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POLITICA
Massimiliano Capitanio: «Formare e informare per un gioco sano» Francesco Battistoni: «Verso la riforma dell'ippica» SPECIALE GIOCO IN EUROPA
Il grande ritorno di Ice FOCUS
Questione territoriale tra Intesa e Riordino
NUOVA META VERSO IL FUTURO
PERSONAGGI
Pierfrancesco Pingitore Salvatore Cascio
COVER STORY 28
LASLOTDELMESE
Bmit La tecnologia al servizio del gioco
POWER STATION AIR | L’ E V O L U Z I O N E D E L G I O C O V I A G G I A N E L L’ E T E R E
ENGLISH PAGES INSIDE
NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE
numero 4
04
aprile 2022
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni
Tra paure e speranze è arrivato il futuro
EDITORIALE
anno xiv
Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Ewa Bakun Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Steven Carson Marco Fiore Nashira Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto Danny Maxwell GN Media 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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IL METAVERSO NEL GAMING
Cos’altro dovrà accadere, ancora?
È questa, forse, la domanda più ricorrente del momento. Dopo aver trascorso gli ultimi due anni alle prese con una pandemia e con tutte le conseguenze annesse e connesse, ci mancava soltanto l’esplosione di una guerra alle porte del Continente per sconvolgere ulteriormente ogni equilibrio, interno ed esterno al nostro paese, e sradicare ogni certezza. Oltre a compromettere lo scenario economico internazionale, già messo a dura prova dalla stessa pandemia. Se l’uscita dall’emergenza sanitaria era già fortemente condizionata dal rincaro generale dei costi per le materie prime e l’energia, il conflitto in Ucraina ha rincarato la dose, con l’Italia che ancora una volta risulta tra i paesi più esposti in termini di rischi economici. Proprio nel momento in cui si stava riformando l’intero sistema industriale e organizzativo del paese, attraverso il Pnrr, per investire al meglio i denari provenienti dall’Europa. Solo che adesso le economie a rischio sono molte di più, nell’Unione, e la coperta rischia di diventare un po’ corta per tutti: motivo in più per mettere mano al cantiere delle riforme e fare in modo di meritarsi quel prestito straordinario “offerto” da Bruxelles. Già, le riforme. Come quella che il comparto del gioco pubblico attende da ormai dieci anni e in modo particolare dal 2017, quando si era iniziato a parlare di riordino dopo l’intesa raggiunta – almeno sulla carta – tra il governo di allora e gli enti locali. Ma adesso che il riordino sembra davvero in arrivo (almeno in Parlamento), in attesa di vederlo messo in pratica, si può sempre far riferimento a quella stessa Intesa da cui tutto era partito. Questo, almeno, è lo spunto che offriamo in questo numero, attraverso uno speciale di approfondimento, in cui spieghiamo giuridicamente come e perché è possibile uscire dall’impasse della questione territoriale già prima della riforma. Una soluzione, questa, a dir poco centrale, se si riflette sui tempi richiesti per la piena attuazione di quella legge delega il cui iter è appena iniziato, peraltro proprio sul finire della legislatura. Perché se è vero che quella del Parlamento è la via preferenziale per una vera riforma, è altrettanto vero che non tutti gli addetti ai lavori saranno in grado di sopravvivere fino alla fine di quel percorso. E sarà bene dunque salvare il salvabile già nell’immediato. Ricordando le varie scadenze che pendono sulla testa delle imprese in varie regioni, come ricordiamo e riepiloghiamo su queste pagine. E mentre la politica ragiona su come intervenire, il mercato non si ferma e neppure i giocatori. Con la spinta tecnologica accelerata dalla pandemia che sta cambiando nel profondo anche il mondo del gaming. Il processo di profonda digitalizzazione ha spostato gli investimenti sempre più verso l’online, facendo ormai sparire il confine tra terrestre e “telematico” (come veniva definito un tempo il mondo online). Proponendo agli attori del comparto una nuova vita, in un nuovo mercato. Come una sorta di metaverso, per rimanere in tema digitale e sull’attualità, visto che proprio il metaverso è l’ultima delle suggestioni che sta ispirando molte aziende del settore, come scenario futuro. Ma prima di pensare al domani, bisogna risolvere i problemi di oggi. In questa fase così critica, in cui verrebbe voglia di potersi davvero calare in un universo alternativo, per sfuggire da una realtà così difficile e a volte anche preoccupante. Ma l’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole, scriveva Paulo Coelho. Ed è a quel sole che bisogna pensare, invece di chiedersi quale sarà la prossima disgrazia, perchè di buio ne abbiamo già visto abbastanza.. Alessio Crisantemi
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POLITICA S O M M A R I O
04. Informazione e formazione a favore del gioco sano
Massimiliano Capitanio, deputato della Lega, mette anche in guardia dall’eccessivo inasprimento delle norme, che rischia di favorire chi opera nell’illegalità
06. Questione territoriale, è corsa contro il tempo
SPECIALE GIOCO IN EUROPA SPECIAL GAMING IN EUROPE
FOCUS
12. Londra, o cara
PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
ENGLISHPAGES
LOSFIZIO DELGIOCO
DALMONDO
PANNONERO
LASLOT DELMESE
RIFLESSIONI DAORSO
GIOCO &PSICHE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LEAVVENTURE DAROONEY LEAVVENTURE DAROONEY
DANON PERDERE
LEDRITTE DELMAESTRO
DANON PERDERE
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
FISCO&SLOT
TORNEANDO
POKER STRATEGY
NEWSLETTER
LAPUNTATA
PROMOSPACE
NUOVE TENDENZE GIOCO &ARTE
GIOCO &ARTE
La legge delega sta facendo il suo corso, nel frattempo i principi dell’intesa Stato Regioni hanno valore cogente anche se non è stato emanato il decreto attuativo dal Mef
SCOMMESSE 56. La grande ammucchiata della Serie A Come finirà la stagione 2021/2022 del massimo campionato di calcio? Lo abbiamo chiesto a due giornalisti sportivi di primo livello, da Sky Sport alla Rai fino alla carta stampata LOSFIZIO DELGIOCO
PROMOSPACE
NUOVE TENDENZE
46. In attesa del riordino vale l’intesa
DALMONDO
PANNONERO
GIOCO &TECNICA
LAVLT DELMESE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
GIOCO &PSICHE
L’OROSCOPO
RIFLESSIONI DAORSO
ILUOGHI DELGIOCO
DANON PERDERE
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GIOCONEWS #04 APRILE 2022
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DANON PERDERE
LEDRITTE DELMAESTRO
PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
NUOVE TENDENZE
POKER STRATEGY
POKER STRATEGY
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
LASLOT DELMESE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LEAVVENTURE DAROONEY
NEWSLETTER
NUOVE TENDENZE
GIOCO &ARTE
PROMOSPACE
36. London, oh dear 39. Turning consumer protection into a competitive advantage 40. Dt9, technology at the heart of gaming 41. Greentube, the union that makes omnichannel 42. Vr, Ar and everything in between GIO GIOCARE CONGUSTO
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GIOCARE GIO CONGUSTO
PANNONERO
LEAVVENTURE DAROONEY
FISCO&SLOT
RIFLESSIONI DAORSO
16. La tutela dei clienti come vantaggio competitivo 17. TxOdds, i grandi eventi ippici a portata di bookmaker 17. Il momento magico di FilsGame 18. Play’n Go, obiettivo eccellenza 20. Habanero, mobile first tra presente e futuro 22. Dt9, la tecnologia al centro del gaming 24. Itech Labs, il fascino dei nuovi mercati 24. Religa, online live, il nuovo concept che parte da lontano 26. WorldMatch, divertimento puro per un’offerta di qualità 26. Greentube, l’unione che fa l’omnichannel 28. Bmit, l’It al servizio del gioco 30. La grande avanzata dell’online 32. Tutela del marchio, l’aiuto che viene dall’Europa 34. Vr, Ar e tutto il resto POKER STRATEGY
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GIOCARE GIO CONGUSTO PROMOSPACE
L’ORA DEL GIOCO
L’ORA DEL GIOCO
CASINÒ FRANCESI
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CASINÒ FRANCESI
TORNEANDO
TORNEANDO
PAROLADI COLLOVATI
PAROLADI COLLOVATI
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La capitale del Regno Unito è di nuovo l’epicentro del gioco grazie ad Ice Vox, Ice London e Igb Affiliate London. Per quello che viene considerato da più parti un atteso ritorno.
58. LEDRITTEDELMAESTRO
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La cultura del gioco ha bisogno di una informazione chiara e trasparente e di formazione di primo livello per i gestori ma anche per gli amministratori locali.
FLIPPER
CASINÒ
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Massimiliano Capitanio
74. La cultura a supporto del core business 65. La primavera del flipper sportivo
Dopo i primi movimenti post-pandemia e gli eventi di inizio anno, adesso la stagione entra nel vivo con la primavera e una serie di gare di alto livello
POKER
Barbara Biale, membro del Cda del Casinò di Sanremo, sottolinea l’importanza degli eventi “collaterali” alla pura offerta di gioco e la stretta sinergia con il Comune e con il territorio
76. PANNONERO 77. LASLOTONLINEDELMESE INTERVISTE
78. Il gioco
della vita, la battaglia per la libertà/ Pier
IPPICA 60. Tra sostegni e riforme Il sottosegretario Francesco Battistoni commenta le ultime novità per l’ippica. L’attesa, ora, è per un riordino complessivo dell’intero comparto.
COMMA 7
68 68. È tedesco il primo guerriero del Lie-
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79. Il cinema,
chtenstein
come un gioco da bambini/ Sal-
Dopo settembre 2021 PkLive360 torna al Grand Casino di Bendern nel piccolo e lussuosissimo principato del centro Europa con un successo da 901 entries e la vittoria del giovanissimo Kawasaki
vatore “Totò” Cascio si racconta partendo da quello che è stato per lui “Nuovo Cinema Paradiso” e passando per la malattia che gli ha tolto la vista
70. Cortellazzi quasi come Bonavena 72. La prospettiva di Theove
rubriche
64 64. La bella stagione dell’amusement Il vice presidente dell’associazione di gioco Sapar, Andrea Lo Massaro, fa il punto sulla riforma del comma 7
Francesco Pingitore, ospite del Casinò di Sanremo, racconta ottant’anni di storia italiana, con lo sguardo attento alla più stringente attualità, tra pandemia e guerra in Ucraina
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54. FISCO&SLOT 66. NUOVETENDENZE 80. DALMONDO 82. DANONPERDERE 84. GIOCO&RETAIL 86. GIOCARECONGUSTO 88. ALBARDEGLIESPORTS 90. GIOCO&PSICHE 91. L’AVVOCATODELDIAVOLO 92. LASLOTDELMESE 94. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
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politica PH. LUKAS, PEXELS
M A S S I M I L I A N O
C A P I T A N I O
Informazione e formazione a favore del gioco sano
V
di Anna Maria Rengo
Il deputato della Lega Massimiliano Capitanio sottolinea l’importanza di proteggere i minori e i soggetti a rischio dipendenza, ma mette anche in guardia dall’eccessivo inasprimento delle norme, che rischia di favorire chi opera nell’illegalità
erso la fine della pandemia, si spera, e della legislatura, il che è invece una certezza. Tra questi due eventi, il dramma dell’invasione russa dell’Ucraina, che dipinge uno scenario imprevedibile e critico, nel quale, tuttavia, anche l’”ordinaria” amministrazione va avanti. E per esempio, tanto per restare nel settore di nostro principale interesse, quello del gioco, si attende ormai l’iter legislativo che porterà il Parlamento italiano a delegare il Governo, attraverso dei decreti ministeriali, di rimettere ordine alla sua normativa. Questi i temi affrontati con il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, nell’intervista che parte dai temi di più scottante e drammatica attualità. Lo Stato italiano, non certo solo esso, si trova a dover affrontare due gravissime crisi. Una della quali in via di superamento: la pandemia. Che cosa è necessario fare per la ripresa economica e sociale dell’Italia, e soprattutto per i settori che sono stati più colpiti? “Per la ripresa economica servono interventi immediati di sostegno alle famiglie e alle imprese per contrastare l’inflazione e l’esplosione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Alcune misure di sostegno al caro bollette sono già state attuate per il primo trimestre, altre sono in arrivo. Abbiamo stimato 16 miliardi di euro per coprire le misure fino secondo trimestre di quest’anno: azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, abbassamento dell’Iva al 5 per cento per le utenze del gas, sussidi energetici per le famiglie più svantag-
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GIOCONEWS #04 APRILE 2022
POLITICA MASSIMILIANO CAPITANIO
giate, credito d’imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell’incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022. Poi serve una svolta educativa per far fronte alle forti divisioni, se non agli odi, che hanno diviso parte dell’Italia prima sulla questione vaccini e green pass, ora sull’intervento in Ucraina”. Cosa può e deve fare l’Italia, invece, in merito al conflitto in corso tra Russia e Ucraina? “Deve insistere nel reclamare la fine del conflitto, agevolare in tutti i modi il confronto diplomatico e, necessariamente, trarre le conseguenze delle emergenze che questa guerra ci sta portando in casa. È il momento di programmare seriamente e definitivamente politiche di autarchia energetica, a partire dal nucleare di nuova generazione. Ma pure sull’eolico bisogna vincere la palude burocratica che frena anche gli impianti più moderni e meno impattanti dal punto di vista ambientale”. In che modo si deve intervenire per fronteggiare le drammatiche conseguenze economiche e di arrivo dei profughi, del conflitto tra Russia e Ucraina? “I Comuni hanno già attivato straordinarie reti di accoglienza coinvolgendo terzo settore e volontariato. In Italia sono stati già accolti quasi 4mila profughi nei primi giorni di marzo. Le misure di accoglienza dovranno necessariamente essere calibrate con quelle di sostegno alle difficoltà economiche che stanno vivendo le famiglie italiane”. La legislatura volge al termine. Quali sono le altre priorità che il Governo Draghi deve portare avanti in quest’ultimo arco di tempo? “Le priorità per la Lega restano le politiche del lavoro, con misure a favore delle aziende come il fondo a supporto dei settori e dei comparti produttivi particolarmente colpiti proposto dal ministro Giancarlo Giorgetti nel consiglio dei ministri del 10 marzo. In questi giorni abbiamo presentato una mozione a prima firma di Matteo Salvini per sospendere le accise sulla benzina. Non dimentichiamo, però, l’impatto positivo anche per l’erario dello Stato dell’introduzione della flat tax al 15 percento, una rivoluzione fiscale che deve essere portata a termine. Personalmente, poi, mi batto per la digitalizzazione e la sburocratizzazione che fa perdere allo Stato 25 miliardi all’anno”. Il Parlamento si appresta a votare la delega al Governo per la riforma del settore del gioco. Quali sono gli obiettivi che lei ritiene debbano essere perseguiti? “Lo Stato ha il dovere di prevenire fenomeni quali la ludopatia: in base a questo faro bisogna lavorare per tenere lontano dai giochi i minori e i soggetti a rischio dipendenza, limitando gli spazi di offerta e contrastando i meccanismi che forzano le resistenze degli utenti a partire da messaggi ingannevoli, rumori, luci. È giusto pensare a una omogeneità normativa nazionale. La cultura del gioco ha bisogno di una informazione chiara e trasparente e di formazione di primo livello per i gestori ma anche per gli amministratori locali. La stessa forza che va messa in campo contro la ludopatia
va adoperata per contrastare il gioco illegale, che non va nemmeno agevolato con un inasprimento spropositato delle norme che regolano quello legale”. La pandemia, ma anche le tante restrizioni poste al gioco legale, hanno finito per favorire quello illegale. Quali azioni devono essere poste in essere per combatterlo? “Innanzitutto servono campagne di informazioni per far capire ai cittadini chi si celi dietro il gioco illegale (le mafie) e che chi si avvicina a quel mondo fa un danno allo Stato ma soprattutto mette a rischio se stesso, i propri dati e i propri beni. Vanno rafforzati i poteri di controllo sulla rete e sulle piattaforme. Infine va trovato un equilibrio possibile tra la tutela del gioco legale e il contrasto di quello illegale”. Nel 2019 lei ha presentato il disegno di legge, poi approvato, per il ritorno dell’educazione civica nelle scuole, anche finalizzato a prevenire il gioco patologico. Quanto è importante partire dalla scuola per educare ai rischi del gioco, e, parallelamente al gioco sano? “Il contrasto all’illegalità è una questione di mezzi tecnici, di risorse ma anche culturale. Nelle scuole, grazie alle legge 92 del 2019, è tornata l’educazione civica obbligatoria e con voto in pagella. Quello è il momento per parlare di legalità ma anche di prevenzione delle patologie legate all’alcol, alle droghe, al gioco, alle nuove tecnologie. La consapevolezza e l’informazione consentono ai giovani di avvicinarsi alle nuove tecnologie senza diventarne schiavi. Lo stesso messaggio vale per il gioco: dev’essere un divertimento occasionale e non una forma di schiavitù”.
LUI
CHI
È? !?
Massimiliano Capitanio è un giornalista e politico italiano. È nato a Vimercate (Monza Brianza) il 12 giugno 1974. Cresciuto a Concorezzo (Mb), si è diplomato al Liceo Classico “B. Zucchi” di Monza, nella sezione distaccata di Vimercate. Nel 1998 si è laureato in Lettere e filosofia, con indirizzo in Comunicazione sociali, alla Cattolica di Milano con 110 e lode con una tesi su “La cultura dialettale popolare a Milano: dall’artigianato volante all’industria cantata”. Dopo la laurea ha frequentato e concluso un corso di perfezionamento in Management delle pubbliche amministrazioni (Map) presso la Sda Bocconi. È giornalista professionista. Eletto deputato con la Lega nel 2018, è membro della IX Commissione parlamentare trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera e Segretario della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Sempre dal 2018 è tesoriere del gruppo parlamentare della Lega alla Camera dei deputati. È promotore e primo firmatario della legge 92 del 2019 che reintroduce l’educazione civica obbligatoria e curricolare nelle scuole italiane.
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attualità politica
Corsa contro il tempo Questione territoriale e riordino del gioco pubblico sono i temi – strettamente correlati – in cima all’agenda del settore, che si trova a fare i conti con le prossime scadenze delle leggi regionali. A cominciare dalla Calabria, il 3 maggio, e con l’enorme dilemma del Lazio.
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en vengano le toppe, ma oltre ai rammendi estemporanei bisognerebbe chiudere una volta per tutte i buchi. Usiamo questa metafora da sarti per tornare a parlare della “questione territoriale”, locuzione che designa ormai da anni i complessi effetti delle norme varate da Regioni e Comuni, con la sostanziale espulsione del gioco pubblico legale. Un tema che si è fatto largo su queste pagine fin da quando dalla Provincia di Bolzano (nel 2011) e dalla Regione Liguria (nel 2012) arrivarono le prime leggi in materia e fu sancito l’inizio di un conflitto – sia di competenze fra Stato e amministrazioni locali, sia fra queste ultime e gli operatori del settore, poi finito sotto la lente di tribunali amministrativi, Consiglio di Stato e Corte costituzionale – che in questi ultimi 12-24 mesi è sembrato cadere un po’ nel dimenticatoio, sebbene le sue drammatiche conseguenze siano tutt’altro che un ricordo. Nonostante oltre dieci anni di dibattiti, intervallati da proroghe e modifiche delle leggi regionali in materia, e pure da una sospensione “sine die” - quella varata dal consiglio regionale della Liguria nel 2018, in attesa del riordino nazionale – siamo di nuovo qui a parlarne, in vista di alcune nuove importanti scadenze da tenere d’occhio per il comparto. Se il 3 maggio infatti il distanziometro regionale entrerà in vigore in Calabria per le sale da gioco e le sale scommesse (sono escluse le tabaccherie in cui gli apparecchi sono installati in un’area sotto controllo visivo del titolare), il 12 agosto in provincia di Trento diventeranno fuorilegge gli apparecchi delle sale dedicate poste nelle vicinanze dei “luoghi sensibili” (come già ac-
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GIOCONEWS #04 APRILE 2022
di Francesca Mancosu
caduto due anni fa per i locali generalisti), mentre il 31 agosto nel Lazio avrà termine la proroga per i generalisti (a febbraio 2024 e 225 toccherà ai dedicati, in base alle autorizzazioni già concesse alle sale). Senza dimenticare che il 30 giugno finiranno i 90 giorni di sospensione delle concessioni per gli apparecchi già in essere (in origine in scadenza il 30 marzo) disposti in ossequio al decreto Cura Italia, tre mesi dopo la fine dello stato di emergenza per il contenimento del Covid, in Emilia Romagna, Friuli Venezia e Lombardia. Dl che ha effetto anche in provincia di Bolzano, dove il tribunale regionale di giustizia amministrativa ha ricordato più volte come esso proroghi automaticamente le licenze in scadenza nel periodo pandemico, e dove per la fine di luglio è attesa la pronuncia del Consiglio di Stato sulla legittimità del distanziometro e il suo “effetto espulsivo”. Guardando un po’ più in là, all’orizzonte si profila anche la data del 31 luglio 2023, entro la quale gli operatori delle Marche dovranno tassativamente adeguarsi alla legge regionale sul gioco varata nel 2017. Uno spostamento in avanti nato con l’obiettivo di “utilizzare” il periodo di proroga per apportare dei correttivi alla legge attuale, così come auspicato nel Lazio e in tante altre regioni prima di loro, o con la speranza che magari nel frattempo arrivasse il famigerato riordino, dato per imminente fin dalla ormai storica, e mai attuata, intesa raggiunta in Conferenza unificata Stato-Regioni nel settembre 2017, ai tempi in cui il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze con delega ai giochi era Pier Paolo Baretta. Ora che sulla stessa poltrona siede Federico Freni, il rior-
CORSA CONTRO IL TEMPO
dino è tornato nuovamente, più concretamente, nei radar di industria di settore e Governo, attraverso un disegno di legge delega che prevede, tra i criteri direttivi, “l’introduzione di norme tese a garantire l’applicazione di regole trasparenti e uniformi nell’intero territorio nazionale”, per superare appunto la questione territoriale. Ma non bisogna dimenticare che tale disegno di legge, pronto per la discussione in Consiglio dei ministri,
dovrà comunque passare al vaglio del Parlamento, e che quindi la sua approvazione ed attuazione potrebbe arrivare troppo tardi per salvare le imprese dei territori dove le leggi regionali stanno per scadere. Un ginepraio da cui non è facile uscire quindi, come dimostrano i punti di vista su questi temi raccolti da Gioco News fra alcune delle maggiori associazioni di rappresentanza del settore.
SgI: “Il settore deve poter contribuire al riordino” “È un intervento rimandato da anni, non può che essere accolto favorevolmente. L’auspicio è che sia dato modo al settore di contribuire ai lavori in maniera fattiva”. A dirlo, a proposito del riordino, è Gennaro Parlati, presidente di Sistema gioco Italia, la federazione di filiera dell’industria del gioco e dell’intrattenimento aderente a Confindustria - Servizi innovativi e tecnologici. Quanto alla scadenza delle concessioni in essere al 30 giugno, Parlati sottolinea quanto ciò provochi “uno stato di incertezza che condiziona pesantemente il settore”, visto che i tempi di attuazione del riordino, quando ci sarà, “non saranno brevi”. Fatto che renderà le prossime
scadenze “oggetto di proroga in attesa dell’intervento di riforma globale”. Ragion per cui la soluzione della questione territoriale è ancora di più “di fondamentale importanza: non a caso è fra i primi argomenti da affrontare nel testo di riforma. E non è più rinviabile, è giunto il momento di intervenire sulla questione a livello nazionale. L’ottima attività svolta localmente dalle principali associazioni di settore, alcune in forma coordinata, ha prodotto dei buoni risultati, in particolare in termini di proroghe, però non basta; nell’interesse del consumatore, dell’Erario e dell’industria del gioco, c’è bisogno di certezza normativa, uniformità e stabilità”.
GENNARO PARLATI
Acadi: “Stabilità necessaria per tutelare il sistema concessorio” Anche per Geronimo Cardia, presidente di Acadi - Associazione concessionari dei giochi pubblici, aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia, “il riordino è un’esigenza imprescindibile per la normalizzazione del comparto perché l’ordinamento giuridico del gioco pubblico soffre di importanti contraddizioni a loro volta esplicitate dalla stessa Agenzia delle dogane e dei monopoli, note al ministero delle Finanze e rilevate dalla giurisprudenza. Penso ovviamente alla ‘Questione territoriale’ che è in cima alle ragioni dello stallo delle gare, delle incertezze legate alle proroghe annunciate mai con il giusto anticipo rispetto alle scadenze. Il riordino è poi centrale per dare risposte concrete alla stabilità del comparto. Stabilità che rappresenta lo strumento principale con cui mettere nelle condizioni il sistema concessorio di svolgere al meglio il ruolo di matrice pubblicistica che gli viene richiesto dallo Stato. Messi in cascina questi risultati, il riordino pone poi le basi per affinare e potenziare il sistema nazionale (non solo regionale) di ulteriore contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. Il controllo assicurato dall’offerta pubblica, come la misura dell’offerta pubblica di gioco a livello nazionale e sui territori sono entrambe leve importanti per il contrasto al Disturbo da gioco d’azzardo. La delega è bene che assicuri tutto questo”. Per definizione, prosegue Cardia, “la delega necessita di decreti legislativi delegati. La scadenza del 30 giugno
è evidentemente troppo a breve termine per mettere in correlazione gli effetti dell’una con la soluzione. Le proroghe tecniche sono lo strumento inevitabile che gli operatori subiscono per la presenza di un ordinamento giuridico impreparato ed inappropriato ad accogliere le gare (lo ha detto il Consiglio di Stato al Mef )e per questo dovrebbero essere non onerose ed allo stesso tempo sufficientemente lunghe da consentire l’effettiva (sottolineo effettiva) rimozione dell’ostacolo allo svolgimento delle gare, che può realizzarsi solo con il fornire una soluzione definitiva alla Questione territoriale. Ma poi, una volta indicata la proroga, non si pensi che i problemi siano finiti, anzi. Come si fa a non vedere che per esempio nel Lazio la proroga di un anno dell’effetto espulsivo del gioco pubblico imposto dal distanziometro regionale dai parametri inutilmente eccessivi che è stata concessa l’anno scorso riproporrà le stesse problematiche ad agosto?”. Rispetto ai fronti aperti in questi e nei prossimi mesi, “è un dato di fatto che le associazioni di categoria sono molto unite, si documentano su studi urbanistici ed approfondimenti scientifici, chiedono audizioni, interloquiscono con le istituzioni della politica regionale rappresentando tutte le specificità tecniche. È un altro dato di fatto che le leggi le fanno però le Regioni come i regolamenti li fanno i Comuni con le loro maggioranze politiche”, sottolinea il presidente di Acadi. “Oggi quello che si può certificare con certezza è che tra
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GERONIMO CARDIA
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attualità politica
CORSA CONTRO IL TEMPO
> le fila di maggioranza ed opposizione delle varie realtà locali, regionali o comunali che siano, vi sia piena consapevolezza del tema. Ma attenzione, appositamente non ho usato il termine
‘problema’. Perché è evidente che per molti degli interlocutori politici la questione (territoriale) sollevata non è un problema ma piuttosto rappresenta una (loro) malcelata soluzione, ma che soluzione non è”.
Egp: “Nel Lazio situazione critica e paradossale”
EMMANUELE CANGIANELLI
Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp - Associazione italiana esercenti giochi pubblici, aderente a FipeConfcommercio, invece rileva che quanto al riordino “i contenuti delle bozze di lavoro anticipati dalla stampa contengono tutti i punti critici della regolamentazione degli ultimi anni: rapporto tra Stato e Regioni nelle regole autorizzatorie, razionalizzazione del modello distributivo avendo attenzione alla prevenzione, evoluzione tecnologica, miglioramento della qualità soggettiva e gestionale delle concessioni e delle attività di filiera. Si tratta di princìpi generali: l’impatto sul funzionamento del sistema di offerta dei giochi pubblici - tutti i prodotti dovranno essere coinvolti, per le fisiologiche interrelazioni economiche - sarà definito dal testo di legge parlamentare e dai decreti legislativi di attuazione: è su quelli che si dovrà lavorare con intensità nei prossimi mesi. I tempi saranno quelli della legislazione delegata, dal momento in cui il Consiglio dei ministri deciderà di avviare la procedura: un periodo che ragionevolmente coprirà larga parte del 2022 e, probabilmente, anche del 2023, come peraltro prevede il documento circolato nelle scorse settimane. E come si mostra inevitabile per le caratteristiche della procedura e la complessità tecnica e degli effetti finanziari. Le scadenze di giugno (scommesse e rete degli appa-
recchi) sono un problema logicamente connesso alla attività delegata del Governo: in ogni caso, per queste concessioni sono inderogabili le proroghe tecniche, da un lato per l’impossibilità di realizzare gare fino al completamento del nuovo quadro distributivo ed autorizzatorio, dall’altro per riequilibrare, soprattutto per gli apparecchi, i periodi di esercizio delle concessioni senza ricavi (e con costi comunque sostenuti) durante i due lockdown degli anni passati”. Cangianelli chiude la sua disamina con uno sguardo alle prossime scadenze regionali e alle loro conseguenze. “Per la dimensione di mercato e la estensione degli effetti espulsivi, la situazione nel Lazio è molto seria, anche più di quella calabrese. È l’ennesima situazione paradossale; ancora una volta si rischia di disarticolare il controllo di una parte importante dell’offerta di gioco proprio propagandando la tutela dei giocatori patologici, che sarebbero invece lasciati nelle mani della criminalità o portati a preferire i prodotti ‘salvati’ dalla normativa. Stiamo attivamente cooperando con le altre principali realtà associative con la campagna ‘Alleati per la legalità’, in una strategia di contatto costante con i decisori politici, basata su analisi tecniche e di impatto puntuali ed approfondite. Un metodo strutturato che riteniamo potrà portare, con la buona fede degli interlocutori, ad una revisione dell’attuale disciplina”.
As.tro: “Normalizzare il comparto e adottare un nuovo approccio”
ISABELLA RUSCIANO
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“L’ultima bozza del disegno di legge delega sui giochi conferma un impianto generale del riordino del settore che si pone come obiettivo quello di assicurare, attraverso l’applicazione di regole trasparenti e uniformi sull’intero territorio nazionale, la tutela dei minori e delle fasce deboli della popolazione, il contrasto al Dga e al gioco illegale, garantendo l’invarianza o l’incremento delle entrate erariali provenienti dal settore”, esordisce Isabella Rusciano del Centro studi As.tro. “In generale va letta positivamente la ricerca di soluzioni per affrontare e contrastare le problematiche che derivano dal gioco, in primis puntando alla tutela del giocatore attraverso la qualificazione dell’offerta di gioco e degli operatori, o tramite la tecnologia che è in grado di offrire il settore, così come appare positivo il potenziamento della lotta al gioco illegale e la presa di consapevolezza sulle criticità che riguardano le normative locali e la necessità di raccordarle con una disciplina nazionale. Chiaro è che questi principi devono essere declinati e tradotti bene in sede di elaborazione dei decreti attuativi
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perché già ora si notano dei punti che sembrano essere in contraddizione tra loro. L’esigenza di garantire l’invarianza del gettito e l’occupazione generata dal settore, o quella di potenziare la lotta al gioco illegale, ad esempio, mal si concilia con alcuni passaggi contenuti all’interno del disegno di legge delega, soprattutto quando si legge la relazione illustrativa: sarà quindi importante riuscire a capire come verranno conciliati gli obiettivi perseguiti dalla riforma con alcune delle restrizioni prescritte al suo interno”. Secondo Rusciano però il Governo sarà costretto ad intervenire sul settore al più presto. “Delle due l’una: o verranno prorogate le concessioni in essere oppure si accelererà sul riordino, tertium non datur. Faccio fatica a pensare che l’Esecutivo, in questa fase, spenga i motori ad un settore e al suo indotto, specialmente dopo la crisi economico-sociale scaturita dall’emergenza sanitaria degli ultimi due anni, cui si sta sommando oggi l’impatto del caro energetico scaturito dal conflitto in atto. E dubito anche che lo Stato, in questo scenario, possa per-
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attualità politica
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> mettersi di rinunciare agli introiti prodotti dal gioco pubblico e di creare ulteriore disoccupazione. Il problema, tuttavia, è molto più ampio e merita un’ulteriore considerazione che sviluppa un impegno che As.tro sta portando avanti da sempre, invocando il concetto di ‘normalità’ per il settore. Mai, in un Paese civile, si può chiedere all’imprenditoria di lavorare in un clima di incertezza - soprattutto normativa -, quantomeno, nel mondo occidentale e industrializzato, non esiste un Paese dove chi crea posti di lavoro e vantaggi all’Erario sia costretto ad operare in uno scenario così drammaticamente indeterminato. In Italia invece sì, e lo si sta facendo proprio con il settore del gioco pubblico dove tutto è sempre in un ‘regime di deroga’ e non esistono regole certe: dopo vent’anni, ancora una volta, questo settore si trova a dover combattere con il peggiore nemico di ogni imprenditore, con un’incertezza normativa divenuta ormai perpetua, e la prospettiva che si sta aprendo con la scadenza imminente delle concessioni
ne è un esempio lampante. L’attuale Governo, in questa circostanza, ha quindi un’occasione davanti a sé: quella di cambiare passo e rendere più civile questo Paese ‘normalizzando’ il settore e l’approccio allo stesso”. E superando la prassi di spostare in avanti il problema, a colpi di proroghe. “È dal 2012, anno del varo della prima normativa regionale in materia di gioco, che As.tro chiede al Governo centrale di affrontare la questione sui territori: quell’anno fece un’istanza all’allora premier Monti affinché impugnasse la legge della Regione Liguria, immaginando - e quindi tentando di contenere - i possibili sviluppi e l’effetto domino che sarebbe derivato dal via libera a quella legge regionale, tra l’altro, retroattiva. Purtroppo, tutte le volte che sono state avanzate delle proposte, il settore non è stato capace di uscire dalle logiche di ‘cortile’ delle diverse sue componenti, portando avanti delle proposte unitarie che coniugassero le esigenze, quelle del settore tutto, con quelle provenienti dai territori ed oggi ne stiamo continuando a pagare il prezzo”.
Sapar: “Salvaguardare la filiera degli esercizi generalisti”
DOMENICO D I S TA N T E
Da Domenico Distante, presidente dell’associazione Sapar, si leva invece una voce in specifica difesa degli apparecchi installati nei generalisti, dei quali non si parla nella bozza del disegno di legge delega del Governo in materia di riordino del gioco. “Su questo non siamo d’accordo, perché è un fatto assurdo e incredibile: significa buttare via il lavoro di tante piccole e medie imprese. È un’anomalia che abbiamo segnalato a chi di competenza. In primis, poi, dobbiamo sistemare tutte le leggi regionali, poiché tutti devono poter continuare a lavorare, e poiché va tutelata la filiera dei gestori degli apparecchi di intrattenimento, che è stata ed è il primo presidio del gioco legale sul territorio, nonché un argine all’illegalità. Non è giusto non considerare tutto questo: anche un bar deve poter installare gli apparecchi, visto che può avere anche un corner per le scommesse al suo interno o vendere i gratta e vinci. Quindi, è necessario che sul testo per il riordino ci sia un confronto diretto con le associazioni di categoria, come accade per tutti gli altri settori del mondo lavorativo”. Così come è necessaria una proroga non onerosa delle concessioni in scadenza il 30 giugno, in quanto “dopo
due anni di pandemia, in caso contrario si rischierebbe un altro collasso economico per il comparto”. Sul versante “locale” Distante ha le idee altrettanto chiare: “L’Italia è una e indivisibile, e non è possibile che ogni Regione o Comune possa legiferare in autonomia, dalla sera alla mattina senza ascoltare nessuno. Noi siamo sempre alla ricerca del confronto, del dialogo, sia con le Amministrazioni che con le altre associazioni di rappresentanza del comparto, in sinergia, per arrivare a delle soluzioni condivise. Nel Lazio, dove la nostra delegazione sta lavorando molto bene (e dove in questi 24 mesi non si è mai arrestato il dialogo con la politica regionale, allo scopo di sensibilizzarla sulle problematiche causate dalle disposizioni restrittive come quelle emanate, per arrivare insieme a tutti i soggetti portatori di interesse a soluzioni che rappresentino un punto di equilibrio ottimale, Ndr), come in Calabria, nella quale lo scenario è cambiato alla luce della nuova presidenza. Serve innanzitutto del buon senso, da tutte le parti in causa, perché dove non c’è il gioco legale ci sarà quello illegale, e vanno tutelate le entrate erariali, le tante piccole e medie imprese che ci sono dietro e con esse i loro dipendenti.
LEGGI REGIONALI, LE PROSSIME SCADENZE Calabria ››› 3 maggio 2022, valida per le sale da gioco e le sale scommesse (escluse le tabaccherie che hanno i congegni in un’area sotto controllo visivo del titolare) Emilia Romagna ››› dedicati già scaduti, le Awp installate presso gli esercizi generalisti seguono la scadenza delle concessioni al 30 giugno 2022 Friuli Venezia Giulia ››› gli apparecchi installati presso gli esercizi generalisti e dedicati seguono la scadenza delle concessioni al 30 giugno 2022 Lombardia ››› le Awp installate presso gli esercizi generalisti seguono la scadenza delle concessioni al 30 giugno 2022 Provincia di Trento ››› le autorizzazioni per i generalisti sono già scadute, il 12 agosto 2022 scadono le autorizzazioni per le sale dedicate Lazio ››› il 31 agosto 2022 per i locali generalisti, e febbraio 2024 e 2025 per i dedicati, in base alle autorizzazioni delle sale Marche ››› 31 luglio 2023, scadenza valida per tutti gli esercizi
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ICE VOX 11- 14 / 0 4 | ICE LONDON 12 - 14 / 0 4 | IGB LONDON AFFILIATE 13 - 14 / 0 4
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LONDRA, O CARA Dall’11 al 14 aprile la capitale del Regno Unito è di nuovo l’epicentro del gioco grazie ad Ice Vox, Ice London e Igb Affiliate London. Per quello che viene considerato da più parti un atteso ritorno, come spiegano gli organizzatori di Clarion gaming.
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Come ci si sente a tornare finalmente a Londra? “Come si può immaginare, è davvero positivo. Dopo una così lunga assenza e aver dovuto affrontare così tante questioni al di fuori del nostro controllo, è fantastico poterci finalmente concentrare sulla presentazione di quello che rimane il più grande evento di gioco d’azzardo business-to-business al mondo. Nonostante tutte le varie sfide che deve affrontare la comunità imprenditoriale internazionale del comparto, Ice London ospiterà più espositori, più marchi e più decisori rispetto a qualsiasi altro evento di settore nel mondo. Queste credenziali di spicco sono riconosciute anche dalla nostra comunità di visitatori internazionali sia aneddoGIOCARE GIO CONGUSTO
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HUNTER: «TECNOLOGIA, INNOVAZIONE E OPPORTUNITÀ PER UN’ESPERIENZA DAVVERO IMPERDIBILE»
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opo due anni di incertezze, rinvii ed eventi online o in formato ibrido, anche il mondo delle fiere dedicate al gioco prosegue nel ritorno alla normalità e in presenza, con tanto entusiasmo e nuovi obiettivi da realizzare. Non fanno eccezione due degli appuntamenti di cartello per il settore: Ice e Igb Affiliate, in programma, con le loro varie appendici, fra l’11 e il 14 aprile all’Excel London. Ecco come si dipaneranno le edizioni del 2022 nelle parole di Stuart Hunter, amministratore delegato di Clarion Gaming, e di Naomi Barton, portfolio director e responsabile del marchio iGb del gruppo.
