POKER
GAMING LA SPINTA DELL’ONLINE
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SPECIALE 10
in questo numero
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POLITICA
• Isabella Adinolfi: “Gioco consapevole, obiettivo possibile”
POKER • I personaggi più influenti del settore
PERSONAGGI • Marco Buticchi – Benedetta Fallucchi
english section 90
Un punto di riferimento unico per gli operatori
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ANNO XV | NUMERO 4 | APRILE 2023
Editore GN Media srl
corso Tacito, 101 – 05100 Terni
Redazione tel. 0744 461296
fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
Direttore responsabile
Alessio Crisantemi
Product manager
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Anna Maria Rengo
In redazione
Cesare Antonini
Carlo Cammarella
Michela Carboni
Daniele Duso
Vincenzo Giacometti
Francesca Mancosu
Giuseppe Tondelli
Hanno collaborato a questo numero
Giovanni Adamo
Alfonso ‘Alfi’ Amarante
Ewa Bakun
Michele Bragantini
Geronimo Cardia
Gianni Carra
Serena Corbellini
Marco Fiore
Davide Giordani
Matteo Marini
Giancarlo Marzo
Nashira
Marco Trucco
Francesco Scardovi
Lee Wild
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Riccardo Zerbetto
Progetto grafico e impaginazione
Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com
Foto
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Il Tempo della delega
“Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”. Lo dice persino la Bibbia, in un passo dell’Ecclesiaste dove si aggiunge che c’è “un tempo per demolire e un tempo per costruire”, oltre che “un tempo per tacere e un tempo per parlare”.
In Italia, per quanto riguarda il riordino del gioco, il “tempo” è finalmente arrivato. E ha celebrato il suo giorno zero il 16 marzo scorso, quando il consiglio dei ministri ha approvato l’attesissimo disegno di legge Delega in materia fiscale, che prevede un articolo, il 13, dedicato al gioco e che si appresta a intraprendere il suo iter parlamentare, per la sua approvazione, dopo di che decorerranno i due anni di tempo affinchè il Mef proceda all’emazione dei decreti delegati.
Dopo tante attese, e dopo la delusione del 2017, quando l’intesa raggiunta in Conferenza unificata è poi rimasta inattuata, il tempo di costruire è diventato realtà. E ora si attende pure il tempo in cui si potrà “parlare”, e dare il proprio contributo a una costruzione di un testo finale che dia finalmente le certezze che tutti, dall’Erario al cittadino, per proseguire ovviamente con gli operatori, chiedono. La base di partenza, il testo approdato in Cdm, è infatti condivisibile nei suoi obiettivi, dunque il “contemperamento degli interessi pubblici generali in tema di salute con quelli erariali sul regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi”, nonché la “prevenzione del riciclaggio di proventi di attività criminose”. Ora, però, questo testo va riempito ulteriormente di contenuti specifici, disciplinando dettagliatamente tutti gli aspetti così che non rimangano punti oscuri e critici. Un percorso al quale il settore si augura di poter partecipare, così come si augura che, visto che sarà certamente lungo, non ci siano incidenti che possano comprometterlo. Tanto più che le norme sul gioco saranno trattate, nelle due Camere, assieme a tante altre in materia fiscale, e si preannuncia uno scontro tra le varie forze politiche di cui il settore potrebbe essere vittima anche se non tirato in causa. Ma questo è anche il tempo della speranza nel riordino, e dell’unità affinchè esso possa avvenire, scommettendo che questa possa essere la volta buona. E, naturalmente, è anche il tempo di lasciarvi alla lettura di questo numero di aprile di Gioco News, dove il riordino dei giochi viene passato ai raggi X in tutti i suoi aspetti!
Politica
4/ Il gioco può essere sano e consapevole
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L’europarlamentare Isabella Adinolfi analizza i rischi legati all’uso dei videogiochi e sottolinea l’importanza di una campagna informativa da impostare con il diretto coinvolgimento dei giovani
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6/
Cambiare perché nulla cambi
Il Piemonte interviene nuovamente in materia di gioco, ma è un’occasione mancata per risolvere alcune delle criticità delle norme varate nel 2021
Normativa
10/
Gioco online attore protagonista della multicanalità
Lo stato attuale del settore e le prospettive di crescita ulteriore o di stabilità, sempre con il grafico che sale ma con indicatori decisamente meno verticali rispetto a due anni fa
12/ Voglia di normalità
14/ World Wide Web, tutto inizia giocando
16/ VISTO DA VICINO
18/ Octavian Digital, un punto di riferimento unico per gli operatori
20/ Snaitech, un’offerta su misura per ogni tipo di utente
20/ FilsGame, l’innovazione dell’arcade
21/ Bragg Gaming alla conquista dell’Italia, nel segno della varietà
21/ Habanero, agilità, scalabilità e resilienza per restare competitivi
22/ WorldMatch, fondamentale il dialogo con i clienti
22/ MondoGaming, un nuovo software con tecnologia di ultima generazione
23/ Play’n GO, eccellenza e sostenibilità, matrimonio possibile
23/ Microgame, online e fisico, una linea sempre più sfumata
24/ Il futuro dell’affiliate manager, tra marketing, digital e social network
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28/ Lo Stato che mette a rischio lo Stato
Una delle recenti pronunce del Tar Bolzano rigetta le istanze dei Tabaccai contro il distanziometro espulsivo della Provincia: la strada del percorso giudiziale resta impervia
Attualità
34/ Novomatic Italia apre le porte del nuovo gruppo al settore
In occasione della fiera Enada Primavera, a Rimini, la compagnia accoglie nella sua sede clienti, partner e amici, e svela le ultime novità
Scommesse
36/ Scommesse in (dolce?) attesa, come cambierà il settore?
La bozza di legge delega delinea i primi tratti della riforma del settore, il betting in stand by tra prime speranze e soliti problemi da risolvere
38/ LE DRITTE DEL MAESTRO
Ippica
40/ Velocizzare e semplificare i pagamenti
Il deputato della Lega Davide Bergamini analizza il settore ippico, dopo l’interrogazione presentata al ministro Francesco Lollobrigida
«È necessario far comprendere ai giovani che il gioco può essere sano e consapevole, ma che allo stesso tempo può comportare dei disturbi che possono sfociare in problemi più seri. Una campagna informativa andrebbe impostata con il coinvolgimento attivo dei più giovani, parlando loro in maniera semplice e diretta, con l’aiuto anche della scuola e con la presenza di testimonial».
Esteri
48/
Nord e Sud America sotto la lente
Il 27 aprile al via al primo evento virtuale del Gaming Americas Quarterly Meetup Series
Poker
50/
I personaggi più influenti del poker italiano
Anche per l’anno appena trascorso ecco le “stellette” di Gioco News per chi ha contribuito alla crescita del “giochino” tra gli addetti ai lavori live e online
Interviste
64/ La folgorazione dell’ispirazione
Il maestro italiano dell’avventura, Marco Buticchi, presenta un intreccio tra l’antico Egitto e i totalitarismi del Novecento
65/ Lo sporco su cui interrogarsi
Amusement
52/ L’anno di Nicola Angelini col Ring Wsop al dito
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54/
Rounders 2, Poker Generation, il grande schermo si è dimenticato dell’Hold’em
Casinò
42/ L’intrattenimento non è azzardo ma ha vinto la sua scommessa
La fiera Family Entertainment Expo si è rivelata un autentico successo che rilancia il settore e riporta entusiasmo nell’industria
43/ La nuova stagione dell’amusement
Flipper
44/ Nel mezzo del cammin del nostro ranking
Mentre va in scena la terza tappa del Circuito nazionale Ics di flipper sportivo, i player italiani continuano a conquistare importanti podi
56/
L’italian style che fa scuola e vince in Europa
Alessandro Sasha Mesina si aggiudica la finale del Regno Unito del campionato dei croupier e si prepara per la finale europea a Cipro
58/ A CARTE SCOPERTE
60/ PANNO NERO
62/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
Benedetta Fallucchi racconta il suo originalissimo libro “L’oro è giallo”, occasione per riflettere sul corpo femminile e sul posto che occupa nella propria cultura di riferimento
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RUBRICHE
32/ FISCO & SLOT
46/ NUOVE TENDENZE
66/ L’ORA DEL GIOCO
68/ DAL MONDO
70/ DA NON PERDERE
72/ GIOCO & SOSTENIBILITÀ
74/ GIOCO & RETAIL
76/ GIOCARE CON GUSTO
78/ AL BAR DEGLI ESPORTS
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80/ L’AVVOCATO DEL DIAVOLO
82/ GIOCO & PSICHE
84/ LA SLOT DEL MESE
86/ NEWSLETTER
88/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
ENGLISH PAGES
90/ Online gaming, preeminent figure of the multi-channel
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92/ Virtually unstoppable
94/ North and South America under the lens
95/ Between gaming and gambling
Il gioco può essere sano e consapevole
L’europarlamentare Isabella Adinolfi analizza i rischi legati all’uso dei videogiochi e sottolinea l’importanza di una campagna informativa da impostare con il diretto coinvolgimento dei giovani
ILgioco, sia esso con vincita in denaro che non, può essere responsabile ma sono necessarie adeguate linee guida, a maggior ragione quando si parla di giovani e minori. Il tema è quanto mai caldo, specie ora che in Italia è stato (finamente) presentato in consiglio dei ministri il disegno di legge Delega in materia fiscale che prevede anche il riordino normativo dell’offerta di gioco. Dunque, gli interrogativi sono molti e mai come oggi, con lo sviluppo della rete, una campagna di sensibilizzazione unita al parental control e ad altri strumenti di monitoraggio può essere uno strumento efficace per un corretto utilizzo dei videogiochi. Di questi argomenti parla a Gioco News l’onorevole di Forza Italia Isabella Adinolfi, europarlamentare del Partito popolare europeo. Fondamentale, per ottenere dei buoni risultati, è il coinvolgimento attivo dei giovani a cui si aggiungono il sostegno della scuola e soprattutto il dialogo con i genitori che devono accompagnare la loro formazione.
In una sua nota in merito all’uso videogiochi ha affermato che è necessario sensibilizzare i minori sui rischi connessi a questo mondo. Secondo lei come si dovrebbe impostare una campagna informativa di questo tipo?
“Sono ancora molti i rischi legati ai videogiochi che vengono trascurati. È necessario far, quindi, comprendere ai giovani che il gioco può essere sano e consapevole, ma che allo stesso tempo può comportare dei disturbi che possono sfociare in problemi più seri. Una campagna informativa andrebbe impostata, a mio avviso, con il coinvolgimento attivo dei più giovani, parlando loro in maniera semplice e diretta, con l’aiuto anche della scuola e con la presenza di testimonial, che hanno sempre un potere attrattivo forte sui ragazzi.”
Molto spesso anche i genitori potrebbero non essere a conoscenza degli strumenti di controllo parentale. A proposito è necessaria anche una campagna informativa per gli adulti? E in tal senso come si dovrebbe sviluppare?
“Tutte le piattaforme e i dispositivi di gioco dispongono, e non da oggi, sistemi di controllo pa-
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rentale molto elevati che consentono ai genitori di monitorare e controllare i comportanti di gioco dei propri figli, secondo diversi parametri, dal tempo di gioco all’interazione online, e così via. Detto ciò, al di là di ogni strumento di controllo e di ogni campagna informativa, è molto importante che i genitori dialoghino con i propri figli per un utilizzo consapevole dei videogiochi.”
In generale quanto è importante che i genitori controllino i giovani e quali sono gli strumenti che dovrebbero avere a lor disposizione?
“È importante, e non solo in questo ambito, che i genitori accompagnino i propri figli nel loro percorso di crescita che oggi, a differenza di qualche anno fa, può nascondere maggiori pericoli, e non solo ovviamente per i videogiochi. Non deve essere una questione di mero controllo, ma proprio di formazione, di educazione, nei confronti dei nostri ragazzi.”
L’incitamento all’odio e il cyberbullismo sono senza dubbio due tematiche molto presenti nel mondo del web. Quali potrebbero essere le iniziative per limitare questi atteggiamenti?
“Ricordo ancora un episodio avvenuto un po’ di tempo fa negli Stati Uniti nei confronti di una donna che, accedendo con il suo avatar al gioco Horizon Worlds, è stata assalita da quattro avatar maschili. Episodi come questi ormai sono all’ordine del giorno e possono avere un impatto devastante sul piano psicologico. In passato, sono stata promotrice dei progetti pilota Media Literacy for All, iniziative finalizzate a promuovere un uso corretto sia dei media tradizionali che dei nuovi media, come i social.”
Se da un lato si parla di disturbo da gioco, dall’altro possiamo dire che una larga percentuale di ragazzi fa un uso più responsabile dei videogiochi non incappando in aspetti patologici. Partire da un confronto tra queste due tipologie di giocatori potrebbe essere la giusta strategia?
“Il dialogo è sempre lo strumento più potente che abbiamo a disposizione. Il confronto con i propri coetanei può rappresentare una buona strategia, ma non può essere l’unica. Sappiamo bene quanto un ragazzo
Isabella Adinolfi è nata a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, il 27 marzo del 1978 ed è laureata in conservazione dei beni culturali. Nel 2014 si candida alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Italia meridionale ottenendo l’incarico con 67.477 voti. Nel 2019 viene eletta ancora una volta alle elezioni europee e nel 2021, dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle, aderisce a Forza Italia e al Partito popolare europeo. Attualmente è membro della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere e della delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti. È anche membro sostituto della commissione per la cultura e l’istruzione e della delegazione per le relazioni con l’Australia e la Nuova Zelanda.
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possa influire nella scelta di un amico, però non sempre purtroppo prevale l’esempio positivo. Credo nel giusto apporto della famiglia, della scuola e di tutto il contesto in cui il ragazzo cresce e vive.”
Come si potrebbe impostare secondo lei un corretto utilizzo dei videogiochi facendo sì che i minori non incappino in alcun rischio?
“Il rischio, probabilmente, in un ecosistema così variegato, non esiste. Parliamo di un’industria in continua crescita con un fatturato più elevato anche di imprese musicali e cinematografiche. Ci sono vari sistemi di parental control, di cui abbiamo parlato, e soprattutto è importante, come già detto, parlare con i propri figli e le proprie figlie perché qualsiasi filtro non potrà mai sostituire il ruolo educativo di un adulto, di un genitore.”
Guardando, invece, le due facce di una stessa medaglia, come andrebbe regolato il gioco, anche quello con vincita in denaro, da un lato per proteggere la libertà di impresa e dall’altro per salvaguardare i giocatori?
“Continuare ad investire, come si sta facendo, in algoritmi di protezione capaci di riconoscere ed intervenire in situazioni di violenza o cyberbullismo, destinare una parte dei ricavi a progetti formativi sui rischi legati al mondo dei videogame e di recupero per coloro che hanno sviluppato il cosiddetto disturbo da gioco.”
Secondo lei il decreto Dignità che vieta la pubblicità di giochi con vincite in denaro, ma anche misure varate a livello locale e in attesa di regolamentazione nazionale come il distanziometro dei locali e degli apparecchi da gioco dai cosiddetti “luoghi sensibili”, sono degli strumenti utili di prevenzione, oppure potrebbe essere più efficiente portare avanti una campagna di sensibilizzazione, utile anche per il controllo dei minori?
“Si tende troppo spesso a sottovalutare i rischi e l’impatto sociale che ha il gioco d’azzardo. La verità che si cela dietro le pubblicità in cui si prospettano vincite milionarie è fatta di migliaia di giocatori patologici che si indebitano, perdono le proprie famiglie e i propri cari a causa del gioco. Le campagne di sensibilizzazione e soprattutto di recupero sono indispensabili ma in particolare per quanto riguarda i minori è giusto accompagnarle a strumenti di limitazione.”
Con la legge di riordino dell’ordinamento regionale il Piemonte interviene nuovamente in materia di gioco, ma senza modifiche davvero sostanziali. Un’occasione mancata per risolvere alcune delle criticità delle norme varate nel 2021.
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sia stata scritta davvero la parola “fine” per la normativa regionale sul gioco del Piemonte al momento non è dato saperlo.
Negli ultimi sette anni infatti abbiamo documentato sulla nostra testata diverse “fasi”. Intervenire sulla legge varata dalla giunta (di centrosinistra) guidata da Sergio Chiamparino nel 2016, che aveva introdotto il distanziometro retroattivo per le attività già in essere, è infatti stato uno degli obiettivi di mandato dell’esecutivo (di centrodestra) di Alberto Cirio, in carica dal 2019. Tale maggioranza ha infatti dato vita nell’estate del 2021 a nuove norme in materia, che non si sono limitate a eliminare la retroattività, ma hanno anche introdotto limiti orari al funzionamento degli apparecchi e rafforzato gli interventi di prevenzione del gioco patologico, fra l’altro.
Da allora però l’argomento è tornato alla ribalta più volte, per alcuni fraintendimenti interpretativi - ad esempio sulle tipologie di esercizi che avevano dovuto dismettere gli apparecchi in attuazione della legge 9/2016 e che in virtù di quella del 2021 potevano reinstallarli – superati attraverso le Faq – frequently asked question pubblicate sul sito della Regione, ma anche per alcuni richiami operati dal ministero dell’Interno, per “invasioni della sfera di competenza statale in materia di
ordine pubblico e sicurezza”. In questo caso bypassati con la promessa della giunta di ritoccare la legge.
Nel mezzo, la presentazione di una proposta di legge popolare per il contrasto del Gap, supportata da 12.000 firme e dalle delibere di decine di consigli comunali.
L’ultima puntata, per ora, è stata l’approvazione della legge di riordino dell’ordinamento regionale 2022, che ha introdotto nuove modifiche, anche se non sostanziali, in virtù della decisione della maggioranza di stralciare quelle più controverse, riguardanti formazione, sanzioni, distanziometro, reinstallazioni e marchio no slot, su pressione della minoranza.
“Io mi ero impegnato fin da subito affinché la legge 19/2021 non fosse modificata”, rivendica il consigliere leghista Andrea Cerutti. “Il lavoro in Aula da parte mia e del gruppo della Lega è servito per mantenere il testo adesso vigente. A chi è critico rispondo in maniera chiara e netta che qualcuno sia in giunta che all’interno dell’Aula ha voluto metterci mano ma la legge resta quella votata nel 2021 dal consiglio regionale”.
Cerutti durante la discussione ha presentato l’emendamento, poi approvato, secondo cui il divieto di utilizzo degli apparecchi ai minori riportato all’art. 7 della legge 19/2021 non può essere esteso “ad apparecchi quali jukebox e similari, apparecchi cinemavisioni senza interazione, dondolanti, giostrine fino a tre posti che nulla hanno a vedere con lo sviluppo di una ludopatia”, pur essendo applicato nei riguardi delle ticket redemption. Come mai? “Era evidente che la modifica proposta nel Ddl avrebbe penalizzato
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l’utilizzo da parte dei bambini di numerosi apparecchi da intrattenimento puro, se non a rischio di sanzioni per i titolari degli esercizi che avrebbero offerto quel tipo di intrattenimento a minorenni. Per questo è stato presentato l’emendamento correttivo.
Per quando riguarda le ticket redemption c’era la volontà da parte della giunta di inibire tali apparecchi all’uso dei minori”, precisa il consigliere regionale leghista.
Sul versante opposto dell’emiciclo chiediamo un commento a Domenico Rossi, esponente del Partito democratico. “La discussione dell’Omnibus si è caratterizzata per una forte azione di ostruzionismo da parte dell’opposizione che, nel caso del gioco patologico, ha portato al ritiro di tutti gli emendamenti proposti dalla maggioranza.
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Ciò detto, ritengo che sia necessario affrontare in modo organico il tema del Gap e credo che il consiglio regionale potrà farlo con la discussione della legge di iniziativa popolare, che ricalca nelle finalità e nelle misure la vecchia legge regionale (la 9 del 2016).”
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Rossi quindi ricorda i contenuti degli emendamenti alla legge di riordino presentati dal Partito democratico. “Abbiamo chiesto e ottenuto che fosse reintrodotto l’obbligo di corsi di formazione per i gestori e il
“La novella legislativa è senz’altro un’occasione mancata per correggere alcuni errori evidenti della legge 19/21. Come è noto, vi sono alcune disposizioni presenti nell’attuale testo di legge che non sono state toccate dalle recenti modifiche radicalmente in contrasto con la normativa nazionale e di settore”, esordisce l’avvocato Luca Giacobbe, al quale abbiamo chiesto un parere sulle nuove norme piemontesi sul gioco. “Alcuni esempi concreti? L’art. 7 comma 4 prevede che l’accertamento della maggiore età e la conseguente possibilità di utilizzo degli apparecchi per il gioco avvenga attraverso idoneo lettore del codice fiscale o della tessera sanitaria posizionato su ogni apparecchio del gioco lecito, nel rispetto della normativa in materia del trattamento dei dati personali. Questo significa imporre con una norma regionale una regola di costruzione degli apparecchi con vincita in denaro, prerogativa propria solo del legislatore nazionale. Come è noto, solo gli apparecchi Vlt possono attivarsi con l’introduzione della tessera sanitaria mentre gli apparecchi Awp presenti nei bar e negli esercizi generalisti non sono dota-
personale sulle conseguenze del Gap a carico di proprietari dei locali con slot che, precedentemente, era stato rimosso. Non è stata accolta la proposta di adeguare le sanzioni amministrative pecuniarie per gli operatori che violano le disposizioni di legge.”
In tema di riordino, ma nazionale, alla luce dell’inserimento di alcune linee guida nel disegno di legge della riforma fiscale presentata dal governo, il consigliere dem rimarca: “La legge 9 del 2016 del Piemonte partiva da una premessa chiara: tutelare la salute dei piemontesi rendendo meno pervasivo il gioco, che è l’unica strada per incidere davvero e tutelare le persone malate e le loro famiglie. Non lo dice la politica, ce lo hanno chiesto in commissione medici, psicologi, assistenti sociali, associazioni antimafia, movimenti cattolici, fondazioni antiusura e forze dell’ordine.
Quella legge è diventata il modello per altre norme regionali in tutta Italia e ritengo che possa essere di ispirazione anche all’intervento legislativo nazionale.
Credo che il distanziometro sia uno degli elementi su cui riflettere e che un’omogeneità nel Paese possa essere utile anche agli operatori del settore, ma resta centrale l’aspetto culturale di educazione al gioco, così come il contrasto al gioco illegale, che non possono rimanere sullo sfondo di un percorso uniforme su scala nazionale”.
ti di un lettore. Se così fosse e se ciò valesse per i soli apparecchi ubicati in Piemonte, ci troveremmo davanti al primo caso di regionalismo differenziato valevole per i soli apparecchi con vincita in denaro.
Al contempo, trattandosi di una regola tecnica questa norma andava preventivamente notificata alla Commissione europea. Nulla di questo è stato fatto e con mio rammarico né il Governo né tanto meno l’Agenzia hanno censurato questa previsione di legge ad oggi rimasta lettera morta.
Altro esempio: la previsione delle caratteristiche degli ambienti di gioco e del numero massimo di apparecchi installabili. Esiste già una norma nazionale generale valida per tutto il territorio nazionale che disciplina la materia e il numero massimo di apparecchi installabili sulla base della tipologia di esercizio e superficie di gioco. Non si comprende come l’ente regionale possa legiferare scavalcando platealmente l’Agenzia che nel 2011 ha regolamentato la materia con il decreto del 27 luglio 2011 in attuazione di una norma primaria.”
Il legale evidenzia, ancora: “Le nuove disposizioni chiariscono tra l’altro
gli obblighi di formazione in capo ai titolari delle sale da gioco. Niente di nuovo, altre regioni hanno già introdotto obblighi simili (vedi Emilia Romagna, Puglia ecc); piuttosto, sarebbe utile sapere quando saranno approvati con deliberazione della giunta regionale i nuovi corsi di formazione.
In generale, il nodo critico per me ricorrente è che si scarica sugli operatori il costo e l’onere di politiche attive di prevenzione e contrasto del gioco patologico che le Regioni dovrebbero realizzare nonostante gli ingenti trasferimenti che ricevono dal fondo nazionale Gap su cui la stessa Corte dei conti nella relazione pubblicata a fine dicembre 2022 ha sollevato notevoli perplessità (dati incerti sul numero di giocatori patologici, difficoltà nell’erogazione delle risorse di prevenzione e cura, nessuna rilevazione ex ante ed ex post degli interventi fatti con le risorse spese).
Questo continuo processo di legiferazione nasconde la sostanziale assenza o i ritardi negli interventi concreti sui soggetti fragili”.
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Gioco online attore protagonista della multicanalità
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Il gioco online in Italia, anch’esso in attesa di riordino per capire cosa succederà a livello di licenze e concessioni, continua a vivere l’ottimo momento generato dall’onda anomala dei tempi del Covid-19. Con gli esperti del settore e con l’associazione delle principali concessionarie di iGaming di casa nostra abbiamo voluto capire qual è lo stato attuale del settore e quali sono le prospettive di crescita ulteriore o di stabilità, sempre con il grafico che sale ma con indicatori decisamente meno verticali rispetto a due anni fa.
di Cesare AntoniniCome detto a fare il punto per l’associazione Logico (Lega operatori di gioco su canale online), è il presidente Moreno Marasco, ancora in sella alla realtà che si occupa di tutelare gli interessi delle società che si occupano principalmente di gioco online. A tre anni dalla pandemia da Covid-19 qual è il posizionamento del gioco online dopo il boom avuto durante la pandemia? La curva di crescita continua a salire o si è stabilizzata? “La pandemia ha accelerato la penetrazione del digitale rispetto alle modalità tradizionali, nel commercio e non solo. Il gioco ha seguito questo macrotrend, pur tenendo conto delle importanti differenze, sia normative, sia legate a profili d’utenza radicalmente differenti, soprattutto per le modalità di fruizione ed, in ultimo, di contribuzione economica (con particolare riferimento all’uso del contante). Se durante il primo lockdown
si è registrata una crescita timida dell’online rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, durante il secondo lockdown la crescita è stata più sensibile, per effetto del riposizionamento strategico delle imprese multi-channel. Queste, infatti, avevano finalmente identificato nel canale digitale la propria unica ancora di resilienza operativa. Lasciata la pandemia alle spalle, il posizionamento del gioco online continua ad essere rilevante.”
Quali sono le prospettive nel medio lungo periodo per l’iGaming in Italia e a livello internazionale?
“Innanzitutto, un consolidamento dei player (inteso come M&A), un trend al passo con i tempi. Vi è poi la necessità di valorizzare le tutele del gioco online, anche nell’ottica di applicare strategie che siano realmente omni-channel, per le quali si auspica vi sia un’omogeneizzazione normativa, nel testo di riordino.”
Il nuovo Governo sembrava poter mettere mano al divieto pubblicità potendo finalmente dare maggiore respiro a nuove acquisizioni di players. In realtà il settore
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cresce lo stesso. Anche pensando al codice di autoregolamentazione che avevate proposto prima del Dl Dignità, qual è la vostra posizione in merito rispetto alla situazione attuale legislativa e politica?
“Logico ha già provveduto a garantire la necessaria visibilità del settore con propri contributi alle linee guida. Certamente il panorama è mutato, ed è auspicabile il superamento del divieto di pubblicità. Tuttavia, non vi è alcuna disponibilità – e lo abbiamo ribadito al ministro Andrea Abodi – ad ottenere quanto dovuto in cambio di ulteriori aggravi dell’imposizione fiscale, a tutto danno dei consumatori e della canalizzazione della domanda di gioco sul circuito legale, nostro principale obiettivo.”
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Cambia il vertice di Adm, cambia il regolatore, ma il regime di proroga rimane l’unico modus operandi che sembra non volersi interrompere: qual è la vostra posizione a livello normativo del settore del gioco online?
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“Le proroghe costituiscono de facto barriere all’ingresso del mercato così come l’ultimo bando previsto dal legislatore, con solo 40 diritti online e base d’asta a 2,5 milioni di euro per il quale è urgente una revi-
sione normativa. Inoltre, ad oggi, occorre subordinare i bandi al riordino: non è possibile impegnare aziende con piani industriali novennali (tale è la durata delle concessioni) e poi cambiare le carte in tavola.”
Esiste il rischio di scissione tra gioco fisico e remoto?
“La pandemia ha insegnato che la resilienza operativa delle aziende, di qualunque settore, passa attraverso la multicanalità. Tendenzialmente, si dovrebbe confluire in un’ottica di omnicanalità, fornendo un’esperienza indifferenziata attraverso tutti i canali di vendita, mediante l’adozione di strumenti di identificazione univoca dell’utenza. La normativa attuale prescrive per il gioco remoto tutele maggiori, come anche più volte stabilito più volte dal legislatore: procedure e identificazione dei giocatori, mirate ad arginare l’insorgere delle problematiche legate al gioco compulsivo, al gioco minorile e al riciclaggio, attraverso l’identificazione del giocatore. Piuttosto, la preoccupazione principale è che per omogeneizzare il trattamento della clientela, il gioco online subisca un impoverimento delle tutele che lo distinguono rispetto al gioco fisico.”
A Enada Rimini Gioco News ha lanciato una discussione sulla “nuova forma del gioco”, tra gioco online e retail che, come ha appena puntualizzato Moreno Marasco di Logico, sono ormai da considerare in un corpo unico all’insegno dell’omnichannel.
Ma com’è andato il 2022? “Quello italiano è uno dei mercati più dinamici e più regolati, con ottimi risultati rispetto all’andamento a livello europeo e internazionale. Dopo il calo di volume registrato nell’ambito del retail nel periodo pandemico, nel 2022 siamo tornati a un quadro complessivo che permette di recuperare e superare i volumi del 2019”, puntualizza Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners.
Ecco come leggere i dati: “Se guardiamo nel dettaglio le statistiche del retail o dell’online - prosegue - si vede come è importante il calo delle vendite a seguito delle chiusure della pandemia. Tuttavia i risultati del 2022 confermano che il retail recupera in maniera sufficiente il deficit che c’è stato negli anni della pandemia con un meno 6 percento rispetto ai volumi precedenti al 2019. Pertanto dopo il calo del periodo pandemico, nel 2022 siamo tornati a un quadro che permette di recuperare e addirittura di superare il 2019. Infatti, se guardiamo il retail e l’online vediamo che il risultato del 2022 recupera sufficientemente gli
anni impattati dalla pandemia”.
Secondo De Fabritiis le promozioni hanno avuto un ruolo fondamentale in questa crescita: “Una forte spinta che ha trainato l’online e il betting - spiega - è stata quella di usare di promozioni come strumento di informazione per il giocatore nell’ambito di una codifica orientata al gioco responsabile. Per quanto riguarda il betting, infatti, è importante vedere come il recupero del retail sia stato interessante a partire della fine del 2021 e inizio del 2022, tornando a livelli pre-pandemici, segnale che il consumatore dall’online è ritornato a giocare sul retail, anche se l’online ha mantenuto una sua sostenibilità. Parlando, invece, di acquisizioni in questo periodo ce ne sono state molte e tante altre ce ne saranno, fenomeno che riguarda la concentrazione di un mercato che ha raggiunto una certa maturità”.
Per quanto riguarda gli strumenti di pagamento “resiste la carta di credito che viene adottata dal 90 percento degli operatori, mentre i wallet hanno un’incidenza più bassa. Inoltre il trend nei casinò games è legato non solo alle chiusure che ci sono state in pandemia, ma anche alla dinamicità del segmento negli anni a seguire. Alcune delle ultime novità vengono fuori dalle innovazioni sia nei casinò online che nel betting”.
All’interno della canalità globale il retail in recuperoRivedi il convegno di Gioco News a Enada
Voglia di normalità
Durante il lockdown in molti si sono avvicinati al mondo dell’online cambiando approccio, comportamenti e percorrendo una strada nuova
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Dall’inizio della pandemia a oggi sono cambiate molte abitudini, alcune delle quali hanno interessato anche il gioco online, con o senza vincita in denaro. Nel periodo dei lockdown, infatti, il comportamento degli utenti ha subìto delle modifiche, a partire dal numero di ore trascorse online che si è intensificato. A questo va aggiungo che si è rivelato necessario l’apprendimento di nuove tecnologie legate a internet, che per molti erano sconosciute. Tuttavia, ora che il mondo si è “normalizzato” è lecito chiedersi se siamo ritornati al punto di partenza o se questi cambiamenti siano diventati parte integrante di una nuova vita. Tanti interrogativi che necessitano di un approfondimento. Ne parla a Gioco News la dottoressa Giulia Calamai, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso l’istituto Ipsico (wwww.ipsico.it) di Firenze.
Durante il periodo della pandemia, oltre ad un evidente aumento di ore passate al computer, in generale come è cambiato l’atteggiamento degli utenti che giocavano online?
“Durante il periodo della pandemia, per la mia esperienza clinica, il numero di ore passato al computer si è intensificato. Pertanto, osservando un target di persone adulte, possiamo dire che i giocatori assidui, sia nel gioco in vincita sia nei videogame, hanno semplicemente aumentato il numero di ore. Difficilmente ho conosciuto dei pazienti che durante la pandemia hanno fatto riscontrare una diminuzione delle ore passate al computer. Questo discorso vale per tutti i giocatori e non soltanto per tutti quelli che presentavano delle vulnerabilità o delle dipendenze patologiche.”
Il gioco online durante il periodo di quarantena può essere stato anche un fattore di aggregazione sociale?
VOGLIA DI NORMALITÀ
“Il gioco online può essere stato un fattore aggregante in entrambi i casi ma dobbiamo fare una distinzione. Da un lato ci sono quegli individui che si sono avvicinati a internet perché impediti dal normale funzionamento sociale ed era diventato fondamentale vedersi online. Le persone che ci sono arrivate in questo modo, e mi riferisco sempre a una popolazione adulta, con buona probabilità hanno ripristinato, a fine pandemia, un funzionamento normale. Diverso è invece il caso per quelli che si sono avvicinati all’online presentando una certa vulnerabilità alla dipendenza da gaming.”
Ci sono state delle tipologie di giochi che hanno avuto una preponderanza maggiore rispetto ad altre?
“In generale direi che non ci sono stati cambiamenti o inversioni di tendenze. Solitamente i giocatori sono sempre attratti da una tipologia. Ad esempio ci sono quelli che preferiscono le slot machine e ignorano altri giochi che il mercato propone, ci sono altri che preferiscono i videogames, altri ancora a cui piace il gioco di ruolo. Tipicamente il giocatore non cambia abitudini, ma continua a concentrare la sua attenzione su quella specifica modalità in cui è diventato esperto. Raramente ho visto migrare i giocatori su tipologie differenti e la tendenza è stata quella di cristallizzare la propria attenzione su una disciplina soltanto.”
