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IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA: INNOVET IL MERCATO FOOD PER I VOLATILI L’IMPORTANZA DELL’ACQUA PER CANI E GATTI MARKETING: 20 ANNI DI BIG DATA ANNO 10 • N° 1 • FEBBRAIO 2021
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
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EDITORIALE
NUOVE DATE PER INTERZOO E ZOOMARK
T MARCO MORESCO
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ra le tante conseguenze della pandemia nel 2020 abbiamo registrato anche la riprogrammazione di tutti gli eventi fieristici, tra cui i fondamentali appuntamenti del nostro settore, Interzoo e Zoomark. Tuttavia, come sappiamo bene, la situazione non è migliorata e al momento sembra richiedere ancora dei mesi per avvicinarsi a una sua normalizzazione. Il fatto di dover ancora adottare restrizioni negli spostamenti non consente quindi di pianificare a breve una fiera internazionale secondo le modalità tradizionali, che oggi ci siamo abituati a definire “in presenza”. L’importanza delle fiere come momenti strategici per tutti gli operatori del settore pet, ha così imposto una ricalendarizzazione delle date che tenga conto del particolare momento che stiamo vivendo. Ecco perché gli organizzatori di Interzoo, WZF (Wirtschaftsgemeinschaft Zoologischer Fachbetriebe GmbH), e di Zoomark International, BolognaFiere S.p.A., hanno deciso di aggiornare il calendario di svolgimento delle proprie manifestazioni: Zoomark International si svolgerà in presenza a Bologna dal 10 al 12 novembre 2021, mentre Interzoo si terrà come evento fisico a Norimberga dal 24 al 27 maggio del 2022, ripristinando in questo modo la cadenza biennale e l’alternanza fra anni pari e dispari dei due eventi fieristici. Abbiamo specificato “in presenza” e utilizzato la definizione “evento fisico” non a caso in quanto, per consentire di mantenere i contatti fra le aziende espositrici e i propri referenti internazionali, dall’1 al 4 giugno 2021 si terrà Interzoo digital come evento online puramente virtuale. Grazie al format digitale e al cambiamento delle date, WZF e BolognaFiere ritengono di aver trovato la soluzione migliore per sostenere l’industria del settore nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, assicurando al tempo stesso un ritorno al consueto regime in tempi regionevolmente brevi. In questo modo le aziende potranno usufruire a giugno di un importante canale di comunicazione per dare stimolo alle proprie attività commerciali in attesa di incontrare faccia a faccia i propri clienti già a partire dal prossimo novembre. Zoomark International 2021 si svolgerà nei padiglioni 25 e 26 del quartiere fieristico di Bologna e sarà integrato da una piattaforma digitale pensata per aumentare la visibilità della fiera e dei suoi espositori. Questa combinazione di evento fisico e piattaforma digitale consentirà alle aziende espositrici di rafforzare relazioni esistenti e di crearne di nuove con quegli operatori che non avranno la possibilità di viaggiare e partecipare di persona. In questi tempi incerti e pieni di limitazioni, Zoomark International consentirà di mettere in contatto, in presenza e a distanza, aziende e operatori professionali di tutto il mondo che potranno usufruire di un punto d’incontro davvero unico. Pet Trend accoglie come un segnale importante la comunicazione di WZF e BolognaFiere, dato che l’intero settore pet attribuisce a Interzoo e Zoomark il valore di appuntamenti fondamentali per lo sviluppo di nuovi business e del mercato pet nel suo insieme, tutto ciò a maggior ragione in questa particolare situazione in cui la ripartenza a pieno regime dell’economia richiede più che mai punti fermi. ●
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IL NUOVO STICK WELLY BELLY: QUANDO FUNZIONALE FA RIMA CON SENSAZIONALE! Il 2021 inizia con il lancio di una nuovissima linea di prodotti per cane e gatto, pronta a soddisfare tutte le esigenze dei pet, dall’alimentazione, alla cura e all’igiene “le recensioni di chi lo ha provato”
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ELLY è un brand che abbraccia gli animali nella quotidianità e aiuta i loro compagni umani a prendersi cura del loro benessere. “Le Ricette della Famiglia Ciam”, è il primo capitolo della linea WELLY dedicato alla nutrizione degli amici animali. Nasce da una riflessione: possibile che non si possa creare qualcosa di irresistibile al palato e che allo stesso tempo corra a supporto del benessere dei nostri amici a quattro zampe? Da qui si è partiti nella ricerca di ingredienti semplici e genuini e al tempo stesso funzionali, con l’obiettivo di creare prodotti in cui ritrovare gusto ed equilibrio, adatti a tutte le fasi di vita di cane e gatto. WELLY BELLY è la prima sfiziosità de Le Ricette della Famiglia Ciam, uno stick funzionale studiato per il benessere dell’intestino del cane.
MA COSA SIGNIFICA FUNZIONALE? Welly Belly è un alimento complementare, che può essere di supporto nel mantenimento della regolarità intestinale del cane adulto, soprattutto nel caso di episodi diarroici. Si presenta in un pratico formato in stick, dal gusto estremamente appetibile e perfetto per stimolare la masticazione. In ogni confezione ci sono 3 stick da 50 gr ognuno.
COSA RENDE WELLY BELLY COSì SPECIALE? • Yucca che contribuisce a ridurre i cattivi odori delle feci • Barbabietola, fonte naturale di pre-
biotici, come l’inulina, per la salute del colon • La speciale formula ricca di fibre a supporto del benessere intestinale • Non sono stati aggiunti cereali, ma solo ingredienti sani e di qualità • Questo è uno stick da masticare, e a lungo, grazie alla sua particolare consistenza… così si mantengono denti puliti e smaglianti! • È possibile premiare il cane con Welly Belly ogni giorno!
Welly Belly sarà disponibile a partire da marzo 2021 nei migliori pet shop, per ulteriori informazioni contattaci a info@welly.pet ●
Inquadra qui
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In questo numero
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Editoriale NUOVE DATE PER INTERZOO E ZOOMARK
Ciam IL NUOVO STICK WELLY BELLY: QUANDO FUNZIONALE FA RIMA CON SENSAZIONALE!
Wonderfood - Oasy
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Zoodiaco
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Innovet
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Alimentazione
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Monge
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Mercato
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Marketing
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Chemi-Vit
SENILIFE® DIVENTA PLUS GRAZIE ALLA PEA-UM
Rapporto Assalco - Zoomark 2020 PET FOOD: IL PARERE DEI MEDICI VETERINARI
I BOCCONCINI IN SALSA OASY PER GATTI SONO IN FORMATO MULTIPACK
PROLIFE, LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI
Intervista SCIENZA SECONDO NATURA
Purina Pro Plan PURINA® PRO PLAN® HYDRA CARETM
L’IMPORTANZA DELL’ACQUA
MONGE NATURAL SUPERPREMIUM IL PET FOOD CHE PARLA CHIARO
L’INNOVAZIONE SPICCA IL VOLO
L’ERA DEI BIG DATA
NUTRIZIONE OTTIMALE, MICROBIOTA IN SALUTE
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Servizio Clienti Numero Verde 800 555 040 www.oasy.com
DA OGGI I BOCCONCINI IN SALSA OASY PER GATTI SONO ANCHE IN FORMATO MULTIPACK Tre gustose selezioni per un’offerta ancora più ampia e conveniente
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a linea dei bocconcini in salsa Oasy si rinnova e integra i suoi formati con il pratico multipack che incentiva l’acquisto grazie a un prezzo vantaggioso e permette al consumatore di provare differenti gusti per il proprio gatto.
Ogni multipack contiene 4 buste di bocconcini da 85 g cadauna con gusti differenti in 3 diverse selezioni: a base di carne, pesce o per esigenze specifiche come quelle dei gatti sterilizzati. ●
Ogni confezione multipack è caratterizzata dai codici colori di riferimento, per una immediata individuazione delle referenze, agevolata anche dal vassoio dedicato, con frontalino personalizzato per ogni referenza. I Bocconcini in salsa Oasy sono alimenti completi, formulati con ingredienti animali freschi per garantire il massimo del gusto e soddisfare esigenze specifiche in base a età e stile di vita. Dal gattino al gatto anziano, ogni felino può trovare la variante adatta a lui, grazie a una gamma variegata e tanti gusti differenti. PetTrend • Febbraio 2021
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In questo numero
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Digital Marketing
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Wonderfood - Acana
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Cerere - Pars
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Cani di razza
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Razze feline
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Comportamento
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Vitakraft
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Ricerche scientifiche
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Questioni legali
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Costume e società
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Ornitologia
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Nuovi animali da compagnia
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Acquariologia
COMUNICARE DA UMANO A UMANO
ACANA PRAIRIE POULTRY È MIGLIORE DEL TEST ALTROCONSUMO CATEGORIA DOG DRY FOOD
I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI
IL PASTORE SVIZZERO BIANCO
IL DEVON REX
UNA SINERGIA PER IL SUO BENESSERE
ARRIVANO I JUMPERS, GLI SNACK SUPER APPETIBILI IN ESCLUSIVA PER I NEGOZI SPECIALIZZATI
I CANI RICORDANO COME NOI
IL RECUPERO CREDITI
STRAVAGANZE BESTIALI
IL LORI ROSSO
LE CHIOCCIOLE GIGANTI AFRICANE
I POLIPTERIDI AFRICANI
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Zoodiaco - Via della Cooperazione 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com
PROLIFE, LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI, TUTTO SECONDO NATURA
È
nata la nuova linea di alimenti umidi Prolife; soluzioni nutrizionali su misura per rispondere alle esigenze di ciascun soggetto; natura e innovazione, scienza e tecnologia al servizio del benessere di lungo periodo dell’animale. Materie prime di qualità, nel rispetto della natura primordiale del cane e del gatto, lavorate per portare il meglio nella ciotola dei nostri pet.
FRESH MEAT Tutti gli alimenti sono ricchi in carne fresca (prima voce di cartellino) per rispettare la natura primordiale del cane e del gatto, ovvero quella di carnivori.
NO GLUTEN La sempre più frequente esposizione di cani e gatti al glutine ha generato l’insorgenza di sensibilità. Per evitare tali fenomeni, il glutine è stato escluso dalla formulazione di tutti gli alimenti della linea Prolife wet scegliendo fonti alternative di carboidrati come la patata e il riso.
SINGLE ANIMAL PROTEIN Per rispettare le esigenze dei soggetti sensibili, in tutti gli alimenti della linea Sensitive e Grain Free è stata inclusa una sola fonte proteica di origine animale.
NATURAL PRESERVATION La conservazione degli alimenti Prolife è affidata all’azione sinergica di alcuni componenti, alla freschezza degli ingredienti e alla cura posta nei processi di lavorazione delle materie prime lungo tutta la filiera. Per limitare il rischio di reazioni avverse, e per rispettare la loro natura la linea Prolife non include alcuni componenti:
NO FRUMENTO Il frumento possiede un’elevata concentrazione di zuccheri che l’organismo del cane non è fisiologicamente predisposto a sintetizzare. È inoltre ricco di glutine.
NO SOIA La soia è spesso al centro di un dibattito molto attuale sulle sue qualità in rapporto ai rischi correlati a un eccessivo consumo. Per questo non è nella lista degli ingredienti scelti per gli alimenti Prolife.
NO LATTICINI E PRODOTTI CASEARI Crescendo, con lo svezzamento, i cani perdono la capacità di produrre lattasi e pertanto la capacità di digerire il lattosio, uno zucchero naturalmente presente nel latte. La prolungata somministrazione di latte o latticini può comportare problemi di assorbimento intestinale, mal digestione, vomito e diarrea.
Per il cane Prolife propone sette mini linee: SMART: Una gamma dedicata al cane nelle varie fasi di vita, dalla crescita al mantenimento: dal mini al cane di taglia grande, alimenti ricchi di gusto senza compromessi.
DUAL FRESH: Alimenti ricchi in due carni fresche non familiari: oca e manzo, salmone e merluzzo, agnello e bufalo, maiale e tacchino. Un binomio di gusto e benessere per il cane adulto, tutti formulati in base alla taglia. LIFESTYLE: È una mini-gamma dedicata ai cani con esigenze legate alla condizione di vita: per il cane in sovrappeso e quello anziano, sempre in base alla taglia dell’animale. STERILISED: Il cane sterilizzato presenta esigenze nutrizionali specifiche a partire da un apporto calorico controllato, per evitare il sovrappeso spesso connesso a tale cambiamento ormonale. Prolife propone soluzioni mirate, ricche in maiale fresco, per cani mini e per soggetti di taglia media e grande. SENSITIVE: Il cane sensibile necessita di un programma alimentare a misura delle sue esigenze. Prolife gli dedica una linea di alimenti con una sola fonte proteica di origine animale di elevata qualità: agnello, coniglio e renna. GRAIN FREE: Con sempre maggior frequenza il cane manifesta sensibilità nei confronti di cereali e glutine: in natura, infatti, raramente si nutre di tali componenti. Prolife propone alimenti privi di cereali e glutine con una sola fonte proteica di origine animale. Tutti formulati in base alla taglia del cane. EXTREME: Due soluzioni nutrizionali ricche in pregiate carni fresche pensate per rispettare la natura primordiale di carnivoro. Selezionate combinazioni di carni o pesci, prive di cereali, per riscoprire le origini del benessere.
Per il gatto, invece: LIFESTYLE: È una mini linea con soluzioni nutrizionali ricche in pollo fresco, agnello fresco o pesce fresco per rispondere, con gusto, alle esigenze del gattino e del gatto adulto. DUAL FRESH: una vasta gamma di alimenti ricchi in due carni fresche per una esplosione di gusto: ricercate combinazioni di carni fresche e pesci freschi per un binomio di appetibilità e benessere per il gatto adulto. STERILISED: Il gatto sterilizzato necessita di un’alimentazione specifica che assecondi il rinnovato fabbisogno e la frequente abitudine alla sedentarietà. Prolife risponde con una linea di alimenti ricchi in deliziose carni fresche in grado di soddisfare le necessità di tutti i gatti sterilizzati, sensibili, in sovrappeso e anziani. EXIGENT: Due soluzioni nutrizionali pensate per i soggetti più esigenti. Alimenti ricchi in pregiate carni fresche di cinghiale, quaglia e anatra, o salmone, trota e aringhe, secondo la vera natura dei felini.● PetTrend • Febbraio 2021
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INTERVISTA
SVILUPPARE PRODOTTI INNOVATIVI PER IL BENESSERE ANIMALE, GRAZIE AL SUPPORTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA, È L’OBIETTIVO DI INNOVET CHE - DOPO AVER CHIUSO IL 2020 CON RISULTATI PIÙ CHE SODDISFACENTI - SI PREPARA A UN NUOVO ANNO RICCO DI NOVITÀ
SCIENZA SECONDO NATURA Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
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ata nel 1996, l’azienda - che ha sede a Saccolongo, in provincia di Padova ha come mission principale quella di fornire ai Medici Veterinari un’innovazione scientifica derivata dalla ricerca, per il benessere e la salute di cani e gatti. Alla base di tutte le sue attività, lo studio della Natura, per realizzare prodotti basati su sostanze che riproducono i naturali processi fisiologici dell’organismo. Renato della Valle, Co-founder & CEO di Innovet Italia, ci racconta come il gruppo ha affrontato - con risultati importanti il 2020 e in quali progetti sarà impegnato quest’anno, in vista di nuovi e innovativi traguardi. Stefania Colasuono: Come si è chiuso il 2020 per Innovet? Renato della Valle: Il 2020 è stato un anno particolarmente complicato. Sia in ambito professionale che personale. A qualsiasi livello della nostra organizzazione non è stato semplice portare avanti quello che ognuno di noi sa fare, in una situazione caratterizzata dall’allarme sociale e sanitario dovuto alla pandemia Covid. A ogni donna e a ogni uomo che compone la nostra organizzazione e quella del gruppo a cui Innovet appartiene, è
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stato richiesto un impegno e una dedizione, se possibile, ancora più grande di quanto accadeva in tempi “normali”. Devo confessare che all’inizio dell’anno, con le grosse nubi che si addensavano all’orizzonte, la preoccupazione era grande. Ma altrettanto grande è stato lo spirito di reazione che ha caratterizzato l’operato di tutta la nostra Gente: dagli addetti alla produzione e al magazzino, fino alla nostra forza di promozione sul territorio. Il Covid è stato uno stimolo per migliorare i nostri processi e trovare nuove e differenti modalità per continuare a fare ciò che negli anni ognuno di noi ha dimostrato di saper fare: portare l’innovazione scientifica al medico veterinario per migliorare salute e benessere degli animali d’affezione. E, tirando le
Renato della Valle, Co-founder & CEO di Innovet Italia.
