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IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA: ROYAL CANIN PARLA G. FERRARI, PRESIDENTE ASSALCO MARKETING: LA MULTICANALITÀ I GATTI PIÙ RICERCATI SUL WEB

Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790

ANNO 9 • N° 8 • OTTOBRE 2020


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EDITORIALE

QUALITÀ VINCE SEMPRE LA

T MARCO MORESCO

ra il Covid-19 che pare non mollare la presa e l’economia che fatica in cerca di solide basi per il rilancio, l’atmosfera che ci circonda non è delle migliori. Tuttavia, a guardare bene, non pochi spiragli di luce possono alimentare un ragionevole ottimismo. All’ormai prossimo arrivo di un vaccino, si aggiunge l’evidenza che molte delle previsioni più allarmanti legate alla pandemia non si sono verificate e che la società italiana nel suo complesso ha dimostrato, e continua a dimostrare, una tenuta e una capacità di reazione ammirevoli, anche a giudizio dei più autorevoli osservatori internazionali. Ma veniamo al nostro mercato che, come avviene per altri settori, richiede in questo frangente una particolare attenzione alle richieste di consumatori sempre più preparati ed esigenti. Anche sotto questo profilo possiamo dire che reattività e visione del futuro non sono certo mancate. Il desiderio di sostenere la costante ricerca di qualità da parte dei proprietari di animali da compagnia è infatti una delle motivazioni che ha spinto alcune delle maggiori sigle del settore a promuovere una vera e propria battaglia di civiltà: la rimodulazione dell’Iva al 10% per il pet food e le prestazioni veterinarie. Nell’intervista a pagina 28 il presidente dell’Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, Gianmarco Ferrari, mette in luce i motivi fondanti che hanno spinto Assalco a essere tra le firmatarie della Lettera Aperta rivolta al Governo e Parlamento per richiedere un intervento legislativo in tal senso. L’iniziativa stigmatizza l’incongruenza dell’attuale regime fiscale che, con un’aliquota Iva al 22% sul pet food e le prestazioni veterinarie, grava pesantemente sulle tasche di quel 40% delle famiglie italiane che convivono con un pet. Una campagna di opinione a cui tutta la redazione di Pet Trend si unisce nella speranza di ottenere quanto prima un carico fiscale più equo e tale da favorire la prevenzione, la cura e il mantenimento dei 60 milioni di animali da compagnia che vivono nelle case italiane. Si parlava di consumatori moderni alla costante ricerca di una qualità che, ovviamente, dev’essere intesa a tutto tondo: non soltanto relativa al prodotto ma anche al servizio. A questo proposito un’indicazione chiara e ineludibile arriva dai dati relativi alle modalità di spesa registrate durante il lockdown della scorsa primavera: nel periodo di chiusura delle attività il 69% degli italiani ha privilegiato i piccoli negozi di quartiere dotati di un canale e-commerce che permettesse di ordinare la spesa online. A pagina 49 Fabrizio Vallari ci illustra questa tendenza che appare destinata a consolidarsi nel tempo promuovendo quel processo di adeguamento alle nuove logiche di mercato che molti retailer tradizionali stanno già attuando con successo. La scommessa sta nell’investire sul digitale per poter operare con quela modalità multicanale che consente di raggiungere e soddisfare una più ampia clientela. Sullo stesso tema, Silvia Bosio ci spiega a pagina 54 come operare concretamente sul terreno del cosidetto “Local e-commerce”. Saper tener testa alle richieste di una variegata clientela significa presentare chiaramente anche online i propri prodotti e servizi, consentire diverse modalità di pagamento e aprirsi a nuovi strumenti di marketing per rispondere alle esigenze di ogni consumatore. Il tutto all’insegna di una precisa consapevolezza: se un negoziante incontra e soddisfa i bisogni della propria comunità troverà sicuramente una platea disposta a riconoscergli ampia fiducia. Buona lettura! ● PetTrend • Ottobre 2020

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Monge www.monge.it

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MONGE BWILD GRAIN FREE: LA NATURA CHIAMA, SEGUI L’ISTINTO

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cani e i gatti possiedono un desiderio innato di correre, vagare e stare all’aria aperta. Questi impulsi naturali ci hanno portato a sviluppare una linea di alimenti in grado di fornire l’energia e i nutrienti essenziali per permettere ai nostri animali di vivere seguendo il loro istinto naturale. Nella linea innovativa Monge BWILD “Feed the Instinct” puoi ritrovare il naturale benessere del tuo animale. L’elevata inclusione di ingredienti di origine animale maggiore del 65% supporta la vitalità e l’appetibilità ottimale in ogni ricetta, oltre all’alta digeribilità proteica grazie all’inclusione di carne fresca. Il risultato della ricerca Made in Italy ha permesso lo sviluppo di una nutrizione avanzata e più consapevole, mediante l’utilizzo di ingredienti comunemente definiti come “funzionali”, ingredienti appartenenti alla categoria “superfood” e mix di frutta e verdura selezionati per le loro proprietà nutrizionali. Nella linea Bwild Grain Free è possibile trovare ingredienti come gli Xilo-Oligosaccaridi per il supporto del benessere intestinale, i Mannano-oligosaccaridi per la regolarizzazione del tratto intestinale, la Spirulina una micro alga con elevate proprietà antiossidanti per neutralizzare i radicali liberi, Yucca Schidigera per limitare gli odori sgradevoli, la Glucosamina per il supporto della cartilagine e il solfato di Condroitina per il favorire l’elasticità articolare. Nel pieno rispetto della sua filosofia nutrizionale, Monge Bwild Grain Free è formulata senza coloranti e conservanti artificiali aggiunti. La conservazione è favorita dall’utilizzo di estratti di tocoferolo da oli vegetali. Una linea di prodotti

completa e bilanciata studiata sia per cani che per gatti, differenziata per taglia, età e stile di vita dell’animale. Monge Bwild Grain Free sono ricette formulate senza cereali, con fonti di carboidrati alternative come le patate, i piselli e la tapioca. Disponibili per il cane nei gusti Agnello, Salmone, Anatra e Acciughe e quattro nuovi gusti per il gatto con le proteine animali: Merluzzo, Bufalo, Tonno e Salmone. Grande novità sono gli umidi Grain Free per cane in lattina da 400g in cinque varietà tutte con zucca e zucchine (Puppy & Junior Anatra, Adult Agnello, Adult Salmone, Adult Tacchino, Mini Adult Anatra). Monge Bwild Grain Free è Made in Italy e No Cruelty test. Disponibili ed esclusivi nei pet shop e negozi specializzati. ● 4

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In questo numero 13

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Editoriale

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Monge

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LA QUALITÀ VINCE SEMPRE

MONGE BWILD GRAIN FREE: LA NATURA CHIAMA, SEGUI L’ISTINTO

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Rebo

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Rapporto Assalco-Zoomark 2020

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Alimentazione

22

Mercato

Intervista CONOSCENZA E FORMAZIONE: I VALORI DEL PET FOOD

26 28

IL PET FOOD AI TEMPI DEL COVID-19

Original Legno Italia PASSIONE PER IL LEGNO E AMORE PER LA NATURA

ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE, UNA SCELTA D’AMORE PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE

32

GLI ADDITIVI NEL PET FOOD

TANTA ENERGIA PER IL CANE SPORTIVO

34

AGRAS DELIC SCHESIR NATURAL SELECTION: UNA NOVITÀ CHE DARÀ MOLTI FRUTTI

Iniziative UN IMPEGNO COSTANTE A FAVORE DEI PET E DEI PROPRIETARI

Vitakraft MERRY CHRISTMAS TO EVERYONE! ANCHE AI NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE!

Cani di razza IL DOBERMANN

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38 39 42 44 48 52 54 56 58 61

Zoodiaco

Comportamento LA SCELTA DEL CANE IDEALE

Sacchettificio Corazza THE FUTURE OF PACKAGING SINCE 1925

Razze feline IL BALINESE

Marketing gestionale MULTICANALITÀ: UN TREND VINCENTE

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Ceva

67

Attualità

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Costume e società

72

Ornitologia

74

Erpetologia

77

Acquariologia

Innovet DOLORE ARTICOLARE LA SOFFERENZA SENZA VOCE DEI NOSTRI AMICI ANIMALI

Digital marketing IL LOCAL E-COMMERCE

Cerere - Pars I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI

Ricerche I GATTI PIÙ AMATI SUL WEB

Ricerche scientifiche I BENEFICI DEI PET: ADULTI E ANZIANI

GATTI FELICI COME MAI PRIMA. È IL NUOVO FELIWAY OPTIMUM

L’EUROPA PER UN POSSESSO RESPONSABILE

ANCHE I CANI E I GATTI SONO SOCIAL

IL FAGIANO

L’UROMASTICE

UN ALIMENTO INNOVATIVO

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In questo numero 6

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NASCE LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI PROLIFE, TUTTO SECONDO NATURA

Annunci Aquadistri BV, distributore a livello europeo di accessori per l’acquario e per il laghetto, di piante e di pesci ornamentali, ricerca una figura di “Area Manager” per lo sviluppo del mercato italiano. Il candidato (M/F) ha consolidata esperienza di vendita al negozio di acquariologia o di prodotti per animali domestici e dispone di un ferrato bagaglio di conoscenze nel mondo dell’acquariologia. La figura deve essere disposta ad una costante mobilità sul territorio nazionale nonché a trasferte di aggiornamento presso la casa madre olandese. Si offre inserimento come dipendente in un contesto multinazionale in importante crescita. La sede di lavoro è in Veneto, in provincia di Vicenza. Gli interessati sono pregati di inviare curriculum vitae corredato da foto oltre a lettera motivazionale a: aquadistri.italia@gmail.com ______ On Site Srl/Hurtta Italia, azienda leader nella distribuzione di accessori alta gamma per cane e gatto ricerca agenti Enasarco plurimandatari per le regioni Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Umbria. Non si considerano le candidature di rappresentanti aventi in portafoglio altre aziende di accessoristica. Se interessati, inviare CV o scrivere a: info@onsite.pet

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Original Legno Italia Z.i. Fegotto - 91013 Calatafimi Segesta (TP) Tel. 0924 514511 info@original-legno.it www.original-legno.it

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ORIGINAL LEGNO ITALIA Passione per il legno e amore per la natura

O

riginal Legno Italia nasce dalla passione per la lavorazione del legno e dall’amore per la natura, con particolare attenzione per gli animali domestici. È un’azienda dinamica che gode, sin dalla sua nascita, di grande rispetto e fiducia da parte dei propri clienti che ne apprezzano sia la professionalità che la qualità dei propri prodotti. La lavorazione consiste nella trasformazione del legno ad alto livello qualitativo, fino ad ottenere il prodotto finito, che viene collaudato e imballato, pronto per la spedizione in tutta Italia e all’estero. Tutta la produzione viene realizzata interamente nei nostri stabilimenti in Italia.

CUCCIA MODELLO ITALY Original Legno, in base alle richieste del mercato, ha pro-

gettato e presentato il nuovo modello di Cuccia in legno. La novità consiste, rispetto al classico modello Alpi consolidato da anni, il tetto semipiano. Questo è dotato di un pratico gancio per facilitarne l’apertura. Colori Tetto: Rosso Tegola o Verde Prato. L’ingresso, dotato di bordatura in alluminio antimorso, è stato posizionato per soddisfare l’esigenze dei nostri amici a 4 zampe. Oltretutto è stata realizzata con un robusto legno massello spessore 15 mm di prima qualità, adatto per l’esterno. Poggiano su piedoni in materiale plastico che proteggono dall’umidità tutta la struttura. Le cucce sono altamente resistenti, adatte per l’esterno ed alle basse temperature e soddisfano tutte le taglie dei cani. PetTrend • Ottobre 2020

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RECINTO DIVISORIO IN LEGNO Il recinto modulare è realizzato in legno, finitura acero perfetto per animali domestici come cani, gatti, conigli ecc. È adatto per uso interno ed esterno. È completo di cancelletto con chiusura per facilitare l’entrata e l’uscita. È completo di piedi in gomma ed è facile da montare e smontare. Il recinto è uno strumento utile per chi ha bisogno di delimitare il raggio d’azione del proprio cane, in

presenza di ospiti, perché deve allontanarsi da casa per un po’ e non vuole correre il rischio di lasciare il cane a casa o libero in giardino, con la possibilità che metta tutto a soqquadro. Può essere utilizzato per dividere ambienti come scale, balconi e ingressi. Tutti i nostri prodotti sono verniciati con vernice atossica, ecologica, antimuffa, antisettica e repellente all’acqua. ●


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INTERVISTA

INVESTIMENTI IN RICERCA SCIENTIFICA, ATTIVITÀ PRODUTTIVE ALL’AVANGUARDIA E MASSIMO RISPETTO PER L’AMBIENTE E IL BENESSERE DEGLI ANIMALI: SONO QUESTI GLI ELEMENTI PRINCIPALI DELLA FILOSOFIA DI ROYAL CANIN

CONOSCENZA E FORMAZIONE: I VALORI DEL

PET FOOD

C

onoscere profondamente le esigenze di cani e gatti, attraverso studi e ricerche continui avvalendosi della collaborazione di esperti scientifici e veterinari, consente a Royal Canin di realizzare alimenti qualitativamente elevati. Una conoscenza che l’azienda s’impegna a trasmettere costantemente ai suoi partner negozianti, affinché possano supportare efficacemente i pet owner in fase di acquisto. L’obiettivo del gruppo, infatti, è quello di migliorare la vita di cani e gatti ma anche dei loro proprietari, con un oc-

Elisabetta Bracci, Marketing and Trade Marketing Manager Royal Canin.

chio di riguardo all’ambiente per favorire il benessere dell’intero pianeta. Elisabetta Bracci, Marketing and Trade Marketing Manager, e Grazia Franco, Medico Veterinario di Royal Canin, ci spiegano quali sono i valori che guidano l’azienda e le attività portate avanti ogni giorno con la passione di sempre. Pet Trend: Il 2020 è stato un anno piuttosto complesso, sia per le aziende che per gli acquirenti: con quale strategia ha reagito Royal Canin, per sostenere le vendite e per supportare i pet owner? Royal Canin: La nostra priorità, anche in questo periodo, è stata rimanere vicino ai negozianti e ai proprietari dei pet con iniziative straordinarie, volte a supportare il business e a semplificare l’accesso ai prodotti nella massima sicurezza. Abbiamo predisposto, infatti, delle sessioni di formazione online, per sostenere i negozianti nel gestire al meglio questa situazione così nuova e imprevista. Ci siamo focalizzati, in particolare, sulla comunicazione e sulla promozione digitale del punto vendita, coinvolgendo esperti in materia, e continuando ad accrescere le competenze dei proprietari dei pet shop rispetto alla salute e alla nutrizione animale. Durante il lockdown, inoltre, la con-

Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna

segna a domicilio si è rivelata uno strumento fondamentale per tanti pet owner, per questo abbiamo sviluppato meccaniche che supportassero i negozianti nel garantire consegne gratuite ai loro clienti, favorendo così un approccio omnichannel. Infine, abbiamo potuto osservare come questa situazione di emergenza abbia contribuito a modificare le abitudini di acquisto: è aumentata la clientela nei negozi di prossimità, per i quali abbiamo studiato iniziative di fidelizzazione che potessero aiutarli nel mantenere i nuovi

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INTERVISTA

Stabilimento Royal Canin ad Aimargues, in Francia.

clienti acquisiti durante l’emergenza, consolidandone il rapporto fiduciario. PT: Ritenete che il periodo di emergenza abbia dato anche un maggiore impulso all’e-commerce, magari a discapito del negozio fisico? RC: Sicuramente l’emergenza sanitaria, seguita all’epidemia di Coronavirus, ha contribuito a un aumento degli acquisti online: questo si è verificato in tutti i canali, così come nel

Grazia Franco, Medico Veterinario Royal Canin.

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pet food. In Royal Canin, però, crediamo molto nell’approccio omnicanale, che consente di massimizzare i punti positivi del digitale e dell’interazione fisica: il valore aggiunto della consulenza in negozio e della profondità dell’assortimento continueranno, quindi, a essere estremamente rilevanti e a fare la differenza. PT: A proposito di canali distributivi, Royal Canin è presente solo nello specializzato: per quale motivo? RC: La nostra missione è fornire le migliori soluzioni nutrizionali per cani e gatti, per questo riteniamo fondamentale essere presenti in un canale a elevato contenuto di specializzazione e consulenza da parte dei negozianti. È fondamentale che i nostri partner conoscano i nostri prodotti e sappiano fornire una consulenza di alto valore aggiunto per il pet owner, motivo per cui investiamo molto nella loro formazione. PT: Quali attività formative organizzate, in particolare? RC: Organizziamo da sempre sessioni formative dal vivo, focalizzandoci sulla salute e sull’alimentazione animale, sulla conoscenza approfondita dei nostri amici a quattro zampe e sulle soluzioni nutrizionali più adatte

per ognuno di loro. Recentemente, a causa del Covid, abbiamo convertito questi incontri in due opzioni: dei webinar dal taglio trasversale - concentrandoci su temi rilevanti nella contingenza, come la digitalizzazione, la promozione online e il category management per il negozio - e degli e-learning formativi che si concentrano su temi chiave per il business, come rinnovamento di gamma, nuovi lanci o la fase di crescita di cane e gatto. PT: Uno dei principali valori di Royal Canin è la conoscenza: in cosa consiste e come si traduce nell’attività produttiva? RC: La nostra profonda conoscenza delle esigenze di cani e gatti è basata in primis sul rispetto e sullo studio: sono questi gli elementi che ci consentono di realizzare alimenti di alta qualità, appositamente studiati per sostenere il benessere e la salute degli animali. Ci aggiorniamo costantemente e collaboriamo con i principali esperti in ambito scientifico, veterinari e allevatori, incoraggiando un dialogo con-


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NOVITÀ PER CUCCIOLI E GATTINI Gastrointestinal Puppy e Gastrointestinal Kitten sono le novità Royal Canin pensate per i cuccioli e i gattini con disturbi all’apparato digerente. Disponibili sia in versione secca che umida, favoriscono la digestione grazie all’utilizzo di ingredienti altamente digeribili e a un apporto bilanciato di fibre.

tinuativo con i proprietari di cani e di gatti in tutto il mondo. PT: Il vostro assortimento offre una ricca scelta di alimenti per cane e gatto: quali sono le loro principali peculiarità e come si distinguono sul mercato? RC: La principale peculiarità di Royal Canin risiede nell’approccio esclusivo basato sui nutrienti. Ogni singola formula è sviluppata per fornirne il giusto livello, col fine di far fronte alle specifiche esigenze di salute di cani e gatti. Per essere sempre all’avanguardia nel settore del pet food, investiamo in ricerca scientifica, coinvolgendo veterinari e allevatori e scegliendo materie prime di qualità elevata e sicura tracciabilità, prediligendo anche fornitori in linea con le politiche ambientali ecosostenibili. PT: Quali sono le ultime novità che avete lanciato? RC: Quella della crescita è una fase delicata per cuccioli e gattini: per questo Royal Canin® propone da sempre delle soluzioni nutrizionali su misura per loro, che supportano le difese naturali, la salute digestiva e la crescita ottimale, grazie a formule

precise e altamente digeribili. È su questo fronte che si concentrano le nostre principali novità: da quest’anno, infatti, ci occupiamo anche della gestione nutrizionale di problematiche frequenti, come quelle gastrointestinali, con le nuove referenze Gastrointestinal Puppy e Gastrointestinal Kitten, che sono formulate per supportare gli animali in caso di disturbi dell’apparato digerente, previo consulto medico veterinario. Disponibili in versione secca (con crocchette altamente appetibili e reidratabili) e umida (mousse ultrasoft), questi nuovi alimenti favoriscono la salute digestiva dei cuccioli, grazie alla presenza di ingredienti altamente digeribili e a una quantità bilanciata di fibre, tra cui prebiotici. Inoltre, l’elevato contenuto energetico e un livello adatto di nutrienti come le proteine e i sali minerali (quali il calcio e il fosforo) supportano la crescita armoniosa dell’animale. PT: Etica e sostenibilità sono alla base della filosofia di Royal Canin: quali obiettivi vi siete prefissati e attraverso quali misure volete raggiungerli? RC: Crediamo fermamente che gli animali rendano la nostra vita speciale,

per questo lavoriamo costantemente per un futuro sostenibile e per costruire un mondo migliore per loro. In qualità di azienda responsabile, abbiamo lanciato il progetto “Sustainable in a generation Plan” per crescere con soluzioni che siano positive per i pet, le persone e il pianeta. Il progetto, infatti, si articola secondo tre direttrici, il rispetto delle quali ci garantisce un posizionamento da esperti nel mondo della Nutrizione-Salute sostenibile: ridurre il nostro impatto ambientale, migliorare la vita lavorativa delle persone che collaborano con noi, così da generare valore, e far progredire la scienza e l’innovazione, contribuendo a una vita più sana e più felice sia per i proprietari sia per i loro animali. PT: Come prevedete di chiudere il 2020 e quali traguardi, invece, vi aspettano nel prossimo anno? RC: Sicuramente il 2020 è stato un anno difficile, molti dei nostri negozianti si sono trovati a dover far fronte alle restrizioni dovute al lockdown e, quindi, a un minore traffico verso i loro punti vendita. Tuttavia, con il progressivo allentamento di queste restrizioni, a partire da giugno, si sono fatti sempre più visibili segnali di ripresa, che ci fanno sperare in una chiusura dell’anno favorevole per noi e per i nostri partner. Guardiamo, quindi, al 2021 continuando nell’impegno che ci contraddistingue: sviluppare le migliori soluzioni nutrizionali per i nostri amati pet. ● PetTrend • Ottobre 2020

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REBO SRL Tel. 0331502700 info@happydog.it www.happydog.it - www.happycat.it

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ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE, UNA SCELTA D’AMORE PER GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE

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mare e prendersi cura del proprio cane significa anche scegliere i migliori alimenti, che siano bilanciati non solo all’età e al peso ma anche all’attività fisica quotidiana. Perché si sa, per essere in forma e sani, bisogna fare un po’ di esercizio ogni giorno; ma non basta! bisogna abbinarlo ad una alimentazione sana che dia il giusto apporto di energia. Per questo, dall’esperienza Interquell - storica azienda tedesca produttrice del marchio Happy Dog, distribuito in Italia in esclusiva da Rebo - nasce una linea che è prima di tutto una filosofia di alimentazione consapevole. Questo concetto si traduce nelle ricette di Supreme Fit & Well, cinque proposte studiate e adattate al meglio sulla base dello svolgimento fisico quotidiano del cane e della sua predisposizione metabolica. Qualità super premium, ingredienti esclusivi, privi di glutine, senza coloranti, aromi o conservanti artificiali. Medium Adult, Maxi Adult, Senior, Light Calorie Control, Sport Adult: questi i nomi delle cinque referenze. Happy Dog Medium Adult è un alimento secco completo per cani adulti di taglia media, fra 11 e 25kg di peso che svolgono almeno 2/3 ore di attività fisica al giorno. Questa gustosa ricetta contiene ben 5 fonti proteiche: pollame, salmone, pesce, agnello e uova ed è arricchito con acidi grassi Omega-3 e Omega-6, preziosi ingredienti che aiutano a migliorare l’aspetto della pelle e del pelo. Per cani adulti di grossa 12

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taglia, ci sono invece le maxi crocchette di Happy Dog Maxi Adult. Per un perfetto equilibrio tra proteine, sodio e fosforo c’è Happy Dog Senior, per cani anziani di taglia medio/ grande. Questa ricetta è arricchita da fibre, vitamina C, preziosi molluschi neozelandesi dalle labbra verdi e L-Carnitina. La L-Carnitina è di fondamentale importanza nel metabolismo muscolare: essa contrasta gli eccessi di produzione di acido lattico a livello muscolare, ritardandone l’affaticamento. Con solo il 7% di grassi e il 25% di proteine energizzanti, Light Calorie Control è particolarmente indicato in presenza di leggero sovrappeso, per il mantenimento del peso forma e per un’alimentazione post dieta. Per cani sportivi? La risposta è Happy Dog Sport Adult, un alimento secco completo per taglie medie e grandi, a partire da 11kg di peso. Ricetta sviluppata per cani con fabbisogni energetici e nutrizionali elevati. Con acidi grassi Omega-3 e Omega-6, preziosi ingredienti che aiutano a migliorare l’aspetto della pelle e del pelo diminuendo secchezza, desquamazione ed altri disordini affini. Questi acidi hanno anche effetto antinfiammatorio: aiutano a ridurre l’intensità della maggior parte di allergie come quelle da contatto o da inalazione. Oltre alle preziose proteine animali, i cani necessitano anche di altre sostanze vitali provenienti dalla natura per poter sostenere al meglio il proprio metabolismo. Happy Dog Natural Life Concept® combina preziose proteine animali con erbe aromatiche selezionate, fibre naturali, oligoelementi, semi di lino e preziosi molluschi neozelandesi dalle labbra verdi. ●


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Helena Lopes - Pexels

RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020

LA XIII EDIZIONE DEL RAPPORTO ASSALCO ZOOMARK ANALIZZA LE DIMENSIONI DEL MERCATO DEGLI ALIMENTI PER CANI E GATTI E IL TREND DEI PRINCIPALI SEGMENTI: SECCO, UMIDO E SNACK & TREAT

IL PET FOOD AI TEMPI DEL

COVID-19

I Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

l Largo Consumo è stato uno dei principali settori esposti in prima linea all’onda d’urto dell’epidemia da Covid-19. A partire dal 21 febbraio scorso, - con l’ufficializzazione del primo caso di contagio sul territorio italiano e delle misure straordinarie che il Paese si accingeva ad adottare per contenere l’epidemia si è generata una grande ondata di panico nella popolazione,

che si è riversata nei punti vendita della Distribuzione Moderna per effettuare scorte di cibo e prodotti per l’igiene. Il profilo degli acquisti effettuati in questo periodo è cambiato sensibilmente rispetto alla norma: aumento delle scorte di generi alimentari (pasta, latte, uova, farina, lievito, tonno…), impennata delle vendite dei prodotti PetTrend • Ottobre 2020

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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020

“icona” dell’emergenza e funzionali all’igiene della casa e della persona (disinfettanti, guanti, detergenti per superfici...) e razionalizzazione delle voci di consumo considerate «meno necessarie» sono stati gli aspetti cardine del cambiamento e del quadro complessivo del nuovo orientamento dei panieri di spesa.

