Le frittelle di Pericle.indd 90
15/12/21 17:43
A spasso per Atene
sicuramente essere migliorata, ma se paragonata alla tirannia è decisamente migliore». E mentre faceva queste osservazioni, un vasaio gli si avvicinò per consegnargli l’anfora riparata. «Grazie Temistocle, hai fatto proprio un bel lavoro! Domani Santippe passerà a pagarti» e salutò l’artigiano. «Bene ragazzi, ora vi accompagno da qualcuno in grado di procurarvi un appuntamento con Pericle. Si tratta di un suo grande amico, oltre che del più premiato autore teatrale di tutta la Grecia… ma affrettiamoci, tra poco dovrò tornare a casa, altrimenti chi la vuol sentire Santippe? Seguitemi…» I quattro si avviarono, guidati da Socrate, lungo una stradina.
91 Le frittelle di Pericle.indd 91
15/12/21 17:43
Capitolo 11
A teatro Arrivarono davanti a una costruzione bianca, una casa molto curata e con un bel giardino pieno di piante d’ulivo. «Sofocle, amico mio, sei in casa?» domandò bussando al portone d’ingresso. «Chi mi cerca?» rispose una voce tonante. «Socrate? Qual buon vento ti porta da me?» «Mi servirebbe un grande favore. Questi tre giovani amici provenienti da una lontana colonia avrebbero urgenza di parlare con Pericle. Magari tu potresti...» «Siete fortunati figlioli. Ho un appuntamento con Pericle proprio domani mattina. Vi porterò con me» disse Sofocle.
92 Le frittelle di Pericle.indd 92
15/12/21 17:43
A teatro
«Grazie e a buon rendere!» esclamò soddisfatto il filosofo. «Ora però devo proprio salutarvi» disse poi rivolto ai ragazzi. «Non posso fare tardi a casa, altrimenti sapete che cosa mi aspetta» e dopo aver salutato con affetto, sparì velocemente inghiottito dalle strade della città. «E noi che cosa facciamo fino a domani mattina?» chiese Lorenzo. «Come che cosa fate? Venite a teatro con me» disse Sofocle. «A teatro? Impossibile!» esclamò Camilla. «Impossibile perché?» domandò l’uomo. «Perché non ho niente da mettere!» Ci pensò Nicostrata, la moglie di Sofocle, a trasformare Camilla in una perfetta fanciulla ateniese. La donna si procurò una bella tunica bianca, una cintura, un prezioso scialle rosso e un paio di raffinati sandali di cuoio. «Grazie signora, non avrei saputo come fare senza il suo aiuto. Non si può andare a teatro conciata così» disse la ragazza facendo cenno alla sua tuta da ginnastica. «Hai ragione figliola, il teatro è un luogo importante e va onorato con un abbigliamento adeguato» osservò Nicostrata mentre passava delicatamente un estratto vegetale sulle guance della
93 Le frittelle di Pericle.indd 93
15/12/21 17:43
Capitolo 11
ragazza per renderle più rosee. «Ecco, così sei a posto. I tuoi amici non ti riconosceranno». La donna aveva ragione: Camilla era proprio uno splendore. Se Kitty l’avesse vista in quel momento sarebbe di sicuro morta di invidia. E con questo dolce pensiero uscì dal gineceo e si diresse verso il cortile dove l’aspettavano i suoi due amici e Sofocle. Se era vero che Adriano e Lorenzo non l’avrebbero mai riconosciuta se non dalla voce, era altrettanto vero che anche Camilla avrebbe fatto molta fatica a identificare i suoi compagni di viaggio se li avesse incontrati per le strade di Atene. Anche loro, infatti, grazie all’aiuto di Sofocle, erano vestiti come due ragazzi greci e, a dire tutta la verità, stavano proprio bene. «Però, Camilla, non sei mica tanto brutta!» esclamò Adriano, che in realtà era rimasto folgorato dalla bellezza della ragazza. «Spiritoso. Tu invece sei brutto pure vestito da Greco!» replicò la ragazza, che in realtà pensava di non aver mai visto un ragazzo così carino. «Ora sì che sembrate degli ateniesi!» esclamò soddisfatto il padrone di casa interrompendo i due ragazzi. «Andiamo, altrimenti faremo tardi».