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di Francesca Mancosu
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ticamente che nei dati di pre-registrazione che si stanno rilevando al di sopra dei volumi simili registrati per la fiera di febbraio 2020. Siamo in stretto contatto con la nostra comunità di espositori e visitatori e con una persona che non vede l’ora di potersi riconnettere con i propri clienti e fornitori in un ambiente dal vivo. Questo combacia con la nostra esperienza con iGb Live! ad Amsterdam lo scorso autunno, che ha dimostrato quanto l’industria abbia perso l’opportunità di incontrarsi faccia a faccia e l’enorme valore commerciale di poterlo fare. Come squadra non vediamo l’ora di segnare il ritorno
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dell’industria nella compagnia dell’industria quando si riunirà a Londra”. In che modo questa fiera è diversa dalle precedenti edizioni di Ice London? “I visitatori sperimenteranno una versione diversa di Ice London ma che offre comunque un’esperienza eccezionale. Ice ha sempre dato l’esempio per l’anno a venire e gli stand di Excel London saranno ricchi di 1.800 nuovi prodotti e servizi previsti che hanno il potenziale per trasformare l’industria. Quest’anno ricorre la quarta edizione della Consumer protection zone, che è stata introdotta in fiera nel 2018. La Zona sarà più grande rispetto agli anni precedenti e occuperà una nuova posizione di rilievo in prossimità del viale centrale. Ospiterà i principali enti di beneficenza del gioco d’azzardo più sicuri, inclusi Gordon Moody, GamCare, Ygam, Responsible Gambling Council e Gamstop insieme a fornitori, inclusi Future Anthem, Gamblewise, Mindway AI, Casino Guru, TruNarrative, BeBettor, W2 e Crucial Compliance. L’obiettivo è stato quello di rendere la Consumer protection zone più attraente e rilevante per i visitatori di Ice che possono venire a trovare soluzioni specifiche per i loro approcci di gioco responsabile. Guidati da Ewa Bakun, che è direttore della visione e coinvolgimento dell’industria di Clarion gaming, stiamo raccogliendo fondi per il terzo anno e abbiamo aperto l’evento a un più ampio spettro di società. Nel 2019 abbiamo raccolto 35.000 sterline, che sono salite a 65.000 nel 2020, e speriamo che sarà possibile superare quel totale. Bet365, Kindred, Gvc, Videoslots, Sky Betting and Gaming e Img Arena hanno tutti promesso contributi di 6.000 sterline e prevediamo che altri sponsor si uniranno allo sforzo. Il successo della Consumer protection zone dimostra chiaramente che il gioco d’azzardo più sicuro è davvero al centro della nostra industria”. Quali sono i principali eventi in programma durante la fiera? “L’esperienza di Ice London è sostenuta da tecnologia, innovazione e opportunità. I visitatori avranno accesso a iniziative come Pitch Ice, International casino conference, World regulatory briefing, il programma di conferenza Ice Vox, l’ampliamento della Consumer protection zone e il nostro nuovissimo programma Hosted meetings. Inoltre, non ci sarà posto migliore per i dirigenti dell’industria di gioco e di gioco d’azzardo per ricevere una comprensione completa del fenomeno degli esport e di come le loro attività possono trarne vantaggio”. Può parlarci nel dettaglio di Ice Vox? “Ice Vox fornisce informazioni di livello mondiale fornite da leader di pensiero dell’industria e si è dimostra-
to assolutamente parte integrante dell’esperienza Ice. Quest’anno abbiamo modificato l’agenda al fine di offrire Masterclass altamente mirate che coprano una serie di argomenti critici per il business, che saranno discussi ed esplorati a fondo. Il programma Masterclass è stato curato in modo tale da consentire ai delegati di selezionare e partecipare a discussioni più intime su questioni aziendali chiave senza interferire con il loro programma di esposizioni e riunioni nell’area espositiva. In questo modo possono partecipare pienamente alla totalità dell’esperienza londinese. Ciascuna delle nove Masterclass è stata limitata a 50 partecipanti al fine di facilitare discussioni più preziose. Gli argomenti trattati includono: Il viaggio del cliente (terrestre e online); gioco responsabile; acquisizione del cliente; tavole rotonde sul mercato globale; integrazione verticale; come costruire una slot di successo; crimine, frodi ed esport e la masterclass LatAm. Tutti i dettagli, incluso come registrarsi, sono disponibili sul sito www.icelondon.uk.com/ice-vox”. Un ultimo messaggio? “Penso che il messaggio centrale debba essere che, nonostante le difficoltà che l’industria deve affrontare e gli inevitabili problemi relativi alle nostre date temporanee imposte, Ice London 2022 sarà il più grande raduno dell’industria internazionale dall’ultima edizione di Ice due anni fa. I dati della più ampia industria degli eventi confermano che quasi sette acquirenti su dieci (69 percento) consiglieranno i marchi con cui si sono venuti a contatto durante eventi dal vivo e non c’è dubbio che il ritorno di Ice London rappresenti una grande opportunità per le aziende di riprendersi dopo le difficoltà degli ultimi due anni. Ice London Ice ha una reputazione duramen(12-14 aprile 2022, ExCeL London) è il più grante guadagnata di essere il luogo in de evento dell’industria cui gli innovatori scelgono di lanciadel gioco d’azzardo b2b al mondo e presenta re prodotti e servizi che possono escreatori di giochi, distributori, operatori, sere descritti come rivoluzionari. rivenditori, associazioni Membri senior dell’industria come di categoria, organismi strategici e regolatori. Laurent Lassiaz, Ceo del gruppo Joa, Per saperne di più visita hanno descritto Ice come ‘il luogo da il link: cui trarre ispirazione’, sia scoprendo nuovi modi di fare le cose, trovando nuovi generi di apparecchiature, avendo accesso a dati inediti o per gentile concessione di intuizioni da leader di pensiero. Quando queste qualità si uniscono, Ice è davvero imperdibile”.
BARTON: “L’EVENTO PIÙ INTERNAZIONALE MAI REGISTRATO CON 76 PAESI PRESENTI» “È passato molto tempo e tutto il team non vede l’ora di accogliere la comunità di iGb Affiliate in quella che è anche la loro casa. L’edizione 2022 ha continuato a crescere e la fiera sarà anche l’evento più internazionale mai registra-
to con la pre-registrazione di professionisti dell’industria con sede in un totale di 76 Paesi. Questo lo renderà uno degli eventi dell’industria del gioco d’azzardo più internazionali al mondo, classificandosi insieme agli eventi gemelli
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> Ice London e iGB Live!”.
A fornire un quadro della portata di Igb Affiliate London, in programmazione il 13 e 14 aprile sempre all’ExCel London , è Naomi Barton, portfolio director e responsabile del marchio iGb per Clarion gaming. Può darci qualche numero in più sulla prossima edizione di iGb Affiliate London? “In termini di ripartizione occupazionale, il 73 percento delle persone che si registrano per partecipare si classifica come decisori di livello C, con quasi un terzo (28,7 perNAOMI BARTON cento) del totale che parteciperà per la prima volta a iGb Affiliate London. Significativo anche il livello di rappresentanza statunitense, con quasi la metà del totale (43,1 percento) operante dall’altra parte dell’Atlantico. In termini di interessi di settore la percentuale più alta di preregistrati (77 percento) ha confermato un interesse primario per i giochi da casinò, seguiti dalle scommesse sportive (61 percento) e dagli esport (23,8 percento). Abbiamo goduto di un’edizione di grande successo di iGb Live! nell’autunno 2021 e le metriche indicano che lo slancio viene portato avanti ad aprile 2022, quando l’industria si ricollegherà a Londra. Con l’ultimo mese che rappresenta il punto caldo per le registrazioni, tutti i dati puntano nella giusta direzione”. Il vostro sito afferma che la vostra missione è fornire “agli affiliati le competenze, le partnership e le conoscenze di cui hanno bisogno per essere un leader redditizio nell’industria iGaming in continua evoluzione”. Come si realizza questo obiettivo? “Stiamo parlando di come sono strutturati eventi di persona come iGb Affiliate London, come funzionano e cosa offrono. Le fiere d’affari davveiGb Affiliate ro forti hanno successo attirando il pubblico London (13-14 aprile 2022, ExCeL giusto per incontrare una miscela di espositoLondon) connette gli ri di livello 1 e start-up entusiasmanti nel luoaffiliati a un’esperienza a 360 gradi di iGaming go giusto al momento giusto dell’anno. Aggiuntramite networking e gi a questo un solido programma di conferenze opportunità di lead generation, contenuti e e molte opportunità di networking e avrai tutapprendimento. ti gli ingredienti necessari per soddisfare questi Per saperne di più obiettivi fondamentali - che è esattamente ciò visita il link: che stiamo fornendo a iGb Affiliate London”. Quali sono le sessioni principali dell’iGb Affiliate London Conference? “Gli affiliati avranno l’opportunità di partecipare a un totale di 13 conferenze streaming fornite da alcune delle principali autorità dell’industria. IGb Conference include sessioni dedicate alla Coppa del Mondo Fifa 2022, segmentazione PROMOSPACE
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del mercato geo/verticale, fallimenti Seo, marchio e progettazione dei social media, marketing e localizzazione digitale internazionale, marketing mobile negli Stati Uniti, gioco responsabile, migliori pratiche, ottimizzazione dell’App Store, casino live-streaming e una sessione di panel dedicata allo sviluppo del settore degli affiliati negli Stati Uniti. Ci sono tutte questioni incentrate sul business e il contenuto è stato curato per lasciare i delegati meglio attrezzati per massimizzare le opportunità, sia che si tratti di come sviluppare strategie incentrate sulla ricerca per capitalizzare la serie di attività guidata dai principali eventi sportivi come la Coppa del Mondo Fifa 2022 o l’ascesa delle scommesse mobili negli Stati Uniti e come commercializzare in più Stati seguendo le linee guida e i requisiti normativi oltre i confini regionali. Esploreremo anche la nuova serie di standard di best-practice sviluppati dall’industria per l’industria con l’obiettivo di ottimizzare le opportunità di business, ridurre i costi, migliorare la trasparenza e creare fiducia tra affiliati e operatori. Il programma della conferenza è parte integrante dell’esperienza complessiva di iGb Affiliate London”. Sappiamo che iGb Affiliate London sarà anche l’occasione per presentare il sistema di tutoraggio Ascend. Può dirci di più su questa iniziativa? “Ascend è un’iniziativa di tutoraggio che sosterrà le donne nelle prime fasi della loro carriera di affiliazione mettendo a loro disposizione tempo, consigli, feedback e guide forniti da colleghi che sono affermati nel settore e hanno sperimentato i suoi problemi e le sue sfide. Il tema della Giornata internazionale della donna di quest’anno era ‘Parità di genere oggi per un domani sostenibile’ e sebbene i soffitti di cristallo non siano così comuni nel gioco come in altri settori industriali più conservatori, dobbiamo riconoscere che c’è ancora molta strada da fare; da qui la necessità di movimenti come Ascend. L’obiettivo è utilizzare iGb Affiliate London come un’opportunità per incontrare donne nei settori dell’iGaming e degli affiliati, ascoltare le loro esperienze e stabilire i modi migliori per affrontare le questioni che sono importanti per loro e utilizzare al meglio le nostre risorse come industria. Vedo Ascend molto più come un movimento che come un’iniziativa aziendale o una vetrina. Ci sono alcuni fantastici modelli di ruolo femminili collegati a iGb Affiliate London e Ascend aiuterà a sfruttare e distribuire le loro intuizioni, conoscenze ed energia. È un’iniziativa dell’industria molto importante e mi sta molto a cuore”.
Quattro giorni di conference con Ice Vox Prima di immergersi nella fiera internazionale del gaming e durante il suo intero svolgimento, nel quartier generale dell’industria allestito come ogni anno all’interno del centro conferenze ExCeL di Londra, da lunedì 11 a giovedì 14 aprile, viene proposto tutto il meglio che riguarda il settore tra approfondimenti e discussioni con Ice Vox, che riunisce 2 conferenze leader a livello mondiale e ben 12 masterclass. Il primo giorno di Ice Vox inizia lunedì 11 aprile,
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il giorno prima dell’apertura della mostra Ice London 2022. L’occasione perfetta per incontrarsi e fare rete con i colleghi del settore che la pensano allo stesso modo, prima dell’inizio dello spettacolo. L’agenda completa della conferenza è disponibile online e si può dare un’occhiata al programma di contenuti e assicurarsi un posto alla conferenza più importante del mondo per la comunità di gioco globale.
Per saperne di più visita il link:
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director of Industry Insight and Engagement Clarion Gaming
Un cambiamento di approccio ma anche di prospettiva, per guidare l’industria del gaming verso la piena (e vera) sostenibilità SOSTENIBILITÀ IN GIOCO
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ono passati alcuni anni da quando Ice ha ospitato, come relatore principale all’evento dedicato ai regolatori, il politico britannico Philip Davies, che chiedeva che la protezione dei clienti smettesse di essere percepita dall’industria solo come un centro di costo, ma fosse invece trasformata in vantaggio competitivo, e quindi un motivo per cui un giocatore sceglierebbe un marchio piuttosto che un altro. Il giocatore problematico è un cliente perso: abbiamo sentito gli operatori dirlo più e più volte e nessuno metterebbe in discussione tale affermazione. Pertanto gli operatori dovrebbero avere un interesse commerciale acquisito nell’eliminare il gioco problematico come strumento di fidelizzazione. Tuttavia il fenomeno persiste (anche se i livelli segnalati di giocatori problematici rimangono gli stessi nonostante la crescente disponibilità del gioco d’azzardo o, in alcune giurisdizioni, è stato segnalato un calo) e gli operatori continuano a essere multati per le loro carenze nella protezione dei clienti. Mentre molti operatori hanno investito molto di più negli ultimi anni nella protezione, sembra che gli investimenti siano guidati più da restrizioni normative e minacce di sanzioni piuttosto che da prerogative commerciali, il che indica che la protezione dei consumatori è ancora vista come un costo, piuttosto che come strumento di marketing per la conservazione o l’acquisizione. Potremmo immaginare un messaggio di marketing incentrato su un gioco d’azzardo più sicuro piuttosto che su un bonus di iscrizione? Probabilmente non ci siamo ancora. Ma sono più ottimista oggi rispetto a cinque anni fa, quando fu pronunciato quel concetto chiave a cui un giorno potremmo arrivare. PROMOSPACE
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A cura di Ewa Bakun
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Con aziende che si impegnano pubblicamente a non generare entrate dal gioco problematico e i progressi nella ricerca su strumenti efficaci per contrastare i comportamenti insani, la spinta commerciale per un gioco più sicuro sta diventando più tangibile. Anche se gran parte dell’attività dell’industria è ancora motivata dalla minaccia (di regolamenti o multe più severi) piuttosto che da un’opportunità (per proposte più convincenti). L’evoluzione e la crescita della Consumer Protection Zone ad Ice London è un esempio del crescente investimento in un gioco più sicuro e mi fa sentire sicura delle spinte verso il gioco responsabile. Già diverse settimane prima dell’evento la Zona è era al completo ospitando un mix di enti di beneficenza e fornitori di tecnologie e soluzioni per migliorare la protezione dei clienti. È sempre stata nostra intenzione garantire che la Consumer Protection Zone abbia una varietà di espositori commerciali e no profit per dimostrare effettivamente che un gioco più sicuro può essere un’attività redditizia, proponendo una varietà di prodotti, dall’analisi dei giocatori al rilevamento sistemi, accessibilità e strumenti per i giocatori e per mostrare l’ampiezza della ricerca alla base dei continui miglioramenti negli approcci di gioco responsabile. Ospitando il programma educativo di conferenze, discussioni e dimostrazioni, la “Zone” di Ice è sempre stata un’area vivace all’interno della fiera, con un’atmosfera frenetica di cui molti altri espositori possono provare invidia. Tra il teatro Cpz e la masterclass Ice Vox Rg ci sarà un insegnamento sul gioco più sicuro disponibile quasi ininterrottamente durante i tre giorni dell’evento - messo insieme per soddisfare le esigenze di apprendimento dei visitatori di Ice. Per una differenza netta rispetto a qualche anno fa, quando l’argomento gioco responsabile era a malapena presentato e attirava un piccolo gruppo di sostenitori. È stato anche interessante seguire l’evoluzione della nomenclatura, da gioco problematico a gioco responsabile, a gioco più sicuro e ora si parla anche di marke-
ting responsabile, per riflettere le dinamiche di spostamento verso la prevenzione. E quest’ultima iterazione è l’ennesima dimostrazione di come la protezione dei clienti acquisisca una dimensione commerciale ancora più ampia. Poiché gli strumenti di analisi dei giocatori progettati per identificare i soggetti “a rischio” si evolvono e si espandono oltre il gioco responsabile per ampliare la comprensione degli operatori delle capacità e delle preferenze dei loro clienti mantenendo la salute come prerogativa principale, la mentalità e le priorità dei team di marketing cambiano anche per comprendere i concetti di responsabilità e benessere del giocatore, presto anche come strumento di fidelizzazione. E così osserviamo l’ampliamento della portata del gioco responsabile, che da piccola funzione di conformità, si posta in altre aree di attività, sconvolgendo la mentalità storica di ciò che guida il successo commerciale. Man mano che i concetti di responsabilità si espandono per influenzare la percezione e la reputazione dell’industria verso una visione più sostenibile e a lungo termine del futuro dell’industria, il tema dell’impatto ambientale, sociale e di governo entra in primo piano come la prossima frontiera di discussione e inclusione. La pressione questa volta non viene solo dai regolatori ma anche dagli investitori che hanno sempre più una visione a lungo termine del proprio business, comprensiva delle richieste previste per le nuove generazioni di consumatori, sempre più interessati a confrontarsi con imprese che fanno del bene. E anche la Cpz di Ice London rifletterà questo aspetto nelle sue discussioni.
Ewa Bakun Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
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slot online di trovare comunque soddisfazione da questo tipo di prodotto. Ampliando così le possibilità di business per FilsGame e per i suoi partner. “Siamo sicuramente in una fase molto positiva di mercato – aggiunge Fregoni - in quanto registriamo una forte crescita della domanda dei nostri prodotti, su vari mercati e questo ci consente di raggiungere degli ottimi traguardi, anche oltre le nostre già rosee aspettative”. In effetti, la proposta di FilsGame si rivela particolarmente completa e diversa da quella di molti altri fornitori tecnologici, trattandosi di una software house e di ricercatori specializzati nel campo delle soluzioni personalizzate, esperti in reverse engineering e in grado anche di fornire una gamma completa di servizi, come analisi statistiche avanzate e strutture specializzate, con sistemi online che possono essere forniti sia come componenti integrabili su provider esistentei, sia come sistemi autonome, completo di server cloud pharm Iso 27001. Come spiega bene la mission aziendale, che è quella di fornire agli operatori video slot originali e di alta qualità con la tecnologia più recente e preferita dai giocatori. STEFANO FREGONI
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un momento decisamente positivo per FilsGame, uno dei principali fornitori globali di software per giochi online che si sta confermando sempre di più come un autentico leader sul mercato internazionale ma anche su quello italiano. Dopo aver siglato diversi accordi di fornitura con importanti brand di gioco, l’ultima novità è la partnership appena segnata con Light&Wonder (ex SG Digital, vale a dire il colosso mondiale Scientific Games) che consentirà ai giochi di FilsGame di raggiungere qualunque operatore su qualunque mercato regolamentato. “Si tratta di una partnership importante che ci permetterà di ampliare ulteriormente l’audience dei nostri prodotti anche su nuovi operatori”, commenta Stefano Fregoni, amministratore dell’azienda. Ma non è certo l’unica novità del momento. Anzi. Nel frattempo FilsGame continua a conquistare quote di mercato, approdando su altri siti di gioco, tra i quali, in Italia, c’è FastBet.it. E non mancano neppure le novità in termini di prodotto, con una serie di nuovi giochi e anche nuove funzionalità, in arrivo in Italia e a breve anche in Spagna e altri mercati. Tra le evoluzioni più interessanti proposte dall’azienda, da segnalare anche la nuova funzionalità “torneo-social” che permetterà anche a un segmento di giocatori meno attratti dalla componente “gambling” delle
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no significativamente il tempo di permanenza degli utenti e quindi l’aumento delle giocate”. Come avvicinare i book e gli scommettitori esteri a queste corse epiche e ricche di offerta di gioco? “L’ostacolo per gli operatori internazionali - prosegue Casey - è che lo sport in questione richiede un enorme livello di esperienza. È possibile che un servizio pronto all’uso lasci un operatore aperto a prezzi imprecisi e seguire ciecamente gli scambi sia pericoloso a causa di problemi di liquidità e latenza. Gli operatori devono investire in una soluzione flessibile con una grande quantità di comunicazione bidirezionale. È di vitale importanza essere in grado di reagire alle scommesse dei clienti e tenerne conto nel prezzo”, conclude. Fondamentale l’apporto di TxOdds il fornitore numero uno del settore di quote sportive aggregate in tempo reale che offre una vasta esperienza di integrazione, fornendo quote pre-gara multi-giurisdizione e quote in-play a bassa latenza tramite un’Api Push avanzata.
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Cheltenham Festival e il Kentucky Derby sono due tra i più grandi eventi e le opportunità che i bookmaker possono sfruttare sulle scommesse sulle corse dei cavalli. E l’opportunità del grande gioco offerto dallo spettacolo dell’ippica internazionale può essere colta grazie al prodotto che abbiamo presentato il mese scorso, AllSported, una joint venture a tre tra Racing Post, Banach e TxOdds. Un deal chiuso a seguito di ingenti investimenti per offrire una soluzione completa per il betting delle corse di cavalli. Uno spettacolo tra i più antichi al mondo e il Cheltenham Festival è una delle case spirituali di questo sport. Sebbene l’incontro garantisca alti tassi di coinvolgimento per gli operatori che si affacciano nel Regno Unito, c’è meno interesse tra i bookmaker più lontani in Europa. Secondo Dylan Casey, responsabile media Check Media, “gli operatori che hanno successo sono quelli che offrono qualcosa di unico o presentano la loro offerta in un modo che catturi l’attenzione del cliente”. Alan Casey, Ceo di AllSported specifica ancora meglio che “al centro c’è il contenuto. Creare un senso di familiarità e comfort è fondamentale nel cross-selling. Di volta in volta, vediamo che molti contenuti, previsioni e valutazioni migliora-
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ALLSPORTED – TXODDS I GRANDI EVENTI DELL’IPPICA USA E UK A PORTATA DI BOOKMAKER E SCOMMETTITORE
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uando si intraprende qualcosa, è sempre bene puntare in alto. E fare le scelte giuste. Come ha fatto Vera Motto, la nuova responsabile vendite del sud Europa e America latina per Play’n GO. Cosa le ha fatto decidere di entrare a far parte dell’azienda e quali direbbe siano i principali punti di forza dell’azienda? “Non credo che sarà una sorpresa per i vostri lettori scoprire che Play’n GO è oggi quasi sicuramente il più grande fornitore di contenuti dell’industria. Le dimensioni e la scala sono ovviamente importanti e una proposta interessante per qualsiasi dipendente quando esamina potenziali nuovi ruoli, ma ciò che mi ha attratto di Play’n GO è la missione - essere il miglior fornitore di intrattenimento di gioco che ci sia. Sulla carta è solo una frase che significa molto poco; la maggior parte delle aziende ha una missione o una visione relativamente ambiziosa. Ma la differenza fondamentale che ho visto nel mio breve tempo con Play’n GO è che questa missione guida davvero tutto ciò in cui l’azienda crede e come si comporta. Play’n GO ha le dimensioni e la scala per realizzare, molto rapidamente, qualsiasi gioco con qualsiasi meccanica scelga. Potrebbe anche entrare in qualsiasi mercato volesse. Anche l’organizzazione è molto robusta, creativa e agile. Tuttavia, si guardino i tipi di gioco che Play’n GO non produce o si guardino i mercati e le giurisdizioni in cui Play’n GO non è entrata. Perché? Non è sicuramente a causa della mancanza di capacità, dimensioni, scala o esperienza. Play’n GO ha più di queste cose di chiunque altro nell’industria. Ripensando alla missione - essere il miglior fornitore di intrattenimento di gioco che ci sia - è facile vedere la strategia in bella vista. E questo è uno dei nostri principali punti di forza. Intrattenimento - è proprio lì la missione. Play’n GO vuole creare giochi che siano divertenti, giochi a cui i giocatori tornino. L’acquisizione è eccezionalmente costosa e la fidelizzazione diventa ancora più difficile per gli operatori se i giocatori hanno un’esperienza terribile con titoli di bassa qualità o meccaniche eccessivamente aggressive. Dal mio punto di vista quell’etica guida di concentrarsi sull’intrattenimento di alta qualità sopra ogni altra cosa è ciò che ha messo Play’n GO ai vertici della nostra industria e sono molto entusiasta di entrare a far parte dell’azienda e aiutare gli operatori in Italia a realizzare i loro obiettivi di business”. Quanto è importante il mercato italiano del gioco online per Play’n GO che opera GIOCARE GIO CONGUSTO
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in un contesto internazionale? “L’Italia è fondamentale per Play’n GO. È uno dei più grandi mercati di gioco al mondo e per molti aspetti anche l’Italia è un trendsetter. Quello che abbiamo visto in Italia negli ultimi anni in termini di norme e regolamenti viene ora replicato in altre giurisdizioni. Se si può avere successo in Italia oggi, come operatore o fornitore, allora si è abbastanza preparato per il successo in un’industria iGaming più rigida del futuro. Ecco perché penso sia molto interessante notare il successo di Play’n GO in Italia negli ultimi 12-18 mesi. Abbiamo aumentato notevolmente la nostra quota di mercato e aiutato anche i nostri clienti operatori ad avere successo. E tutto ciò ottenuto in un clima di limitate capacità pubblicitarie e promozionali. Play’n GO è cresciuta in Italia quando altri fornitori stanno perdendo quote di mercato perché quando si rimuovono le offerte promozionali aggressive per giochi di qualità inferiore i giocatori naturalmente gravitano verso i giochi che sono divertenti con cui giocare. Play’n GO fa questi giochi in abbondanza. Da Gigantoonz, a 15 Crystal Roses, alla serie Dead, Rise of Olympus o uno dei nostri ultimi titoli Raging Rex 2, offre intrattenimento senza pari per ogni tipo di giocatore. L’Italia non è mai stata così importante per Play’n GO di quanto non lo sia oggi”. Come si avvicina al mercato italiano e quali novità ha in serbo per esso nei prossimi mesi? “La nostra strategia è abbastanza semplice. Vogliamo creare giochi divertenti e di alta qualità e vogliamo lavorare come veri partner con i nostri operatori per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi di business. Sappiamo quanto sia impegnativa la fidelizzazione e quanto sia costosa l’acquisizione, soprattutto nel mercato italiano altamente regolamentato, ed è per questo che mettiamo in gioco di più. Abbiamo grandi team che lavorano internamente tutto il tempo per garantire che i nostri clienti operatori abbiano esattamente ciò di cui hanno bisogno per vincere. E non ci piace altro che aiutare i nostri partner ad avere successo. Credo che il mercato italiano abbia le sue caratteristiche specifiche, quindi le nostre attività devono essere adattate ad esso rispetto al nostro prodotto e servizio. Ascoltiamo le esigenze dei nostri operatori e abbiamo in serbo titoli importanti in arrivo nelle prossime settimane che gli operatori italiani adoreranno. Restate sintonizzati!”.
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pandemia ha influenzato fortemente il mondo del gioco, a cominciare da quello online, che anche ora che si sta tornando alla “normalità” si trova strutturalmente modificato. Ad analizzare il settore è Arcangelo Lonoce, head of business development Europe del fornitore di slot premium e giochi da tavolo Habanero. “Certamente la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione della fruizione dei prodotti che era già in essere ma che in alcuni casi, come quello italiano, tardava ad arrivare. Oggi, con la riapertura del canale fisico, il peso del gioco online sulla raccolta complessiva tocca in Italia il 20 percento, comunque un dato inferiore ad altri mercati maggiormente digitalizzati. A livello globale, abbiamo visto una crescita degli esports e dei soft games, più basati sull’abilità, nonché una risorgenza del poker. Ciò è inevitabile perchè la pandemia ha prodotto una forzatura nelle nostre vite, creando spazi di intrattenimento che prima erano occupati in maniera sociale. La crescita del mercato online in generale e la diffusione dell’ecommerce hanno comportato un’evoluzione importante pure per un fornitore di prodotti come siamo noi, che durante la pandemia ci siamo allargati molto, anche grazie a una crescita organica connessa al fatto che siamo presenti sul mercato da soli quattro anni e dunque siamo ancora in piena espansione”. Il 2022 è iniziato per Habanero con il rafforzamento della presenza su mercati come quelli baltici. Quali sono le attese per questi paesi e quali altri mercati intendete approcciare nei prossimi mesi? “Nei paesi baltici eravamo già presenti con diversi clienti e siamo in un periodo di importante crescita anche in quell’area. Negli ultimi due anni abbiamo spinto sull’America Latina, identificandovi mercati di fresca regolamentazione dove era opportuno entrare fin dall’inizio, ad esempio la provincia e la città di Buenos Aires e Panama. Un’altra evoluzione importante riguarda l’Olanda, mercato molto promettente che sta ulteriormente maturando, e siamo già live in Germania, mercato che seguiamo con enorme interesse in quanto pensiamo che il legislatore andrà ulteriormente a intervenirvi, nell’ottica di rendere l’offerta legale più competitiva riguardo a quella illegale e ai rischi che essa comporta. Siamo inoltre in fase di espansione sui mercati scandinavi, in Romania e stiamo acquisendo le certificazioni necessarie per entrare in Grecia e Svizzera. Grande attenzione anche al Nord GIOCARE GIO CONGUSTO
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America, mercato sul quale stiamo facendo delle valutazioni”. Quanto è importante per voi il mercato italiano del gioco e quali sono i progetti che lo riguardano nei prossimi mesi? “Per noi è il più importante ed è quello che abbiamo aggredito commercialmente per primo. Anche se è un mercato maturo, è in continua espansionee non ci siamo adagiati in esso ma continuiamo a crescere e a fare scelte strategiche, sfruttandone le continue evoluzioni come acquisizioni, spostamenti delle quote di mercato, i trends sui prodotti, le forme di marketing. È un mercato eccitante, anche se un po’ indietro per quanto riguarda la multicanalità (pure per via del legislatore), ma presenta una grande potenziale di crescita che lo rende particolarmente eccitante. Si pensi alle potenzialità ancora inespresse sul mobile per esempio: Nnoi nasciamo come “mobile first” e siamo stati tra i primi a convertire e in seguito sviluppare i nostri titoli esclusivamente in Html5, e questa è una scelta strategica ben precisa, di focalizzazione sulla produzione per mobile. Quello tricolore è un mercato così essenziale per noi che al momento di creare il nostro hub europeo, il nostro primo senior account manager è stato quello per l’Italia, dove stiamo acquisendo nuovi clienti e conquistando quote di mercato all’interno di quelli esistenti. Contiamo dunque di essere in una eccellente posizione per cavalcare gli importanti progressi che ci attendono in Italia”. Quali sono i punti di forza di Habanero nel competitivo mercato dei produttori di casino games? “Il dato di partenza è che i nostri competitor sono aziende che sviluppano prodotti di altissima qualità, dunque i nostri devono essere di livello eccelso. I nostri punti di forza è che siamo agili, scalabili, modulari, capaci di prevenire le esigenze dei clienti nel momento in cui vogliono entrare in nuovi mercati, una tendenza comune: specie in quelli fortemente regolamentati e saturati, la differenziazione e la globalizzazione è una delle soluzioni. Noi cerchiamo di essere presenti, disponibili e proattivi nel supportare i nostri clienti nelle loro strategie di espansione”.
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Il Gruppo DT9 Il Gruppo Dt9, nato nel 2019, è una società di performance marketing, con sede a Malta. Cresciuto sul mercato italiano, è approdato nel 2021 sui mercati internazionali, come Spagna e Latam. Il Gruppo è diviso oggi in tre settori: Dt9 Digital, il Network Dt9Affiliations & Dt9 SaaS.
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damentale per noi è anche la trasparenza nei confronti dei nostri partner, consentendo loro di accedere facilmente alle prestazioni e ai dati algoritmici, ma anche l’integrità poiché non condividiamo i dati con nessun altro. Ad esempio, calcoliamo il valore del giocatore, in modo che possa essere monitorato e l’operatore possa ricevere una notifica in base alle tendenze: questa è una delle cose che potrebbe essere un indicatore del rendimento dei nostri partner e dei nostri publisher”. Dove si stanno orientando gli sviluppi tecnologici in questo momento? “Credo che con l’attenzione e gli sforzi che stiamo mettendo in atto, diventeremo presto un fornitore SaaS riconosciuto e altamente affidabile nel settore del gaming. Crediamo fermamente in ciò che facciamo e sappiamo che stiamo costruendo prodotti che aiuteranno a generare più entrate utilizzando il nostro set di strumenti”.
Dt9 Digital si occupa di Marketing Digitale – finalizzato a fornire ai clienti soluzioni innovative, attraverso i banner dinamici di comparazione quote e bonus, Programmatic, Ppc e Seo.
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La
tecnologia può cambiare il mondo. Anche quello del gaming. Anzi, soprattutto quello del gaming. E lo sanno bene in casa Dt9, la società di performance marketing, con sede a Malta, specializzata nelle affiliazioni, dove ricopre un ruolo di leader assoluto in Italia e in altri mercati internazionali, come Spagna e Latam. A spiegare il “potere” della tecnologia nel settore e i possibili sviluppi futuri è Pontus Espe, chief technology officer del gruppo, in questa intervista. Qual è il tuo ruolo all’interno del gruppo Dt9 e di cosa si occupa? “In Dt9 rivesto il ruolo di chief technology officer. Nella mia esperienza passata ho lavorato nella creazione di soluzioni altamente scalabili nel cloud, dalla creazione dell’infrastruttura allo sviluppo con le ultime tecnologie e sempre con un approccio orientato al business. Dt9 esiste da molti anni come rete di affiliazione, ma nell’ultimo anno l’attenzione del gruppo si è spostata sulla creazione di un ecosistema digitale per operatori e affiliati. Mentre parliamo, stiamo costruendo un team di sviluppatori di talento nel cuore di Saint Julians, a Malta, con l’obiettivo di produrre soluzioni SaaS scalabili per il verticale del gaming online. L’obiettivo nella realizzazione dei nostri prodotti è stato quello di utilizzare tecnologie che siano semplici ma che ci forniscano la sicurezza e la scalabilità di cui abbiamo bisogno, potendo rapidamente fornire valore ai nostri partner. L’infrastruttura che costruiamo esclusivamente in Amazon Web Services, utilizzando tecnologie di microservizi, ci consente di scalare qualunque mercato nel mondo”. Che ruolo gioca oggi la tecnologia nel campo delle affiliazioni? “La tecnologia è a dir poco centrale nel business delle affiliazioni. In fin dei conti, l’affiliazione è marketing digitale e ci sono molti modi comprovati per analizzare e automatizzare gli sforzi compiuti nelle attività di marketing. Ciò che è fonGIOCARE GIO CONGUSTO
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DT9 LA TECNOLOGIA AL CENTRO DEL GAMING PROMOSPACE
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Con il brand Dt9Affiliations il gruppo Dt9 fornisce agli operatori di gioco servizi di affiliazione facendo da intermediario tra 700+ sub affiliati ed i Bookmakers, e offre alla sua rete di publishers strumenti innovativi e il miglior accompagnamento per fare campagne informative in totale compliance e in modo duraturo.
Dt9 SaaS offre soluzioni tecnologiche innovative b2b per affiliati e società di affiliazione tramite il brand Dize. PONTUS ESPE
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zamento regolari e trasparenti, personale cordiale e competente, rigoroso rispetto delle scadenze concordate e tariffe fisse competitive. Chi vuole far crescere il proprio business nel settore del gioco online assegnando le incombenze della certificazione a un laboratorio di test affidabile e leader del settore, contatti iTech Lab al più presto!
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L’
espansione in nuovi mercati spesso si accompagna a un elevato potenziale di business. Parlando del settore internazionale del gioco online regolamentato, nuovi mercati si aprono costantemente, creando nuove opportunità e una maggiore domanda di prodotti e servizi. In questa continua espansione del settore iTech Labs, accreditandosi nelle giurisdizioni in cui prevede che i suoi clienti (presenti e futuri) coglieranno le maggiori opportunità. iTech Labs è inoltre in costante contatto con la propria customer base, ascoltando con molta attenzione le indicazioni dei clienti in merito ai piani di espansione in nuovi mercati. Durante lo scorso anno i nuovi mercati che si sono aggiunti all’elenco delle giurisdizioni in cui iTech Labs è accreditata sono numerosi: Ontario, Paesi Bassi, LotBA, Provincia di Buenos Aires. iTech Labs sta inoltre ottenendo attualmente l’accreditamento in Grecia. Con così tanti operatori desiderosi di cavalcare l’espansione del settore dell’Gaming, c’è una forte richiesta di laboratori di test esperti e affidabili, in grado di fornire servizi di certificazione rapidi e a tariffe competitive. iTech Labs fornisce test multi-giurisdizionali in tutto il mondo, con stati di avanGIOCARE GIO CONGUSTO
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ITECHLABS IL FASCINO DEI NUOVI MERCATI PROMOSPACE
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RELIGA ONLINE LIVE, IL NUOVO CONCEPT CHE PARTE DA LONTANO
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azienda pronta al debutto sul mercato italiano del gioco online. Un nome, quello di Gianfranco Scordato, che ne è direttore esecutivo, che non ha bisogno di presentazioni, dopo la sua lunga esperienza in tanti casinò europei. E proprio a lui chiediamo una breve introduzione “in pillole”, su questa sua nuova venture. Intanto intanto dal nuovo brand. Chi è Religa? Cosa fa? “Religa, acronimo di Real Live Games, rappresenta oggi la sintesi di un percorso iniziato oltre un decennio fa e che adesso trova sua massima espressione nell’idea di semplificazione dell’offerta (B2B) e focus commerciale su un unica verticale di prodotto: giochi live da casinò. Attraverso un accordo di esclusiva con la società maltese Online Gaming Solutions Ltd (ex Portomaso Gaming), Religa acquisisce e rivende internazionalmente giochi da casinò in live streaming. Le riprese video, in alta definizione, vengono effettuate tanto da ambienti ricreati (studios) come da tavoli presenti in Case da gioco reali. Il tutto è massimizzato per una migliore esperienza mobile e Pc”. Quindi questa nuova startup avrà come prodotto esclusivamente giochi da casinò live? “Religa è un nuovo brand, una nuova iniziativa commerciale,
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una nuova entità.... ma sicuramente non è una startup. L’impresa parte già con un’offerta consolidata di prodotto, è gestita da un management team di assoluta competenza, fiducia e navigata esperienza, e può contare su una solida e ampia struttura di supporto logistico, operational e finanziario”. In cosa Religa differisce da altri fornitori? “Sicuramente le nostre origini, il nostro Dna, un tracciato che è stato testimone di una costante evoluzione che partita dal gioco fisico (gestione diretta di casinò tradizionali) hanno saputo portare con successo questa nostra propria esperienza sul digitale. È proprio questa base iniziale del nostro concepire i giochi live che ci rende simili ma profondamente diversi. Credo di non sbagliarmi se affermo di essere gli unici fornitori di giochi live online che nascono dalle moquettes dei casinò. Il contrario vale per tutti gli altri”. Siete pronti per il mercato italiano? “Sì. Abbiamo appena ultimato tutti i procedimenti di certificazione tecnica dei nostri giochi e aspettiamo adesso il riconoscimento dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Presto, i giochi di Religa saranno disponibili anche sul mercato italiano, dove da diversi anni abbiamo già un’esperienza diretta e godiamo di una rete consolidata di partner di alto valore con cui condividiamo l’esperienza di prodotto e di mercato”.
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WORLDMATCH DIVERTIMENTO PURO PER UN’OFFERTA DI QUALITÀ
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na partecipazione eccellente, per la fiera della ripartenza. WorldMatch sarà presente a Ice London, che si terrà dal 12 al 14 aprile 2022, allo stand N3-350. WorldMatch offre soluzioni di gioco di primo livello agli operatori di casinò online di maggior successo, in tutto il mondo. Il portfolio di giochi è ricco e ampio e soddisferà tutti coloro che cercano divertimento puro. Più di 200 giochi, 160 slot machine con più di 100 motori di gioco, 30 giochi da tavolo e tutti i tipi di video poker sia per desktop che per mobile, con un’ampia scelta di configurazioni in termini di volatilità, caratteristiche di gioco, frequenza di vincita e multi- jackpot. WorldMatch offre varietà Rtp, il che significa che ogni prodotto è disponibile in diverse formule matematiche che differi-
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sua identità o la sua strategia omnicanale per i mercati online in Italia ma offre ulteriori opportunità di collaborazione reciprocamente vantaggiosa tra le due parti, inclusa l’aggregazione e i contenuti localizzati”. In che modo l’acquisizione migliora la strategia omnicanale di Greentube? “L’obiettivo di Capecod sotto l’ombrello di Greentube è sulla produzione di contenuti da casinò. Inizialmente siamo entrati nell’industria offrendo due linee di prodotti: giochi originali, prodotti da team di studi esperti e realizzati appositamente per il mercato italiano, come Klondike Fever; e portafogli di popolari titoli terrestri nella sfera digitale, inclusi Ulisse e Mayan Temple Revenge. In qualità di leader nel mercato italiano delle Awp da molti anni possiamo concludere che l’approccio omnicanale ha avuto un grande successo e che siamo stati in grado di costruire un portafoglio di oltre 100 giochi. L’acquisizione di Greentube ci consente di lavorare su nuovi prodotti unici che possono rivelarsi efficaci sia in ambienti online che terrestri. Essendo la prima azienda in Italia a iniziare la conversione dei contenuti nel digitale, comprendiamo la necessità di diversificare i contenuti in base alle esigenze di ciascun canale, che possono includere funzionalità diverse e un motore di gioco variabile”.