Lockdown e comportamenti d’acquisto Nella fase più acuta di panico dovuta all’emergenza sanitaria, il Largo Consumo Confezionato ha sfiorato crescite del 30%, con picchi molto su14

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periori in specifiche giornate, tipicamente quelle immediatamente successive alle diverse fasi di inasprimento delle misure di distanziamento sociale adottate dalle autorità. Dopo il picco del 15 marzo 2020 (dopo pochi giorni dal lockdown nazionale), nelle due settimane successive la crescita ha continuato a essere ancora sostenuta ma in fase di graduale rallentamento a fronte della riduzione dell’effetto panico e scorte. Infine, le limitazioni al movimento imposte dai provvedimenti di distanziamento sociale hanno condotto a una maggiore concentrazione degli

acquisti nei formati distributivi più vocati a supportare la domanda di prossimità, quali i Supermercati e le Superette (queste ultime avvantaggiate da meno code e consegna a domicilio nel quartiere).

Emergenza pandemica e animali da compagnia L’alimentazione degli animali da compagnia è stata indicata come un’attività non differibile già nelle prime fasi dell’emergenza Covid-19. In questo periodo difficile, gli italiani, proprietari di animali d’affezione di ogni specie, hanno potuto beneficiare del fatto che


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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2020

Tabella 1 - Il mercato degli alimenti cane e gatto: dimensioni e trend dei principali segmenti Vend. Valore (mio euro)

% Quota Valore

Var. %

Umido Gatto

675,8

32,5

3,1

Secco Gatto

376,3

18,1

2,7

Umido Cane

323,2

15,5

2,2

Secco Cane

517,0

24,9

2,3

Snack & Treat (Cane+Gatto)

186,0

9,0

5,1

2.078,3

100,0

2,8

Tot. Alimenti Cane e Gatto

Fonte: Rapporto Assalco Zoomark 2020. Dati IRI (52 settimane al 29 Dicembre 2019).

TREND A VALORE POSITIVO NEL 2019

tutti i canali di distribuzione, inclusi i negozi specializzati, sono rimasti aperti. L’offerta dei negozi specializzati è infatti necessaria per integrare quella della GDO, in quanto tali strutture commercializzano specifici alimenti con particolari fini nutrizionali, destinati ad animali da compagnia con problemi di salute (cardiopatie, epatopatie, problemi all’apparato urinario, ecc.), oltre a prodotti per l’igiene e antiparassitari specifici per la disinfezione degli animali e dell’ambiente domestico, non reperibili nella grande distribuzione, nonché farmaci veterinari. L’incremento della spesa ha interessato anche la categoria del pet food (Alimenti per Cani e Gatti): panico ed effetto scorta hanno indotto i proprietari di animali da compagnia ad effettuare acquisti massicci e superiori alle esigenze fisiologiche di nutrizione degli animali, generando una curva di crescita delle vendite con un andamento simile a quella del Largo Consumo Confezionato anche in termini di preferenza di canale (flessione per gli ipermercati e crescita dei supermercati e dei negozi di prossimità). 16

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Anche le Catene Petshop (Panel Iri Catene Peshop: rappresentativo di L’isola dei Tesori, Maxi Zoo, Croce Azzurra, Italpet, Zoo Megastore, Agrizoo2 - Arcaplanet, Fauna Food e Zoomarket sono escluse dalla rilevazione IRI) hanno mostrato nelle prime settimane di emergenza, una forte crescita della vendita degli alimenti per cani e gatti, dovuta alla volontà di fare “scorte”. A partire dalla settimana del 22 marzo si riscontra una flessione del mercato, probabilmente dovuta anche alle misure di contenimento sempre più restrittive che potrebbero aver portato gli acquirenti a scegliere di effettuare i loro acquisti in canali abituali per la spesa umana.

Il boom negli acquisti Online Parallelamente alle massicce ondate di acquisti nei negozi fisici, a partire dalla prima settimana di emergenza, si è rilevato un boom negli acquisti On line per il largo consumo confezionato che, nelle prime 6 settimane, ha generato un incremento delle vendite intorno al +100% (Fonte Iri E-Commerce: tracking delle vendite On line di operatori della GDO (Esse-

Alex Andrews - Pexels

Secondo i dati contenuti nell’ultima edizione del Rapporto Assalco Zoomark, tutti i principali segmenti (secco, umido, snack & treat) degli alimenti per cani e gatti registrano un trend a valore positivo nel 2019 rispetto all’anno precedente. Si assiste a una ripresa della crescita degli alimenti umidi con un incremento di fatturato pari al +2,8%. Il segmento degli alimenti umidi è ancora il più importante: sviluppa 999 milioni di euro circa che equivalgono al 48,1% di quota sul totale mercato (Tabella 1).

lunga, Carrefour, Pam/Panorama, Coop, Selex, Bennet, Unes, Auchan, Finiper, Super-mercato 24) e Amazon) rispetto al 2019, più che raddoppiando il trend positivo del canale: si tratta di una modalità di acquisto più sicura e che consente di evitare le lunghe code fuori dai negozi. Per la categoria degli alimenti per cane e gatto, nel mese di marzo 2020, si è registrata una crescita del 220% verso il corrispondente mese del 2019 delle vendite On line degli operatori generalisti (gruppi della GDO e Amazon), con un livello di vendite raggiunte in un mese pari al 25% delle vendite complessive del 2019. ●


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ALIMENTAZIONE

CON IL TERMINE “ADDITIVI” SI FA RIFERIMENTO A UN’AMPIA CATEGORIA DI INGREDIENTI CHE VENGONO AGGIUNTI CON FINALITÀ MOLTO PRECISE AGLI ALIMENTI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

Jagdprinzessin - Pixabay

GLI ADDITIVI NEL PET FOOD

L Giacomo Biagi Professore Associato Dip. Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Studiorum Università di Bologna

’Unione Europea, nel corso degli ultimi decenni, si è dotata di una legislazione molto precisa per tutto ciò che riguarda l’alimentazione animale. In particolar modo, il Regolamento (CE) 1831 del 2003 stabilisce in maniera molto precisa, e severa, le norme che regolano l’impiego degli additivi per mangimi, definendo quali additivi possono essere impiegati, in quali specie animali e, in alcuni casi, indicando la dose massima consentita. A questo proposito, si ricorda che esiste il cosiddetto Registro degli additivi, ovvero l’elenco degli additivi che possono essere impiegati, che viene costantemente aggiornato. Se un additivo non è presente in tale registro, esso non può essere utilizzato, non importa che si tratti di un additivo sicuro o che il suo impiego sia autorizzato in alimentazione umana. PetTrend • Ottobre 2020

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Freestocks - photos - Pixabay

ALIMENTAZIONE

tecnologici: conservanti e antiossidanti Si tratta di un gruppo molto variegato, costituito da diversi gruppi funzionali di additivi. Questo gruppo comprende additivi quali addensanti, emulsionanti, leganti, gelificanti ed altri ancora. Le due categorie di maggior interesse sono però certamente i conservanti e gli antiossidanti. Con il termine conservanti si fa riferimento a sostanze che proteggono gli alimenti dal deterioramento causato da microrganismi (batteri e muffe in primo luogo). Stranamente, nell’immaginario

collettivo la presenza di un conservante viene vista con diffidenza, quasi si trattasse di un qualcosa di potenzialmente pericoloso, e che comunque testimonia della scarsa freschezza degli alimenti in cui è presente. Nulla di più sbagliato: i conservanti impiegati nel pet food sono per lo più acidi organici (o sali di questi stessi acidi) che si trovano in natura e fanno normalmente parte dell’alimentazione di animali e persone. Si pensi, per fare alcuni esempi, all’acido citrico di cui sono ricchi gli agrumi, all’acido acetico dell’aceto o all’acido lattico che troviamo in uno yogurt. Si tratta di mo-

LA CLASSIFICAZIONE Il Reg. 1831/2003, all’art. 6, suddivide gli additivi per alimenti destinati agli animali in cinque gruppi, di cui dà le seguenti definizioni: a) additivi tecnologici: ogni sostanza aggiunta agli alimenti per scopi tecnologici; b) additivi organolettici: ogni sostanza la cui aggiunta agli alimenti ne migliora o cambia le proprietà organolettiche o le caratteristiche visive degli alimenti derivati da animali; c) additivi nutrizionali; d) additivi zootecnici: ogni additivo utilizzato per influire positivamente sui parametri produttivi degli animali in buona salute o per influire positivamente sull’ambiente; e) coccidiostatici e istomonostatici. Come si può ben comprendere, i primi 3 gruppi di additivi sono quelli che maggiormente interessano il mondo del pet food.

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lecole assolutamente innocue che impediscono la proliferazione di batteri e muffe che potrebbero essere invece molto pericolosi. Ovviamente, i conservanti vengono aggiunti al pet food solo quando necessario: come si potrà immaginare, in genere, non vengono addizionati agli alimenti umidi che vengono sterilizzati durante il processo di cottura. Gli additivi antiossidanti vengono impiegati per proteggere i grassi degli alimenti dai processi di irrancidimento e dalla conseguente formazione di molecole che risulterebbero nocive per l’animale. Si tratta di sostanze che vengono aggiunte per lo più agli alimenti secchi e semi-umidi che rimangono a contatto con l’aria dopo la loro produzione. Anche in questo caso, si tratta di sostanze non solo innocue ma potenzialmente benefiche, che continueranno a esplicare la loro funzione antiossidante anche nel corpo dell’animale che le ha ingerite. Di questo gruppo fanno parte le vitamine C ed E, dal forte potere antiossidante. I produttori di pet food possono inoltre ricorrere all’impiego di alcuni estratti vegetali naturalmente ricchi di principi antiossidanti (come, per citarne un paio fra i tanti disponibili, l’olio di rosmarino e i tannini estratti dal legno di castagno), alcuni dei quali classificati come materie prime e non come additivi. Oggi, invece,


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ALIMENTAZIONE

rizzazione specifica prevista dal Reg. 1831/2003 sugli additivi che sarebbe invece richiesta se il ceppo fosse vitale.

sebbene siano regolarmente autorizzati, vengono scarsamente impiegati gli antiossidanti di sintesi, quali BHA, BHT ed etossichina, percepiti dai consumatori, a torto o a ragione, come meno desiderabili.

Come vengono riportati in etichetta

Gli organolettici A questa categoria appartengono sostanzialmente solo i coloranti e gli aromatizzanti. Proprio al gruppo degli aromatizzanti appartengono moltissimi additivi e ciò che rende interessante questo gruppo è che spesso tali molecole associano all’effetto aromatizzante, per cui sono state registrate, alcune proprietà funzionali benefiche per l’animale, quali per esempio un effetto antiossidante o di modulazione del microbiota intestinale. Tra gli aromatizzanti si trovano molte molecole naturali, di origine vegetale, e altre che, sebbene di origine sintetica, riproducono esattamente molecole presenti in natura (aromi natural-identici).

I nutrizionali Si tratta della categoria che comprende vitamine, aminoacidi e oligoelementi minerali, ovvero gli additivi che permettono di rendere un alimento davvero completo e capace di soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali essenziali di un animale. L’aggiunta degli additivi nutrizionali è uno degli aspetti più importanti relativamente alla produzione di un pet food completo e questo è particolarmente vero per quei nutrienti che, essendo sensibili ai processi termici, potrebbero essere presenti in quantità insufficienti nel prodotto finito. Un esempio su tutti, la taurina, un aminoacido essenziale nel gatto, che è estremamente termolabile e deve necessariamente essere aggiunta ai pet food completi per gatti, siano essi secchi o umidi.

Gli zootecnici Benché il nome di questa categoria di additivi possa suggerire una certa lontananza dal mondo del pet food, tra gli additivi zootecnici troviamo i cosiddetti stabilizzatori della flora intestinale, ovvero i microrganismi probiotici. Si tratta di una categoria di additivi che sta riscuotendo un enorme interesse, oggi che sappiamo quanto la composizione del microbiota intestinale influisca sulla salute e il benessere dell’ospite. Con il termine di probiotici si fa riferimento a batteri e lieviti vivi, dotati di proprietà benefiche. Attualmente, il numero di additivi probiotici autorizzati nell’alimentazione del cane e del gatto è limitato a due soli ceppi batterici, Enterococcus faecium DSM 10663/NCIMB 10415 e Lactobacillus acidophilus CECT 4529, mentre il Bacillus subtilis C-3102 (DSM 15544) è autorizzato unicamente nel cane. Si ricordi che qualora le cellule di un ceppo di batteri o lieviti vengano inattivate, per esempio mediante trattamento termico, e non risultino dunque più vitali, esse non sono più considerate come un additivo ma possono essere impiegate come un ingrediente. Questo significa che l’impiego di un ceppo spento, o di frazioni di esso, non richiede l’auto-

UTILI, SANI E CONTROLLATI • Gli additivi che vengono impiegati negli alimenti per cani e gatti, e nei mangimi per altre specie animali, soggiacciono in Europa a una legislazione molto rigorosa, a tutela degli animali e delle persone. • La diffidenza che molti consumatori manifestano nei confronti degli additivi non è minimamente giustificata. • Senza gli additivi il pet food sarebbe meno sicuro, perché meno conservabile e meno ricco dei diversi nutrienti indispensabili alla salute dei nostri animali.

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Le regole inerenti l’etichettatura del pet food sono comprese nel Regolamento (CE) 767 del 2009, successivamente in parte modificato dal Regolamento (CE) 2279 del 2017. Sulla base di questi regolamenti, in etichetta comparirà un elenco di additivi (se presenti) preceduto dalla voce “Additivi” e dal gruppo funzionale a cui il singolo additivo appartiene. Il nome dell’additivo e la quantità impiegata devono essere obbligatoriamente indicati in etichetta solo se per quell’additivo è fissato un tenore massimo per almeno una specie animale tra quelle non destinate alla produzione di alimenti o, ancora, se si tratta di additivi zootecnici, o se l’additivo viene a superare i tenori massimi raccomandati stabiliti nell’atto giuridico che autorizza l’additivo stesso. Similmente, le stesse informazioni sull’additivo devono essere fornite se la sua presenza viene messa in rilievo sull’etichettatura con parole, immagini o grafici. In deroga a quanto appena riportato, per gli additivi dei gruppi funzionali “conservanti”, “antiossidanti”, “coloranti” e “sostanze aromatizzanti”, è necessario indicare solo il gruppo funzionale in questione. Ovviamente, gli additivi che non rientrano nelle fattispecie qui sopra indicate, possono comunque essere indicati dal produttore, su base volontaria. Si ricordi, infine, che la quantità di additivo che viene indicata in etichetta alla voce “Additivi” è quella che è stata aggiunta e dunque non quella complessivamente presente nell’alimento. Questo aspetto è importante per quanto concerne gli additivi nutrizionali, quali vitamine, oligoelementi minerali e aminoacidi che sono apportati anche dalle materie prime. A questo proposito, il Reg. 2279/2017 stabilisce che “per quanto riguarda gli additivi per mangimi del gruppo funzionale vitamine, pro-vitamine e…”, l’etichettatura può indicare la quantità totale garantita per tutta la durata di conservazione alla dicitura “Componenti analitici” invece della quantità aggiunta alla dicitura “Additivi”. ●


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MERCATO

NEGLI ULTIMI ANNI IL SEGMENTO DEGLI ALIMENTI ENERGETICI HA MOSTRATO UNA SOSTANZIALE STABILITÀ, UN COMPARTO NEL QUALE LE AZIENDE PUNTANO SULLA RICERCA E SULL’INNOVAZIONE PER OFFRIRE AI PROPRI ACQUIRENTI ALIMENTI SEMPRE PIÙ PERFORMANTI

TANTA ENERGIA PER IL CANE

SPORTIVO

Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna

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SHUTTERSTOCK

ll’interno dell’articolato mercato del pet food rientra anche il segmento degli alimenti energetici specificamente formulati per i cani sportivi e da lavoro che, proprio per gli intensi sforzi fisici compiuti, necessitano solitamente di un’alimentazione ad hoc rispetto a quella più tradizionale, seguita dai cani meno attivi.

Cosa influenza l’alimentazione?

Una questione di energia

Oltre, infatti, alle variabili di razza ed età, la scelta degli alimenti giusti per il proprio pet dipende anche dalle attività svolte, sia per quanto ne riguarda la tipologia che la frequenza. Senza dubbio, i cani da lavoro e quelli sportivi (che si dedicano regolarmente e intensamente a una disciplina sportiva, come l’agility e il disc dog nonché l’hiking e il canicross, ad esempio) hanno bisogno di un apporto energetico superiore, garantito da una quantità di nutrienti in grado di sostenere le loro prestazioni e contribuire così al loro benessere: è fondamentale, quindi, che l’alimentazione sia perfettamente in linea con le esigenze dell’organismo.

Come sottolinea Mauro Landini, Responsabile Marketing di Giuntini, «nei cani sportivi o intensamente attivi tutto l’anno, non è raro osservare gli effetti di carenze nutrizionali. Questi soggetti, se alimentati impropriamente - ad esempio solo con alimenti da mantenimento - mostrano una diminuzione delle masse muscolari e delle difese immunitarie, dovute a uno squilibrio energetico o proteico e, persino, una riduzione della capacità reattiva. Un cane-atleta non alimentato correttamente, perciò, rischia di andare incontro a una vera e propria debilitazione organica da “super-lavoro”». Ma da quali nutrienti specifici sono caratterizzati gli alimenti ener-

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getici? «Essi si distinguono principalmente da quelli tradizionali per l’elevato contenuto di grassi e proteine -spiega Jürgen Wigger, Amministratore e Proprietario di Bewital petfood-. L’alta quantità di grassi, infatti, fornisce energia per le prestazioni di resistenza, mentre l’aumento di proteine garantisce la crescita muscolare e la riparazione dei muscoli dopo l’esercizio fisico; il moderato contenuto di amido, invece, assicura un’energia facilmente convertibile e la bassa quantità di fibre limita il volume fecale. Gli ingredienti fondamentali, quindi, sono grassi di alta qualità (che forniscono anche acidi grassi a catena media), fonti di proteine ricche di aminoacidi essenziali e fonti di


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carboidrati facilmente digeribili e ben suddivisi».

Un’offerta segmentata La scelta degli alimenti energetici più adatti dipende anche dall’età e dalla razza del cane: per questo, le aziende del settore offrono prodotti diversi, che rispondono a ogni particolare esigenza e fase di vita del pet. Necon Petfood, che a suo tempo ha debuttato sul mercato proprio con una linea di alimenti secchi completi per cani attivi e sportivi, Atletic Dog, offre oggi una gamma di 10 proposte, di cui una per Puppy, con l’obiettivo di contribuire al benessere del cane sin dai primi mesi e per tutta la durata della sua vita. «Realizzati con materie prime di qualità superiore lavorate a freddo e a elevata appetibilità, i nostri prodotti si suddividono in due formule: Alta Energia & Prodotti Plus (al cavallo e al pesce) per i soggetti a cui viene richiesta una performance agonistica superiore e Mantenimento, per i periodi di pausa» afferma il Ceo Andrea Conforti. Differenziata anche l’offerta di Giuntini, la cui linea per l’alimentazione dei cani atleti e sportivi - Byrba Fresh, a base di carne fresca di pollo e tacchino - presenta formulazioni diverse, adatte per pet di tutte le taglie (da mini a maxi) e tutte le età. «Per i cuccioli dai 20 giorni fino ai 12 mesi racconta Mauro Landini - proponiamo Byrba Fresh Primi Days, un alimento completo, ricco di carni bianche, proteine, vitamine, minerali, aminoacidi e grassi. Byrba Fresh Junior, invece, è

Belcando è il brand di Bewital petfood che offre alimenti energetici specifici per cani di tutte le taglie. Disponibili, in particolare, tre linee studiate in base alle attività svolte dai pet: Instant Energy, Adult Power e Finest Croc.

studiato ad hoc per lo svezzamento dei cuccioli: arricchito con proteine di patata e con oltre il 30% di pollo e tacchino, garantisce una crescita sana e un cane forte che si avvicina alle attività sportive. Abbiamo, poi, Byrba Fresh Mini per gli adulti di piccola taglia (la cui ricetta è impreziosita dai semi di lino, fonte vegetale primaria di Omega 3) e Byrba Fresh Medium e Maxi, con pollo e tacchino o salmone freschi, dalle proprietà ipoallergeniche. Presente nell’intera gamma, l’erba medica Alfa Alfa, che aiuta la corretta di-

gestione e il benessere quotidiano dell’animale».

A seconda dell’intensità… La tipologia di alimenti da somministrare al pet varia anche a seconda della durata della sua attività fisica: il consumo dei prodotti Royal Canin Energy 4300 ed Energy 4800, della gamma Cynotechnic Health Nutrition -, specificamente dedicati ai cani che effettuano periodi di sforzi intensi, si differenzia proprio per questa variabile. «Mentre E4300 è suggerito per periodi

Byrba Fresh, la linea per cani atletici e sportivi firmata Giuntini, è caratterizzata da alimenti a base di carne fresca di pollo e tacchino che si differenziano per età e razza dei pet. Byrba Fresh Primi Days è adatto per i cuccioli dai 20 giorni ai 12 mesi; Byrba Fresh Junior è studiato per lo svezzamento; Byrba Fresh Mini è ideale per i cani di piccola taglia, mentre Byrba Fresh Medium e Maxi (anche nella variante al salmone fresco) sono pensati per i cani di taglia più grande. Per il mantenimento, Giuntini ha studiato, invece, Byrba Fresh Light e Byrba Fresh Grain Free.

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MERCATO

l’allattamento. Belcando Finest Croc, infine, è un prodotto di prima scelta per i cani adulti più “buongustai”: realizzato con riso facilmente digeribile e farina di vinacciolo pressata a freddo, contiene carne fresca di anatra e contribuisce alla protezione delle cellule».