Volendo fare un parallelismo tra il prima e il dopo pandemia quali sono stati i cambiamenti nell’atteggiamento dei giocatori online?
“Possiamo dire senza dubbio che il gioco su internet durante il periodo della pandemia si è molto normalizzato. Molte persone, che prima dei lockdown non concepivano il mondo dell’online, hanno cambiato comportamento ma senza che si sia aggiunto un valore negativo. Se penso al gaming online, ad esempio, mi vengono in mente tanti giovani adulti che in seguito hanno continuato a connettersi a Internet anche per una ragione prettamente economica. Per fare un altro esempio, nei giochi di ruolo si devono fare spesso delle lunghe trasferte e il fatto di poter collegarsi online viene considerato come un fattore di comodità, cosa che prima della pandemia poteva sembrare impensabile. Per un giocatore patologico, invece, questo cambiamento può aver avuto degli effetti negativi.”
Volendo tracciare un identikit di un giocatore, che tipo di cambiamenti avete rilevato?
“Per chi gioca con vincita in denaro, ad esempio, i fattori predisponenti sono aspetti temperamentali di
Giulia Calamai, è nata a Prato il 22 dicembre del 1984 ed è psicologa e psicoterapeuta iscritta all’albo degli psicologi della Toscana. Si è laureata a pieni voti in psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università degli Studi di Firenze, acquisendo nello stesso istituto il titolo di tecnico esperto in mediazione dei conflitti. Ha inoltre conseguito la specializzazione in psicoterapia cognitiva e comportamentale presso l’istituto Ipsico di Firenze all’interno del quale è psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale e docente della scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale. Da oltre dieci anni lavora nel settore delle dipendenze patologiche come psicoterapeuta e supervisore di equipe cliniche.
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ricerca di sensazioni forti, l’impulsività, una certa difficoltà nel riconoscere e gestire le emozioni, mentre gli amanti dei videogames presentano come tipici tratti personélogici predisponenti quello dell’introversione o delle difficoltà a instaurare relazioni sociali. Chi non presenta queste caratteristiche con maggiore probabilità non arriva a sviluppare forme patologiche di dipendenza. Tuttavia nel corso della pandemia, in base anche alla nostra esperienza clinica, chi presentava questo tipo di vulnerabilità ha amplificato questo comportamento e in certi casi è anche precipitato.”
Nel momento in cui ci siamo lasciati alle spalle il periodo dei lockdown, il profilo dei giocatori è tornato ad essere uguale a quello prima della pandemia o ha riscontrato delle differenze?
“Se consideriamo sempre un target di persone adulte, dalla mia esperienza posso dire che non si è tornati al quadro iniziale. Le situazioni a rischio sono deflagrate a volte in forme gravi di dipendenza. Chiaramente diverso è stato il comportamento di chi non presentava patologie che ha semplicemente imparato a utilizzare una tecnologia diversa.”
Per concludere quali consigli darebbe a una persona che ha compreso di essere diventata troppo dipendente da internet, e quali a una persona che vuole giocare online ma in sicurezza?
“Il consiglio che potrei dare a una persona che si trova in una situazione del genere è quello di stabilire dei confini chiari. A volte è importante predeterminare con sé stessi un limite di tempo da dedicare al gioco, sia esso gaming o con vincita. Nel caso di quest’ultimo è importante prestabilire anche dei limiti di denaro e soprattutto condividerli con qualcuno di fiducia in modo da renderli molto chiari a sé stessi e alle persone intorno. Quando questi limiti vengono in qualche modo oltrepassati arriva il primo campanello d’allarme, sintomo di una situazione che può diventare a rischio. Un esempio è il gioco notturno: spesso in quelli che diventano nostri pazienti sussiste un’inversione del ciclo sonno veglia perché vengono trascorse intere nottate e giocare. Quindi, tornando al punto iniziale, sottolineo ancora una volta quanto sia importante stabilire dei limiti e degli intervalli temporali prestabiliti.”
World Wide Web tutto inizia giocando
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LAforza guida dello sviluppo è la tecnologia. Essa procede autonomamente per la sua strada e ciò che inventa ricade sul mondo e causa cambiamenti che influiscono sulle nostre vite e sulle strutture economiche e sociali. La tecnologia è quindi una sorta di deus ex machina che guida il progresso.
Molte invenzione tecnologiche non sono nate per lo scopo per cui poi sono state consacrate: la radio non è stata inventa per trasmettere programmi che tutti possono ascoltare, ma per sostituire il telefono e il telegrafo dove non si potevano stendere fili; la rete Internet non è nata per costituire l’infrastruttura di supporto del World Wide Web, ma come sistema di comunicazione militare a prova di bomba.
Se Internet fosse stato utilizzato per lo scopo per cui era stato creato non sarebbe divenuta l’innovazione dirompente che conosciamo oggi, ma ciò è avvenuto in seguito all’unione di una serie di elementi quasi casuali. Si racconta che, mentre alcuni grandi studiosi si occupavano delle neo-sorte reti internet all’inizio degli anni ‘90, alcuni programmatori letteralmente “giocavano” con un programma per costruire ipertesti chiamato “NoteCards”. Prima di farne un prodotto da dare in pasto al mercato, l’azienda produtttrice sperava che dal
“gioco” di sperimentare nuove strade emergesse qualcosa. Nello stesso periodo il Cern stava sviluppando il World Wilde Web, ovvero l’applicazione di una architettura ipertestuale alla rete Internet, l’anno successivo infatti è stato messo online il primo sito web. In questa fase il caso giocò un ruolo determinante nella nascita della rete Internet come la conosciamo oggi ovvero si decise di mettere il www a disposizione gratuitamente per tutti, rinunciando a ogni diritto d’autore: ciò fu determinante per la sua affermazione universale.
Che il gioco stimoli la creatività non è certo un mistero, e lo affermo dai miei primi articoli su questa rivista, ma il connubio tra gaming e Internet è divenuto sempre più stretto, tanto più negli ultimi dieci anni, e si è rafforzato ancora di più dopo il periodo del coronavirus, che per una ragione o per l’altra ha spesso ridotto la socialità a quella concessa dai social network.
Online sono presenti giochi di ogni genere, da quelli solitari a quelli che prevedono la partecipazione di più persone: il world wilde web annulla molto spesso i confini territoriali rendendo possibile giocare contemporaneamente a un gioco da parte di soggetti che si trovano a molti chilometri di distanza.
L’inserimento delle proposte di gioco online aumenta esponenzialmente il pubblico. Dunque, un gioco non è più solo offerto ai clienti di una sala, ma
Le forme di tutela intellettuale di marchi e giochi online, in attesa dell’arrivo del brevetto unitariodi Serena Corbellini
potenzialmente a chiunque, che può giocare da qualsiasi device, dal Pc allo smartphone. Oltre ai giochi esclusivamente online è inoltre molto diffuso il cosiddetto online live, ovvero la diffusione online di un gioco fisicamente presente nelle sale di un casinò, oppure in appositi studios, ovvero sale da gioco unicamente finalizzate alla trasmissione online di un gioco. All’ Ice 2023 per esempio è stato presentato un gioco online live basato su una modifica del tradizionale cilindro di roulette (Triple Way), presente anche, seppur con diverso protocollo di gioco, nei casinò tradizionali (Triple Win).
Ancor più recentemente si sta sviluppando il cosiddetto live gaming che deve il suo enorme successo alla capacità di mettere insieme le caratteristiche migliori del gioco online e di quello fisico più tradizionale. Grazie alle potenzialità offerte dallo streaming in tempo reale i siti di gioco live permettono, una volta effettuati registrazione e accesso, di sfidare avversari o dealer come se fossero in contemporanea nella stessa stanza.
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I titoli di proprietà industriale marchi, brevetti e disegni e modelli registrati offrono alle invenzioni, design o segni distintivi che ne sono oggetto una tutela territoriale, ovvero limitata al Paese/Paesi per i quali viene richiesta la protezione. Naturalmente la diffusione di giochi online fa emergere la debolezza di una tutela nazionale dei titoli di proprietà industriale, proprio perché abbatte molti confini territoriali e consente una diffusione mondiale.
A livello sia nazionale che europeo esistono inoltre degli strumenti finalizzati ad agevolare l’internazionalizzazione dei titoli di proprietà industriale (marchi, brevetti e disegni e modelli).
Il marchio può essere registrato a livello nazionale presso l’Uibm (Ufficio italiano marchi e brevetti) o gli altri uffici nazionali esteri, oppure a livello europeo presso l’Euipo (European union intellectual property office). In Italia l’internazionalizzazione del marchio, attraverso la registrazione dello stesso a livello europeo o internazionale, è stata promossa e agevolata negli ultimi anni attraverso la misura Marchi + promossa dal ministero dello Sviluppo economico, Direzione generale per la tutela della proprietà industriale unitamente all’Ufficio italiano brevetti e marchi e ad Unioncamere. Lo scopo di questa agevolazione è quello supportare le Pmi nella tutela dei marchi dell’Unione europea e internazionali. La misura non è attualmente operativa a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili, ma è stata promossa periodicamente a partire dal 2012/13.
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L’Euipo è l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale incaricato di gestire i marchi dell’Ue e i disegni e modelli comunitari registrati. Collabora anche
con gli uffici di proprietà intellettuale degli Stati membri dell’Ue e con partner internazionali per offrire un analogo servizio di registrazione di marchi, disegni e modelli in tutta Europa e nel resto del mondo. Il Fondo per le Pmi Ideas Powered for business è un regime di sovvenzioni concepito per aiutare le piccole e medie imprese dell’Ue a proteggere i loro diritti di proprietà intellettuale. Il Fondo per le Pmi è un’iniziativa della Commissione europea attuata dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale ed è attivo dal 23 gennaio 2023 all’8 dicembre 2023. La stessa misura è stata prevista anche negli ultimi anni, a dimostrazione della tendenza ad agevolare l’internazionalizzazione dei titoli di proprietà industriale.
A livello internazionale l’ufficio per la proprietà intellettuale è l’Ompi/Wipo (World intellectual property office), una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite. È stata creata nel 1967 con la finalità di incoraggiare l’attività creativa e promuovere la protezione della proprietà intellettuale nel mondo. L’inizio dell’attività avvenne il 26 aprile 1970, data di entrata in vigore della relativa convenzione. La Ompi conta attualmente 193 stati membri e ha sede a Ginevra.
L’Ufficio brevetti Europeo (Epo – European patent Office) si rivolge a cittadini e imprese per fornire procedure di applicazione uniformi in materia di protezione dei brevetti in 38 Paesi europei. Mette a disposizione degli inventori una procedura unica di deposito che è funzionale alla protezione del titolo brevettuale in 44 Paesi europei. Sotto la supervisione del consiglio di amministrazione, la sua attività principale consiste nell’esame delle domande di brevetto europeo e nella concessione dei relativi titoli.
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Nel prossimo futuro sarà operativo un altro strumento che agevolerà la tutela internazionale della proprietà industriale: il cosiddetto brevetto unitario. Il brevetto europeo con effetto unitario (“brevetto unitario”) sarà rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e consentirà, attraverso il pagamento di un’unica tassa di rinnovo direttamente all’Epo, di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale nei 25 paesi Ue aderenti all’iniziativa: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Polonia, Malta, Cipro, Grecia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Slovenia, Portogallo, Austria, Romania, Bulgaria, Ungheria, Irlanda.
Il brevetto unitario non si sostituirà ma semplicemente si affiancherà alla tutela brevettuale oggi esistente a livello nazionale (in Italia presso l’Uibm) e a livello europeo (presso l’Epo). Esso sarà operativo solo dopo l’entrata in vigore dell’Accordo internazionale sul Tribunale unificato dei brevetti (Tub), che avverrà il 1° giugno 2023 avendo la Germania depositato lo strumento di ratifica il 17 febbraio 2023.
Spesso mi è accaduto di sentire discorsi di operatori del gioco fisico fortemente critici nei confronti di quello online, come se il secondo fosse un prodotto alternativo al primo e non solo un canale distributivo in fortissima espansione.
In tali occasioni mi veniva da pensare ad una storia che avevo sentito da bambino secondo la quale, all’inizio del secolo scorso, i vetturini delle botticelle – le carrozze pubbliche di Roma – si erano opposti ai primi taxi a motore pensando di bloccarne la diffusione.
Nel 2022, in Italia, è stato raccolto, per via telematica, circa il 20 percento del totale della spesa di gioco pubblico. Nel Regno
Unito tale percentuale supera il 50 percento e in Svezia si arriva ai due terzi del totale. È vero che la penetrazione di internet nelle case degli italiani non è quella della provincia di Mellersta Norrland, nel nord della Svezia appunto, dove già dal 2019 la copertura di internet aveva raggiunto il 100 percento delle famiglie, tuttavia il mercato sta crescendo rapidamente e non è peregrino immaginare che nel giro di qualche anno possa raggiungere quote pari a quelle inglesi più che raddoppiando dunque la dimensione attuale. Senza considerare gli effetti della pandemia, che ha favorito il rapporto con il digitale e inciso sulle abitudini di consumo degli italiani, secondo un trend più generale che ha riguardato anche il gioco.
Ci sono molti operatori “tradizionali” che invece hanno da tempo
Online tecnologia per la sostenibilità?
TECNOLOGICA
SU
intuito le potenzialità del web come canale distributivo e hanno investito nelle concessioni online sfruttando la caratteristica, molto italiana è vero ma non solo, che vede una grande potenzialità nel cross-selling tra il gioco fisico e quello telematico, facendo leva soprattutto sull’importanza della relazione personale tra gestore del punto vendita e cliente finale. L’elemento di criticità che vedo in molte delle concessioni attuali
Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.
riguarda la dimensione del giro di affari. In Italia tra le circa 80 concessioni Gad (Gioco a distanza), le prime 10 raccolgono più dell’80 percento della spesa di gioco. Le ulteriori 70, di conseguenza, hanno una quota di mercato media dello 0,3 percento. In molti casi quindi troppo poco per coprire i costi crescenti, soprattutto in vista della gara per le nuove concessioni che ci si attende decisamente più onerosa rispetto al passato. Sarebbe probabilmente ragionevole per alcuni operatori più piccoli cercare delle aggregazioni con altri player di dimensioni simili per realizzare un operatore in grado di competere in un mercato altamente concorrenziale.
Il gioco online è indubbiamente il segmento del settore del gioco in cui le nuove tecnologie hanno maggiore rilevanza. Credo sia fuor di dubbio che il Metaverso giocherà un ruolo importante nell’evoluzione dell’esperienza di gioco online. Il regolatore nazionale dovrà, credo, prevederne per tempo la regolazione.
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L’ambiente “tecnologico” peraltro consente una assoluta tracciabilità di tutti i flussi finanziari, elemento su cui si concentrano sempre maggiori attenzioni.
Probabilmente occorre anche interrogarsi su come la tecnologia possa incrementare la sostenibilità del business. Indubbiamente la sostenibilità nel settore del gioco va intesa prevalentemente come sostenibilità sociale e, a questo riguardo, sarebbe utile interrogarsi su come alcuni strumenti quali l’Intelligenza artificiale possa essere utilizzata al fine di individuare comportamenti che evidenzino giocatori a rischio Gap (Gioco d’Azzardo Patologico) e, soprattutto, aiuti a individuare le strategie più efficaci finalizzate al raggiungimento di un ambiente di gioco “a rischio zero”.
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UN PUNTO DI RIFERIMENTO UNICO PER GLI OPERATORI
Il gruppo Octavian illustra i quattro cardini dell’offerta del suo nuovo brand Octavian Digital: Casinò, piattaforma di gioco, aggregatore, servizi di licenza e certificazione
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LAcrescita del gioco online, “facilitata” anche dalla pandemia, richiede soluzioni all’avanguardia e innovative. Oggi infatti gli operatori B2C di gioco online italiani e internazionali cercano dai provider sicurezza, innovazione, qualità e semplificazione tecnologica il tutto al giusto prezzo. È proprio per questo che il gruppo Octavian ha pensato di lanciare il nuovo brand Octavian Digital per razionalizzare e creare sinergie tra tutti gli asset del gruppo e realizzare un’offerta completa, multicanale, qualitativa che possa soddisfare le esigenze degli operatori attraverso un unico fornitore, minimizzando il numero delle integrazioni.
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Parola di Marco La Grutta, business development director di Octavian Digital, che spiega nei dettagli i quattro cardini su cui si basa la loro l’offerta.
“Il Casinò Octavian: sono tutti i giochi sviluppati in-house dai nostri team internazionali con esperienza ventennale e grandi competenze in programmazione,
content design e modelli matematici, che hanno permesso a Octavian di raggiungere la leadership nel mercato terrestre soprattutto attraverso la rinomata linea DreamSet. Già dal 2016 Octavian ha cominciato a proporre dei titoli di successo per il mercato online quali Re Mida, Secret of Sphinx e Sahara. Octavian ora distribuisce direttamente i migliori titoli, inclusa la linea DreamSet, sia in versione Awp sia online per supportare le strategie multicanale degli operatori. Devil’s Heart, Scary Clown, Bloody Vampire, Chicken Farm sono solo alcuni dei titoli di successo della nuova produzione online del Casinò Octavian, già disponibili sui siti degli operatori italiani e a breve anche all’estero. C’è poi la piattaforma di gioco sviluppata totalmente in casa da Octavian Lab, l’azienda tech del gruppo, è una piattaforma multi-canale, multi-lingua, multi-valuta e
multi-skin. È moderna, sicura e reattiva, estremamente plug & play e ricca di strumenti di marketing, segmentazione, gamification e analisi. È progettata per soddisfare tutte le esigenze dei mercati regolamentati più complessi. È già predisposta per fornire quanto di meglio disponibile sul mercato includendo più di cento provider con oltre 7.000 giochi (Scommesse, Casinò, Poker, Bingo, Virtual, Skill Games, Scratch, Lotterie, Ippica e molto altro) oltre a tutti i principali sistemi di pagamento.
Ancora: l’aggregatore Hub Casino che racchiude al suo interno oltre 3.000 giochi dei migliori fornitori italiani e internazionali. Con una singola integrazione ad Hub Casino, gli operatori di gioco possono avere accesso ad oltre cinquanta provider di Casinò e Casinò Live gestibili con un back office unificato. Hub Casino inoltre è arricchito costantemente con quanto di meglio offre il mercato. Infine, i servizi di licenza e certificazione. Octavian Digital offre i servizi Skin Model e Circuito di Certificazione.
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Con lo Skin Model, mettiamo a disposizione la nostra licenza per la raccolta di gioco online oltre che i nostri prodotti e servizi realizzando siti di gioco su misura per i clienti. I candidati ideali per questo servizio sono i grandi gruppi di affiliazione, gli operatori di gioco italiani o stranieri in attesa di licenza, i brand famosi di altri settori (come media, sport, retail..) ovvero tutte le entità che possono fare leva sulla propria base clienti e sul proprio brand lasciando a Octavian il compito di occuparsi di tutto il resto.
Oltre allo Skin Model, Octavian Digital può certificare i giochi disponibili su Hub Casino per poi mettere a disposizione dei propri clienti tali certificazioni. Questi ultimi, aderendo al circuito, potranno quindi andare live più velocemente e con un evidente risparmiando sui costi”.
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Le software house e i provider di servizi sono sempre più numerosi: quali sono le caratteristiche che consentono di eccellere nel mercato?
“In un mercato così ricco di fornitori, a nostro avviso la differenza la fa la qualità e la completezza delle soluzioni proposte, la sicurezza delle nostre infrastrutture e la semplicità di integrazione con i nostri sistemi. È per questo che ci poniamo come One Stop Shop ovvero un unico punto di riferimento per soddisfare esigenze relative a tutta la catena del valore del gioco online. Non mancano poi i casi in cui la nostra esperienza e flessibilità è stata la chiave per risolvere seri problemi dei nostri clienti.”
A vostro modo di vedere, la pandemia ha cambiato strut-
turalmente il modo di intrattenersi del giocatore o si è tornati a una situazione pre-pandemica?
“Il 2022 in Italia è stato un anno di conferme in generale per tutti i business legati al web. Grazie anche al cambiamento delle abitudini durante la pandemia, gli italiani di ogni età usano con sempre maggiore consapevolezza la rete. Tra tutti i comparti quello che sicuramente ha contribuito a questo fenomeno è quello del gioco online che dal 2019 al 2022 ha praticamente visto raddoppiare il volume di business aiutando l’intera industria del gioco a ritornare a volumi totali (retail + online) simili a quelli precedenti alla pandemia. Octavian essendo un fornitore storicamente leader nel mercato Awp guarda oggi al mercato online con il brand Octavian Digital per adeguarsi alle nuove esigenze e alle nuove modalità di intrattenimento dei giocatori. Ma lo facciamo senza dimenticare le nostre origini rimanendo un punto di riferimento del mercato retail continuando ad investire per produrre giochi sempre più accattivanti e rendendoli disponibili sia in versione Awp che online. Questo fa di Octavian il partner ideale per tutte le strategie di omnicanalità.”
L’INTEGRAZIONE È SEMPLICE CON LA OSI TARGATA OCTAVIAN DIGITAL
In ottica di semplificazione tecnologica e al fine di minimizzare gli sforzi degli operatori, Octavian Digital offre ai propri clienti la nuova Osi: Octavian Single Integration. Attraverso la Osi, gli operatori sono in grado di integrare una singola Api per poter ricevere sia i giochi di Octavian, sia tutti i prodotti disponibili su Hub Casino (oltre cinquanta provider di giochi da Casinò e Casinò Live).
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La Osi è un’integrazione moderna e flessibile, che permette all’operatore di scegliere se lavorare in modalità seamless (senza trasferimento di denaro prima dell’accesso al gioco) o in modalità wallet-transfer (con trasferimento di denaro prima dell’accesso al gioco). Il tutto è condito dalla possibilità di scegliere tra due diversi business model: il Reselling, attraverso il quale gli operatori possono contrattualizzare direttamente con Octavian ogni provider di interesse, o l’Integratore Tecnologico, in cui Octavian fornisce solo il servizio di integrazione, e gli operatori negoziano e siglano accordi direttamente con i provider.
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Snaitech
tiamo lavorando a un completo restyling dell’ecosistema digitale Snaitech, utilizzando un approccio ‘data lake’ e sfruttando le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. Il risultato sarà un sito web totalmente rinnovato, online in occasione dell’inizio del campionato di Serie A 2023-2024, in grado di elaborare grandi masse di dati al fine di creare un’offerta personalizzata sulla base delle preferenze ed esigenze di ogni singolo utente.”
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Così Alessandro Graziosi, digital director Snaitech, presenta le novità per l’online di Snaitech, in un’intervista in cui analizza anche i trend del comparto.
Il manager quindi prosegue: “Parallelamente svilupperemo un nuovo programma dedicato ai nostri consu-
matori, lavoreremo anche su un totale redesign dell’App Sport e lanceremo una nuova App per il mondo del casinò.
Tutto ciò sarà sviluppato secondo i canoni di sicurezza che caratterizzano da sempre l’attività di Snaitech, per cui l’approccio al gioco responsabile e consapevole è la priorità assoluta. Con l’obiettivo di tutelare gli utenti in ogni momento della propria esperienza e di creare degli habitat facili da usare, confortevoli e accattivanti ma che in nessun modo possano stimolare meccanismi di addiction”.
Qual è la posizione di Snaitech sul mercato e quali sono stati secondo lei i principali trend del comparto online nell’ultimo periodo?
“Nel 2022 Snaitech ha registrato importanti risultati in termini di performance, affermando ancora una volta
la propria leadership in un settore altamente competitivo. Oltre a una forte brand awareness e a un’ampia e fidelizzata base clienti, uno dei punti di forza di Snaitech è senza dubbio la forte e capillare presenza sul territorio che consente un’attività di cross-selling omnicanale.
Con la pandemia le abitudini dei consumatori sono cambiate in modo significativo, generando una crescita costante del gioco online che si è però protratta e confermata anche dopo. Stiamo assistendo ad una continua evoluzione degli scenari di mercato che noi valutiamo in modo estremamente positivo in quanto fornisce ogni giorno nuove e stimolanti opportunità di crescita”. (Fm)
ome sta evolvendo il gioco online?
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Lo chiediamo a Stefano Fregoni, managing director di FilsGame, fornitore di soluzioni di gioco con con sede in Italia e Austria che offre una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui giochi elettronici, sociali e sistemi di gestione.
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In linea generale, in che modo si può innovare, seguendo i trend in atto e le abitudini mutate dei consumatori?
“Abbiamo lanciato il primo set di giochi con delle funzionalità che richiamano il mondo dell’arcade su diversi operatori italiani, alcuni sono andati live a marzo e altri lo faranno ad aprile. Quelli che lo sono già hanno avuto un riscontro molto positivo, specie in termini di statistiche sull’utilizzo da parte dei giocatori, quindi per la nostra esperienza direi che è questa la strada da seguire. Sicuramente il
pubblico online negli ultimi anni si è educato a una tipologia di gioco molto meno ripetitiva e generica rispetto a quello che poteva essere ricercata da un giocatore terrestre o online pre-pandemia.
Da un punto di vista di funzionalità arcade, quello che prima si poteva vedere riferito a un pubblico di giovani giocatori ora sta contagiando anche i più maturi, quindi per questo il gioco deve diventare sempre più complesso, di qualità, la grafica acquista un’importanza superiore rispetto a prima, quando veniva offerto qualsiasi genere di contenuto purché fosse un gioco. Ora secondo me vengono penalizzati i giochi che vengono sviluppati ‘in batteria’, fatti un po’ con lo stampino.” Quanto è importante coniugare intrattenimento e sostenibilità/responsabilità?
“I nostri toool a sostegno del gioco responsabile sono stati implementati
nel nuovo set di giochi che è andato live a marzo; diciamo che il nostro impegno da questo punto di vista non si ferma a questo. Per il momento nel panorama italiano è considerato un plus di funzionalità, non è sempre richiesto espressamente dal regolatore.
In più stiamo portando avanti dei progetti con dei team in ambito universitario per sviluppare un tool dedicato al gioco responsabile, di cui vi potremo parlare a breve.”
La vostra software house è specializzata nella creazione di nuovi giochi e piattaforme online. Quali sono le caratteristiche che li rendono “diversi” dagli altri?
“In linea di massima direi il fatto di produrre tutto completamente in house e la cura che viene data ai dettagli, sia dal punto di vista delle funzionalità che della usability del gioco per renderlo fruibile al massimo per il giocatore”. (Ac)
Un’offerta su misura per ogni tipo di utenteAlessandro Graziosi Stefano Fregoni
Bragg Gaming
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Alla conquista dell’Italia, nel segno della varietà
Ipochi che ancora non conoscono questo nome se lo tengano bene a mente, perché è destinato a diventare tra i protagonisti del mercato italiano del gioco online. Stiamo parlando del fornitore di tecnologia Bragg Gaming, il cui team lead - commercial per l’Italia e Malta, Karl Grech, spiega: “Bragg ha una strategia di espansione in tutti i mercati regolamentati mondiali.
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L’Italia è uno dei mercati più grandi, quindi per noi è di vitale importanza. Abbiamo un’ampia scelta di giochi che sono disponibili solo tramite Bragg e che sono già molto popolari e conosciuti in altri mercati come Germania e Spagna, e non vediamo l’ora di portarli in Italia”. Quali sono le carte vincenti di Bragg Gaming sul mercato internazionale del gioco online?
“Come detto prima, abbiamo una lista infinita di giochi esclusivi, sia quelli creati dai nostri in-house studios che quelli creati dai nostri partner che fanno parte della famiglia Powered by Bragg Per esempio, abbiamo giochi creati dal nostro studio Atomic Slot con base a Las Vegas in Nevada, ma anche giochi di Indigo Magic, il nostro studio con sede a Lubiana in Slovenia, quindi abbiamo giochi per tutti i gusti. Per quanto riguarda i nostri studi partner, voglio menzionare nomi forti sul landbased come Gamomat, King Show Games e Blueberi, oltra a quelli più nuovi e innovativi come Blue Guru. Crediamo molto in questa varietà per poter coprire tutti i mercati in cui operiamo”. Quali sono i principali progetti e prodotti che vi terranno impegnati
nei prossimi mesi?
“Parlando dell’Italia, il primo batch di giochi con cui partiremo saranno quelli Gamomat, fra i quali La Dolce Vita, Book of Romeo and Julia e Ramses Book. Nel secondo batch aggiungeremo giochi come Fairy Dust di Atomic Slot Lab e Sea of Plenty di Indigo Magic, presentando i nostri studi al mercato italiano. Inoltre, non vediamo l’ora di lanciare anche il nostro nuovo player engagement toolset, Fuze, che offre agli operatori opzioni di gamification e promozioni come per esempio tornei che sono attivi su tutti i giochi disponibili tramite Bragg”. (Amr)
dati ci dicono che il settore del gioco online è in crescita costante e che il trend è irreversibile”. Questa la foto scattata dall’head of business development Europe di Habanero, Arcangelo Lonoce, che nel delineare gli scenari dopo la pandemia evidenzia: “Per quanto il settore fisico abbia conosciuto una ripresa consistente, tutti i parametri suggeriscono o confermano che l’esposizione all’e-commerce favorita dal periodo pandemico, unita agli sviluppi demografici, sia risultata nella familiarizzazione dell’utenza al segmento online, con la scoperta di nuove pratiche e aspettative. La spesa sui giochi online in Italia è più che raddoppiata nel 2022 rispetto al primo anno di pandemia, ed è anche per questo che assistiamo ora a spinte più decise che mai
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nella creazione di una esperienza veramente multi-channel, nonostante le limitazioni che la regolamentazione ancora impone”.
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Quanto è importante per il mercato del gioco online e per Habanero nello specifico, rinnovare costantemente la propria offerta?
“Rinnovare la propria offerta è essenziale nelle strategie di crescita di un’azienda come la nostra. Del resto, le pratiche in atto lo confermano: con nuovi giochi e nuove proposte costantemente in arrivo, e un’importante tendenza creativa verso un ambiente in cui il valore di intrattenimento e sostenibilità sia alla base del prodotto. È anche vero che, nel nostro settore più che in altri, occorre fare attenzione a innovare rispettando quelle che sono le abitudini e le aspettative dei fruitori. Il nostro è un settore che ha storicamente conosciuto ben poche innovazioni
radicali, forse nessuna, nell’approccio al prodotto. Questo non è un caso: quando si è provato a stravolgere piuttosto che innovare, il pubblico ha sempre bocciato la proposta”. Come si fa a restare competitivi del mercato e magari ad anticiparne i cambiamenti?
“Il punto di partenza minimo è inevitabilmente un portfolio di qualità eccelsa che sappia sperimentare con nuove idee, pratiche e aspettative, senza rinnegarsi o spersonalizzarsi. Per garantirsi continuità di risultati tesi alla crescita costante è altrettanto essenziale saper leggere le tendenze, capire i cambiamenti in atto e, soprattutto, essere attrezzati per fornire risposte e soluzioni a un’industria in continuo sviluppo. Agilità, scalabilità e resilienza sono tre fattori senza i quali è impossibile ritagliarsi un posto al sole in un settore così saturato e frammentato”. (Amr)
Habanero Agilità, scalabilità e resilienza per restare competitiviComunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.) Karl Grech Arcangelo Lonoce Arcangelo Lonoce ONLINE Speciale
WorldMatch Fondamentale il dialogo con i clienti “G
li input che arrivano dagli operatori dal mercato B2C sono un elemento fondamentale nella pianificazione della produzione di WorldMatch”. Così Gabriele De Lorenzi, direttore di WorldMatch, presenta un’azienda che mette l’attenzione per il mercato alla base del suo lavoro.
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“Il rapporto di reciproca stima e fiducia tra noi e gli operatori ci ha permesso di capire con un certo anticipo l’importanza dei prodotti legati al nostro marchio SlotBar, le informazioni vengono naturalmente condivise e discusse e l’organizzazione aziendale con un mix di esperienza ed innovazione riesce con molta rapidità ad affiancare alla produzione più classica lo sviluppo di prodotti completamente innovativi”.
Quali sono le ultime novità di WorldMatch introdotte sul mercato?
“Già a partire dallo scorso anno, abbiamo cominciato a realizzare giochi di tipologia instant, che si sono affiancati alla realizzazione ormai consolidata di slot machine. Nel corso di questi ultimi mesi il pacchetto di giochi instant si è notevolmente arricchito, includendo oltre a dei classici come le roulette e alcuni table games dei
giochi assolutamente innovativi. Tra questi senza dubbio vanno menzionati Moon Flight e Cyber She, si tratta di due varianti di gioco flipper (pinball) che hanno riscosso notevole successo e ammirazione”. Ci sono dei filoni, o delle tematiche, o delle tipologie di gioco che si possono ritenere ‘”emergenti” o che si stanno imponendo altre categorie?
“Ci sono delle tematiche che non possiamo certamente definire ‘emergenti’ e che rimangono un must nella pianificazione annuale dei rilasci dei giochi di tipo slot machine. Sicuramente nel corso di questi ultimi anni si sono via via affermati i crash games o fast games, di certo i provider sono alla ricerca di prodotti alternativi alle slot machine, prodotti che siano in grado di intrattenere un pubblico nuovo interessato a contenuti ludici che sempre più si discostano dal classico prodotto da casinò”. (Dd)
Tra i brand internazionali di successo che operano anche in Italia un posto di tutto rispetto va senza dubbio a MondoGaming, provider di software per piattaforme di scommesse sportive che offre la possibilità di personalizzare il prodotto. Come? La risposta è semplice. Questo brand oltre a essere fornitore è anche sviluppatore, una caratteristica fondamentale che consente di andare incontro alle esigenze di chiunque. Delle nuove strategie,
cambiamenti e ultime tendenze riscontrate dall’inizio della pandemia a oggi ci parla l’owner & founder di MondoGaming, Matteo Dimatteo:
“Dallo scoppio della pandemia – ci spiega - abbiamo riscontrato un aumento del gioco del 40 percento soprattutto attraverso l’uso degli smartphone”.
Per quanto riguarda il mercato del gioco italiano, invece, quali saranno le vostre strategie nei prossimi mesi?
“Al momento le nostre
risorse sono impegnate nel lancio del nostro nuovo software con tecnologia di ultima generazione. Abbiamo intrapreso accordi con nuovi concessionari con l’intento di sviluppare nuove tecnologie che sono assenti al mercato attuale.” Africa, Sud America, Europa e Asia: ovvero i mercati dove si muove MondoGaming. Quali sono le differenze di strategia che avete utilizzato in questi continenti?