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iù forti, assieme, sul mercato italiano del gioco online ma anche di quello terrestre. Questo l’obiettivo e la realtà che si apre per le due società, dopo che Greentube nel novembre scorso ha acquisito Capecod. A spiegare il pensiero strategico dietro l’acquisizione di Capecod da parte di Greentube è Michele Morotti, Ceo di Capecod Gaming. “La storia inizia con l’acquisizione di Capecod Solutions da parte di Novomatic Italia nel 2017. Al momento l’azienda possedeva già un solido portafoglio di contenuti terrestri (Awp) per l’Italia ed era un fornitore leader grazie a titoli rinomati, incluso Book of Ra. La decisione di Novomatic Italia di acquisire Capecod è arrivata a un punto in cui l’azienda aveva più di un decennio ed era ricca di esperienza di sviluppo, essendo stato il primo fornitore a portare prodotti retail nel panorama di gioco online in Italia. Nella fase in cui questa acquisizione è stata completata cinque anni fa Capecod aveva già compiuto notevoli progressi come pioniere dell’omnicanale, una strategia che Novomatic Italia ha potuto costruire e con risultati molto positivi. Col tempo è diventato chiaro che aveva senso per Greentube acquisire Capecod. Questo accordo non significa che Capecod cambierà la GIOCARE GIO CONGUSTO
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GREENTUBE L’UNIONE CHE FA L’OMNICHANNEL PROMOSPACE
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scono per Rtp e volatilità al fine di soddisfare le richieste di ogni cliente. L’azienda garantisce agli operatori i contenuti più performanti e i motori di gioco più innovativi sul mercato. Le ultime uscite di WorldMatch sono una chiara dimostrazione di quanto sia diversificata l’offerta di gaming: da giochi riadattati in versione Megaways, a slider e Instant, fino alle classiche slot, arricchite da temi sempre nuovi e originali. Nile’s Mystery porta i giocatori sul Nilo, alle prese con un assassinio da risolvere. DiWINity, ambientata sul monte Olimpo. Pussycat’s Valley in cui le protagoniste sono tre regine d’Egitto in versione gattine. The Arena, slot in cui il giocatore è un gladiatore che deve piegare Roma. Tra le novità anche i grandi classici in versione Instant: Candy Bar, Space Bar e la Roulette. Into the Wilds, una novità in versione Megaways. E molte altre accattivanti slot in arrivo prossimamente, come #Influencer e Jungle Olympics. Tecnologia, innovazione, qualità e sostanza sono le linee guida lungo le quali l’azienda si muove da più di vent’anni con risultati sempre in crescita.
COVER STORY
Bmit La tecnologia al servizio del gioco SPECIALIZZATA IN SOLUZIONI PER DATA CENTER, CLOUD E PRODUT TIVITÀ, L A SOCIE TÀ È UNO DEI PRINCIPALI PROVIDER DI INFRASTRUT TURE IT D’EUROPA GRAZIE A UN PORTAFOGLIO IN CONTINUA ESPANSIONE E A UN TEAM DI ESPERTI DEDICATO AI CLIENTI
“La
nostra esperienza con gli operatori di gioco ci ha insegnato che i servizi di cloud pubblico offerti dagli attori globali non sono la soluzione a tutte le esigenze, ma piuttosto parte di un puzzle più grande di tecnologie, piattaforme e servizi. In questo contesto siamo stati i primi investitori – circa dieci anni fa – nella nostra piattaforma cloud pubblica e l’abbiamo integrata con ingenti investimenti in formazione e tecnologia per offrire servizi su piattaforme come Azure, nonché in una versione locale di Azure – Azure Stack Hub - all’interno dei nostri data center”. A sottolinearlo è Jack Mizzi, chief marketing officer di Bmit technologies, società specializzata nell’offerta di soluzioni di data center e infrastrutture It in un’ampia gamma di prodotti, con un catalogo che gli permette di essere uno dei principali fornitori di servizi It di co-locazione, hosting e gestiti per provider di giochi online in tutta Europa. Bmit possiede e gestisce due data center certificati Iso 27001 a Malta, entrambi gestiti con team tecnico in loco 24x7 e interconnessi a punti di presenza in Italia e Germania e a Internet tramite una rete ad alta velocità, sicura e privata, a gestione diretta. Inoltre, offre una gamma di soluzioni pubbliche, private, ibride e multi cloud. “Cosa importante, abbiamo anche investito nella creazione di un team di esperti in grado di consigliare e aiutare i clienti a definire come soddisfare al meglio i loro requisiti aziendali e tecnologici e, infine, schierare, attuare, gestire e supportare i servizi o la soluzione creata per soddisfare tali requisiti”, prosegue Mizzi. “Il nostro portafoglio si estende ulteriormente, coprendo sicurezza, rete, sistemi, informatica per ufficio e servizi di assistenza clienti”.
JACK MIZZI, CHIEF MARKETING OFFICER DI BMIT TECHNOLOGIES
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In che modo questi prodotti e servizi possono aiutare le società di gioco, chiediamo allo chief marketing officer di Bmit technologies? “Il nostro portafoglio è stato creato e sviluppato per soddisfare i requisiti tecnologici delle società di gioco. Mi piace descriverlo come un contenitore di diverse soluzioni, prodotti e servizi, utilizzato dai nostri specialisti della tecnologia per fornire la giusta soluzione a requisiti specifici. Al giorno d’oggi offriamo anche servizi a clienti in un buon numero di altri segmenti: finanziari, legali e professionali, logistica, aviazione e altri. Prendiamo come esempio la conformità normativa. Alcuni dei nostri clienti, in genere i più grandi, optano per servizi di co-locazione o un mix di co-locazione e servizi di cloud pubblico per soddisfare i loro requisiti It e di hosting ed essere anche conformi. Altri operatori preferiscono utilizzare la nostra soluzione di conformità dell’hosting standardizzata e conforme per soddisfare i loro obblighi normativi, quindi utilizzare il cloud pubblico o una configurazione ibrida per gestire i carichi di lavoro rimanenti. Offriamo entrambi questi scenari e, cosa più importante per i nostri clienti, possiamo gestirli per loro conto come richiesto. Un altro esempio è il nostro approccio alla produttività e alla gestione dei dati. Abbiamo clienti che si limitano a sfruttare la nostra gamma di soluzioni per la produttività e per garantire che i loro dipendenti dispongano della giusta serie di strumenti di lavoro e che possano condividere e comunicare senza problemi, ovunque si trovino. Per questi clienti progettiamo e attuiamo un mix di tecnologie a seconda dei requisiti specifici. Altri clienti preferiscono sfruttare ulteriormente la nostra esperienza nella gestione, classificazione e sicurezza dei dati per avere una soluzione solida per le loro esigenze di dati”. Vi posizionate come fornitori It ibridi. Perché tale posizionamento? “Come ho appena accennato, ogni cliente ha esigenze diverse e il nostro scopo è assicurarci di proporre e offrire la
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giusta soluzione, indipendentemente dalla tecnologia alla base. I clienti sono interessati al rapporto qualità-prezzo che ottengono, a garantire che il loro It sia in buone mani, sicuro e disponibile 24 ore su 24, tutto l’anno. Il nostro ruolo è garantire che lo forniamo, in modo coerente, sia all’interno del nostro data center, sul cloud pubblico o in qualsiasi altra posizione intermedia. Questo è il motivo per cui siamo fornitori It ibridi e i data center che possediamo e le piattaforme cloud che gestiamo rendono tutto molto più semplice”. Pensate che ci stiate riuscendo? “Credo di sì. La maggior parte dei nostri clienti è cresciuta con noi e continua a utilizzare i nostri servizi e quelli nuovi vengono regolarmente presi a bordo nonostante la concorrenza, sia a livello globale che locale. Altrettanto importante è che nel nostro più recente sondaggio sulla soddisfazione dei clienti, quasi il 90 percento di loro ha valutato la propria esperienza nel fare affari con noi come eccellente o molto buona, con questa cifra che aumenta al 95 percento per la nostra customer care. Quindi, sì, voglio credere che i nostri clienti siano felici con noi!”. In questi ultimi anni avete anche rafforzato il vostro portfolio. È il risultato di un aumento della domanda? “In realtà offriamo servizi relativi alla sicurezza da un po’ di tempo, ma di recente abbiamo potenziato le nostre capacità anche in quest’area. Abbiamo recentemente iniziato a espandere le nostre capacità di consulenza e assistenza sul fronte della sicurezza, oltre a migliorare quelle sul fronte tecnologico. Ad esempio, abbiamo aggiornato e trasformato completamente le nostre soluzioni di backup e ripristino di emergenza e ora possiamo offrire funzionalità e caratteristiche avanzate senza interruzioni in più sedi. Sul fronte della sicurezza della rete abbiamo anche trasformato la nostra soluzione di protezione e mitigazione DDoS, che ora chiamiamo Managed DDoS Shield. Abbiamo aggiunto nuove funzionalità e introdotto nuove opzioni di protezione e mitigazione a basso prezzo, rafforzando ulteriormente il team responsabile della gestione di questo servizio. Abbiamo un’ottima esperienza in questo campo e speriamo di migliorare ulteriormente il servizio durante quest’anno. Questo in aggiunta ai servizi di
sicurezza dei dati di cui ho parlato prima. Questi servizi saranno presto integrati con altre funzionalità, mentre stanno cambiando le esigenze dei clienti e aumentando i rischi quando si opera online e le minacce, che si evolvono costantemente”. Ci racconti del vostro agente virtuale basato sull’intelligenza artificiale e di come può trasformare le relazioni degli operatori con i clienti. Com’è stato il feedback finora? “L’anno scorso abbiamo collaborato con un leader nell’automazione del coinvolgimento dei clienti, Ebo, per affrontare un importante punto dolente che i clienti di gioco devono affrontare - la necessità di migliorare l’esperienza del cliente, ridurre l’abbandono, gestire le richieste in modo efficiente ed essere in grado di supportare più giurisdizioni con diverse le lingue. Il risultato è una soluzione di agente virtuale intelligente basata sull’intelligenza artificiale, sviluppata appositamente per gli operatori di gioco. L’agente virtuale intelligente non è un chatbot, ma una soluzione che cerca di attingere alle conoscenze in suo possesso, nelle informazioni che apprende man mano che viene utilizzata e nell’adattarsi a diversi scenari. La nostra soluzione affronta aree chiave come il prendere a bordo i clienti, le richieste di supporto, l’impegno Kyc, gli obblighi di gioco responsabile, consentendo anche il ricorso al marketing per quanto consentito dai vincoli normativi. Il feedback finora è stato molto positivo. Abbiamo inserito alcuni operatori leader che hanno riportato risultati molto buoni in tutto il mondo, oltre a chiederci di aiutarli a utilizzare l’agente virtuale per soddisfare i nuovi requisiti”. Infine, cosa c’è ancora in serbo per il 2022? “Mentre usciamo dalla pandemia, speriamo una volta per tutte, stiamo ora intraprendendo un percorso per rafforzare ulteriormente i pilastri del nostro portafoglio e aggiungerne anche di nuovi. Stiamo trasformando il modo in cui lavoriamo, ciò che offriamo e il modo in cui offriamo i nostri servizi poiché questo è l’unico modo che ci consentirà di continuare ad assistere i nostri clienti. Operiamo nella sfera della tecnologia, e questo offre grandi sfide a tutti, ma opportunità ancora maggiori”.
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el corso degli ultimi due anni la pandemia ha accelerato il processo di crescita del gioco online. Il comparto, che già cresceva senza sosta da tempo, con le chiusure del gioco fisico è letteralmente esploso, portando a galla anche alcune problematiche specifiche. Per capire meglio questa evoluzione (e rivoluzione) che si sta compiendo abbiamo incontrato Silvia Zucconi, responsabile market intelligence & business information di Nomisma, alla quale chiediamo una fotografia del gioco online attuale. Dottoressa Zucconi, Nomisma ha già raccolto qualche dato in merito alla crescita di questa branca del settore gioco nell’ultimo periodo? “La pandemia inevitabilmente ha pesato, ha cambiato lo stile di vita delle persone e ha modificato le abitudini dei giocatori d’azzardo. In particolare la pandemia ha frenato il settore, dato che nel 2020 la raccolta è stata di 88,3 miliardi di euro di cui 75,4 miliardi tornati ai giocatori nella forma di vincite (85,3 percento). Nel 2020 la diminuzione rispetto al 2019 è stata notevole: 20 percento per la raccolta (ammontare puntate effettuate dalla collettività dei giocatori); 17 percento per le vincite (totale delle somme vinte dai giocatori); 33 percento per la spesa netta (differenza tra raccolta e vincite). Il quadro pandemico ha prodotto ripercussioni differenti in relazione ai canali di gioco: riduzione della raccolta legata alle giocate su rete fisica riconducibile alle varie fasi di lockdown che hanno interessato i punti di gioco (meno 47,2 percento) e una crescita del gioco online (più 35 percento rispetto al 2019)”. Con le riaperture, a metà del 2021, e il lento ritorno alla normalità, avete notato una variazione di questo trend? “Nel 2021 gli italiani sono tornati a puntare, con una raccolta pari a 107 miliardi – dimensione sostanzialmente in linea con i dati 2019. Già nel 2020 l’online aveva superato il gioco ‘fisico’ ma ora la forbice si allarga. Tuttavia a seguito della pandemia, che ha accelerato la propensione al digitale, si sono modificate (anche forzatamente per via delle restrizioni dello scenario Covid-19) le modalità con cui gli italiani si interfacciano con il gioco. Negli ultimi cinque anni si è registrato un netto aumento dell’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalPAROLADI COLLOVATI
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Nel 2021 gli italiani sono tornati a giocare sul territorio ma secondo i dati Nomisma la forbice tra il gioco online, già preponderante, e fisico, continua ad allargarsi di Daniele Duso
la collettività dei giocatori italiani (raccolta) nel gioco online (+120 percento), la cui incidenza sulle giocate complessive registrate in Italia è passata dal 33 percento del 2019 al 56 percento nel 2020”. Dai dati raccolti si può individuare un identikit del giocatore online? “La fotografia dell’Osservatorio Nomisma basata sui dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli rivela che nel corso del 2020 i conti attivi per il gioco online erano complessivamente 14,2 milioni, di cui 10,9 milioni (77 percento) attivati da giocatori maschi e a 2,7 milioni da giocatrici (23 percento). 4,3 milioni i nuovi conti aperti nel 2020. Dall’analisi emerge che nel corso del 2020, il numero dei conti di gioco aperti da uomini e da donne è aumentato, rispettivamente del 30 percento e del 35 percento rispetto al 2019. 1 nuovo conto su 3 è stato sottoscritto dai giovani giocatori uomini di età compresa tra 18 e 24 anni, probabilmente come conseguenza del lockdown. Analizzando la ripartizione del numero di nuovi conti di gioco aperti nel 2020 per Regione, i valori maggiori si riscontrano in corrispondenza della Campania (18 percento sul totale), della Lombardia (12 percento sul totale), della Sicilia (11,8 percento sul totale) e del Lazio (10 percento sul totale). La voce ‘estero’, che comprende gli utenti italiani con residenza all’estero che hanno aperto un conto di gioco nel 2020, rappresenta lo 0,22 percento sul totale”. Nei mesi scorsi avete presentato un’indagine focalizzata su due target di età: i giovani fra i 14 e i 19 anni e gli over 65 anni (la cosiddetta Silver Age), per quanto riguarda il gioco a distanza c’è una differenza di approccio tra giovani e anziani? E c’è un approccio differente anche tra uomini e donne? “Sì, l’Osservatorio Gioco d’Azzardo di Nomisma, da anni attento alle abitudini e all’approccio al gioco d’azzardo dei più giovani – ha dedicato un approfondimento alla Generazione Zeta (ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni), con l’obiettivo di monitorare le trasformazioni in atto, alla luce dello scenario Covid. Nel 2021 la propensione al gioco d’azzardo dei giovani tra i 14 e i 19 anni è stata pari al 42 percento, contro il 48 percento del 2018 e il 54 percento del 2014. Nel 2021, tra i fattori che hanno sulla propensione al gioco d’azzardo vi è innanzitutto il genere: l’incidenza del gioco d’azzardo è sensibilmente maggiore tra i giovani ragazzi 49 percento rispetto al 38 percento delle giovani ragazze). Altri fattori determinanti sono: area geografica (la propensione al gioco è maggiore al Sud-Isole 47 percento e al Centro 44 percento rispetto al Nord 38 percento); età (è giocatore il 42 percento dei maggiorenni, contro il 38 percento dei minorenni); tipo di scuola frequentata (la propensione al gioco è maggiore negli istituti tecnici e professionali 49 percento e 42 percento contro il 34 percento dei licei). Nel segmento degli under 19 la curiosità (per il 39 percento dei ragazzi) e il divertimento (per il 36 percento) sono le
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leve principali che spingono i giovani a giocare, mentre il bisogno di denaro e la convinzione di vincere facilmente sono motivazioni d’ingresso rispettivamente per il 18 percento e il 12 percento della Generazione Zeta. Altri ragazzi, invece, hanno giocato d’azzardo perché il gioco è una pratica presente nella sfera familiare (17 percento) o amicale (12 percento). Ulteriori motivazioni sono lo stimolo crescente derivante da pubblicità o bonus (20 percento), e il desiderio di diventare esperti (13 percento). Complici la pandemia e le limitazioni agli spostamenti imposte dallo scenario Covid e una maggiore propensione al digitale, l’online è oggi il canale di gioco prevalente per 1 player su 3 (31 percento), con il picco delle scommesse sportive online, praticate dal 42 percento dei soggetti (al secondo posto il poker online con il 24 percento e il casinò online con il 21 percento)”. Mentre i più grandi, gli over 65, che giocatori sono? “Gli over 65 prediligono giocare in luoghi fisici – come le tabaccherie, le sale bingo, i bar, le agenzie di scommesse – mentre solo il 3 percento degli anziani gioca online (computer, telefono, tablet). Quella del gioco d’azzardo è una pratica che interessa più gli uomini (31 percento) delle donne (21 percento), e la popolazione residente al sud/nelle isole (28 percento) o nel nord/ovest (25 percento). Il gioco offline più praticato è il Gratta & Vinci (17 percento), seguito dai giochi numerici a totalizzatore (14 percento) e dal Lotto (13 percento). Online, invece, anche gli over 65 preferiscono le scommesse sportive (3 percento), seguite da altri giochi online(ad esempio video-slot) e casinò online per il 2 percento. Il 13 percento dei giocatori over 65 spende più di 10 euro a settimana per giochi d’azzardo/di fortuna, ma il 42 percento non supera i 3 euro. La Silver Age gioca soprattutto per divertirsi/distrarsi dai problemi (35 percento) o per curiosità/passatempo (29 percento). Altri over 65, invece, hanno giocato d’azzardo perché il gioco è una pratica presente nella sfera familiare (2 percento) o amicale (4 percento). Ulteriori motivazioni sono lo stimolo crescente derivante dal bisogno di soldi (26 percento)”. Quali possono essere gli accorgimenti più efficaci per contrastare il fenomeno della dipendenza anche nel gioco online? “Diciamo innanzitutto che dallo studio condotto da Nomisma emerge che il 9 percento dei ragazzi ha sviluppato pratiche di gioco problematiche. In questo segmento di giovani giocatori è possibile rilevare sintomi capaci di produrre effetti negativi derivanti dal gioco sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche). Il giocatore problematico ha un profilo che più prevalentemente è riconducibile a questo identikit: maschio (16 percento), maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali (22 percento), con rendimento scolastico insufficiente, residente al Sud e isole (15 percento). Nonostante il 45 percento dei giocatori abbia la percezione di avere, nel complesso, un saldo negativo (tra uscite e vincite), solamente il 28 percento di essi ha provato a giocare con l’obiettivo di recuperare i soldi persi (di cui il 16 percento con frequenza sporadica), attitudine che rappresenta uno dei principali drivers verso il gioco patologico. L’Osservatorio di Nomisma mette inoltre in evidenza aspetti ‘sentinella’ di possibili situazioni problematiche le-
gate alle pratiche di gioco anche per gli over65. Tra i player della Silver Age, è il 12 percento ad aver sviluppato un approccio problematico al gioco. Mentre il 5 percento del target è considerato ‘a rischio’. Il 13 percento dei player dichiara di aver giocato col proposito di recuperare soldi persi e il 10 percento di sentirsi in colpa. Il 5 percento dei giocatori over65 dichiara di aver pensato di avere un problema con il gioco d’azzardo e che alcune persone hanno criticato il loro modo di giocare. L’1 percento ha chiesto prestiti o venduto qualcosa per aver i soldi da giocare. Lavorare sulla prevenzione è obiettivo fondamentale ma evidentemente c’è ancora molto da fare a livello di informazione e comunicazione: la percentuale di giocatori minorenni che hanno accesso al gioco è molto elevata (38 percento) e non è trascurabile la quota di giocatori per cui è reale il rischio che il gioco si ripercuota sulla salute psicofisica e sociale in termini di ansia, agitazione, perdita del controllo, problemi sul fronte delle relazioni familiari, amicali e scolastiche. La presenza di giocatori ‘a rischio’ o ‘problematici’ resta dunque consistente, questo rende necessaria una strategia di informazione volta a sensibilizzare costantemente i giovani sul corretto approccio al gioco e, in particolare, i minorenni sull’esistenza dei divieti. Sono comportamenti da monitorare con grande attenzione poiché potrebbero evolvere in forme patologiche, soprattutto in un periodo complesso come quello attuale dove il 44 percento dei ragazzi dichiara di aver sperimentato situazioni di ansia, tensioni, difficoltà psicologiche”.
I NUMERI DEL GIOCO IN DENARO Dimensioni del gioco – Trend 2016-2020 (MRD)
77,1 19
82,8
87,9
91,1
18,9
18,9
19,4
75,4 12,9
96,2
101,7
106,9
110,5
88,3
2016 Ra c c o l ta
2017
2018 S p esa
2019 Vi n c i ta
2020
Gioco fisico vs gioco online – Trend 2018-2020 (MRD)
75,4
74,1 -1,7%
2018
39,1
36,4 31,4 +15,8% +35,3%
2020
2018
-47,2% 2019
G IO C O F I S I CO
2019
49,2 2020
G IO C O O N L I N E
Gioco online Raccolta – Trend 2016-2020 (MRD)
22,3 2016
29,9
+34%
+5%
2017
Spesa – Trend 2018-2020 (MRD)
1,6
2,7
1,8 +14%
2018
+45%
2019
2020
31,4 2018
49,2
36,4 +16%
2019
+35%
2020
Vincite – Trend 2018-2020 (MRD)
34,5 28,8 +20% +35% 2018
2019
46,6 2020
Fonte : Nom is m a s u AD M Libro Blu, 2021.
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Tutela del marchio l’aiuto che viene dall’Europa LA PANDEMIA HA PORTATO A UN’ACCELERAZIONE DELLA CRESCITA DEL MERCATO DEL GIOCO ONLINE, PORTANDO ANCHE ALLA CRESCITA DELLA NECESSITÀ DI PROTEGGERE IL DESIGN E I DIRITTI IP: IN QUESTO CONTESTO, ECCO I FINANZIAMENTI PREVISTI DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Il
mercato del gaming è in continua evoluzione e negli anni della pandemia questa evoluzione non si è fermata: se molte attività commerciali ne hanno risentito e ne risentiranno ancora a lungo, il mercato del gioco, ma soprattutto del gioco online non solo non ha subito effetti negativi, ma ha vissuto in questi anni una forte accelerazione, in tutta Europa, Regno Unito compreso. Nei mesi dei lockdown che, in periodi diversi, hanno riguardato gran parte dei Paesi, i casino terrestri hanno registrato un brusco calo, ma ciò è stato compensato proprio dal mercato online. Il successo di un gioco online, ancor più di quello fisico, è condizionato dalla prima impressione dell’utente/ giocatore: per questo l’immagine esteriore dei giochi e il loro nome sono un elemento fortemente attrattivo e molto spesso anche l’unica forma di tutela all’interno di un mercato fortemente concorrenziale. Se noi analizziamo un tappeto di gioco possiamo individuare una pluralità di titoli Ip. Anzitutto troveremo una pluralità di marchi: il logo del casinò, il nome del gioco e verosimilmente anche il logo del produttore del tappeto di gioco. Sempre sul tappeto di gioco potrem-
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di Serena Corbellini
mo trovare le indicazione relative al copyright o design del tappeto di gioco, ovvero le dichiarazioni di riserva dei diritti relativi al layout: ‘© all right reserverd’ accompagnato dall’anno e dal nome dell’autore o più spesso dell’impresa titolare dei diritti sul tappeto, oppure ‘Dm’ con il numero di registrazione/deposito del disegno registrato e il nome della società titolare. Il marchio è il segno distintivo che contraddistingue i prodotti ed i servizi offerti sul mercato: esso può contraddistinguere il prodotto/servizio oppure l’attività di impresa. Ogni impresa può infatti operare sul mercato utilizzando un unico marchio per designare i suoi prodotti, oppure una pluralità di marchi per differenziarli o differenziare le varie linee di produzione. In questo caso normalmente i prodotti contengono accanto al marchio generale, che identifica l’intera produzione, anche il segno specifico scelto dalla stessa per quel prodotto o linea di prodotti e il marchio che identifica il produttore. I vari livelli di marchio hanno varie funzioni: il logo dell’azienda ha una funzione di garanzia di determinate qualità di un prodotto, cioè le qualità che i consumatori attribuiscono ad una certa realtà di impresa; il nome del
TUTELA DEL MARCHIO L’AIUTO CHE VIENE DALL’EUROPA
nuovo gioco o prodotto potrà dare informazioni ai consumatori su determinate caratteristiche di quello specifico gioco o per esempio del format a esso collegato. Il marchio può essere utilizzato anche per tutelare la forma del prodotto attraverso il deposito di una marchio di forma o di un marchio tridimensionale: la forma particolare di un dato, di una carta da gioco, oppure di una slot machine oppure di una torretta… Il limite è costituito dalla distintività connessa al marchio: è nullo il marchio tridimensionale se la forma utilizzata è quella necessaria per conseguire il risultato tecnico. Non possono essere registrati come marchio di impresa i segni costituiti esclusivamente dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto, dalla forma necessaria per ottenere un determinato risultato tecnico o dalla forma che dà un valore sostanziale al prodotto. La maggior parte dei titoli Ip conferisce una tutela territoriale, cioè limitata alle aree geografiche per cui è richiesta e ottenuta. I marchi posso pertanto essere registrati a livello nazionale, regionale (Ue o altre Unioni di Stati es. Oapi – Organisation Africaine de la propriété intellectUelle - in Africa) o internazionale. In Europa pertanto un marchio potrà essere registrato nei singoli Stati, presso l’Euipo (European Union Intellectual Property Office), oppure la Wipo (World Intellectual property Organisation). La forma di un prodotto può essere tutelata anzitutto attraverso la registrazione di un disegno o modello (Dm). Questa tutela può essere richiesta per tutelare l’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte quale risulta, in particolare, dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale del prodotto oppure di un suo ornamento a condizione che siano nuovi. I requisiti per ottenere la tutela di Dm sono la novità ed il carattere individuale. La prima è presente quando nessun disegno o modello identico è stato divulgato anteriormente alla data di presentazione della domanda di registrazione, mentre il carattere individuale sussiste quando l’impressione generale che suscita nell’utiliz-
zatore informato differisce dall’impressione generale suscitata da qualsiasi disegno e modello che sia stato divulgato prima della data di presentazione della domanda di registrazione. I dUe requisiti limitano la tutela di un disegno e modello quando per il mercato di riferimento il prodotto non è sensibilmente nuovo, ovvero differisce da quello che è presente. Il metro di misura sarà diverso a seconda del grado di affollamento del mercato considerato. Per la registrazione di marchi e i Dm è oggi prevista un’agevolazione (Sme Fund 2022) da parte dell’Euipo che consente il recupero delle spese sostenute per la registrazione. L’agevolazione è rivolta alla Pmi e consente di ottenere: a) un rimborso pari del 75 percento sulle tasse per le domande di marchi e/o di disegni o modelli, sulle tasse per le classi aggiuntive e sulle tasse per l’esame, la registrazione, la pubblicazione e il differimento della pubblicazione a livello nazionale e regionale; b) un rimborso del 50 percento sulle tasse di base per le domande di marchi e/o di disegni o modelli, sulle tasse di designazione e sulle tasse di designazione successiva al di fuori dell’Ue. Sono escluse le tasse di designazione dei paesi Ue, così come le tasse di gestione addebitate dall’ufficio di origine; c) un rimborso del 50 percento sulle tasse per la fase precedente alla concessione dei brevetti (ad esempio, deposito, ricerca ed esame), per la sovvenzione e per la pubblicazione a livello nazionale.
Il Fondo per le Pmi “Ideas Powered for business” è un regime di sovvenzioni concepito per sostenere i diritti di proprietà intellettuale (Pi) delle piccole e medie imprese (Pmi) dell’Ue. Il Fondo per le Pmi è un’iniziativa della Commissione europea attuata dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) e sarà attivo dal 10 gennaio 2022 fino al 16 dicembre. I richiedenti devono essere piccole e medie imprese con sede in uno degli Stati membri dell’Ue. I fondi sono limitati e disponibili secondo il principio “primo arrivato, primo servito”: le domande ricevute per prime avranno la priorità e saranno finanziate in ordine cronologico sulla base della data e dell’ora della presentazione della domanda fino ad esaurimento della dotazione finanziaria. L’AUTORE
Avv. Serena Corbellini Legal advisor JJ Gaming srl serena.corbellini@jjgaming.it
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WATERSLIDER VR DI BOLDMOVE
L’ORA DEL GIOCO
VR, AR
E TUTTO IL RESTO
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in genere possono essere utilizzate senza l’assistenza di un operatore, insieme a soluzioni di pagamento, il che significa che il personale in loco è in grado di concentrarsi su altre attività oltre a girarsi i pollici mentre i giocatori prendono parte al divertimento. “Paradrop Vr può essere configurato per essere senza operatore, con i giocatori in grado di servirsi da soli e pagare in un chiosco”, continua Wells. “Il suo design compatto, la facilità di installazione e i requisiti di alimentazione monofase lo rendono adatto a un’ampia gamma di luoghi, nonché installazioni mobili ed esterne. Un pannello di controllo digitale dietro le quinte offre un funzionamento e un’ottimizzazione futuristici della corsa, oltre a funzionalità per supportare la tendenza in crescita degli esport e degli eventi”. ENGLISHPAGES
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realtà virtuale (Vr), la realtà aumentata (Ar) e tutto il resto non sono mai state più popolari di quanto non lo siano in questo momento, nonostante la tecnologia, in generale, non sia così nuova. Forse le restrizioni introdotte dalla pandemia di Covid-19 in tutto il mondo hanno avuto un impatto sull’approccio che alcuni hanno adottato nei confronti dell’intrattenimento ma anche in questo caso la maggior parte delle attrazioni Vr/Ar spesso richiede che le persone entrino in stretto contatto tra loro e condividano l’hardware. Una cosa abbastanza chiara nella tecnologia, tuttavia, è la sua capacità di offrire un’esperienza a chi cerca il brivido, riducendo o eliminando potenziali rischi. “Sono finiti i giorni in cui le persone volevano sedersi e guardare”, esclama Matt Wells, co-fondatore e Ceo di Frontgrid, l’azienda che ha lanciato la sua entusiasmante esperienza Paradrop Vr, appena qualche anno fa. L’esperienza in realtà virtuale o il “gioco” a seconda di come si sceglie di utilizzare la tecnologia, offre ai giocatori la possibilità di scivolare semplicemente attraverso un ambiente ampio o raccogliere monete a propria discrezione. Dal punto di vista dell’operatore è un modello di business comprovato che genera entrate, spiega Wells. Un punto di forza frequente per le esperienze Vr è che PROMOSPACE
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IL CASO ESPORTS Quasi in simbiosi con le esperienze Vr/ Ar gli esports hanno visto un aumento di popolarità negli ultimi anni, con la suddetta tecnologia che consente attività che non sarebbero possibili senza di essa. Arkadia, la popolare Vr Arena di Inowize, è un caso di interesse con la società che ha rivelato che gli esport giocheranno un ruolo significativo nello sviluppo del prodotto. “Il prodotto continuerà a svilupparsi e aggiornarsi attraverso lo sviluppo di nuovi giochi e nuovi approcci commerciali”, spiega Stefan Murariu, specialista delle vendite e del marketing di Inowize. “Il team di ricerca e sviluppo di Inowize ha già lanciato una funzione per i tornei, che è ora in fase di test in una delle nostre località dell’Ue e il nostro team di svi-
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Le esperienze di realtà virtuale, aumentata e mista stanno diventando sempre più grandi e migliori A cura di Steven Carson
luppo sta già lavorando a un nuovo titolo per Arkadia. Anche gli esport giocheranno presto un ruolo importante nello sviluppo del prodotto”. Ma gli esport sono un argomento che potrebbe giustificare la propria funzionalità e le esperienze Vr/Ar sono spesso concentrate in altre aree. Uno di questi prodotti è l’ultimo titolo di Red Raion, Moby Dick – Friends to the Rescue!. È prima di tutto una storia che gli utenti possono seguire utilizzando un visore Vr, oltre che nei format 5D e Dome. “Ispirato al capolavoro letterario di Herman Melville, sarà un avvincente film subacqueo che segue le avventure della piccola balena Willia, figlia di Moby Dick, e la sua continua ricerca da parte del Capitano Achab”, afferma Valeria Rizzo, direttore dello sviluppo aziendale di Red Raion. “Ciò che rende i nostri titoli Vr diversi dagli altri sul mercato è che sono esperienze Vr basate sulla trama”, aggiunge, quando le si chiede cosa distingue i prodotti della sua azienda. “Hanno anche effetti speciali abbastanza lunghi da essere un’esperienza coinvolgente per il pubblico ma abbastanza brevi da evitare la sensazione di nausea, che è un grosso problema per i contenuti Vr. “Come per tutti i titoli di Red Raion, Moby Dick - Friends to the Rescue! segue il nostro modus operandi di rivisitare Ip di fama internazionale con l’obiettivo di creare film Vr coinvolgenti e divertenti che raccontino una storia. Sono tutti accompagnati da effetti speciali e movimenti sincronizzati del sedile, che rendono l’esperienza coinvolgente per il pubblico”. Ma non tutte le esperienze Vr/Ar sono così complete come quelle proposte da Red Raion, nonostante siano altrettanto piacevoli dal punto di vista soggettivo. Uno di questi è l’ultimo prodotto di BoldMove, WaterSlider Vr; un’esperienza basata sui media e sul movimento in una zattera di salvataggio costruita in un container marittimo. Questa esperienza attinge a ciò che quasi sicuramente tutti abbiamo provato almeno
VR, AR E TUTTO IL RESTO
una volta, sia che la famiglia o gli amici ci abbiano messo in testa un visore Vr o se siamo personalmente appassionati, e sono le montagne russe. Sebbene non sia strettamente una montagna russa, WaterSlider Vr offre un’esperienza molto simile in quanto segue una traccia e utilizza il movimento dell’oceano per simulare la sensazione di muoversi su e giù. “Combina sensazioni fisiche con esperienze di realtà virtuale, ospitando quattro persone con accesso posteriore in sedia a rotelle”, afferma Anja D’Hondt, socio dirigente di BoldMove. “Il film Vr porta lo spettatore in un divertente e festoso viaggio sulle montagne russe nel mare profondo, con città sommerse e creature misteriose. Le emozioni fisiche sono accresciute dai movimenti della zattera e dalla musica che lo circonda”. Parlando di tecnologia Vr/Ar non si può non menzionare due dei più grandi nomi nel gaming: Triotech e Spree. Il primo dei quali è il creatore di alcuni dei prodotti più accattivanti dell’industria in generale. L’ultima offerta di Triotech si chiama Storm ed è un gioco Vr/Ar interattivo che non richiede agli utenti di utilizzare alcun controller, a parte le proprie mani. Come con prodotti simili offre un alto livello di immersione, con effetti vento, movimento e contenuti esclusivi sviluppati da Triotech. “Nonostante la pandemia, che ha chiuso molti operatori per lunghi periodi negli ultimi due anni, Storm è stato un enorme successo sul mercato”, afferma Christian Martin, vicepresidente del marketing di Triotech. “Per soddisfare la crescente domanda Triotech ha messo in atto un ulteriore cambio di produzione nella sua fabbrica in Quebec. Questa è la prima volta negli oltre vent’anni dell’azienda. La richiesta dopo la prima fiera è stata di diverse decine di unità. Questo è unico nel segmento delle corse di simulazione Vr. “La chiave del successo di Storm è il fatto che Triotech ha lavorato a stretto contatto con clienti e distributori durante la fase di sviluppo e test. Gli ingredienti principali ci sono; un’esperienza straordinaria per gli ospiti combinata con un forte Roi. Ciò è supportato dai dati dei test sul campo che mostrano forti numeri di guadagno”. La società ha anche rivelato che
il simulatore sta funzionando bene, generando fino a 5.500 dollari a settimana e diventando rapidamente una delle migliori giostre per Fec e sale giochi. Spree, un altro leader dell’industria, ha recentemente lanciato le sue autoscontro a batteria Vr, che presentano una soluzione economica, trasportando i giocatori e le loro autoscontro spaziali nel metaverso. Dopo l’emozionante attrazione Floor Pick-Up VR Bumper Car, Cyber Blaster è stato lanciato all’inizio dello scorso anno, in collaborazione con I.E. Park Soli Car, l’attrazione Vr Space Bumper Car in collaborazione con Eurogames è un’ulteriore soluzione per i locali che desiderano migliorare l’esperienza degli ospiti con l’esplorazione di tendenza all’interno del mondo virtuale. “Abbiamo riscontrato un grande interesse e richieste dall’annuncio delle nuove autoscontro spaziali Vr, per le quali prevediamo che le installazioni arriveranno nei prossimi mesi”, afferma la società. “Dal lancio Vr Bumper Cars continua a essere il risultato di Google più cercato da Spree, mostrando l’immensa popolarità sia per quella a terra che per le auto spaziali alimentate a batteria. “Dato che ci sono più auto nella tradizionale attrazione per autoscontro Vr a terra, la nostra tecnologia in attesa di brevetto si sinergizza con le telecamere di movimento ottiche. Tuttavia nella nostra ultima attrazione Vr Bumper Car alimentata a batteria siamo riusciti ad adattare con successo la nostra tecnologia Spree Arena con il tracciamento delle autoscontro spaziali. Ciò significa che le autoscontro possono essere tracciate allo stesso modo dei giocatori nella nostra Spree Arena a esplorazione libera”.
IL FUTURO DEL SETTORE E ora che abbiamo stabilito lo stato generale del mercato e alcune delle sue tendenze, cosa c’è per il futuro? Bene, una cosa appresa parlando con i giocatori chiave è che chi cerca il brivido brama cose che siano veramente “di-
PAR ADROP VR HARDWARE DI FRONTGRID
verse” - e non è questo lo scopo principale dell’entrare in un mondo digitale? Ovvero, sperimentare cose che non si possono fare nel mondo reale. Almeno non in modo sicuro. Murariu di Inowize, spiega: “È diventato abbastanza chiaro che l’industria si sta dirigendo verso posti molto nuovi. In primo luogo vediamo una tendenza e un desiderio di esperienze di fascia alta. Gli ospiti vogliono avere connessioni sociali ma in un ambiente che urla ‘diverso’, che offre loro un’esperienza che sia più di una bevanda e di alcuni giochi da sala giochi. Questo sarà vero anche per i nostri prodotti, poiché lo sviluppo dovrà diventare più forte e più veloce e non compromettere nulla in termini di qualità, anzi, diventare ancora più di fascia alta di quanto non sia attualmente. Nuove tecnologie emergono costantemente e questo sarà di grande aiuto per gli sviluppatori per continuare a fornire creazioni uniche e fuori dagli schemi”, Una cosa che spicca davvero come “diversa”, come ha detto Murariu, sono le esperienze che consentono alle persone di simulare il volo e questo è qualcosa che Rizzo di Red Raion crede potrebbe benissimo diventare un punto fermo negli anni a venire. Un’ultima conclusione di questa immersione profonda è che le esperienze che possono mescolare la tecnologia disponibile in ambienti fisici sembrano destinate ad avere un ruolo significativo nel futuro dell’industria; queste esperienze che sono in grado di offrire una più completa sensazione di evasione per l’utente, il che difficilmente dovrebbe sorprendere dopo gli anni turbolenti che tutti abbiamo sopportato di recente.