Il supporto della scienza

Alta Energia della linea Atletic Dog di Necon Petfood è l’alimento completo per i cani attivi e sportivi, disponibile nei formati da 3 kg, 15 kg e 20 kg. Atletic Dog di Necon Petfood, caratterizzata da 10 prodotti, offre anche Mantenimento Light, l’alimento ideale per i mesi più caldi, perché non affatica l’organismo in un periodo in cui l’attività fisica è ridotta. Puppy è l’alimento energetico completo della linea Atletic Dog firmata Necon Petfood, specificamente pensato per i cuccioli ma anche per le femmine in gestazione o lattazione.

lunghi di attività intensa, E4800 è ideale per i periodi molto lunghi. Entrambi contenenti una combinazione di nutrienti specifica, che supporta le articolazioni e la salute digestiva, contribuiscono anche a minimizzare l’azione dei radicali liberi, generati durante gli sforzi, grazie a un mix di antiossidanti composto da vitamina E, luteina e beta-carotene. - spiega il Medico Veterinario Alice Savarese -. Ciò che distingue i due alimenti è la diversa quantità di acidi grassi, che vengono impiegati progressivamente durante l’esercizio, favorendo la massimizzazione delle performance, e di proteine, che contribuiscono a mantenere la massa muscolare e l’apporto di ossigeno necessario ai muscoli: mentre in Energy 4300 i primi rappresentano il 21% e le seconde il 28%, in Energy 4800 gli acidi grassi sono il 30% e le proteine il 32%».

…e del tipo di attività Particolarmente ricco l’assortimento proposto da Bewital petfood, che offre alimenti energetici sia per cani di taglia piccola che di taglie più grandi. Sono tre, in particolare, le linee studiate dall’azienda, la cui scelta da parte dell’acquirente dipende dal tipo di attività svolta dal cane: «Belcando Instant Energy - racconta Jürgen Wigger - è adatto per i cani da slitta o quelli con elevate prestazioni di resistenza (durante l’allenamento o il la24

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voro). È eccellente anche per ripristinare in breve tempo le riserve di energia durante le competizioni oppure come un ulteriore apporto energetico per i cani da caccia e da salvataggio. Belcando Adult Power, invece, è ideale per cani molto attivi, che necessitano di uno straordinario fabbisogno di energia per prestazioni superiori alla media nel lavoro, nello sport e nel tempo libero. L’alta densità nutritiva ne raccomanda l’impiego, anche per le femmine alla fine della gravidanza e durante

Considerata la specificità delle formulazioni e la particolare efficacia richiesta per supportare lo sforzo fisico dell’animale, gli alimenti energetici vengono realizzati attraverso rigorosi studi scientifici. «Noi aziende produttrici di pet food - conferma a questo proposito Mauro Landini - dobbiamo aggiornarci di continuo e la collaborazione con le Università nonché con vari team di veterinari e nutrizionisti è, ormai, imprescindibile. In Giuntini siamo orgogliosi di aver destinato importanti investimenti in Ricerca & Sviluppo, anche per le ultime formulazioni di alimenti energetici per cani, affinché soddisfacessero al meglio le esigenze nutrizionali dei “nuovi” cani sportivi e atleti». Anche Necon Petfood si affida ai propri nutrizionisti esperti in alimentazione animale che, insieme ai veterinari, formulano i prodotti: prima del loro lancio, infatti, vengono effettuati numerosi studi clinici interni, i cui risultati saranno poi di supporto la presentazione degli alimenti da parte della forza vendita aziendale.

QUESTIONE DI CLIMA? La scelta e la somministrazione degli alimenti energetici dipendono anche dal periodo dell’anno in cui vengono svolte le attività sportive o da lavoro: è importante, quindi, saper differenziare l’alimentazione del cane in base alla stagione. Nei mesi autunnali e, soprattutto, invernali l’apporto energetico richiesto è superiore a causa delle temperature più fredde, mentre in estate - con il clima più caldo e una riduzione degli sforzi fisici - solitamente vengono consigliati alimenti di qualità da mantenimento. «È la stagione - conferma Jürgen Wigger di Bewital petfood - che spinge a decidere se utilizzare o meno gli alimenti da prestazione. Ad esempio, i cani da slitta o da caccia hanno più probabilità di averne bisogno in autunno e in inverno, ma non nel periodo estivo». Dello stesso avviso Andrea Conforti di Necon Petfood, il quale spiega che, evidentemente, nei mesi più freddi dell’anno e nelle aree più a Nord del pianeta, il consumo di pet food altamente energetico è superiore. Durante i periodi di pausa dalle attività o nella stagione più calda, invece, è bene somministrare alimenti specifici per il mantenimento.


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Energy 4300 ed Energy 4800 sono gli alimenti energetici completi della linea professionale Cynotechnic Health Nutrition firmata Royal Canin. Entrambi caratterizzati da nutrienti che supportano le articolazioni e la salute digestiva dell’animale, contengono anche un mix di antiossidanti in grado di aiutare a contrastare i radicali liberi, generati durante l’esercizio fisico. Si distinguono per il diverso tenore di grassi e proteine: in E4800 la loro percentuale è maggiore, perché l’alimento è studiato per cani che svolgono periodi di attività intensa più lunghi.

Informare è indispensabile

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Informazione e formazione, del resto, sono due elementi fondamentali per i player del settore, che s’impegnano ad aggiornare sia i propri commerciali che i distributori e negozianti, affinché conoscano in maniera approfondita i prodotti e possano adeguatamente proporli agli acquirenti in base alle esigenze del cane e al suo stile di vita. Considerata la particolarità degli alimenti energetici, inoltre, le aziende si rivolgono anche ad allevatori, club di razza, associazioni sportive ed educatori cinofili. Molto attiva su questo fronte Royal Canin che - come spiega la dott.ssa Alice Savarese - «si basa su una strategia di business tripartita, le cui figure chiave sono Medici Veterinari, Allevatori e Negozianti Specializzati: attraverso la rete di pet shop italiani, il brand viene consigliato dagli addetti vendite e capillarmente distribuito sul territorio nazionale.

Allevatori e Medici Veterinari, invece, sono prescrittori che consigliano l’alimento adatto, in base ai bisogni specifici dell’animale. Royal Canin investe da sempre nella formazione per ognuno di questi professionisti, sia tramite eventi formativi e partecipazione a congressi (nazionali e internazionali) sia, dal 2019, attraverso una piattaforma di e-learning, per ora dedicata ai negozianti ma che verrà implementata anche per Allevatori e Medici Veterinari, dove, durante l’anno, vengono caricati corsi di aggiornamento e approfondimento. Nel periodo dell’emergenza Covid, infine, l’azienda si è attivata per organizzare webinar ed eventi a distanza, che permettessero di continuare la formazione da parte di un Medico Veterinario Royal Canin, mantenendo così saldi i rapporti con tutti i propri stakeholder». Corsi specifici per i negozianti sono offerti anche, su richiesta, da Bewital petfood,

sia nel punto vendita che online: l’azienda mette a disposizione, inoltre, diversi materiali informativi, così da aiutare il personale dei pet shop nella consulenza al proprietario del cane durante l’acquisto.

Prospettive future Sebbene il mercato degli alimenti energetici sia ormai stabile, s’intravedono opportunità di sviluppo per l’aumento dell’interesse verso attività sportive che consentono di rafforzare il rapporto tra il cane e il proprietario. Discipline, però, che per giustificare il ricorso a un’alimentazione ad hoc devono essere svolte con una certa intensità, come sottolinea Jürgen Wigger: «il mercato degli alimenti energetici, nel suo complesso, è piuttosto stagnante. I cani, infatti, sono sempre più spesso tenuti per la pura compagnia e hanno più probabilità di affrontare il sovrappeso che la mancanza di energia. Attualmente poi, gli sport canini “alla moda” - come agility o flyball - non aumentano il fabbisogno energetico a tal punto da richiedere un alimento da prestazione. Naturalmente c’è sempre spazio per l’innovazione, come si può vedere dalla squadra vincitrice dell’Iditarod di quest’anno (la gara di cani da slitta che si svolge annualmente a marzo in Alaska): questi cani, in particolare, sono stati alimentati da tempo con proporzioni più elevate dell’ingrediente krill, il che sembra avere effetti positivi sotto molti aspetti». E innovare è il fattore chiave su cui devono insistere le aziende produttrici anche secondo Andrea Conforti di Necon Petfood, il quale afferma, che «ricerca e innovazione sono fondamentali per le nuove formulazioni di questi alimenti, così da consentire al mercato di crescere ed evolversi. Il rapporto uomo-pet, del resto, è sempre più forte e compiere un’attività sportiva insieme al cane come l’hiking o perfino il trekking sarà via via più frequente». Prospettive future positive per il settore, infine, anche da parte di Mauro Landini di Giuntini, che intravede ottime possibilità di crescita proprio grazie al consolidamento del rapporto cane-conduttore e alla tendenza, sempre più comune, di partecipare in coppia a competizioni sportive: «è, pertanto, possibile che il mercato continui a svilupparsi e che per noi aziende non ci sia alternativa all’innovazione per stare al passo con i tempi». ● PetTrend • Ottobre 2020

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PUBBLIREDAZIONALE

Agras Pet Foods Via Martin Piaggio 13 A - 16122 Genova Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.schesir.com/natural-innovation E-mail: contact@agraspetfoods.com

SCHESIR NATURAL SELECTION: UNA NOVITÀ CHE DARÀ MOLTI FRUTTI La Naturalità abbraccia l’Innovazione, per guidare la crescita, ancora una volta nel canale specializzato

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a Agras Pet Foods la nuova linea Schesir Natural Selection, presentata la scorsa estate ai clienti del mercato italiano ed internazionale ed ai principali stakeholder con un grande evento in streaming mondiale. Schesir Natural Selection è la naturale risposta alle esigenze del mercato, per venire incontro proprio alle caratteristiche che i consumatori ricercano: NATURALITÀ, che - guardando ai dati degli ultimi 5 anni - si conferma il driver di crescita della categoria, con i proprietari di cani e gatti sempre più attenti ed esigenti nella scelta del prodotto naturale che soddisfi le esigenze del proprio pet*. Ognuna delle nuove ricette contiene ingredienti naturali ed è priva di coloranti e conservanti artificiali aggiunti. BENESSERE SPECIFICO: ogni ingrediente naturale è mirato alle esigenze specifiche del proprio pet.

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APPETIBILITÀ E GUSTO: 4 cani/gatti su 5 lo hanno preferito rispetto al loro alimento abituale.** ATTENZIONE ALL’AMBIENTE: con Schesir Natural Selection si sceglie una gamma con packaging 100% riciclabile, che fa del bene al nostro Pianeta, oltre che al nostro pet. Le ricette della linea Schesir Natural Selection sono il frutto di un profondo rispetto e di un’attenta osservazione della natura, che hanno portato alla selezione di specifici ingredienti naturali funzionali per il mantenimento del benessere di cani e gatti. Tutti i prodotti della linea sono completi e bilanciati, la loro formula è stata approvata dal punto di vista nutrizionale dal Dipartimento di Scienze mediche veterinarie Alma Mater Studiorum Università di Bologna. La Qualità superiore è garantita da uno stabilimento con tecnologia all’avanguardia, che realizza gli alimenti secchi in Italia.


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meccanica che sarà dettagliata nei relativi materiali per punto vendita, • ed infine la fidelizzazione dei consumatori, mediante il multipack Weekly che offre in un unico formato la razione settimanale di alimentazione combinata secco+umido. Ma non solo... Con Natural Selection, Schesir sarà protagonista di un ampio ed articolato piano di comunicazione su diversi media, compresi i canali Digital, con cui saranno diffusi contenuti ed approfondimenti sulla gamma.

* Fonte: https://www.agro-media.fr/analyse/petfood-lesnouvelles-tendances-au-coeur-dun-marche-dynamiquemais-complexe-34758.html (Dre Susan Zynn DMV, CVA, CVCH, DACVN), vétérinaire agréée nutritionniste chez BluePearl Veterinary Partners) **Fonte: Il prodotto è stato testato da 400 gatti e 450 cani small i cui proprietari si sono iscritti al VIP Club di Schesir e hanno scelto di partecipare al test di prodotto. ●

In tutte le referenze le proteine animali sono sempre il primo ingrediente, per garantire una nutrizione in linea con le esigenze dei cani e dei gatti. Ciascun prodotto è poi arricchito con ingredienti naturali specifici, a seconda delle esigenze e dell’età, taglia o stile di vita propri di ogni pet. Inoltre, la gamma offre diversi stili nutrizionali (NO GRAIN formula o SINGLE WHOLE ANIMAL PROTEIN FORMULA, più ricette NO GLUTEN per i cuccioli), con un’ampia proposta di varietà e formati, per rispondere ancora più puntualmente ai loro fabbisogni nutrizionali.

Per un’alimentazione combinata Per proporre l’associazione al secco di un alimento umido, con una filosofia nutrizionale che rispecchia quella della gamma Dry, Schesir ha creato Natural Selection Wet, la linea di prodotti che include mela ed erbe provenzali ed è formulata con gli stessi principi delle crocchette. Disponibile nel formato lattine da 95 gr per cani Small & Toy.

Un piano di supporto a 360 gradi Il lancio dei nuovi prodotti è supportato da diversi strumenti e promozioni sul punto vendita: • per incentivare dapprima la prova, attraverso il multipack Trial che propone un’offerta vantaggiosa sulle confezioni di umido naturale e include il sample assaggio e un buono sconto sul primo acquisto del nuovo secco Natural Selection, • e successivamente stimolare l’acquisto, con gadget brandizzati molto richiesti (bidoni contenitori di croccantini o tovagliette sotto-ciotola), a disposizione a seconda del formato del nuovo secco acquistato, con la Ottobre 2020 • PetTrend

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INIZIATIVE

IL PRESIDENTE DI ASSALCO, GIANMARCO FERRARI, CI PARLA DELL’INIZIATIVA VOLTA ALLA RIDUZIONE DELL’ALIQUOTA IVA SUGLI ALIMENTI E LE PRESTAZIONI VETERINARIE E CI OFFRE UN’ANTEPRIMA DI QUELLE CHE SARANNO LE ATTIVITÀ CHE L’ASSOCIAZIONE PORTERÀ AVANTI NEI PROSSIMI MESI

IMPEGNO COSTANTE A FAVORE DEI PET E DEI PROPRIETARI UN

Gianmarco Ferrari

a cura della redazione

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l rientro dalla pausa estiva abbiamo avuto l’occasione di un piacevole scambio di battute con Gianmarco Ferrari, Presidente di Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia. In considerazione del suo punto di vista privilegiato sul settore, siamo certi che le sue parole potranno essere di sicuro interesse per i nostri lettori.

Pet Trend: Ci puoi ricordare l’importante ruolo svolto dall’Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia? Gianmarco Ferrari: Assalco riunisce tutte le principali aziende dei settori pet food e pet care che operano in Italia. Le aziende che ne fanno parte rappresentano oggi la quasi to28

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talità del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia. Da sempre l’Associazione lavora per valorizzare i benefici offerti dagli alimenti industriali, promuovendone l’utilizzo per soddisfare al meglio le esigenze nutrizionali degli animali da compagnia. L’Associazione si adopera, inoltre, nella promozione e nella tutela dell’immagine degli alimenti industriali e dei prodotti per la cura dei pet. Ma Assalco è soprattutto una presenza attiva e concreta al fianco delle aziende associate nella loro attività quotidiana, fornendo la propria consulenza e garantendo, attraverso le circolari informative, l’accesso al sito web e la consulenza diretta dell’Associazione, un flusso costante ed aggiornato di informazioni a supporto della produzione e della commercializzazione. A beneficio dell’intero comparto, realizziamo il Rapporto Assalco - Zoomark, l’appuntamento annuale per chi si occupa di animali d’affezione. Il Rapporto è un compendio che documenta - attraverso una fotografia dell’evoluzione del mercato e delle novità in ambito sociale - la crescente importanza del ruolo degli animali da compagnia in Italia. Il Rapporto è realizzato con la collaborazione di alcuni tra i principali esponenti del settore e supportato da evidenze scientifiche, ricerche e contributi di esperti, quali IRI Information Resources e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). PT: Anche l’iniziativa che state portando avanti insieme alle maggiori sigle del settore, ovvero la richiesta di abbassamento dell’aliquota IVA sugli alimenti per cani e gatti e sulle prestazioni veterinarie, potrebbe avere dei risvolti positivi per l’intero settore? GF: Certamente. Si tratta a nostro avviso di una battaglia di civiltà, ma soprattutto una questione di coerenza. Durante il lockdown, gli alimenti per cani e gatti e le prestazioni veterinarie sono stati considerati beni essenziali e servizi di pubblica utilità, riteniamo sia quindi meritevole di riconsiderazione l’aliquota IVA che grava su questi alimenti e servizi, al momento pari al 22%, ovvero quella propria dei prodotti di lusso. Il gravoso carico fiscale ricade sulle numerose famiglie italiane che vivono con un animale da compagnia. Il 40% delle famiglie italiane possiede un cane e/o un gatto e sopporta un’IVA pari a più di 3 volte quella delle

famiglie tedesche. In Germania, in considerazione della quotidianità d’utilizzo e del ruolo degli animali d’affezione in società, l’aliquota IVA sugli alimenti per cani e gatti è al 7%. L’attuale pressione fiscale sugli alimenti e sulle cure veterinarie è incompatibile con l’impoverimento globale postemergenza. Insieme alle maggiori sigle del settore - Medici Veterinari e Imprese dell’alimentazione degli animali da compagnia e dei farmaci veterinari - abbiamo inviato una lettera aperta al Governo e al Parlamento. Chiediamo che, al primo provvedimento utile, le prestazioni veterinarie e gli alimenti per cani e gatti vengano permanentemente collocati in fascia IVA agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari.

PT: Quali altre attività interessano l’Associazione? GF: Oltre alla consueta offerta dei servizi calibrati sulle esigenze delle singole aziende, volti a migliorare l’operatività degli associati e tutelare l’Industria di settore, Assalco è al fianco delle aziende che, desiderando esportare i loro prodotti verso Paesi Terzi, devono rispettare adempimenti diversi a livello sanitario e burocratico a seconda del Paese d’interesse. Assalco è fortemente impegnata anche nella formazione della sua base associativa, per questo motivo organizza seminari, comitati e momenti d’incontro utili al costante aggiornamento dei suoi associati. PT: Qualche progetto dell’Associazione PetTrend • Ottobre 2020

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INIZIATIVE

ha impatto diretto sul target principale dei nostri lettori, i titolari di negozi specializzati? GF: Invitiamo tutti gli operatori del settore, in particolar modo i gestori dei pet shop, a prendere visione di un documento redatto da Fediaf e tradotto in italiano da Assalco, la c.d. Guida per gli Acquirenti. La Guida fornisce informazioni su come leggere le etichette del pet food, riportando in maniera semplificata quanto previsto dal Codice di Buona Pratica di Etichettatura degli Alimenti per Animali da Compagnia. In questo documento, quindi, i negozianti potranno trovare un valido strumento nella relazione con il cliente. La corretta lettura e comprensione delle etichette è un passaggio centrale nella relazione tra acquirenti, negozianti ed Industria volta a garantire il benessere dei pet. PT: Ottobre è un mese importante per gli animali, il 4 ottobre infatti -in occasione del giorno dedicato a Francesco d’Assisi, santo patrono degli animali si celebra la Giornata mondiale degli animali, nata con l’obiettivo di salvaguardare e sensibilizzare sui diritti e il benessere degli animali. Assalco come si pone in questo senso? GF: Tra gli obiettivi dell’Associazione rientra anche quello di favorire una relazione di beneficio reciproco e di proprietà responsabile degli animali da compagnia. È dovere della famiglia rispettare le caratteristiche etologiche e fisiologiche del pet ed assumersene la responsabilità, occupandosi del benessere, della salute, delle interazioni sociali con gli altri animali, le altre persone e con l’ambiente. Negli ultimi anni il Ministero della Salute italiano, importanti enti, associazioni di volontariato e aziende hanno realizzato campagne di sensibilizzazione in materia di “possesso responsabile” dei pet, analizzandone i diversi aspetti. Anche Assalco ha voluto offrire il suo contributo realizzando, in occasione della XII edizione del Rapporto Assalco - Zoomark, un decalogo di riferimento per i proprietari. È stato sviluppato in collaborazione con l’ANMVI, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, con il patrocinio del Ministero della Salute. Qualora i negozianti volessero contribuire alla diffusione di messaggi corretti in merito al possesso responsabile degli animali da compagnia, possono stam30

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pare il decalogo e affiggerlo nei loro negozi. PT: In considerazione del tuo ruolo di guida dell’Associazione, quali sono i progetti futuri? Ci puoi offrire una panoramica delle attività che intendi portare avanti sotto la tua presidenza nei prossimi anni? GF: In questo momento di incertezza, come Industria continueremo nell’impegno di offrire agli animali da compagnia e ai loro proprietari prodotti sempre più performanti per favorire il benessere dei pet. Continuerà quindi il lavoro di Assalco per favorire il costante aggiornamento della base associativa sulle tematiche e le sfide che il comparto dovrà affrontare nei prossimi anni, sia da un punto di vista degli

scenari che si profileranno per le nostre aziende sia in termini di prospettive normative, scientifiche e tecniche. Negli anni che ancora rimangono del mio mandato, spero di poter vedersi concretizzare le numerose istanze volte al riconoscimento del ruolo dei pet in una società civile che Associazioni per la protezione degli animali quali Leidaa portano avanti con grande impegno e che Assalco condivide pienamente. Faccio riferimento in particolare alla creazione di un’Anagrafe Nazionale degli animali d’affezione, aggiornata puntualmente e depurata degli animali deceduti, l’inserimento dei pet nello Stato di Famiglia e, ultimo ma non per importanza, nel Censimento Istat (recentemente oggetto di importanti modifiche). ●


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SALUTE, ALIMENTAZIONE E BENESSERE ANIMALE: SETTORE UNICO, ALIQUOTA UNICA

IVA: CHIEDIAMO LO SCAGLIONE UNICO AL 10% PER • PRESTAZIONI VETERINARIE (oggi al 22%) • MEDICINALI VETERINARI (già al 10%) • ALIMENTI PER ANIMALI DA COMPAGNIA (oggi al 22%) Lettera aperta Al Governo Al Parlamento

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e sottoscritte ritengono improcrastinabile alleggerire il pesante carico fiscale che grava sulla salute e sul benessere delle popolazioni animadel nostro Paese alla luce: dell’emergenza sanitaria ed economica nazionale delle strategie della Commissione Europea delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE)

L’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) rappresenta il principale ostacolo economico-fiscale e il più rilevante dissuasore sociale al conseguimento dei nuovi obiettivi strategici - nazionali, europei e globali- per la sanità animale e la sanità pubblica. Nel nostro Paese, la persistente disomogeneità di trattamento impositivo (aliquote IVA differenziate ed eccessivamente elevate) renderà inefficaci le sinergie del comparto per conseguire obiettivi dai quali dipenderanno anche le risorse finanziarie del Recovery Plan. A titolo di evidenza, non esaustiva: • controllo delle malattie animali • controllo delle malattie animali trasmissibili all’uomo • lotta all’antibiotico-resistenza • sicurezza degli alimenti e dei mangimi per animali • benefici socio-sanitari del possesso di un animale da compagnia • contrasto al randagismo e all’abbandono e conseguenti risparmi di spesa pubblica • possesso e detenzione responsabile degli animali anche a tutela dell’incolumità pubblica • approccio one health e integrato Salute-Agricoltura-Ambiente • rilevanza produttiva e occupazionale del comparto (Professionisti, Industria e Agricoltura) Si ritiene necessario e urgente individuare il primo provvedimento normativo utile ad un allineamento definitivo delle aliquote IVA applicate al settore della salute e del benessere animale, attraverso la ricollocazione delle prestazioni veterinarie (Codice Ateco 75) e degli alimenti per animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto (Con la modifica della Tab. A, Parte II, numero 20 e Parte III numero 91, del DPR 633/72 e l’abrogazione del comma 6 art. 75 della L 413 del 1991) nel medesimo scaglione d’Imposta agevolata (10%) al pari dei medicinali veterinari. Per rispondere alle finalità proprie di questo settore e alle relative aspettative dell’Unione Europea, la rimodulazione dell’aliquota IVA in fascia unica agevolata al 10% dovrà assumere carattere strutturale permanente e non temporaneo. L’impoverimento economico determinato dall’emergenza Covid-19 renderà ancora più gravoso sopportare questo peso fiscale da parte dei contribuenti privati, con il rischio di deprimere la domanda di salute e di benessere animale. In Italia, ci sono 60 milioni di animali da compagnia: su base ISTAT, il rapporto tra gli animali da compagnia e la popolazione italiana è di 1 a 1. Un cittadino per ogni animale da compagnia; 1,5 famiglie italiane su 3. Si evidenzia che il settore della salute e del benessere animale è considerato funzionale ad assicurare la continuità della filiera, servizi di pubblica utilità ed essenziali. Per questa ragione, le attività di questo settore non sono state sospese durante il lockdown. Nonostante il loro carattere di essenzialità, le prestazioni veterinarie e i prodotti alimentari per animali da compagnia continuano ad essere collocati nello scaglione IVA più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali. Si evidenzia inoltre che il settore della salute e il benessere animale include attività di prevenzione, cura, controllo e mantenimento della salute sia degli animali da compagnia che di quelli allevati a scopo di produzione di alimenti per l’uomo. Sottoscritto da: ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani f.to Il Presidente dottor Marco MELOSI FNOVI - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani f.to Il Presidente dottor Gaetano PENOCCHIO SIMEVEP - Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva f.to Il Presidente dottor Antonio SORICE ENPAV - Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari f.to Il Presidente Gianni MANCUSO

ASSALCO - Associazione Nazionale Imprese Alimentazione e Cura Animali da Compagnia f.to Il Presidente Gianmarco FERRARI Federchimica AISA - Associazione Italiana Industrie Salute Animale f.to Il Presidente dottoressa Arianna BOLLA ASCOFARVE - Associazione Nazionale Distributori Medicinali Veterinari f.to Il Presidente dottor Roberto REBASTI ASSALZOO - Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici f.to Il Presidente Marcello VERONESI

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Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it

PUBBLIREDAZIONALE

MERRY CHRISTMAS TO EVERYONE! ANCHE AI NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE! È uscita la linea natalizia di Vitakraft “Merry Christmas” che propone una vasta gamma di prodotti a tema: snack sfiziosi, giochi colorati e accessori curiosi per i nostri amici pelosetti aprendo le 24 caselline. Un modo piacevole per condividere un momento prezioso tra cane e padrone fino alla Vigilia di Natale.