94 Le frittelle di Pericle.indd 94
15/12/21 17:43
A teatro
«Ma signor Sofocle, il sole è ancora alto. Non è un po’ troppo presto per andare a teatro?» chiese Camilla. «E poi a digiuno?» aggiunse Lorenzo, al quale era da tempo passato l’effetto delle olive e del pane di sesamo. «Non so dalle vostri parti...» disse divertito l’uomo, «ma in questa città gli spettacoli possono durare anche un’intera giornata, quindi gli spettatori si portano il cibo da casa. Sarà uno dei miei schiavi a seguirci con una sacca piena di tanto buon cibo. Mangeremo in una pausa dello spettacolo, state tranquilli». Così, rassicurati da quelle parole, i tre ragazzi furono ben lieti di seguire Sofocle per vivere un’esperienza davvero straordinaria. Appena entrarono nella cavea del teatro, già gremita di gente, scoppiò un fragoroso applauso. «Che peccato! Lo spettacolo deve essere già iniziato» esclamò Camilla. «Non hai capito? Stanno applaudendo lui, Sofocle» disse Lorenzo. «Allora lei è davvero famoso?» domandò Adriano mentre i quattro si accomodavano nei posti riservati alle autorità. «Diciamo di sì. Ad Atene il teatro è molto im-
95 Le frittelle di Pericle.indd 95
15/12/21 17:43
Capitolo 11
portante. Non è una semplice forma di spettacolo, ma un vero e proprio rito religioso in onore del dio Dioniso. Del resto anche questo teatro è intitolato a lui. Inoltre questi spettacoli rappresentano per tutti i cittadini un’occasione per riflettere e discutere su argomenti che riguardano sia la vita delle persone sia quella della città. Di conseguenza, chi come me scrive da sempre spettacoli di successo e ha vinto tante sfide contro gli altri poeti tragici, non può che essere amato dagli ateniesi». «Ci sono gare anche tra autori teatrali?» domandò Camilla, senza mai smettere di prendere appunti. «Certo. Si chiamano Dionisie e si svolgono in primavera. Non ve l’ha detto Socrate che i Greci amano gareggiare sempre e soprattutto vincere?» A quel punto arrivò lo schiavo con le provviste. Ovviamente Lorenzo non si trattenne. «Signore» disse, «in attesa che inizi lo spettacolo, perché non mettiamo qualcosa sotto i denti?» «Certo figliolo, fai pure». E così anche Camilla e Adriano ne approfittarono per assaggiare le specialità di casa Sofocle. «Di che cosa tratta lo spettacolo di questa sera?» chiese Lorenzo finalmente a pancia piena e sod-
96 Le frittelle di Pericle.indd 96
15/12/21 17:43
A teatro
disfatto. «Di Eracle, lo conoscete?» «Ercole! Certo, la maestra Martina ci ha raccontato tutte le sue dodici fatiche» disse Lorenzo. «La rappresentazione di questa sera tratta una delle sue incredibili imprese?» chiese Camilla. «No, le sue fatiche non c’entrano. Lo spettacolo si intitola Le Trachinie, perché si svolge in una città greca di nome Trachis, dove abita Eracle». «Se è una tragedia, vuol dire che va a finire male. Chi muore?» chiese Camilla. «Eracle» rispose Sofocle. «Ma Eracle, cioè Ercole, non era un dio, quindi immortale?» domandò Camilla. «Eracle vive come un eroe, quindi come un essere mortale, anche se dotato di poteri straordinari. Poi, proprio sul punto di morire, viene rapito da Zeus, portato nell’Olimpo e promosso a dio immortale» spiegò Sofocle. «Sssh… silenzio… lo spettacolo sta per iniziare» qualcuno ammonì. E tutti tacquero. Così, nell’orchestra, il coro iniziò a narrare la storia della fine del grande Ercole danzando e cantando. Poi, sulla scena apparvero gli attori, tutti mascherati e tutti uomini, essendo vietato alle donne recitare.