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LONDON, OH DEAR 12
From April, 11- 14, the capital of the United Kingdom is once again the gaming heart, thanks to Ice Vox, Ice London and Igb Affiliate London. For what is considered by many parties a long-awaited return, as explained by the organizers of Clarion gaming. By Francesca Mancosu
A
fter two years of uncertainty, postponements and online events or in hybrid format, even the world of fairs dedicated to gaming continues to return to normal and in presence, with lots of enthusiasm and new goals to achieve. Two of the main events for the sector are no exception: Ice and Igb Affiliate, scheduled, with their various fallout, between 11 and 14 April at Excel London. Here is how the 2022 editions will take place in the words of Stuart Hunter, Ceo of Clarion Gaming, and Naomi Barton, portfolio director and head of the iGb brand of the group.
HUNTER: «TECHNOLOGY, INNOVATION AND OPPORTUNITY FOR A GENUINELY UNMISSABLE EXPERIENCE» How does it feel to finally be back in London? “As you can imagine it feels really positive. After such a long absence and having to deal with so many issues outside of our control it’s great to finally be able to focus on presenting what remains the biggest business-to-business gambling event in the world. Despite all of the various challenges facing the international gambling business community Ice London will host more exhibitors, more brands and more decision-makers than any other gambling event in the world. Those stand-out credentials are also recognised by our community of international visitors both anecdotally and in the pre-registration STUART HUNTER
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figures which are tracking above the like-for-like volumes recorded for the February 2020 show. We are in close contact with our community of exhibitors and visitors and to a person they are looking forward to being able to reconnect with their customers and suppliers in a live environment. This chimes with our experience running iGB Live! in Amsterdam last Autumn which demonstrated quite how much the industry has missed the opportunity to meet face-to-face and the huge commercial value of being able to do so. As a team we are looking forward
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to marking the return of the industry in the company of the industry when it meets in London”. How is this fair different from previous editions of Ice London? “Visitors will experience a different version of Ice London but still one that delivers an outstanding experience. Ice has always set the tone for the year ahead and the stands at ExCeL London will be brimming with the projected 1,800 new products and services that have the potential to transform the industry. This year marks the fourth edition of the Consumer Protection Zone which was introduced to the show floor in 2018. The Zone will be bigger than in previous years and will take-up a new prominent position in close proximity to the central boulevard. It will host leading safer gambling charities comprising Gordon Moody, GamCare, YGAM, Responsible Gambling Council and Gamstop together with suppliers including Future Anthem, Gamblewise, Mindway AI, Casino Guru, TruNarrative, BeBettor, W2 and Crucial Compliance. The focus has been on making the Consumer Protection Zone more attractive and relevant to Ice visitors who can come to find specific solutions to their Responsible Gambling approaches. Led by Ewa Bakun, who is Clarion Gaming’s Director of Industry Insight and Engagement, we are fund-raising for the third year and have opened the fund to a broader spectrum of companies. In 2019 we raised £35,000 which rose to £65,000 in 2020 and we are hoping that it will be possible to surpass that total. Bet365, Kindred, GVC, Videoslots, Sky Betting and Gaming and IMG Arena have all pledged £6,000 contributions and we anticipate more sponsors will join the effort. The success of the Consumer Protection Zone clearly demonstrates that safer gambling really is at the heart of our industry”. What are the main events scheduled during the fair? “The Ice London experience is underpinned by technology, innovation and opportunity. Visitors will have access to initiatives such as Pitch Ice, the International Casino Conference, World Regulatory Briefing, the Ice Vox conference programme, the expanded Consumer Protection Zone, and our brand-new Hosted Meetings Programme. In addition, there will be no better place for executives in the gaming and gambling industry to receive a comprehensive understanding of the esports phenomenon and how their businesses can benefit from it”. Can you tell us more about Ice Vox?
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
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“Ice Vox provides world class insight delivered by industry thought leaders and it has proven itself to be absolutely integral to the Ice experience. This year we have amended the agenda in order to deliver highly targeted Masterclasses covering a range of business critical topics, which will be discussed and explored in full. The Masterclass programme has been curated in a way that allows delegates to select and participate in more intimate discussions covering key business issues, without interfering with their exhibition and meeting schedule on the show floor. This way they can participate fully in the totality of the London experience. Each of the nine Masterclasses has been capped at 50 participants in order to facilitate more valuable discussions. Topics being covered include: The Customer Journey (landbased and online); Responsible Gambling; Customer Acquisition; Global Market Roundtables; Vertical Integration; How To Build A Blockbuster Slot; Crime, Fraud and Esports and the LatAM Masterclass. Full details including how to register can be found here: https://www.icelondon.uk.com/ice-vox” One final message? “I think the core message has to be that despite the difficulties facing the industry and the unavoidable problems concerning our enforced temporary dates, Ice London 2022 will be the biggest gathering of the international industry since the last edition of Ice two years ago. Data from the broader events industry confirm that nearly seven out of ten buyers (69%) will recommend brands that they have engaged with at live events and there’s no doubt that the return of Ice London represents a major opportuniIce London ty for businesses to bounce-back after (12-14 April 2022, ExCeL London) is the biggest the difficulties of the last two years. Ice b2b gambling industry has a hard earned reputation for being event in the world and features games creators, the place where innovators choose to distributors, operators, retailers, trade associalaunch products and services that can tions, strategic bodies be described as game-changers. Senand regulators. ior members of the industry such as To find out more, visit the link: Laurent Lassiaz, Ceo Joa Group, described Ice as being ‘the place to be inspired’ whether that’s by discovering new ways of doing things, finding new genres of equipment, having access to previously unpublished data or courtesy of insights from thought-leaders. When these qualities come together Ice is genuinely unmissable”.
BARTON: «THE MOST INTERNATIONAL EVENT EVER RECORDED WITH 76 COUNTRIES PRESENT» “It has been a long time coming and all of the team is really looking forward to welcoming the Igb Affiliate community to what’s also their home. The 2022 edition has continued to grow, and the show will also be the most international event on record with pre-regis-
tration from industry professionals based in a total of 76 countries. This will make it one of the most international gambling industry events in the world, ranking alongside sister events Ice London and iGB Live!”. Naomi Barton, portfolio director and head of the iGb
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scope of Igb Affiliate London, scheduled for April, 13 and 14, at ExCel London. Can you give us some numbers on the next edition of iGB Affiliate London? “In terms of the occupational breakdown 73% of people registering to attend classify themselves as C-Level decision-makers, with nearly one third (28.7%) of the total set to attend iGB Affiliate London for the first time. The level of US representation is also significant with NAOMI BARTON close to half of the total (43.1%) operating on the other side of the Atlantic. In terms of sector interests the highest percentage of those pre-registering (77%) have confirmed a primary interest in casino games, followed by sports betting (61%) and esports (23.8%). We enjoyed a very successful edition of igb Live! in Autumn 2021 and the metrics indicate that momentum is being carried forward to April 2022 when the industry will re-connect in London. With the last month representing the hot spot for registrations all of the data is pointing in the right direction”. Your site states that your mission is to provide “affiliates with the skills, partnerships and knowledge they need to be a profitable leader in the ever-evolving igaming industry.” How is this objective realized? “What you are really talking about here is how in-person events such as igb Affiliate Londo work and what they deliver. Really strong business exhibitions succeed by attracting the right audience to meet with a blend of tier 1 exhibitors and exciting startups in the right location at the right time of iGb Affiliate the year. Add to this a strong conference proLondon ( 13-14 April 2022, ExCeL gramme and plenty of networking opportuLondon) connects affinities and you have all of the ingredients reliates to a 360 degree iGaming experience, quired to satisfy these core objectives – which through networking and is exactly what we are providing at iGB Affillead generation, content and learning opportuniiate London”. ties. What are the main sessions of the iGB Affiliate To find out more, visit London Conference? the link: “Affiliates will have the opportunity to participate in a total of 13 Conference Streams delivered by some of the industry’s leading authorities. The igb Conference includes sessions dedicated to the 2022 Fifa World Cup, Geo/Vertical market segmentation, Seo Disasters, Social Media Branding and Design, International Digital Marketing and
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Localisation, Mobile Marketing in the US, Responsible Gambling, Best Practice, App Store Optimisation, Casino Live-Streaming and a panel session dedicated to the development of the affiliate sector in the United States. There are all business-centric issues and the content has been curated to leave delegates better equipped to maximise on the opportunities whether they be how to develop search focussed strategies to capitalise on the flurry of activity driven by major sporting events such as the 2022 Fifa World Cup or the rise of mobile betting in the United States and how to market to multiple states following guidelines and regulatory requirements across regional borders. We will also be exploring the new set of best practice standards developed by the industry for the industry with the aim of optimising business opportunities, reducing costs, improving transparency and building trust between affiliates and operators. The Conference programme is an integral part of the overall igb Affiliate London experience”. We know that igb Affiliate London will also be an opportunity to present the Ascend mentoring system. Can you tell us more about this initiative? “Ascend is a mentoring initiative which will support women early on in their affiliate careers through the provision of time, advice, feedback and guidance provided by colleagues who are established in the sector and have experienced the issues and challenges. The theme for this year’s International Women’s Day was ‘Gender equality today for a sustainable tomorrow’ and although glass ceilings are not as common in gaming as they are in other more conservative industry sectors we need to recognise that there’s still some way to go hence the need for movements such as Ascend. The aim is to use igb Affiliate London as an opportunity to meet with women in the igaming and affiliate sectors, listen to their experiences and establish the best ways of addressing the issues that are important to them and make best use of our resources as an industry. I see Ascend as being much more of a movement than a corporate initiative or some window dressing. There are some fantastic female role models connected with igb Affiliate London, and Ascend will help harness and deploy their insight, knowledge and energy. It’s a very important industry initiative and one that’s close to my heart”.
Four days of conference with Ice Vox Before diving into the international gaming fair and during its entire development, in the headquarters of the industry set up as every year inside the ExCeL conference center in London, from April, Monday the 11th to Thursday the 14th, all the best concerning the sector is proposed, between insights and discussions with Ice Vox, which brings together 2 world-leading conferences and 12 masterclasses.
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The first day of Ice Vox starts on April, Monday the 11th, the day before the opening of the Ice London 2022 exhibition. The perfect opportunity to meet and network with industry colleagues who think the same, before the show starts. The full conference agenda is available online and you can take a look at the content schedule and secure your seat at the world’s premier conference for the global gaming community.
To find out more, visit the link:
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By Ewa Bakun director of Industry Insight and Engagement POLITICA ROBERTO SPERANZA Clarion Gaming
TURNING CONSUMER PROTECTION INTO A COMPETITIVE ADVANTAGE A change of approach but also of perspective, to guide the gaming industry towards full (and true) sustainability
It
was a few years ago that Ice hosted, as a keynote speaker at the Regulators’ Lunch, a British politician, Philip Davies, who was calling for consumer protection to stop being perceived by the industry just as a cost centre, but instead to be turned into competitive advantage, and therefore a reason why a player would choose one brand over another. Problem gambler is a lost customer – we have heard operators say over and over again and no one would argue with that statement. Therefore, operators should have a vested commercial interest in eliminating problem gambling as a retention tool – always cheaper than going after new customers. Yet, problem gambling persists (even though the reported levels of problem gamblers stay the same despite the growing availability of gambling, or in some jurisdictions have been reported to decrease) and operators keep being fined for their failings in customer protection. While many operators have invested a lot more over the last few years in consumer protection, it seems that investment is driven more by regulatory restrictions and threat of fines rather than by commercial prerogative, which indicates that consumer protection is still seen as a cost, rather than as a marketing tool for either retention or acquisition. Could we fathom a marketing message centred around safer gambling rather than a sign-up bonus? We’re probably not there yet. But I am more optimistic today than five years ago when that keynote was delivered that we might get there one day. With companies like Kindred making public commitments not to drive any revenue from problem gambling and the advancements in research on effective tools to reverse the consumer’s trajectory towards unhealthy play, the commercial driver for safer gambling is becoming more tangible. Even though a lot of the industry activity is still motivated by threat (of more stringent regulations or fines) rather than an opportunity (for more compelling
proposition). The evolution and growth of the Consumer Protection Zone at Ice London is one example of the growing investment in safer gambling and one that gives me foundation to feel confident of the increasingly commercial drivers behind RG. At the time of writing this article, we’re still three weeks out of the show and the Zone has sold out to host a mix of charities and providers of technology and solutions to enhance consumer protections. It has always been our intention to ensure that the Consumer Protection Zone has a variety of profit and not-forprofit exhibitors to demonstrate indeed that safer gambling can be a profitable business, to display a variety of products, from player analytics, to detection systems, affordability and player tools, and to showcase the breadth of research underlying the constant improvements in the RG approaches. Hosting the educational programme of talks, discussions and demonstrations, the Ice London Consumer Protection Zone has always been a buzzing area on the showfloor, with a busy vibe of which many other exhibitors can feel envious. Between the Cpz theatre and the Ice Vox Rg masterclass, there will be education on safer gambling available almost non-stop throughout the three days of the show – put together to satisfy the learning needs of the Ice visitor base. What a stark difference from a few years ago when a responsible gambling topic was barely featured and would attract a small group of evangelists. It has also been interesting to track the evolution in nomenclature, from problem gambling, through responsible gambling, to safer gambling and now also to responsible marketing, which reflects the shifting dynamics towards prevention. And that last iteration is yet another demonstration of how consumer protection gains an even broader commercial dimension. As player analytics tools designed
to identify ‘at risk’ gamblers evolve and expand beyond responsible gambling to broaden up operators’ understanding of players’ capabilities and preferences while keeping the health of their gameplay as the core prerogative, the mindset and priorities of marketing teams change too to encompass the concepts of responsibility and player health, possibly soon as retention tool indeed. And thus we observe the broadening scope of responsible gambling, not so long ago just a small compliance function, into other areas of business and disrupting the historical mindset of what drives its commercial success. As concepts of responsibility expand to influence industry perception and reputation towards a more sustainable, long-term view of the industry future, the theme of Esg, i.e. Environmental, Social and Governance impact come into forefront as the next frontier for discussion and inclusion. The pressure this time is coming not just from regulators interested in governance, but from investors too who are increasingly taking a long-term view of their investment, inclusive of the predicted demands of the new generations of consumers, more and more interested in engaging with businesses that do good. And the Ice London Cpz will reflect that Esg aspect in its discussions too.
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echnology can change the world. Even that of gaming. Indeed, especially that of gaming. And Dt9, the performance marketing company, based in Malta, skilled in affiliations, where it holds a role of absolute leader in Italy and in other international markets, such as Spain and Latam, knows well it. Pontus Espe, chief technology officer of the group, explains the “power” of technology in the sector and possible future developments in this interview. What is your role in Dt9 and what are you working on? “I´m the chief technology officer of Dt9 Media. In my past experience I have been working with building highly scalable solutions in the cloud, everything from building the infrastructure needed to developing it with the latest technologies and business-minded approach. Dt9 has been around as an affiliate network for many years, but in the past year, the focus has shifted to creating a digital ecosystem for operators & affiliates. As we speak we are building up a team of talented developers in the heart of St Julians, with the goal of producing scalable SaaS solutions for the iGaming vertical. Our focus on building our products has been to use technologies that are simple but give us the security and scale we need, where we can in a fast phase deliver value to our partners. The infrastructure we solely build in Aws, utilizing microservice technologies, allows us to scale anywhere in the world”. What role does technology play today in the field of affiliation? Technology plays a big part in the affiliation business. In the end, affiliation is digital marketing and there are many proven ways to analyse and automate marketing efforts. What is key for us is also transparency towards our partners, allowing them to access their performance & algorithmic data with ease, but also integrity since we are not sharing the data with anyone else. For example, we calculate the player value, so it
can be tracked and you can get notified based on the trends, this is one of the things that could be an indicator of how well our partners and our publishers are performing. Where are the next technological developments leading according to you? I believe that with the focus and efforts we are currently putting in place, we will soon become a recognized and trusted SaaS provider in the iGaming vertical. We strongly believe that we are building products that will help generate more revenue by using our toolset.
The DT9 Gro up The Dt9 Group, born in 2019, is a Performance Marketing company, based in Malta. After starting out as an affiliation company on the Italian market, the group rapidly landed on international markets such as Spain and Latam. The Group is now divided into three segments: Dt9 Digital, the Dt9Affiliation & Dt9 SaaS.
Dt9 Digital deals with Digital Marketing - aimed at providing customers with innovative solutions, through odds and bonus comparison dynamic banners, Programmatic, Ppc and Seo. With the brand Dt9Affiliations, the Dt9 group provides iGaming operators with affiliation services, through its network of 700+ publishers. The latter are accompanied in their affiliation journeys thanks to a qualitative support ensuring compliant and durable informative campaigns and through innovative tools.
Dt9 SaaS - offers innovative b2b technology solutions for affiliates and affiliate companies through the brand “Dize”. PONTUS ESPE
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GREENTUBE THE UNION THAT MAKES OMNICHANNEL
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he story begins with Novomatic Italia’s acquisition of Capecod Solutions in 2017. At this time, the company already possessed a strong portfolio of land-based content (Awps) for Italy and was a leading provider thanks to renowned titles including Book of Ra. Novomatic Italia’s decision to acquire Capecod came at a point when the company was over a decade old and packed with development experience, having been the first provider to port retail products into the online gaming landscape in Italy. At the stage when this acquisition was completed five years ago, Capecod had already made significant headway as an omni-channel pioneer, a strategy which Novomatic Italia was able to build from and with very positive results. In time, it became clear that it made sense for Greentube to acquire Capecod. This deal doesn’t mean Capecod will change its identity or omni-channel strategy for online markets in Italy, but provides further opportunities for mutually beneficial collaboration between both parties, including aggregation and localised content. As a member of the overall Novomatic group, Capecod’s games development capabilities will be made available to Novomatic Italia’s land-based clients in the Awp segment, becoming part of the NovoElsy Awp games portfolio, while Novomatic Italia’s ports of popular Awp titles will in turn continue to be supplied to Capecod. The purpose of the cross-selling strategy is to provide a continuous output of new games produced to the highest standards in terms of performance and compliance, for both online and Awp customers. This represents a true omni-channel strategy, one of Greentube’s key objectives and helps the Novomatic Group stand alone in the wider industry by having an omnichannel strategy in online, Awp and Vlt”. How does the acquisition enhance Greentube’s omni-channel strategy? “Capecod’s long and successful history in the iGaming sector is a result of more than just the production of high-quality casino games, with the company also renowned for distributing compelling poker products, among other verticals, to operators. Now, the focus for Capecod under the Greentube umbrella is on the production of casino content. We originally came into the industry offering two lines of products: original games, produced by expert studio teams and made specifically for the Italian market, such as Klondike Fever; and ports of popular land-based titles to the digital sphere, including Ulisse and Mayan Temple Revenge. As a leader in the Italian Awp market for many years, we can conclude that omni-channel approach has had great success and that we have been able to build a portfolio of over 100 games. The acquisition by Greentube allows us to work on new, uni-
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26 que products that can prove successful in both online and land-based environments. As the first company in Italy to start porting content to digital, we understand the need to diversify content according to the needs of each channel, that can include different features and a varying game engine”. What is the importance of effective marketing tools in the Italian market? “Capecod was a pioneer in online casino marketing tools in Italy, as it was the first to offer such services to operators. We have long had a department devoted entirely to bonusing and gamification tools, handing operators the elements they need to promote their casinos and to engage and retain players. Having had over a decade of experience in the market, we understand Italian players and the needs of operators, and recognise that in an ever-changing and increasingly competitive market, gamification tools have rapidly become essential. Capecod can provide both the innovative engagement tools and the content, derived from the land-based heritage, to support operators in their distribution of iGaming products. We call it a 360-degree service”. With which operators in Italy are Capecod titles integrated? “Capecod started by integrating with smaller to medium operators, before progressing to also partner with the most important Italian operators including Lottomatica, Sisal, William Hill and Eurobet. Today, 70% of the overall gaming market in Italy carries titles by Capecod. Following direct integrations of casino content onto operator platforms, we are also focusing on providing our gamification tools and our aggregation platform. In the modern day, it is of high importance that a player is offered the full range of content encompassing poker, casino, betting and esports among other verticals, and that’s exactly what our platform does. What’s also vital is that operators increase the quality of their offering in each vertical, and we are wellplaced to do just that in regards to casino, providing entertainment and stickiness through the added level of entertainment gamification brings. One of our main strengths is in the technical intricacies of integration. If Greentube has a feature, then we need to distribute it to market quickly. That’s a major challenge, but one we are fully able to accomplish”. MICHELE MOROTTI
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AND EVERYTHING IN BETWEEN
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irtual reality (Vr), augmented reality (Ar) and everything in between hasn’t ever been more popular than it is right now, despite the technology, generally speaking, not being all that new. Perhaps restrictions brought in by the Covid-19 pandemic all over the globe had an impact on the approach some took toward entertainment, but even then most Vr/Ar attractions often do require people to come within close contact with each other and share hardware. One thing is abundantly clear with the technology, though, and that’s its ability to offer thrill-seekers an experience, while reducing or eliminating potential risks. “Gone are the days when people want to sit back and watch,” exclaimed Matt Wells, co-founder and Ceo at Frontgrid, the company that launched its exciting Paradrop Vr experience just a handful of years ago. The Vr experience, or literal “game” depending on how you choose to use it, offers players a chance to simply glide through an expansive environment or collect coins at their own discretion. From an operator point of view, it is a proven revenuedriving business model, Wells said. “Boasting a competitive throughput, Paradrop Vr offers a unique experience,” he explained. “Its originality and talkability means it can either be used as a
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main attraction to draw footfall, or as a supporting experience to create additional revenue spend from existing footfall.” A frequent selling point for Vr experiences is that they can typically be used without the assistance of an operator, in conjunction with payment solutions, meaning on-site staff are able to focus on other tasks than twiddling their thumbs while players partake in the fun.
THE ESPORT CASE Almost symbiotically with Vr/Ar experiences, esports have seen a boost in popularity in recent years, with the aforementioned technology allowing for activities that are not possible without it. Arkadia, the popular Vr Arena by Inowize, is one to keep an eye on, to be sure, as the company revealed esports will play a significant role in the product’s development. “The product will keep developing and upgrading, through new game development and new business approaches,” explained Stefan Murariu, sales and marketing specialist at Inowize. “The Inowize R&D team has already launched a tournament feature, which is now under test in one of our Eu locations, and our development team is already working on a new title for Arkadia. Esports will soon play an important role in the product’s development as well.” But esports is a topic that could warrant its own feature, and Vr/Ar experiences are often concentrated in other areas. One such product is the newest title by Red Raion, Moby Dick – Friends to
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Virtual, augmented and mixed reality experiences are only getting bigger and better By Steven Carson
the Rescue!, which releases this month. It is before anything else a story that users can follow using a Vr headset, as well as in 5D and Dome formats. “Inspired by the literary masterpiece by Herman Melville, it will be a thrilling underwater film, following the adventures of the little whale Willia, daughter of Moby Dick, and her endless pursuit by Captain Ahab,” said Valeria Rizzo, business development director at Red Raion. “What makes our Vr titles different from others in the market is that ours are story-driven Vr experiences,” she said, when asked what makes her company’s products stand out. “They also have special effects that are long enough to be an engaging experience for the audience, but short enough to avoid motion sickness, which is a huge issue for Vr content. “As with all of Red Raion’s titles, Moby Dick - Friends to the Rescue! follows our modus operandi of revisiting internationally known Ips with the aim of creating immersive, fun Vr movies that tell a story. They are all accompanied by special effects and synchronised seat movements, which make an engaging experience for the public.” But not all Vr/Ar experiences are quite as comprehensive as the ones put forward by Red Raion, despite being just as subjectively enjoyable. One standout is the latest product by BoldMove, WaterSlider Vr; a media and motionbased experience in a life raft, built into a sea container. This experience taps into what we’ve all almost certainly tried at least once, whether family or friends have put a Vr headset on your head or if you’re personally keen, and that’s rollercoasters. While not strictly a rollercoster, WaterSlider Vr offers a very similar experience in that it follows a track and utilises the motion of the ocean to simulate the feeling of moving up and down. “It combines physical sensations with virtual reality experiences, seating four people with wheelchair reAr access,” said Anja D’Hondt,
VR, AR POLITICA AND EVERYTHING ROBERTOINSPERANZA BETWEEN
managing partner at BoldMove. “The Vr movie takes the viewer on a fun and festive rollercoaster trip into the deep sea, with sunken cities and mysterious creatures. Physical thrills are enhanced by the movements of the raft and the surrounding music.” It would be remiss of any professional in the amusements and entertainment industry to talk about Vr/Ar technology and neglect to mention two of the biggest names in the game: Triotech and Spree. The former of which is the creator of some of the wider industry’s most eye-catching products. Triotech’s latest offering is called the Storm and it’s an interactive Vr/Ar game that does not require its users to use any controllers – other than their own hands! Like with similAr products, it offers a high level of immersion, with wind effects, motion and exclusive content developed by Triotech. “Despite the pandemic, which shut down many operators for long stretches over the last two years, Storm has been a huge success in the market,” said Christian Martin, vice president of marketing at Triotech. “In order to meet the soaring demand, Triotech put in place an extra production shift in its factory in Quebec. This is a first in the company’s twenty-plus years. The demand following the first trade show was several dozen units. This is unique in the Vr simulation rides segment. “To date, despite the worldwide pandemic, the number is over 200. Key to the Storm’s success is the fact that Triotech worked closely with customers and distributors during the development and testing phase. The main ingredients are there; an amazing guest experience combined with strong Roi. This is supported by field test data showing strong earning numbers.” The company also revealed the simulator is performing well, generating up to $5.500 per week and quickly becoming one of the best rides for Fecs and arcades. Spree, another industry leader, recently launched its Vr Battery Powered Bumper Cars, which presents an economical solution, transporting players and their Space Bumper Cars into the metaverse. Following the thrilling Floor Pick-Up Vr Bumper Car attraction, Cyber Blaster launched early last year, in partnership
PAR ADROP VR HARDWARE BY FRONTGRID
with I.E. Park Soli Car, the Vr Space Bumper Car attraction in partnership with Eurogames is an additional solution for venues looking to enhance their guest experience with the trending exploration inside the virtual world. It is yet to be installed at an Fec – to be fair, it hasn’t long since launched – but Spree reports there is a lot of interest in its latest offering. “We’ve experienced high interest and requests, since the announcement of the new Vr Space Bumper Cars, where we foresee installations to come in next months,” said the company. “Since the launch, Vr Bumper Cars continues to be Spree’s most searched Google result, showing the immense popularity for both the floor pick-up and battery powered space cars. “As there are more cars in the traditional floor-pick up Vr bumper car attraction, our patent-pending technology synergises with optical motion cameras. However, in our newest Battery Powered Vr Bumper Car attraction, we have successfully managed to adapt our Spree Arena technology with the tracking of space bumper cars. This means the bumper cars can be tracked in the same way as players in our free-roam Spree Arena.”
THE FUTURE OF GAMING And now that we’ve established the general state of the market and some of its trends, what is there for the future? Well, one thing learned through speaking with key players is that thrill-seekers are craving things that are truly “different” – and isn’t that the whole point of entering a digital world? To experi-
ence things you can’t in the real world? At least not safely, that is. Murariu, of Inowize, nails this train of thought: “It’s become pretty clear the industry is heading to some very new places. First, we see a trend and a desire for highend experiences. The guests want to have social connections, but in an environment that screams “different”, that gives them an experience that’s more than some beverage and a few arcade games. This will be true for our products as well, as the development will need to get stronger, and faster and not compromise anything in terms of quality, quite the opposite, become even more high-end than it currently is. New technologies are emerging constantly, and that will be a great help for developers, to continue providing unique and off-the charts creations!” One thing that truly stands out as “different”, as Murariu put it, are experiences that allow people to simulate flight, and this is something that Red Raion’s Rizzo believes could very well become a staple in the years to come. “Flying theaters simulate the ultimate feeling of flight, and operators in this industry have been looking for exciting new content, so they’re doing very well in the business,” she said. One final take-away from this deep dive is that experiences that can mix the technology available into physical environments seem destined to have a significant role in the future of the industry; these experiences that are able to offer a more complete feeling of escapism for the user, which should hardly come as a surprise after the turbulent years we’ve all endured of late.
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PH. MARKUS SPISKE, UNSPLASH
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SPECIALE QUESTIONE TERRITORIALE
In attesa del Riordino vale l’Intesa A cura di Geronimo Cardia
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LA LEGGE DELEGA STA FACENDO IL SUO CORSO, NEL FRATTEMPO I PRINCIPI DELL’INTESA STATO REGIONI HANNO VALORE COGENTE ANCHE SE NON È STATO EMANATO IL DECRETO ATTUATIVO DAL MEF. VEDIAMO PERCHÉ, CON UN FOCUS SPECIFICO SULLE LIMITAZIONI DI ORARIO DI FUNZIONAMENTO.
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entre la Delega sul gioco (l’ennesimo tentativo di dare al settore un riordino) sembra fare finalmente il suo corso, i principi dell’Intesa - raggiunta ormai il 7 settembre 2017 all’esito della Conferenza Unificata tra Stato, Regioni ed Enti Locali voluta dal legislatore nazionale con la legge di Stabilità per il 2016 - devono essere considerati vincolanti anche se non è stato emanato il relativo decreto attuativo. E ciò vale per tante ragioni che tenteremo di riassumere nel presente studio. Se così fosse, infatti, sarebbero tante le circostanze pratiche che troverebbero una soluzione immediata, per esempio in sede giudiziale, in attesa che si completi il lungo e tanto atteso processo di riordino per lo sblocco ad esempio della Questione Territoriale, che passa sì per la Delega ma anche per l’adozione dei decreti delegati. Entrando nel merito, va ricordato, infatti, che oltre al tema dei distanziometri espulsivi si pone da anni il tema delle limitazioni di orari talmente ampie da risultare di fatto insostenibili. Per questo gli operatori invocano spesso il duplice principio posto dall’Intesa secondo cui (i) agli Enti Locali viene riconosciuta “la facoltà di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco”; (ii) “La distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata va definita, d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale, anche al fine del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti così definiti”. Peraltro, a conferma dell’esigenza dimostrata dal legislatore nazionale di un’omogeneizzazione sui territori delle misure, la legge di stabilità per il 2018 ha previsto, all’art. 1 comma 1049, che “le regioni adeguano le proprie leggi in materia di dislocazione dei punti vendita del gioco pubblico all’intesa sancita in sede di Conferenza unificata in data 7 settembre 2017”. Le ordinanze di molti Comuni invece presentano divieti di anche 16, 18 ore al giorno senza alcun motivo specifico legato al territorio e praticamente mai risulta che esse siano state precedute da attività di coordinamento e/o intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Molti Tar hanno spesso negato il valore vincolate dell’Intesa per la mancata adozione del dovuto decreto attuativo. Ma non tutte le istituzioni la vedono in questo modo, quella giudiziale compresa. In realtà, non è in discussione il fatto se l’iter procedurale di formalizzazione dell’Intesa sia giunto a compimento, ovvero se l’Intesa abbia di per sé un valore normativo autonomo, cogente, diretto e applicabile immediatamente in capo ai soggetti destinatari, in considerazione del fatto che nessuno contesta che manchi il decreto attuativo del ministero delle Finanze, pure previsto in calce all’Intesa stessa. Che l’Intesa non abbia visto il perfezionamento del proprio iter deliberativo è circostanza pacifica. Il punto proposto, tuttavia, è un altro. Senza il decreto attuativo finale, può dirsi che non abbiano alcun valore i principi, i contenuti espressi nell’Intesa, soprattutto se si
considera che sono definiti e sottoscritti da Stato, Regioni ed Enti Locali a valle di mesi e mesi di concertazione tra di essi, chiamati a confrontarsi sul tema dallo stesso legislatore nazionale nella legge di stabilità del 2016 che ha istituito l’Intesa? In un siffatto contesto, in cui tra l’altro l’ordinamento giuridico per l’oggettiva frammentarietà non aiuta, può dirsi che principi cosi così “masticati” e “digeriti” dalle Istituzioni di tutto il Paese coinvolte non abbiano valore alcuno? La risposta è che si ritiene che i contenuti, i principi dell’Intesa in realtà abbiano comunque un valore ed un peso nell’ambito dell’ordinamento giuridico di riferimento, nonostante la mancata emanazione del decreto attuativo e che di questi Stato, Regioni ed Enti Locali possano e debbano tenerne conto da subito anche in mancanza del decreto attuativo ed anche prima del completamento del processo di formalizzazione della Delega e dei decreti delegati. Ma vediamo più in dettaglio perché. GLI ALTRI PRINCIPI DELL’INTESA SONO STATI RISPETTATI L’Intesa sostanzialmente prevedeva, a fianco dell’individuazione del limite massimo di sei ore di interdizione (così come la cancellazione di fatto dei distanziometri espulsivi), altri due aspetti strutturali fondamentali, altri due principi fondamentali, in una chiara ottica di contemperamento degli interessi: la riduzione dell’offerta di gioco pubblico sul territorio, da un lato, ed il monitoraggio puntuale di ogni volume di gioco su tutto il territorio nazionale a disposizione di Regioni ed Enti Locali per opera dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dall’altro. Ebbene, entrambi questi “principi” sono stati applicati e realizzati alla lettera, anche senza il decreto attuativo. E infatti, riguardo al primo principio di riduzione dell’offerta imposto dall’Intesa, basti ricordare quanto segue. Al punto 1) l’Intesa prevede di “ridurre l’offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita” attraverso: a) “anticipo della riduzione delle Awp”, indicando che “Il numero delle Awp attualmente in esercizio è di 400.000 ca., che saranno ridotte a 265.000”; b) “sostituzione per rottamazione delle Awp rimanenti (265.000 circa) con le AwpR, che avverrà entro il 31/12/2019”; C) “dimezzamento, in tre anni, a partire dall’intesa, dei punti vendita del gioco pubblico, attualmente stimati in circa 100.000”. L’Intesa chiarisce poi la specifica distribuzione del numero dei “punti vendita in cui potranno essere presenti le Awp, rispetto agli attuali 98.000 ca” tra sale, agenzie, corner e sale Vlt e Bingo, prevedendo che saranno “circa 55.000 i punti di gioco che rimarranno sul territorio nazionale al termine di tale processo di riduzione e rottamazione”. Ebbene, tale processo è stato puntualmente attuato come risulta dal libro blu 2020 di Adm (2020 Libro Blu, Tomo 1, Relazione pag. 343-344-346), di cui si riporta di seguito l’estratto, che indica come il numero degli esercizi che ospitano apparecchi Awp si sia ridotto nel 2020 a circa 54.000 così come risulta ridotto il numero delle Awp a circa 261.000 esattamente come da obiettivo previsto dall’Intesa:
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di funzionamento degli apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del Tulps”. Tramite Smart, si legge sempre sulla pagina ufficiale di Adm, “è possibile monitorare gli orari di funzionamento degli apparecchi Vlt installati sul proprio territorio comunale con possibilità di estrarre i dati relativi ai messaggi di cambio stato in formato elettronico e di visualizzare i dati degli esercizi contenenti apparecchi Vlt in grado di erogare gioco al di fuori delle fasce di funzionamento preventivamente inserite. È possibile visualizzare su mappa cartografica la distribuzione dell’offerta di gioco fisico differenziata per tipologia (Vlt, Awp, Bingo, Scommesse, giochi numerici). È possibile visualizzare i dati dei volumi di gioco in formato tabellare, a livello nazionale, Per saperne di più sull’applicativo SMART provinciale, regionale e comunale, per gli ulvisita questo link: timi 3 anni conclusi e, aggiornati all’ultimo bimestre, per l’anno corrente, anche suddivisi per tipologia di gioco. È possibile visualizzare i dati relativi alla numerosità degli apparecchi e dei punti vendita del gioco fisico in forma tabellare, divisi per tipologia, a livello nazionale, provinciale, regionale e comunale, per gli ultimi 3 anni conclusi e, secondo l’ultimo aggiornamento disponibile, per l’anno corrente”. Successivamente Adm ha introdotto inoltre un’app ufficiale, presentata in data 1.12.2021 all’evento Open Hearing e di cui si riporta di seguito la pagina di presentazione pubblicata sul sito web istituzionale, che permette: (i) di individuare su mappa gli esercizi di gioco legale nella sezione “dove si gioca”; (ii) di controllare la regolarità della giocate nella sezione “verifica giocata”; (iii) di verificare le limitazioni di orario degli apparecchi, fornendo le fasce orarie di gioco per i Comuni che le hanno a loro volta comunicate alla stessa Adm tramite l’applicativo Smart già descritto, nella sezione “orari di gioco”:
Riguardo poi al secondo principio di mappatura istantanea e, nel dettaglio, di ogni volume di gioco su tutto il territorio imposta dall’Intesa, basti ricordare quanto segue. Al punto 7) l’Intesa dispone di “assicurare un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma, anche attraverso una banca dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio, alla quale possono accedere i Comuni. Il monitoraggio è affidato all’Agenzia delle dogane e dei monopoli che si avvarrà del partner tecnologico Sogei (…) L’ Agenzia delle dogane e dei monopoli fornirà, gratuitamente, alle Regioni e ai Comuni che ne facciano richiesta i dati aggiornati sulla presenza degli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, sui punti di gioco e sulla spesa di gioco”. Ebbene, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha dato puntualmente attuazione a tali previsioni introducendo con il Decreto direttoriale n. 31516 del 22 febbraio 2019 l’applicativo “Smart” (i.e. “Statistiche, Monitoraggio e Analisi della Raccolta Territoriale del gioco fisico”) che, come si legge sul sito istituzionale della stessa Agenzia, “è un applicativo di supporto al monitoraggio e all’analisi della raccolta territoriale del gioco fisico, nonché di monitoraggio, (…), degli orari
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Ebbene la prima riflessione che viene spontanea è la seguente. Come sarebbe possibile conciliare il fatto che alcuni principi posti dall’Intesa (come quelli sopra indicati della riduzione dell’offerta e del monitoraggio dei dati d parte di Adm per i Comuni) non solo possono ritenersi cogenti ma sono stati specificamente adempiuti con il fatto che invece altri (come quello del limite delle sei ore di divieto giornaliere qui in esame) non lo sarebbero?