UN PACCO SPECIALE SOTTO L’ALBERO La mattina di Natale i bambini corrono sotto l’albero per cercare il proprio nome tra i pacchetti. La Christmas Bag di Vitakraft, una shopper natalizia con bigliettino d’auguri personalizzabile, vi dà la possibilità di scrivere il nome del vostro cane o del vostro gatto. Per scartare tutti insieme un regalo speciale, Vitakraft ha pensato di riempirle con tante golose sorprese e un gioco a tema natalizio. Nella Christmas Bag cane, oltre a snack e giochi, c’è anche un gustoso omaggio: il nuovo cibo per cani Vita Nature, un alimento naturale di alta qualità che favorisce il sistema immunitario e la digestione. Nella Christmas Bag gatto, tra i tanti prodotti, ci sono anche i Cat Yums con patè di fegato, dei morbidi bocconcini di carne cotti al forno e in omaggio l’alimento umido Poesie.

EPIFANIA PER TUTTI Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si appendono le calze al camino, una per ogni componente della famiglia. Vitakraft agli amici a 4 zampe propone la Calza della Befana. La

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e feste di Natale sono un momento speciale per stare con i propri cari. Si passa del tempo insieme e ci si scambiano i regali. I nostri animaletti sono parte della famiglia e in ogni casa che ospita un cane o un gatto non può mancare un pensiero anche per loro. La linea “Merry Christmas” di Vitakraft propone una selezione speciale di prodotti a tema natalizio: dagli snack sfiziosi per coccolarli con un premio gustoso agli accessori e ai giochi originali per divertirsi insieme.

L’ATTESA DEL NATALE Sin dagli anni ’20, la tradizione tedesca di aprire ogni giorno una finestrella del calendario dell’avvento accompagna le famiglie nell’attesa del Natale. Data la diffusione di quest’usanza anche in Italia, Vitakraft ha creato un Calendario dell’avvento per i nostri cagnolini. Al suo interno è presente una selezione dei migliori snack per cani delle linee Chicken, Duck e Lamb da scoprire giorno dopo giorno 32

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versione per il cane contiene un mix di alimenti, tra cui il Beef Stick, lo snack fatto con più del 90% di pura carne inventato da Vitakraft, masticativi in pelle di bovino e giochi. La versione per il gatto contiene invece un mix di giochi, snack e alimenti tra cui le Poesie nella variante mousse al pollo.

GIOCARE IN SICUREZZA La proposta natalizia di Vitakraft prevede anche tanti giochi, tutti marchiati Vitakraft Safety, il sistema integrato sviluppato da Vitakraft per il controllo della qualità che prevede: produzione equa certificata BSCI, test sui plastificanti e la certificazione CE come se fossero giochi per bambini. La linea “Merry Christmas” presenta palle in gomma o lattice e giochini che rappresentano abeti e Babbo Natale.

IL FOURI BANCO CHE ATTRAE Per l’esposizione della linea “Merry Christmas” Vitakraft mette a disposizione palbox e display a tema di diverse dimensioni, con ripiani o ganci. Per ulteriori informazioni o per ricevere il folder completo della linea “Merry Christmas” scrivete a info@vitakraft.it o visitate il sito www.vitakraft.it. ●

COMFORT A NATALE Dopo le corse insieme, cane e padrone meritano un po’ di relax. E perché non farlo sui nuovi cuscini rettangolari Vitakraft? Sono morbidi, confortevoli e realizzati in Italia con materiali di alta qualità. E se invece si vuole far rilassare il proprio cane in una cuccetta comoda e colorata, c’è la nuova e simpatica cuccetta natalizia a forma di renna, realizzata con materiali di alta qualità e finiture curate.

TRAVESTIMENTI NATALIZI Nelle foto ricordo c’è sempre lo zio che si veste da Babbo Natale. Per cambiare la tradizione, Vitakraft ha pensato a un simpatico travestimento per i cani di piccola taglia. Nella linea “Merry Christmas” infatti è presente un set con un simpatico cappellino da Babbo Natale, con elastico regolabile sotto il mento, e una sciarpa con i caratteristici colori rosso e bianco. PetTrend • Ottobre 2020

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CANI DI RAZZA

VERSATILE E CORAGGIOSO, ATLETICO E DEVOTO ALL’AMICO UMANO, È UN CONCENTRATO DI QUALITÀ, FRUTTO DI UNA SELEZIONE INTRAPRESA CON LO SCOPO DI OTTENERE IL CANE DA DIFESA IDEALE

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DOBERMANN

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a storia della nascita della razza Dobermann Pinscher è affascinante, un esempio moderno di come l’uomo possa, attraverso la selezione riuscire a ottenere un cane che concili le proprie attitudini con gli obiettivi umani. Ciò che del resto l’uomo ha sempre fatto sin dalla domesticazione del lupo: selezionare il cane in base alle sue attitudini, con il fine ultimo dell’utilità per l’uomo.

Le origini

ANNA POZZI Fotografa e giornalista Servizio fotografico dell’autore

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Il Dobermann è l’unica razza che prende nome proprio dal suo creatore, Karl Friedrich Louis Dobermann, quasi come un marchio di fabbrica. Razza tedesca di origine, è piuttosto recente: il primo riconoscimento ufficiale risale al 1898, proprio in Germania. Ma in poco più di un secolo questa razza ha conosciuto un’immensa notorietà, valicando i confini del paese di origine e diffondendosi in tutto il mondo. Apprezzatissimo “police dog”, il Dobermann nella seconda


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metà del secolo scorso ha guadagnato notorietà come cane da difesa personale e da guardia; a ciò si devono anche le sue alterne fortune, in quanto un allevamento non rispettoso degli aspetti caratteriali tipici della razza che deve essere dotata di grande equilibrio, medio temperamento e media mordacità - ha purtroppo prodotto alcuni esemplari eccessivamente aggressivi, che hanno rovinato la fama della razza stessa. Oggi, fortunatamente, si sta riscoprendo il Dobermann per quel che è: un formidabile cane da difesa e utilità, equilibrato e vigile, affettuoso e devoto al padrone e alla sua famiglia.

Un esperimento ben riuscito

LO STANDARD Testa: ha un cranio forte e armonico, con muscoli molto sviluppati, muso alto e mascelle potenti e larghe; lo stop è percettibile ma poco sviluppato, il tartufo ha grandi narici. Orecchi: di media grandezza, con bordo anteriore ben aderente alla guancia, sono attaccati alti. Occhi: di media grandezza, ovali e di colore scuro, un po’ più chiaro negli esemplari marroni. Corpo: dorso solido e corto, rene di buona lunghezza e ben muscoloso, potente muscolatura del bacino, torace ben proporzionato alla lunghezza del tronco e con costole leggermente cerchiate, particolarmente sviluppato verso l’avanti. Coda: la coda è attaccata alta e corta, tagliata in modo da mantenere visibili due vertebre caudali; nei paesi in cui il taglio è proibito può essere conservata integra. Arti anteriori: quasi dritti e perpendicolari al suolo, forti, con piedi di gatto dalle dita serrate e arcuate. Arti posteriori: potenti, paralleli e perpendicolari al suolo, piedi con dita corte, chiuse e arcuate. Andatura: passo elastico, sciolto ed elegante che copre molto terreno, durante la marcia il cane muove simultaneamente l’anteriore da un lato e il posteriore dall’altro. Pelo: corto, rude e fitto, liscio, assolutamente privo di sottopelo. Colore: nero o marrone con focature color ruggine ben pronunciate e molto delimitate su muso, gola, petto, zampe, piedi e sulla punta delle natiche. Altezza: maschi 68-72 cm, femmine 63-68 cm.

Karl Friedrich Louis Dobermann, originario di Apolda, in Turingia, fece diversi mestieri nel corso della sua vita. Nato negli anni Trenta dell’Ottocento, fu esattore delle tasse, guardiano notturno, supervisore in un mattatoio e anche accalappiacani. Proprio le sue professioni lo portarono, da appassionato cinofilo qual era, a desiderare un cane in grado di offrirgli la protezione di cui sentiva l’esigenza; un cane che ancora non c’era: un compagno coraggioso, vigile, dotato di tempra alta, in grado di difenderlo da eventuali minacce e pericoli. Fu con questo scopo che Dobermann si mise a selezionare una nuova razza, partendo da cani che aveva in suo possesso o di cui poteva facilmente appropriarsi grazie al mestiere di accalappiacani. Esistono molte ipotesi sulle razze che egli utilizzò in prima battuta, ciò che si sa con certezza è che per questi primi incroci vennero utilizzati Pinscher, Stoppelhopser (l’antenato dell’attuale Pastore Tedesco) e “cani da macellaio” (da cui si sviluppò in seguito il Rottweiler); Dobermann quasi sicuramente utilizzò in selezione anche meticci presi dalla strada, con le doti caratteriali che ricercava, ed è altamente probabile l’utilizzo del Beauceron. Alla sua morte, nel 1894, Dobermann lasciò quattro esemplari, non molto omogenei nell’aspetto e piuttosto feroci nel carattere; per migliorare le caratteristiche morfologiche e le doti caratteriali di questi cani, allevatori suoi amici portarono avanti la selezione e li incrociarono con altre razze, tra cui sicuramente il Manchester Terrier e il Greyhound. PetTrend • Ottobre 2020

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CANI DI RAZZA

A fine secolo, nel 1898, la razza Dobermann si poteva dire fissata e ottenne il riconoscimento ufficiale in Germania, l’anno successivo nacque, proprio ad Apolda, il primo club di razza. Tra i primi allevatori sono da menzionare Göller, amico di Dobermann, con l’affisso “von Thüringen” e Gorswin, con l’affisso “von Grönland”; a quest’ultimo affisso appartenevano i primi due esemplari iscritti nel libro delle origini tedesco.

Un cane dalle mille doti Più di un secolo dopo, possiamo dire che certamente Louis Dobermann riuscì nel suo intento, ovvero quello di creare un fantastico cane da difesa personale. Ciò che, per nostra fortuna, si è perso del progetto originario è l’aggressività e la ferocia: il Dobermann di oggi non è un cane né violento né inutilmente aggressivo. Sin dall’inizio del Novecento il Dobermann fu apprezzato per le sue doti e utilizzato in diverse parti del mondo come cane poliziotto; nel corso della prima guerra mondiale è noto il suo utilizzo da parte dell’esercito tedesco in qualità di cane sentinella, portaordini, cane da ricerca e soccorso, mentre nella seconda guerra mondiale furono principalmente gli americani a sfruttarne le straordinarie doti, traendone enorme beneficio. Tuttora numerosi esemplari sono in forza ai corpi di polizia di diversi Paesi del mondo. 36

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Tutto questo deve far riflettere sulle grandi doti di addestrabilità e intelligenza che questa razza possiede, oltre alle innegabili doti fisiche: agile, veloce, atletico e slanciato, ha una grande prestanza fisica ed è in grado di coprire velocemente grandi distanze. Il Dobermann è un cane estremamente vigile e attento, molto curioso, instancabilmente devoto al suo proprietario e molto protettivo nei confronti suoi e del suo nucleo famigliare: farebbe di tutto per proteggere l’amico umano, su cui vigila con attenzione e capacità di discernere i pericoli reali. Avere un Dobermann addestrato al fianco, dà senza dubbio sicurezza. È un cane anche estremamente sensibile e affettuoso con il suo nucleo famigliare: gentile e curioso, si “incolla” al suo compagno umano seguendolo in ogni attività, se ne ha l’opportunità. Con i bambini di casa è paziente e tollerante, cosa che non deve essere assolutamente presa come pretesto per lasciare che i bambini interagiscano con lui in maniera inopportuna.

Ci vuole esperienza e polso fermo La brutta fama del Dobermann deriva dalla cattiva selezione che purtroppo a tratti, in passato, è stata effettuata, oltre che a una gestione non corretta da parte di proprietari assolutamente inconsapevoli di come educare e addestrare un cane dalla forte tempra. È un cane che, proprio in

virtù del suo carattere forte, necessita una guida sicura e polso fermo; a queste condizioni, si lascia addestrare facilmente.

La salute Negli ultimi anni gli esemplari di questa razza hanno spesso manifestato diversi problemi di salute: anche in questo caso la ragione è da ricercarsi in una selezione troppo “spinta”, che ha fatto eccessivo ricorso alla consanguineità per fissare i caratteri morfologici. Ci ritroviamo così oggi con molti esemplari bellissimi, ma di salute fragile. Tra le patologie da menzionare per frequenza c’è al primo posto la cardiomiopatia dilatativa, vero e proprio flagello della razza, seguita dalla sindrome di Wobbler; per la riproduzione selezionata, l’Enci chiede oggi esenzione da oculopatie ereditarie, cardiomiopatia dilatativa e displasia delle anche di grado A o B. Infine, una curiosità: l’appellativo di “devil dog”, il Dobermann se l’è guadagnato in virtù delle sue orecchie tagliate, che portate erette avevano le sembianze delle tipiche corna da diavolo. Oggi in Italia, come in molti altri Paesi, il taglio delle orecchie e della coda per fini puramente estetici è vietato; per questo motivo da qualche anno cominciano a farsi largo Dobermann integri, con coda (a “scimitarra”) e orecchie intere. ●


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Zoodiaco - Via della Cooperazione, 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com

PUBBLIREDAZIONALE

NASCE LA NUOVA LINEA DI ALIMENTI UMIDI PROLIFE, TUTTO SECONDO NATURA

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rolife propone la gamma di umidi più completa di sempre con soluzioni nutrizionali su misura per rispondere alle esigenze di ciascun soggetto; natura e innovazione, scienza e tecnologia al servizio del benessere di lungo periodo dell’animale. Materie prime di qualità, nel rispetto della natura primordiale del cane, lavorate per portare il meglio nella ciotola dei nostri pet. FRESH MEAT: Tutti gli alimenti sono ricchi in carne fresca (prima voce di cartellino) per rispettare la natura primordiale del cane e del gatto, ovvero quella di carnivori. NO GLUTEN: La sempre più frequente esposizione di cani e gatti al glutine ha generato l’insorgenza di sensibilità. Per evitare tali fenomeni il glutine è stato escluso dalla formulazione di tutti gli alimenti della linea Prolife wet scegliendo fonti alternative di carboidrati come la patata e il riso. SINGLE ANIMAL PROTEIN: Per rispettare le esigenze dei soggetti sensibili, in tutti gli alimenti della linea Sensitive e Grain Free è stata inclusa una sola fonte proteica di origine animale. NATURAL PRESERVATION: La conservazione degli alimenti Prolife è affidata all’azione sinergica di alcuni componenti, alla freschezza degli ingredienti e alla cura posta nei processi di lavorazione delle materie prime lungo tutta la filiera. Per limitare il rischio di reazioni avverse, e per rispettare la loro natura la linea Prolife non include alcuni componenti: NO FRUMENTO: Il frumento possiede un’elevata concentrazione di zuccheri che l’organismo del cane non è fisiologicamente predisposto a sintetizzare. È inoltre ricco di glutine. NO SOIA: La soia è spesso al centro di un dibattito molto attuale sulle sue qualità in rapporto ai rischi correlati a un eccessivo consumo. Per questo non è nella lista degli ingredienti scelti per gli alimenti Prolife. NO LATTICINI E PRODOTTI CASEARI: Crescendo, con lo svezzamento, i cani perdono la capacità di produrre lattasi e pertanto la capacità di digerire il lattosio, uno zucchero naturalmente presente nel latte. La prolungata somministrazione di latte o latticini può comportare problemi di assorbimento intestinale, mal digestione, vomito e diarrea. Per il cane Prolife propone sette mini linee: SMART: Una gamma dedicata al cane nelle varie fasi di vita, dalla crescita al mantenimento: dal mini al cane di taglia grande, alimenti ricchi di gusto senza compromessi. DUAL FRESH: Alimenti ricchi in due carni fresche non familiari: oca e manzo, salmone e merluzzo, agnello e bufalo, 38

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maiale e tacchino. Un binomio di gusto e benessere per il cane adulto, tutti formulati in base alla taglia. LIFESTYLE: È una mini-gamma dedicata ai cani con esigenze legate alla condizione di vita: per il cane in sovrappeso e quello anziano, sempre in base alla taglia dell’animale. STERILISED: Il cane sterilizzato presenta esigenze nutrizionali specifiche a partire da un apporto calorico controllato, per evitare il sovrappeso spesso connesso a tale cambiamento ormonale. Prolife propone soluzioni mirate, ricche in maiale fresco, per cani mini e per soggetti di taglia media e grande. SENSITIVE: Il cane sensibile necessita di un programma alimentare a misura delle sue esigenze. Prolife gli dedica una linea di alimenti con una sola fonte proteica di origine animale di elevata qualità: agnello, coniglio e renna. GRAIN FREE: Con sempre maggior frequenza il cane manifesta sensibilità nei confronti di cereali e glutine: in natura, infatti, raramente si nutre di tali componenti. Prolife propone alimenti privi di cereali e glutine con una sola fonte proteica di origine animale. Tutti formulati in base alla taglia del cane. EXTREME: Due soluzioni nutrizionali ricche in pregiate carni fresche pensate per rispettare la natura primordiale di carnivoro. Selezionate combinazioni di carni o pesci, prive di cereali, per riscoprire le origini del benessere. Per il gatto, invece: LIFESTYLE: È una mini linea con soluzioni nutrizionali ricche in pollo fresco, agnello fresco o pesce fresco per rispondere, con gusto, alle esigenze del gattino e del gatto adulto. DUAL FRESH: una vasta gamma di alimenti ricchi in due carni fresche per una esplosione di gusto: ricercate combinazioni di carni fresche e pesci freschi per un binomio di appetibilità e benessere per il gatto adulto. STERILISED: Il gatto sterilizzato necessita di un’alimentazione specifica che assecondi il rinnovato fabbisogno e la frequente abitudine alla sedentarietà. Prolife risponde con una linea di alimenti ricchi in deliziose carni fresche in grado di soddisfare le necessità di tutti i gatti sterilizzati, sensibili, in sovrappeso e anziani. EXIGENT: Due soluzioni nutrizionali pensate per i soggetti più esigenti. Alimenti ricchi in pregiate carni fresche di cinghiale, quaglia e anatra, o salmone, trota e aringhe, secondo la vera natura dei felini. ●


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COMPORTAMENTO

SELEZIONATI NEL TEMPO IN CENTINAIA DI RAZZE, I CANI ESPRIMONO UNA GRAN VARIETÀ DI ATTITUDINI SPECIFICHE. NEL MOMENTO DI ADOTTARE UN DETERMINATO SOGGETTO È NECESSARIO TENER CONTO DELLE SUE PECULIARITÀ

SCELTA CANE IDEALE LA

Elisabetta Bellomi - Pixabay

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Franco Fassola Medico Veterinario Esperto in Comportamento Medico Veterinario Esperto in IAA Presidente Senior SISCA Presidente AIRS Direttore SIACr Responsabile del Servizio di Medicina Comportamentale Istituto Veterinario di Novara fassola@medicinacomportamentale.com

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a scelta di un cane è un momento importante per l’animale e per le persone che costituisco il nucleo familiare. Sarebbe auspicabile che in futuro, come avviene nei paesi del nord Europa, il proprietario si rivolgesse prima a un esperto - medico veterinario, negoziante o allevatore - per dare vita a un’acquisizione consapevole. L’adozione di un cane non dovrebbe essere legata a futili motivi e quindi sarebbe sempre opportuno chiedere un parere sulla razza o sul tipo di meticcio che meglio si adatta

al tipo di vita e ambiente che lo aspetta. Il futuro proprietario non dovrebbe essere mosso da semplici motivi estetici, o dall’immaginario dominante che riconosce alcune caratteristiche a una razza rispetto a un’altra, ma deve prendere il via dalla conoscenza delle peculiarità della singola razza (nel caso dei meticci, dei miscugli di razze presumibili) e dal motivo che ha portato la selezione a creare un animale con certe caratteristiche morfologiche (aspetto esteriore) e comportamentali. PetTrend • Ottobre 2020

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Jan Steiner - Pixabay

COMPORTAMENTO

Alle origini della domesticazione Due sono le teorie che spiegano come nel periodo preistorico l’uomo abbia iniziato ad avere rapporti con gli antenati del cane, i lupi. Per la prima, i soggetti più confidenti e docili si sarebbero avvicinati ai villaggi per cercare protezione e cibo, mentre per la seconda tesi (detta del maternaggio) le donne avrebbero accolto i cuccioli di lupo e li avrebbero allattati integrandoli nel gruppo umano. Il lupo è stato, quindi, addomesticato diventando il cane che noi oggi conosciamo: gli uomini ne avevano infatti bisogno

per la caccia, la soma e la guardia. La coevoluzione tra uomo e lupo ha comportato miglioramenti nelle tecniche di caccia, ha arricchito e variegato l’alimentazione della tribù, favorendo l’espansione sia dell’uomo che del lupo. Un passaggio naturale, favorito dalla mancanza di competizione: non essendo ancora diventato allevatore di ovini e bovini, l’uomo non temeva l’attività predatoria del lupo. Anzi il lupo-cane della preistoria ha giocato un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo, dato che senza di esso non sarebbe stato possibile ad-

LA CLASSIFICAZIONE DELLE RAZZE Le razze attuali sono definite da uno standard, ossia dalla descrizione puntuale dell’aspetto esteriore e del comportamento dei soggetti di una certa razza. Le razze dei cani sono classificate nel modo seguente: • Classificazione convenzionale-morfologica, per la quale si tiene conto dell’aspetto fisico dei soggetti che vi fanno parte: lupoidi, braccoidi, molossoidi, graiodi. • Razze specializzate i cui soggetti sono stati selezionati per un’alta specializzazione nell’attività che compiono, la motivazione predatoria delle quali viene incentivata e disciplinata: pastori conduttori di bestiame, cani da ferma, retriever, cani da slitta, terrier, molossoidi. • Razze non specializzate ma che sono esperte nella caccia e nella protezione del territorio, delle cose o degli animali: guardiani degli armenti, caccia da seguita, levrieri primitivi. • Classificazione della Federazione Cinologica Internazionale (FCI): le razze sono suddivise in dieci gruppi in base alle diverse attitudini.

