Classe
Classe
LETTURE con SCRITTURA
RIFLESSIONE LINGUISTICA
STORIA, GEOGRAFIA, SCIENZE e TECNOLOGIA con Eserciziario integrato
MATEMATICA con Eserciziario integrato
EDUCAZIONE CIVICA
Direzione Scientifica Lorenzo Castelli
MINDFULNESS
STEAM 2
STEAM 3
ISBN per l’adozione 978-88-473-0680-6
RIFLESSIONE LINGUISTICA
STORIA, GEOGRAFIA, con Eserciziario integrato
MATEMATICA, SCIENZE e TECNOLOGIA con Eserciziario integrato
EDUCAZIONE CIVICA
PER FARE UN ALBERO • Letture
LETTURE con SCRITTURA
Elena Uboldi
ISBN per l’adozione 978-88-473-0679-0
MINDFULNESS
#altuofianco DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, facilitati per alunni/e con BES e DSA e tutto / il K ITnecessario per il corso. IBRO DIGITALE (scaricalo subito con il codice che trovi all’interno della coper tina): volumi sfogliabili, esercizi / Linterattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido, video animati delle storie e percorsi facilitati stampabili.
LE TTURE
Benvenute e benvenuti al
, un allegro ambiente di apprendimento interattivo, che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività Bambine e Bambini si diver tiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” diver tenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tante discipline scolastiche, nelle sale o all’aper to! Potranno così rinfor zare le abilità e verificare le competenze in tutte le materie attraverso le tante prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat , sempre in agguato!
o in nc TO lo I al TU R ) l t RA DP 78 de G .d, 19 to E , I / is ON . 3 27 vv PI c 6 ro M . 2, PR sp A rt D e si C (A .6, um ar A , n ol er IV . 4
v id o rt 3 to ns mp A ro 6 es co ca e 2 m be 0 Qu da ori 197 te Al 68 è fu / 3 Ce un -0 63 3 e ar -47 r F 88 Pe 8 97
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PREZZO MINISTERIALE
Attività di produzione scritta integrata Sezioni speciali: la comunicazione e il riassunto Mindfulness Situazioni valutabili
ISBN: 978-88-473-0680-6
ISBN 978-88-473-0680-6
9 788847
306806
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
4 6 7 8
L’INIZIO DI UN VIAGGIO Caro diario... Il primo giorno C L I L Campeggio con brivido
10 IL GERMOGLIO 12 La comunicazione • La comunicazione e i suoi codici 14 La comunicazione • Perché comunicare? 15 La comunicazione • Comunicare tra... 16 La comunicazione • Il registro 17 MINDFULNESS • Comunico le mie emozioni 18 Le mie conoscenze 20 Per fare Arte • Speciale autunno • Autunno da artista 21 Per fare Musica • Gesti in musica 22 Caro Filippo... C L I L 23 Caro Paolo... 24 La struttura della lettera 25 Per fare Festa • Speciale Festa dei Nonni • Una sorpresa per te 26 Verso la scrittura • Scrivere una lettera 27 Verso la scrittura • Una lettera dall’autunno 28 L’e-mail 29 Le mie competenze 30 Per fare Festa • Speciale Halloween • Filastrocca paurosa 31 Per fare Arte • Lanterne per scacciare la paura
32 TEMPO DI SOGNARE 34 Un bambino coraggioso
35 36 37 38 39 40
La mappa del testo narrativo Lilli Verso la scrittura • L’inizio del racconto Verso la scrittura • Lo svolgimento del racconto Verso la scrittura • La conclusione del racconto Il macina-parole C L I L
Il racconto realistico 42 43 44 46 47 48
Voglio fare il poliziotto La mappa del racconto realistico Inventiamo il titolo Un regalo stupendo C L I L Verso la scrittura • Scrivo un racconto realistico MINDFULNESS • Chi sono io? • Io cresco
Il racconto fantastico 50 51 52 54 55 56 58
Rami in affitto La mappa del racconto fantastico Una lucertola prepotente C L I L Il paese trasparente Verso la scrittura • Scrivo un racconto fantastico
Le mie competenze Per fare Arte • Speciale inverno • Effetto inverno Il riassunto • Dividere in sequenze Il riassunto • Le sequenze principali Il riassunto • Le frasi-chiave Il riassunto • Scegli la frase-chiave Il riassunto • Il discorso diretto
60 62 64 66 68 70 Le mie competenze 71 Per fare Musica • La mia voce
La favola 72 73 74 76 77 78 80 81
CLIL
La rana e il bue C L I L La mappa della favola La lepre e la tartaruga C L I L Il corvo e la volpe Verso la scrittura • Vizi e virtù nelle favole Il baobab magico Verso la scrittura • Scrivere una favola Verso la scrittura • Dal fumetto alla favola
82 Le mie competenze 84 MINDFULNESS • La magia del Natale 86 Per fare Festa • Speciale Natale • Un albero speciale... 87 Per fare Arte • ... per un augurio speciale 88
SITUAZIONE VALUTABILE
La fiaba
90 I fagioli magici 91 La mappa della fiaba 92 I due boscaioli 94 La principessa e il pesce 95 Verso la scrittura • La struttura della fiaba 96 Marianna sempre contenta 98 Verso la scrittura • Ricetta per una fiaba perfetta 99 Verso la scrittura • Una fiaba... di classe 100 Le mie competenze 102 Per fare Arte • Speciale Carnevale • Tutti in maschera! 103 MINDFULNESS • Se sei te stesso/a
La leggenda
104 Il gufo e il corvo C L I L 105 La mappa della leggenda 106 I sempreverdi 108 La leggenda del girasole 109 Verso la scrittura • Dalla leggenda al riassunto 110 Verso la scrittura • Trasformare i discorsi diretti 111 Verso la scrittura • Scrivere una leggenda
Il mito
112 113 114 116 118 120
L’origine della Terra La mappa del mito Come nacque l’arcobaleno C L I L Verso la scrittura • Un racconto mitico: Pan
Le mie competenze • Scrittori fantastici
122 LA VITA CHE AVANZA 124 Il folletto Stuporello 125 La mappa del testo descrittivo
Descrivere le persone 126 Nicole • Zia Adele 127 La signorina Spezzindue C L I L 128 Sono Francesco 129 Verso la scrittura • Aggettivi per descrivere 130 Verso la scrittura • Mi presento... 131 Verso la scrittura • Di chi si parla? 132 Un cuore troppo grande 134 Verso la scrittura • Descrivo un compagno o una compagna 135 Per fare Musica • La voce delle emozioni 136 MINDFULNESS • Io e gli altri
Descrivere gli animali 137 Ulisse 138 Un cane marziano 139 Il mio gatto C L I L 140 Verso la scrittura • Descrivere con i sensi 141 Verso la scrittura • Gli elementi della descrizione 142 Verso la scrittura • Descrivo un animale
Descrivere gli ambienti 143 La cameretta di Camillo 144 Il canto del bosco 145 Il parco 146 Verso la scrittura • Descrivo la mia stanza 147 Verso la scrittura • Descrivo un ambiente 148 Le mie competenze 150 Per fare Arte • Speciale primavera • Primavera nell’aria e… nell’arte
152 IN PRIMAVERA 154 Ricordi • Susanna 155 La mappa del testo poetico
156 157 158 159 160 161 162 163
La paura Filastrocca delle nuvole C L I L Sono i nonni Tempesta • Vento Verso la scrittura • Scrivere in rima Marzo • Quiete Il lago di pane Verso la scrittura • Come un poeta o una poetessa
164 Le mie competenze 165 Per fare Festa • Speciale Pasqua • Pasqua e tradizioni 166 Per fare Musica • Voci in coro 167 • Scrivere canzoni
168 L’ARCOBALENO 170 Vita sotterranea 171 La mappa del testo informativo Leggo e comprendo: 6, 9, 23, 25, 34, 36, 41, 45, 53, 54, 72, 75, 76, 79, 93, 94, 96, 104, 107, 108, 114, 124, 126, 132, 138, 143, 145, 154, 156, 158, 159, 161, 180, 185
Dentro il testo: 7, 9, 40, 44, 46, 54, 72, 74, 90, 92, 127, 128, 132, 137, 139, 143, 144,156, 157, 158, 159, 161, 162, 170, 173, 182, 183 Un passo in più: 53, 67, 75, 76, 79, 97, 104, 133, 138 Succede a me: 5, 6, 8, 11, 33, 123, 133, 145, 153, 154, 169, 179
Con le mie parole: 50, 92, 114, 144, 159, 165,
Per fare classe: 30, 71, 93, 106, 137, 166, 182
Rifletto sulle parole: 7, 9, 22, 40, 44, 52, 68, 74, 78, 84, 106, 108, 115, 128, 137, 139, 144, 145, 173,
CLIL: 7, 22, 40, 46, 52, 66, 72, 74, 104, 114, 127, 139, 157
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172 174 175 176
178 180 181 182 183 184 185 186 187 188 190
Le teorie sui dinosauri Verso la scrittura • Dalle informazioni al testo
Le mie competenze MINDFULNESS • La giusta distanza
IL FRUTTETO Palline nei barattoli La mappa del testo regolativo Stare bene a scuola La torta di fecola della nonna Verso la scrittura • Lavoro sul testo I consigli di Nora Verso la scrittura • Scrivere un testo regolativo
Le mie competenze Per fare Arte • Speciale • Zentangle d’estate SITUAZIONE VALUTABILE
192 MINDFULNESS • Foto di classe
PERCORSO DIDATTICO
Compito di realtà: 112, 120, 167 Collegamenti interdisciplinari: Storia: 112, 173, 174 Scienze: 106, 141, 173 Geografia: 78, 93
Per fare Arte: 20, 31, 58, 87, 102, 115, 150, 188 Per fare Musica: 21, 71, 135, 166 Per fare Festa: 25, 30, 86, 165
Verso la scrittura: 26, 27, 28, 37, 38, 39, 42, 47, 55, 77, 80, 81, 86, 95, 97, 98, 99, 109, 110, 111, 116, 129, 130, 131, 134, 140, 141, 142, 146, 147, 160, 163, 165, 174, 184, 186
Verso la scrittura • Il riassunto: 60, 62, 64, 66, 68 La comunicazione: 12, 14, 15, 16
Mindfulness: 4, 10, 17, 32, 48, 49, 84, 103, 122, 136, 152, 168, 176, 178, 192
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L’INIZIO DI UN VIAGGIO Siete allegri e chiassosi, bambini, siete anche voi tanti piccoli semini? Piccoli germogli di grande speranza, inizio di un viaggio, del domani che avanza. Promessa di un fiore che avrà un suo colore, progetto di un frutto, di quale sapore? Disegno di un bimbo che ancora non sa alla fine del viaggio quale albero sarà.
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Succede a me Inizia un nuovo anno scolastico, un nuovo viaggio da vivere insieme, ricco di scoperte, ma anche di impegno. All’inizio di un cammino è bello pensare a ciò che ci aspetta. Tu che cosa ti aspetti da questo nuovo anno scolastico? Racconta. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................
Immagina di essere un piccolo seme. Quale albero potresti diventare da grande? Disegnalo.
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PER COMINCIARE
CARO DIARIO... Caro diario, domani ricomincia la scuola. Se qualcuno mi chiede se sono contenta rispondo: “Brr... no!” Ma in realtà sono contenta un pochino. Non tanto per lo studio, quanto per i compagni. Mi siederò vicino ad Alexander. L’anno scorso non mi piaceva molto, ma quest’estate siamo diventati amici. Michi si siederà davanti a noi e Ali dietro. Lo abbiamo deciso ieri ai giardini. Spero che domani ci sia il sole così potrò mettere il mio vestito nuovo di seta. È bianco e la gonna è tutta ricamata con mazzolini di fiori rosa. La gonna è ampia e se faccio una giravolta si alza e vola come una nuvola bianca. Il papà mi ha detto: – Con quel vestito sei la bambina più bella del mondo. Adesso vado a vedere la tele. C’è il telegiornale. Alla fine dicono sempre le previsioni del tempo. C. Nöstlinger, Diario segreto di Susi, Piemme
LEGGO
e comprendo
Per quale motivo la protagonista è contenta di tornare a scuola? La protagonista ………………………………………………………...........................………………..…………………………………............ ………………………………………………………………………………………………………………………………………......……………............…
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Perché spera che ci sia il sole? Spera ………………………………………………………..................................................………………..…………………......……...……............ ………………………………………………………………………………………………………………………………………......……………................
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Succede a me Tu sei felice che la scuola ricominci? Come ti senti all’idea di affrontare un nuovo anno scolastico? Parlane in classe. 6 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 6
Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:37
Primi giorni
IL PRIMO GIORNO Primo giorno di scuola. Nervosa. Un po’. Non c’era da stupirsi, dopotutto ero appena arrivata in un posto nuovo. La mamma mi ha accompagnato per darmi una mano ad ambientarmi. Siamo entrate nella mia classe. Il maestro ci ha sorriso. Avevo le farfalle nella pancia, come sulle giostre. – Buongiorno. Sono Mr. Terupt – ha detto il maestro e ci è venuto incontro. – Buongiorno – ha detto la mamma. – Io sono Jule Writeman e questa è Jessica. È un po’ preoccupata perché è nuova. Avevo la lingua così gonfia che non riuscivo a parlare. Mi sono limitata a restituire il sorriso a Mr. Terupt. – Beh, è il primo giorno anche per me; quindi cercheremo di cavarcela insieme – ha detto. Ha sorriso ancora di più. Non potevo crederci. Anche il mio maestro era nuovo. Non so perché, ma le farfalle mi sono sparite dalla pancia e la lingua è tornata normale. Sarebbe andato tutto bene.
CLIL
classroom ➜ aula
R. Buyea, Il maestro nuovo, Rizzoli
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Che cosa significa l’espressione avere le farfalle nella pancia? Avere mal di stomaco. Provare una forte emozione. Aver ingoiato per sbaglio una farfalla. Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 7
DENTRO
il testo
Sottolinea nel testo la parte in cui l’autore spiega perché Jessica era agitata il primo giorno di scuola. 7 20/01/22 10:37
PER COMINCIARE
CAMPEGGIO CON BRIVIDO Era una calda sera di fine estate. Ben e il suo amico Josh avevano deciso di dormire in una tenda in giardino. Era la prima volta che i ragazzi facevano l’esperienza del campeggio ed erano molto eccitati. La mamma di Ben li aiutò a portare le loro cose nella tenda: sacchi a pelo, cuscini, pigiami e pantofole. Ben si portò un libro di enigmistica, la sua macchinina da corsa e un barattolo di caramelle. Josh prese un robot e della cioccolata. – Avrete bisogno di una torcia – disse il padre di Ben. – Possiamo avere un po’ di aranciata? – chiese Ben. – E le patatine? – aggiunse Josh. Quando ebbero portato ogni cosa nella tenda, la mamma di Ben disse: – Non c’è quasi più spazio per voi, bambini. – Lasceremo la porta aperta, non si sa mai... – disse il papà di Ben. Poi chiusero la cerniera e tornarono in casa. Di colpo fu buio. I bambini si rannicchiarono nei loro sacchi a pelo. Mangiarono le patatine e le caramelle, poi bevvero la loro aranciata. I due campeggiatori ridacchiavano e bisbigliavano, quando a un tratto Ben udì un rumore... SNAFF, SNAFFOL, SNAP!
Succede a me Anche tu, durante l’estate, hai vissuto un’esperienza emozionante? Racconta. 8 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 8
Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:37
Primi giorni – Che cos’è? – chiese Josh, schizzando a sedere. Ben e Josh ascoltavano in silenzio. La luna brillava attraverso i rami degli alberi, riflettendo sulla tenda ombre di ramoscelli che parevano dita ossute, protese per entrare. Poi un gufo volò basso urlando: – UIIIP! UIIIP! Lentamente i due bambini aprirono la tenda e guardarono fuori. La casa di Ben sembrava lontana da raggiungere, ma c’erano le luci accese e la porta aperta. Ben e Josh strisciarono fuori della tenda e corsero attraverso il giardino buio e spaventoso, fino a casa. G. Adams, S. Young, Un anno pieno di storie, Mondadori
LEGGO
e comprendo
Rispondi a voce.
• • • •
In quale stagione è ambientato il racconto? In quale momento della giornata? Quale esperienza stanno per vivere Ben e Josh? Come si sentono?
DENTRO
il testo
Sottolinea nel testo tutto quello che Ben e Josh portano nella tenda.
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Collega ogni parola al suo contrario. caldo
scendere
rumoroso
velocemente
fine
freddo
basso
spento
salire
chiuso
acceso
silenzioso
aperto
inizio
lentamente
alto
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IL GERMOGLIO Dalla terra morbida questa mattina mette fuori timido la sua testolina un tenero germoglio verde brillante che si muove al soffio dell’aria frizzante. Si spinge più in alto, si affaccia alla vita con grande coraggio e un po’ di fatica. Cresce in silenzio, ogni giorno un pochino... pensare che ieri era solo un semino! Adesso è più forte e sa cosa fare, continua a impegnarsi, a volere e a lottare per trasformarsi in un fiore, una pianta dai colori vivaci e dal profumo che incanta.
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Succede a me Stai crescendo e ti accorgi che diventare grande non sempre è facile. Ciascuno di noi però può contare sulle proprie risorse, cioè su ciò che possiamo utilizzare per superare le difficoltà di ogni giorno. Scrivi quali sono le tue. ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................
Q uanta fatica deve fare il piccolo germoglio per crescere! Anche noi ogni giorno dobbiamo affrontare qualche difficoltà per diventare grandi: l’impegno a scuola, le regole da rispettare, la fatica di fare la cosa giusta… Parlatene in classe. 11 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 11
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LA COMUNICAZIONE E I SUOI CODICI Comunicare significa trasmettere un messaggio: un’idea, un ordine, una richiesta, un’informazione, un’emozione, un pensiero. È possibile comunicare in molti modi, attraverso codici diversi.
Leggi, osserva e completa.
Si comunica... con le parole e i suoni.
con le parole attraverso la scrittura.
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con le immagini.
con i gesti.
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Silenzio!
In tutte queste immagini la maestra vuole chiedere ai suoi alunni di fare silenzio. Nelle prime due lo fa utilizzando prima la scrittura e poi i gesti. Nell’ultima utilizza il linguaggio. La maestra ha detto di fare silenzio!
Quando per comunicare scegliamo il linguaggio, utilizziamo un codice verbale.
Quando per comunicare scegliamo un’immagine, un suono o un gesto, utilizziamo un codice non verbale.
Che cosa ci comunicano queste situazioni e che tipo di codice utilizzano? Osserva e completa. Segui l’esempio. Situazione
Codice
Messaggio
Bambino/a che trema.
Non verbale.
Ha freddo.
Segnale di stop.
…......................................................
…......................................................
Fumo nel bosco.
…......................................................
…......................................................
La mamma mi chiama.
…......................................................
…......................................................
Mi tuffo in piscina e il bagnino fischia.
…......................................................
…......................................................
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PERCHÉ COMUNICARE? Comunicare è uno dei bisogni più importanti dell’uomo. Comunichiamo per chiedere qualcosa, per trasmettere i nostri bisogni, i nostri pensieri o le nostre emozioni. La comunicazione infatti ha sempre uno scopo.
Osserva le immagini: rappresentano situazioni in cui avviene una comunicazione. Collega ognuna con il suo scopo. Esprimere un desiderio
Esprimere un sentimento
Indicare un pericolo
Vorrei avere un gatto!
Secondo me Anna è simpatica...
Esprimere la propria opinione
Dare un’informazione
Dare un comando
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COMUNICARE TRA... Ciao, sono Leo.
Perché avvenga la comunicazione occorre che qualcuno trasmetta un messaggio (si chiama emittente) e qualcuno lo riceva (si chiama ricevente).
Leggi e indica con E l’emittente e con R il ricevente.
• • • •
La maestra
…...
chiede a Lucia
…...
di portarle il quaderno.
Giulia
…...
distribuisce ai suoi amici
La zia
…...
invia un messaggio alla sua vicina
Luca
…...
…...
gli inviti per il suo compleanno. …...
riceve una lettera da suo cugino Adam
per ricordarle un appuntamento. …...
che vive a Londra.
Perché la comunicazione avvenga occorre anche un canale, cioè un mezzo (telefono, televisione, Internet...) che consente al messaggio di passare dall’emittente al ricevente.
Osserva le immagini e scrivi nei cartellini, al posto corretto, le parole emittente, ricevente e canale. ……………...………………
……………...………………
Domani piove.
……………...………………
……………...………………
……………...………………
……………...………………
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Buongiorno! Potrei avere un bicchiere d’acqua, per cortesia?
IL REGISTRO
Il bambino non è in confidenza con il barista e utilizza un registro formale per fare una richiesta.
Mi dai un bicchiere d’acqua, per favore?
Il bambino è in confidenza con la mamma e utilizza un registro informale per fare la stessa richiesta.
Leggi le lettere e rispondi.
1
• •
Gentile signora Rossi, la informiamo che domani è attesa presso il nostro studio per un controllo ortopedico alle ore 17:00. Cordiali saluti. Il dottor Rossi
2
Cara Amanda, ti ricordo che domani ti aspetto per un caffè e per fare quattro chiacchiere alle 17:00 a casa mia. Un bacione. Lucia
In quale delle due lettere si usa un registro formale? Nella lettera …………………… . In quale si utilizza un registro informale? Nella lettera …………………… . Immagina queste situazioni. Come si esprimerebbe la mamma? Completa.
La mamma deve comunicare che Sofia è malata.
Alla nonna Al pediatra
……………………………………………………….........…………………….........…………………….........……….......... ……………………………………………………….........…………………….........…………………….........……….......... ……………………………………………………….........…………………….........…………………….........……….......... ……………………………………………………….........…………………….........…………………….........………..........
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COMUNICO LE MIE EMOZIONI Un sentimento zitto sta lì. Certo che esiste. Puoi esser contento oppure molto triste, ma se non lo sai dire a chi ti vive accanto quel sentimento vive per te soltanto. Perciò non fare il duro, racconta quel che senti. Ci sono le parole per tutti i sentimenti. J. Carioli, S. Possentini, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac
È molto importante saper comunicare con gli altri, esprimere i nostri pensieri, ma anche le nostre emozioni. Possiamo farlo sia con le parole sia con i gesti e le espressioni del viso.
Ti è mai capitato di non riuscire a dire quello che provi? Cerca e scrivi le parole per esprimere questi sentimenti. ………...……… …………..……
Esprimere il nostro affetto.
………...………
………...……… …………..……
…………..……
Esprimere la nostra tristezza.
Esprimere la nostra paura.
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1 Comunicare significa: parlare.
trasmettere un messaggio.
dare un comando.
2 Collega ogni parola alla definizione corretta. EMITTENTE
Chi riceve il messaggio.
RICEVENTE
Il motivo per cui si comunica.
MESSAGGIO
L’idea, il pensiero, la richiesta che si vuole trasmettere.
SCOPO
Il mezzo che si usa per comunicare.
CANALE REGISTRO
Chi trasmette il messaggio. Il tipo di parole scelte per trasmettere il messaggio.
3 Quale codice viene utilizzato per comunicare in queste diverse situazioni? Segna con una ✘.
18
Immagini.
Immagini.
Immagini.
Gesti.
Gesti.
Gesti.
Linguaggio verbale.
Linguaggio verbale.
Linguaggio verbale.
Linguaggio scritto.
Linguaggio scritto.
Linguaggio scritto.
4 Osserva e indica qual è lo scopo della comunicazione in ciascuna situazione. Vorrei un appuntamento con il veterinario.
È ora di andare a dormire!
Aiuto!
Comunicare un’emozione.
Dire la propria opinione.
Dare un comando.
Dare una informazione.
Chiedere aiuto.
Fare una richiesta.
Fare una richiesta.
Rassicurare qualcuno.
Esprimere affetto.
5 Che tipo di codice viene utilizzato? Verbale (V) o non verbale (NV)? Completa.
• Teo regala un disegno alla mamma per dirle che le vuole bene. • La maestra chiama Davide per correggere il suo quaderno. • Ada, con un fischio, richiama il suo cane. • La parrucchiera chiede alla nonna che tipo di taglio desidera. • Il tappezziere mostra un catalogo alla mamma per scegliere il divano.
....... ....... ....... ....... .......
6 Per ogni messaggio indica un possibile emittente e un possibile ricevente. Messaggio
Emittente
Ricevente
Ciao nonno, mi sei mancato!
…...............................................
…...............................................
Vorrei tre panini e otto pizzette. Grazie!
…...............................................
…...............................................
Perché continui a miagolare?
…...............................................
…...............................................
Per domani svolgete l’esercizio otto di pagina tre.
…...............................................
…...............................................
Approfondimento in Guida Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 19
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PER FARE
A
Speciale autunno
AUTUNNO DA ARTISTA Nelle prime giornate d’autunno, è bello raccogliere ciò che la natura ci offre per fare arte. Con le foglie cadute, dai caldi colori autunnali, è possibile realizzare un mandala. I mandala sono disegni concentrici, che trasmettono serenità a chi li realizza. Che cosa serve • • • •
Foglie secche di vari colori Cartoncini colorati Pennarelli indelebili o colori acrilici Colla vinilica
1 Raccogliete molte foglie cadute dagli alberi di diverse forme, dimensioni e colori. Fatele asciugare bene.
2 A scuola, mettete tutte le foglie che
avete raccolto su un banco, in modo che ognuno possa scegliere quelle che preferisce.
3 Prendete dei cartoncini colorati
e disponete le foglie in modo da formare un disegno geometrico. Potete anche decorare le foglie utilizzando pennarelli indelebili o colori acrilici.
4 Disegnate il contorno del vostro lavoro con un pennarello bianco o colorato. Quindi incollate le foglie sul cartoncino con la colla vinilica.
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PER FARE
SI C GESTI IN MUSICA
Il direttore o la direttrice d’orchestra è colui/colei che attraverso i movimenti delle mani dirige un gruppo di musicisti e musiciste e dà le indicazioni per suonare al meglio un brano musicale. Utilizza quindi un linguaggio gestuale.
Posizione di attesa: si preparano gli strumenti.
Posizione di accompagnamento: si suona.
Posizione di chiusura: tutti fermi.
Perché non creare un’orchestra in classe? Ecco come fare.
•
Dividetevi in gruppi. Ogni gruppo avrà uno strumento diverso (triangolo, tamburello…) o un oggetto che produrrà un suono differente da quello degli altri due gruppi (battito di mani, picchiettio della matita sul banco…).
• A turno, una bambina o un bambino farà il direttore/la
direttrice d’orchestra e si posizionerà ben visibile di fronte alla classe. Utilizzando i gesti che vedi nei disegni sopra, darà indicazioni ai compagni e alle compagne suonatori. È possibile suonare tutti insieme oppure il direttore/la direttrice indicherà quale gruppo in quel momento dovrà suonare e quale dovrà restare in attesa. Potrete anche inventare altri gesti, per esempio per indicare il ritmo, veloce o lento, al quale suonare.