“In questi continenti non sono richieste una tecnologia di ultima generazione e tante opzioni di gioco, l’importante è avere un discreto prodotto che funzioni ad alta velocità e che garantisca la sicurezza in tutti gli aspetti”. (Cc)
MondoGaming
Un nuovo software con tecnologia di ultima generazioneMatteo Dimatteo
Eccellenza e sostenibilità, matrimonio possibile
Adeguarsi al cambiamento o, meglio ancora, anticiparlo. A fare il punto sulle strategie di Play’n Go e sui vari mercato nei quali opera è Emilie Zamponi, direttore regionale per l’Europa meridionale e il Latam.
“Noi di Play’n GO siamo estremamente orgogliosi del nostro record senza pari nei mercati regolamentati di tutto il mondo. Siamo attivi in più di 25 e ciò testimonia sia la nostra attenzione che il livello di competenza che abbiamo costruito attorno al supportare gli operatori che condividono la nostra visione per un gioco sostenibile. L’Italia ne è, ovviamente, un importante esempio. Siamo presenti dal 2018 con molti dei suoi marchi più affidabili e a breve aggiungeremo un altro operatore italiano di alto livello.
Altrove, le Americhe sono una regione particolarmente eccitante in questo momento. Siamo autorizzati nella provincia dell’Ontario in Canada, in
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quattro stati degli Stati Uniti e più a sud in Colombia e Buenos Aires. Stiamo sicuramente cercando maggiori opportunità su e giù per la regione per espanderci in nuove giurisdizioni regolamentate”.
Il profilo del giocatore online è cambiato rispetto ai periodi pre-pandemia e pandemia?
“Non direi che la pandemia abbia cambiato radicalmente il profilo dei giocatori di casinò online, ma ha accelerato processi già in corso. L’Italia è un caso interessante, in quanto è un paese con un forte patrimonio di gioco terrestre. Molti di questi giocatori stavano lentamente migrando verso il lato online, ma ovviamente la pandemia ha portato molti nuovi clienti in un breve lasso di tempo.
La sfida per tutta la nostra industria è offrire un’esperienza di intrattenimento di livello mondiale ai giocatori online, indipendentemente dal fatto che siano clienti nuovi o abituali. Il
contenuto è al centro di tutto questo. I giochi sono i veri protagonisti di qualsiasi casinò online e cerchiamo sempre di creare qualcosa di nuovo, che sia nella narrazione, nella grafica o nella giocabilità”. Cosa permette a Play’n Go di mantenere una posizione di leadership nel mercato?
“Abbiamo grande attenzione sia per l’eccellenza che per la sostenibilità e questo ci distingue dalla maggior parte degli studi. Non siamo qui per sfornare migliaia di giochi mediocri; vogliamo che ogni titolo che porta il logo Play’n GO sia un esempio del meglio dell’intrattenimento da casinò. La parte dell’intrattenimento è vitale perché la consideriamo l’unica via per un futuro sostenibile a lungo termine per la nostra industria. È sempre più ciò che stanno chiedendo le autorità di regolamentazione e le parti interessate, ma soprattutto è ciò che vogliono i giocatori”. (Amr)
punto di vista privilegiato, per osservare l’attuale mercato italiano del gioco online, la direzione presa e le sue reali necessità. È quella di Microgame, in qualità di provider leader per i servizi di gioco online.
“L’esperienza maturata in più di vent’anni di attività – fanno sapere dall’azienda - , alimentando la crescita di oltre 50 operatori del settore, ci conferisce un punto di vista privilegiato sul mercato italiano del gaming. La tendenza evidente che abbiamo rilevato è sulle scelte dei clienti, caratterizzata non più da una netta
distinzione tra gioco online o gioco fisico. Oggi i giocatori scelgono i due canali indifferentemente e il nostro compito come provider di entrambi i canali è di offrire la migliore user experience possibile ai nostri clienti.”
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Di che cosa ha bisogno il settore del gioco online regolamentato per potersi pienamente sviluppare e debellare definitivamente quello illegale?
“Le attenzioni da porre sono di duplice natura: occorre procedere nella linea della trasparenza e sicurezza dell’utente finale e ricercare una regolamentazione puntuale del mercato. È necessaria inoltre una regolamentazione che tuteli e preservi la rete di Punti vendita ricarica che, garantendo una distribuzione capillare ed assistita del gioco regolato, rap-
presenta da sempre un fondamentale presidio di legalità sul territorio.” Quali novità dobbiamo aspettarci da Microgame per i prossimi mesi?
“La grande novità è rappresentata dalla nuova Piattaforma Microgame, uno strumento rivoluzionario che, insieme alla qualità tecnologica dei prodotti, testimonia tutta l’esperienza accumulata da Microgame. È in grado di garantire all’operatore la più ampia possibilità di personalizzazione dell’offerta: flessibilità e modularità apriranno la strada ad una serie di innovazioni che ciascun brand potrà definire perseguendo di volta in volta le proprie strategie. Conosciamo ciò di cui hanno bisogno le imprese e con questa innovazione garantiamo loro la risposta a tutte le esigenze”. (Amr)
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Il
dell’affiliate manager tra marketing, digital e social network
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futuro
IL SETTORE DELLE AFFILIAZIONI HA VISSUTO UNA VERA E PROPRIA ESPLOSIONE NELL’ERA POST DECRETO DIGNITÀ. LA STORIA LA SAPPIAMO. PER QUESTO ABBIAMO CHIESTO A DUE TOP PLAYER DEL MERCATO COME SI STA TRASFORMANDO IL BUSINESS E I SERVIZI LEGATI A ESSO. Di Tota (Atrackt!):
Cancellate Dt9, segnatevi Atrackt! O meglio, prendete i super risultati ottenuti nel mercato delle affiliazioni dal gruppo presieduto da Danilo Di Tota in questi anni e aggiungeteci marketing, adv digital, adv programmatic e tanti nuovi tools per gli operatori e avrete un nuovo player nel mercato delle acquisizioni con tantissime possibilità di sviluppo.
A spiegare la trasformazione della sua creatura è Danilo Di Tota, co-founder e chief revenue officer di Atrackt!, appunto: “L’esigenza di redranding da parte del gruppo di Dt9 si è palesata perché abbiamo iniziato a lavorare su un settore che comprendeva ormai nuovi scenari. Abbiamo generato prodotti diversi e dipartimenti differenti accanto all’affiliazione classica, quelli del digital marketing e della Sas, la soluzione automatizzata che consente di pianificare, testare ed eseguire campagne di marketing con priorità e segmenti target predefiniti. Questo ha creato in noi l’esigenza di trasformarci in Atrakt! e siamo ormai passati da una società di affiliazione classica ad un’azienda di performance marketing”.
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Atrackt! ha debuttato praticamente ad Ice e iGb a Londra per poi volare anche a Enada Rimini, qual è il senso della presenza a questi show internazionali e le mission che avevate di fronte al mercato di riferimento? “A Londra abbiamo presentato il re-branding oltre alle nostre nuove idee nel mondo del digital - prosegue Danilo Di Tota - in quella sede abbiamo trovato un’affinità con la nostra visione e i nostri obiettivi con i nostri clienti e con chi abbiamo potuto incontrare. Non a caso questi eventi ci consentono di far conoscere ai nostri clienti i nostri prodotti e grazie agli show abbiamo centrato questo obiettivo”.
Come si posiziona ora Atrakt! sul mercato nazionale e internazionale e quali sono gli scenari di sviluppo con i nuovi prodotti da offrire ai clienti? “In questo momento il mercato italiano è il 90 percento delle nostre attività ma ci stiamo affacciando su altri mercati. L’Italia è sempre il nostro
punto di forza - prosegue il co-founder di Atrackt! - il senso della presenza nella scorsa Enada ne è la dimostrazione. Il nostro Paese ci sprona sempre a trovare nuove idee ed è ancora il mercato di riferimento. Ma non intendiamo di certo fermarci qui e la volontà è quella di potenziarci in Italia ma di crescere negli altri mercati differenziando quindi le nostre quote di business. Siamo già presenti in America Latina mentre in Europa operiamo in Spagna e Romania. Un nostro obiettivo primario è il mercato brasiliano dove stiamo lanciando tutto il dipartimento digitale e programmatic con banner specifici che riescono ad entrare in determinati settori”.
Il decreto Dignità ha dato un boost impressionante al mercato vietando totalmente le altre forme di acquisizione dirette tramite spot, pubblicità tabellari indirette e tramite link. Ora, però, diamo uno sguardo al futuro. Cosa servirebbe adesso per avere una nuova spinta sul mercato e dove sta andando il business? “È indubbio che per noi e per il nostro settore il decreto Dignità sia stato una vera e propria opportunitàanalizza Di Tota - dall’entrata in vigore delle regole e delle restrizioni al nostro interno si sono creati tavoli di concertazione interni e il nostro gruppo di lavoro ha ragionato sui possibili sviluppi. Questo ha permesso ad Atrackt! di fare innovazione come il banner di comparazione, che è stato un grandissimo successo negli ultimi due anni. La possibilità di informare gli utenti e gli scommettitori finali tramite piattaforme asp e programmatic rientrando alla perfezione nelle regole del Dignità e nelle linee guida Agcom, c’ha permesso di crescere esponenzialmente. Andare su un banner in best odds con un algoritmo che abbiamo creato internamente ha certificato il nostro successo nel betting. Se guardiamo al futuro crediamo che il digitale sia il presente e il futuro, lo notiamo dai dati che sono in ascesa verticale giorno dopo giorno. Il traffico arriva da questo mondo ed è una ricerca maniacale nei dettagli di quella che può essere la miglior presentazione di un prodotto all’interno di qualsiasi device. È il presente e il futuro, basti pensare alle nuove generazioni che sono sempre con il telefonino in mano, vi lascio immaginare gli scenari imponenti di queste azioni”, conclude Danilo Di Tota con la nuova voce di Atrakt!
di Cesare Antonini
Danilo Di Tota
“I dati continuano a crescere dopo il boom scatenato dal decreto Dignità per le nuove regole sulla pubblicità dei giochi e dalla pandemia globale. Il mercato delle affiliazioni è sempre più affollato ma i nostri prodotti riscuotono sempre più successo e guardiamo con fiducia al futuro nel settore in cui operiamo”. Bet Affiliation è presente sul mercato del betting dal 2016 e a spiegarci l’azienda, i progetti e il mercato di riferimento è Giovanni Galantino, chief marketing officer di questa realtà che ha vinto l’Egr Italy Awards 2020 come “Rising Star” oltre a tanti riconoscimenti in questi anni.
Andiamo alla scoperta di Bet Affiliation, quindi: “L’azienda che rappresento a livello commerciale ha diversi prodotti - attacca il Cmo - quello di punta ovviamente è Bet Affiliation, un affiliate network specializzato nell’igaming, solo per operatori con licenza Adm in Italia e che opera anche su alcuni mercati esteri. Come realtà siamo presenti nel settore dal 2016 e abbiamo una squadra ricchissima di affiliati dai famosi tipster che si occupano del traffico social e dei manager Seo che si occupano di quest’altra area del nostro modo di operare per i bookmaker. Ovviamente coi tipster è possibile lavorare sui social media solo in regime di comparazione secondo le linee guida dettate da Agcom dopo l’avvento del decreto Dignità. Per distinguerci e dare un plus in più ai clienti diamo dei tool come il nostro comparatore bonus. Non è altro che una landing page dove ci sono i principali player, quasi tutti quelli italiani, sia big player che altri book minori che si rivolgono a noi per poter commercializzare il prodotto sul mercato”.
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Come si posiziona Bet Affiliation nel mercato?
“Probabilmente siamo il primo in Italia, Lo confermano anche i vari premi ricevuti negli anni passati oltre all’Egr Italy 2020, Sigma, iGB e altri riconoscimenti. Siamo sempre in short list e per noi queste sono vetrine molto importanti”.
Dicevamo del Dignità. Cos’è accaduto al mercato dopo il 2019? “È sotto gli occhi di tutti la grande crescita che il settore delle affiliazioni ha avuto - prosegue Galantino - per un anno le restrizioni non hanno avuto quasi effetto ma con l’entrata effettiva in vigore delle stesse e la pubblicazione delle linee guida Agcom che aprivano piccoli varchi nelle pieghe di un divieto totale che era però inapplicabile, sempre secondo l’Agenzia, il mercato è esploso definitivamente. Non è un mistero che sia stata un’opportunità per chi si occupava di affiliation: la maggior parte dei budget delle società di betting e igaming si è riversata su di noi. E chi non si serviva di questi servizi è stato costretto ad aggiornarsi”.
C’è ancora qualche scettico, specie
lato social? “Se il traffico viene gestito in maniera seria e professionale tutti rimangono soddisfatti. Abbiamo casi studio molto importanti come E-Play24 - rivela il manager Bet Affiliation - di cui siamo il principale cliente oltre alle sue varie skin. Solo su una di queste facciamo 20-30 milioni di turnover. BeGamestar e Cplay sono due esempi importanti. Questi siti riescono ad attrarre gioco col 90 percento del traffico che viene dai social. Flussi che, se presi con i giusti crismi, possono rivelarsi un apporto importante per i bookmaker. Noi siamo molto attenti alla qualità del traffico e al rispetto delle policy: se troviamo situazioni non conformi nei tipster o in qualche post social, blocchiamo tutto finché non viene rettificata la comunicazione”.
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Ma i plus non sono finiti qui: “Restare fermi in questo settore e in qualsiasi mercato non va bene e abbiamo deciso ad inizio stagione di mettere in piedi un live score nonostante ce ne siano tantissimi in circolazione - spiega il Cmo Bet Affiliation - ma il nostro onescore. it che è già online sul desktop e su iOS store e play store, si differenzierà dal resto e crediamo possa andare a colmare un vuoto che gli altri prodotti hanno: il punto di forza saranno le statistiche su nuove scommesse che tutti stanno giocando, specie live, come i tiri in porta, gli ammoniti, mercati che scatenano l’adrenalina del gioco che vogliamo rimanga tale. Sarà un approdo ulteriore per i nostri book che potranno usufruire anche di una campagna pubblicitaria che nella prossima stagione partirà negli stadi di Serie A, da Milano alla Juventus e alla Roma e forse anche Lazio e Napoli”.
Dal boom alla crescita, ma quale sarà il futuro delle affiliazioni? “La pandemia ha accelerato la crescita del settore digital e noi abbiamo avuto picchi importanti nei dati dovuti alle chiusure del retail betting - analizza Galantino - dopo la riapertura delle agenzie e dei punti a terra i dati di acquisizione di Fdt e nuovi players hanno sempre oscurato dal 10 al 15 e fino al 20 percento. Dal raddoppio della pandemia siamo, però, continuati a salire costantemente. Siamo convinti di poter continuare a crescere anche grazie alla nostra brand awareness e alla nostra serietà e professionalità che spinge i clienti direttamente da noi”.
E se il nuovo Esecutivo togliesse il decreto Dignità? “Se dovessero esserci piccole aperture sarebbe senz’altro positivo, specie sul traffico social dove Agcom ha agito pesantemente su alcune società di promozione. Del resto l’Agenzia l’aveva già segnalato al governo gialloverde. Quello attuale potrebbe anche non occuparsene ma non crediamo che possa inasprire le regole. Di sicuro un allentamento per le società sportive sarebbe una buona notizia. Il riordino? Una normativa nazionale che elimini tutte le difformità regolatori regionali è assolutamente necessaria”, conclude il chief marketing officer di Bet Affiliation.
Galantino (Bet Affiliation):
«Social e live score le nuove sfide dopo il boom del nostro settore»
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Lo Stato che mette a rischio lo Stato
a cura di Geronimo Cardia
IN QUESTO ARTICOLO SI PRENDE IN CONSIDERAZIONE UNA DELLE RECENTI PRONUNCE DEL TAR BOLZANO CON CUI SONO STATE RIGETTATE LE ISTANZE DEI TABACCAI CONTRO IL DISTANZIOMETRO ESPULSIVO DELLA PROVINCIA. LE MOTIVAZIONI, NON CONDIVISIBILI, CONSENTONO DI METTERE IN LUCE QUANTO IMPERVIA SIA LA STRADA NEL PERCORSO GIUDIZIALE E QUANTO, DAL TERRITORIO E NON SOLO, SIA INVOCATO IL RIORDINO, POSTO CHE IL FENOMENO VIENE ETICHETTATO QUALE RISULTATO DI UN’ATTIVITÀ DELLE REGIONI E DELLE PROVINCIE OBBLIGATE AD INTERVENIRE IN QUELLA CHE VIENE DEFINITA “AMBIGUA INERZIA DEL LEGISLATORE NAZIONALE”.
I l T ar B olzano espelle I l g I oco pu BB l I co da I T a B acca I e ch I ama
I l r I ord I no naz I onale
Con una serie di sentenze nel mese di marzo il Tar Bolzano ha risposto alle impugnazioni del distanziometro della Provincia di Bolzano operate da diversi tabaccai che nel 2016-2018, colpiti dalla normativa di riferimento, si erano visti negare la possibilità di continuare ad erogare il servizio di distribuzione del gioco pubblico attraverso gli apparecchi ex art. 110, comma 6 lettera a), del Tulps.
I l preceden T e nega TI vo C’è voluto tanto tempo per giungere ad una pronunzia perché si è ritenuto di attendere l’esito del giudizio pendente innanzi al Consiglio di Stato relativo non ai tabaccai ma alle sale che, come è noto, si è sviluppato anche con un ulteriore giudizio di revocazione, per criticità sollevate con riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva rigettato i ricorsi a seguito della nota Ctu operata sul territorio. I tempi si sono poi allungati ulteriormente per interruzioni dei procedimenti per morte di uno dei ricorrenti e per fallimento di un altro.
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Ènoto che il giudizio di revocazione al Consiglio di Stato, che si è sviluppato assicurando alle sale la possibilità di rimanere in esercizio per la concessione delle misure cautelari richieste, si è poi concluso con il rigetto delle istanze dei ricorrenti.
l a sen T enza 49/2023
Tra le diverse sentenze pubblicate riguardo ai tabaccai, i quali non hanno beneficiato della misura cautelare di mantenimento in esercizio degli apparecchi nel corso del giudizio di merito per l’assenza di dimostrato un pericolo di chiusura dell’attività, si fa qui riferimento per comodità alla numero 49/2023 pubblicata il il 6.3.2023 nell’ambito del giudizio RG 196/2018. Nella sentenza di rigetto vengono posti i seguenti principi.
d I s T ur B o da g I oco d ’ azzardo : reale d I co T om I a e con T rappos I z I one T ra s T a T o e T err IT or I o ?
“Il gioco d’azzardo, diffusosi capillarmente, produce in un’ampia fascia dei fruitori forme patologiche di dipendenza con conseguenze devastanti, in termini di deterioramento delle attività personali, familiari e lavorative. (…) presenta molte similitudini con il disturbo da uso di sostanze, e per le perdite finanziarie che implica è suscettibile di avviare nella persona affetta una catena di conseguenze negative, sino al ricorso a comportamenti antisociali che possono trasmodare nella commissione di reati. Il gioco legale, dunque, oltre a rappresentare un’importante occasione d’iniziativa d’impresa economica e ragguardevoli entrate per l’erario dello Stato, scarica sulla collettività enormi costi sociali”. Su questo passaggio viene messo in evidenza quanto nella visione espressa vi sia una sorta di dicotomia e contrapposizione tra interessi pubblici Statali e interessi pubblici del territorio. Dicotomia e contrapposizione tutte da approfondire in realtà se si pensa alla reale portata del fenomeno ed agli strumenti che veramente sono idonei a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo.
l e f I nal ITà delle I n I z I a TI ve del T err IT or I o nel s I lenz I o della legge naz I onale … anche se I l d I s Tanz I ome T ro v I ene def I n IT o I n l I nea con le norme naz I onal I
Nel silenzio della legge nazionale (o più precisamente “nell’ambigua inerzia del legislatore nazionale”) sono intervenute Regioni e Provincie autonome per arginare il fenomeno “attraverso l’adozione di misure volte ad allontanare l’offerta di gioco dai luoghi in cui si concentrano soggetti considerati maggiormente vulnerabili, o per la giovane età o perché bisognosi di cure di tipo sanitario o socio assistenziale, con il dichiarato fine di prevenire lo sviluppo di forme di gioco compulsivo e con la finalità, non secondaria, di evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano, la viabilità e la quiete pubblica”.
Questo passaggio consente di focalizzare ulteriormente quanto si ascriva la responsabilità della questione a un legislatore nazionale che manca di intervenire. Nella sentenza si dice poi però che il distanziometro provinciale è in linea con i principi posti dal legislatore nazionale (con richiamo dell’arti. 14 della L. 23/2014, nonché l’art. 1, comma 936, L. 208/2015 per il quale entro il 30 aprile 2016 avrebbero dovuto essere definite, in sede di Conferenza unificata).
l a sen T enza del c ons I gl I o d I s T a T o non s I T occa
Viene condivisa e riproposta la pronuncia del Consiglio di Stato emessa a seguito delle risultanze della Ctu e rigettata ogni osservazione critica proposta dai ricorrenti sull’arresto giurisprudenziale in questione. E ciò nonostante le osservazioni poste in merito alle contraddizioni denunziate.
l’ I ncer T ezza I rred I m IBI le è I n realT à del c T u
Viene precisato poi che “la lamentata alea interpretativa non possa ritenersi sussistente per la sufficiente determinatezza, seppure nei termini generali e astratti tipici delle norme di legge, della disciplina che viene in rilievo”. Sul punto andrebbe ricordato che in realtà “l’incertezza irredimibile” che affligge l’identificazione dei punti del territorio riconducibili alle tipologie di luoghi sensibili non è stata indicata dai ricorrenti ma proprio dal Ctu.
I me T r I quadra TI che scampano al d I v I e T o sono poch I , comunque s I vogl I ano m I surare La sentenza precisa che per valutare la superficie in cui può insediarsi il gioco a seguito dell’applicazione del distanziometro non può prendersi a raffronto l’intero territorio comunale ma occorre prendere il più limitato territorio urbanizzato, con la conseguenza che la percentuale di insediabilità va calcolata nel 76 percento del territorio urbanizzata e non nell’1 percento dell’intero territorio comunale (che ha molte aree verdi). Sul punto la cosa rilevante è che i metri in cui è consentito insediarsi sempre quei pochi sono. Ma ciò non viene preso in considerazione. Peraltro pareri rilasciati da autorevoli esponenti parlano della necessità di approfondire il tema quandanche le misure percentuali di divieto non siano del 99 percento ma siano ad esempio anche il 75 percento, in quanto ciò che occorre monitorare è l’effetto in concreto prodotto sul territorio, non quello teorico.
I
n par TI colare su I T a B acca I
Per quanto riguarda specificamente i tabaccai la sentenza precisa quanto segue. “la ratio sottesa al distanziometro imposto all’offerta del gioco rispetto ai siti cd. sensibili e quella sottesa ai limiti distanziali afferenti alle riven- >
dite di tabacchi, rispondono a logiche autonome e differenti e perseguono interessi pubblici distinti. Con il primo (…) il legislatore provinciale persegue lo scopo di prevenire il gioco patologico. Con il secondo si è, invece, inteso garantire all’utenza una rete di vendita adeguatamente dislocata sul territorio. Quando un’impresa intende sommare l’una e l’altra tipologia di offerta deve necessariamente osservare la disciplina di entrambe”. In questo passaggio la sentenza non prende in considerazione affatto che la ratio della norma sulla dislocazione dei tabaccai ha origine nella delicatezza del prodotto distribuito e dell’importanza di una presenza capillare (per il presidio) e misurata (per evitare concentrazioni). Esattamente come dovrebbe farsi per il gioco pubblico.
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La sentenza poi prosegue precisando che “Diversamente opinando si giungerebbe all’irragionevole conclusione che per eludere i vincoli imposti all’offerta di gioco è sufficiente combinarla con quella di generi di monopolio”. In questo caso quello che non viene colto non è che si pensi di eludere le norme ma che trattandosi di prodotti erogati attraverso la supervisione dei “monopoli” (sia tabacchi che gioco pubblico dipendono dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per intendersi) è bene che la normativa nazionale e territoriale ne tengano conto per un ordinato svolgimento delle attività di presidio dei territori.
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Diversamente, prosegue la sentenza, “se ne avrebbe, sotto il profilo dello scopo di prevenzione alla ludopatia (…) la sua severa vanificazione, e sotto il profilo della concorrenza e della parità di trattamento, l’insorgere di effetti distorsivi e discriminatori a danno delle imprese specializzate nell’offerta di gioco e a favore di quelle che cumulano le due diverse tipologie di offerta. Posto, dunque, che l’effetto espulsivo indagato nel presente giudizio afferisce all’offerta di gioco legale, esso non può essere determinato (…) tenendo conto di ulteriori e diversi effetti limitativi inerenti a una distinta tipologia di offerta, solo perché questa si combina alla prima in un’attività d’impresa che le cumula. Le tabaccherie dotate di corner per il gioco, in definitiva, in relazione all’offerta di gioco che possono eventualmente proporre, subiscono il distanziometro per cui è causa nella stessa misura in cui lo subiscono le sale gioco e non possono, di conseguenza, accampare la sua incostituzionalità per il ricorrere di un predicato effetto espulsivo ‘maggiore’, determinato dal concorso di due diversi e autonomi strumenti limitativi rispondenti a logiche di localizzazione finalizzate al perseguimento di scopi del tutto autonomi e distinti, entrambi necessariamente da conseguire. Non ha per-
Studio Cardia
www.gclegal.It
tanto pregio, ai fini della delibazione attorno alla pretesa incostituzionalità del distanziometro provinciale, la distinzione tra tabaccherie con offerta di gioco e sale gioco”. Quel che non si condivide del passaggio è proprio il principio generale secondo cui, nell’analizzare la regolamentazione di un fenomeno e la sua bontà rispetto alla tutela del bene della vita che si prefigge, ci si debba imporre di limitare i ragionamenti in separate valutazioni per compartimenti stagni.
l a funz I one degl I opera T or I del g I oco pu BB l I co
La sentenza pone inoltre un tema che fa riflettere “fatica il Collegio a interpretare l’erogazione di gioco lecito da parte di imprese private del settore come prestazione di servizi fondamentali per il cittadino, che lo Stato assieme agli enti territoriali è chiamato a soddisfare. Ogni paventata lesione dei livelli essenziali di cui all’art. 117, comma 2, lett. m), Cost. appare, di conseguenza, del tutto fuori luogo”.
Con questa osservazione emerge chiaramente l’assenza di una consapevolezza in merito al fatto che gli operatori del gioco siano inquadrati dall’ordinamento giuridico nazionale trai soggetti incaricati di pubblico servizio e che svolgono la propria attività in un sistema concessorio ben regolamentato per mettere a terra un’attività di distribuzione di prodotti che per la loro delicatezza rientrano nel genere dei monopoli.
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Da ultimo la sentenza rappresenta che “in ogni caso va rilevato che sino ad oggi il legislatore nazionale non ha dettato una disciplina unitaria del settore che ne occupa, sicché non è chiaro a quali criteri, se mai, il legislatore provinciale avrebbe dovuto attenersi”. Ebbene il riordino nazionale, annunciato da anni ma che da anni tarda a vedere la luce, oggi viene proposto nella delega fiscale e come tale, tra le tante cose, dovrà prima di tutto ben declinare come principio prioritario la soluzione alla questione territoriale. I fatti (su 110 tabaccai quelli che si trovano in aree consentite dal distanziometro di Bolzano sono solo 5) e le sentenze (che non vogliono sentire ragioni) parlano chiaro: su quel territorio (come su altri) ora salute, risparmio, ordine pubblico, gettito erariale, impresa e lavoro sono a rischio.
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on ordinanza n .5984 del 28 febbraio 2023 la Suprema corte ha rigettato il ricorso proposto dall’Agenzia delle entrate e da due suoi funzionari, rendendo così definitiva la sentenza della Corte d’appello che aveva condannato l’Ufficio e i propri dipendenti coinvolti in solido, al risarcimento del danno non patrimoniale subito dal contribuente. Danno cagionato alla salute oltre che alla vita lavorativa e di relazione cagionato dalla responsabilità colposa dei verificatori. il pubblico ministero infatti, come rilevato dai giudici, non avrebbe esercitato l’azione penale se non fosse stato tratto in errore dagli ispettori tributari che hanno condotto la verifica.
IL CASO
Come noto, in materia di Iva, l’evasione oltre la soglia di 103.291 euro può far scattare il procedimento penale a danno del contribuente come previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo 74/2000, a seguito della comunicazione dell’ipotesi di reato all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art 331 del codice di procedura penale. Nel caso in esame, al termine di una verifica fiscale ad una concessionaria di auto, i funzionari dell’amministrazione finanziaria avevano qualificato alcuni acquisti di vetture usate in parte come operazioni inesistenti e in parte come intracomunitarie in regime di margine, presumendo così una evasione di imposte indirette ben al di sopra della soglia di punibilità. Inizia così l’estenuante difesa sia in sede tributaria che in sede penale dell’imprenditore, che si trova coinvolto in due procedimenti che si concludono con la sua piena assoluzione: in un caso per archiviazione richiesta dallo stesso Pm,
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale
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18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
CHI SBAGLIA PAGA ANCHE ALLE ENTRATE
L’errore (palese) dell’Agenzia negli accertamenti in ambito penale tributario può determinare l’obbligo di risarcire il contribuente da parte degli Uffici e dei funzionari che hanno condotta la verifica
ciando, tra l’altro, la violazione degli artt. 1223 e 2043 c.c. per avere la corte territoriale erroneamente attribuito alla colpa grave e alla negligenza dei verificatori le gravi conseguenze derivanti dall’apertura dei due procedimenti penali. Ma detto ricorso è stato rigettato dalla Suprema corte.
I RIFLESSI DELLA SENTENZA
nell’altro per non luogo a procedere pronunciato dal Gip “perché il fatto non sussiste”.
Nell’operazione compiuta su due auto, qualificata dai verificatori come intra-Ue è emerso che le vetture erano di provenienza italiana. Tale errore, riconosciuto come “grossolano” dai giudici, aveva erroneamente indotto la procura ad avviare un processo che, in caso dell’opportuno annullamento in autotutela in sede tributaria, non si sarebbe tenuto. L’Agenzia e i due funzionari, condannati in solido al risarcimento di 20.000 euro, ricorrevano quindi in Cassazione denun-
Davide Giordani
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
dgiordani@scardovigiordani.eu
Se gli importi non sono significativi e sicuramente non sufficienti a risarcire i danni realisticamente subiti dall’imprenditore, rappresentano in ogni caso una importante inversione in ambito penale tributario. Il definitivo riconoscimento della colpa grave delle Entrate e dei propri funzionari nell’ambito della verifica fiscale instaurata, rappresenta infatti una pietra miliare per il nostro ordinamento. Il diritto infatti riconosce un ambito di discrezionalità degli organi di controllo nell’esercizio delle proprie funzioni di indagine. Ma sempre nei limiti del principio primario del neminem laedere (divieto di ledere un diritto altrui), codificato nell’art. 2043 c.c., spetta al giudice ordinario accertare se vi sia stato, da parte della stessa pubblica amministrazione, un comportamento doloso o colposo in violazione di tale diritto soggettivo, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione, di cui all’articolo 97 della Costituzione. E in questo caso, la pubblica amministrazione è stata condannata al risarcimento del danno. Pur nel riconoscere l’arduo e delicato compito degli organi di controllo in ambito tributario, il monito della Cassazione rappresenta un segnale forte al fine di evitare l’assunzione di presunzioni affrettate ed errori “grossolani” a danno dei contribuenti.
Giancarlo Marzo Managing partner Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it![](https://assets.isu.pub/document-structure/230329141006-734d11a36b13012995a840105a87c18d/v1/43be94d8f58855f65f2e53d0229bcbf1.jpeg)
Sono davvero tante le novità che riguardano il gruppo Novomatic Italia, che oltre a una nuova organizzazione aziendale, in seguito all’acquisizione del gruppo Hbg, presenta una serie di prodotti e servizi per il gaming che l’azienda ha deciso di svelare al pubblico aprendo le porte del proprio quartier generale di Rimini. Mostrando le ultime tendenze nel settore con nuovi cabinet, nuovi giochi e tanti servizi. Tra i quali vale la pena sottolineare l’ormai celebre Admiral Pay: l’istituto di pagamento del Gruppo Novomatic autorizzato da Banca d’Italia che distribuisce in tutto il paese la più alta e innovativa gamma di servizi di pagamento in grado di soddisfare le esigenze degli esercenti, delle grandi reti e, soprattutto, dei consumatori. Per pagamenti a privati e pubblica amministrazione, per tutte le ricariche nazionali e internazionali e tanti altri servizi a disposizione degli utenti con un semplice tocco.
All’insegna del claim “Facile, velore, sicuro”, che meglio sintetizza le caratteristiche del servizio, che sta prendendo piede nel paese e si possono già trovare dei punti sul territorio.
NOVOMATIC ITALIA APRE LE PORTE DEL NUOVO GRUPPO AL SETTORE
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IN OCCASIONE DELLA FIERA ENADA PRIMAVERA, A RIMINI, LA COMPAGNIA ACCOGLIE NELLA SUA SEDE CLIENTI, PARTNER E AMICI, E SVELA LE ULTIME NOVITÀ
Il Gruppo Novomatic, nel 16esimo anno di presenza in Italia, ha senz’altro ampliato notevolmente l’offerta con l’aggiunta di prodotti e servizi di Hbg, facendo crescere ulteriormente la sua proposta e diversificandola. Soprattutto sul fronte online, potendo oggi contare sulla potenzialità del brand QuiGioco, che oltre a proporre i servizi di gioco, permette di ampliare anche quelli generali, a partire dai sistemi di pagamento, con Admiral Pay che diventa anche Quigioco Pay, offrendo “Ewallet” che consentono ai giocatori di avere una grande autonomia di scelta, in maniera del tutto sicura. Si tratta di un portafoglio digitale che consente di gestire
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senza alcun problema le vincite e non solo, potendo effettuare tutti i pagamenti, le ricariche, depositare, prelevare e movimentare i propri soldi secondo le proprie necessità. Passando al tema dei luoghi fisici, non si può certo evitare di dedicare una particolare attenzione all’offerta di gioco “terrestri” del gruppo, che rappresenta da sempre il fiore all’occhiello della società in Italia e nel mondo ormai da 42 anni.
E anche in questo caso, non mancano certo le novità, con nuovi cabinet (di altissimo livello e un’ergonomia innovativa, inedita sul mercato) per il segmento delle videolottery e la novità assoluta per le Awp, dove il cabinet Ludus già utilizzati per le Vlt, quindi per giochi di fascia più alta, viene ora messo a disposizione
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per il segmento delle comma 6a, spostando l’asticella della qualità nettamente più in alto. Agevolando però questo passaggio con delle politiche commerciali ad hoc, che consentiranno ai gestori di poter integrare tranquillamente i nuovi hardware all’interno del proprio parco macchine.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti, le esigenze e gli obiettivi di un mercato che si specializza, e per tutti i segmenti, da parte di un gruppo che continua a crescere e che non smette di innovare.