97 Le frittelle di Pericle.indd 97
15/12/21 17:43
Capitolo 11
«Le maschere» spiegò sottovoce Sofocle, «servono per caratterizzare i personaggi, il loro stato d’animo. Inoltre hanno anche la funzione di amplificare la voce».
98 Le frittelle di Pericle.indd 98
15/12/21 17:43
99 Le frittelle di Pericle.indd 99
15/12/21 17:43
Capitolo 11
Quando la rappresentazione terminò, Adriano, Camilla e Lorenzo, pur felici di aver assistito a quello spettacolo unico, avvertirono una grande stanchezza. Così, quando tornarono a casa di Sofocle, della quale furono per quella notte ospiti, non fecero fatica a prendere sonno. Si addormentarono in un baleno, ognuno seguendo un proprio pensiero. Adriano pensò al sidecar rimasto in balìa di Santippe, Lorenzo alla fame che non riusciva a placare, Camilla all’intervista a Pericle.
100 Le frittelle di Pericle.indd 100
15/12/21 17:43
Capitolo 12
L’intervista Il mattino seguente i nostri viaggiatori furono svegliati dal canto degli uccelli e dal profumo dei dolci al miele che Nicostrata aveva fatto preparare apposta per loro. La colazione fu servita in un angolo del cortile, all’ombra di una grande pianta di fico, circondato da vasi di terracotta che contenevano fiori di mille colori, soprattutto iris, narcisi e uno strano fiore rosso che sembrava la cresta di un gallo. Tutto ciò ricordò ai tre ragazzi da dove erano venuti, i nomi delle strade del quartiere, la scuola di viale Delle Rose, gli amici, i genitori, nonno Giacinto e nonna Margherita. Questo fece venire loro una gran voglia di tornare a casa. Nessuno lo disse chiaramente, ma l’aria era
101 Le frittelle di Pericle.indd 101
15/12/21 17:43
Capitolo 12
quella di quando sta per terminare un lungo e avventuroso viaggio: da una parte si è felici per l’esperienza fatta, dall’altra si prova una certa gioia per il rientro. Tuttavia, c’era ancora da svolgere il compito più importante della missione: intervistare Pericle. Nonostante avessero già raccolto tanto materiale per il loro giornale, mancava il pezzo più importante, l’articolo che avrebbe probabilmente fatto vincere alla Gazzetta di Clio il sospirato premio. Mentre Camilla, Adriano e Lorenzo erano presi da questi pensieri e dalla bontà della colazione, uno schiavo annunciò che Sofocle li aveva preceduti e ora li aspettava sull’Acropoli. «Il padrone mi ha dato l’ordine di accompagnarvi. Seguitemi!» disse l’uomo. Dopo quasi mezz’ora di cammino, finalmente arrivarono a destinazione. L’Acropoli si presentò come un grande cantiere: centinaia di schiavi, sotto l’occhio vigile di guardie armate e guidati da architetti e artisti, lavoravano alla ricostruzione di quella parte così importante della città che era stata, anni prima, distrutta completamente dai Persiani. In lontananza, proprio nelle vicinanze di un
102 Le frittelle di Pericle.indd 102
15/12/21 17:43
L’intervista
enorme tempio in costruzione, si intravedeva Sofocle che parlava con due uomini, uno dei quali era robusto, fiero, e con la testa molto grande, quasi sproporzionata rispetto al corpo, sormontata da un elmo altrettanto grande. «Quello è Pericle!» esclamò emozionatissima Camilla. «Come fai a dirlo?» chiese Adriano. «La maestra Martina ci ha raccontato che lo prendevano in giro chiamandolo testa di cipolla». «Non dire stupidaggini!» esclamò incredulo Lorenzo. «Non è una stupidaggine. Chiedilo alla maestra! Ma non perdiamo tempo, avviciniamoci». «Mi tremano le mani al pensiero di fare il ritratto all’uomo più celebre della storia greca» aggiunse Lorenzo. «Su ragazzi, coraggio, è arrivato il vostro momento» disse Adriano. Ma, in un attimo, l’emozione si trasformò in paura. «Chi siete? Dove credete di andare? Chi vi ha dato il permesso di avvicinarvi al grande Pericle?» urlò un soldato a capo di una pattuglia di militari.