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PER COMUNICARE
CARO FILIPPO... Paolo e Filippo vivono in due città distanti tra loro, CLIL ma durante le vacanze al mare sono diventati molto amici. Hanno trascorso un intero mese sempre insieme: la spiaggia, i bagni in mare, le partite di pallavolo nel campetto in pineta. Al termine delle vacanze, prima di salutarsi e darsi appuntamento all’anno successivo, hanno deciso di riempire un po’ la distanza che li separa scrivendosi delle lettere. In questo modo potranno mantenere la comunicazione fino a quando finalmente si riabbracceranno di nuovo. Oggi Paolo ha scritto la sua prima lettera all’amico lontano.
R if le t t o s u ll e
month ➜ mese
p a r o le
In che modo i due bambini decidono di mantenere la comunicazione? Telefonandosi.
Scrivendosi delle lettere.
Incontrandosi.
La lettera è un canale di comunicazione. Caro Filippo, eccomi qui, come promesso ti scrivo io per primo. Sono ormai tre settimane che siamo ritornati a casa e la scuola è già iniziata da qualche giorno. Ripenso spesso ai momenti divertenti che abbiamo trascorso insieme, ricordi? Mi torna in mente quel pomeriggio in cui abbiamo fatto quella super-gara di tuffi dallo scoglio grande… tu sei il migliore! Come stai? Hai ricominciato anche tu la scuola? Io ho una nuova insegnante, si chiama Alba e sembra simpatica anche se è un po’ severa. Speriamo bene! Il tuo amico Paolo
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La lettera
CARO PAOLO... Caro Paolo, che bello ricevere la tua lettera! È la prima volta in assoluto che ricevo una lettera e quando papà mi ha detto che c’era una busta per me non potevo credere alle mie orecchie! Io sto benone, ho ricominciato la scuola e devo dire che quest’anno sono partito proprio alla grande! Mi sono messo d’impegno e anche il mio maestro l’ha notato. Spero di continuare così. Nel frattempo ho anche iniziato gli allenamenti di basket, quest’anno sarò il capitano della squadra. Domani è il compleanno di Gianni, un mio compagno, e ha organizzato una grande festa: pensa che ci sarà perfino un carretto dei pop-corn. Non vedo l’ora! Dai, rispondimi prestissimo! Il tuo amico Filippo
LEGGO
e comprendo
Chi è l’emittente del messaggio? L’emittente è ……………...........…………......….............………......…… . Chi è invece il ricevente? Il ricevente è ……………...........…………......….……….........................................…… . Che tipo di codice viene utilizzato? Il codice è ……………...........…………..................….………......…… . I due bambini sono amici e usano tra loro un tono confidenziale, perciò le due lettere sono scritte utilizzando un registro informale. Con quali persone puoi utilizzare questo registro? La mamma o il papà.
Un signore o una signora appena conosciuto/a.
Un compagno o una compagna.
Il tuo dottore o la tua dottoressa.
Volume SEMPLICEmente
23
PER COMUNICARE
LA STRUTTURA DELLA LETTERA La lettera è una comunicazione scritta che avviene tra mittente (colui che la scrive) e destinatario (colui che la riceve).
La lettera può essere Personale • Il mittente e il destinatario sono due persone che si conoscono bene e hanno un rapporto confidenziale. • Il linguaggio è informale. • Si usa il “tu”.
Il nome del destinatario.
Il testo o corpo della lettera, formato da: • introduzione; • svolgimento; • conclusione.
Alla fine i saluti e la firma.
Formale • Il mittente e il destinatario non hanno un rapporto confidenziale. • Il linguaggio è formale. • Si usa il “lei”.
Il luogo dal quale si scrive e la data.
Rovellasca, 6 ottobre 2023 Cara maestra Alessandra, ti scrivo ora che mi sento un po’ meglio. Il medico ha detto che se continuo a migliorare forse la prossima settimana potrò rientrare a scuola. Mi ha fatto molto piacere ricevere i disegni e le lettere dei miei compagni; mentre ero in ospedale mi hanno aiutata a far passare il tempo in modo piacevole. Ho cominciato a leggere il libro che mi avete regalato. Non vedo l’ora di tornare a scuola per riabbracciare tutti. Un bacio grandissimo! Gloria
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PER FARE
ES A
Speciale Festa dei Nonni
UNA SORPRESA PER TE Offida, 1 ottobre 2023
Cari nonni, domani si festeggerà la Festa dei Nonni. Io e Isa abbiamo pensato di scrivervi una lettera per farvi una sorpresa. Domenica verremo a trovarvi e porteremo una super torta per festeggiare tutti insieme. Poi ci piacerebbe ascoltare una di quelle storie di quando eravate ragazzi, quelle che ci raccontate sempre anche se la mamma dice che sono un po’ noiose. Lei lo dice perché le ha ascoltate mille volte, invece a noi piacciono tantissimo. È bello passare le giornate con voi, la vostra casa è sempre un posto un po’ magico, forse sarà per via di tutte quelle foto che sono appese alle pareti, oppure della musica un po’ antica che ci fate ascoltare. Vi vogliamo un bene grandissimo. I vostri nipotini Federico e Isabella
LEGGO
e comprendo
Chi sono i mittenti della lettera? I mittenti sono ……………………………………………………….......… . Chi sono i destinatari? I destinatari sono ………………………………….....……............................................… . Quando è stata scritta la lettera? La lettera ……………………………………………………….....................… ……………………………………………………...............................................................……………………...…………..……………………………
.
Per quale motivo i bambini scrivono la lettera? I bambini …………………………………………… ………………………………………………………...............................................................……………………...…………..…………………………… ……………………………………………………...............................................................……………………...…………..……………………………
.
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SCRIVERE UNA LETTERA Immagina che i tuoi nonni vivano lontani e prova
a scrivere loro una lettera per salutarli e raccontare qualcosa di te. Completa il testo tenendo conto di tutti gli elementi che formano la struttura della lettera. Scrivi luogo e data
……………..……………......…………………………........…………......……
Cari nonni
…………………….....……………..……………......………………………….…….…….………........…….……......……
vi scrivo questa lettera perché
,
…………………….....……………..……………......………………………..…........……
…………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…
In questo periodo in cui non ci siamo visti io
.
…………………….....……………..……………......…………..
…………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…
Ho delle giornate davvero ricche di impegni e tante attività da fare. Mi piace
.
………..
…………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…
Voi come state? Quando ci rivedremo? Mi piacerebbe sapere
.
…………………….....…..….......
…………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........……........……........……........…………......… …………………….....……………..……………......…………………………
Scrivi i saluti
…………………….....……………..……………......…………………………
La tua firma
.
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UNA LETTERA DALL’AUTUNNO Immaginate che l’autunno decida di scriverci una lettera. Quale sarà il motivo? Che cosa vorrà comunicarci? Leggiamola insieme e proviamo a rispondere brevemente. Pianeta Terra, 15 Ottobre 2023
Carissimi bambini, sono l’Autunno. Avete capito bene, proprio io! Sono la stagione preferita dei cercatori di funghi, dei mangiatori di castagne e degli amanti del fuocherello acceso nel camino. Con me porto i primi freddi, le giornate più corte e anche la voglia di piatti caldi e fumanti sulla tavola. Vi scrivo perché vorrei chiedervi un grande favore. Da qualche anno gli animali del bosco e i miei amici alberi si lamentano perché spesso le persone che vanno in cerca di castagne o di funghi abbandonano i loro rifiuti lungo i sentieri nel bosco. Questa è davvero una cosa pericolosa per la salute della nostra Terra e non dovrebbe mai accadere! Vi chiedo quindi di aiutarmi e di ricordare sempre a tutti che la natura è un bene prezioso che va difeso. Vi ringrazio molto, so che mi aiuterete. Il vostro amico Autunno
…………………….............................................……………..……………......…………………………........…………......……
Carissimo Autunno,
…………………….....………..……………......………………………….…….…….………........…...….……......
…………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......……
Ti è sembrata difficile questa attività?
Sì
Pensi di aver imparato a scrivere una lettera?
No Sì
No
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PER COMUNICARE
L’E-MAIL L’e-mail è la versione digitale della lettera. Il vantaggio è che è molto più veloce della lettera e una volta inviata arriva a destinazione entro qualche minuto. Il nome è l’abbreviazione di electronic mail, cioè “posta elettronica”: si tratta infatti di una lettera inviata via Internet. Gli indirizzi e-mail contengono sempre un simbolo che viene chiamato “chiocciola” perché ricorda la forma di questo animale. La chiocciola significa “at”, cioè “presso” in inglese. La chiocciola significa “at”, cioè presso Nome (vero o inventato)
ciuffoletta@alice.it
Il dominio, cioè la società che gestisce la casella e-mail Indica il Paese: it = Italia
Ora immagina di chiedere ai tuoi genitori di usare la loro posta elettronica e di scrivere una e-mail a un’amica o un amico per invitarlo a casa tua a giocare. ..................................................................................................
Indirizzo e-mail del mittente
......................................................................................................
Indirizzo e-mail del destinatario
Da: A:
Oggetto:
....................................................................................
Argomento della mail
............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................
Messaggio
............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................
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1 Leggi e collega ogni parte della lettera al cartellino corrispondente. Roma, 18 aprile 2022 Cara Marta,
firma del mittente
come stai? Spero che stiate tutti bene! La prossima settimana verrò dalle tue parti per accompagnare mia sorella all’Acquario di Genova e pensavo di passare a trovare te e zia Amelia. Potremmo andare a mangiare la focaccia in quella pizzeria in cui siamo andate l’anno scorso e trascorrere un bel pomeriggio insieme! Che ne dici? Non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti!
corpo o testo della lettera luogo e data nome del destinatario
Un bacio Elisa
saluti
2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Marta è: il mittente. • Elisa è: il mittente. • La lettera è stata scritta a: • Chi scrive lo fa per:
il destinatario. il destinatario. Roma.
informare del proprio arrivo.
• Il registro della lettera è: Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 29
Genova. dare informazioni sulla città.
formale.
Approfondimento in Guida
informale.
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PER FARE
ES A
Speciale Halloween
FILASTROCCA PAUROSA Scuri vampiri, occhi feroci, maghi barbuti, orride voci. Streghe nasone rimestan pozioni, mostri tremendi a tutti i portoni. Candele tremanti in zucche svuotate, orchi, fantasmi e bacchette fatate. Maschere brutte eppur divertenti per spaventare amici e parenti e fare scherzi in gran quantità a chi dolcetti in casa non ha! Formula magica contro i brutti sogni: brutto sognaccio pauroso e tremendo, te ne approfitti che stavo dormendo, ma ora son sveglio e ho aperto gli occhi: vediamo se adesso mi tocchi! B. Tognolini
Il 31 ottobre si festeggia Halloween. Questa festa è diffusa soprattutto negli Stati Uniti d’America e in Inghilterra, ma da tempo è diventata una tradizione anche italiana.
Per fare classe Dividetevi in gruppi e provate a inventare insieme una formula magica contro i brutti sogni. Poi ogni gruppo legge la sua formula magica al resto della classe. 30 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 30
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PER FARE
A
LANTERNE PER SCACCIARE LA PAURA Perché non realizzare, con l’aiuto dell’insegnante, una lanterna-zucca per illuminare la notte più paurosa dell’anno? Bastano pochi elementi e semplici passaggi!
1 Colorate l’interno del vasetto con la tempera arancione.
3 Fate girare il filo di ferro intorno all’imboccatura del vasetto e modellatelo in modo da creare una maniglia.
Che cosa serve • • • • •
Un vasetto di vetro ben pulito. Colori a tempera Pennarello indelebile nero Nastrini arancioni e neri Filo di ferro
2 All’esterno del vasetto, disegnate bocca e occhi con il pennarello nero.
4 Avvolgete ora i nastrini intorno all’imboccatura, sopra il filo di ferro, legateli e lasciateli pendere sui lati. 31
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TEMPO DI SOGNARE È arrivato dicembre che ci porta l’inverno. Il germoglio cresciuto si ritrova all’esterno, però ora è più forte e non teme il gelo, è un arbusto legnoso che si allunga su in cielo. I fringuelli lo sanno e ci vanno ad abitare, costruiscono un nido dove poter svernare; lo sa anche il vento, che lo muove appena e lo fa ondeggiare come un’altalena. Affrontare l’inverno non sarà divertente ma l’arbusto ha un sogno che tiene presente: ha un progetto futuro, una voglia sincera di vincere il freddo e fiorire a primavera.
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Succede a me I sogni sono il carburante che ci aiuta a crescere: un sogno infatti è una promessa per il futuro. Qual è il tuo grande sogno? Disegnalo nella nuvoletta.
Come potresti realizzare il tuo sogno? Chi potrebbe aiutarti?
Ascolta anche i sogni delle compagne e dei compagni e scopri se sono diversi dai tuoi. 33 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 33
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UN BAMBINO CORAGGIOSO Un testo narrativo ha lo scopo di appassionare ed emozionare il lettore attraverso una storia.
Oggi, sul lago, si sta preparando una tempesta, ma Scott, in piedi sulla sua barca, non ha paura di nulla. Improvvisamente due onde enormi si sollevano e la barca si rovescia. Il bambino viene inghiottito dai flutti. In quel momento il drago Ernesto Loch sta uscendo sulla superficie dell’acqua e vede il bambino annaspare. Lo raccoglie prontamente e lo porta nella sua caverna. Il giorno dopo Scott si sveglia accoccolato vicino alla bestia. – La gente che vive Sopra l’Acqua racconta che sei un brutto mostro! – dice Scott. Ernesto Loch sorride e risponde: – Per gli abitanti di Sotto l’Acqua sei tu un piccolo mostro! AA.VV., Ernesto Loch è davvero un mostro?, Editrice Piccoli
LEGGO
e comprendo
I personaggi di questo racconto sono fantastici o realistici?
• •
Il piccolo Scott è: realistico.
fantastico.
Il drago Ernesto Loch è: realistico.
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fantastico. Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:37
IL TESTO NARRATIVO Ci sono diversi generi di testo narrativo. Quest’anno incontrerai: il racconto realistico
il racconto fantastico la favola, la fiaba, la leggenda, il mito
Che cos’è Un testo che narra una storia, realistica o fantastica.
La struttura • Inizio: si presenta la situazione da cui ha inizio il racconto. • Svolgimento: si raccontano i fatti accaduti. • Conclusione: si chiude il racconto spiegando com’è finita la storia.
I personaggi I personaggi possono essere realistici o fantastici.
• Protagonista: il personaggio più importante. • Personaggi secondari: gli altri personaggi.
Il tempo I fatti possono avvenire in un tempo presente, passato, futuro oppure in un tempo indefinito.
I luoghi I luoghi in cui si svolgono i fatti possono essere
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reali. immaginari.
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IL TESTO NARRATIVO
LILLI In questo testo l’autore narra un’esperienza accaduta realmente. Si tratta di un racconto realistico. Io e la mia famiglia, una sera che ritornavamo a casa in macchina, abbiamo visto in mezzo alla strada un porcospino. Ho raccolto il porcospino avvolgendolo in uno straccio e lo abbiamo portato a casa. Lo abbiamo chiamato Lilli. Lilli passò la notte in una conigliera vuota e la mattina dopo era pronto a fare colazione con una scatoletta di cibo per cani. Lo abbiamo mantenuto per parecchi giorni sperando che, se si fosse abituato, avrebbe continuato a rimanere con noi, quando lo avremmo lasciato libero in giardino. I porcospini sono molto utili in giardino perché mangiano le lumache e le chiocciole. Un giorno lo abbiamo messo sul prato e siamo stati a osservarlo andarsene in tutta fretta. Il nostro giardino è recintato da un muro, ma quello che non sapevamo è che i porcospini sono capaci di scalare i muri. D. King-Smith, Gli animali della mia vita: trentuno storie vere, Mondadori
LEGGO
e comprendo
Rispondi alle domande sul quaderno.
• Di quale animale si parla nel racconto? • Dove è stato trovato il porcospino? • Perché i porcospini sono utili? • Che cosa è accaduto quando Lilli è stato messo sul prato? 36 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 36
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L’INIZIO DEL RACCONTO In questo testo manca l’inizio, la parte introduttiva in cui vengono presentati i personaggi. Scrivila tu. Inizio …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......……
Svolgimento
Un giorno, durante una passeggiata, Batticuore inciampa in una radice e comincia a mostrare dolore a una zampa. Pietro è molto preoccupato per il suo cavallo e teme che possa essersi ferito gravemente.
Conclusione
Dopo un’attenta visita, il veterinario medica la ferita di Batticuore e rassicura Pietro: il cavallo starà benissimo dopo qualche giorno di riposo e molte coccole.
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LO SVOLGIMENTO DEL RACCONTO In questo testo manca lo svolgimento, in cui si raccontano i fatti accaduti. Scrivilo tu aiutandoti con le domande-guida. Inizio
Patty e Clara sono due sorelle. Oggi hanno deciso di andare al negozio di abbigliamento che si trova in fondo alla strada. Vogliono fare un regalo speciale alla mamma per il suo compleanno, ma sono ancora molto indecise su che cosa acquistare.
Svolgimento
Che cosa notano appena entrate? …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......……
Che cosa mostra loro la commessa? …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........…………......……
Conclusione
Alla fine le due bambine decidono di seguire il consiglio della commessa e acquistano il maglione: sono certe che piacerà moltissimo alla loro mamma!
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LA CONCLUSIONE DEL RACCONTO In questo testo manca la conclusione, in cui si racconta come va a finire la storia. Scrivila tu. Nel giardino di Villa Margherita c’è un piccolo laghetto che in primavera è ricoperto di splendide ninfee. Su una di queste vive una grossa ranocchia che trascorre le sue giornate al sole gracidando rumorosamente. Poco distante abita un’oca che da qualche tempo non riesce più a schiacciare il suo sonnellino pomeridiano proprio a causa di quel baccano. L’oca ha già provato a chiedere in modo gentile alla rana di andare a gracidare un po’ più distante da lei, ma quella per tutta risposta ha cominciato a gracidare più forte di prima. La povera oca, stanca della situazione, prende quindi una decisione per risolvere la cosa. Conclusione
Un giorno …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........ …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......…… …………………….....……………..……………......…………………………........……........................……........……........……........…………......……
Hai incontrato difficoltà a scrivere il finale della storia?
Sì
No
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IL TESTO NARRATIVO
IL MACINA-PAROLE C’era una volta un ragazzo che aveva la testa come un colabrodo. Questo era per lui, come presto vedrete, un grosso problema. A scuola con grande fatica si ficcava tutto in testa, ma sulla via di casa, a ogni passo che faceva, il contenuto del cassetto del suo cervello finiva sottosopra. Qualche volta perfino sillabe e numeri cadevano fuori dalla sua memoria colabrodo. E il giorno dopo, quando veniva interrogato, diceva cose stranissime. I compagni aspettavano ansiosamente il momento in cui avrebbe detto qualcosa di stupido e poi scoppiavano a ridere. E più ridevano e più lui si arrabbiava per la sua memoria colabrodo. Un giorno il professore disse: – Domani sarà un giorno importante: il Primo Ministro ci farà l’onore della sua visita. Ogni bambino dovrà saper recitare una poesia a memoria. Il ragazzo scelse un indovinello facile per la sua età. A casa se lo impresse bene in mente e il giorno dopo andò a scuola a piccoli passi.
p a r o le R if le t t o s u ll e Avere la testa come un colabrodo significa avere poca memoria. Il colabrodo infatti è un oggetto di cucina pieno di buchi che serve per filtrare il brodo. 40 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 40
DENTRO
CLIL
boy ➜ ragazzo
il testo
Colora le barre accanto al testo seguendo le indicazioni: inizio svolgimento conclusione Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:37
Il testo narrativo Nonostante questo inciampò con la punta di un piede contro un sasso. Con la scossa le sillabe dell’indovinello si rimescolarono tutte. Due ore più tardi il ragazzo recitò l’indovinello al Primo Ministro. I bambini scoppiarono a ridere. Ma il Primo Ministro annuì e mormorò: – Molto interessante. Molto interessante! Poi si alzò dalla sedia, tirò fuori un biglietto da visita e lo diede al ragazzo con queste parole: – Quando avrai finito la scuola, scrivimi. Ti troverò un posto come macina-parole. – Che cos’è un macina-parole? – chiese il ragazzo. – È un uomo importante – spiegò il Primo Ministro. – Il suo lavoro è quello di sminuzzare le parole che gli uomini importanti dicono nelle telefonate importanti. Così i nostri segreti non giungono all’estero. Da quel momento i bambini non risero più quando il ragazzo diceva cose strane. E. Hasler, Un sacco di nulla, Piemme
LEGGO
e comprendo
Chi è il protagonista del racconto? Il protagonista è .......……….......……….......……….......………........ ………………………………………………………...............................................................……………………...…………..………………...........…
.
Chi sono gli altri personaggi? Gli altri personaggi sono .......……….......……….......……….......……….. ………………………………………………………...............................................................……………………...…………..………………...........…
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.
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EALISTICO R O T N O C C A IL R
VOGLIO FARE IL POLIZIOTTO Questo è un racconto realistico. I fatti narrati sono realmente accaduti o potrebbero accadere. Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco, sgranò gli occhi: – Mi ci porti, mamma? Daaaiii, non sono mai stato in un commissariato e tu lo sai che da grande voglio fare il poliziotto! – Ciccio, ma io ci devo andare solo per rinnovare il passaporto. Si entra, si riempiono i moduli, si fa una bella fila per consegnarli e si esce. Non c’è niente da vedere. – Come non c’è niente da vedere! Dai. Dai, ci voglio andareee! – Li hai fatti i compiti? – No, ma ti prometto che appena torniamo a casa li faccio subito! – E va beeeneee… All’ingresso del commissariato una poliziotta in divisa li indirizzò all’ufficio dei passaporti, e sembrava proprio che la mamma avesse ragione: c’era solo da prendere il numero, compilare un sacco di carte e aspettare… aspettare… Ma a un tratto si sentì una voce: – Guarda! Il mio amico Ciccio! Ciccio e la mamma si girarono e videro l’ispettore Cangemi, che avevano conosciuto quando il signor Gianni, il loro anziano vicino, era stato rapinato. C. Barbieri, Dieci piccoli gialli, Einaudi
A questo racconto manca una conclusione. Prova a immaginarne una e scrivila sul tuo quaderno. 42 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 42
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Leggi la mappa del racconto realistico.
Che cos’è
La struttura
Un testo che racconta fatti realmente accaduti o che potrebbero accadere nella realtà.
È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi Persone o animali reali, che potresti incontrare nella vita di tutti i giorni. Il protagonista è il personaggio principale.
IL RACCONTO REALISTICO I luoghi I luoghi sono realistici: la scuola, la casa, la strada, lo stadio…
I tempi I tempi sono definiti: un mese, un anno, un giorno o un periodo storico.
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Mappa da completare in Guida
Il narratore Il testo può essere narrato: • in prima persona se il narratore è uno dei personaggi della storia; • in terza persona se il narratore è esterno alla storia.
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IL TESTO NARRATIVO
INVENTIAMO IL TITOLO In questo racconto i fatti vengono narrati in successione, cioè uno dopo l’altro in ordine di tempo (ordine cronologico).
………………………………………………………………………………………………………………
Elena non ne può più. Questa sera i suoi genitori porteranno Maria, la sorella maggiore, al cinema e lei dovrà restare a casa con la baby sitter. Sente arrivare grosse lacrime di rabbia. Gioca un po’ con la baby sitter, poi alla solita ora se ne va a letto. Sotto la coperta rosa con i fiori bianchi, calda e morbida, è difficile tenere gli occhi aperti.
p R if le t t o s u ll e
a r o le
È difficile tenere gli occhi aperti significa:
che Elena non riesce a dormire.
che Elena ha molto sonno.
DENTRO
il testo
Dopo aver letto il testo, dagli tu un titolo e scrivilo sui puntini in alto. 44 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 44
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Il racconto realistico Quando si sveglia, il sole inonda la stanza. Ed ecco la mamma: – Buongiorno Elena, vogliamo andare al circo stasera? Solo tu e io? Che ne dici? – Sì, certo! – esclama Elena al settimo cielo. “Non si sta poi così male in questa casa” pensa Elena tra sé e sé. AA.VV., Vivere in famiglia, Il Capitello
LEGGO
e comprendo
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• In questo racconto i fatti possono essere accaduti realmente. • All’inizio del racconto Elena è molto allegra. • Il luogo in cui è ambientato il racconto è realistico. • I personaggi del racconto sono realistici.
V
F
V
F
V
F
V
F
Leggi i testi, osserva i disegni e ordina per ricostruire la storia. Numera da 1 a 4.
……
……
Elena è triste. Gioca un po’ con la baby sitter.
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Il giorno successivo, la mamma propone a Elena di andare insieme al circo.
……
I genitori di Elena la lasciano con la baby sitter ed escono con la sorella.
……
Elena va a dormire.
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IL TESTO NARRATIVO
UN REGALO STUPENDO Nel racconto realistico i luoghi sono reali: la casa, la scuola, il parco... Quella mattina mi svegliai presto. Sentivo la mamma trafficare in cucina, ma non potevo chiamarla perché il giorno del proprio compleanno si deve far finta di dormire fino a quando tutti arrivano con i regali. Chiusi forte gli occhi. La porta si spalancò e apparvero papà e mamma. La mamma teneva il vassoio con la cioccolata, i fiori e la torta, ma niente regali. Papà disse: – Bevi la cioccolata, poi vedrai i regali. Bevvi velocemente la cioccolata, poi la mamma mi bendò gli occhi e papà mi fece girare su me stessa e chissà dove: all’aria aperta e poi di nuovo in casa. Risalimmo una rampa di scale. Finalmente la mamma mi tolse la benda. Eravamo nella vecchia stanza della nonna, ma ora era diventata così bella, che sembrava l’opera di un mago: papà aveva passato le sere ad attaccare alle pareti la carta a fiorellini, a costruire un tavolino, uno scaffale e tre seggioline. Mamma aveva cucito le tende e i tappeti colorati. Era il più bel regalo di compleanno che avessi mai avuto. A. Lindgren, Il libro di Bullerby, Vallecchi
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CLIL
DENTRO
gift ➜ regalo
il testo
Sottolinea nel testo di verde le parole che indicano i personaggi, di blu quelle che indicano il tempo e di rosso quelle che indicano il luogo. Questo racconto è narrato: in prima persona. in terza persona. Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:37
SCRIVO UN RACCONTO REALISTICO Hai mai ricevuto un regalo speciale? Racconta seguendo le domande-guida. Domande-guida …………………….....…….........…………….....