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Scommesse in (dolce?) attesa come cambierà il settore?
Quale sarà l’impatto del riordino del gioco pubblico sul mondo del betting? O meglio, quali sono le prime reazioni del settore alla prima bozza (in attesa dell’iter parlamentare) e alle prime linee regolatorie circolate nelle scorse settimane? Le risposte ce le ha date Stefano Sbordoni, esperto legale internazionale in sportsbetting e managing partner and founder presso Sbordoni&Partners, nella veste anche di segretario generale dell’Utis, Unione totoricevitori italiani sportivi.
Ovviamente si tratta solo di una bozza ma qualche primo indirizzo concreto si è visto e sono anche subito uscite proposte alternative alla legge delega, come quella del Partito democratico: “Non confondiamo i due testi, ovviamente - esordisce Sbordoni - in un momento in cui esiste un assetto di governo diverso il tema dei giochi diventa uno strumento politico che viene manipolato a seconda del ruolo che si ricopre nel momento. Esponenti politici che prima mostravano ragionevolezza ora diventano degli integralisti, si cambia pelle a seconda della parte dell’aula del Parlamento in cui ci si trova ma l’argomento è sempre lo stesso. E il senso pubblico di cui necessiterebbe questa materia che si traduce
nell’interesse del cittadino, non interessa a nessuno. Insomma sono posizioni strumentali e solo come tali vanno considerate”.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla riforma che sembra finalmente prendere il via dopo lunga attesa? “Innanzitutto nel testo viene abbozzata una disposizione territoriale rigida ma sarà fondamentale capire come poi vengono concertate le azioni nei luoghi dedicati del territorio - spiega il segretario generale Utis -; si parla di concertazione, è vero, ma è anche vero che, per ora, non esiste alcun riferimento alle associazioni di categoria. Si parla di stati ed enti locali ma non di stakeholder che, invece, dovrebbero poter esprimere la loro opinione apertamente nella concertazione in questione, e non avere un ruolo passivo come sembra di intuire in questa fase. Inoltre le programmazioni le deve poter effettuare non solo chi investe ma anche chi lavora. E le aziende che dovranno attenersi alle linee guida del regolatore, avranno difficoltà a far accettare i contratti se le associazioni non saranno potute intervenire per valutarli: linee guida e contratti non possono essere accettati senza concertazione”.
Si parla anche di un’ennesima razionalizzazione che, invece, molti addetti ai lavori segnalano vi sia già stata negli scorsi anni: “Su questo dobbiamo capire quali effetti avrà una razionalizzazione sugli economics degli operatori e sull’occupazione - prosegue Sbordoni - ma
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se i principi generali della legge delega si fondano sul contemperamento degli interessi pubblici, erariali e generali non vediamo perché non si debba tenere conto anche della certezza del lavoro. Al momento non rintracciamo questo passaggio. Troviamo riferimenti alle reti di raccolta, ai punti vendita e ricarica e inasprimento delle sanzioni per le violazioni nella raccolta del gioco a distanza. Ma vorremmo sapere come viene riorganizzata l’offerta prima di pensare a come reprimerla. Anche perché le sanzioni ci sono già, ci sono sempre state”.
Come sarà questo riordino? “La riforma non deve voler dire riedizione delle norme con aggravamento di misure che sono già in vigore - prosegue l’esperto legale in sportsbetting - inasprire le regole non è sinonimo di garanzia di bontà del prodotto. Sì al riordino e anche ad una razionalizzazione delle norme ma non bisogna rifare tutto daccapo”.
Ci sono, comunque, dei punti molto positivi sulle prime linee normative scritte dal regolatore: “La disciplina dei luoghi sensibili nazionalizzata è fondamentale - anche se la riserva di legge era ed è dello Stato ed il concetto è chiaro. Riportare questo alla norma primaria è un fattore estremamente positivo. Così come è utile la distinzione tra normativa primaria e secon-
daria, anche in materia tributaria. I temi, in ogni caso, sembra siano stati toccati tutti, ora vediamo come verranno declinati. L’importante è che il legislatore - e per lui il regolatore - dia modo di poter vivere l’evoluzione del settore senza ingessature che spesso, nel passato anche recente, hanno generato distorsioni e sono state contro produttive. Laddove c’è rigidità e si creano vuoti normativi, lì si insinuano illegalità e criminalità. Un esempio è il divieto di pubblicità. Invece di reprimere l’illegalità a posteriori, dovremmo cercare di capire a monte le ragioni delle devianze”.
Cosa dicono i lavoratori e le aziende associate all’Utis? “C’è incertezza perché non capiscono da chi verranno rappresentati - spiega il segretario generalenella bozza di delega si parla di Comuni, Stato ma non di associazioni e addetti ai lavori. Dovremmo essere noi, invece, gli interlocutori privilegiati. Le condizioni su cui si basano i contratti devono essere approvate dagli operatori e dai lavoratori, mentre così sembra che la contrattazione rischi di cadere dall’alto. Lo Stato può decidere le condizioni alle quali un servizio pubblico deve essere reso, ma deve garantirne la sostenibilità e la stabilità conseguente del lavoro. Ed è in questa parte della legge delega che - per ora - non ci vediamo rappresentati”, conclude Sbordoni.
Il nuovo volto dell’informazione nel betting/ L’infotainment di Terrybet!
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Tra i siti di infotainment che si stanno facendo spazio nel web e che sono proliferati “grazie” al decreto Dignità e in linea con le indicazioni dell’Agcom, c’è senz’altro Terrybet.news. E dietro a quello del portale della concessionaria Streetweb, c’è uno dei giornalisti-tipster più importanti del settore e che ha studiato una strategia vincente per “bucare” l’algoritmo di Google affollatissimo nelle parole chiave per cui un bookmaker vorrebbe apparire tra le primissime posizioni. “Il ‘segreto’ di Terrybet.news è che il 70 percento delle stats sono esclusive per il mercato italiano e per i top 5 campionati europei e per le coppe. Sono questi i mercati che seguiamo e sul quale il nostro sito lavora”.
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Prima di approfondire queste tematiche interessantissime, vorremmo sa-
pere qual è il goal che Terrybet.news si pone: “L’obiettivo è diventare il primo sito ad offrire pronostici a quota alta su base statistica - spiega Francesco Roberto - da qui la nostra idea di fornire statistiche esclusive e non generaliste come offrono tante società a tutti i bookmaker e ai tipster che studiano le loro giocate. Il nostro software da un lavoro totalmente differente perché incrocia gli esiti più costanti delle due squadre e va a cercare quali sono accaduti più di frequente, spiegato in maniera molto veloce ma i processi sono ovviamente più profondi e qui trovate un approfondimento su come funziona. Potrebbe essere l’esito Goal, Over 2,5, multiplo 2-4. Quando abbiamo match importanti pubblichiamo con quota alta”.
L’approccio è duplice: “Si parte anche da un approccio giornalistico e molto professionale - evidenzia Roberto - cerchiamo di produrre contenuti utili alla schedina il tutto da ottimizzare in ottica Seo. Per cercare spazio su Google serve una strategia dinamica e innovativa”. Il segreto, comunque, è un altro: “Un punto di for-
za del nostro blog dal quale preleviamo le statistiche, arriva da lontanoprosegue Roberto - tutto è nato da un forum che ha creato una community di scommettitori. Per questo abbiamo creato una serie di contenuti davvero utili per chi voleva puntare su calcio e sport. Continuando negli anni ad approfondire tutte queste informazioni è nato il software che abbiamo curato direttamente specializzandoci nell’approccio che dicevamo prima. Definito il modus operandi andiamo dritti su questa strada altrimenti diventa tutto molto frammentato e non si arriva a nessun risultato, ci sono troppe info in circolazione nel settore in questione”. Qual è il target di Terrybet.news? “Ci rivolgiamo allo scommettitore che vuole seguire le nostre indicazioni e studiare con precisione - racconta il giornalista e tipster - di solito ci sono due profili, lo scommettitore nerd e chi va all’arrembaggio e scommette molto sulle sensazioni che ha. Noi ci poniamo nel mezzo. Offriamo allo scommettitore le statistiche e un metodo di studio finalmente utile e divertente!”.
NEL CALCIO EUROPEO L’ITALIA S’È DESTA IN
un calcio italiano dove la Nazionale vince gli Europei ma non si qualifica per i Mondiali, dove le squadre in campionato scendono mediamente in campo con nove undicesimi con giocatori stranieri, dove le società non hanno soldi per fare acquisti top, ci ritroviamo con sei squadre di club nei quarti di finale delle tre competizioni europee. In Champions League sono approdate il Napoli, il Milan e l’Inter, in Europa League la Juventus e la Roma, mentre in Conference League la Fiorentina. Nella Coppa dalle “grandi orecchie” un evento che nel calcio azzurro mancava da 17 anni, quando ad accedere tra le migliori 8 d’Europa furono sempre le due milanesi insieme alla Juventus.
Il calcio italiano diventa così il più rappresentato nell’Europa che conta. Tra le altre squadre a contendersi il titolo ci sono due inglesi, Manchester City e Chelsea, una spagnola, Real Madrid, una tedesca, il Bayern Monaco e una portoghese, il Benfica.
Il calcio azzurro non disputa una finale di Champions da 6 anni e non la vince da 13: per molti questo potrebbe essere l’anno giusto per vederne una in finale. In questi quarti di finale ci sarà una sfida tutta italiana tra Milan e Napoli. L’Inter, invece, ha pescato dall’urna il Benfica. Gli altri due quarti di finale vedrà scontrarsi Real Madrid-Chelsea e Manchester City-Bayern Monaco.
Il tabellone vede a partire dall’alto le partite del derby italiano e Inter –Benfica, con la possibilità di vedere un’altra stracittadina in semifinale e di conseguenza una squadra italiana in finale.
I bookmaker hanno preparato
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un’offerta di quote equilibrate per tutti i quattro incontri. La squadra più favorita, secondo i quotisti, per il passaggio del turno è il Napoli, offerto a 1.45. La squadra di Spalletti si accinge a vincere il suo terzo tricolore della storia partenopea. Il Milan dopo aver conquistato lo scorso anno il suo 19esimo scudetto, in questa stagione non riesce in campionato a esprimere lo stesso gioco spumeggiante ma in Champions ha eliminato meritatamente il Tottenham. La quota di 2.90 per il passaggio del turno è appetibile.
Inter e Benfica hanno le stesse probabilità del passaggio turno, le quote sono 1.90 a scelta, i portoghesi secondo me hanno qualcosa in più e puntiamo su di loro.
Bella la quota del Real Madrid che affronta il Chelsea: 1.60 ha tanto valore.
Il match che poteva essere tranquillamente una finale è Manchester City – Bayern. Per molti quello di quest’anno potrebbe essere l’anno degli inglesi. Tuttavia mai sottovalutare il Bayern in Coppa, potrebbe essere un match 50 e 50, quindi puntiamo sulla quota più alta, Bayern Monaco 2.10.
La favorita finale è il Manchester City offerta a 3.50, davanti a Napoli e
Gianni Carra | Sessant’anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo pro
gramma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www.ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
Bayern offerti a 4.80. Sono appetitose le quote del Bayern a 7.50 e quella del Benfica a 13. Le due milanesi sono giocabili a quote importanti, invece, come l’Inter 13 e il Milan a 20. In Europa League la Roma ha pescato il Feyenoord, la rivincita della finale dello scorso anno in Conference League. La Juventus, invece, trova la pallina dei portoghesi dello Sporting nell’urna. Le due squadre sono le favorite per il passaggio del turno, la Roma a quota 1.65 e la Juventus 1.45. Sono dell’idea che saranno due match da tripla sia nel match di andata che in quello di ritorno. Interessanti sono le quote del Feyenoord a 2.30 e dello Sporting addirittura offerto a 2.80. Gli altri due match sono Siviglia –Manchester United e i sorprendenti belgi del Saint Gilloise che affronteranno il Bayer Leverkusen. Il Manchester United è la netta favorita per i bookmaker, quota 2.50, la Juventus è offerta a 5.0 mentre la Roma a 6.50, noi puntiamo sui tedeschi del Leverkusen a quota 8.00. Concludiamo con la Conference League, la Fiorentina affronterà da favorita i polacchi del Lech Poznan. Insieme agli inglesi del West Ham gli uomini di Italiano sono i favoriti con quota che oscillano da 3.00 a. 3.50. Noi puntiamo sul Nizza giocabile a 4.75.
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Velocizzare e semplificare i pagamenti
ippica costituisce un importante settore economico del Paese che coinvolge ampie categorie di operatori – allevatori, proprietari, allenatori, professionisti – e un numero rilevante di addetti della filiera”. Parte da qui il deputato della Lega per Salvini Premier, Davide Bergamini, già firmatario di una interrogazione sull’ippica, nella sua analisi sul comparto italiano.
“Il settore, purtroppo, sta vivendo una crisi profondissima. La Lega con un’interrogazione ha voluto sottolineare come, da circa dieci anni, i premi a traguardo nel settore ippico vengano pagati dal ministero con una decorrenza minima di 6 mesi e con
punte di ritardo che arrivano a 12 mesi. Soprattutto dopo la soppressione dell’Assi, il procedimento del pagamento dei premi delle competizioni ippiche ha subito dei rallentamenti. La questione dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione è di estrema importanza e costituisce senz’altro una priorità in quanto è evidente che se si blocca il flusso finanziario l’intero comparto si paralizza e va in difficoltà nei confronti soprattutto dei fornitori e del fisco. La risposta fornita dal sottosegretario Luigi D’Eramo ci soddisfa perché denota l’attenzione per il settore ippico. Infatti, con uno dei primi atti di governo, è stata istituita, nella struttura ministeriale, la Direzione generale per l’ippica che renderà più incisiva l’azione amministrativa e consentirà di definire
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un percorso, per il pagamento dei premi, più consono a garantire la sostenibilità finanziaria del sistema. Inoltre, ha prontamente attivato un processo di efficientamento interno volto ad allineare i pagamenti con gli stanziamenti previsti nella legge di bilancio, mediante soluzioni di pianificazione e riorganizzazione del lavoro”.
In che modo andrebbe riformata l’ippica?
“Da anni, ormai, gli operatori del settore attendono interventi risolutivi per superare le criticità attuali che non permettono più la sopravvivenza di un comparto che conta oltre 8mila addetti (oltre all’indotto) e circa 12mila cavalli. Prima di tutto vanno individuate misure per velocizzare e semplificare i pagamenti. Le criticità del settore ippico potranno essere superate solo con una riforma complessiva, alla quale dovrà lavorare una ‘task force’ con, ovviamente, un fattivo contributo del Parlamento”.
A suo avviso il Governo quali misure dovrebbe mettere in atto per rilanciare il settore?
“Prima di tutto dobbiamo pensare che il settore ippico conta 125mila proprietari cavalli, 480 fantini e quasi 100.000 gli atleti tesserati alla Federazione italiana sport equestri (Fise), cui vanno aggiunti 28.800 atleti tesserati alla Federazione italiana turismo equestre (Fitetrec-Ante), in più ci sono allenatori, istruttori e giudici di gara, nonché i lavoratori dell’indotto (vestiario, accessori da cavallo, mezzi di trasporto). Questi numeri fanno capire la rilevanza per la composizione dell’economia nazionale, del ruolo catalizzatore e trainante per la nostra economia, del settore e del comparto equestre, che coinvolgono in modo trasversale il turismo, lo sport, l’equitazione e le terapie riabilitative, che concorrono significativamente all’accrescimento del prodotto interno lordo. Anche in ragione delle nuove risorse che deriveranno dalla programmazione e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, appare quanto mai opportuno concentrare la dovuta e necessaria attenzione sulle esigenze organizzative e funzionali del comparto, anche nell’ottica di una riorganizzazione efficace, efficiente e idonea a sostenere le prospettive di ripresa, crescita e innovazione. Il comparto costituito dalle migliaia di operatori della filiera ippica manifesta la necessità di una propria autonomia gestionale, tecnica ed economica, al fine di gestire e promuovere adegua-
tamente la cultura del cavallo”.
Secondo lei come vanno ripensati gli ippodromi?
“Un primo passo è stato fatto nella legge di Bilancio 2023 che ha incrementato di 4,7 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024 con il Fondo per il funzionamento degli impianti ippici, al fine di garantire la funzionalità degli impianti ippici attivi nonché di consentire l’utilizzo da parte del Masaf delle relative strutture per proprie attività istituzionali con conseguente ridefinizione degli obblighi in capo alle società di corse. Il palinsesto del mondo ippico ha rischiato e rischia tutt’ora la chiusura di ippodromi, dei quali circa la metà appartenenti ad enti comunali, con conseguenze sul lavoro di oltre 50mila dipendenti del settore. Il settore dell’ippica sconta la mancanza di iniziative politiche. Si è assistito ad azioni palliative, tuttavia mai capaci di programmare un rilancio serio ed efficace per garantire quel minimo di certezze di cui gli operatori hanno bisogno. Sarebbero auspicabili aiuti di maggior portata da parte del ministero, volti a stimolare riapertura e ripartenza delle strutture”.
Secondo lei le scommesse ippiche andrebbero riformate per essere più appetibili?
“L’ondata di crisi pandemica si è fatta sentire anche nel mondo dell’ippica. Nel contesto, infatti, si assapora l’esasperazione dovuta ad una situazione senza precedenti, gravata dalla riduzione dei finanziamenti che, dalla caduta libera delle scommesse, hanno registrato una diminuzione del 70 percento negli ultimi anni”.
La governance del settore come andrebbe rivista?
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“La governance andrebbe rivista; istituire eventualmente un’agenzia specifica dedicata al settore che lo vada a regolamentare sostenendo i comparti dell’ippica”.
Cosa si augura per il futuro del settore?
“Dopo la trasformazione, nel 2011 dell’ente Unire (Unione nazionale incremento razze equine) in Assi (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico) e a sua volta soppressa nel 2012 e contestuale trasferimento delle funzioni al ministero dell’Agricoltura, mi auguro che il settore abbia finalmente una governance stabile che possa lavorare per il bene del settore e di tutti gli operatori che vi lavorano. È necessario riorganizzare la governance, anche attraverso la previsione di procedure più dinamiche e meno complesse”.
LA FIERA FAMILY ENTERTAINMENT EXPO , CHE HA CELEBRATO IL SUO DEBUTTO A BERGAMO, SI È RIVELATA UN AUTENTICO SUCCESSO CHE RILANCIA IL SETTORE DELL’AMUSEMENT E RIPORTA ENTUSIASMO NELL’INDUSTRIA
di Alessio Crisantemiesperimento è riuscito. Su questo non ci sono dubbi. Non si può dire altro di rientro da Bergamo dove è andata in scena la prima edizione lombarda della fiera Family Entertainment Expo promossa dal Consorzio degli operatori Fee in collaborazione con l’ente fieristico locale PromoBerg. Riportando fiducia e splendore nel settore, insieme a tanto entusiasmo. E a un segnale di forza e vitalità da parte di un’industria che in molti consideravano ormai prossima all’estinzione. Invece, non lo è affato. A Bergamo ne abbiamo avuto una prova concreta. Questa, almeno, è l’opinione generale con cui sono tornati a casa dalla fiera gli addetti ai lavori.
Risultato ancora più importante considerando che non si poteva certo parlare di un successo annunciato. Anzi. Non si può certo nascondere il fatto che fino alla vigilia dell’evento (o, meglio, anche fino a qualche minuto prima dell’apertura dei padiglioni) quello che tutti si chiedevano era se davvero ci sarebbe stato del pubblico disposto a salire fino a Bergamo per vedere una fiera di un settore tradizionalmente legato alla stagionalità ma anche al territorio, che è prevalentemente quello della Riviera. Tanto più dopo lunghi anni trascorsi a Rimini, dove comunque continua ad esserci la fiera del gaming, per giunta a pochi giorni di distanza da quella lombarda. Insomma, possiamo dirlo: nel voler distinguere il mondo del puro intrattenimento da quello del gioco a vincita, quello che hanno compiuto gli operatori del Consorzio Fee è stato comunque un vero e proprio azzardo. Ma restando nella metafora, si può certamente affermare che la scommessa è stata senz’altro vinta, come sottolineano gli stessi operatori, tornati a sorridere, nonostante le varie difficoltà, che comunque rimangono.
“La fiera di Bergamo è senza dubbio un esperimento riuscito”, afferma senza indugi Luca Della Rosa, general manager
di Cogan, tra i soci fondatori del Consorzio. “Abbiamo visto una grande partecipazione da parte del pubblico, un’offerta di prodotto molto ampia, variegata e di altissima qualità, e una proposta fieristica di livello, con una gestione molto professionale, ottimale, attenta alle esigenze imprese. Quindi esperienza complessiva più che positiva, anche se rimangono tutti i problemi del mercato italiano, che vanno al di là della fiera”.
Dello stesso avviso anche Franco Sorte, amministratore di Harding Trading, che spiega: “Con questa fiera volevamo dare la giusta visione del comparto e credo proprio che ci siamo riusciti. Abbiamo mostrato il settore per quello che è: un settore positivo, sereno, orientato al divertimento dove tutti - da bambini ai genitori - si possono divertire. Era importante far capire che il nostro è un comparto che non è pericoloso, diverso da quello del gioco a vincita, che permette di socializzare e di fare aggregazione”.
Anche per Sorte, però, rimangono le criticità da affrontare e risolvere al più presto per poter dare un futuro al comparto: “Serviva dare un’immagine corretta della realtà del settore anche perché a livello normativo continuiamo a scontare una cattiva immagine che non è veritiera, che condiziona ogni disposizione tecnica e legislativa, adottanti criteri derivati dal gioco di azzardo che nulla hanno a che fare con la nostra realtà. E se questo non verrà cambiato non potremo più lavorare”.
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Posizione simile anche quella di Claudio Dalla Pria, operatore storico del settore e leader nel segmento dell’amusement: “La fiera di Bergamo è andata molto bene e l’impatto è decisamente positivo”, spiega. “Era sicuramente necessario separare le due realtà del gioco con e senza vincita in denaro, anche se la separazione delle due date, a pochi giorni di distanza una dall’altra, non rappresenta certo uno scenario ideale per i nostri clienti. Tuttavia la risposta è stata positiva, anche in termini di mercato”. Anche secondo Dalla Pria, però, ciò che serve è cambiare rotta a livello normativo e regolamentare: “Il risultato della fiera dimostra che il settore è vivo e che c’è grande interesse a svilupparlo, anche se - ad oggi - le norme vigenti non consentono di farlo, facendo vivere le imprese nella più totale incertezza e rendendo impossibile anche l’importazione di giochi che, al contrario, sono presenti in gran parte del mondo”.
A esprimere soddisfazione per la riuscita della fiera è anche il presidente del Consorzio Fee, Tiziano Tredese: “Credo che la fiera non potesse andare meglio di così e il segnale di vitalità che è emerso dai padiglioni di Bergamo dimostra che c’è tanta voglia di fare e che c’è spazio, se solo il legislatore ci consentisse di poter operare alle giuste condizioni”.
Buona la prima per la fiera di Bergamo, quindi, e lunga vita al settore. Ma adesso il resto deve farlo il legislatore, liberando le briglie del comparto, lasciandolo libero di poter crescere e prosperare, come merita. Con tutte le regole del caso, evidentemente, ma senza quelle restrizioni (palesemente) ingiustificate che ne hanno compromesso fino ad oggi anche il solo esercizio.
L’intrattenimento non è azzardo ma ha vinto la sua scommessaRivedi i momenti della fiera qui:
La nuova stagione dell’amusement
Gli operatori del settore tornano a essere fiduciosi e sono al lavoro per presentare al Governo una proposta di regolamentazione solo per il gioco senza vincita in denaro
di Michela Carbonibella stagione porta con sé una ventata di ottimismo di cui sembra beneficiare finalmente il mondo del gioco senza vincita in denaro. “Tutto il comparto amusement dopo la pandemia sta dando grandi segni di ripresa, le famiglie sono tornate a frequentare le nostre sale, vi è molta voglia di divertirsi in maniera sana, ed anche le compagnie di giovani stanno riscoprendo le sale giochi”, sottolinea Vanni Ferro, presidente di New Asgi (associazione solo gioco d’intrattenimento per le famiglie).
Feexpo, la fiera dedicata agli operatori del settore amusement, andata in scena lo scorso marzo, ha sicuramente messo in vetrina tale positività.
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“Si respira molta fiducia negli operatori del settore e lo dimostra anche il grande successo della fiera di Bergamo dedicata solo al comma 7, finalmente si sono viste molte novità, molto interesse da parte dei gestori che hanno dato grande soddisfazione alle aziende presenti”.
Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore?
“La parte del leone la fanno le Ticktet Redemption, oltre ai simulatori di guida, ai cabinati e i videogiochi in genere, ma la vera novità degli ultimi anni, che sempre di più sta prendendo piede, è la realtà virtuale, con prodotti sempre più performanti, molto
interessanti per i giovani che anche per questo tornano a frequentare le nostre sale”.
I mesi più caldi saranno un traino per questa industria?
“La primavera e l’estate sono una grande boccata di ossigeno per l’economia del settore, molte sono le sale nelle località turistiche, e il turista italiano, ma anche straniero, ama frequentare i nostri locali. Siamo un appuntamento fisso nelle belle serate, ma anche un servizio nelle giornate di brutto tempo, dove poter passare qualche momento di divertimento con tutta la famiglia”.
Tra le ultime azioni politiche sul settore, ricordiamo la proposta della consigliera della Toscana, Anna Paris, militante nel Partito democratico, la quale ha chiesto la modifica della legge regionale 57/2013 sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, “per disciplinare il divieto di utilizzo, per i minori, di apparecchi e congegni meccanici ed elettromeccanici, attivabili con moneta, con gettone ovvero con altri strumenti elettronici di pagamento, che distribuiscono tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita (ticket redemption)”.
Da presidente di un’associazione di settore, cosa si sente di dire al mondo politico?
“Le nostre aspettative sul Governo, ma anche sugli enti locali, Regioni e Comuni, dove ogni giorno escono provvedimenti senza senso, figli di qualunquismo o ignoranza, sono sempre le stesse. Chiediamo di essere ascoltati, chiediamo di poter spiegare cosa è il nostro settore, chiediamo di non essere più accomunati al gioco con vincita in denaro, vogliamo una normativa che riguardi solo l’amusement, e per questo come associazione stiamo lavorando, assieme agli stati generali, ad una nuova proposta di regolamentazione solo per il gioco senza vincita in denaro, da proporre al Governo”.
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Nel mezzo del cammin del nostro ranking
MENTRE VA IN SCENA LA TERZA TAPPA DEL CIRCUITO NAZIONALE ICS DI FLIPPER SPORTIVO, I PLAYER ITALIANI CONTINUANO A CONQUISTARE IMPORTANTI PODI. E IN ITALIA LA SFIDA È TRA ROMA E MILANO.
di Vincenzo GiacomettiLAprimavera del 2023 è davvero una bella stagione per il flipper sportivo italiano che sta vivendo una fase di vero e proprio rilancio, sotto tutti i punti di vista. Sia nel numero (e nella qualità) degli eventi che si stanno susseguendo nell’intera Penisola, ma anche per via degli ottimi risultati che stanno ottenendo i nostri player anche oltre confine. Gli ultimi dei quali sono arrivati dalla Svizzera, e più precisamente da Rheinfelden, nel cantone di Argovia, dove è appena andata in scena una duplice ma importante competizione, con la tappa elvetica valida per il circuito europeo Ecs 2023 (European championsip series) che ha accompagnato la finalissima del circuito Ecs 2022, disputata nella stessa sede. Ed è qui che a trionfare è stato il tedesco Johannes Ostermeier, già campione del mondo della disciplina nel 2019, sconfiggendo in finale il “nostro” Roberto Pedroni, che ha poi concluso la competizione al quarto posto, superato dal francese Jp Congnard. A chiudere al secondo posto la finale Ecs è stato invece lo svizzero Michael Trepp che grazie a questo piazzamento ottiene il pass per il mondiale, che era in palio come ogni anno nella finale del circuito europeo. E avendo vinto Ostermeier che è già qualificato al mondiale come Nazionale tedesco, a ottenere il ticket per la coppa del mondo è quindi il secondo classificato.
Ma mentre Ostermeier alzava la coppa al cielo, ad aggiudicarsi l’altro titolo messo in palio dalla competizione svizzera è stato il nostro Daniele Acciari, che si è aggiudicato la tappa svolta nella confederazione dell’Ecs 2023. Così i due campioni che si erano scontrati in un match epico nella finalissima a due dei Mondiali d’Italia del 2019, con il tedesco che aveva trionfato all’ultima pallina dopo una sfida a oltranza, tornano a vincere in una competizione ufficiale, stavolta simultaneamente. Prima di tornare a sfidarsi nel mondiale 2023 in programma a giugno. Ma soprattutto, ve-
dendo brillare, in Svizzera, due nostri gioielli, Acciari e Pedroni: un romano e un milanese. Con lo stesso assetto che si registra anche negli altri risultati italiani, guardando ai recenti tornei del nostro paese: a Bergamo, dove è andato in scena il Fee Pinball Tournament, all’interno del Family Entertainment Show, a vincere è stato sempre un milanese, Giorgio De Stefani, mentre qualche giorno dopo a Rimini, in occasione del torneo di Enada, a trionfare è stato un altro romano, Gabriele Tedeschi. Confermando così la linea. Anche se a Bergamo, in realtà, il podio è stato interamente lombardo, con la seconda posizione andata a Manuel Cereda e la terza a Luca Soliman, mentre a Rimini sul secondo gradino del podio è salito il pisano Lorenzo Gagliardi, davanti a un altro lombardo, Mirko Plumari.
Ad avere maggiore risalto, tuttavia, è il torneo di Bergamo, in quanto ha rappresentato anche la seconda tappa del Circuito Nazionale Ics – Italian Championship Series, dopo la prima andata in scena a Gennaio con il PinBeer Master di Milano. A guidare la classifica provvisoria del Circuito sono proprio Pedroni e De Stefani, entrambi con 180 punti, mentre al terzo posto si trova invece il player lucano Giuseppe Violante, con 145 punti, seguito da Davide Colleoni (114), Francesco Sacco (113) e Fabio Sessa (102), quindi Manuel Cereda (98), Antonio Freddo (91), Fabio Fracescato (90) e Luca Fredella, che insieme a Luca Soliman (entrambi a quota 85) chiudono la “top 10” del circuito italiano.
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E ora l’appuntamento con la prossima tappa del circuito nazionale Ics 2023 è in programma per il 2 aprile, a Forlì, dove si svolgere il Palace Pinball Tournament all’interno del Bowling Palace.
Mentre l’appuntamento successivo sarà il 13 maggio, con il ritorno del Merlino Pinball Zone di Sestri Ponente, a Genova.
Mentre la quinta tappa sarà caratterizzata da un altro importante ritorno, quello del Mad4Pinball di Milano, all’interno dello Showroom Morlacchi: una competizione divenuta ormai un punto di riferimento per gli appassionati della disciplina in Italia.
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E dopo la pausa estiva, le competizioni riprenderanno in grande stile, con un altro ritorno d’eccezione: si tratta del torneo Pinball at Waterfalls - Memorial Dino Merluzzi, la sfida disputata a pochi passi dalla Cascata delle Marmore, a Terni, che quest’anno si disputerà all’interno del nuovo Museo del flipper e del modernariato appena inaugurato nella frazione della città umbra e dedicato allo stesso Dino Merluzzi, proprio come il torneo.
A chiudere la stagione 2023 del Circuito Ics sarà anche quest’anno la Milano Pinball Cup, ospitata dal solito Milano Pinball Club. E sarà in quella sede che ci si giocherà l’ultima possibilità di qualificazione per la finalissima del Circuito, che andrà in scena a inizio 2024, mettendo in palio un ticket per la finale del Circuito europeo Ecs.
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CRISTALTEC PAROLA D’ORDINE, INNOVAZIONE
In occasione della fiera Enada Primavera il produttore annuncia l’accordo con Bakoo per lo sviluppo di nuove Awp e svela il primo multigame: Macao night
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Tra le novità degne di nota emerse durante la fiera Enada Primavera di Rimini, merita senz’altro una menzione speciale quella celebrata da Cristaltec, che in occasione della kermesse ha annunciato l’accordo con la software house Bakoo per
ALTENAR SOLUZIONI ALL’AVANGUARDIA PER IL BETTING ITALIANO
Novità e innovazioni per il mercato tricolore delle scommesse sportive: le ha svelate in occasione della recente fiera il provider Altenar
Sono tante e varie le novità presentate da Altenar durante la recente fiera di Rimini. A partire dal prodotto “Front End” costruito inte-
SANREMO GAMES
NELL’AMUSEMENT C’È ANCORA SPAZIO PER LA CREATIVITÀ
Dalla fiera dell’intrattenimento di Bergamo il titolare di Sanremo Games, Maurizio Pagella, chiede spazio al Made in Italy
“Il settore dell’Amusement merita sempre grande attenzione ed è proprio per questo che siamo sempre pronti ad accogliere iniziative che puntino alla sua valorizzazione. Tutto questo anche se la normativa vigente – purtroppo – non consente grande iniziative a chi vuole investire nel settore e per questa ragione va cambiata.”
lo sviluppo di nuovi prodotti Awp destinati al comma 6a.
La partnership nata tra le due realtà d’eccellenza del settore del gaming, ha già finalizzato il primo multigame, Macao night, presentato in anteprima proprio a Enada, raccogliendo subito grande interesse grazie alle sua caratteristiche di spicco: sette titoli inediti, grafiche di alta qualità, un sound set particolarmente coinvolgente e una innovativa serie di giochi bonus, wild symbol, scatter e free spins. Un gioco dove le grafiche accattivanti e originali tipiche di Bakoo incontrano la qualità e l’affidabilità del prodotto Cristaltec, coniugando design e innovazione ad
affinate architetture di gioco al fine di garantire un’offerta con altissimo standard qualitativo. Giovanni Agliata, fondatore e Ad della Cristaltec Spa, riassume così l’importanza di questo nuovo progetto: “Siamo particolarmente fieri di questa partnership tra Cristaltec e Bakoo, una collaborazione che unisce due brand leader per la capacità di realizzare prodotti in linea con le aspettative del mercato del gaming. Sarà quindi un’ottima opportunità per il raggiungimento di obiettivi stimolanti”.
ramente da widget, dove nasce l’idea di In-banner Pay’N Play. Uno strumento che, come spiega il direttore regionale di Altenar, Francesco Papallo, “aumenta notevolmente l’evoluzione tecnologica della nostra architettura”. Consentendo di effettuare un ottimo cross selling e nuovi modi per attirare giocatori, facilità di accesso agli highlights, alle partite last minute e altro ancora. Offre una flessibilità maggiore per gli operatori con livelli elevati di personalizzazione e customizzazione del contenuto e del widget stes-
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so. Questa innovazione, al momento, offre ancora opportunità di crescita sul mercato, poiché si sta dedicando più lavoro alle tecnologie dei widget all’interno delle scommesse e in tutto il settore tecnologico. Altenar ha anche presentato l’App Mobile (Moa), progettata per risolvere due compiti, cioè garantire il funzionamento della soluzione Sportbook su un dispositivo mobile e integrarsi con le piattaforme dei suoi partner operativi.
