TRENO DELLE DOLOMITI Gazzettino | 6 Maggio 2021 p. 10, edizione Belluno Belluno-Cortina via Agordo: i sindaci bussano in Provincia Treno delle Dolomiti, il Comitato fa il punto con i sindaci dell'Agordino chiedendo loro di farsi portavoce in Provincia affinché sul tema venga aperto un confronto prendendo in considerazione, oltre alle tre cadorine, anche la proposta lungo la Val Cordevole. Sul tavolo, pronto per partire alla volta di Palazzo Piloni, c'è un documento che in calce riporta le firme di tutti i 16 primi cittadini ad esclusione, oltre che di Voltago perché commissariato, di Canale d'Agordo. Intanto in calendario è stato fissato un altro confronto per approfondire il progetto curato da Stefano Dell'Osbel. IL PROGETTO «Per garantire un futuro al Bellunese - è stato sottolineato ieri dal presidente Paolo Selva Moretti all'incontro convocato in sala Don Tamis dall'Unione montana Agordina - è auspicabile che il territorio sappia esprimere una scelta consapevole e responsabile tra i quattro tracciati presentati in Regione, perseguendo l'obiettivo di un'equa distribuzione degli investimenti in provincia». «Il percorso del treno lungo la valle del Cordevole - è stato sottolineato - è baricentrico rispetto all'intera provincia e garantisce un collegamento sicuro tra le vallate. Partendo da Ponte nelle Alpi raggiunge Cortina in 72 km toccando Belluno, Agordo, Cencenighe, Alleghe e Caprile. I chilometri in galleria sono solo 21 e il tempo di percorrenza è di circa un'ora: solo 2 ore e 30 minuti da Venezia a Cortina. Il tracciato rispetta quindi le attese della Regione ed è comparabile con i tempi di percorrenza in auto. Due milioni di passeggeri annui, stimati, fanno sì che questa linea ferroviaria sia una grande opportunità per uno sviluppo economico sostenibile ed ecologico». I SINDACI «Partiamo dal presupposto - afferma Moreno De Val, sindaco di San Tomaso - che sistemare la viabilità ordinaria è fuori di dubbio. Ma se vogliamo guardare al futuro con lungimiranza, il treno rappresenta una delle opportunità principali per perseguire lo sviluppo del territorio. Non possiamo continuare a riempire le nostre strette valli di automobili se vogliamo puntare a un turismo green. Una vettura media fa 1,80 metro per 4,50 metri: facile comprendere che enorme superficie occupa sommata alle tantissime altre che in alcuni periodi dell'anno raggiungono l'Agordino. Anche per questa ragione sostengo quest'idea, oltre che per mille altre legate soprattutto allo sviluppo turistico. Si pensi, ad esempio, al circuito ferroviario che nascerebbe collegando il Cadore con l'Agordino e permettendo alla gente di spostarsi anche con gli sci e senza necessità di fare ulteriori impianti di risalita». «L'idea è senz'altro buona, ma irrealizzabile - il parere del collega di La Valle Ezio Zuanel - Il trenino che un tempo arrivava fino ad Agordo era all'avanguardia, ma ora da troppi decenni non esiste più nulla di quella linea che quindi andrebbe rifatta ex novo. Certo aiuterebbe a eliminare traffico dalle strade, soprattutto se i vagoni riuscissero a servire le maestranze di Luxottica, ma ho qualche perplessità in termini turistici. Sono scettico sul tunnel che unirebbe Caprile con Cortina». Raffaella Gabrieli © riproduzione riservata Corriere delle Alpi | 7 maggio 2021 p. 28 Treno delle Dolomiti Primo faccia a faccia Comitato-sindaci Di Gianni Santomaso AGORDO «Il Comitato ci ha chiesto di sottoscrivere e inviare un documento in Provincia. Come sindaci dovremo confrontarci e decidere se farlo e semmai come farlo». Parola del presidente dell'Unione montana agordina, Michele Costa. Mercoledì si è infatti svolto un incontro tra il Comitato ferrovia Dolomiti Bellunesi e i sindaci agordini per discutere sul progetto dell'architetto Stefano Dell'Osbel che prevede un quarto percorso su rotaia per raggiungere Cortina da Ponte (oltre ai tre già presentati dal territorio cadorino). Tale progetto farebbe viaggiare il treno lungo il Cordevole. Il Comitato, presieduto da Paolo Selva Moretti, aveva chiesto un incontro al presidente dell'Uma, Michele Costa. «Abbiamo incontrato i sindaci», dice Selva Moretti, «ci siamo trattenuti più del previsto grazie all'interesse e alle domande costruttive di tutti i presenti, sicuramente molto attenti a tutto ciò che può riguardare il futuro dell'Agordino. Il presidente dell'Uma», continua Selva Moretti, «ha posto particolare attenzione ad alcuni aspetti tecnici e ai risvolti sociali ed economici che tale opera può comportare. Molte le considerazioni e le domande, tutte costruttive. I sindaci sono favorevoli a un miglioramento delle infrastrutture viarie in vallata, che sicuramente mancano, e sono concordi e consapevoli del vantaggio che può averne tutta la provincia. Si è discusso di opportunità, di costi, di pendenze, di elettrificazione e di molti altri aspetti tecnici. Alla fine il presidente Costa ha dichiarato che ne riparlerà in conferenza dei sindaci e che si farà portavoce della richiesta di confronto tra le varie proposte in