Per rivedere l’Open Hearing di AdM sull’App Gioco Legale visita questo link:
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IL VALORE COGENTE DEI PRINCIPI E LA GIURISPRUDENZA FAVOREVOLE Una risposta chiara in questa direzione è stata data dal Consiglio di Stato. Il valore e il peso dei principi (tutti) dell’Intesa sono stati ben colti ed evidenziati nell’ambito di un importante precedente giurisprudenziale specificamente finalizzato a valutare riduzioni di orari di funzionamento sproporzionate rispetto al limite di 6 ore (i.e. 16 ore di interdizione giornaliera imposta dal Comune di Monza). E per questo il richiamo è al parere del Consiglio di Stato n. 1418/2020, affare n. 1722/2019 in cui si è affermato che i principi posti dall’Intesa della Conferenza Unificata in materia di orari (e di distanze) hanno valore precettivo, nonostante non sia stato adottato il provvedimento ministeriale attuativo. In particolare, il Consiglio di Stato: (i) osserva che “nell’attuale cornice normativa, anche di rango costituzionale, non può darsi seguito all’orientamento giurisprudenziale che, con l’efficacia cogente, nega (…) rilievo all’Intesa (…) quale parametro per misurare la legittimità delle ordinanze sindacali limitative dell’orario di apertura delle sale gioco e di esercizio degli apparecchi di intrattenimento (…) sul mero presupposto del suo mancato recepimento con decreto (…)”; (ii) motiva argomentando che se è vero, come cristallizzato dalla Consulta (C. Cost. 25 novembre 2016, n. 251), che l’istituto dell’Intesa rappresenta lo strumento madre “che consente alle Regioni ed agli Enti locali di avere un ruolo nella determinazione del contenuto di taluni atti legislativi statali che incidono su materie di competenza regionale ed una delle sedi più qualificate per l’elaborazione di regole destinate ad integrare il parametro della leale collaborazione tra i diversi livelli di governo, centrale e locale”, è tuttavia anche vero che “le procedure di consultazione che conducono alle intese devono “prevedere meccanismi per il superamento delle divergenze, basati sulla reiterazione delle trattative o su specifici strumenti di mediazione” (cfr. C. Cost. n. 1 del 2016 e n. 121 del 2010) [nonché che], sebbene tale reiterazione al fine di raggiungere un esito consensuale, non comporta in alcun modo che lo Stato abdichi al suo ruolo di decisore, nell’ipotesi in cui le strategie concertative abbiano esito negativo e non conducano a un accordo (cfr. C. Cost. n. 7 del 2016, n. 179 del 2012, n. 165 del 2011)”; (iii) quindi conclude che “sebbene il suindicato procedimento non possa dirsi concluso finché non venga emanato il decreto di recepimento dell’intesa da parte del Ministro dell’economia e delle finanze, (…) è innegabile che l’intesa (…), mantenga la sua intrinseca natura di strumento consensuale con cui i diversi livelli di governo, nell’ottica della leale collaborazione istituzionale e per un più efficace perseguimento di interessi condivisi, si autovincolano per l’esercizio omogeneo e coordinato delle rispettive potestà normative ed amministrative concernenti una determinata materia”. Il Consiglio di Stato chiarisce poi che: (i) “con specifico riferimento al contenuto dell’Intesa del 7 settembre 2017 relativo al limite orario massimo giornaliero di interruzione del gioco lecito, dette previsioni costituiscano parametri, condivisi dai vari livelli di governo rappresentati in Conferenza Unificata, di valutazione della adeguatezza e proporziona-
lità delle misure eventualmente adottate in materia con le ordinanze sindacali di cui all’art. 50, comma 7, del d. lgs. n. 267 del 2000 rispetto allo scopo di salvaguardare la salute dei cittadini ed, in particolare, dei minori a fronte del fenomeno del gioco d’azzardo patologico (cfr. Cons. Stato, sez. V, 13 giugno 2016, n. 2519)” e che (ii) “con specifico riferimento al limite orario massimo (…), anche dalla previsione che impone agli enti locali di acquisire l’intesa dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli(…), si evince che esso configura il punto di convergenza tra interessi contrapposti, come quello dell’Amministrazione finanziaria a garantirsi il gettito fiscale derivante dalle attività di gioco lecito, quello imprenditoriale degli operatori e concessionari al libero esercizio della relativa attività economica e quello, presente ai vari livello di governo, alla salvaguardia del diritto alla salute dei giocatori e di prevenzione del fenomeno delle ludopatie, intese come patologie che caratterizzano i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. E ancora sulla valenza cogente dell’Intesa possono richiamarsi altri due pareri interlocutori del Consiglio di Stato che si è espresso nei confronti del ministero delle Finanze in occasione della richiesta valutazione della documentazione di gara per le procedure di affidamento in concessione della raccolta di scommesse e del gioco del bingo, proposta dal Ministero stesso (CdS, sez. I, pareri nn. 1068/2019 e 1057/2019). La Sezione ha ritenuto di dover sospendere l’emissione dei pareri richiesti dal Mef in quanto sarebbero emersi “alcuni aspetti problematici, sui quali occorre richiedere un adeguato approfondimento, che dovrà essere sviluppato non solo dall’Agenzia, ma anche dal Ministero, nei suo organi e uffici reputati più adeguati e competenti al riguardo”. Il primo di questi aspetti riguarda proprio i rapporti con le autonomie territoriali ed il mancato richiamo dei contenuti dell’Intesa negli atti di gara predisposti dal Ministero (punti 7.1. dei Pareri). Nell’ambito di tale problematica il Consiglio di Stato in entrambi i pareri rilasciati: (i) prende atto che “il già richiamato articolo 1 della legge di stabilità 2016 ha previsto, al comma 936, che in sede di Conferenza unificata Stato, Regioni ed Enti locali fossero definiti “le caratteristiche dei punti vendita dove si raccoglie il gioco pubblico ed i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale al fine di garantire migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute e dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso ai minori di età” e che le conclusioni della Conferenza unificata avrebbero dovuto essere recepite con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti, ma che ad oggi tale decreto non è stato emanato”; (ii) considera che “Risulta, invero, che in sede di Conferenza unificata è stata sancita un’apposita intesa in data 7 settembre 2017 (rep. atti n. 103/CU), alla quale, però, non è poi seguito il decreto ministeriale di recepimento, sentite le Commissioni parlamentari competenti, pure previsto dallo stesso comma 936 dell’art. 1 della legge n. 208 del 2015”; (iii) procede con il constatare, per quel che riguarda qui la tematica degli orari, che “Tale intesa reca (…) (punto 2) la
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definizione di un sistema di regole relative alla distribuzione (…) temporale dei punti gioco. (…)”; (iv) conclude precisando che “Ora, non si comprende dagli atti se e in che modo i contenuti di questa intesa siano stati valutati e tenuti presenti nella redazione dei documenti di gara, nei quali non sembrano invero richiamati. Né si forniscono delucidazioni sulle ragioni della mancata adozione del decreto ministeriale, che pure spetta alla competenza del Ministero riferente, né si forniscono informazioni circa lo stato dell’arte, le ragioni del ritardo e/o le eventuali diverse scelte amministrative che presiedono eventualmente alla decisione di soprassedere all’emanazione di tale decreto e perché esso possa esser ritenuto non necessario. Né si forniscono elementi di valutazione, pur necessari, riguardo alla ritenuta non ostatività, ai fini della procedura di gara, della mancanza di tali atti, che pure paiono essere in qualche modo configurati dalla legge come presupposti per l’indizione delle gare. Appare pertanto necessario che il Ministero fornisca più approfondite e complete valutazioni riguardo ai profili ora evidenziati, concernenti la possibilità di procedere in assenza di decreto ministeriale di recepimento dell’intesa sancita in Conferenza unificata, in assenza delle leggi regionali attuative previste dalla legge e, in ogni caso, se e in che misura i soli contenuti dell’intesa possano sopperire alle suddette mancanze e, in caso positivo, se e in che modo essi debbano essere considerati e inclusi nei documenti di gara (oppure perché si possa ritenere legittimo escluderne ogni rilevanza e applicabilità in questa sede). Ed è evidente, pertanto, che in queste altre due circostanze il Consiglio di Stato non esclude affatto che i contenuti ed i principi dell’Intesa (inclusi quelli relativi agli orari che qui interessano, espressamente richiamati) possano ritenersi comunque applicabili nonostante la mancata emanazione del decreto attuativo (pur rimettendo al Mef l’onere di affermarlo). E ancora sul punto si richiama la sentenza del Tar Lazio n. 1460/2019 che ha colto come l’Intesa abbia espressamente stabilito non solo di “riconoscere agli Enti locali la facoltà di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di chiusura quotidiana di gioco”, ma anche che “la distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata va definita, d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti così definiti” (cfr., in particolare, Tar Lazio n. 1460/2019). Viene rilevato in quella sede che “la mancata adozione del previsto decreto di recepimento non priva l’Intesa di qualsivoglia rilievo, e ciò in ragione del carattere condiviso del relativo contenuto, adottato allo scopo
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di dettare una disciplina uniforme ed omogenea sul territorio nazionale in esito al bilanciamento e ponderazione degli interessi di cui i soggetti partecipanti sono portatori, dovendo ritenersi le misure ivi previste come adottate in esito ad un giudizio di adeguatezza, necessità e proporzionalità atto a contemperare la polifonia di interessi coinvolti, convogliati in una decisione comune, la quale assume valenza di necessario parametro per l’esercizio dell’attività amministrativa”. Pertanto, si chiarisce che l’Intesa “assume la valenza di norma di indirizzo per l’azione degli Enti locali, costituendo al contempo parametro per valutare la legittimità dei provvedimenti dagli stessi adottati in materia”. Per quanto sopra, secondo il Tar “posto che l’Intesa adottata in sede di Conferenza Unificata riconosce uno spazio di autonomia alle Amministrazioni locali solo con riferimento alla distribuzione, nel corso della giornata, del limite massimo di interruzione, ivi stabilito in sei ore, il relativo potere – che non potrebbe quindi estendersi fino all’introduzione di limiti più alti – deve comunque essere esercitato previa intesa con l’articolazione statale competente al fine di acquisire il relativo contributo in ambito procedimentale, anche a tutela degli interessi di cui è portatrice. L’avere, quindi, l’Amministrazione omesso l’interlocuzione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli si risolve nella mancata acquisizione in sede procedimentale degli interessi statali. Tale partecipazione e condivisione, prevista dall’Intesa al fine della distribuzione temporale del limite massimo di blocco, appare ancor più necessaria allorquando tale limite venga superato dall’Ente locale mediante una modifica sostanziale degli accordi raggiunti in sede di Conferenza, andando ad incidere direttamente ed in modo rilevante su una materia riservata alla competenza statale per gli aspetti relativi al gettito fiscale che ne deriva. Il Collegio si spinge sino a riconoscere che “la previsione dell’Intesa, inerente il coinvolgimento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sia espressione di un principio generale che, nell’attuare il principio di leale collaborazione degli enti istituzionali i cui interessi siano toccati dalla decisione amministrativa, impone che il procedimento sia ispirato alla logica della cooperazione, e quindi improntato alla più ampia consultazione, secondo un criterio di adeguatezza e di effettività, la cui portata prescinde dalla cogenza normativa dell’Intesa, e ciò al fine di coordinare l´esercizio delle rispettive competenze e svolgere, secondo un paradigma procedimentale ispirato al canone della effettiva partecipazione e mediazione degli interessi, attività di interesse comune. In tale prospettiva, la previsione adottata in sede di Conferenza Unificata in ordine alla necessità di una intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, indica la necessità della previa acquisizione in ambito procedimentale del relativo apporto, costituendo espressione di un principio generale dell’ordinamento che intende garantire l’emersione di tutti gli interessi coinvolti al fine di attuare la ponderata comparazione e mediazione tra gli stessi, potendosi solo in tal modo contemperare le esigenze erariali – attribuite alla competenza esclusiva dello Stato - con le conseguenze sociali del gioco, la cui cura è affidata a più livelli di governo, ivi compresi gli Enti locali”. Dello stesso tenore la sentenza Tar Lazio n. 6260/2019 emessa all’esito del giudizio promosso da alcuni esercenti e gestori contro il Comune di Guidonia
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IN ATTESA DEL RIORDINO VALE L’INTESA
Montecelio per l’annullamento dell’ordinanza sindacale n. 26 del 25.01.2019 avente ad oggetto la “Disciplina degli orari di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro di cui all’art. 110, comma 6, del Tulps, installati nelle sale gioco e nelle altre tipologie di esercizi, autorizzati ex artt. 86 e 88 del Tulps” (cfr., in particolare, Tar Lazio n. 6260/2019). Con la citata pronuncia, richiamando il precedente conforme, e ritenendo, quindi, di doversi discostare dall’orientamento giurisprudenziale che valorizza il mancato recepimento dell’Intesa per affermarne la portata non cogente ed in alcun modo vincolante (Tar Lazio, Roma, sentenza 18 dicembre 2018, n. 12322; 25 febbraio 2019 n. 2556; Tar Veneto, 18 aprile 2018, n. 417), si è invece, ritenuto meritevole di condivisione “la censura volta a denunciare l’intervenuta violazione, per effetto della disposta limitazione oraria del funzionamento degli apparecchi di gioco, della decisione della Conferenza Unificata Stato Regioni n. 103/U del 7 settembre 2017, la quale ha sancito l’Intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali in materia di raccolta del gioco pubblico, avente ad oggetto la “Proposta di riordino dell’offerta del gioco lecito”. Si osserva correttamente che “la mancata adozione del previsto decreto di recepimento non priva l’Intesa di qualsivoglia rilievo, e ciò in ragione del carattere condiviso del relativo contenuto, elaborato allo scopo di dettare una disciplina uniforme ed omogenea sul territorio nazionale in esito al bilanciamento e ponderazione degli interessi di cui i soggetti partecipanti sono portatori, dovendo ritenersi le misure ivi previste come adottate in esito ad un giudizio di adeguatezza, necessità e proporzionalità atto a contemperare tutti gli interessi coinvolti, convogliati in una decisione comune, la quale assume valenza di necessario parametro per l’esercizio dell’attività amministrativa”. IL VALORE COGENTE DEI PRINCIPI DELL’INTESA PER IL MINISTERO DELL’INTERNO Deve poi richiamarsi la Circolare del ministero dell’Interno n. 557/Pas/U/015223712001 del 06.11.2019 - indirizzata alle Prefetture – Utg, ai Commissariati del Governo, alla Regione Valle d’Aosta, alle Questure e per p.c. al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, al Comando Generale del Corpo della Guardia di Finanza, al Gabinetto dell’On.le Sig. Ministro, al Dipartimento Affari Interni e Territoriali, alla Segreteria del Dipartimento – in cui si evidenzia che “la sentenza del Tar Lazio n. 1460/2019 sebbene non riguardi provvedimenti adottati da questa Amministrazione appare estremamente significativa per la complessiva disciplina di un settore, la cui governance è affidata in termini significativi anche alle Autorità provinciali e locali di pubblica sicurezza. Peraltro, essa appare significativa di un orientamento che si viene consolidando come parrebbe dimostrare l’analoga pronuncia n. 6260 emessa dalla medesima sezione II bis del Tar Lazio il 15 maggio scorso”. La Circolare, nel fornire indicazioni specifiche in merito all’interpretazione della citata pronuncia giudiziale, ha, pertanto, evidenziato alle Autorità indicate nell’epigrafe ed in particolar modo ai Prefetti “in uno spirito di leale collaborazione l’opportunità che i contenuti dei paragrafi 2, 3
e 4 del presente atto di indirizzo (i.e. quelli che riportano i principi espressi dalla sentenza del Tar sopra citata) siano partecipati, nelle forme ritenute più opportune, ai Comuni delle rispettive Provincie”. La Circolare afferma espressamente che l’Intesa “costituisce (…) la sede normativamente prevista per l’adozione di una disciplina uniforme su territorio nazionale delle modalità di offerta dei giochi leciti” posto che “ai singoli Enti residuano margini di scelta discrezionali solo negli “spazi” lasciati liberi dall’intesa stessa”. Conclude il Ministero che “in attesa che intervenga il previsto decreto di recepimento, l’intesa riveste la valenza di una norma di indirizzo per l’azione deli Enti locali, costituendo, al contempo, un parametro di legittimità dei provvedimenti da essi adottati”, cassando di conseguenza l’ordinanza sindacale giudicata dal Tar Lazio che, esattamente come quella de qua, “si discosta dai contenuti dell’intesa innanzitutto per la durata della chiusura giornaliera del gioco sensibilmente più lunga (tredici ore …) rispetto a quanto contemplato dal cennato accordo (sei ore giornaliere)”. La Circolare in questione rappresenta, pertanto, un importante tassello per una concreta applicazione del principio, di rango costituzionale, di “leale collaborazione” tra Stato, Regioni e Comuni le cui indicazioni specifiche non possono essere, evidentemente, trascurate dalle Autorità destinatarie e dagli Uffici in intestazione. IL VALORE COGENTE DEI PRINCIPI DELL’INTESA PER LA GUARDIA DI FINANZA La Guardia di Finanza, con Nota n. 323412 del 13.11.2019, ha abbracciato l’interpretazione della sentenza del Tar Lazio, sezione II-bis dando in concreto attuazione al principio di “leale collaborazione” che la Circolare del Ministero dell’Interno ha invitato ad applicare. E infatti, con la nota citata trasmessa dal Comando Generale ai Comani Regionali e a tutti i comandi del territorio viene trasmesso il documento del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno “per l’orientamento dell’attività di servizio”. LA GIURISPRUDENZA CONTRARIA NON CAMBIA LE COSE Né può ritenersi che le suddette circostanze possano ritenersi messe in discussione alla luce della successiva sentenza del Consiglio di Stato n. 5233/2020, che, in riforma della pronuncia del Tar Lazio n. 6260/2019 e non tenendo conto di alcuna argomentazione svolta nell’ambito dell’orientamento precedente di cui al parere citato n. 1418/2020, ha accolto l’appello del Comune di Guidonia Montecelio, ritenendo solo che non sussiste violazione dell’Intesa laddove è “espressamente previsto che l’intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata sia recepita in un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”. Nella suddetta pronuncia, infatti, pur riconoscendo che tramite l’Intesa “l’amministrazione statale si è attribuita un potere di indirizzo e coordinamento per aver ritenuto che in tale specifico settore (quello del gioco lecito) si incrociano materie attribuite dalla Costituzione alla competenza di diversi livelli di governo, anche regionale, ma si avverte l’esigenza di una regolamentazione unitaria” il Col-
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legio si è limitato ad affermare che “Per essere prevista quale atto prodromico all’esercizio del potere statale di coordinamento ed indirizzo con finalità di coinvolgimento delle regioni, all’intesa non può riconoscersi ex se, e senza che i suoi contenuti siano recepiti nel decreto ministeriale, alcuna efficacia cogente”. Il tutto senza entrare nel merito del quesito da effettivamente porsi: quello relativo alla verifica del fatto se, nonostante l’assenza del decreto attuativo, i principi della stessa possano comunque ritenersi applicabili, per le ragioni espresse nel precedente del Consiglio Stato richiamato n. 1418/2020. Nella pronuncia n. 1418/2020 sopra riportata, infatti, viene argomentato diffusamente il perché “la mancata adozione del previsto decreto di recepimento non priva l’Intesa di qualsivoglia rilievo” e la stessa, pur non rivestendo certamente ad oggi rango normativo, costituisce in ogni caso “un parametro di legittimità dei provvedimenti” adottati dagli Enti locali, come peraltro ben espresso anche dal Ministero dell’Interno nella Circolare riportata.
IL PRINCIPIO DELLA MAGGIOR TUTELA NON PUÒ LEGITTIMARE PROVVEDIMENTI IMMOTIVATAMENTE ESPULSIVI Spesse volte si sente affermare che quandanche si considerino applicabili i principi dell’Intesa, proprio quest’ultima prevedrebbe comunque che “le disposizioni specifiche in materia, previste in ogni Regione o Provincia autonoma, se prevedono una tutela maggiore, continueranno comunque ad esplicare la loro efficacia”. Tale disposizione è vero che astrattamente potrebbe apparire come uno strumento attraverso il quale fare salvi i provvedimenti degli enti locali già esistenti o da emettere anche se contengono misure più restrittive di quelle indicate nell’Intesa. Tuttavia così non è. E per più di una ragione. In primo luogo, e sotto un profilo formale l’Intesa espressamente e letteralmente limita le eccezioni ai provvedimenti previsti nelle Regioni e Provincie (e non nei Comuni che tipicamente regolamentano gli orari). In secondo luogo, e sotto un profilo sostanziale, in aggiunta a quanto sopra si consideri che non è detto che una maggiore restrizione rappresenti necessariamente quella “tutela maggiore” richiesta come presupposto per la deroga citata. Nei casi (numerosi) in cui la maggiore restrizione è rappresentata da una limitazione così asfissiante (chiusura di 16, 18 ore su 24) da essere insostenibile (chi avrebbe la possibilità di mantenere in piedi una realtà su strada con tutti i costi di mantenimento di personale e locali con così poche ore di attività peraltro aperta ad intermittenza?) ed al punto da determinare la chiusura del gioco pubblico, è evidente che non si può parlare di provvedimento di maggior tutela nei confronti degli utenti. E ciò, a sua volta, Geronimo Cardia per alcune ragioni molto Avvocato cassazionista, semplici. Anzi tutto se si dottore commercialista e revisore contabile chiudono i punti di gioco Studio Cardia e Cardia pubblico sui territori vi www.gclegal.It sono comunque le offerte
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alternative proposte dalla sempre presente offerta illegale. E comunque si otterrebbe l’effetto di determinare la ricerca compulsiva di offerte alternative in capo a persone problematiche o patologiche, peraltro inclini alla ricerca di punti nascosti ed ai margini per non mostrare le proprie debolezze, come affermato da anni ed ampiamente da studi sanitari al riguardo. Ma soprattutto, in ogni caso occorrerebbe un’istruttoria specifica che corrobori l’iter logico motivazionale di una misura siffatta che abbia ad oggetto l’approfondimento di tematiche imprescindibili quali a titolo esemplificativo: (i) la dimostrazione tecnico-sanitaria-scientifica della pretesa necessità sul territorio specifico di riferimento di una “maggior tutela” rispetto a quella nazionale; (ii) la dimostrazione tecnico-sanitaria-scientifica che “maggior tutela” per gli utenti del territorio specifico possa essere raggiunta con una limitazione di 16, 18 ore anziché 6 ore come fatto sul territorio nazionale; (iii) la dimostrazione tecnico-sanitaria-scientifica che la misura prevista, ossia di imporre 16, 18 ore di chiusura anziché 6 al giorno, una vota attuata non comporti effetti indiretti come quelli sopra ricordati, contro lo scopo della misura stessa. In definitiva la misura andrebbe motivata in un’istruttoria specifica, articolata volta a dimostrare la preesistente esigenza specifica di maggiore tutela, l’efficacia della misura, l’assenza di effetti indotti contrari allo scopo. CONCLUSIONI È evidente dunque che, come autorevolmente affermato nella giurisprudenza del Consiglio di Stato richiamata e nelle circolari interpretative di ministero dell’Intero e della Guardia di Finanza, i principi dell’Intesa devono ritenersi avere un valore cogente. Altrimenti non si spiegherebbe come mai molti dei principi in essa contenuti (e guarda caso relativi solo al contenimento dei volumi di gioco pubblico) siano stati puntualmente rispettati ed altri come quello in commento (che invece dovrebbe garantire il regolare e piano svolgimento della funzione pubblica della distribuzione del gioco di Stato sui territori) non debbano esserlo. Inoltre, un divieto di 16, 18 ore al giorno non può comunque definirsi un provvedimento di “maggior tutela” (e dunque non può rappresentare una deroga ammissibile al principio della limitazione a sei), essendo il medesimo totalmente contro lo scopo (perché non tutela gli utenti esponendoli invece ad offerte illegali e pericolose). E in ogni caso si dovrebbe poter valutare un’istruttoria adeguata e specifica sul territorio che però è molto raro venga effetivamete portata a termine. Ma soprattutto, se si consolidasse il riconoscimento del valore cogente ai principi dell’Intesa ancorché non attuata, si accelererebbe il processo di normalizzazione del settore partendo dalla rimozione delle anomalie che caratterizzano da tempo e ancora oggi l’ordinamento giuridico del gioco pubblico, mettendo ancor più in discesa il percorso della tanto attesa Legge Delega, dei suoi decreti attuativi e quindi del riordino.
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MODALITÀ DI TENUTA DELLE ASSEMBLEE E TERMINI DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO Il decreto Milleproroghe (Dl 228/2021) ha confermato, per tutte le società, le facilitazioni di tenuta delle assemblee già in essere per il 2020 (modalità in video conferenza, decisioni assunte anche a mezzo di consultazione scritta), fino al 31 luglio 2022 anche in mancanza di previsione statutaria. Non risulta invece prorogato, alla data odierna, il rinvio automatico dei termini di approvazione fino ai 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio; il termine legale per la convocazione dell’assemblea di approvazione resta pertanto quello ordinario dei 120 giorni, salvo il ricorso motivato al maggior termine alle condizioni previste dagli articoli 2364 e 2478-bis C.C. Resta la facoltà di rinviare la discussione alla seconda convocazione, in caso di assemblea deserta in prima convocazione, che potrebbe rendersi opportuno per verificare l’andamento economico delle aziende per qualche mese in più nel 2022 anche in tema di verifica dei presupposti della continuità aziendale.
SOSPENSIONE DEGLI AMMORTAMENTI La legge di Bilancio 2022 (Legge 30.12.2021 n. 234) ha esteso anche al periodo di imposta 2021 la facoltà di sospendere in tutto o in parte gli ammortamenti civilistici delle immobi-
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lizzazioni materiali e immateriali; ma la formulazione dell’articolo in questione (articolo 1, c. 711) aveva generato confusione sui possibili beneficiari della norma, limitando la facoltà ai soli soggetti che nell’esercizio 2020 “non hanno effettuato il 100 per cento dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali” escludendo apparentemente i soggetti che avevano sospeso l’ammortamento solo in parte o solo per determinate categorie di cespiti. Tale incongruenza è stata quindi superata in sede di conversione in legge del decreto Milleproroghe che ha esteso il diritto alla sospensione parziale o totale degli ammortamenti per tutti i soggetti. Resta inoltre la facoltà delle imprese di effettuare l’ammortamento fiscale integrale, pur in presenza di minor ammortamento civilistico, con variazione in diminuzione nella dichiarazione dei redditi. I soggetti che si avvalgono della sospensione dovranno quindi destinare a riserva indisponibile, una quota delle riserve patrimoniali disponibili presenti in bilancio, per importo pari alle quote di ammortamenti sospesi, come per l’esercizio precedente. In bilancio infine dovrà essere evidenziata la fiscalità differita, ai sensi del principio Oic 25 e dovrà essere fornita adeguata informativa, nella nota integrativa per quanto riguarda: le ragioni della deroga e la sua influenza sul bilancio. Resta confermato il consiglio agli operatori di raccolta di gioco legale in modalità terrestre, di effettuare anche al 31 dicembre 2021 una sospensione del 50 percento dell’ammortamento dei cespiti materiali non utilizzati per una metà dell’esercizio per l’emergenza pandemica.
STERILIZZAZIONE DELLE PERDITE Sempre in sede di conversione del decreto Milleproroghe è stata confermata la sterilizzazione delle perdite subite nel 2021, così come era avvenuto per il 2020 potendosi così rinviare gli obblighi civilistici di ricostituzione del capitale sociale per le società di capitali con riduzione del capitale per oltre un terzo o al di sotto del minimo legale, al quinto esercizio successivo. Resta quindi l’obbligo di indicare in nota integrativa, le perdite dell’esercizio, così come quelle dell’esercizio precedente, differenziandole da quelle conseguite “ante Covid” per le quali non vale il rinvio. Si ricordano infine le altre disposizioni adottate in sede di conversione del decreto Milleproroghe: il limite per i pagamenti in contanti è stato riportato a 1.999,99 euro fino al 31.12.2022; per il credito di imposta per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali “ordinari” e beni materiali “4.0” è stata prevista la proroga del termine “lungo” al 31 dicembre 2022, invece del termine originario del 30 giugno 2022, per la consegna dei beni strumentali prenotati entro il 31 dicembre 2021; sul fronte riscossione, in presenza di cartelle di pagamento, chi non è riuscito a presentare la domanda di dilazione dei ruoli scaduti entro il 31 dicembre 2021, potrà farlo entro il 30 aprile 2022. In discussione infine, in sede di conversione del decreto Sostegni ter, la proroga dei termini di rottamazione e saldo e stralcio per le rate non pagate nel 2020 e 2021 che così potranno essere “sanate”. L’AUTORE
Francesco Scardovi Dottore Commercialista Revisore legale, Partner Studio Scardovi & Giordani
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PUR NEL PERDURARE DELL’EMERGENZA PANDEMICA, NON TUTTE LE MISURE DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE, IN TEMA DI REDAZIONE DEI BILANCI 2020, SONO STATE PROROGATE PER QUELLI IN CHIUSURA E RELATIVI AL 2021, GENERANDO COSÌ FORTI INCERTEZZE E DIFFICOLTÀ INTERPRETATIVE, SOLO IN PARTE CHIARITE IN SEDE DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO MILLEPROROGHE CASINÒ FRANCESI
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Le zone d’ombra nei bilanci 2021
previsione dell’imminente redazione dei bilanci chiusi al 31 dicembre 2021, proseguiamo nell’analisi dei principali temi oggetto di discussione e di interesse per gli operatori del gioco pubblico.
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A cura di Francesco Scardovi
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LA GRANDE AMMUCCHIATA DELLA SERIE A Come finirà la stagione 2021/2022 del massimo campionato di calcio mai così combattuto come negli ultimi anni? Lo abbiamo chiesto a due giornalisti sportivi di primo livello da Sky Sport alla Rai fino alla carta stampata di Cesare Antonini
ALESSANDRO SUGONI “Lo Scudetto? Io penso che lo possa vincere il Milan e penso che Pioli se lo strameriti per la sua lunga carriera e per quello che ha fatto anche al Milan. La Juve? Con altri due mesi di campionato avrebbe potuto farcela ma ci sono anche Inter e Napoli e dovrebbe vincere tutte le partite”. Alessandro Sugoni, giornalista di Sky Sport, esperto di calcio mercato e commentatore, fa il punto con Gioco News sul grande finale di un campionato equilibrato come mai negli ultimi anni. Il titolo potrebbe dunque dipingersi di rossonero? “Sì il lavoro di Pioli credo sia anche andato oltre al valore della squadra che ha. Ha iniziato anche a vincere le partite sporche e non solo quelle in cui è bella. Ad esempio - prosegue Sugoni - è stata fondamentale la vittoria a Napoli anche perché ha pareggiato il computo degli scontri diretti mentre con l’Inter il Milan è avanti. Adesso è determinante gestire la pressione. Ibra continua ad essere un uomo in più anche se ha giocato di meno mentre non scopriamo di certo oggi Olivier Giroud che si è rivelato determinante con gol decisivi”. E l’Inter? “La squadra di Inzaghi ha vissuto un anno a due facce. La prima parte è stata anche molto bella dal punto di vista estetico e poi c’è stato un calo che ha coinciso con il
(Sky Sport) mese di febbraio anche per colpa di un calendario davvero molto intenso. Per una squadra che soffriva già è stato il colpo di grazia, i risultati poi non arrivano e la testa non gira come deve. Tanti calciatori cruciali, vedi Brozovic e Barella, hanno giocato tantissimo e i ricambi hanno dimostrato che tutta questa super rosa, alla fine, non c’era. Gli 11 titolari sono fortissimi ma nei 18 c’è qualche carenza”. Il sogno di Allegri, invece? “Ci sarebbero voluti altri due mesi di campionato e la Juventus, forse, avrebbe potuto anche vincere. Ma se il Milan vince 6 partite su 8 non può mai riuscire nell’impresa. C’è anche il Napoli che si giocherà fino alla fine le sue possibilità. Se Spalletti avesse avuto Osimehn per tutte le partite forse sarebbero stati davanti”. Come mai questo equilibrio? “In realtà tutte le squadre non sono perfette e anche le vittorie consecutive della Juve hanno messo pressione da dietro. Ma, come detto, è determinante la sfida alla ripresa con l’InSTEFANO PIOLI
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IL 2022 L’ALBA DEL NUOVO BETTING
ter e bisogna sperare che il Milan crolli dall’alto dei suoi 7 punti di vantaggio”. Jose Mourinho dopo la vittoria del derby ha spaccato in due le prime otto della classe con la Roma nel secondo gruppo: è corretto? “Sì assolutamente, la classifica è totalmente spaccata. La stagione della Roma ha girato nella sfida con la Juventus: avesse vinto quella - ipotizza Alessandro Sugoni - la sua stagione sarebbe cambiata. Un successo avrebbe dato più forza e carattere per rimanere in zona Champions. Poi c’è anche l’Atalanta che per colpa degli infortuni non ha potuto performare come l’anno scorso. Zapata ko, Muriel pure e Pasalic centravanti, è stata dura. Potrebbe qualificarsi in Champions dall’Europa League
MASSIMO CAPUTI
ma il Barcellona è tornato in grande forma”. Una carrellata sui campioni che stanno decidendo la stagione? “Io ho puntato molto su Vlahovic ad inizio stagione e credo proprio che non mi abbia deluso. Sembra l’attaccante del presente e del futuro. Fa reparto da solo, ha cattiveria, colpo di testa, tiro, spunto in velocità. Poi c’è Osimehn che quando c’è sposta gli equilibri. Abraham, inoltre, è andato oltre ogni aspettativa e anche Berardi è ormai da tempo un giocatore da top club e sembra essere maturato ancora di più. Forse una chance in una grande squadra se la meriterebbe. Un altro grande player è Scamacca che potrebbe andare all’Inter. Sempre se venga accontentato il Sassuolo come vice Dzeko”, conclude Alessandro Sugoni.
(giornalista sportivo e consulente del sottosegretario allo sport Vezzali)
Anche a Massimo Caputi, storico giornalista sportivo tra Rai, Il Messaggero e tante altre testate, e ora anche consulente alle strategie di comunicazione del sottosegretario allo sport del Governo Draghi, Valentina Vezzali, abbiamo chiesto come finirà la stagione 2021/2022 della massima serie italiana di calcio. Per Caputi regna l’incertezza in questo finale di campionato: “Sì, perché non c’è una squadra padrona, una più forte delle altre. Alla ripresa del campionato (quando questa rivista sarà tra le vostre mani, Ndr) si giocheranno Juventus - Inter e Atalanta - Napoli. Una sconfitta nerazzurra toglierebbe la squadra dalla lotta per il titolo. In effetti in questo momento il Milan ha il vantaggio della classifica ed ormai da tre stagioni è cresciuto raggiungendo una maturità ed una consapevolezza notevole”. Chi sarà determinante nel gran finale? “Ci sono tre attaccanti molto determinanti per le loro squadre: Osimehn, Vlahovic e Abraham - spiega Caputi - per lo Scudetto penso che avere Osimehn in squadra per i suoi gol, la sua classe e la sua leadership possa fare la differenza. Abraham per essere il primo anno in Italia e per essere un calciatore inglese che di solito fatica nel nostro paese, ha sorpreso più di tutti. Vlahovic ha fatto già vedere lo scorso anno di che pasta fosse fatto e alla Juventus si è subito adeguato. Poi c’è la grande esperienza di Giroud che l’abbiamo visto fare gol in momenti importanti del campionato. Non a caso quel quarto d’ora del derby di Milano ha cambiato la stagione dell’Inter. Un’orchestra che sembrava perfetta ma poi si è inceppata. Una crisi più mentale che fisica e anche se non sono un allenatore credo che, l’Inter abbia bisogno di cambiare qualcosa nel suo modo di stare in campo e che abbia bisogno di un scossa. Dzeko è importantissimo e fortissimo ma se la squadra non lo sostiene con un grande atteggiamento può andare in difficoltà. Ad esempio io proverei a sparigliare le carte in campo schierando Correa, Sanchez e Dzeko”. Chi ha deluso, invece? “Di delusioni ce ne sono parecchie ma alcune sono relative - spiega ancora Caputi - da Zaniolo ci aspettiamo di più sui gol e sull’incisività ma è un giocatore che è stato fermo due anni e non si può tornare subito agli stessi livelli cui ci aveva abituato. Anche Lautaro Martinez poteva fare molto di più anche perché
sembrava avere maggiori possibilità di andare in gol usufruendo le capacità di Dzeko, del suo essere catalizzatore e della sua capacità di rifinitura. Chiuderei con Rabiot che sembra difficile da inquadrare come giocatore”. Parliamo della Juventus, una grande rincorsa? “I bianconeri devono sperare che quelle davanti facciano meno punti di quello che dice lo storico delle statistiche. Avere una squadra così dietro può portare pressione ma pur vincendole tutte non può avere la certezza di conquistare il campionato. Il recupero è anche dovuto al calo delle altre, insomma. Del resto solo l’Inter ha centrato 7 punti in 7 giornate. E sul gioco della Juve dico solo che Allegri è molto pragmatico e sapeva che questa Juve non avrebbe potuto giocare un calcio spettacolare. Con Vlahovic avrebbe trovato il gol e nel nostro campionato potrebbe bastare per primeggiare ma, come accade all’estero, non basta perché si gioca un calcio molto più tecnico e intenso”. Chi può essere un mister che allena attualmente in Italia a fare bene in Europa? “I giocatori sono fondamentali, ovviamente. Mi viene in mente Italiano della Fiorentina ma se parliamo di mister come Mourinho penso che non sia bollito per niente e sia un allenatore che a Roma stia portando un modo diverso di pensare sia prima che dopo le partite e nella gestione completa del club. Ma è un valore che si vedrà nel lungo termine. Adesso mancano i giocatori chiave e non basta prendere lo Special One per passare dalla settima alla quarta posizione in classifica. Servono giocatori importanti e in questa stagione ne sono arrivati solo alcuni”. Chiudiamo con la coda della classifica? “Per le ultime tre sia molto complicato salvarsi - spezza le speranze Caputi - ci sono ancora possibilità ma c’è molta incertezza e i punti di distacco sono già abbastanza. Quelle che lottano per salvarsi e sono più su in classifica sembrano avere un passo più sicuro. Il Genoa dopo l’effetto Blessin ha vinto una partita sola, sta facendo bene ma bisogna vincere. Il Venezia è in caduta libera e la Salernitana ci sta provando tanto ma non vince”, conclude Massimo Caputi. VLAHOVIC
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LEDRITTE DELMAESTRO
Chi è Gianni Carra
di Gianni Carra
Le dritte della primavera PROMOSPACE
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opo mesi di chiusura per il Covid-19 e per le giornate uggiose invernali, siamo pronti a vivere la primavera con le sue giornate calde e soprattutto ad assistere alla fine dei campionati di calcio e all’inizio di eventi attesissimi come il tennis. Ma come sta andando? A settembre avevo consigliato di investire su Milan, quota 17, e Napoli, quota 13, vincente campionato, due giocate che avevano molto valore in una stagione dove la Juventus veniva proposta come favorita, malgrado arrivasse da un campionato negativo ed una campagna acquisti deficitaria. L’Inter è l’unica che ha confermato la possibilità di ripetere la vittoria dello scorso campionato, ma la quota 3.30 non era appetibile. Ovviamente chi ha puntato su Milan e Napoli ha tutte le possibilità di potersi “coprire” per aver un guadagno sicuro, mentre chi ha giocato per divertirsi ha in tasca un ticket importante. Il campionato di Serie B ha confermato la difficoltà per investire anche per i professionisti. A sette giornate dal termine ci sono cinque squadre divise da solo 5 punti. Avevamo consigliato il Brescia vincente a quota 14.00 e promosso nella massima serie a 4.00 e attualmente si trova al quinto posto
con quota 10.00 e 2.50. Le favorite sono Cremonese e Lecce ma tutto può ancora succedere. Gli altri campionati europei hanno confermato il pronostico, Psg, Bayern e Real Madrid attendono oramai solamente la matematica per ufficializzare l’ennesima vittoria. Ancora aperti i giochi in Premier League, dove Manchester City e Liverpool sono divisi da un solo punto a nove giornate dalla fine. Le due squadre hanno anche l’impegno in Champions League dove sono approdate ai quarti di finale. I quotisti offrono la squadra di Guardiola a 1.50 ed il Liverpool a quota 2.50, ovviamente le due squadre hanno le stesse probabilità di vittoria, quindi puntiamo sulla quota più alta. Le due squadre inglesi sono anche le favorite in Champions League, puntiamo sull’accoppiata in finale delle due squadre a quota 3.00. In Europa League l’Atalanta è offerta a quota 7.00, ma noi puntiamo sul Barcellona a quota 2.80 anche se la Dea può sorprendere tutti e pagare un’ottima quota al banco del bookmaker. Gli spagnoli da mesi hanno ritrovato il bel gioco che mancava da anni, ed in prospettiva potrebbero aprire un nuovo ciclo. In Conference League la Roma ha una grande occasione per aggiudicarsi il troCARLOS ALCARAZ
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
feo. Nei quarti di finale affronteranno i sorprendenti norvegesi de Bodo Glimt, ed insieme a Leicester e Marsiglia sono i favoriti dei bookmakers. La quota 4.20 è appetibile con un Mourinho pronto a sventolare il suo 26esimo “titulo”. La nostra Nazionale è pronta ad accedere ai prossimi mondiali e la sua qualificazione è offerta a quota 2.30. Una giocata interessante per la squadra di Mancini che deve ritrovare lo spirito che li ha portati al successo degli Europei. L’altro sport dove investiamo sulle scommesse antepost sono i tornei di tennis del Grande Slam. Nadal ha vinto gli Australian Open, aiutato anche dalla defezione di Djokovic, ed è favorito anche al Roland Garros a quota 2.20, noi puntiamo su un altro spagnolo, Carlos Alcaraz, quota 10.00. Il giovane spagnolo sarà la vera rivelazione della stagione. A Wimledon, dopo la finale dello scorso anno, puntiamo sul nostro Matteo Berrettini, quota 8.00. Agli Us Open Nole Djokovic è il tennista da battere a quota 2.50 mentre metteremo volentieri un“cippino” sui nostri Sinner e Berrettini, quota 22 e 25. In campo femminile è difficile trovare una vera favorita nei tre tornei dello Slam. La Berty è favorita in tutte e tre le superfici, le sorprese della stagione sono la Swiatek e la Kontaviet due tenniste che vengono offerte a quote interessanti. Ben arrivata primavera!