Queste le parole di Maurizio Pagella, titolare di Sanremo Games, presente alla fiera Family
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Entertainment Expo di Bergamo. Che aggiunge: “Da parte nostra, oltre a proporre alcuni prodotti dedicati alle sale giochi e ai Fec, come il celebre Pong di Atari, nella sua nuova versione di ultimissima generazione, abbiamo realizzato anche dei prodotti nostri di proprietà, “Magic Tickets”, che vogliono provare a proporre qualcosa di nuovo nel settore. Si tratta di giochi comma 7b ter del Tulps, classificabili come ti-
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cket redemption e oggi in fase di omologazione, che cercano di riproporre l’esperienza del gioco a ticket, basandosi sulla solidità e sicurezza dell’hardware – inviolabile – del comma 6. Si tratta di sperimentazioni di chi vuole guardare avanti – spiega Pagella – invece di limitarsi a comprare soltanto dalla Cina. Perché credo fortemente
nel Made in Italy e auspico di poter tornare a lavorare anche lato produzione in questo bellissimo settore, se la norma lo consentirà”.
MAGGI CONTROLS LA RIVOLUZIONE DEI CAMBIAMONETE PASSA DAL CLOUD
Lo chief technologies officer di Maggi Controls delinea il futuro dei sistemi di gestione del denaro, anche nel gaming
Il futuro del gioco land-based passa per la rete. E, in particolare, attraverso il cloud. Grazie ai servizi che supportano le attività di gioco nelle sale, come quelli di pagamento. Ne sono convinti in Maggi Controls dove, non a caso, è stata sviluppata una soluzione in cloud per la gestione dei cambiamonete utilizzati nelle sale di ogni genere. Un nuovo sistema,
AMUSNET PAROLA D’ORDINE, INNOVAZIONE
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Tanti giochi per il mercato italiano online
Sono tante le novità lanciate da Amusnet per il mercato italiano che l’azienda ha soluto esaltare attraverso la fiera Enada Primavera, dove ha partecipato per la prima volta con uno stand. A
NAZIONALE ELETTRONICA
SEMPRE UN PASSO AVANTI AL MERCATO
La società leader nella produzione di giochi, presenta nuovi prodotti per il mercato italiano e per quelli internazionali, strizzando l’occhio anche all’Amusement
C’è spazio anche per il Gioco dell’Oca nello stand di Nazionale Elettronica allestito all’interno della fiera Enada Primavera di Rimini. Sì, perché il gruppo italiano
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denominato “Alma”, sviluppato dall’azienda interamente in house e proposto alla recente fiera Family Entertainment Expo di Bergamo. “Siamo orgogliosi di questo nostro prodotto che rappresenta ad oggi un unicum nel nostro settore – spiega Andrea Maggi, chief technologies officer dell’azienda - si tratta di un sistema in cloud per la gestione dei cambia monete che propone una rivoluzione nelle operazioni di gestione delle attività nel settore. Attraverso questo sistema si possono gestire e controllare intere reti di apparecchi cambiamonete in tempo reale, avendo in qualunque momento il pieno controllo e visibilità di tutte le operazioni, potendo intervenire da remoto e permettendo anche ai propri clienti di poter gestire delle pro-
prie macchine o reti di macchine attraverso un accesso mirato.”
Il nuovo sistema di Maggi, però, non rappresenta un adattamento di ciò che c’era prima alla nuova realtà, bensì un sviluppo completamente nuovo: “Il punto di forza e il vero valore del progetto – spiega ancora il Cto dell’azienda – è che si tratta di una soluzione pensata interamente ex novo per l’ambiente cloud, che non svolge una funzione specifica ma propone una soluzione su misura per le varie esigenze dei gestori di attività. Proponendo un sistema intelligente, sicuro e a prova di futuro”.
partire dalla slot “Candy Palace”, un gioco che conduce in un mondo completamente nuovo e delizioso pieno di dolci e caramelle in cui i giocatori possono godersi i colori vivaci ed esplosivi, le caramelle accattivanti e gustose ed entrare nel colorato e dolce “palazzo candito”. Un altro gioco interessante lanciato in Italia è “Drops of Water”, con cui Amusnet fa un passo avanti ed entra a far parte di una comunità globa-
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le benefica perché ogni goccia d’acqua è preziosa! Questa slot a tema prende parte a un progetto di beneficenza per fornire acqua fresca a migliaia di persone, donando il 3 percento del profitto a iniziative in Africa e India. Per uno sguardo concreto anche alla sostenibilità.
leader nel settore dell’intrattenimento non perde mai di vista alcuna opportunità all’interno del mercato di riferimento, in ogni segmento. Così, oltre a una serie di immancabili prodotti comma 6a e alle nuove soluzioni per il mercato dell’online (dove l’azienda è lanciatissima, sul mercato globale, con il nuovo brand Ne Games), il produttore di Faenza ha esposto anche il primo esemplare di una macchina multigioco di puro intrattenimento. Pensata per i più piccoli e per le famiglie, per le sale giochi e Fec, la novità del gruppo mette insieme diversi titoli di intrattenimento in un gioco fisico, dove il giocatore può sedersi e interagire con la macchina sia in modo meccanico, con il lancio di pal-
line reali, sia con il monitor, dove può visualizzare i risultati dei suoi tiri. Attraverso diversi giochi che vengono offerti a sua scelta, tra i quali però brilla il sempreverde Gioco dell’Oca che trova qui una nuova declinazione tutta da scoprire. Il gioco è attualmente in fase di omologazione e presto sarà pronto per la distribuzione. Altra novità degna di nota è l’apparecchio iChange che ha le caratteristiche classiche del Service Point ma è adattabile a varie location poiché offre i servizi più tradizionali come ricariche telefoniche, pagamento dei bollettini, del bollo auto di assicurazioni e così via, oltre alla ricarica di carte prepagate e a tutti i servizi legati alla fornitura del concessionario di gioco.
Nord e Sud America sotto la lente
evento virtuale, tutto dedicato al mondo del gioco del Nord e del Sud America. Gaming Americas Quarterly Meetup Series, in programma il 27 aprile, mette in serbo interessanti novità per coloro che vi parteciperanno, come spiega Zoltan Tuendik, co-founder e head of business di Hipther, la società organizzatrice: “La novità più importante nel 2023 è che l’incontro virtuale è diventato un’offerta permanente nel nostro portafoglio a cui è possibile partecipare gratuitamente ogni trimestre. L’industria del gioco negli Stati Uniti si sta sviluppando bene con diverse aperture statali.
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La caratteristica principale è che non è necessario viaggiare o trascorrere molte ore alla ricerca di aggiornamenti per Stati Uniti, Canada e America Latina. Si può partecipare all’incontro virtuale che non dura mai più di 3 ore e ricevere gli ultimi aggiornamenti, interagire con gli esperti e visualizzare la registrazione nel caso ci si fosse persi qualcosa”.
Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati?
“Il Gaming Americas Q2 Meetup sarà caratterizzato da due importanti sessioni, la ‘Us Legislation Round-up Q2 2023’ e la ‘Gaming Insights with Segev Llp’. Oltre a queste due sessioni, parleremo anche di pagamenti e marketing”.
Quali sono le opportunità di questo mercato?
“Ottenere l’accesso al più grande mercato di gioco del
mondo ed imparare dagli errori commessi in altre giurisdizioni consolidate come l’Ue”.
In che modo il Covid ha influenzato l’industria dell’intrattenimento?
“Senza dubbio l’industria dell’intrattenimento fisica è stata colpita e il segmento online ha visto una crescita significativa. Tuttavia si sta lentamente tornando al periodo precedente al 2020 ed è iniziata una sinergia tra i due mondi (online e terrestre, Ndr). Saranno cinque/dieci anni molto interessanti in cui l’offline si fonderà con l’online”.
Dove sta andando l’industria dell’intrattenimento?
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“Secondo me dovrebbe andare verso la realtà estesa e la realtà aumentata. C’è una nuova dimensione da esplorare, molto eccitante”.
Cosa offrono i meetup
I meetup trimestrali di Gaming Americas (in programma il 27 aprile, il 31 agosto e l’8 novembre 2023) sono progettati per tenere gli operatori aggiornati su ciò che c’è di nuovo nel settore del gioco con vincita in denaro nordamericano e latinoamericano.
Gli incontri prevedono diverse tavole rotonde per regione e argomenti a cui si uniscono i principali esperti del settore, amministratori delegati, dirigenti di livello C, responsabili dello sviluppo aziendale e talvolta funzionari e regolatori governativi.
Tutti i meetup offrono l’opportunità di fare rete online in speciali sessioni di breakout, ma anche di partecipare a una tavola rotonda che risponde a tutte le domande scottanti del settore in un determinato momento dell’anno. (Mc)
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I personaggi più influenti del poker italiano
Anche per l’anno appena trascorso ecco le “stellette” di Gioco News per chi ha contribuito alla crescita del “giochino” tra gli addetti ai lavori live e online.
di Cesare Antoninisiamo, in leggero ritardo, ma, dopo aver esaminato attentamente il mercato del poker italiano live e online, come sempre, abbiamo stilato una lista di nomi che, secondo il giudizio della nostra redazione, ha contribuito alla crescita del movimento e del mercato in Italia.
Per cui fissiamo i soliti parametri specificando subito che non si tratta di una classifica. Anche quest’anno presentiamo i nomi dei protagonisti del settore in semplice ordine alfabetico, prendendo spunto da quel fattore necessario per entrare nella poker Hall of Fame delle World Series of Poker: i più meritevoli sono quelli che hanno lavorato per contribuire alla crescita e alla promozione dell’Hold’em e delle sue varianti. Troverete soprattutto manager e addetti ai lavori quest’anno, anche se i players sono continuati a crescere e hanno centrato ottimi risultati in tutto il Mondo regalandoci la convinzione che il nostro gioco, ormai, è arrivato ad uno standard di qualità altissimo.
Tornando al settore, quest’anno è stato pazzesco per
Alex Anfossi
Alex Anfossi non può non essere un personaggio influente del poker italiano. È l’unico organizzatore che riesce a proporre eventi live all’interno di una casa da gioco italiana. E ha centrato un record clamoroso con IPO a maggio 2022. Collabora con l’organizzazione Apo Events che è di riferimento in Francia. Per il 2023 la speranza è che si spinga di più sull’acceleratore per gli eventi oltre al ricco programma settimanale. Sanremo può fare molto di più.
Antony Angeloni – Lele Sgherza
Con 30.758 entries e una pletora di location dove organizzare eventi di poker live, il duo Antony Angeloni e Lele Sgherza (che non possiamo non mettere insieme) chiudono il 2022 con un bilancio positivissimo. Da San Marino a Rozvadov per passare da Nova Gorica e fino in Liechtenstein, anche in questo caso qualche strascico del Covid-19 ha limitato la capacità di raccolta di Euro Rounders. Tolti i cap a Rozvadov e quando il Perla Resort risolverà i problemi strutturali che limitano la capacità ricettiva ai tavoli dei tornei dal vivo, ci chiediamo dove il duo possa arrivare. Intanto al Perla record con la Grand Final nonostante due sciopero subiti e un ottimo Re Mida. Da tenere in con-
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il poker live e, dal rimbalzo atteso del post Covid-19, nel 2023 la crescita sembra continuare.
Capitolo poker club dal vivo. Ci sono tanti amici e organizzatori che stanno facendo numeri importantissimi e, anche grazie a loro, i principali tornei di poker dal vivo possono fare numeri in più tramite satelliti, iscrizioni, progetti di vario tipo o semplici rapporti ma, meglio ancora, grazie al semplice fatto che esistono. Veri e propri vivai che stanno rivitalizzando il gioco non solo live ma, pur non avendo statistiche precise, siamo convinti che stiano contribuendo alla crescita del movimento anche online. Purtroppo (o come diciamo spesso per fortuna per timore che il giochino venga rovinato dal regolatore) il settore vive ancora in una zona grigia anche se, con certi crismi, non dovrebbero esserci delle difficoltà a operare. Per questo considereremo chi dalla realtà locale riuscirà a sbarcare in un casino o in un evento di livello nazionale o internazionale. E nel 2023 sappiamo già che qualche candidato di rilievo ci sarà di sicuro.
siderazione anche la collaborazione con Texapoker per il France Poker Festival con due ottimi eventi organizzati a Roavadov, e il lancio a breve anche di un’altra nazione al King’s. Gli squilli sono senz’altro l’Ipo Sanremo con PkLive360 con la quale ha totalizzato 3.762 entries, l’Euro Poker Million a Rozvadov da 2.915 entries ad agosto e poi l’Ips sempre a Rozvadov da 2.549 entries.
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Federico Brunato
Abbiamo detto che non è una classifica ma se lo fosse il poker director del King’s Resort di Rozvadov sarebbe tra i primissimi, non v’è dubbio. Difficile condensare in poche righe tutti i risultati pazzeschi ottenuti dalla sua immensa room. Di sicuro l’anno l’ha chiuso in bellezza con il record di sempre del main event Wsop Europe da 763 entries per un buy in da 10.300 euro. Pochi? Tolte definitivamente le restrizioni e i cap sulle entries di alcuni eventi, legati al Covid-19 non si può che continuare a volare.
Marcello Caloro
Nell’attività redazionale quotidiana diamo spazio a tanti personaggi. Tra questi è meritevole di essere inserito
Marcello Caloro che è anche il primo dealer coordinator a prendersi questa stelletta di Gioco News. Chi lavora nei tornei live sa quanto sia cruciale una figura del genere. Ha fatto lavorare oltre 600 dealer nei circuiti più disparati e con tutte le organizzazioni. Un lavoro delicatissimo e Caloro vuole crescere anche di più.
Niccolò Caramatti
Ex poker pro della prima ora e ora imprenditore nel settore dell’iGaming continua a crescere con la sua Fantasyteam, portale che offre comunque tutti i verticali del gioco pubblico italiano. Niccolò Caramatti continua a macinare raccolta anche nel poker online da solo visto che ci continua a segnalare che, da solo, muove numeri importantissimi per il settore. Oltre ai numeri cresce anche la qualità dei servizi offerti ai players e nasce anche un portale di infotainment per cercare di far circolare il brand e fare informazione nel gaming.
Salvatore Caronia
Complice la continua chiusura delle poker room di tutti i casino italiani eccezion fatta per Sanremo e grazie alla collaborazione con Euro Rounders, la sala della Giochi del Titano continua ad organizzare ottimi eventi. Tra questi di sicuro c’è uno dei record del poker live nel 2022, l’Italian Poker Sport giocato a settembre e che ha raccolto la bellezza di 2.346 entries. Ma insieme a Ips San Marino la casa da gioco diretta da Salvatore Caronia ha ospitato anche lo Sharkbay, ha messo in palio un Platinum Pass per il Pspc elle Bahamas e ha ospitato anche un Wolf of Poker. Nonostante ci siano state un po’ di critiche, la Giochi del Titano ha investito molto per nuovi spazi da dedicare al poker live. Sforzi che andrebbero capiti poi, semmai, anche apprezzati. Avanti così.
Carlo Cavaliere
Continua da mesi a fare meglio del mercato come performance, sia che si scenda che si cresca e ha superato PokerStars col network che dirige. Carlo Cavaliere, iPoker Eu director and Italy network manager Playtech, è un fiore all’occhiello per il nostro management anche a livello internazionale. Boost pazzesco per l’arrivo in iPoker di Gbo, il mix di Lottomatica e Goldbet Poker approdate nella nuova formazione societaria. Dovesse arrivare la liquidità condivisa ne vedremo ancora di più belle.
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Maurizio Guerra
Nel 2023 ha riproposto il People’s Poker Tour che è una vera perla per il settore e l’ha lanciato nel 2022. Continua a lavorare per il suo network che è tra i più importanti d’Italia ed è un’ancora sicura e competente per il giochino all’interno dell’igaming di casa nostra.
Andrea Rocci
C’è solo un Italian Poker Open nel 2022 ma è un record, a Sanremo: ben 3.762 entries. Ha collaborato anche in Liechtenstein con Euro Rounders per il Warriors che ha giocato anche nel casino matuziano e anche per altri eventi. Attesa per il 2023.
Cristiano Ruiu
L’avevamo messo in short list lo scorso anno e ora eccolo qua. Il giornalista, marketing manager e ormai punto di riferimento della poker room dell’Admiral Casino di Mendrisio ha attivato questa realtà dal primo gennaio 2022 e ha chiuso in bellezza l’anno ripartendo con grande impeto. Ha organizzato 3 ottimi tornei per la Svizzera tra Ipo Master, Swiss Championship of Poker e la Notte degli Assi Platinum ma soprattutto il cash game giornaliero va alla grande con tavoli sempre pieni e che rischiano di creare un “problema” per i tournament a livello di spazio. Siamo convinti che Ruiu e il suo staff riuscirà a far crescere ancora il poker live in quel di Mendrisio.
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Mario Sfameni
Il punto di riferimento per il Battle of Malta dell’Italia è senz’altro Mario Sfameni insieme ai suoi due prodi aiutanti, Massimo Majolino e Antonio Parlavecchio. E il Bom nel 2022 ha ripreso a correre (finalmente) centrando un ottimo risultato ad aprile con tanto di successo italiano, Giuseppe Rosa su 2.592 entries mentre a ottobre il main event ha totalizzato 4.329 entries raddoppiando il milione garantito. Era l’unica “battaglia” che mancava al mondo del poker.
Marco Trucco
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È senz’altro un top manager di casa nostra che occupa una posizione di rilievo nel poker online mondiale. Ok, la sua GGPoker non ha una concessione in Italia ma l’influenza che ha anche indirettamente sugli eventi live non può farci ignorare la sua presenza. Sta entrando in tutti i mercati regolati e può anche aiutare a spingere verso la liquidità condivisa.
Il capo è sempre lui, Salvatore Vendemini, ma dallo scorso anno citiamo volentieri anche Antonio Assonapoli Failla e Alessandro IlPizzoPazzo Piersigilli. Imperium room a Milano è una realtà grandissima
e ha quel requisito di cui vi parlavamo: con il suo brand “events” è sbarcata a Cipro, Malta, Mendrisio e ha anche portato l’unico evento high roller in Italia, a Venezia. Ok, non è andato benissimo ma c’era anche un certo Phil Ivey insieme a molti player high stakes e in Italia gente così non si vedeva da anni. Il 2023 sembra proseguire sulla stessa linea ma ci aspettiamo qualche altro “picco”.
L’anno di Nicola Angelini col Ring Wsop al dito
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MATURATO? OTTIMA RUN? CRESCITA POKERISTICA? LA DEA BENDATA SERVE SEMPRE MA JUSTONETIME_ HA TROVATO LA CONSACRAZIONE ONLINE E LA CONTINUITÀ LIVE.
c’è un giocatore che abbiamo visto “crescere” ovviamente dal punto di vista pokeristi nei tantissimi tornei live seguiti in questi anni da Gioco News in giro per l’Italia e per l’Europa (oltre che online), è senz’altro Nicola Angelini. NicoAnge o JuStOnETiMe_,
SE
chiamatelo come volete ma la zampata del campione l’ha sempre avuta. Non possiamo (e non deve Nicola) però dimenticare quanti up and downswing ha avuto prima della pandemia e poco dopo la ripresa dei tornei live.
In questo inizio 2023, però, i risultati arrivano e sono tutte vittorie meravigliose.
Partiamo da quella di metà marzo online: “Finalmente l’anello delle World Series of Poker è arrivato! Sono felicissimo e suono la carica per il 2023: già 5 cash live e ora la consacrazione online, sarà il mio anno!”. Sono le parole diAngelini, in questo caso JuStOnETiMe_ che ha vinto il Ring Wsop Circuit online nell’event #9 March Mayhem Bounty 6 Max No Limit Hold’em. Per lui 88.935 dollari di prima moneta e ben 53.322 bigliettoni di taglie. “Ho runnato bene, ci vuole su 2.900 entries, non sono ipocrita. Ma poi ho giocato benissimo sbagliando davvero poco”. Le taglie parlano chiaro: Nico si prende quella somma pazzesca e il secondo, il canadese Timothy Ulmer, si ferma a 5,763 euro più 41mila dollari di montepremi “normale”. L’americano che giocava dal Canada, ha 714mila dollari vinti in carriera ed era di sicuro il reg più pericoloso per Angelini in un field comunque piano zeppo di ottimi giocatori.
Il “nostro”, però, non aveva nulla da temere a nessuno e, come ci dice giustamente, “il 2023 è iniziato con 5 cash, una vittoria all’Ips High Roller (quella con Andrea Shehadeh che ricordiamo anche in questo pezzo, Ndr) e un nono posto al Cap Seefeld Main Event di 15 giorni fa”.
Ma com’è andato il torneo? “Venivo da 4-5 di swing e per me che gioco ABI200 non era poco.
Stavo giocando gli eventi Wsop Circuit con e senza anello e questo era col Ring. Ed è arrivato! Ho runnato sin dalle prime battute e su quasi 3mila entries ci vuole. A 400-500 left con 300 itm ho svoltato e da 350 left sono stato sempre primo. A 80 left sono al comando con un sacco di bui di distacco. Poi a 50 left sono sceso per chiudere il Day1 sesto su 41”.
Passiamo al Day2: “Sono ripartito subito primo con grande distacco, il doppio delle chips dal secondo. Ho continuato a runnare bene ho sbagliato pochissimo, forse una 4bet show AQ off contro lo small che aveva QQ ma ho limitato i danni. Al final table sono ottavo su otto left e in piena bolla final table ho perso tutti gli spot. La struttura è salita e da fanta
chip leader in bolla piena sono sceso drasticamente. Sinceramente pensavo di ripetere il 12esimo posto dell’anno scorso quando, da primo su 20, ho fallito la prima moneta da 1,2 milioni”.
Ma Angelini ha mantenuto la concentrazione ed è arrivato un double up: “Ho raddoppiato flush contro scala e passo da 13,5bb a 27 e poi un coin flip KJ vs
Col nickname dedicato al figlio
Tra il Cap di Seefeld e il Ring Wsop online, Angelini aveva trovato il tempo anche di vincere l’iPoker Royal del network Playtech su 755 entries per una moneta complessiva da 10.556 euro più 9.367 di Bounty. Aveva regolato in heads up il player Cifalion che si è aggiudicato 10.566 euro pi 2.2025 di taglie. In terza piazza xjordan23 per 5-605 euro più 632 di taglie conquistate.
Il buy in era da 200 euro e alla fine in palio sono andati 135.500 euro su un prize pool garantito da 120.000 euro. La parte del leone del montepremi è andata a CiaoBobby, il nickname che Angelini ha“dedicato a mio figlio che non poteva che scippare questo ottimo torneo”.
Nicola veniva da un buon periodo visto che veniva dall’Austria dove aveva chiuso un tavolo finale in nona posizione: “La run lì non mi ha assistito ed ho perso sul più bello AK vs AJ e Jack al river. Da 80bb
55 e prendo J in bolla. Decisivo anche un bluff in bvb con 8 high e mi prendo il secondo posto.
Il colpo decisivo è questo, però: ho aperto AK off con 45x da cutoff e il bottone, reg, ha 38x. Shova, gioco e gira QJs. Il board è questo 10-8-3-6-K e volo a 80x il doppio del secondo e ho iniziato a distruggere il tavolo e non mi sono fermato più”.
sono sceso a 40bb e poco dopo AK vs AA vs AQ suited contro bottone e small blind. Tuttavia sono rimasto vivo per poi uscire da short AJ vs coppia di 7. Nessun rimpianto, comunque”.
Anche in quell’occasione avevamo chiesto a NicoAnge se si sentisse maturato: “Sto crescendo piano piano e cerco di essere più diligente in alcune fasi del torneo. In generale adesso non si butta via più niente!”, aveva assicurato il reg live e online che ha un bambino piccolo e questo potrebbe averlo responsabilizzato molto di più. Oltre a non voler più buttare via occasioni d’oro solo per dimostrare sempre e comunque di essere il più forte a tutti i costi. In una vecchia intervista a Las Vegas un certo Mustapha Kanit in piena maturità ci disse che “l’importante è mettere le mani in mezzo e prendersi sempre le chips e quindi i soldi. Non serve a nulla giocare tutte le mani come se dovessimo vincere il torneo in quel momento”. Tutto vero.
E dal vivo?
Anche live, come detto, non è andata malaccio in questo primo quarter del 2023. L’Italia aveva dominato, a febbraio, l’High roller IPS 50th Edition giocato ieri al King’s Resort di Rozvadov. Nicola Angelini vinse la mano decisiva e alzò il trofeo ma nella foto celebrativa era stato ritratto abbracciato con l’amico e runner up d’eccezione, Andrea Shehadeh, un altro tra i giocatori più talentuosi di casa nostra.
NicoAnge dopo una pausa di qualche settimana riprese la striscia di risultati positivi che aveva inanellato proprio al King’s Resort, una delle sue mete preferite ormai insieme ai tornei Euro Rounders. Per lui l’ultimo piazzamento è stato un 126esimo posto all’Italian Poker Open San Marino dopo aver centrato ben sei tavoli finali in due mesi a fine 2022.
Per Angelini 44.054 euro, la quota riservata ai primi due mentre in terza piazza ottima moneta anche per Antonio Scalzi che ha espresso grande soddisfazione per altri 24.439 euro di cash e che danno continuità alla seconda piazza centrata nell’Ipo Master di San Marino neanche un mese prima. Buon momento
per la “ciabatta” tricolore che chiude un podio meraviglioso.
Il buy in era da 1.100 euro con 250 entries solo per il cap che ha frenato molti più iscritti ma che si sarà reso necessario per l’enorme affluenza di un main event da 5.166 entries record per un torneo di quella taglia di buy in. Alla fine il montepremi si è attestato in 237.500 euro.
Detto questo il final table ha visto protagonisti anche Paolo Palmisano, Angelo Sisca, altro player molto in forma qui a Rozvadov e Stefano Mazzaferro uscito però nono come primo appena costituito il tavolo decisivo. Da segnalare anche il piazzamento di Peter Kamaras solo 16esimo, però, per 3.206 euro di premio ma sempre in forma dopo l’ottimo final table raggiunto nel The Festival Bratislava di ottobre scorso.
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Rounders 2, Poker Generation
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Il cinema che si occupa di poker, tra le speranze di un Rounders 2 e l’occasione (quasi) persa di Poker Generation, l’unica pellicola italiana uscita nel 2012 che raccontò una storia sul Texas Hold’em
di Cesare Antonini
Capita che qualche giorno fa, rimettendo a posto la scrivania della redazione, spunti fuori una cartolina promozionale di Poker Generation, il film del 2012 opera prima di Gianluca Mingotto. E che qualche giorno dopo ancora un podcast americano tratti uno dei temi ricorrenti del nostro settore: ci sarà mai un sequel di Rounders, autentico capolavoro del 1998 partito come flop e diventato cult?
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L’occasione italiana, invece, costata quasi 2 milioni di euro, è stato qualcosa di importante per il nostro settore (e tanto di cappello per l’investimento) ma non si è mai trasformato in un successo. Il messaggio che la storia di Filo, ispirata a Filippo Candio, il primo italiano a raggiungere il tavolo finale delle World Series of Poker a Las Vegas, rischiava di essere anche totalmente sbagliato e generò anche qualche polemica. Il 2012 era un’epoca in cui tutti giocavano a poker e amavano l’Hold’em. Eravamo lontani anni luce dall’epoca di oscurantismo che il gioco pubblico avrebbe vissuto (e che forse ancora continua a vivere?). Eppure tutti noi addetti ai lavori provammo un briciolo di imbarazzo per la storia. Non se ne parla quasi più ma quella cartolina ci dà lo spunto per ripescare il tema che si lega anche a Rounders 2.
“Ne abbiamo parlato per anni, stiamo valutando se possiamo farlo o meno”. Ennesima falsa speranza o un sogno che presto si avvererà? Ormai non ci crediamo più e, forse, vorremmo che tutto questo neanche si avverasse. Il sequel tanto agognato del mitico film della storia di Mike McDermott e Teddy Kgb ambientato negli ambienti del poker live underground negli States di tanto in tanto salta fuori nelle cronache americane del gioco. Come dicevamo, l’ennesimo segnale ai fan del miglior film mai girato sul gioco del poker, indiscutibilmente, è arrivato dall’ultimo episodio
di The Bill Simmons Podcast, dove Matt Damon che impersonava proprio Mike, insieme al partner di lunga data e frequente co-protagonista Ben Affleck, ha riparlato brevemente di Rounders. In realtà quando c’è di mezzo qualche attore del film, Damon, Edward Norton o John Malkowich, una domanda sul probabile sequel spunta sempre fuori. E forse Matt e gli altri si divertono anche a dire questa o quella boutade all’intervistatore di turno. Ne abbiamo a decine di esempi in tutti questi anni (la pellicola di John Dahl è del 1998 e seguiamo il poker da ormai 15 anni) ma la “rivelazione” lasciata a Simmons sembra ripercorrere più o meno quello che accade da tanto tempo.
Una rivelazione è simpatica, comunque: Damon, il co-protagonista Edward Norton e lo sceneggiatore Brian Koppelman pare abbiano giocato nel Main Event del 1998 e lo stesso McDermott non sarebbe neanche andato lontano dal successo in un field molto ristretto ma comunque molto duro anche all’epoca.
“Sono arrivato al pomeriggio ma ho perso”, ha detto Damon. “Avevo i re… ho spinto e Doyle Brunson aveva gli assi. È stato incredibile. È stata la storia più bella: ho perso contro Doyle Brunson”.
“Ma pensaci”, interviene Affleck. “Se potessi dire ora che sei arrivato 89esimo alle World Series of Poker, potresti essere considerato un giocatore di livello mondiale.”
Il film non venne accolto benissimo all’inizio poi, col boom del poker dal 2003-2004, i diritti tv e l’home video fecero guadagnare un botto ai produttori.
Un artista come Damon, lo sapeva: “Quel film era una bomba”, ha detto Damon. “Sono passati anni e se fosse uscito che ne so, nel 2007, sarebbe stato un boom!”. E già.
Ma adesso, forse, dopo anni di false speranze e sogni, vorremmo che un sequel di un’opera prima così mostruosa non vedesse mai la luce. Sarebbe una delusione comunque anche se di mezzo ci fossero mostri sacri di Hollywood come quelli che abbiamo citato poc’anzi. Rounders 1 non verrebbe scalfito da nulla, sia chiaro, ma perché non lasciare che quel capolavoro al quale siamo tutti affezionati non rimanga un pezzo unico?
il grande schermo si è dimenticato dell’Hold’em
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ALESSANDRO SASHA MESINA SI AGGIUDICA LA FINALE DEL REGNO UNITO DEL CAMPIONATO DEI CROUPIER E SI PREPARA PER LA FINALE EUROPEA A CIPRO
Chissà se hanno una carta in più, ovviamente quella vincente. Fatto sta che i croupier italiani si fanno onore nei casinò di tutta Europa e trionfano anche nei campionati a essi riservati, conquistando le giurie con le loro abilità tecniche e relazionali. Ultimo caso in ordine di tempo, quello di Alessandro Sasha Mesina, 28 anni il prossimo 30 maggio, che ha trionfato nel campionato dei croupier del Regno Unito (l’Uk Dealer Championship) che si è tenuto a marzo al The Hippodrome
Casino London e che si prepara dunque per la finalissima dell’European Dealer Championship organizzato dall’European Casino Association, in programma a metà giugno a Cipro, al City of Dreams Mediterranean. Da precisare, con un pizzico di rammarico, che rappresenterà i colori britannici, visto che l’Italia non fa più parte dell’Eca, cui aderiscono invece altri 27 Paesi europei, San Marino compreso.
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Ovviamente, la speranza e l’obiettivo sono di eguagliare i successi di altri italiani che hanno trionfato nella prestigiosa competizione europea: nel 2008 (secondo anno di svolgimento del torneo) Mauro Zaia (Casinò Venezia), nel 2012 Davide Merli (Casinò Campione d’Italia) e nel 2015 Mattia Luchesini (in rappresentanza del Regno Unito) .
Ma lasciamo la parola al giovane croupier, oggi in forze al prestigioso Les Ambassadeurs Club, club e casinò di Mayfair, Londra: quali sono le circostanze che ti hanno portato a tentare, con successo, questa strada professionale?
“È successo per puro caso. Ho letto un articolo online che trattava dei corsi di ScuolaCroupiers a Fasano
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L’italian style che fa scuola e vince in EuropaPH. PAVEL DANILYUK, PEXELS
Casinò
(Brindisi) con lavoro garantito alla fine della formazione, e così è stato. Dopo un paio di mesi d’allenamento il nostro insegnante, Paolo Cofano, ci ha mandato tutti in diverse parti d’Inghilterra per iniziare quest’avventura.”
E ci sveli i segreti che ti hanno portato in così breve tempo a diventare il più bravo croupier del Regno Unito?
“Di segreti in realtà ce ne sono ben pochi: tanto impegno e allenamento costante. Un consiglio che potrei dare è semplicemente di cercare di essere una persona alla mano sia al lavoro che fuori. La maggior parte dei clienti apprezzano un croupier con cui possano fare due chiacchiere. Aggiungo inoltre che continuare a imparare giochi nuovi come ad esempio dadi, pai gow, punto banco e altri, mi ha aiutato molto quando si tratta di consegnare un curriculum vitae.”
Come ti stai preparando alla finalissima a Cipro?
“Per quanto riguarda preparazione per la finale ho i miei direttori di sala che mi stanno formando qui
a Londra e nel frattempo ho anche Paolo Cofano di ScuolaCroupiers che, online, mi aiuta con la sua esperienza europea.”
Ti piacerebbe lavorare in un casinò italiano oppure ormai pensi che la tua carriera sarà all’estero?