somme, non possiamo che essere soddisfatti del lavoro compiuto. Molto soddisfatti, visto che - considerando solo il mercato italiano - il nostro fatturato cresce nel 2020 di oltre il 20%. Un risultato inimmaginabile solo qualche mese fa. Un risultato che ci lusinga e ci rinfranca, ma che certamente non ci appaga in vista di un futuro ancora complesso, quanto promettente. SC: Quali obiettivi volete raggiungere, dunque, quest’anno? RdV: Tanti. Non è facile riassumere in poche righe tutti i progetti che bollono nella nostra pentola. E, se devo dire la verità, alcuni di essi non abbiamo nemmeno tanta voglia di rivelarli in anticipo, coscienti di operare in un mercato caratterizzato da una fortissima propensione, diciamo così, all’“emulazione”. Nel 2020 abbiamo superato per la prima volta la soglia psicologica dei 10 milioni di euro di fatturato e vorremmo innanzitutto rimanere oltre tale soglia, rafforzando il nostro listino e aumentandone la caratteristica innovativa. Da molti anni portiamo avanti un importante (ma anche molto impegnativo) progetto di ricerca sulle Aliamidi, una classe di sostanze che agiscono mediante un meccanismo fisiologico in grado di proteggere l’organismo animale da stimoli negativi, preservandone l’omeostasi. Sto parlando, in particolare, della Palmitoiletanolamide (PEA) che noi abbiamo sviluppato nelle sue forme attive, ultra-micronizzata (PEAum) e co-micronizzata, con altre sostante naturali per aumentarne la bio-disponibilità e l’efficacia per la salute di vari distretti del cane e del
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gatto: dalla cute al sistema nervoso, dall’intestino alle vie urinarie. Ma anche delle sue “sorelle” Adelmidrol e PGA (Palmitoil-glucosamina) alla base di prodotti per la salute del cavo orale e delle articolazioni. Per rimanere sul concreto, inoltre, vi posso svelare che stiamo lanciando una nuovissima formula “plus” del nostro storico Senilife® per l’invecchiamento cerebrale di successo del cane e del gatto anziano. Recentissimi studi scientifici hanno infatti dimostrato che l’azione combinata di PEA-um (il capostipite delle Aliamidi) e DHA (un omega-3 molto promettente nella sfera cognitiva) è particolarmente utile per rallentare il decadimento mnemonico e cognitivo accelerato dalle condizioni algiche che caratterizzano la terza età di cani e gatti. Da queste evidenze è nata la nuova formula di Senilife® Plus in grado di aiutare i soggetti anziani sempre più presenti nelle nostre “famiglie allargate” - a mantenere una buona qualità di vita anche nella loro fase senile. SC: La vostra mission è dichiarata nel nome stesso dell’azienda: in cosa consiste la “Veterinary Innovation” su cui si fonda la vostra attività? RdV: La nostra missione è di mettere a disposizione del medico veterinario, in tempi quanto più brevi possibile, l’innovazione scientifica proveniente dalla ricerca. Vede, il ritmo con cui la ricerca produce risultati e avanzamenti scientifici, è spesso molto superiore a quello della medicina clinica, sia nella veterinaria che nella medicina dell’uomo; ciò rischia di aumentare il gap tra questi due ambiti costringendo il medico e, nel nostro caso, il veterinario a utilizzare prodotti sorpassati e non più all’altezza delle sue aspettative. La nostra missione, dunque, è di fungere da cinghia di trasmissione tra Scienza e Mercato, generando prodotti innovativi per il veterinario e riportando risorse economiche utili all’avanzamento della ricerca. Un circolo virtuoso che troppo spesso si interrompe nel suo flusso di ritorno. È una strategia molto nota all’industria farmaceutica, che però non ha quasi mai contagiato il settore dei prodotti “naturali” di libera vendita come i nostri. Naturali non nel senso strettamente inteso come “provenienti dalla natura”, ma, cosa molto più importante, come
prodotti basati su sostanze che mimano i naturali processi fisiologici dell’organismo. “Andare dove Natura conduce” è lo slogan che ha da sempre guidato il nostro sviluppo. Le Aliamidi, attive nel potenziare il sistema fisiologico degli endocannabinoidi, sono il frutto di questa nostra strategia che finora ci ha dato tante soddisfazioni. SC: Da quali prodotti è composto il vostro assortimento? RdV: Siamo nati oltre 20 anni fa con un progetto sulla salute delle articolazioni del cane e successivamente del gatto (Arthro System). E questo è ancora uno dei nostri primi mercati. L’abbiamo fondato in Italia e soprattutto lo abbiamo fatto evolvere “iniettando” cultura in un mercato inizialmente per nulla sviluppato. Ne sono nati prodotti come Condrogen® e Condrostress® ancora oggi considerati da tutti veri e propri punti di riferimento per la gestione del cane/gatto a rischio o già affetto da artrosi. Un altro grande successo della nostra Ricerca e Sviluppo deriva dalla linea dermatologica che negli ultimi anni ha potuto contare su importantissime conferme scientifiche pubblicate sulle maggiori riviste di Dermatologia Veterinaria del mondo, come Veterinary Dermatology. Parlo, in particolare, di Redonyl®
Ultra - per la salute della cute di cani e gatti affetti da dermatiti allergiche oggetto di importanti studi clinici su larga scala. Ma la nostra gamma oggi sconfina in diversi campi della salute animale. Dalla gastroenterologia alla medicina comportamentale. Dalla odontostomatologia alla salute degli occhi. Insomma, un listino di prodotti “secondo Natura” che affiancano il medico veterinario nelle piccole e grandi problematiche di salute di tutti i giorni. Non sono farmaci, perché il nostro obiettivo non è quello di curare le malattie, ma prodotti di libera vendita – sia per uso orale che topico – in grado di prendersi cura dell’animale nel suo complesso, aiutandolo a migliorare o a mantenere una buona qualità di vita, senza comportare alcun rischio per la sua salute. A seconda delle situazioni dell’animale e dell’esperienza del medico veterinario, i nostri prodotti possono essere utilizzati da soli o in associazione con i farmaci veterinari per migliorarne l’efficacia terapeutica, riducendone il dosaggio e/o i tempi di somministrazione. A tutto vantaggio della sicurezza e dell’efficacia della terapia instaurata dal medico veterinario. SC: Attraverso quali studi e ricerche vengono realizzati i vostri prodotti? RdV: I nostri progetti di ricerca si basano su un sapere condiviso con la medicina dell’uomo, ambito nel quale opera la nostra consociata Epitech. Il nostro gruppo collabora, infatti, con diversi centri di ricerca di base prevalentemente in Italia, ma con qualche esperienza anche all’estero. Parlo di centri di eccellenza come il CNR di Pozzuoli (NA) o l’Università di Messina, dove vengono sviluppati i test iniziali sull’attività delle nostre molecole. Una volta intuito un possibile campo di applicazione, prima di passare ai nostri animali target, dove possibile, cerchiamo di verificare la sicurezza e l’efficacia dei nostri prodotti su modelli cosiddetti ex-vivo. Mi riferisco, in particolare, a un promettente progetto di ricerca che stiamo portando avanti con il gruppo della Professoressa Abramo
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INTERVISTA
dell’Università di Pisa sulle Skin Organ Culture (SOC); colture di cute proveniente da cani sottoposti a chirurgia di routine, mantenute in vita in laboratorio, su cui compiere gli esperimenti evitando qualsiasi sofferenza animale e ottenendo risposte sovrapponibili a quelle fornite da un organismo vivente. Su tali modelli è possibile valutare l’efficacia e la sicurezza specifica dei prodotti per la salute della cute. Abbiamo già pubblicato diversi articoli scientifici con queste tecniche su riviste internazionali che confermano l’utilità dei nostri prodotti “secondo Natura”. Alla fine, poi, servono le conferme cliniche che vengono sia da studi controllati su animali spontaneamente affetti da varie malattie, sia dalle numerosissime esperienze positive degli utilizzatori dei nostri prodotti. SC: Avete recentemente arricchito il vostro assortimento? RdV: Oltre alla nuova formula di Senilife® Plus, stiamo lanciando una linea trasversale di prodotti liquidi che facilitano la somministrazione delle nostre sostanze ad animali particolari, come il gatto o il cane di piccola taglia, e agli animali in condizione critica non in grado di alimentarsi autonomamente. Alla fine del 2020 abbiamo lanciato una nuova formula di Urys® Liquid per la salute delle basse vie urinarie del cane e del gatto ed è ora disponibile il nuo-
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vissimo Alevica® Liquid da 100 ml, una versione liquida del noto Alevica® per la salute del sistema nocicettivo, prima disponibile solo in compresse divisibili. Tali particolari confezioni sono idonee per gatti, cani di piccola taglia e animali ricoverati e alimentati mediante sonda enterale che non possono deglutire o masticare le compresse. SC: Quanto conta per Innovet la sostenibilità etica e ambientale? RdV: Ha toccato un tasto molto sensibile per noi di Innovet. Siamo gente appassionata di Natura: la osserviamo e la imitiamo per lo sviluppo dei nostri prodotti. Ci occupiamo di tutelare la salute di cani e gatti, magnifici esponenti della Natura e dell’ambiente. Per questo crediamo che l’armonia che dovrebbe caratterizzare la presenza dell’uomo sul nostro Pianeta debba essere perseguita e tutelata in tutti i modi. Nel nostro piccolo abbiamo spesso investito in campagne con fini ambientali. Tra tutte, si ricorderà il nostro impegno da prima nella produzione e poi nella diffusione del documentario sulla tutela delle marmotte diretto dal grande regista Carlo Alberto Pinelli. “Corri Marmotta”, questo il suo titolo, narra dell’incredibile lotta delle marmotte alpine e in particolare dolomitiche, per sfuggire al massacro messo in atto da parte dei cacciatori altoatesini con il beneplacito della Provincia Autonoma di Bolzano. Una storia a cui nemmeno io che frequento quei luoghi magici e saturi di fascino fin da bambino, avrei mai potuto credere prima che Carlo Alberto me la avesse raccontata, chiedendomi la nostra collaborazione per la produzione del documentario. Ma il nostro impegno sociale ha spesso riguardato anche i cani e gatti meno fortunati, gli “ospiti” dei tantissimi canili e gattili italiani, che con tanta fatica cercano di dare una nuova vita ad animali con storie spesso tristissime. Tante fino a oggi sono state le nostre iniziative in soccorso dei volontari che lavorano nelle strutture di recupero di cani e gatti sfortunati. Una fra tutte è il nostro Calendario dell’Avvento con cui ogni fine anno, in occasione del Natale, coinvolgiamo i nostri social fan in una maratona a favore di una struttura di recu-
pero. Quest’anno è stato il turno del Canile di Rubano in provincia di Padova, dove splendide persone accudiscono e trovano adozioni per un centinaio di “anime con la coda” abbandonate o maltrattate da persone che non meritano l’appellativo di “umani”. Lo scorso Natale, oltre 3800 followers ci hanno aiutato a donare a questo canile nostri prodotti per un valore complessivo di 10 mila euro (info su www.innovet.it/avvento). SC: Organizzate anche iniziative rivolte ai proprietari dei pet, per sensibilizzarli sull’importanza del benessere animale? RdV: Grazie della domanda, che mi dà l’opportunità di parlarvi della nostra campagna di sensibilizzazione sul dolore articolare del cane e del gatto, in corso in questi mesi. Si tratta di uno dei maggiori disagi che migliaia di pet ogni giorno sono costretti a sopportare in silenzio. Loro, infatti, non hanno parole per esprimere la propria sofferenza, ma cercano comunque di farcelo sapere in modi che noi proprietari abbiamo il dovere di interpretare. E qui sta il punto: spesso non siamo preparati per cogliere quei campanelli di allarme con cui il nostro cane o il nostro gatto ci comunicano il loro disagio. Da questi presupposti nasce la campagna Innovet per imparare a riconoscere il loro dolore articolare. Con il patrocinio dell’ANMVI e di FSA (Fondazione Salute Animale) abbiamo sviluppato un test online basato su un questionario validato scientificamente, con cui scoprire se il nostro compagno di vita ne soffre. Non solo, il test (disponibile su www.articolazioniprotette.it) fornisce, a chiunque lo completi, utili consigli personalizzati per migliorare la qualità di vita del cane o del gatto colpito da dolore articolare. Insomma, crediamo nel rapporto tra uomo e animale da compagnia, ma crediamo soprattutto nella necessità che esso diventi sempre più maturo e incentrato sul mantenimento dello stato di salute del pet. E gli attori in campo per raggiungere tale obiettivo sono il medico veterinario da una parte e il proprietario dall’altra. È solo da un proprietario sempre più consapevole, attento ai bisogni di salute del suo amico a quattro zampe, che può nascere vero benessere e vera armonia tra uomo, animale e ambiente. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
SENILIFE® DIVENTA PLUS GRAZIE ALLA PEA-UM Senilife® Plus è la nuova formulazione dello storico prodotto Innovet, ancora più attivo e potente sull’invecchiamento cerebrale di cani e gatti grazie alla presenza di PEA-um e DHA.
A cura di CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) Innovet Italia Srl, Saccolongo (PD) cedis@innovet.it
Il cervello dei nostri amici animali invecchia come il nostro Come per noi, anche per cani e gatti la vita media ha subìto negli ultimi anni un confortante aumento. Con il risultato che, dati alla mano, un folto e longevo esercito a due e a quattro zampe vive fianco a fianco anche da senior, condividendo problemi e bisogni tipici della terza età. Tra questi, la necessità di proteggere il cervello dalle modifiche legate all’invecchiamento cerebrale, rallentando le conseguenti alterazioni di memoria, emotività e capacità di apprendimento che possono sfociare in vere e proprie “demenze senili”, simili all’Alzheimer dei pazienti geriatrici umani.
Senilife® Plus per un invecchiamento cerebrale di successo La risposta della Ricerca Innovet al benessere del cervello di cani e gatti anziani si chiama Senilife® Plus. Grazie all’impegno nel settore di aliamidi ed endocannabinoidi, lo storico supplemento nutrizionale ad effetto neuroprotettivo si arricchisce infatti del potenziale innovativo della PEA (Palmitoiletanolamide) che, somministrata per via orale nella forma più attiva e biodisponibile (PEA-um, ultra-micronizzata), potenzia i sistemi endogeni che presiedono alle funzioni cognitive e mnemoniche del cervello. Grazie alla formulazione completamente rinnovata, Senilife® Plus esercita pertanto tre azioni fondamentali per un invecchiamento cerebrale di successo: • Ottimizza il sistema endocannabinoide grazie al contenuto in PEA-um. Rapidamente assorbita per via orale, PEAum aumenta i livelli endogeni di PEA e di altri endocannabinoidi fondamentali per favorire la plasticità sinaptica a livello di ippocampo e, dunque, migliorare la performance
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mnemonica a breve e lungo termine. • Favorisce la neurotrasmissione in funzione di un complesso di sostanze tra loro sinergiche (fosfatidilserina, DHA e piridossina) che mantengono la corretta fluidità delle membrane cellulari e garantiscono la comunicazione tra un neurone e l’altro. Così facendo, aiutano a conservare le funzioni cognitive e mnemoniche dell’anziano, rallentandone il naturale declino. • Svolge una potente azione antiossidante specifica, grazie alla presenza della vitamina E, che neutralizza i radicali liberi iper-prodotti in corso di invecchiamento cerebrale. Senilife® Plus è oggi disponibile in capsule birillo ad alta appetibilità, da somministrare facilmente sia a cani che a gatti, spremendole direttamente in bocca o, alternativamente, mescolandole alla razione di cibo. Senilife® Plus, si è fatto in tre per un invecchiamento cerebrale di successo! Info dettagliate nella sezione Prodotti/Comportamento di www.innovet.it ●
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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020
COMPLETEZZA NUTRIZIONALE E CONTRIBUTO ALL’ALLUNGAMENTO DELLA VITA MEDIA SONO I PRINCIPALI PLUS GRAZIE AI QUALI L’ALIMENTAZIONE INDUSTRIALE PER GLI ANIMALI DA COMPAGNIA VIENE RACCOMANDATA DAI MEDICI VETERINARI ITALIANI
PET FOOD: IL PARERE DEI MEDICI VETERINARI Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa
David Mark - Pixabay
A
ll’interno dell’ultima edizione del Rapporto Assalco Zoomark 2020 viene riportata un’interessante ricerca condotta dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) in collaborazione con il Prof. Pier Paolo Mussa, già Professore ordinario di “Nutrizione ed Alimentazione Animale” all’Università di Torino. L’indagine conoscitiva è stata realizzata nel febbraio 2020 tramite un questionario online sottoposto, in forma anonima, a tutti i veterinari che operano nel settore degli animali d’affezione e a cui hanno risposto in 1904. Si tratta di un lavoro che segue una serie di ricerche - di cui l’ultima è stata effettuata nel 2015 - realizzate nel corso degli anni sempre nello stesso ambito.
Protagonisti del settore pet La conoscenza dell’opinione dei veterinari in alcune aree della loro attività professionale è di grande interesse sia per le Università che devono formare le nuove leve veterinarie, sia per le associazioni che provvedono al loro aggiornamento, sia per le aziende
che lavorano nei relativi settori di mercato. Negli ultimi vent’anni le trasformazioni della società hanno assunto un ritmo sempre più rapido, che ha coinvolto anche la professione veterinaria. Il numero di veterinari italiani ogni 10.000 abitanti, fermo su un rapporto di 1:10.000 fino al 1980 PetTrend • Febbraio 2021
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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020
I veterinari scelgono l’alimentazione industriale per i propri pet Il 92% dei veterinari possiede un cane e/o un gatto. Inoltre, il 93% di essi sceglie per i propri pet l’alimentazione industriale, rispetto al 58,7% del 1985. Tale percentuale fa riferimento agli alimenti secchi completi, mentre gli alimenti umidi completi sono utilizzati in percentuali minori in quanto limitati per lo più a gatti e cani di piccola taglia. L’86% dei veterinari ritiene che l’alimentazione più sicura sia quella industriale preconfezionata; l’alimentazione BARF (Biologically Appropriate Raw Food, ovvero cibo crudo biologicamente appropriato) ha poco più del 5% di estimatori, nonostante i forti dibattiti in merito sui media. La consapevolezza dei rischi di ordine sanitario sia per gli animali che per gli esseri umani che vengono a contatto diretto o indiretto con essi sta alla base di questo atteggiamento, ma anche le carenze e gli squilibri
chieste dai clienti oppure quando esistono indicazioni cliniche specifiche.
I punti di forza del pet food
International Fund for Animal Welfare - Pexels
è progressivamente salito a 3,8:10.000 nel 2002 e a 5,5:10.000 nel 2018. È cambiato altresì il rapporto tra veterinari e veterinarie, oggi quasi paritario. Lo scopo principale di queste indagini è quello di verificare la loro opinione sui temi legati alla sicurezza sanitaria e alla completezza nutrizionale dell’alimentazione industriale per gli animali da compagnia che oggi, secondo l’ultima indagine IRI Information Resources, viene preferita da più del 95% dei proprietari di cani e gatti.
nutrizionali insiti in tali diete hanno il loro peso.
Pet food: il più consigliato dai veterinari ai propri clienti In assenza di patologie specifiche, il 93% dei veterinari raccomanda alimenti industriali secchi o umidi (85%) accompagnati da informazioni scientifiche. In presenza di patologie specifiche, tale percentuale sale al 97% per gli alimenti industriali secchi e al 96% per quelli umidi, accompagnati da informazioni scientifiche. Le razioni casalinghe vengono prescritte in casi limitati e non a causa della loro superiorità nutrizionale, ma in quanto sono ri-
I RISULTATI DELL’INCHIESTA • Gli alimenti prodotti dall’industria sono considerati dai medici veterinari i più sicuri e completi dal punto di vista sanitario e nutrizionale, specie se accompagnati da informazione scientifica, tanto da essere quelli più consigliati ai clienti e utilizzati dagli stessi veterinari per i propri pet. • Le motivazioni a favore del petfood risiedono nel controllo del sistema produttivo, della formulazione, delle condizioni sanitarie e della completezza nutrizionale. • L’aumento della durata della vita dei cani e dei gatti, oltre che alle cure sanitarie e alle migliori condizioni di vita, sarebbe influenzata in modo significativo dall’impiego di alimenti industriali accompagnati da informazione scientifica. • Le razioni casalinghe vengono consigliate su richiesta dei clienti e in presenza di indicazioni cliniche specifiche. • Gli ultimi decenni hanno visto forti cambiamenti nella percezione e nella considerazione degli alimenti completi industriali da parte dei veterinari; nel 1985 il 58,7% di essi li consigliava ai propri clienti, mentre oggi li consiglia e li utilizza per i propri animali il 93%.
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Sommando tra loro i veterinari che si dichiarano d’accordo con quelli che si dichiarano molto d’accordo, emerge come più di 9 veterinari su 10 (90,2%) ritengano che l’alimentazione industriale confezionata offra la sicurezza della copertura dei fabbisogni nutritivi degli animali da compagnia. Ugualmente, percentuali molto elevate di veterinari riconoscono agli alimenti industriali confezionati una miglior accuratezza nella formulazione (87,7%), una maggior sicurezza sanitaria (83,0%) e il controllo del processo produttivo (79,5%). La maggior parte degli intervistati (57%) è d’accordo o molto d’accordo sulla maggior completezza nutrizionale degli alimenti industriali confezionati rispetto alle razioni casalinghe. Le cure sanitarie e le migliori condizioni di vita sono ritenute le maggiori responsabili dell’aumento della durata della vita media di cani e gatti, seguite dagli alimenti industriali accompagnati da informazione scientifica (78%). Nell’ambito delle cure sanitarie la prevenzione svolge sicuramente un ruolo molto importante, ma deve essere sempre supportata dall’alimentazione.
I proprietari di pet chiedono consigli al veterinario Per l’87% dei rispondenti i consigli del veterinario contano molto e in parte dipendono da come vengono forniti (56,5%). Il rapporto fiduciario che si instaura tra professionista e cliente evidentemente, in questo contesto, gioca un ruolo importante. Inoltre, il 92% dei clienti chiede al veterinario di fiducia un giudizio sui prodotti che utilizza o vorrebbe impiegare e una indicazione su quale sia il miglior prodotto per il proprio animale. Questi dati sono simili a quelli rilevati in inchieste precedenti, a dimostrazione della fiducia dei clienti nei propri veterinari. I veterinari basano i loro suggerimenti per la scelta dell’alimentazione soprattutto su dati scientifici; seguiti dalle esperienze personali e dalle informazioni fornite dall’industria mentre le informazioni raccolte in rete godono di scarsa fiducia. L’87% dei veterinari ritiene che l’informazione scientifica fornita dall’industria sia utile. ●
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PURINA® PRO PLAN® HYDRA CARETM L’idratazione innovativa L’importanza dell’idratazione nei felini I gatti si sono adattati nel corso della loro evoluzione a bere poco producendo conseguentemente urine molto concentrate. Questa caratteristica potrebbe avere conseguenze nel lungo periodo, come una maggior probabilità di essere esposti a disturbi a carico delle vie urinarie.
Come si può incoraggiare un gatto a bere? Incoraggiare i gatti a bere può rappresentare una sfida per molti proprietari ed è importante garantire una corretta idratazione. Il proprietario può mettere in atto diverse strategie, nutrizionali e gestionali, per incoraggiare il proprio gatto a bere. Per esempio, la scelta del tipo di ciotola è importante: molti gatti non apprezzano le ciotole in plastica perché potrebbero alterare il gusto dell’acqua, oppure alcuni gatti preferiscono avere accesso ad acqua corrente, dal rubinetto o da apposite fontanelle per animali da compagnia. Oltre a queste accortezze, un’altra strategia può essere quella di offrire al gatto acqua arricchita con nutrienti. Per questo motivo, PURINA ® PRO PLAN ® ha sviluppato HYDRA CARETM, un alimento complementare per gatti adulti in salute. La sua formulazione è stata studiata per favorire una maggiore assunzione di acqua, per contribuire alla diluizione urinaria e promuovere l’idratazione. Purina® Pro Plan® Hydra CareTM è altamente appetibile e molto apprezzata dai gatti, può aumentare il quantitativo di acqua assunta e di conseguenza la diluizione urinaria, offrendo vantaggi positivi per il gatto.
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ALIMENTAZIONE
È IL BENE PIÙ PREZIOSO, MA TROPPO SPESSO NON SI MEDITA ABBASTANZA SUL CORRETTO APPORTO CHE DEVE ESSERE GARANTITO IN UN CORRETTO REGIME ALIMENTARE, COMPRESO QUELLO DI CANI E GATTI
Susanne Jutzeler, suju-foto - Pixabay
L’IMPORTANZA DELL’ACQUA
C Giacomo Biagi Professore Associato Dip. Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Studiorum Università di Bologna
he senza acqua non possa esistere la vita è una cosa che tutti sanno. Qualsiasi organismo, sia esso di natura animale o vegetale, contiene quantità significative di acqua: negli animali, a seconda della specie, dell’età e della condizione fisica, la percentuale corporea rappresentata dall’acqua è compresa tra il 40 e l’80%. Eppure, sebbene la corretta assunzione di acqua sia di vitale importanza per qualsiasi animale, si tende molto spesso a dare poca im-
portanza alla quantità e alla qualità dell’acqua che i nostri cani e gatti assumono.