Quando è accaduto?
…………………….....…….........……………..... …………………….....…….........…………….....
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
Per quale occasione hai ricevuto il regalo?
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
Dove ti trovavi?
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
Che cosa hai pensato e quali sentimenti hai provato quando hai visto il regalo?
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
Che cosa hai fatto?
……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……...... ……………………….....……………..……….....……....……….....……………..…….....……………..……......
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CHI SONO IO? Mentre beve il latte con il cioccolato, Arturo osserva le foto appese in cucina. In una c’è lui, nato appena da qualche giorno, vestito di bianco, senza capelli, con gli occhi chiusi e ancora nella culla. Che buffo! In un’altra, di qualche anno più tardi, ha invece dei luminosi capelli biondi, si trova al mare e gioca con la paletta e il secchiello mentre muove i primi passi sulla sabbia. E tra qualche anno, chissà come sarà? Avrà una barba lunga? Sarà alto come la mamma o il papà? “Che strano” pensa Arturo, “in ognuna di queste foto sono sempre diverso. Ma allora rimango sempre io, anche quando cresco?” R. Gaion, D. Cavallin, I perché di Arturo, Andrea Pacilli Editore
Ti è capitato di guardare delle foto di quando eri più piccolo/a? Sei cambiato/a da allora? Come ti sei trasformato/a? Facciamo un gioco: scegliamo una compagna o un compagno e mettiamoci in piedi uno/a di fronte all’altro/a. Al segnale dell’insegnante uno dei due, a turno, farà delle espressioni o dei movimenti e l’altro/a dovrà riprodurli come se fosse la sua immagine riflessa in uno specchio. Al segnale di cambio si invertono i ruoli. 48 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 48
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IO CRESCO Se ti guardi allo specchio vedrai l’immagine di te stesso/a, il tuo viso, il tuo corpo e le tue espressioni. Crescendo, il tuo corpo cambia. Ma tu non sei solo il tuo corpo: anche il tuo carattere, la tua personalità fanno parte di te. Anche questi cambiano con il tempo? Leggi che cosa pensano questi bambini. Da piccola ero timidissima. Ora invece faccio amicizia con tutti e mi sento più sicura.
Qualche anno fa non avevo paura di nulla. Adesso invece ho paura di molte cose, ad esempio dei ragni.
Tu sei sempre lo/a stesso/a o sei cambiato/a? Parlane con le compagne e i compagni e poi scrivi in che cosa sei cambiato/a crescendo. PRIMA ERO
ORA SONO
…....…………....…………....……..…………..…………..…….
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…....…………....…………....……..…………..…………..…….
E gli altri, come ti vedono? Che cosa dicono di te le persone che ti conoscono bene? Chiedi ai tuoi amici, alle tue amiche e alla tua famiglia, poi scrivi sul quaderno. 49 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 49
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NTASTICO A F O T N O C C A IL R
RAMI IN AFFITTO Questo è un racconto fantastico. I fatti narrati sono immaginari e fantasiosi e non possono accadere nella realtà. In una vallata chiusa da montagne appuntite c’era un albero tutto solo. Stanco di non avere nessuno con cui parlare, l’albero decise di appendere un cartello con la scritta “Affitto rami”. Arrivò uno scoiattolo: cercava un posto dove trascorrere l’inverno. “Che bellezza” pensò l’albero. Ma non fece in tempo a parlare che lo scoiattolo si era già addormentato. Con un gran ronzio, arrivò uno sciame di centoundici api. L’albero cercò di imparare a memoria il nome di tutte ma, per la fatica, si addormentò. Dormì tutto l’inverno. Quando si risvegliò era cresciuto tanto, ma tanto che i rami erano arrivati a toccare le stelle. “Mamma mia! E adesso come faccio?” pensò preoccupato. “Da quest’altezza non riesco a vedere più nessuno!” Ma quando venne la notte, nel cielo spuntò la luna. L’albero cominciò a parlare. I due diventarono amici e l’albero si sentì contento: non era più solo. P. Caielli, Obiettivo Lingua, Fabbri
Con le mie parole Immagina di essere un albero. Con chi faresti amicizia? Racconta. 50 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 50
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Leggi la mappa del racconto fantastico.
Che cos’è Un testo che racconta fatti immaginari o di fantasia.
La struttura È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi Persone o animali realistici o immaginari (draghi, streghe, maghi…). Possono essere anche oggetti animati. Il protagonista è il personaggio più importante.
IL RACCONTO FANTASTICO
Il narratore Il tempo Il tempo può essere passato, presente o futuro, ma spesso è indefinito.
Volume SEMPLICEmente
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I luoghi I luoghi sono realistici o fantastici.
Mappa da completare in Guida
Il testo può essere narrato: • in prima persona se il narratore è uno dei personaggi della storia; • in terza persona se il narratore è esterno alla storia.
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IL TESTO NARRATIVO
UNA LUCERTOLA PREPOTENTE La lucertola Gozzilla era un tipo molto prepotente. Quando vedeva un’altra lucertola scaldarsi al sole esclamava: – Così mi rubi il bel sole! Vattene o ti mordo la lunga coda! Un giorno le altre lucertole si stancarono di Gozzilla e chiesero aiuto alla gazza Malibù. La gazza disse loro: – Domani a mezzogiorno nascondetevi tutte e lasciate fare a me. Il giorno dopo a mezzogiorno Malibù volò su un grosso ramo vicino al luogo in cui Gozzilla stava prendendo il sole. Di nascosto la gazza tirò fuori una bella lente dalle sue piume e la spostò in modo da far arrivare un raggio di sole sulla testa della lucertola. Gozzilla strillò: – Ehi, ma che cosa succede? Il sole brucia tantissimo! Infatti sopra la sua testa era comparso un filo di fumo grigio.
R if le t t o s u ll e
CLIL
lizard ➜ lucertola
p a r o le
Prepotente è un aggettivo qualificativo. Gli aggettivi qualificativi indicano le qualità di una persona, un animale o un oggetto. Sottolinea tutti quelli che trovi nel testo. 52 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 52
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Il racconto fantastico Malibù nascose la lente e poi disse alla lucertola: – Una volta la luce del sole riscaldava anche tutte le tue sorelle. Ora che sei rimasta sola, invece, la luce scalda solo te e per questo scotta. Allora Gozzilla gridò: – Sorelle lucertole ritornate al sole! Presto, presto! E fu così che Gozzilla smise di essere prepotente con le altre lucertole e non si scottò più. R. Piumini, Mi leggi una storia?, Einaudi
LEGGO
e comprendo
Questo racconto narra fatti: realmente accaduti.
frutto della fantasia dell’autore.
Chi sono i personaggi? ……………………….....……………..……….....……………..……….....……………..…….....……….. ……………………….....……………..……….....……………...……….......……….......……….......……….......……….....……………..…….....………..
Si tratta di personaggi: realistici.
fantastici.
UN PASSO IN PIÙ
Nel testo la lucertola viene definita “prepotente”. Con quale altro aggettivo potresti descriverla? Altruista.
Vanitosa.
Egoista.
Con quale aggettivo descriveresti la gazza? Astuta.
Sincera.
Annoiata.
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IL TESTO NARRATIVO
IL PAESE TRASPARENTE Anche il racconto fantastico è composto da: • inizio • svolgimento • conclusione C’era una volta un paesino che aveva tutte le case di vetro. I suoi abitanti dovevano parlare a bassa voce, mangiare senza fare rumore e, quando ridevano, spostavano appena gli angoli della bocca, per paura che le case potessero crollare. Un giorno arrivò in paese un pagliaccio e iniziò il suo spettacolo. Accorsero prima le bambine, poi i bambini, poi tutti i grandi. Cercarono di ridere piano, poi, dato che il pagliaccio era troppo divertente, cominciarono a ridere fragorosamente. Le case crollarono una dopo l’altra ma dentro non c’era nessuno, così non ci furono feriti. Il pagliaccio, che si sentiva in colpa per quanto era successo, si fermò in paese e mostrò alla gente come si potevano costruire case in calce e mattoni. Allora tutti si misero a costruire case di mattoni e, intanto, cantavano: si divertivano per la prima volta a stare insieme. Non smisero di cantare e divertirsi neppure quando finirono di costruire case, negozi, scuole di mattoni. M.G. Brunetti Buceri, Una storia ancora... e poi buona notte, Editrice Piccoli
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LEGGO
e comprendo
In quale tempo si svolge il racconto? In un tempo definito. In un tempo indefinito.
Il luogo in cui si svolge è: realistico.
DENTRO
fantastico. il testo
Colora le barre accanto al testo seguendo le indicazioni: inizio svolgimento conclusione Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:38
SCRIVO UN RACCONTO FANTASTICO Scegli gli elementi che preferisci in ciascun gruppo e rispondi a voce alle domande-guida per organizzare il tuo racconto fantastico. SCEGLI DUE PERSONAGGI
SCEGLI UN LUOGO
SCEGLI UN TEMPO
• Quando si svolge la vicenda? • Dove? • Quale personaggio compare all’inizio del racconto? Che cosa fa? • Che cosa accade a un certo punto del racconto? • Chi interviene? • Come si risolve la situazione? • Come si conclude la vicenda? Dopo aver risposto oralmente alle domande-guida, scrivi il racconto sul tuo quaderno. Hai incontrato difficoltà a scrivere il racconto?
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Sì
No
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IN BIBLIOTECA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
Walter si era costruito una bacchetta magica. Aveva trovato un bel pezzetto di legno liscio, l’aveva ricoperto di carta colorata e lo agitava di qua e di là. – Funziona? – gli chiese la mamma. – Solo se pronuncio una parola magica – rispose Walter. Quel pomeriggio la mamma lo accompagnò in biblioteca e Walter portò con sé la bacchetta magica. – Per favore, stai fermo – gli disse la signorina al banco, quando Walter con la bacchetta fece cadere alcuni fogli. – Per favore non fare confusione – gli disse la signorina quando lo vide giocare con le schede dell’indice posate accanto a lei. – Per favore non toccare – gli disse la signorina quando lo vide che stava costruendo un castello con i dizionari. – Walter! – lo sgridò la mamma. – Trovati un libro da leggere e smettila di combinare guai! Allora Walter si nascose e agitò la sua bacchetta. – Abracadabra – disse. Furono le prime parole magiche che gli vennero in mente. Poi diede un tocco di bacchetta al libro più vicino che si intitolava “Tigri”. Improvvisamente spuntarono dal pavimento grandi alberi e folti cespugli. Gli scaffali si riempirono di fiori e di piante rampicanti. Grosse scimmie dondolavano appese ai rami e un serpente strisciava lungo l’espositore delle riviste. Walter aveva caldo ed era tutto sudato. E. Houghton, Walter e la bacchetta magica, Editrice Piccoli
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1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è il protagonista del racconto? Walter.
La mamma.
• Di che cosa parla il racconto? Di un bambino molto capriccioso. Di un bambino che possedeva una bacchetta magica. Di una biblioteca in cui accadevano magie.
• Walter dove aveva trovato la bacchetta magica? In un cassetto. Gli era stata regalata. L’aveva costruita lui.
2 Ordina le sequenze del racconto e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 5. ……
Walter andò in biblioteca con la mamma e portò con sé la sua bacchetta magica.
……
Walter si nascose, agitò la bacchetta e pronunciò la parola magica.
……
Walter trovò un pezzetto di legno e costruì una bacchetta magica.
……
In biblioteca Walter non riusciva a stare fermo e venne più volte rimproverato.
……
Improvvisamente spuntarono da pavimento alberi e cespugli.
3 Rispondi.
• Il racconto è narrato in:
prima persona.
• Chi è l’autore del racconto? Approfondimento in Guida Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 57
Walter.
terza persona. E. Houghton.
La bibliotecaria.
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PER FARE
A
Speciale inverno
EFFETTO INVERNO L’inverno ha ispirato molti artisti che sono riusciti, attraverso le loro opere, a trasmettere la percezione del freddo e del gelo tipici di questa stagione.
Osserva questo dipinto. È del pittore Giovanni Segantini e si intitola “Savognino d’inverno”. Il pittore vi raffigura un paese Svizzero nella stagione invernale. Quali colori spiccano? ………..………………..………………..………………..……………….. ………..………………..………………..………………..………………..
• Quali sensazioni trasmette?
•
Giovanni Segantini
………..………………..………………..………………..………………..
Se dovessi dipingere tu questo paesaggio, quali elementi aggiungeresti?
………..………………..………………..………………..………………..
………..………………..………………..…………......…………..
………..………………..………………..………………..………………..
………..………………..………………..…………......…………..
Questo invece è il dipinto di un altro pittore, Vasilij Kandinskij, che ha scelto di raffigurare un paesaggio invernale in modo molto diverso. Quali colori ha scelto? ………..………………..………………..………………..……………….. ………..………………..………………..………………..………………..
• A che cosa ti fa pensare questo dipinto? Ai riflessi del sole sulla neve.
Vasilij Kandinskij
Alla notte in campagna. Al freddo.
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Realizzate un dipinto utilizzando il gesso e l’acquerello per ricreare la stessa sensazione che avete provato osservando l’opera di Segantini. Che cosa serve • • • •
Un cartoncino grigio Gessetti bianchi Acquerelli e un pennello Acqua
1
2
Con un gessetto, disegnate sul cartoncino una fila di case e alberi. Potete anche tracciare solo le sagome, senza aggiungere troppi particolari.
3 Spennellate la parte superiore del disegno in modo non uniforme.
Diluite l’acquarello di colore blu con un po’ di acqua e intingetevi il pennello.
4 Ora intingete il pennello nell’acquerello azzurro e spennellate la parte inferiore del disegno.
5 Vedrete affiorare le sagome che avete disegnato precedentemente: l’effetto sarà molto suggestivo. 59
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DIVIDERE IN SEQUENZE Fare il riassunto di un brano significa individuare i punti principali del racconto e scriverli in un testo più breve.
Ogni testo narrativo può essere suddiviso in parti più piccole chiamate sequenze. Si passa da una sequenza all’altra quando: • cambia il tempo in cui si svolge la vicenda; • cambia il luogo; • interviene un nuovo elemento o un nuovo personaggio; • accade un fatto nuovo. Per fare un riassunto quindi devi seguire queste fasi:
1
Leggi con attenzione il testo cercando il significato dei vocaboli che non conosci.
Dividi il racconto in sequenze.
2
3
Concentrati sugli elementi più importanti eliminando quelli secondari e non necessari.
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Il gatto palla di neve Una volta, in inverno, era caduta molta neve. I bambini avevano fatto un pupazzo e organizzato grandi battaglie a palle di neve. Il gatto ne vide rotolare una e decise di mettersi a giocare con quella cosa rotonda. La fece rotolare qua e là con le zampette. In questo modo una quantità sempre maggiore di neve restò attaccata alla palla che diventò sempre più grande, finché cominciò a rotolare lungo il pendio. Il gatto voleva fermarla, ma la palla diventò sempre più grossa e pesante. E il gatto dietro, finché ruzzolò anche lui. Anche lui era diventato una palla di neve, con la sola testa che faceva capolino. Arrivato in piano… SPLAF! La palla si ruppe e il gatto ne uscì un po’ ammaccato, ma molto divertito. U. Wolfel, Storie per ridere, Armando
Dividi il racconto in sequenze aiutandoti con le domande. Sottolinea con colori diversi ogni sequenza.
• • • • • • •
Che cosa accadde in inverno? Che cosa avevano fatto i bambini? Che cosa decise di fare il gatto? Che cosa accadde allora? Che cosa voleva fare il gatto? Che cosa accadde allora al gatto? Come si concluse la vicenda?
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LE SEQUENZE PRINCIPALI Le sequenze principali di un racconto sono quelle necessarie per capire che cosa è accaduto. Quelle secondarie invece arricchiscono il testo, ma non sono indispensabili e quindi non servono quando dobbiamo riassumere un brano.
Edo e la lezione di ginnastica Ogni martedì alle dieci era il momento della lezione di ginnastica. L’insegnante arrivava puntuale con il fischietto appeso al collo e la sacca dei palloni sulla spalla. Noi in fila percorrevamo il corridoio e scendevamo le scale per arrivare in palestra. Non amavo la lezione di ginnastica, anzi la detestavo proprio. Ogni volta si giocava a palla prigioniera e, dato che io non ero bravo in quel gioco, al momento di fare le squadre venivo sempre scelto per ultimo. Una tortura! Anche quel giorno accadde la stessa cosa: Lisa, che era capitano della squadra verde, mi guardava ma poi chiamava il compagno accanto a me, mentre Gianni, capitano dei blu, non mi guardava nemmeno. Alla fine, quando eravamo rimasti solo io e Piero (anche lui era sempre l’ultima scelta perché correva lentissimo), finalmente Lisa pronunciò il mio nome. Dovrebbero eliminare la palla prigioniera dalla faccia della terra!
Sottolinea nel testo le parole che non conosci e cerca il significato sul dizionario. Dividi il testo in sequenze mettendo una barra colorata accanto a ognuna, come nell’esempio. 62 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 62
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Questi disegni rappresentano le sequenze del racconto. Solo tre però sono necessarie per comprendere ciò che accade. Quali? Segna con una ✘.
Segna con una ✘ le frasi che non sono indispensabili per capire la trama del racconto. La lezione di ginnastica era il martedì alle ore dieci. L’insegnante era sempre puntuale. I bambini si mettevano in fila per andare in palestra. Edo non amava la lezione di ginnastica perché si giocava a palla prigioniera e lui non veniva mai scelto dai compagni. Anche quel giorno venne scelto per ultimo. Lisa era capitano della squadra verde.
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LE FRASI-CHIAVE La frase-chiave di una sequenza è quella che ci fornisce l’informazione principale e ci permette di capire qual è il fatto di cui parla quella sequenza. Le frasi-chiave possono essere modificate e non contenere le esatte parole del testo, ma devono sempre mantenere il significato della sequenza a cui si riferiscono.
Il bambino volante 1
Una volta un bambino conobbe uno gnomo che gli insegnò a volare sul dorso degli uccelli facendosi piccolo come uno gnomo.
2
Questo era ciò che il bambino aveva desiderato da sempre. Per questo si era recato nel Bosco degli Gnomi, dove aveva conosciuto lo Gnomo Amico dei Grandi Uccelli Volanti.
3
Lo gnomo riunì tutti gli uccelli: l’aquila reale, il condor, l’albatros e l’airone cenerino. Ma nonostante le loro grandi dimensioni questi uccelli non riuscivano a volare con il peso del bambino.
4
Allora lo gnomo decise che era necessario ridurre le dimensioni del bambino. Gli insegnò il segreto per farsi piccolo, un segreto che il bambino non poteva rivelare a nessuno. Lui stesso doveva dimenticarselo, dopo ogni volo, fino al suo prossimo giro nell’aria.
5
Perché nessuno scoprisse il segreto, lo gnomo e il bambino si nascondevano a parlare sotto i rami di un albero frondoso, al riparo da orecchie indiscrete.
6
E così il fanciullo poté volare. Ogni volta che sorvolava il Bosco degli Gnomi, guardava in giù e sorrideva. AA.VV., Il libro segreto degli gnomi, De Agostini
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Il brano è già stato diviso in sei sequenze che sono state numerate. A quale sequenza si riferisce ciascuna delle seguenti frasi-chiave? Indica il numero corrispondente. ........
Lo gnomo e il bambino parlavano in un luogo segreto.
........
Lo gnomo svelò al bambino il segreto per diventare piccolo e lui doveva custodirlo.
Il bambino si era recato nel Bosco degli Gnomi perché desiderava imparare a volare sul dorso degli uccelli. ........
........ ........
........
Una volta un bambino conobbe uno gnomo. o gnomo riunì gli uccelli più grandi, ma nessuno di loro riusciva L a trasportare il bambino. Il bambino poté volare.
Ora ricopia le frasi-chiave dell’esercizio precedente nell’ordine corretto. Quindi rileggi.
1
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
2
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
3
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
4
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
5
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
6
…………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....……………..……….....…………....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
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SCEGLI LA FRASE-CHIAVE Leggi e segna con una ✘ la frase-chiave adatta per ogni sequenza.
Il libro albero
CLIL
library ➜ biblioteca
C’era una volta un libro che si ricordava di essere stato un albero e d’autunno perdeva le pagine. Si staccavano dalla copertina e scendevano in eleganti ghirigori sul parquet della sala di lettura della biblioteca. Un libro in autunno perdeva le pagine. In autunno in biblioteca c’era un libro. In poco tempo ingiallivano e scricchiolavano sotto i piedi, spezzettandosi in minuti frammenti. Le pagine una volta cadute ingiallivano e si spezzettavano. Le pagine una volta a terra si distruggevano. Bisognava perciò fare in fretta a ricopiare le pagine su fogli nuovi. Il bibliotecario, per fortuna, sapeva le parole di quel libro quasi tutte a memoria ed era svelto a riscriverle prima che venisse l’inverno. Il bibliotecario ricopiava velocemente le pagine su fogli nuovi. Il bibliotecario conosceva il libro a memoria. Ricopiava pagine e pagine di fitta scrittura e le conservava in un cassetto. In primavera poi incollava dentro la copertina i fogli sui quali aveva amorevolmente copiato le parole del libro albero e riponeva il libro al suo posto nello scaffale, in attesa del prossimo autunno. In primavera il bibliotecario incollava la copertina e riponeva il libro nello scaffale. In primavera il libro era finito. G. Quarzo, Storie di strani libri, Il Capitello
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Copia in ordine le frasi-chiave che ritieni corrette.
•
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
•
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
•
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
•
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..……..... …………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………......…..……….....……………..…….....
UN PASSO IN PIÙ
Per fare un riassunto bisogna dividere il testo in sequenze, scegliere quelle principali e individuare le frasi-chiave. È necessario però anche legare tra loro le frasi, in modo da ottenere un breve racconto. Per farlo occorre utilizzare alcune parole che legano. Ecco le principali. LE PAROLE DEL TEMPO (indicatori temporali)
LE PAROLE CHE SPIEGANO (connettivi logici)
all’inizio, in precedenza, in un primo tempo, poi, in seguito, alla fine, più tardi, successivamente, mentre, intanto, nel frattempo, nello stesso momento, contemporaneamente...
quindi, allora, e, ma, nonostante, perché, perciò, inoltre, anche, al contrario, dato che, siccome, poiché, eppure, infatti, però, dunque…
Riscrivi sul quaderno le frasi-chiave dell’esercizio precedente collegandole con le parole che legano. 67 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 67
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IL DISCORSO DIRETTO Il riassunto si scrive sempre in terza persona e non si usa il discorso diretto. I dialoghi devono essere sempre trasformati in discorsi indiretti.
La colomba e la lumaca C’era una volta una colomba che un giorno vide una lumaca avanzare lentamente ai piedi di un muro. Allora le chiese: – Amica lumachina, dove stai andando? La lumaca rispose: – Salgo fino in cima al muro per mangiare un po’ di capperi. La colomba non riuscì a trattenere una risata: – Che cosa? Tu vuoi andare in cima al muro? È una pura fantasia! Ti devi rendere conto di essere uno degli animali più lenti del mondo. Ma la lumaca continuò a trascinarsi avanti senza badare allo scherno della colomba. La colomba, non ottenendo risposta, pensò che non valesse la pena di dire altro a un animale così sciocco e volò via. Volò tutto il giorno e quando ripassò vicino al muro si accorse che la lumaca non c’era più. Infatti la lumaca era già arrivata in cima al muro e, dopo aver mangiato capperi a sazietà, era tornata a riposare tra i sassi. AA.VV., Animali - Nonna Civetta racconta storie, Edizioni del Baldo
R if le t t o s u ll e
p a r o le
• Che cosa significa scherno? Spiegalo con le tue parole. ...……....…………....…………....…………....…………......…...……….....……….....……….....………....……….....……………...........…….....
•
Scrivi una parola che abbia lo stesso significato. ...….......……......…..……….....….……..…….....
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Scrivi il riassunto: completa con le parole del testo della pagina precedente. Trovi già le parole che legano: sono in blu. Ricorda di trasformare i discorsi diretti in indiretti. 1
Un giorno una colomba vide
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…
.
………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…...………..……….....……………....…..
2
Allora le chiese dove
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....….
e la lumaca rispose che per 3
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…………....…….....………..…
La colomba rise e disse che perché la lumaca
4
vide che 6
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....………….......……
.
…………………….....…………..……….....……...……....……...........……....……
…………………….....…………..……….....……...……....…………..............…………....………............…....
Quando più tardi
.
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…
Nonostante questo la lumaca e la colomba
5
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....………….
.
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....………...
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………...………………..........…
Infatti la lumaca era ed era già
.
…………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....………………...
…………………….....…………..……….....……...……....…………....………….........…..……….....……..…..……..
………………….....…………..……….....……...……....…………....…………....…………....…...………..……….....……………....…..
.
Ecco le regole più importanti per scrivere un buon riassunto. 1 2 3 4 5 6
Leggi con attenzione il testo e cerca sul dizionario il significato delle parole che non conosci. Individua le sequenze. Elimina quelle che non sono necessarie. Scrivi frasi-chiave brevi e complete. Trasforma i discorsi diretti in indiretti. Usa le parole che legano per unire le frasi-chiave.
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CHE GIOIA! Papà Gigi, mamma Dani e Lelè, il loro bambino, vivevano felici in una casa grande e confortevole, circondata da un bellissimo giardino. La loro gioia si accrebbe ancora di più quando la mamma scoprì di essere in attesa di una bimba. Finalmente il giorno della nascità arrivò: Dani e Gigi di buon mattino andarono in ospedale, ma l’ostetrica, la signora che fa nascere i bambini, disse loro che sarebbero dovuti tornare nel pomeriggio, perché per la bambina non era ancora giunto il momento di venire al mondo. Ritornarono perciò a casa e trovarono i nonni, che abitavano vicino a loro, intenti ad accatastare la legna per l’inverno. Ma improvvisamente i dolori di Dani aumentarono. La bimba voleva nascere! La “scimmietta”, così lei chiamava la bambina quando scherzava, nacque poco dopo. Quando rientrarono nella loro camera, ad aspettarle c’erano già Lelè, i nonni e un meraviglioso mazzo di rose rosse. Tutti furono ammaliati dalla bellezza della neonata. Il fratellino le accarezzò la testolina dolcemente. A tutti sembrava di toccare il cielo con un dito! D. Gazzano, Le storie magiche della radura incantata, Salani
1 Dividi il testo in sequenze: traccia una linea colorata accanto a ognuna. 2 Sul quaderno scrivi una frase-chiave per ciascuna sequenza. 3 Collega le frasi tra loro con le parole che legano e scrivi il riassunto del brano sul quaderno.