103 Le frittelle di Pericle.indd 103
15/12/21 17:43
Capitolo 12
Il servo che accompagnava i ragazzi tentò disperatamente di spiegare come stavano le cose, ma inutilmente. «Arrestateli! Chiarirete tutto dopo qualche giorno di prigione» proseguì il comandante delle guardie. Camilla si rese conto che l’unico modo di uscire da quella brutta situazione era di attirare l’attenzione di Sofocle. Allora iniziò, sotto lo sguardo sbalordito dei suoi amici, a strillare e a scalciare come una pazza e, quando un soldato cercò di tapparle la bocca, la ragazza gli morse una mano con una tale forza che il militare emise urla ancora più forti di quelle di Camilla. Fu allora che lo stesso Pericle intervenne. Bastò un suo gesto per fermare le guardie, le quali si trasformarono miracolosamente in gentili accompagnatori. «Pericle, questi sono i ragazzi di cui ti ho parlato» disse Sofocle. «Scusate per i modi bruschi delle mie guardie del corpo, ma fanno solamente il loro dovere. Tu devi essere Camilla» dedusse il grande ateniese. «Sì signore, sono la giornalista di punta della Gazzetta di Clio. Lui invece è Adriano, il mio braccio destro, mentre lui, Lorenzo, è il disegna-
104 Le frittelle di Pericle.indd 104
15/12/21 17:43
L’intervista
tore ufficiale di questo reportage». «Lo so, mi ha detto tutto il mio amico Sofocle. A dire il vero non ho compreso bene né da dove venite né che cosa volete, ma mi siete simpatici e questo basta. E poi tu, signorina, hai proprio un bel caratterino…» disse sorridendo Pericle. «Ha in mente di farti domande molto imbarazzanti» aggiunse Sofocle. «Ah ah ah ah!» rise Pericle. «Sono proprio curioso di sentire che cosa vuoi chiedermi… Ma prima di iniziare la nostra chiacchierata vi presento Fidia». «Il più grande scultore e architetto di tutta la Grecia… è un piacere conoscerla» disse Lorenzo che, essendo un grande appassionato di arte, sapeva molto bene chi fosse quello straordinario artista. «Fidia» disse Pericle mostrando il tempio in costruzione, «sta realizzando le sculture di questa grande opera che si chiamerà Partenone in onore della dea Atena Parthénos, nostra protettrice». «Ricordo bene la storia della nascita di questa meravigliosa città!» intervenne Adriano, che si era sentito messo un po’ in disparte. «Gli dèi Poseidone e Atena, una volta che l’ebbero fondata,
105 Le frittelle di Pericle.indd 105
15/12/21 17:43
Capitolo 12
si misero a litigare sul nome da darle. Allora decisero di far scegliere ai cittadini. Poseidone donò loro del sale e un toro promettendo il suo aiuto in battaglia. Atena, invece, offrì un bellissimo ulivo e promise agli abitanti saggezza, intelligenza e pace. E i cittadini scelsero quest’ultima, chiamando così Atene la loro città».