Il ruolo svolto dall’acqua nell’organismo L’acqua è prima di tutto il liquido nel quale molte delle sostanze corporee sono disciolte, nonché il mezzo che ne permette il trasporto (il sangue e la linfa consistono principalmente di acqua) e nel quale avvengono le prinPetTrend • Febbraio 2021
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ALIMENTAZIONE
I fabbisogni e le fonti di approvvigionamento dell’acqua I fabbisogni di acqua di un animale variano in funzione di diversi fattori, fra cui, per esempio, le temperature ambientali e il livello di attività fisica. Si è infatti già detto come l’animale raffreddi il proprio corpo tramite l’evaporazione di acqua e questa necessità, ovviamente, aumenta in presenza di elevate temperature ambientali e se l’animale svolge sforzi fisici prolungati. I fabbisogni di acqua sono maggiori anche nelle femmine che allattano, così come in presenza di patologie caratterizzate da un aumento delle perdite idriche (in caso di vomito e/o diarrea, malattie che aumentano il
volume urinario). Esattamente come noi, anche i nostri animali non assumono acqua soltanto bevendo ma anche attraverso ciò che mangiano. Si ricordi, a questo proposito, che il contenuto idrico degli alimenti industriali per cani e gatti è estremamente variabile: se una crocchetta estrusa contiene mediamente appena il 10% di acqua, un mangime umido ne contiene in genere il 70-80%. Da ciò deriva che un animale alimentato prevalentemente o esclusivamente a mangimi secchi avrà bisogno di bere molto di più di un animale che riceve elevate quantità di mangimi umidi (si ritiene che un animale debba ingerire circa 2,5 ml di acqua per ogni grammo di
Myriams - Pixabay
cipali reazioni metaboliche dell’organismo. L’acqua è indispensabile anche al mantenimento della corretta temperatura dell’organismo, soprattutto quando si tratta di evitare che esso si surriscaldi. Infatti, l’acqua non permette soltanto di distribuire il calore a tutto l’organismo ma è indispensabile per permettere di dissipare il calore in eccesso: è attraverso l’evaporazione dell’acqua presente sulla pelle (sudore) e nelle vie respiratorie, infatti, che il corpo può essere raffreddato. A questo proposito, si ricordi che in cani e gatti la sudorazione è praticamente assente e il raffreddamento del corpo avviene grazie alla evaporazione dell’acqua presente nelle vie respiratorie: ecco perché, quando fa caldo, il cane aumenta la propria frequenza respiratoria e tira fuori la lingua per aumentare la superficie di evaporazione dell’acqua. Inoltre, l’acqua, in quanto principale componente di molte cellule e molti tessuti conferisce a essi la giusta forma ed elasticità. Non a caso, il primo segno di disidratazione di cani e gatti consiste nella difficoltà che la cute sollevata a plica ha nel tornare al suo stato normale. Infine, l’acqua non è solo il principale costituente di sangue e linfa ma anche di molti altri liquidi dell’organismo, fra i quali le lacrime e il liquido presente all’interno delle articolazioni.
La qualità dell’acqua Esattamente come gli esseri umani, anche cani e gatti devono ricevere un’acqua adeguata dal punto di vista chimico e microbiologico, ovvero un’acqua potabile. In generale, qualsiasi acqua che risulti consumabile dall’uomo è adatta a essere bevuta da cani e gatti. La presenza di livelli eccessivi di sostanze chimiche potenzialmente tossiche come nitrati e nitriti, contaminanti ambientali di diversa natura (per esempio, pesticidi) e batteri rende l’acqua non più adatta al consumo, ma si tratta fortunatamente di situazioni rarissime negli acquedotti del nostro Paese. In ragione di ciò, non esistono motivi per consigliare di impiegare acque minerali in bottiglia per abbeverare i nostri animali. Anche qualora essi soffrano di calcoli delle vie urinarie, l’impiego di acqua in bottiglia è superfluo in quanto l’eventuale elevato contenuto in calcare dell’acqua di acquedotto non rappresenta un grosso problema. 18
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IL PET BEVE MENO DI PRIMA • Cause fisiologiche: i nuovi alimenti che l’animale assume contengono più acqua e/o meno sale di quelli precedenti; le temperature ambientali sono calate; l’animale fa meno attività di prima; l’acqua non è fresca e/o ha un cattivo odore. • Cause patologiche: lesioni o infezioni a carico del cavo orale (che provocano dolore e riducono anche l’assunzione di mangime); dolori articolari per cui l’animale non si muove volentieri; forti stress.
IL PET BEVE PIÙ DI PRIMA • Cause fisiologiche: i nuovi alimenti che l’animale assume contengono meno acqua e/o più sale di quelli precedenti; le temperature ambientali sono aumentate; l’animale fa più attività di prima. • Cause patologiche: stati infettivi (ad esempio, piometra), gastroenteriti con vomito e/o diarrea; patologia renale cronica; diabete mellito; sindrome di Cushing; morbo di Addison. • Cause farmacologiche: cortisonici; diuretici.
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mangime secco assunto). Non deve quindi sorprendere che cani e gatti alimentati esclusivamente a mangimi umidi e facenti poca attività fisica di fatto ignorino la ciotola dell’acqua.
Il rischio di disidratazione A prescindere dal regime alimentare che si sceglie per il proprio animale, è importantissimo che esso disponga sempre di acqua fresca. Qualora si ricorra a una comune ciotola, è bene che l’acqua sia cambiata almeno una volta al giorno. In commercio si trovano anche fontanelle dotate di un filtro che mantengono l’acqua pulita e in movimento, un aspetto che alcuni gatti sembrano apprezzare molto. Come si è già detto, esistono situazioni nelle quali il consumo di acqua da parte dell’animale aumenta in maniera importante ed è indispensabile che esso abbia acqua a disposizione. Qualora l’eliminazione di acqua da parte dell’organismo non sia compensata da acqua che viene bevuta, il contenuto in acqua del corpo cala e compare una condizione di disidratazione che, nei casi più gravi, può avere esiti fatali. Si ricordi che in particolari si-
tuazioni patologiche, come le gastroenteriti acute caratterizzate da vomito e/o diarrea, la quantità di acqua che l’animale perde è tale da richiedere un intervento urgente del medico veterinario che dovrà ripristinare i liquidi dell’organismo mediante flebo.
Cosa significa se beve molto? Come si è già detto, la quantità di acqua che un animale sano assume dipende in primo luogo dal tipo di alimentazione che segue. È quindi assolutamente normale che un animale che riceve principalmente mangimi secchi estrusi beva molto di più di un animale che riceve alimenti umidi. Un altro fattore che può influenzare in maniera significativa la sete e l’assunzione di acqua è il contenuto in sale del mangime: tanto maggiore è il tenore in sale del mangime tanto maggiori saranno i volumi di acqua assunta e di urina eliminata. Non a caso, alcuni mangimi proposti per la gestione dei calcoli urinari di cani e gatti sono relativamente ricchi di sale, per favorire la produzione di urine più diluite. Esistono però diverse patologie che sono caratterizzate da un aumento della
produzione di urina (si parla di poliuria) che l’animale deve compensare aumentando l’assunzione di acqua (in questo caso si parla di polidipsia). Si tratta di una situazione tipica di alcune malattie relativamente frequenti in cani e gatti quali la patologia renale cronica e il diabete mellito. Nel primo caso, i reni malati perdono la capacità di “concentrare” le urine e il volume delle stesse aumenta; nel caso del diabete mellito, invece, è il glucosio presente nelle urine a provocare la poliuria. In entrambi i casi, spesso, l’aumentata assunzione di acqua da parte dell’animale è proprio il primo sintomo che il proprietario nota e che riferisce al medico veterinario. Tra le altre potenziali cause di un aumento di assunzione di acqua ricordiamo in questa sede alcune infezioni (ad esempio, la piometra, ovvero una infezione dell’utero), la sindrome di Cushing e il morbo di Addison (due patologie ormonali che coinvolgono le ghiandole surrenali). Infine, non va dimenticato che che alcuni farmaci possono aumentare notevolmente il volume delle urine e la sete dell’animale, come ad esempio i cortisonici e i farmaci diuretici. ● PetTrend • Febbraio 2021
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Monge www.monge.it
MONGE NATURAL SUPERPREMIUM IL PET FOOD CHE PARLA CHIARO
M
onge Natural Superpremium è il frutto di una consolidata esperienza nella nutrizione dei vostri piccoli amici che prevede un’alimentazione completa e bilanciata a seconda della taglia e stile di vita dell’animale. Da oltre 50 anni Monge propone ricette gustose e con nutrienti che favoriscono il benessere quotidiano del tuo animale. Le formulazioni proposte sono state sviluppate tenendo in considerazione il peso corporeo ideale, l’età, l’attività e lo stile di vita dell’animale. Tutte le ricette sono il risultato della ricerca made in italy, grazie ai continui confronti con gli allevatori, i consumatori e i nutrizionisti, per offrire un prodotto gustoso e bilanciato. Fonti proteiche selezionate per le loro caratteristiche nutrizionali, insieme a grassi, vitamine e minerali sono i componenti base per ogni ricetta. Il punto di forza di Monge Superpremium è la fonte proteica animale come primo ingrediente, associata a fonti di carboidrati resi altamente digeribili mediante il processo di estrusione. Con l’inclusione di carne fresca.
Tra le caratteristiche delle ricette: •
X.O.S.: gli Xilo-oligosaccaridi (XOS) sono prebiotici di ultima generazione, cioè carboidrati non digeribili in grado di raggiungere il colon, dove possono favorire la crescita e l’attività della flora microbica intestinale benefica. Gli XOS resistono all’acidità gastrica e agli enzimi del tratto gastrointestinale. Gli XOS non vengono assorbiti ma fermentati dai microrganismi intestinali e inducono una crescita selettiva della flora intestinale a supporto del sistema immunitario. • ORIGANO: mediante le sue proprietà antiossidanti favorisce il contrasto dei radicali liberi a supporto del metabolismo epatico. • CARCIOFO: supporta i processi digestivi e metabolici del fegato, oltre ad essere una fonte naturale di fibre vegetali. • CASTAGNA: con effetto simil-astringente e nutritivo delle mucose gastro-intestinali. • ECHINACEA: con componenti antiossidanti per poter neutralizzare i radicali liberi rilasciati con lo stress. • SPIRULINA: a supporto del sistema immunitario. • CON CONSERVANTI NATURALI: ANTIOSSIDANTI estratto di tocoferoli da oli vegetali. • YUCCA SCHIDIGERA: per il controllo degli odori intestinali.
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• ROSA CANINA: con componenti antiossidanti per poter neutralizzare i radicali liberi rilasciati con lo stress. Sempre nell’ottica di dare ancora più servizio ai consumatori, nella gamma ci sono referenze da 400g fino a 12kg in grado di soddisfare ogni esigenza. Le confezioni si possono trovare in vari formati per andare incontro a tutte le esigenze dei consumatori.
La linea cane si suddivide in: • DOG DAILY LINE: alimenti completi ricchi in pollo per il mantenimento quotidiano dell’animale di ogni taglia. Con le ricette per i cani di taglia extra small, mini, medium e maxi che si adattano alle diverse fasi della loro vita. In particolare, ai prodotti Puppy e Adult sono stati affiancati gli Starter (per le femmine gestanti e allattanti e per il cucciolo appena nato fino a un mese di vita) e i Senior (per i cani in età avanzata). • DOG MONOPROTEIN LINE: ricette monoprotein, formulate con una singola fonte proteica animale, per cani con esigenze alimentari specifiche. Una gamma unica per vastità di monoproteine a disposizione, come Manzo, Maiale, Anatra, Coniglio, Salmone, Agnello e come ultima novità il gusto Trota. • DOG SPECIALITY LINE: specialità rivolte a tutti gli animali che hanno esigenze fisiologiche specifiche di nutrizione, come i cani sportivi o che vogliono mantenere un peso corporeo ideale.
Indoor, Urinary, Sterilised, caratterizzate da formulazioni studiate per offrire un’appetibilità ottimale.
Come ad esempio il Light Salmone con riso e l’Hypo con Salmone e Tonno altamente digeribile. Oppure l’Active per cani attivi e dinamici.
• CAT MONOPROTEIN LINE: La gamma si amplia con nuove ricette monoproteiche, formulate con una singola fonte proteica animale, adatte ai gatti che hanno particolari esigenze nutrizionali, nei gusti CONIGLIO, SALMONE, ANATRA, TROTA, MANZO e MERLUZZO, suddivise per età e stile di vita dell’animale.
Nelle taglie la segmentazione è completa XS, small, mini, medium e maxi/giant, con l’aggiunta di molte referenze all breeds.
Una novità sugli scaffali è la specialità Adult Light al Tacchino, per il mantenimento del peso corporeo ideale del gatto.
La linea GATTO si suddivide in: • CAT DAILY LINE: alimenti completi ricchi in pollo per il mantenimento quotidiano dell’animale. Con ricette segmentate per le diverse fasce di età e condizioni fisiologiche del gatto: come Kitten, Adult, Senior, Hairball,
Tutte le ricette sono senza coloranti e conservanti artificiali aggiunti, Made in Italy, No Cruelty test, prodotte nello stabilimento in Monasterolo di Savigliano, Cuneo-Piemonte, come sempre con la cura del fondatore Baldassarre Monge e dalla sua famiglia. La linea Monge Natural Superpremium è disponibile nei pet shop, catene pet e nei più importanti garden di ogni città. ●
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MERCATO
IL SETTORE DEGLI ALIMENTI PER UCCELLI ORNAMENTALI È MATURO, MA LE AZIENDE SI DICONO DECISE A SPINGERE SULL’INNOVAZIONE PER OFFRIRE A PROFESSIONISTI E APPASSIONATI ALIMENTI SEMPRE PIÙ NATURALI E PERFORMANTI, DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE E DEL BENESSERE ANIMALE
L’INNOVAZIONE SPICCA IL VOLO
Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
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on solo cani e gatti, anzi. Gli italiani scelgono spesso gli uccelli come animali da compagnia: secondo quanto evidenziato dall’ultimo Rapporto Assalco-Zoomark, infatti, su 60,3 milioni di pet presenti nel nostro Paese, 12,9 milioni sono volatili (rispetto ai 7,3 milioni di gatti e ai 7 milioni di cani), superati soltanto dai pesci, che raggiungono i 29,9 milioni di esemplari. Ma quali sono i numeri generati dal comparto ornitologico? Per quanto riguarda l’alimentazione, il Rapporto mostra un fatturato complessivo degli alimenti per piccoli animali pari a 12,5 milioni di euro (relativo al canale Gdo nel 2019), il cui 39,9% è rappresentato dalla quota a valore degli uccelli. Un segmento, quest’ultimo, che «nel corso del 2020 - sottolinea Pasquale Quitadamo, Ornithology Category Manager di Cargill - ha registrato un trend positivo. La pandemia, infatti, ha avuto un impatto rilevante sulle vendite: il fattore “scorta” e il crescente desiderio di occuparsi di un animale da compagnia per l’aumento del tempo libero hanno contribuito alla crescita del settore dei volatili d’affezione».
Le scelte dei proprietari I nostri connazionali mostrano una particolare attenzione per il benessere dei propri pet a due zampe: dal Rapporto Assalco emerge che il 51% degli acquirenti sceglie, per i propri uccellini, alimenti confezionati e, per il 19%, il principale driver di acquisto riguarda i benefici che il prodotto può garantire all’animale. Come spiega Diego Cattarossi, Medico Veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici, «l’alimentazione dei volatili solitamente ha come base un preparato commerciale costituito da semi e granaglie e viene comunemente integrata con dei pastoncini, ovvero sfarinati di cereali
con l’aggiunta di proteine, vitamine e minerali. I proprietari, poi, sono soliti somministrare giornalmente frutta e verdura freschi. Negli ultimi anni, inoltre, ha preso piede anche in ornitologia amatoriale l’utilizzo di estrusi, cioè cibi completi che ricalchino l’esperienza delle crocchette di cani e gatti».
Varietà in commercio Professionisti e appassionati hanno a disposizione un ricco assortimento di alimenti con cui soddisfare le esigenze dei propri animali, in base alla specie, al periodo dell’anno in cui ci si trova e alle diverse fasi di vita del pet. «L’alimentazione ideale - precisa,
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Fly è la linea completa di Raggio di Sole® caratterizzata da alimenti per volatili da gabbia e da voliera: miscele di semi, estrusi, pastoncini, formule da imbecco, nettari e stick per volatili granivori, insettivori e frugivori, allevati e selvatici.
- una crescita importante sia nel comparto hobbistico che in quello professionale». Una tendenza rilevata anche da Daniele Pecorella, il quale pone l’accento, inoltre, sul successo degli stick, che in Chemi-Vit vengono “arrotolati”, ovvero ottenuti dalla sovrapposizione di più strati di semi. «Una caratteristica che li differenzia dalle barrette pressate, che risultano più dure e, quindi, meno appetibili e gradite dagli uccelli. Per l’adesione dei semi, poi, non vengono impiegate gelatine di origine animale, ma esclusivamente sostanze vegetali». Stick che rappresentano un segmento importante, infine, per Rinaldo Franco, che presenta prodotti con quattro cotture in forno, un bastoncino centrale in legno di faggio e una confezione sigillata.
L’importanza dei micro-nutrienti invece, riguarda l’allevamento professionale dei volatili, con un assortimento esclusivo di prodotti che mirano a soddisfare le particolari esigenze del settore e che sono supportati da una specifica competenza e una costante ricerca in ambito ornitologico (ovviamente, le stesse caratteristiche tecniche vengono traslate e impiegate anche nei prodotti consumer)».
I più performanti Tra le numerose proposte, nel corso dell’ultimo anno quelle maggiormente richieste sembrano essere state i pastoncini, «che hanno evidenziato - afferma Pasquale Quitadamo
Il benessere dei volatili dipende molto da un’alimentazione equilibrata e bilanciata, in grado di garantire loro tutti i macro e i micro nutrienti indispensabili per una crescita corretta. Per questo le aziende - accanto ai prodotti base - realizzano alimenti arricchiti con sostanze e princìpi nutritivi utili a seconda della condizione del pet. «La nostra offerta a marchio Raggio di Sole® - spiega, ad esempio, Pasquale Quitadamo - comprende anche alimenti addizionati con vitamine, aminoacidi essenziali e altri micronutrienti indispensabili a soddisfare i fabbisogni nutrizionali delle varie famiglie di volatili». Pastoncini addizio-
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infatti, Diego Cattarossi - dovrebbe essere quanto più simile e sovrapponibile a quanto i volatili assumerebbero in natura nei vari momenti dell’anno. I loro fabbisogni nutrizionali variano molto, a seconda che siano in riposo, in fase riproduttiva o in fase di muta del piumaggio. In linea generale, anche se con diverse proporzioni frutto di studi specifici, possiamo dire che nella dieta degli uccelli - dovrebbero essere sempre presenti carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali e oligoelementi». Lo sanno bene i player del settore, che offrono numerose tipologie di alimenti in base agli specifici bisogni dei pet owner: è il caso, ad esempio, di Rinaldo Franco, distributore del marchio RIO: «le linee all’interno del nostro assortimento - dichiara Monica Franco, Marketing Manager - prevedono prodotti per un’alimentazione bilanciata (miscele di semi, cereali, erbe, alghe, ortaggi secchi, bacche, noci e frutta disidratata a seconda del tipo di volatile), biscotti con uova e cereali, nonché stick con fino a 15 diversi ingredienti. Abbiamo, poi, pastoncini, spighe di panico e ossi di seppia». Particolarmente articolata anche l’offerta di Chemi-Vit, come sottolinea il Sales Manager Daniele Pecorella: «la nostra produzione va dagli alimenti base, con la linea Cliffi New Superior, a quelli superpremium della linea Selection oltre agli snack, agli alimenti complementari e alla linea Nature, interamente dedicata agli uccelli liberi. La linea Maior,
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MERCATO
Selection è la linea a marchio Cliffi (Chemi-Vit), di cui fanno parte oltre alle miscele vitaminizzate Premium Mix per Esotici, Pappagallini, Canarini, parrocchetti e pappagalli, anche i pastoncini, gli sticks e i biscotti. Alimenti completi o composti arricchiti con frutta, vitamine, sali minerali e confezionati in atmosfera protettiva.
nati con vitamine e/o micro-elementi, miscele di semi vitaminizzate e arricchite con biscotto, nonché alimenti complementari vitaminici, prodotti specifici per il sostegno immunitario e supplementi minerali, depurativi, disintossicanti e tonificanti sono, invece, le numerose proposte offerte da Chemi-Vit, che ne assicura anche l’appetibilità.