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Approfondimento in Guida 20/01/22 10:38
U SI C
PER FARE
LA MIA VOCE La voce è un canale che usiamo per comunicare. Quante cose facciamo con la nostra voce! Parliamo con gli altri, raccontiamo una storia, esprimiamo un desiderio, cantiamo, urliamo di gioia o di rabbia, piangiamo, ridiamo... Ciascuno ha un timbro tutto suo: non esiste una voce uguale a un’altra. Provate a turno a chiudere gli occhi e a chiedere a una compagna o un compagno di pronunciare una breve frase. Sapete riconoscere di chi si tratta? Certamente sì!
Leggi questi aggettivi: descrivono come può essere una voce. Poi colora i riquadri che secondo te sono più adatti a descrivere la tua voce. acuta
stonata stridula
allegra
intonata squillante
grave
malinconica potente
Per fare classe Scegliete una canzone che conoscete e provate a cantarla in classe, un pezzetto per ciascuno, a turno. Ascoltate le differenze tra le diverse voci. Che cosa osservate? 71 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 71
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LA LA FAVO
LA RANA E IL BUE Stai per leggere una favola. I protagonisti sono animali che hanno pensieri e caratteristiche umane. Ogni favola ha una morale, cioè un insegnamento. C’era una volta una rana molto presuntuosa. Un giorno un grosso bue pascolava vicino allo stagno. Tutte le rane rimasero colpite, perché quel bue era davvero maestoso. La rana presuntuosa non era d’accordo e disse: – Enorme? Vedrete! Io saprò gonfiarmi fino a diventare più grossa di quel bue. Le rane risero. Così la rana presuntuosa cominciò a gonfiarsi e a tendere più che poteva la sua lucida pelle. – Allora, chi di noi due è più grosso? Le rane risposero in coro: – Il bue! La rana, offesa, non si diede per vinta e ricominciò a gonfiarsi finché... buuuummmm! Scoppiò. Le altre rane gracidarono: – Questa è la giusta fine dei presuntuosi!
CLIL
frog ➜ rana ox ➜ bue
Favole di animali, AMZ
DENTRO
il testo
Sottolinea nel testo la morale della favola. Questa morale vuol dire: he l’invidia e l’ambizione c danno pessimi risultati. che le rane possono scoppiare.
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LEGGO
e comprendo
Qual è il difetto della rana? …………………………………………….……………………............……
Che cosa significa? Che è vanitosa, superba. Che è sempre la prima. Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:38
Leggi la mappa della favola.
La struttura
Che cos’è Un testo che racconta fatti fantastici e vuole dare un insegnamento.
È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi In genere sono animali parlanti con difetti e virtù, proprio come gli uomini.
IL RACCONTO FANTASTICO
LA FAVOLA
Il narratore
Il tempo Il tempo è indefinito.
I luoghi I luoghi possono essere realistici o fantastici.
Mappa da completare in Guida
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Il narratore è esterno. È un testo narrato in terza persona.
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IL TESTO NARRATIVO
LA LEPRE E LA TARTARUGA In questa favola, gli eventi sono raccontati in ordine cronologico, cioè esattamente nell’ordine in cui sono avvenuti.
CLIL
hare ➜ lepre turtle ➜ tartaruga
La lepre un giorno si vantava con gli altri animali: – Nessuno può battermi in velocità – diceva. – Sfido chiunque a correre come me! La tartaruga, con la sua solita calma, disse: – Accetto la sfida. – Questa è buona! – esclamò la lepre, e scoppiò a ridere. – Non vantarti prima di aver vinto – replicò la tartaruga. – Vuoi fare questa gara? Fu così stabilito un percorso e dato il via.
R if le t t o s u ll e
p a r o le
• Quale parola avrebbe potuto usare l’autore al posto di replicò? Rispose.
Risuonò.
• Fu stabilito un percorso significa: fu deciso, previsto. fu costruito, realizzato.
DENTRO
il testo
Qual è la caratteristica attribuita alla tartaruga in questa favola? Quale, invece, alla lepre? Sottolinea con due colori diversi le parole del testo che te lo fanno capire.
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Il racconto fantastico - LA FAVOLA La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò e, per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga, si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l’altro. Così la lepre, quando si svegliò, la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara. La tartaruga sorridendo disse: – Non serve correre, bisogna partire in tempo. Esopo, Favole, Einaudi
LEGGO
e comprendo
Ordina i disegni e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 5. Ogni disegno illustra una sequenza.
........
........
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UN PASSO IN PIÙ
Dividi il testo in sequenze: traccia una linea colorata accanto ad ognuna. Poi, sul quaderno, scrivi una frase-chiave per ogni sequenza. 75 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 75
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IL TESTO NARRATIVO
IL CORVO E LA VOLPE Un corvo un giorno aveva rubato del formaggio e s’era posato su un faggio. Passò di lì una volpe e disse: – Mi scusi, signor corvo, ma che ali eccezionali! Che becco arciperfetto! Non trovo alcun difetto. Scommetto che un uccello così bello ed elegante è un ottimo cantante. Su, non sia modesto. Mi canti un motivetto, le chiedo solo questo! Allora l’uccello, gonfio di vanità, cantò: – Cra, cra! Ma, nell’aprire il becco, cascò il formaggio a quel corvo poco saggio! La volpe prese il cacio facendo “Marameo” al corvo che guardava con aria da babbeo. A. Ossorio, Tante favole in rima, Raffaello
LEGGO
e comprendo
Chi sono i personaggi? …………………………………………….……………...
Quale fatto dà inizio
al racconto?
…………………………………………….……………... …………………………………………….……………...
Che cosa cerca di fare
la volpe? UN PASSO IN PIÙ
Qual è la morale di questa favola? Che ci sono delle persone cattive. Che a essere troppo vanitosi si rischia di rimetterci. Che i corvi sono stupidi.
Cerca di rubare il formaggio al corvo. Cerca di diventare amica del corvo.
Qual è il difetto del corvo? La vanità.
L’avarizia.
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VIZI E VIRTÙ NELLE FAVOLE I protagonisti delle favole sono animali personificati a cui vengono attribuiti vizi e virtù degli uomini. Osserva quali pregi e difetti vengono solitamente attribuiti a questi animali.
Astuta
Rapido
Saggio
Stupido
Lenta e tenace
Coraggioso e avido
Brutto
Veloce
Conosci i significati di tutte queste caratteristiche? Collega ogni aggettivo al suo significato. tenace
Chi riesce a portare a proprio favore una situazione.
incauto
Chi non riesce a controllare un desiderio (di potere, di ricchezze, di cibo…).
avido
Chi non presta abbastanza attenzione al pericolo.
astuto
Chi non si perde d’animo e lotta per raggiungere un obiettivo.
Scegli due di questi aggettivi e scrivi una frase con ognuno di essi sul quaderno. 77 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 77
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IL TESTO NARRATIVO
IL BAOBAB MAGICO Tanto tempo fa la carestia arrivò nel villaggio degli animali. Non era rimasto più niente da mangiare. Per sfamare la propria famiglia, la lepre decise di avventurarsi nella savana; prese un gran sacco e si mise in viaggio. Cammina cammina, la lepre vide un baobab e decise di riposarsi all’ombra della sua grande chioma. Mentre se ne stava lì seduta sentì una vocina: – La mia ombra è fresca, ma tu dovresti assaggiare le mie foglie! Era il baobab che parlava. La lepre le mangiò e commentò: – Grazie mille, sono deliziose. Il baobab disse di rimando: – Sali sul tronco; nel mezzo vedrai una porticina: aprila ed entra. La lepre ubbidì e nella cavità dell’albero trovò una tavola imbandita con piatti di tutti i tipi. Il baobab continuò: – Non è finita. Sali più su e troverai un’altra porticina. La lepre seguì il consiglio e rimase meravigliata davanti a una grande abbondanza di frutti meravigliosi: mango, banane, papaia. Riempì il sacco di provviste e ringraziò. L’albero la invitò allora ad aprire un’altra porticina dove c’era un sacco pieno di pepite d’oro. – Ecco qua, ora torna al tuo villaggio e spartisci con gli abitanti le tue ricchezze – ordinò il baobab.
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Geografia
Il baobab è un grande albero che cresce nella savana. Con l’insegnante, fate una ricerca sulla savana, un ambiente naturale tipico dell’Africa. 78 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 78
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Il racconto fantastico - LA FAVOLA Piena di felicità, la lepre riprese la via di casa. Una iena che si aggirava per la savana, attirata da tutto quel ben di Dio, si avvicinò. Chiese alla lepre il segreto di tanta fortuna. La lepre si lasciò sfuggire alcune parole a proposito dell’albero magico e la iena si buttò alla ricerca del baobab. Appena lo trovò gli gridò: – Oh baobab che fai un’ombra tanto fresca, dammi il tuo oro che io lo preferisco a tutto il resto! Come un fulmine la iena salì in cima all’albero cercando la porta dell’oro e dopo averla trovata riempì molti sacchi. Poi si allontanò e andò a cercare un’ascia con cui abbattere il baobab: – Non voglio che tu sveli il tuo segreto ad altri! – disse. Fu a quel punto che il cielo si oscurò e il vento calò. La iena alzò l’ascia e in quel momento il suo oro fu risucchiato dentro il tronco dell’albero. Dallo spavento la iena lasciò andare l’ascia, che le cadde su una zampa, e fuggì zoppicando. La morale è che se una persona rifiuta di aprire il suo cuore agli altri, forse fra i suoi antenati c’è una iena. A. Seck, Le storie degli animali dell’Africa, Giovane Africa Edizioni
LEGGO
e comprendo
Secondo te, perché il baobab non è stato generoso con la iena così come lo era stato con la lepre?
Secondo me, ……………………….…………......…………………………………..……………………………………………………..…… …………………………………………….…………......……………………………………………………………………………………………………
UN PASSO IN PIÙ
Con quali aggettivi descriveresti la iena? Egoista.
Avida.
Generosa.
Malvagia.
Altruista.
Invidiosa.
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SCRIVERE UNA FAVOLA Scrivi una favola insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne seguendo le indicazioni. Poi ricopiala sul quaderno.
Personaggi: un asino e un cavallo Inizio • Presentazione del protagonista, con i suoi pregi o difetti. • Luogo e tempo in cui è ambientata la favola.
Tanto tempo fa, in una fattoria viveva un asino che ..…………..……………………..…………….…… ..………..……………………..……………………........….…………
Ogni giorno ..……………..……………………........……… ..………..……………………..……………………........….…………
Una mattina arrivò un bellissimo cavallo di razza che si credeva molto intelligente Svolgimento • Intervento di un altro personaggio e descrizione del suo pregio o difetto (di solito opposto a quello del protagonista). • Racconto dei fatti che accadono.
e che ..………..……………………..…………….………........ ..………..……………………..……………………........…….………
Il povero asino ..………..……………………..…………… ..………..……………………..……………………........…….………
Stanco di essere deriso, a un certo punto l’asino ..………..……………………..……………… ..………..……………………..……………………........…….………
Il cavallo ..…………..…………………..…..………………… Conclusione • Fatti che concludono la favola.
..………..……………………..……………………........…….………
E così l’asino ..………..……………………..……………... ..………..……………………..…………………….........……………
Morale • Quale può essere la morale della favola?
Questa favola insegna che ……………………… ..………..……………………..……………………........……………
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DAL FUMETTO ALLA FAVOLA Osserva e leggi i fumetti: raccontano una favola. Raccontala con le tue parole, poi scrivila sul quaderno.
Il lupo e la sua ombra Io non temo il leone. Guardate: sono più alto di una casa!
Presto sarò io il re di tutti gli animali!
Morale: se si è troppo presuntuosi/e e superbi/e, si farà una brutta fine. Ti è sembrata difficile quest’attività? Sì No Che cosa ti è piaciuto? ……………………...…………..……….....……...……….....……...……….....……...……....…………....…………
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LA MOSCA E IL LEONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Una piccola mosca si svegliò sulla pancia di un grosso leone che faceva la siesta dopo un buon pasto. La mosca voleva fare amicizia con il leone, che era il re degli animali, così cominciò a volargli intorno per attirare l’attenzione della belva. Ma senza successo. Allora entrò nell’orecchio del leone e gli sussurrò: – Maestà, io sono uno degli animali più piccoli che esistono, ma voglio esserti amica per vivere in pace. Il leone cominciò a ridere e non la considerò perché gli sembrava davvero ridicolo un patto tra loro due. Poi, con un colpo di zampa, allontanò la mosca dal suo orecchio. Ma la mosca, che voleva a tutti i costi fare amicizia con il leone, gli entrò nel naso disturbando tantissimo il suo re. E fu così che alla fine, per liberarsi da quel tremendo fastidio, il leone accettò il patto d’amicizia della mosca. B. Zanà, Leggende del popolo curdo, Arcana
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Qual è il personaggio che compare per primo nella favola? Una mosca.
• Com’è definito il leone? Il re della foresta.
Un leone. Il re degli animali.
• Che cosa fa la mosca per attirare l’attenzione del leone? Sveglia il leone con un tonfo.
Si mette a volare intorno al leone.
• Che cosa decide di fare alla fine il leone? Se ne va seccato.
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Accetta di diventare amico della mosca. Approfondimento in Guida 20/01/22 10:38
2 Completa le frasi-chiave delle sequenze della favola.
•
Una mosca voleva fare …………......……...……......………… con un …………......…………………...……......………… e così cominciò a …………......…………………...…...……......………… intorno per attirale la sua …………......…………………...…...…...……......…………
•
.
La mosca entrò …………......…………………...………...…...…...….........………… del leone e gli disse che …………......………………...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...……...……......…………
•
Il leone …………......…………………...……......………… perché il patto tra loro gli sembrava …………......…………………...……......…………
•
. Perciò con la zampa …………......…………………...……......…………
la mosca dal suo …………......…………...…...…...…………...……......………… . La mosca a questo punto entrò …………......…………………...……...…......………… del …………......…………………...………...…...…...….........…………
•
.
.
Alla fine il leone …………......……...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...…...………………...……......………… .
3 Segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• In questa favola manca il finale. • Il tempo e il luogo non sono indicati. • Il leone si ritiene superiore alla mosca. • La mosca insiste perché tiene molto all’amicizia con il leone.
V
F
V
F
V
F
V
F
4 Come definiresti la mosca? Segna con una ✘ la risposta errata. Fastidiosa.
Tenace.
Impaurita.
Insistente.
5 Qual è la morale della favola, secondo te? Bisogna accettare il rifiuto degli altri. Chi è tenace e determinato raggiunge il suo scopo. Chi non si arrende finisce per fare una brutta fine.
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LA MAGIA DEL NATALE Dalla grande finestra, vicino al camino, è entrato volando un curioso uccellino. Dopo due giri nel salone addobbato sull’albero acceso lui si è posato. Guarda stupito pacchi e pacchetti, inclina il capo e sgrana gli occhietti. Chissà cosa pensa il fringuello impaurito: “Non riesco a capire... dove sono finito?!” Guardandando meglio un pacchetto dorato, nota un biglietto che ad esso è agganciato, carta preziosa e rossa bordura, sopra una scritta dorata: PAURA. Un po’ stupito e con fare curioso con un balzello svelto e silenzioso, salta su un pacco con grande destrezza, trova un biglietto, c’è scritto: TRISTEZZA. Ora la cosa si fa interessante, balza veloce su un pacco pesante, trova un biglietto e poi un altro ancora, sbatte le ali, ha un nodo alla gola. Prova a intonare una melodia ma legge soltanto: MALINCONIA.
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Quali sono le emozioni di cui parla la poesia? Sottolineale, trascrivi il loro nome e poi per ognuna cerca un sinonimo. …………………………………………….…………......………………………………………………………………………………………….. …………………………………………….…………......…………………………………………………………………………………………..
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Così il fringuello un po’ sconsolato si chiede e richiede: “Dove son capitato?” Entra in quel mentre dalla porta un bambino con un orso in mano e un bel pigiamino. Guarda curioso il fringuello impaurito: – Ma tu sul mio albero, come ci sei finito? – Ho trovato aperta la grande finestra, pensavo ci fosse una bella festa. Ma invece di gioia, musica e amici ho trovato solo regali infelici. Il bimbo curioso un po’ compaciuto, si fa più vicino al nuovo venuto, con fare paziente e voce leggera sussura: – Ma tu sai chi aspetto stasera? Aspetto con ansia, mio caro uccellino, che la magia del Natale faccia capolino e che in un baleno si porti via paura, tristezza e malinconia. Torna nel bosco fringuello curioso, io torno a letto assai fiducioso che al mio risveglio un pacchetto ci sarà con una scritta: SERENITÀ!
Sta per arrivare il Natale. Se potessi scegliere, quale sentimento o emozione vorresti trovare sotto l’albero? Perché? …………………………………………….…………......………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………….…………......………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………….…………......…………………………………………………………………………………………………..
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PER FARE
ES A
Speciale Natale
UN ALBERO SPECIALE... Quest’anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, ma bello veramente. Non lo farò in tinello, lo farò nella mente dove non c’è soffitto e l’albero può crescere alto alto, dritto dritto, quanto gli pare, con centomila rami e un miliardo di lampadine e tutti i doni che non stanno nelle vetrine. G. Rodari, Il libro dei perché, Einaudi ragazzi
L’albero di Natale è una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta di un abete o un sempreverde addobbato con piccoli oggetti colorati come palline, luci, festoni, dolciumi, piccoli pacchetti...
Se potessi decorare un albero tutto tuo, in che modo lo decoreresti? …………………………………………….…………......…………………………………………………………………………………...………….. …………………………………………….…………......…………………………………………………………………………………...………….. …………………………………………….…………......…………………………………………………………………………………...…………..
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PER FARE
A
… PER UN AUGURIO SPECIALE Per fare gli auguri di Natale agli amici e alle amiche, realizzate un biglietto speciale come questo. Ecco come farlo.
1 Ritagliate tante strisce di cartoncino verde delle dimensioni di 10 x 2 cm e piegatele a metà.
3 Piegate a metà il cartoncino azzurro in formato A4 e incollate le strisce piegate dando la forma di un albero.
Che cosa serve • • • •
Cartoncino leggero verde Cartoncino leggero giallo Cartoncino formato A4 azzurro Piccole stelline autoadesive (potete anche disegnarle)
2 Sul cartoncino giallo disegnate una stella e ritagliatela.
4 Incollate la stella sulla cima dell’albero e decorate a piacere con le stelline autoadesive. 87
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SITUAZIONE VALUTABILE LETTURA E COMPRENSIONE Leggi il brano con attenzione.
PAURE NOTTURNE Una sera i signori Trilli decisero di uscire. Venne Mila a far compagnia ai loro quattro bambini. Enrico si mise a parlare di spettri: − Una volta ne ho visto uno nello sgabuzzino − disse. Raccontò anche di un ladro nascosto nell’armadio. − Speriamo che non venga un temporale! − aggiunse Luca. Poi Davide iniziò a piagnucolare dicendo che aveva paura che un aereo potesse cadere proprio sulla casa. A questo punto, Mila cercò di darsi un contegno e chiese: − Spettri, ladri, temporali, aerei che cadono… perché non dormiamo tutti insieme? I fratelli, spaventati dai racconti, dissero di sì. A notte fonda, quando i genitori rincasarono, trovarono cinque persone addormentate abbracciate sul divano. U. Wolfer, Storie a sorpresa, Nuove Edizioni Romane
Qual è l’argomento del testo?
MORFOLOGIA
......................................................................................... .........................................................................................
Nel testo sottolinea i nomi comuni in verde e i nomi propri in rosso?
......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... .........................................................................................
Il racconto è di tipo: fantastico
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realistico Ascolta la storia
Storia in Guida
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ESPRESSIONE ORALE RACCONTA ai tuoi compagni e alle tue compagne un episodio in cui hai avuto tanta paura. Se pensi di averne bisogno, puoi aiutarti a organizzare il discorso utilizzando la MAPPA che ti consegnerà l’insegnante.
SCRITTURA Dividi il testo in sequenze e, inserendo le parole del tempo e le parole ponte, SCRIVI un breve riassunto sul quaderno. Puoi anche utilizzare lo schema-guida. SCRIVI un breve testo raccontando un episodio in cui hai avuto tanta paura. Se pensi di averne bisogno, puoi aiutarti utilizzando la MAPPA che ti consegnerà l’insegnante.
AUTOVALUTAZIONE
LESSICO Nel testo c’è la parola sgabuzzino. Con quale altra parola potresti sostituirla? Ripostiglio. Pollaio.
Questa parola ti fa pensare: un luogo ampio e luminoso a ben arredato. un luogo piccolo e pieno a di oggetti.
Come ti è sembrata questa prova? Molto semplice Semplice Adeguata Difficile Molto difficile
Secondo te come hai lavorato? Non bene Abbastanza bene Bene Molto bene
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LA FIABA
I FAGIOLI MAGICI Stai per leggere una fiaba. La storia raccontata è straordinaria e non può accadere nella realtà. C’era una volta un bambino di nome Giacomo che viveva in campagna con la sua mamma. Un giorno i soldi finirono e la mamma chiese al figlio di andare in città a vendere la loro unica mucca. Per strada Giacomo incontrò un vecchietto che gli offrì tre fagioli magici in cambio della mucca. Giacomo seminò i fagioli e ben presto essi divennero un’enorme pianta che si innalzava su su, fino al cielo. Giacomo la scalò fino a raggiungere un fantastico castello e vi entrò. Arrivò in una grande cucina dove un orco stava pranzando. Finito il suo pranzo, l’orco accudì una gallinella bianca appollaiata su un cuscino vicino a lui e poi si appisolò. Dopo un po’ la gallinella depose un uovo d’oro. Giacomo si impossessò rapidamente della gallinella e svelto svelto raggiunse la pianta dei fagioli magici. L’orco si svegliò e si lanciò al suo inseguimento. Giacomo scese, prese un’ascia e abbatté l’albero magico. L’orco cadde a terra e morì. La gallinella fa un uovo d’oro ogni giorno e Giacomo e la sua mamma non hanno più alcun pensiero. 365 Storie, Classica Licorne
DENTRO
il testo
In questa fiaba compaiono alcuni elementi magici. Trovali e sottolineali nel testo.
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Leggi la mappa della fiaba.
Che cos’è Un testo narrativo che racconta fatti fantastici e che ha sempre un lieto fine.
La struttura È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi I personaggi possono essere reali o fantastici. Il protagonista è un personaggio positivo che deve risolvere situazioni difficili. L’antagonista è il nemico del protagonista e cerca di ostacolarlo. L’aiutante è un personaggio positivo che interviene in aiuto del protagonista.
IL RACCONTO FANTASTICO
LA FIABA
Oggetto magico È un oggetto con poteri magici che può comparire in aiuto del protagonista.
Il tempo Il tempo è indefinito.
I luoghi I luoghi sono sempre fantastici.
Mappa da completare in Guida
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Il narratore Il narratore è esterno. È un testo narrato in terza persona.
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IL TESTO NARRATIVO
I DUE BOSCAIOLI In una fiaba, il tempo è sempre passato, ma indefinito. C’era in un bosco un boscaiolo che si chiamava Pietrone: tagliava un albero al giorno e lo portava al paese per venderlo. In un bosco vicino c’era il boscaiolo Francone, che ogni giorno tagliava un albero e ne piantava uno piccolo. Spesso, tornando dal paese, Francone e Pietrone si incontravano e facevano un po’ di strada insieme, chiacchierando. – Perché non pianti anche tu un albero, quando ne abbatti uno? – chiedeva Francone. – Così il bosco non si svuoterà in fretta e avrai sempre legna nuova. – Il bosco è grande – rispondeva Pietrone. – Non si accorge neanche degli alberi che taglio io! – Pensa agli animali: se tu tagli un albero e non ne fai crescere un altro, resteranno senza casa. – Gli animali scappano: andranno a trovarsi una casa da un’altra parte! – Pensa al terreno: se tu non ripianti gli alberi, prima o poi franerà. – Oh, il terreno è solido: non si metterà certo a ballare per le piante che taglio io.
DENTRO
il testo
Quando si svolge la storia? Sottolinea nel testo le due espressioni che ti fanno capire che il tempo è indefinito. Come finisce la fiaba? Sottolinea di verde il lieto fine.
Con le mie parole Come si sarebbe potuta concludere la fiaba se Francone avesse deciso di non ospitare Pietrone? Immagina e racconta.
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Il racconto fantastico - LA FIABA Così Pietrone continuava a tagliare senza rimboschire. Poco a poco intorno alla sua casa gli alberi si fecero radi e gli animali scappavano. Nessun uccello faceva il nido su quel terreno scoperto, e persino le volpi abbandonavano le tane. Un giorno venne una gran tempesta: acqua e tuoni, vento e grandine, pioggia che sembrava la furia del cielo. I pochi alberi che stavano intorno alla casa di Pietrone non trattennero il vento e la tempesta ne abbatté altri. L’acqua, non frenata dalle radici e dai tronchi, si mise a correre furibonda. Il terreno franò, la casa crollò. Pietrone riuscì a scappare: tutto bagnato e stracciato, andò nel bosco fitto di Francone e bussò alla sua porta. – Puoi restare con me se vuoi – disse Francone. – Lavoreremo insieme, ma ad ogni albero che taglieremo, ne pianteremo due nuovi, perché si fa presto a tagliare, ma meno presto a crescere. Così fecero e il bosco rimase grande, folto, pieno di animali, nidi, tane, bacche e ombra profumata. R. Piumini, C’era una volta, ascolta, Einaudi
LEGGO
e comprendo
Rispondi alle domande sul tuo quaderno.
• Chi sono i personaggi della fiaba? • Perché Francone ogni volta che tagliava un albero ne piantava un altro? • Che cosa faceva invece Pietrone? • Qual è il boscaiolo che si comportava correttamente? • Alla fine che cosa fa Francone? Per fare classe
Geografia
Il disboscamento, cioè tagliare tanti alberi in un bosco, ha le conseguenze negative che leggi nel testo evidenziato in rosso. Per questo è importante rimboschire. Parlatene in classe e fate una ricerca con l’aiuto dell’insegnante. 93 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 93
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IL TESTO NARRATIVO
LA PRINCIPESSA E IL PESCE Nella fiaba il protagonista è in genere un personaggio buono che viene ostacolato dal cattivo, l’antagonista. C’era una volta una principessa graziosa, che viveva nella reggia di un paese lontano. In questa reggia era stata accolta una cugina orfana dotata di poteri magici, che era molto invidiosa di lei. Un giorno il padre portò la figlia con sé in un lungo viaggio in mare. Durante il viaggio la cugina fece scoppiare un uragano che fece affondare la nave. La principessa, però, si salvò rifugiandosi su una zattera. All’improvviso un pesce argentato balzò sopra le onde e le chiese di aiutarlo: aveva un amo conficcato in gola. La principessa con delicatezza lo liberò. Poco dopo il pesce ricomparve sull’acqua con un anello. – Indossalo e ti metterai in salvo – le disse. La principessa si infilò l’anello e sentì la zattera che si sollevava. Alcuni delfini la stavano trasportando sui loro dorsi e in breve tempo raggiunsero la spiaggia. Nell’acqua bassa della riva ricomparve il pesce argentato. La principessa non sapeva come ringraziarlo. – Sposami – disse il pesce e si trasformò in un bellissimo giovane. I due si sposarono e vissero felici e contenti. N. Fattori
LEGGO
e comprendo
La protagonista della fiaba è: la principessa.
la cugina.