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domesticare gli ovini e i bovini e difenderli dai grandi predatori. Si può dire che l’uomo, partendo dal lupo, abbia selezionato il cane e che questo abbia influenzato il processo evolutivo dell’uomo. Un processo di coevoluzione reso possibile perché entrambi hanno sfruttato le motivazioni delle due specie a reciproco vantaggio. Negli anni l’uomo ha poi perfezionato la specializzazione del cane selezionando le diverse razze a seconda del “lavoro” che desiderava svolgere con lui.

La selezione funzionale e il concetto di razza Il passaggio dal lupo al cane è avvenuto per una selezione che ha tenuto conto di alcune caratteristiche: la docilità, la minor tendenza alla fuga, la capacità di adattarsi a una vita domestica, la capacità di relazionarsi con gli umani e, soprattutto, la minor tendenza ad aggredire le persone. Anche il primitivo aspetto fisico, per facilitare la convivenza tra il bipede e il quadrupede, è stato selezionato indirizzando la scelta verso soggetti che presentavano tratti “giovanili” e non “ferigni”: testa tonda, occhi grossi, dimensione del corpo ridotta. La selezione successiva è stata fatta in base alla capacità di svolgere un compito specifico e, sino all’epoca vittoriana, è prevalsa una selezione


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del comportamento (attitudine alla difesa del proprietario, alla caccia o ad accudire al gregge), piuttosto che tenendo conto dell’aspetto estetico o ad essere di sola compagnia. Sebbene non sia possibile selezionare un solo fattore, esiste un collegamento tra i caratteri fisici e comportamentali selezionati, con un’imprevedibilità selettiva. Questo è tanto più evidente quando si è passati nell’età moderna a una selezione che considerava principalmente gli aspetti morfologici.

Le motivazioni

Katrin B. - Pixabay

I cani in generale hanno un etogramma comune, ossia un corredo di comportamenti uguale per tutti. Ciò significa che i cani, potenzialmente, possono manifestare un comportamento predatorio, di aggressione (ringhiare e mordere), collaborativo, sociale (amano la compagnia di consimili o dell’uomo), ludico (al cane piace giocare e invita l’uomo al gioco con l’inchino al gioco), eccetera. I cani che appartengono a una

CONSIGLI PER UNA BUONA CONVIVENZA • Prima di adottare un determinato cane vanno approfondite le tendenze motivazionali della razza. • Va favorita nel cucciolo la socializzazione con l’uomo e con animali di diverse specie, con giochi e attività che stimolino la collaborazione, la condivisione (giochi di scambio o il riporto gestito in modo corretto). • È bene farsi aiutare da un esperto (medico veterinario esperto in comportamento animale, educatore cinofilo) nell’educazione del cucciolo. • Fare sempre giochi diversi con il cane per evitare attività ripetitive che diventano ossessive. • Va prestata molta attenzione ai soggetti di razze che hanno una forte motivazione predatoria e competitiva: vanno allenati alla collaborazione e socializzati con tipi umani diversi.

razza, invece, sono caratterizzati da motivazioni comuni, ossia dalla tendenza a fare certe cose che sono il frutto della selezione. In pratica, la selezione mette in evidenza i soggetti con maggior propensione allo scopo per cui si vuol determinare una certa razza incrociandoli tra loro per rendere

poi stabile questa caratteristica. Contestualmente si vanno a indebolire altre caratteristiche la cui mancanza rafforza e valorizza la propensione che si vuole enfatizzare.

Come individuare la razza giusta Posto dunque che la motivazione orienta il comportamento del soggetto, è importante, al momento della scelta di un cane, conoscere la selezione fatta perché consente di padroneggiare le motivazioni che sono state rafforzate e quelle che sono state indebolite. Questa conoscenza è fondamentale per saper indirizzare il proprio cliente nella scelta consapevole di un cane in base alla razza. Oggi, solitamente, si prende un cane per avere un compagno di vita, non per il lavoro per cui la razza alla quale appartiene è stata creata. È quindi importante che il proprietario sia attento alle motivazioni del suo cane per indirizzarlo verso attività ludiche, sociali e relazionali volte a disciplinare le proprie motivazioni senza andare verso derive maniacali (per esempio il gioco compulsivo con la pallina nelle razze selezionate per il riporto). Il proprietario dovrebbe essere consapevole che il gioco, la passeggiata, l’interazione sociale, lo scambio di coccole sono tutte cornici che aiutano il cane a dare libero sfogo alle proprie motivazioni. Favorendo la realizzazione dei desideri del nostro amico a quattro zampe e incanalando le sue energie con attività controllate lo aiutiamo a crescere sano ed equilibrato e a inserirsi bene in un contesto urbano dove convivono animali e uomini. ● PetTrend • Ottobre 2020

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PUBBLIREDAZIONALE SPECIALIST IN PACKAGING

Sacchettificio Nazionale G. Corazza S.p.A. Viale Benelux, 2 35020 Ponte San Nicolò PD Tel. 049 896 1401 www.corazzasacks.com

THE FUTURE OF PACKAGING SINCE 1925

C

on 95 anni di storia, il Sacchettificio Nazionale G. Corazza è oggi tra i leader europei del packaging industriale in carta e plastica prevalentemente per il mercato del pet food e per il mercato alimentare. L’azienda si estende su una superficie complessiva di 55 mila metri quadri, ha un team composto da 235 dipendenti, commercia con 38 paesi nel Mondo, ha già superato il traguardo dei 70M€ di fatturato e continua a crescere, grazie agli investimenti fatti e alla soddisfazione dei clienti acquisiti, soprattutto all’estero dove vanno oltre il 70% dei prodotti spediti. Una storia lunga, ricca di sfide e di successi che hanno portato oggi l’azienda ad essere in grado di offrire Soluzioni di Packaging Speciale tailor made per soddisfare le esigenze particolari di ciascun cliente e prodotto. Il vastissimo range di prodotti offerti, creato nel corso degli anni grazie al know-how conseguito e alla tecnologia all’avanguardia, consente di offrire ai propri clienti sempre la Soluzione adeguata, sia che si tratti di sacchi industriali in carta, che di imballaggi flessibili in plastica. La sua presenza capillare in tutti i paesi d’Europa e non solo, grazie ad una rete di personale tecnico e commerciale dedicato, consente di fornire un servizio di vendita totalmente orientato al cliente e un’assistenza post vendita in lingua, specializzata nel problem solving.

Una Rivoluzione Logistica e Produttiva Tra gli sviluppi più recenti, la costruzione di un futuristico polo logi-

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stico al cui centro si erge un magazzino intensivo completamente automatizzato da 18.000 posti pallet. Questa soluzione è stata pensata come risposta alle esigenze di spazio e di organizzazione sempre più sentite internamente, oltre che alla ricerca di un livello di servizio di maggior qualità nei confronti dei propri clienti, sia in Italia che all’estero. L’ampliamento e la riorganizzazione degli spazi hanno consentito di continuare con gli investimenti per il potenziamento dei reparti di produzione grazie all’acquisto ed installazione di tre nuove linee produttive: due per la lavorazione dei sacchi plastica PetPack®BOX grandi e piccoli, denominati genericamente nel mercato come flat bottom e una per la produzione dei sacchi di carta a valvola speciali. Innovazione e tecnologia di ultima generazione già completamente operative all’interno del nostro stabilimento dall’inizio del 2020 e pronte a cogliere tutte le sfide del futuro.

Il nostro Packaging Riciclabile PetPack®Touch&Feel-EVO è il nuovo prodotto ideato per rispondere alle richieste dei consumatori finali e del mercato di avere un packaging attraente, ma assolutamente riciclabile. I nostri esperti hanno perciò ideato un prodotto dall’appeal unico e con proprietà idonee a garantire un’alta barriera ai grassi e all’ossigeno. Esteticamente accattivante e con un effetto rough mat al tatto che ricorda il feeling della carta. Ecco il nostro Touch&FeelEVO. L’ideale per i brand dove il packaging è determinante assieme al design per trasmettere al cliente finale un messaggio di rispetto assoluto per il Pianeta in cui viviamo. Il materiale Touch&Feel-EVO è disponibile nelle seguenti tipologie sacchi PetPack®, stand up pouch Doypack e bobine VFFS. ●


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RAZZE FELINE

MORBIDO COME SETA ED ELEGANTE COME UNA BALLERINA, QUESTA È LA DESCRIZIONE PIÙ APPROPRIATA DI QUESTO GATTO DAL PORTAMENTO FLESSUOSO E DALLA PERSONALITÀ COINVOLGENTE

IL BALINESE

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no sguardo azzurro come il cielo, un corpo lungo, flessuoso e una folta coda a pennacchio che sventola in accordo con l’umore sono la cifra stilistica tipica di questo gatto. L’eleganza, la grazia e l’intelligenza del siamese che si coniuga con l’opulenza di un pelo lucido e brillante e le movenze eleganti delle danzatrici orientali da cui prende il nome. L’origine del balinese si mescola con diversi misteri: sembra che gatti con muso appuntito e pelo semilungo colorato sulle punte fossero già presenti in antichissimi dipinti cinesi.

La storia Francesca Serena Medico veterinario Medicina comportamentale e consigliere Anfi

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La storia della razza inizia con i primi gatti siamesi importati dalla Thailandia negli Stati Uniti e nel Regno Unito a metà del 1800, alcuni dei quali portavano il gene recessivo del

pelo lungo. All’inizio i gattini a pelo lungo che nascevano occasionalmente nelle cucciolate siamesi erano considerati non in standard e venivano venduti come animali da compagnia. Solo negli anni ’50, due allevatrici di siamesi, Helen Smith dell’Allevamento MerryMews di New York e Marion Dorsey dell’allevamento Rai-Mar in California, trovando nelle cucciolate sia gattini a pelo corto e raso sia con pelo serico e più lungo, si innamorarono di questi ultimi decidendo di selezionarne le caratteristiche. Fu proprio Helen Smith che chiamò balinesi questi gatti per via della grazia e dell’eleganza che ricorda le danzatrici dell’Isola di Bali. Sempre Helen Smith fu la prima a esporre balinesi nell’associazione americana CFA (Cat Fancy Association) a New York e, negli anni ’60, lavorò intensamente con Marion Dorsey


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per fissare le caratteristiche e i requisiti della razza in modo da ottenerne il riconoscimento. I balinesi finalmente debuttarono ufficialmente in California nel 1956, partecipando al campionato Ufficiale come razza. Nel 1965 Marion Dorsey cedette l’allevamento Rai-Mar a Sylvia Holland di Holland’s Farm Cattery, anch’essa allevatrice di siamesi, che ottenne magnifici e duraturi risultati con i balinesi. Non a caso i Pedigree di quasi tutti gli esemplari moderni della razza possono essere ricondotti in qualche modo alla linea Holland’s Farm.

Il mantello

LO STANDARD E I DIFETTI Aspetto generale. Il balinese è un gatto snello, scattante, elegante, con linee lunghe e affusolate, molto agile, ma forte e muscoloso, di taglia media; il maschio arriva a pesare sui 5,5 kg, la femmina un po’ meno. Testa. Di media grandezza è proporzionata al corpo, ben equilibrata a forma di cuneo con linee dritte. Sia nel balinese che nel siamese la testa deve essere inscritta in un triangolo che inizia a livello del mento e si allarga verso le orecchie. Il cranio, visto di profilo, è leggermente convesso. Il naso deve essere lungo e dritto, e continuare la linea della fronte senza alcuna interruzione. Il muso è fine e allungato con un mento importante. Orecchie. Devono essere molto grandi e appuntite, larghe alla base e piazzate in modo da prolungare le linee dell’ideale triangolo che parte dal mento. Occhi. A forma di mandorla, leggermente obliqui per essere in armonia con le linee del triangolo, di un colore blu intenso e profondo. Collo. Lungo e fine. Corpo. Lungo e snello, ben muscoloso. Zampe. Lunghe e flessuose ed eleganti, piedi piccoli e ovali. Coda. Molto lunga, sottile, affusolata a formare un pennacchio di soffice pelo mosso a tempo con la camminata del gatto. Difetti. Sono considerati difetti rispetto allo Standard, la presenza di macchie scure su ventre e fianchi, peli di colore più chiaro o peli “ticked” (brizzolati)”, oppure marche e striature nei “point” a eccezione dei “tabby point”; non è gradito uno scarso contrasto tra point e corpo così come difetti di pigmentazione con perdita di colorazione del naso, nei cuscinetti delle zampe e sulle labbra; porta alla squalifica qualsiasi colore degli occhi diverso dal blu, lo strabismo o la presenza di macchie bianche in zone colorate.

Il pelo è sostanzialmente di media lunghezza (anche se può esserci una notevole varianza da parte dell’individuo) e dovrebbe essere morbido e setoso, senza il soffice sottopelo tipico della maggior parte delle razze a pelo lungo. La coda è a forma di pennacchio, definito da una frangia di peli più lunghi. Come tutti i gatti point, i cuccioli balinesi nascono di un colore crema pallido o bianco e sviluppano gradualmente i punti colorati nelle parti più fredde del corpo: muso, orecchie, zampe e coda. Il loro colore è identificabile quando hanno quattro settimane. Alcuni gatti tendono a scurirsi con l’età e, generalmente, i gatti adulti balinesi che vivono in climi caldi hanno mantelli più leggeri di quelli che vivono in climi freddi. I colori ammessi sono i classici: seal (marrone scuro), blu, chocolate e lilac (un pallido color malva) più rosso e crema; sono ammessi i disegni tigrati sul mantello chiaro (tabby), i motivi tartarugati (tortie) a due colori nelle femmine: rosso e nero, oppure blu e crema e tutte le varie gradazioni più o meno diluite. È ammesso anche il mantello tutto bianco. Il colore di tutti i “point” dovrebbe essere il più possibile uniforme, ma bisogna considerare che tale pigmentazione si sviluppa lentamente, e non sarà perfetta fino a completa maturazione del gatto. È quindi accettabile una colorazione incompleta dei point nei gatti giovani e anche che nei gatti più vecchi il colore del corpo possa scurire, e che compaiono delle macchie sui fianchi.

Il carattere I balinesi sono gatti che si adattano alla convivenza anche con altri PetTrend • Ottobre 2020

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RAZZE FELINE

animali da compagnia (uccelli, cani, roditori ecc.). Spesso un gattino balinese portato in un gruppo di gatti già conviventi viene accettato immediatamente. Sono in genere gatti molto estroversi e amichevoli con le persone, siano bambini o adulti. Sanno riconoscere i loro umani e dimostrano grande affetto per coloro che fanno parte della famiglia. I balinesi sono

molto intelligenti e si adattano facilmente al rumore e all’attività dei bambini. Sono affettuosi e capaci di giocare per lunghi periodi senza stancarsi, rendendoli compagni ideali per i piccoli. Tuttavia, non tollerano di essere maltrattati e, un comportamento non corretto, può rovinare irrimediabilmente l’amicizia.

GATTI POINT E GATTI BIANCHI Il mantello point è determinato da una forma di albinismo parziale, derivante dalla mutazione di un enzima detto tirosinasi, coinvolto nella produzione di melanina cioè della sostanza che determina il colore del pelo. L’enzima mutato è sensibile al calore; non funziona alle normali temperature corporee, ma diventa attivo nelle zone più fredde della pelle. Ciò provoca una colorazione scura in tali parti, comprese le estremità e il muso, che viene raffreddato dal passaggio dell’aria attraverso le cavità nasali. Esistono, come nei siamesi, anche balinesi completamente bianchi, ciò è dovuto al gene W (White) che è dominante. Questo gene inibisce il normale funzionamento delle cellule del colore, tanto che nessun colore viene prodotto. I gatti completamente bianchi hanno spesso, alla nascita, una macchia colorata sulla testa. Essa scompare quando il gatto sviluppa il mantello adulto, ma fino a che è presente può rivelare il vero colore del gatto.

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IGIENE e salute I balinesi sono molto facili da curare: il loro pelo, pur essendo semilungo è setoso, si pettina facilmente e non fa nodi. Come i cugini siamesi sono privi di sottopelo e, quindi, è facile tenerli ben toelettati spazzolandoli una volta al giorno. Sono considerati una razza sana con pochi problemi di salute. Ma, essendo gatti molto selezionati, il loro pool genetico è andato a restringersi e, più piccolo è il pool genico, maggiori sono le possibilità di ereditare malattie. Una di queste è l’atrofia retinica progressiva (PRA), che è una degenerazione della retina, che può portare a visione debole o compromessa. Sono stati riscontrati inoltre casi di miocardiopatia dilatativa, che è una malattia che indebolisce il muscolo cardiaco e ne diminuisce la funzionalità. Un altro potenziale problema genetico è l’amiloidosi epatica, ossia un errato accumulo di sostanze proteiche nelle cellule del fegato che determina l’insufficienza di questo organo. Tali problemi sono attentamente monitorati e controllati dagli allevatori mediante corretti piani di selezione delle linee. ●


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MARKETING GESTIONALE

NEL CORSO DEL LOCKDOWN IL 69% DEGLI ITALIANI HA PRIVILEGIATO I PICCOLI NEGOZI DOTATI DI UN CANALE E-COMMERCE PER SERVIRE LA CLIENTELA DI QUARTIERE. GLI ACQUISTI ON-LINE HANNO CONTINUATO A INTENSIFICARSI ED È IMPORTANTE CHE I RETAILER INVESTANO NEL DIGITALE

MULTICANALITÀ: UN TREND

Gerd Altmann - Pixabay

VINCENTE

I Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

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l Covid-19 e il lockdown hanno ridisegnato lo scenario economico del nostro Paese, influenzando in modo significativo anche le abitudini di consumo di milioni di italiani. A partire dal 4 maggio scorso abbiamo assistito a un graduale allentamento delle misure restrittive, che hanno consentito la riapertura di molte attività commerciali. Tuttavia, anche con le riaperture, la crescita dell’e-commerce è continuata pure nel post lockdown, probabilmente grazie alla presa di co-

scienza da parte sia dei consumatori che dei retailer dei molteplici vantaggi offerti dai canali di vendita digitali.

L’importanza della multicanalità Nei primi 6 mesi del 2020 le vendite on-line hanno registrato un aumento pari all’81% - 30 punti percentuali in più rispetto al periodo che ha preceduto l’emergenza Covid-19 (secondo il rapporto Nielsen). Alcune aziende italiane avevano già investito in tale direzione, come rivelano i dati del-


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Andrea Piacquadio - Pexels

MARKETING GESTIONALE

vinto così molte aziende a compiere questo passo, spesso rimandato nel tempo. Solo un canale digitale, infatti, è in grado di garantire ai clienti un servizio che soddisfi i loro bisogni nonostante la distanza fisica, comodamente dalla propria abitazione e in totale sicurezza.

Una scelta strategica anche per il negoziante

l’Osservatorio Multicanalità della School of Management del Politecnico di Milano, relativi all’anno 2019. Otto aziende italiane su dieci erano già multicanale, cioè promuovevano e vendevano prodotti e servizi su più canali di vendita (online, offline, marketplace o attraverso i social network), così da raggiungere più facilmente i

clienti. Infatti il 53% dei consumatori italiani acquistava già su piattaforme di e-commerce (circa 27,8 milioni). Durante l’emergenza sanitaria, il boom degli acquisti on-line ha fatto comprendere ai retailer quanto fosse utile affiancare al proprio store fisico un canale di vendita digitale. Il cambiamento repentino del mercato ha con-

IL WOM MARKETING I clienti non hanno più un atteggiamento passivo nella scelta di un prodotto ma si interessano delle opinioni di altre persone, tendendo a diffidare dei suggerimenti di volti noti che sono chiaramente sotto contratto pubblicitario. Proprio per questi motivi, la strategia del WOM Marketing (letteralmente passaparola) sta crescendo in molti ambiti. Il passaparola tra utenti rimane uno degli strumenti di marketing più efficaci, in quanto i consumatori sono più propensi ad ascoltare il parere di amici - o di persone che reputano vicine a loro che hanno acquistato volontariamente e testato un dato prodotto/servizio. Più i consumatori si fidano del brand, più saranno interessati a condividere la loro esperienza positiva con amici e contatti, incidendo sul tasso di conversione del sito di e-commerce (rapporto tra il numero dei visitatori che accedono al sito o a una specifica pagina e quanti di essi compiono un’azione di acquisto). L’appeal generato dall’interazione spontanea dei clienti fidelizzati determina anche un abbattimento dei costi legati alla pubblicità e all’acquisizione di nuovi clienti. Soprattutto i social network sono i canali più idonei per condividere opinioni e considerazioni personali: stando alla survey realizzata da Sprout Social, il 94% degli utenti preferisce Facebook per la condivisione di aggiornamenti, seguito dal 39% che invece preferisce Instagram.

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Per questo è divenuto prioritario adattare il modello di business allo shopping on-line, mettendo a disposizione dei clienti strumenti e tecnologie per facilitare l’acquisto. Anche il consumatore più restio alle nuove tecnologie ne ha scoperto l’utilità, soprattutto in termini di risparmio di tempo. Stando ai dati di Netcomm, il 75% degli utenti che ha comprato on-line durante il lockdown non lo aveva mai fatto prima; invece chi già acquistava sul web ha utilizzato con più frequenza le piattaforme digitali. In funzione di questi dati risulta difficile riservare un ruolo marginale allo shopping online, considerando che, grazie a esso molte aziende hanno potuto salvaguardare il proprio business durante le restrizioni. Stando inoltre al Report di Havas, il 69% degli italiani ha scelto per i propri acquisti i piccoli negozi che hanno deciso di dotarsi di un canale di vendita digitale per servire la clientela di quartiere più affezionata. Anche nel post lockdown, sono in molti a preferire l’on-line piuttosto che impiegare lungo tempo in fila o rimanere in luoghi chiusi, in presenza di numerose persone. Ciò conferma che gli investimenti in questo settore non si arresteranno e che probabilmente verranno ottimizzati gli strumenti già in possesso, affiancandone altri nuovi in grado di migliorare l’esperienza d’acquisto sull’e-commerce. Quali saranno quindi i prossimi trend? Worldz (l’innovativa piattaforma software che consente di aumentare le vendite e migliorare la reputazione on-line) ha relizzato un White Paper indicando quali strategie adottare per realizzare un e-shop di successo.

Il social commerce Circa 35 milioni di italiani utilizzano quotidianamente canali social come Facebook e Instagram e il 98% di essi vi accede tramite smartphone o tablet. Stando al Report di Casaleggio Associati, il 75% dei consumatori ac-


quista uno specifico prodotto dopo averlo visto sul profilo social del brand, di un influencer o di un amico. Facebook è in grado di assicurare un’audience di massa, di fornire strumenti adatti per una pubblicità targettizzata e di generare traffico verso il sito di ecommerce. Instagram, invece, consente di costruire un proprio visual storytelling attraverso il quale coinvolgere gli utenti, creare post sponsorizzati o utilizzare direttamente il tag shopping, per accedere alle informazioni su prezzi e prodotti direttamente dal Feed di Instagram. Il social commerce è la versione 4.0 dello shopping on-line che consente agli utenti di vivere diversamente l’esperienza d’acquisto, integrandola con le proprie attività sui canali social. Le piattaforme social stanno diventando sempre più delle vetrine digitali che si prestano a supportare le vendite. Sui social network gli utenti hanno la possibilità di lasciare recensioni, condividere consigli di acquisto e scambiarsi opinioni su prodotti e servizi. Per questo costituiscono un’opportunità di crescita per il business on-line delle aziende, in quanto consentono di entrare in contatto con milioni di utenti.