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“Tornare in Italia è sempre stato un mio pensiero. Per il momento sono fedele al mio club Les Ambassadeurs, poi chissà... forse un giorno potrei anche tornare!”
Nel tuo mestiere, sei stato addestrato a occuparti anche di giocatori difficili o che presentano forme di dipendenze? Che cosa fai, nel caso?
“Assolutamente sì. Occuparsi della dipendenza dal gioco d’azzardo è una delle nostre priorità. Quando notiamo dei comportamenti particolari ci sono delle procedure che vanno seguite. Qui a Londra siamo in diretto contatto con varie enti che si occupano specificamente di dipendenza dal gioco”.
Tra fascino, retorica e luoghi comuni, quello del croupier è certamente un mestiere “tradizionale”. Ma da qui a definirlo “d’altri tempi” ce ne corre. Lo spiega nei dettagli Paolo Cofano, proprietario e istruttore di ScuolaCroupiers.com: “Il croupier è un mestiere vecchio, ma non fuori moda. I casinò investono ancora tanto nella formazione di croupier che gestiscono i giochi live ai tavoli”. Non solo, il croupier “offre una possibilità di contatto, o meglio ancora emotiva con il giocatore”. Perchè certo, “i piani e gli spazi per le slot machine diventano sempre più importanti, anche perché garantiscono una vincita certa su percentuale giocata, ma proprio per questo il croupier trasmette più fiducia al giocatore”.
Tuttavia, chi decide di intraprendere la carriera del croupier, magari frequentando una scuola apposita, deve mettere in conto che gli sbocchi professionali sono soprattutto all’estero. “Nei casinò italiani, fuorché per collaborazioni a breve termine e a tempo determinato che anche la mia scuola ha, si entra per concorso pubblico o, in passato, per appartenenza ad alcune cooperative di lavoro legate agli uffici risorse umane delle poche realtà esistenti”.
Ma il problema non è, ovviamente, il dover prendere parte a un concorso. Semmai, lo è esiguità del numero dei casinò italiani, visto che le norme vigenti autorizzano solo pochi enti locali ad avere una licenza di casinò, “di fatto vietando la possibilità a compagnia straniere di approdare sul territorio”. Purtroppo sono norme vecchie, che limitano i casinò possibili solo al nord Italia, lungo la linea di confine con altri stati”. Norme originariamente pensate “per non far fuggire i capitali all estero, o per attirare quelli subito oltre confine, ma superatissime oggi e inefficaci. Con l’avvento del gioco online i capitali vengono spostati
ugualmente”.
Nelle sue vesti di formatore, Cofano elenca poi le abilità, anche umane e relazionali, che un croupier deve avere e apprendere.
“Un croupier deve essere meticoloso, attento in tutto”. E se non lo è di suo, “lo diventa con l’esperienza”. Da sottolineare anche “la sua capacità di multitasking, che è di fatto l’ abilità su cui viene più messo alla prova. Gestire calcoli e conteggi, umori dei giocatori, velocità delle chiamate anche per otto ore al giorno non è un lavoro semplice. Devi essere il più ordinato possibile al tavolo da gioco. Ordine per quanto riguarda i gettoni ma anche ordine con le priorità delle cose da fare... nei venti secondi del lancio di una pallina ti possono succedere dieci o venti cose da fare! Dunque non puoi improvvisare. Allo scopo si studiano tecniche per agire in maniera fluida e armoniosa. Ci si deve allenare tanto su queste tecniche per essere in grado di replicarle live”.
Una preparazione puntuale che viene ripagata da ua professione che, in effetti presenta numerosi vantaggi. Ma anche svantaggi da tenere bene a mente.
“Girare il mondo o fare carriera in una location che più ti gratifica. avere una stabilità economica da subito, e poter lavorare in ambienti divertenti sono tra i vantaggi più evidenti. L’altra faccia della medaglia, lo svantaggio è lasciare casa e la tua comfort zone e in questo noi italiani non siamo troppo bravi. Poi, c’è da lavorare a turni festivi e notturni e anche questo aspetto può non piacere. Ma se ciò non ti pesa, allora quello del croupier è un mestiere che può fare al tuo caso e che ha davvero tantissimi vantaggi”, conclude Cofano.
I pro e i contro del mestiere
eggo sempre con grande piacere gli editoriali su Gioco News del collega collaboratore Mauro Natta. Un po’ per la grazia della prosa e un po’ per il nobile intento educativo dei suoi articoli, nei quali analizza i dati e propone idee per i manager dei casinò terrestri italiani, una categoria rara e protetta come l’upupa. Se fossi un’upupa non so come prenderei la recente proposta di legge del Pd sul gioco, a prima firma Stefano Vaccari, che ha per finalità “la progressiva riduzione dell’offerta di gioco, nonché del gettito erariale” e di conseguenza propone “l’apertura di case da gioco in tutto il territorio nazionale”. Da una parte direi: beh, figata, viva il Pd, peccato che stanno al governo col binocolo e non passerà mai (figurarsi se l’avrebbero mai presentata quando in maggioranza). Poi però penserei che deriva dall’obiettivo di ridurre il gioco con l’apertura di nuovi casinò e direi wait a sec, non mi stanno facendo un complimento, qui. Anche perché la proposta dem è inflessibile nel mantenere la gestione pubblica dei casinò, e anzi, vuole una società unica nazionale che li possieda, proprio per non aver rischio che un casinò per sbaglio funzioni.
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La logica del Pd è quindi: per ridurre il gioco, ampliamo la forma più fallimentare di offerta sul mercato, apriamo N casinò pubblici, riproduciamo le upupe e abbiamo risolto il problema.
Ha qualcosa di geniale, in effetti. (Per ridurre la dipendenza dagli smartphone potrebbero proporre di vietare la vendita di ogni modello non prodotto dalla Sip, rifondata allo scopo, e-mail gestite da Tim e le Pagine Gialle al posto di Google.)
IL GRANDE UPUPONE
ad esso connessi” che si propone l’onorevole Vaccari.
Ve l’immaginate, un’Italia che funziona così?
A parte gli scherzi, io mi chiedo come sia anche solo possibile proporre un’idea del genere, alla luce dello stato dei casinò nazionali, le cui upupe passano le giornate fra tribunali fallimentari, assemblee sindacali e anticamere di assessori provinciali invece che sul floor. Di che cosa, esattamente, sono modello? Per chi, esattamente, sono gestiti? E perché il passo più logico ed efficace, ossia quello di mettere a bando internazionale un numero di concessioni di casinò terrestri, compresi quelli esistenti, vincolati a piani di investimento e di importazione delle professionalità manageriali necessarie, non è nemmeno considerato?
Forse perché non si raggiungerebbe lo scopo di avere l’Italia piena di casinò in fallimento.
Un Wynn Resort a Monte Mario. Un Caesars sui Navigli. Un Sands in Costa Smeralda. Un Hard Rock a forma di chitarra a Riccione, Mgm che rileva le due sedi di Venezia, Melco a Sanremo, Casinos Austria a Campione e Mohegan a St.Vincent. Ecco, in tre righe, come concretizzare il “contrasto del gioco non autorizzato e clandestino nonché dei fenomeni malavitosi
Certo che no. Nei talk show, su Twitter, in campagna elettorale sarebbero solo un sacco di noie, le proteste di piazza, le Sardine, i comitati di quartiere, i luoghi comuni che l’Italia non è Las Vegas, degli americani che ci colonizzano e speculano, dello sfregio al Papa di un casinò a Roma, dello sfregio a Firenze se il casinò sta a Pisa. Sta di fatto che qualunque persona onesta e razionale è costretta ad ammettere che la prospettiva di un piano di casinò pubblici non possa competere con la potenzialità di un ristretto numero di grandi resort integrati di gioco nelle località strategiche italiane, gestiti dalle migliori competenze internazionali. Il fatto che non esista neanche un marchio alberghiero globale di proprietà italiana (e non dico certo pubblica, qualcuno è sorpreso che la Cit sia fallita?) dovrebbe far pensare che forse non è il caso. Sostiene Natta che il problema siano i casinò online che hanno tolto il business ai casinò terrestri, e la ricetta di Natta per le case da gioco italiane è di puntare sui tavoli, riportare in auge giochi di classe come lo chemin de fer e introdurre nuove tipologie di giochi. Rispetto molto il suo punto di vista (trattasi di ancor più rara aves di upupa sveglia e saggia) ma temo che non basti. È la concorrenza che rende un casino migliore per i clienti, che stimola l’offerta e l’innovazione, che rende necessario l’impegno a offrire un’esperienza accettabile, che costringe ad alzare la qualità e la varietà dei servizi. Esattamente il contrario di ciò che propone il Pd, ossia unificare la gestione dei casinò, svincolarli dalla competizione, livellarli (al ribasso, come ordina la gravità, in assenza di una spinta contraria), e senza dubbio affidarli ad un Grand Upupone con un radioso passato in Poste ed Alitalia. In questi casi si dice: cosa potrebbe mai andare storto?
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un mondo in cui la tecnologia e la digitalizzazione la fanno da padrone resta difficile il rapporto con queste due realtà e il settore di cui scrivo, quello dei casinò.
Un vero e proprio controsenso - e ne parlo per esperienza diretta seppure ormai datata - perché l’introduzione di processi organizzativi mediati e assistiti dall’introduzione della tecnologia, in particolare per il settore informatico, risale, nelle case da gioco italiane, ai primi anni ’80.
Un approccio che al tempo era finalizzato a semplificare e ad ottimizzare alcuni aspetti importanti del business quali l’organizzazione del lavoro nell’area dei giochi, che presentava e presenta tuttora aspetti gestionali alquanto complicati, così come le procedure di “accounting” e, non ultimo, il Crm, quindi la gestione della clientela a fini commerciali e di marketing. Posso affermare, senza tema di essere smentito, che per le aree che poco sopra ho citato, i casinò sono stati veri e propri pionieri nel beneficiare dell’innovazione tecnologica che progressivamente si è estesa a tutti gli aspetti cardine della gestione aziendale.
In base a queste premesse, parrebbe che il rapporto con la tecnologia sia sempre stato per i casinò una prassi consolidata. Non è stato così, purtroppo, perché nel momento in cui si è reso necessario combattere la concorrenza derivante
Si è persa per strada l’opportunità di promuovere, attraverso i canali di comunicazione social, i servizi collaterali che restano importanti per attrarre una clientela poco interessata al gioco, ma che amerebbe comunque provare l’emozione del giocare in un contesto elegante e divertente in cui trascorrere il proprio tempo libero.
Casinò & tecnologia Matrimonio rinviato
rivelata sbagliata.
L’aspetto più negativo di questa filosofia secondo me è stato il privarsi della possibilità di sfruttare appieno le potenzialità commerciali offerte dalla tecnologia in termini di aggressione di nuovi target di clientela, in particolare i giovani, sottostimando il ruolo che come segmento di mercato hanno in termini di veicolazione e promozione del prodotto.
Il mio non vuole essere assolutamente un j’accuse: conosco molto bene i parametri di redditività dei segmenti storici della clientela sui quali i casinò hanno creato i propri successi, ma sposare le nuove tendenze non avrebbe sicuramente penalizzato l’andamento dei ricavi prodotti dai succitati segmenti, anzi ne avrebbe generato dei nuovi, seppure meno redditizi, contribuendo nel contempo alla veicolazione di un prodotto ormai maturo e datato come il gioco d’azzardo.
dall’allargamento del business ad altri operatori, avvenuta nei primi anni 2000, invece di approfittare delle nuove opportunità offerte dal cambio del quadro normativo di riferimento si è optato per una forma di protezionismo, a mio parere del tutto ingiustificata, che di fatto ha isolato irrimediabilmente le case da gioco dal contesto di sviluppo e di crescita che il settore ha prodotto nel tempo.
Quanto sopra vale ancor di più in ambito di gioco online che non è stato mai considerato obiettivo da perseguire, se non marginalmente, vanificando la possibilità di diversificare le fonti di business e di agganciare il cambiamento che la tecnologia ha generato e genera ogni giorno senza soluzione di continuità.
È molto difficile analizzare il perché di questa scelta, forse i tanti, anzi troppi anni di monopolio assoluto del mercato - se si esclude quello illegale che ha sempre prosperato - hanno contribuito a consolidare una cultura del “noi bastiamo a noi stessi” che però a posteriori si è
Si è inoltre persa per strada l’opportunità di promuovere, attraverso i canali di comunicazione social, i servizi collaterali che restano importanti per attrarre una clientela poco interessata al gioco, ma che amerebbe comunque provare l’emozione del giocare in un contesto elegante e divertente in cui trascorrere il proprio tempo libero.
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Quest’ultimo aspetto ha assunto un ruolo chiave nel momento in cui è scattato il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo, con ogni mezzo, provvedimento che di fatto ha penalizzato fortemente i casinò che si sono trovati a fronteggiare un’emergenza difficilmente rimediabile soprattutto in ambito di ricerca di nuova clientela.
Il cosiddetto treno è ormai passato e cambiare attitudine pare essere impresa irrealizzabile. Ma io non dispero, anzi, sono certo che il ricambio generazionale ai vertici di queste aziende non potrà che favorire quella necessaria e doverosa contaminazione con il mondo esterno in ambito digitale che restituirà ai casinò il ruolo che meritano nell’ambito dell’entertainment.
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DIAMOND TALES: THE LITTLE MERMAID
›› GRAFICA
Le leggende sono vere: il divertimento dello spinning si trova sul fondo dell’Oceano. E la Sirenetta di Greentube vuole mostrare ai giocatori la strada. E lo fa in un modo particolarmente invitante. Merito di una grafica all’avangardia e in altrissima risoluzione che rende questa meravigliosa creatura dei mari più affascinante che mai. E se il tema e l’ambientazione fanno tornare alla mente il capolavoro della Disney, anche la grafica sembra davvero più in linea con le creazioni cinematografiche che con quelle tipiche del mondo del gaming online. Insomma, una slot davvero bella e ricercata, con una simbologia straordinaria e una resa d’eccezione.
››
SOUND
Se la grafica riesce a rendere al meglio l’effetto proposto da questa straordinaria ambientazione marina, anche la parte audio contribuisce a rendere il gioco una vera opera d’arte in grado di trasportare completamente il giocatore nel fondo degli oceani, con delle musiche di fondo e delle sonorità affascinanti, che avvolgono il giocatore in un’esperienza completa ed estremamente coinvolgente. Gli effetti audio sono delicati durante tutto lo svolgimento di una sessione di gioco ma sanno colpire nel segno nei momenti caldi, stuzzicando ulteriormente l’attenzione ma senza mai stancare o annoiare.
›› GIOCABILITÀ
Abbiamo a che fare con una slot a 5 rulli e 40 linee vincenti. Lo scopo del gioco base è semplice: raccogliere i cuori di perla nel rullo speciale per
Un tuffo in un mare di divertimento
LA SCHEDA
NOME_ Un tuffo nel cuore dell’intrattenimento
PRODUTTORE_ Greentube
DISPONIBILE SU_ omnichannel
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DATA DI RILASCIO_ marzo 2023
PAYOUT_ variabile
portarli con sè nella funzione “Snap Drop” o “Diamond Tales”. Oppure progredire nella storia e raggiungere la funzione “Ocean”. Per progredire attraverso le funzionalità del gioco, si devono deve riempire il contatore della raccolta del cuore. Una volta effettuato un giro senza far atterrare “Pearl Hearts” sui rulli principali o una funzione “Snap Drop” non vincente, tutti i valori Pearl Hearts sul rullo speciale vengono aggiunti al contatore “Heart Collection”. Quando si raccolgono abbastanza perle per riempire il misuratore, il capitolo cambierà aggiornando la funzione Diamond Tales che porterà delle vincite. Per ogni capitolo ci sono diverse quantità di perle che il giocatore deve raccogliere per completare la missione. La caratterisitica forse più
interessante del gioco è la possibilità di modificare la volatilità a ogni sessione premendo uno specifico pulsante. Tale modifica influisce sul tasso di successo della funzione Diamond Tales e sul numero di possibili cuori d’oro che possono essere presenti.
›› BONUS
Tra le caratteristiche principali di questo gioco, ci sono le funzioni: “Snap Drop”, “Diamond Tales”, oltre alla “Modalità volatilità” sopra descritta. La funzione Snap Drop può essere attivata in qualsiasi momento del gioco base. Basta far atterrare il simbolo dedicato sul quinto rullo e avere Pearl Hearts nel rullo speciale. La funzione premia il giocatore con un nuovo giro gratuito in cui sui rulli compaiono solo Pearl Hearts con moltiplicatori. Se non ci sono Pearl Hearts nel rullo speciale sopra, il rullo non girerà di nuovo quando viene attivato lo Snap Drop. Pertanto, da uno a cinque rulli possono girare su ciascun trigger e ognuno può contenere da zero a quattro cuori.
Dopo il nuovo giro, vengono sommati tutti i moltiplicatori sui rulli principali che aumentano la puntata totale. La funzione Diamond Tales viene attivata da 3 simboli bonus libro che arrivano sui rulli 1, 3 e 5. Il giocatore entra nella funzione con un Cuore in più aggiunto a ogni spazio nella Ruota speciale. Vengono quindi assegnati 3 giri gratuiti, che si riattivano 3 alla volta quando una nuova perla o un cuore di diamanti d’oro si ferma sui rulli principali. Se un Pearl Heart si ferma su un rullo, il suo valore verrà aggiunto a tutti quelli che si sono prima fermati sullo stesso rullo.
La slot online Diamond Tales: The Little Mermaid sa farsi amare dai giocatori già a prima vista. Offrendo anche caratteristiche uniche. Oltre a una storia suddivisa in ben cinque
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capitoli tutti da esplorare, le funzioni speciali (Diamond Tales e Snap Drop che abbiamo illustrato) fanno la differenza. Senza contare poi la modalità di volatilità che i gioca-
tori possono impostare e modificare a loro piacimento. Proponendo qualcosa di veramente nuovo e diverso dal solito.
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La folgorazione dell’ispirazione
totalitarismi nazista, fascista e stalinista”.
Lei è autore di moltissimi libri di successo, ma come nascono le sue opere?
“Anche ‘Il serpente e il faraone’ nasce da una folgorazione, come spesso è accaduto con altri libri. Sono folgorazioni che scaturiscono dalla quotidianità, da oggetti normali, dai quali poi inizia a dipanarsi una storia”.
In questa storia poi l’elemento di mistero era già presente, insito nella nota maledizione di Tutankhamon?
Con la sua ultima fatica, “Il serpente e il faraone”, Marco Buticchi è il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana “I maestri dell’avventura”, accanto a Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O’Brian.
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Ma restando in Italia, quando si parla di avventura, si pensa a un altro nome illustrissimo.
E proprio da questo partiamo, nel nostro colloquio con Marco Buticchi: che effetto le fa l’essere accostato a Emilio Salgari?
“È sempre lusinghiero come accostamento, anche considerando che con un mio romanzo ho pure vinto un premio Salgari (nel 2012, Ndr)”.
Certo, dopo oltre venti romanzi pubblicati i paragoni con altri scrittori corrono il rischio di essere riduttivi, limitanti.
“Sì, ho un mio stile, che spero ormai sia conosciuto. Sicuramente è cambiato nel tempo, perché come tutti i lavori, anche quello dello scrivere si impara strada facendo”. Si cambia “ma senza stravolgersi, perché la scrittura, con gli anni, perde un po’ di ingenuità, ma non deve mai perdere la passione”.
Cosa ci può dire del suo ultimo romanzo, presentato di recente anche al Casinò di Sanremo?
“A cento anni esatti dalla scoperta della tomba del faraone Tutankhamon ho voluto inseguire, e raccontare, anche la storia, quella vera, di questa notevole scoperta (avvenuta il 4 novembre 1922 ad opera di Howard Carter, Ndr). Una storia di mistero ricca di elementi antichi e contemporanei, un viaggio nel tempo nel quale l’avventura di fantasia si intreccia con vicende reali, alcune risalenti all’antico Egitto, al tempo del Faraone bambino, e altre del Novecento, incrociando così anche il male del secolo, incarnato nei
“La presunta maledizione legata alla tomba del Faraone bambino (che si narra abbia colpito molti di coloro che parteciparono alla scoperta della sua tomba, Ndr) ha fornito una facile base, ma ho voluto inserire anche una chiave ulteriore, che porta a un collegamento diretto anche con le antiche religioni. Si tratta di collegamenti che ho trovato, ma che ritengo siano impensabili nella realtà del mondo di oggi”.
Inevitabile, provando a trovare un collegamento di Buticchi con il mondo del gioco, finire col parlare ancora di passato. Marco Buticchi, infatti, è figlio di Albino, importante petroliere italiano che fu anche ex presidente del Milan, per un breve periodo, nei primi anni Settanta del secolo scorso, e fu un gran frequentatore proprio del Casinò di Sanremo.
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Le va di parlarne? Non vorrei portare il discorso a navigare in acque troppo agitate.
“Non si preoccupi, è un qualcosa che appartiene a un passato lontano, che ormai non suscita più alcuna emozione”.
E dal passato, avviandoci ai saluti, si passa così a parlare di futuro, che per uno scrittore significa sempre una nuova storia da raccontare. Può anticiparci il soggetto, o l’argomento, del suo prossimo libro?
“Sto lavorando a un romanzo che parla della vicenda dei marmi del Partenone, quelli che a inizio Ottocento furono trasportati da Atene all’Inghilterra da Thomas Bruce, conte di Elgin, con l’incidente che fece affondare un suo brigantino”.
Anche in tal caso si preannuncia un’avventura intrecciata con vicende storiche reali e con riferimento all’attualità, dato che ancora oggi si torna spesso a parlare della restituzione delle ricchezze artistiche trasferite (per alcuni trafugate) per motivi non solo legati alla passione per l’antichità. Ma per leggerla ci sarà da attendere ancora un po’.
Lo sporco su cui interrogarsi
Benedetta Fallucchi racconta il suo originalissimo libro L’oro è giallo, occasione per riflettere sul corpo femminile e sul posto che occupa nella propria cultura di riferimento
di Anna Maria Rengooro è giallo”: questa l’evidente constatazione che dà il titolo al libro di Benedetta Fallucchi (edito da Hacca). Ma, tempo di sfogliare qualche pagina, o forse addirittura di scorrere qualche riga, l’associazione di pensiero, parlando di “giallo”, non è più con l’oro, ma con tutt’altro elemento.
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La domanda, al momento di parlare con l’autrice del libro, nasce dunque spontanea, visto che il tema trattato è decisamente non scontato. Come mai ha deciso di scrivere un libro dedicato a una delle parti del corpo di cui meno si parla, la vescica?
“Il libro parte dalla vescica in quanto origine delle fissazioni della voce narrante, è vero, ma è presto evidente che si tratta di un espediente per parlare di altro. La protagonista di L’oro è giallo, benché priva di nome, è dotata infatti di un corpo e negli anni ha sviluppato un rapporto complesso con tutto ciò che circonda il normale atto dell’urinare: era perciò inevitabile mettere in risalto la vescica come organo su cui si concentra il suo racconto. Tuttavia, ciò che sta davvero al centro del testo è un tema più ampio. A partire dalla sua biografia, infatti, il personaggio femminile scopre come l’indagine sulla minzione apra le porte a molteplici significati, relativi alla relazione che la propria cultura intrattiene con lo sporco e, all’interno di questo schema, il posto che occupa il corpo della donna, spesso marginalizzato o nascosto”.
Mentre si assiste sempre più diffusamente alla manifestazione pubblica dei propri orientamenti sessuali, le funzioni fisiologiche restano avvolte in un alone di discrezione. Pensa che anche queste saranno sdoganate e lo auspica?
“Le funzioni fisiologiche non possono che essere avvolte da un alone di discrezione. Senza voler prendere in considerazione rituali e tradizioni diverse, si può dire che, a partire dal XIX secolo, grazie ai progressi della medicina e della scienza, la nozione di igiene è diventata cruciale. Allo stesso tempo, però, bisogna cercare di identificare se e come i progressi abbiano avuto un impatto sulle società, e se e come tendano a riprodurre classificazioni discriminanti. La nostra idea di igiene, infatti, progredisce con il progredire della scienza ma si appoggia, a volte si fonda sulle stesse paure a cui vuole dare risposta. Il corpo è rimasto particolarmente incastrato in questo meccanismo, tanto più quello femminile. Secondo il sociologo Norbert Elias, all’aumentare del benessere, della longevità, è corrisposto anche un innalzamento del senso del pudore, della
vergogna, dell’imbarazzo. Apparentemente c’è una maggiore liberalità rispetto ai comportamenti sessuali, eppure il rapporto dell’uomo contemporaneo con la propria fisicità è molto più improntata al disgusto di quanto non lo fosse, per dire, l’uomo medievale. A me interessava esplorare questa contraddizione con gli strumenti della letteratura (e non certo parlare del possibile sdoganamento delle funzioni fisiologiche!)”.
Lei scrive per Yomiuri Shimbun, il maggiore quotidiano giapponese: come si trova ad accostarsi a una cultura così distante dalla nostra? Quali sono i punti in comune e le differenze?
“Io lavoro per un quotidiano giapponese, sì, ma lavoro in Italia e raccontando l’Italia ai giapponesi, in appoggio ai corrispondenti che di volta in volta vengono inviati da Tokyo a Roma; la mia visione resta dunque parziale. Negli anni ho sviluppato un legame ambiguo con il Giappone, che è per me un altro paese del cuore ma anche una nazione matrigna. Stranamente di punti in comune tra Italia e Giappone ve ne sono più di quanto immaginiamo, a partire dall’invecchiamento della popolazione e da una certa rigidità delle strutture sociali e dei ruoli. Benché in modo molto diverso rispetto all’Italia, la società giapponese è profondamente gerarchizzata e permangono degli atteggiamenti di profondo conservatorismo. La differenza più macroscopica, che sperimento quasi quotidianamente sul lavoro, ha a che fare comunque più con le strategie di adattamento alla realtà: essendo abituati a fronteggiare inefficienze e caos, di norma gli italiani sono infatti dotati di una flessibilità che manca ai giapponesi, i quali, a loro volta, eccellono nella prevenzione e nell’organizzazione. Queste dinamiche contraddittorie, calate nella delirante quotidianità romana, sortiscono spesso effetti di involontaria comicità”.
Dopo aver legalizzato il gioco d’azzardo, in Giappone stanno per nascere dei casinò. Pensa che avranno successo tra i giapponesi? Com’è la loro indole per quanto riguarda il gioco e il divertimento in genere?
“Quando penso ai giapponesi e al gioco, la prima immagine che si offre alla mia mente sono gli sterminati corridoi tappezzati di rumorose e coloratissime macchine del pachinko davanti a cui sostano le categorie umane più disparate. Tradizionalmente, il gioco di azzardo non è visto di buon occhio, il pachinko è sempre stato lecito proprio perché, in caso di vincita, non eroga soldi ma altri premi. Così, a impressione, e quindi vale poco, direi che la creazione di casinò forse risponde più al tentativo di attirare (e trattenere) i turisti occidentali che non a qualcosa di destinato a radicarsi nella società giapponese. Ma sono pronta a ricredermi!”.
PRATICAMENTE INARRESTABILE P
er molti anni è stato l’ultimo ritrovato della moda, lo sfidante dei giganti del mondo Fec: ma è finalmente giunto il momento per la realtà virtuale di maturare? Con una serie di nuovi prodotti innovativi che arrivano sul mercato e nuove tecnologie che confondono i confini tra gioco ed esperienza, il 2023 è l’anno in cui la realtà virtuale diventa una parte essenziale dell’offerta di qualsiasi luogo di intrattenimento?
Ci sono state numerose false partenze nella storia della realtà virtuale. Gli anni ‘70 e ‘80 hanno visto la tecnologia esplorata per scopi militari e artistici, prima che Nintendo sfruttasse la sua potenza nell’intrattenimento negli anni ‘90 con la sua console Virtual Boy. È stato un raro passo falso da parte del colosso giapponese, che si è rapidamente allontanato dal concetto. Ora, a distanza di quasi trent’anni, esiste un ecosistema più ricco e diversificato intorno alla realtà virtuale, aumentata e mista, con un numero di produttori e distributori all’avanguardia quando si tratta di esperienze immersive.
Diverse aziende sono attive nello spazio della realtà virtuale, ma se c’è una cosa su cui sono tutte d’accordo è che l’attenzione deve essere sulla storia. La tecnologia è lì solo per facilitare un’esperienza per l’ospite e tutto ciò che ostacola tale esperienza deve essere ridotto al minimo o eliminato.
Uno dei leader dell’industria in questo senso è Triotech, con il suo nuovo e innovativo simulatore Storm che non richiede controller portatili: gli ospiti devono semplicemente usare le mani e le gambe per interagire con l’esperienza. Il vicepresidente della comunicazione di Triotech, Christian Martin, spiega che l’esperienza del cliente è al centro di ciò che stanno cercando di ottenere. “La tecnologia dovrebbe essere al servizio dell’esperienza dell’ospite”, afferma. “A Triotech utilizziamo l’interattività per portare i visitatori a un altro livello e coinvolgerli nella storia, trasformandoli da spettatori in attori. E l’interattività non significa necessariamente
LEE WILD DI INTERGAME DÀ UNO SGUARDO AL MONDO DELLA REALTÀ VIRTUALE E SI CHIEDE SE QUALCHE FEC PUÒ PERMETTERSI DI FARE A MENO DELLE SUE DELIZIE
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a cura di Lee Wild
www.intergameonline.com
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tattile prevede l’uso di elementi basati sul movimento, come pavimenti in movimento, raffiche di vento e vibrazioni per migliorare il senso di presenza e realismo in un’esperienza di gioco.
dispositivo di destinazione. Nel nostro simulatore a moneta interattivo di realtà virtuale Storm gli ospiti non hanno in mano un controller; giocano muovendo le mani e le braccia. Mentre cavalcano, i giocatori devono prendere le palle che vedono nel mondo virutale usando le mani. Non è solo una corsa, ma anche una competizione amichevole. Poiché non hanno dispositivi da manipolare, il gioco è molto intuitivo”.
Non è solo il modo in cui si interagisce con il gioco che crea immersione, anche gli effetti 4D si possono aggiungere all’esperienza complessiva di un ospite, come spiega il Ceo di Inowize, Claudia Mihalache: “Uno dei modi più innovativi per utilizzare la tecnologia è attraverso l’uso di sistemi di feedback tattile. Il feedback
“Questa tecnologia crea un ambiente davvero coinvolgente che coinvolge tutti i sensi degli ospiti e li fa sentire come se fossero effettivamente all’interno del gioco. Gli ospiti vengono per le attrazioni e rimangono per le storie. La tecnologia migliora il modo in cui il messaggio viene raccontato e il modo in cui gli ospiti interagiscono con esso, ma se la storia che c’è dietro non è eccezionale, agli ospiti rimarrà solo il ricordo di aver provato la nuova tecnologia. Ciò che differenzia le attrazioni straordinarie da quelle buone è la narrazione. Unita a una tecnologia all’avanguardia, una buona storia consente agli ospiti di avere un senso di presenza e di essere parte dell’esperienza. Quindi il modo più creativo di utilizzare la tecnologia per coinvolgere e intrattenere gli ospiti è offrire storie ponderate dietro tecnologie all’avanguardia”. Un caso in cui il progresso della tecnologia ha consentito di realizzare un prodotto diverso da qualsiasi altro è a Frontgrid. La sua innovativa attrazione Paradrop di realtà virtuale consente agli ospiti di provare la sensazione del parapendio dalla sicurezza del loro Fec locale grazie ad alcune combinazioni tecnologiche innovative. Il prodotto utilizza sia l’ingegneria basata sul movimento che lo sviluppo del gioco per creare un’esperienza che non è disponibile da nessun’altra parte. Nel suo ultimo sviluppo Frontgrid ha aggiunto un elemento di socializzazione competitiva che tanti operatori stanno cercando in questo momento, con il lancio di un campionato globale online. Matt Wells, Ceo e co-inventore, racconta: “Le nostre ultime estensioni offrono un nuovo componente hardware che offre un modello operativo non presidiato, oltre a spingere i confini della socializzazione competitiva lanciando il nostro campionato online globale. Ci dà anche la possibilità di creare contenuti personalizzati,
inclusi ambienti ispirati a luoghi del mondo reale”.
Quell’offerta non presidiata è qualcosa a cui molti operatori stanno dando la priorità in un mondo di aumento del costo del lavoro. Wells lo definisce “un modello più conveniente per far funzionare le loro esperienze”, mentre in Sega, Lester Travasso è d’accordo. Il dirigente delle vendite e del marketing dell’azienda ha spiegato la popolarità di Vr Agent, che secondo Sega è la prima vera esperienza di realà virtuale a moneta e senza operatore. “Il prodotto per due giocatori presenta un controller ibrido che è un punto di svolta per il nostro mercato: i giocatori semplicemente posizionano il controller vicino ai loro occhi e vengono immediatamente caricati nell’azione. In combinazione con il sistema di distribuzione automatizzato, che abbassa il controller all’inizio e lo ritrae alla fine del gioco, rende Vr Agent un vero gioco senza assistente”, afferma. “Gli operatori che erano cauti nell’entrare nello spazio della realtà virtuale finalmente sentono che c’è un prodotto in cui possono investire comodamente con VR Agent. Il gioco è un vero gioco di realtà virtuale a moneta ed è visto come un grande vantaggio per loro mentre cercano di espandere la loro offerta di intrattenimento per i loro ospiti”. Ovviamente, con la tecnologia ora più potente che mai, i locali terrestri devono sfruttare tutto ciò che permette di competere con le offerte di realtà virtuale domestica. Un modo in cui gli operatori superano qualsiasi offerta disponibile per la casa è attraverso l’immersione creata attraverso i temi. La meraviglia di visitare un’esperienza integrata progettata con cura non può mai essere replicata indossando un auricolare a casa. Una società che lo capisce è BoldMove Nation. Il suo Ceo, Benoit Cornet, afferma che ci sono più possibilità di innovare in un Lbe. L’ultimo prodotto dell’azienda è il Raptor Expedition, che è una guida di realtà virtuale al chiuso con caratteristiche multisensoriali ed effetti speciali. I giocatori intraprendono un viaggio verso
un’isola misteriosa con diverse aree tematiche da scoprire utilizzando un tablet. Cornet ha dichiarato: “Con le attrazioni basate sul luogo, ci sono molte più possibilità per creare temi e creare un’esperienza entusiasmante, che non è possibile nei salotti delle persone. Con la nostra Raptor Expedition ci concentriamo sul rendere l’aspetto tematico il più presente possibile per stabilire una chiara connessione tra il mondo digitale e quello fisico. Ciò garantisce che l’attrazione e le esperienze dei giocatori siano portate a un altro livello. Inoltre la presenza fisica di amici o altri giocatori lo rende anche più un evento sociale che crea un’esperienza condivisa memorabile”. Mentre la tecnologia è avanzata negli ultimi anni, la proliferazione di diversi sistemi e produttori ha anche reso più facile che mai per un luogo installare un’attrazione di realtà virtuale. Sempre più luoghi meno tradizionali si rivolgono alla realtà virtuale per aggiungere un aspetto di intrattenimento alla loro attuale offerta.