L’antagonista è: la principessa.
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la cugina. Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:38
LA STRUTTURA DELLA FIABA Anche la fiaba, come gli altri testi narrativi, è composta da tre parti: • inizio • svolgimento • conclusione
Svolgimento
Inizio
Il principe innamorato C’era una volta una gentile fanciulla così brava e così bella che un valoroso principe se ne innamorò e decise di sposarla. Ma un terribile orco aveva già visto la fanciulla e se ne era a sua volta invaghito. Così, proprio la mattina delle nozze, l’orco giunse alla casa della ragazza e la rapì portandosela via nel suo lontano palazzo. Il principe, disperato, decise di andare a salvarla. Cavalcò un giorno e una notte senza incontrare nessuno. Finalmente vide un vecchio con la una lunga barba bianca. Il principe gli chiese dove si trovasse il palazzo dell’orco e il vecchio glielo indicò. Poi tirò fuori dal mantello una spada. La porse al principe e disse: – C’è solo un modo per uccidere l’orco, trafiggerlo con una spada magica. Ma se mancherai il colpo, considerati morto! Il principe ringraziò il vecchio e, arrivato al castello, sentì la voce implorante della ragazza. Così… F. Lazzarato, V. Ongini, La vecchia che ingannò la morte, Mondadori
Conclusione
A questa fiaba manca la conclusione. Scrivila tu. Ricorda che le fiabe hanno sempre un lieto fine! Così ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...............……......................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........…….......................................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........…….......................................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........…….......................................…
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IL TESTO NARRATIVO
MARIANNA SEMPRE CONTENTA Tutte le mattine Marianna saltava giù dal suo freddo lettuccio e faceva colazione con gli avanzi della sera prima. Poi usciva a passeggiare in campagna, convinta che prima o poi avrebbe trovato qualcosa da vendere per comprare un po’ di cibo. – Come sono fortunata! – pensava quella mattina. – Forse troverò qualcosa di prezioso! Ma quello era proprio un giorno speciale, perché Marianna trovò davvero quello che sperava di trovare: una vecchia pentola. – Uhm… deve essere una pentola bucata, altrimenti nessuno l’avrebbe lasciata qui. Non è il caso di prenderla. Ho altre cose da cercare! – e proseguì il suo cammino. Ma poi si fermò e tornò indietro. – Anche se è bucata, potrei ricavarci qualcosa – disse tra sé. Immaginate la sorpresa quando scoprì che la pentola era piena di monete d’oro! – Ho avuto davvero una gran fortuna! – mormorò, e cercò di sollevarla. Ma l’oro è pesante e Marianna non ci riuscì. Allora la avvolse nel suo scialle e cominciò a trascinarla verso casa. Dopo un po’ si voltò indietro e, con gran stupore, si accorse che la pentola si era trasformata in una pepita d’argento.
LEGGO
e comprendo
Chi sono i personaggi presenti nella fiaba? ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........……..............................................................…
Il folletto è un personaggio positivo o negativo? Perché? ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........……..............................................................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........……..............................................................…
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Il racconto fantastico - LA FIABA “Che fortuna!” pensò. “L’argento vale meno dell’oro, quindi correrò meno rischi di essere derubata. Oh come sono fortunata!” E proseguì per la sua strada. Ben presto però la pepita diventò pesantissima, e quando Marianna si fermò per vedere che cosa era successo, scoprì che si era trasformata in un grosso pezzo di ferro. Pensò che poco distante c’era la bottega di un fabbro e che sicuramente l’avrebbe voluta comprare. Così, felice, trascinò il pezzo di ferro verso la sua casetta. Giunta davanti alla porta si sedette sul suo pesante fagotto per riprendere fiato e si accorse che si era trasformato in un grosso sasso. – Questo è proprio quello che ho sempre desiderato per tenere aperta la porta quando fa caldo, e poi non dovrò nemmeno portarlo dal fabbro. Oh, come sono fortunata! Quindi lo fece rotolare fino alla porta e restò lì ad ammirarlo e a pensare alla sua grande fortuna. Proprio in quel momento il sasso si trasformò nel folletto Gruffaldo, che trotterellò per la stradina, ridacchiando. Gruffaldo era un burlone che si era tramutato in una pentola piena di monete d’oro deciso a prendersi gioco di chiunque l’avesse trovata. UN PASSO IN PIÙ
T. Ross, Il mio libro di fiabe, Lapis
Secondo te Marianna è: una persona che cerca sempre il lato positivo delle cose. una persona un po’ ingenua. una persona molto furba.
Rileggi la fiaba fino al punto in cui la pepita si trasforma in un grosso pezzo di ferro e prova a scrivere un nuovo finale sul tuo quaderno. Che cosa avrebbe potuto fare Marianna con quel pezzo di ferro? E che cosa sarebbe accaduto dopo? 97 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 97
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RICETTA PER UNA FIABA PERFETTA Protagonista Se vuoi scriver la fiaba perfetta non puoi scordar la magica ricetta: ogni elemento dovrai inserire se vuoi che chi legge possa capire che non è un riassunto e nemmeno poesia ma solo una fiaba di fantasia.
Lieto fine
Aiutante
Oggetto magico Antagonista
Conosci queste celebri fiabe? Completa. Protagonista: ……….....……….........……...........……...........……...........……............ Antagonista: ……….....………..........……...........……...........……...........…….............. Aiutante: ……….....………...........……...........……...........……...........……..................… Lieto fine: ……….....………...........…...........……...........……...........……..................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........…….... ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……....
Protagonista: ……….....……….........……...........……...........……...........……............ Antagonista: ……….....………..........……...........……...........……...........…….............. Aiutante: ……….....………...........……...........……...........……...........……..................… Lieto fine: ……….....………...........…...........……...........……...........……..................… ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........…….... ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……....
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UNA FIABA… DI CLASSE Scrivi una fiaba sul quaderno. Segui le indicazioni e lavora insieme alle tue compagne e ai tuoi compagni.
•
Scegliete gli elementi.
Protagonista
•
Seguite lo schema.
Inizio • Presentazione del protagonista. • Presentazione del luogo e tempo in cui è ambientata la fiaba. • Presentazione della situazione problematica da risolvere.
Antagonista
Aiutante
Svolgimento • Intervento dell’antagonista. • Perché vuole ostacolare il protagonista? Che cosa fa? Racconto dei fatti. • Arrivo dell’aiutante. Chi è? Che cosa fa? • Comparsa dell’oggetto magico. A che cosa serve? Come aiuta il protagonista?
Oggetto magico Conclusione • Fatti che concludono la fiaba. • Lieto fine.
Ti è piaciuto scrivere una fiaba? Sì No Preferisci lavorare da solo/a o in gruppo? ……………………....…………..……….....…...……....……........................……...
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SPIGADORO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
C’era una volta una bella fanciulla con i capelli biondi e lucidi. La sua chioma meravigliosa l’aveva fatta soprannominare Spigadoro, ma la ragazza era egoista e capricciosa. Un giorno una signora si fermò davanti alla casa di Spigadoro. Portava sul capo un fitto velo e in mano aveva una bacchetta. – Cara Spigadoro – disse la signora, – io ti regalerò questa bacchetta magica con la quale tu potrai esaudire tutti i tuoi desideri. Tutte le volte che tu adopererai la bacchetta, però, ti cadrà un capello. Spigadoro afferrò con entusiasmo la bacchetta. La fanciulla iniziò a trasformare tutto quello che si trovava accanto a lei… Le sue vesti divennero d’oro, il suo asino si trasformò in un focoso destriero, la sua casupola divenne un palazzo maestoso… Spigadoro in breve tempo divenne calva. La fanciulla, ora desiderava più di ogni cosa al mondo riavere i suoi bei capelli. La maga ricomparve e dichiarò che, per ogni buona azione fatta, le sarebbe rispuntato un capello. La fanciulla, felice, cominciò subito a mostrarsi gentile e affettuosa con tutti e distribuì tutte le ricchezze che aveva accumulato. Quando si guardò nello specchio, vide che di nuovo i suoi meravigliosi capelli incorniciavano il viso, reso ancora più lucente dalla bontà. Fiaba dell’isola di Malta
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1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è la protagonista della fiaba? Una fanciulla di nome Spigadoro.
Una signora.
• Che cosa regala la signora alla fanciulla? Una pozione magica.
Una bacchetta magica.
• Come viene definita Spigadoro? Buona e generosa.
Una pentola magica.
Egoista e capricciosa.
• Quali sono le regole per usare la bacchetta?
Ogni volta che la fanciulla esprime un desiderio le cresce un capello. Ogni volta che la fanciulla esprime un desiderio le cade un capello. Ogni volta che usa la bacchetta diventa calva.
• Come si conclude la fiaba? Spigadoro diventa calva.
Spigadoro diventa gentile e i suoi capelli ricrescono. Spigadoro usa la bacchetta magica per far ricrescere i suoi capelli.
2 Spigadoro è un personaggio: reale, che esiste nella realtà. fantastico, di invenzione dell’autore.
3 Secondo te, la signora regala la bacchetta a Spigadoro perché: vuole che lei capisca che i suoi capelli sono importanti. vuole farla diventare calva. vuole farle capire che è importante essere buoni e generosi. Approfondimento in Guida Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 101
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PER FARE
A
Speciale Carnevale
TUTTI IN MASCHERA! A Carnevale è tradizione mascherarsi. Le strade si riempiono di personaggi delle fiabe, supereroi, personaggi storici o semplicemente maschere allegre e colorate. Realizzatene una anche voi con pochi e semplici passaggi. Che cosa serve
• • • • •
Cartoncino colorato Forbici e colla Una cannuccia Pennarelli colorati o glitter Piccole decorazioni: coriandoli, perline adesive...
1 Appoggiate sul cartoncino la mano sinistra
e tracciate la sagoma con la matita; poi fate lo stesso con la mano destra. Tenete le dita un po’ distanziate tra loro.
2 Ritagliate lungo la linea che avete tracciato. 3 Sovrapponete leggermente le due mani nella parte del polso e fissatele insieme con un po’ di colla.
4 Appoggiate la mascherina al volto, individuate
la zona degli occhi e segnatela con una matita. Quindi decorate la mascherina come preferite.
5 Ritagliate la parte degli occhi. Infine incollate sul retro una cannuccia per impugnare la maschera.
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SE SEI TE STESSO/A Se sei un corvo con il becco tutto giallo, rimani nero e non fare il pappagallo. Se sei giraffa, mostra fiera quel tuo collo, se sei tacchino, non ti trasformare in pollo. Se sei lombrico e non vuoi avere rivali, non ti spacciare per un cobra con gli occhiali. E l’ippopotamo che sta leggero a galla non può volare come fosse una farfalla. Ognuno è bello quando ciò che vedi fuori ti rappresenta veramente i suoi colori. Ognuno è bello per com’è, per quel che vale e non importa se son grilli o son cicale. J. Carioli, S. Possentini, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac
Anche se a Carnevale ti travesti e indossi una maschera, resti sempre te stesso/a!
Che cosa pensi dopo aver letto la poesia? Come ti senti quando capisci che gli altri ti vogliono bene così come sei? Segna con una ✘.
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DA
N LA LEGGE
IL GUFO E IL CORVO La leggenda è un racconto fantastico che ha lo scopo di spiegare alcune caratteristiche di animali, di piante o di fenomeni naturali. Molto tempo fa il gufo faceva il tintore e tutti gli uccelli andavano da lui per farsi tingere le penne. Tutti erano soddisfatti all’infuori del corvo, che disprezzava l’arte del gufo tintore e si vantava sempre per le sue penne bianche. Ma un bel giorno si stancò di tanta bianchezza e disse al gufo: – Tingi anche le mie penne, però di un colore speciale. Il gufo ci pensò un po’ su e, alla fine, scelse il nero. Quando il corvo si accorse che le sue penne erano completamente nere, come se fosse passato attraverso un camino, andò su tutte le furie. Ma che cosa poteva fare? Da quel giorno tutti i corvi andarono vestiti di nero. Però non si sono dimenticati dello scherzo del gufo e, ogni volta che lo vedono, cercano di dargli una lezione. Ecco perché il gufo sta nascosto di giorno e vola solo di notte, quando tutti i corvi dormono.
CLIL
owl ➜ gufo crow ➜ corvo
Enciclopedia della favola, Editori Riuniti
LEGGO
e comprendo
In questo racconto i personaggi sono:
realistici.
fantastici.
I fatti narrati sono accaduti realmente?
Sì.
No.
UN PASSO IN PIÙ
Questa leggenda è stata inventata per spiegare: per quale motivo i gufi non sono animali benvoluti. per quale motivo i gufi dormono di giorno e volano di notte.
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Leggi la mappa della leggenda.
Che cos’è
La struttura
Un testo narrativo fantastico che unisce realtà e fantasia. Il suo scopo è quello di dare spiegazioni sull’origine di fenomeni naturali, caratteristiche di uomini o animali.
È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi I personaggi possono essere reali o fantastici. Possono essere persone o anche animali personificati.
IL RACCONTO FANTASTICO
LA LEGGENDA
Il tempo Il tempo può essere indefinito oppure un passato lontano.
I luoghi I luoghi possono essere realistici o fantastici, spesso sono indefiniti.
Mappa da completare in Guida
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Il narratore Il narratore è esterno. È un testo narrato in terza persona.
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IL TESTO NARRATIVO
I SEMPREVERDI Un giorno d’inverno di un tempo lontano un uccellino con un’ala ferita non sapeva dove riposarsi. Si guardò intorno e vide gli alberi di un bosco. “Forse gli alberi mi ripareranno”, pensò. Il primo albero che incontrò fu una betulla. – Cara betulla – implorò l’uccellino, – vuoi lasciarmi vivere tra le tue fronde fino alla buona stagione? – Non posso – rispose la pianta. – Sono già abbastanza occupata a custodire le mie foglie. Cerca riparo altrove. L’uccellino volò allora presso un salice che sorgeva sulla riva di un fiume, e gli chiese rifugio. – No, io non ospito mai gli sconosciuti. Vola via, lontano da me!
R if le t t o s u ll e
p a r o le
• Quali sono i nomi delle piante citati nella leggenda? ……….....………...........……...........……...........……...........……..................……...........……...........……....................................................…
• Che tipo di nomi sono? Per fare classe
Nomi concreti.
Nomi astratti.
Scienze
Con l’aiuto dell’insegnante, fate una ricerca sull’abete e sulle piante sempreverdi. 106 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 106
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Il racconto fantastico - LA LEGGENDA Il povero uccellino non sapeva più a chi rivolgersi. Così si fermò, triste e tremante, presso un cespuglio. Lo vide un abete e chiese: – Che cos’hai, uccellino? – Oh, buon abete! Gli alberi non vogliono darmi ospitalità e io non posso volare con quest’ala ferita. – Vieni da me – lo invitò il grande abete. – Oh, grazie! – rispose l’uccellino. – E potrò restare con te tutto l’inverno? – Certamente, mi terrai compagnia. Poche notti dopo arrivò il Vento del Nord e andò a giocare nel bosco. Sferzò le foglie degli alberi per farle cadere a terra. – Posso divertirmi con tutti gli alberi? – domandò il Vento del Nord a suo padre, il Re dei Venti. – No – rispose il re. – Gli alberi che sono stati buoni con gli uccellini feriti vanno lasciati in pace. Così il Vento del Nord lasciò tranquillo l’abete, che conservò tutte le sue foglie fino a primavera e divenne un sempreverde. E da quei tempi lontani è sempre avvenuto così. P. Domenichelli, Stagione Novella, Andò
LEGGO
e comprendo
Dopo aver letto questa leggenda, completa la tabella. Tempo
……….....………...........…….............……...........…….............................………………...
Luogo
……….....………...........…….............……...........…….............................………………...
Personaggi
……….....………...........…….............……...........…….............................………………...
Questa leggenda è stata scritta per...
……….....………...........…….............……...........…….............................………………... ……….....………...........…….............……...........…….............................………………...
Dividi questa leggenda in sequenze. Indica ogni sequenza con una barra colorata a sinistra del testo, come nell’esempio. 107 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 107
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IL TESTO NARRATIVO
LA LEGGENDA DEL GIRASOLE Era estate e i fiori dalle belle e coloratissime corolle non volevano stare vicino a quel fiore brutto e triste, perché temevano che la sua bruttezza li danneggiasse. Anche tutti gli animali del cortile lo schernivano. Il povero fiore soffriva molto ma in silenzio, senza lamentarsi, guardava il sole che amava e ammirava con tutte le sue forze. Il Sole decise di premiarlo: volse i suoi raggi splendenti all’umile fiore finché alcuni di essi rimasero impigliati tra i petali, creando una stupenda aureola d’oro. Allora il fiore crebbe proteso verso il Sole, superò tutti gli altri suoi compagni. – D’ora in poi tu porterai il mio nome – gli disse il Sole – e sarai il mio amico prediletto. Con i tuoi petali d’oro gli uomini tingeranno le stoffe; gli uccelli si nutriranno dei tuoi semi e gli uomini ne ricaveranno un olio utile per cucinare. Così nacque il girasole. M. Spano, Enciclopedia della fiaba, Principato
LEGGO
• • •
e comprendo
Rispondi sul quaderno. Per quale motivo è stata scritta la leggenda? Com’era il girasole prima dell’intervento del Sole? Come si è modificato il girasole grazie al Sole?
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Scrivi un sinonimo per ognuna delle parole evidenziate nel testo: triste: .......……...........……...........…….................................. splendenti: .......…….............................…...........…….................... schernivano: .......……...........……...........……................ prediletto: .......……..................……...........……..............................
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DALLA LEGGENDA AL RIASSUNTO Dopo aver letto la leggenda della pagina precedente, dividi il testo in sequenze (sono sei in tutto) e scrivi una frase-chiave per ciascuna di esse. 1 Era estate e
.......……......................…….........…….........…….........……..................…….......................……...........................
2
.......……..............................…….........…….........…….........…….........……..................……...........……...........…...........................…...
3
.......……..............................…….........…….........…….........…….........……..................……...........……...........…...........................…...
4
.......……..............................…….........…….........…….........…….........……..................……...........……...........…...........................…...
5
.......……..............................…….........…….........…….........…….........……..................……...........……...........…...........................…...
6
.......……..............................…….........…….........…….........…….........……..................……...........……...........…...........................…...
Ora collega tra loro le frasi-chiave utilizzando le parole che legano e scrivi il riassunto.
RICORDA
Parole del tempo: all’inizio, in principio, alla fine, nel frattempo, a un certo punto, più tardi… Parole che spiegano: quindi, allora, siccome, inoltre, infatti, dunque, al contrario, ma…
....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................ ....……..............................…….........…….........…….........…….........……........…....................……...........……...........…................................
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TRASFORMARE I DISCORSI DIRETTI Leggi la leggenda e trasforma i discorsi diretti, evidenziati in giallo, in indiretti.
La fine della guerra Un giorno una tribù era stata minacciata dalla guerra, perciò il più bravo della tribù andò dal capo della tribù nemica portando un capretto sulle spalle. Egli non voleva fare la guerra perché molte persone sarebbero morte, ma non sapeva come fare per evitarla. Allora il capretto parlò. Mai nessun capretto aveva parlato, perciò l’uomo lo ascoltò. – Andiamo dal nemico – disse il capretto. – Proviamo a parlargli. Così arrivarono nel campo nemico. – Che cosa cerchi? – gli disse il nemico. – Ti hanno mandato via dalla tua tribù? Il capretto parlò per l’uomo e disse: – Veniamo per evitare la guerra: lavoriamo insieme e aiutiamoci a vincere la fame e le paure della foresta. Invece di ucciderci ci aiuteremo tutti a salvarci dalla fame e dalle malattie. Il capo nemico rimase incantato dalla voce del capretto e le due tribù si unirono e vissero assieme senza farsi la guerra. Oggi sulle capanne e sulle barche di questa gente c’è il disegno di un capretto. M. De Biasi, Mamme, favole e bambini, Einaudi
Il capretto propose di ……....… ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..….....
Il nemico chiese …….................… ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..….....
Il capretto rispose che ……..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..…..... ………..…………..…………..…………..….....
Ora fai il riassunto sul quaderno: dividi il testo in sequenze, scrivi per ognuna una frase-chiave e collegale con le parole che legano. 110 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 110
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SCRIVERE UNA LEGGENDA Inventa una leggenda seguendo la traccia.
•
A quale fatto vuoi dare una spiegazione? Scegli tra questi: Perché le lucciole si illuminano. Perché i fenicotteri sono rosa. Perché il gatto e il topo non vanno d’accordo. Inizio
…………………….....…………….………......………………………
Presenta la situazione così com’era in passato prima di trasformarsi. Fornisci l’indicazione di un tempo lontano (tanto tempo fa… , all’inizio dei tempi…).
…………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......………………………
Svolgimento
…………………….....…………….………......………………………
Narra i fatti che accadono e che producono un cambiamento. Usa le parole che legano (a un tratto, all’improvviso, allora, nel frattempo…).
…………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......………………………
Conclusione
…………………….....…………….………......………………………
Spiega come si è trasformata la situazione o l’elemento di cui parlavi all’inizio (da quel giorno… , e fu così che…).
Ti è piaciuto scrivere una leggenda? Hai trovato difficile lavorare da solo/a?
…………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......……………………… …………………….....…………….………......………………………
Sì
No Sì
No
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IL MITO
L’ORIGINE DELLA TERRA Il mito è un racconto che vuole spiegare l’origine di fenomeni naturali. Quello che stai per leggere è un mito che racconta l’origine dell’uomo, della Terra e degli esseri viventi. Quando il mondo ebbe inizio, c’era solo acqua dappertutto. Un giorno le acque espressero il desiderio di creare la vita. Si sforzarono di aumentare il loro calore e i loro sforzi furono così ardenti che in esse si formò un uovo d’oro. L’uovo cominciò a muoversi nell’acqua e, dopo un anno, ne nacque un uomo. Si chiamava Prajapati ed era il signore di tutte le creature. Prajapati spezzò l’uovo d’oro e, usandone mezzo come barca, si lasciò portare dalle acque fino alla fine dell’anno. Nel corso di quell’anno Prajapati volle parlare. – Bur – esclamò, e in quell’attimo apparve la Terra. – Buvar – disse ancora, e apparve l’aria. – Svar – disse infine, e apparve il cielo. Poi Prajapati fece le stagioni e in seguito desiderò creare dei figli. Così si mise a cantare e dalla sua bocca fece uscire degli esseri viventi che presero possesso del cielo. Appena furono usciti, Prajapati mandò fuori gli spiriti del Male, che presero possesso della Terra. AA.VV., Il libro dell’acqua, Utet
Storia Con l’aiuto dell’insegnante, confrontate questo mito con le teorie sull’origine della Terra. Preparate quindi un cartellone in cui mettere in evidenza le similitudini e le differenze.
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Leggi la mappa del mito.
Che cos’è Un testo narrativo fantastico molto antico che vuole spiegare l’origine del mondo, dei fenomeni naturali e degli esseri viventi.
La struttura È composto da: • inizio • svolgimento • conclusione
I personaggi I personaggi possono essere eroi, divinità con poteri straordinari o elementi della natura personificati.
IL RACCONTO FANTASTICO
IL MITO
Il tempo Il tempo è lontanissimo, alle origini del mondo. Spesso è indefinito.
Mappa da completare in Guida
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I luoghi I luoghi possono essere reali o immaginari. In genere le terre nelle quali vivono i popoli presso i quali è ambientato il mito.
Il narratore Il narratore è esterno. È un testo narrato in terza persona.
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IL TESTO NARRATIVO
COME NACQUE L’ARCOBALENO Ci fu un’epoca in cui dèi e dee passavano gran parte del loro tempo sulla Terra. Un giorno Bathala, il re degli dèi, decise di tornare nella sua casa celeste per vedere se tutto era in ordine e sellò il suo cavallo, che era capace di correre più veloce del vento e delle nuvole. Appena il padrone gli saltò in groppa, il cavallo cominciò a galoppare senza mai fermarsi e in un lampo arrivò sulla riva dell’oceano. In quel punto, il cielo era così vicino che si potevano sentire le voci di coloro che vivevano lassù. – Salta, mio bel cavallino – gridò Bathala. – So che puoi farcela!
LEGGO
CLIL
rainbow ➜ arcobaleno
e comprendo
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• • • • •
Il tempo e il luogo in questo mito sono ben definiti.
V
F
Il mito cerca di spiegare la creazione dei cavalli.
V
F
Il mito cerca di spiegare l’origine dell’arcobaleno.
V
F
Il protagonista è Bathala, re degli dèi.
V
F
L’arcobaleno era un ponte per arrivare al cielo.
V
F
Con le mie parole Dopo aver letto questo mito, chiudi il libro e raccontalo alle compagne e ai compagni con le tue parole. 114 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 114
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Il racconto fantastico - IL MITO Ma il cavallo indietreggiò, puntando gli zoccoli. Quel salto era troppo anche per lui, che pure volava oltre i crepacci e balzava da una riva all’altra degli oceani. Allora Bathala chiamò i suoi servi celesti, che calarono dall’alto un lungo, lungo nastro di sette colori. E quando il nastro toccò la Terra diventò un ponte abbastanza robusto da reggere cavallo e cavaliere, che galopparono fino al cielo. Così nacque l’arcobaleno, che nelle Filippine si chiama bahaghari, ossia “il ponte dei re”. F. Lazzarato, La fata della luna, Mondadori
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Come puoi sostituire queste espressioni? Colora l’opzione corretta. Sentire le voci di coloro che vivevano…
… che calarono dall’alto.
Sentire le voci di quelli che vivevano.
… che fecero precipitare dall’alto.
Sentire le voci dei colori che vivevano.
… che fecero scendere dall’alto.
PER FARE
A
Ricordi quali sono i colori che compongono l’arcobaleno? Hanno un ordine ben preciso. Fai una piccola ricerca, poi disegna un arcobaleno e dipingilo con la tecnica che preferisci.
