-GIU GNO 2020 AGG IO
3-M
MER O I - NU Anno X XI
LE PISCINE SONO IL VERO ANTI-COVID: COMUNICHIAMOLO! Racconti: chiusure, speranze e opinioni Le Piscine e le Palestre durante il lockdown
INTERVISTE I Politici credibili e lo Sport: Barbaro, Bolognini, Pella, Sbrollini L’Emergenza e la Riapertura secondo 7 Esperti Storiche ed emergenti: le Associazioni di Categoria Il nuovo Comitato per le Tutele dei Lavoratori Sportivi POSTE ITALIANE SPA – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - EURO 2,00 - 45% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 – DCI PADOVA
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Sommario ANNO XXII | NUMERO 3 | MAGGIO-GIUGNO 2020
EDITORIALE
NEWS
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EAA NEWS ANIF NEWS SPLASH & WELLNESS NEWS
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Visione e fase 3 Marco Tornatore AQUAPOOL HISTORIES
FNI NEWS + CIWAS NEWS
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FITNESS
I protagonisti delle piscine e la sfida al Coronavirus - La Redazione SKY LINE Codogno e Casalpusterlengo LO
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PROMOGEST - Centro Nuoto Quartu Sant’Elena
Coronavirus e le ricadute sugli stakeholders del Wellness Andrea Pambianchi
SUN CLUB di Siracusa MUV di Lecce
Innovazione delle competenze e degli operatori per una nuova normalità nel mondo del Wellness - Gerardo Ruberto
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COVID-19 la ripartenza degli impianti sportivi - Gianfranco Mazzia
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Emergenza e riapertura: case histories dai Club ANIF - Eliana Fortuna
SSD GABBIANO di Campodarsego
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POOL
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INSERZIONISTI II 1 5 7 9 13 15 17 21 31 35 45 55 59 III IV
VALSUGANA Borgo Valsugana TN
Pulire, sanificare, disinfettare le piscine. Quanto ha veramente senso? Rossana Prola
La bellezza dell’acqua e delle piscine – foto Aquaestate di Noale, Piscine di Noale VE- , ora ha un valore incommensurabile aggiuntivo: annienta il covid ed è il vero antivirus a favore della salute del cittadino. Sarà un’estate in salute e piena di sorrisi!
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L’acqua delle piscine, grazie al cloro, è il miglior alleato per la Salute di tutti, il vero anti-covid. Una comunicazione ben coordinata, per annunciare questo grande più, può arrivare alla collettività e alle istituzioni: le piscine, da sempre, hanno osservato regole rigorosissime per assicurare la salute di clienti e collaboratori. Con i nuovi protocolli, tale garanzia è rafforzata ulteriormente. Quest’estate impianti accoglienti, belli ed evasivi come l’Acquapark Aquaestate di Noale in copertina saranno il porto sicuro per una vacanza spensierata nel resort di prossimità cittadino, con la garanzia di tutela della salute. Comunichiamolo bene, per il nostro grande futuro!
VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU:
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MANAGEMENT
MANAGEMENT
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Collaboratori sportivi, tutele e riconoscimento professionale La Redazione
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La classe politica credibile per il settore sportivo - Marco Tornatore
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Contratti, chiusure e possibilità di bloccare o rivedere i canoni Alberto Succi
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COVID-19: Rinegoziazioni per le perdite subite a causa delle misure restrittive - Lorenzo Bolognini
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Storiche ed emergenti le associazioni di categoria del settore Marco Tornatore
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Soggetti rappresentativi e le soluzioni ai problemi post COVID Mirko Santoni
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La piscina per la ripartenza e la salute Ciro Lo Giudice
EXTRA
VAS
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Calendario Fiere ed Eventi
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HA INNOVATION
Ai vostri posti... - Elena Campanini
HAPPY AQUATICS & WELLNESS / HAPPY AQUATICS CONSTRUCTION Sede Legale: via Rossi 3F - 35030 Rubano (PD) / Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 / redazione@euroaquatic.it CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITÀ: MONTEREY SRL info@montereyadv.com / marketing@montereyadv.com DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore COME RICEVERE HAPPY AQUATICS & WELLNESS - HA&W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic. it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere 4 numeri/anno, ovvero le edizioni di Happy Aquatics & Wellness; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (due numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@euroaquatic.it. Possibilità di aderire con Formula EAA Club ricevendo nr 02 copie ad uscita per tutti i 6 numeri, inclusi gli speciali Construction: € 100/anno. NOTE ESPLICATIVE DELLA NUOVA IMPOSTAZIONE DI HA&W: Le quattro uscite di HA&W prevedono servizi e interviste su management, attività in piscina e nuove tendenze, integrate da approfondimenti per area Fitness e nuovi trend, a cura di Fitness Network Italia, e, per la sezione Pool, curati da Professione Acqua, sulla piscina in chiave più tecnologica e/o manutentiva. Le due uscite HA-CONSTRUCTION dedicano 50 pagine circa alla piscina, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori, Fabrizio Rampazzo – completano il Comitato di Redazione per l’edizione Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario HANNO COLLABORATO: Gianluca Alessandrini, Sergio Ligabue, Nicola Pau, Mario Cacciapaglia, Viviana e Guglielmo Venticinque, Nilla Paggin, Aurora Calzavara, Anna Fontana, Daniele Armelao, Laura Santoro, Andrea Pambianchi, Gerardo Ruberto, Gianfranco Mazzia, Eliana Fortuna, Rossana Prola, Daniela Sbrollini, Claudio Barbaro, Roberto Pella, Lorenzo Bolognini, Alberto Succi, Giampaolo Duregon, Giorgio Lamberti, Alessandro Valentini, Maurizio Castagna, Sergio Tosi, Mirko Santoni, Ivano Pelosin, Massimo Savini, Piero Benelli, Francesco Confalonieri, Valentino Aliffi, Andrea Tognetti, Stefano Candidoni, Elena Campanini, Ciro Lo Giudice. PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Cool Mind STAMPA: Centrooffest Master (SRL) - Rubano (PD) - Chiuso in tipografia: 27/05/2020 ANNO XXII - NUMERO 03 - MAGGIO-GIUGNO 2020
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EDITORIALE EDITORIALE
Acqua, Sistema Sport e sfide da vincere - ph Carlampio Fresquez
VISIONE E FASE 3 Tre mesi di angoscia ed incertezze, che la fase 2, annunciata dai governanti per settimane, avrebbe dovuto far rientrare. Al contrario, mentre scriviamo, complici il decreto Rilancio e le infinite linee guida, la confusione permane e cresce, aggravata da irrisolti quesiti su liquidità, finanziamenti, concessioni, canoni che pesano come macigni sul futuro di ogni centro sportivo. Noi abbiamo messo del nostro per disorientare e confondere, con un’esplosione di aggregati e associazioni desiderose di rappresentare il comparto, il cui unico effetto è stato di polverizzarlo, di perderci in conference fiume con argomenti e conclusioni replicate e di arrivare afoni ai vertici istituzionali e politici, già sordi di loro. L’unica cosa che dovevamo escludere, l’abbiamo fatta: disunirci. Quindi, lamentarsi è giusto, ma alcune difficoltà, già determinate da incompetenza ed inconcludenza di molti governanti, sono lo specchio di campanili associativi che, coesi, avrebbero grandi numeri da far pesare. E in merito ai numeri, purtroppo, il nostro osservatorio, rafforzato dalle condivisioni con movimento
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HA 3 - 2020
P.I.Ù., segnala che il 21% degli impianti non supererà la crisi, mentre le perdite in generale, per piscine, palestre e imprese della filiera, oscilleranno fra il 39% e il 52%. Tutti, in Italia e nel mondo, si sono affannati a chiedere aiuti e sovvenzioni, ma nel nostro Paese la coperta era già corta prima del coronavirus: quindi, sperare in elargizioni o panacee sarebbe illusorio. Certi sono solo ritardi cronici, promesse impossibili e burocrazia mastodontica. Verrebbe da cedere ad un pessimismo senza limiti, ma tanti, che agiscono per il bene comune, dei propri collaboratori e delle società di gestione, non stanno limitandosi all’oggi e ad attese assistenziali, ma guardano al medio periodo, ipotizzando strategie con scelte inedite che azzerano modelli pre-covid, per rivolgersi in modo nuovo e adeguato alla collettività: la salute era il valore ritenuto insito nello sport. E, oggi lo è ancora di più e sarà la bussola della fase 3 del nostro Sistema. Certo, dobbiamo correre per rispettare le nuove limitanti regole, ma dipenderà da noi e solo da noi costruire ora le basi solidissime per un futuro
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di grande prospettiva, che ci schiodi da servizi che piacevano a solo il 9% degli Italiani, per portare nei nostri impianti il 91% che ci schivava. Siamo i veri presidi di Salute e prevenzione: comunichiamolo, coordinati e compatti, non come avvenuto nella emotiva concitazione delle fasi 1 e 2. Marco Tornatore
Siamo i veri presidi di Salute e prevenzione: comunichiamolo, coordinati e compatti
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NEWS EAAEAANEWS E.A.A.: DAL MOMENTO DI RIFLESSIONE ALL’ AZIONE Stiamo dicendo dall’inizio di questo momento storico molto particolare che NOI CI SIAMO. Nonostante le incertezze eccessive e protratte nel nostro settore (con le nuove regole, le piscine reggeranno?), è tanta la voglia di cogliere le opportunità, una volta superato l’inevitabile smarrimento. Ce ne sono e le stiamo approfondendo tutte. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci all’interno dello staff come mai avevamo fatto prima, tutti insieme e a piccoli gruppi: spunti di riflessione interessanti e stimolanti per l’operatività futura. Il confronto si è poi allargato con altri attori del settore, condividendo i momenti di sconforto, l’analisi della situazione e la volontà di rimettersi in carreggiata prima possibile. EAA è stata in prima linea su tutti i tavoli tecnici dove si gettavano le basi per i protocolli di riapertura da presentare alle Istituzioni governative, mettendo a disposizione l’esperienza ultraventennale nel cam-
po Vertical Aquatic Styles-VAS, attività sempre più significativa nel panorama delle offerte per le piscine, anche alla luce della necessità del mantenimento di distanziamento sociale. Proprio per dare concretezza alle offerte del futuro, il Team EAA ora sta lavorando intensamente, anche per essere di aiuto agli
imprenditori ed agli istruttori che sul territorio devono ripartire al meglio lasciandosi alle spalle le negatività degli ultimi mesi. NOI CI SIAMO! www.euroaquatic.it o eaa@euroaquatic.it
Stefano Candidoni, vicepresidente EAA, in un incontro EAA Trainer pre-covid
AQUAFITNESS DAYS DA’ APPUNTAMENTO AL 2021 Dopo una serie di valutazioni e considerando che prima di tutto va anteposta la salute di tutti, EAA, con rammarico, ha deciso di annullare l’edizione 2020 di Aquafitness Days, appuntamento mai interrotto da 21 edizioni. Nel 2021 tornerà ad essere il riferimento europeo di tutte le attività acquatiche in verticale e di tendenza, dall’aquafitness, all’aquatic medical-wellness, aqua-rehab e molto altro. Per tutti gli aggiornamenti su corsi, eventi nazionali ed internazionali, seguiteci su facebook o su www.euroaquatic.it
ACQUA, SALUTE E VERTICAL AQUATIC STYLES NEL MONDO Nel rispetto del nostro “credo” che Acqua è sinonimo di Salute e della nostra “mission” volta a migliorare la salute ed il benessere di un crescente numero di persone in Italia e nel mondo tramite i Vertical Aquatic Styles, prende il via l’ambizioso progetto di EAA International a cui hanno lavorato, in stretta collaborazione, i migliori Top Trainers EAA e Francisco Estevao, Presidente di Portugal Aquatraining. L’obiettivo è di proseguire nel dedicare l’attenzione non solo al 9% degli utenti che già frequentano le piscine di tutto il mondo, ma di raggiungere il restante 91% costituito da quanti ancora non sono abituati ad entrare in acqua. Diventa fondamentale “elevare” la professionalità dei trainers nel mondo con un programma su più livelli tra cui il progetto “SMALL GROUP”, volto a migliorare le competenze degli International Trainer con acquisizione della qualifica di “Operatore della Salute”, le “CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI” con contenuti rinnovati e uguali in tutto il mondo, i “PROGRAMMI TECNICI DI SPECIALIZZAZIONE” con corsi on demand in modalità online e onsite, un calendario “EVENTI NEL MONDO” in un circuito dalla valenza tecnica e turistica organizzato nei 20 Paesi aderenti. www.euroaquatic.it
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EAA International - alcuni dei rappresentanti provenienti da Francia, Russia, Romania, USA, Estonia., Corea, Cile, Perù e Uruguay
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ANIFNEWS NEWS ANIF ANIF ALLE CAMERE Il 30 aprile scorso ANIF ha ricevuto una richiesta ufficiale dalle Commissioni VI e X riunite delle Camere come rappresentante dei centri sportivi per presentare alcune istanze, utili alla pubblicazione del DPCM del 16 maggio, in merito alle misure di sostegno per imprese e cittadini. ANIF aveva già presentato 12 emendamenti (sintetizzati al seguente link https://www. anifeurowellness.it/sostegno-a-a sd-e-ssd-le-misure-in-discussio ne-a-fine-aprile/), alcuni dei quali già approvati nel Decreto Cura Italia.
PROTOCOLLO DI RIAPERTURA CENTRI SPORTIVI ANIF è stata l’organizzazione che insieme alle Federazioni sportive ha presentato il protocollo delle misure anti COVID al Ministero dello Sport, che si basa sul Protocollo del 24 aprile rivisto dall’INAIL e dal Ministero del Lavoro. Il protocollo delinea il vademecum indispensabile per la riapertura dei centri sportivi italiani, in totale sicurezza per i cittadini. Le sue misure sono adottate dopo l’avvenuta valutazione e validazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico.
ANIF NEL MONDO L’Associazione ha costantemente informato soci e utenti del web sulle iniziative messe in campo in ambito internazionale, grazie alla sua partnership strategica con EuropeActive e Ihrsa. Oltre a tradurre e diffondere gratuitamente, nell’ambito della campagna web #PIÙFORTIDELLEDISTANZE, gli e-book delle due organizzazioni internazionali, manuali per affrontare la crisi del sistema sportivo, ha partecipa-
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to ai tavoli internazionali, in rappresentanza dell’Italia, insieme alle associazioni dello sport europee, per definire le strategie per la ripresa da sottoporre all’Unione Europea.
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SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS PISCINE ITALIANE UNITE P.I.Ù. UN SOSTEGNO CONCRETO AL SETTORE P.I.Ù. che nella sua fase apicale è arrivato a rappresentare oltre 1.100 impianti, ha costruttivamente partecipato a diversi tavoli tecnici, organizzato due partecipatissime conferenze, fornito le linee guida del Protocollo sanitario per le riaperture condiviso con le associazioni di categoria più credibili, e sta ulteriormente procedendo nel dialogo con l’ANCI per la rinegoziazione delle concessioni, passando poi la mano ad ANIF, Assonuoto e Assopiscine, che, unitamente ad ASI, FNI e ACSI, sono stati fra i più attivi, insieme ad EAA e Happy Aquatics. Grazie alla disponibilità di Stefano Arcobelli con il suo blog, P.I.Ù. ha dato voce agli operatori, con la stesura di alcuni documenti fondamentali per inquadrare meglio il nostro settore e i numeri che esprime. Sta appoggiando anche i Collaboratori sportivi e il loro Comitato per le tutele. La missione di P.I.Ù., lontana dall’idea di dare vita a nuove associazioni (basta la dozzina di sigle sorte in meno di un bimestre), si esaurirà nei prossimi mesi. Un piccolo contributo di operatori mossi dal desiderio di dare una mano in una logica unitaria, per superare insieme le grandi difficoltà del settore e del Paese.
PARTE IL PRIMO STUDIO SU COVID E ATTIVITÀ MOTORIA Il lockdown per l’emergenza COVID-19 ha causato ulteriori rischi per la salute ed in particolare per le persone a rischio di patologie. L’Associazione Polo della Salute, da sempre impegnata nella valorizzazione dell’attività motoria per la prevenzione e la cura di patologie croniche, si è domandata: con quale stato di salute escono gli italiani da questo periodo? Il 20 aprile è quindi partito il primo studio in Italia che analizza l’impatto della quarantena sulle abitudini e sulla salute degli italiani denominato “L’utilità dell’esercizio fisico condotto da remoto in tempi di emergenza sanitaria da Covid-19”. Lo studio, coordinato dalla Dott.ssa Flaminia Pastori, si è concluso il 23
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maggio e ha monitorato 2 campioni su scala nazionale, seguiti in remoto da Trainer specializzati, con programmi motori standardizzati: dopo 5 settimane sono stati raccolti e analizzati i dati che costituiscono un vero e proprio progetto pilota per eventuali ulteriori ricerche scientifiche in questo ambito. Lo studio, con le considerazioni collegate, a breve sarà seguito dalla pubblicazione dei risultati. Per informazioni: www.polodellasalutemethod.it
CTS dott.ssa F. Pastori e P. Pizzo vice-campione olimpico di scherma © DIRITTI RISERVATI
SPLASH && WELLNESS NEWS SPLASH WELLNESS DA ASSOSPORT L’IMPATTO DEL LOCKDOWN SULLO SPORT NAZIONALE Assosport, da una recente ricerca, segnala che il 91% delle manifestazioni sportive endurance outdoor, in programma in Italia nel primo semestre del 2020, è stato annullato causa Covid-19. Rilevante il danno economico totale, secondo l’analisi ENDU-Nielsen Sports: fra i 475 e 535 milioni di Euro (circa l’11% dell’indotto endurance totale), di cui l’84% legato al mancato acquisto di articoli sportivi da parte degli atleti, valore compreso fra i 400 e 450 milioni di Euro.
PISCINE STORICHE AMMODERNATE: L’ESEMPIO DI BERLINO Lo Stadtbad Mitte “James Simon” di Berlino è una piscina coperta pubblica costruita negli anni ‘20. La piscina da 50m è racchiusa in una struttura di 4 livelli di vetrate e, all’epoca, era considerata uno degli impianti più all’avanguardia in Europa. È stato progettato puntando sui principi di luce, aria e sole in modo da poter continuare a nuotare in ambiente chiuso, pur apprezzando la vita all’aria aperta. Notizia a cura di Jonathan Nalepa Stadtbad Mitte di Berlino
PARAMOUNT MIAMI WORLD CENTER: PISCINA AL 58° PIANO Progressione dell’installazione della piscina al 58° piano al Paramount Miami World Center. Due piscine sul tetto sono state realizzate superando intuibili grandi difficoltà. Una piscina a forma ovale, misura 11,5 x 8 m e contiene 83 m3 d’acqua all’ultimo livello dello Skydeck. Un lavoro complesso reso possibile da un ottimo operato di team, frutto della collaborazione di progettisti, impresa, installatori e fornitori. Ora, gli ospiti più fortunati potranno godere di un panorama unico immersi in questa straordinaria piscina. Appartamenti di lusso a partire da 690$. www.paramountmiami.com L’opera completata e la suggestiva cornice
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NEWS FNIFNINEWS TAVOLO NAZIONALE DEL WELLNESS E UNIONE CONSUMATORI FITNESS NETWORK ITALIA, a supporto del Settore Wellness e in rappresentanza delle oltre 3.300 Strutture che hanno partecipato alla video conference del Tavolo Nazionale per il Wellness, ha avviato un tavolo di lavoro insieme con Unione Nazionale dei Consumatori con l’obiettivo di ottimizzare i rapporti tra le strutture e i consumatori, con particolare attenzione alla prevenzione dei possibili contenziosi che potrebbero sorgere a causa della chiusura dei Club, provocata dal Coronavirus. Con l’obiettivo di istituire l’Osservatorio Wellness per i diritti dei consumatori, la collaborazione punta ad un livello più alto aumentando le tutele a favore degli utenti dei Club con l’intento di assicurare ai clienti livelli elevati di garanzie, valorizzando altresì gli operatori che aderiranno all’Osservatorio Wellness.