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Tra sostegni e riforme
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di Michela Carboni
no stanziamento di 8 milioni di euro (4 nel 2022 e 4 nel 2023) a favore degli ippodromi di nuova apertura (Livorno e Palermo), andando a modificare la disposizione contenuta nella legge di Bilancio 2022, che prevedeva fondi per un totale di 7 milioni di euro e l’istituzione di un direttore generale per l’ippica in seno al ministero delle Politiche agricole. Sono queste le novità contenute nel Dl Sostegni Ter, approvato in via definitiva dopo il voto di fiducia alla Camera. A commentare il testo è il sottosegretario al Mipaaf con delega all’ippica, Francesco Battistoni, il quale dichiara: “Ritengo che nel corso degli anni, le inefficienze gestionali siano state determinate in gran parte dall’ampiezza delle competenze trasferite al Mipaaf e dalla mancanza di un adeguato assetto organizzativo per la gestione delle complesse funzioni del comparto. La valorizzazione della struttura ministeriale, della sua organizzazione e delle modalità di funzionamento e di gestione del settore, deve ritenersi la chiave di rilancio dell’intera filiera ippica, al fine di dare la giusta dignità al settore”. Il settore ippico da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come si dovrebbe intervenire? “Per troppi anni l’intero comparto è stato gestito secondo logiche datate e non più adeguate al nuovo assetto
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Il sottosegretario Francesco Battistoni commenta le ultime novità per l’ippica. L’attesa, ora, è per un riordino complessivo dell’intero comparto. del comparto, senza che vi sia stata un’adeguata spinta verso l’innovazione, per restituire all’ippica l’immagine sociale che merita. L’attività del comparto ippico è di alto valore sociale, in quanto prodotto della combinazione del settore zootecnico dell’allevamento, che costituisce una delle più nobili attività dell’agricoltura, e una forma massima di espressione del ‘made in Italy’ verde; inoltre, le corse ippiche costituiscono una espressione di spettacolo e le stesse scommesse ippiche rappresentano una forma di giochi pubblici, nobile e partecipata. Il rilievo sociale ed economico del settore, d’altra parte, è attestato dal radicamento territoriale, dagli oltre 150.000 appassionati praticanti e dalla proprietà pubblica di ippodromi destinati alle corse dei cavalli. Non possiamo dimenticare, poi, che l’ippica costituisce anche un importante settore economico, che coinvolge ampie categorie di operatori (allevatori, proprietari, allenatori, professionisti) e migliaia di addetti diretti della filiera, con notevole possibilità di incremento”. In che modo andrebbe rivista la governance del settore? “La priorità è un ripensamento generale dell’approccio
IPPICA TRA SOSTEGNI E RIFORME
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S P E R A N Z E
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Il presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D’Alesio, si dice soddisfatto: “Un primo tassello è stato messo con l’istituzione di una direzione dedicata all’ippica. In questo modo potremo interagire direttamente con il nuovo direttore. Ci auguriamo, poi, che il pagamento dei premi venga assegnato agli ippodromi, che venga presto inviato il contratto delle sovvenzioni per quest’anno, che siano confermati gli stanziamenti dello scorso anno pari a 46,5 milioni e che si inizi a lavorare per un nuovo contratto per il 2023.
O P E R A T O R I
L’ippica ha comunque bisogno di una profonda riforma e ci auguriamo che il governo lavori anche su questo importante obiettivo. Comunque ringrazio il sottosegretario Battistoni e tutti i dirigenti ministeriali per il lavoro che stanno portando avanti. Spero che presto ci sia il nuovo direttore con il quale collaborare per risolvere i tanti problemi che affliggono il settore”. Il presidente di Ippodromi Partenopei, Pierluigi D’Angelo, aggiunge: Mi sembra un fatto positivo e un proseguo degli impegni presi dal sottosegretario Bat-
alle problematiche del settore. Ritengo sia necessario un forte coordinamento ed un’adeguata integrazione delle attività nel comparto, che deve essere assicurata attraverso un metodo integrato, che miri ad un’apertura del comparto sul grande pubblico. Per questo ritengo necessaria una direzione generale dedicata esclusivamente al settore, votata all’innovazione e che realizzi una vera strategia di rinnovamento, al fine di favorire una gestione del settore secondo un’ottica veramente manageriale finalizzata anche ad interventi volti al sostegno dell’allevamento dei cavalli da corsa, al pari di quanto avviene per i comparti allevatoriali di competenza del ministero”. Gli ippodromi a suo avviso come andrebbe ripensati e rilanciati? “Gli ippodromi costituiscono un patrimonio da sviluppare, soprattutto attraverso adeguati interventi di promozione volti a valorizzare la bellezza delle corse ippiche e a diffondere la passione per i nostri cavalli da corsa. Le iniziative di promozione messe in campo negli ultimi mesi stanno cominciando a dare i primi frutti: in molti ippodromi stiamo registrando una grandissima affluenza di pubblico, di famiglie con bambini, con giornate di festa che contribuiscono a restituire al grande pubblico l’immagine vera di un settore fatto di passione e di amore per i cavalli. Gli ippodromi rappresentano infatti un tassello fondamentale del settore che contribuirà, con tutti gli attori della filiera, al rilancio sul grande pubblico dell’intero comparto”. Sono un volano per il turismo? “Certamente, tanto che in numerose città gli impianti sono inseriti nei percorsi turistici cittadini e sono utilizzati per eventi ludici e culturali. È fondamentale una visione
tistoni con il settore ippico. Sicuramente l’istituzione di una direzione per l’ippica serve per approcciare al settore ippico in maniera più sistematica. Mi auguro che il sostegno ai due nuovi ippodromi non sia un’azione di durata biennale, ma ci sia un impegno nel tempo. Inoltre, siamo in attesa di ricevere i nuovi contratti del 2022 per gli ippodromi con la somma prevista. L’ultimo tassello sarà garantire il pagamento dei premi agli operatori da parte delle società di corse”.
dell’ippica aperta al grande pubblico e sotto questo profilo stiamo lavorando molto sul nuovo canale televisivo EQUtv visibile sul digitale terrestre e su Sky, dedicato alle corse ippiche e al mondo del cavallo. Nei periodi di pausa, inoltre, attraverso uno specifico protocollo, si potrebbe pensare di ospitare all’interno degli ippodromi concerti o eventi proprio per aumentare il volano del turismo. Una opportunità, fra l’altro, già presente in alcuni ippodromi”. I Comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città? “Abbiamo già avviato con molti Comuni un dialogo diretto per la valorizzazione degli impianti e delle strutture. I sindaci hanno sempre manifestato una grande sensibilità e ci affiancano nel nostro progetto di rilancio. Sono convinto che il dialogo e la partecipazione siano gli strumenti più adeguati per rilanciare all’interno del tessuto cittadino gli ippodromi e il lavoro che stiamo svolgendo con il contributo dei territori è davvero prezioso”. Crede che occorra anche una modifica delle scommesse ippiche? “Ritengo che la modifica delle scommesse ippiche, attesa da anni dal settore, sia non solo necessaria, ma assolutamente indispensabile e non più rinviabile. In materia, la competenza non è del Mipaaf, che tuttavia proporrà, in relazione al disegno di legge presentato dal Sottosegretario On. Freni, una serie di proposte in modo che la delega investa espressamente anche le scommesse ippiche e preveda un adeguamento delle aliquote delle imposte sul margine delle scommesse legate alle corse dei cavalli, equiparandole a quelle delle scommesse sportive, sia per la raccolta in rete fisica, sia per la raccolta a distanza, mantenendo inalterate le quote di finanziamento della filiera ippica”.
FRANCESCO BATTISTONI
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PH. FILIP MROZ, UNSPLASH
comma 7
LA BELLA STAGIONE DELL’AMUSEMENT di Michela Carboni
ANDREA LO MASSARO
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er quanto riguarda il puro intrattenimento, la prima parte della riforma del comma 7 si sta realizzando e nonostante le difficoltà iniziali le autocertificazioni finora hanno riguardato circa 50.000 apparecchi”. Lo sottolinea il vice presidente dell’associazione di gioco, Sapar, Andrea Lo Massaro, tornando ad affrontare la questione del puro intrattenimento e facendo il punto della situazione. “Rimangono le nostre forti perplessità sul sottoporre ad omologa apparecchi come calciobalilla, flipper o kiddie rides, ma ci rendiamo conto che questo non è dipeso da Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli). Accogliamo comunque con favore la disponibilità dell’amministrazione a farsi promotrice di una riforma del Tulps, che rimuova tale obbligo. Comunque, ad oggi, le omologhe degli apparecchi nuovi rappresentano l’altra grande problematica in quanto sono partite solo da poco e questo vuol dire che gli operatori non hanno ancora certezza sugli apparecchi collocabili sul mercato. Per quanto riguarda il settore degli apparecchi con vincita in denaro si attende la proroga delle concessioni che, a questo punto, appare inevitabile e sarebbe giusto non fosse one-
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rosa visto il periodo difficile legato alla pandemia da cui veniamo in cui su due anni praticamente ne siamo stati chiusi uno. Ovviamente la proroga dovrebbe essere l’occasione per un riordino complessivo del gioco pubblico che garantisca l’intera filiera e non solo i concessionari. In questo senso guardiamo con preoccupazione alle notizie circa l’idea che hanno molti di contrarre la rete di offerta del gioco legale perché questo diminuirebbe il ruolo dei gestori di autentico presidio di legalità”. In che modo andrebbe incentivato anche alla luce del periodo di stasi dovuto dalle restrizioni Covid? “Abbiamo fatto, fin dall’inizio della pandemia, proposte relative a crediti d’imposta e ristori e le poche misure che sono arrivate sono, comunque, inadeguate rispetto alla situazione delle aziende. Penso che una misura di buon senso sarebbe il riportare il livello della tassazione sulle giocate ai livelli pre Covid”. Facendo un paragone con i mercati esteri, quello italiano a livello di prodotti e di offerta in che situazione è? “Per quanto riguarda l’intrattenimento puro sarebbe auspicabile una riforma che venga incontro realmente alle esigenze del settore e del mercato al fine di rendere più at-
Il vice presidente dell'associazione di gioco Sapar, Andrea Lo Massaro, fa il punto sulla riforma del comma 7
trattivi gli apparecchi. In assenza di questo, anche per le omologhe che vanno a rilento, il comparto italiano è un po’ tagliato fuori dal resto dei mercati. Discorso diverso per gli apparecchi con vincita in denaro, ma qui l’Italia paga comunque l’eccessiva stratificazione normativa tra Stato ed enti locali e l’incertezza sulle future concessioni che scoraggia gli investitori stranieri”. Cosa chiedete al Governo per rilanciare il puro intrattenimento? “Come dicevo prima alcuni apparecchi dovrebbero essere sottratti all’obbligo di omologa, per il resto la modifica di alcune norme di carattere primario, come l’articolo 110 Tulps, potrebbe rendere gli apparecchi più attrattivi senza perdere in termini di legalità. Penso anche al limite del valore del premio per i comma 7 A”. Il conflitto tra Russia e Ucraina che peso o ricadute ha sul comparto? “È ovvio che la situazione attuale può comportare delle ricadute negative, soprattutto in termini di aumento dei costi del carburante, anche per le aziende. Parte fondamentale del nostro lavoro è, infatti, legata agli spostamenti tra locali, al fine di conteggio incassi, ma anche per le attività di manutenzione degli apparecchi. A questo si aggiunge l’impatto complessivo sul potere d’acquisto delle famiglie, che devono contrarre alcune voci di spesa e tra queste sicuramente l’intrattenimento rischia di essere ridimensionato”. La primavera potrebbe ridare uno slancio alle sale giochi? “Con l’arrivo della bella stagione, sicuramente ci dovrà essere un impatto positivo, accogliamo con favore un aspetto: nella riforma del comma 7 è stato chiarito che tutti gli apparecchi senza vincita in denaro possono essere installati all’esterno dei locali”.
flipper
La primavera del flipper sportivo DOPO I PRIMI MOVIMENTI POST-PANDEMIA E GLI EVENTI DI INIZIO ANNO, ADESSO LA STAGIONE ENTRA NEL VIVO CON UNA SERIE DI GARE DI ALTO LIVELLO
di Vincenzo Giacometti
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spettacolo del flipper sportivo deve continuare e lo sta facendo. Sulla scena internazionale le competizioni agonistiche sono ormai riprese in gran parte dei paesi e sono quasi tornate a regime. E se l’Italia, fino ad ora, era rimasta più o meno a guardare, adesso è pronta per tornare il proprio ruolo di protagonista con un calendario di competizioni di alto livello in programma durante il mese corrente e nei successivi. Con una serie di tappe che vanno a definire anche il calendario del circuito italiano Ics – Italian championship series. Quello cioè che partecipa alla classifica europea e che mette a disposizione dei giocatori italiani un posto per l’accesso alla finale del circuito europeo Ecs (European championship series), il quale a sua volta funge da satellite per il Mondiale del prossimo anno. Insomma, tutto è ripartito o quasi. E ora anche i giocatori italiani possono tornare a competere anche senza bisogno di superare i confini internazionali. A inaugurare la bella stagione, infatti, sono state le due competizioni organizzate all’interno della fiera del gioco Enada: oltre al ritrovato Spring Pinball Tournament, che giunge così alla decima edizione dopo l’interruzione causata dalla pandemia,
quest’anno si è aggiunta addirittura una seconda competizione all’interno della stessa manifestazione, con il Pinball fest at Enada by Luxury Games, organizzato dall’omonima società distributrice dei flipper Jersey Jack in Italia con una serie di premi in palio di grande appeal per i giocatori (come un flipper vintage e un cabinato arcade per primo e secondo classificato) oltre ai punti per il ranking internazionale Wppr (World pinball player ranking). Subito dopo però la stagione competitiva della Penisola prosegue con un nuovo torneo, intitolato Milano Pinball Frenzy e ospitato ancora una volta all’interno del Milano Pinball Club, dove in autunno si disputerà anche l’ormai immancabile Pinball Cup, tra settembre e ottobre. Due appuntamenti entrambi inseriti all’interno del calendario Ics, insieme al torneo di Enada. A maggio l’affare si farà ancora più interessante con il ritorno delle competizioni all’interno dello showroom Morlacchi, sempre a Milano, dove si celebrerà un altro gradito ritorno: quello con il torneo Mad 4 Pinball che oltre a partecipare al circuito italiano Ics sarà anche la tappa valida per il circuito Ecs (ogni paese europeo partecipa al circuito diffuso attraverso una tappa nazionale).
Ma non finisce qui, anzi. Un altro graditissimo ritorno tra le competizioni italiane sarà quello di Roma, quando il 21-22 maggio si svolgerà il The Arcade lab pinball tournament, per provare anche a spostare i riflettori che nella Psnisola sono quasi sempre rivolti al Nord Italia, mentre anche al centro e Sud Italia ci sono tanti giocatori e appassionati che non vedono l’ora di cimentarsi nella sfida e dire la proprio sulla scena internazionale. E ora avranno più di un’occasione, finalmente. IL CALENDARIO DEL CIRCUITO ICS 2022
Nerd Pinball Party, 30 gennaio, Bologna Enada Spring pinball tournament, 30 marzo – 1 aprile, Rimini
Milano Pinball Frenzy, 9 aprile, Milano Pinball Club, Milano
Mad 4 Pinball, 7 Maggio, Morlacchi Showroom, Milano (valido per Ecs)
New pinball tournament, Agosto/settembre (Tbd), Canegrate (Mi)
Milano Pinball Cup, Settembre/Ottobre (Tbd), Milano Pinball Club Per saperne di più sul flipper sportivo in italia: www.ifpaitalia.com
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GIOCARE GIO CONGUSTO
PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
A cura di Vincenzo Giacometti
STRATEGY
GIOCARE GIO CONGUSTO
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PROMOSPACE
GIOCARE GIO CONGUSTO
NUOVE TENDENZE
Da Stern Pinball la nuova era del flipper
c’è un prodotto e una novità che può dire di aver conquistato l’attenzione in occasione della recente fiera dell’intrattenimento Eag Expo di Londra, e più in generale nell’intero mercato, è senza dubbio il nuovo sistema di Stern Pinball denominato Insider Connected. Un prodotto che è valso all’azienda anche alcuni premi di prestigio (come l’Amoa Innovator Award e l’Innovation & Tech Today) essendo considerato come il più grande progresso realizzato nella storia del flipper negli ultimi decenni. La tecnologia in questione permette di connettere online le macchine da gioco, consentendo quindi sfide a distanza ma anche - e soprattutto - offendo una maggiore interazione con i giocatori. I quali potranno identificarsi, attraverso un’App molto semplice da scaricare (attraverso un rapido Qr Code), e farsi riconoscere dal flipper prima di giocare. In modo da poter registrare il proprio punteggio e partecipare a classiScopri la novità qui: fiche locali o da remoto. Anche attraverso città o paesi diversi. La novità ulteriore presentata a Eag Expo, poi riproposta anche in Italia alla recente Enada di Rimini, è quella della strumentazione che consente la gestione di competizione interne nei locali, con un sistema di semplice e immediato collegamento tra più giochi (in fiera sono cinque i flipper interconnessi, con le ultimissime novità dell’azienda) e un monitor dove riprodurre la sintesi delle classifiche generali di ogni gioco. Aggiornate in tempo reale man mano che ogni giocatore partecipa alla sfida. Per eleggere facilmente il vincitore del giorno, del mese, del singolo gioco o di una competizione più ampia. Una serie di innovazioni che hanno subito conquistato il mercato e che possono garantire ancora un lungo futuro al flipper.
abbiamo visto (e provato!) all’Eag Expo di Londra per poi vederlo brillare (e giocare) nuovamente nel nostro paese, in occasione di Enada. Il caro vecchio “Pong!”, primo videogame nella storia dell’intrattenimento, è tornato a risplendere grazie ad Atari che lo ha riarrangiato in chiave moderna e innovativa, trasformandolo in un apparecchio elettromeccanico di tipo “ticket redemption”. Una novità che ha fatto subito il giro del mondo ed è approdata anche in Italia, passando appunto per Rimini, grazie a Sanremo Games e al suo fondatore, Maurizio Pagella, che ne ha acquistato i diritti di distribuzione nel nostro paese. “Si tratta di una novità sulla quale crediamo molto – spiega Pagella – che si fa apprezzare per le sue caratteristiche di intrattenimento che la rendono alla portata di tutti e grazie anche al fatto che il gioco è stato pensato per essere vissuto come una sfida tra due giocatori oppure come un singolo tra l’uomo e la macchina, che in questo caso viene manovrata elettronicamente”. In entrambi i casi possono essere selezionati tre diversi livelli di difficoltà che permetteranno quindi ai giocatori di cimentersi e migliorarsi di volta in volta.
PAROLADI COLLOVATI
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PAROLADI COLLOVATI
TORNEANDO
Ritorno alle origini con Pong
Arriva Jumanji, dal cinema alla sala giochi
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Scopri il nuovo gioco:
ome ogni anno, la fiera Eag Expo accende i riflettori sulle novità proposte da Sega Amusements International, uno dei più importanti distributori di videogame in Europa e nel mondo, che per non tradire la tradizione, stavolta ha proposto un gioco dal successo assicurato. Si tratta di Jumanji: il nuovo gioco redemption basato sulle abilità per quattro giocatori, che si propone come un gioco ideale per tutta la famiglia. Presentato in un lussureggiante armadietto a tema giungla e con dodici minigiochi basati sulle scene iconiche dei due film recenti che presentano l’audio autentico dei film stessi, creando così un gioco immensamente coinvolgente e molto divertente. In Jumanji, giocatori assumono il ruolo di uno dei personaggi principali del film per risolvere il divertente ed emozionante gioco. Per vincere il super biglietto bonus, devono dimostrare di avere riflessi pronti per salire sulla statua del giaguaro e salvare Jumanji. L’Unreal Game Engine offre una grafica nitida, messa in scena su un enorme monitor Hd da 65 pollici. Per un’immersione completa e un divertimeto assoluto.
Innovazione e tradizione da Bandai Namco
C Scopri di più qui:
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ome ogni anno, la vera attrazione in casa Bandai Namco Amusement continua ad essere il solito Pac-Man. Che a distanza di 50 anni riesce ancora ad attirare i riflettori. Così anche quest’anno, alla fiera di Londra, i visitatori hanno potuto rinnovare l’appuntamento provano il nuovo Pac-Man Power Pellets. Ma oltre ai giochi di sua stessa produzione, Bandai Namco è solito proporre anche tante altre novità, come quella di Adrenaline Amusement intitolata Hungry Hungry Hippos, che ha conquistato la scena. Si tratta di un gioco arcade per 2-4 giocatori, che offre lo stesso gameplay emozionante del classico gioco da tavolo, ma in una spettacolare dimensione gigante, in cui i giocatori cavalcano ippopotami con l’obiettivo del di raccogliere quante più biglie possibile. E a vincere sarà l’ippopotamo più affamato, per un gioco che piacerà a tutta la famiglia.
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politica poker K AWA S A K I
warriors
È TEDESCO IL PRIMO GUERRIERO DEL LIECHTENSTEIN di Cesare Antonini
Dopo settembre 2021 PkLive360 torna al Grand Casino di Bendern nel piccolo e lussuosissimo principato del centro Europa con un successo da 901 entries e la vittoria del giovanissimo Kawasaki
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al 10 al 14 di marzo al Grand Casino di Bendern si è giocato il primo torneo del format Warriors of Liechtenstein, un 200mila franchi svizzeri garantiti col buy in da 390 chf e un Day1 special Price da 350. L’evento, alla fine, ha totalizzato 901 entries con un’altissima percentuale di rientri per un montepremi da 291.780 franchi e una prima moneta da 58.430 chf che ha superato anch’essa agilmente il garantito che era stato fissato sul titolo, cioè 50mila franchi. Un torneo che, come detto, ha visto un’altissima percentuale di rientri visto lo strano incrocio che c’è stato nel field tra alcune categoria di giocatori. In effetti c’erano tanti reg del cash game della sala che offre davvero tanta action e che ha visto molti players sedersi al torneo. La loro aggressività, unita a un field non proprio skillatissimo in alcuni gruppi, ha prodotto un gioco molto aperto e
scoppiettante. Da qui tanti rientri anche per la ricchezza della zona, le buone capacità di spesa dei players e anche per il modesto importo del buy in. Ma il gioco è risultato divertente con alcuni finalisti che, fin da subito, hanno accumulato stack importantissimi e spesso enormi rispetto all’average con la quale i flight di qualificazione avevano chiuso. La bontà della struttura che nel final day ha avuto anche due livelli di regressive, e gli alti stack composti dai migliori del torneo, ha portato l’action ad un clamoroso rallentamento al final table soprattutto per un torneo che, da come si erano messe le cose, sembrava poter far fuori tutti i giocatori nel giro di poche ore. Ma non è stato così. Andiamo quindi a vedere l’action del final day.
L’azione della fase finale Il guerriero numero uno del Liechtenstein è un giovanissimo tedesco con gli occhi a mandorla: Kawasaki mette il turbo (ok, la battuta sul nickname che il player utilizza è banale) e vince sulle 901 entries e su un final table infinito e concluso solo dopo due mega scoppi e con l’avanzare dei livelli. Eppure il final day era partito davvero veloce con tante eliminazioni in sequenza con Kawasaki e Toska, i due tedeschi terribili, che stavano facendo i diavoli a quattro negli altri tavoli e hanno eliminato tantissimi players per poi ritrovarsi al tavolo decisivo. Al feature table c’è sempre stato il nostro Andrea Salo-
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È TEDESCO IL PRIMO GUERRIERO DEL LIECHTENSTEIN
mone che, però, è uscito quinto senza usufruire del deal a 4 chiuso per mettere fine alle ostilità pokeristiche dei Warriors of Liechtenstein. E al primo posto è risultato proprio Kawasaki per 44.108 franchi seguito da Toska a 33.608 chf e da Oliver Boyer per 32.458 e Marian Gadza quota 29.726 chf. E, come detto, il nostro azzurro è uscito in quinta piazza per 14.720 franchi e non ha potuto usufruire del deal che ha aumentato sensibilmente i premi del quarto e del terzo. Peccato per Salamone che è stato eliminato da Kawasaki 10-3 a quadri contro K9 suited a picche e un Kappa sul flop con due quadri che non hanno poi trovato un’altra carta dello stesso seme eliminando il nostro player. A 24 left c’era anche Alfonso Perlino per l’Utaliache ha chiuso in 22esima piazza per 1.845 chf dopo aver lottato un po’. Gli azzurri hanno missato praticamente il final day ma sono stati in tanti di andare a premio. Tra gli altri ricordiamo Salvatore Scanu 32esimo per 1.365 chf al pari di Emanuele Martusciello, Carmelo romeo, Alessandro Sagrada e Sergio Vedovatti. Lo scalino più basso è toccato a Venum per 1.190 chf insieme a Stefano Iolli, Joe Zurzolo, Placido Pastanella, Vito Branciforte e Emanuele Rande. Difficile il torneo di Adriano Bianco che esce 79esimo per 920 euro dopo un Day2 stranissimo: ha chiuso due poker e un full house e boccheggiava con poche chips. Poi con mani e colpi marginali è riuscito ad arrivare a premio proprio nel momento in cui sembrava destinato ad uscire dal torneo. Italia protagonista anche nello scoppio della bolla grazie ad Emanuele Martusciello. C’è voluto un livello di gioco più o meno con giusto una mano assurda di Levente e un raddoppio di uno short sempre sullo stesso player locale per arrivare al colpo decisivo condotto da Martusciello che aveva 1 milione davanti e che ha causato lo scoppio della bolla dei premi mandando i 98 player in gioco alla cassa. Questo il colpo: apre, all in di Mauro Gees alla sua sinistra per 120.000 e call. AK vs 77 e board liscio anche se si era aperto un flush draw che si è subito annullato al turn. Out senza premio Mauro Gees con Martusciello che vola a 1,3 milioni circa quando la media è sotto le 400.000 chips. Tornando a Salamone ha giocato un ottimo torneo partendo all’attacco coi range molto open ma non ha trovato nel colpo giusto subendo anche diversi raise e 3Bet che l’hanno spesso costretto al fold erodendo il proprio stack. Andrea è sceso poi risalito poi si è incaponito su un colpo contro Kawasaki in cui ha chiamato tutte le linee di puntata del tedesco con K10 mentre l’oppio aveva K4. Un 4 al flop e un K al river gli fanno pagare un pot da 4,4 milioni. Poi aveva pescato il colpo dal cilindro. Firaldo gli manda i resti diretti su un flop in cui ci sono 10 e 7 e Salamone ha J e 9 e chiude la scala al river. Risale molto bene nel count per poi perdere nuovamente alcuni colpi. Peccato, ha dimostrato un grande gioco. Il trofeo va a Kawasaki che continua a chiudersi dietro
il suo nickname e che dice a Gioco News: “Gioco molto spesso cash game ma voglio continuare coi tornei e parteciperò a più tornei dal vivo. Frequento molto Rozvadov, qui in Liechtenstein e in altre location ma preferisco rimanere anonimo dietro al nickname”. Veramente forte il winner anche se abbiamo scoperto un player molto chiuso nei range a dispetto di quello che si pensava nei Day precedenti. In effetti Kawasaki dal Day1 al Day2 a carte coperte è sembrato impressionante come gioco. Aveva un’edge pazzesca ma, come detto, il field per una buona percentuale era fin troppo morbido e se i players spingevano molto con range molto aperti potevano davvero fare chips a valanga. Il tedesco di chiare origini orientali ha fatto foldare anche QQ ad un avversario 4bettandolo pre flop e girandogli in facci AQ offsuited. Poi, come detto, visti i range e anche la run, si è compreso come fosse il suo torneo. Ma avendo ottime basi di gioco e una buona esperienza con una buona dose di fortuna questo player rischia di diventare quasi imbattibile. Ne sentiremo parlare. Il vincitore spiegato in un siparietto a fine torneo con Oliver Boyer. I due parlavano di una mano in cui apre Salamone con AX, manda tutto 3bet shovando Toska che aveva 8 milioni davanti. Boyer tanka e passa JJ e chiede a Kawasaki cosa avrebbe fatto al posto suo: “Io avrei chiamato sempre!”, dice il winner. Mentre Boyer spiega: “Avevo 11 milioni, se avesse mandato 3-4 milioni avrei chiamato anche se c’era Salamone che doveva ancora parlare”. Torneo riuscitissimo grazie a tutto lo staff della Gc Poker room e di PkLive360. I PREMI DEL TAVOLO FINALE
1. Kawasaki CHF 2. Toska 3. Oliver Boyer 4. Mariijan Gadza 5. Andrea Salamone 6. Robert Kurzmann 7. Firaldo 8. Sascha Verspermann * deal
44.180* 33.608* 32.458* 29.726* 14.720 10.700 8.025 5.945
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ANDREA CORTELLAZZI
politica poker
PH. DANNY MAXWELL
ept praga
Cortellazzi quasi come Bonavena L’EUROPEAN POKER TOUR DI PRAGA TORNA DOPO OLTRE DUE ANNI E MEZZO DI ASSENZA E L’ENNESIMO RINVIO DI DICEMBRE 2021: L’ITALIA BRILLA, COME AL SOLITO, ASSODICORTE È SUPER E SFIORA IL SUCCESSO E LA PICCA PER UN PREMIO DA SOGNO di Cesare Antonini
Il
poker live italiano ha negli occhi dal lontano 2008 la prima vittoria di un azzurro nel circuito più prestigioso d’Europa, per field e buy in, l’European Poker Tour sponsorizzato PokerStars. Erano i tempi di Salvatore Bonavena, non a caso ribattezzato Mr.Ept. Dopo ben 14 anni ecco la “quasi” vittoria di Andrea “Assodicorte” Cortellazzi che finisce secondo, ma con deal, dietro al qualificato online Grzegorz Glowny che l’ha sconfitto in heads up portandosi a casa la prima moneta da 692.252 euro, trecentomila in meno del milione previsto dal payout originale ma un big shot pazzesco per un qualificato online con un satellite da 530 euro su PokerStars. Un ritorno sull’investimento pazzesco insomma. Si ferma quindi al numero due della classifica il sogno azzurro di bissare il successo di Salvatore Bonavena ma il premio è super e si attesta a 579.402 euro, un po’ meno del secondo cash originale visto che 622.000 euro se li è aggiudicati il player della Corea del Sud, Gab Yong Kim. Il ritorno del PokerStars European Poker Tour in terra europea è stato un vero successo e il Main Event da 5.300 euro al King’s Casino dell’Hilton Hotel di Praga ha eliminato tutto il field di 1.190 iscritti, per un montepremi di 5.771.500 euro. I primi quattro classificati si sono tutti aggiudicati i migliori premi della carriera e hanno accettato un accordo Icm nel secondo tentativo dopo che le prime trattative sono fallite. In particolare, è stato Glowny che ha rifiutato l’accordo ed è diventato lo short stack. Poi ha effettuato una rimonta e dopo che la situazione continuava ad allungarsi e si è stabilizzata tra i players ha accettato di scrivere un deal da monete record.
DEMETRIO C A M I N I TA
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Tra gli ultimi quattro che hanno accettato un accordo sulla base dell’Indipendente chip model, l’attribuzione di un valore monetario alle chips in gioco rispetto ai premi in palio, c’erano anche Symeon Alexandridis e Gab Yong Kim quest’ultimo si è assicurato il più grande premio in denaro ma è stato il primo a dover rinunciare alla picca. Armin Rezaei è diventato la prima vittima nell’ultima giornata, seguito da Demetrio Caminita. Anche quest’ultimo azzurro ha piazzato il successo più importante della sua carriera moltiplicando per 2,5 quasi le sue vittorie prima di questo big shot. Gli ex campioni dell’Ept Dimitar Danchev e Hossein Ensan sono stati eliminati il penultimo giorno, perdendo l’opportunità di diventare il terzo due volte campione della popolare serie di poker dal vivo.è durato pochissimo visto che siamo partiti 3,3 milioni contro 400mila e ci sono volute appena tre mani”.
Payout Praga Main Event da € 5.300 1 2 3 4 5 6 7 8
Grzegorz Glowny Andrea Cortellazzi Simeone Alessandrino Gab Yong Kim Demetrio Caminita Armin Rezaei Teun Mulder Valentino Konakchiev
Polonia € 692.252* Italia 579.420* Grecia 497.278* Corea del Sud 622.610* Italia 245.870 Austria 181.800 Paesi Bassi 138.570 Bulgaria 98.750
* gli ultimi quattro giocatori usciti dal torneo hanno accettato un accordo Icm e hanno continuato a giocare per 110.796 euro e il trofeo
CORTELLAZZI QUASI COME BONAVENA
Grande gioia per Donnini: “È stata una grandissima soddisfazione e, anche se la prima moneta non è enorme, il Ring, la vittoria e anche un ticket per le World Series di Las Vegas della prossima estate (non ci hanno ancora detto che torneo sarà), completano una bellissima esperienza che mi riempie di felicità”. ANDREA CORTELLAZZI: “VI RACCONTO LA MIA DEEP RUN!” “Non cambierà la mia vita ma sognavo di arrivare al final table e pensavo anche di poter vincere l’Ept di Praga. Sono felicissimo e ho tante dediche da fare, in primis al mio amico scomparso Matteo Tutti. È stato un torneo bellissimo e lunghissimo ed è il mio miglior risultato in carriera! Ora vado a festeggiare con la mia famiglia”. Andrea “Assodicorte” Cortellazzi racconta a Gioco News il suo meraviglioso secondo posto al main event dell’European Poker Tour di Praga passando dal gioco al tavolo ai suoi affetti e arrivando anche a rispondere ad alcuni insulti che ha ricevuto su alcuni spot giocati. Ma partiamo dal torneo: “È il mio best live cash e mi sono qualificato con un satellite live proprio a Praga - esordisce Andrea - era l’ultimo tentativo in effetti. Sono partito il 5 marzo per Praga e ho giocato tornei minori all’inizio dai 330 euro ai 1.100 ma non mi teneva nessun colpo e perdevo tutte le mani. Non ero molto confident ma volevo qualificarmi al main e non mi sono comunque mai abbattuto: per me il passato è passato e mi concentro solo su quello che posso modificare, il presente e il futuro. Ero andato vicino al tavolo finale ma non c’ero mai riuscito ed è un torneo che ho sempre amato giocare per la meravigliosa struttura e dove sono andato a premio sette volte partendo da Barcellona nel 2014”. Al main è cambiata la run? “Diciamo che è stato davvero un bel giocare e mi sono misurato coi migliori player come Mustapha Kanit che avevo alla mia sinistra dal terzo livello oltre a tanti altri ottimi avversari. Quando hanno rotto i tavoli, invece, a fine Day1 ho avuto alla mia destra Matteo Cirillo. Nonostante le difficoltà ero assai motivato a dare il meglio”. Ha chiuso leggermente sotto average imbustando 66.300 chips al Day1: “La mia crescita, poi, è stata costante e al Day2 sono arrivato a 655.000 senza strappi e con tanti piatti vinti. Al Day3 ho imbustato 1.065.000, al Day4 2.775.000 e poi al Day5 7.930.000”Qualche colpo decisivo c’è stato: “Il pot grosso l’ho vinto a inizio Day4, alla prima mano. Uno gioca da cutoff 33x, apre standard, io small blind ho AKs a fiori e ho shovato diretto e trovo Sinclair con KK, Asso flop - prosegue Cortellazzi - in zona bolla ero chip leader del tavolo e ho incrementato il mio stack mettendo molta pressione e ho aperto sempre accumulando sempre più chips. Al Day3 avevo un avversario con cui avevo giocato tutto il Day2. KK vs A3 preflop e perdo 100mila. Poi su un flop 9-3-2 trovo i resti con 9-7 e chiamo con le QQ ma il dealer gira un 7 al river. Poi gioco AK vs i miei 10-10 e scendono due Kappa sul flop. Il sogno stava svanendo”. Poi la svolta grazie al suo gioco che, però, gli ha portato molte critiche, alcune sguaiate, esagerate e fuori luogo, siamo d’accordo con Assodicorte: “Sono risalito usando una mia
strategia non convenzionale: giocate particolari dove ci sono state tante critiche come il limp che dicono sia sempre sbagliato. A me le critiche se sono costruttive non danno fastidio, ma se sono offensive non vanno bene. I social li leggono anche le persone mie care e ci rimangono male. È un vizio che qualcuno si deve togliere e che abbiamo solo noi italiani. Il poker è bello perché ognuno ha la sua strategia. Di sicuro al Day3 c’era lo shot clock con 5 time e su alcuni spot avrei voluto ragionare di più. Ad esempio sulla mano con A9 che qualcuno ha criticato, la grafica faceva vedere i bui ma a me ha condizionato molto in quel momento il fatto di pagare l’ante. In generale volevo far vedere che pushavo molto largo e avevo range altrettanto aperti. Quando shovo con A9 trovo QQ ma pensavo che avrei potuto trovare il call da qualche Asso peggiore del mio. Avevo anche molta history sull’avversario, che era piuttosto aggressivo, e cui ho visto fare cose pazzesche e salvarsi da 300.000 chips quando l’average era da 2 milioni”. Lo spazio per le dediche è importante e commovente: “Ci sono tante persone che vorrei ringraziare ma in primis avrei voluto salutare e festeggiare con Matteo (Mutti, l’amico player scomparso prematuramente per una grave malattia, Ndr). Quando ha scoperto il suo male dovevamo andare all’Ept insieme e voleva arrivare itm seguendo le mie orme di qualche anno prima e non ce l’ha fatta”. Era fortissimo, avrebbe sicuramente festeggiato con Cortellazzi un successo come quello centrato dall’amico poche ore fa. E non è finita qui: “La dedica va anche a mia figlia Greta. Quando sarà grande e leggerà vorrei dirle di non ascoltare il giudizio della gente e di credere ai suoi sogni. Io le sarò sempre più vicino. Intanto parte della vincita sarà vincolata per il suo futuro. Spero che come mia sorella Sara, che ha abbandonato la nostra Valtellina per fare due anni di ragazza alla pari in America e adesso è riuscita ad entrare all’università di Londra, abbia il coraggio di fare grandi cose. Amo la mia terra ma spero che in futuro si dia più valore ai giovani”. Assodicorte giocava in quota: “Saluto tutti quelli che mi sono stati vicino e sono contento di aver fatto felici (e di che tinta, Ndr) le persone che mi hanno dato fiducia”. Ultimo pensiero ai nonni: “Mio nonno Ugo è quello che mi ha insegnato a giocare a carte, soprattutto Scopa e Briscola da cui poi ho preso la passione per queste discipline. Nonna Caterina era una maestra e mi è stata vicino imparandomi a leggere e scrivere e a fare di conto. Lei ha sempre paura quando andavo a giocare per il pessimo retaggio che il poker si trascina dietro. Tuttavia dopo questo risultato mi ha abbracciato, ha capito ed era fiera di me”. Cosa c’è nel futuro di Assodicorte? “Continuerò a lavorare e non cambierà la mia vita. Bisogna rimanere coi piedi per terra. Farò poche apparizioni ma buone e non ho ancora programmato nulla nel lungo termine. Di sicuro c’è voglia di tornare alle World Series of Poker ma la tappa che cercherò di non perdere è quella di Barcellona, lì da dove tutto è partito! Ci sarò!”. CORTELLAZZI CON LA NONNA. SOPRA, CON LA SORELLA.
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poker
La prospettiva di Theove di Cesare Antonini
COME CAMBIA IL POKER A SECONDA DEL PUNTO DI VISTA D’OSSERVAZIONE. MATTEO VIOLA STORICO BLOGGER DEL SETTORE RACCONTA A GIOCO NEWS LA SUA ESPERIENZA DA FUORI A DENTRO IL TAVOLO.