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Conclusione
Svolgimento
Inizio
UN RACCONTO MITICO: PAN Pan era figlio di Giove e Callisto. Nacque già con la barba, due piccole corna, il naso schiacciato, i piedi di capra e la coda. Era per metà uomo e per metà capretta. Pan viveva con le Ninfe dei monti. Un giorno inseguì una ninfa di nome Siringa. Spaventatissima, la ninfa gridò al fiume: – Aiutami fiume, aiutami! Un mostro mi insegue! Il fiume allora la trasformò in una canna, di quelle che crescono sulle rive. Mentre Pan cercava Siringa, il vento, soffiando tra le canne, produsse un piacevole suono. Allora Pan ebbe un’idea: prese alcune canne, le tagliò a pezzetti di diversa lunghezza e le unì. Soffiando dentro le canne produsse un suono. Pan aveva così inventato una specie di flauto, detto flauto dei pastori, che il dio portò sempre con sé e che suonò allegramente accompagnando il dio Bacco nei suoi viaggi. A.M. Carassiti, Il mio primo dizionario mitologico, Gulliver Libri
Questo antico mito ci racconta com’è nato uno strumento musicale: il flauto. Mantenendo la stessa struttura, scrivi un racconto mitico il cui scopo è quello di raccontare la nascita di un altro strumento musicale. Scegli quale strumento e quali personaggi fare intervenire. Poi segui le indicazioni dello schema della pagina seguente. La nascita di:
I personaggi saranno:
pianoforte.
divinità.
chitarra.
animali.
tamburo.
personaggi umani.
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Inizio
All’inizio lo strumento non esisteva. Quale strumento? Dove? Quando?
All’inizio ………………………………………………….................... …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......………………………
.
…………………….....……………..……………......…………….………
Presenta il protagonista: chi è? Com’è? Che cosa fa? Ci sono altri personaggi?
Abitava in quel luogo
………………………………..........
…………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......………………………
Svolgimento
Che cosa vuole fare il protagonista? Per quale motivo? Che cosa fa? Che cosa fanno gli altri personaggi?
.
…………………….....……………..……………......…………….………
Un giorno ……………………………….............………………….. …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......………………………
.
…………………….....……………..……………......…………….………
Conclusione
Che cosa accade alla fine? Racconta che cosa è cambiato.
Da quel giorno ………………………………………………….. …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......……………………… …………………….....……………..……………......………………………
.
…………………….....……………..……………......…………….………
Ora inventa un titolo per il tuo racconto mitico. …………………….....……………..……………......………………......………………......………………......……….....………......………………………
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COME NACQUE LA CODA DEL PAVONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
Le abitatrici del firmamento, le Stelle, indossavano abiti d’oro e pietre preziose. Solo la Luna non possedeva un ricco abito lucente. Quando la notte tornava nei cieli, lei si nascondeva in un cantuccio e piangeva. Li-Pin, Dama dell’armonia, la sorprese nel suo nascondiglio. – Figlia del grande cielo, perché piangi? – le chiese. – Non vedi? Tra le mie sorelle mi sento brutta e ridicola. Li-Pin la consolò e andò a prendere un mazzo di piume dai magici colori: oro, porpora, verde e turchino per il nuovo abito della Luna. Stava per porgerle le piume, quando un Genietto cattivo strappò il mazzo variopinto e lo regalò al venticello. Il venticello portò le splendide piume sulla Terra, dove un vecchio gallo spennato le usò per farsi un abito meraviglioso: divenne il superbo pavone. F. Goy, V. Melegari, La storia della nostra amica Luna, Mondadori
1 Ordina le sequenze del racconto. Numera da 1 a 5. ……
Li-Pin consolò la Luna e le regalò un mazzo di piume dai magici colori.
……
Un gallo usò le piume per farsi un abito: divenne un pavone.
……
Le Stelle indossavano abito preziosi, ma la Luna non ne possedeva.
……
Un Genietto cattivo strappò le piume e le donò al venticello.
……
Li-Pin sorprese la Luna triste nel suo nascondiglio.
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2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Alla riga 15 trovi il termine “variopinto”. Significa: dai diversi colori.
dal colore vivace.
Al venticello.
Al mazzo di piume.
• A chi si riferisce questo aggettivo?
• Potresti usare questo aggettivo per descrivere anche: il latte.
il sole.
un quadro.
3 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Il racconto che hai letto è: una favola.
una leggenda.
definito.
indefinito.
• Il tempo del racconto è:
4 Chi sono i personaggi del racconto? Completa. …………………….....……………..……………......……
, che indossavano abiti preziosi.
…………………….....……………..……………......……
, che non possedeva un abito lucente.
…………………….....……………..……………......……
, Dama dell’armonia.
…………………….....……………..……………......……
, che rubò il mazzo di piume.
…………………….....……………..……………......……
, che portò le piume sulla Terra.
5 Se dovessi riassumere il racconto con poche parole, quale affermazione
sceglieresti?
Il racconto narra le vicende della Luna e delle Stelle, che non sono in buoni rapporti, e di chi ha cercato di mettere pace tra loro. Il racconto vuole spiegare come il pavone ha avuto la sua coda variopinta. Il racconto vuole dare una morale. Approfondimento in Guida Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 119
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SCRITTORI FANTASTICI Ora che conosci bene le caratteristiche del testo narrativo fantastico, perché non provi a scrivere di un vero racconto fantastico insieme alle tue compagne e ai tuoi compagni? Una storia solo vostra, scritta a più mani, che potrà poi essere conservata nella biblioteca della scuola e letta dagli alunni e dalle alunne che verranno dopo di voi.
Che cosa serve Un taccuino o un quaderno e una penna; poi un PC con un programma di scrittura. Ma soprattutto creatività e fantasia, spirito di collaborazione, entusiasmo e tutto ciò che hai imparato finora sul racconto fantastico!
120
Fase uno: idee a confronto • Prima di tutto, dividetevi in gruppi. Ogni gruppo decide quale tipo di racconto scrivere: una fiaba, un mito o una leggenda. • Decidete gli elementi del vostro racconto: il tempo, i luoghi e i personaggi. • Costruite la trama: segnate sul taccuino le idee che vi vengono in mente, quindi scegliete in che modo organizzarle. Ascoltate le idee di tutti e ricordate che un racconto deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine. • Arricchite via via la trama di elementi. E se avete scelto di scrivere una favola, ricordate di trovare una morale.
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Fase due: la scrittura Una volta delineata la trama, scrivete il racconto. Ricordate di seguire la struttura: inizio, svolgimento, conclusione. Cercate di renderlo coinvolgente aggiungendo tanti particolari. Fase tre: la correzione In questa fase alcuni/e bambini/e di ogni gruppo saranno incaricati di correggere la bozza. Verificate che non ci siano errori ortografici (in caso di dubbi, controllate sul dizionario), ripetizioni, frasi troppo lunghe, errori nella punteggiatura.
Fase quattro: la versione finale • Una volta controllato tutto, incaricate un/a compagno/a con una bella grafia di ricopiare il racconto oppure di scriverlo al computer e di stamparlo. • Altri/e compagni/e si occuperanno poi di realizzare la copertina con un disegno che rappresenti un momento della storia. • Tutti insieme infine sceglierete un titolo che sia invitante e che incuriosisca il lettore o la lettrice.
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LA VITA CHE AVANZA Le fredde giornate e le notti di ghiaccio sembrano allentare il rigido abbraccio; l’aria più calda e il timido sole scaldano arbusti di rovi ed aiuole. L’arbusto legnoso sopravvissuto all’inverno, anche se appare ferito all’esterno, dentro ha una linfa che pulsa di vita e una tenacia davvero infinita. Così il primo giorno di primavera sui suoi rametti al calar della sera spuntano in fretta le prime foglie e un piccolo bruco felice le accoglie: che sia benvenuta la vita che avanza, par poca cosa e invece è speranza.
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Succede a me Ciascuno di noi ha dentro di sé una grande forza che gli permette di superare le difficoltà. Però per rafforzarla è necessario avere fiducia nella nostra capacità di affrontare gli ostacoli. Completa il fumetto Non con una frase ce la farò che possa dare mai… fiducia. .......................................... ...................................................... ..........................................
Il piccolo arbusto ha resistito al freddo inverno e il primo giorno di primavera sui suoi rami spuntano le prime foglie. Anche voi siete capaci di superare le difficoltà e questo vi aiuta a crescere e diventare più forti. Parlatene in classe.
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IL FOLLETTO STUPORELLO In questo testo descrittivo viene descritto un personaggio fantastico. Stuporello è un vero sognatore. Indossa un delizioso vestitino dipinto con tutte le sfumature del cielo ed è anche un folletto molto distratto. Si incanta a osservare le meraviglie della natura: ama guardare i fiori, gli alberi, le farfalle, i tramonti, ma la sua più grande passione sono gli arcobaleni. – Hai sempre la testa tra le nuvole! – lo rimproverano i suoi amici tutte le volte che lo sorprendono con lo sguardo perso nel vuoto. – Embè? Che male c’è? – risponde lui facendo spallucce. – Le nuvole sono così belle!
Descrizione abbigliamento Descrizione carattere Descrizione interessi e passioni
R. Corallo, Sei folletti nel mio cuore, Erickson
LEGGO
e comprendo
L’autore descrive l’aspetto fisico del personaggio? Sì. No. Quale aspetto viene descritto con più particolari? Il suo abbigliamento.
I suoi interessi.
Il suo carattere.
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IL TESTO DESCRITTIVO
Lo scopo Raccontare com’è fatto qualcuno o qualcosa attraverso le parole.
Che cosa si può descrivere Persone, animali, oggetti, luoghi o ambienti (esterni o interni), reali o immaginari.
Il narratore La descrizione può essere fatta in prima persona o in terza persona.
La descrizione può essere • oggettiva – è una descrizione impersonale: le cose vengono descritte così come appaiono senza commenti, riflessioni o impressioni dell’autore. • soggettiva – è una descrizione accompagnata da impressioni, sentimenti e riflessioni dell’autore.
La struttura • La descrizione utilizza i dati sensoriali, ovvero quelli rilevati dai cinque sensi: tatto, gusto, udito, olfatto e vista. • Può utilizzare paragoni e similitudini. • Nella descrizione, bisogna scegliere un percorso ordinato: dall’insieme ai particolari o viceversa, dall’alto in basso o viceversa...
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IL TESTO DESCRITTIVO
NICOLE Stai per leggere due descrizioni oggettive, che non presentano commenti dell’autore. Nicole aveva i capelli castani con alcuni riflessi più chiari vicino alla fronte. Li portava lunghi, sempre spostati sul lato destro del viso. Il volto era ovale, con un bel nasino proprio al centro e due occhi verdi, vispi e curiosi, con lunghe ciglia folte. La bocca era piccola e rosa. I suoi denti non erano perfetti: quelli davanti erano un po’ spostati verso l’esterno, ma le stavano bene e quando sorrideva erano bianchissimi.
ZIA ADELE Di zia Adele non si parlava spesso in famiglia. Aveva un’aria imbronciata e un fare un po’ brusco. Quando le parlavi, anche con fare gentile, lei corrugava la fronte e a volte nemmeno rispondeva. Chi la incontrava per la strada sapeva che spesso fingeva di non vedere per non salutare. Era scortese con tutti, persino con il suo gatto, come se anche lui le avesse fatto un torto.
LEGGO
e comprendo
Dopo aver letto le due descrizioni, quali differenze puoi osservare?
•
Nella descrizione di Nicole:
•
Nella descrizione di zia Adele:
v iene descritto il comportamento della ragazza.
v iene descritto il comportamento della donna.
v iene descritto solo l’aspetto fisico della ragazza.
v iene descritto l’abbigliamento della donna.
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Descrivere LE PERSONE
LA SIGNORINA SPEZZINDUE Stai per leggere una descrizione soggettiva, che presenta anche pensieri e riflessioni dell’autore. La direttrice della scuola, signorina Spezzindue, era una tiranna e terrorizzava alunni e insegnanti. Questi si sentivano minacciati già a vederla da lontano. La signorina camminava nei corridoi a lunghi passi, dondolando le braccia. Quando avanzava nei corridoi, il rumore dei suoi passi la precedeva. Se per caso un gruppo di bambini capitava sulla sua strada, si faceva largo tra di loro come un carro armato, facendoli volare a destra e sinistra. Era una donna enorme: braccia grosse, polsi fortissimi e gambe robuste. Bastava guardarla per capire che avrebbe potuto strappare in due un elenco telefonico. Il viso non era bello: bocca crudele e piccoli occhi dallo sguardo duro. Quanto ai suoi vestiti, indossava, in genere, un camicione marrone stretto in vita da una larga cintura di cuoio e un paio di calzoni di una ruvida stoffa di color verde bottiglia.
CLIL
teacher ➜ insegnante
R. Dahl, Matilde, Salani
DENTRO
il testo
Nel testo sottolinea:
• di giallo le parole che descrivono l’aspetto fisico; • di verde quelle che descrivono il carattere; • di rosso quelle che descrivono l’abbigliamento. 127 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 127
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IL TESTO DESCRITTIVO
SONO FRANCESCO Per arricchire le descrizioni si usano molti aggettivi qualificativi. Mi chiamo Francesco e ho 9 anni. I miei occhi sono verdi, grandi, con lunghe ciglia folte. Ho la carnagione chiara e un nasino piccolo. Ho i capelli neri, molto scuri come quelli di papà, un po’ mossi e li tengo sempre un po’ lunghi. A volte li sistemo con il gel e mi faccio un bel ciuffo di lato che mi scopre la fronte alta e spaziosa. La mia bocca è sottile e rosata, ho tutti i denti tranne uno, quello a sinistra che mi è caduto. Ho una corporatura esile, sono piuttosto magro. Ho lunghe gambe sottili e braccia agili, mani piccole e unghie sempre molto corte. Ho un gran piedone perché porto già il numero 39 di scarpe; in effetti i miei piedi non sono molto belli, ma in compenso ho delle lunghe dita affusolate. Sono generoso e gentile con tutti, tranne con chi mi manca di rispetto! Sono un tipo precisino, anche a scuola, mi piace che tutto sia sempre in ordine. Non sono molto bravo nello sport, però mi piace in estate andare in barca sul lago con il nonno Enrico.
DENTRO
il testo
Le parole in rosso nella prima parte del testo sono aggettivi qualificativi. Continua tu: individua e sottolinea quelli nella seconda parte.
p R if le t t o s u ll e
a r o le
“Nasino” e “piedoni” sono due nomi: astratti. alterati.
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AGGETTIVI PER DESCRIVERE Hai notato quanti aggettivi ci sono nella descrizione della pagina precedente? Gli aggettivi servono per arricchire il testo e per rendere meglio l’idea di ciò che si vuole descrivere.
Quali aggettivi potresti utilizzare per descrivere i seguenti aspetti di un viso? Segna con una ✘ quelli corretti.
•
•
•
•
Occhi vispi
grandi
verdi
castani
allungati
luminosi
attenti
chiari
tristi
curiosi
affusolati
mossi
folti
spaziosi
furbi
arruffata
rosata
carnosa
aperta
sottile
triste
leggera
grande
piccola
castana
appuntito
aguzzo
biondo
medio
allungato
piccolo
largo
calmo
triste
ricurvo
affusolato
importante
grazioso
rugoso
lento
folti
ricci
piccoli
lunghi
affidabili
lisci
radi
mossi
grigi
biondi
grandi
crespi
arruffati
corti
lenti
Bocca
Naso
Naso
Rispondi cercando le risposte nel testo della pagina precedente. Di che cosa si dice “affusolato”? Che cosa è “alta e spaziosa”?
…….....…..………..…..………..…..………..………....…..………....…..…...……...………
…….......…..………....…..………....…..………....…..………....…..…………..……...………
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MI PRESENTO... Prova a descrivere te stesso/a: completa la tabella e aiutati con i suggerimenti dati. Poi riscrivi la descrizione sul tuo quaderno.
Presentazione generale Chi sei e come ti chiami? Hai un soprannome? Quanti anni hai?
Aspetto fisico • Viso: forma, carnagione, occhi, capelli, bocca, naso, denti, espressione. • Corpo: altezza, corporatura, gambe, braccia, segni particolari.
Io sono
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Il mio viso ha una forma
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Carattere Solare, espansivo/a, timido/a, riservato/a, allegro/a, malinconico/a, gioioso/a, tranquillo/a, agitato/a, pigro/a, preciso/a, generoso/a, egoista, disordinato/a, studioso/a…
Abitudini e passioni • Mi piace/non mi piace… • Sport, scuola, famiglia, tempo libero, film, giochi, libri, animali, cibo…
Sono una persona
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Mi piace
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DI CHI SI PARLA? Scrivi nel quadratino accanto all’immagine il numero della descrizione corrispondente, quindi completala.
1
Micol ha i capelli in due
…..…......…..……..….....…
…..…......…..……..….....…
che porta sempre raccolti
. Indossa un
…..…......…..……..….....…
con
la visiera che ha comprato al mare. Ha due
…..…......…..……..….....…
grandi, e una bocca sottile e sempre
sorridente. Sul viso ha delle simpatiche
........
2
Alex è un bambino di sette anni. Ha i capelli un po’ lunghi e una
…..…......…..……..….....…
particolari: hanno una forma
3
Gianni ha 8 anni. Ha un viso …..…......…..……..….....…
e
sottile. I suoi occhi sono
…..…......…..……..….....…
un po’ nascosti da un paio di
perché lui è di
…..…......…..……..….....…
…..…......…..……..….....…
.
…..…......…..……..….....…
…..…......…..……..….....…
origine cinese. Adora mangiare il
........
…..…......…..…..….....…
.
. Ha i capelli
, due occhi vispi
…..…......…..……..….....…
tondi.
Ha un naso piccolo e simpatico. ........
Osserva l’immagine e fai tu una breve descrizione oggettiva della persona raffigurata. Ricorda di non inserire opinioni personali. …….….....…..….....…..….....……..….....….........….....……....….......…....….....…......…..………..… …….….....…..….....…..….....……..….....….........….....……....….......…....….....…......…..………..… …….….....…..….....…..….....……..….....….........….....……....….......…....….....…......…..………..…
Sandro
…….….....…..….....…..….....……..….....….........….....……....….......…....….....…......…..………..…
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IL TESTO DESCRITTIVO
UN CUORE TROPPO GRANDE Mimosa è diversa. Mi hanno spiegato perché, ma mi è sembrata una faccenda complicata. Non ci ho capito molto. È una bambina tonda, con le guanciotte come un criceto e i capelli morbidi color nocciola. Quando ride gli occhi le spariscono nelle pieghe della faccia. È una che ride molto. È affettuosa, abbraccia tutti e vuole che le diano la mano. Parla poco, dice le frasi lentamente come se tu non capissi.
LEGGO
e comprendo
Chi descrive Mimosa? La sua mamma.
Sua sorella.
Chi è la persona che viene descritta? Una signora.
Una bambina.
Perché questa è una descrizione soggettiva? Perché ciascuno ha il suo parere. Perché Mimosa è una bambina diversa dalle altre. Perché nella descrizione ci sono molte riflessioni e opinioni dell’autrice.
DENTRO
il testo
Sottolinea nel testo gli elementi che si riferiscono all’aspetto fisico di Mimosa. Poi rispondi: ci sono più elementi riferiti al suo aspetto fisico o più elementi riferiti al suo carattere e al suo comportamento? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
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Descrivere LE PERSONE A volte però è lei che non capisce. Ci vuole un po’ di pazienza. Molta pazienza. A volte mi sembra che venga da un altro pianeta. Un pianeta dove tutti fanno le cose piano, sorridono e si abbracciano, proprio come fa lei. Mia sorella ha qualcosa che non va dentro al cuore. Una cosa che non funziona bene. A me pare che il suo cuore sia a postissimo così com’è, perché vuole bene a tutti e sorride a tutti e vuole fare amicizia con tutti. Forse il suo problema è che ha un cuore troppo grande. B. Masini, S. Junakovic, Mia sorella è un quadrifoglio, Carthusia
UN PASSO IN PIÙ
Nel testo si dice che Mimosa ha “le guanciotte come un criceto”. Questo è
un paragone. Il paragone mette a confronto due elementi collegati in genere alla parola “come”. Si usa per descrivere meglio qualcosa: in questo caso, le guance paffute della bambina. Ora fai tu degli altri paragoni.
• Dolce come …….….....…..….....….....……..….....….........…............……....…...... . • Calma come …….….....…...…..….....……..….....….........…........……....….......... . • Scuro come ……....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…......... . • Fragile come …….….....…..….....….....……..….....….........…........……....…........ . • Lento come …….….....…..….....….....……..….....….........…........……....….......... . Succede a me
Ti è mai capitato di conoscere qualche persona che avesse un comportamento o un aspetto fisico molto diverso dalle persone che incontri abitualmente? Che cosa hai pensato? Parlane con le compagne e i compagni e confrontati con l’insegnante. 133 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 133
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DESCRIVO UN COMPAGNO O UNA COMPAGNA Scrivi sul quaderno un breve testo in cui descrivi una tua compagna o un tuo compagno. Procedi seguendo le indicazioni. PRESENTAZIONE
• Nome • Età • Che rapporto ha con te? • Vi frequentate solo a scuola o anche altrove? ASPETTO FISICO • Viso (occhi, bocca, capelli…) • Carnagione • Corporatura • Segni particolari ABBIGLIAMENTO • Genere (sportivo, elegante…) • Indumenti particolari CARATTERE • Carattere e comportamento GUSTI E ABITUDINI
Aggiungi alla descrizione qualche paragone: i suoi capelli sono come…; quando ride sembra…
Inserisci qualche riflessione personale: che cosa vi piace fare insieme? Che cosa non ti piace di lei o di lui?
• Hobby • Gusti alimentari, sportivi, musicali • Attività in cui è brava o bravo o in cui ha difficoltà
Quale compagna o compagno hai deciso di descrivere? Perché hai scelto proprio lei o lui? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
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PER FARE
U SI C LA VOCE DELLE EMOZIONI
Con la nostra voce possiamo trasmettere un messaggio utilizzando le parole. Queste però da sole non bastano: spesso è l’intonazione che diamo a una parola che fa capire la nostra intenzione a chi ascolta.
Ripeti una parola in diversi modi. Prova con la parola “maestra” e immagina di rivolgerti proprio a lei. Ripeti questa parola caricandola di volta in volta dell’emozione che vedi rappresentata.
divertita
annoiata
arrabbiata
triste
agitata
impaurita
Ora osserva le parole scritte e collega ciascuna alla sfumatura espressiva che rappresenta. Impaurito
Maaaaaeeeestraaaa
MAESTRA
MAESTRA
Insistente Deciso
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IO E GLI ALTRI Ascolta la storia letta dall’insegnante. La pagina 32 sembrava una pagina senza qualità, derisa da tutti solo perché diversa. Alla fine della storia invece a salvarla sarà proprio la sua diversità, che l’ha resa così speciale.
Nella tua classe siete tutti uguali? Sì. No. In che cosa siete uguali e in che cosa invece siete diversi? Parlatene insieme e scrivete le vostre riflessioni. LE COSE CHE CI ACCOMUNANO
LE COSE CHE CI DIFFERENZIANO
• Siamo tutti bambini e bambine.
• Abbiamo abilità diverse.
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
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………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
•
………..………………..…........……………..……………..
Testo della storia in Guida
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Descrivere GLI ANIMALI
ULISSE Questo testo descrive un animale reale, nel suo aspetto e nei sui comportamenti. Era un piccolo gufo, ancora avvolto nella peluria di neonato. Lo portai a casa, lo misi in un cestino nel mio studio e lo chiamai Ulisse. Benché fosse così piccolo, non aveva paura di nessuno e aggrediva tutto e tutti. Quando diventò più grande, perse la peluria e mise un bel piumaggio cenere, rosso-ruggine e nero. Trascorreva quasi tutto il giorno dormendo e faceva solo qualche voletto tra il tavolo e la maniglia della porta. Al tramonto si svegliava e volava sul davanzale della finestra. G. Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Con quale sinonimo potresti sostituire la parola benché? …….….....…..….....…..….....……..….....….......... …….….....…..….....…..….....……..….....…..........
DENTRO
Per fare classe Quanti di voi possiedono un animale domestico? Quanti lo hanno adottato perché non aveva casa? Parlatene insieme; poi chi lo possiede descrive il suo animale domestico alle compagne e ai compagni.
il testo
Sottolinea di giallo la descrizione dell’aspetto del gufo, di verde la descrizione del suo carattere e di blu quella delle sue abitudini. Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 137
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IL TESTO DESCRITTIVO
UN CANE MARZIANO Vincenzo, il cane da guardia del contadino, era il risultato dell’incrocio di diverse razze: aveva il corpo tozzo e muscoloso del bulldog, le orecchie del cocker, il muso allungato del levriero e le zampette corte del bassotto; il pelo era bianco a macchie nere come il dalmata, ma certe altre macchie verdi facevano pensare che tra i suoi antenati ci fosse anche qualche cane marziano. Di sicuro uno dei suoi bisnonni era stato un cane lupo o addirittura un lupo e basta. Infatti nelle notti di luna piena Vincenzo usciva dalla sua cuccia rapito dalla misteriosa forza dell’istinto, saliva su una collinetta o sul mucchio del letame, si schiariva la voce con qualche colpetto di tosse e partiva con lunghi ululati, malinconici e un po’ sinistri, indirizzati alla luna. S. Bordiglioni, La fattoria di Luigi, Signorelli
LEGGO
e comprendo
Vincenzo era il risultato dell’incrocio di quali razze di cani? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
Com’era il suo pelo? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
UN PASSO IN PIÙ
L’autore descrive solo alcune delle caratteristiche del cane. Quali? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
Quali altri elementi avrebbe potuto aggiungere? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
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Descrivere GLI ANIMALI
IL MIO GATTO Fufi è il mio gatto. Ha quattro anni e sta con me da quando aveva appena cinque mesi. È un bel gattone elegante, il suo mantello a pelo corto ha un caldo colore rossastro, quasi arancione, con alcune macchie bianche. Ha gli occhi di un verde brillante, uno più chiaro dell’altro, e un nasino rosa sempre umido. La sua coda è folta e lunga e le orecchie sono appuntite e piccole. Quando gli accarezzo la coda sembra di toccare una nuvola per via della sua morbidezza. Fufi ha un buon profumo, simile al talco, perché sta sempre a leccarsi e a lavarsi e poi la mia mamma ogni sera lo spazzola e gli mette una lozione profumata sul pelo. Quando ha fame mi si avvicina e miagola forte, produce un suono quasi fastidioso, ma credo che lo faccia apposta, per attirare l’attenzione e avere in fretta il suo pasto. È un gatto molto tranquillo, è buono come il pane, ma ha un brutto vizio che non riesci proprio a fargli passare: quello di graffiare il divano per farsi le unghie.
R if le t t o s u ll e
CLIL
cat ➜ gatto
p a r o le
Cerca nel testo e sottolinea di verde i nomi comuni e di rosso gli aggettivi qualificativi.