CIWAS NEWS CIWAS NEWS NASCE CIWAS - CONFEDERAZIONE ITALIANA DEL WELLNESS E LE ATTIVITÀ SPORTIVE PER LA SALUTE Roma, 27 Aprile 2020 – Una video conferenza che ha coinvolto oltre 300 persone tra le 100 connessioni su zoom e la diretta facebook sulla pagina della Confederazione CIWAS dove, oltre alla presenza delle Istituzioni, tutti gli stakeholders, Operatori, Fornitori, Professionisti e Collaboratori Sportivi, si sono confrontati ed hanno supportato la costituzione del comitato promotore di CIWAS per dialogare con le Istituzioni: consolidando i numeri e la valenza economica del comparto, focalizzando il ruolo primario del settore e lo stretto legame tra la Salute ed il Settore Wellness e delle Attività Sportive svolte in palestre, piscine, accademie e centri sportivi.
CIWAS, INTERVENTO AL SENATO A SOSTEGNO DEL SETTORE Con CIWAS un settore compatto in audizione al Senato “Siamo a disposizione, non siamo invisibili, possiamo applicare il distanziamento sociale ma stiamo morendo.” Questo in estrema sintesi il contenuto dell’intervento di CIWAS durante la settima commissione al Senato per cercare di far meglio recepire l’importanza degli emendamenti già presentati per il decreto Ripartenza. “E’ lo Sport di Base con le piscine, palestre e centri sportivi che produce oggi “la materia prima”, gli
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sciatori, nuotatori e atleti che gareggeranno domani nei grandi eventi sportivi. Lo Sport di Base però è totalmente tagliato fuori da qualsiasi ricaduta benefica di questi grandi eventi. Come CIWAS siamo pronti per supportare le Istituzioni a trovare soluzioni idonee a questo drammatico momento, a disposizione per essere coinvolti nei grandi eventi. Il Wellness e le Attività Sportive devono essere valorizzati molto di più come asset strategico per il benessere del nostro Paese”.
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La Redazione
redazione@euroaquatic.it
MANAGEMENT
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COLLABORATORI SPORTIVI, TUTELE E RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE Da sempre relegati ai margini, nonostante si parli di quasi un milione di persone che lavorano a tempo pieno o part time nei centri sportivi. Ora è nato un Comitato a difesa della Categoria con l’appoggio pieno di EAA e Happy Aquatics Come e quando nasce il “COMITATO DIRITTI PER I LAVORATORI SPORTIVI” e chi ne fa parte? Il nostro COMITATO DIRITTI PER I LAVORATORI SPORTIVI nasce con l’intento di evidenziare la grave carenza di tutele nel nostro settore, messa in luce dalla chiusura delle palestre e degli impianti sportivi e dalle misure adottate dal Governo volte a limitare la diffusione del COVID 19. Il comitato è formato da diverse figure professionali quali tecnici sportivi, Personal Trainer, coordinatori tecnici, istruttori, personale addetto al servizio amministrativo ed accoglienza clienti, ma anche persone che lavorano già in altri settori.
borazioni sportive conosciute fino ad oggi dai soli addetti ai lavori. Una volta evidenziate le carenze contrattuali, puntare ad avere tutele di base e garanzie. In pratica oggi il lavoro nel mondo dello sport nel nostro Paese non è considerato “Lavoro” o, nella migliore delle ipotesi, è considerato come “lavoro di serie B”: niente Welfare State, niente malattia, infor-
Qual è l’obiettivo del Comitato? Il nostro obiettivo è quello di rendere il nostro ruolo riconosciuto e tutelato come lavoro, portando alla ribalta la precarietà e la fragilità delle colla-
Il nostro COMITATO nasce con l’intento di evidenziare la grave carenza di tutele nel nostro settore 14
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La campagna per sensibilizzare l’opinione sportiva su diritti dei lavoratori sportivi
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Noi istruttori passiamo ore ad occuparci del tempo libero e della sicurezza della gente, lavorando dal mattino presto alla sera tardi, sabati e domeniche inclusi Lo Staff Professionale fa una grande differenza per le sorti del centro sportivo, ma spesso non viene riconosciuto - ph Godia’s Personal Training Center
tunio, maternità retribuita, contributi pensionistici, assegni familiari, trattamento di fine rapporto, ferie pagate o retribuzione in caso di chiusura imprevista delle strutture. Questo ci costringe a tutelarci sia personalmente che verso terzi, attraverso piani assicurativi e previdenze complementari che a volte vengono richieste dal nostro datore di lavoro, in maniera unilaterale, scaricando il costo delle polizze interamente su noi collaboratori. In che modo siete riusciti a coinvolgere i vostri colleghi dal momento che fino ad ora nessuno si era mai esposto? Abbiamo creato un gruppo Whatsapp che in breve tempo è arrivato a 250 persone, abbiamo poi aperto un canale Telegram, che ora è arrivato a 541 membri, una pagina Facebook
L’ obiettivo è quello di rendere il nostro ruolo riconosciuto e tutelato come lavoro, portando alla ribalta la precarietà e la fragilità delle collaborazioni sportive 16
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che conta oltre 2000 iscritti. Senza questi mezzi ci sarebbe stato impossibile comunicare. Perché allora scegliere di lavorare nello sport se non ci sono tutele e diritti? Semplice, perché il nostro è un mondo fatto di persone che hanno piacere di fare qualcosa per gli altri, che amano lo scambio di emozioni, che regalano sorrisi e li ricevono in cambio. Noi istruttori passiamo ore ad occuparci del tempo libero e della sicurezza della gente, lavorando dal mattino presto alla sera tardi, sabati e domeniche inclusi. È ormai noto quale sia il peso che il nostro ruolo ha nella società. Nei corsi ci vengono affidati bambini, adulti, anziani, diversamente abili, ci occupiamo del loro bagaglio motorio e del loro benessere psicofisico e non c’è niente di più bello e più gratificante sotto il profilo umano.
cessario trovare un punto d’incontro. Siamo pronti a tornare in campo e siamo certi che saranno applicati tutti i protocolli di sicurezza che riguarderanno sia l’utenza che i collaboratori, come previsto per tutti i lavoratori. Crediamo fermamente che lavorare in sicurezza sia un diritto e un dovere di tutti e per tutti. Per seguire il Comitato https://www.facebook.com/comitatodirittilavoratorisportivi/
Se non avete tutele come pensate possa essere gestita la riapertura degli impianti al termine dell’emergenza? Stiamo cercando di ottenere nell’immediato una polizza che possa garantirci una copertura in caso di infortunio da COVID-19. Sappiamo che i gestori non possono farsi carico di costi eccessivi ma noi non possiamo permetterci di perdere giornate di lavoro e non essere retribuiti. Sarà ne-
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Laura Santoro, fra le promotrici del Comitato e della campagna di sensibilizzazione
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La Redazione
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AQUAPOOL - HISTORIES
I PROTAGONISTI DELLE PISCINE E LA SFIDA AL CORONAVIRUS Storie di esperienze vissute e proiettate al domani di chi, come titolare o gestore, è protagonista del settore messo a dura prova dalla pandemia, ma anche dalle disattenzioni dei vertici istituzionali Ci lasciamo alle spalle quasi quattro mesi veramente pesanti, non limitati alle chiusure, ma complicati dalle troppe incertezze, dal disorientamento dovuto alle indecisioni istituzionali e dalle limitazioni che renderanno molto difficile la sfida che attende tutti coloro che sono alla guida di impianti acquatici e sportivi. Le storie e considerazioni di realtà collocate a diverse latitudini geografiche, ma accomunate dagli stessi gravi problemi e dal desiderio di ripartire e superare la strada in salita che dovremo affrontare. Con spirito positivo e la convinzione di farcela: sono la miglior garanzia per un futuro di prospettiva, dimenticando schemi che per un trentennio hanno caratterizzato i modelli gestionali, ma, sostenuti dal coraggio di chi sa fare impresa. Ancor più basandosi con decisione sull’assioma Piscina=Salute e sicurezza sanitaria ed una strategia aggiornata e volta a dare sostanza ad un nuovo disegno gestionale, mai dissociato dal sociale, valore ineguagliabile delle piscine e dei centri sportivi. Lo spazio più importante lo riserviamo a chi, dal primo giorno della pandemia, si è trovato in zona rossa: la storia di Sky Line, con due impianti, uno a Codogno e l’altro a Casalpusterlengo.
Ritornare in piscina, per la Salute assicurata da acqua e cloro e per dare nuovo slancio al settore - ph Canada Swim School
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SKY LINE Codogno e Casalpusterlengo LO Gianluca Alessandrini e Sergio Ligabue soci-amministratori e rispettivamente Presidenti delle soc. Sky Line srl e Sky Line Nuoto ssd arl. Ci occupiamo di gestione di impianti sportivi dal 1993, dopo i normali percorsi di vita e di studi che ci hanno consentito di trasformare la passione di giovani atleti al lavoro quotidiano. Attualmente abbiamo in concessione gli impianti sportivi comunali di Codogno e Casalpusterlengo. Prima di quel maledetto 21 febbraio 2020 una delle domande che, uscendo dalla regione, spesso ci sentivamo fare era: “Ma dove si trovano esattamente Codogno e Casalpusterlengo?”. Nel basso Lodigiano, sotto Milano vicino a Piacenza. Crediamo che , purtroppo non per grandi meriti, la popolarità di questi due comuni di circa 15.000 abitanti ciascuno sia schizzata alle stelle. Alcuni numeri: affiliazioni FIN, FITRI, ASI; 1 squadra agonistica di nuoto con circa 100 tesserati dai propaganda ai master, 1 una squadra di triathlon con circa 40 tesserati; circa 4000 tesserati non agonisti piscina e palestra; oltre 30000 frequentatori l’anno 15 dipendenti a tempo indeterminato; 42 collaboratori sportivi; 25 stagionali per impianti estivi
Gianluca Alessandrini e Sergio Ligabue, al centro l’ iridata Martina Grimaldi
21-02-2020 Personalmente (Gianluca) mi stavo recando ad Ostia per un corso di formazione della Fin, questo perchè, vista l’esigua marginalità delle gestioni di impianti sportivi nei piccoli comuni, non ci possiamo permettere di fare unicamente i gestori, ma dobbiamo anche essere manutentori, segretari, tecnici e coadiuvare l’eccellente lavoro del nostro staff. Detto tra noi è anche ciò che ci piace fare. Ore 7 sul treno, le prime notizie si apprendono dai giornali e dalle news del telefonino, che affermano che è stato riscontrato il primo caso di Coronavirus in Italia proprio a Codogno. Nell’arco della mattinata le notizie diventano sempre più precise sino a sapere il nome del paziente ricoverato. In continuo contatto telefonico con il mio socio Sergio, scopriamo che “Mattia” è un nostro frequentatore
e che proprio il giovedì della settimana precedente venne in piscina a nuotare. Ci allertiamo immediatamente e ci mettiamo in contatto con l’ATS di LODI per avere disposizioni in merito. Le disposizioni non arrivano ma in via del tutto precauzionale per la salute dei nostri dipendenti e frequenatori decidiamo di chiudere. Erano le ore 13 del 21 febbraio, si pensava di poter riaprire in tempi brevi ma ...da lì purtroppo la storia è ben nota a tutti. Sino al giorno 8 marzo, periodo della prima “zona rossa”, abbiamo avuto grosse difficoltà persino ad accedere agli impianti per le normali e necessarie verifiche delle strutture. Dall’8 marzo ad oggi stiamo (6 maggio ndr), come tutti, occupandoci delle manutenzioni, sanificazioni e predisposizione degli impianti compresi quelli estivi in attesa di chiare e precise disposizioni ministeriali che non arrivano. La pandemia nel
nostro territorio è stata veramente aggressiva, noi e il nostro staff, direttamente o indirettamente abbiamo perso parenti, amici, conoscenti e frequentatori dei centri sportivi. La chiusura forzata sta producento danni notevoli alle società di gestione che vivono di flussi di cassa quotidiani per far fronte alle enormi spese di personale, manutenzioni e, soprattutto relativamente alle piscine, energe-
Noi e il nostro staff, direttamente o indirettamente abbiamo perso parenti, amici, conoscenti e frequentatori dei centri sportivi Piscina estiva
Erano le ore 13 del 21 febbraio, si pensava di poter riaprire in tempi brevi ma ...da lì purtroppo la storia è ben nota a tutti © DIRITTI RISERVATI
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tiche. Difficile riuscire ad avere margini per “mettere fieno in cascina” Abbiamo stimato nei 3 mesi di chiusura una perdita di fatturato di oltre 350.000,00 € Preoccupazioni: il primo pensiero in questa drammatica situazione va al nostro personale: dipendenti e collaboratori sportivi. Purtroppo, ad oggi 9 maggio, molti di loro non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione in deroga per il mese di marzo e il primo contributo dei 600€ di Sport e Salute. Speriamo che questa situazione possa consentire di rivedere la contrattualistica sportiva, in modo da dare maggior garanzia a tutti gli operatori del settore. E’ però impensabile che debba ricadere tutto sulle spalle delle società di gestione, che non possono certamente permettersi di assumere come dipendenti tutti i collaboratori. La cosa che putroppo ci angoscia maggiormente è non sapere quando e come potrà essere la riapertura degli impianti. Gli impianti sportivi sono progettati per accogliere e dare servizi ad un numero elevato di persone, questo perchè , come precedentemente detto, hanno costi di gestione molto alti e devono essere coperti senza incidere troppo sulle tariffe all’utenza. Ci occupiamo in prima analisi della salute dei nostri frequentatori e per questo gli impianti devono essere accessibili a tutti. Ci atterremo ovviamente alle disposizioni ministeriali ma limitare gli accessi sarà un grosso problema soprattutto dal punto di vista discriminatorio: quali attività? chi sì e chi no? Saranno assolutamente necessari aiuti dalle Istituzioni per far ripartire un settore così fortemente colpito e così importante per il benessere psico-fisico delle persone. Ci aspettiamo che vengano totalmente riviste le convenzioni con i comuni che dovranno, sia prolungare le naturali scadenze per un tempo necessario al recupero di quanto perduto e del mancato guadagno a seguito delle restrizioni, che mettere a bilancio ogni anno contributi e in
Quello che ci angoscia maggiormente è non sapere quando e come potrà essere la riapertura degli impianti 20
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Palestra esterna
conto gestione e per le manutenzioni ordinarie e straordinarie. I fondi liquidità possono essere un aiuto, ma non sono la risoluzione del problema perchè creano altro indebitamento che, a fronte di questa grande incertezza sulle modalità di possibile erogazione dei servizi, potrebbe essere fatale alle società di gestione. A giugno ci troveremo inoltre a pagare tutti gli arretrati relativi alle sospensioni di contributi, tasse, affitti e utenze non sapendo però quali saranno le entrate. Ci sarà inoltre da studiare le modalità di corretto e inalienabile diritto di indennizzo per coloro che non hanno potuto usufruire dei servizi già pagati. Credo che oltre a far leva sulla comprensione e disponibilità degli utenti ad aiutare le nostre strutture, ammorbidendo le prestese, lo Stato dovrà intervenire con disposizioni precise adattabili a tutte le società e con aiuti concreti. Dal 1998 ad oggi abbiamo investito nei centri sportivi di Casalpusterlen-
Ci aspettiamo che vengano totalmente riviste le convenzioni con i comuni go e Codogno oltre 6.000.000 di euro, perchè abbiamo sempre creduto nel settore. Prima dell’emergenza avevamo progettato altri interventi, quali ampliamento delle aree delle palestre adibite al lavoro funzionale e costruzione di nuovi impianti per il gioco del padel: vorremmo portarli a termine al più presto. Crediamo tantissimo nell’ “unione fa la forza” e in questo momento abbiamo tutti bisogno di stare insieme a combattere. Fortunatamente ci sono Persone, la maiuscola è d’obbligo perchè il lavoro che stanno facendo a titolo gratuito ed eccellente, che si stanno impegnando moltissimo per creare sindacati e associazioni al fine di far capire alle Istituzioni il grande valore di tutte le associazioni e società sportive, dalle più piccole alle più strutturate, che erogano servizi per il corretto sviluppo psico fisico e della personalità dei nostri giovani atleti e per la salute di tutti i frequentatori dei centri sportivi. Un grazie anche alla FIN, ad ANIF e agli enti di promozione sportiva. La passione e l’amore che abbiamo sempre messo nel nostro lavoro ci consentono di avere fiducia in una ripartenza che però sarà molto difficile. Gianluca e Sergio
Piscina coperta
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PROMOGEST - Centro Nuoto Quartu Sant’Elena - CA Nicola Pau Socio fondatore Promogest; Consigliere d’amministrazione. Il 9 marzo 2020, lo ricordo bene, era uno strano lunedì, pieno dubbi, incertezze e paure. In serata, il nostro Presidente Prof. Paolo Pettinau, con forte senso di responsabilità, decise la chiusura del nostro CentroNuoto Quartu; il giorno successivo il governo ci avrebbe comunque costretto a farlo. Tanti i progetti in corso con il nuovo gestionale e il controllo accessi, le imminenti gare nazionali di nuoto e nuoto sincronizzato, i campionati di pallanuoto maschile e femminile appena iniziati. Tutto si è fermato. Ma già l’indomani, tutta la Promogest si rimboccava le maniche. Importante la spinta del nostro Presidente che, in un momento così difficile, ci ha dato la carica per “approfittare” della situazione ed eseguire tutta una serie di lavori necessari a sistemare e migliorare l’impianto, dalle vasche di compenso, all’unità trattamento aria, ai lucernari più efficienti. Dopo quasi tre mesi di chiusura, la ripartenza risultava ancora lontana ma soprattutto incerta. È difficile far capire che una piscina, anche se chiusa, è viva. Ha dei costi di gestione che non sempre vengono visti e compresi dalle istituzioni: per loro tutti gli impianti sportivi sono uguali, ma non è così. I costi medi di una
piscina sono ben diversi da quelli di una palestra. Inoltre, senza linee guida ufficiali, è impossibile fare un ragionamento concreto di riapertura, garantendo nuovi e necessari standard di sicurezza per utenti e lavoratori. Gli aiuti necessari per le piscine sono obbligatoriamente legati all’elevato costo di gestione anche ad impianto chiuso. Un contributo a fondo perduto, legato alle spese effettivamente sostenute durante tutto il periodo di chiusura, un rimborso sui costi dell’acqua sostenuti, insieme all’ eliminazione degli oneri di sistema nel costo dell’energia elettrica, sarebbero aiuti concreti per una ripartenza del mondo acquatico con nuovo slancio e una rinnovata consapevolezza.
Un contributo a fondo perduto, legato alle spese effettivamente sostenute durante tutto il periodo di chiusura
Piscina Quartu Sant’Elena CA - Promogest; vasca svuotata durante i mesi di chiusura
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Dopo quasi tre mesi di chiusura, la ripartenza risultava ancora lontana ma soprattutto incerta Nicola Pau Socio fondatore
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SUN CLUB di Siracusa Viviana e Guglielmo Venticinque, contitolari del Club Il Centro sportivo SUN CLUB è la nostra seconda casa e vederlo chiuso, vuoto, inanimato è stato un vero shock. Abbiamo lavorato fino al 09 Marzo sperando fino all’ultimo che la situazione cambiasse. Abbiamo dapprima sospeso i contratti di collaborazione degli istruttori, mantenendo in essere solo quelli dei manutentori per effettuare quelle procedure di manutenzione necessarie alla messa in sicurezza degli impianti. In particolare abbiamo svuotato le vasche e sanificato i filtri. Il danno subito per il fermo attività è ad oggi quantificabile in 100.000 Euro, senza considerare il mancato profitto durante la chiusura. Stiamo studiando una strategia di riapertura estiva per testare il terreno e per capire come fronteggiare la ben più complessa attività invernale. Il costo di riapertura estiva ammonterà a circa 20.000 Euro con costi fissi di altri 20.000 Euro/mese. A nostro parere gli aiuti necessari per il nostro settore possono essere semplificati in tre macro-aree: 1) recupero abbonamenti in essere, con l’emissione di voucher monetari da utilizzare a partire da Settembre 2021; 2) l’erogazione di contributi a fondo perduto per il pagamento delle spese di chiusura, di riapertura e a copertura degli incassi (prevediamo un calo del 45%) nell’anno sportivo 2020/2021; 3) Una campagna pubblicitaria efficace
promossa dal Ministero della Salute circa i benefici dell’attività fisica e l’erogazione di voucher/bonus da spendere per l’esercizio fisico. Da proprietari dell’impianto sportivo SUN CLUB, esistono altre problematiche relative al mancato incasso dei canoni di affitto delle associazioni sportive che gestiscono le attività “extra piscina” (tennis, calcetto, bar, padel etc.) che hanno sostanzialmente sospeso il pagamento mensile (circa 10.000 Euro/mese). Al mancato incasso degli affitti, si aggiunge la beffa di dover versare l’IVA nonché le tasse sull’imponibile del canone. Riteniamo necessario, in veste di gestori / proprietari, un aiuto economico da parte dello Stato.