106 Le frittelle di Pericle.indd 106
15/12/21 17:43
107 Le frittelle di Pericle.indd 107
15/12/21 17:43
Capitolo 12
«Bravo. È così che è andata. Per questo Atene è destinata a dominare il mondo conquistandolo con la sua sapienza e la sua bellezza» disse Pericle, mentre Lorenzo era già a buon punto con il ritratto dell’uomo, raffigurato con alle spalle il Partenone in costruzione. «Si dice che alla fine dei lavori l’Acropoli costerà l’incredibile somma di 2000 talenti. Non le sembra una cifra esagerata?» chiese Camilla senza troppi complimenti. «La ricostruzione dell’Acropoli e l’edificazione del Partenone, che sarà il tempio più bello mai visto, rappresentano la chiusura di una dolorosissima ferita causata dai Persiani che hanno saccheggiato, bruciato e distrutto questa città. Atene si è sacrificata per sconfiggere l’esercito di Serse ed è giusto che i suoi cittadini e quelli delle città alleate contribuiscano alla nascita della più bella e imponente Acropoli del mondo». «A questa impresa collabora anche Sparta?» «Come ti viene in mente ragazza mia? Qualche anno fa con Sparta abbiamo firmato una specie di pace, ma non credo che durerà a lungo. L’altra notte ho fatto un sogno bruttissimo: Sparta ci attaccava, facendo così esplodere una lunga e sanguinosa guerra che incendiava tutto il Pelo-
108 Le frittelle di Pericle.indd 108
15/12/21 17:43
L’intervista
ponneso. Mah! È che siamo troppo diversi, tante cose ci dividono» disse Pericle con preoccupazione. «Per esempio?» chiese Camilla che trascriveva tutto quello che diceva il suo celebre intervistato. «Innanzitutto l’educazione dei giovani. Loro vogliono che i ragazzi diventino tutti guerrieri. Per carità, in questo compito riescono benissimo. Non sarò certo io a negarlo. Tutti sanno che cosa sono stati capaci di fare alle Termopili, guidati dal grande Leonida, un vero eroe. Ma niente poesia, niente arte, niente musica per i giovani spartani, solo addestramento militare. Ecco, mentre Sparta è una grande caserma, Atene è un’opera d’arte in cui gli uomini vivono nella democrazia, quindi liberi». «Gli uomini, non le donne!» esclamò con un tono di sfida Camilla, che non aspettava altro che una buona occasione per approfondire l’argomento. «Avevi ragione Sofocle. È proprio una ragazzina impertinente» disse Pericle sorridendo all’amico. «Ma non ho paura di risponderti. Hai ragione Camilla, alle nostre donne sono vietate tante cose. Sono destinate solo ai lavori domestici, che però non vanno sottovalutati. Filare, tessere, organizzare il lavoro delle schiave e soprattutto allevare
109 Le frittelle di Pericle.indd 109
15/12/21 17:43
Capitolo 12
i figli. Le donne ateniesi hanno anche un loro regno, il gineceo» rispose Pericle. «Una magra consolazione» ribatté senza timori la giornalista di punta della Gazzetta di Clio, sotto lo sguardo ammirato di Lorenzo, che aveva terminato il ritratto, e di Adriano, che stava seguendo incantato tutta l’intervista. «Non stanno certo meglio le donne spartane!» esclamò l’uomo più potente di Atene. Il più abile politico della storia greca, il politico capace di primeggiare alle assemblee popolari, era stato messo in difficoltà da una ragazzina. «In quella città» continuò Pericle, «il loro valore è legato solo alla loro capacità di procreare figli adatti alla guerra. Se possono curare il loro corpo, se possono allenarsi e gareggiare è solo perché così pensano di dare alla loro città soldati sempre più forti». «Lei che rapporto ha con le donne?» chiese Camilla, mostrando con questa domanda di essere una giornalista davvero di talento. «Quello che ti posso dire è che cosa provo per la mia donna, Aspasia. Io la amo, la ammiro, la rispetto, le sono fedele, ascolto i suoi consigli. È una donna meravigliosa, ma la nostra storia è stata spesso criticata, perché lei non è di Atene,
110 Le frittelle di Pericle.indd 110
15/12/21 17:43
L’intervista
ma di Mileto. E questa diffidenza verso di lei mi è sempre sembrata una grande ingiustizia» ammise con onestà il grande Pericle. L’intervista era finita. Il silenzio che si era creato dopo quella ultima risposta così sincera lo testimoniava. Per fortuna arrivò qualcosa a rompere quella specie di imbarazzo: un vassoio colmo di frittelle ancora calde, ripiene di noci e miele d’acacia. «Sono le mie preferite, ragazzi. Avanti, fatemi compagnia!» e tutti e cinque, ridendo e scherzando, come fanno i veri amici, mangiarono insieme, sporcandosi golosamente le dita e le labbra, all’ombra del Partenone in costruzione. Al termine della merenda erano rimaste tre o quattro frittelle che Lorenzo si affrettò a nascondere nelle tasche della sua tunica. Nessuno ci fece caso, essendo tutti intenti a salutarsi. «Buon viaggio ragazzi!» disse Pericle «Che Zeus vi protegga!» «Siate prudenti!» aggiunse Sofocle. E i due tornarono a discutere della grandezza di Atene.