DENTRO
il testo
Nel testo trovi una descrizione molto precisa dell’aspetto del gatto (mantello, occhi, coda). Evidenziala. L’espressione “buono come il pane” è un …..….....….........…........…….…..….....….........…...... (ricorda: in questa espressione, le parole sono collegate da “come”). 139 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 139
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DESCRIVERE CON I SENSI Rileggi una seconda volta il testo della pagina precedente e cerca le informazioni che l’autore ha potuto ricavare grazie ai sensi. Quindi riportale sui puntini. Il suo mantello
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…..............
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
VISTA
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
TATTO
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
OLFATTO
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……..... …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
UDITO
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............…….....
È stato difficile trovare nel testo gli elementi che ti servivano?
Sì
No
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GLI ELEMENTI DELLA DESCRIZIONE Leggi la descrizione e scrivi le seguenti parole nel cartellino corretto: aspetto fisico • comportamento • presentazione
L’aquila L’aquila è un grosso uccello rapace, un temibile predatore. Ha un becco nero a forma di uncino, occhi tondi e vista acutissima. Le ali sono grandi. Le piume sono marrone chiaro, grigie e nere. Ha artigli robusti. Va a caccia facendo prima lunghi voli di esplorazione; predilige piccole prede come rettili, marmotte, lepri e roditori che afferra con i suoi artigli e porta nel nido, costruito su rocce scoscese.
…….….....…..….....….…........……..… …….….....…..….....….…........……..…
…….….....…..….....….…........……..… …….….....…..….....….…........……..…
…….….....…..….....….…........……..… …….….....…..….....….…........……..…
Leggi la descrizione del criceto e completala sul quaderno. Fai una ricerca su questo animale e immagina le sue abitudini e il suo comportamento.
Il criceto Kikko
Scienze
Kikko è un piccolo criceto che vive in una gabbietta a casa di Romeo. Come tutti i criceti, è un roditore; ha il pelo tutto bianco, una piccola codina rosa, quattro zampette e un musetto molto simpatico. Ha occhietti piccoli e neri e un naso rosa e umido con i baffetti bianchi. Durante il giorno…
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DESCRIVO UN ANIMALE Scrivi sul quaderno un breve testo in cui descrivi il tuo animale preferito. Procedi seguendo le indicazioni. PRESENTAZIONE • Tipo di animale • Nome • Razza ASPETTO FISICO • Pelo/piume/manto/squame • Occhi – muso – orecchie – denti/becco • Zampe/artigli/pinne • Coda • Dimensioni • Andatura – movimenti
• Abitudini • Carattere
Inoltre aggiungi queste indicazioni: che rapporto hai con questo animale? Che cosa fai insieme a lui?
Che emozioni suscita in te?
COMPORTAMENTO
ALIMENTAZIONE • Di che cosa si nutre • Come si procura il cibo
Aggiungi alla descrizione qualche paragone.
Quale animale hai deciso di descrivere? Perché hai scelto proprio questo? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
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Descrivere GLI AMBIENTI
LA CAMERETTA DI CAMILLO In questo testo viene descritto un ambiente. Per farlo l’autore ha inserito dei dati visivi e dei dati di posizione (sopra, sotto...) Nella cameretta di Camillo ci sono una scrivania blu e una sedia rossa e gialla. Sulla libreria, blu anche quella, sono schierati i pupazzi di quando Camillo era piccolo: un orso rosso fuoco, due coniglietti grigi, un bambolotto con la testa pelata. Alle pareti sono appesi manifesti di bambini che giocano. Ma la cosa più bella della camera è il letto. È come un letto a castello, solo che il posto di sotto non c’è, resta tutto vuoto e lì puoi giocare. Camillo dorme sopra e, per raggiungere il letto, deve salire una scaletta. Quando si sveglia, per scendere può scegliere: o la scaletta, oppure lo scivolo. B. Masini
LEGGO
e comprendo
Osserva bene il disegno della cameretta di Camillo. Ci sono tre errori rispetto alla descrizione fatta nel testo. Trovali e segnali con una ✘.
DENTRO
il testo
Sottolinea i dati di posizione presenti nel testo. Segui l’esempio. Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 143
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IL TESTO DESCRITTIVO
IL CANTO DEL BOSCO L’autore in questo testo descrive il bosco attraverso suoni e rumori (dati uditivi). La foresta cominciava a vivere una notte nuova. La pioggia cadeva ora leggera, ora più intensa e ritmava sulle fronde una musica dolce, gradevole e sommessa. Stormire di foglie, cigolio di rami al vento, fruscio di foglie secche al suolo, rumore di rami secchi, foglie e pigne che cadevano a terra… era il canto del bosco. Lontana si udiva una voce di acque correnti, l’alto frastuono d’ali di un grande uccello che si era alzato in volo, lievi rumori causati dal passaggio di scoiattoli, volpi, faine tra il fogliame del bosco. Si udiva anche il ticchettio degli insetti che urtavano o camminavano sui tronchi; a lunghi intervalli, il ronzio di una grossa zanzara e il fruscio improvviso di una biscia notturna. Ed ecco l’improvviso grido di una civetta che contrasta con il dolce canto dei grilli. Poi, il silenzio, il vero silenzio degli antichi boschi. D. Buzzati, Il segreto del bosco vecchio, Mondadori
Con le mie parole Descrivi un ambiente che conosci (il parco, il mercato, il supermercato, la scuola…) usando per lo più dati uditivi.
DENTRO
il testo
Sottolinea nel testo i dati uditivi inseriti dall’autore.
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Nel testo ci sono molti nomi di animali. Sottolinea di blu solo quelli plurali.
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Descrivere GLI AMBIENTI
IL PARCO Il parco sembra un miracolo. Fin dai primi viali, i grandi alberi con le foglie nuove sembrano vecchi giganti che ringiovaniscono e c’è nell’aria quell’odore di verde, di verde nuovo dappertutto. Odorano i tronchi, odorano le foglie, odorano le siepi, odora il terreno di nuova vita, di questa promessa di felicità. Qualcuno degli alberi grandi è fiorito: dai rami alti penzolano grappoli bianchi o fanno mostra mazzi bianchi a candelabro. B. Cicognani, Il museo delle figure viventi, Vallecchi
LEGGO
e comprendo
Nel testo si parla di “foglie nuove”. In quale stagione è descritto il parco? In primavera.
In estate.
Quali sensi usa l’autore per fare questa descrizione? Il tatto.
La vista.
L’udito.
Succede a me Rispetto a quella della pagina precedente, questa descrizione ha un tono più poetico e trasmette le emozioni dell’autore. C’è un luogo al quale sei legato/a che descriveresti nello stesso modo? Quale? Perché?
L’olfatto.
Il gusto.
p R if le t t o s u ll e
a r o le
Sai che cos’è un candelabro? Usa il dizionario e scrivi il suo significato. …….….....…..….....…..….....……..….....….........…... .....……....…............……....…............……....…........ .……....….................................................…....….....
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DESCRIVO LA MIA STANZA Disegna la tua stanza, cercando di inserire più elementi possibile.
Ora descrivila completando il testo e prestando attenzione alle parole che indicano la posizione degli oggetti. La mia stanza è (dati generali: piccola, luminosa, spaziosa…) ..……..….....….........…........……....…............……....
a destra, a sinistra, di fronte)
..……..….....….........….................……
. Entrando dalla porta, la finestra è (posizione:
..……..….....….........…........……....…............……....
alla porta ci sono (elementi presenti)
. Sulla parete di fonte
..……..….....….........…........……..……..……..……..……..…..……......................
..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....…............……....................................……....
a destra della porta ci sono (elementi presenti)
..……..….....….........…........……....…...............…............….
Su quella a sinistra della porta ci sono (elementi presenti) ..……..….....….........…........….............…....…..........……....
presenti)
; sulla parete
..……..….....….........…......................…….......
. Sulla parete su cui si apre la porta c’è (elementi
..……..….....….........…........……..……..….....….........…........……....…............……..........…...................................……....
Sul pavimento c’è (elementi presenti) .............…........……....…........…....……... …........……....….......................……....
.
.
..……..….....….........…........……....…............……...….......…...................……
. La mia stanza purtroppo è (difetti)
, però è anche (pregi)
..……..….....…........……....….............
..……..….....….........…........……..….......….................……....
.
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DESCRIVO UN AMBIENTE Scrivi sul quaderno un breve testo in cui descrivi un ambiente a tua scelta. Procedi seguendo le indicazioni. PRESENTAZIONE • Di quale luogo si tratta • Dove si trova • Aspetto generale • Per che cosa viene utilizzato ELEMENTI • Arredi e oggetti (per ambienti chiusi) • Laghi, fiumi, massi, strade, ponti… (per ambienti all’aperto) SENSAZIONI • Ciò che percepisco attraverso i sensi: odori, rumori… • Sensazioni che ti trasmette
Un luogo potrebbe avere una storia ed essersi trasformato nel tempo. Puoi inserire questo elemento nella descrizione.
Aggiungi alla descrizione qualche paragone.
PREGI E DIFETTI • Aspetti positivi o negativi • Elementi che vorresti cambiare
Quale ambiente hai deciso di descrivere? Perché lo hai scelto? …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......… …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….....…......…
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LUCA IL MACCHINISTA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Luca il macchinista era un ometto basso e piuttosto grassoccio. Lui portava il suo berretto con la visiera e i suoi pantaloni con la pettorina. Aveva gli occhi azzurri come il cielo, però aveva sempre la faccia e le mani quasi completamente nere di olio e di fuliggine. E anche se tutti i giorni si lavava con un sapone speciale per macchinisti, la fuliggine non se ne andava più. Gli era penetrata in profondità nella pelle perché da tanti anni, ogni giorno, Luca diventava tutto nero per via del suo lavoro. Quando rideva, e Luca il macchinista rideva spesso, nella sua bocca si vedevano luccicare gli splendidi denti bianchi con cui schiacciava noci di ogni tipo. Inoltre all’orecchio sinistro portava un anellino d’oro e fumava una pipetta tozza. Anche se Luca non era particolarmente alto, era straordinariamente forte. Per esempio, se voleva, poteva fare un bel fiocco a una sbarra di ferro. Lui a ogni modo era un tipo che amava la pace e la tranquillità, perciò nessuno sapeva di preciso fin dove arrivasse la sua forza, dal momento che non aveva mai dovuto darne dimostrazione. M. Ende, Le avventure di Jim Bottone, Mondadori
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Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:39
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Il racconto che hai letto è: una fiaba.
una descrizione.
una leggenda.
un mito.
• Il protagonista è: un meccanico.
un macchinista.
• Luca indossa:
• Luca è: un omone alto e grosso.
una tuta da lavoro.
un ometto basso e smilzo.
pantaloni con la pettorina.
un ometto basso e grassoccio.
pantaloni e camicia blu.
• Quale delle seguenti affermazioni è corretta? Luca diventava tutto nero per via delle ore passate a lavorare sotto il sole. Luca diventava tutto nero per via della fuliggine che penetrava nella pelle. Luca diventava tutto nero perché non si lavava a sufficienza.
2 Quali dei seguenti aggettivi descrivono correttamente Luca? Forte.
Egoista.
Buono.
Basso.
Allegro.
Lento.
3 Alle righe 24-25 trovi l’espressione “dal momento che non aveva mai dovuto
darne dimostrazione”.
• A che cosa si riferisce? Alla sua tranquillità.
• Che cosa significa?
Alla sua forza.
Che, dato che era un uomo tranquillo, aveva paura di tutto. Che, dato che era un uomo tranquillo, non si era mai arrabbiato con qualcuno. Approfondimento in Guida Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 149
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PER FARE
A
Speciale primavera
PRIMAVERA NELL’ARIA E… NELL’ARTE La primavera ha ispirato molti artisti. Questa stagione è rappresentata con colori tenui, fiori, prati colorati e cieli azzurri. Giuseppe Arcimboldo, un artista italiano vissuto nel 1500, ha usato gli elementi tipici della primavera in modo sorprendente. Osserva questo dipinto, intitolato “La primavera”.
Che cosa riesci a vedere? Con quali elementi è stato composto il ritratto? Completa. Io vedo
..……..….....….........…........……....…..……..…...….........…............
..……..….....….........…........……....…..……..….....….........….......……....….........
Il quadro suscita in me un senso di
..……..….....….........….
.......……....…..……..….....….........…........…….............................................…
.
Giuseppe Arcimboldo
Questo è un altro quadro ispirato alla primavera. È evidente che si tratta di un lavoro molto diverso dal primo. È un’opera di Claude Monet.
Osserva il dipinto e completa. Io vedo
...........................................................................
.............................................................................................
.
Il quadro suscita in me un senso di ............................................................................................... .............................................................................................
.
Claude Monet
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Come rappresenteresti la primavera, se fossi tu il pittore o la pittrice? Quali emozioni vorresti suscitare in chi osserva la tua opera? Prendi un foglio e realizza un dipinto utilizzando la tecnica che preferisci (tempera, acquerelli, pastelli a cera, colori a olio…). Prima però raccogli le idee e progetta il tuo dipinto. Titolo del dipinto ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....….
Autore ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....….
Tecnica utilizzata ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....….
Descrizione ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....…. ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....…. ..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....….
Una volta terminati i dipinti, appendeteli tutti nell’aula. Ognuno, a turno, potrà dire quali emozioni prova nell’osservare un dipinto realizzato da una compagna o da un compagno. Scrivi quelle che suscita il tuo. ..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........……....…. ..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........……....….
• •
Erano queste le emozioni che intendevi suscitare?
Sì.
No.
Quali erano le sensazioni che volevi trasmettere?
..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........……....…. ..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........……....…. ..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........……....….
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IN PRIMAVERA La primavera è arrivata gioiosa, veste di foglie e germogli ogni cosa. Il ramoscello si è fatto più forte, i suoi rami sembrano braccia contorte che si aggrovigliano e fanno da tana allo scoiattolo e alla poiana. È ricoperto di piccoli fiori, gemme preziose dai tanti colori che api operose han già richiamato che il dolce nettare hanno assaggiato. Così si può compiere la meraviglia di un altro albero che gli somiglia oppure un ciliegio, un pesco, una rosa, ma sempre natura che mai si riposa.
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Succede a me Ogni novità, ogni cosa che ci accade è una sfida che può aiutarci a migliorare noi stessi. Essere aperti al cambiamento e guardare al futuro con entusiasmo è importante. Come sarai tra un anno? E tra tanti anni? Disegnati nello specchio immaginandoti già grande.
La primavera in natura è sinonimo di rinascita. La vita si rinnova
con fiori e nuovi alberi e il mondo si riveste di nuovi colori. Anche voi siete capaci di rinnovarvi, non siete mai gli stessi o le stesse. Potete imparare cose nuove e rinnovare i vostri sogni e i vostri progetti. In questo anno scolastico come siete cambiati? Quante cose nuove sapete fare? Parlatene in classe. Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 153
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RICORDI
POESIA
La poesia esprime emozioni, sensazioni, sentimenti. Caro diario che mi ascolti, i tuoi fogli sono molti ma i miei giorni sono tanti e i ricordi sono canti li racconto, li rivivo li ricordo se li scrivo e se non li ricordo più li racconti tu.
Succede a me Quali emozioni hai provato nel leggere questa poesia? …………………….....……………..……………......…………………………....... …………………….....……………..……………......…………………………....... …………………….....……………..……………......………………………….......
B. Tognolini, Rima rimani, Salani
FILASTROCCA
SUSANNA
Filastrocca per Susanna, le piace il latte con la panna, le piace lo zucchero nel caffè tale quale come a me, le piace andare in bicicletta: quando va piano non va in fretta; quando va in fretta pare un gattino, non le manca che il codino. Di codini lei ne ha uno di qua e l’altro di là: se li porta sempre in testa con due nastri per far festa. Sono due nastri rossi e blu Chi è Susanna? Sei tu! Sei tu! G. Rodari, Prime fiabe e filastrocche, Einaudi
La filastrocca è un testo in rima molto allegro, che ha lo scopo di divertire.
LEGGO
e comprendo
Questa filastrocca è divertente e giocosa. Per quale scopo è stata scritta? Per addormentare. Per fare una conta.
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IL TESTO POETICO
Che cos’è È un testo caratterizzato da musicalità e ritmo. Può essere una poesia o una filastrocca.
Lo scopo • Poesia: suscitare emozioni, sensazioni e sentimenti. • Filastrocca: divertire, far ricordare qualcosa, contare, far addormentare…
La struttura • È composto da versi (ogni riga è un verso). • Più versi insieme formano una strofa. • I versi possono essere. – in rima (terminano con lo stesso suono) – non in rima (versi sciolti).
• rima baciata (AABB) • rima alternata (ABAB) • rima incrociata (ABBA)
Elementi presenti Nelle poesie si usano le figure retoriche, che possono essere: • similitudini: Capelli biondi come l’oro. • personificazioni: Il vento sussurrava tra i rami.
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IL TESTO POETICO
LA PAURA I testi poetici sono formati da versi. Più versi formano una strofa. Quando i versi finiscono con lo stesso suono, si dice che sono in rima. Se una poesia non ha le rime si dice che è in versi sciolti. Quanto è bella la paura quando sai che è solo un gioco che poi dura quel che dura e cioè, dura per poco.
1° 2° 3° 4°
verso verso verso verso
Prima strofa
Le farfalle nella pancia, gambe molli e batticuore, un tamburo dentro il petto che fa un sacco di rumore.
1° 2° 3° 4°
verso verso verso verso
Seconda strofa
Quanto è bella la paura che paura non ti fa perché il gioco in fondo in fondo lo sai già che finirà.
1° 2° 3° 4°
verso verso verso verso
Terza strofa
J. Carioli, S.M.L. Possentini, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac
LEGGO
e comprendo
Quando la paura può essere “bella”, secondo il poeta? …………………….....……………..……..……………......………..……………......………..……..………......…………......………………………….......
DENTRO
il testo
Da quanti versi è formata questa poesia? ……..……..…… Da quante strofe? ……..……..…… Nella prima strofa sono evidenziate le rime. Continua tu: evidenzia con colori diversi le parole in rima nelle strofe successive. 156 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 156
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Il testo poetico
FILASTROCCA DELLE NUVOLE Quando fanno rima due versi vicini, si dice che la rima è baciata (lo schema è AABB). Nuvola vola, nuvola vola Vola nel cielo una nuvola sola
CLIL
cloud ➜ nuvola
Spingila vento che sembra un cammello Stringila vento e diventa un uccello Forma di luna, forma di bue Prima era una ma adesso son due Prima di sera saranno anche tre Una a Giuli una a Roby e una a me. B. Tognolini, Rima rimani, Salani
DENTRO
il testo
Da quanti versi è formata questa poesia? ..………..……………......………..……..… Da quante strofe? ..………..……………......………..……..… Colora allo stesso modo i quadratini accanto ai versi che fanno rima tra loro. Poi rispondi. • In questa poesia: fanno rima due versi vicini. le rime si alternano: un verso sì e uno no.
• Quindi questa poesia è in rima ..………..……………......………..……..… . 157 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 157
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IL TESTO POETICO
SONO I NONNI Quando fanno rima tra loro il primo e il terzo verso, il secondo e il quarto e così via, si dice che la rima è alternata (lo schema è ABAB). Erano dei bambini, tanto tempo fa, bianchi di latte e rossi d’emozione e poi veloce o lento il tempo va, sono dei nonni, antiche persone. Il latte è ritornato nei capelli, il rosso è vivo dentro la memoria certi ricordi brutti, altri belli, sono i nonni, gente che ha una storia. Hanno nipoti che sono bambini, bianchi di latte e rossi d’emozione: i nonni se li tengono vicini parlano loro in continuazione. R. Piumini, G. Caviezel, La gatta sonnambula, Piemme
LEGGO
e comprendo
Che cosa vuol dire secondo te il verso “il latte è ritornato nei capelli”? ..………..………………......…………......…………......…………......………......………..……..…
DENTRO
il testo
Colora i quadratini in questa poesia: fanno rima due versi vicini.
le rime si alternano: un verso sì e uno no.
Quindi questa poesia è in rima ..………..……………......………......………......….…..……..… . 158 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 158
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Il testo poetico
TEMPESTA Addio, rabbia di tempesta!,
Quando fanno rima tra loro il primo e il quarto verso, il secondo e il terzo e così via, si dice che la rima è incrociata (lo schema è ABBA).
Addio, strepito di tuoni!, Vanno in fuga i nuvoloni, e pulito il cielo resta., A.S. Novaro, Il cestello, Mondadori
LEGGO
e comprendo
In questa poesia: le rime si alternano: un verso sì e uno no. il primo verso fa rima con il quarto e il secondo con il terzo.
Quindi questa poesia è in rima ..………..……………......………..……..… .
VENTO Come un lupo è il vento che cala dai monti al piano carica nei campi il grano ovunque passa è sgomento. Fischia nei mattini chiari illuminando case e orizzonti sconvolge l’acqua nelle fonti caccia gli uomini ai ripari. A. Bertolucci, La capanna indiana, Garzanti
Con le mie parole DENTRO
il testo
Sottolinea con colori diversi i versi che fanno rima tra loro.
Che cosa descrive la poesia “Vento”? Raccontalo alle compagne e ai compagni. 159
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SCRIVERE IN RIMA Leggi la filastrocca e colora allo stesso modo le caselle accanto ai versi che fanno rima tra loro.
L’ombrello Filastrocca per quando piove:
•
chi sta in casa non si muove io che in casa divento tetro esco e il tetto mi porto dietro… Un piccolo tetto di stoffa nera,
con tante stecche messe a raggiera. Oh che fenomeno simpatico vedere un tetto con il manico! G. Rodari
Scrivi una parola che faccia rima con ciascuna di quelle inserite nella tabella.
•
La filastrocca è in rima: alternata.
incrociata.
Scrivi le parole che fanno rima
piove
…………………….....………..………….…......………
tetro
…………………….....………..……………........………
nera
…………………….....………..……...………......………
simpatico
…………………….....………..…….......………
Scegli le parole corrette per completare la poesia in rima baciata. venire • finire • Ernesto • Arturo bestiola • raccoglie • trova • canaglia
fiore
…….............................................………........
amicizia
…….............................................………........
Quando il sole va a dormire
arcobaleno
…….............................................………........
e il giorno sta per
sera
…….............................................………........
amare
…….............................................………........
Al calduccio tra le foglie
malinconia
…….............................................………........
che in autunno lui
teatro
…….............................................………........
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baciata.
…….....………..……...………
nella tana lesto lesto si rifugia topo
…….....………..……...………
.
…….....………..……...………
si rosicchia una nocciola, che simpatica
…….....………..……...………
.
Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:39
Il testo poetico
MARZO Quando l’autore paragona un elemento con un altro che ha caratteristiche simili, crea una similitudine. Per collegare i due elementi in genere si usano queste parole: come, assomiglia a..., è simile a..., sembra, pare... A marzo, finita la pioggia il cielo è come un ghiacciolo alla menta. Sulla collina fresca si aprono i mandorli come ombrelli bianchi. S. Vecchini, M. Marcolin, Poesie della notte, del giorno e di ogni cosa intorno, Topipittori
LEGGO
e comprendo
A che cosa assomiglia il cielo di marzo? ……………………………………………………………………………………
E i mandorli sulla collina? ……………………………………………………………………………………
QUIETE Mi sento quieto come fa le fusa un gatto, come una sera con il compito già fatto, come una foglia che galleggia senza fretta, come una lenta pedalata in bicicletta. Mi sento quieto come un giorno di vacanza, come la luna quando taglia in due la stanza, come sul mare guardando l’orizzonte con i gabbiani che mi ridono di fronte. J. Carioli, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac
DENTRO
il testo
Nella poesia, sottolinea tutte le similitudini. 161
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IL TESTO POETICO
IL LAGO DI PANE Quando l’autore attribuisce a cose o ad animali una qualità, un sentimento o un’azione tipici delle persone, di dice che usa una personificazione. Una tempesta su un campo di grano macinò il grano e ne fece farina, poi posò la farina piano piano in un fresco laghetto di collina. Il vento portò sale dal mare e si mise paziente ad impastare: impastò l’acqua, il sale, la farina, tutta la notte fino a mattina. E quando il sole si alzò sul laghetto, pieno di morbida pasta di pane, lo fece cuocere in modo perfetto, lo fece cuocere per tre settimane. E quando il lago di pane fu pronto venne chi aveva fame nel mondo: e prima fecero un bel giro rotondo poi lo mangiarono tutto fino in fondo. R. Piumini, C’era un bambino profumato di latte, Mondadori
DENTRO
il testo
Quali azioni vengono attribuite alla tempesta, al vento e al sole nella poesia? Sottolineale. In questi versi il poeta quindi ha inserito tre: similitudini.
personificazioni.
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COME UN POETA O UNA POETESSA Segui la traccia e prova a scrivere la tua poesia.
•
Scegli l’argomento.
primavera
•
La poesia sarà:
•
Completa.
La primavera La pioggia L’allegria
•
pioggia in rima.
allegria
senza rima.
Aggettivi Com’è?
Azioni Che cosa fa?
Emozioni Come ti fa sentire?
Tiepida, …….......................…
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
Picchietta, …….................…
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
.......................................................
Leggerezza, …….............…
.......................................................
.......................................................
.......................................................
Inserisci alcune similitudini. Utilizza le parole sembra, appare come…, assomiglia a... e scrivi la tua poesia sul quaderno.
Ti è piaciuto scrivere una poesia?
Sì
Hai trovato difficile lavorare da solo/a?
No Sì
No
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VOGLIO UNA SCUOLA 1
Voglio una scuola che parla ai bambini
2
come la rondine ai rondinini
3
che insegna a volare aprendo le ali
4
e sa che i voli non sono mai uguali.
5
Voglio una scuola che scavalca muretti
6
e accoglie disegni che non sono perfetti
7
che guarda avanti e traccia sentieri
8
senza scordarsi di quelli di ieri.
9
Voglio una scuola con dentro il sole
10
che toglie polvere alle parole
11
con porte aperte, grandi finestre
12
e bimbi che ridono con le maestre. J. Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti
1 Da quanti versi è composta la poesia? 10
12
6
2 Da quante strofe? 3
4
5
3 Colora allo stesso modo i quadratini dei versi che fanno rima.
4 Il testo è scritto: in rima alternata.
in rima baciata.
senza rime.
5 Al verso 5 leggi “Voglio una scuola che scavalca muretti”. Quest’immagine è una:
similitudine.