Viviana Venticinque
Una strategia di riapertura estiva per testare il terreno e per capire come fronteggiare la ben più complessa attività invernale Guglielmo Venticinque
Riteniamo necessario, in veste di gestori /proprietari, un aiuto economico da parte dello Stato 23
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MUV di Lecce Mario Cacciapaglia direttore generale
Mario Cacciapaglia - Direttore Generale
L’aiuto più importante è avere regole certe e stabili nel lungo periodo
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Per noi ovviamente è stato un duro colpo inaspettato. Il MUV di Lecce, alla sua ottava stagione, stava continuando a crescere sia in termini di fatturato sia nella qualità del servizio. Si stava lavorando molto nello sviluppo delle attività organizzate sia nei corsi di gruppo sia nell’allenamento personalizzato. Questo significa fare tanta formazione e selezione a tutti i livelli, dai responsabili di settore agli istruttori al cliente finale che deve crescere per capire e apprezzare meglio il servizio. È difficile calcolare il danno economico della chiusura e della pandemia fino a quando non sapremo la data della ripartenza, ma possiamo tranquillamente parlare di diverse centinaia di migliaia di euro. La ripartenza dipenderà molto dalle regole, stiamo ragionando su 3 scenari differenti: 1. aperto con molte restrizioni senza bambini, 2. aperto con poche restrizioni senza bambini, 3. aperto con poche restrizioni e con attività anche per bambini. A seconda di ciò che le regole ci permetteranno di fare, decideremo
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Difficile calcolare il danno economico, ma possiamo tranquillamente parlare di diverse centinaia di migliaia di euro come riformulare l’organizzazione delle attività e di conseguenza il prezzo. Per questa fase, sicuramente l’aiuto più importante è avere regole certe e stabili nel lungo periodo, per permetterci di ristrutturare e riorganizzare il servizio in modo che diventi sostenibile. Ovvio, sarà fondamentale avere anche aiuti economici per finanziare la ripartenza. L’opportunità, se le regole saranno chiare, sarà quella di selezionare gli operatori più virtuosi.
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SSD GABBIANO di Campodarsego Nilla Paggin presidente e Aurora Calzavara direttore sportivo
Già dalle ultime settimane di febbraio 2020 l’affluenza nell’impianto si era ridotta del 50%
Paura, disinformazione e tanta confusione, sono alcune delle motivazioni che hanno portato ad una situazione veramente difficile e per nulla positiva per il nostro impianto sportivo che vanta ben 43 anni di attività costantemente in vetta e con obbiettivi sempre rivoluzionari e all’avanguardia. Già dalle ultime settimane di febbraio 2020 l’affluenza nell’impianto si era ridotta del 50%, con una grossa perdita di incassi dovuti ai rinnovi mensili (solo l’8% degli utenti ha rinnovato), poi nulla più. Ecco che ora per ripartire dobbiamo rimboccarci le maniche e cambiare strategia: riorganizzare i turni del personale dipendente di reception, pulizie, amministrazione, aumentare i controlli accessi con incremento collaboratori come guida al buon utilizzo degli ambienti, secondo normative CERTE che ad oggi ancora aspettiamo…Senza linee guida SICURE e una data di ripartenza per TUTTI I NOSTRI UTENTI è difficile programmare accuratamente tutto! Vogliamo ripartire con i nostri corsi, senza trascurare nessuno, l’impegno è importante, ma noi ce la faremo. C’è bisogno di liquidità a fondo perduto, abbiamo stimato una cifra pari a 500.000 Euro per riuscire a pagare: bollette ( luce, acqua, gas),compensi arretrati e paghe dipendenti del mese antecedente la chiusura, fornitori, leasing…Serve inoltre liquidità per ripartire e sanificare l’impianto,
mettere in protezione i lavoratori e gli utenti con plexiglass, mascherine, disinfettante, distanziatori, guanti, tappeti adesivi, lampada UV, misuratore di temperatura ecc. Nel Centro Sportivo Gabbiano lavorano ben 22 dipendenti e 65 collaboratori; una famiglia numerosa che condivide ogni giorno la passione e l’amore per questo splendido lavoro: creare benessere psico-fisico attraverso la professionalità, la condivisione, l’empatia, la disponibilità, la pulizia, l’unione. Da tre mesi 87 famiglie vivono nell’incertezza e noi ci sentiamo disarmate e impotenti di fronte a tale situazione.
C’è bisogno di liquidità a fondo perduto
Nilla Paggin e Aurora Calzavara
Gabbiano sala fitness
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VALSUGANA Borgo Valsugana TN Daniele Armelao e Anna Fontana, rispettivamente amministratore / responsabile gestionale e responsabile tecnico delle attività in piscina www.waterway.it Sembrava impossibile ma abbiamo capito che la vita dalla mattina alla sera può improvvisamente cambiare. Abbiamo dovuto chiedere subito 50 mila euro in banca per pagare gli stipendi e compensi sportivi ed abbiamo un danno mensile di mancati incassi di 180.000 euro. Abbiamo molti mutui in carico. Novanta persone a casa e da marzo una ventina di loro stanno aspettando la cassa integrazione, altri il bonus compensi sportivi. Molte richieste di rimborso di quote, alcune rimborsate fino a capienza, altre tradotte in voucher. Abbiamo rivisto il nostro progetto imprenditoriale e speriamo si possa adattare al futuro. Dopo anni avevamo qualificato due ragazzi per i campionati italiani di categoria, e purtroppo tutto è saltato. Molti corsi scuole per tremila bambini sono saltati e così con tutti i corsi di nuoto e fitness. Gli investimenti futuri, per qualche centinaio di migliaia di euro, sono stati posticipati di tre anni. Per la fase di ripartenza ho appena ultimato il piano economico finanziario per i prossimi quattro anni, prevedendo un calo del 60% per il 2020, un calo del 40% per il 2021, ed un ritorno alla normalità nel 2022. Stimiamo una ripartenza nelle piscine estive al 1 di giugno con tutte le nostre attività di nuoto libero, fitness e forse di campus sportivi, il tutto se il governo lo permetterà. Abbiamo fatto degli incontri video con i nostri collaboratori e dipendenti e abbiamo percepito una paura del futuro
Piscina comunale Valle Borgo Valsugana
e di quello che ci aspetta. Sono comunque disponibili ad aprire con i vari protocolli di sicurezza. Punteremo sull’attenzione del CLIENTE in maniera spasmodica, sull’ACCOGLIENZA, e sulla PROFESSIONALITA’. I corsi di gruppo, anche se più ristretto, saranno il nostro punto di forza: sia corsi di nuoto che di fitness di tutti i tipi. I nostri centri: PISCINE DI PERGINE VALSUGANA, PISCINE DI LEVICO TERME, PISCINE DI RONCEGNO TERME, PISCINE DI BORGO VALSUGANA, PISCINE DI CASTEL IVANO, www.waterway. it, saranno un luogo di socialità, di accoglienza, di riabilitazione, e un
Piscina comunale Valle Borgo Valsugana
Abbiamo rivisto il nostro progetto imprenditoriale e speriamo si possa adattare al futuro Anna Fontana
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Daniele Armelao con Beppe Bergomi © DIRITTI RISERVATI
Abbiamo fatto molte domande di prestiti, ma abbiamo capito che alla fine sono le banche che non credono negli strumenti che lo Stato ha dato luogo per lo sport di base ed anche agonistico. Investiremo in social marketing, con dei professionisti, nella formazione e in tutto quello che farà migliorare il nostro ambiente di lavoro dal lato delle pulizie e della Rev. 01-2020 sicurezza. Ovvieremo al problema delle code alla reception: il Cliente farà prenotazione e pagamenti con gli strumenti digitali. La nostra punta di diamante sarà un settore amatoriale molto allargato dal nuoto al sincronizzato al triathlon, al salvamento e un settore agonistico con la possibilità di allenarsi con i doppi, se serviranno anche la domenica. Tutto avverrà in una logica di sostenibilità. Il sostegno su cui contiamo: abbiamo fatto molte doman-
Vasca esterna RN Valsugana
de di prestiti, ma abbiamo capito che alla fine sono le banche che non credono negli strumenti che lo Stato ha dato. Proveremo comunque ad inoltrare tutte le domande imparando a redigere i documenti richiesti come BUSINESS PLAN, PIANO DI CASSA a sei mesi, etc.. Per questo pensiamo che dobbiamo formarci maggiormente come Amministratori per porci in modo più professionale con
gli istituti di credito o farci aiutare da qualche consulente, spendendo delle risorse ma sapendo che saranno finalizzate ad ottenere cifre importanti. Ed in questo dovrebbero assisterci le Associazioni di categorie che dovrebbero aiutarci a trovare gli strumenti piu’ adatti al nostro mondo. Siamo convinti che usciremo da questa situazione solo con le nostre forze.
Un calo del 60% per il 2020, un calo del 40% per il 2021 ed un ritorno alla normalità nel 2022
Piscina Palasport Levico Terme
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Andrea Pambianchi andrea@fni.fitness
FITNESS
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CORONAVIRUS E LE RICADUTE SUGLI STAKEHOLDERS DEL WELLNESS La strada in salita di un settore messo in ginocchio da chiusure, ritardi e, in prospettiva, limitazioni ed incertezze Mai come in questo periodo la diffusione del CoronaVirus ha messo in luce tutta la fragilità e le criticità di un intero comparto che però in Italia produce oltre 18 miliardi di euro/ anno dando lavoro a circa 1 milione di persone tra fornitori, club e collaboratori/trainer. Ad oggi (15 maggio 2020 ndr) nulla è ancora certo, non ci sono protocolli ufficiali né date fissate per la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi oramai chiusi da oltre 2 mesi. In Italia l’Osservatorio Fitness stima che la perdita economica per gli Operatori del Settore Wellness ammonti a 1 miliardo di euro (in 5 mesi); se si aggiungono i numeri del comparto piscine arriviamo ad oltre 2.5 miliardi di euro svaniti in 5 mesi.
delle strutture rischia di non riaprire più con un’ipotesi di oltre 750.000 disoccupati. Ma cerchiamo di analizzare cosa è successo durante questi mesi di chiusura. IL PROBLEMA: Per motivi di sicurezza tutte le struttura sportive in Italia sono state chiuse per circa 3 mesi; un settore che però rispetto ad altri ha marginalità molto ridotte e “vive” sui flussi di cassa, sia in modalità mensilizzata che con picchi di liquidità stagionali.
LE REAZIONI: 1 - Molti Club ad incasso mensilizzato “puro” Onde evitare interruzione dei RID hanno cercato in tutti i modi di “continuare l’attività”, con video lezioni sui Social o piattaforme specifiche. In ogni caso hanno provveduto a comunicare che i mesi pagati e non utilizzati sarebbero stati recuperati, dopo uno o due mesi di chiusura hanno iniziato a sospendere gli addebiti (per i club premium price) o dare la possibilità alle singole persone di poterlo fare (per i club low cost)
Un mercato che aveva ampi spazi di crescita e che è entrato nel suo momento più drammatico dove il 77%
Un settore che ha marginalità molto ridotte e “vive” sui flussi di cassa
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Wellness Boutique dai primi di maggio hanno ripreso a regime ridotto ph iPersonalTrainer®️
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FTINESS ANDREA PAMBIANCHI
ph Fitness Up 2
2 I Club a pagamento anticipato Qui arrivano le dolenti note perché rappresentano il 90% delle strutture italiane, spesso gestite a livello “artigianale” e con disponibilità finanziare limitate. La chiusura in un periodo di “alta stagione” post-natale e l’ipotesi di riapertura in bassa stagione avrà strascichi molto lunghi e pesanti. In entrambi i casi, traditi da alcuni fornitori e da alcuni trainer che li hanno bypassati andando a vendere direttamente soluzioni di allenamento online e a casa, i Club si sono visti costretti a: fornire servizi gratis in video sui social pur di mantenere un contatto con gli utenti; investire ingenti somme per rimettere a norma il Club; prevedere il rimborso in tempo o bonus di quanto non utilizzato; prevedere un fisiologico, e pesante, calo di affluenza, rinnovi e nuovi abbonamenti; avere poche speranze per misure economiche speciali per il settore, e molto altro.
L’Osservatorio Fitness stima che la perdita economica per gli Operatori del Settore Wellness ammonti a 1 miliardo di euro (in 5 mesi), 2,5 miliardi aggiungendo le piscine
ture sono riuscite a ricominciare l’attività già dai primi di maggio. Affitti più ridotti (e facilmente negoziabili) e la fruizione “a seduta” di un servizio anche facilmente fruibile on-line hanno mitigato le difficoltà. 4-Le Aziende di HomeFitness Hanno continuato a bypassare i Club, anzi, aumentando ancor di più la pubblicità social, tv, internet etc. per acquisire la clientela dei Club, dando utili consigli e promozioni accattivanti con prodotti in comodato gratuito e similari; un deja-vù degli spot “commercial” di materassi e batterie di pentole da cucina che
3-Gli Studi PT Per definizione one-to-one, la retention e tipologia di servizio personalizzato è percepito più “sicuro”; oltre a questa percezione per il codice Ateco 85.51.00 specifico molte strut© DIRITTI RISERVATI
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Riaperture delle palestre con protezioni o rispetto del distanziamento
però ha aperto gli occhi a molti Titolari. 5-Le Sigle e le Unioni Un settore da sempre frammentato e poco rappresentato alle Istituzioni ha visto dunque la rapida nascita di comitati regionali e settoriali delle più disparate specie. Un male? Tutt’altro! Sicuramente un po’ d’ordine andrà fatto pro futuro, anche in vista della prossima riforma dello sport di base, ma questa spinta ad aggregarsi in nuove realtà ha manifestato due chiare situazioni: A - Sfiducia e scontentezza rispetto
alle consolidate associazioni e unioni forse troppo distanti dalle esigenze pratiche dei Club e troppo legate a schemi oramai superati. B - Forte presa di coscienza da parte di Titolari di Club ed Operatori della necessità di elevare il Settore del Fitness, del Wellness e delle attività sportive in genere, presentandosi compatti e coesi alle Istituzioni, consolidando i numeri e la valenza economica del comparto, focalizzando il ruolo primario del settore e lo stretto legame tra la Salute e le attività svolte in palestre, piscine, accademie e centri sportivi. Una sfida, quella del Covid-19, che speriamo sia presto vinta dal punto di vista
sanitario, ma che ci vedrà per molto tempo sul campo di battaglia economico per far sopravvivere i Club, gli Operatori e tutte le Aziende della filiera produttiva del Wellness.
La rapida nascita di comitati regionali e settoriali delle più disparate specie. Un male? Tutt’altro!
Sala fitness ideale per riaperture - spazi ampi, stazioni ben separate - Parque da Aguda Ginnsio, premium club in Portogallo
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1-2 DICEMBRE 2020
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FITNESS
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INNOVAZIONE DELLE COMPETENZE E DEGLI OPERATORI PER UNA NUOVA NORMALITÀ NEL MONDO DEL WELLNESS Nasce lo specialista della salute, il Wellness Medical Coach, trainer e manager al contempo; in poche parole, una figura che colma il divario tra sanità e forma fisica. Il settore fitness-wellness dovrà necessariamente pensare ad una svolta nell’erogare i servizi, sempre di più - e noi del Polo della Salute Method lo diciamo da tempo - la pianificazione delle attività e delle risorse di un centro, dovrà tener conto del nuovo modo di vedere l’esercizio fisico da parte delle persone; i nuovi clienti acquisteranno mesi, presso i centri, per fare dell’esercizio e del movimento uno strumento di prevenzione e cura del proprio stato di salute fisico e non solo; non sarà più sufficiente parlare di prezzi e di semplici schede di allenamento. Lo scenario della “nuova normalità” porta le persone ad avere maggior attenzione alla salute, visto anche il gran parlare che si sta facendo tramite i social e le televisioni sull’argomento “fare attività fisica aumenta le proprie difese immunitarie”. La situazione che il Covid19 ha evidenziato, in tutti i settori merceologici e di servizi, è la mancanza di punti di riferimenti per tutta la popolazione italiana che frequenta centri fitness. Il mondo del “benessere” è quello che più di altri è stato penalizzato, ma è anche quello che più di altri ha la possibilità di ripartire con nuove 32
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Lo scenario della “nuova normalità” porta le persone ad avere maggior attenzione alla salute
forme di servizi capaci di appagare le esigenze post virus incrementando le iscrizioni; per fare questo è necessario dare una nuova identità ai centri come mai prima d’ora, predisporre servizi legati alla salute ed incrementare le competenze degli operatori. I servizi offerti dovranno essere indirizzati oltre che al benessere del corpo anche verso la prevenzione di alcune patologie che stanno incrementando per mancanza di attività
Palestre e Piscine, da sport center a Health Center, con al centro la Salute e la tecnologia al servizio di clienti e trainer - ph myzone
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FTINESS GERARDO RUBERTO
Non più trainer tradizionali, ma Manager che uniscano sanità e fitness-sport, anche con la tecnolgia - ph Orangetheory
fisica e che possono, anche, sopravvenire con l’avanzare dell’età; le strategie operative, i percorsi e gli esercizi fisici dovranno essere “dosati” e confezionati su misura per ogni persona almeno nella fase iniziale dell’attività motoria. Tutti sappiamo che l’esercizio fisico riduce di molto le malattie cardiache e alcune patologie metaboliche, così come sappiamo che fare esercizio senza controlli e programmazione adeguata, espone le persone con determinate patologie a maggiori rischi rispetto a persone sane. Per ottenere risultati soddisfacenti e di “qualità” si dovranno creare team di professionisti formati per l’erogazione di esercizi atti a migliorare lo stato di salute, monitorare e valutare i risultati che le persone otterranno nel tempo; altrettanto importante è la promozione che i centri dovranno fare per rendere l’esercizio fisico uno strumento di prevenzione e non solo di cura, per questo motivo i messaggi della pubblicità dovranno trasmettere in modo semplice frasi efficaci come ad esempio “muoviti”, “la salute al primo posto tra le tue priorità” ! All’interno del Polo della Salute i professionisti agiscono in modo coordinato e promuovono continuamente la salute delle persone. Un équipe di professionisti, che si occupa a 360°
delle esigenze dei clienti in modo specifico e coordinato, incrementa la percezione di valore del servizio e stimola un sentimento di fiducia dei clienti. In poche parole la nuova figura, che noi del Polo della Salute denominiamo Trainer e Manager per la salute, è colui che colma il divario tra sanità e fitness. Una figura che abbia nuove competenze manageriali e tecniche, conoscenze e abilità per gestire ed organizzare le aziende wellness e salute. L’obiettivo principale del manager della salute, all’interno degli Health
Center, sarà quello di regista capace di fare da trade union tra tutti gli specialisti della salute- trainer, medici,
Ripartire con nuove forme di servizi capaci di appagare le esigenze post virus incrementando le iscrizioni
Il Trainer, se diventerà il Wellness Medical Coach farà la differenza per il futuro di ogni piscina, club, centro sportivo © DIRITTI RISERVATI
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Trainer e Manager è colui che colma il divario tra sanità e fitness fisioterapisti, posturologi, cardiologi, nutrizionisti, psicoterapeuti etc. Gli specialisti, professionisti dell’esercizio fisico- oggi denominati trainer – sono coloro che sempre di più dovranno avere competenze definite e innovate per seguire persone con patologie metaboliche o con possibili “candidati” ad averle. In Italia abbiamo moltissime persone colpite da patologie metaboliche come diabete, colesterolemia, pressione alta, malattie cardiache ecc e spesso queste persone diffidano dell’esercizio fisico perché non sono
consapevoli dei benefici che da esso potrebbero trarre. Se i centri hanno il compito di dare messaggi di SALUTE, gli specialisti hanno il ruolo, per ogni patologia, di migliorare la qualità e l’efficienza dei movimenti, ridurre il dolore, prevenire possibili limitazioni ripristinando la funzione per ogni persona in modo che possano godere di uno stile di vita attivo. Uno specialista passa attraverso un rigoroso processo di formazione e certificazione per fornire in modo efficace e sicuro programmi di allenamento per clienti con condizioni mediche specifiche. Ciò che cambia tra l’operatività di oggi e del prossimo futuro - facendo una premessa indispensabile: gli specialisti non fanno diagnosi mediche così come i medici non valutano gli schemi di movimenti basici”- è la capacità di lavorare insieme per creare le condizioni ideali per migliorare lo stato di salute delle persone, evitando lavoro a compartimenti stagni.