Sicurezza e controlli I player del settore, per la produzione degli alimenti per uccelli, si avvalgono della collaborazione di esperti e sottopongono i vari prodotti a test e controlli che ne assicurino sicurezza e qualità. Le formulazioni dei prodotti
Raggio di Sole® (Cargill), in particolare, derivano dall’unione tra le aggiornate conoscenze bibliografiche nutrizionali in ambito ornitologico e le puntuali osservazioni sulla nutrizione in natura e in cattività dei volatili, grazie a diverse collaborazioni con nutrizionisti ed esperti in ornitologia. Un prezioso affiancamento a cui ricorre costantemente anche ChemiVit, la quale è in possesso della certificazione di qualità ai sensi della normativa UNI EN ISO 9001 dal 2003 ed effettua continui controlli di tutte le procedure (produttive e di sicurezza) dei prodotti, analizzandoli e testandoli attraverso esami rutinari di laboratorio e sensoriali.
UNO SGUARDO AGLI SNACK Oltre agli alimenti di base, anche per i volatili esistono gli snack, «ovvero - spiega Diego Cattarossi - prodotti molto appetibili e molto energetici, che devono essere dati all’animale durante un training, come dei premi, oppure utilizzati per incrementare la quantità di calorie in animali convalescenti, debilitati o come difesa alle basse temperature». Attenzione, quindi, alla frequenza e alle quantità con cui vengono consumati: «è importante - continua il medico veterinario - non esagerare, perché i volatili ornamentali soffrono comunemente di patologie come diabete, obesità, aterosclerosi e altri disturbi legati proprio all’eccessivo consumo di grassi e zuccheri semplici. Sembra, tra l’altro, che alcune specie - come le Amazzoni, i Cacatua bianchi, i Pionus e i Canarini lipocromici - ne soffrano più di altre. Diventa, perciò, fondamentale somministrare il numero di calorie utili all’effettivo fabbisogno energetico e permettere ai nostri amici alati di muoversi ogni giorno fuori dalla gabbia, per consumare le calorie in eccesso».
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Nature Four Season Cliffi (Chemi-Vit) è una miscela di cereali, semi e arachidi, che completa la gamma di alimenti studiata per gli uccelli liberi. Four Seasons è confezionata in atmosfera protettiva, che ne preserva freschezza e qualità, e può essere somministrata durante tutto l’anno grazie all’accurata selezione degli ingredienti.
I Mix per Canarini, pappagallini esotici e parrocchetti della linea New Superior Cliffi (Chemi-Vit), confezionati in atmosfera protettiva, sono alimenti composti, con biscotto, da lasciare a libera disposizione nell’apposita mangiatoia.
Le vendite corrono nello specializzato Come accade spesso nel mondo pet food e pet care, anche in questo caso i proprietari di uccelli - tanto gli appassionati quanto (ancor più) gli allevatori - si rivolgono soprattutto al canale specializzato per l’acquisto degli alimenti. Maggiore profondità assortimentale e assistenza del personale restano i principali plus offerti all’acquirente: i negozianti, infatti, vengono costantemente informati dalle aziende
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sui prodotti, così da poter poi consigliare in maniera efficace i pet owner. «Noi di Rinaldo Franco - sottolinea, a questo proposito, Monica Franco - li informiamo tramite il supporto della nostra forza vendita, nonché opuscoli dedicati e schede tecniche che vengono inviate anche attraverso apposite dem». La collaborazione con i negozi specializzati da parte di Chemi-Vit, invece, avviene principalmente grazie all’organizzazione di webinar che - ricorrendo alla metodologia formativa dell’e-learning - mettono loro a disposizione l’accesso a risorse e servizi aziendali.
Serve informare (anche) i proprietari Non sempre i proprietari di volatili sono sufficientemente informati sulle caratteristiche e sulle esigenze dei propri animali: «la loro cultura nutrizionale è, senza dubbio, inferiore rispetto a quella di coloro che possiedono un cane o un gatto - spiega Pasquale Quitadamo -. Questo è legato a una semplificazione dei fabbisogni nutrizionali (è, infatti, ancora molto presente la convinzione che alimentare un volatile granivoro con il solo misto di semi sia una scelta appropriata) e al valore affettivo di un uccellino». Tuttavia, tralasciando gli allevatori professionisti (il cui livello di informazione è molto alto), anche i semplici appassionati iniziano a mostrare una maggiore conoscenza: «un cambiamento - dichiara Daniele Pecorella dovuto soprattutto al fatto che, quasi sempre, essi acquistino i volatili da esperti, i quali forniscono all’acquirente anche tutte le informazioni necessarie sull’alimentazione e sulla corretta gestione. Abbiamo notato, inoltre, crescenti richieste di consulenze da parte dei proprietari, che interpellano spesso i nostri veterinari».
il packaging degli alimenti, che deve quindi riportare tutte le informazioni necessarie in maniera chiara ed esaustiva. Per Rinaldo Franco, ad esempio, le confezioni devono indicare nel modo più completo possibile la composizione del prodotto e presentare l’immagine della specie di riferimento, per individuarne subito la destinazione di utilizzo. Dello stesso avviso Cargill che, per supportare l’acquirente, evidenzia sul pack dei prodotti i punti chiave di scelta: oltre alla specie, la fase fisiologica a cui è destinato l’alimento e la presenza di ingredienti che si trovano in natura o nutraceutici. Per l’azienda, infatti, un’etichetta trasparente, con il dettaglio della composizione e i valori analitici coerenti con i fabbisogni nutrizionali, è alla base di una scelta consapevole.
Comunicare attraverso il packaging
Il futuro? È nell’innovazione
Uno degli strumenti più efficaci per accrescere la cultura nutrizionale dei proprietari di volatili è sicuramente
Quello degli alimenti per volatili è un mercato maturo, che offre però ancora qualche possibilità di sviluppo
RIO è il marchio distribuito da Rinaldo Franco dedicato ai volatili. Ne fanno parte alimenti completi, miscele di semi e cereali, biscotti e stick, nonché pastoncini, spighe di panico e ossi di seppia, che soddisfano il fabbisogno nutrizionale e le esigenze alimentari degli animali.
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soprattutto grazie all’innovazione di prodotto, che - secondo Pasquale Quitadamo - «rappresenta un vero e proprio elemento chiave strategico per il comparto e deve armonizzare formulazioni più vicine alla natura (si pensi ai superfood e ai fitocomplessi applicati all’ornitologia, ad esempio) con le performance richieste dai professionisti del settore». Innovare, però, non significa agire esclusivamente sui prodotti, come evidenzia Daniele Pecorella: «forse, per l’evoluzione del comparto sarebbe importante innanzitutto facilitare l’acquisto di uccelli da parte dell’acquirente, che fatica sempre di più a individuare strutture in grado di offrire non solo un ampio assortimento di alimenti, parafarmaci, accessori, prodotti per l’igiene e la bellezza, ma anche il canarino, l’inseparabile, il pappagallino e così via. Il tutto, ovviamente, corredato delle informazioni e delle istruzioni necessarie alla sua alimentazione e al suo benessere». ●
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MARKETING
I DATI PERMEANO OGNI ASPETTO DELLA SOCIETÀ MODERNA E IN ALCUNI FRANGENTI DELLA VITA QUOTIDIANA HANNO ASSUNTO UN RUOLO CRUCIALE, AL PUNTO DA ESSERE CONSIDERATI IL BUSINESS DEL TERZO MILLENNIO. ECCO COME SONO CAMBIATE LE COSE DAL 2000 A OGGI
L’ERA DEI
BIG DATA Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa
Shopping: consigli per gli acquisti sempre più personalizzati Amazon è nata nel 1994, Ebay nel 1995, la cinese Alibaba nel 1999. Nonostante i grandi colossi dell’e-commerce fossero già in attività, agli albori del terzo millennio lo shopping era ancora indissolubilmente legato al negozio fisico. E gli unici consigli o raccomandazioni di cui si poteva disporre erano quelli dei commessi o di amici e conoscenti. Oggi invece lo shopping 28
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ome sarebbe il mondo senza i big data? Talmente diverso che risulta difficile immaginarlo. I dati sono infatti considerati oggi un bene necessario e imprescindibile per la vita della società moderna. Con questa premessa e facendo un paragone tra l’anno 2000 e il primo ventennio del ventunesimo secolo, Qlik® (*) - azienda leader nel settore della data analytics - ha realizzato un white paper evidenziando alcuni aspetti della nostra quotidianità che sono stati profondamente influenzati dall’analisi dei dati.
on-line è parte integrante della vita di ogni giorno e a tutti è capitato, cercando un determinato prodotto in rete, di veder comparire un certo numero di consigli e banner pubblicitari. Queste raccomandazioni vengono elaborate sulla base delle attività dell’utente sul web e dei suoi acquisti effettuati in precedenza sui siti di ecommerce. Anche i social media e le informazioni di login sui vari siti web rappresentano in questo senso una preziosa fonte di informazione.
Intrattenimento: un’offerta infinita, studiata su misura Nel 2000 le uniche alternative (legali) alle proposte dei pochi canali della TV generalista erano il pay-per-
view oppure il noleggio di videocassette e DVD da Blockbuster e altri negozi simili. Oggi il mondo dell’entertainment è dominato da Netflix e da altre piattaforme on-demand come Rakuten, Chili, Infinity, NowTv, TIM Vision, Amazon Prime Video ecc. che non solo garantiscono la comodità di poter disporre di una grande quantità di titoli di film, serie tv e giochi direttamente dal proprio salotto di casa, ma generano anche un’offerta studiata in base alle preferenze degli utenti. L’algoritmo ordina infatti le proposte in catalogo, incrociando i dati dell’utente in modo da fornirgli contenuti che potrebbero interessarlo. Nel caso di Netflix, il sistema adatta persino l’immagine della locandina, così da ri-
Luis Gomes - Pexels
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mandato, Silvio Berlusconi. Oggi i player hanno altri nomi, oltre che differenti ideali e sfide da affrontare. L’intero scenario è cambiato radicalmente: i dati sono infatti entrati anche nella sfera politica. Già nel 2012, in occasione della rielezione, il Washington Post descriveva Barack Obama come “The Big Data President”. Le campagne elettorali made in Usa da quegli anni in poi introdussero i metodi di profilazione, finalizzati a tradurre il comportamento degli individui in partecipazione politica: una gestione efficace dei dati attraverso le tecniche di targetizzazione permette infatti di tracciare profili chiari e definiti degli elettori, analizzando non solo i loro comportamenti, ma anche i consumi e le attività nel tempo libero. ●
chiamare immediatamente l’elemento più attrattivo per quel singolo utente: per esempio il suo attore preferito oppure una determinata scena che potrebbe rientrare nei suoi gusti.
Italia il presidente del consiglio era Giuliano Amato, a cui sarebbe subentrato l’anno successivo, per il secondo
(*) Società di software statunitense, Qlik opera in oltre 100 paesi con più di 50.000 clienti. Offre soluzioni di analytics e data integration end-to-end in tempo reale che consentono di osservare in dettaglio il comportamento dei clienti, reinventare i processi di business e scoprire nuovi flussi di reddito.
Due decenni fa, gli istituti di credito concedevano prestiti con tassi di interesse che oggi ci appaiono mostruosi. Ma non è l’unica cosa a essere cambiata: negli ultimi anni sono emersi fattori che hanno modificato radicalmente il paradigma del credito, come la maggiore attenzione all’esperienza del cliente, l’utilizzo di algoritmi di machine learning sempre più sofisticati e, soprattutto, la grande quantità di dati a disposizione, provenienti dalle fonti più disparate. Un esempio? L’attività delle persone sul web e sui social network, la reputazione digitale, i flussi di pagamento, le rilevazioni da sensori e dispositivi wearable, le immagini dai satelliti... Può sembrare strano ma post su Instagram o Facebook che testimoniano una vita sociale di un certo tipo, piuttosto che i dati registrati dalle app di salute o dai fit tracker, potrebbero farci attribuire un diverso credit score.
La politica: microtargeting per alimentare la partecipazione Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 2000 videro la vittoria di George W. Bush, mentre in
Lukas - Pexels
Il credito: nuovi fattori che influiscono sulla valutazione
I DATI: FONDAMENTALI COME L’ACQUA “Negli anni 20 del ventunesimo secolo, i dati sono il fondamento dell’economia e della società, imprescindibili come è imprescindibile l’acqua per la vita. Le similitudini non finiscono qui, perché i dati per poter essere utilizzati devono essere puliti e accessibili, raccolti da fonti diverse e incanalati in una struttura in grado di gestirli. I dati, di per sé, non sono infatti sufficienti: sono le analytics che, colmando le lacune con insight e azioni, trasformano i dati in intelligenza attiva” - ha commentato Stefano Nestani, Regional Director di Qlik per l’Italia.
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NUTRIZIONE OTTIMALE, MICROBIOTA IN SALUTE “UNO DI FAMIGLIA Microbiota” è la linea di alimenti che, avendo maiale o pollo o pesce come primo ingrediente, nutrono in modo ottimale i cani e i gatti secondo la loro natura di carnivori. Senza cereali aggiunti, contengono ingredienti ad attività prebiotica e post-biotica, in grado di nutrire e salvaguardare il microbiota intestinale
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onostante abbiano parzialmente adottato comportamenti alimentari diversi da quelli dei loro progenitori, cani e gatti sono e rimangono sostanzialmente dei carnivori, che hanno bisogno di alimentarsi con un’alta percentuale di ingredienti di origine animale e limitate quantità di amido. Gli amidi, infatti, sono scarsamente digeribili per i carnivori, che hanno un limitato patrimonio enzimatico necessario per la digestione di questi carboidrati, e hanno un apparato digerente specializzato nella digestione dei nutrienti di origine animale. Prezioso per la salute e il benessere dell’organismo, è il microbiota intestinale che è costituito dall’insieme dei microorganismi presenti nel tubo digerente. Questi microrganismi che vivono nell’intestino formano una barriera di difesa contro gli agenti patogeni, svolgono un ruolo importante nella scomposizione dei nutrienti, nella trasformazione dei nutrienti in energia e nella regolazione del sistema immunitario.
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IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del microbiota, il quale influisce significativamente sulla salute e la vita degli organismi animali. L’alimentazione rappresenta l’ago della bilancia tra l’equilibrio del micobiota (eubiosi) e le sue alterazioni (disbiosi), che sono spesso all’origine di intolleranze alimentari nonché di numerose patologie intestinali e sistemiche. UNO DI FAMIGLIA “MICROBIOTA” è il rivoluzionario alimento, destinato all’animale sano, per la sua crescita e il suo mantenimento, ma pensato e formulato con una parti-
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colare attenzione al suo benessere, offrendo quanto di più innovativo esista ad oggi sul mercato. Infatti, oltre a rispettare le reali esigenze alimentari e nutritive dei cani e dei gatti, focalizza il ruolo centrale del microbiota intestinale quale interfaccia tra l’alimento e la salute dell’organismo.
UN ESCLUSIVO CONCENTRATO DI BENESSERE Supportata da importanti studi sulla fisiologia digestiva dei carnivori domestici, sulle più recenti scoperte riguardanti il microbiota intestinale e sulla sua influenza sullo stato di salute degli esseri viventi, questa linea di alimenti è stata messa a punto tenendo conto delle peculiarità nutrizionali del cane e del gatto, ma soprattutto garantendo il nutrimento e la salvaguardia del loro microbiota intestinale, grazie ad un esclusivo mix di ingredienti (NUTRIMICRO) che fornisce PREBIOTICI (Inulina), POST-BIOTICI (Tributirrato) ed altre sostanze attive (MOS, Bioflavonoidi e Nucleotidi), che favoriscono la formazione di un microbiota diversificato ed equilibrato
AD OGNUNO IL PROPRIO La linea UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA è stata studiata tenendo conto di tutte le differenze legate alla specie, all’età ed alla taglia dell’animale, ma anche considerando e offrendo l’alimento giusto a quei cani e a quei gatti più delicati, che trovano in questa linea l’alimento adatto alle loro esigenze. Tutti i prodotti, infatti, hanno il maiale, il pollo o il pesce come primo ingrediente, sono ricchi in proteine di origine animale, e sono senza coloranti, conservanti artificiali e cereali aggiunti.
LA GRANDE NOVITÀ La linea “UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA”, composta da 7 diversi alimenti per cani (4 per taglia MINI e 3 per taglia MEDIUM/MAXI) che rispondono a specifiche esigenze e alle diverse fasi della vita, e 3 diversi alimenti per gatti, ora si è arricchita di una nuovissima referenza al pesce. ADULT MEDIUM-MAXI STORIONE con SALMONE e TROTA è il nuovo alimento che ha lo storione fresco come primo ingrediente; ricco in pesce (41,3%), fornisce proteine facilmente assimilabili, ad elevato valore nutritivo. È formulato solamente con proteine animali derivate dal pesce (storione fresco 20%, salmone e trota), apporta acidi grassi Omega 3 e Omega 6 in rapporto ottimale per la salute di cute e pelo e rappresenta una fonte di proteine alternative a quelle della carne, contribuendo alla corretta alimentazione anche dei soggetti che necessitano, appunto, di proteine alternative. Come tutti gli alimenti della linea, oltre ad essere appetitoso e digeribile, è formulato senza cereali, coloranti e conservanti artificiali aggiunti.
UNA LINEA TANTI PLUS • POLLO, MAIALE O PESCE FRESCO COME PRIMO INGREDIENTE: UNO DI FAMIGLIA contiene dal 30% al 35% di maiale o pollo fresco e oltre il 41% di pesce. Maiale, pollo o pesce costituiscono sempre il primo ingrediente della formulazione! • FINO AL 79% DI INGREDIENTI DI ORIGINE ANIMALE: cane e gatto sono carnivori, specializzati per una dieta ricca di ingredienti animali! UNO DI FAMIGLIA ne contiene fino a 3 volte in più rispetto agli alimenti tradizionali! • 0% CEREALI AGGIUNTI: in natura cani e gatti non si nutrono di cereali, che per loro hanno un limitato valore nutrizionale. Per questa ragione UNO DI FAMIGLIA è stato formulato senza l’utilizzo di cereali. • RIDOTTO APPORTO DI AMIDO: UNO DI FAMIGLIA contiene limitate quantità di amido proveniente da fonti alternative ai cereali, come patata e tapioca. • FIBRA FUNZIONALE: anche un carnivoro necessita di un equilibrato apporto di fibra, per un corretto funzionamento dell’apparato digerente. Per questa ragione UNO DI FAMIGLIA è formulato con un corretto apporto di fibra funzionale. • INGREDIENTI NATURALI: UNO DI FAMIGLIA alimenta secondo natura, grazie all’utilizzo nella sua formulazione di ingredienti naturali. ● PetTrend • Febbraio 2021
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DIGITAL MARKETING
LO “HUMAN TO HUMAN” È UN CONCETTO CHE CONTRADDISTINGUE IL MARKETING RIVOLTO A UN CONSUMATORE SEMPRE PIÙ ATTENTO AI REALI VALORI DI UN BRAND. UN CLIENTE A CUI SI DEVE PARLARE A VISO APERTO
COMUNICARE DA UMANO A UMANO SILVIA BOSIO E-commerce specialist e divulgatrice silvia.bosio@me.com
Un consumatore più attento al benessere collettivo La situazione creata dalla diffusione del contagio ci spinge a ripensare il modo di comprendere gli altri, non solo come cittadini, come persone ed esseri umani, ma anche come imprenditori. Recenti ricerche (fonte gfk.com) ci dicono che il consumatore in epoca Covid è maturo, riflessivo, pondera con attenzione le proprie scelte e premia le aziende con com-
Yvette W - Pixabay
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a pandemia ci ha messo faccia a faccia con i nostri limiti e con le debolezze della nostra società, così come eravamo abituati a conoscerla e a viverla. Ci ha fatto ritrovare la nostra umanità e riprendere coscienza della nostra fragilità che avevamo iniziato a tenere poco in considerazione sentendoci in grado di controllare ogni situazione. A causa della pandemia abbiamo cambiato modo di vivere e anche di comunicare. Non vediamo più il sorriso di chi incontriamo, nascosto da una mascherina, e non sentiamo più il calore di un abbraccio o la fiducia che passa attraverso una stretta di mano perché ci siamo abituati a considerare questi comportamenti come potenzialmente rischiosi.
portamenti sostenibili e attenti al territorio e alla società. Le persone sembrano aver ripensato in maniera sostanziale il loro stile di consumo. Ridimensionati gli acquisti d’impulso, cresce la predisposizione alla valutazione, all’ascolto, al cambiamento, alla ricerca della sostenibilità nel senso più ampio del termine. Il periodo pandemico sembra inoltre aver spinto gli italiani a riscoprire il peso della scienza e della competenza (80%) e l’importanza della responsabilità collettiva. Valori che, più o meno
indirettamente, si riflettono sulle scelte di acquisto che privilegiano i brand che incarnano gli ideali in cui credono e che contribuiscono al benessere della società.