Gli organic influencer Avere un e-commerce è utile ma affidarsi al solo strumento tecnologico non è sufficiente ad ampliare il business. Occorre infatti investire in strumenti di digital marketing che portino clienti sull’e-shop e ne aumentino la notorietà. Oltre ai noti influencer, i brand stanno affiancando nuovi strumenti di comunicazione che rendono il consumatore protagonista. È importante che le aziende coinvolgano direttamente i propri clienti soddisfatti e diano agli utenti la percezione che a consigliare quel prodotto o servizio sia un amico, e non un personaggio del web che lo sponsorizza dietro un compenso. Ciò è confermato dal Report di Stackla, dal quale emerge che il 90% dei consumatori reputa l’autenticità un fattore determinante su cui basare le proprie scelte di acquisto. Alla luce di queste evoluzioni, uno dei trend che va affermandosi è quello degli organic influencer. Si tratta di clienti comuni che, dopo aver acquistato un determinato prodotto/servizio, condividono la loro esperienza sui canali social generando un passaparola online. Coinvolgere i clienti in questo tipo di attività - magari a fronte di un

Andrea Piacquadio - Pexels

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Reward - consente alle aziende di stabilire con loro un rapporto solido e diretto, aumentandone così il tasso di fedeltà.

ting, grazie alla profilazione, può essere contattato durante un arco di tempo più ampio e con diversi strumenti di marketing.

La lead generation

Il dinamic pricing

Indirizzare la comunicazione verso un target specifico consente alle aziende di intercettare utenti potenzialmente interessati e di aumentare quindi la probabilità che questi ultimi facciano un acquisto. Il primo tassello è la lead generation, un’attività grazie alla quale - con l’uso di software e tool digitali - si riescono a profilare gli utenti che atterrano sul proprio sito di e-commerce. Attraverso la profilazione degli utenti che visitano il proprio sito, le aziende ottengono una fotografia del proprio target che può essere arricchita nel tempo di nuovi elementi (sesso, età, geolocalizzazione, mail, contatto telefonico, abitudini d’acquisto on-line, ecc) sempre nel rispetto della normativa GDPR. La lead generation si rivela uno strumento strategico che opera principalmente su due fronti: da un lato offre alle aziende la possibilità di creare e alimentare una comunicazione diretta con i contatti già acquisiti. Dall’altro consente di raggiungere potenziali clienti propensi a concludere un acquisto. Avendo profilato un utente, si ha la possibilità di ricontattarlo tramite campagne di marketing e invogliarlo a visitare nuovamente il sito. Gli strumenti di lead generation rafforzano le attività di advertising. Un utente non convertito nel corso di una campagna di marke-

Le oscillazioni cui sono soggetti i prezzi di alcuni prodotti o servizi è una variabile su cui il consumatore pone una certa attenzione. Sarà capitato a chiunque di temporeggiare nell’acquisto di un prodotto e di assistere poi a una maggiorazione o diminuzione del prezzo, rispetto all’ultima ricerca effettuata. Il fenomeno in questione, il Dynamic Pricing, è una strategia di vendita che, in base ad alcuni algoritmi, fa in modo che il prezzo di un dato prodotto sia soggetto a variazioni. Una strategia utilizzata dalle compagnie aeree low cost e dai big del settore ecommerce come Amazon che da molti anni applicano questa modalità di vendita. Il fenomeno del dynamic pricing sta trovando oggi una più ampia diffusione. Le aziende presenti sul web con un proprio sito di e-commerce possono infatti servirsi di avanzati meccanismi di clusterizzazione della clientela, realizzati attraverso le molteplici informazioni fornite dagli utenti. La piattaforma utilizza poi il suo database per creare gruppi di utenti con determinate caratteristiche. In questo modo la conoscenza della clientela e la loro disponibilità di spesa diventano un elemento cruciale per la massimizzazione del profitto grazie a una strategia di discriminazione dei prezzi. ● PetTrend • Ottobre 2020

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PUBBLIREDAZIONALE

DOLORE ARTICOLARE LA SOFFERENZA SENZA VOCE DEI NOSTRI AMICI ANIMALI Parte una campagna nazionale ideata da Innovet, con il patrocinio di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e FSA (Fondazione Salute Animale), per diffondere tra proprietari di cani e gatti la conoscenza del dolore articolare e sensibilizzarli a riconoscere e interpretare i segnali, anche nascosti, di questa sofferenza senza voce Dolore articolare: loro non parlano, ma soffrono come noi Che il dolore articolare cronico, caratteristico dell’artrosi (o osteoartrite), sia uno dei problemi più diffusi tra cani e gatti, sono le cifre a dirlo. 1 cane su 5 ne soffre, indipendentemente dall’età e dalla razza; e 9 gatti anziani su 10 hanno articolazioni così dolenti da compromettere la proverbiale agilità felina. I nostri amici a 4 zampe avvertono pienamente il dolore che colpisce le articolazioni. Lo fanno “con il corpo”, grazie all’attivazione di quelle vie nervose che trasmettono ed elaborano a livello cosciente i segnali dolorosi. E lo fanno anche “con la mente”, sperimentando al pari nostro una situazione sensoriale ed emotiva così spiacevole e complessa da avere un impatto devastante sul benessere e sulla qualità della loro vita. Il problema è che, diversamente da noi, cani e gatti non possono esprimere a parole il disagio alle articolazioni. Talvolta zoppicano o si lamentano in modo inequivocabile, specie se il dolore è acuto e improvviso. Il più delle volte però sviluppano una sorta di rassegnazione al dolore cronico e persistente, comunicando la sofferenza articolare con il corpo e il comportamento, al posto delle parole. I cani, ad esempio, si muovono meno e diventano pigri e appartati, nel tentativo di compensare il dolore articolare riducendo le occasioni di sforzo e contatto fisico. I gatti non saltano e non si arrampicano più, trascorrendo la massima parte della giornata in cucce facilmente accessibili e il più possibile tranquille e isolate. Sono alcuni dei mille modi diversi con cui i nostri amici a 4 zampe stanno dicendo, a modo loro, che “hanno male” alle articolazioni e che hanno bisogno di noi per dare voce a una silenziosa sofferenza.

Una campagna per riconoscere il dolore articolare Con questi presupposti, e nella piena consapevolezza del diritto fondamentale degli animali a vivere “liberi dal dolore”, Innovet lancia, con il patrocinio di ANMVI e FSA, una campagna di comunicazione rivolta ai proprietari di cani e gatti. La campagna, attiva da novembre, ha un obiettivo molto importante: sensibilizzarli a scoprire con tempestività i segnali, anche più indiretti e nascosti, di dolore articolare, risparmiando agli amici animali inutili e prolungate sofferenze. Prima iniziativa della campagna è un test gratuito online 52

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per scoprire se il proprio cane/gatto soffre di dolore articolare. Cliccando su www.articolazioniprotette.it/test si può infatti rispondere a una serie di domande relative al comportamento e allo stile di vita o del cane o del gatto, la cui affidabilità nell’individuare la presenza o assenza di dolore articolare è stata validata dalla comunità scientifica internazionale nello specifico settore dell’Algologia Veterinaria. In base al risultato del test, il proprietario potrà rivolgersi al medico veterinario per effettuare subito un check-up di controllo delle articolazioni e adottare in maniera tempestiva gli interventi che verranno suggeriti in base allo stato delle articolazioni e all’eventuale presenza di dolore. “Crediamo che stimolare la presa di coscienza sul dolore articolare - spiega Renato della Valle, CEO di Innovet e promotore della campagna di sensibilizzazione - sia la strada maestra per migliorare benessere e qualità della vita dei nostri cani e gatti che, non potendo esprimere il dolore a parole, sono costretti a viverlo in silenzio … Informare e sensibilizzare i proprietari sui segnali, anche più “segreti”, di questo dolore è a nostro avviso il primo passo per consentire al medico veterinario di prevenire situazioni talmente gravi da mettere a rischio la stessa sopravvivenza dei nostri fedeli compagni di vita.” ●


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DIGITAL MARKETING

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e da un lato i lunghi mesi del lockdown imposto dalla pandemia hanno avvicinato milioni di persone all’ecommerce, dall’altro abbiamo assistito a un vero e proprio crollo di interi comparti, primo tra tutti - ovviamente- il mondo dei viaggi con un 86% a marzo e un -30% nel primo trimestre. Seguono i centri commerciali fisici (-82%) e gli outlet (-83%) (dati ecommercemonitor.it). In questa situazione, a cui nessuno era preparato, dai governi ai comuni cittadini, il mondo dell’e-commerce ha risposto presente, facendo segnare in alcuni settori crescite a tripla cifra, mai neanche ipotizzate nelle previsioni più rosee. Parliamo dei comparti che trattano beni di prima necessità, come la spesa online, il pet food che segna a giugno uno stabile +15% dopo aver fatto segnare aumenti percentuali a 3 cifre a marzo e aprile e le farmacie online (+55% a giugno) per citarne alcuni. Altri comparti invece, come per esempio l’abbigliamento, non se la sono passata molto bene, complice anche l’incertezza economica che ha portato a limitare le spese ritenute non strettamente necessarie (dati qapla.it - ottenuti sull’analisi di oltre 30 mila spedizioni monitorate nel periodo).

Non solo fatturati milionari Attenzione a non pensare che ecommerce sia uguale esclusivamente ad Amazon o ad altri colossi simili. Sicuramente i venditori online più strutturati sono stati i primi a raccogliere la nuova opportunità e a rendere un servizio ai cittadini ma ben presto perché il mondo online si muove praticamente in tempo reale - tantissimi nuovi player locali si sono affacciati alla vendita online con ottimi risultati. Si, perché la vendita online non significa soltanto prodotti fisici consegnati da autisti costretti a gestire centinaia di consegne tutti i giorni a clienti sempre più impazienti di rice54

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IL LOCAL E-COMMERCE

Megan Rexazin - Pixabay

SILVIA BOSIO E-commerce specialist e divulgatrice silvia.bosio@me.com

NEI MESI DEL LOCKDOWN MOLTE PICCOLE ATTIVITÀ LOCALI SI SONO CONVERTITE CON SUCCESSO ALLA VENDITA O ALLA PRENOTAZIONE ONLINE. UNA STRATEGIA CHE PUÒ RIVELARSI VINCENTE ANCHE FUORI DALL’EMERGENZA

vere oggetti spesso non strettamente necessari, o non significa solo ricerca spasmodica di biglietteria varia al prezzo più basso. Negli scorsi mesi, complice la chiusura forzata di migliaia di attività locali, abbiamo scoperto un nuovo e-commerce, fatto di piccole attività del territorio, spesso non molto avvezze all’uso della tecnologia, che in tempi record e rimboccandosi le maniche si sono convertite alla vendita o alla prenotazione online. Il tutto grazie ad aziende specializzate che, sempre in tempi record, hanno sviluppato soluzioni che hanno permesso ai negozi di prossimità di scongiurare la chiusura definitiva e a noi clienti di prenotare la spesa nei negozi di quartiere per riceverla poi a casa. Perché, come dicevamo prima, e-commerce non è necessariamente sinonimo di multinazionali con fatturati milionari, da un lato, o della ricerca del prezzo più basso a tutti i costi, dall’altro.

Non solo ricerca del risparmio Il risparmio resta tra le leve principali che ci porta ad acquistare online. Ma il lockdown ci ha aiutato a riscoprire altri valori che erano un po’ usciti dai radar, come la gestione del nostro tempo, o altre risorse come la scarsità di beni materiali e oggetti di uso quotidiano (pensiamo all’accaparramento dei primissimi giorni del lockdown). Chi di noi non ha fatto almeno una volta la coda fuori dal supermercato per poter fare la spesa in sicurezza, senza pensare che l’aiuto della tecnologia in quel momento ci sarebbe proprio voluto? Bene, la tecnologia per evitare quella coda c’era già prima e si chiama Ufirst, applicazione tra l’altro italiana, mancava forse solo la voglia e la fiducia. Altro esempio che possiamo citare è quello dei pagamenti attraverso il proprio smartphone, quindi contactless: anche qui la tecnologia, sempre italiana, c’è e la app è quella di


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Satispay. L’auspicio è quello che, anche dopo questo periodo buio, possa rimanere l’abitudine a usare la tecnologia che abbiamo imparato a conoscere negli scorsi mesi per migliorare la vita quotidiana, senza arrovellarsi troppo su questioni di privacy spesso troppo retoriche, specie se pensiamo a quanti nostri dati personali regaliamo quotidianamente ai nostri amati canali social. A questo proposito basti riportare qualche numero: si stima che siano sufficienti 70 nostri “like” sui nostri profili affinché i nostri social possano raggiungere il livello di conoscenza delle nostre preferenze e abitudini che normalmente ha un amico o un coin-

quilino; addirittura pare siano sufficienti 150 “mi piace” per far sì che l’algoritmo tratteggi la personalità di un utente in modo più preciso di quanto non potrebbe fare un familiare stretto.

Una strategia che può fare la differenza La pandemia ci ha insegnato che le piccole attività locali, per loro natura hanno un’elevata reattività ai momenti di crisi, poiché sanno bene che può bastare poco per veder spazzato via il lavoro di anni. Ma la conclusione non deve essere necessariamente la chiusura immediata e definitiva. Nonostante la trasformazione digitale in atto, dove si sceglie sempre di più l’acquisto online puro, nei pros-

simi mesi si affermerà e si consoliderà un nuovo trend, quello del Local ecommerce, la sfida è quella di farsi trovare pronti alla chiamata. In questi 20 anni passati online abbiamo imparato che un business funziona quando intorno ad esso costruisci un rapporto forte e sincero con il tuo pubblico. Se un piccolo imprenditore locale soddisfa un bisogno per la propria comunità troverà sempre un pubblico disposto a dargli fiducia. Per queste piccole realtà la strada non è necessariamente troppo ripida ma occorre ritrovare fiducia e tornare ad aprire il proprio negozio, ristorante, officina, salone o boutique, seguendo una strategia di Local e-commerce dedicata e personalizzata. ●

COSA FARE PER VINCERE LA SFIDA • AGGIORNA IL TUO SITO WEB CON UN CATALOGO PRODOTTI E SERVIZI Sicuramente in questi anni hai realizzato un sito web, oggi più che mai questo è il tuo canale di comunicazione con cui creare un legame forte con il tuo pubblico. Aggiorna il catalogo con i prodotti (prezzi e disponibilità sempre aggiornati) e i servizi che offri e proponi la tua offerta al tuo pubblico di riferimento. • ATTIVA DIFFERENTI SISTEMI DI PAGAMENTO Offri ai tuoi clienti tante possibilità di pagamento online ma anche pagamento alla consegna o in negozio. Tra le tante soluzioni disponibili scegli quella che si adatta più a te e quella che preferisce il tuo pubblico. Se hai ancora dubbi, prova a chiedere ai tuoi clienti come preferiscono pagare. • OFFRI SERVIZIO DI CONSEGNA A DOMICILIO Stiamo parlando di Local e-commerce e non di vendita su Amazon, per questo dovrai offrire servizi e non solo prodotti. Costruisci un rapporto di fiducia dei tuoi clienti, aiuta chi ha difficoltà ad arrivare nel tuo negozio, i tuoi clienti lo noteranno e lo apprezzeranno e non sceglieranno più di comprare in base al prezzo basso ma sulla base di un rapporto che stai costruendo con loro. • INTRODUCI IL SALTA-CODA PER NON FAR PERDERE TEMPO AI TUOI CLIENTI I clienti che entrano nel tuo negozio, sempre più spesso non hanno il tempo di attendere, fare la fila, pagare alla cassa. Se prepari la loro spesa, impacchetti tutto e quando arrivano devono solo ritirare, sceglieranno te. • INSERISCI LA POSSIBILITÀ DI ORDINARE AL TELEFONO PER I CLIENTI PIÙ ANZIANI O MENO DIGITAL Si parla di local e-commerce ma, è buona norma dare la possibilità di chiamare per ordinare tramite telefono. Non tutti possono accedere al sito e consultare il tuo catalogo.

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info@dietapars.it www.dietapars.it

I CROC PER I GATTI PIÙ ESIGENTI

I

gatti sono animali prevalentemente carnivori che oggi vivono in compagnia dell’uomo e ne acquisiscono le abitudini. La nuova linea I CROC è formulata con una alta percentuale di carne fresca e proteine animali disidratate e sgrassate, con una modesta quantità di cereali integrali con nullo o basso contenuto in glutine. I prodotti I CROC riescono così ad avere un ottimo rapporto tra nutrienti ed appetibilità. Tutti gli alimenti I CROC sono prodotti con la tecnologia di estrusione bivite “twin screw” che preservano le materie prime dagli stress di produzione. KITTEN formula specifica per la fase di crescita nei primi 12 mesi di vita. Crocchette di dimensioni adatte, ricche di energia con proteine selezionate altamente digeribili.

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ADULT REGULAR contiene fibre specifiche per la riduzione del rischio dei boli di pelo. Il cloruro di ammonio acidificante dell’urina contribuisce al buon funzionamento del sistema urinario ADULT SENSIBLE oltre alle fibre per la riduzione dei boli di pelo, grazie all’idrolizzato di tonno, è particolarmente adatto ai gatti dall’appetito difficile. Contiene proteine selezionate per la loro elevata digeribilità e ingredienti nutraceutici che possono favorire la flora intestinale benefica. STERILIZZATI grazie al ridotto apporto di grassi per il mantenimento del peso forma e al maggior apporto proteico per il mantenimento della massa muscolare, è adatto anche per i gatti anziani. ●


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RICERCHE

UNA RICERCA CONDOTTA NEL GIUGNO 2020 GRAZIE A GOOGLE TRENDS, LO STRUMENTO DI ANALISI DELLE PAROLE PIÙ UTILIZZATE SUL WEB, RIVELA QUALI SONO LE RAZZE FELINE CHE SUSCITANO MAGGIORE INTERESSE A LIVELLO MONDIALE

I GATTI PIÙ AMATI SUL WEB

I Beatrice Zattoni Medico Veterinario, Novara

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n questo studio vengono confrontate 5 razze di gatti, scelte tra quelle più conosciute, per individuare l’interesse manifestato dagli utenti Internet, nelle ricerche tramite il motore di ricerca Google, in un determinato periodo. Lo scopo primario di questo studio è di rispondere a due domande chiave (KQ) relative alla popolarità nelle ricerche nel Web: KQ1: Quale è l’andamento dell’interesse, a livello mondiale, per le razze feline selezionate? KQ2: Quali razze feline, a livello mondiale e in alcune Nazioni, riscuotono il maggior interesse? Questo studio permette di comprendere quali sono le razze che più appassionano gli utenti di Google e consente agli operatori e ai

professionisti del settore di anticipare le tendenze valutando gli interessi e le motivazioni (“content moments”) alla base delle ricerche online.

Il metodo adottato nella ricerca I dati di questo studio sono stati elaborati nel mese di giugno 2020 sulla base dei criteri illustrati di seguito. Tutti i valori vengono arrotondati a numeri interi. Per individuare le 5 razze tra le tante esistenti a livello mondiale2 si è proceduto con una prima analisi per selezionare quelle più conosciute dagli intenditori e dai professionisti del settore e quelle più note e ricercate dagli utenti di Internet. Il sito della Associazione Internazionale


Beate Felten - Leidel - Pixabay

Lindarczyk - Pixabay

AndreasPetzold - Pixabay

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dei Gatti (The International Cat Association - Tica)3 e Google Trends (GT)4 sono stati contestualmente utilizzati a questo scopo e le 5 razze selezionate sono: Siamese, Persiano, Maine Coon, British Shorthair, Bengala. Per realizzare questa ricerca si è proceduto anche alla selezione delle aree geografiche dove effettuarla. In Google Trends è possibile infatti selezionare l’area geografica specifica, a livello mondiale e per singola Nazione. I Paesi considerati sono stati scelti tra quelli che hanno dati di ricerca significativi, interesse per gli animali da compagnia5, disponibilità Internet diffusa6. Sempre in Google Trends è stato necessario anche definire un periodo di tempo per raccogliere i dati che riflettono le ricerche degli utenti nel Web: tale arco di tempo è stato impostato su 5 anni in modo da monitorare le tendenze e gli interessi degli utenti in modo adeguato.

Dati misurati su un periodo di cinque anni Google Trends mostra la popolarità delle parole chiave utilizzate nella ricerca e aiuta a capire come l’andamento di interesse cambi nel tempo. Questo studio esamina, attraverso il grafico cartesiano, l’andamento dell’“Interesse nel Tempo” delle ricerche per le prescelte razze di gatti da parte degli utenti di Internet a livello mondiale, in un periodo di cinque anni. Inoltre, lo studio elabora, per alcune Nazioni, l’interesse - espresso in percentuale - delle ricerche in Internet. I relativi grafici a barre offrono una panoramica delle preferenze da parte degli utenti di Google. I risultati espressi devono essere considerati esclusivamente una indicazione qualitativa dell’interesse del pubblico per le razze feline, che potrebbe, o non potrebbe, riflettere l’effettiva penetrazione di una razza specifica all’interno della popolazione. Questo studio presenta alcune inevi-

tabili limitazioni. I dati raccolti si basano solo sulle ricerche effettuate su Google (pur se molto elevate) ed escludono altri motori di ricerca che gli utenti potrebbero anche utilizzare come Edge, Internet Explorer, Bing, ecc. La fonte dei dati non consente di comprendere lo scopo della ricerca condotta dagli utenti di Internet, né se la ricerca su Internet riflette un interesse reale per la razza. Inoltre, non è possibile collegare direttamente se i risultati della ricerca sono correlati a determinate azioni comportamentali, tra cui l’acquisto o l’adozione della razza studiata, l’acquisto di servizi o prodotti specifici relativi a tali razze.

Le razze più amate Due erano le principali domande di ricerca: KQ1: Quale è l’andamento dell’interesse, a livello mondiale, per le razze feline selezionate? KQ2: Quali razze di gatto, a livello mondiale e in alcune Nazioni, riscuotono il maggior PetTrend • Ottobre 2020

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RICERCHE

interesse? I risultati confermano che, nel mondo e in particolari Nazioni tra le quali Italia e Usa, il Maine Coon è una razza di gatti molto nota e la più ricercata nel Web. Relativamente alle singole razze, i risultati evidenziano che: la razza Siamese primeggia nella ricerca in Argentina, Messico, Cile (parimenti con quella del Persiano); così come la razza del gatto Persiano domina in India, Indonesia, Tailandia; la razza Maine Coon primeggia in Norvegia, Finlandia, Sud Africa; mentre emerge la razza British Shorthair in Taiwan, Romania, Polonia. La razza Bengala è molto ricercata in Giappone, Svezia, Canada, anche se risulta seconda, nella ricerca negli stessi Paesi, alla razza Maine Coon. L’obiettivo di questo studio è quello di fornire una prospettiva qualitativa sull’interesse

degli utenti di Internet. Anche se le ricerche sul Web non comportano necessariamente alcuna azione concreta da parte degli utenti, forniscono un’indicazione della curiosità, delle passioni e delle esigenze di una comunità amante degli animali. Questo studio evidenzia, inoltre, l’importanza della ricerca e della collaborazione tra il mondo dell’informazione e l’informatica nell’era digitale, per una efficace interazione a distanza ed un’efficiente condivisione delle informazioni nell’interesse pubblico generale. Questo studio non indaga sulle motivazioni per la ricerca online, ma presume che le ricerche su Internet siano in qualche modo correlate alla diffusione della stessa razza nell’ambito della popolazione felina. ●

LE FONTI 1.

www.google.com

2.

Kindersley, D. The Cat Encyclopedia: The Definitive Visual Guide. Dk Pub, July 2014.