Da Istruttori a Wellness Medical Coach - ph Midtown Athletic Clubs USA
Creare team di professionisti formati per l’erogazione di esercizi atti a migliorare lo stato di salute
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Gianfranco Mazzia
L’OPINIONE
direzione@anifeurowellness.it
FITNESS
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COVID-19 LA RIPARTENZA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI Nei caotici giorni di reclusione ho avuto il piacere di scambiare qualche idea sul futuro dello Sport Dilettantistico con molti gestori e proprietari di centri sportivi italiani. Sono emersi inevitabilmente tutti i dubbi, le perplessità, le preoccupazioni che hanno tormentato il settore a causa della chiusura degli impianti, ma è emersa anche una nota molto positiva: la grande voglia di rimboccarsi le maniche per essere pronti a rilanciarsi con impegno lungo la strada fin qui percorsa, alternando sacrifici e grandi soddisfazioni. Il cammino, nonostante i buoni propositi del Governo, è però ancora lungo e irto di ostacoli; purtroppo, ancora non si vede la fine di questo incubo. Il Governo con il DPCM numero 18 /2020 “Cura Italia” ha recepito molte istanze del settore grazie all’impegno determinante di una delle associazioni di categoria di riferimento, Anif, guidata dal suo instancabile presidente Giampaolo Duregon. E cioè: recupero credito di imposta pari al 60% dei canoni d’affitto, indennità per i collaboratori sportivi di 600 Euro, cassa integrazione in deroga anche per le società con meno di 5 addetti, sospensioni mutui, accesso al fondo di garanzia per le micro e piccole e medie imprese, sospensione adempimenti fiscali e previdenziali.
cora le notizie contraddittorie che quotidianamente rimbalzano tra la Protezione Civile, le Regioni e il Governo non lasciano purtroppo ben sperare. Le parole chiare che continuano a circolare in questi ambienti e rilanciate con ossessione attraverso tutti i mezzi di informazione, si riduceavno a una sola affermazione: “non bisogna uscire di casa”! La situazione è grave e nessuno lo nega. La sequenza dei numeri tragici che tutte le sere Borrelli rendeva nota purtroppo lo conferma, pur se con un attenuarsi progressivo. Non poteva essere tuttavia lo stare a casa la sola ed unica soluzione del problema. Il prolungamento sine die di questa misura draconiana ha rischiato infatti di essere più dannosa degli effetti del Covid-19. In altre parole, non è detto che i rischi della pandemia non si possano con-
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Se i tempi si allungano troppo, invece delle morti dei nostri concittadini, saremo presto costretti a contare quelle dei centri sportivi
Le piscine sono state solo piene d’acqua e per molto tempo non saranno piene di gente - ph Horizon School
Nel successivo DPCM, emanato il 17 maggio, altri emendamenti presentati da Anif per il sostegno alla liquidità delle società sono stati recepiti. Il settore potrebbe quindi tornare a respirare e guardare il futuro con sia pur cauto ottimismo. Ma al di là dei sostegni quanto mai necessari, la cosa più urgente erano le date della riapertura dei cancelli degli impianti. Per quanto tempo infatti il settore, pur puntellato, potrà ancora reggere? L’incertezza e peggio an36
tenere con gli impianti aperti. Basterebbe osservare i protocolli che i non pochi esperti della Protezione Civile, del Ministero della Salute, dei CTS hanno dettato. I 100.000 impianti italiani, comprese le oltre 3.100 piscine scoperte che potrebbero questa estate rappresentare una vera valvola di sfogo per una popolazione uscita dall’incubo del coronavirus,
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FTINESS GIANFRANCO MAZZIA
Centri sportivi aprono con grossi limiti ed incognite sulla sostenibilità - ph Adidas
Non è detto che i rischi della pandemia non si possano contenere con gli impianti aperti
operano già nel pieno rispetto delle normative igieniche vigenti e sono comunque anche pronti ad adottare tutte quelle altre misure necessarie a garantire la non diffusione del coronavirus: distanza di sicurezza dei frequentatori, sanificazione degli impianti ecc. Tutte operazioni che un centro sportivo può garantire nella prima fase, quella della riapertura. Se i tempi si allungano troppo, invece delle morti dei nostri concittadini, che ringraziando Dio tendono a diminuire sensibilmente, saremo
presto costretti a contare quelle dei centri sportivi. Sarebbe la fine cioè di un settore che conta 100.000 associazioni e società sportive affiliate al CONI, che dà lavoro ad un milione di persone, che consente a ben 20 milioni di cittadini, appartenenti a tutte le classi di età, di praticare un sano esercizio fisico, finalizzato alla salute Innanzitutto, alla promozione sportiva giovanile, all’agonismo, compreso lo sport di vertice destinato ad arricchire il medagliere delle Olimpiadi e dei Campionati Europei e Mondiali.
Per quanto tempo infatti il settore, pur puntellato, potrà ancora reggere?
Centri fitness di tendenza ma vuoti per troppo tempo - ph Yuonix Project SL 1
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Eliana Fortuna
SPECIAL
marketing@anifeurowellness.it Responsabile Ufficio Stampa ANIF
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EMERGENZA E RIAPERTURA: CASE HISTORIES DAI CLUB ANIF Le parole, le opinioni, le idee di chi vive le preoccupazioni e le speranze interpretando il sentimento del comparto wellness-sport. Chiarezza nelle regole, più tutela e maggiore investimento nella diffusione di una cultura sportiva: i club ANIF non hanno dubbi, è da questi pilastri che si genera un circolo virtuoso che fa bene allo sport e che lo aiuterà a riprendersi dalla grave crisi, scatenata dal COVID 19. Le abitudini sono cambiate in questo periodo, sono ancora in fase di trasformazione e i centri sportivi, dilettantistici e non, sono stati tra i principali artefici di questo cambiamento: il settore sport e wellness in Italia si è reso protagonista della rivoluzione digitale inaugurando piattaforme per mantenere il contatto con gli iscritti. Un cambiamento di stile di vita della popolazione italiana per uno sport
Luca Gamba
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che va oltre l’offerta leisure: l’esercizio fisico è salute, abbattimento della spesa pubblica sanitaria, prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, tra le principali cause di morte nel mondo. Svegliamoci, non si può parlare di salute, longevità della popolazione, crisi del sistema sanitario senza parlare di attività fisica, tanto che in Europa quasi tutti i Paesi, durante l’emergenza COVID 19, hanno raccomandato di restare attivi per aumentare le difese immunitarie. “Nei giorni di lockdown, su tutte le reti, prima di ogni pubblicità passava un messaggio del Governo inerente all’emergenza Coronavirus. Il primo consiglio che veniva diffuso era stare a casa, il secondo è mante-
Germano Bondì
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nersi in movimento. L’esercizio fisico e il movimento sono e saranno sempre fondamentali. Più la gente sarà sana e meno impatterà sulla comunità, sui costi sociali e sanitari. Il movimento può abbassare moltissimo il rischio per la nostra salute.” Andrea
Sarà necessario riconsiderare le strategie di marketing, trovare nuove forme di guadagno per la struttura
Alessandra Michetti
FTINESS ELIANA FORTUNA
Le sale capienti saranno utili per il distanziamento sociale da rispettare - ph Fitness Up
Antoniazzi, titolare di Body Evidence di Conegliano e Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, nonché socio benemerito ANIF, esprime così un pensiero che va comunicato con sempre maggior forza. ANIF durante la pandemia ha lanciato il progetto #PIÙFORTIDELLEDISTANZE in cui ha raccolto strumenti per interpretare e affrontare questa fase, tra cui case history dei club e testimonianze di esperti del settore dall’Italia e dall’Estero, insieme alle azioni di ANIF a sostegno del settore. Come hanno reagito i club ANIF durante la chiusura? Ecco le best practi-
ce che sono emerse dalla nostra indagine. “Abbiamo scelto di erogare le lezioni sui canali digitali, registrando dei video tutorial per permettere ai nostri iscritti di continuare ad allenarsi in casa, ma abbiamo anche registrato diverse lezioni in diretta sui profili dei social network dei nostri club. Non abbiamo volutamente usato tecniche sofisticate, né fatto degli elaborati montaggi per i video, proprio per mantenere una comunicazione semplice e diretta, che facesse sentire i nostri utenti più vicini al trainer.” Germano Bondì, titolare dei
L’unica soluzione sono i finanziamenti a fondo perduto, la sola misura che ci permette di pensare agli investimenti
Palestre e Piscine vuote durante l’emergenza, incognite sul domani - ph Aquaniene Roma
È importante che le istituzioni e lo stesso sistema sportivo sensibilizzino la popolazione su quanto sia importante l’attività fisica nella prevenzione di malattie e nell’aumento delle difese immunitarie © DIRITTI RISERVATI
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Centri Oxygen che rappresentano, con i loro 4 club, un punto di riferimento nel panorama sportivo palermitano, riassume uno dei punti di forza dell’allenamento online confezionato in casa dai centri sportivi: non si perde il rapporto umano e personale con l’istruttore di sempre. Inoltre “Gli allenamenti sono personalizzati e personalizzabili, frutto di mini briefing con tutti gli istruttori per renderli molto trasversali, con la possibilità di arrivare a tutti, ma allo stesso tempo di scegliere fra varie opzioni di difficoltà” afferma Alessandra Michetti, direttrice tecnica del Forum Sport Center, altro centro sportivo ANIF. E continua: “Ogni allenamento porta con sé una promessa, è un appuntamento, un “ti prometto che avverrà”, porta con sé la forza della fiducia e dell’ottimismo, nel rivivere le stesse emozioni, esperienze e sensazioni che abbiamo provato fino a pochi giorni prima” Non è un semplice allenamento: è un appuntamento a quando si tornerà a scaldarsi e a sudare insieme nel proprio circolo sportivo. “Tramite una nostra App i clienti che normalmente frequentano la sala attrezzi, ma non solo, possono ricevere
Più la gente sarà sana, grazie all’esercizio fisico, e meno impatterà sulla comunità, sui costi sociali e sanitari
Training in palestra secondo nuovo rapporto persona-spazio sanitario - ph 9round Gabriela Fabela
una scheda personalizzata con esercizi, serie e ripetizioni, con video esplicativo per ogni esercizio proposto. In più sempre con l’app sono in contatto con il proprio istruttore per dubbi o consigli.” è uno dei servizi che è stato attivato da Spazio Fitness club, SSD in provincia di Milano, a Sesto San Giovanni., di cui è titolare Andrea Ranieri. Il club sta sperimentando le mini classi online, un’altra frontiera post quarantena: in un periodo in cui si ridurrà l’affluenza nei centri sportivi, gli small groups saranno una realtà per tutti. “Dalla settimana di Pasqua è entrato in funzione un palinsesto di lezioni direttamente in video-conferenza in cui istruttore e allievi faranno lezione insieme, ognuno da casa. In questo modo l’istruttore
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vedrà direttamente i movimenti e gli esercizi e potrà correggerli e interagire. Sarà massimizzato così il rapporto personale. Per ogni lezione potranno, previa iscrizione, partecipare massimo 8 soci.” conclude Andrea Ranieri. Quali sono i nuovi scenari da ipotizzare con la ripresa? Ne parla Roberto Di Marco, titolare di Five Village, a Nereto, in provincia di Teramo, nostro socio in Abruzzo, tra le prime regioni ad avere aperto i centri sportivi, solo per gli sport individuali, senza contatto, all’aperto. “Sarà necessario riconsiderare le strategie di marketing, trovare nuove forme di guadagno per la struttura. Avremo bisogno di un CRM 4.0, di modificare la customer relationship. In questo scenario la parte del leAndrea Ranieri
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FTINESS ELIANA FORTUNA
one la fanno le tecnologie digitali che comporteranno un’evoluzione di skill e figure lavorative. Prendiamo ad esempio il referral marketing: ha un nuovo protagonista, il follower, quello che ci ha seguito durante le nostre dirette di allenamento online…” spiega Roberto. I dubbi sulla sostenibilità della riapertura ci sono. “Il prestito delle banche concesso secondo il decreto liquidità, per il 25% del fatturato, è ossigeno momentaneo, ma finchè non avverrà un’effettiva ripresa delle entrate, avrà un impatto sul debito che ci farà lavorare in perdita. Crediamo che l’unica soluzione siano i finanziamenti a fondo perduto, la sola misura che ci permette di pensare agli investimenti: solo così si può uscire dalla logica della preservazione dell’equilibrio e trovare una spinta per crederci. Consideriamo, infatti, che la restituzione del prestito bancario dovrà avvenire in 6 anni che, soprattutto per una struttura che ha i margini bassi, sono troppo pochi per poter ammortizzare il proprio investimento.” È l’analisi di Roberto di Marco. I centri sportivi, tra l’altro, dovranno affrontare le spese di sanificazione perchè, come afferma Lucio Zanchi, socio benemerito ANIF e titolare di Millennium Sport & Fitness, tra i più esclusivi centri sportivi a Brescia “La principale strategia da attuare per noi, nella ri-
Lucio Zanchi
presa, sarà quella di mettere in atto tutte le procedure di sicurezza ambientale che diano la giusta tranquillità ai frequentatori di allenarsi in ambienti ben difesi dal contagio. Per tenere alta la produttività del settore sport, chiediamo alle istituzioni di rendere maggior giustizia e tutela ad un settore, il nostro, che rende un grande servizio allo Stato ma che lavora ancora in una condizione di scarsa chiarezza di regole e di precarietà.” È necessario, prima di tutto, un cambiamento culturale che valorizzi l’attività fisica come attività indi-
spensabile alla salute pubblica. “Per incentivare la ripresa è importante che le istituzioni e lo stesso sistema sportivo sensibilizzino la popolazione su quanto sia importante l’attività fisica nella prevenzione di malattie e nell’aumento delle difese immunitarie. Non a caso, si dice che lo sport sia il farmaco più potente al mondo.” È la chiosa di Luca Gamba titolare insieme ad Alberto Gamba della catena Sportpiù, sei centri sportivi in provincia di Bergamo.
Grandi spazi, ma ogni stazione richiederà 10 m2 - SWITCH The Gym di Eindhoven, Paesi Bassi - ph myzone
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Rossana Prola
prola@professioneacqua.it
POOL
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PULIRE, SANIFICARE, DISINFETTARE LE PISCINE. QUANTO HA VERAMENTE SENSO? Le procedure igienico-sanitarie dei protocolli, più che veramente necessarie, sono una rassicurazione per l’utenza e per avere la coscienza (dei politici) in pace, ignorando i gravami economici ulteriormente penalizzanti per società e gestori Di questo Coronavirus non si sa molto, stando a quanto si ascolta e si legge. Gli “esperti”, in questi mesi, hanno detto tutto ed anche il suo contrario. Ma una cosa credo sia certa: si tratta di un virus. Un virus isolato non esiste. “Vive”, ammesso che possa essere definito un essere vivente, solo all’interno della cellula che viene infettata. Da solo non vive, e nemmeno può morire. Si può debellare un virus solamente eliminando il “supporto” nel quale può mantenersi, in attesa di entrare in una cellula ospite che gli consentirà di riprodursi. Cosa dobbiamo quindi rimuovere? Non il virus, perchè il virus senza cellule si rimuove da solo, non può
esistere. In più, un coronavirus ha delle dimensioni così ridotte (80-160 nanometri) che potrebbe passare attraverso qualunque filtro. Dobbiamo quindi rimuovere parti di sostanza organica che potrebbe contenerlo. Cerchiamo di comprendere il significato di termini utilizzati nella consuetudine, ma spesso in modo non corretto: DECRETO MINISTERIALE 7 luglio 1997, n. 274 “Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attivita’ di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”.
1. Agli effetti della legge 25 gennaio 1994, n. 82, le attività di pulizia, di disinfezione, disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione sono cosi’ definite: a) sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza; b) sono attività di disinfezione quelle che riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti
Pulizia e disinfezione sono due processi da eseguire in sequenza: prima la pulizia e poi la disinfezione
Laguna Weil a Rhein - ph Water Vision 2
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POOL LA REDAZIONE
Dïlaondes Canazei
confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni; c) Sono attività di disinfestazione ...; d) Sono attivitàdi derattizzazione ...; e) Sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attivita’ di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidita’ e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.
re in sequenza: prima la pulizia e poi la disinfezione. La somma di queste due azioni costituisce la sanificazione. Veniamo alle piscine. In vasca, la sanificazione viene fatta da sempre: si pulisce la piscina (fondo, pareti, canalina, componenti interni alla vasca) e si disinfetta l’acqua in continuo. In teoria, lo stesso procedimento avrebbe dovuto essere eseguito anche sulle superfici di spogliatoi e servizi accessori, ma diciamo che ora andrà eseguito con maggiore frequenza.
Il concetto di pulizia è chiaro: si tratta della rimozione di sporco con diversi mezzi e strumenti. La disinfezione appare invece più difficile da comprendere, nel senso che è necessario capire come si possa distruggere o inattivare i microrganismi patogeni. La disinfezione chimica consente, in modi diversi, di ossidare e quindi distruggere il rivestimento proteico dei microrganismi, che potrebbero essersi diffusi su una superficie durante l’azione meccanica della pulizia e potrebbero, in pochi secondi/ minuti, trovare altre cellule da infettare. Quelli di pulizia e disinfezione sono quindi due processi da esegui-
La maggior parte delle indicazioni che sono state date sono necessarie più per rassicurare gli utenti (ed i politici) che perchè siano davvero indispensabili
Più che con la sanificazione, il contagio si previene con regole igieniche valide per tutti - ph Polina Zimmerman by Pexels © DIRITTI RISERVATI
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E l’aria? Sopravvive un coronavirus in una ventilante? Basta ragionare per comprendere che il rischio di contaminazione attraverso una termoventilante è assai più ridotto rispetto a quello di una finestra aperta, che è già ridottissimo e anzi è tra le operazioni consigliate per ridurre il possibile inquinamento ambientale. Anche la decontaminazione da legionella, che è un batterio, non si effettua sulla macchina o sui canali, bensi sulle vaschette di raccolta dell’acqua di condensa. Ma, comunque, se proprio vogliamo esagerare sanifichiamo anche la termoventilante. La cosa che però davvero non ha senso è farlo prima di riaprire una piscina chiusa da tre mesi! Quale virus potrebbe essere sopravvissuto per così tanto tempo in una termoventilante? Quale organismo ospite può aver trovato, che sia ancora vivo? Tutto questo per dire che la maggior parte delle indicazioni che sono state date sono necessarie più per rassicurare gli utenti (ed i politici) che perchè siano davvero necessarie. Ma tutte queste prescrizioni incidono non poco dal punto di vista economico, nel bilancio di una piscina pubblica. Il consiglio è quello di mettere in atto tutto quanto obbligatorio ma, soprattutto, impegnarsi a fare ciò che è realmente efficace.
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Cerchiamo di ripensare tutta la nostra azione in merito al trattamento dell’acqua ed alla pianificazione delle operazioni igienicosanitarie Approfittare di questo difficilissimo momento per fare il punto di quello che si faceva prima, e come. Era realmente efficace, era realmente la cosa migliore da fare, in termini di rapporto costo-risultato? Così come abbiamo imparato ad ottimizzare il nostro tempo, riducendo inutili spostamenti, cerchiamo di ripensare tutta la nostra azione in merito al trattamento dell’acqua ed alla pianificazione delle operazioni igienico-sanitarie. Non buttiamo inutilmente soldi, ma aumentiamo conoscenza e competenza per razionalizzare gli interventi, ed essere tutti e sempre più protetti.