L’aspettativa di un impegno reale da parte dei brand Tra le nuove esigenze legate alla necessità di trascorrere più tempo in casa sono emerse, tra le altre, la cura ancora più attenta degli animali da compagnia, come rimedio alla più diffusa percezione della solitudine e come PetTrend • Febbraio 2021
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DIGITAL MARKETING
gratificazione personale. Il maggior tempo a disposizione ha permesso approfondimenti importanti che guidano le nuove scelte in un’ottica sempre più attenta al profilo etico. Certo, la “componente prezzo” non perde importanza ma è oggi accompagnata dalla consapevolezza che per la ripartenza post-pandemica occorre che tutti facciano uno sforzo, anche piccolo. Questa evoluzione appare come qualcosa di più sostanziale rispetto a un cambiamento transitorio legato all’emergenza, qualcosa che impatta anche sulle risposte che il consumatore oggi si aspetta dalle aziende: il consumatore appare maturato e pretende
dai brand chiarezza, e impegno. Insomma, fatti e non parole. Nei prossimi 6/12 mesi avrà la meglio sul mercato chi avrà avuto la capacità e il coraggio di portare a termine un vero cambiamento e di ritrovare il rapporto umano e diretto con i propri clienti: consumatori che non devono più essere considerati un target, ma persone vere con cui interagire e confrontarsi direttamente. Solo così avremo clienti che sapranno restarci fedeli nel tempo, grazie a un saldo legame fondato sulla condivisione di quei nostri stessi valori che i consumatori saranno disposti a portare avanti insieme a noi. Il focus va spostato dal prodotto al brand, ai valori, al progetto più generale che sta dietro la mera vendita. I grandi brand hanno risposto presente, accelerando sulla trasformazione digitale, migliorando la personalizzazione delle soluzioni ed evolvendo decisamente verso una più chiara identificazione dei propri fini e dei propri valori. Nei prossimi mesi sarà fondamentale capire se si è trattato di risposte semplicemente legate alle esigenze immediate, o se si sono messe in campo le capacità e il coraggio necessari per portare a compimento un cambiamento significativo.
Comprendere se stessi e gli altri Tutto ciò premesso, viene naturalmente da chiedersi che cosa possiamo fare noi operatori del settore. La risposta è: comprendere gli altri, per davvero. Ma prima ancora comprendere se stessi. Il successo di qualsiasi attività di marketing non può prescindere da una profonda conoscenza e comprensione dei propri valori. In altre parole non si può e non si deve iniziare una qualsiasi campagna di marketing, pic-
COSA FARE IN CONCRETO • Comprendere i nostri valori: il successo di qualsiasi attività di marketing non può prescindere da una profonda conoscenza e comprensione dei nostri valori. • Il successo richiede onestà intellettuale: i clienti percepiscono se parliamo di cose in cui crediamo veramente, l’onestà ci rende autentici e convincenti. • Comprendere i bisogni e i valori dei clienti: impariamo ad ascoltare ogni persona che entra in negozio, cerchiamo di coglierne i bisogni, i valori e che cosa si attende da noi. • Valorizzare le emozioni: la forza che guida la maggior parte delle decisioni di acquisto è puramente emozionale, per legare a noi i clienti dobbiamo sapere comunicare dando alle emozioni il giusto valore.
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cola o grande che sia, senza sapere che cosa ci spinge e che cosa vogliamo veramente dire. La possibilità di successo è direttamente proporzionale alla nostra sincerità e onestà intellettuale, parlare delle cose in cui crediamo veramente ci renderà molto più autentici e convincenti. E il nostro cliente lo saprà percepire. Ottenuta questa consapevolezza, il passo successivo è comprendere gli altri, cosa li muove, i loro bisogni e i loro valori e cosa si aspettano da noi. Non dobbiamo semplicemente rincorrere i clienti con offerte e promozioni perché ci sarà sempre un concorrente più aggressivo e ridurre il nostro lavoro al mero terreno della convenienza economica ci porterà soltanto a un impoverimento della nostra professionalità. La chiave è quindi comprendere l’altro, abbandonando la convinzione di sapere già tutto e iniziando a fare domande. Facciamoci raccontare da ogni cliente la sua storia, di cosa va orgoglioso, cosa cerca in noi, di cosa ha bisogno per i suoi animali, cosa non sopporta e cosa teme. Le persone amano essere ascoltate, i proprietari di animali apprezzano chi è interessato a loro e nutrono fiducia in chi mostra così tanta vicinanza da mettersi in ascolto. Facendo questo scopriremo che se parliamo di chi abbiamo di fronte, e non solo con chi abbiamo di fronte, il nostro stesso interlocutore starà ad ascoltarci e accetterà i nostri consigli perché li percepirà come diretti proprio a lui. La stragrande maggioranza dei prodotti viene venduta sulla base delle emozioni che generano (lo sanno bene gli esperti di packaging). Le emozioni sono la benzina della motivazione umana, la forza che guida più o meno inconsciamente la maggior parte delle decisioni di acquisto. Se la nostra comunicazione valorizza queste emozioni i nostri clienti non ci lasceranno più. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
Acana Italia Petfoods Numero verde: 800 555040
ACANA PRAIRIE POULTRY È MIGLIORE DEL TEST ALTROCONSUMO CATEGORIA DOG DRY FOOD
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tichetta chiara e trasparente. Proteine, grassi e altri parametri nutrizionali eccellenti. Sono questi i valori che hanno permesso ad ACANA Prairie Poultry di essere nominato prodotto Migliore del Test per qualità globale, a prescindere dal prezzo, nella categoria alimenti secchi per cani.
Il test Altroconsumo, che ha portato ACANA Prairie Poultry in vetta, è stato effettuato su 27 prodotti selezionati per coprire il più possibile il mercato. I campioni sono stati acquistati nei punti vendita e testati in forma anonima da laboratori indipendenti da qualsiasi tipo di interesse commerciale.
Prodotti nelle pluripremiate cucine Champion PetFoods, gli alimenti ACANA si differenziano per la ricca varietà di inclusioni animali fresche o crude e l’utilizzo di ingredienti regionali, nel rispetto della esclusiva filosofia Biologically Appropriate che riproduce la dieta evolutiva di cani e gatti.
Altroconsumo, la principale organizzazione di consumatori con oltre 300.000 soci in Italia, è indipendente e da oltre 40 anni fonda la sua azione su un approccio scientifico all’informazione, pubblicando inchieste e test comparativi.
ACANA Prairie Poultry si distingue per: • alto contenuto di ingredienti animali, 50% fra cui pollo e tacchino allevati a terra e uova deposte in nido • proteine della carne garanzia di qualità, nutrimento e alta digeribilità • ingredienti regionali coltivati o allevati da fornitori locali
Gli alimenti ACANA sono importati in Italia da Wonderfood SPA, azienda specializzata nella distribuzione di prodotti petfood di alta gamma da oltre 30 anni. Per saperne di più contattaci al Numero Verde gratuito 800 555040. ●
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info@dietapars.it www.dietapars.it
I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI
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gatti sono animali prevalentemente carnivori che oggi vivono in compagnia dell’uomo e ne acquisiscono le abitudini. La nuova linea I CROC è formulata con una alta percentuale di carne fresca e proteine animali disidratate e sgrassate, con una modesta quantità di cereali integrali con nullo o basso contenuto in glutine. I prodotti I CROC riescono così ad avere un ottimo rapporto tra nutrienti ed appetibilità. Tutti gli alimenti I CROC sono prodotti con la tecnologia di estrusione bivite “twin screw” che preservano le materie prime dagli stress di produzione. KITTEN formula specifica per la fase di crescita nei primi 12 mesi di vita. Crocchette di dimensioni adatte, ricche di energia con proteine selezionate altamente digeribili.
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ADULT REGULAR contiene fibre specifiche per la riduzione del rischio dei boli di pelo. Il cloruro di ammonio acidificante dell’urina contribuisce al buon funzionamento del sistema urinario ADULT SENSIBLE oltre alle fibre per la riduzione dei boli di pelo, grazie all’idrolizzato di tonno, è particolarmente adatto ai gatti dall’appetito difficile. Contiene proteine selezionate per la loro elevata digeribilità e ingredienti nutraceutici che possono favorire la flora intestinale benefica. STERILIZZATI grazie al ridotto apporto di grassi per il mantenimento del peso forma e al maggior apporto proteico per il mantenimento della massa muscolare, è adatto anche per i gatti anziani. ●
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CANI DI RAZZA
RAZZA ABBASTANZA RECENTE E DALLE PECULIARITÀ BEN DEFINITE. FRA I TRATTI DEL CARATTERE RISALTANO L’INTELLIGENZA, L’ADATTABILITÀ, LA RAPIDITÀ NELL’ESECUZIONE E L’ATTENZIONE A SODDISFARE IL CONDUTTORE
IL PASTORE SVIZZERO BIANCO
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a storia del pastore svizzero bianco è legata a quella del pastore tedesco, cane da cui questa razza deriva. I due pastori sono frutto dello stesso lavoro di selezione, iniziato nelle campagne tedesche con lo scopo di produrre un ottimo cane da lavoro: forte, resistente, capace di vegliare sul gregge e di difendere la proprietà. Inizialmente, dunque, si trattava dello stesso cane e per questo si parla nei libri cinofili di pastore tedesco bianco, con riferimento alle primissime selezioni. Tuttavia, alla fine dell’800 la variante cromatica scelta escluse totalmente il fenotipo bianco, con conseguente estromissione dei cani non focati dalle esposizioni cinofile. Il rifiuto avvenne, in particolare, agli inizi del ’900, con l’abbandono delle selezioni.
Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo Foto di Tommaso Urciolo
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Il riconoscimento della razza Il pastore tedesco bianco fu quindi dimenticato, tanto da ridurre la popolazione mondiale a poche decine di unità. A mantenere viva la razza furono alcuni paesi, come ad esempio il Canada, dove il
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LO STANDARD Aspetto generale. Il pastore svizzero bianco è robusto, muscoloso, di media taglia. Il corpo è inscrivibile in un rettangolo leggermente allungato: il rapporto fra la lunghezza del tronco, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, e l’altezza al garrese è di 12:10. Testa. Di forma conica, proporzionata al corpo, asciutta, cesellata. Lo stop è poco marcato, ma definito. Il muso è leggermente più lungo del cranio; il tartufo è di media grandezza e dev’essere possibilmente di colore nero. Le labbra si presentano come asciutte, aderenti e nere. La dentatura è forte e completa, con chiusura a forbice. I denti devono essere impiantati perpendicolarmente alle mascelle. Occhi. Sono di media grandezza, a forma di mandorla, in posizione leggermente obliqua; il colore va dal marrone al marrone scuro. Orecchie. Vengono portate erette e sono posizionate alte, parallele tra loro, con padiglioni rivolti in avanti; la forma è quella di un triangolo allungato con la punta leggermente arrotondata. Collo. Scendendo verso la groppa troviamo un collo di media lunghezza e muscoloso; non c’è giogaia. Tronco. La linea superiore del tronco è forte, muscolosa, di media lunghezza. Coda. A forma di sciabola, va assottigliandosi verso la punta; quest’ultima raggiunge il garretto quando la coda è a riposo. Arti. Anteriori: forti, asciutti e robusti, di media ossatura; diritti, visti dal davanti, e appena distanziati tra loro; ben angolati visti di profilo; posteriori: hanno le medesime caratteristiche e visti da dietro sono diritti e paralleli, non troppo distanziati; ben angolati visti lateralmente. Andatura. Cadenzale, dinamica, con grande ampiezza di falcata dell’anteriore e potente spinta del posteriore. Mantello. Si presenta con pelo semi-lungo liscio e sottopelo. Il muso, le orecchie e le facce anteriori degli arti sono ricoperti da pelo più corto. Parti più lunghe di mantello formano una criniera al collo e “culottes” sulla parte posteriore delle natiche. La coda è ben fornita di pelo. Il colore è, naturalmente, il bianco. Taglia e peso. Altezza al garrese nei maschi va dai 58 ai 66 cm; le femmine sono più piccole e si attestano tra i 53 e i 61 cm. I maschi possono arrivare anche a 40 kg, le femmine difficilmente superano i 35.
pastore bianco non venne scartato, ma anzi allevato e tenuto in considerazione, anche sui ring nelle esposizioni di bellezza. La lenta ripresa avvenne in Europa nei primi anni Settanta, grazie alle importazioni dal Nord America e al maschio “Lobo”, nato il 5 marzo 1966 e considerato come il progenitore della razza in Svizzera. Non più riconosciuto dalla società del pastore tedesco, lo svizzero trovò la propria via per affermarsi ed emanciparsi a partire dal lavoro di un gruppo di cinofili elvetici, che lo portarono verso il riconoscimento ottenuto nel 1991, grazie alle numerose richieste inoltrate alla FCI. Lo standard ufficiale venne approvato nel 2002 sotto il nome di pastore svizzero bianco. Il primo CACIB (Certificato di Attitudine al Campionato Internazionale di Bellezza) venne rilasciato nel 2011 al World Dog Show di Parigi. Negli ultimi dieci anni il pastore svizzero bianco ha saputo conquistare molti allevatori nel nostro Paese, basti pensare che oggi le registrazioni sfiorano quota 600 unità all’anno, contro le 180 del 2010.
Il carattere Come abbiamo visto, la storia di questa razza è indissolubilmente legata a quella del pastore tedesco. Lo stesso vale per il carattere, che deriva dalla medesima selezione e va capito a partire ciò che ha indirizzato l’attività degli allevatori: avere un ottimo cane da lavoro. Condurre il gregge non è semplice e per svolgere al meglio il compito ci vuole un cane pronto all’azione, dalla grande capacità di far fronte a situazioni mutevoli e vigile. Da questo punto di vista il pastore svizzero bianco è maestro, poiché in grado di mantenere alta la soglia di attenzione diretta allo svolgimento di un compito. Caratteristica che lo rende anche ben addestrabile. Al di là del lavoro, dove esprime al meglio le sue capacità, questo cane sa svolgere egregiamente anche la guardia ed è un caparbio difensore della famiglia e del conduttore, verso il quale si mostra sempre attento a soddisfare gli ordini impartiti. Dal punto di vista del temperamento, il pastore svizzero bianco non deve mai dimostrarsi eccessivo nelle risposte, imprevedibile, timoroso, aggressivo, poiché tra le caratteristiche della razza c’è quella di essere capace di grande equilibrio psichico. Malgrado PetTrend • Febbraio 2021
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CANI DI RAZZA
tenda a non offrire da subito la propria fiducia agli estranei, si tratta di una razza amichevole e bonaria, mai eccessiva senza motivo.
Adatto alla famiglia, ma necessita di esercizio fisico Le caratteristiche comportamentali sono anche ben manifestate nell’atteggiamento corporeo del cane, in grado di essere molto comunicativo: la sua espressione è sempre fiera e attenta e le posture assunte rendono l’idea dello stato generale di attivazione. Pertanto il pastore svizzero bianco è perfettamente in grado di far capire il proprio stato d’animo. Ciò che un buon conduttore dovrà sempre tenere in conto è la necessità di questa razza di svolgere abbondante esercizio fisico. Una vita statica e noiosa non si adatta alla razza, che necessita di svago e di impegno psicologico per mostrare le sue migliori attitudini. Detto questo, non si tratta di un cane lontano dall’essere un buon membro della famiglia tra le mura domestiche e si rivela docile e paziente anche con i più piccoli. Il conduttore ideale è quindi dinamico e desideroso di passare del tempo all’aria aperta con il proprio amico a quattro zampe. Se correttamente stimolato, il pastore svizzero bianco sarà un compagno di giochi e di lavoro impareggiabile. ● 40
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RAZZE FELINE
CONOSCIUTI COME I FOLLETTI DEL MONDO FELINO, I VIVACISSIMI DEVON REX SONO IL SINGOLARE RISULTATO DI UNA MUTAZIONE GENETICA Francesca Serena Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI
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l collo lungo e magro, la testa dalla forma curiosa, il mantello che può variare da ricci selvaggi a una morbida peluria simile a una pelle scamosciata; le orecchie, particolari e grandissime, che si estendono fino oltre i lati della testa, richiamano alla mente una creatura extraterrestre. Il Devon rex è davvero tutt’altro che ordinario, tanto che il suo curioso aspetto pare abbia ispirato Carlo Rambaldi nella creazione di E.T., il piccolo extraterrestre protagonista del famoso film di Steven Spielberg. Oltre all’aspetto unico, il Devon Rex si differenzia dagli altri gatti per la temperatura corporea che è più elevata rispetto a quella delle altre razze. Fatto che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, lo rende un gatto molto freddoloso alla costante ricerca di fonti di calore e posti ricchi di tepore, come amachine appese ai termosifoni, calde cucce a sacco in pile e maglioncini avvolgenti.
IL
DEVON REX
Le origini Ma come è nata questa stranissima razza felina? Sembrano appena arrivati sulla Terra a bordo di un’astronave aliena, ma in realtà sono semplicemente frutto di una mutazione naturale. Hanno avuto origine alla fine degli anni ’50, nel Devonshire, in Inghilterra. Qui, nei pressi di una vecchia miniera di stagno abbandonata, viveva un gattone selvatico con uno strano pelo riccioluto che nessuno era mai riuscito ad avvicinare. Da queste parti viveva anche la signorina Beryl Cox, una donna gentile e amante dei gatti che un giorno dette rifugio a una gattina tricolore che doveva partorire. Quando vennero alla luce i gattini nel suo giardino, la signorina Cox si accorse con sorpresa che uno di loro PetTrend • Febbraio 2021
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RAZZE FELINE
ph. © Silvia Pampallona
era un bel micino nero dal manto riccioluto e che quindi, con molta probabilità, il padre dei cuccioli era proprio il misterioso e sfuggente gattone della miniera di stagno. La signorina Cox decise dunque di tenere questo gattino che fu chiamato Kirlee.
Dai primi incroci alla nascita della razza Affascinata dall’aspetto particolare di Kirlee, la signorina Cox decise di provare a creare una nuova razza che fissasse i caratteri di quel micio tanto particolare. La speranza di produrre gattini caratterizzati da quei ricci particolari, portò l’intraprendente signorina Cox a incrociare Kirlee con un esempare di un’altra razza riccia, il Cornish Rex. Ma l’incrocio non ebbe successo, in quanto il tratto che rende riccio il mantello di Kirlee e del Cornish Rex proviene da geni completamente diversi. La strada corretta per arrivare alla nuova razza passò invece attraverso l’inserimento nel programma di selezione di gatti domestici per poi procedere reincrociando i discendenti di questi primi incroci. Si ottenne così la selezione del gene Devon Rex 42
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che porta il tipico ricciolo stretto che fa apparire i gatti come agnellini. Nel 1972 il Devon Rex fu riconosciuto per la prima volta in Nord America. Nel 1979 arrivò anche il riconoscimento del CFA (Cat Fancy Association) e, nei primi anni ’80, per merito di Jerry Weaver, giunse in Europa il primo esemplare di Devon Rex.
Il carattere Giocherellone e intelligente, il Devon Rex rimane “cucciolo” anche in età avanzata. Sono adorabili gattini che amano interagire con i loro amici umani e non si stancano mai di giocare, esplorare, andare a prendere le cose in giro per casa e cacciare palline e topi di stoffa. Quando non
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LO STANDARD IN PILLOLE Aspetto generale. Il Devon Rex è un gatto di taglia medio piccola, il maschio non supera i 4 kg e la femmina i 3,5 kg; l’aspetto è decisamente singolare e il suo mantello non ha eguali nel mondo felino. Orecchie. Sono molto grandi, larghe alla base, arrotondate in cima, posizionate molto basse e ricoperte da pelo sottile con ciuffetto in punta tipo lince. Occhi. Sono grandi, ovali, ben distanziati, di qualsiasi colore compreso verde, giallo e acquamarina. Testa. È piuttosto piccola, d’aspetto cuneiforme, molto angolosa con zigomi sporgenti e naso corto; particolari sono anche i baffi e le sopracciglia a volte assenti o spezzate. Corpo. Leggermente cilindrico, con torace ampio ma non troppo profondo, la muscolatura è salda e possente, il petto largo e arrotondato. Zampe. Sono lunghe e sottili con piedi piccoli e una coda lunga, fine e affusolata. Mantello. La mutazione Rex fa sì che il pelo abbia struttura molto corta e sottile, rendendo la pelliccia nell’insieme morbida, ondulata e arricciata, con o senza ‘peli di guardia’, che sono i peli esterni più grossolani e robusti. Colori. Sono accettate tutte le varianti di colore e di disegno del manto. Fra i più apprezzati sono gli esemplari dotati di manto bianco, i silver o argentati, gli smoke o color fumo, e naturalmente il point o Si-Rex (dall’unione delle parole Siamese e Rex) che deriva i colori più intensi sulle estremità e più chiari sul mantello, insieme agli occhi blu, dal gene himalayano (infatti tra i soggetti che sono stati utilizzati per ampliare il pool genetico dei Devon Rex compaiono anche Siamesi e Burmesi). Difetti rispetto allo standard di razza. Non deve avere testa stretta e lunga, oppure troppo larga; sono un difetto le orecchie piccole o posizionate alte e un corpo troppo compatto (‘cobby’); in esposizione viene penalizzato il pelo diritto o ispido, zone nude (prive di pelo) sono ammesse nei cuccioli ma negli adulti sono un difetto.
sergli vicini. Hanno sempre appetito e sono sempre pronti ad arraffare bocconcini dal tavolo. Sono buffi, amorevoli e vogliono essere coinvolti in tutto ciò che accade in famiglia, per questo sono ottimi compagni di vita.