3.

https://tica.org/it/

4.

https://trends.google.com

5.

www.petsecure.com.au/petcare/a-guideto-worldwide-petownership/

6.

https://theinclusiveinternet.eiu. com/explore/countries/performance?category=overall

7.

https://support.google.com/ trends/answer/4365533?hl=ita


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RICERCHE SCIENTIFICHE

DOPO AVER CONSIDERATO I BENEFICI CHE I PET APPORTANO NELL’INFANZIA E NELL’ADOLESCENZA, VEDIAMO COSA HA RIVELATO LA RICERCA SCIENTIFICA PER QUANTO RIGUARDA ADULTI E PERSONE DELLA TERZA ETÀ

BENEFICI PET: ADULTI E ANZIANI I

DEI

A MARCO MORESCO

dulti e anziani, che vivono con un animale da compagnia, hanno di sicuro dei benefici legati alla relazione instaurata, soprattutto quando essa è vissuta in modo responsabile. Il pet owner che ne beneficia di più è in relazione con gli animali in modo empatico e consapevole e rispetta sempre l’etogramma del suo pet.

Adulti e benefici psichici Per le persone adulte, tra i 20 e i 60 anni circa, la compagnia di un animale assicura molti di quei benefici che abbiamo già visto per i più giovani. In particolare, sul piano psicologico, la compagnia di un pet fa sentire meno soli e aiuta a contrastare stati d’ansia e di depressione. Uno studio PetTrend • Ottobre 2020

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RICERCHE SCIENTIFICHE

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della Università di Miami, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, dimostra che possedere un animale d’affezione può avere un impatto positivo sull’autostima e addirittura rendere una persona più estroversa rispetto alle precedenti abitudini1. Come ampiamente risaputo e dimostrato anche da diverse ricerche scientifiche, il supporto sociale fornito da un animale d’affezione può infatti spingere a maggiori interazioni sociali attenuando le situazioni di isolamento2. Il supporto affettivo fornito da un pet riduce inoltre lo stress e rende le persone più rilassate. A differenza della compagnia di familiari e amici, che pur fornisce un importante sostegno morale, la presenza di un cane o di un gatto o un altro pet non suscita mai conflitti e situazioni ansiogene. Accarezzare e giocare con un animale può addirittura aumentare i livelli di ossitocina, l’ormone che riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress3.

sterolo e dei livelli di trigliceridi, con la conseguente riduzione del rischio di infarto4. Secondo i dati riportati in un articolo della American Heart Association, il possesso di un cane o di un gatto riduce i rischi di attacco di cuore, sia grazie al supporto affettivo sia per l’attività fisica che l’animale induce a fare. Secondo lo studio, in particolare i conviventi con i cani mostrano una riduzione della pressione sanguigna e mantengono molto più facilmente una buona forma fisica rispetto ai non possessori5. Una ricerca tedesca ha raccolto un’importante mole di informazioni tali da credere che coloro che vivono con un pet sono ricorsi a un numero minore di visite mediche rispetto alle persone che non possedevano alcun animale6. Ad analoghi risultati è giunto uno studio cinese, condotto su due gruppi di donne, da cui è risultato che coloro che possedevano un cane hanno manifestato meno problemi di salute rispetto alle donne senza un animale7.

Adulti e benefici fisici

Terza età e benefici psichici

Diversi studi hanno dimostrato che avere un animale familiare comporta vari effetti benefici sulla salute fisica, come una riduzione del cole-

Anche per le persone anziane la compagnia di un animale può essere un’importante fonte di benessere e sostegno morale. Un’indagine sulla

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terza età ha rivelato che gli anziani proprietari di un cane o di un gatto svolgono con maggiore facilità semplici attività della vita quotidiana rispetto ai coetanei che non possiedono animali8. Il fatto di prendersi cura degli animali implica infatti avere un’occupazione e orari da rispettare che scandiscono la giornata motivando l’esistenza della persona. Quanto già visto per gli adulti, si conferma per gli anziani: chi possiede un cane o un gatto è meno soggetto a forme depressive e soffre meno la solitudine. L’animale da compagnia può aiutare a ritrovare una ragione di vita, ponendosi come punto di riferimento affettivo che stimola un miglioramento delle condizioni psicofisiche dell’anziano. Occuparsi di un pet può aiutare a sentirsi nuovamente responsabile del benessere di qualcuno attenuando quel senso di “inutilità” che facilmente sorge in questa età9. Altro aspetto fondamentale della relazione con un animale da compagnia è il contatto fisico. Il cane o il gatto consentono alla persona anziana di godere di un’esperienza tattile che apporta di per sé una sensazione di benessere. Un fattore tutt’altro che trascurabile dato che uno degli aspetti


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più carenti nella vita delle persone anziane è proprio il contatto fisico. L’impatto positivo offerto dalla compagnia di un animale rende più facile e accettabile il normale decorso dell’invecchiamento10.

Terza età e benefici fisici Anche per le persone anziane la compagnia di un animale costituisce un fattore positivo per migliorare la condizione fisica e ridurre gli effetti negativi di diverse patologie. Come abbiamo già visto, il semplice contatto con un animale ha il potere di modificare alcuni parametri fisici, come la pressione, portando a una riduzione dell’ipertensione e del rischio di infarto cardiaco11. Prendersi cura di un cane, in particolare, impone all’anziano di muoversi da casa per soddisfare le naturali esigenze dell’animale: queste passeggiate quotidiane si traducono in una salutare attività motoria che produce indubbi benefici sul sistema circolatorio12. È stato ampiamente chiarito

infatti come il vivere con un pet comporti una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari13. Anche la Pet Therapy ha dimostrato di poter contribuire in modo importante al benessere degli anziani. In uno studio

sui malati affetti da demenza senile con manifestazioni depressive, il ricorso ad attività con animali ha rivelato una riduzione dei sintomi e un generale sollievo nei pazienti oggetto della indagine scientifica14. ●

LE FONTI 1. Allen R. McConnell, Christina M. Brown, Tonya M. Shoda, Laura E. Stayton, and Colleen E. Martin. Friends With Benefits: On the Positive Consequences of Pet Ownership. (2010). 2. McNicholas J, Collis GM (2000). Dogs as catalysts for social interactions: robustness of the effect. Br J Psychol; 91: 61-70. 3. Miho Nagasawa, Department of Animal Science and Biotechnology, Azabu University, Sagamihara, Kanagawa, Japan. Department of Physiology, Jichi Medical University, Shimotsuke, Tochigi, Japan. Oxytocin-gaze positive loop and the coevolution of human-dog bonds, Apr. 17, 2015. 4. Hodgson, K., Barton, L., Darling, M., Antao, V., Kim, F. A., & Monavvari, A. (2015). Pets’ Impact on Your Patients’ Health: Leveraging Benefits and Mitigating Risk. The Journal of the American Board of Family Medicine, 28 (4), 526-534. 5. American Heart Association. Can Your Pet Help You Be Healthier? Walking your dog helps your heart. 6. Headey B & Grabka MM (2007). Pets and human health in Germany and Australia: National longitudinal results. Social Indicators Research. 80: 297-311. 7. Headey BW, Fu Na, Zheng R (2008). Pet Dogs Benefit Owners’ Health: A ‘Natural Experiment’ in China. Soc Indic Res. 87: 481-493. 8. Raina P, Waltner-Toews D, Bonnett B, Woodward C, Abernathy T (1999). Influence of companion animals on the physical and psychological health of older people: an analysis of a one-year longitudinal study. J Am Geriatr Soc. Mar; 47(3): 323-9. 9. Banks MR and Banks WA (2002). The Effects of Animal-Assisted Therapy on Loneliness in an Elderly Population in LongTerm Care Facilities. The Journals of Gerontology 57 (7): 428 - 432. USA. 10. Garrity TF and Stallones L (1998). Effects of Pet Contact on Human Well-being: Review of recent research, in CC Wilson and DC Turner (eds), Companion Animals in Human Health. Sage Publications (Thousand Oaks, CA). USA. 11. Alan M. Beck, Aaron Honori Katcher. Between Pets and People: The Importance of Animal Companionship. Purdue University West Lafayette, Indiana. 12. Rhodes RE, Murray H, Temple VA, Tuokko H and Higgins JW (2012). Pilot Study of a Dog Walking Randomized Intervention: Effects of a focus on canine exercise. Preventive Medicine 54 (5): 309-12. Canada. Lentino C, Visek AJ, McDonnell K, DiPietro L. Dog walking is associated with a favorable risk profile independent of moderate to high volume of physical activity. J Phys Act Health. 2012; 9: 414-420. 13. Levine GN, Allen K, Braun LT, Christian HE, Friedmann E, Taubert KA, Thomas SA, Wells DL, Lange RA; on behalf of the American Heart Association Council on Clinical Cardiology and Council on Cardiovascular and Stroke Nursing. Pet ownership and cardiovascular risk: a scientific statement from the American Heart Association. Circulation. 2013; 127: 2353-2363. Anderson, W. P., Reid, C. M., Jennings. G. L. Pet Ownership and Risk Factors for Cardiovascular Disease. Medical Journal of Australia 1991; 157: 298-301. 14. Moretti F, de Ronchi D, Bernabei V, Marchetti L, Ferrari B, Forlani C, Negretti F, Sacchetti C and Atti AR (2011). Pet Therapy in Elderly Patients with Mental Illness. Psychogeriatrics 11 (2): 125-129. Italy.

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GATTI FELICI COME MAI PRIMA. È IL NUOVO FELIWAY Optimum Con l’autunno arriva una grande novità per i negozianti e per i proprietari di gatti: un prodotto innovativo della gamma Feliway dedicata alla serenità e al benessere dei gatti - il nuovo Feliway Optimum

Feliway Optimum nasce dalla ricerca di Ceva Salute Animale, che per prima, oltre 20 anni fa, ha studiato il ruolo dei feromoni come messaggi di comunicazione e ha dato così soluzione ai problemi comportamentali nei gatti. Oggi Ceva ha messo a punto e brevettato una formula innovativa fatta di un nuovo Complesso di Feromoni Felini, la scoperta dunque di un mix ottimale di feromoni per massimizzare l’efficacia del messaggio di benessere” racconta Francesca Frigerio, responsabile marketing di Feliway e Adaptil. Molti gatti oggi, soprattutto nei contesti urbani, conducono una vita lontana dalle loro necessità etologiche: vivono all’interno di appartamenti in città, senza relazioni con altri animali, con scarsa possibilità di cacciare, arrampicarsi e scoprire e con una vita relazionale scarna, a causa dello stile di vita contemporaneo dei proprietari che lavorano, hanno tanti impegni fuori casa e sono spesso assenti. In effetti, il 58% dei proprietari di gatti osserva diversi segnali di stress1 nel proprio amico a quattro zampe: una preoccupazione crescente perché molti si percepiscono come veri genitori e nutrono un affetto parentale verso il proprio (o i propri) gatti. I segnali di stress più ricorrenti, spesso compresenti nello stesso animale, sono: • le marcature urinarie (la cosiddetta “pipì ovunque”), • le graffiature (in particolare quelle verticali, considerate non fisiologiche), • i conflitti tra gatti della stessa casa

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• la paura eccessiva (il gatto che si nasconde sempre). Il nuovo Feliway Optimum rappresenta una soluzione unica a tanti problemi diversi, anche nei gatti che presentano una molteplicità di segnali di disagio. L’efficacia del nuovo Feliway Optimum nasce dalla sua innovativa formula: un nuovo Complesso di Feromoni Felini che riunisce in un prodotto unico un mix selezionato dei feromoni felini più adatti, nella concentrazione idonea per mandare al gatto un messaggio forte e chiaro, un messaggio di sicurezza e familiarità nel suo ambiente, in grado di risolvere - con un unico prodotto - le tante cause di stress che possono vivere i gatti. Un alleato senza pari per i negozianti, che possono contare su una soluzione certa, clinicamente provata e senza effetti collaterali - non si tratta di farmaci - per tutti i clienti con uno o più gatti in stato di disagio. Gli studi sul nuovo Feliway Optimum hanno mostrato che il 93% dei proprietari coinvolti nella ricerca ha notato maggiore serenità nel gatto in 1 mese, con efficacia dimostrata su tutti i segnali di stress più comuni: marcature urinarie, graffiature, tensioni e conflitti tra gatti e segnali di paura eccessiva. ● Per maggiori informazioni: www.feliway.it oppure contattare marketing.italy@ceva.com

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Fonte: dati interni Ceva Salute Animale


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European conservatives and reformists group - flickr

ATTUALITÀ

IN ARRIVO LE NUOVE LINEE GUIDA EUROPEE PER FORMARE PROPRIETARI ATTENTI E COSCIENZIOSI FIN DA PRIMA DELL’ARRIVO IN CASA DEL CUCCIOLO

L’EUROPA PER UN POSSESSO

RESPONSABILE

A Alessio Arbuatti Medico veterinario

llevatori, negozianti, veterinari e futuri proprietari, seppure con ruoli differenti, sono tutte figure coinvolte lungo il delicato percorso che sostiene il benessere del cane nell’arco di tutta la sua esistenza. Già nel 2015 dati dell’Eurobarometro evidenziavano come per il 74% dei cittadini il benessere degli animali da compagnia meritasse una maggiore protezione. Una tematica di elevato interesse comunitario, come dimostrato dalla prossima adozione

di iniziative europee volte a sensibilizzare i cittadini sul possesso responsabile e sul commercio on line di cuccioli.

La piattaforma europea del benessere animale Lanciata nel 2017 dal commissario europeo Vytenis Andriukaitis (al centro della foto di apertura), la piattaforma europea del benessere animale raccoglie al suo interno 75 rappresenPetTrend • Ottobre 2020

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tanti tra i quali esperti scientifici, Stati membri, paesi SEE (Spazio Economico Europeo), organizzazioni internazionali e ONG, al fine di scambiarsi esperienze e contribuire a migliorare il benessere degli animali, anche da compagnia. La piattaforma è composta da gruppi di lavoro specialistici e aiuterà la Commissione nello sviluppo e nello scambio di azioni coordinate in materia di benessere animale. Ogni cittadino deve svolgere il proprio ruolo, non a caso fin dal 2012 il motto della strategia dell’UE per il benessere degli animali è: «Siamo tutti responsabili».

Progetti a breve e medio termine Lo scorso 15 giugno, durante il settimo meeting della Piattaforma Europea sul Benessere Animale, Léon Arnst, Ministro dell’Agricoltura dell’Olanda, ha presentato le iniziative da mettere in atto frutto dell’intenso lavoro svolto dal gruppo d’iniziativa sul benessere dei pet che ha visto coinvolti membri di nove nazioni, associazioni e un esperto indipendente. “Conclusions of the voluntary initiative on the health and welfare of pets (dogs) in trade - Infographs and accompanying leaflets for buyers of dogs and for online platforms” è il titolo dell’intervento che nasce da una lunga attività progettuale sviluppatasi in numerosi incontri a partire da luglio 2019. Sono stati presentati opuscoli e infografiche, in tutte le lingue europee, che saranno disponibili entro l’anno al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica europea sull’acquisto di cani.

con la madre, dalla quale non dovrebbero essere allontanati cuccioli con meno di otto settimane. Altre raccomandazioni sono: mai incontrarsi con i venditori di un singolo cucciolo in parcheggi o luoghi pubblici; controllare sempre prima, anche con la consulenza del proprio veterinario, lo stato sanitario, la documentazione necessaria, la presenza di microchip nel cucciolo; affidarsi solo a professionisti seri del settore, evitando acquisti fatti in fretta, o basandosi solo su semplici immagini; richiedere i contatti reali del venditore e dell’allevatore per interpellarli e fare tutte le domande del caso. Non da ultimo, sarà fondamentale informarsi su referenze e richiedere chiarezza contrattuale.

Informazioni chiare nelle compravendite online Alle piattaforme che consentono la vendita di cuccioli si richiederanno dei requisiti minimi finalizzati a bloccare quelle offerte che potrebbero nascondere illeciti. Per ogni esemplare proposto in vendita si consiglia di fornire le immagini reali e una serie di informazioni dalle schede di razza, a quelle riferite a microchip, codici, registrazioni e parametri sanitari. In tal modo la persona interessata potrà valutarli avvalendosi del proprio veterinario. Allo stesso modo è richiesta una chiara tracciabilità, contatti reali del venditore e informazioni riguardo l’allevamento di provenienza, inerenti per esempio il carattere professionale o amatoriale dell’attività, con gli eventuali codici di riconoscimento.

Palazzo Commissione Europea Sébastien Bertrand - Flickr

ATTUALITÀ

Un mercato che richiede chiarezza: l’approccio One Health Veterinari, negozianti, allevatori professionali, amatoriali e proprietari hanno tutti il dovere di garantire il benessere animale. Tutte queste figure devono collaborare al fine di segnalare alle autorità la commercializzazione di animali nel caso non vengano rispettate le normative vigenti. Non bisogna inoltre dimenticare che il benessere animale è parte integrante del moderno concetto di One Health (salute unica). Le movimentazioni e il commercio di animali al di fuori dei parametri fissati dalla legislazione possono portare alla diffusione di nuovi ceppi patogeni virali e batterici nonché di parassiti. Le attività del gruppo specialistico impegnato nel miglioramento della salute dei pet sono continue e già dal prossimo autunno saranno affrontate nuove tematiche, tra le quali la creazione di linee guida sul benessere canino in allevamento, sul trasporto commerciale di cani e gatti e un progetto riguardante l’importanza della socializzazione di cani e gatti. ●

La responsabilizzazione dei futuri proprietari Formare proprietari attenti e coscienziosi fin da prima dell’arrivo in casa del cucciolo. Ecco quanto emerge dalla lettura delle bozze dei primi flyer che verranno distribuiti in tutta Europa. Da subito emerge quanto il proprietario debba affidarsi al proprio veterinario di fiducia per richiedere informazioni sulle necessità etologiche e sanitarie, sulla razza più idonea e se acquistarlo o adottarlo. Prima di accogliere il cane in casa sarà importante recarsi, anche più volte, presso l’allevatore o il rifugio dove è ospitato insieme a tutta la cucciolata, valutarne la personalità e l’interazione 68

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IL PROBLEMA DEI TRAFFICI ILLECITI È dello scorso quattro giugno la notizia, resa nota dal Ministero dell’Ambiente, riguardante un’importante operazione condotta dei carabinieri forestali di Lodi. A seguito dell’intervento dei militari, sono state emesse quattro misure cautelari verso cittadini italiani ritenuti membri di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di cuccioli provenienti dall’Est Europa. Un’indagine che, per oltre un anno, ha monitorato gli arrivi illeciti di cuccioli di razza dall’Ungheria dopo viaggi di anche 1000 km, condotti senza il rispetto delle norme sanitare e la frequente insorgenza di gravi patologie tra i cuccioli che in alcuni casi non sopravvivevano. I cani, venduti via web e dichiarati come “italiani” e con “genitori e cucciolate visibili”, erano accompagnati da documenti contraffatti e privi di microchip.


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COSTUME E SOCIETÀ

OGGI ANCHE I PET POSSONO AVERE UN LORO PROFILO SUI SOCIAL NETWORK E TALVOLTA CON PIÙ FOLLOWER DELLE PERSONE. UNO STRUMENTO UTILE PER CONDIVIDERE, INFORMARE E DIVERTIRSI

energepic.com - Pexels

ANCHE I CANI E I GATTI SONO SOCIAL

N Lorena Bassis Giornalista

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on hanno uno smartphone né un pollice opponibile per scattare un selfie ma tutte le carte in regola per diventare star del web. Se fino a ieri le foto dei nostri animali venivano incorniciate e appese, oggi le troviamo postate sui vari profili social aperti ad hoc. Grazie alle loro pose buffe e a quegli occhi espressivi, sono capaci di catturare l’attenzione di milioni di utenti. E se le foto in compagnia di cani e gatti conquistano molti «like», i pet da soli

diventano protagonisti indiscussi se hanno un loro account personale con tanto di storie. Grazie all’abilità dell’uomo, pronto a documentare ogni momento, e a un account aperto con il nome dell’animale, la vita quotidiana dei pet conquista gli utenti del web. Maestosi, maldestri, in carne, coccoloni oppure con quel «particolare» che li rende unici, i cani e i gatti sono i più seguiti. Anche se i cani di piccola taglia pos-


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Ruca Souza - Pexels

sono ispirare tenerezza, sono quelli più grandi e goffi che vincono sui social.

Qualche nome? Star di Instagram ma non solo, con oltre 13 milioni di follower collettivi su tutto il web, è Doug The Pug. Il carlino, grazie alle foto postate e ai like che riceve, vanta già un discreto gruzzoletto guadagnato con varie sponsorizzazioni. Sono diventati delle web celebrity con milioni di follower, Marnie The Dog e Tuna. La prima famosa per la sua buffa lingua sempre ben in mostra e la seconda per i canini a vista. E poi c’è Matilda Ferragni, il bulldog francese della fashion influencer più famosa al mondo, seguito su Instagram da 366 mila persone. Tra i profili dei felini più seguiti - con oltre 4 milioni quello di Nala Cat, il gatto strabico che suscita tenerezza ma che fa anche il pieno di sponsor. Numerosi i vip che vogliono una foto con Lil Bub, la gattina che per via di un difetto gene-

tico ha sempre la lingua a penzoloni che le conferisce un’espressione di costante sorpresa. Con la sua aria perennemente imbronciata (in realtà dovuta a una particolare conformazione del musetto), anche Grumpy Cat ha diversi milioni di follower.

PIATTAFORME A TUTTO PET Oltre ai più popolari Facebook, Instagram e Twitter - utilizzati dagli umani anche per aprire profili a nome del pet - c’è una serie di social network esclusivamente dedicati agli animali. Tra i più gettonati troviamo, per esempio, Dogalize per condividere foto, video ed esperienze del mondo animale con circa 350 mila utenti. A decine di migliaia di persone piace Bepuppy, un altro social interamente italiano che ha tutte le funzionalità tipiche di questi mezzi. È considerato il primo e arriva dalla Russia, DruzhOK. Si presenta con un’interfaccia molto simile al nostro Facebook e permette di iscrivere il proprio animale per connettersi con altri simili. Assomiglia invece un po’ al nostro Instagram per la possibilità di pubblicare foto e video degli animali, Pet Scene, il social creato dal Nicole Appleton, cantante del gruppo All Saints. Tra le altre community conosciute, anche Happypet o Fbsocialpet per condividere le foto e l’amore per gli animali con altre persone con lo stesso interesse.

Non solo cani e gatti Tutti gli animali possono però diventare famosi sul web. Tra i più seguiti, per esempio, c’è Jack the Cockatiel, il pappagallo brasiliano tra i più amati al mondo. Sono oltre 64 mila i followers che apprezzano le sue foto decisamente artistiche. Scatti ben studiati su sfondo bianco con vari oggetti di complemento che ottengono anche più di 4 mila like. Per quanto possa sembrare strano, persino un procione Pumpkin the Raccoon - conta 1,4 milioni di persone che lo seguono su Instagram. Una fama che lo ha portato a essere anche protagonista di un libro. Stesso numero di fan anche per Mr Pokee the Hedgehog, il riccetto tedesco che racconta la sua storia con dolcissimi scatti fotografici.

Pet influencer Esattamente come avviene per tutti gli influencer «umani», allo stesso modo accade per i pet che hanno un ampio seguito di pubblico sui social network. Dopo aver costruito una reputazione sul web, l’utente - anche se si tratta di un animale - diventa un personaggio di riferimento per il settore con la capacità di influenzare la propria community di follower. Man mano che l’animale 2.0 acquisisce popolarità, postando foto tenere e divertenti, si trasforma in star e può far guadagnare parecchi euro. È grazie ai like e ai suoi follower che fa gola a inserzionisti, merchandising e sponsor per l’area di interesse. Insomma, avere un pet influencer è come avere una vera e propria gallina dalle uova d’oro. ● PetTrend • Ottobre 2020

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ORNITOLOGIA

IL FAGIANO COMUNE (PHASIANUS COLCHICUS), ANCHE SE ABITUALMENTE INSERITO NELL’AVIFAUNA AUTOCTONA, È STATO PORTATO IN EUROPA A SCOPO VENATORIO DAGLI ANTICHI ROMANI VERSO LA FINE DELL'EPOCA IMPERIALE

FAGIANO Pixabay

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ll’interno della specie Phasianus colchicus si possono trovare numerose sottospecie, distinte per areale d’origine e per morfologia. I fagiani attualmente disponibili in allevamento o liberi nelle nostre campagne sono frutto di meticciamenti tra queste sottospecie, risultando in fenotipi intermedi non ascrivibili ad alcuna sottospecie specifica.