Non buttiamo inutilmente soldi, ma aumentiamo conoscenza e competenza per razionalizzare gli interventi, ed essere tutti e sempre più protetti
Unità termoventilanti e impianti per l’areazione incidono pochissimo sul rischio di contagio
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Marco Tornatore
INTERVISTA
redazione@euroaquatic.it
MANAGEMENT
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LA CLASSE POLITICA CREDIBILE PER IL SETTORE SPORTIVO Lo Sport ha bisogno di persone competenti che lo governino e lo guidino verso un futuro pieno di certezze e di prospettiva, a beneficio degli addetti ai lavori, ma, soprattutto, degli Italiani Possiamo contare su un novero di politici, trasversale come appartenenza partitica, che da anni si distingue per un fare concreto per lo Sport e per chi vive professionalmente questo ambito. Abbiamo chiesto a loro come lo Sport potrà uscire da una fase tanto catastrofica per l’Italia e ancor più per il settore sportivo. Queste alcune delle personalità politiche sempre al fianco del comparto sport e impianti sportivi -palestre e piscine in particolare- che, in moltissime occasioni, hanno prestato ascolto alle istanze del settore, riportandole nelle sedi istituzionali, per trovare le soluzioni necessarie: Sen Daniela Sbrollini (Italia Viva): Dopo due legislature alla Camera, nel 2018 viene eletta senatrice. Cofondatrice e Copresidente dell’Intergruppo “Sport,
Benessere, Salute”. Da giugno 2018 nella Commissione 9 “Agricoltura e produzione Alimentare”. Componente la “Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali” da gennaio 2019.
Sen Claudio Barbaro (Lega-Salvini Premier): Dopo una legislatura alla Camera, nel 2008, viene eletto al Senato della Repubblica nel 2018 (nella 7ª Commis-
sione Permanente, Istruzione pubblica, Beni Culturali). Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, è nel Consiglio Nazionale CONI in rappresentanza degli Enti di Promozione Sportiva.
On Roberto Pella (Forza Italia e vicepresidente vicario ANCI): Deleghe Salute, Sport e Politiche Giovanili, sviluppate parallelamente, a livello europeo, come Membro del Comitato delle Regioni dell’UE e Presidente della Confederazione Europea dei Piccoli Comuni (CTME). Membro Commissione Bilancio e Capogruppo Commissione bicamerale per le questioni regionali. Ha fondato e co-presiede gli Intergruppi parlamentari “Qualità di vita nelle città – Sport, Salute e Benessere” e “Obesità e Diabete” Avv Lorenzo Bolognini (Assessore al Bilancio comune di Bogliasco): assessore nella giunta di centro-sinistra di Bogliasco dal 2016
Avvocato amministrativista ed esperto in appalti, concessioni e PPP; è
Sono stati invitati a rispondere alle domande anche l’On Luca Pastorino (LeU) e il sottosegretario alla Regione Lombardia Antonio Rossi (Lega), già distintisi in passato per il sostegno allo Sport, ma impossibilitati nella circostanza per pressanti e improcrastinabili impegni istituzionali. Se dovesse agire in prima persona alla guida del Governo, quali interventi concreti prenderebbe in considerazione (o suggerirà prossimamente) per lo Sport e per gli Impianti Sportivi e società che li gestiscono? Sbrollini - Io credo moltissimo nell’importanza dello sport che ha molte funzioni. Forma, fuori da ogni retorica, la mente ed il corpo. Per questo motivo darei spazio innan46
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zitutto allo sport fin dalle prime classi di scuola. Una forma anche di cultura della ricerca del benessere psico-fisico che lo sport insegna a perseguire. Una occasione per tutti di conoscere i benefici della attività fisica e la possibilità di “curiosare” fra le varie discipline per ogni ragazzo di qualsiasi estrazione sociale. Questo percorso può essere fatto innanzitutto dalla scuola. È conseguentemente necessario che le scuole possano usufruire di impianti propri o di im© DIRITTI RISERVATI
Senatrice Daniela Sbrollini
MANAGEMENT MARCO TORNATORE
La Senatrice Daniela Sbrollini, al centro con il microfono, ad uno dei tanti congressi di ANWK ed ANIF a cui è intervenuta
pianti privati convenzionati per dare ai ragazzi l’opportunità di praticare lo sport in luoghi adeguati e sicuri. Nella contingenza della situazione abbiamo ottenuto che nel primo decreto liquidità sia inserita la CIG per i lavoratori sportivi. Anche nel secondo decreto chiederemo il prolungamento di questo provvedimento. Barbaro - Senza dubbio sgravi fiscali e finanziamenti a fondo perduto. Servono interventi immediati e non procrastinabili. Ad oggi (12 maggio ndr) sono chiusi circa centomila impianti sportivi, una rete di piccoli e grandi centri di benessere e salute sparsi su tutto il territorio nazionale. Nessun incasso per i loro gestori, ma solo costi. Risultato? Stimiamo che circa l’80% di questi rischi di chiudere o di dover mandare a casa molti dei propri collaboratori.
Fare in modo che lo sport sia gratuito fino al compimento dei dieci anni: è uno dei miei obiettivi Daniela Sbrollini
Perché immaginiamo questo scenario? Perché il Governo ha voluto dare allo sport una risposta parziale. Con il cosiddetto decreto “Cura Italia” ha sì affrontato il problema dei collaboratori sportivi - tecnici e dirigenti - prevedendo un’indennità di 600 euro, ma non ha voluto sospendere il pagamento di affitti e utenze come avevamo chiesto. Questi continuano a gravare sui gestori di impianti privati, privati però di forme di ricavo. Su 25 miliardi complessivi, allo sport sono arrivate le briciole. Un comparto che coinvolge venti milioni di italiani e centinaia di migliaia di lavoratori, è stato mortificato con 2 soli articoli ed appena 50 milioni di investimenti pari allo 0.2% di tutta la cifra globale investita. Allo stesso modo, con il decreto “Liquidità” ha previsto forme di aiuto basate sull’indebitamento dei richiedenti, anziché su forme di supporto a fondo perduto. Lo Stato deve aiutare lo sport, un settore che ha un ruolo sociale fondamentale per il benessere psico-fisico dei cittadini. Il settore va protetto con interventi strutturali seri e concreti. Un settore prezioso che, oltre a essere un presidio per la salute, incide per quasi il 2% del Pil, 4 considerando l’indotto. Un settore che ha subito uno stop in un momento di crescita: per il solo Fitness, siamo al quarto posto in Europa con oltre 5,5 milioni di persone iscritte in palestra e con un mercato annuale di oltre 2,3 miliardi di euro. Un mercato che aveva ampi © DIRITTI RISERVATI
Senatore Claudio Barbaro
spazi di crescita e che è entrato nel suo momento più drammatico. Pella - I Decreti del Governo che si sono succeduti in queste settimane hanno preso in considerazione le criticità emerse nell’emergenza, tuttavia ritengo che di più si debba
Nei primi tre mesi il comparto è stato mortificato con 2 soli articoli ed appena 50 milioni di investimenti pari allo 0.2% di tutta la cifra globale investita Claudio Barbaro HA 3 - 2020
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fare, sottoponendo alla valutazione del Ministro alcune ipotesi utili per migliorare l’efficacia dell’intervento governativo a tutela dello sport nazionale e locale. Gli ambiti del settore sono molteplici quindi mi limiterei a esprimere alcune proposte dal punto di vista dei Comuni: penso alla normativa sulle sponsorizzazioni, a un intervento sui canoni e sulle utenze degli impianti, alla deducibilità – maggiore o totale – per le spese della pratica sportiva delle famiglie, a specifiche risorse destinate alle spese di adeguamento degli impianti e alla loro sanificazione, a un’intesa per la ripresa dell’attività fisica all’aperto e nelle aree del Paese ove tale pratica è strettamente connessa al turismo. Inoltre, sperimenterei, fin dall’estate, modalità di maggior conciliazione dello sport con il sistema educativo-scolastico come modello da implementare nel futuro Bolognini - Chiaramente la riflessione è circoscritta allo Sport di base e dilettantistico e, inoltre, prescinde all’impiego di risorse economiche ingenti che, come sappiamo, sono difficili da reperire. Con questa premessa occorre puntare ancora di più sulla razionalizzazione e sull’ottimizzazione. In Italia, il patrimonio immobiliare e soprattutto il patrimonio dell’impiantistica sportiva è estremamente vetusto e occorre investire per rinnovarlo, efficientando gli impianti sportivi innanzitutto sotto un profilo energetico, riducendo gli oneri di gestione, rendendoli più appetibili per l’utenza e più sostenibili per i gestori. La razionalizzazione impone anche di evitare di costruire nuovi impianti, magari sovradimensionati, dove non ci sia bisogno, con il risultato di ingolfare il mercato e mettere tutti in difficoltà. Questa cattiva prassi, purtroppo, non è ancora stata
L’avvocato Lorenzo Bolognini è apprezzatissimo relatore ed esperto in molti convegni e riferimento nazionale per appalti in ambito sportivo
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abbandonata. Si è detto intelligentemente che occorre il censimento degli impianti sportivi e chi governa deve muoversi in modo organico e razionale in questo senso, nell’ottica dell’ottimizzazione. Quali le priorità su cui è opportuno puntare in questa fase tanto critica e come reperire le risorse – vere e non promesse - per un comparto troppo trascurato in Italia? Sbrollini - Parlare di risorse vere in questo momento in cui tutto risulta prioritario, in cui il peso del debito Statale storico condiziona molte possibili iniziative, appare un esercizio più di auspicio che di reale disponibilità. Io comunque credo che la ripresa ci vedrà in un mondo in cui le sensibilità dei cittadini, le esigenze della gente, le priorità insomma,
Priorità: sostegno al mondo dello sport amatoriale e di base, vera infrastruttura sociale del Paese, che coinvolge i territori Roberto Pella saranno differenti da quelle che c’erano prima dell’inizio emergenza. La salute in generale avrà certamente un posto di primo piano. Lo Sport ha un compito importante nel mantenimento della salute e del benessere delle persone. Immaginare che lo sport sia gratuito fino al compimento dei dieci anni è uno dei miei obiettivi, che ho portato avanti anche con proposte concrete. Per questi motivi
Onorevole Roberto Pella
noi proponiamo di prevedere detrazioni fiscali per le spese che le famiglie fanno per praticare sport. Così come un inquadramento chiaro degli operatori sportivi e delle società sportive. Nella chiarezza dei ruoli, nel riconoscimento delle competenze io trovo una strada che può permettere alle amministrazioni locali iniziative di investimento di risorse pubbliche verso attività sportive anche private, capaci di offrire a giovani ed anziani opportunità di pratiche sportive. Barbaro - Una delle priorità è sicuramente l’investimento nella scuola, a livello infrastrutturale con lo sfruttamento degli spazi anche a livello extracurriculare. L’investimento riguarda anche il corpo docente: è stato stimato che, solo per la scuola primaria, servirebbero 12mila insegnanti di educazione fisica. Si deve partire dalla scuola, dall’educazione, dalla formazione. Per quanto attiene al reperimento delle risorse, era il 1996 quando il Governo decise di concedere alle società di calcio la possibilità di perseguire fini di lucro, premessa per l’introduzione dei diritti televisivi soggettivi, che divennero la prima fonte di finanziamento delle società calcistiche, accelerando la latente crisi del Totocalcio e contribuendo ad inari-
Barbaro e Malagò - Conferenza EPS nel 2019
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Bisogna fare cultura, chiarezza e snellire tutto quello che ostacola le corrette iniziative private nel mondo dello Sport Daniela Sbrollini
MARCO TORNATORE
Roberto Bolognini
Roberto Pella con Silvio Berlusconi - ph Forza Italia
dire le fonti di finanziamento dello sport italiano. Ora, la mutualità può proseguire il suo percorso anche grazie ai grandi eventi. Le discipline che attirano maggiori investimenti e i grandi eventi devono partecipare al sostentamento della pratica di base, quella che contribuisce a formare i campioni del futuro. Abbiamo presentato recentemente degli emendamenti alla legge sui Giochi Olimpici Invernali del 2026 che andavano proprio in questa direzione: con un certo rammarico li abbiamo visti bocciati. Siamo fermamente convinti che, ai danni arrecati da questa pandemia - di vite umane, di filiere produttive, di economie e di certezze - debba seguire una fase nuova di edificazione creativa prodotta da una forza rivoluzionaria. Siamo convinti di dover pensare al 2020 come all’anno zero per lo sport italiano. Un anno in cui i numerosi problemi e le oggettive difficoltà vengano colti come i presupposti per lavorare e lanciare una rivoluzione
MANAGEMENT
Guardare poco più in là dei nostri confini dove gli impianti sportivi funzionano con logiche estremamente più moderne e “industrializzate”
culturale irrimandabile. Una rivoluzione che era partita come la riforma dello sport voluta da Giancarlo Giorgetti e l’annacquamento del suo spirito originario - Sport e Salute, ad esempio, si sta limitando a distribuire i soldi dello Stato, come prima faceva il Coni, ma non sta portando alcun cambiamento rispetto al passato. Pella - Le priorità riguardano, da un lato, l’urgenza di stabilire modalità chiare per la ripresa delle attività delle società professionistiche. Dall’altro, il sostegno al mondo dello sport amatoriale e di base, vera infrastruttura sociale del Paese, che coinvolge i territori e una quantità enorme di volontari e di collaboratori dei quali oramai tutti oggi riconosciamo l’esistenza. Le risorse sono reperibili attraverso forme di garanzia, come quelle già fornite da ICS, e nei fondi messi a disposizione dall’UE sia emergenziali (SURE, CRII, CRII+) sia ordinari. A livello governativo, il decreto di maggio dovrebbe includere delle risorse a fondo perduto. Allo stesso tempo sarà necessario ripensare anche alla spiccata parcellizzazione degli eventi affinché la collaborazione pubblico-privato possa rilanciarsi con maggiore vigore e affinché la capacità amministrativa degli enti sia aumentata, a partire dalla consapevolezza del valore che il settore genera, anche in termini di occupazione. Bolognini - Parto sempre dall’idea che non conviene cercare soluzioni che richiedano soldi pubblici che non ci sono ma che, forse, neppure servirebbero. Credo che il comparto dello sport di base abbia ancora mar© DIRITTI RISERVATI
gini di crescita enormi; è sufficiente guardare poco più in là dei nostri confini dove gli impianti sportivi funzionano con logiche estremamente più moderne e “industrializzate”, con scarsissimo impiego di risorse pubbliche che, invece, vengono investite dal mondo finanziario a beneficio di impianti pubblici che mantengono la loro funzione sociale. Quindi crescita culturale del settore, alla ricerca di nuovi modelli gestionali, alla quale possono contribuire anche le istituzioni pubbliche a partire da un’adeguata formazione e dal supporto dei funzionari degli uffici spesso “immobilizzati” da eccessi di burocrazia o incapaci di collaborare proficuamente anche a causa della preoccupazione di incorrere in responsabilità Una sintesi dei suoi interventi ed azioni come figura politico-istituzionale a sostegno del settore. Sbrollini - Sono co-fondatrice e co-presidente, assieme all’on. Roberto Pella, dell’intergruppo Sport, Benessere, Salute e Obesità e Diabete. Attraverso questo Intergruppo, che raccoglie esponenti di entrambi i rami del Parlamento e di ogni Forza Politica, noi cerchiamo di promuovere il confronto con chiunque ha interesse per lo sviluppo delle buone pratiche sportive. Sotto l’aspetto salutistico, tecnico, organizzativo ed economico, cerchiamo le strade più condivise possibili per iniziative di legge che riordinino, riorganizzino e rilancino lo Sport nel nostro Paese. Ci sono situazioni, anche legislative, incerte, inadatte ai giorni nostri, inutili, burocraticamente superate. Bisogna far cultura, chiarezza e snellire HA 3 - 2020
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tutto quello che ostacola le corrette iniziative private nel mondo dello Sport. Come responsabile nazionale di Italia Viva mi occupo anche degli aspetti economici collegati con gli sport praticati. Dal calcio alle piscine, dalle palestre agli sport agonistici stiamo provando a mettere ordine superando anche gli equivoci tra Profit e No Profit. Durante la passata legislatura avevo presentato una Proposta di legge che riguarda la “Disciplina delle attività dilettantistiche” che era in parte stata approvata dal Governo Renzi e poi cancellata da Giorgetti. Tuttavia l’ho ripresentata al Senato e mi auguro possa avere un iter più fortunato. Barbaro - Il nostro impegno è stato sotto gli occhi di tutti perché rilanciato fortemente dai Media. Abbiamo, sin dall’inizio dell’emergenza, stimolato il Governo a seconda dell’evolversi di decreti quasi quotidiani. Le nostre proposte le abbiamo non solo pensate e diffuse, ma anche presentate ufficialmente al Governo, sotto forma di proposte emendative. Soluzioni, ci tengo a precisare, frutto del costante e quotidiano confronto con gli operatori del settore e la nostra base, che consideriamo concrete e risolutive. Una serie di misure a correzione del Decreto “Cura Italia” che ha affrontato sì il problema dei collaboratori sportivi - tecnici e dirigenti – ma prevedendo un’indennità di 600 euro, con un tetto di spesa complessivo insufficiente. E non ha voluto sospendere il pagamento di affitti e utenze come chiesto. Questi continuano a gravare sui gestori di impianti privati, privati però di forme di ricavo. Nelle pieghe di un decreto che non ha soddisfatto, è stato premiato il lavoro congiunto di ASI e di Fitness Network Italia. Una macchina organizzativa che, tra i tanti interventi, ha prodotto anche una nota tecnica, arrivata a Palazzo Chigi, e citata anche nel Decreto. ASI si è ormai
Si può e si deve uscire da tale situazione non recriminando il non fatto, ma lavorando per creare una nuova cultura dello sport Claudio Barbaro 50
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Bolognini durante un intervento; qui fra Angelo Gnerre e Veronica Vecchi
dotata di strumenti in grado di studiare lo sport nelle sue dinamiche più complesse. Anche in un periodo emergenziale ha saputo offrire strumenti statistici preziosi che sono stati analizzati e recepiti dai legislatori. Un altro esempio del nostro impegno fattivo è stato il varo di una petizione online in favore dei centri sportivi”. Pella - Mantengo un costante contatto con il Ministro Spadafora così come con gli Assessori allo Sport dei nostri comuni. Tale dialogo, promosso in particolare dalle 14 Città Metropolitane, ha portato a un video-incontro con il Ministro che ha potuto apprendere, al di là dell’elencazione dei problemi, della difficoltà oggettiva da parte dei Comuni di accogliere alcune richieste di Associazioni e Società se non si prevedono compensazioni nei bilanci ove mancheranno entrate fiscali e introiti da attività culturali, turistiche, sportive praticamente per tutto l’anno. Come Amministratori, siamo consapevoli del ruolo che lo sport svolge, a tutti i livelli, per le nostre comunità e, proprio in virtù di questo, non possiamo ritrovarci stretti dal “vorrei non posso”, abbiamo bisogno di liquidità per mettere in campo piani d’azione strategici. Gli impegni di ICS con ANCI, per il quinto anno consecutivo, saranno rinnovati con i progetti “Sport Missione Comune” e “Comuni in Pista”, oltre al fatto che abbiamo sospeso la quota capitale dei mutui in essere con gli Enti Locali. Inoltre, il plafond governativo “Sport e Periferie” sarà aumentato. Come Deputato sostengo in ogni provvedimento utile la proposta di istituire un fondo © DIRITTI RISERVATI
La difficoltà oggettiva da parte dei Comuni di accogliere alcune richieste di Associazioni e Società se non si prevedono compensazioni nei bilanci Roberto Pella per non far affondare il settore. A livello europeo abbiamo presentato alla Commissaria Gabriel un documento, sottoscritto da 43 soggetti – dalla UEFA al COE, sull’impatto della crisi sul settore e sulle proposte condivise dai Paesi membri, in particolare il ricorso ai fondi strutturali in disponibilità ma non ancora assegnati 2014-20 e la loro previsione nel Quadro Finanziario 21-27 Bolognini - Sotto un profilo “politico-istituzionale” le mie possibilità sono naturalmente limitate all’ambito territoriale del Comune nel quale ho funzioni di assessore dove, in questo momento di crisi, si è fatto il possibile per sostenere, anche economicamente, i gestori degli impianti sportivi. La piscina comunale, proprio in queste settimane, è stata oggetto di interventi di ristrutturazione. Al di fuori dei limiti comunali, con la preziosa collaborazione degli Onorevoli Luca Pastorino e Roberto Pella, abbiamo avviato un percorso
Sbrollini - Prometto innanzitutto di accompagnare l’iter di questa mia proposta di legge perché possa arrivare a buon fine e in generale l’impegno totale per il riconoscimento delle figure professionali, per la creazione di nuovi posti di lavoro dei vari diplomati e laureati in scienze sportive. Per creare le condizioni che le capacità tecniche, professionali e manageriali vengano riconosciute, apprezzate e lasciate libere di far emergere idee e talenti. Barbaro - Ecco, alla luce del quadro delineato, siamo sempre più convinti che si possa e si debba uscire da tale
Pella - Continuerò a impegnarmi perché il Paese abbia un vero e proprio Sistema Sport. Accanto al professionismo, oggi lo sport rappresenta uno stile di vita, un’attività che ciascun cittadino deve poter svolgere quotidianamente, quasi fosse un diritto di cittadinanza. In UE, ogni 47 euro ve n’è 1 generato dallo sport, ogni 37 occupati ve n’è 1 impiegato nello sport: continuerò a incalzare ogni governo perché questo valore trovi il meritato riconoscimento e impulso. Bolognini - Chiaramente, almeno io, non ho il potere per fare chissà quali
promesse. Per un messaggio positivo di cui c’è assolutamente bisogno, mi sento soltanto di dire che ciò che c’è di buono è che, come detto in precedenza, il comparto dello sport dilettantistico ha margini di crescita e sviluppo grandissimi semplicemente attraverso modelli gestionali più evoluti e moderni che consentano di portare più persone a frequentare gli impianti sportivi. Ci sono paesi nei quali la percentuale di frequentazione è superiore di alcuni punti percentuali rispetto a quella italiana ed il raggiungimento di quei livelli si tradurrebbe in risultati economici notevoli. Nella cultura generale cresce sempre di più la consapevolezza che sport significa salute cosicché, a fronte di un’adeguata offerta e di tariffe sostenibili, c’è sicuramente la possibilità di far crescere la domanda. Chi avrà la capacità di rendersene conto potrà beneficiarne.