La cura del pelo Il mantello ondulato del Devon è facile da mantenere. Va spazzolato con delicatezza in modo da non rompere i peli delicati e in molti casi una spazzola morbida di crine e un panno di camoscio sono tutto ciò che serve. Le orecchie dovranno inoltre essere pulite con una certa costanza dato che il Devon Rex produce un’abbondante quantità di cerume e devono essere utilizzati prodotti specifici che rispettino il pH della cute. Per il bagnetto, necessario periodicamente a causa della importante produzione di sebo, il consiglio è quello di usare prodotti delicati. Anche l’igiene dentale è importante e una buona spazzolata ai denti, con gli appositi spazzolini è una buona abitudine da prendere, possibilmente giornaliera, altrimenti almeno una volta alla settimana.
Le malattie più comuni stanno saltando, arrampicandosi o facendo pasticci vuol dire che stanno dormendo, non ci sono altre possibilità. Sono estremamente amichevoli e orientati alle persone, a causa della loro vivacità vanno molto d’accordo con i bambini sia grandi che con i più
piccoli e sono in genere amichevoli verso gli altri animali da compagnia. Sono attenti e curiosi, mostrano interesse per tutto ciò che è intorno a loro. Spesso pretendono di seguire i loro umani dappertutto, anche in bagno e sotto la doccia, solo per es-
I Devon Rex sono generalmente gatti di buona salute, ma gli allevatori devono tenere sotto controllo alcune patologie ereditarie tipiche quali l’ipotricosi congenita, una condizione che determina una pelliccia ridotta e con zone quasi completamente prive di pelo, l’orticaria pigmentosa, che è un problema dermatologico che provoca alterazioni cutanee spesso pruriginose, e soprattutto la condizione genetica ereditaria detta Miopatia del Devon Rex, nota anche come “spasticità del Devon Rex”, che è un disturbo della trasmissione neuromuscolare che si manifesta tra 3 settimane e 6 mesi di età. I segni clinici sono debolezza muscolare, andatura anormale, intolleranza severa allo sforzo, difficoltà respiratorie, posture anormali, difficoltà a deglutire gli alimenti. Non esiste cura e la trasmissione è autosomica recessiva, cioè ci vogliono due copie dello stesso gene per far comparire la malattia. Per fortuna, oggi esiste un test del DNA che permette di individuare i portatori e di escluderli dalla selezione degli allevatori. ● PetTrend • Febbraio 2021
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COMPORTAMENTO
LA COLLABORAZIONE TRA IL MEDICO VETERINARIO ESPERTO IN COMPORTAMENTO ANIMALE E L’ISTRUTTORE RIABILITATORE, UN NUOVO APPROCCIO PER COMBATTERE LA PATOLOGIA COMPORTAMENTALE DEL CANE
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UNA SINERGIA PER IL SUO BENESSERE
L Franco Fassola Medico Veterinario Esperto in Comportamento Medico Veterinario Esperto in IAA Presidente Senior SISCA Presidente AIRS Direttore SIACr Responsabile del Servizio di Medicina Comportamentale Istituto Veterinario di Novara fassola@medicinacomportamentale.com
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a Sisca (Società Italiana Scienze del Comportamento Animale), prendendo a modello l’approccio zooantropologico teorizzato dal Dott. Roberto Marchesini e supportata dalle scoperte in ambito neurobiologico, ha definito l’intervento terapeutico di tipo Cognitivo-Relazionale con approccio Sistemico, in quanto oltre al pet coinvolge tutta la famiglia. Il soggetto, attraverso l’apprendimento, crea rappresentazioni che non producono automatismi ma arricchiscono la struttura comportamentale dotandola di nuovi strumenti di conoscenza allargando il fronte espe-
rienziale. L’obiettivo dell’intervento terapeutico è di tipo relazionale-sistemico, mirato e tarato sul sistema famiglia e non sul cane: Sisca, nel 2012, fa nascere SIACrA (Scuola Italiana Attività Cognitivo-relazionali Animale). È nell’ambito della SIACrA che viene attivato il primo corso per Istruttori Riabilitatori Sisca, grazie alla collaborazione tra un gruppo di veterinari comportamentalisti e di istruttori cinofili. Che hanno intuito, non primi ma sicuramente molto convinti, quanto sia importante la cooperazione tra queste due figure.
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La prima visita comportamentale
COME SI È ARRIVATI AL “MODELLO SISCA” All’inizio degli anni 2000, alcuni educatori cinofili, come veniva definita allora la figura che lavorava con il cane, hanno l’idea di creare un gruppo che avrebbe dovuto lavorare in sinergia con il veterinario comportamentalista (come si chiamava allora il MVECA): nasceva il Giac. All’incirca nello stesso periodo, il Dott. Roberto Marchesini teorizza l’approccio CZ, ossia l’approccio Cognitivo-Zooantropologico, e nel 2007, pubblica il libro “Pedagogia cinofila: introduzione all’approccio zooantropologico”, il testo che contiene la teoria di riferimento a questo approccio. La SISCA nella sua evoluzione culturale riconosce il modello cognitvo-relazionale come fondamentale, lo associa al modello psicopatologico francese e al modello sistemico usato in psicologia. Il progetto terapeutico non si basa solo sul farmaco e su poche indicazioni pratiche di gestione del cane, ma interviene sulla relazione animale-proprietario, ossia il “Modello SISCA” si basa su un intervento olistico che prende in considerazione il sistema nel suo insieme.
Il proprietario del cane si rivolge al Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale (MVECA) o a un Istruttore Riabilitatore (IR) per chiedere una soluzione al disagio sperimentato nella relazione con il proprio cane o a un comportamento di questo che non ritiene adeguato. Questa richiesta ha un fondamento sanitario in quanto si riferisce alla salute psicofisica del cane, nonché alla salute e all’equilibrio del sistema all’interno del quale il cane è ospitato. Tutto questo comporta una netta definizione dei ruoli, dell’identità e delle funzioni delle due figure professionali (MVECA e IR). Le figure svolgono un’attività che si basa sulla cooperazione, con il fine ultimo di creare o affinare la relazione uomo-cane. Trattandosi di un “atto medico”, la gestione e il coordinamento dell’intervento vede il MVECA come figura di riferimento per il proprietario del cane. È il MVECA che avvia il percorso e integra la figura dell’IR realizzando, attraverso le rispettive competenze professionali, l’intervento riabilitativo. Il rapporto tra i due professionisti deve essere improntato ai massimi livelli di cooperazione, nel rispetto dei rispettivi ruoli. L’IR dovrebbe essere presente durante la prima visita comportamentale, partecipando ad essa. Qualora non sia presente, il MVECA, nel primo incontro riabilitativo, introdurrà il ruolo e i compiti dell’IR, programmando con il proprietario il suo ingresso in terapia, presenziando al primo incontro e fornendo le istruzioni a tutte le persone presenti. L’incontro tra la famiglia e l’IR sarà preceduto da un incontro di questo con il MVECA, nel corso del quale illustrerà il caso e, se disponibile, visioneranno il video della seduta.
La progettazione della terapia Dalla sinergia delle competenze del MVECA e dell’IR, prende corpo la progettazione della terapia, partendo dalla diagnosi e dalla prognosi del sanitario. All’incontro con l’animale e i suoi proprietari, il MVECA e l’IR arriveranno con una linea comune di intervento, che potrà essere modificata in corso di terapia relativamente alla risposta del sistema. Con un approccio olistico, le parole e l’ascolto sono strumenti terapeutici altrettanto efficaci come il farmaco. La collaborazione PetTrend • Febbraio 2021
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COMPORTAMENTO
tra il Medico Veterinario Esperto in Comportamento e l’Istruttore Riabilitativo persegue il fine di offrire al binomio uomo-animale un supporto attraverso gli esercizi che l’istruttore, seguendo un protocollo terapeutico concordato, va a proporre all’animale e al suo compagno umano, insieme a un sostegno continuo durante tutto il percorso terapeutico. Progettare un percorso riabilitativo significa definire, in base alla diagnosi, i macro-obiettivi da raggiungere attraverso i singoli step che compongono ogni singola seduta di riabilitazione. Tutto ciò implica la messa a fuoco con l’IR dei contenuti, ossia gli esercizi da proporre al binomio, stabilendo dei momenti di sintesi, con riunioni per discutere gli obiettivi raggiunti e le criticità del percorso terapeutico concordato all’inizio della terapia.
La co-costruzione del setting La gestione e il coordinamento della prima visita sono di competenza del MVECA titolare del caso, mentre in questo frangente l’IR si limita a osservare le dinamiche del binomio, intervenendo per facilitare il compito del MVECA proponendo delle attività al cane. La qualità della sinergia tra MVECA e IR sul set clinico dipenderà dalla chiarezza dell’accordo tra i due professionisti. Il rischio di sconfinamenti non è remoto dato che l’operatività delle due figure ha, al momento, delle aree grigie di sovrapposizione anche se ci sono ambiti di assoluta autonomia operativa. Tuttavia, la visita clinica comportamentale con la diagnosi, la diagnosi differenziale, la prognosi e la terapia, essendo un atto medico, sono di esclusiva competenza del MVECA. Questo non è un atto formale o politicamente corretto, c’è una base scientifica, deontologica e pratica. Alcune manifestazioni comportamentali potrebbero essere sintomi di una patologia organica, che deve essere diagnosticata e curata per risolvere il sintomo comportamentale. Un ideale percorso riabilitativo dovrebbe contemplare la presenza del MVECA anche alle sedute riabilitative per offrire un valore aggiunto al processo riabilitativo. In assenza di ciò è necessario un contatto molto stretto e puntuale fra IR e MVECA al fine di dare senso a ciò che si fa e alle eventuali variazioni di programma. L’IR 46
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produrrà un puntuale report del suo operato e lo condividerà con il MVECA per valutare insieme il prosieguo del percorso terapeutico-riabilitativo. Utilizzando gli strumenti informatici, è anche utile creare un gruppo di WhatApp con tutti i membri del gruppo famigliare, l’IR e il MVECA per comunicare tra una seduta di riabilitazione e l’altra e tra le visite comportamentali. In questo modo le informazioni circolano più velocemente, tutti gli attori della terapia sono informati sull’evoluzione di questa contemporaneamente e in tempo reale, offrendo la possibilità a tutti di dare un contributo. La cooperazione tra MVECA e IR è ancora agli inizi ma si sta tracciando una via che, in base alle conoscenze attuali, sarà la strada del futuro clinico della medicina comportamentale veterinaria. ●
Bibliografia 1. F. Fassola - A. Miconi, Il DVMC e l’IRS: la visita comportamentale, relazione Corso Istruttore Riabilitatore SISCA, 2013. 2. F. Fassola, Quali figure sono coinvolte? Il percorso pedagogico: il DVM e l’Educatore Cinofilo; Il percorso riabilitativo: il DVMC e l’Istruttore Cinofilo, Atti Secondo Itinerario di Medicina Comportamentale, marzo 2014. 3. F. Fassola, Tesi di Master in Counseling sistemico-relazionale: La visita comportamentale animale secondo un approccio sistemico-relazionale, 2013. 4. R. Marchesini, Pedagogia Cinofila: introduzione all’approccio zooantropologico, 2007.
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PUBBLIREDAZIONALE
Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it
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itakraft ha appena lanciato a livello mondiale i nuovi snack per cani Jumper’s. Una linea dal grande potenziale di vendita sviluppata appositamente per il canale specializzato. L’assortimento è composto da 10 snack di alta qualità realizzati con un’elevata percentuale di carne e per questo estremamente appetibili. Una gamma ben armonizzata con tre sotto linee: “Delights”, “Minis” e “Dental” per coprire tutte le esigenze del proprietario del cane: coccole, premio e cura dei denti. La gamma è realizzata con materie prime selezionate, senza l’uso di cereali ma arricchita con gustosi ingredienti che ne incrementano l’appetibilità.
Ideali quindi per cani di piccola taglia o per l’addestramento. I Minis sono disponibili in 3 varianti: strisce al pollo; strisce al pollo con formaggio; monete di anatra.
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JUMPER’S DELIGHTS - DELIZIE DAL SAPORE STRAORDINARIO Specialità di carne ideali per le coccole, arricchite da gustosi ingredienti extra per quel tocco di gusto in più e preziosi ingredienti funzionali come acidi grassi omega 3 e omega 6 e fibre grezze. I Delights sono disponibili in quattro varianti: bocconcini di pollo con formaggio; bocconcini di pollo con formaggio e mela; ossi al calcio con anatra; sandwich al merluzzo con patate dolci.
JUMPER’S MINIS - PICCOLI SNACK GUSTOSI MA LEGGERI Deliziosi snack in piccoli pezzetti, perfetti come premio. Leggeri e gustosi con sole 3 kcal al pezzo.
Anche l’immagine e la comunicazione del prodotto viene valorizzata da Vitakraft con un pack accattivante dal design emozionale e con una finestra che permette una perfetta visibilità del prodotto all’interno. La differenziazione delle linee in tre colori, inoltre, dà un bel colpo d’occhio sullo scaffale. Per vendite fuori banco sono disponibili pratici display da 1/8 con crowner dedicati. ● PetTrend • Febbraio 2021
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RICERCHE SCIENTIFICHE
UNO STUDIO CONDOTTO DA UN TEAM DI RICERCATORI UNGHERESI HA DIMOSTRATO CHE I CANI HANNO LA CAPACITÀ DI IMPRIMERE NELLA MENTE LE AZIONI COMPIUTE DAI LORO PROPRIETARI: UNA MEMORIA EPISODICA COME QUELLA DELL’UOMO
I CANI RICORDANO COME NOI
D MARCO MORESCO
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a molto tempo il mondo scientifico dibatte sulla possibilità che esista o meno anche negli animali una memoria simile a quella umana. In particolare, quello che agli etologi interessava accertare era la sussistenza nei cani della memoria cosiddetta episodica, ossia un tipo di memoria a lungo termine grazie alla quale è possibile ricordare gli avvenimenti della propria esistenza. Si tratta in sostanza di una facoltà che consentirebbe ai cani di richiamare alla memoria eventi vissuti nel passato, indipendentemente dal
fatto di essere stati addestrati allo scopo. Su questo tema si erano fatte solo ipotesi, ma stando ai risultati di uno studio recente oggi possiamo dire di essere giunti a una svolta straordinaria che apre nuovi scenari sulle capacità mnemoniche dei cani.
Fa come faccio io Secondo i ricercatori del Dipartimento di etologia e dell’Mta-Elte Comparative Ethology Research Group dell’Università Eötvös Loránd, di Budapest, i cani sarebbero effettivamente
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todo di addestramento “Do as I Do” (fa come faccio io). Grazie a questo metodo, che prevede il compimento di un’azione da parte dell’uomo in concomitanza al segnale “Do it!”, è stato possibile insegnare ai cani a ripetere una serie di azioni. Un esempio? Il proprietario fa un salto, pronuncia “Do it!” e il cane lo imita compiendo anche lui un salto. Un risultato che di per sé potrebbe apparire sterile ai fini della ricerca se non fosse che i cani addestrati, al solo sentire il segnale, sono in grado di ripetere le medesime azioni anche dopo un intervallo di 24 ore: una prova già questa della capacità di ricordare le azioni compiute in precedenza dal proprietario.
La memoria al di fuori del training
in possesso della memoria episodica. Questa facoltà permetterebbe a questi animali di fissare nella mente gli atti compiuti dai loro proprietari in modo tale da poterli “recuperare” tra altri ricordi per mezzo di un semplice input
vocale. Ma com’è stato possibile accertare una simile attitudine? Per trovare risposta alle proprie domande, i ricercatori ungheresi hanno dovuto escogitare uno stratagemma e la soluzione adottata consiste nel me-
IL PARERE DELL’ESPERTO Per comprendere meglio il valore di questa ricerca, abbiamo chiesto un parere a un esperto che potesse illuminarci sul valore più profondo dei suoi risultati. Ecco cosa ci ha detto Franco Fassola, (Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, Esperto in IAA, Presidente Senior SISCA, Presidente AIRS, Direttore SIACrA): “Molte persone che hanno trascorso parte della loro vita con un cane, alla notizia che il loro cane è in grado di ricordare le cose del passato, hanno esclamato: ‘Evviva, la scienza conferma ciò che abbiamo sempre sospettato!’. La scoperta di cui stiamo trattando è molto importante, in effetti, perché definisce un’attitudine che fino a oggi si riteneva essere solo dei primati e degli esseri umani: ricordare episodi del passato. Questa attitudine, per noi così ovvia, richiede in realtà una capacità per nulla scontata, quella di fare un viaggio mentale indietro nel tempo alla ricerca di un determinato episodio che, nel momento in cui è stato vissuto, non assumeva un particolare significato. Il risultato della ricerca è ancora più straordinario per via dell’approccio dei ricercatori che non hanno condotto i test in un ambito protetto come quello di un laboratorio, ma in un contesto quotidiano. Questo ha presupposto la presenza di molti stimoli distraenti e la conseguente dimostrazione che il cane, evidentemente, riesce a immagazzinare informazioni in qualsiasi contesto e a utilizzarle quando gli vengono richieste. Più l’uomo studia il comportamento del cane e più si rende conto della propria somiglianza con questa specie e di quanto sia importante per noi esseri umani tale vicinanza. Questo dovrebbe indurci a osservare il cane con un atteggiamento sempre aperto, in modo da poter comprendere il significato dei suoi comportamenti e vivere con lui in perfetta armonia”.
Lo scopo della ricerca era però anche quello di capire se i cani hanno la capacità ricordare eventi che hanno vissuto nel passato. Perciò, dopo aver appurato la capacità dei cani di ricordare i comportamenti umani, si è tentato di dimostrare se questi animali avessero la facoltà di mettere in atto il medesimo comportamento anche nel caso in cui il comando vocale “Do it!” fosse giunto inaspettatamente, nell’ambito di normali attività quotidiane, al di fuori del contesto di addestramento. Ebbene, pure in questo caso il riscontro è stato positivo: i cani hanno ripetuto le azioni richieste, dando prova di aver “archiviato” e di saper riportare alla mente l’episodio vissuto e l’input a esso collegato. Il fatto che i cani ricordino le azioni richieste dal proprietario anche se ciò avviene in modo del tutto inatteso è stata per i ricercatori ungheresi la prova definitiva che questi animali impiegano senza difficoltà la memoria episodica. La ricerca ha tuttavia messo anche in luce come questa facoltà vada via via ad affievolirsi con il trascorrere del tempo tra i due momenti, la richiesta dell’azione accompagnata dall’input e il segnale pronunciato in situazioni inaspettate. ● Bibliografia Claudia Fugazza, Ákos Pogány, Ádám Miklósi - MTA-ELTE Comparative Ethology Research Group, Budapest 1117, Hungary - Department of Ethology, Eötvös Loránd University, Budapest 1117, Hungary
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QUESTIONI LEGALI
DAL SEMPLICE SOLLECITO FINO AL RICORSO AL GIUDICE E ALLA POLIZZA ASSICURATIVA. UNA SOLUZIONE SI TROVA SEMPRE, MEGLIO SE CONSIGLIATI DA UN AVVOCATO CHE SAPPIA COME SUGGERIRCI LE AZIONI PIÙ CORRETTE ED EFFICACI CASO PER CASO
IL
RECUPERO CREDITI
C
hiunque eserciti un’attività, un commercio o una professione si è presto o tardi ritrovato nella scomoda situazione di dover recuperare un credito rimasto insoluto. Non succede purtroppo solo in tempi di pandemia. La morosità e i mancati pagamenti sono infatti un fenomeno vecchio come il mondo e che colpisce in modo ricorrente e trasversale dalle grandi multinazionali fino ai più piccoli operatori economici.