111 Le frittelle di Pericle.indd 111
15/12/21 17:43
Capitolo 13
Le frittelle di Pericle Ripartire, come sempre dopo un bel viaggio, non fu facile. Santippe, nonostante le proteste di Socrate, aveva steso sul sidecar della biancheria per farla asciugare al sole. Per questo, quando vide i ragazzi toglierla da lì per appoggiarla sull’erba, andò su tutte le furie. Rientrò di corsa in cucina per armarsi di un grosso bastone. Camilla, Adriano e Lorenzo avevano però troppa voglia di ritornare a casa per farsi spaventare da quella donna. Così, senza curarsi delle grida e degli insulti di Santippe, rischiando di tornare con qualche bernoccolo, fecero le cose velocemente, ma per bene. Non volevano certo rischiare di fare altre tappe. Adriano fu più deciso del solito nel portare su
112 Le frittelle di Pericle.indd 112
15/12/21 17:43
Le frittelle di Pericle
di giri il motore della sua moto e in un lampo lasciarono Atene. Si svegliarono davanti al vecchio casale poco dopo mezzogiorno. Incredibile! Avevano trascorso tre giorni in giro nel tempo, mentre a casa loro era passata solo qualche ora. La stanchezza che sentivano addosso era comunque quella di un lungo viaggio. Per questo, raccolti appunti e disegni, decisero di tornare a casa. Ovviamente, essendo ancora vestiti da antichi Greci, rientrarono di nascono nelle loro abitazioni, per evitare di dover giustificare un abbigliamento non certo alla moda. Dormirono per venti ore filate e poi sonnecchiarono per tutta la domenica. Il lunedì, Camilla e Lorenzo portarono il materiale in redazione e iniziarono a preparare il lungo reportage per la Gazzetta di Clio. Adriano, invece, che aveva ripreso a lavorare nel suo laboratorio, aspettava con ansia il giorno della premiazione per conoscere finalmente Kitty. Quando quel giorno arrivò, la certezza che i ragazzi avevano di vincere il premio si era andata affievolendo. Si era, infatti, sparsa la voce che le scuole rivali
113 Le frittelle di Pericle.indd 113
15/12/21 17:43
Capitolo 13
avevano fatto un eccellente lavoro, e la redazione del giornale di viale Delle Rose si presentò alla cerimonia di premiazione piuttosto rassegnata. Adriano poi era con il morale a terra, avendo
114 Le frittelle di Pericle.indd 114
15/12/21 17:43
Le frittelle di Pericle
saputo che Kitty non sarebbe stata presente alla premiazione perché si era ammalata di morbillo. Solo il volto della maestra Martina era raggiante. «La giuria» disse il sindaco nel silenzio più as-
115 Le frittelle di Pericle.indd 115
15/12/21 17:43
Capitolo 13
soluto della sala gremita della biblioteca comunale, «ha deciso di assegnare all’unanimità il primo premio alla Gazzetta di Clio! In particolare per l’originale reportage dal titolo Le frittelle di Pericle». Camilla, Lorenzo e Adriano iniziarono a ballare e a saltare per la gioia. Quando tutta la redazione, capitanata da Camilla, salì sul palco per ricevere l’assegno da mille euro, non si sa come, a Lorenzo cadde qualcosa dalla tasca del giubbino. Lui si chinò con calma per raccogliere quello che aveva perduto, poi, sorridendo, si rivolse al numeroso pubblico. «Scusate signori» disse strizzando l’occhio a Camilla e lanciando uno sguardo d’intesa ad Adriano, «mi sono cadute... le frittelle di Pericle!» E tutti scoppiarono in una fragorosa risata, compreso il professor Perfetti, per quella che sembrava essere solo una simpatica battuta.