Da
top blogger a top dealer e, chissà, magari un giorno anche top poker player? “Non ci penso neanche per il momento anche se mi piace molto giocare ma, chissà, magari la tua frase potrà essere di buon auspicio! Intanto posso dirti che da questa parte del tavolo sto arricchendo tantissimo le mie conoscenze sul gioco!”. Grand Casino di Bendern, in Liechtenstein, incontriamo la moglie, Marina Benvenuti che ci dice: “Ma sai che c’è anche Theo?”. La ricerca spasmodica di
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Matteo Viola, in arte bloggeristica e pokerista Theove, parte subito e poi ce lo ritroviamo di fronte. O meglio: dal basso verso l’alto viste le sue lunghe leve. Fissiamo subito una chiacchierata non appena avremmo avuto una pausa nel seguire i Warriors of Liechtenstein. Che è d’obbligo! Che piacere rivederti, Theo (la pandemia c’ha messo del suo ovviamente ad allungare infinitamente i tempi): “Sono ancora qua, hai visto. Ho iniziato nel 2005 e continuo a lavorare nel mondo del poker, stavolta come dealer ai tavoli però. Mi sono chiesto se sono pazzo o chissà perché io non riesca a staccarmi e poi è bastata una sola parola a rispondere a tutto: passione”. A chi lo dici! Ma c’è stata anche una parentesi in cui sei stato lontano dal settore: “Ho mollato con PokerStars tanti anni fa e ho smesso improvvisamente di fare il blogger. Purtroppo ho incontrato una realtà che non ho trovato adatta al mio stile mediamente elegante. Posso mandarti anche a quel paese ma sempre con educazione - sorridiamo con Theove - e alla fine volevamo staccare e fare una famiglia (con Marina, ovvio, Ndr). E poi è arrivata la mia meravigliosa bimba che si chiama Layla Ester Myriam, nelle forme brevi Lem. Un nome che ho fortemente scelto perché significa ‘gocce di mare in una
POKER LA PROSPETTIVA DI THEOVE
notte stellata’. A me piace tantissimo ma quando firmerà da grande mi odierà”. Una vita lontana dal poker: “Abbiamo aperto un’attività che stava andando bene. Una vineria, sprizzeria, cicchetteria, qualche primo piatto in pieno centro storico a Mestre (Theove è di Venezia, Ndr). Eravamo collocati benissimo in una zona pedonale e c’erano tanti giovani. Poi è arrivato il Covid-19 e siamo dovuti ripartire da zero visto che lo Stato non c’ha permesso di salvare il locale. È difficile trovare lavori seri e stabili. Così ci stiamo sacrificando per portare avanti la famiglia. Lei aveva ricominciato a muoversi per riprendere le conoscenze e così abbiamo iniziato a lavorare tra Francia, Austria e Liechtenstein seppur col freno a mano tirato visto che non possiamo stare troppo lontano da Lem. Mi sento terribilmente in colpa ma capirà i nostri sacrifici quando crescerà. Il fatto è che è troppo sveglia, riesce fare delle cose con la tecnologia che noi, seppur skillati, non sapevamo neanche esistessero”. Il poker, quindi, c’è ancora. Anche se cambia il piano della prospettiva: “Non frequento più tanto l’ambiente anche perché trovo molto più divertente il gioco da questa parte qua più che da blogger - spiega Viola - al tavolo capisci tutte le dinamiche di gioco. Mi capita di indovinare le mani che hanno gli avversari, capire i tell, le move. Da blogger non puoi renderti conto di quello che succede in mezzo al tavolo, da dealer hai una visione completa e aumenti la tua capacità di analisi. Ci sono certe situazioni di gioco in cui ormai so cosa gireranno i players davanti a me e puntualmente accade”. Quindi non resta che passare al poker giocato, a questo punto? “Ripeto, magari questo potrebbe essere un augurio ma non credo accadrà molto presto. A meno che non dovesse svilupparsi il Razz, un gioco che amo tantissimo - spiega Theove - c’è tanta matematica ma anche tanto bluff. Puoi simulare il nuts basso o l’alto anche se è molto difficile e molto rischioso perché la realtà delle carte poi è schiacciante. Scoprii il gioco alle Wsop 2009 quando scovai Minieri a giocarci ad un tavolo e mi disse che era bellissimo. Era tutto vero. Comunque per il momento non intendo giocare. Quando ancora non c’era il poker ‘punto it’ per un anno giocai e basta e diciamo che portavo a casa uno stipendio mensile da operaio, non male”.
Anche se abbiamo capito che un ritorno al taccuino e alla macchina fotografica è escluso, come sono cambiati i media di settore in questi anni secondo te? “Come detto io ho perso proprio sette anni e credo che siano cambiate tantissime cose. Vorrei fare una premessa spiega Theo questo lavoro preferisco farlo all’estero perché in Italia conosco troppi giocatori e non mi va di dargli carte. Attenzione, non è un problema di umiltà o di immagine, anzi, è un lavoro delicatissimo, importante e di una professionalità incredibile. Forse è una delicatezza più mia. Sul lavoro di blogger selezionerei molto di più quello che fare anche perché ho quasi cinquant’anni. Con l’esperienza basterebbe dare un’occhiata sui personaggi e si potrebbe immaginare una storia e pescare una situazione particolare. Lavorerei più sulle curiosità durante il torneo, sul late stage e sul final table. Importante anche il coinvolgimento social dei giocatori che potrebbero commentare loro stessi le mani e le situazioni di gioco con foto e video”. Segniamo con grande attenzione questi suggerimenti. A livello di ricordi? Non basterebbe un libro? “Sì potrei scrivere capitoli interi su ‘popposoft’ (Lorenzo Grandi, Ndr), sulle difficoltà di stargli dietro anche se potrebbe dire lo stesso di me. I ricordi con Andrea ‘Topkapias’ Borea, Alberto ‘GrandeAlba’ Russo”. Scusa apriamo parentesi, che fine ha fatto poppo? “Si sarà fatto prete?”. E giù risate conoscendo i suoi anatemi. “L’European Poker Tour, Monte Carlo, Las Vegas, un mese pieno zeppo di vita e ricordi. Mi piace anche ricordare in ordine sparso Dario Alioto, Max Rosa, il viaggio di 16 ore per Las Vegas con Galb (Gabriele Lepore, Ndr) ad aspettarmi per giocare a scacchi e a sfidarmi togliendomi magari la regina, partite pazzesche. A Monte Carlo con Russo si beveva e si giocavano le olimpiadi delle mischiate”. E poi ancora: “Durante un servizio con alcune modelle in un evento con Max Reynaud e Guillermo Gonzalez, c’era anche Mimmo Giacomelli che si inventa di baciarmi e di toccarmi le parti intime. Io ovviamente mi tolgo ma una delle ragazze chissà cosa deve aver pensato e mi becco una limonata pazzesca. Poi l’intervista alla leggenda del poker mondiale e delle World Series of Poker, Doyle Brunson, che autografò il suo libro che avevo comprato a Las Vegas. Ecco, penso che siano stati momenti particolari e che sia stata davvero una bella storia da raccontare”. Concordo. È lo stesso per me e continua per tutti e due. Un abbraccio, Theo!
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BARBARA BIALE CON OSCAR FARINETTI
casinò
La cultura a supporto del core business
U
na Casa “da gioco” ma non solo. Questa la forte connotazione di quella di Sanremo, che da sempre punta fortemente sulla cultura e sull’intrattenimento. Da dove nasce, anche storicamente, questo impegno su tale fronte? La parola a Barbara Biale, membro del consiglio di amministrazione del Casinò di Sanremo. “Dalla sua inaugurazione il 14 gennaio 1905 grazie ad amministratori lungimiranti, il Casinò di Sanremo ha decretato il successo di eventi che sono patrimonio nazionale, uno tra tutti il Festival della Canzone Italiana, e ancora il Festival internazionale del Jazz, della Moda, dell’Arte, della Gastronomia, i Premi Sanremo, e ancor prima nel 1932 il Festival della Canzone napoletana. Iniziative che ancora oggi contraddistinguono le scelte di un’azienda che si propone come ‘core business’ l’intrattenimento nelle sue forme più prestigiose, sicure e trasparenti. Il Casinò di Sanremo ha mantenuto il forte legame con le sue tradizioni, ottimizzando le potenzialità, acquisendo nuove competenze, formulando politiche dell’accoglienza sempre più mirate e indirizzate al soddisfacimento dei suoi ospiti e clienti, proponendo calendari eventi accattivanti dove la cultura ha rivestito una componente basilare. Ha onorato una storia, dove la letteratura in tutte le sue forme è divenuta una componente essenziale del rapporto con il territorio, con la città ma anche con la società e le istituzioni a livello nazionale e non solo. Il Casinò di Sanremo da baluardo turistico per fermare il flusso di presenze nei Kursaal della Costa Azzurra ben presto è divenuto polo d’incontro, volano economico e turistico, obiettivo che si è realizzato nel corso dei decenni in stretta sinergia con il territorio”. Nel corso dei decenni, ci sono state iniziative da voi organizzate che ricordate con particolare piacere? “Ho citato il Festival di Sanremo ed altri eventi che sono pietre miliari nella storia dell’intrattenimento. Mi soffermerei sul Festival della Moda Maschile la cui prima edizione segue di un anno quella della kermesse canora. Nel 1952 il direttore di Arbiter Michelangelo Testa lanciò il primo Trofeo dedicato alla sartoria su misura e fu subito un successo. Il Salone delle Feste del Casinò, che dagli anni Venti era stato degno palcoscenico di tante sfilate di moda, dettando legge nel settore fu il luogo maggiormente deputato a far sfilare i primi indossatori e a esportare in tutta Europa il ‘made in Italy’ maschile. Fu un evento che sino agli anni Ottanta accendeva i riflettori della alta sar-
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BARBARA BIALE, MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CASINÒ DI SANREMO, SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DEGLI EVENTI “COLLATERALI” ALLA PURA OFFERTA DI GIOCO E LA STRETTA SINERGIA CON IL COMUNE E CON IL TERRITORIO di Anna Maria Rengo
toria su Sanremo, che richiamava i migliori sartori da tutta Italia e non solo e che determinava i canoni dell’eleganza maschile anno dopo anno. Il 17 luglio 2021 per ricordare questo patrimonio culturale che vide il Casinò di Sanremo legato alla moda maschile sino agli anni 90 il nostro Ufficio stampa e cultura, affidato alla dottoressa Marzia Taruffi, ha ricreato un’esposizione, curata dalla dottoressa Federica Flore, che ha riportato nelle sale della Casa da gioco alcuni degli abiti più belli di quelle edizioni firmati da ‘sartori’ famosi a livello mondiale. Un primo avvenimento legato alla splendida sfilata di abiti in piazza Borea d’Olmo che ha riaffermato le potenzialità del Casinò e di Sanremo come città della sartoria su misura ieri come oggi. Ricordare il Festival della Moda maschile di Sanremo non è solo ritornare nel punto esatto dove la grande sartoria per uomo ha iniziato la sua ascesa internazionale codificando un preciso stile improntato sulla qualità e l’eleganza vuol dire valorizzare le idealità che sono alla base del più autentico Made in Italy. Il Casinò vuole riappropriarsi di questa sua funzione propulsiva anche nel settore dell’artigianato di alta qualità, dove ogni abito è una creazione in cui si fondono l’abilità dei drappieri e la professionalità dei maestri sartori”. Quali sono le ricadute sulla città e sul turismo dell’offerta di cultura e intrattenimento del Casinò? “Soprattutto negli ultimi anni ogni evento da noi organizzato viene pensato considerando le sue ricadute sul core business aziendale ma anche sulla città e sul territorio, divenendo non solo parte integrante del calendario delle manifestazioni cittadine ma costituendone spesso alcuni degli appuntamenti più accattivanti e di sicuro successo. La nostra attuale stagione eventi presenta nomi come Maurizio Lastrico, che a marzo ha riscosso applausi a scena aperta e ora continua con lo splendido concerto di Enrico Ruggeri, e quindi con due leader del settore magia: Andrea Paris e Luca Bono. E ancora nomi che sono sinonimo di successo Jerry Calà, Fausto Leali, i divertenti I Paipers e le eleganti artiste di Nouveau Cirque. Un programma che comprende variegati generi indirizzati a più fasce di pubblico: grandi personaggi, musica anni Sessanta e Settanta, ballo artistico e spettacolare, numeri di magia di livello internazionale; una tipologia di intrattenimento di grande qualità, caratterizzato da un evento al mese, un valido motivo per trascorrere un week end da sogno in riviera, incastonando le date rispetto ad altre manifestazioni che rendono unico il nostro comprensorio: dalla Milano Sanremo, al rally, alla tappa del Giro d’Italia, al concerto della Ornella Vanoni organizzato il 24 aprile dal Club Tenco nel nostro teatro dell’Opera. Crediamo fortemente nelle sinergie che possono moltiplicare le potenzialità di spettacoli e di programmazione”.
CASINÒ LA CULTURA A SUPPORTO DEL CORE BUSINESS
La cultura e l’intrattenimento sono un traino anche per gli incassi di gioco del Casinò, o target e finalità della loro offerta sono del tutto diversi? “Cultura e intrattenimento sono elementi ineludibili della nostra politica dell’accoglienza verso i nostri ospiti e visitatori. Il Casinò, come abbiamo evidenziato, sin dalla sua inaugurazione si è contraddistinto come luogo di divertimento dove concerti, spettacoli, rappresentazioni teatrali, conferenze, momenti dedicati alla moda o alla cucina d’autore si sono alternati con gli eventi di gioco, costituendone lo sfondo. È stato creato il substrato d’autore che arricchisce l’attività caratterizzata anche dalle sue componenti ludiche. I momenti culturali rappresentati dai Martedì Letterari e dal nostro premio letterario internazionale ‘Casinò di Sanremo Antonio Semeria’ ma anche dal recupero storiografico di molte manifestazioni come il Festival della Moda Maschile, si integrano al core business aziendale. È infatti importante sostenere l’afflusso di visitatori dentro il Casinò, persone che scelgono di visitare il teatro, o i bar o i ristoranti, attratte da una manifestazione o anche solo dalla bellezza di sale che hanno il fascino di un’epoca che non è più ma che è rimasta intatta nelle decorazione e negli arredi nonchè negli ambienti elegantemente liberty. Il brand aziendale che vanta quasi 120 anni di storia, splende attraverso quegli eventi che ne diffondo il messaggio: dalle trasmissioni Rai legate al Festival a tutti i messaggi culturali o di intrattenimento che sappiamo trasferire giorno dopo giorno in stretta sinergia con il Comune e con il territorio”. Come ha vissuto il Casinò i due anni di pandemia e il relativo stop a tutti i momenti culturali e di intrattenimento? “La pandemia ha penalizzato, rattristato, addolorato tutti, ha rubato vite, tempi, opportunità progetti che dovevano essere concretizzati. Ha rallentato alcune evoluzioni, ha accelerato altri cambiamenti rendendoci meno forti e più vulnerabili non solo dal punto di vista economico, ma sociale, sanitario ed esistenziale. L’azienda Casinò è rimasta chiusa cinque mesi nel 2020 e dal gennaio a giugno nel 2021, un tempo estremamente lungo che ha superato solo grazie ad una politica aziendale basata fortemente sul contenimento delle spese, sul rispetto dei dipendenti che sono stati sostenuti nell’attesa della ripresa dell’attività, non ancora ritornata ai livelli di prima della pandemia. Siamo riusciti, altresì, sia nel 2020 che nel 2021 ad organizzare eventi ludici e culturali anche se in maniera più contenuta, non interrompendo il legame con il territorio, offrendo a teatro momenti di riflessione con grandi nomi e ancora musica, danza e spettacoli. Era il modo migliore per cercare di superare il momento rispettando sempre i protocolli di sicurezza. Non è stato facile ma l’azienda ha saputo rispondere compatta e ha continuato la sua funzione di volano economico, turistico culturale della città. Siamo riusciti ad ospitare tutto lo staff Rai sia per il format Sanremo Giovani sia per le collaterali del Festival, eventi che hanno moltiplicato la visibilità del nostro brand e che abbiamo capitalizzato anche per i mesi futuri. È una situazione che sta migliorando ma che merita ancora prudenza, rispetto delle regole e senso di responsabilità in tutti gli aspetti”.
Quali sono i principali filoni culturali e di intrattenimento che proponete e che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? “I nostri filoni culturali sono in linea con la nostra tradizione: i Martedì Letterari ospitano i grandi autori, giornalisti, opinionisti, divulgatori scientifici, scrittori legati al ciclo ‘la cultura della legalità’, ma anche mediaticamente molto noti al grande pubblico. Una scelta che abbiamo effettuato anche per la stagione teatrale che ci auguriamo tornerà presto nel nostro teatro. Attualmente da marzo a settembre abbiamo otto grandi ‘show e concerti’, come ho già ricordato, ognuno dei quali da solo potrebbe rappresentare il clou di singole rassegne. Crediamo molto in questa stagione eventi primavera estate che speriamo riscuota l’apprezzamento del nostro affezionato pubblico e di molti nuovi visitatori. Siamo inoltre convinti che aver promozionato già ora gli spettacoli estivi possano incidere nelle scelte di chi sta scegliendo le sue prossime vacanze sia che si tratti di singoli fine settimana che del periodo estivo”. Quanto è importante il legame con il territorio per il Casinò di Sanremo? “Il Casinò di Sanremo venne creato per portare prosperità al suo territorio, per limitare il flusso di giocatori verso i Kursaal francesi, per costituire un polo di svago per le comunità straniere che trascorrevano i mesi invernali sulla Riviera di Ponente. Questo forte legame, riaffermato nel 1927 quando il Regio decreto che concesse l’apertura annuale dell’azienda la motivò con la necessità di operare il risanamento del bilancio comunale sancì la coesione del Casinò non solo con il comprensorio ma anche con il Comune, attualmente il socio unico della società di gestione. Il Casinò,pur mantenendo la sua autonomia nelle scelte di politica aziendale non dimentica mai la sua finalità di elemento di propulsione dell’economia cittadina e spesso nelle diverse epoche è stato dispensatore di sostegni per gli eventi ludici più importanti organizzati dal Comune. Il Casinò è il valore aggiunto di una città il cui brand è sinonimo di musica, spettacolo e voglia di divertimento”. Il mondo nella sua interezza sta vivendo con apprensione e dolore la guerra tra Russia e Ucraina. State organizzando qualche iniziativa in proposito? “Il Comune di Sanremo sta operando con le istituzioni e da subito la macchina dell’accoglienza e della solidarietà si è attivata. Sono state accolte molte famiglie ucraine scappate dalla guerra e si sono attivate raccolte di generi di prima necessità. Stiamo vivendo un momento storico terribile, drammatico e che ha e che, purtroppo, avrà ripercussioni anche sul settore economico a livello mondiale. Sono riflessioni che ci angosciano e che personalmente vivo ogni giorno per il mio mandato direzionale. Abbiamo, però, la forza per superare anche questa terribile fase della nostra storia, attraverso la coesione e la forza delle nostre imprese, che giorno dopo giorno affrontano tante difficoltà per continuare nell’attività per loro e per la società. È una riflessione che vale per tutti i settori produttivi anche per il Casinò, dove quotidianamente si opera per superare le difficoltà e potenziare l’azienda a beneficio dei lavoratori, della città e del suo futuro”.
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certamente affermare che tale atteggiamento si è rivelato assolutamente sbagliato, coniugare i due mondi avrebbe prodotto risultati inaspettati. In primis avrebbe scongiurato cali occupazionali e perdita di professionalità nei casinò terrestri, per aprendo contestualmente immense opportunità in ambito marketing. L’ho scritto più volte, l’immobilismo dei Casinò nel recepire i cambiamenti della società, nello sposare l’innovazione non ha prodotto effetti benefici e ha condizionato negativamente anche le migliori strategie di marketing dagli stessi adottate La clientela che anche oggi frequenta le case da gioco invecchia e il ricambio generazionale a fronte dell’assenza di novità è del tutto ininfluente. Occasioni e opportunità di business che ancora una volta non sono state colte per modernizzare un mondo che è vivo e vitale, legato a una passione che non ha età, ma che non può restare indietro rispetto all’evoluzione del costume, degli stili di vita, delle abitudini oltre che del progresso tecnologico. Uno sguardo al futuro è d’obbligo, sempre, soprattutto per aziende come i casinò che oggi purtroppo lottano per la sopravvivenza su un mercato che ancora mantiene un potenziale di crescita e di redditività molto elevato. Un controsenso che posso solo definire inaccettabile.
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lizzazione. Con il diffondersi di tablet e smartphone le piattaforme hanno aggiornato i propri software di gioco creando specifiche applicazioni (app) che hanno prodotto l’ottimizzazione dei siti Internet di riferimento per tali nuovi device. Nel rispetto della velocità che rappresenta lo sviluppo di tutto ciò che vive in ambito digitale, non è trascorso molto tempo prima di assistere all’apertura di Live Casinò dove i clienti collegandosi da remoto hanno la possibilità di vivere un’esperienza virtuale in una sala da gioco reale in cui la gestione della partita è affidata al croupier. Gioco live che oggi apre anche le porte dei casinò terrestri che hanno stretto alleanze con le piattaforme online. Veniamo ai tempi recenti: la pandemia e i difficili periodi di lockdown ci hanno prima costretti a casa, poi limitati nella mobilità nel perdurare della paura di contagiarsi e questo difficile stato di cose ha prodotto un aumento del tempo trascorso da noi tutti online, anche per giocare. Abitudine che non credo perderemo. I casinò tradizionali hanno purtroppo vissuto l’evolversi del gioco online come una vera e propria piaga, come un competitor molto pericoloso contro il quale non era possibile adottare alcuna strategia di difesa. Per mia esperienza posso
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tema che tratto in questo numero della rubrica Panno nero rappresenta per il mondo per cui ho lavorato e di cui oggi scrivo una vera e propria spina nel fianco. Mi riferisco al gioco online settore che è in continua crescita ed espansione. La sua nascita è conseguenza della rivoluzione introdotta dal web. Nell’ultimo decennio del Novecento infatti i computer, dapprima presenti solo negli ambienti di lavoro più innovativi, diventano una presenza fissa nelle case di tutti gli italiani. La rete mette a disposizione di coloro che posseggono una connessione un’infinità di contenuti a cui, nel giro di pochi anni, si sono aggiunti servizi di ogni genere e tipo. La facilità con cui oggi possiamo cercare informazioni e acquistare beni ha certamente contribuito a cambiare radicalmente le nostre abitudini. L’anno 1994 può essere considerato una sorta di spartiacque perché segna la realizzazione della prima piattaforma basata sul gioco online che in brevissimo tempo produce per i gestori introiti miliardari. L’evoluzione dei servizi online, quelli di home banking in particolare, dai primi anni 2000 assicura ulteriore impulso al business dell’azzardo in rete che diventa anche “sicuro” oltre a mantenere il suo caratteristico punto di forza, quello della massima riservatezza. Le tipologie di gioco offerte al cliente sono molteplici, scommesse, bingo, lotterie e nel caso delle case da gioco online tutti i giochi proposti dal vivo nei casinò, incluso il poker Texas hold’em. Tutte le piattaforme sono inoltre dotate di una sezione definita “play for fun”, quindi di gioco per puro divertimento a titolo gratuito. Un modo per avvicinare e istruire in privato il potenziale cliente nella pratica del gioco d’azzardo che prevede anche un primo livello di fide-
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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
di Marco Fiore
Gioco online nemico o alleato? PANNONERO
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MYSTIC OCEAN
Un’immersione fino al fondo dell’intrattenimento | Nome_ Mystic Ocean | Produttore_ Cristaltec | Data di rilascio_ marzo 2022 | Payout_ 96,5% | Disponibile su_ omnichannel
›› grafica
Ambientata negli sconfinati oceani, tra acque cristalline e splendide isole disabitate, la nuova Mystic Ocean ci porterà a vivere un’avventura in fondo al mare con polipi e tanti simpatici personaggi marini, realizzati con straordinaria accuratezza dagli sviluppatori. Per una grafica davvero accattivante e coinvolgente, di altissima qualità, impreziosita ulteriormente dai vari effetti 3d che la rendono ancora più entusiasmante. Decisamente affascinanti anche le sessioni bonus, dove la slot assume quasi un tocco mistico.
›› sound
Se la grafica riesce a rendere al meglio l’effetto proposto da questa suggestiva ambientazione marina, a completare l’opera (d’arte) è la parte audio, con delle musiche di fondo e delle sonorità affascinanti, che avvolgono il giocatore in un’esperienza di gioco completa ed estremamente coinvolgente. Gli effetti audio sono delicati durante tutto lo svolgimento di una sessione di gioco, ma sanno colpire nel segno nei momenti caldi, stuzzicando ulteriormente l’attenzione ma senza mai stancare, né tanto meno annoiare. Anzi.
›› giocabilità
La Mystic Ocean è una videoslot con struttura classica a 5 rulli per 3 con 20 linee di pagamento. Durante il gioco base possono apparire delle bolle in modo randomico che trasformano i simboli in Wild o Scatter che permettono di attivare diverse tipologie di bonus. In particolare è il numero di scatter a differenziare la tipologia di gioco aggiuntivo: 3 scatter danno accesso al bonus “Meduse” che è un semplice gioco a selezione con vincita; 4 scatter danno accesso al bonus con 10 “Kraken Spin”; 5 scatter aumentano i kraken spin fino a 15. La caratteristica più interessante del gioco, inserita da Cristaltec nei giochi di ultima generazione (oltre a Mystic Ocean la troviamo anche su “Billy The Kid Bank Heist”), è la possibilità ai giocatori di acquistare free spin grazie alla funzione “Buy Bonus” che spieghiamo nel seguito.
›› bonus
Come indicato nel paragrafo precedente, questa videoslot propone diversi giochi bonus. Durante il bonus Kraken Spin, il simbolo Kraken (“reel wild”) può apparire in modo casuale sul terzo rullo e può espandersi coinvolgendo anche il secondo e il quarto rullo, creando la possibilità di ricevere enormi vincite. La vera novità di questa slot è però il Buy Bonus Kraken Spin: indipendentemente dal credito residuo del giocatore si ha la possibilità di acquistare il numero di spin a proprio piacimento, anche un singolo spin, a differenza dei Buy Bonus classici dove il requisito per l’acquisto del bonus è 100 volte il “bet”. Scoprila qui:
il nostro giudizio. Una slot bella e divertente. E scusate se è poco. Oltre al fascino che è in grado di suscitare
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Il gioco della vita la battaglia per la libertà
INTERVISTE
Pier Francesco Pingitore, ospite del Casinò di Sanremo, racconta ottant’anni di storia italiana, con lo sguardo attento sulla più stringente attualità, tra pandemia e guerra in Ucraina
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di Anna Maria Rengo
U
na vita lunga e appassionante. Sia quella di Elena, la protagonista di ”Confessioni spudorate. Le quattro stagioni di una donna italiana” (libro edito da Bertoni) che quella di chi gliel’ha data con la sua penna, lo scrittore (e molto altro!) Pier Francesco Pingitore. Il “papà” dal Bagaglino, ospite dei Martedì letterari del Casinò di Sanremo, si sofferma con Gioco News a parlare della sua ultima opera, partendo dalla più stringente e drammatica attualità. In confessioni spudorate racconta le quattro stagioni di Elena, comprensiva ovviamente della penultima pagina della storia collettiva, quella della pandemia. Ovviamente manca la parte relativa alla guerra. Come la pandemia ci ha cambiato, a quanto pare non in meglio, e quale valutazione dà della guerra tra Ruccia e Ucraina? “Il romanzo si ferma appunto alla pandemia, in quanto la vienda ucraina è arrivata successivamente. Tuttavia in esso io faccio un parallelo tra l’atteggiamento degli italiani durante la seconda guerra mondiale e quello, invece, durante la pandemia. Ecco, durante la seconda guerra, quando c’erano i bombardamenti, si creava una certa solidarietà tra le persone dello stesso palazzo, che scendevano assieme in cantina. La pandemia ha invece creato un sentimento opposto. Ha portato a vedere nel vicino di casa, nel parente, nella persona che incontri al bar, un possibile portatore di virus, che ti ispira un sentimento tutt’altro che amichevole. Io mi auguro che si porta tornare a una serenità maggiore nel rapporto tra le persone. Quanto al fatto terribile che sta accadendo, c’è da dire che l’Ucraina è stata vittima di un’aggressione spudorata che non ha nessuna giusti-
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ficazione se non la brama di potere del signor Putin, cui corrisponde una presa di posizione formidabile da parte degli ucraini che stanno mostrando un coraggio e una determinazione che il presidente russo non aveva immaginato. Non possiamo che essere solidali, come lo si può essere con Davide che combatte contro Golia. La negoziazione è l’unica strada per obbligare il signor Putin a tornare sui suoi oassi dopo la distruzione che ha causato della vita decente e della democrazia”. Da dove nascono la voglia e lo spunto di raccontare la storia di Elena, dipanandola nella sua intera esistenza? “Nella mia vita ho conosciuto tante donne, non perché io sia un Casanova, ma perché sono regista e augore. Donne di spettacolo, di cui ho potuto conoscere la psicologia e con le quali sono sempre riuscito a stabilire un rapporto amichevole e di confidenza. Ho dunque pensato di poter interpretare lo stato d’animo di una donna la cui età si avvicina alla mia e che potesse avere un vissuto di cui poter raccontarei dettagli”. Nel suo romanzo scrive: “Quante piccole cose a cui non diamo la minima importanza, quando poi ci vengono tolte ci appaiono preziose, impagabili irrinunciabili. E quella cosa impalpabile, che diamo sempre per scontata, come diamo per scontate l’aria, il sole, il giorno e la notte:la libertà”. Che valore assume il concetto di libertà non solo per Elena, la protagonista del libro, ma per lei personalmente? “Noi siamo abituati alla libertà. La diamo per scontata. Ma la vicenda dell’Ucraina ci riporta a un’altra realtà, nella quale non c’è nulla da dare per scontato. Basti vedere che questi ottanta anni di pace non sono stati sufficienti a farci stare tranquilli. Bisogn vigilare sempre, ed evitare di girare la testa dall’altra
parte. L’Ucraina siamo noi, può essere il tuo vicino, e può capitare di essere obbligare a batterci per una cosa che davamo per scontata”. Con Mario Castellacci, lei è il fondatore della Compagnia del Bagaglino. Quanto ha contato e conta nella sua vita personale e professionale, e quanto ha contribuito alla storia del varietà in Italia? “Il Bagaglino è la mia vita. Sono stati cinquant’anni di successi, abbiamo fondato un cabaret che non ha mai subito pressioni o ricevuto inanziamenti, e che è il frutto dell’impegno di alcuni uomini liberi”. Qual è il futuro della compagnia nello scenario culturale, sociale e politico attuale? “Chi lo sa. La Banca d’Italia ha ripreso il Teatro Salone Martherita, che è un teatro storico, tra i più belli di Roma, che non si presta a usi diversi”. La Compagnia ha mai preso spunto dal tema del gioco? “No, per la verità”. Come vede l’accoppiata letteratura-gioco proposta dal Casinò di Sanremo? “Benissimo. Non sono tra quelli che demonizzano il gioco ed è giusto che si possa giocare. Un casinò può agire con pulizia e onestà, dando vita a iniziative culturali”.
Lui chi è?!? Pier Francesco Pingitore è nato a Catanzaro il 27 settembre 1934. Ha iniziato la sua carriera come giornalista di politica e costume, lavorando come capo redattore del settimanale Lo Specchio (in attività dal 1958 al 1975). Nel 1965 ha dato vita alla celebre compagnia del “Bagaglino”, che ha rinverdito il genere teatrale del varietà e da cui hanno mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo molti attori noti, come Enrico Montesano, Leo Gullotta, Pippo Franco e Oreste Lionello. Dopo le difficoltà del “Bagaglino” nei primi anni del Duemila, si è dedicato alla regia di film per la Tv.
INTERVISTE
Il cinema? Come un gioco da bambini Salvatore "Totò" Cascio si racconta partendo da quello che è stato per lui "Nuovo Cinema Paradiso" e passando per la malattia che gli ha tolto la vista, ma che ha avuto il coraggio di affrontare di Daniele Duso
“N
uovo Cinema Paradiso è il mio biglietto da visita”. Lo dice senza esitazioni, Salvatore Cascio, quando ripensa al film che lo ha reso famoso. Aveva nove anni nel 1988, per lui recitare era solo un gioco, ma la sua spontaneità conquistò il mondo così come fece il film di Giuseppe Tornatore, che infatti si aggiudicò numerosi premi internazionali. Sembrava l’inizio di una promettente carriera, per quel bimbo palermitano proveniente da una famiglia di umili origini, ma in agguato c’era un nemico subdolo, che ha sparigliato le carte e ha costretto Totò a ripartire, come racconta in “La gloria e la prova” (edito da La nave di Teseo). “Dopo ‘Nuovo Cinema Paradiso’ ho fatto altri dieci film, ho lavorato accanto ad altri grandissimi attori come Marcello Mastroianni, Massimo Ranieri, Carlo Pedersoli (Bud Spencer), tutti personaggi incredibili, di una serietà e di una umiltà non comune”. E poi, pian piano, è venuta avanti quella che lei chiama la prova, la malattia, la retinite pigmentosa.
“È arrivata, e inizialmente non riuscito ad accettarla, mi sono chiuso in casa, e in me stesso, per anni. Non volevo che la gente mi vedesse, che mi riconoscesse. Ho pianto molto prima di accettare la realtà, ma poi ne sono uscito. Credo che da tutto si possa e si debba ripartire”. Cosa l’ha aiutata a superare i momenti più duri? “Ne sono uscito in primis grazie alla fede in Dio, perché io sono un credente. Poi anche grazie alla mia famiglia, e all’esempio di tante persone che ho avuto la fortuna di incontrare, da Alex Zanardi a Bebe Vio ad Annalisa Minetti: ho capito che erano loro gli esempi da seguire”. E seguendo loro ha trovato la forza di ripartire, ha trovato la forza per rialzarsi, e ora ha deciso di raccontarlo in un libro. “Ce l’avevo da anni il sogno di scrivere qualcosa, di mettere tutto nero su bianco, poi nei mesi scorsi ho trovato il giusto impulso e sono riuscito a farlo. Non è stato per una rivincita, direi più che si è trattato di una sorta di riscatto: per anni ho vissuto nella paura, nell’incubo, avevo perso la vista, senza la quale ritenevo impossibile andare avanti. Ora ho deciso di raccontare tutto di me con la speranza di essere da esempio per qualcuno che si trova ad affrontare difficoltà simili alle mie. Nel mio libro racconto moltissimi aneddoti, molti incontri con persone straordinarie, da Adriano Celentano a Philippe Noiret, poi parlo della prova, della disabilità, del bullismo che ho subito, ma anche dei veri amici che ho trovato nel corso della mia vita, anche grazie a questa malattia”. Qual è stato il momento, se c’è stato, in cui ha capito che poteva farcela? “Quando sono stato all’Istituto Cavazza di Bologna per un corso di riabilitazione. Ho saputo che lì, da ragazzo, aveva
studiato anche Andrea Bocelli, e questo mi ha dato una forte spinta. Poi Bocelli, altra persona straordinaria, l’ho conosciuto, ed è lui che firma la postfazione del mio libro”. Tornando a quel film straordinario del 1988, lei ha scritto di averlo vissuto, da bambino, come un gioco. Ora invece, cosa è il gioco per lei? “Il gioco è il ricordo di quando uscivo a giocare a pallone con gli amici, ora è sempre legato al pallone, e il gioco è quando gioca la mia Roma”. Un palermitano che tifa Roma? “Eh sì, sul set con Tornatore tutti o quasi tifavano Roma, per me bambino è stato inevitabile fare altrettanto”. Che progetti ha per il suo futuro Salvatore Cascio? “Per ora continuo a promuovere il libro e il mio messaggio. Sono spesso in tv e in radio, e mi scrivono un sacco di persone con disabilità, ringraziandomi, ed è gratificante sapere di essere stato da esempio. Per il futuro, chissà… mi piacerebbe portare il mio libro in teatro. Anche se per ora è solo un’idea”.
Lui chi è?!? Salvatore “Toto” Cascio, 42 anni, è il bimbo prodigio del cinema di fine anni ’80, divenuto famoso grazie al film del premio Oscar Giuseppe Tornatore, “Nuovo Cinema Paradiso”, nel quale interpretava il piccolo Salvatore, appassionato di cinema. Per quel personaggio, e per quell’interpretazione, vinse il British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista. In seguito lavorò ancora con grandissimi registi come Tessari, Pupi Avati, e lo stesso Tornatore, ma la sua carriera ebbe una brusca interruzione a causa della malattia che lo colpì prestissimo, la retinite pigmentosa. La malattia lo ha portato a ritirarsi dalle scene fino a quando non ha trovato il coraggio di accettarla e reagire, come racconta ora in “La gloria e la prova” e nel recente cortometraggio “A occhi aperti”, diretto da Mauro Mancini.
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Buone notizie per Electronic arts, sviluppatore e produttore di alcuni dei maggiori videogame di sempre, multato per 10 milioni di euro dal Tribunale dell’Aia per la presenza di loot box - le “casse premio” sotto accusa per una presunta affinità con l’azzardo – in Fifa - Ultimate team, poiché violerebbero la legge olandese in materia. La divisione della giurisdizione amministrativa orange - la più alta Corte del Paese - ha infatti annullato la sentenza dell’Aia del 2020, in quanto la loot box di per sé “non è un gioco autonomo” e fa parte di un più ampio “gioco di abilità” che aggiunge semplicemente “un elemento di fortuna”. Secondo quanto afferma la Corte, “la stragrande maggioranza dei pacchetti viene ottenuta e utilizzata per la partecipazione al gioco e la loro commerciabilità sul mercato nero è relativa, in quanto esso si concentra principalmente sul trading di conti completi piuttosto che su singoli pacchetti o sul loro contenuto. L’editore non ha quindi violato il Games of chance act e la Gaming authority non avrebbe quindi dovuto infliggere una penale all’editore”. Comprensibile, quindi, la soddisfazione di Ea. “Il nostro approccio al design del gioco – afferma - mette al primo posto la scelta, il divertimento, l’equità e il valore. La nostra priorità è sempre stata quella di garantire che i nostri giocatori nei Paesi Bassi e in tutto il mondo vivano un’esperienza positiva”.
Sotto il titolo “hArtforUkraine”, il settore culturale dei Paesi Bassi promuove una campagna per sostenere l’Ucraina dilaniata dalla guerra con la Russia, e fra i partecipanti c’è anche Holland Casino, società che detiene il monopolio nazionale legale del gioco e ha quattordici location situate in tutto lo Stato. Il ricavato, anche se non si sa per quale importo, sarà integrato dall’operatore, che affida ai propri social media un commento sulla drammatica situazione. “Come molti, siamo profondamente scioccati dagli sviluppi in Ucraina. Siamo molto preoccupati per le conseguenze delle massicce ostilità in Ucraina per la popolazione del Paese. Stiamo partecipando alla campagna di raccolta fondi in tutte le nostre quattordici sedi e daremo un ulteriore contributo a essa”. Per sostenere la raccolta si può donare nei casinò e direttamente sul sito web h-artforukraine.nl. Alla campagna prendono parte istituzioni culturali come il Royal Theatre Carré, il Mauritshuis, il Nemo Science Museum e il Melkweg. Per manifestare il proprio sostegno, inoltre, nel mese di marzo il monopolista olandese ha deciso di colorare alcuni degli edifici sede delle sue case da gioco con i colori della bandiera ucraina. L’impegno di Holland Casino è solo uno degli ultimi fra quelli presi da tante società del gioco in varie parti del mondo, in segno di solidarietà per il Paese ex sovietico.
Il Governo olandese ha eliminato con successo una problematica scappatoia nella regolamentazione del gioco che avrebbe potuto consentire ai minorenni di effettuare depositi di denaro reale e piazzare scommesse online con determinati operatori. Sebbene nessun caso del genere sia stato ufficialmente segnalato, le società del comparto hanno riconosciuto il problema e garantito la sua risoluzione. Secondo il ministro della Protezione legale, Franc Weerwind, l’autorità di gioco del Paese - Kansspelautoriteit (Ksa) - ha scoperto che alcuni giocatori potevano finanziare i propri conti utilizzando conti bancari di terze parti che non appartenevano a loro, avvertendo gli operatori, i quali si sono subito impegnati ad adottare tutte le misure necessarie per eliminare questa opzione di finanziamento di account di terze parti. Weerwind ha aggiunto che nessun giocatore minorenne è stato attivamente coinvolto nell’effettuare depositi utilizzando la scappatoia. Ricordando che l’identità – e quindi l’età – di chi gioca continua ad essere verificata e stabilita con l’aiuto delle valutazioni del Citizen service number. In un altro caso è emerso un problema alquanto singolare: giocatori registrati con lo stesso cognome sono stati in grado di accedere agli account altrui e di collegare con successo i dettagli della propria carta di credito ad essi. Anche in questa occasione il gap è stato prontamente risolto.