ANDREA FERRARIO Avvocato civilista del foro di Milano, esperto in materia di diritto del lavoro e di responsabilità professionale andrea.ferrario@studiolegaleferrario.com
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Ci sono debitori e debitori… Nella maggior parte dei casi chi ritarda o omette di pagare un debito lo
fa proprio malgrado, indotto da genuine difficoltà. Non manca però anche chi, confidando in un malcostume diffuso, si culla nell’idea che a pagare ci sia sempre tempo. In fondo per debiti in galera non ci si finisce più! Che fare in questi casi? In realtà non esiste un’unica ricetta. I percorsi da intraprendere possono infatti differenziarsi alquanto anche in vista delle diverse ragioni che stanno alla base di un omesso pagamento. Infatti, mentre, come vedremo, per coloro che se la prendono semplicemente comoda può bastare un’ordinaria procedura di pro-
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memoria o di sollecito (telefonico, mail, per lettera raccomandata), le cose si complicano un po’ di più allorché il ritardo nel pagamento deriva da cause più profonde.
Cosa fare con il debitore “pigro” Nel primo caso, vale a dire quello di chi si è “dimenticato” di estinguere il proprio debito, possiamo di norma confidare che - una volta ricevuto il sollecito - il cliente ritardatario correrà abbastanza velocemente ai ripari per evitare guai peggiori. Può essere di molto aiuto in queste situazioni aver previsto espressamente come disincentivo (nel contratto, nell’ordine, nella fattura) una penale per il ritardo protratto oltre un certo termine. Cosicché, a fronte dell’inutile decorso di un lasso di tempo - in genere tra i dieci o quindici giorni - vuoi dalla scadenza originaria del termine di pagamento, vuoi dalla data del sollecito, il cliente moroso che dovesse persistere nella propria negligenza, vedrà aggiungersi al proprio debito originario un’ulteriore somma. Questa potrà essere preventivamente stabilita in misura forfettaria o anche aumentare progressivamente con l’estendersi del ritardo. L’importante è che l’ammontare della penale sia comunque ragionevole, anche in rapporto al valore della transazione sottostante. Se infatti la penalità fosse stabilita in una misura eccessiva, il debitore potrebbe in astratto opporsi al pagamento e - in casi estremi - chiedere a un giudice la riduzione dell’importo. In definitiva, salvo ipotesi particolari, per i debitori recalcitranti appartenenti a questa prima categoria, l’approccio “soft” funziona e l’incidente si risolve senza un eccessivo dispendio di energie e denaro. In linea di massima questa procedura può essere gestita direttamente all’interno dell’organizzazione dello stesso creditore. Niente impedisce peraltro di rivolgersi anche a strutture esterne, quali società di recupero del credito o studi legali. I vantaggi di quest’ultima soluzione sono abbastanza evidenti: un maggiore effetto di deterrenza e una gestione professionale del dossier, utile come vedremo soprattutto se l’incaglio dovesse rivelarsi più ostico del previsto. I potenziali svantaggi derivano invece dai costi aggiuntivi che talora non vengono recuperati integralmente: i tiratardi più incalliti tenderanno infatti sempre a
pagare il solo importo richiesto in conto capitale, confidando che gli accessori e le spese di esazione resteranno nella maggior parte dei casi a carico del creditore.
E con i debitori più ostinati? Fin qui abbiamo parlato dei debitori negligenti o furbetti. Le cose però, abbiamo visto, possono diventare più complicate se il cliente moroso resta inerte anche dopo il sollecito “light” stragiudiziale (quello cioè fatto in autonomia dallo stesso creditore o da terzi, ma comunque senza ricorrere a un giudice). In questo caso è molto probabile che il protrarsi dell’insolvenza nasca da una difficoltà economica o gestionale più grave e che la cosa non si possa dunque risolvere a stretto giro. Molti imprenditori o privati cittadini che si trovano in una condizione di tensione finanziaria sono costretti loro malgrado a barcamenarsi e a ritardare il più possibile la sistemazione dei propri sospesi, pagando i conti solo se messi davvero con le spalle al muro. Qui servono purtroppo strumenti più incisivi e, sovente, anche l’intervento di una società esterna di recupero del credito o di uno studio legale. Nel primo caso, gli operatori dell’impresa di riscossione avvieranno un piano, gradualmente più incisivo, di solleciti scritti e telefonici e magari di visite domiciliari, cercando di ottenere dal debitore moroso un piano di rientro o, talora, concordando un pagamento “a stralcio”. Nella seconda eventualità, ovvero quando la società di recupero non abbia fatto centro oppure si preferisca direttamente incaricare un avvocato, questi tenterà
intanto a propria volta di ottenere il pagamento, o almeno un rientro concordato, mediante una previa diffida scritta. Nei casi più ostinati e per i sospesi di maggiore entità economica, il legale dovrà invece avviare una vera e propria azione giudiziaria. Prima di dare il via alle ostilità, almeno in alcuni casi (vi guiderà pure in questo il vostro avvocato di fiducia), sarà opportuno munirsi anche di qualche informazione sulle condizioni economiche e patrimoniali del nostro debitore. Sul mercato operano diverse imprese che possono occuparsi professionalmente della questione e che - a mezzo di opportune ricerche - sono in grado di dirci se i costi che andremo a sostenere per la parcella dell’avvocato ci porteranno ragionevolmente a qualche risultato effettivo. Svolte tutte le indagini del caso e ottenuto un responso sufficientemente rassicurante circa l’esistenza di beni o crediti del debitore eventualmente aggredibili, si può dunque dare il via libera alla causa vera e propria.
La fase giudiziale La forma più tipica di procedimento giudiziale utilizzata nel recupero dei crediti è quella del ricorso per ingiunzione di pagamento, noto anche come ricorso per decreto ingiuntivo. Questo modello presenta notevoli vantaggi rispetto alla causa ordinaria (che peraltro è sempre possibile esperire in alternativa), soprattutto grazie ai costi relativamente moderati e ai tempi di risposta in genere molto rapidi. Il relativo svantaggio di questa procedura sommaria consiste nella necessità che il credito scaduto sia liquido (cioè di ammontare PetTrend • Febbraio 2021
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determinato o comunque determinabile con una semplice operazione) e che del medesimo si fornisca tassativamente prova scritta. A tale riguardo i Tribunali (o gli Uffici del Giudice di Pace per le somme inferiori a cinquemila euro) sono infatti piuttosto rigorosi. Non basteranno dunque la sola fattura e la conferma d’ordine, ma sarà anche necessario provare, con documenti di trasporto, fatture accompagnatorie etc., che il bene sia stato effettivamente consegnato o che il servizio sia stato reso. Nell’ipotesi, per la verità piuttosto frequente, che manchi una prova scritta e certa del credito sarà comunque possibile ovviare anche con la produzione di un estratto notarile della contabilità. Allo stesso modo, e in via alternativa, la mancanza di una prova scritta che il bene sia stato consegnato o il servizio reso può essere superata anche con la messa a disposizione di un documento (lettera, mail, fax etc.) - proveniente dal debitore - in cui venga riconosciuto espressamente il sospeso o venga altrimenti confermata l’effettuazione della prestazione fatturata e rimasta impagata. Se il giudice esaminati i documenti prodotti - riterrà sufficientemente provato il credito, emetterà un provvedimento ufficiale di condanna del debitore al pagamento: il c.d. decreto ingiuntivo. Con tale atto, che dovrà essere reso noto al cliente moroso mediante una notifica formale, l’ufficio giudiziario ingiungerà di pagare il sospeso, maggiorato di interessi e spese di procedura. Il destinatario del provvedimento avrà a questo punto un termine di quaranta giorni dal suo ricevimento, per adempiere. In mancanza di pagamento, il decreto ingiuntivo diventerà definitivo e il creditore - protraendosi l’insolvenza -
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QUESTIONI LEGALI
potrà utilizzarlo per compiere atti esecutivi sul patrimonio mobiliare o immobiliare del debitore, cercando di ottenere coattivamente il soddisfacimento del proprio diritto. Fin qui pare tutto relativamente semplice. Può però capitare, e in effetti capita abbastanza spesso, che il cliente insolvente, nello stesso termine di quaranta giorni prima accennato, si rivolga a propria volta a un avvocato per opporsi alla condanna al pagamento, avviando una vera e propria causa definita di “opposizione”. I motivi possono essere i più diversi. Presenza di vizi o difetti nel bene o
LA VIA ASSICURATIVA Non bisogna comunque farsi molte illusioni. Non è infatti raro che l’esito di tutte queste attività sia in concreto piuttosto insoddisfacente, se non addirittura nullo. Debitori spariti nel nulla, falliti, privi di beni. Purtroppo succede. Per evitare questo genere di amari epiloghi, molti imprenditori si avvalgono di apposite coperture assicurative sul rischio di credito. In sostanza, anche a fronte di un’insolvenza definitiva, il credito lo rimborsa in tutto o in parte l’assicurazione. I costi non sono - in genere - particolarmente moderati. Questo strumento può però, tutto considerato, rivelarsi anche molto utile, soprattutto con clienti non collaudati o di incerta solvibilità, ma ovviamente non solo.
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nella prestazione, incoerenza delle fatture rispetto alle condizioni contrattuali, presenza di pagamenti parziali o di controcrediti etc. È però tutt’altro che raro che la causa di opposizione venga avviata anche soltanto per motivi meramente dilatori. La pendenza del giudizio impedisce infatti, almeno in via temporanea, che il decreto possa diventare definitivo e che quindi il creditore possa aggredire i beni del soggetto insolvente. Questo strumento, utile per guadagnare qualche mese, ha però - come si suol dire - le gambe corte. La legge prevede infatti che in occasione della prima udienza utile il giudice, ove verifichi anche in via sommaria che l’opposizione è strumentale o che in ogni caso richiederà tempi lunghi, può intanto dichiarare la c.d. provvisoria esecutorietà del decreto “opposto”. In soldoni, mentre il giudizio andrà avanti, con l’audizione di testimoni, con consulenze tecniche e simili, il creditore munito di un decreto “provvisoriamente” esecutivo potrà comunque andare avanti e aggredire il patrimonio del debitore (pignorando i beni mobili, pignorando i beni immobili, lo stipendio o altri crediti etc.), tentando così di recuperare in tutto o in parte il proprio credito. ●
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COSTUME E SOCIETÀ
CHI PENSA CHE IL GUINZAGLIO SIA UNA PREROGATIVA DEL CANE, SI SBAGLIA. IN REALTÀ, DA SEMPRE SI POSSONO VEDERE NELLE CASE CONIGLI, FURETTI, PAPERE, MAIALINI E MOLTO ALTRO ANCORA
STRAVAGANZE
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BESTIALI
O Lorena Bassis Giornalista
ltre ai cani e ai gatti, anche i furetti, i conigli e i criceti fanno ormai saldamente parte del mondo degli animali da compagnia. Alcune persone però non sembrano accontentarsi di questo già ampio panorama e desiderano avere al proprio fianco animali che possiamo considerare inconsueti come pet, per esempio pecore, maiali o galline. A questo proposito è bene ricordarsi che alcune specie non sono solo impegnative da gestire in ambiente
domestico, ma la legge ne vieta anche l’allevamento quali animali da compagnia. Per saperne di più è importante rivolgersi al Corpo Forestale dello Stato o al Ministero dello Sviluppo economico per consultare la documentazione relativa al Cites e sapere quali animali è possibile adottare e, se è il caso, chiedere la dovuta autorizzazione. Il Cites, o anche Convenzione di Washington, è un accordo sul commercio internazionale di specie PetTrend • Febbraio 2021
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COSTUME E SOCIETÀ
a rischio di estinzione che viene applicato in 172 paesi, compresa l’Italia dove è in vigore dal 1980. Il numero delle specie protette oggi è di oltre 36mila. Acquistare al mercato nero un animale esotico tutelato dalla convenzione, vuol dire rischiare una multa salatissima, oltre alla confisca dell’animale e, in caso di recidiva, l’arresto da tre mesi a due anni.
Il parere dell’esperto in comportamento animale
dignitosa e un ambiente adeguato alle esigenze di specie. Spesso il privato, a meno che non sia un appassionato conoscitore e con molti mezzi a disposizione, non è in grado di far fronte a queste necessità e l’animale è il primo a farne le spese».
Il parere dello psicologo Abbiamo chiesto a Nicolas Patrini - Psicologo ed Educatore cinofilo - di aiutarci a capire meglio cosa spinge l’uomo a cercare la compagnia negli animali più insoliti. «L’uomo ha, da sempre, ricercato la presenza di animali al proprio fianco così come ha sempre cercato di dominare la natura circostante. Tuttavia, il desiderio di avere accanto a sé animali diversi dal cane o gatto ha origini abbastanza recenti e affonda le radici nella ricerca di quello che potremmo definire un “oggetto privilegiato”. Sebbene non sia appropriato definire un essere vivente “oggetto”, il termine rende l’idea di qualcosa che viene scelto per adempiere a un compito specifico, cioè quello di attirare l’attenzione su di sé perché possa donarci una sorta di privilegio sociale non
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Cosa comporta per l’animale vivere in un ambiente non appropriato, come salvaguardare il benessere animale? Lo chiediamo a Marzia Possenti, medico veterinario esperto in comportamento e in medicina e chirurgia dei piccoli mammiferi esotici e degli uccelli, Consigliere Sisca. «Innanzitutto è bene fare una distinzione tra animali domestici e non. Il primo ha subito un processo di domesticazione a opera dell’uomo. Per questi animali, la vita con l’uomo e la relazione con lui fanno parte delle esigenze di specie. In altre parole, un animale domestico ha bisogno, per stare bene ed essere felice, anche di
vivere insieme all’essere umano. Le esigenze degli animali domestici però non si limitano a questo. Hanno bisogno di molto altro per soddisfare il loro benessere. Per esempio della possibilità di esprimere il proprio corredo comportamentale. In parole semplici, una gallina è felice quando può fare la gallina e quindi se può stare anche all’aperto, razzolare in terra, essere esposta ai raggi solari non filtrati da finestre, ecc.», spiega Marzia Possenti e prosegue: «Per gli animali che non hanno subito un processo di domesticazione, il discorso è ancora più complesso. Questi spesso hanno delle esigenze particolari: in alcuni casi la presenza dell’uomo, può essere anche fonte di stress. Per poter assicurare a questi animali l’ambiente, i ritmi e le modalità di vita di cui hanno bisogno è necessario un maggior dispendio di risorse in termini di spazio, tempo e denaro e una profonda conoscenza della specie. Ritengo che la gestione di animali di questo secondo tipo, qualora non sia possibile la re-immissione in natura, dovrebbe essere affidata a strutture e personale competenti in grado di offrire una qualità di vita
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permesso a tutti. Tutto ciò a prescindere dal fatto che si possa poi offrire una sistemazione idonea all’animale scelto», spiega lo psicologo Patrini e
prosegue: «Direi che alla base possa stagliarsi un’insicurezza e la voglia di attirare su di sé l’attenzione. Esagerando, mi sembra di vedere il tentativo
CAPRICCI E FANTASIE DEL PASSATO E DEL PRESENTE Quella di accompagnarsi a un animale iusuale è oggi una prerogativa di molte rockstar che sembrano mutuare le stravaganze di personaggi famosi del passato. Enrico III d’Inghilterra aveva una vera predilezione per un elefante, mentre Giuseppina Bonaparte pare avesse, tra i suoi tanti animali, un affetto particolare per una femmina di orangutan. Lorenzo il Magnifico ricevette in dono una giraffa e papa Leone X un elefante bianco (PetTrend 2017 n 6 p.117). Venendo ai giorni nostri sono gli animali della fattoria ad andare per la maggiore fra le star del momento. Al fianco della cantante Miley Cirus spesso compare un maialino, l’attrice Tori Spelling ha scelto invece la compagnia di una capra e un alpaca risiede nella tenuta di Nicole Kidman, mentre il premio Oscar Leonardo di Caprio si rilassa in compagnia di una tartaruga. C’è poi chi punta sulla simpatia. Un lemure per la modella Claudia Romani, un opossum e un cercoletto per l’ereditiera Paris Hilton. E poi c’è chi invece ama circondarsi di animali potenzialmente aggressivi come, per esempio, Mike Tyson che ha scelto una tigre del Bengala e la popstar Beyoncé che passeggia con due alligatori al guinzaglio.
di colmare un vuoto, di trovare il modo per farsi notare. Molte persone portano all’esasperazione il concetto di animale d’affezione. Veder qualcuno che, per esempio, passeggia con una papera al guinzaglio suscita senza dubbio ironia e attira l’attenzione. Torniamo quindi a stringere il cerchio sulla ricerca dello sguardo dell’Altro. Penso di poter affermare che, chiunque faccia una cosa fuori dal coro in pubblico, sappia esattamente di avere su di sé molte attenzioni. Perché? Bella domanda, ognuno di noi è un individuo unico e particolare». E se l’animale da compagnia oltre a essere inusuale è anche pericoloso? «Possedere qualcosa di “proibito” a molti permette di alimentare uno status e gonfiare le vele del nostro essere potenti, in grado di controllare gli eventi. Possiamo dire, con il linguaggio comune, che sfidare il pericolo ci fa stare bene, così come l’adrenalina che accompagna ogni attività limite», conclude Patrini. Con le stravaganze in tema di pet, ciò che se ne ricava è la possibilità di nutrire l’immagine che abbiamo di noi stessi. ● PetTrend • Febbraio 2021
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ORNITOLOGIA
EOS BORNEA È IL NOME SCIENTIFICO DI QUESTO PAPPAGALLO APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DEI LORIDI. È MOLTO APPREZZATO PER LA SGARGIANTE LIVREA SCARLATTA. MOLTO DIFFUSO IN CATTIVITÀ ANCHE PER L’INTELLIGENZA E IL CARATTERE BRIOSO, È UN ANIMALE IMPEGNATIVO NON ADATTO AI PRINCIPIANTI
IL
LORI ROSSO
Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici
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riginario dell’arcipelago indonesiano, popola preferibilmente foreste pluviali e costiere, soprattutto di mangrovie o palmizi, ma non è difficile trovarlo anche nelle pianure dell’entroterra. La progressiva urbanizzazione, con distruzione degli habitat naturali ne ha notevolmente ridotto il numero degli esemplari, soprattutto in alcune delle isole minori. Questo è il motivo per cui può essere detenuto e allevato, comprato, venduto o ceduto solo se nato in cattività e accompagnato da apposito certificato Cites che ne attesti la provenienza. Attivo e vivace ama stare in gruppo, ha una spiccata propensione al volo veloce, una discreta loquacità, ma anche un temperamento piuttosto distruttivo, caratteristica questa da non sottovalutare, insieme alla rumorosità, se si sta prendendo in considerazione l’idea di una possibile convivenza.
Le caratteristiche fisiche e la riproduzione Lungo poco più di una trentina di centimetri, ha testa e corpo di un bel colore rosso intenso e uniforme, che si stria di nero e blu sulle ali e sulla coda; il becco è arancione come pure il cerchio che delimita l’iride scura, mentre le zampe sono grigie. Anche se le femmine sembrano un po’ più piccole e di colore meno intenso, non esiste in questa specie dimorfismo 56
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sessuale. Peculiarità di questo psittacide è la lingua a spazzola, la cui punta presenta papille allungate, necessarie a estrarre dai fiori il polline e il nettare di cui prevalentemente si ciba. In natura si riproducono tra novembre e febbraio, costruendo nidi nelle cavità degli alberi, dove la fem-
mina depone un paio di uova che cova per circa 24 giorni. Nel giro di nove settimane i piccoli diventano indipendenti e lasciano il nido.
L’alimentazione Fisiologicamente i Lori sono un po’ diversi dagli altri pappagalli; in
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Diego Catarossi
di zuccheri, foglie di melanzana, piante di pomodoro, perché possono avere livelli tossici di solanina e alcaloidi, pesche, ciliegie, prugne, albicocche, funghi, prodotti per uso umano, soprattutto se contenenti conservanti, come alimenti in scatola, bibite, alcolici, cioccolato; eccessi di proteine e grassi possono essere pericolosi, mentre un eccesso di ferro può risultare addirittura fatale.