MARCO TORNATORE
Dalla sua posizione attuale, cosa si sente di poter promettere agli addetti ai lavori, collaboratori sportivi inclusi, per guardare con fiducia al futuro del Sistema Sport del Paese?
situazione non recriminando il non fatto, ma lavorando per creare una nuova cultura dello sport che parta dai dati e si radichi nelle componenti della società. Ci vogliono impeto e coraggio nell’avviare un cambiamento epocale di visione, in grado di diventare forma mentis delle classi dirigenti. Occorrono una rivoluzione e dei rivoluzionari. Si dovrebbe agire simultaneamente permeando il dibattito attuale, organizzando eventi congiunti di formazione e sensibilizzazione, portando avanti battaglie storiche - come quella dell’educazione fisica nelle scuole di ogni ordine e grado - e ripristinando anche il senso di quella riforma dello sport che oggi sembra largamente incompiuta. Ovvero - ed è il punto più cruciale - definendo quali sono gli attori del sistema sportivo, quali i loro ruoli e le loro interazioni
MANAGEMENT
di collaborazione tra ANCI e le associazioni rappresentative dei gestori di impianti sportivi allo scopo di fornire un supporto tecnico a favore di tutti i Comuni italiani nella gestione dei rapporti di concessione relativi a tali impianti. L’obiettivo è quello di consentire che i gestori e i funzionari pubblici, che necessariamente dovranno confrontarsi per fare in modo che le gestioni possano sopravvivere alla pandemia, siano dotati di strumenti tecnico-giuridici utili a supportarli in questo difficile compito e a raggiungere concreti obiettivi nel pieno rispetto della normativa e, quindi, senza la preoccupazione di ricorsi o di responsabilità.
Il comparto dello sport dilettantistico ha margini di crescita e sviluppo grandissimi semplicemente attraverso modelli gestionali più evoluti e moderni Roberto Bolognini
La Senatrice Sbrollini al Premio Anif ritirato da Malfatti (Ego Wellness) con Duregon (ANIF), Alessandri (Technogym)
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Alberto Succi
avvalbertosucci@gmail.com
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CONTRATTI, CHIUSURE E POSSIBILITÀ DI BLOCCARE O RIVEDERE I CANONI Nella difficoltà crescente per i centri sportivi privati e pubblici, le norme offrono qualche spiraglio per negoziare soluzioni che aiutino ad affrontare la fase delicata Le norme restrittive emanate a seguito della pandemia di Coronavirus che hanno imposto la chiusura degli impianti sportivi, hanno provocato e provocano tutt’ora una grave crisi di liquidità per le società e associazioni sportive dilettantistiche - ma anche per i soggetti che operano nel settore sportivo a livello commerciale che gestiscono tali impianti. Inoltre, le attività sportive svolte nelle
palestre, nei centri fitness, nelle piscine e nelle altre strutture sportive sono ricomprese nel codice ATECO R 93 e vengono considerate attività “a rischio” appartenenti alla classe di aggregazione 4 (la più alta), secondo quanto indicato dalla task force governativa. Tale classificazione fa sì che la riapertura di queste strutture sia posticipata rispetto ad altre. Tra le urgenze emerse in questo
periodo vi è stata quella relativa ai canoni di locazione che le società e associazioni sportive devono corrispondere per l’affitto degli impianti. Dall’esame delle norme emanate per il periodo contingente e vigenti al momento della stesura delle presenti note (28 aprile 2020), si rileva quanto segue. Un primo aspetto riguarda gli impianti sportivi pubblici, in relazione
Piscine piene solo d’acqua e non di clienti, richiedono interventi radicali sui canoni di locazione e altri costi
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MANAGEMENT ALBERTO SUCCI
Palestre bellissime sono rimaste a lungo inutillizzate e sospendere o ridurre il canone di locazione è fondamentale- Club The Shuman
ai quali l’articolo 95 del D.L.17/3/2020 n. 18 dispone la sospensione fino al 31 maggio 2020 dei termini per il pagamento dei canoni di locazione e concessori riguardanti l’affidamento di impianti sportivi pubblici e degli Enti territoriali a società e associazioni sportive dilettantistiche. Il pagamento potrà avvenire in unica soluzione entro il 30 giugno 2020 o rateizzato fino ad un massimo di cinque rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno 2020. La disposizione, inoltre, non riguarda i soggetti che gestiscono l’attività a livello di impresa commerciale. Un secondo aspetto riguarda i contratti di affitto degli impianti sportivi tra privati. Nella consapevolezza del valore residuale e limitato della norma, si segnala anche l’articolo 65 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18 che prevede che, ai
In alternativa al recesso dal contratto, le società e associazioni sportive possono proporre al locatore una equa riduzione del canone
soggetti esercenti attività d’impresa, è riconosciuto, per l’anno 2020, un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione di immobili rientranti nella categoria catastale C/1, relativo al mese di marzo 2020 (ma probabilmente sarà rinnovato per aprile e per l’intero periodo di emergenza). Fermo restando che anche questo provvedimento non risolve il problema della liquidità, le società sportive dilettantistiche e gli imprenditori che gestiscono l’attività sportiva devono accertarsi che i locali, nei quali tale attività viene svolta, appartengano alla categoria catastale C1, evenienza questa alquanto improbabile. La norma inoltre non sembra applicabile alle associazioni sportive, poiché data la loro natura di enti non commerciali, in linea generale, non sono “imprese”. Esaminiamo allora possibili soluzioni sulla base della normativa generale prevista dal codice civile. Occorre preliminarmente decidere se mantenere il contratto di locazione degli impianti o cessarlo (risolverlo). Si approfondirà la prima ipotesi, con l’avvertenza che ogni situazione deve essere esaminata nella sua particolarità. La chiusura degli impianti sportivi imposta dall’articolo 1 lett. s) del DPCM dell’8 marzo 2020 impedisce lo svolgimento delle attività delle società e associazioni sportive, con
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Perché il mancato pagamento del canone sia legittimo, occorre che esistano tutti i presupposti previsti dalla norma da verificarsi nel caso concreto il conseguente azzeramento degli incassi da cui deriva l’impossibilità di provvedere al pagamento dei canoni di locazione. Tradotto in termini giuridici: per una parte del contratto, cioè per il conduttore/asd o ssd, la prestazione, cioè il pagamento del canone mensile, è diventata impossibile a causa di un fatto ad essa non imputabile, cioè non dipendente dalla sua volontà. L’impossibilità, peraltro, non è definitiva, poiché essa cesserà al momento della riapertura e a seguito della ripresa dell’attività; si tratta quindi di impossibilità temporanea della prestazione. In questa situazione soccorre l’articolo 1256, comma secondo, del codice civile secondo il quale “Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore, finchè essa perdura, non è responsabile del ritardo dell’adempimento”. HA 3 - 2020
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Dalla norma emerge che il contratto non si risolve, ma rimane efficace anche se la prestazione di una parte (ssd, asd) non viene eseguita. In proposito la Corte di Cassazione (sentenza n. 9816/2009) ha affermato che “Se l’impossibilità è temporanea non si fa luogo alla risoluzione del contratto, ma è giustificata la sospensione della prestazione in via di autotutela”. La società o l’associazione sportiva quindi può sospendere il pagamento del canone di locazione per il periodo di chiusura, salvo corrispondere quanto dovuto per tale periodo quando le competenti autorità consentiranno la ripresa dell’attività sportiva. Ovviamente, perché il mancato pagamento del canone sia legittimo ai sensi della norma richiamata, occorre che esistano tutti i presupposti previsti dalla norma da verificarsi nel caso concreto. Appare utile segnalare anche l’articolo 1467 c.c. che stabilisce: “Se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto” e al comma terzo aggiunga “la parte contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare
equamente le condizione del contratto.”. La chiusura degli impianti provoca la totale mancanza di introiti e l’ammontare del canone di locazione può diventare eccessivamente oneroso. In alternativa al recesso dal contratto, le società e associazioni sportive possono proporre al locatore una equa riduzione del canone fino a quando la crisi economica nella quale versano non sia rientrata. Questa soluzione può essere rifiutata dal proprietario/locatore, il quale, invece potrebbe valutare conveniente mantenere in essere il contratto, seppure con un canone ridotto, invece di subire la risoluzione del contratto con il conseguente mancato introito del canone.
Si tratta di impossibilità temporanea della prestazione, dovuta alla chiusura dell’impianto imposta dall’articolo 1 lett. s) del DPCM dell’8 marzo 2020
Con le riaperture le palestre saranno utilizzabili al 60% del loro potenziale, ma i costi saranno invariati - ph Gold’s Gym Oklahoma
Sala spinning di un fitness club, in futuro sarà utilizzabile dal 60% in meno della clientela, con costi insostenibili
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RIMINIWELLNESS / 28-31 agosto 2020 FIERA DI RIMINI
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Lorenzo Bolognini
lorenzo.bolognini@studiobolognini.com
MANAGEMENT
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COVID-19: RINEGOZIAZIONI PER LE PERDITE SUBITE A CAUSA DELLE MISURE RESTRITTIVE L’istituto del riequilibrio economico-finanziario è la leva su cui agire, dal momento che i ricavi gestionali costituiscono un presupposto di equilibrio In questo momento di disorientamento e di preoccupazione in cui gli impianti sportivi devono subire limitazioni nelle attività dovute alle norme finalizzate a contrastare l’emergenza sanitaria in corso, è utile iniziare ad evidenziare le soluzioni che potrebbero essere adottate per far fronte alle perdite economiche subite a causa di tali limitazioni. Naturalmente, la tematica andrà approfondita a emergenza definitivamente superata e quando, di conseguenza, tutti gli elementi saranno cristallizzati. Si può comunque fare una riflessione che, innanzitutto, riguardi gli impianti sportivi pubblici gestiti in regime di concessione (di lavori o di servizi). Per tali ipotesi, sia nella vecchia legge Merloni n. 109/94,
L’istituto da evocare è quello del riequilibrio economico-finanziario essendo evidente che i ricavi gestionali costituiscono un presupposto di equilibrio 56
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sia nel previgente codice dei contratti pubblici del 2006, sia nel codice dei contratti pubblici del 2016 attualmente in vigore (in linea di principio, si applica l’una, l’altra o l’altra ancora, tra le norme citate, a seconda di quale fosse quella vigente all’epoca dell’affidamento della concessione) si trova la disposizione legislativa che può consentire una soluzione. Fermo restando che l’obiettivo da perseguire è quello di compensare i mancati ricavi subiti, l’istituto da evocare è quello del riequilibrio eco-
nomico-finanziario essendo evidente che i ricavi gestionali costituiscono un presupposto di equilibrio. Ecco le disposizioni in questione: “I presupposti e le condizioni di base che determinano l’equilibrio economico-finanziario degli investimenti e della connessa gestione, da richiamare nelle premesse del contratto, ne costituiscono parte integrante. Le variazioni apportate dall’amministrazione aggiudicatrice a detti presupposti o condizioni di base, nonché norme legislative e regola-
I grandi impianti saranno gestionalmente un grosso probema per il privato e per glienti locali - vasca Myrtha ai Mondiali 2019 di Gwangiu
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MANAGEMENT LORENZO BOLOGNINI
Centri sportivi svolgono un servizio sociale accessibile e necessitano di aiuti concreti - ph Adidas
Ogni singolo contratto di concessione andrà analizzato e occorrerà affrontare la questione insieme all’Ente Concedente, in una condizione di reciproca collaborazione
mentari che stabiliscano nuovi meccanismi tariffari o nuove condizioni per l’esercizio delle attività previste nella concessione, qualora determinino una modifica dell’equilibrio del piano, comportano la sua necessaria revisione da attuare mediante rideterminazione delle nuove condizioni di equilibrio, anche tramite la proroga del termine di scadenza delle concessioni, ed in mancanza della predetta revisione il concessionario può recedere dalla concessione” (art. 19, c. 2-bis, legge n. 109/1994); “Ai fini della applicazione delle disposizioni di cui al comma 8 del presente articolo, la convenzione definisce i presupposti e le condizioni di base
Le norme vengono in soccorso per rinegoziare le concessioni
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del piano economico-finanziario le cui variazioni non imputabili al concessionario, qualora determinino una modifica dell’equilibrio del piano, comportano la sua revisione” (art. 143, cc. 8 e 8-bis, d.Lgs. n. 163/06); “Il verificarsi di fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull’equilibrio del piano economico finanziario può comportare la sua revisione da attuare mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio. (…) In caso di mancato accordo sul riequilibrio del piano economico finanziario, le parti possono recedere dal contratto” (art. 165, c. 6, d.Lgs. n. 50/16 e s.m.i.). Le limitazioni alla operatività degli impianti sportivi derivano da “norme regolamentari” e, in ogni caso, attengono a “fatti non riconducibili al concessionario”, cosicché è evidente la pertinenza delle disposizioni riportate. È chiaro che ogni singolo contratto di concessione, relativo ad ogni singolo impianto sportivo, andrà puntualmente analizzato e che, in ogni caso, occorrerà affrontare la questione insieme all’Ente Concedente, si suppone non in una condizione di contrapposizione ma in una condizione di reciproca collaborazione per fronteggiare un’emergenza che ha coinvolto tutti ed in relazione alla quale non ci sono responsabilità da dover cercare. Ciò che è importante sottolineare è che lo strumento giuHA 3 - 2020
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ridico che consente di superare le rigidità ordinariamente riscontrabili per i contratti pubblici, impedendone le modifiche, esiste ed è utilizzabile senza alcuna forzatura.Per l’ipotesi degli impianti sportivi privati, la disposizione normativa su cui sicuramente occorrerà fare un approfondimento è quella di cui all’art. 1467 del codice civile, inerente l’eccessiva onerosità sopravvenuta: “Nei contratti a esecuzione continuata o periodica ovvero a esecuzione differita, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto, con gli effetti stabiliti dall’articolo 1458. La risoluzione non può essere domandata se la sopravvenuta onerosità rientra nell’alea normale del contratto. La parte contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto”. In particolare, l’ultimo comma dovrebbe indurre il locatore (se si trat-
Grandi impianti pubblici suggeriscono un accordo fra gestore e ente locale - ph Variopool B.V
ta di un impianto sportivo gestito in regime di locazione, affitto d’azienda ecc.) a consentire una rinegoziazione del canone, almeno temporanea, essendo evidente che l’emergenza sanitaria in corso rientra tra gli “avvenimenti straordinari e imprevedibili” a cui si riferisce la norma.
Indurre il locatore a consentire una rinegoziazione del canone, almeno temporanea
SUNTO Gli impianti sportivi devono subire limitazioni nelle attività dovute alle norme finalizzate a contrastare l’emergenza sanitaria in corso, cosicché è utile iniziare ad evidenziare le soluzioni che potrebbero essere adottate per far fronte alle perdite economiche subite a causa di tali limitazioni. Per gli impianti sportivi pubblici gestiti in regime di concessione l’istituto da evocare è quello del riequilibrio economico-finanziario essendo evidente che i ricavi gestionali costituiscono un presupposto di equilibrio. Per l’ipotesi degli impianti sportivi privati, la disposizione normativa su cui sicuramente occorrerà fare un approfondimento è quella di cui all’art. 1467 del codice civile, inerente l’eccessiva onerosità sopravvenuta.
Centri sportivi come area socialmente fondamentale, bisognosa di nuovi accordi Pubblico Privato - L’Odyssee Chartres
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Un ringraziamento particolare a Maria Grazia Cucinotta
Quanto 5xMille? Quanto fa 5xMille?