La realtà aumentata si rivolge a un vasto pubblico perché ha il potere di trasformare i momenti ordinari in qualcosa di straordinario. Qualcosa di così banale come camminare per strada può essere trasformato in uno spettacolo con la realtà aumentata se vedi draghi volare nel cielo e atterrare su edifici o fuochi d’artificio colorati che appaiono nel cielo. Tutto ciò può essere raggiunto da chiunque abbia la potenza di uno smartphone.
Uno dei più grandi nomi nel mondo della realtà virtuale deve sicuramente essere Hologate. L’azienda tedesca produce alcune delle attrazioni più coinvolgenti sul mercato, inclusi giochi che sfruttano enormi IP. Con un decennio di esperienza nell’industria, non sorprende che sia riuscita a ritagliarsi una tale quota di mercato.
I prodotti dell’azienda offrono qualcosa per tutti, ma è la sua offerta multiplayer dove stupisce di più. Leif Petersen, Ceo e fondatore di
Hologate, spiega: “I nostri prodotti multiplayer consentono alle sedi di ospitare eventi e tornei di esport, il che incoraggia gruppi di giocatori a uscire e fare pratica, crea una comunità e incoraggia le visite ripetute. I nostri prodotti sono anche visivamente accattivanti ed elettrizzanti per gli spettatori. I giochi competitivi stanno conquistando il mondo. Vediamo molti dei nostri operatori che ospitano tornei di esport Hologate Arena. Questi eventi creano squadre competitive di lunga durata, attirano grandi folle composte da molti visitatori per la prima volta, generano maggiori entrate attraverso le quote di iscrizione delle squadre e le spese post-torneo degli ospiti e creano un’esperienza esclusiva che i partecipanti non dimenticheranno mai”. Le attrazioni di realtà virtuale sono spesso rivolte a un mercato per adolescenti o adulti, ma un’azienda ha scelto di concentrarsi sulla fascia demografica più giovane. L’approccio unico di Spree al settore della realtà virtuale ha dato i suoi frutti, attirando quel mercato dai 6 ai 12 anni che ha già familiarità con il metaverso. Jonathan Nowak Delgado, Ceo e co-fondatore di Spree, ha dichiarato: “L’attenzione della nostra azienda alla creazione di esperienze di realtà virtuale multigiocatore adatte alle famiglie ci distingue dalla concorrenza. Siamo l’unica soluzione di realtà virtuale con esperienze su misura per la redditizia fascia demografica da sei a 12 anni, che si rivolge a una generazione che si è abituata a giochi immersivi in stile metaverso. A Spree crediamo nel potere delle esperienze di realtà virtuale condivise per riunire tutta la famiglia, con la nostra Spree Arena da 10 giocatori che offre esperienze attive, sociali e divertenti per grandi e piccini”.
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Un continente di giochi
RICICLAGGIO E GIOCO, L’AUSTRAC INTENSIFICA LA VIGILANZA
L’autorità australiana di vigilanza sulla criminalità finanziaria - Australian transaction reports and analysis centre – Austrac - ha lanciato una seconda unità specializzata in risposta alla crescente minaccia di riciclaggio di denaro all’interno dell’industria del gioco d’azzardo, che gli addetti ai lavori riconoscono come “un rischio elevato”.
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L’Austrac ha illustrato le novità agli operatori avvertendo di aver “identificato gravi non conformità in un certo numero di aziende”.
Alla fine dello scorso anno, Austrac ha avviato un’indagine sulle società di gioco Sportsbet e Bet365 perché sospettate di non aver rispettato le leggi antiriciclaggio. I revisori esterni riferiranno presto sui loro risultati.
“Austrac alloca le sue risorse per gestire la minaccia del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo nel sistema finanziario australiano, in relazione ai rischi affrontati dai diversi settori industriali”, si legge in una nota di Austrac.
“L’istituzione di un secondo team di specialisti incentrato sulle entità nel settore del gioco d’azzardo è indicativa dell’attuale contesto di rischio nel settore”.
Il responsabile delle operazioni di regolamentazione di Austrac, Bradley Brown, aggiunge: “Ci sono molte persone che cercano di giocare legittimanente d’azzardo e non siamo necessariamente contro il settore del gioco d’azzardo, si tratta più di gestire il rischio quando si verifica”.
IL MILIONARIO BRUCE MATHIESON INVESTE SU STAR ENTERTAINMENT
C’è anche il mondo dei casinò nei piani del milionario Bruce Mathieson, intenzionato a investire nella società australiana di gioco d’azzardo e intrattenimento Star Entertainment: attualmente con una partecipazione al 10 percento, ma con la volontà di costruirne una “a lungo termine”.
Un interesse rivelato dalla colonna Street talk dell’Australian financial review mentre l’operatore si preparava per una raccolta di capitale da 800 milioni di dollari per supportare un ampio piano di turnaround: “A mio parere, è una risorsa meravigliosa da avere “, riferendosi allla casa da gioco di Star Entertainment a Sydney, allo sviluppo del Queen’s Wharf a Brisbane e alla proprietà della Gold Coast. Garantendo la sua presenza nel Nuovo Galles del Sud.
È troppo presto per dire se queste promesse verranno mantenute, ma di certo i fondi necessari non mancano a Mathieson, che secondo la Financial Review Rich List risulta essere la 54esima persona più ricca del Paese, e può contare sulle entrate derivanti dalla grossa fetta di partecipazione in Endeavour, società proprietaria di una catena di pub e negozi di liquori.
Per ora la cifra investita in Star Entertainment è pari a 141,7 milioni di dollari.
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Star Entertainment ha visto dimezzarsi il prezzo delle sue azioni nell’ultimo anno poiché numerose inchieste governative hanno messo in dubbio la sua idoneità a detenere licenze di casinò.
OLTRE 1,5 MILIONI DI DOLLARI PER FINANZIARE
11 VIDEOGAME
Screen Australia, l’ente di finanziamento del Governo australiano per l’industria della produzione cinematografica, donerà oltre 1,5 milioni di dollari in finanziamenti a 11 diversi videogiochi, appartenenti a una vasta gamma di generi, tra cui Vr, avventura, puzzle, platform, horror. L’iniziativa arriva dopo il lancio della nuova politica culturale nazionale del Governo federale, Revive, che include una compensazione fiscale sui giochi digitali e altri 12 milioni di dollari in quattro anni per supportare gli sviluppatori di giochi digitali e gli studi di giochi indipendenti di piccole e medie dimensioni attraverso Screen Australia.
Entusiasta il Ceo di Screen Australia, Graeme Mason: “Ci sono enormi opportunità di crescita nel settore dei giochi locali. L’investimento di 12 milioni di dollari del Governo consentirà a Screen Australia di supportare più sviluppatori australiani per creare giochi originali, costruire attività sostenibili e attrarre un pubblico locale e globale”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Lee Naimo, head of online di Screen Australia: “È fantastico vedere l’ambizione e l’abilità dei nostri creatori di giochi locali, inclusi gli sviluppatori solisti e principianti, mentre avanzano nella loro carriera”.
Le domande per il fondo Games: Expansion Pack sono aperte fino al prossimo 4 maggio.
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GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE
The international appointments that you can’t lose
APRILE | APRIL 2023
TORNEI FLIPPER SPORTIVO Palace Pinball Tournament Palace Bowling, Forlì www.ifpaitalia.com/calendario-eventi
fino al 3 Remida Spring Edition
Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.eurorounders.com
3 – 10
Euro Poker Million 1 Million Gtd King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
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6 – 9
TORNEI ESPORTS Rlcs 2022-23 – Winter Split Major San Diego Convention Center San Diego, California https://esports.rocketleague.com/
15 – 25
Wsop Circuit Cannes
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Le Croisette Casino Barrière Cannes, Francia, www.wsop.com
17 – 23
TORNEI ESPORTS
Intel Extreme Masters Rio 2023 Jeunesse Arena, Rio de Janeiro, Brasile https://pro.eslgaming.com/tour/csgo/rio/
18 - 19
TORNEO ESPORTS
eSerie A Tim 2023 – Final Eight online https://eserieatim.legaseriea.it/fifa/it/ le-fasi
20 – 24
TORNEI ESPORTS
Roland-Garros eSeries Tennis Clash - Open Qualifier 3 online www.rolandgarros.com
20 – 24
TORNEI ESPORTS
The Mixup 2023 - Tekken World Tour 2023
Lione, Francia https://tekkenworldtour.com/
19 – 20
31° Sagse Latin America 2023
Hilton Buenos Aires Hotel Buenos Aires, Argentina
www.sagselatam.com
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24 – 25
15th Annual Tribal Casino & Hotel Development Conference (Tchd)
The Palms Casino Resort
Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
www.nativenationevents.org/events-conferences
27 – 30
Indian Gaming Tradeshow & Convention 2023
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San Diego Convention Centre
San Diego, California, Stati Uniti
www.indiangamingtradeshow.com
28 – 1 maggio/may
Comicon International pop culture festival – XXIII edizione
Mostra d’oltremare, Napoli www.comicon.it
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Imodelli ibridi che si approfittano delle sfumature tra il gioco e l’azzardo, provocando delle ambigue interpretazioni regolatorie, sono stati affrontati come tema centrale, in quanto più richiesto, nelle discussioni del gruppo Ampersand in occasione della riunione di Ice London di quest’anno. Ampersand è una comunità stabilita parecchi anni fa e gestita da Clarion Gaming per riunire gli esperti del settore in una serie di incontri per parlare e dibattere, in una maniera più informale e a flusso libero piuttosto che in modo rigido e strutturato di un convegno, sui temi di maggiore impatto per il futuro del gioco. Questi temi vengono proposti dai partecipanti stessi poco prima della riunione per assicurare la loro rilevanza al momento prioprio della discussione. Il tema delle linee sempre più sfumate tra il gioco, quello più casual e d’intrattenimento puro, e quello di azzardo, è stato aggiunto proprio il giorno prima della riunione, a una lista ormai troppo lunga di temi da discutere, con una prevalente maggioranza - come era diventato solito negli ultimi annidi richieste focalizzate su protezione del consumatore, restrizioni regolatorie e reputazione dell’industria. Nel processo di Ampersand, appena tutti i temi sono inseriti nell’agenda con l’indicazione del tempo della loro discussione, sono i partecipanti stessi a scegliere le sessioni a cui partecipare. Così si formano i gruppi di varia misura, visto che ognuno è motivato dai propri interessi e dalle sue necessità educative. A nostra sorpresa, nonostante l’aggiunta all’ultimo minuto, il tema dell’incrocio tra gioco e azzardo ha registrato più di venti persone desiderose di entrare in quella discussione, forse un record di interesse in un tema nella storia di incontri targati Ampersand. Chiaramente si tratta di un tema ampio e ambiguo, impossibile da esaurire
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Tra gioco e azzardo
SI FA PRESTO A DIRE GIOCO, QUANDO SI TRATTA DI INTRATTENIMENTO: MA È SEMPRE MEGLIO SPECIFICARE SE SI TRATTA DI PURO GAMING, PER DIRLA ALL’INGLESE, OPPURE DI AZZARDO, CIOÈ GAMBLING. UNA DIFFERENZA NON PROPRIO SOTTILE CHE DIVENTA CENTRALE NELLO SVILUPPO FUTURO DEL SETTORE E NELLA SUA REGOLAMENTAZIONE.
dove i fantasy sports hanno contribuito all’apertrtura del mercato legale di scommesse sportive, rendendole popolari, se non altro, con una formula ibrida e approfittandosene della situazione regolatoria.
all’interno dei 45 minuti di discussione “live”, e negli altri due incontri remoti che sono seguiti. E non sarò in grado di esaurirlo neppure in questo articolo. Già nella definizione del tema si evidenzia la sua ambiguità. È più facile esprimerlo in inglese, dove almeno esistono due parole diverse per distinguerli: gaming e gambling, anche se sono scambiati ogni volta, nella ricerca di una denominazione più leggera, e quindi accettabile, offerta dalla parola gaming. Un simile scambio applicato più o meno liberamente ha luogo in italiano tra gioco e gioco d’azzardo, ma vista la mancanza di due parole separate, mi pare che l’ambiguità linquistica rifletta ancora di più l’ambiguità generale tra dui tipi di gioco.
Ma quella stessa ambiguità liguistica si estende anche sugli altri aspetti, soprattutto quelli regolatori, che offrono sia vantaggi che svantaggi. La mancanza di chiarezza sullo status regolatorio da una parte sottopone ai possibili repercussioni e ai danni imprevisti nel caso di interpretazione opposta a quella assunta, mentre dall’altra parte apre la porta alla sperimentazione e, possibilmente, introduzione di modelli innovativi.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
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Ne abbiamo osservato un esempio negli Stati Uniti,
I giochi tradizionali di casinò senza dubbio dominano e sono sempre la scelta preferita della maggioranza dei consumatori. Sono anche la fonte principale di reddito per gli operatori. Ci potremmo allora chiedere: perchè preoccuparci dei formati ibridi del gioco che al solito sono piuttosto di nicchia e di mera esplorazione e non interessano al target del gioco d’azzardo d’oggi? Perchè tanto interesse su questo tema? La risposta è opresto fornita: per assicurarsi la rilevanza del prodotto nel futuro. Giovani generazioni di consumatori crescono con i videogiochi e sono abituati al gioco in cui possono usufruire e perfezionare le loro abilità piuttosto che lasciare il risultato puramente alla sorte. L’introduzione degli elementi che permettono dei vari livelli dell’abilità nel gioco d’azzardo è uno dei principali modi di sperimentazione per renderlo più attraente ai nuovi tipi di consumatori, che magari in futuro migreranno al mondo d’azzardo, ma oggi pagano per il loro divertimento altrove. Ma non appena si inseriscono le abilità nel gioco, verrà messa in discussione l’integrità dal punto di vista regolatorio, soprattutto se è difficile stabilire il confine in modo ovvio e chiaro tra l’abilità e l’azzardo. Forse ci vuole una nuova definizione dell’azzardo, si sono chiesti i membri di Ampersand, che aiuti meglio a fare la distinzione dal gioco puro, per esempio: vantaggio della casa (house advantage), scambio di soldi (money exchange) o livello di abilità (skill level). Queste domande vengono poste perchè c’è una sperimentazione che supera i limiti per creare qualcosa di nuovo ed innovativo. In fin dei conti si tratta di innovazione: quindi nonostante le ambiguità, l’abbracciamo, se ciò significa avere un progresso e una prospettiva a lungo termine, di cui parlo così spesso in questa rubrica. Ma sempre che tutto avvenga in modo conforme alle regole.
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Questa volta vorrei parlarvi di seduzione e di amore. Non mi addentrerò nei meandri pericolosissimi del sentimento profondo che unisce le persone, che porta due individui a decidere di legare le loro esistenze con la convinzione, ma preferirei dire speranza, che sia per sempre. Però faremo alcune considerazioni sull’amore in altre forme, ovviamente in chiave retail.
Per sempre: è un concetto di grande bellezza e forte fascino, ha dentro di sè la determinazione di una volontà superiore in grado di contrastare le avversità e mantenere immutata nel tempo una dimensione di benessere ed armonia.
Ma noi siamo gente pratica, sappiamo che per sempre ormai non ci sono più nemmeno i diamanti, così come matrimoni e relazioni, figuriamoci l’amore per un prodotto o un servizio. La fedeltà di marca si compra a suon di promozioni, omaggi e raccolta punti, anche e soprattutto nel nostro settore, gambling o amusement che sia.
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Ma allora perché spendere energie per far innamorare i nostri clienti?
Perché oggi più che mai l’offerta tende a essere uniformata, omologata, appiattita, così come le azioni promozionali di cui sopra. La differenza, incredibile ma vero, la fa “l’amore”, in maniera meno poetica diremo l’empatia che si riesce a creare tra Noi e Loro.
Noi, la nostra offerta, la struttura, il personale, la nostra capacità di comunicare, e Loro, i nostri clienti, con le aspettative e il desiderio di vederle soddisfatte, prima fra tutti quella di essere considerati speciali. Non sono nemici, polli da spennare, un male necessario grazie al quale paghiamo le bollette a fine mese, ma compagni di avventura, che tanto più sapremo coinvolgere, tanto più si legheranno
UN AMORE DI RETAIL
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“PUOI CERCARE ‘AMORE’ NEL DIZIONARIO, MAPPARLO IN UN FILE EXCEL, STUDIARNE LA DEFINIZIONE IN UN LIBRO DI TESTO. OPPURE PUOI AVVENTURARTI NEL MONDO E TROVARE LA TUA RISPOSTA.”
a cura di Michele Bragantini
preferito, le nostre attrazioni sono studiate per la felicità dei tuoi bambini: è tutto come te lo immaginavi. Dobbiamo ascoltarli, capirli e affascinarli. Il fascino che eserciteremo si trasformerà in seduzione, la seduzione in complicità, la complicità in amore. Ci frequenteranno, saranno partner importanti che ci aiuteranno a migliorare, consigliandoci su come rendere più importante l’experience nelle nostre sale.
al nostro modo di proporci, al nostro brand; tanto più sapremo sedurli, tanto più si innamoreranno di noi, non confondendo causa ed effetto. La seduzione è la nostra arma vincente, il fatto che i nostri clienti desiderino passare il tempo con noi diventa una felice conseguenza. Ma facciamo diventare il nostro ragionamento più strategico. Nel nostro lavoro ci troviamo necessariamente a lavorare sui numeri, che devono sempre essere alti per poter sviluppare volumi di ricavi in grado di sostenere le attività.
Ma sviluppare volumi non è il fine delle nostre azioni, è la conseguenza. Quello che dobbiamo fare è di non perdere di vista le unicità dei nostri clienti, dobbiamo avere la capacità di far capire a ciascuno di loro che sì, è proprio così, ci preoccupiamo per te, abbiamo proprio il tuo amaro
Michele Bragantini | Si forma in marketing e business administration. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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Ci perdoneranno, importantissimo. Le nostre imperfezioni, i nostri errori saranno mediati dalla benevolenza di chi si trova bene con noi e vuole continuare a farlo. La concorrenza sarà un concetto relativo, una scappatella che noi perdoneremo a loro, ben felici di accoglierli di nuovo nel nostro gruppo. Non vi sto raccontando niente di nuovo, ognuno di noi è a sua volta cliente ed anche senza accorgersene agisce secondo queste dinamiche, dal bar della mattina alla trattoria di fiducia. Ecco la parola magica: la fiducia. L’elemento che mancava alla nostra storia d’amore, ma quello non meno importante. Alla fine non dimentichiamoci che il nostro lavoro è far divertire le persone, che spesso questo divertimento richiede anche un investimento economico significativo e che dobbiamo mettere i nostri clienti nella migliore delle condizioni per godersi il tempo che passano da noi.
Cambiamo la nostra visione delle cose, sediamoci dall’altra parte del tavolo immaginandoci come vorremmo essere accolti, seguiti, trattati, gratificati e salutati quando ce ne andiamo. Proprio qui, proprio nel nostro locale. Cambiamo quindi, se alla fine crediamo che sia necessario, la nostra impostazione di lavoro, od impegniamoci a valorizzare i nostri punti di forza, espandendone l’effetto. Le persone non vengono nel nostro ristorante solo per mangiare, non vengono nel nostro bowling solo per giocare, non vengono nel nostro bingo solo per vincere: vengono per stare insieme e per stare bene, per essere sedotti e sentirci speciali. Sicuri che non ce ne siamo mai dimenticati, almeno qualche volta?.
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Dietro le quinte di un ristorante di alto livello c’è sempre un grande chef o un manager capace. In alcuni casi tutti e due e, nel caso del Casinò Mendrisio, nel Canton Ticino, una figura che le unisce entrambe: Diego Chiarello, manager del food and beverage e gerente della ristorazione. Con alle spalle, e davanti, una formazione a tutto tondo in questo settore: cominciata con una passione coltivata fin dalla tenera età, consolidata da diverse stagioni da cuoco in Italia e in giro per l’Europa – anche alla corte dell’Hotel Clarence di Dublino, di proprietà dei musicisti Bono Vox e The Edge degli U2, nel 2001 – fino all’approdo in Svizzera.
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Tante esperienze, corsi – anche da sommelier del caffè – e tante preziose relazioni intessute con fornitori di qualità, tecnici e professionisti, architetti compresi.
Un bagaglio grazie al quale Chiarello è stato chiamato dal Casinò di Mendrisio nel 2017.
“Il mio compito è mettere a punto i menù, le carte dei vini e dei superalcolici, sovrintendere la preparazione dei piatti, che poi i cuochi della brigata memorizzano e riproducono.
Un modello che vale per tutte le aree food and beverage della casa da gioco: il ristorante gourmet, il bistrot, il bar principale – l’Admiral – e un
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Diego Chiarello
La qualità della tradizione
a cura di Francesca Mancosu
dolci, il gelato, i grissini, gli impasti, la pasta fresca, i cioccolati”.
Insomma, un grande lavoro quotidiano, e sempre di alto livello, portato avanti con un tocco “familiare” e con un forte attaccamento alla tradizione, alla stagionalità dei prodotti e alla loro provenienza, che per il 60 percento si attesta direttamente dal Ticino, zona da cui proviene anche la birra artigianale presente nei menù del Casinò di Mendrisio.
“La maggior parte dei nostri clienti sono abituali, amano tornare spesso, tanti vengono a passare una serata di svago al casinò, con amici e familiari, all’insegna della convivialità. La carta neppure la guardano, si fidano di noi.
E a fine pasto c’è il rituale del caffè preparato in sala con una vecchia macchina, in stile napoletano, servito in una tazza di vetro con il piatto in ottone”.
INGREDIENTI (per quattro persone)
Riso Carnaroli g 320, 4 gamberi rossi di Mazzara del Vallo, 1 aglio nero (aglio fermentato), caprino 70 g, panna g 50, latte 500 g, burro g 80, champagne 1 bicchiere, sale e pepe, brodo vegetale q.b.
PREPARAZIONE
Preparare il brodo vegetale. Preparare la pomata di aglio nero: pulire gli spicchi di aglio, sbollentarli in acqua e latte per due volte partendo da freddo, scolarli e raffreddarli. In seguito, aggiungere 1 cucchiaio di olio di semi e frullare con frullatore ad immersione fino ad ottenere una pomata liscia.
Pulire i gamberi rossi privandoli del ca-
altro bar con una sala ‘di meditazione’ con una vasta scelta di cocktail, gin eccetera, per un totale di circa 500 coperti ogni giorno. Gestione alla quale si aggiunge quella della mensa del personale, per 220 dipendenti. Facciamo quasi tutto ‘in house’: i
C’è anche un’area riservata ai clienti asiatici, con un buffet privato allestito nella stessa area che di solito ospita il self-service durante i tornei di poker. “Cerchiamo di andare incontro ai loro gusti. Loro amano mangiare bene e leggero, quindi prepariamo magari una pasta con il pomodoro fresco al basilico, ma usiamo la pasta lunga, il pollo con la salsa in umido, alla cacciatora, con contorni di verdure bollite. E stiamo imparando anche il cinese”.
rapace e della testa. Le teste, in seguito, andranno pulite e fritte, mentre i corpi vanno tagliati a tartare e leggermente conditi con olio extravergine d’oliva e sale.
Preparare il caprino mantecato, aggiungendo allo stesso panna fresca sale e pepe, amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto liscio e consistente.
Tostare il riso senza olio, una volta tostato sfumare con un bicchiere di champagne, aspettare l’evaporazione dell’alcool e proseguire la cottura con il brodo vegetale per circa 15-16 minuti.
A cottura ultimata, il riso va tolto dal fuoco e mantecato con il burro e il caprino precedentemente preparato, ottenendo un risotto cremoso e bianco.
Per l’impiattamento stendere il riso su un piatto piano, adagiare su di esso piccole quenelle di tartare di gambero rosso intervallate da piccoli puntini di pomata di aglio nero e ciuffi di caprino montato e infine come nota croccante posare in piedi la testa e le zampe del gambero fritte e qualche germoglio di pisello.
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WWW.FILSGAME.COM
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica della pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it
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support@filsgame.com
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un certo senso potremmo anche dire che Fifa non sarà più Fifa. Il videogame di calcio forse più noto al mondo, infatti, con quasi 350 milioni di copie vendute nella sua storia, tra qualche mese cambierà nome. Ed è un cambio epocale quello che avverrà, dal prossimo autunno, in tutto il settore delle simulazioni calcistiche.
A monte, dunque, c’è il mancato rinnovo dell’accordo che, sino all’edizione 2023 (uscita il 27 settembre scorso), ha legato la Ea Sports, divisione del publisher Electronic Arts che si occupa di videogiochi sportivi, alla Fédération Internationale de Football Association, il massimo organismo di governo del calcio mondiale. Il publisher californiano ha deciso di tentare l’avventura con un nuovo brand, Ea Sports Fc, rompendo quello che sino ad ora è stato un binomio vincente.
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E così, con una decisione prettamente “commerciale”, va a chiudersi un’epoca, videoludicamente parlando.
È da trent’anni infatti (dal 1993, con Fifa International soccer, Ndr), che generazioni di videogiocatori di tutto il mondo attendono l’autunno per vedere l’uscita del nuovo capitolo della serie Fifa della Ea Sports, sapendo che in Fifa ci sono le trasposizioni digitali dei campioni, le squadre di club con maglie e simboli, e le nazionali. E questo proprio grazie alla licenza concessa dalla Federazione del calcio mondiale. L’uscita di Fifa poi (dal 2003, quando uscì per la prima volta in tutto il mondo Pro evolution soccer), era attesa anche per constatare la differenza con l’altro colosso delle simulazioni calcistiche, quel Pro evolution soccer della
FIFA DOPO 30 ANNI ASSIEME ADDIO A EA SPORTS
Il publisher del noto videogame calcistico rompe la partnership con la Federazione che governa il calcio a livello mondiale, aperte le scommesse su chi lo sostituirà.
Konami attorno al quale ruotava l’altra metà del mondo del pallone. Dopo la virata sul free to play da parte proprio del publisher nipponico, nel 2021, Fifa sembrava ormai non avere più rivali. E invece, dopo soli pochi mesi, ecco che cambia tutto, e cambia radicalmente.
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“I prossimi giochi della serie Fifa - ha annunciato il presidente della Fifa Gianni Infantino - ovvero Fifa 25, 26, 27 e così via saranno sempre i migliori giochi di calcio sul mercato per ragazzi e ragazze. Nuove informazioni a proposito saranno condivise in tempi brevi”.
Poche parole (che poco chiariscono) ma che lasciano intendere che non vedremo un Fifa 24 perché probabilmente il team incaricato dello sviluppo del nuovo gioco targato Fifa ha bisogno di tempo. La serie quindi salterà l’uscita quest’autunno per arrivare direttamente sul mercato nel 2024.
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Su chi sarà il nuovo publisher che si siederà al fianco della Federazione calcistica, al momento, ci sono solo supposizioni. Le voci più accreditate parlano di un accordo tra la Fifa e Take-Two Interactive Software, azienda statunitense (con sede a New
York) produttrice e distributrice di altri videogiochi “sportivi”, come i titoli incentrati sul basket, sul golf e sul wrestling. Dovessimo dare una quota diremmo che l’accordo tra la Fifa - Take-Two è fattibile al 90 percento. Più difficile pensare che a sostituire Ea Sports sia Konami, che ha investito tantissimo nel rebranding dello storico Pro Evolution Soccer, ora chiamato eFootball (quota 5 percento), e ancora più lontana l’ipotesi che si possa trattare di Strikerz Inc, con il suo Ufc sino ad ora solo annunciato; il gioco doveva uscire nel 2022, ma è stato rinviato per “ragioni tecniche” a quest’anno, pertanto quota 3 percento, non di più. Ma siamo sempre a livello di congetture: ad oggi, visti gli sviluppi degli ultimi mesi, tutto può accadere, chissà, magari anche un improbabile ripensamento di Fifa (che però vediamo molto difficile: quota 1 percento) o la presentazione di un publisher, e di un simulatore calcistico, completamente nuovo (quota 1 percento). Quel che è certo è che in ogni caso, per i videogiocatori, sarà una rivoluzione.
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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Società a rischio condizionamento mafioso?
Niente licenza
occupiamo stavolta della cosiddetta interdittiva antimafia, prendendo le mosse da un’interessante pronuncia del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia del 21 marzo 2023. Il caso riguardava un’informazione interdittiva antimafia che si accompagnava, poi, anche a un decreto del questore di Foggia di revoca dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di raccolta scommesse e di sala giochi. I provvedimenti originavano dalla circostanza che l’amministratore unico della Società esercente l’attività, oltre che socio maggioritario con il 70 percento delle quote, era un soggetto asseritamente affiliato a un clan mafioso della zona.
L’amministratore era stato nel frattempo sostituito, ragione per la quale la Società riteneva i provvedimenti impugnati ingiusti e gravatori. Addirittura, l’amministrazione nei provvedimenti aveva rilevato una presunta natura strumentale del trasferimento dei poteri di am-
ministrazione all’acquisizione di una certificazione antimafia che altrimenti non sarebbe stato possibile ottenere.
La Società domandava pertanto l’annullamento dei provvedimenti ritenuti pregiudizievoli nel contesto ora descritto.
A sostegno delle proprie domande, la Società deduceva che il nuovo amministratore unico non era a conoscenza delle problematiche di quello precedente, e che comunque il nuovo amministratore era del tutto estraneo ad ambienti criminali. Tuttavia la documentazione prodotta dall’amministrazione resistente era di tale natura da suscitare nel giudice amministrativo il convincimento circa la piena legittimità dei provvedimenti impugnati e l’effettivo condizionamento della Società da parte del clan mafioso.
In particolare, il tribunale amministrativo ha giudicato insufficienti le prove fornite dalla ricorrente circa l’allontamento effettivo dell’amministratore precedente dall’operatività in ambito societario. Questi, in particolare, secondo la ricostruzione fornita e documentata dall’amministrazione resistente, era soggetto che rivestiva la qualifica di “master” nell’ambito di una rete più vasta di operatori del gioco, con
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il compito di affiliare e gestire più sale, e nel contesto di tale attività impartiva ordini e direttive agli associati, organizzava le attrezzature e la piattaforma di gioco, mettendo il tutto a disposizione dei centri di raccolta.
A ciò si aggiungeva, poi, il prezzo pagato per la compravendita delle quote, di importo vile e tale da far ritenere la quasi gratuità del trasferimento di proprietà, e ancora, come se non bastasse, pure la circostanza che talune dichiarazioni fiscali, anche successivamente all’acquisizione dell’impresa da parte del nuovo amministratore, fossero sottoscritte da quello precedente.
Alla luce di ciò, pertanto, il Tribunale ha considerato che “è ragionevole ritenere che il passaggio della proprietà e dell’amministrazione dell’azienda sia stato dettato da concreti intenti connessi al passato dell’ex amministratore e che, quindi, l’impresa rappresenti un’entità economica adiacente ad organizzazioni mafiose. Alla legittimità dell’interdittiva consegue l’infondatezza della domanda di annullamento dei provvedimenti di revoca per invalidità derivata”.
Il ricorso veniva così rigettato, con condanna alle spese.
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elle ultime ore, ossia mentre sto scrivendo questo numero della rubrica, gli astronomi dell’osservatorio di La Palma, nelle Isole Canarie hanno fatto sapere che un asteroide, identificato come 2023 DZ2, passerà in relativa prossimità del pianeta Terra (160mila chilometri) il 27 marzo, quindi prima che voi starete leggendo queste pagine. Possiamo quindi ritenerci al sicuro da questa minaccia che, tuttavia, è sempre incombente perché a migliaia questi “proiettili” vaganti si muovono nello spazio nella possibilità reale, seppur remota, di impattarsi sul pianeta. Le conseguenze per lo stesso potrebbero essere “sconvolgenti, come quando la nube di fumo che oscurò il sole per un lungo tempo provocò l’estinzione dei dinosauri (lasciando tuttavia vivi roditori e altri mammiferi di piccola taglia dai quali l’evoluzione delle specie inaugurò un nuovo ciclo vitale del quale anche noi umani siamo debitori).
A parte questi “desiderata” (letteralmente eventi che vengono dalle stelle), l’essere umano, in misura proporzionale al proprio livello evolutivo si è sempre interrogato sul futuro, e in particolare su eventi che possano mettere a repentaglio la sua esistenza. Da qui le pratiche oracolari, che non mancano in nessuna cultura, attraverso le quali interrogare le intenzioni degli dèi dai quali si faceva (e in parte si fa ancora) derivare la buona o cattiva sorte che un innato “pensiero onnipotente” lascia pensare sia anche collegato al tema della possibile punizione di comportamenti umani contrari alle leggi umano-divine. Costruzioni imponenti come Stonehenge in Inghilterra (ma anche
MINACCIOSI ASTEROIDI E COMETE DEL DESIDERIO
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a cura di Riccardo
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conseguenze bene immaginabili sulle fatiscenti abitazioni di allora, ma anche quella “irrigazione” di benefico limo da cui dipendeva l’abbondanza della semina e del raccolto di cereali. La misteriosa causa di una inondazione in assenza di pioggia veniva quindi ricercata nei codici di antiche scritture mentre furono i più pragmatici greci a ipotizzare che la piena del fiume fosse originata da piogge abbondanti che avvenivano alle sorgenti del fiume stesso, che poi si dimostrarono essere nel cuore dell’Africa nera e che portavano all’esondazione del lago Viktoria.
La conclusione è che quanta maggiore conoscenza abbiamo dei nessi causali che legano gli eventi tanto meno dobbiamo ricorrere a interpretazioni magico divinatorie alle quali la nostra impotenza reagisce collegandone il nesso con i nostri comportamenti che si discostano dal declinarsi “secondo natura” (katà physis per i Greci).
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i templi megalitici di Malta o le stesse piramidi) orientati come “orologi astronomici” per seguire le traiettorie degli astri non valevano soltanto per intercettare i solstizi e quindi l’inizio o la fine della “buona stagione” (cui si collegano le migrazioni degli animali o i cicli legati alla agricoltura) ma anche per rendere ragione di fenomeni naturali la cui origine non era rintracciabile con le conoscenze del tempo.