116 Le frittelle di Pericle.indd 116
15/12/21 17:43
Glossario Acropoli : costruita sulla sommità di un’altura, era spesso difesa da alte mura. Agorà : piazza centrale della pòlis, luogo di riunione e di mercato. Apollo : figlio di Zeus, è il dio della musica, della poesia e dell’arte. Arcadi : abitanti di una regione dell’antica Grecia che si trovava nel Peloponneso. Aspasia : donna della città di Mileto che convisse con Pericle. Astragali : ossicini del tarso di piccoli animali che si usavano per giocare o per predire il futuro. Atena Parthénos : statua raffigurante Atena (dèa della sapienza) fanciulla. Realizzata da Fidia e collocata nella parte anteriore del Partenone.
117 Le frittelle di Pericle.indd 117
15/12/21 17:43
Atene : nome dell’antica pòlis greca che prese il nome dalla dea Atena. Attica : regione della Grecia di cui Atene è la città principale. Aurighi : guidatori di carri a due ruote. Bouleutèrion : edificio adibito nell’antica Grecia alle riunioni della bulè, il Consiglio cittadino dell’antica pòlis greca. Calamo : canna corta e sottile di cui gli antichi si servivano per scrivere. Cavea : nel teatro greco è il grande semicerchio di gradinate dove siedono gli spettatori. Capo Artemisio : punta settentrionale dell’isola greca di Eueba. Chitone : tunica di stoffa di vario genere, chiusa da una cucitura. Corinzi : abitanti della antica città di Corinto. Coro : nella tragedia greca il coro eseguiva passi di danza cantando o recitando versi.
118 Le frittelle di Pericle.indd 118
15/12/21 17:43
Cretesi : abitanti dell’isola di Creta. Democrazia : termine che significa governo del popolo. Dionisie : feste religiose dedicate al dio Dioniso. Dracma : moneta della Grecia antica. Ecclesìa : nome dell’assemblea popolare. Efeso : antica città dell’Asia Minore. Èfori : componenti della più importante magistratura spartana. Ellesponto : antico nome dello stretto dei Dardanelli. Era : figlia di Crono e Rea, moglie di Zeus. Eracle : Ercole o Hercules, come lo chiamavano i Romani, dotato di una forza straordinaria, viene ricordato soprattutto per le sue dodici fatiche. Eurota : fiume del Peloponneso nel sud della Grecia.
119 Le frittelle di Pericle.indd 119
15/12/21 17:43
Falange : antica formazione da combattimento. Fidia : scultore e architetto della Grecia antica Vissuto nel V secolo a.C. Filippide : dopo la vittoria dei Greci sui Persiani nella battaglia di Maratona (490 a.C.), corse ad Atene, percorrendo una distanza di 42 km. Dopo aver gridato l’annuncio della vittoria morì stremato dalla fatica. Gineceo : parte della casa riservata esclusivamente alle donne Guerre persiane : guerre combattute, dal 499 a.C. al 479 a.C., tra le pòleis greche e i Persiani. I diecimila immortali : corpo di fanteria addetto alla protezione del re persiano.