Le sottospecie

Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici

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Le sottospecie più comuni in allevamento sono il Fagiano della Mongolia (Phasianus colchicus mongolicus), il Fagiano Colchico (Phasianus colchicus colchicus) e il Fagiano Cinese (Phasianus colchicus torquatus) in alcuni casi definito impropriamente “americanino”. Il fagiano della Mongolia è il più grande è si caratterizza per la testa verde scuro, la porzione carnosa

perioculare rosso acceso e un netto collare bianco. Il fagiano Colchico è facilmente riconoscibile in quanto sprovvisto del collare bianco. Il fagiano Cinese è il più piccolo dei tre e si riconosce per il dorso del capo grigio chiaro e per il colore del piumaggio uniformemente tendente al beige, a differenza del bruno violaceo rossiccio tipico delle altre due specie. Il fagiano cinese viene chiamato americanino perché i primi soggetti arrivarono in Italia proprio dagli Stati Uniti.

Le mutazioni di colore Nel fagiano comune sono presenti numerosi fenotipi intermedi di colore rispetto alla livrea ancestrale derivati dal meticciamento tra le diverse sottospecie. Tra le mutazioni cromatiche più diffuse è possibile osservare: quella ipermelanica ovvero il fagiano tene-


Diego Catarossi

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broso, completamente nero verdastro; i fagiani silver e acianici sono, al contrario, senza melanine.

Dove alloggiarli Il fagiano richiede ampi spazi, la soluzione ideale è una bella voliera, in cui inserire un gruppo composto da un maschio e quattro/cinque femmine. Un gruppetto così composto può essere alloggiato in una voliera di almeno cinque metri per dieci, piantumata con cespugli e qualche alberello dove i fagiani amano andare a dormire di notte. Lo spazio naturalmente non sarà mai troppo, più la voliera sarà grande meglio sarà per i soggetti ospitati dal punto di vista del benessere animale. Per chi desiderasse cimentarsi

nell’allevamento di questi splendidi animali e non avesse molto spazio a disposizione l’allevamento è ottenibile riducendo il numero dei soggetti (un maschio e due femmine) e utilizzando volierette di tre metri per quattro. Il maschio dovrà essere monitorato quando è insieme alla femmina perché tende ad assumere atteggiamenti aggressivi che potrebbero essere pericolosi per la fagiana. Non è mai consigliabile lasciare due maschi insieme in voliera oppure un maschio con una sola femmina, va sempre formato l’harem.

Fagiano argentato

Diego Catarossi

Fagiano argentato

Fagiano dorato

Pixabay

Fagiani lineati

L'alimentazione Il fagiano è essenzialmente un granivoro, anche se in natura non disdegna piccoli invertebrati come luma-

LA RIPRODUZIONE IN AMBIENTE ESTERNO. La riproduzione del fagiano avviene durante il periodo primaverile-estivo, a partire dal mese di aprile fino al mese di luglio. Il maschio segnala il proprio territorio con il caratteristico canto rauco, ma squillante. Ogni femmina deporrà dalle dieci alle 15 uova verdastre che sono covate per circa 23-25 giorni a seconda della specie. I fagiani nascono come prole atta ovvero in grado di alimentarsi autonomamente fin dai primi giorni. Inizialmente i piccoli fagiani seguono la madre come fanno i pulcini con la chioccia e poi rimangono “imbrancati” tra loro fino ai due/tre mesi di età quando cominciano a separarsi per passare alla vita solitaria tipica della specie. IN AMBIENTE DOMESTICO. Nei fagiani come pet spesso le uova vengono raccolte e affidate a una incubatrice dove verranno incubate a 37,5 gradi centigradi girandole almeno tre volte al giorno per 25 giorni onde evitare l’asfissia dell’embrione. I piccoli poi vanno alimentati con della farina formulata per la selvaggina e stabulati sotto lampada infrarossi in maniera analoga ai pulcini del pollame. Nella fase di accrescimento il fagiano è molto predisposto alle carenze nutrizionali e alla coccidiosi, pertanto andrebbe tenuto su griglia (per permettere alle deiezioni di cadere al di sotto) con alimentazione dedicata per selvaggina almeno fino ai 60/90 giorni.

chine e insetti. La base della dieta è composta da semi di cereali e leguminose associati a essenze vegetali, frutti e bacche. Per l’allevamento esistono dei mangimi pellettati correttamente bilanciati di semplice somministrazione.

La legislazione Dal punto di vista legislativo i fagiani sono considerati fauna selvatica e pertanto il loro allevamento è soggetto a normative generalmente di carattere provinciale. La semplice detenzione di un numero contenuto di soggetti (limite variabile da provincia a provincia) è consentita a patto che vi sia un documento che ne certifica l’acquisto (è sufficiente una ricevuta fiscale). ● PetTrend • Ottobre 2020

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ERPETOLOGIA

CURIOSO RETTILE DALLA CODA SPINOSA POCO CONOSCIUTO MA DESTINATO AD AUMENTARE LA SUA POPOLARITÀ GRAZIE AL CARATTERE MANSUETO E ALLA SUA ADATTABILITÀ ALLA VITA IN TERRARIO

L’UROMASTICE

Serena Sola Medico veterinario GPCert ExAP Responsabile Società Italiana Animali Esotici Regione Veneto

Aegyptia

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possono vivere anche molto più a lungo se adeguatamente stabulati. Per

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA Classe

Reptilia

Ordine

Squamata

Sottordine

Sauria

Famiglia

Agamidae

Sottofamiglia

Uromasticinae

Genere

Uromastyx

Milchdrink- Pixabay

G

li uromastici sono sauri unici (box 1), possiedono infatti un corpo largo e schiacciato dorso-ventralmente, un cranio compatto e dotato di corte e forti mascelle, delle zampe robuste e tozze, tutte fornite di cinque dita. La coda è carnosa e ricoperta da squame indurite disposte ad anelli che formano spine. Quando si sente minacciato, l’uromastice usa la coda spinosa come arma, agitandola violentemente da una parte all’altra, muovendo il corpo a ‘S’ ed emettendo una sorta di sibilo a fauci aperte. Se si trova all’interno della tana può utilizzare la coda per chiudere l’apertura. L’aspettativa di vita è di 15 anni, ma alcuni esemplari


Manfred Werner - Wikimwdia

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quanto riguarda la legislazione sono classificati sotto Appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie pericolose o in via di estinzione (C.I.T.E.S.).

La morfologia Se ne conoscono almeno 16 specie (box 2) che provengono da un areale che si estende dal Nord Africa fino all’India, differenziate per colorazione, dimensioni e forma del corpo. Le dimensioni si dividono sostanzialmente in tre fasce. Piccole dimensioni: dai 25 ai 35 cm di lunghezza con un peso oscillante dai 100 ai 300 g. Questi uromastici sono caratterizzati da una grande varietà cromatica, una maggiore agilità e doti di arrampicatori piuttosto accentuate. Medie dimensioni: dai 35 ai 50 cm di lunghezza, peso tra i 200-300 e gli 800-1000 g. La colorazione varia da toni quasi fosforescenti di rosso, giallo, verde a tonalità monocromatiche e spente. Gli appartenenti a questa categoria sono grandi scavatori, piuttosto robusti e solo eccezionalmente arrampicatori. Grandi dimensioni: dai 50 sino ai 70-90 cm e un peso tra gli 800 g e i 3 kg. Raramente i colori sono accesi o combinati in queste specie, che tendono più a tonalità mixate di grigio, nero, marrone e bianco sporco, raramente giallo e arancione. La corporatura è la più robusta fra gli uromastici.

Geyri

cienza nell’immagazzinare acqua e sostanze nutritive, proteggersi dai pericoli naturali e termoregolarsi. Le specie più piccole vivono in anfratti rocciosi o cunicoli precedentemente modellati da altri animali, le più grandi sono in grado di scavare buche sino a un metro di profondità e anche di tre metri di lunghezza. Questi rifugi vengono usati sia come riparo da condizioni climatiche avverse, sia per sfuggire ai predatori. Talvolta la tana viene usata anche per la deposizione delle uova nella stagione riproduttiva.

Il terrario Un buon mantenimento in terrario richiede: l’ambiente secco, la tempe-

ratura, l’illuminazione e l’umidità da controllate costantemente (sono necessarie specifiche attrezzature come termometri e igrometri) e, infine, un’alimentazione varia e ricca degli adeguati apporti vitaminici e proteici. Le dimensioni del terrario variano in funzione della specie e del numero di esemplari ospitati. Il terrario deve essere sviluppato soprattutto in lunghezza, anche se non bisogna dimenticare che alcune specie sono arrampicatrici. Le dimensioni corrette garantiscono lo sviluppo di un gradiente termico adeguato. Le dimensioni minime per un esemplare tenuto singolarmente sono di 120 cm di lunghezza per 50 cm di altezza e 50 di larghezza.

La distinzione dei sessi Sia per gli esemplari adulti che per i piccoli, non sempre è facile determinare il sesso; per alcune specie, come l’U. Ornato e l’U. dello Yemen, esiste un dimorfismo sessuale che si basa sulla differenza cromatica. Per facilitare tale determinazione possono essere utili alcune caratteristiche: presenza dei pori femorali che nel maschio sono più grandi; presenza di protuberanze post-cloacali (emipeni maschili); particolare forma del corpo che nella femmina risulta essere più prominente nella zona dell’addome.

In natura Si tratta di un sauro diurno, prevalentemente vegetariano anche se può cibarsi di insetti, vive in zone desertiche rocciose. Gli uromastici sono a loro agio negli ambienti più caldi e inospitali, grazie ad adattamenti anatomici e comportamentali che consentono loro di avere una grande effi-

LE SPECIE PIÙ DIFFUSE Uromastix acanthinurus: originario del Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Sudan e Egitto. Specie di media taglia (35-45 cm di lunghezza), conosciuta per i colori che variano dall’arancio al giallo, verde, rosso e blu. È la specie più nota e diffusa sul mercato. Uromastix aegyptius: Nord Est Africa, Israele e Arabia. Specie di taglia grande (80 cm di lunghezza), presenta una colorazione marronegrigio. Uromastix ocellatus ornatus: Egitto, Sudan e Israele. Di media taglia e costituzione robusta, coda sottile e zampe piuttosto lunghe. Evidente il dimorfismo sessuale: il maschio può variare colorazione (rosso, giallo, verde o turchese) mentre la femmina è più scura (marrone e giallo). Uromastix ocellatus ocellatus: Egitto e Sudan. Simile all’U. ornatus, ha una colorazione più tenue. La tipologia più diffusa è sul verde oliva con disegni sul rosso e blu. Specie di piccola taglia, raggiunge al massimo i 30 cm di lunghezza. Uromastix benti: Yemen. Simile all’U. ornatus, tende a essere più uniformemente marrone con intarsi blu. Il maschio è più colorato della femmina. Uromastix geyri: Nord Africa. Piccola taglia se ne riconoscono di diverse colorazioni.

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ERPETOLOGIA

Aegyptia

Quartl - Wikimedia

Peter Potrowl - Wikimedia

Uromastyx ocellata

Ovviamente vanno considerate le attitudini (arrampicatore o meno) della specie, oltre alle dimensioni del soggetto una volta adulto. Il substrato dovrà essere il più igienico possibile. Meglio evitare la sabbia, che può essere ingerita accidentalmente e provocare occlusioni intestinali potenzialmente letali. Possono essere utilizzati tappetini sintetici o trucioli di diverso materiale e di adeguate dimensioni (non devono essere ingeriti). L’arredamento del terrario deve consentire all’animale di muoversi liberamente e avere nascondigli, ripari e zone adibite al pasto. Ideali sono rocce, sassi e cortecce di sughero posti in modo tale da ricreare il più possibile l’habitat naturale.

tenuta per 10/12 ore; il fotoperiodo deve essere regolato anche in base alla stagionalità. Il punto più caldo (basking point - punto ove crogiolarsi o digerire) in estate dovrà raggiungere i 55 gradi, mentre nelle zone limitrofe può variare da 40 sino a 28° circa nel punto più freddo. In inverno la temperatura può scendere anche nel basking point. Per realizzare una simile diversità termica sono necessari, un terrario di adeguate dimensioni e un parco lampade specifico da collocare in diversi punti del terrario. È indispensabile l’utilizzo di lampade UVB e UVA da tenere a scaffale nel petshop. Il calore deve sempre venire dall’alto. L’umidità deve essere bassa, e, al di fuori delle tane, non superare mai il 40%.

Temperatura e illuminazione

L’alimentazione

Per questi agamidi deserticoli l’illuminazione è particolarmente importante: durante il periodo estivo va

La dieta è abbastanza semplice e consiste prevalentemente in un alimento in pellett specifico per rettili

RaSaX - Wikimedia

Ocellata maschio

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vegetariani e vegetali freschi misti. Si possono somministrare tutti i tipi di insalata e verdura, solo crude. Ogni 10 giorni circa si possono offrire 2-3 grilli o camole della farina o del miele di mole adeguata alla taglia dell’animale. I pellettati specifici possono essere somministrati insieme alle verdure fresche. I supplementi vitaminici devono essere somministrati con regolarità; la maggior parte delle vitamine per rettili in commercio sono formulate in modo da essere sufficienti per il fabbisogno di ogni esemplare. Il calcio è un elemento essenziale per le normali funzioni metaboliche di piccoli e per le femmine in deposizione.

La salute Appena dopo l’acquisto è bene che l’animale sia visitato da un veterinario esperto, sia per una prima visita sia per un esame parassitologico delle feci. I parassiti possono rivelarsi un grosso problema per la salute dell’uromastice. I rettili, inoltre, possono essere portatori di alcune forme di salmonella potenzialmente trasmissibili agli uomini. Per questo motivo è consigliato mantenere un buon livello di igiene fuori e dentro il terrario e lavarsi le mani dopo aver toccato l’animale. La maggior parte delle patologie che colpiscono questi pet sono legate a una scorretta gestione e a una scorretta alimentazione. Pertanto, il negoziante in grado di consigliare e guidare nell‘allestimento del terrario e nella scelta di una giusta illuminazione potrà prevenire la maggior parte dei disturbi dell’uromastice. ●


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ACQUARIOLOGIA

CONSIDERATA DALLA FAO UN SUPERFOOD, LA SPIRULINA È LA DIRETTA DISCENDENTE DELLE PRIME FORME DI VITA COMPARSE SULLA TERRA E OGGI UNA GRANDE RISORSA PER IL PET FOOD

ALIMENTO INNOVATIVO

Seagul - Pixabay

UN

sabili di avvelenamenti, mentre altre sono ben note agli acquariofili d’acqua dolce (Fig. 1) e marina per il loro rapido sviluppo. Le specie appartenenti ai generi Spirulina (Fig. 2) e Arthrospira sono invece importanti fonti

alimentari per pesci ornamentali e crostacei. Una potenzialità alimentare ampiamente riconosciuta che oggi annovera la spirulina anche tra le materie prime utilizzate in alcune linee dietetiche per cani.

Alessio Arbuatti Medico veterinario, accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari”, Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo

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Alessio Arbuatti

in dal 1827, anno del primo isolamento, la spirulina è al centro di dibattiti tassonomici. Nel 1962 è stato proposto di includere queste alghe verdi-blu tra i procarioti e classificarle con il termine “cianobatteri”, una scelta tutt’ora attuale. Stiamo parlando dunque di ancestrali batteri dotati di capacità fotosintetiche. A oggi sono state classificate 2698 specie di cianobatteri ma se ne stima un numero ben maggiore. Alcune sono tossiche e responPetTrend • Ottobre 2020

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ACQUARIOLOGIA

Una materia prima ideale 2

Alimento dei popoli nativi

Pwrdf - Flickr

La spirulina oggi utilizzata è una prossima parente di alcune delle prime forme di vita comparse sulla terra circa tre miliardi di anni fa. La conoscenza di questo organismo nel mondo occidentale risale alle prime spedizioni di conquistadores spagnoli nel nuovo mondo. Nei pressi della capitale Azteca Tenochtitlan, in Messico, gli europei osservarono la popolazione locale che si recava presso i vicini laghi con particolari reti attraverso le quali raccoglievano il “Techuitlatl”, un composto denso di colore blu-verdastro che veniva consumato essiccato in molte pietanze. Qualche secolo dopo, lo studioso di alghe di origine francese, Dangeard, annotava sul proprio taccuino che il popolo Kanembu raccoglieva dal Lago Chad, una materia prima densa, verdastra, molto abbondante, che veniva lavorata e consumata col nome di “dihe”. Nel 1964 il belga Leonard osservò proprio in Chad, presso il mercato di N’Djamena, alcune particolari torte in vendita di colore

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La relativa semplicità della coltivazione rende possibile la produzione di questo alimento in molte zone del pianeta. Calore, illuminazione, acqua alcalina e giusta movimentazione del bacino acquatico sono i principali parametri di crescita necessari per ottenere una produzione costante, continua e di qualità. Tutte le aziende coltivatrici iniziano la coltura utilizzando ceppi puri poiché è importante che non avvenga alcuna contaminazione a opera di altre alghe acquatiche o cianobatteri. Storicamente la produzione a uso umano e zootecnico avviene in grandi vasche in vetroresina (Fig. 3) poste all’interno di capannoni o serre dotati di coperture richiudibili all’evenienza per evitare che l’acqua piovana cada all’interno dei bacini e alteri il medium di coltura modificandone le caratteristiche chimico-fisiche. Le zone equatoriali e subequatoriali sono climaticamente quelle maggiormente favorite per la produzione, ma oggi vi sono diverse aziende che producono anche a latitudini maggiori nelle aree a clima temperato, Italia compresa. Uno dei sistemi più utilizzati in queste nazioni prevede la costruzione di lunghi impianti tubulari all’interno di serre. Lungo le condutture

esposte alla luce, all’evenienza anche artificiale, scorre acqua e spirulina. In questo modo, attraverso sistemi di controllo computerizzato, è possibile creare una intera produzione a ciclo chiuso. Qualunque sia la modalità di produzione, la materia prima finale si presenta come una massa umida, densa (Fig. 4). Il passaggio successivo prevede la disidratazione e l’esecuzione delle analisi sanitarie necessarie per renderla idonea all’utilizzo commerciale. Una materia prima che, proprio grazie alla possibilità di essere ridotta in polvere, si presta in maniera ottimale alla produzione di alimenti secchi in scaglie, granuli, pastiglie e polvere, sia in purezza, sia miscelata con materie prime di origine animale, vegetali e integratori (Fig. 5).

Uno piccolo “scrigno” alimentare Perché la spirulina è considerata un super food? I motivi sono differenti, innanzitutto questa materia prima è composta da cianobatteri fotosintetici e non da cellule vegetali. Questa differenza non è secondaria perché tra il mondo batterico e quello vegetale vi sono numerose differenze sia metaboliche sia strutturali. Per esempio, a livello di struttura cellulare: quella dei cianobatteri (cellule procariote, ossia più semplici) non contiene la cellulosa, una molecola vegetale complessa che può essere sfruttata solo da quelle specie animali dotate di camere fermentative. Le cellule di spirulina possiedono dunque un “rivestimento cellulare” più facilmente aggredibile da acidi, enzimi e succhi presenti nell’apparato digerente di un

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Pwrdf - Flickr

Biologigaragen Spirulina - Flickr

verde-blu chiamate “dihè” a base di piccole alghe del Lago Chad che venivano periodicamente raccolte, essiccate al sole e in seguito porzionate o tritate. Queste sono solo due tra le testimonianze storiche dell’utilizzo dell’alga spirulina, definita dalla Fao nel 2008 come “l’alimento del futuro”.


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maggior numero di specie animali. La seguente digestione e l’assorbimento aumentano con percentuali pari all’85% entro le 18 ore dall’ingestione. Spostandoci all’interno della cellula stessa, si può apprezzare una composizione amminoacidica complessa, sia in termini di amminoacidi essenziali, sia di quelli non essenziali, divenendo così un’ottima materia prima da utilizzare

Alessio Arbuatti

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nella dieta degli organismi acquatici. Piccoli polisaccaridi e acidi grassi polinsaturi completano un ricco quadro di macronutrienti nobili. Non bisogna inoltre dimenticare la ricchezza in termini di contenuti minerali con calcio, fosforo, potassio, zinco, ferro, magnesio, cromo, manganese. La presenza di vitamine del gruppo B, la vitamina A, la vitamina E, i carotenoidi e ulteriori pigmenti rendono questo organismo ideale per l’utilizzo a fine alimentare anche in acquariofilia.

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Un antistressors in acquario In acquario, così come negli allevamenti ittici, è ben noto che la maggior parte delle patologie sia stressindotta a causa di errori di management, come per esempio la convivenza tra specie differenti, le differenze etologiche, un errato numero di esemplari o il mancato rispetto dei parametri chimico-fisici dell’acqua. Diversi studi scientifici condotti sui ciclidi, in par-

ticolare quelli appartenenti al genere Tilapia, un pesce allevato fin dai tempi degli egizi, hanno evidenziato un importante ruolo di supporto della spirulina. Questi cianobatteri sono ricchi di carotenoidi e ficocianine che riducono la formazione di malondialdeide (MDA), un marker dello stress nelle specie ittiche. Gli esemplari alimentati con alga spirulina mostrano una maggiore attività dell’enzima glutatione reduttasi che, rigenerando il glutatione, ne permette un’azione antiossidante consentendo la neutralizzazione dei radicali liberi e prevenendo i danni ossidativi a carico delle membrane cellulari.

Anche l’occhio vuole la sua parte

UN SUPPORTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO Vi è una stretta correlazione tra l’utilizzo alimentare di spirulina e il potenziamento dell’immunità, sia naturale (innata) sia acquisita (specifica). L’esperienza della ricerca scientifica in acquacoltura ha evidenziato come, a seguito dell’integrazione di spirulina, vi sia un aumento del lisozima che è tra le molecole ad azione protettiva presente sulla cute e a livello tissutale nei pesci. lo stesso lisozima incrementa anche l’attività delle cellule fagocitarie, che “ingeriscono” e dissolvono i patogeni e non da ultimo il sistema del complemento. Anche le cellule difensive che compongono la ben nota linea bianca, così come quelle ad azione citotossica nei confronti dei patogeni, aumentano numericamente e funzionalmente. allo stesso tempo si assiste a una maggiore produzione di anticorpi. Non da ultimo sia in medicina umana sia in quella veterinaria, da alcuni anni, è sempre più evidente il ruolo, anche protettivo, di un sano microbiota intestinale. A tal proposito la spirulina migliora il microbiota garantendo, oltre a un miglior utilizzo di alcuni composti nutritivi, una miglior difesa nei confronti di potenziali batteri patogeni che trovano così un ambiente più difficile da colonizzare.

Una cromia ben sviluppata in relazione alle specie, e all’eventuale selezione zootecnica ornamentale sottostante (Fig. 6), è uno dei segni di benessere dei pesci oltre a essere uno degli aspetti che cattura maggiormente l’attenzione degli acquariofili, neofiti ed esperti. I lavori scientifici condotti su numerose specie, anche evoluzionisticamente lontane tra loro, hanno evidenziato il ruolo della spirulina in relazione ai pigmenti cromatici. La zeaxantina e il betacarotene sono naturalmente presenti in questa materia prima e possono essere metabolizzate in astaxantina da crostacei (Fig. 7) e numerose specie ittiche. Il processo si traduce nell’implementazione delle colorazioni rosse e gialle. Le clorofille e le ficocianine presenti nell’alga completano un quadro che dona una colorazione naturale. ● PetTrend • Ottobre 2020

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Ogttobre 2020 N° 8 - ANNO 9 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARCO MORESCO marco.moresco@pettrend.it

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Foto da agenzie: Silvia Pampallona, Anna Pozzi

Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Pubblicità: ILARIA COSTA marketing@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Alessio Arbuatti, Lorena Bassis, Giacomo Biagi, Silvia Bosio,

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