Marco Tornatore
INTERVISTA
redazione@euroaquatic.it
MANAGEMENT
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STORICHE ED EMERGENTI LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEL SETTORE Con l’emergenza coronavirus è prevalsa l’esigenza di unirsi: dal movimento PIÙ volto a dare sostegno al comparto, alle associazioni maggiormente consolidate, fino alla corsa a fondare troppe nuove aggregazioni che hanno fatto confusione disorientando la base. Con alcune eccezioni. Fra la preoccupazione per il ruolo marginale assegnato allo sport dai vertici governativi ed istituzionali, il deficit di rappresentatività del comparto e il tempo libero a disposizione per “inventarsi” nuove associazioni, in un mese sono sorte 7 sigle desiderose di rappresentare le gestioni di piscine/impianti sportivi, 5 ulteriori nel settore fitness, 2 comitati a tutela dei collaboratori sportivi e un paio di tentativi di confederazione per accorpare tutte le realtà di ieri e nuove. Il risultato? Frammentazione estrema del settore, protagonismi sterili e
volti a dare forza all’ego di pochi ed effimera incisività nel chiedere di essere considerati ai vertici istituzionali. Agire emotivamente non è la miglior soluzione ma, per fortuna, ci sono associazioni che da decenni sono un riferimento e altre, neocostituitesi, che per leadership, seguito, organizzazione potrebbero avere futuro. Fra le prime, a pieno titolo, Assonuoto e ANIF, fra le seconde AGISI, SIGIS e, a livello regionale, Insieme si Vince, espressione della compattezza ligure. Oltre al progetto confederativo CIWAS. Abbiamo rivolto ai rispettivi
rappresentanti tre domande, per aiutare a capire come orientarsi in questa nuova giungla di enti, specchio della disomogeneità nazionale, che, in piscine e palestre viene esasperata, al contrario di quanto avviene in settori quali turismo, industria, commercio etc: non a caso, riescono ad avere ascolto, come invece non accade per lo sport e chi lo rappresenta. Sul prossimo numero sarà la volta di associazioni che rappresentano le Imprese del comparto Wellness/Sport ANIF – Giampaolo Duregon Fondata nel 1996, in rappresentanza di palestre, piscine, centri sportivi ASSONUOTO – Alessandro Valentini Fondata nel 1994, in rappresentanza di gestori veneti AGISI – Giorgio Lamberti Nuova associazione, in rappresentanza di gestori di impianti sportivi SIGIS – per Sergio Tosi, Maurizio Castagna Nuova associazione, in rappresentanza di gestori di impianti sportivi
Palestre, sono rappresentate da diverse sigle, di cui ben 5 nell’ultimo mese
INSIEME SI VINCE – Andrea Biondi Nuova associazione, in rappresentanza di gestori di piscine CIWAS – Adrea Pambianchi Nuova
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Bambini avviati allo sport grazie a società e centri sportivi, valore sociale da considerare - ph Lukas by Pexels
confederazione, in rappresentanza della maggioranza di strutture che non si sentono rappresentate dalle associazioni più consolidate Perché affiliarsi alla vostra associazione e le ragioni per cui siete storicamente così solidi/per cui avete pensato di dare vita a questa nuova realtà? Duregon - ANIF Nasce nel 1996 e si batte incessantemente in difesa del settore dello sport dilettantistico con una Mission molto chiara: rappresentare e tutelare gli interessi dei centri spor-
tivi sul piano gestionale, normativo, fiscale, amministrativo, formativo e sindacale, valorizzando la crescita economica e sociale del settore, oltre a sensibilizzare e coinvolgere la popolazione alla pratica sportiva con progetti sia italiani che internazionali. A testimonianza del reale peso di ANIF, alle spalle ci sono numerose battaglie vinte che conferiscono ad ANIF stessa una reputazione coerente, solida e affidabile. Alcuni risultati ottenuti anche grazie dal lavoro di ANIF: 2002 la legge Pescante con cui nascono le SSD; 2008 viene istituito il QIS – Consorzio per la qualità degli Impianti Sportivi; 2010: la Riso-
Mission molto chiara: rappresentare e tutelare gli interessi dei centri sportivi sul piano gestionale, normativo, fiscale, amministrativo, formativo e sindacale, valorizzando la crescita economica e sociale del settore Giampaolo Duregon
Essere di servizio ai propri associati, cercando di fare sintesi delle esperienze dei singoli a beneficio del sistema Alessandro Valentini
Giampaolo Duregon
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Una associazione, per poter crescere e consolidarsi nel tempo, ha bisogno di essere ben calata nel territorio Alessandro Valentini luzione 38/E dall’Agenzia delle Entrate, vademecum a tutela della gestione di un impianto sportivo; 2012: Decreto Grilli che stabilisce l’esenzione IMU per gli Impianti Sportivi; 2017: Legge sullo Sport Dilettantistico che definisce la tipologia del contratto di lavoro nello sport dilettantistico e viene definita ex lege. ANIF inoltre è affiliata a Confindustria tramite Federvarie che persegue lo sviluppo associativo delle varie categorie (attività di lobbying); è Strategic Partner di IHRSA e Board Member di EuropeActive. Valentini - ASSONUOTO Nasce nel 1994 su iniziativa di un gruppo di gestori operanti nella Regione Veneto, che hanno sentito la necessità di costituire una propria “associazione di categoria”. E’ necessario far riferimento alla situazione di quegli anni, nei quali è emersa una sempre più accentuata profes-
sionalizzazione delle gestioni, e la consapevolezza di dover essere in grado, da gestori, di affrontare problematiche e normative in continua evoluzione. ASSONUOTO ha sempre operato a stretto contatto con tutti i propri associati, costituendo gruppi di studio su problemi di interesse comune, organizzando corsi di aggiornamento e di formazione professionale, favorendo, in sintesi, “la crescita professionale dei soggetti che gestiscono impianti sportivi natatori, al fine di migliorare la qualità dei servizi forniti a coloro che praticano il nuoto”. Abbiamo gestito rapporti con Enti e Istituzioni, un esempio per tutti è la predisposizione di un Manuale di Autocontrollo (che allora non esisteva) e che è stato condiviso con le ASL rendendo meno critici gli abituali controlli ai quali le piscine sono regolarmente sottoposte. Lamberti - AGISI È una realtà nata da poche settimane, costituita formalmente il 23 aprile 2020 per iniziativa di 23 soci fondatori, attivi per la maggior parte nel mondo delle piscine. Proprio dalla base è partita la sollecitazione perché ci si mettesse in gioco. Siamo un’associazione di categoria che raccoglie ASD e SSD duramente colpite dalla pandemia e dal successivo lockdown. Abbiamo deciso di associarci per mettere la nostra esperienza al servizio di tutti i gestori che, in una fase tanto complessa per il Paese, si trovano a condividere le
Giorgio Lamberti
nostre stesse difficoltà e guardano al futuro con preoccupazione. Pur nascendo dall’acqua, ci rivolgiamo a tutti i gestori che abbiano a cuore una pluralità di servizi, dalla gestione dell’impianto alla promozione delle attività pre-agonistiche e agonistiche. Il nostro intento è rappresentare l’intero comparto, dalle attività di base fino all’agonismo. Biondi - ISV Abbiamo realizzato un piccolo miracolo in Liguria: tutte le società ed associazioni natatorie del territorio, da Sarzana a Ventimiglia, hanno aderito al movimento “Insieme si Vince”. E’ stato un segnale molto importante
Alessandro Valentini
Non solo Piscine e Palestre, ma centri sportivi, palazzetti, campi da calcio etc devono essere rappresentati
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MANAGEMENT
Giampaolo Duregon
che ci ha consentito di avere immediato riscontro mediatico, in pochi giorni abbiamo inoltre avviato un dialogo con la Regione ed i Comuni del territorio, proprietari degli immobili presso i quali sviluppiamo le nostre attività. Abbiamo creato una cabina di regia che ha indicato le linee guida su cui organizzare gruppi di lavoro, formati tra i tanti partecipanti in funzione delle competenze specifiche di ognuno. Stanno nascendo soluzioni ed opportunità che potranno essere molto utili anche in funzione delle aperture degli impianti natatori. Pambianchi - CIWAS È nuova come sigla ma frutto, inaspettato, di un percorso iniziato circa 3 anni fa proprio per cercare di ridurre la frammentazione del Settore ed aumentare la capacità competitiva dei singoli club con il progetto Fitness Network Italia. La storia di una Vision già consolidata e che già aveva saputo interpretare il malcontento e le nuove esigenze degli operatori del fitness rispetto allo storico concetto di associazionismo. Il concetto di Fitness però, anche nella forma di network, non sarebbe stato esaustivo e rappresentativo della pluralità degli stakeholder del settore ed a livello Istituzionale; per tale ragione abbiamo ipotizzato una struttura Confederativa per gettare anche le fondamenta di quello che sarà il nuovo settore Wellness e delle Attività Sportive per la Salute…post Covid-19. Anche per noi è il momento di mettere da parte la storia del passato per iniziare a scrivere, con nuove parole, la storia del nostro futuro.
MARCO TORNATORE
In futuro ANIF continuerà a lavorare seguendo con forza e passione la propria mission, disponibile e aperta a qualsiasi collaborazione con altre associazioni Con la ripartenza, sarà fondamentale il rispetto del distanziamento sociale, aspetto critico che pesa sulle gestioni
Castagna - SIGIS Non nasce ad excludendum, ma per le obiettive difficoltà nella quale ci siamo trovati in questa emergenza sanitaria. Questo era il primo obiettivo, cercare di far quadrato per trovare soluzioni immediate nella relazione con le Autorità che, al momento, ci stanno costringendo all’angolo. Poi ci siamo accorti di due cose. La prima, che il mondo delle gestioni sportive, della conduzione di impianti pubblici o privati non si sarebbe potuta esaurire nel mondo delle piscine, che l’attività motoria di base è possibile si in acqua, ma anche e soprattutto a “secco” e che tutti gli operatori avrebbero dovuto affrontare le stesse nostre difficoltà, su tutto il territorio nazionale: con questa visione delle cose ci siamo organizzati in articolazioni regionali con referenti responsabili. La seconda, che i soci promotori del progetto SIGIS avevano oramai accumulato tanta esperienza, da poter promuovere iniziative destinate non a concludersi nel breve volgere dell’alba della riapertura, ma a stimolare pro-
fondi ripensamenti nel mondo dello sport, ancorato ancora, nella maggior parte dei casi, ad un dilettantismo che, oggi, non può più essere accettato. Su oltre 4.000 Società di gestione di centri acquatici, 4.400 piscine, 7.500 palestre, ogni associazione riesce a malapena a raggiungere 150-200 soci: come ovvierete a tale limite e come interagirete con altri per essere più rappresentativi?
Andrea Pambianchi
Ciò che più conta sono la qualità del servizio erogato e la serietà con cui ci si rivolge agli associati e agli interlocutori esterni Giorgio Lamberti © DIRITTI RISERVATI
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Piscine, come area dai costi gestionali altissimi e marginalità molto basse - Quincie Douglas Park - Tucson Arizona
Duregon - ANIF Essere rappresentativi non significa solo avere un elevato numero di adesioni, ma fare le azioni giuste e necessarie che portino risultati e miglioramenti all’intero settore. Una vera associazione deve essere strutturata con uno statuto pubblico e chiaro, deve avere un consiglio e soprattutto far pagare le quote associative. In Confindustria, ad esempio, siamo l’associazione con il numero più alto di soci. ANIF agisce e si muove anche per conto e a tutela di chi non si iscrive poiché segue il nostro operato e beneficia del nostro lavoro svolto. Normalmente la percentuale di associati (in ogni settore) non supera il 10% del comparto effettivamente rappresentato. E comunque ANIF ad oggi conta circa 600 centri sportivi soci paganti e regolarmente iscritti. Valentini - ASSONUOTO È da sempre convinta che una associazione, per poter crescere e consolidarsi nel tempo, ha bisogno di essere ben calata nel territorio, e questo a nostro avviso si coniuga solo con associazioni a livello regionale, anche per le peculiarità di alcuni aspetti spesso diversi da regione a regione. Il nostro auspicio è che sorgano, spinte dall’emergenza, altre associazioni che si diano una forte connotazione regionale, per poter dar vita ad un Coordinamento delle Regioni, che sarebbe oggettivamente molto utile, se non indispensabile, particolarmente in questo periodo. 64
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Lamberti - AGISI Non sempre numeri contenuti rappresentano un limite. Ciò che più conta sono la qualità del servizio erogato e la serietà con cui ci si rivolge agli associati e agli interlocutori esterni. AGISI è aperta al dialogo con una pluralità di soggetti e con le Istituzioni di riferimento. In questi mesi di grande sofferenza, mentre nasceva l’iniziativa SOS piscine, dalla quale ha preso forma l’Associazione, abbiamo sviluppato scambi proficui con i nostri riferimenti Istituzionali: Ministero dello Sport, con il Coni e con Sport e Salute, oltre naturalmente a Federnuoto, nostro primo «luogo operativo». La nostra è un’associazione iper-attiva, orizzontale e non verticale, composta da persone
Andrea Biondi
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Se cresciamo numericamente e nella nostra consapevolezza di realtà produttiva del Paese, possiamo certamente incidere Andrea Biondi
che, a titolo volontario mettono la propria passione al servizio dei soci e degli aderenti. La sede legale si trova in Lombardia, a Brescia, e, sebbene i fondatori provengano da ogni parte del paese, ci stiamo dotando di un referente in ogni regione d’Italia per garantire un punto di riferimento per i gestori di ogni singolo territorio. Biondi - ISV Una associazione solida e credibile deve nascere dalle fondamenta, non si deve mai partire dal contenitore ma dai contenuti. Una associazione credibile parte da un progetto condiviso che prevede la partecipazione e la condivisione sui contenuti di tutti gli associati. E’ necessario quindi partire dalla adesione delle tante associazioni o società sportive del territorio, che gestiscono magari un singolo impianto natatorio, con organizzazioni Regionali che forniscano opportunità di risparmio, accesso agevolato al credito, consulenze ed organizzazione e promozione di manifestazioni ed eventi che valoriz-
Castagna - SIGIS In questo paese esistono decine di migliaia strutture sportive, ai più diversi livelli, più o meno organizzate, gestite o condotte per assegnazione da bando pubblico o di proprietà. Quasi tutte si muovono nell’ambito delle norme che hanno permesso loro di resistere economicamente. Tutti i conduttori, pur gestendo i loro impianti, in molti casi, come Aziende private, sono affiliati al CONI mediante EPS o FSN con le loro ASD o SSD. Noi, di queste realtà -parlo di impianti, non di ASD o SSD-, ne rappresentiamo 300: strutture che in un modo o nell’altro sono destinate a pagare a caro prezzo questa disgraziata emergenza. In queste strutture
Sergio Tosi
MARCO TORNATORE
Andrea Pambianchi
Pambianchi - CIWAS Semplice, con una migliore ed innovativa “Execution”, migliori progetti, migliore comunicazione ed un miglior coordinamento con gli stakeholder ed i comitati regionali rispetto a quanto evidentemente fatto delle associazioni cosiddette “consolidate” e con l’obiettivo di avere ben più di 150-200 soci. CIWAS intende essere la casa di tutti; una casa inclusiva, dinamica ed accogliente che possa realmente ridurre la frammentazione di un settore dovuta principalmente ad una patologica degenerazione del concetto di “élite” che per sua natura non unisce ma divide e classifica.
MANAGEMENT
Una struttura Confederativa per gettare le fondamenta di quello che sarà il nuovo settore Wellness e delle Attività Sportive per la Salute…post Covid-19
zino le attività sportive effettuate negli impianti natatori. Un’ associazione Nazionale che funzioni davvero, deve garantire servizi reali ai propri associati attraverso unità locali (Regionali) strutturate ed organizzate.
Maurizio Castagna
sopravvivono centinaia di società sportive o associazioni (quelle dei disabili, ad esempio). In queste strutture gli imprenditori privati danno lavoro a un milione di persone (alcune stime ci dicono circa 1.500.000) e promuovono sì l’attività competitiva o quella agonistica ma, soprattutto, permettono che facciano attività motoria di base 21 milioni di italiani. Noi vogliamo che tutti questi nostri connazionali abbiano la possibilità di continuare a fare attività motoria, certo dopo una profonda e ripensata riorganizzazione dell’intero comparto. Il progetto SIGIS va in questa direzione. Superata la fase emergenziale per cui tutti si sono mossi con le stesse
Mettere la nostra esperienza al servizio di tutti i gestori Giorgio Lamberti
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argomentazioni con incertezze sui risultati decisivi per reggere le difficoltà, come agirete in futuro per essere veramente rappresentativi della categoria considerando territorialità, progetti, azioni? Ndr: per il programma completo rimandiamo al web di ogni associazione Duregon - ANIF In ANIF non siamo convinti di non aver ottenuto risultati decisivi: il settore sportivo non è mai stato ascoltato come in questo momento! Dobbiamo aspettare almeno la fine di giugno per dare tempo a tutti i decreti di arrivare a completa applicazione. È importante ricordare quanto ottenuto: 1) cassa integrazione a 18 mesi; 2) compensi sportivi e amministrativi per almeno 3 mesi; 3) finanziamento del credito sportivo di 25.000€ a tasso zero; 4) finanziamento di liquidità pari al 25% dell’incassato 2019 senza garanzie; 5) i voucher di restituzione del periodo non fruito -presente nel prossimo decreto- ; 6) agevolazioni per la sanificazione. Tanti altri ne arriveranno e ANIF non intende unirsi al coro dei negazionisti di tutto questo. In futuro ANIF continuerà a lavorare seguendo con forza e passione la propria mission, disponibile e aperta a qualsiasi collaborazione con altre associazioni, senza mai rinunciare ai principi fondamentali della mission stessa. Il confronto deve essere costruttivo e fatto tra realtà di pari portata. A testimonianza di questo, ANIF ha già siglato un accordo con l’associazione leader del mondo pi-
scine, Acquanetwork, rafforzando le competenze e ampliando il mercato di pertinenza che ad oggi vede rappresentati nella nostra associazione: palestre, piscine e campi sportivi. Abbiamo altresì regolamentato la nostra presenza sul territorio con le Delegazioni Regionali, per essere concretamente presenti al fianco degli operatori. Valentini - ASSONUOTO Come sta facendo da oltre 25 anni, continuerà ad essere di servizio ai propri associati, cercando di fare sintesi delle esperienze dei singoli a beneficio del sistema. Continueremo favorendo l’organizzazione di corsi professionali (COVID-19 manager?), ci sarà ovviamente un maggiore impegno legato all’emergenza che stiamo vivendo nel rappresentare gli associati con le Amministrazioni Pubbliche (abbiamo già avuto un primo incontro con il Presidente dell’ANCI Veneto). Il fatto che ASSONUOTO continui ad essere un riferimento per molti, da oltre 25 anni, testimonia di per sè l’apprezzamento che i nostri Associati hanno per le attività che ASSONUOTO sviluppa e per i servizi che offre.
CIWAS intende essere la casa di tutti Andrea Pambianchi
Stimolare profondi ripensamenti nel mondo dello sport, ancorato ancora ad un dilettantismo che non può più essere accettato Maurizio Castagna Lamberti - AGISI AGISI nasce dalle difficoltà emerse in prima istanza in Lombardia e sottolineate da alcuni nostri soci fondatori fin dai primi giorni di marzo con l’iniziativa SOS Piscine. Già a partire dall’atto costitutivo, però, è nostro intento ragionare sulle prospettive del mondo gestionale. Abbiamo già costituito alcuni tavoli di lavoro per sei diverse tematiche che presto ufficializzeremo. Saranno partecipati dai fondatori e dagli associati nell’ottica di uno scambio costruttivo: vogliamo essere un’associazione attiva e non passiva. Il nostro interesse è trasversale e si rivolge a numerose aree: finanziarie, fiscali, giuslavoriste e non solo. Mentre ora rispondiamo non siamo ancora a conoscenza delle linee guida del prossimo decreto, specie quelle di natura finanziaria, ma siamo già proiettati sui temi chiave che nei prossimi mesi andranno affrontati. AGISI è già attiva nel dibattito della riforma dello sport e delle tematiche contrattuali. A tal proposito possiamo già
Sala fitness - nella ripartenza, la densità di frequenza sarà ridotta del 60%, con dubbi sulla sostenibilità
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dichiarare il nostro gradimento per alcuni dei contenuti delle «memorie» di Sport e Salute (che ci auguriamo condivise con il Ministero dello Sport). Li abbiamo trovati di buon senso, una base solida da cui sviluppare un confronto.