120 Le frittelle di Pericle.indd 120
15/12/21 17:43
Iloti : abitanti della Laconia e della Messenia, assegnati ai lavori agricoli. Appartenevano allo Stato ed erano schiavi pubblici. Lacedemone : antico nome della città di Sparta. Le Trachinie : tragedia di Sofocle che racconta l’ultima parte della vita terrena di Ercole. Leonida : re di Sparta ed eroico protagonista della leggendaria battaglia delle Termopili. Macedonia : antica regione della penisola balcanica. Maratona : nome della pianura greca dove, nel 490 a.C., si svolse la famosa battaglia che vide vittoriosi i Greci contro i Persiani. Meteci : nome che nelle città-stato si dava agli stranieri greci. Mileto : città situata in Turchia. Nicostrata : moglie di Sofocle.
121 Le frittelle di Pericle.indd 121
15/12/21 17:43
Olimpia : nome dell’antica città greca dove si svolgevano i giochi olimpici, ma anche luogo di culto di grande importanza. Omero : nome di un leggendario poeta al quale si attribuisce la composizione dell’Iliade e dell’Odissea. Opliti : soldati della fanteria della Grecia Antica. Oplon : scudo di bronzo degli opliti Orchestra : spazio del teatro greco dove il coro danzava e recitava versi. Pancrazio : forma violenta di lotta nella quale, tranne che cavare gli occhi, tutto era permesso. Papiro : pianta dal cui fusto si ricava un materiale molto simile alla carta. Partenone : fatto costruire da Pericle nel V secolo, è il più famoso tempio greco dedicato alla dea Atena. Sorge sull’Acropoli di Atene.
122 Le frittelle di Pericle.indd 122
15/12/21 17:43
Peloponneso : regione della Grecia meridionale, forma una penisola tra il Mar Ionio e il Mare Egeo. Péntathlon : gara sportiva che comprende: corsa, salto in lungo, tiro del giavellotto, lancio del disco e lotta. Pericle : nato nel 495 a.C. e morto nel 429 a.C., fu abile politico, imbattibile oratore e grande stratega. Fece di Atene la capitale della cultura di tutto il mondo mediterraneo. Piedi : unità di misura dell’antica Grecia corrispondente a circa 29,6 cm. Pòlis : (plurale pòleis) indica la città-stato dell’antica Grecia. Re Dario : detto il Grande, fu re di Persia dal 552 a.C. al 486 a.C.
123 Le frittelle di Pericle.indd 123
15/12/21 17:43
Re Serse : figlio di Dario, fu re di Persia e di Egitto dal 485 a.C. al 465 a.C. Retorica : l’arte di parlar bene. Ha lo scopo di convincere gli altri della giustezza delle proprie idee. Santippe : compagna di Socrate, rimasta famosa per il suo cattivo carattere. Sardi : antica città dell’Asia Minore.
Socrate : filosofo ateniese vissuto nel V sec. a.C.
Sofocle : uno dei maggiori poeti tragici dell’antica Grecia.
Sparta : principale pòlis rivale di Atene.
124 Le frittelle di Pericle.indd 124
15/12/21 17:43
Spartiàti : detti anche uguali, godevano di tutti i diritti politici. Stadio : unità di misura dell’antica Grecia corrispondente a circa 177,6 m. Taigeto : catena montuosa che domina Sparta. Termopili : località della Grecia. Il nome significa porte calde, perché nelle sue vicinanze si trovano sorgenti naturali di acqua calda. Tessaglia : regione della Grecia. Tirannia : forma di governo nella quale è un solo uomo a detenere il potere assoluto. Trecento : opliti spartani che combatterono al fianco di Leonida alle Termopili (380 a.C.). Zeus : padre di tutti gli dèi.
125 Le frittelle di Pericle.indd 125
15/12/21 17:43
PAGINE TUTTE PER ME
126 Le frittelle di Pericle.indd 126
15/12/21 17:43
PAGINE TUTTE PER ME
127 Le frittelle di Pericle.indd 127
15/12/21 17:43
PAGINE TUTTE PER ME
128 Le frittelle di Pericle.indd 128
15/12/21 17:43