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Il Governo: “Niente scappatoie, stop al gioco dei minori”
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L’Holland Casino aderisce a “hArtforUkraine”
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Videogame, annullata la multa per le loot boxes di Ea
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Paesi Bassi L’impero dei giochi
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Q
uando pensiamo ai giovani, nel nostro settore, immaginiamo principalmente situazioni legate al mondo dell’online o del videogame, ai nerd che giocano in rete sfidandosi da un continente all’altro. A parte le considerazioni in merito a questo tipo di attività del gioco, di cui abbiamo già trattato in precedenti articoli, è bene invece parlare di quei giovani che in questo comparto ci lavorano, tutti i giorni e a tutti i livelli. Parafrasando il titolo di un famoso film dei fratelli Coen, direi che il nostro comparto “non è un lavoro per giovani”, o perlomeno così sembrerebbe monitorando la situazione generale. L’inserimento di nuove risorse in azienda non è mai facile e in nessun settore: richiede impegno e una certa dose di coraggio. Impegno, perché ogni persona che arriva, spesso prima di dare un contributo
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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A cura di Michele Bragantini
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LARGO AI GIOVANI ANCHE NEL GAMING
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tangibile assorbe energie. Coraggio perché confrontarsi con nuove esperienze e nuove personalità richiede prima di tutto la capacità di mettersi in gioco, di rivedere le proprie posizioni, di cambiare. Facendo una considerazione critica ma costruttiva, chi di noi lavora da qualche anno nell’amusement e nel gambling, è portato a considerare l’esperienza come elemento essenziale per potersi muovere agilmente in questi ambiti, oltre che un tesoro del quale essere severi e gelosi custodi. Sempre analizzando in maniera quasi asettica, un fondo di verità c’è. Le aziende del gioco, svolgono attività ed hanno dinamiche operative estremamente settoriali, difficilmente esportabili in altre realtà industriali e viceversa, si muovono in mercati difficilmente codificabili e si rivolgono a target estremamente ampi, proprio per la natura stessa dell’offerta. Risulta abbastanza chiaro quindi come l’attrattività nei confronti di giovani che si affacciano al mondo del lavoro, possa presentare qualche zona d’ombra. Non dimentichiamo poi che operare nell’amusement deve farci mettere in conto che gli orari di lavoro più importanti sono quelli serali, festivi e dei fine settimana. Fino a qui ho voluto, seppur in forma sintetica, evidenziare gli aspetti di possibile resistenza all’ingresso di giovani nelle nostre attività, che però, da inguaribile uomo di marketing e di mercato, vorrei vedere come ambiti di miglioramento da parte di chi, come noi, è già inserito in questo mercato e come un mondo di opportunità per i giovani che vogliano approcciarlo. Ambiti di miglioramento, perché le aziende e gli imprenditori, presa coscienza di questa situazione, hanno la possibilità di effettuare delle inversioni di tendenza importanti ed investire sull’energia di nuo-
Il settore del gioco, a livello di business, è ancora oggi poco attrattivo per i giovani che invece dovrebbero rappresentare una duplice risorsa, in logica di sviluppo e non solo di ricambio ve generazioni e permettere un innesto di nuove professionalità tra gli operatori del settore, facendo diventare attrattivo un settore poco conosciuto. Dall’altro lato, parlo di un mondo di opportunità, perché ci sono ancora spazi importanti, per giovani curiosi e preparati, per far crescere, cambiare, migliorare e far progredire il nostro comparto, sviluppando format originali, nuovi mercati, sinergie con altre attività retail ed entertainment, strategie di marketing e comunicazione fortemente innovative. Credo che sarà quanto mai importante, da parte delle aziende del settore, investire su queste “opportunità di futuro”, attraverso politiche e strumenti quali ad esempio convegni destinati ai giovani nelle università, per presentare l’industria del gioco e quello che, oltre le apparenze ed un vissuto popolare non aderente alla realtà, può offrire. Lavoriamo anche per creare opportunità, far crescere in azienda chi ne ha la capacità, uscendo da un loop con il quale spesso mi scontro, in ragione del quale “l’anzianità fa grado” e non le capacità e le potenzialità, sulla base di quell’errata logica sul valore dell’esperienza a tutti i costi, di cui parlavo prima. Ma pure per mettere in cantiere una “scuola” di formazione, a livello associativo, che formi e certifichi i giovani che intendono diventare operatori del gioco, completando il loro percorso tecnico-formativo, a beneficio anche delle aziende che potrebbero avere a disposizione un vivaio già performante. Immaginiamo un settore commerciale, economico, che non sia capace di rinnovarsi. Immaginiamo che questo settore abbia un’importante attività retail, che come sappiamo ha la necessità di costanti stimoli innovativi e di aprirsi a nuove formule di mercati. Immaginiamo che questo settore non sia in grado di coinvolgere i giovani. Non vogliamo, però, arrivare a immaginare un settore che, pur con considerevoli potenzialità, imploda. Investiamo sul futuro senza risparmiare risorse, il mercato si evolve con rapidità e uno dei modi migliori per restare al passo è cambiare il passo.
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“Il
vero pizzaiolo è chi si spende ancora dietro al banco. Le mani piene di farina, ad ammaccare quei dischi di pasta uno ad uno, giorno dopo giorno. Quanta bellezza c’è in qualcosa di così semplice come acqua e farina?”. Basterebbero queste parole a presentare ai nostri lettori Francesco Martucci, titolare della pizzeria I Masanielli di Caserta, per tre volte consecutive la prima del mondo per 50 Top Pizza, guida online di settore, e la seconda in Italia per la Guida del Gambero Rosso del 2022. Ma anche vincitrice del Premio “Migliori distillati e liquori artigianali” per la guida Alberghi e Ristoranti d’Italia 2022 del Touring Club Italiano, a sottolineare la capacità di portare avanti un pensiero di ristorazione a tutto tondo (ci si perdoni la battuta). “Le pizze del mio menu sono molto identitarie, molto ‘mie’. E sono diverse dalle altre perché animate dal desiderio di portare l’alta cucina sulla pizza e di metterla alla portata di tutti. Per un prodotto che resta ‘popolare’, ma che è il frutto di una grande ricerca sugli ingredienti e la loro lavorazione”, spiega Martucci. A cominciare dal pomodoro, presentato con quattro consistenze differenti: arrosto, in crema, confit, a secco. All’ennesima potenza, e sempre all’insegna della stagionalità.
A cura di Francesca Mancosu
Francesco Martucci Il pizzaiolo-filosofo
Che si tratti di quella con freddo di genovese, con cipolla saltata al burro di Normandia, tartare di marbled bavarian (marinata al rancido di prosciutto crudo) e cialda di conciato romano; di quella al carciofo fresco, provola affumicata, pecorino dei Monti Lattari, pepe, aglio, prezzemolo e olio evo affumicato; oppure, ancora, della cinque consistenze di cipolla (in crema, fermentata, croccante, bruciata e maionese di cipolla), con fiordilatte e olio evo Fontana Lupo, la pizza de I Masanielli può contare su quello che il Gambero rosso ha definito come il “miglior impasto del mondo”. “Cosa ha di speciale? Lo devono dire gli altri. Dal canto mio ci sono la forza, l’impegno, la perseveranza, la voglia di
dare vita a un prodotto leggero e digeribile, dal sapore ben definito”. Che si inserisce in un menu “completo” nel quale spiccano le altrettanto premiate frittatina di pasta e carta dei dolci – abbinato con 100 etichette delle migliori birre artigianali, ma anche champagne. Un impasto che in qualche modo si può “replicare” anche a casa, con alcuni trucchi. “Vi propongo una ricetta molto semplice da eseguire (nel dettaglio nel box di questo articolo) per fare una pizza che può essere cotta anche in un forno che non ha alte temperature, a 250 gradi. Si parte da un pre-fermento di 12 ore e si punta su ingredienti artigianali, preferibilmente”. Non resta che provare.
La ricetta del pizzaiolo COME FARE LA PIZZA MARGHERITA IN CASA Ingredienti (per quattro persone) 400 g di farina (W300 - 0 molto forte) 185 g di farina 0 400 ml d’acqua 2 g di lievito di birra
20 g di sale 100 g di pomodoro pelato passato 160 di mozzarella Olio extravergine di oliva qb
Procedimento Prepariamo il pre-impasto (poolish) posizionando 400 g di farina (W300) in una ciotola, 400 ml d’acqua in un’altra e 2 g di lievito. Sciogliamo il lievito nell’acqua e versiamo nella farina. Impastiamo in senso antiorario fino a quando i grumi sono scomparsi. Il tutto deve risultare una crema omogenea. Copriamo il pre-impasto con una pellicola trasparente e lasciamo riposare per 8 ore. Il pre-fermento deve raddoppiare. Aggiungiamo 185 g di farina 0 e 20 g di sale al pre-fermento e lavoriamo con le mani il tutto. Iniziamo ad amalgamare nella ciotola e quando inizia ad essere più elastico lo posiamo su un banco e continuiamo a impastare finché la sua consistenza diventa uniforme, senza grumi, liscia ed elastica. Lavoriamolo facendolo diventare un panetto. Riponiamo il panetto in un contenitore, chiuso con pellicola, e facciamo lievitare fino al raggiungimento del doppio del volume iniziale. Ci vorranno dalle 3 alle 4 ore. Stendiamo l’impasto con un po’ di farina e delicatamente distribuiamo l’aria che si è formata nello stesso. Pieghiamo su tutti e due i lati il nostro impasto per adagiarlo meglio sulla teglia. Mettiamo sulla teglia dell’olio extravergine di oliva e spennelliamo uniformemente su tutta la superficie. Posizioniamo delicatamente l’impasto sulla teglia ed apriamo le pieghe da entrambi i lati stendendo il tutto. La cosa importante è scuoterlo un po’ per far cadere la farina in eccesso. L’impasto deve coprire uniformemente tutta la teglia che in questo caso ha una dimensione di 40x40 cm. È arrivato il momento di condire. Aggiungiamo 100 g di pomodoro ed olio evo quanto basta. Inforniamo con forno preriscaldato a massima temperatura con funzione statica acceso sotto e sopra. Quando la pizza inizierà la doratura, dopo circa 10/15 minuti, aggiungiamo 160 g di mozzarella. Finiamo di cuocere per altri 5 minuti.
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Videogiochi in Italia una crescita continua
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opo un 2020 da record il settore del videogame in Italia continua a registrare numeri positivi con un giro d’affari di 2 miliardi e 243 milioni di euro, in crescita del 2,9 percento rispetto alla precedente rilevazione. Sono alcuni dati principali del rapporto annuale di Iidea, l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, presentato a fine marzo. Il numero dei videogiocatori, dicono i dati di Iidea, è in leggera diminuzione con 15,5 milioni di persone, che significa comunque il 35 percento della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni, che ha dichiarato di aver trascorso parte del suo tempo libero videogiocando. Di questi il 56 percento sono uomini e il 44 percento donne. Le fasce d’età in cui si videogioca di più sono quelle tra i 15-24 anni e tra i 45-64 anni che registrano rispettivamente 3,7 milioni di videogiocatori al loro interno. A crescere, rispetto al 2020, è stato il tempo dedicato ai videogiochi continua ad aumentare anno su anno mostrando un coinvolgimento maggiore che in passato degli italiani nei confronti del medium videoludico. Nel corso del 2021 sono state dedicate a videogiocare in media 8,7 ore a settimana su tutti i dispositivi, con una notevole crescita del tempo dedicato soprattutto alle console (circa un’ora in più in media alla settimana), mentre il tempo destinato al gioco su smartphone e tablet ha fatto registrare una leggera decrescita rispetto al 2020. “Nel 2020, spinti dalle restrizioni dovute alla pandemia, i consumi di videogiochi in Italia avevano registrato un record storico superando per la prima volta i 2 miliardi di euro”, spiega il presidente di
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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Il nuovo rapporto Iidea parla di un giro d’affari che supera i 2,2 miliardi di euro nel 2021, con il comparto che cresce del 2,9 percento anno su anno. I videogiocatori italiani sono 15,5 milioni A cura di Daniele Duso
Iidea, Marco Saletta. “Quest’anno, complice l’allentamento delle misure d’emergenza e un progressivo ritorno alla normalità, ci saremmo aspettati di registrare un rallentamento e invece celebriamo un nuovo risultato estremamente positivo per tutto il comparto. Analizzando i dati è evidente che stiamo assistendo a un progressivo aumento della presenza dei videogiochi nella quotidianità di milioni di italiani, con un vero e proprio consolidamento dei consumi di uno dei più interessanti e innovativi media di intrattenimento”. Per quanto riguarda il giro d’affari del 2021, il segmento software si riconferma il più forte del mercato con un valore pari a 1,8 miliardi di euro, grazie all’ottima performance del digitale e delle app. Sul fronte hardware, vista la straordinaria performance delle console next gen che registrano un incremento del 21,6 percento, il comparto console registra un fatturato di 443 milioni di euro con una crescita del 12,1 percento. Interessante il dato della Top 20 aggregata (che mette insieme tutte le piattaforme, fisico e digitale) dei videogiochi più venduti nel 2021: la classifica è guidata da Fifa 22, seguito da Grand Theft Auto V e Fifa 21, due su tre protagonisti anche sulla scena esports. I generi di videogiochi più venduti nel 2021 sono stati Action, Sports Games e Role-playing per quanto riguarda i titoli campioni d’incasso su console, mentre Strategy, Action e Adventure
guidano la Top 10 relativa ai videogiochi più venduti su Pc. Il 73,4 percento dei videogiochi rilasciati sul mercato italiano e il 65,8 percento dei giochi venduti in Italia nel 2021 è adatto a un pubblico tra i 3 e i 12 anni. Per quanto riguarda le piattaforme di gioco più utilizzate, i dispositivi mobile come smartphone e tablet vanno per la maggiore, con 9 milioni di videogiocatori italiani a utilizzarli, tra cui 4,2 milioni di donne. Seguono Pc e console domestiche con 6,9 milioni di utenti. Resiste il segmento delle console portatili, utilizzate da 1,4 milioni di persone. I videogiocatori italiani si informano parlando con parenti e amici (34 percento), da siti della stampa generalista (24 percento) e specializzata (12 percento), da Tv (24 percento) e social media (22 percento). Le piattaforme social preferite per parlare di videogiochi sono WhatsApp e Facebook (scelte dal 20 percento degli intervistati), seguite da YouTube (14 percento).
25-27 July 2022 Shangri-La at the Fort Manila, Philippines
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di esporsi se memori del fatto che Stalin fece assassinare lo psichiatra che ne denunciò i tratti paranoici). Anche io, nel mio piccolo, mi sono mosso presso organismi internazionali stimolando una “riflessione” sul tema senza tuttavia trovare un consenso su quanto venne fatto, ad esempio, nei confronti di Donald Trump. “Tutti i gradi condottieri – mi viene detto – hanno avuto tratti di determinazione estrema” per poter raggiungere le conquiste che hanno fatto la storia e che giustifica l’interrogativo di Manzoni alla morte di Napoleone “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”. Ma, a parte i tratti inconfutabilmente narcisistico-paranoidei del nostro personaggio, un tratto delle personalità mi appare evidente essendomi occupato da tempo di Disturbo patologico da gioco d’azzardo: la difficoltà se non impossibilità) di accettare le perdite da cui deriva il ben noto comportamento compulsivo di “rincorrere la vincita” per rifarsi della sconfitta... sino a cadere nel baratro della tragedia. Curiosamente, e ovviamente non a caso la prima domanda del noto Sogs (South Oaks Gambling Screen): Test di Autovalutazione per il Gioco d’azzardo che rappresenta il più noto dei test più utilizzati per valutare se una persona ha un rapporto potenzialmente problematico con il gioco d’azzardo è: “Quando giochi, torni spesso a giocare un’altra volta per rivincere i soldi persi?” La guerra di invasione della Ucraina, di estensione doppia dell’Italia e con 42 milioni di abitanti si sta dimostrando perdente sotto vari profili: 10.000 giovani (spesso di leva...) militari caduti sul campo, empasse nell’avanzata compensa da bombardamenti su civili con grave perdita dell’immagine e dei consensi a livello sia interno che internazionale, la catastrofe economica etc.. Il punto è chiedersi se Putin saprà prendere atto dell’errore strategico compiuto per un misto di mitomania di sovraidentificazione onnipotente con il destino messianico di personificazione della Grande Russia oppure, incapace di autocritica, giocherà al rialzo sino alle estreme conseguenze che ricordano la fine di Hitler sino a giocare la “carta estrema” del ricorso alle atomiche. Non solo ai “posteri” ma a noi abitanti del pianeta “oggi” l’ardua sentenza.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
za ad “armi naturali” come zanne, veleni o carapaci, potevano prevalere solo attraverso la elaborazione di sofisticate strategie sostenute dell’uso di segnali vocali e capacità simboliche per prevenire le “vie di fuga” della preda e criteri di “sociobiologia” nella spartizione della stessa. La storia dell’uomo, inutile negarlo, è una storia (come abbiamo imparato già dai primi anni di scuola) di conquiste, battaglie che si sono susseguite ininterrottamente salvo periodi di pace, ultimo e forse più lungo che mai quello dei 77 che ci separano dalla fine del secondo conflitto planetario … che terminò anche a seguito della totale distruzione di due città giapponesi provocata dell’uso di ordigni nucleari. Il punto sul quale tutti ci interroghiamo, se non vogliamo peccare di una consolatoria quanto fatua “autonarrazione ottimistica” è che l’umanità potrebbe ricadere nel baratro che inghiottirebbe ben più dei 40 milioni di esseri umani se dovesse sfuggire di mano il controllo su un terzo conflitto planetario. Perché temerlo? Non sono un politologo ma, più modestamente uno psichiatra: come tale ho seguito i quotidiani “rumori di guerra” con una particolare attenzione alla figura che attualmente domina la scena internazionale, Vladimir Putin di cui ho raccolto numerosi articoli di giornale che si interrogano sulla “follia dello zar” e di cui non mi sarei aspettato di trovare tante pubblicazioni di libri avendo acquistato il testo di Giorgio Dell’Arti “Le guerre di Putin”. Sono molti gli indizi che giustificano questo inquietante interrogativo sul quale già stanno comparendo pareri diversi da parte di biografi, medici se non psichiatri (che forse temono
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Riccardo Zerbetto
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gioco degli scacchi (dal provenzale e catalano antico escac, che a sua volta discende dal persiano shāh, “re”), lo sappiamo bene, è una vera battaglia campale con fanti, cavalleria etc. anche se virtuale e in miniatura. Il gioco ha origini antiche se è vero che sia nato in India intorno al VI secolo d.C., ma raggiunse l’Europa verso l’anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli Arabi dove si diffuse nel XV secolo in Italia e in Spagna sino a configurarsi nell’edizione attuale attorno al XIX secolo. Ne nacquero competizioni internazionali sino alla (auto…) proclamazione di Johannes Zukertort nel 1886 come campione del mondo che sconfisse Wilhelm Steinitz a cui si debbono i fondamenti strategici del gioco. Ma l’istinto “strategico” ha origini che coincidono con i primordi dell’evoluzione umana e prima ancora degli “animali di branco”, come i lupi, i delfini, le leonesse (meno i leoni che arrivano a pretendere la prima porzione quando la preda è stata già catturata…), le iene, ma anche alcune specie di formiche che cacciano con strategie collettive e non come predatori solitari come orsi, squali e altri. Poter abbattere un mammuth era vittoria che poteva premiare solo un abile gioco di squadra per i nostri progenitori che, non potendo competere per for-
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Una tragica partita
di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
L’AVVOCATO DELDIAVOLO di Giovanni Adamo
Norme su distanziometro CdS pungola il Governo
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on la sentenza del 16 marzo 2022 in commento in questo numero, il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello proposto avverso la sentenza n. 1574 / 2018 emessa dal Tar Lazio, con la quale il ricorso presentato dallo stesso Codacons, era stato dichiarato in parte inammissibile ed in parte improcedibile. La vicenda processuale, in particolare, aveva tratto la propria origine da una serie inadempimenti ai comandi legislativi e giurisdizionali posti in essere dall’Agenzia delle dogane, dal ministero della Salute, dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Conferenza unificata, che avevano omesso di adottare una serie di atti di propria competenza in materia di contrasto alla ludopatia. A fronte di tali inadempimenti, dunque, il Codacons, adiva il Tar Lazio richiedendo che tali amministrazioni venissero condannate ad adottare i provvedimenti omessi e il Tar Lazio accoglieva tale il ricorso con sentenza n. 7028 / 2012 ordinando alle convenute di “di adottare, in concerto (ovvero d’intesa) tra loro, il decreto inter dirigenziale previsto dall’art. 1, comma 70, della legge 12 dicembre 2010, n. 220, entro 60 (sessanta) giorni dalla comunicazione o notificazione della presente sentenza, all’uopo utilizzando le risorse strumentali, finanziarie ed umane già assegnate in via ordinaria e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Nonostante ciò, le amministrazioni in questione non ottemperavano all’ordine impartito dal giudice, ma si limitavano ad appellare la sentenza del Tar Lazio avanti al Consiglio di Stato. Il Codacons, dunque, dopo aver inviato alle Am-
ministrazioni ancora inadempimenti una diffida con la quale si chiedeva di adempiere all’ordine del Tar Lazio, dava avvio alla class action pubblica ex artt. 1 e 3 del d.lgs. n. 198/2009, per far fronte alla persistente condotta omissiva delle Amministrazioni inadempienti. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il ministero della Salute e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, pertanto, si costituivano ed eccepivano in parte l’inammissibilità ed in parte, nel merito, l’infondatezza del ricorso. Nel frattempo, veniva emanata la sentenza da parte del Consiglio di Stato e, pertanto, il Codacons, dichiarava di voler proseguire il giudizio limitatamente all’obbligo di emanare l’atto di cui all’art. 7, co. 10, del Dl n. 158/2012. In ogni caso, con la sentenza 1574 / 2018 il Tar Lazio dichiarava il ricorso in parte inammissibile e, in parte, improcedibile. Il Codacons, pertanto, proponeva appello avanti al Consiglio di Stato avverso tale ultima sentenza, nella parte in cui questa aveva dichiarato il ricorso inammissibile per “a) error in iudicando dell’impugnata sentenza – difetto di motivazione – insufficienza, illogicità e contraddittorietà dell’impugnata sentenza - violazione e falsa applicazione dell’art. 3 e 88 lettera d) c.p.a; b) error in iudicando – contraddittorietà della sentenza – violazione e falsa applicazione del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281.”. In primo luogo, il Consiglio di Stato ha dichiarato l’improcedibilità dell’appello proposto da Codacons, per essere intervenuta, nel frattempo, l’Intesa in sede di Conferenza unificata, che ha disciplinato le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico.
In secondo luogo, poi, il Consiglio di Stato, si è soffermato sulla questione relativa alla natura del provvedimento che il Mef avrebbe dovuto emanare ai sensi dell’art. 7, comma 10, del Dl n. 158/2012 confermando la natura normativa già sostenuta dal Tar Lazio. In particolare, a tale ultimo riguardo, il Consiglio di Stato ha evidenziato come il fatto che si tratti di un atto normativo trova conferma nel fatto che la legge si limita ad imporre un’unica prescrizione all’emanando decreto, che si sostanzia nell’evitare che i punti di raccolta delle scommesse siano vicini ai luoghi sensibili come “istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture saniTarie e ospedaliere, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi”. Ancora, poi, secondo il Consiglio di Stato, la natura normativa del decreto troverebbe ulteriore conferma nella necessità che il decreto venga attuato da un provvedimento amministrativo finalizzato ad applicarne i criteri e a dettare puntuali disposizioni. Infine, secondo il Consiglio di Stato, la natura normativa del decreto è confermata anche dal fatto che esso dovrebbe servire da guida per l’Agenzia delle dogane non solo per la ricollocazione, ma anche per la pianificazione dei bandi per le nuove concessioni. Per tali ragioni, dunque, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar Lazio e la declaGiovanni Adamo ratoria di inammissibilità del Fondatore Studio Legale Adamo ricorso, respin(www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore gendo l’appello della Materia di Diritto Civile proposto da Conell’Università di Bologna dacons.
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Una slot che sa farsi piacere ai giocatori. E questo non è certo un mistero, tenendo conto del grande successo che hanno avuto i titoli di Mag nel passato e, in particolare, la storica “gallina”, che qui troviamo riproposta in due nuove versioni, entrambe particolarmente accattivanti. Ebbene, tra i fattori che hanno contribuito maggiormente ad accrescere l’appeal di Fowl Play e degli altri giochi dello stesso produttore tra il pubblico è stata proprio la grafica: semplice ma piacevole e intrigante. Riuscendo sempre a mantenere il livello in tutte le versioni dei suoi giochi e, soprattutto, in questa ultima edizione della Power Station, dove la grafica è ancora più entusiasmente, in tutte le ambientazioni proposte.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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La qualità audio di questa slot è elevatissima, merito soprattutto dell’hardware di alto livello di cui è equipaggiata. Particolarmente felice è anche la scelta delle musiche e delle sonorità varie che si alternano su tutti e cinque i giochi, sempre piacevoli e divertenti, in grado di intrattenere il giocatore senza mai opprimerlo né tanto meno stancarlo. Anzi.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 18,5 /20 Se la Power Station di Mag Elettronica era nata, ormai diversi anni fa, per mettere insieme ciò che di meglio veniva sfornato sul mercato dal produttore, anche questa volta, con la versione “Air” della compilation, viene confermata la linea con un mix di cinque giochi intriganti e diversi tra loro. A parti-
Scoprila qui:
IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot che si fa piacere, fin dal primo momento. E che rappresenta una degna erede del filone di successo delle Power Station distribuite dall’azienda. Si tratta di un prodotto in grado di rinnovare (al meglio!) la tradizione di alcuni giochi storici, pur aggiungendo alcuni elementi di innovazione che offrono quel tocco in più all’esperienza di gioco.
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DESIGN E GRAFICA 19
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Anche quest’anno Mag Elettronica rinnova la tradizione presentandosi in fiera, all’Enada di Rimini, con nuovi giochi pronti per il mercato. Questa volta a debuttare nella kermesse è stata la nuovissima Power Station Air, con una nuova compilation di cinque giochi, tutti da scoprire.
re dal nuovo Fowl play Boxe: un gioco con schema 5x3 in tema pugilato, dove nel bonus è possibile scegliere uno dei due pugili e combattere nel match per vincere i premi. Mentre in Morticia’s Gems si deve entrare nel castello di Morticia e provare a rubare più diamanti possibile, senza farsi scoprire, in una slot con doppia modalità di gioco a 15 o 20 simboli, in Cartel King invece ci si deve unire al Re del cartello e ai suoi trafficanti e immergersi nel lusso della sua vita sfrenata. Invece, nel più classico Crazy Rabbit, noto gioco di Mag a tema fattoria, si può accedere alla fase bonus scegliendo il coniglio fortunato per vincere i premi. Per concludere, un vero grande classico come Super Fowl Play Gold, ma in una nuova e accattivante grafica. Per un mix perfetto e piacevole da scoprire.
PRESTAZIONI 18,5
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Troppo presto per poter giudicare le prestazioni di questa slot, trattandosi di una novità assoluta, che ha appena debuttato sul mercato e che abbiamo provato ancor prima di essere messa in circolazione. Possiamo tuttavia esprimere un giudizio più che positivo sulla fiducia e sull’esperienza, tenendo conto dell’appeal che hanno i suoi giochi e della qualità che è sempre in grado di garantire il produttore. Anche in occasione della recente Enada Primavera, il nuovo gioco ha catturato particolarmente l’attenzione.
BUDGET 18,5
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La convenienza, in termini di rapporto tra qualità e prezzo, è sempre stata una caratteristica vincente dei prodotti di Mag Elettronica, che possono contare su un’alta affidabilità e robustezza dei propri giochi, oltre a offrire diverse possibilità di scelta che permettono di adattarsi a tutte le esigenze. Pure stavolta le attese sono soddisfatte, in un momento non certo facilissimo per i gestori, che l’azienda sta peraltro supportando anche attraverso un accurato sistema di assistenza e manutenzione.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Data omologazione_ marzo 2022
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A cura di Vincenzo Giacometti
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Specifiche normative_ comma 6a del Tulps
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Nome_ Power Station Air Produttore_ Mag Elettronica
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na nuova offerta che combina i classici con le ultime tendenze del settore, mantenendo lo stesso team e la qualità di sempre. È quanto si propone il provider di gioco online Egt Interactive, che ora cambia nome e diventa Amusnet Interactive. Con il nome Amusnet Interactive, il provider continuerà a fornire le slot Egt Interactive - con nuove caratteristiche e funzionalità, per rendere l’esperienza dei giocatori ancora più eccitante - e ad arricchire ulteriormente il portafoglio con nuovi prodotti verticali: casinò dal vivo all’avanguardia, slot Amusnet, Keno e Lotto, per cominciare. Il nuovo posizionamento del marchio non influirà sulle convinzioni fondamentali dell’azienda, sugli ottimi prodotti e servizi che fornisce, ma offrirà solo un nuovo livello di divertimento. A raccontare questa importante evoluzione è Ivo Georgiev, chief executive officer di Egt Interactive. “Abbiamo deciso di avviare il cambio del nostro nome in Amusnet Interactive perché stiamo cambiando insieme all’industria dell’iGaming. Il nuovo nome segna una pietra miliare nello sviluppo della nostra azienda. È un modo semplice per comunicare in modo molto più chiaro il posizionamento del nostro marchio e si basa sul nostro costante desiderio di innovazione. Siamo la stessa squadra che lotta per l’eccellenza con la stessa missione: fornire i migliori prodotti e servizi al mercato dei casinò online”.
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CODERE NETWORK LA RICERCA A SOSTEGNO DELLA PERCEZIONE CORRETTA DEL GIOCO
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n’immagine del settore del gioco che può e deve essere corretta, attraverso un riordino che riaffidi allo Stato la capacità normativa e che limiti la legiferazione degli enti territoriali a vantaggio di una linea di gestione unitaria e nazionale. È quella che emerge dalla ricerca “Il contrasto ai rischi derivanti dai disturbi da gioco d’azzardo”, condotta da Bva Doxa e commissionata da Codere Network, grazie alla quale si segnala come quello pubblico svolga una funzione di contrasto all’offerta di gioco illegale. Contemporaneamente, si segnala in modo diffuso la presenza di alcuni elementi potenzialmente distorsivi nel vissuto del gioco pubblico da parte dell’opinione pubblica: una fotografia non del tutto corretta del mondo dei giocatori, in cui anche quelli sociali tendono ad essere “appiattiti” su una dimensione di rischio e potenziale problematicità, ma anche una correlazione molto stretta tra la propensione al gioco patologico e l’offerta di gioco tout court, che porta a vivere il gioco tutto non come un elemento neutro, ma come un potenziale pericolo per tutti. Alla luce di queste considerazioni, si evidenzia che le normative finalizzate al contenimento e contrasto del Gap sembrano talvolta ispirate ad una logica non sempre corretta, che porta a un impulso di compressione indiscriminato, più che ad un focus specifico sulla relazione problematica con il gioco e sui giocatori che ne presentano le caratteristiche. In più, viene diffusamente evidenziata la frammentarietà delle normative che risultano spesso poco organiche.
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AMUSNET INTERACTIVE IL NUOVO VOLTO DELL’IGAMING
SNAITECH IZILOVE FOUNDATION A FIANCO DELLA CULTURA DELL’INCLUSIONE
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ncora una volta a sostegno della cultura dell’inclusione. Snaitech, attraverso iZilove Foundation, torna a essere accanto a Special Olympics Italia in occasione della XXXVII ddizione dei Giochi Nazionali Estivi, evento quest’anno in scena dal 4 al 9 giugno a Torino e che attende 3.000 atleti previsti, 1.500 volontari e 20 diverse discipline sportive. In occasione di quest’edizione, Snaitech supporterà Special Olympics non solo attraverso la donazione tramite iZilove Foundation, l’ente del Gruppo dedicato alle good causes, ma anche attivando un’importante attività di volontariato aziendale che prevedrà la partecipazione dei dipendenti Snaitech a supporto dell’organizzazione della manifestazione, e al fianco degli atleti. “Solidarietà, partecipazione, rispetto ed inclusione: sono le parole che riassumono alla perfezione il rapporto di stretta collaborazione che da anni coltiviamo con Special Olympics. Una partnership nata dalla condivisione di questi valori e dalla comune passione per lo sport, inteso come passione, coraggio ed emozione”, spiega Lavinia Pupelli, direttore risorse umane e organizzazione di Snaitech. “Fin dalla nascita di questa collaborazione abbiamo voluto impostare un legame che andasse oltre la pura donazione erogata tramite iZilove Foundation, creando invece un vero e proprio rapporto di stima. Per questa ragione, abbiamo ritenuto fondamentale coinvolgere i nostri dipendenti ed invitarli a partecipare alle iniziative di Special Olympics, prendendone parte attraverso attività di volontariato aziendale. D’altronde, partecipare significa letteralmente prendere parte e quindi quale miglior modo di prendere parte se non tramite il volontariato?”
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na borraccia per bevande fredde e calde comoda e originale, quella pensata dal marchio di videogiochi, Xbox. Dai toni decisi, con il nero che fa risaltare il verde acido dei borsi, è realizzata con licenza ufficiale Xbox ed è l’ideale come accompagnamento in viaggi lunghi e corti. La borraccia mantiene le bevande calde grazie ai materiali in acciaio inossidabile di alta qualità con cui è realizzata e all’isolamento fornito dalla struttura a doppia parete. Un regalo perfetto per i vostri amici gamer che sono spesso fuori casa. CASINÒ FRANCESI
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BORRACCIA XBOX CASINÒ FRANCESI
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gli amanti di Nintendo, lo zerbino Nes non passerà di certo inosservato. Il mondo dei videogiochi entra così a pieno diritto nelle case degli appassionati. Se si hanno amici davvero amanti di Nintendo, che adorano qualsiasi cosa prodotta dall’azienda giapponese, ecco il regalo adatto a loro. Questo zerbino rispecchia perfettamente nella forma e nei disegni lo storico pad del Nes
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POKER IN BORSA na borsa da donna molto pratica, capiente, ma non ingombrante che guarda al mondo del gioco, quella pensata da Paul Meccanico. Indossabile sia a mano che a tracolla, garantisce il giusto mix tra comodità e stile. Ha una chiusura zip, doppio manico, tracolla regolabile doppio sgancio per uso monospalla e un catarifrangente di sicurezza. Pratica anche l’organizzazione interna della borsa con una tasca con zip, una con strappo e un borsellino estraibile con zip. La borsa è in telone camion in Pvc di alta qualità, resistente, antipioggia, antistrappo e facilmente lavabile. È realizzata a mano e totalmente made in Italy.
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n gioiello adatto a chi ama il mondo dell’equitazione, ma anche a chi vuole dare un tocco di brio al proprio bracciale o ad una collana. Marlù propone uno charm in acciaio con ferro di cavallo smaltato e scritta sul retro”felicità, fortuna, sogni, amore, e...”. Fa parte della collezione “Nel mio Cuore” ed è un’ottima idea regalo per chi ama portare con sè un portafortuna.
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uando si dice passione videogame. Uniero propone una lampada nera e gialla con le sembianze di Pac-man. Si tratta di una ghirlanda di luci decorative, nera e gialla. Un’idea simpatica per arredare la cameretta di un bambino, ma non solo. In un salone o nella stanza da letto può diventare un oggetto di design che spezza con l’arredamento. Oltre a Pac-Man si può scegliere anche una lampada che rappresenta il “cattivissimo” fantasmino rosso. Ma non è tutto. Green network Store propone un paio di calze dove si alternano tanti Pac-man e fantasmini colorati, in fibra di bambù, tinta unita, morbide e traspiranti. La fibra di bambù ha un forte potere antibatterico e antimicotico. Il bambù è anche ecologico, poiché è biodegradabile al 100 percento.
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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni
PASSIONE PAC-MAN
ed è realizzato su licenza ufficiale di Nintendo. Si può utilizzare sia tenendolo fuori dall’ingresso principale per dimostrare subito agli ospiti che si ha a che fare con un vero fan di Nintendo, oppure anche all’ingresso della propria camera per personalizzarla ancor di più. Le dimensioni di questo tappetino sono di 60×40 centimetri e presenta materiali resistenti all’acqua e antiscivolo.
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PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
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attrice, doppiatrice e sceneggiatrice britannica
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SCORPIONE Siete il segno più fortunato del mese e gli astri renderanno oro tutto quello che toccherete. In senso materiale ma anche metaforico, visto che il mese è propizio pure per interessere nuove relazioni interpersonali e amorose. Però non esagerate al gioco!
SAGITTARIO Che ne direste di svegliarvi e di rendervi conto che quella situazione che si sta trascinando stancamente da troppo tempo necessita di soluzioni urgenti? Amici e parenti ve lo dicono da tempo, ora ve lo ribadiscono anche gli astri. E garantiscono fortuna, come pure al gioco..
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Siete un po’ spaesati dal mutato atteggiamento di una persona a voi cara, ma che forse non conoscete così bene, almeno a giudicare dalle sue ultime esternazioni. Un po’ di autocritica vi aiuterà a comprendere meglio che cosa è capitato. Gioco: momento ottimo.
PESCI La miglior difesa è l’attacco, ma in certi casi, come il vostro, la diplomazia raggiunge risultati più duraturi e soddisfacenti. Fatene uso industriale specie sul luogo di lavoro, dove dovete fronteggiare un collega che di fair play sa ben poco. Al gioco la dea bendata è vostra amica.
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CAPRICORNO Sognate a occhi aperti ma stavolta non vi si può dare colpa di ciò, perché finalmente avete tutti i motivi per farlo. Un pizzico di coraggio, da parte vostra e del partner, e tutto ciò che desiderate diventerà realtà. È il momento di tentare la fortuna anche al gioco.
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VERGINE Un cambiamento inaspettato nelle vostre abitudini quotidiane vi causerà un po’ d’ansia, ma tutte le novità sono anche delle opportunità e spetta a voi scoprire il lato positivo. La vostra famiglia vi darà la comprensione di cui avete bisogno. Giocate poco, se potete.
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GEMELLI Essere ambivalenti può avere anche un effetto boomerang, nel momento in cui qualcuno volesse investire affettivamente o lavorativamente su di voi. Cercate di fare chiarezza in voi stessi, sarete comunque aiutati dagli astri, a voi favorevoli. Benino al gioco, non di più.
LEONE Siete leoni o conigli? È arrivato il momento di affilare le unghie e di non tirarvi indietro, rispetto alle sfide che, volenti o nolenti, vi si pongono di fronte. Sarà un aprile all’insegna della necessaria audacia. Sarete ricompensati dalla fortuna al gioco.
BILANCIA
Sarà il mese del dolce dormire e del dolce sognare, in attesa di un principe azzurro (o principessa rosa) che potrebbe suonare presto alla vostra porta. A voi il compito di far diventare realtà quello che è il vostro desiderio più sentito: gli astri vi saranno vicini. Giocate sino a metà mese.
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Smettetela di lamentarvi in quanto non ne avete il minimo motivo. Siete voi la causa dei vostri mali ma tranquilli, aprile porterà una ventata di positività nella vostra acciaccata vita e potrete uscire dal tunnel che avete voi stessi imboccato. Gioco fortunato, specie dal 20 in poi.
Pro e contro vanno attentamente soppesati, prima di prendere delle decisioni che potranno incidere fortemente sulla qualità della vostra vita. Vi invitiamo anche a una maggiore accortezza nelle spese voluttuarie! Al gioco il momento non è dei migliori, aspettate maggio.
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CANCRO
Un amico molto caro vi chiederà di supportarlo in un’impresa curiosa quanto avventurosa. Vincete il vostro scetticismo e per una volta lasciatevi andare, scoprirete delle emozioni impreviste e rafforzerete la vostra amicizia. Prudenza invece al gioco.
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ARIETE
LEAVVENTURE DAROONEY
Londra, 15 aprile 1959