L’allevamento
natura si nutrono di nettare, polline, fiori, frutta e occasionalmente di piccoli insetti; per questo motivo non solo la loro lingua si è modificata, adattandosi a questa tipologia di dieta, ma anche lo stomaco muscolare detto ventriglio, normalmente deputato alla triturazione di un alimento prevalentemente costituito da granaglie secche, risulta in questo caso meno sviluppato. Rispettare le abitudini alimentari è fondamentale per assicurare a questi pappagalli una vita sana e lunga. Esistono in commercio preparati sia liquidi che
in polvere solubile in grado di soddisfare la loro necessità di nettare e il fabbisogno di vitamine e sali minerali, che vanno però integrati con frutta e verdura fresche (mango, papaya, melone, mele, pere, carote, zucchine, peperoni, cavoli, piselli ecc) da fornire crude e fiori (viole, rose, ibiscus, calendule, tarassaco). Per ovviare al fastidioso inconveniente dell’emissione a spruzzo di feci liquide, derivanti dal tipo di alimentazione, sono state messe in commercio diete asciutte. Alimenti da evitare sono il mais, troppo ricco
Diffuso e apprezzato in cattività per la sua indole giocosa, il suo aspetto accattivante, la sua simpatia e intelligenza, non è però adatto ad allevatori neofiti è infatti un animale esigente e impegnativo. Ama fare il bagno ogni giorno, distruggere tutto ciò che gli capita a portata di becco, esibirsi in acrobazie e dondolarsi per ore anche a testa in giù. Necessita di una gabbia spaziosa, ma anche di passare molto tempo fuori da essa, libero di volare in giro e interagire con persone e cose, il che si traduce in disordine, sporco e distruzione ovunque abbia accesso. Mantenere pulito l’ambiente in cui vive, dentro e fuori la gabbia, diventa un impegno a tempo pieno, ma è imprescindibile per una convivenza serena e salutare. Nonostante la sua fama di pappagallo parlante, le abilità espressive di questo esemplare sono in realtà piuttosto limitate e rivolte all’emissione di grida e strilli acuti. ●
LA CURA E LA SALUTE
Diego Catarossi
Le patologie cui più frequentemente possono andare incontro questi pappagallini sono legate alla loro alimentazione: rischiano infatti malnutrizione, intossicazioni e infezioni batteriche associate al deterioramento del cibo. Sia il nettare sia la frutta sono alimenti facilmente deperibili e soprattutto durante la stagione estiva bisogna avere l’accortezza di sostituirli spesso in modo che siano sempre a disposizione, ma freschi, evitando così che gli animali possano ammalarsi ingerendo cibo andato a male. Anche l’acqua deve essere sempre a disposizione e pulita. I soggetti che appartengono a questa specie sono inoltre particolarmente suscettibili a una malattia metabolica che porta all’accumulo del ferro nei tessuti e che può essere mortale, l’emocromatosi. Sebbene l’alimentazione rientri tra i principali fattori capaci di innescarla, sembra probabilmente trattarsi di un disturbo genetico, trasmesso attraverso determinate linee di sangue. Rispettare l’etologia di questi animali è indispensabile per garantire loro un’esistenza sana e longeva, anche in cattività e affidarsi a un veterinario esperto in medicina aviare, che possa darci informazioni corrette e assistenza medica adeguata, è il primo passo per affrontare con consapevolezza l’affascinante esperienza dell’allevamento e della convivenza con dei Lori.
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Tomáš Vokaty - Wikimedia Commons
NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA
L’ACHATINA RETICOLATA È IMPAVIDA, NON HA TIMORE DI ESSERE MANEGGIATA E POCO TEMPO DOPO LA NASCITA (O L’ACQUISTO) RIMANE TRANQUILLAMENTE FUORI DAL SUO GUSCIO PROTETTIVO. UN ANIMALE PARTICOLARE E PIENO DI SORPRESE
LE CHIOCCIOLE GIGANTI AFRICANE
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ossono raggiungere dimensioni considerevoli, hanno una fame incontenibile e lasciano dietro di sé una lunga scia di bava; tutto farebbe desistere dal considerarle un simpatico pet da tenere all’interno delle nostre case, ma se si superano questi piccoli dettagli, sono tutte da scoprire: le chiocciole giganti africane.
Serena Sola Medico veterinario GPCert ExAP Responsabile Società Italiana Animali Esotici Regione Veneto
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Phylum Classe Ordine Famiglia Genere Specie
Mollusca Gasteropoda Pulmonata Achatinidae Achatina Achatina reticolata
Origine e caratteristiche In natura l’Achatina reticolata è endemica del continente africano e, in particolare, sono diffuse a Zanzibar. L’uomo (sigh!) ha permesso la loro diffusione anche in altri continenti, dove hanno spesso provocato dei gravi danni ai raccolti e all’agricoltura a causa della loro voracità, dell’adattabilità a diverse tipologie ambientali e da un ciclo riproduttivo molto veloce. Rispetto alle altre achatine, la reticolata ha una colorazione particolarmente scura nella zona del capo che si schiarisce procedendo verso il piede; il guscio è squadrato e ruvido,
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le strisce cromatiche formano un disegno a zig zag inconfondibile. Il guscio è molto sottile e tende a rompersi facilmente anche se maneggiato con cura. Nel caso di rottura rigenera facilmente: le ghiandole salivari secerneranno una sostanza collosa ed elastica che viene nel tempo sostituita da uno strato di guscio vero e proprio. L’Achatina reticolata è una specie ermafrodita insufficiente; gli esemplari possiedono entrambi i sessi ma non la capacità di auto fecondarsi. Sembra ci siano stati, tuttavia, casi di autofecondazione con prole numerosa. La durata media della vita di questa chiocciola è di 6-9 anni.
il polmone, infatti, si estende subito al suo interno. La columella: asse spiralato che percorre centralmente il guscio della chiocciola.
Stabulazione e arricchimento ambientale Le dimensioni del terrario devono essere adeguate alle dimensioni del pet, quindi, in particolare se si acquista un soggetto piccolo andranno modifi-
cate con la sua crescita. Meglio utilizzare dei fauna box di plastica che sono più maneggevoli e più facili da tenere puliti (vista l’elevata umidità di cui necessitano, è importante eseguire una buona pulizia per evitare l’insorgenza di muffe e contaminazioni batteriche). Vetro e soprattutto legno andrebbero evitati. L’aerazione è fondamentale: tutti i terrari devono essere dotati di prese d’aria adeguate, quindi sufficienti da permettere un buon ri-
La conchiglia esterna funge da difesa degli organi interni e dell’intero corpo dell’animale quando vi si ritira minacciato da un nemico o da una condizione ambientale poco favorevole (clima troppo secco o freddo). La formazione di questa parte è resa possibile da una sostanza chiamata conchiolina che il gasteropode stesso produce nel tempo, e che si fonde assieme ad altre componenti. Una delle particolarità del guscio è di svilupparsi in senso antiorario. Nel bordo inferiore è nettamente visibile la parte di accrescimento della conchiglia, più chiara e delicata. Il piede è il muscolo sito all’interno della parte finale del corpo, che striscia sul terreno e che permette gli agili, se pur lenti, movimenti. In quest’area è prodotto il muco, la famosa sostanza perlacea e densa che permette al gasteropode di aderire a qualsiasi superficie e di essere protetto da piccoli predatori o aspre sporgenze del terreno. Lo spazio tra l’apertura del guscio e il corpo della chiocciola è occupato dal mantello. Quattro tentacoli sul capo: i primi due, più lunghi e posti superiormente sono delle antenne sulle quali sono collocati gli occhi, i restanti due sono tentacoli tattilo-sensoriali, molto sensibili, attraverso i quali la chiocciola interagisce con il mondo esterno. La radula: collocata tra i tentacoli rappresenta l’apparato boccale, organo che permette una primaria triturazione del cibo grazie a delle piccole placche chitinose (una sorta di dentizione). Il pneumostoma: si tratta di un’apertura che permette lo scambio d’ossigeno tra l’ambiente e l’organismo,
Diana Terzo
Una morfologia tutta da scoprire
CONSIGLI PER L’ACQUIRENTE • Mangiano quasi tutte le verdure e la frutta, fuorché cavoli, broccoli, agrumi e le verdure o le loro parti particolarmente dure o amare. Saltuariamente possono essere forniti anche pellets specifici per pesci. Alimento fondamentale è l’osso di seppia (o il carbonato di calcio in polvere) che assicura una buona copertura del fabbisogno di calcio giornaliero e deve essere lasciato sempre a disposizione delle chiocciole. Se la chiocciola è inappetente, la prima cosa da fare è controllare la gestione e correggere umidità e temperatura. Nel caso in cui sia tutto in ordine, è meglio rivolgersi a veterinari specializzati. • Nel caso di rottura del guscio, non bisogna preoccuparsi, si rigenera facilmente; l’importante è fornire un’adeguata fonte di calcio e avere pazienza e cura nella manipolazione. Se si osserva mancanza di calcio, che è spesso la causa della rottura del guscio, è in genere sufficiente fornire un’adeguata integrazione di questo minerale. • Non è necessario alcun tipo d’illuminazione, sarà sufficiente la luce diurna proveniente da una finestra della stanza. Achatina ama il fresco umido e il buio, un’eccessiva esposizione a una forte illuminazione, o peggio ai raggi solari può essere dannosa. • Non è raro che chiocciole di dimensioni minori, più deboli o di specie differenti siano dominate e divorate dalle compagne. È bene quindi consigliare l’acquisto di un solo esemplare per prevenire problemi di convivenza e permettendo un migliore controllo igienico-cautelativo del soggetto. In secondo luogo si evitano problemi dovuti all’ibridazione che sappiamo essere indesiderata.
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NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA
cambio d’aria, ma non eccessivamente estese per il mantenimento di un discreto livello di umidità. Le dimensioni minime per una coppia sono di 30 x 20 x 25 centimetri. L’allestimento non deve essere troppo ricco: come substrato è possibile utilizzare del terriccio (ovviamente esente da concimi o sostanze chimiche, con un pH tendenzialmente neutro), da rendere disponibile nel petshop o della fibra di cocco. Andranno messi degli appigli per permettere loro di arrampicarsi e un rifugio. Può essere inserita all’interno una ciotola con dell’acqua e una per porvi l’alimento in modo che non sia direttamente in contatto con il substrato. Ogni giorno vanno rimossi i residui alimentari in modo che non deteriorino (e, vista l’umidità, è un processo che avviene abbastanza rapidamente), mentre tutto il substrato andrebbe rimosso e sostituito almeno ogni due settimane.
Ottimale è mantenere dai 22° ai 26° centigradi all’interno del fauna box. A temperature sotto i 20° e sopra i 29-30°C, gli esemplari diminuiscono la propria attività. Nel periodo invernale, nonostante le miti temperature domestiche, è frequente la brumazione spontanea degli individui i quali producono uno strato di muco che forma un opercolo (una sottile pellicola opaca) che chiude l’intero corpo della chiocciola nel relativo guscio, in attesa di condizioni ambientali migliori. Se non s’interviene, essa rimarrà in stato di torpore (assenza di alimentazione e movimento) anche per mesi. È possibile lasciar brumare per un paio di mesi gli esemplari adulti sani e ben alimentati, questo ne può stimolare la riproduzione, diversamante quelli troppo giovani hanno alte probabilità di decesso. Questi gasteropodi hanno bisogno di un’elevata umidità: intorno all’80%; l’umidità va monitorata mediante l’utilizzo di un igrometro in modo da essere sicuri che sia sufficiente e non eccessiva. Il terrario va nebulizzato quotidianamente, facendo molta attenzione a evitare che il substrato non sia eccessivamente bagnato.
Reperimento in commercio Alcune specie di achatine sono ancora abbastanza difficili reperire 60
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Diana Terzo
Temperatura e umidità
in Italia (molto più diffuse all’estero). Il petshopper deve fornirsi da grossisti affidabili che abbiano soggetti sicuramente sani ed essere allo stesso tempo in grado di consigliare con precisione le norme sulla gestione.
La lunga vita e le cure quotidiane relativamente semplici possono rendere l’achatina il pet alternativo da consigliare ai bambini più curiosi che non si accontentano di un pesce rosso. ●
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ACQUARIOLOGIA
PESCI UNICI CHE RICORDANO LE RAFFIGURAZIONI DEI DRAGHI, RICHIEDONO ACQUARI BEN PROGETTATI PER RISPETTARNE LE PECULIARI CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE ED ETOLOGICHE
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POLIPTERIDI AFRICANI
Caratteristiche uniche Questa famiglia conserva caratteristiche a cavallo tra il mondo dei pesci e quello degli anfibi. La respirazione è trimodale: branchiale, cutanea e di tipo polmonare, quest’ultima è possibile grazie a specifici organi respiratori modificati. Anche in acquario non di rado questi pesci salgono in
tratto caratteristico dei pesci ossei ancestrali, si affiancano caratteristiche evolutive comparse in seguito come la morfologia corporea, la riduzione del numero degli archi branchiali e una pinna dorsale sostituita da singole pinnule raggiate. Infine, le pinne pettorali sono supportate da porzioni
Elma
superficie per respirare, una capacità che ne consente la sopravvivenza fuori dall’acqua fino a otto ore e che si rivela molto utile in quei biotopi naturali soggetti ad alte temperature e alla diminuzione dell’ossigeno disciolto in acqua. Alla pinna caudale omocerca (formata da due lobi simmetrici), altro
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Barred bichir
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’esigua famiglia dei polipteridi comprende due generi presenti solo in Africa. Il primo, Erpetoichthys, include una sola specie Erpetoichthys calabaricus (Smith, 1865) (Fig. 1) spesso disponibile anche negli stock list dei grossisiti ornamentali. Nel settore acquaristico anglosassone questo pesce è noto come “reedfish”, ossia “pesce canna” o “ropefish” “pesce corda” per l’inusuale aspetto. Il secondo genere è Polypterus con ben tredici specie caratterizzate da un corpo allungato e cilindrico. Le più note tra gli hobbisti sono P. senegalus (Cuvier, 1829) (Fig. 2) disponibile anche in linee di selezioni albine, P. ornatipinnis, (Boulenger, 1902), P. delhezi (Boulenger, 1899) (Fig. 3) P. palmas (Ayres, 1850) e P. endlicherii (Heckel, 1847).
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Alessio Arbuatti
Alessio Arbuatti Medico veterinario, accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari”, Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo
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ACQUARIOLOGIA
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lienyuan lee
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Stan Shebs
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ossee scheletriche uniche che le rendono utili anche negli spostamenti (Fig. 4). La vista è debole e il successo della sopravvivenza in acque torbide è legato all’olfatto (Fig. 5), a sensori tattili ed agli elettrocettori.
Una scelta evolutiva radicale Le unicità anatomiche e quelle fisiologiche ben evidenziano quanto questi animali siano differenti dagli altri pesci ossei. Gli studi condotti sui fossili e sul DNA hanno permesso di evidenziare come il primo distacco evolutivo dei polipteridi all’interno della linea evolutiva dei pesci ossei con pinne raggiate sia databile a circa 390 milioni di anni fa, durante il devoniano. Nonostante l’aspetto arcaico, alcuni ricercatori non concordano nel definire però i polipteridi “fossili viventi”, poiché sono specie che hanno seguito una propria via evolutiva che 62
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perdura da milioni di anni. Ad esempio, durante il Cretaceo, periodo ben più noto per la presenza degli ultimi dinosauri, il numero di specie di polipteridi viventi era molto elevato con specie le cui dimensioni andavano dai 3 metri (genere Bawitius) fino ai soli 6 cm (genere Serenoichthys). Nelle ere successive il numero di specie di polipteridi è diminuito ma l’evoluzione di questi pesci non si è dunque mai fermata. I due generi tutt’oggi viventi, Erpetoichthys e Polipterus, si sono differenziati tra loro circa 20 milioni di anni fa, durante il Miocene.
Gli acquari per i polipteridi Seppur con ampie differenze tra le specie, in natura i polipteridi popolano un ampio areale di distribuzione esteso per lo più lungo la fascia equatoriale dell’Africa occidentale. I corsi d’acqua a lento scorrimento caratte-
rizzati da fondali morbidi (sabbia o fango) molto strutturati, ricchi di legni affondati, piante subacquee e palustri, rappresentano ottimi ambienti sia per trovare protezione dai predatori sia per cacciare. Le caratteristiche anatomiche e fisiologiche rendono questi pesci inadatti agli acquari tropicali d’acqua dolce di comunità, sono invece ideali vasche specifiche o, tutt’al più compagni di vasca accuratamente scelti (Fig. 6). E. calabaricus (genere Erpetoichthys) mostra una peculiare morfologia serpentiforme con dimensioni che da adulto possono raggiungere un massimo di 37-40 cm circa in ambiente controllato. È una specie schiva che cerca la protezione tra piante e tronchi. Trascorre la quasi totalità del tempo sul fondale che dovrà dunque essere morbido, preferendo le specifiche sabbie per acqua dolce alla ghiaia, più acuminata e compatta. La scelta di un substrato morbido fa seguito a tre considerazioni; la prima è conseguente al costante contatto del sub-
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ADATTI A UN’AMPIA GAMMA DI PREDE I polipteridi sono carnivori poco 10 selettivi che grazie a un potente apparato buccale e una specifica dentatura possono nutrirsi di un’ampia gamma di prede che spaziano dagli invertebrati ai piccoli pesci. In base alle dimensioni dell’alimento possono ingoiarlo o strapparne piccole porzioni. È dunque importante somministrare un’ampia gamma di alimenti semplici e completi per predatori di fondo che garantiscano un’alimentazione varia ma, scegliendo l’alimento anche in relazione alle dimensioni della bocca. Gli esemplari disponibili in negozio sono in genere giovani di piccole dimensioni e dunque si può iniziare con i mangimi semplici congelati, ad elevata palatabilità, come Chironomidi, Tubifex, Artemia Salina, Daphnia e larve di zanzara (Fig. 10). Fra gli alimenti completi sono da segnalare alcune linee specifiche studiate per soddisfare le esigenze nutrizionali dei predatori che vivono sul fondo. Gli alimenti completi in questione si presentano sottoforma di pellet a lento affondamento, differenti per dimensioni e materie prime utilizzate che ne garantiscono un’elevata quota proteica e una rapida imbibizione, caratteristica che li rende facilmente ingeribili. È importante non confondere queste linee commerciali con gli alimenti per pesci vegetariani di fondo, poiché hanno un profilo nutrizionale ben differente. Negli adulti, è possibile variare ulteriormente la dieta somministrando anche molluschi (cozze), latterini e altri alimenti semplici facendo attenzione nello scegliere tali materie prime sempre tra le linee destinate ai pesci ornamentali ed evitando la somministrazione di alimenti come le carni o la cui salubrità non sia garantita come nel caso di quelli prelevati direttamente in natura. Il moderno acquariofilo deve rispettare l’etologia delle specie che ospita, perciò sarebbe consigliata la somministrazione dell’alimento nelle fasi di diminuzione dell’illuminazione o subito dopo lo spegnimento.
maestro delle fughe. È dunque fondamentale mettere in atto alcuni accorgimenti a partire dalla scelta di un acquario non aperto, bensì chiuso con un coperchio che calzi con precisione lungo tutto il perimetro. Attenzione massima anche ai fori destinati al passaggio di cavi e tubi della componentistica, questi varchi dovranno però essere impegnati per tutto il proprio diametro, in alternativa andranno chiusi. Infine, la forma allungata e sottile, impone anche un’attenta selezione del sistema di filtrazione. Sono in assoluto da sconsigliare quelli con scompartimenti interni, come quelli presenti nei vecchi acquari, in quanto i pesci salendo in superficie potrebbero con molta facilità insinuarvisi all’interno. I sistemi di filtraggio interni sono da evitare a meno che molto
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strato con il ventre dell’animale che si sposta sul fondo. La seconda è correlata al comportamento alimentare di questi pesci che, affidandosi per lo più all’olfatto, potrebbero, come purtroppo capitato a diversi acquariofili, ingerire la ghiaia con conseguenze molto pericolose per la salute. Non da ultimo questa specie può infossarsi e la sabbia garantisce un minore traumatismo. Si consiglia inoltre di scegliere una sabbia scura per evitare un eccessivo riflesso luminoso e creare un effetto più simile a quello che si osserva in natura. E. calabaricus ha infatti tendenze criptiche ed è attivo per lo più quando la luce è attenuata, al crepuscolo e di notte. In vasca andranno dunque introdotti diversi legni per acquariologia (Fig. 7) che possono fungere da substrato per piante epifite africane come quelle appartenenti al genere Anubias (Fig. 8). In aggiunta vanno create ulteriori zone piantumate con specie robuste e che creano riparo come quelle appartenenti al genere Vallisneria. Le acque popolate in natura sono in genere torbide o scure, effetto che si può ottenere con estratti naturali e foglie (tra le quali: banano, Terminalia catappa, quercia) a uso acquaristico (Fig. 9) che possono talora essere utili anche per abbassare il pH dell’acqua. A tal proposito i polipteridi popolano ambienti con pH variabili tra 6 e 8. L’innata curiosità della specie che ama esplorare gli spazi unita alla sinuosa anatomia rendono E. calabaricus un
performanti e completamente isolati dalla vasca con la quale comunicano solo con fori e ghiere di aspirazione a maglia sottile e ben fissate. Sono infatti noti diversi casi di esemplari risucchiati o insinuatisi attraverso questi e in seguito periti nel filtro. Un sistema di filtraggio esterno, oltre a una maggior performance, utile in presenza di animali di grandi dimensioni, è più semplice da controllare poiché accessibile solo da una ghiera d’aspirazione che andrà fissata con molta cura al tubo di aspirazione per evitarne il distacco e di conseguenza la creazione di un potenziale varco per l’ingresso del pesce nel sistema di filtraggio. Si consiglia di dedicare alla specie una vasca di almeno 300 litri ricordando che in acquario gli esemplari tendono ad aggregarsi. ● PetTrend • Febbraio 2021
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