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personificazione.
strofa. Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:39
PER FARE
ES A
Speciale Pasqua
PASQUA E TRADIZIONI In primavera si festeggia la Pasqua. In occasione di questa ricorrenza era tradizione regalare uova smaltate in porcellana o in vetro o, addirittura, in oro e argento, decorate con scritte e simboli pasquali. Oggi l’usanza è sopravvissuta nelle uova di cioccolata e nei dolci pasquali che al centro hanno un uovo. Per i cristiani l’uovo è il simbolo della resurrezione di Cristo e quindi di speranza nella vita eterna. Ma in ogni tradizione l’uovo è simbolo di rinascita a una vita migliore e regalarlo è un augurio di vita lunga e felice. Un mito indiano narra che colui che volle creare il mondo creò dapprima le acque deponendovi un uovo splendente come il sole. Dentro l’uovo galleggiante nacque Brahma, la divinità creatrice, che divise l’uovo in due parti formando il cielo e la terra e lasciando nel mezzo le acque. A. Cattabiani, Calendario - Le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno, Mondadori
Con le mie parole Festeggi la Pasqua? Quali sono le tradizioni della tua famiglia? Raccontale alle compagne e ai compagni.
• • • • • •
Scrivi sul quaderno un breve testo raccontando come hai trascorso la Pasqua. Usa le domande come traccia. Con chi hai trascorso il giorno di Pasqua? Che cosa avete fatto? Che cosa è accaduto di particolare? Che cosa ti è particolarmente piaciuto? Come si è conclusa la giornata? Quali emozioni hai provato? 165
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PER FARE
U SI C
VOCI IN CORO Ogni voce è diversa dall’altra. Tante voci che si mescolano in un coro possono diventare un insieme variopinto con un effetto molto gradevole.
Ti è mai capitato di ascoltare un coro?
Sì.
No.
In quale occasione? ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............……
Il coro è un insieme di persone che cantano insieme. È composto sia da voci maschili sia da voci femminili. Il coro può cantare all’unisono, quando tutti i cantanti intonano la stessa melodia. Chi ascolta percepisce un’unica voce. Il coro può anche essere polifonico. In questo caso i cantanti intonano melodie diverse che si mescolano insieme creando un effetto molto gradevole e coinvolgente.
Per fare classe Avete mai cantato in classe una canzone tutti insieme, come un vero coro? Scegliete un brano che vi piace e cantatelo all’unisono con una base musicale. Poi provate a dividervi in piccoli gruppi e a cantare parti differenti. 166 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 166
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SCRIVERE CANZONI Avete mai pensato di scrivere il testo di una canzone? Ora che siete più abili nella scrittura, potreste mettervi alla prova tutti insieme! Una canzone è molto simile a una poesia in cui le parole si fondono alla musica. Il testo di una canzone è quindi una poesia in musica. Ci sono rime, versi e strofe. Il ritornello è la parte che si ripete più volte, quella che di solito si ricorda più facilmente. Fase uno: l’argomento Scegliete l’argomento di cui volete parlare nella vostra canzone. Può essere un sentimento, un’emozione, qualcosa che ha a che vedere con l’ambiente... Fase due: la struttura Organizzate la struttura della canzone: quante strofe? Quanti versi per ciascuna strofa? In rima oppure no? Quando ripetere il ritornello? Fase tre: il testo Infine scrivete i versi. Ognuno darà il suo contributo e l’insegnante coordinerà il lavoro.
UN’OCCASIONE SPECIALE Vi piacerebbe partecipare a un concorso con la vostra canzone? Sentirla poi musicata e interpretata da un coro di bambini/e come voi? Potete partecipare al concorso “Un testo per noi” del coro Piccole Colonne di Trento. Chiedete all’insegnante di visitare il sito con il regolamento: www.piccolecolonne.it
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L’ARCOBALENO Il prato è abitato da fiori e da funghi, i giorni diventano sempre più lunghi, la tiepida aria scalda la terra, si tolgono i bulbi da dentro la serra. Ma tutto d’un tratto una nuvola scura avanza portando ventaccio e paura, si sentono suoni, rumori e un boato, l’arbusto fiorito si piega su un lato. La pioggia comincia a cadere impetuosa, rovescia gli oggetti e bagna ogni cosa, ma quando pare non esserci pace ecco che tutto lì intorno si tace. L’acqua ha bagnato e nutrito il terreno, il cielo sorride con l’arcobaleno.
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Succede a me Quando ci accade qualcosa di negativo, spesso ci scoraggiamo. Invece le cose che ci succedono possono aiutarci a crescere. Dobbiamo essere capaci di vedere l’arcobaleno in tutto ciò che ci capita. Prova a trovare il lato positivo di questa situazione, rappresentalo con un disegno e poi racconta…
I l temporale può far paura, ma l’acqua che bagna il terreno regala alle piante il nutrimento che serve perché possano crescere. Ti è mai capitato che un imprevisto poi si sia rivelato uno spunto per aiutarti a maturare?
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VITA SOTTERRANEA Il testo informativo usa parole specifiche dell’argomento di cui si parla.
Solo quando la terra frana oppure un forte vento abbatte grandi alberi, ci rendiamo conto che le piante hanno una grande parte nascosta: le radici. Le radici servono alla pianta per ancorarsi al terreno, la riforniscono d’acqua e di sali minerali e sono spesso più estese della chioma. Se non ci sono ostacoli, le prime radici scendono in profondità nella direzione che porta al centro della terra. Le radici laterali, invece, hanno il compito di dare stabilità e aumentare la superficie di assorbimento della pianta. Attraverso le radici, un albero anziano può trasmettere a un albero più giovane della stessa specie informazioni preziose sull’ambiente in cui vivono. Con l’anastomosi, cioè unendo le sue radici con quelle dell’albero vicino in difficoltà, può fornirgli nutrienti oppure dargli stabilità.
Immagine con didascalia
E. Bussolati, Con le mani nella terra, Editoriale Scienza
DENTRO
Le radici nel sottosuolo sono spesso più estese della chioma.
il testo
Il testo che hai letto offre: Il testo è di carattere:
informazioni.
scientifico.
descrizioni.
storico.
regole.
geografico.
Sottolinea le parole specifiche collegate all’argomento di cui si parla. Sono quelle in neretto nel testo. 170 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 170
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IL TESTO INFORMATIVO
Lo scopo Ha lo scopo di informare il lettore su determinati argomenti e di fornire nuove conoscenze.
La struttura Il titolo presenta l’argomento generale. Le informazioni sono fornite secondo un ordine preciso:
Introduzione Presentazione dell’argomento.
• Può essere diviso in parti o paragrafi, che possono essere sottotitolati o numerati. • Spesso contiene immagini (fotografie o disegni) con didascalie. • Sono evidenziate le parole-chiave.
Esposizione Informazioni e spiegazioni sull’argomento.
Conclusione Considerazioni finali sull’argomento.
Il linguaggio È chiaro e preciso e usa parole specifiche dell’argomento trattato.
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IL TESTO INFORMATIVO
LE TEORIE SUI DINOSAURI Il testo è suddiviso in paragrafi. In ognuno di essi viene affrontato un aspetto particolare dell’argomento trattato. Le parole scritte in neretto sono le parole-chiave, che aiutano a memorizzare i concetti più importanti. Il paleontologo inglese Richard Owen, circa centossessanta anni fa, inventò la parola dinosauro, che significa “lucertola terribile”.
Origine della parola.
I dinosauri in realtà erano rettili come le lucertole, le tartarughe e i serpenti; animali a sangue freddo che avevano bisogno del calore del sole per scaldarsi.
Dimensioni dei dinosauri.
Sulla Terra trovarono un ambiente confortevole perché nel periodo della loro comparsa la temperatura terrestre era più elevata rispetto ai periodi precedenti. Sulla Terra comparvero migliaia di specie di dinosauri: alcuni avevano dimensioni gigantesche mentre altri erano poco più grandi di una lucertola.
Indicazioni sul primo fossile.
A quale classe di animali appartengono. Motivo della loro diffusione. Clima nelle diverse ere della storia della Terra.
Dimensioni. Abitudini.
I loro piccoli nascevano dalle uova che venivano deposte sottoterra per proteggerle dai predatori.
Come si riproducevano.
Alcuni dinosauri erano erbivori mentre altri carnivori.
Ritrovamenti fossili.
Quali erano i loro predatori.
Alimentazione.
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Il testo informativo Purtroppo non abbiamo molte informazioni in merito al colore dei dinosauri: alcune teorie sostengono l’ipotesi che avessero una tinta scura per mimetizzarsi meglio con la vegetazione, altre invece ci portano a pensare che avessero tinte più vivaci.
Modalità di difesa dai predatori. Colore dei dinosauri.
La causa della loro estinzione non è certa. L’ipotesi più realistica sembrerebbe legata alla caduta sulla Terra di un enorme meteorite che avrebbe prodotto esplosioni ed eruzioni vulcaniche. Le nubi di gas e polveri che si formarono avrebbero oscurato il sole abbassando la temperatura della Terra e non permettendo la vita di questi animali, che avevano bisogno del calore del Sole.
DENTRO
Cause dell’estinzione. Cambiamenti climatici.
il testo
Nei quadratini accanto al testo, segna con una ✘ l’aspetto che viene trattato in particolare in ogni paragrafo.
R if le t t o s u ll e
p a r o le
Storia
Scienze
• Che cosa significa erbivori? E carnivori? Cerca informazioni sul tuo libro delle Discipline.
• Che cosa significa la parola estinzione? Spiegalo con le tue parole. Poi cerca informazioni sull’estinzione dei dinosauri sul tuo libro delle Discipline.
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DALLE INFORMAZIONI AL TESTO Leggi le informazioni e scrivi un breve testo informativo collegandole in un discorso unico.
I primi utensili
Storia
1 Secondo gli antropologi e le antropologhe, l’uso degli strumenti è stato un passo importante nell’evoluzione dell’umanità. 2 Nel Paleolitico la scheggiatura delle pietre era la modalità più diffusa per creare utensili. 3 Per scheggiare la selce si usavano altri ciottoli di selce, oppure ossa o corni. 4 Nel Neolitico oltre alla selce veniva lavorata l’ossidiana. 5 La maggior parte degli utensili veniva utilizzata per tagliare, percuotere o forare. 6 Potevano anche essere utilizzati come armi. 7 Gli utensili permettevano all’uomo di svolgere molti compiti. 8 All’inizio l’uomo utilizzava solo un utensile per volta; col tempo, cominciò a utilizzarne diversi insieme. ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............…… ……………………………………………………….………………….………………….………………….………………….…………………............……
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L’ARCHELON 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Circa 70 milioni di anni fa, visse la tartaruga più grande mai esistita: l’Archelon, che significa “vecchia tartaruga”, le cui tracce sono state ritrovate negli Stati Uniti, in America. Era lunga quanto un’automobile (3,7 metri) e larga altrettanto. Il guscio e le pinne dell’Archelon erano probabilmente ricoperti da una pelle molto resistente. Le pinne anteriori erano grandi quanto una persona. Aveva un muso a becco di pappagallo in grado di lacerare gli avversari. Il guscio dell’Archelon L’Archelon si nutriva di creature marine prive di guscio, non era formato da ossa o placche, come le meduse. Il veleno di queste creature non irritava ma da sostegni ossei ricoperti da pelle le sue mandibole affilate e la pelle coriacea della bocca.
gommosa e rinforzata.
1 Segna con una ✘ la risposta corretta. una descrizione. • Il testo che hai letto è: • Come si chiama la frase che spiega l’immagine? Illustrazione.
Didascalia.
un testo informativo.
Spiegazione.
2 Qual è lo scopo principale del testo? Fornire informazioni sull’antichità. Fornire una descrizione dell’Archelon. Fornire informazioni sull’Archelon.
3 Quale tra queste informazioni non è inserita nel testo? Come si alimentava l’Archelon.
Il significato del suo nome.
La sua lunghezza.
Come si riproduceva.
Come si difendeva dagli avversari. Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 175
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LA GIUSTA DISTANZA In una fredda giornata d’inverno, i porcospini si strinsero vicini per proteggersi con il calore reciproco e per evitare di morire di freddo. Ben presto, però, sentirono il dolore degli aculei reciproci; il dolore li costrinse ad allontanarsi l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté la stessa situazione: i porcospini si ferivano a vicenda con gli aculei. Così continuarono a venire sballottati avanti e indietro tra il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una giusta distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione. A. Schopenhauer
Questa storia parla di un gruppo di porcospini, ma in realtà parla anche di noi e degli altri. Nella nostra vita abbiamo bisogno degli altri, però a volte abbiamo anche la necessità di provare a fare le cose da soli. Ma chi sono gli altri? Sono i nostri cari, gli amici, le amiche… e poi? Continua tu. ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................
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Dove sono io e dove sono gli altri? Immagina di essere in un piccolo universo: tu sei il Sole e gli altri sono i pianeti che ti ruotano intorno. Dove posizioneresti le persone che ti sono più vicine? Scrivi i loro nomi sui cartellini collegati ai pianeti. .....................................................
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Quando eri più piccolo/a avevi bisogno dell’aiuto degli altri per ogni cosa: mangiare, vestirti, camminare… Oggi invece per quali cose hai bisogno degli altri e per quali invece ti senti forte e capace anche da solo? HO BISOGNO DELL’AIUTO DEGLI ALTRI QUANDO…
MI SENTO CAPACE ANCHE DA SOLO QUANDO…
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IL FRUTTETO Esplode l’estate in un bagno di sole nei prati le spighe, il granturco e le viole, sulla collina papaveri rossi, rane e girini nell’acqua dei fossi. L’albero ora ha dei rami robusti ricchi di frutti per tutti i gusti; dolci e succosi maturano lenti per la delizia di bimbi impazienti. La coccinella assaggia curiosa, la mosca verde lì accanto si posa. Gira lo sguardo curiosa la bestiola: oltre il papavero, oltre la viola, accanto all’albero forte e quieto ora è cresciuto un intero frutteto.
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Succede a me Ogni albero ha i suoi tempi per crescere, ma tutti fanno progressi, più o meno velocemente. Tu quale albero sei? Disegna il tuo volto e scrivi alcune parole che ti descrivono.
Non siamo mai soli, condividiamo la nostra vita con gli altri, proprio
come in un frutteto con tanti alberi. Le differenze ci arricchiscono e ci permettono di vivere in un mondo pieno di sfumature. Che cosa ti piace fare insieme agli altri? Ci sono momenti in cui preferisci invece stare solo? 179 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 179
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PALLINE NEI BARATTOLI Questo testo regolativo fornisce le istruzioni per un gioco. È suddiviso in parti che elencano in modo ordinato i passaggi.
Partecipanti: 2 o più giocatori Materiale occorrente: • 4 barattoli vuoti senza coperchio • 4 palline da ping-pong
Luogo: un cortile, un corridoio, un prato
Istruzioni e regole: • si dispongono i barattoli a terra uno dietro l’altro; • i giocatori, lontani cinque passi dal primo barattolo, iniziano la gara; • a turno, ciascuno lancia le quattro palline, una per volta, cercando di farle entrare in uno dei barattoli; • se la pallina entra nel barattolo più vicino, si ottengono 5 punti; se entra nel secondo 10 punti, nel terzo 15 e così via; • dopo che tutti i giocatori hanno tirato le palline a disposizione, si confrontano i punteggi ottenuti: vince chi ha totalizzato più punti.
LEGGO
e comprendo
In quante parti è suddiviso questo testo regolativo? 4
5
2
Le istruzioni sono date: in disordine. in ordine di difficoltà. in ordine di successione.
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Volume SEMPLICEmente 20/01/22 10:39
IL TESTO REGOLATIVO
Lo scopo • Fornire regole di comportamento in situazioni specifiche. • Dare consigli o indicazioni. • Indicare procedure e passaggi per realizzare qualcosa. • Fornire istruzioni.
La struttura È spesso: • suddiviso in parti; • presente un elenco ordinato di indicazioni; • formato da un elenco di punti, che possono essere anche numerati.
Come si presenta Può essere arricchito con immagini (disegni o fotografie) per illustrare in modo più chiaro i passaggi da seguire.
Il linguaggio È sempre chiaro e preciso.
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IL TESTO REGOLATIVO
STARE BENE A SCUOLA Nel testo regolativo solitamente si utilizza un linguaggio semplice e chiaro. I bambini e le bambine della 3a B hanno deciso di scrivere un elenco di regole da rispettare per stare bene a scuola.
Regole per stare bene a scuola
• Cerca di essere disponibile con di tutti. • Cambia spesso compagno di banco, in modo da conoscere più compagne e compagni possibile. • Aiuta chi te lo chiede, sii gentile sempre. • Presta e condividi il tuo materiale. • Alza la mano prima di parlare e rispetta il tuo turno. • Nei momenti di difficoltà chiedi aiuto. • Se non hai capito chiedi spiegazioni: nessuno riderà di te, siamo tutti qui per imparare. • Se hai sbagliato, chiedi scusa. • Interessati alle lezioni: c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire! • Cerca in ogni giornata un motivo per essere felice.
DENTRO
•
il testo
Sottolinea nell’elenco i verbi. A che persona sono per lo più? Seconda persona singolare.
Seconda persona plurale.
Per fare classe Quali sono le cose che renderebbero il clima più sereno, nella vostra scuola? Parlatene in classe, quindi scrivete un elenco simile a quello che avete appena letto. Infine realizzate anche voi un cartellone da appendere nell’aula. 182 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 182
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Il testo regolativo
LA TORTA DI FECOLA DELLA NONNA Nel testo regolativo, i disegni e le immagini servono a capire che cosa bisogna fare. Ingredienti • 3 etti di fecola • 3 etti di zucchero • 4 uova intere • 1 bicchiere raso di olio di semi • 1 cucchiaio di farina • 1 bustina di lievito • Succo di limone
........
Procedimento
........ ........
........
1
Mettere in una ciotola la fecola e lo zucchero. Poi aggiungere le 4 uova intere e il bicchiere di olio. 2 Con le fruste elettriche, sbattete il composto aggiungendo la farina, il succo di limone e infine il lievito. 3 Versate il composto in una tortiera che avrete prima imburrato e infarinato. 4 Mettete nel forno già caldo e cuocete a 180° per circa 40 minuti.
DENTRO
il testo
Numera i disegni: segnano le fasi di realizzazione della ricetta. 183 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 183
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LAVORO SUL TESTO Leggi i testi e segna con una ✘ quelli di tipo regolativo. G li astronauti e le astronaute sono molto preparati. Per poter far parte dell’equipaggio di una navicella spaziale è necessario fare un percorso di addestramento in cui si apprendono molte informazioni sulle tecnologie spaziali. È severamente vietato consumare cibi e bevande all’interno della sala di proiezione del cinema. L e regole del gioco: • tirare il dado a turno; • se si ottiene un punteggio maggiore di 4, avanzare di una casella; • se si capita sulla casella verde, si riparte dal “Via”. I bagni della scuola hanno una doppia entrata e sono situati lungo il corridoio del primo piano. Hanno lucide mattonelle azzurre alle pareti e sono sempre molto puliti.
Ora, insieme alle compagne e ai compagni, scegliete un gioco che solitamente fate in palestra e scrivete sul quaderno le sue regole. Aiutatevi con lo schema.
Nome del gioco Dove e quando si gioca Attrezzatura necessaria Numero partecipanti, numero squadre o partecipanti per ogni squadra Scopo del gioco Regole del gioco
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Il testo regolativo
I CONSIGLI DI NORA La lettura... La lettura è un meraviglioso passatempo. Leggere significa immergersi in un altro mondo e vivere avventure che non potremmo vivere nella vita reale. Nora adora leggere, per lei i libri sono amici fidati e per questo vuole dare qualche consiglio ai bambini che ancora non amano la lettura.
Leggere dove... • • • •
Accoccolato sul divano, sul letto. In veranda sul dondolo. In un luogo tranquillo e silenzioso. All’ombra di un albero, in estate.
Leggere come...
Leggere quando...
• A voce alta se leggi una storia alla sorellina o al fratellino. • Con attenzione quando studi. • Silenziosamente se leggi per piacere.
LEGGO
• • • •
La sera prima di dormire. In un pomeriggio di pioggia. Quando hai voglia di rilassarti. Mentre i genitori preparano la cena.
e comprendo
Segna con una ✘ i consigli che Nora dà agli altri bambini. Leggere in un luogo tranquillo. Leggere all’ombra di un albero, in estate. Leggere sul tram o sul treno. Leggere prima di dormire. Leggere quando si ha molto sonno. Leggere con attenzione quando si studia.
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SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO Immagina di essere un pizzaiolo e di voler regalare a un amico o a un’amica la tua ricetta speciale della pizza. Completa i testi per scrivere gli ingredienti e il procedimento. Poi scrivi la ricetta sul tuo quaderno.
Scegli gli ingredienti…
… e scrivili nella lista •
..........................................................................................
•
..........................................................................................
•
..........................................................................................
•
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•
..........................................................................................
•
..........................................................................................
•
..........................................................................................
Procedimento IMPASTO 1
Mescolare
2
Unire
3
Far lievitare per due
.........................................................................................
..................................................................................................
e il lievito.
e il sale e lavorare l’impasto.
............................................................................................
.
........................................................................................................................
.
CONDIMENTO 4
Stendere
5
Ricoprire con
6
Condire con
...................................................................
.
....................................................................................................................................................................................
.
..........................................................................
e aggiungere
COTTURA 7
Mettere
8
Far cuocere per
..........................................
.
..........................................................................................................................................................................
.
...................................................................................................
alla temperature di
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LE REGOLE PER NON SPRECARE L’ACQUA L’acqua è un bene prezioso ma non inesauribile. Ecco cinque regole importanti per non sprecarla. 1 Chiudete il rubinetto mentre vi lavate i denti e apritelo quando dovete sciacquarli.
2 Chiudete il rubinetto subito dopo esservi lavati le mani.
3 Quando è possibile, fate la doccia anziché il bagno.
4 Evitate di fare giochi in cui si spreca l’acqua. 5 Se un rubinetto “perde”, è meglio ripararlo;
ma, mentre la famiglia aspetta l’idraulico, potete prendere voi l’iniziativa e metterci sotto una vaschetta. Lasciate che si riempia e poi annaffiate le piante con l’acqua che si è raccolta.
M. Corte, Giusto o sbagliato?, Emme Edizioni
1 Il testo che hai letto è: un testo regolativo.
un testo informativo.
2 Segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• L’acqua è un bene inesauribile. • È meglio evitare di lavarsi i denti. • Non si dovrebbero lasciare aperti i rubinetti inutilmente. • È saggio recuperare l’acqua anziché sprecarla.
V
F
V
F
V
F
V
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3 Quale altro consiglio per non sprecare l’acqua potresti aggiungere? Volume SEMPLICEmente Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 187
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PER FARE
A
Speciale estate
ZENTANGLE D’ESTATE Lo zentangle è una tecnica di disegno che usa forme geometriche che si ripetono per riempire gli spazi e formare un’immagine. È un esercizio molto divertente che aiuta a mantenere calma e concentrazione.
La parola Zentangle deriva dall’unione di due termini: “Zen” e “tangle” (groviglio) e significa quindi “groviglio Zen”. Lo Zen è una forma di meditazione di origine giapponese che aiuta a raggiungere uno stato d’animo di benessere, privo di ansia e di preoccupazioni.
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PER FARE
A
Provate a realizzare uno zentangle sull’estate, con fiori, girasoli, papaveri, spighe di grano, qualche farfalla… Se è la prima volta che sperimentate questa tecnica, cominciate completando questo disegno. Quando sarete più abili potrete idearne di nuovi, sempre più complessi.
Ti è piaciuto svolgere quest’attività?
Sì
Per fare uno zentangle, bisogna rispettare alcune semplici regole: • si usa sempre una penna nera su fondo bianco (va bene anche un pennarello a punta sottile); • intorno a voi deve esserci un clima rilassante: una musica di sottofondo andrà benissimo; • rispettate il tempo che vi darà l’insegnante per realizzare il vostro zentangle.
No
Che cosa ti piacerebbe realizzare la prossima volta? ......................................................................................................
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SITUAZIONE VALUTABILE LETTURA E COMPRENSIONE L’insegnante ti consegnerà le prime righe di alcuni brevi testi. Sai riconoscere a quale tipologia appartengono? Leggi e completa scrivendo ogni titolo del box corretto e indicando l’argomento generale. TESTO REGOLATIVO
TESTO DESCRITTIVO
Titolo: ............................................................................................................. Argomento:
Titolo: ............................................................................................................. Argomento:
i struzioni per preparare una ricetta lista della spesa
aspetto e abitudini di una gatta come adottare una gatta
FIABA
TESTO INFORMATIVO
Titolo: ............................................................................................................. Argomento:
Titolo: ............................................................................................................. Argomento:
storia di una principessa r egole di comportamento per principesse
TESTO POETICO Titolo: ............................................................................................................. Argomento: l’acqua il mare
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i nformazioni generali su una pianta la storia di una pianta
SCRITTURA Scegli uno dei testi proposti. Dopo averlo ritagliato incollalo sul quaderno e completane la scrittura. Fai attenzione all’ortografia e alla punteggiatura. Ascolta la storia
Storia in Guida
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MORFOLOGIA Leggi il seguente testo descrittivo e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Sono una ragazzina di 10 anni freschi freschi. Suono il flauto dolce e il piano. Quando ero piccola mi piaceva ciabattare per la casa con le scarpe dal tacco alto della mamma per sembrare più alta, e ora ogni giorno mi misuro con lei per vedere se anche senza tacchi riesco a superarla. Ho gli occhi verdi e i capelli biondi e lisci. Il naso è dritto. Ho le orecchie spesso rosse, soprattutto quando finisce la lezione di pianoforte. Ho due piccoli denti un po’ in fuori. Come carattere sono un po’ timida, però quando faccio i concerti non ho paura. Sono affettuosa con quelli a cui voglio molto bene. Danilo Dolci, Chissà se i pesci piangono, Mesogea
LESSICO Nel testo si dice “… mi piaceva ciabattare”. Che cosa significa? Pensa al termine da cui deriva il verbo ciabattare.
AUTOVALUTAZIONE Come ti è sembrata questa prova? Molto semplice Semplice Adeguata
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Difficile
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Molto difficile
ESPRESSIONE ORALE Rileggi a voce alta la descrizione provando ad arricchirla con altri particolari di tua invenzione: abbigliamento, cibi preferiti, gusti musicali…
Secondo te come hai lavorato? Non bene Abbastanza bene Bene Molto bene
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FOTO DI CL ASSE A conclusione di un nuovo anno scolastico, immagina di scattare una foto di classe. Dove ti posizioneresti? Quali compagni e compagne disegneresti più vicini a te? Completa il disegno.
La tua classe è un gruppo di bambine e bambini diversi. Con chi hai legato di più? Perché? Con chi invece pensi di aver legato meno? Come potresti rafforzare anche queste amicizie? Parlane con le tue compagne e i tuoi compagni e scrivi un breve testo sul tuo quaderno. 192 Per Fare Un Albero Letture 3_01-192.indd 192
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