Emblematico è il racconto di Erodoto che ci narra del potere detenuto dalla casta sacerdotale egizia nel prevedere la piena annuale del Nilo che comportava la minaccia della periodica inondazione, con le
Un “pensiero magico” che tuttavia, ci accompagna ontologicamente perché l’associazione con predizioni apocalittiche di varia derivazione sono anche oggi molto attuali e non si riferiscono solo alla “roulette russa” relativa alla decisione o meno di scatenare una guerra atomica da parte di Puntin piuttosto che ammettere di aver “perso la guerra” ma anche se un asteroide dovesse minacciarci da più vicino.
Un “vivere nell’attesa”, con quell’elemento di eccitazione che accompagna la nostra esistenza sempre nel dubbio circa la certezza di quel “pane quotidiano” che ci permetta di sopravvivere e che si rinnova per i nostri bimbi nella scoperta della “sorpresa” nascosta nell’uovo di Pasqua ma che rimanda per tutti a quella possibile resurrezione... dopo la morte. E senza dimenticare che fu un asteroide la stella cometa che guidò i Magi alla scoperta dell’atteso Fanciullo.
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CASH CRUSH PEGASUS
Cash Crush Pegasus fa parte di una nuova serie di slot multigioco dalle ambientazioni varie e avvincenti, create per coinvolgere i giocatori in un’avventura che non stanca mai. Visto il successo che hanno avuto i due titoli precedenti e – soprattutto – stando all’ottimo riscontro che questa slot ha avuto in occasione della recente fiera Enada, non abbiamo potuto fare a meno di provarla. Offrendo qui il nostro punto di vista.
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GRAFICA
›› 19 /20
Una slot molto gradevole dal punto di vista estetico, con una grafica 3D in altissima risoluzione che rende al meglio ogni tipo di ambientazione proposta e permette di esaltare la già felice scelta di simboli, che in tutti i giochi consente di dare una marcia in più all’esperienza complessiva dell’utente. Molto gradevoli anche le animazioni, soprattutto nei giochi bonus: tra i giochi che ci hanno più coinvolto, anche grazie alla grafica sfiziosa, c’è lo Scienziato Pazzo. Ma in tutti i casi, va detto, la grafica fa la differenza.
AUDIO ›› 18,5 /20
Anche in questo caso, la scelta dei produttori si rivela vincente con una perfetta ar monia di suoni, musiche ed effetti audio che tra-
IL NOSTRO GIUDIZIO
Divertimento per tutti con un multigioco di qualità
LA SCHEDA
NOME_ Cash Crush Pegasus
PRODUTTORE_ Good Star/ Game Solution
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DATA OMOLOGAZIONE_ marzo 2023
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 30.000
PAYOUT_ 65%
sportano completamente il giocatore nell’esperienza di gioco e in ogni rispettiva ambientazione. Senza mai disturbare, stancare o annoiare ma anzi, tenendo sempre il giusto ritmo, di pari passo con l’evoluzione di ogni partita, e garantendo anche qui grande qualità grazie all’audio Hd.
GIOCABILITÀ ››
18,5 /20
In questa slot abbiamo a che fare con un multigioco che riunisce sette titoli diversi tra loro, caratterizzate da altrettante ambientazioni che vanno dal Far West di “Guns N’ Bullets” ai verdi prati di “Rainbow’s Pot”, passando per l’antico Egitto di “Fury of Gods”, senza tralasciare richiami ai simboli classici e sem-
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Se la Cash Crush Hypnosis aveva inaugurato nel modo migliore la saga, con il successo rilanciato ulteriormente dalla successiva Cash Crush Vega, adesso tutti i riflettori sono puntati sulla nuova versione “Pegasus” che abbiamo qui trattato e che sembra già confermare le grandi aspettative che vengono riservate su questo prodotto.
pre in voga, con “Blue Diamond”. Si spazia tra giochi 5x3 e 5x4 rulli, con diversi livelli di bet frazionabili da 10 a 400, mentre le linee di pagamento possono essere 5, 10, 15 o 20 linee a seconda del gioco e della strategia scelta dal giocatore, con il pagamento che avviene solo da sinistra o da sinistra e destra, anche qui in base alla strategia scelta. Tra le funzionalità degne di nota, i vari tipi di Bonus: Freespin, Wild e Mistery a seconda del gioco. Per un’esperienza tutta da provare.
PRESTAZIONI ››
18,5 /20
Come indicato in premessa, questa slot sta avendo un buon riscontro sul mercato, conquistando anche ulteriore terreno rispetto alla precedente della stessa serie, Cash Crush Hypnosis, che già aveva riscosso discreto riscontro. Non è un caso, infatti, se la casa produttrice ha deciso di proseguire dando vita anche a un terzo gioco della serie, di cui ci occuperemo senz’altro in futuro.
BUDGET
››
18,5 /20
Una slot conveniente, soprattutto in termini di rapporto tra qualità e prezzo, tenendo anche conto dell’ottimo hardware di cui è equipaggiata: a partire dalla scheda G640S di Psm Tech, progettata per elevate prestazioni sia di elaborazione che grafiche, riuscendo a coniugare alte performance e affidabilità, proiettandosi alle sfide dei futuri scenari che si apriranno nel mercato gaming.
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Cercare di soddisfare le esigenze e i desideri dei clienti, proponendo loro una game experience sempre più coinvolgente e completa in una piattaforma in costante espansione e miglioramento. Questa la finalità della partnership che LeoVegas ha siglato con il provider Playtech, grazie alla quale amplia la sua libreria di giochi. Gli utenti avranno modo di divertirsi con i migliori titoli del panorama internazionale e con i software di ultima generazione. Questo nuovo investimento di LeoVegas si inserisce nel progetto di crescita del Gruppo che riguarda sia il settore Casinò online che quello del Betting sportivo.
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Playtech mette a disposizione titoli innovativi come: gli esclusivi Justice League, Superman e The Dark Knight, i favoriti a tema cinematografico, tra cui The Matrix, Gladiator e Robocop,
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e alcuni contenuti originali come Age of the Gods e Jackpot Giant.
In aggiunta, Playtech offre anche una serie di giochi con Jackpot: il loro jackpot network è il più grande disponibile per i casinò online italiani e mette in palio (ad oggi) oltre 6 milioni di euro, distribuendo centinaia di vincite ogni mese. Questi giochi sono proposti in diverse serie, tra cui la famosissima Age of The Gods, le slot tratte dal film Gladiator con oltre 1.7 milioni di Jackpot in palio, o Jackpot Giant, con circa due milioni disponibili. Tra gli altri top titles ci sono anche le versioni con Jackpot di giochi come Buffalo Blitz o Great Blue.
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Oltre 400 kg tra alimenti e generi di prima necessità e 1.300 indumenti invernali da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria.
È grazie al contributo delle persone del Gruppo, che Lottomatica è stata concretamente al fianco delle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto il 6 febbraio scorso, attivando subito una raccolta solidale di generi alimentari e beni di prima necessità. Quanto raccolto è stato poi consegnato all’associazione Salvamamme, con cui Lottomatica collabora da tempo, che si è occupata di far recapitare le donazioni nelle zone devastate dal sisma.
La mobilitazione in favore di Turchia e
Siria non è che l’ultima delle iniziative solidali promosse da Lottomatica. Già lo scorso Natale, ad esempio, il Gruppo si è reso protagonista di un’ulteriore raccolta solidale con l’annuale progetto “Food4People”, con oltre 120 kg di prodotti alimentari donati all’Associazione Kim, che dal 1997 si occupa di accoglienza, tutela e ospedalizzazione di minori grave-
mente malati provenienti da situazioni di difficoltà.
Ancora, in occasione Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, Lottomatica è tornata a sostenere l’associazione Salvamamme e il progetto “Valigia di salvataggio”. Le donazioni raccolte, unite al valore delle giornate donate dai dipendenti del Gruppo, hanno consentito a Salvamamme di preparare oltre 50 valigie e valigine di salvataggio da destinare a donne vittime di violenza e ai loro bambini.
È anche attraverso iniziative come queste che il Gruppo Lottomatica persegue il proprio cammino di crescita sostenibile.
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I tempi sono cambiati, ma quando i “vecchi” giochi sanno rinnovarsi, sanno comunque regalare emozioni e fortuna. È il caso del recente restyling del Totocalcio, che sta dando i suoi frutti: oltre ai fedelissimi infatti, sono tanti i giocatori che si cimentano sempre di più con la nuova schedina, che nella nuova formula permette di giocare su un grup-
po di partite obbligatorie e un altro di partite opzionali, in cui è lo scommettitore a scegliere come completare la schedina per centrare il 13. Il lancio della nuova formula del gioco ha contribuito non poco alla forte crescita dei giocanti del Totocalcio
su Sisal.it, che sono più che raddoppiati nell’ultimo anno e, grazie alla maggiore personalizzazione delle “Formule”, ha messo in mostra le abilità degli utenti, comportando un più 20 percento di schedine online vincenti registrate rispetto al 2021. E, considerando il successo riscosso nel SuperEnalotto online, le vincite potrebbero aumentare ancor di più con l’ultima novità: a breve su Sisal. it sarà possibile giocare al Totocalcio anche tramite la Bacheca, che consentirà di acquistare delle quote su dei sistemi già precompilati.
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NASCE IL MUSEO DEL FLIPPER E DEL MODERNARIATO “DINO MERLUZZI”
Divertimento, cultura, collezionismo e passione: tutto questo e molto altro ancora è il museo del flipper e del modernariato “Dino Merluzzi”, inaugurato negli spazi dell’ex scuola elementare di Marmore, a Terni, e intitolato allo scomparso collezionista. Il museo è frutto di un lungo lavoro iniziato tanti anni fa e il risultato di una triangolazione tra pubblico, privato e terzo settore, oltre all’impegno di tante persone che si sono spese e dedicate alla sua realizzazione. A realizzarlo è l’associazione Ifpa Italia, in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco di Marmore e l’Arci di Terni, che grazie al contributo della Fondazione Carit, è riuscita a far diventare realtà il sogno dello scomparso collezionista ternano. Il museo si propone di svolgere diverse funzioni, in ambito culturale, didattico e ricreativo. Promettendo di ricavarsi un ruolo di richiamo a livello nazionale e internazionale, poiché immerso in un contesto già turistico come quello della Cascata delle Marmore, andando a costituire un motivo in più per recarsi in questo meraviglioso ambiente, contribuendo all’ulteriore valorizzazione del territorio.
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Una sede permanente che potrà essere punto di riferimento per le scuole e
gli istituti del territorio (e non solo), per un approccio reale e concreto alla comprensione di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Con l’allestimento di un programma “EduFun”, che offre un’entusiasmante opportunità per educatori, studenti e soggetti interessati a vario titolo per osservare il funzionamento interno dei flipper reali e funzionanti e imparare come migliaia di file e migliaia di parti elettroniche e meccaniche lavorano insieme per dare vita a complessi sistemi elettromeccanici. Mentre dal punto di vista ricreativo e sociale, il Museo offre una sede permanente per organizzare eventi di intrattenimento, che si sposano alla perfezione con la destinazione turistica del territorio. Ospitando anche tornei di flipper sportivo di carattere internazionale, attraverso l’attività permanente di Ifpa Italia. Tutto questo allo scopo di sfruttare il potere unico del flipper che è uno dei pochi giochi in grado di essere usato sia da bambini che da anziani, appartenendo praticamente a ogni epoca. All’interno della struttura ci sono oltre 25 macchine da intrattenimento, tra flipper, juke box e giochi d’epoca di varia tipologia, degli anni ’50, ’60, ‘70, ’80 e ’90, insieme ad altri oggetti da collezione, anche rari.
GIOCAGIN 2023
I colori di Giocagin 2023 hanno invaso l’Italia il 25 e 26 febbraio scorsi. Palazzetti e piazze, ma anche scuole e palestre di 14 città italiane si sono animate di musica e di colori, per partecipare al festival Uisp che
ha messo al centro la promozione del diritto al gioco per tutti e a tutte le età, attraverso esibizioni in diverse attività sportive: ginnastiche, danza, pattinaggio, discipline orientali, parkour e molto altro. Altre 21 città si sono aggiunte a Giocagin nei wek end successivi, sino a maggio.
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“Con Giocagin, puntiamo l’attenzione all’aspetto ludico e socializzante che rap-
UN GETTONE ARCADE PER ANELLO
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presenta il sale dell’attività sportiva – dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – l’attenzione è rivolta all’espressione corporea con la quale si devono poter misurare tutte e tutti, indipendentemente dall’attitudine fisica di ciascuno. Lo sport è libertà, crescita, educazione, benessere: per questo dobbiamo garantire ambienti sicuri, sani, distanti da ogni forma di costrizione, sia fisica, sia emotiva”.
Un anello decisamente sui generis, quello creato da Connie Verrusi Jewelry, dal nome inequivocabile: “For amusement only ring”. Sull’anello viene incastonato il gettone dei vecchi giochi amusement, creando in questo modo un effetto vintage di assoluto valore. Il gettone arcade in ottone è inserito su una fascia d’argento a forma di cuneo. L’anello è disponibile in diverse taglie.
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Online gaming in Italy, which is also awaiting reorganization to understand what will happen in terms of licenses and concessions, continues to experience the excellent time generated by the tidal wave of the time of Covid-19. With the experts of the sector and with the association of the main Italian iGaming concessionaires, we wanted to understand what is the current state of the sector and what are the prospects for further growth or stability, always with the rising chart but with much less verticals than two years ago.
By Cesare Antoninimentioned, the president Moreno Marasco takes stock of the Logico association (League of online gaming operators), still at the forefront in the reality that deals with protecting the interests of companies that mainly deal with online gaming. Three years after the Covid-19 pandemic, what is the positioning of online gaming after the boom during the pandemic? Is the growth curve continuing to rise or has it stabilized?
“The pandemic has accelerated the penetration of digital compared to traditional methods, in commerce and beyond. Gaming has followed this macro-trend,
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while taking into account the important differences, both regulatory and related to radically different user profiles, above all for the methods of use and, lastly, for the economic contribution (with particular reference to the use of cash ). If during the first lockdown there was a timid growth of online compared to the same period of the previous year, during the second lockdown the growth was more sensitive, due to the strategic repositioning of multi-channel companies. These, in fact, had finally identified in the digital channel their only anchor of operational resilience. With the pandemic behind us, the positioning of online gaming continues to be relevant.”
What are the medium-long term prospects for iGaming, in Italy and internationally?
“First of all, a consolidation of the players (understood as M&A), a trend in line with the times. Then, there is the need to enhance the protections of online gaming, also with a view to applying strategies that
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are truly omni-channel, for which we hope there will be regulatory homogenization, in the reorganization text”.
It seemed that the new government could work on the advertising ban, finally being able to give more scope to new player acquisitions. Actually, the sector is growing all the same. Even thinking about the self-regulatory code that you proposed before the Dignity Decree, what is your position on the matter, as regards the current legislative and political situation?
“Logico has already ensured the necessary visibility of the sector with its contributions to the guidelines. Undoubtedly, the landscape has changed, and we hope for leaving behind the ban on advertising. However, there is no willingness - and we reiterated this to Minister Andrea Abodi - to obtain what is due in exchange for further increases in taxation, to the detriment of consumers and the channeling of gaming demand on the legal circuit, our main goal”.
The top management of the Adm changes, the regulator changes, but the extension regime remains the only modus operandi that does not seem to want to stop: what is your position at the regulatory level in the online gaming sector?
“The extensions causes de facto barriers to market entry, just like the latest tender provided for by the
legislator, with only 40 online rights and an auction base of €2.5 million, for which a regulatory review is urgently needed. Furthermore, tenders must be subordinated to reorganization to date: it is not possible to commit companies with nine-year industrial plans (this is the duration of the concessions) and then turn the tables”.
Is there a risk of split between physical and remote gaming?
“The pandemic has taught us that the operational resilience of companies, in any sector, depends on multi-channelling. Basically, it should converge in an omnichannel perspective, providing a heterogeneous experience through all sales channels, through the adoption of tools for unique identification of users. The current legislation prescribes greater protections for remote gaming, as also repeatedly established several times by the legislator: procedures and identification of players, aimed at controlling the emergence of problems related to compulsive, underage gaming and money laundering, through the player identification. Rather, the main concern is that in order to homogenize the treatment of customers, online gaming suffers an impoverishment of the protections that distinguish it from physical gaming.”
At Enada Rimini, Gioco News launched a discussion on the “new form of gaming”, between online gaming and retail which, as Moreno Marasco of Logico has just pointed out, are now to be considered in a single body, under the omnichannel.
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But how was 2022? “The Italian market is one of the most dynamic and most regulated markets, with excellent results compared to the trend at European and international level. After the drop in volume recorded in the retail sector in the pandemic period, in 2022 we returned to an overall picture that allows us to recover and exceed the volumes of 2019”, Mauro De Fabritiis, founder of Mdf Partners, points out.
Here’s how to read the data: “If we look at the retail or online statistics in detail - he continues - we see how important the drop in sales following the closures of the pandemic is. However, the 2022 results confirm that retail has sufficiently recovered the deficit that existed in the years of the pandemic with a minus 6 percent compared to volumes prior to 2019. Therefore, after the decline in the pandemic period, in 2022 we returned to a framework that allows us to recover and even exceed 2019. In fact, if we look at retail and online we see that the 2022 result sufficiently recovers the years im-
pacted by the pandemic”.
According to De Fabritiis, promotions have played a fundamental role in this growth: “The use of promotions as an information tool for the player – he explains - has been a strong push that has driven online and betting, in the context of a responsible gaming oriented codification. As regards betting, in fact, it is important to see how the recovery of retail has been interesting starting from the end of 2021 and the beginning of 2022, returning to pre-pandemic levels, a sign that the online consumer has returned to play on retail , even if online has maintained its sustainability. However, if we talk about acquisitions, there have been many in this period and many more there will be, a phenomenon that concerns the concentration of a market that has reached a certain maturity”.
As for payment tools, “the credit card resists and is adopted by 90 percent of operators, while wallets have a lower incidence. Furthermore, the trend in casino games is linked not only to the closures during in the pandemic, but also to the dynamism of the segment in the following years. Some of the latest news come from innovations in both online casinos and betting.”
or many years it was the trendy upstart, the challenger to the giants of the Fec world, but has the time finally come for virtual reality to come of age? With a raft of innovative new products hitting the market and new technology blurring the lines between game and experience, is 2023 the year that Vr becomes an essential part of any entertainment location’s offering?
There have been numerous false starts and false dawns in the history of Vr. The 70s and 80s saw the technology explored for military and artistic purposes, before Nintendo harnessed the power of Vr for entertainment in the 90s with its Virtual Boy console. It was a rare misstep from the Japanese giants, who quickly moved on from the concept. Now, almost three decades on, there is a richer and more diverse ecosystem around virtual, augmented and mixed reality, with a number of manufacturers and distributors leading the way when it comes to immersive experiences. A number of different companies are active in the Vr space, but if there’s one thing that they all agree on, it is that the focus must be on the story. The technology is there merely to facilitate an experience for the guest and anything that gets in the way of that experience must be minimised or dispensed of.
One of the industry’s leaders in that regard is Triotech, with its innovative new Storm simulator requiring no handheld controllers, guests simply have to use their hands and legs to interact with the experience. Vice president of communication and alliances at Triotech, Christian Martin, explained that the customer experience is at the heart of what Triotech is trying to achieve. “Technology should be at the service of the guest experience,” he said.
“At Triotech we use interactivity to take visitors to another level and involve them into the story, taking
VIRTUALLY UNSTOPPABLE
vibrations to enhance the sense of presence and realism in a gaming experience.
“This technology creates a truly immersive environment that engages all of the guest’s senses and makes them feel as though they are actually inside the game.
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“Guests come for attractions and stay for stories. Technology enhances how the message is told and how guests interact with it, but if the story behind it is not exceptional, guests will only remain with the memory of trying new technology. What differentiates extraordinary attractions from good ones is storytelling. Blended with cutting-edge technology, a good story lets guests get a sense of presence and be part of the experience. So the most creative way to use technology for immersing and entertaining guests is to offer thoughtful stories behind state-of-the-art technologies.”
them from spectators to actors. And interactivity does not necessarily mean target device. In our Vr interactive coin-op Storm simulator, guests do not hold a controller; they play by moving their hands and arms around. While they ride, players have to catch balls using their hands, which they see in the virtual world. It’s not only a ride but also a friendly competition. As they have no device to manipulate, the game is very intuitive.”
It isn’t just the way the game is interacted with that builds immersion, 4D efFects can also add to a guest’s overall experience, as Inowize’s Ceo, Claudia Mihalache, explained. She said: “One of the most innovative ways to utilise technology is through the use of haptic feedback systems. Haptic feedback involves the use of motion-based elements, such as motion floors, wind blasts and
One case where the advancement of technology has allowed for a product unlike any other is over at Frontgrid. Its innovative Paradrop Vr attraction allows guests to experience the feeling of paragliding from the safety of their local Fec thanks to some innovative technological combinations. The product uses both motion based engineering and game development to create an experience that is unavailable anywhere else. In its latest development, Frontgrid has added a competitive socialising element that so many operators are looking for at the moment, with the launch of a global online league. Matt Wells, Ceo and co-inventor, said: “Our latest extensions are offering a new piece of hardware which offers an unattended operating model, as well as pushing the boundaries of competitive socialising by launching our global online league. It also gives us the ability to create custom content including environments inspired by real world places.”
That unattended offering is some-
LEE WILD OF INTERGAME TAKES A LOOK INTO THE WORLD OF VR AND IF ANY FEC CAN AFFORD TO BE WITHOUT ITS UNIQUE DELIGHTS
thing that many operators are prioritising in a world of rising labour costs. Wells refers to it as “a more cost effective model for operating their experiences,” while over at Sega, Lester Travasso agrees. The company’s sales and marketing executive explained the popularity behind Vr Agent, which Sega says is the first true coin-op, attendant-free Vr experience.
“The two-player product features a hybrid controller that is a game-changer for our market - players simply place the controller next to their eyes and they are instantly loaded into the action. Combined with the automated deployment system, that lowers the controller at the start and re-tracts it back up at the end of play, makes Vr Agent a truly attendant free game,” he said.
“Operators that were cautious about entering the Vr space finally feel there is a product they can comfortably invest in with Vr Agent. The game is a true coin-op Vr game and is seen as a big plus point for them as they look to expand their entertainment offering to their guests.”
Of course, with consumer Vr now more powerful than ever, location-based experiences have to leverage everything they can to compete with the home Vr offerings. One way which Lbes surpass anything available for home is through the immersion created through themeing. The wonder of visiting a carefully designed integrated experiences can never be replicated by putting on a headset at home. One company that understands that is BoldMove Nation. Its Ceo, Benoit Cornet, says that there is more possibility to in-
novate in a Lbe. The company’s latest product is the Raptor Expedition, which is an indoor Ar walkthrough with multisensory features and special efFects.
Players embark on a journey to a mysterious island with different themed areas to discover using a tablet. Cornet said: “With location-based attractions, there are a lot more possibilities for theming and creating an exciting experience, which is not possible in people’s living rooms.
“With our Raptor Expedition we focus on making the theming aspect as present as possible, to make a clear connection between the digital and physical world.
“This ensures that the attraction and players’ experiences are lifted to another level. Furthermore, the physical presence of friends or other players also makes it more of a social event that creates a memorable shared experience.”
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While the technology has advanced in recent years, the proliferation of different systems and manufacturers has also made it easier than ever for a location to install a Vr attraction. More and more, less traditional locations are looking to Vr to add an entertainment aspect to their current offering.
One of the biggest names in the virtual reality world surely has to be Hologate. The German company produces some of the most immersive attractions on the market, including games that leverage huge IPs. With a decade of experience in the industry, it’s little surprise that it has managed to carve out such a share of the market. The company’s products provide something for everyone, but it is its multiplayer offering where it wows the most.
Leif Petersen, Ceo and founder of Hologate,
told InterGame: “Our multiplayer products enable venues to host esports events and tournaments, which encourages groups of players to come out and practice, builds a community and encourages repeat visitations. Our products are also optically compelling and electrifying for spectators.”
“Esports and competitive gaming are taking the world by storm. We see several of our operators hosting Hologate Arena esports tournaments. These events create long-lasting competitive teams, draw large crowds comprised of many first-time visitors, generate increased revenue through team registration fees and guest post-tournament spending and create an exclusive experience attendees will never forget.”
Vr attractions are often targeted at a teenage or adult market, but one company has chosen to focus on the younger demographic. Spree’s unique approach to the Vr sector has paid off, with it attracting that six to 12-year-old market that is already familiar with the metaverse.
Jonathan Nowak Delgado, Ceo and co-founder of Spree, said: “Our company’s focus on creating family-friendly, multiplayer Vr experiences sets us apart from the competition. We are the only Vr solution with tailor-made experiences for the lucrative six to 12 demographic, catering to a generation who has become used to immersive metaverse style games. At Spree, we believe in the power of shared Vr experiences to bring the whole family together, with our 10-player Spree Arena offering active, social and fun experiences for young and old”.
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North and South America under the lens
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Avirtual event, entirely dedicated to the gaming world in North and South America.
Gaming Americas Quarterly Meetup Series, scheduled for April, the 27, has interesting news in store for those who will participate, as Zoltan Tuendik, co-founder and head of business of Hipther, the organizing company, explains: “The most important news in 2023 is that the virtual meetup has become a permanent offering in our portfolio which is free to attend every quarter. The US gaming industry is shaping up nicely with more and more state opening up.
The main feature is that you do not need to travel or spend many hours researching for the US, Canadian and Latin American updates. You can attend the virtual meetup which is never longer than 3 hours and get the latest updates, interact with the experts and view the recording in case you missed something”.
What are the main subjects that will be addressed?
“The Gaming Americas Q2 Meetup will feature two important sessions, the ‘US Legislation Roundup Q2 2023’ and the ‘Gaming Insights with Segev Llp’. Besides these two sessions, we are also going to talk about payments and marketing”.
What are the opportunities of this market?
“Gaining access to the biggest gaming market in the world and learning from the mistakes made in other well-established
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jurisdictions such as the Eu”.
How has Covid affected the entertainment industry?
“No doubt, the in-person entertainment industry has been affected and the online segment has seen a significant growth. However, it’s slowly coming back to pre-2020 period and a synergy has started between the two (online and land-based one). It will be a very interesting 5-10 years where offline is merged with online”.
Where is the entertainment industry headed?
“In my opinion, it should head towards Extended Reality and Augmented Reality. There is a new dimension to be explored and very exciting”.
What meetups offer
The Gaming Americas quarterly meetups (scheduled for April, the 27th, August, the 31st, and November, the 8th, 2023) are designed to keep operators updated on what’s new in the North American and Latin American gaming industry with cash winning.
The meetings feature several panel discussions by region and topic, that are joined by leading industry experts, Ceos, C-level executives, business development managers, and sometimes government officials and regulators.
All meetups offer the opportunity to network online in special breakout sessions, but also to participate in a panel discussion that answers all the burning questions in the industry, at a certain time of the year.
(Mc)ybrid models that take advantage of the nuances between gaming and gambling, provoking ambiguous regulatory interpretations, were addressed as a central and most requested subject in the discussions of the Ampersand group at this year’s Ice London meeting.
Ampersand is a community established several years ago and managed by Clarion Gaming to bring together industry experts in a series of meetings to talk and discuss, in a more informal and free-flowing manner rather than the strict and structured way of a conference, on subjects of greater impact for the future of gambling. These subjects are proposed by the participants shortly before the meeting to ensure their relevance at the moment of the discussion.
The subject of the ever more blurred lines between the more casual and pure entertainment gaming, and gambling, was added just the day before the meeting, to an already long list of subjects to be discussed, with a prevailing majority - as had become usual in recent years - of requests focused on consumer protection, regulatory restrictions and the reputation of the industry.
In the Ampersand process, as soon as all the subjects are included in the agenda with an indication of the time for their discussion, the participants choose the sessions to attend. This is how groups of various sizes are formed, since everyone is motivated by their own interests and educational needs. To our surprise, despite the last minute addition, the subject of the combination of gaming and gambling had more than twenty people wanting to enter that discussion, possibly a record, when it comes to the level of interest, in Ampersand’s meeting history. Clearly, this is a broad and ambiguous subject,
Between gaming and gambling
IT’S EASY TO SAY GAMING, WHEN IT COMES TO ENTERTAINMENT: BUT IT’S ALWAYS BETTER TO SPECIFY WHETHER IT’S PURE GAMING OR GAMBLING. A NOTSO-SUBTLE DIFFERENCE THAT BECOMES CENTRAL IN THE FUTURE DEVELOPMENT OF THE SECTOR AND IN ITS REGULATION.
By Ewa Bakunimpossible to be completed within the 45 minutes of “live” discussion, and in the other two remote meetings that followed. And I won’t be able to exhaust it in this article either. Its ambiguity is already highlighted in the words themselves. It is easier in English, where at least there are two different words to distinguish them: gaming and gambling, even if they are exchanged every time, in search of a lighter and therefore more acceptable term, offered by the word gaming. A similar exchange applied more or less freely takes place in Italian between “gioco” and “gioco d’azzardo”, but given the lack of two separate words, it seems to me that the linguistic ambiguity reflects even more the general ambiguity between the two types of gaming. But that same linguistic ambiguity also extends to other aspects, especially the regulatory ones, which offer both advantages and disadvantages. The lack of clarity on the regulatory status on the one hand leads to possible negative consequences and unexpected risks in the case of an interpretation opposite to the one assumed, while on the other hand it opens the door to experimentation and, possibly, the introduc-
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
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tion of innovative models. We have observed an example of this in the United States, where fantasy sports have contributed to the opening of the legal sports betting market, popularising it, at least, with a hybrid formula and taking advantage of the regulatory situation. Undoubtedly, traditional casino games dominate and are still the preferred choice for the majority of consumers. They are also the main source of income for operators. We could then ask ourselves: why bother about hybrid gaming formats, which are usually rather niche and mere exploration products in which today’s target audiences are not interested?
Why so much interest in this subject?
The answer is clear to the Ampersand members: to ensure the relevance of the product in the future. Young generations of consumers grow up with video games and are used to gaming where they can enjoy and perfect their skills rather than leaving the outcome purely to chance. Introducing the elements that allow for various levels of skill in gambling is one of the main ways to experiment, to make it more attractive to new types of consumers, who may migrate to the gambling world in the future, but today spend their entertainment money elsewhere. But as soon as skill is brought into gaming, regulatory integrity will be questioned, especially if it is difficult to clearly establish the boundaries between skill and gambling. Ampersand members wondered whether perhaps a new definition of gambling is needed, to better help to distinguish from pure gaming. Exchange of money, level of skill or house advantage were mentioned as possible new indicators of what is gambling and what is gaming. These questions are asked because there is an experimentation that pushes the envelope to create something new and innovative. After all, it is about innovation: so, despite the ambiguities, we embrace it, if it means having progress and a long-term perspective, which I talk about so often in this page. As long as everything happens in accordance with the rules.
Ariete
Non c’è motivo di essere aggressivi, soprattutto con il primo che passa. Cercate di riflettere bene prima di agire, anche perchè potreste pagare cari gesti sconsiderati. Gli astri non vi sono favorevoli ma vi suggeriscono una dose industriale di pazienza. Neanche per giocare il mese è granché.
Toro
Smettetela di lamentarvi in quanto non ne avete il minimo motivo. Siete voi la causa dei vostri mali ma tranquilli, aprile porterà una ventata di positività nella vostra acciaccata vita e potrete uscire dal tunnel che avete voi stessi imboccato. Gioco fortunato, specie dal 20 in poi.
Gemelli
Un cambiamento inaspettato nelle vostre abitudini quotidiane vi causerà un po’ d’ansia, ma tutte le novità sono anche delle opportunità e spetta a voi scoprire il lato positivo. La vostra famiglia vi darà la comprensione di cui avete bisogno. Giocate poco, se potete.
Cancro
A volte mancate di autoconsapevolezza, ma in questo soleggiato mese sarete messi alla prova. Ammettete i vostri limiti e, già che ci siete, date un’occhiata ammirata anche alle vostre meravigliose potenzialità. Ci sarà da lavorare e i risultati non mancheranno. Benino al gioco.
LOTTO
1, 20, 43 Ambo, Terno e su Milano, Torino e tutte
SUPERENALOTTO 13/16/78/80/84/88 23/43/55/69/74/90
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Leone
Pro e contro vanno attentamente soppesati, prima di prendere delle decisioni che potranno incidere fortemente sulla qualità della vostra vita. Vi invitiamo anche a una maggiore accortezza nelle spese voluttuarie! Al gioco il momento non è dei migliori, aspettate maggio.
Vergine Reagite, quando vi fanno un torto! Stavolta ne avrete motivo, perché, approfittando della vostra buona indole, qualcuno non si sta comportando nel migliore dei modi. Soprattutto in ambito professionale, dove bisogna guardarsi le spalle. Sarete ricompensati dalla fortuna al gioco.
Bilancia
Sarà il mese del dolce dormire e del dolce sognare, in attesa di un principe azzurro (o principessa rosa) che potrebbe suonare presto alla vostra porta. A voi il compito di far diventare realtà quello che è il vostro desiderio più sentito: gli astri vi saranno vicini. Giocate sino a metà mese.
Scorpione
Siete il segno più fortunato del mese e gli astri renderanno oro tutto quello che toccherete. In senso materiale ma anche metaforico, visto che il mese è propizio pure per interessere nuove relazioni interpersonali e amorose. Però non esagerate al gioco!
Sagittario
Fiori d’arancio in arrivo? Sembrerebbe proprio di sì, almeno a giudicare dal vostro quadro astrale che promette dolcissime sorprese proprio nell’ambito dei sentimenti. Cogliete l’attimo, anzi il mese, poggiando le basi per una relazione stabile e duratura. Bene pure al gioco!
Capricorno
Sognate a occhi aperti ma stavolta non vi si può dare colpa di ciò, perché finalmente avete tutti i motivi per farlo. Un pizzico di coraggio, da parte vostra e del partner, e tutto ciò che desiderate diventerà realtà. È il momento di tentare la fortuna anche al gioco.
Acquario
Siete un po’ spaesati dal mutato atteggiamento di una persona a voi cara, ma che forse non conoscete così bene, almeno a giudicare dalle sue ultime esternazioni. Un po’ di autocritica vi aiuterà a comprendere meglio che cosa è capitato. Gioco: momento ottimo.
Pesci
La miglior difesa è l’attacco, ma in certi casi, come il vostro, la diplomazia raggiunge risultati più duraturi e soddisfacenti. Fatene uso industriale specie sul luogo di lavoro, dove dovete fronteggiare un collega che di fair play sa ben poco. Al gioco la dea bendata è vostra amica.
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