MARCO TORNATORE
Biondi - ISV Sono certamente nati molti movimenti, associazioni e sindacati, tutti meritevoli di grande attenzione. Ci colpiscono almeno due aspetti positivi rispetto allo scenario attuale: 1-È finalmente nata la consapevolezza che è necessaria una associazione di categoria che ci rappresenti al meglio per le decisioni che verranno prese e che condizioneranno gli equilibri economici delle nostre attività. 2-Si notano un maggior coinvolgimento ed anche una certa partecipazione di tanti gestori che certamente in passato erano meno presenti o totalmente assenti. Questi due fattori mi rendono fiducioso per il futuro: se cresciamo numericamente e nella nostra consapevolezza di realtà produttiva del Paese, possiamo certamente incidere per le scelte che condizioneranno le nostre attività economiche/sportive/sociali Pambianchi - CIWAS Sinceramente non ci siamo mai mossi con le stesse argomentazioni e modalità di altri ma, anzi, abbiamo sempre cercato nuove strade e nuovi paradigmi per supportare il settore. Siamo stati, gli unici, ufficialmente citati come FNI in Gazzetta Ufficiale nella relazione tecnica art.95 del Decreto Cura Italia per gli emendamenti presentati; abbiamo da subito elaborato con l’Osservatorio Fitness i dati dell’impatto economico del Covid riportati poi da tutti Media; abbiamo dialogato con il Mi-
Ci si dovrà impegnare per la “madre di tutte le battaglie”, il rapporto contrattuale con i collaboratori sportivi Maurizio Castagna
In futuro sarà fondamentale il distanziamento sociale in ogni ambiente sportivo - ph Fitness First Dubai
nistro Spadafora per far emergere che i 600 euro di sussidio sarebbero stati riservati a chi era sotto la soglia dei 10.000 euro; abbiamo raccolto le adesioni dei principali stakeholder del settore (evidentemente sfiduciati rispetto ad altre realtà aggregative) per la costituzione del comitato promotore di Ciwas; abbiamo dialogato e dialoghiamo con tutte le Istituzioni e tutti i Partiti disposti ad ascoltarci; abbiamo ottenuto audizione in Senato per rappresentare le istanze dei nostri promotori e molto altro senza citare l’infinita rassegna stampa che ci ha visti protagonisti. Non solo semplici proclami autoreferenziali, ma tutte evidenze riscontrabili ed ufficiali a prova di “fact-checking” che ci hanno rapidamente posizionato in maniera molto diversa rispetto al tipico scenario associativo. Come agiremo in futuro? Al nostro meglio, come fatto fino ad ora, ma per adesso il focus è cercare di far sì che ci sia un futuro. Castagna - SIGIS Siamo partiti cercando di chiarire l’evidente fraintendimento sorto nella concessione, da parte di Sport&Salute, dei famosi 600 euro ai collaboratori. Far comprendere, a chi evidentemente è completamente a digiuno delle problematiche del settore, che per prima cosa andava assicurata la sopravvivenza di chi vive di sport, quindi di quei collaboratori con un CUD oltre i 10.000 euro. Poi abbiamo elaborato un protocollo, ma con molte altre associazioni di settore e di categoria, che è alla base delle riflessioni dell’Ufficio Sport del ministero, © DIRITTI RISERVATI
Un’associazione Nazionale che funzioni davvero, deve garantire servizi reali ai propri associati attraverso unità locali (Regionali) strutturate ed organizzate Andrea Biondi ad oggi retto dal dottor Pierro, per lo sviluppo di linee guida volte alla riapertura di tutti gli impianti sportivi, non solo di quelli con piscina - come fatto, al contrario, dalla FIN. Poi abbiamo elaborato proposte da esporre non solo al Ministero delle Attività Giovanili e dello Sport, ma ai diversi interlocutori amministrativi e istituzionali che, a vario titolo, sono controparti nel nostro lavoro. Dalla necessità di ottenere il prolungamento delle gestioni sulla falsariga della proposta in favore degli stabilimenti balneari, alla possibilità di ottenere un credito d’imposta del 100% dell’ammontare del canone di locazione per luoghi dove si svolge attività sportiva, sia di natura pubblica che privata, alla non esigibilità dei crediti derivanti da utenze luce/gas/acqua maturanti durante l’anno 2020 negli impianti sportivi, e dall’11-5-2020 all’11-5-2021. Poi ci si dovrà impegnare per la “madre di tutte le battaglie”, il rapporto contrattuale con i collaboratori sportivi, nell’immediato post COVID. HA 3 - 2020
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Mirko Santoni
mirkosantoni.ms@gmail.com
MANAGEMENT
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SOGGETTI RAPPRESENTATIVI E LE SOLUZIONI AI PROBLEMI POST COVID Il parere di un addetto ai lavori, ferrato e competente: sintesi di come la “base” vede chi vorrebbe rappresentare i gestori o titolari, nonchè spunti concreti per risolvere i nostri problemi nel medio periodo Dopo anni di lavoro come gestore di piscine mi sono convinto che il proliferare oggi di così tanti e diversi “soggetti rappresentativi” sia la diretta conseguenza della diversità di modelli di gestione di cui è popolato il nostro paese. La causa secondo me è l’assenza di un disegno normativo e procedurale capace di raccogliere tutta la galassia di operatori del settore in un unico perimetro mediamente condiviso. Contrariamente a quanto si possa pensare, questa frammentazione per me è una peculiarità, una ricchezza che risulta trasversale alle Regioni e non divisiva, bensì utile an-
cora di più se capace di “legare” ed “interpretare” il territorio. Oggi ci è concessa l’opportunità di provare a cambiare radicalmente le cose, tradurre le prossime scelte in azioni per ottenere dei miglioramenti strutturali e per sempre! Abbiamo l’occasione non semplicemente di “rimettere a posto i cocci” bensì di “ridisegnare” il nostro mondo. Sappiamo ciò di cui abbiamo bisogno: ci manca solo di VOLERLO fare. Non ci rimane che individuare o, se vogliamo,… eleggere il Soggetto (di una o più persone) che sappia raccogliere al suo interno tutte queste “sigle” nuove e vecchie convergen-
Contenitori semplici, ben organizzati e con servizi aggiornati, nel post covid possono attirare nuova clientela
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do sui valori essenziali. Mi permetto di banalizzare nell’affermare che questo “soggetto super partes” potrebbe essere costituito da un rappresentante per ogni sigla. Il percorso non dovrebbe essere poi così difficile, anche perché il bene di un impianto sportivo trova la sua sintesi in pochi punti, che tutti, dico tutti, condividiamo. Rappresentando così gli scopi di questo strumento gireremo lontano dai personalismi. Quindi l’auspicio è: puntare sui Principi e non sulle persone. Ritengo che tutte queste “sigle” siano nate per sostenere il settore e concedere una visione a medio/lungo termine, è per questo che non mi sembrano utili le ipotesi di erogazioni a fondo perduto, o quanto meno non da sole. Piuttosto ritengo migliore ogni intervento mirato alla riduzione dei costi in maniera strutturale e duratura. In questo modo daremo ossigeno a società organizzate (e a quelle che vorranno farlo) sostenendo la fase a medio/lungo termine da qui a venire. Quindi credo che dovremmo intervenire sulle principali voci che costituiscono il
L’auspicio: puntare sui Principi e non sulle persone
MANAGEMENT MIRKO SANTONI
Le vasche estive potrebbero richiamare un buon numero di clienti, però con limiti di afflusso per regole anti covid
capitolo dei costi come il personale, le utenze, le tasse e garanzie. Mi impegnerei quindi sulla applicazione di “contributi figurativi” - questo permetterebbe ai gestori di avere un costo del personale (quantomeno quello dipendente) ridotto di circa il 40%; ciò favorirebbe le società a regolarizzare alcune figure. Poi agirei sull’incidenza di parte delle accise, per ridurre il costo delle utenze nel tempo. Come ottenere il riconoscimento del costo dell’acqua agevolato o escludendone il costo per fognatura e depurazione (che ad oggi incide in alcuni casi quasi per il 60%). Infine, non escludo di essere sollevati da tutta una serie di costi ineludibili come assicurazioni, fidejussioni e garanzie che possono essere mutuabili come lo si fa ora per il finanziamento alle PMI. Si può anche intervenire sulla Tari almeno per i mesi di chiusura degli esercizi, durante i quali gli impianti non
hanno prodotto rifiuti. Sugli scaglioni dell’Irpef Comunale, tenuto conto dei crolli di entrate subiti dagli operatori economici. Sulla Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, almeno per tutto l’anno 2020/2021, favorendo il mercato. Lo scopo di tutto è avere uno spin-off a lungo termine per sollevare il settore e riportarlo in almeno due anni ai livelli pre-crisi e non disperdere le risorse a pioggia senza neanche un orizzonte di un paio anni.
Dovremmo intervenire sulle principali voci che costituiscono il capitolo dei costi come il personale, le utenze, le tasse e garanzie
Mirko Santoni, a destra, all’ inaugurazione di un impianto acquatico
La frammentazione è una peculiarità, una ricchezza che risulta trasversale alle Regioni e non divisiva © DIRITTI RISERVATI
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Ciro Lo Giudice
INTERVISTA
redazione@euroaquatic.it
MANAGEMENT
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LA PISCINA PER LA RIPARTENZA E LA SALUTE Piscine, Palestre e Centri Sportivi ripartiti, ma con le incertezze su come risolvere il problema dei nuovi limiti e rendere sostenibile un modello gestionale a prova di Salute Abbiamo chiesto ad alcuni dei più affermati e capaci professionisti del settore, coinvolti in una delle Commissioni tecnico-scientifiche che ha prodotto il Protocollo più persuasivo per la riapertura di piscine, palestre, centri sportivi, alcune loro opinioni, basate sul ruolo da loro professionalmente ricoperto, sull’expertise poco eguagliabile di ciascuno e sulle alte competenze di cui sono depositari. IP Ivano Pelosin (Italpool/Assopiscine) ingegnere chimico, già presidente di Assopiscine, esperto in normazione MS Massimo Savini (Studio Teco) ingegnere, socio di Studio TECO+i, responsabile del settore impianti tecnologici per la progettazione e Direzione Lavori. FC Francesco Confalonieri (Medico dello Sport – EAA/Centro Medico Sant’Agostino MI) direttore Scientifico EAA, ex gestore PB Piero Benelli (Medico dello Sport – Fisioclinics PE) medico nazionale di volley, Pesaro basket VA Valentino Aliffi (Culligan Italiana – Piscine) chimico ed esperto della divisione Piscine di Culligan AT Andrea Tognetti (Heitz Italia) direttore commerciale per l’Italia di Heitz System, leader in Francia (software gestionali per impianti sportivi) GR Gerardo Ruberto (Polo della Salute) presidente Ass. Polo della Salute; formatore e consulente per il settore e welfare aziendale SC Stefano Candidoni (EAA, consulente gestionale) 36 anni di gestione piscine e vicepresidente EAA
Cosa può suggerire per la ripartenza e nell’interpretazione delle recenti linee guida/nuove regole per le aperture di piscine, palestre, centri sportivi? IP Per la ripartenza degli impianti di trattamento dell’acqua per le piscine al coperto bisogna distinguere. 1) Impianto completamente fermato: igienizzazione della vasca e della zona bordo piscina con una soluzione all’0,1% di cloro attivo (ovvero 1000ppm come consigliato dall’OMS). Tale operazione iniziale è
Massimo Savini
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uno scrupolo in più per tutti gli impianti e diventa obbligatoria solo nel malaugurato caso di una persona con COVID-19 all’interno dei locali. La chiusura dei locali per un prolungato periodo garantisce già l’assenza del virus! A seguire: riempimento della vasca e riavvio impianti con le solite procedure. 2) Se l’impianto non è stato fermato: si riportano gli impianti di trattamento dell’acqua e dell’aria a pieno regime. Acqua: le solite procedure di avvio; igienizzazione come sopra ma solo nella zona bordo piscina. Spogliatoi, i locali docce, i bagni, la reception, gli uffici ecc.: igienizzazione con la soluzione di cloro all’0,1% di cloro attivo solo su superfici resistenti; altrimenti, utilizzare un igienizzante a base alcolica o reperire sul mercato prodotti certificati. Importante ricordare il problema legionella, visto che anche tutti gli impianti sanitari sono stati fermi. MS Credo che una vera ripartenza sia credibile se viene colta come possi© DIRITTI RISERVATI
bile “rinascita”. Gli impianti sportivi nascono per il benessere psico-fisico delle persone, di tutte le persone! Questa affermazione vera, oggi, deve essere ancora più vera e maggiormente percepita dagli utenti come possibile in una circostanza critica per il nostro benessere psico-fisico. Le indicazioni, le regole, le linee guida che dir si voglia devono essere una occasione e non una sventura, per accrescere la percezione del benessere e per migliorare l’offerta di benessere. Anche la parte impiantistica di cui mi occupo e che è “dietro le quinte” degli impianti sportivi ha questo nuovo orizzonte.
Una vera ripartenza è credibile se viene colta come possibile “rinascita” Massimo Savini
MANAGEMENT CIRO LO GIUDICE
Gli spogliatoi per piscine e palestre sono l’area più critica - ph Fit Interiors
FC Accesso al centro limitato al cliente senza accompagnatori e conseguente rimodulazione degli spazi di accoglienza e del servizio di bar ristorazione. Iscrizioni, prenotazioni, pagamenti prevalentemente o esclusivamente on-line. Ingresso previa consegna di scheda anamnestica o autocertificazione e misurazione della temperatura corporea. Monitoraggio tramite software degli ingressi, delle uscite e delle presenze nei diversi spazi. Presenza negli spogliatoi vietata agli accompagnatori, rigida temporizzazione delle docce, riduzione dei costi per i frequentatori delle palestre che non utilizzano Francesco Confalonieri
lo spogliatoio. Orari prolungati, forte flessibilità dell’offerta, incremento dell’attività in verticale nelle piscine. PB Credo che debba essere uno sforzo comune per omogeneizzare al massimo le indicazioni e le linee-guida che stanno arrivando a diecine tra Ministero, Organi preposti, Politecnico Torino, Federazioni, Gruppi di associazioni etc. Occorre evitare sovrapposizioni, confusioni, contraddizioni. L’invito quindi è cercare di capire, con l’aiuto degli esperti, cosa è veramente indispensabile e utile fare. In secondo luogo, attenersi in modo rigoroso ai proto-
Una ripartenza efficace deve basarsi su orari prolungati, forte flessibilità dell’offerta, incremento dell’attività in verticale nelle piscine Francesco Confalonieri
Le piscine dovranno essere ripensate per vincere la sfida che ci attende - ph Rhyfel Napoli
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colli stabiliti per essere il più possibile inattaccabili e assicurare, anche a livello mediatico, il non aumento del rischio di contagio in rapporto alla riapertura degli impianti VA Se il settore vuole reggere l’onda d’urto economica legata al Covid 19, gli impianti sportivi devono dare al cliente l’immagine di centro quanto più possibile “sano” e sicuro. L’unica strada è quella di rispettare pedissequamente le disposizioni e i protocolli delle autorità competenti che, oltre ad assicurare la minimizzazione del contagio, hanno lo scopo di far sentire i fruitori del servizio sicuri e al riparo da possibili rischi incentivando così la frequentazione del posto. A tal fine è importante chiarire e diffondere il principio secondo cui il COVID19 non utilizzerebbe l’acqua come vettore per l’infezione. *In una recente pubblicazione tecnica* dedicata all’acqua e l’igiene per la gestione del COVID-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) precisa che i metodi di trattamento convenzionali utilizzati dagli acquedotti, basati su filtrazione e disinfezione sono efficaci nella rimozione del coronavirus e che esistono numerose tecnologie di trattamento dell’acqua altrettanto efficaci, come la separazione a membrana, la radiazione UV e il dosaggio di cloro. * Infatti utilizzare all’interno delle vasche il Cloro mantenuto tra 0,7 e 1,5 ppm, come Cloro attivo libero così come previsto dalla norma, contribuisce a rendere l’ambiente ancora più sicuro. *(Fonti https:// www.who.int/publications-detail/ water-sanitation-hygiene-and-waste-management-for-covid-19 ) AT Le limitazioni più importanti ri-
guarderanno sicuramente le modalità di frequenza per evitare assembramenti o sovraffollamenti. Ritengo sarà fondamentale adottare strategie efficaci per la gestione ed il controllo degli accessi, attraverso strumenti tecnologici adeguati alle varie realtà. Questo sarà importante da una parte al fine di tutelare i gestori, che dovranno sempre avere sotto controllo il numero di utenti all’interno del centro; dall’altra parte varrà come garanzia e tutela anche per gli utenti, che dovranno essere sempre consapevoli del fatto che il centro che frequentano rispetta accuratamente le norme in fatto di gestione dei flussi al fine di evitare assembramenti e/o sovraffollamenti. GR La ripartenza sarà un momento difficile per tutti, sia per il blocco totale delle attività – con conseguenze tragiche per le imprese del settore -, sia per la riapertura che ad oggi ha pochi punti di riferimento; due fattori fondamentali: la paura e la sicurezza. La paura delle persone: paura del contagio e di contagiare, diffidenza nei confronti di chi dovrebbe garantire la sicurezza degli ambienti. Dobbiamo abituarci a modificare le fasi e i processi di erogazione del servizio da noi offerto. La regola di base, visto anche ciò che succede in altri paesi, è che dobbiamo prevenire attraverso quanto previsto dai protocolli più rigorosi. Non bisogna aspettare, ma pianificare immediatamente da oggi le attività, considerando quanto sopra, adattandosi alle possibili nuove richieste del Governo. SC Già questa parola, ripartenza, che tutti usano, nasconde un inganno: non è ripartenza, è un nuovo mon-
Così accoglieremo i nostri clienti in palestre e piscine ph Gold’s Gym Oklahoma 1
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Andrea Tognetti
do. Il contesto dove tutti, gli scienziati per primi, affermano che niente dovrà essere come prima, non mi sembra quello di una ripartenza, piuttosto doversi inventare qualcosa di nuovo, però con regole del gioco modificate Come ottimizzare scelte e investimenti, nonché i costi operativi, perché la piscina sia ambito ideale per la salute, la prevenzione e la sicurezza sanitaria per tutti? IP La piscina è l’impianto sportivo più controllato. Le norme tecniche specifiche (per acqua, aria) oltre all’ Accordo Stato-Regioni e a Leggi e DGR Regionali regolamentano con rigore i nostri impianti. Inoltre la presenza di un potente igienizzante, il cloro, garantisce che in acqua, se trattata come la normativa richiede, non ci sia trasmissione del virus SARS-COV-2. Nel complesso piscina la parte relativa all’igienizzazione ambientale può essere svolta direttamente dal personale addetto della piscina o dalle abituali imprese di pulizia esterne, opportunamente formate. Pulizia e sanificazione continue degli ambienti e delle postazioni di lavoro possono essere effettuate dagli stessi dipendenti. Solo
L’opportunità: forme nuove di coinvolgimento delle persone attraverso la creazione di spazi adeguati e attrattivi Piero Benelli
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Questo è il momento giusto di dare una nuova connotazione al settore, dare un nuovo volto all’attività carica di valori Gerardo Ruberto Gerardo Ruberto
in caso di conclamata presenza di una persona con COVID-19 si deve procedere della circolare 5443 del 22/02/2020 del MdS, ma non viene richiesto l’intervento di un’azienda esterna certificata. Avendo personale (dipendente o esterno) già formato, è preferibile pulire e sanificare in proprio e con frequenza proporzionata all’affluenza e uso dei locali, che non delegare l’operazione ad aziende esterne (risparmio sui costi). E’ importante rispettare le normative di sicurezza previste dai vari Protocolli e documentare puntualmente l’attività di pulizia e disinfezione svolte e i prodotti utilizzati. MS Fino a ieri i temi su scelte ed investimenti vertevano, anche a livello di finanziamenti, su riqualifica energetica/sostenibilità. Il passo da fare è aggiungere “salute” e quindi riqualifica energetica/sostenibilità/salute. Da alcune settimane mi sto interfacciando anche con enti pubblici a livello regionale e nazionale per indirizzare possibili finanziamenti, anche in parte a fondo perduto, in questa direzione. Non è un’idea
astratta o economicamente impraticabile. Per esempio il rinnovo dell’aria e la sua purezza sappiamo essere indispensabile per diminuire il rischio di contagio e aumentare il benessere per le persone. Riqualificare gli impianti vuol dire quindi risparmio energetico ma anche maggior salute ed è possibile con la stessa azione raggiungere due obiettivi. FC Dando per scontati gli interventi in termine di sanificazione, controllo e trattamento dell’acqua e dell’aria, il rispetto del distanziamento e delle norme di prevenzione, ritengo fondamentale investire sulle attività tipo Palestra in Acqua, Personal Training, Mini-gruppi che consentano la proposta di un esercizio fisico davvero efficace per la salute intesa in senso globale, il potenziamento delle difese immunitarie, la prevenzione e la terapia delle patologie muscolo-scheletriche, metaboliche e cardiovascolari più diffuse nella nostra società. Questo investimento dovrà partire dalla formazione del personale e dalla disponibilità di spazi e attrezzature adeguate. PB Andiamo incontro ad un periodo dove dovranno esserci maggiori investimenti e minori incassi (inevitabile date le indicazioni, i protocolli etc.). Credo che si dovrebbe avere la capacità di capire quali investimenti fatti ora possano essere utili per una ulteriore ripresa futura ed essere compatibili con future scelte innovative (penso anche a quelle relative alla sostenibilità ambientale, a nuove proposte di attività più consone al particolare periodo storico e al momento sociale etc.)
Valentino Aliffi
VA L’investimento ideale per rende© DIRITTI RISERVATI
re la piscina un ambiente sicuro per la salute e la sicurezza sanitaria di tutti è valutare il Rischio biologico in generale, affinché la prevenzione e l’attenzione all’igiene diventino procedure ordinarie nella lotta a 360° non solo al virus, ma anche a batteri e funghi. Il Covid 19 è un agente biologico ma non è l’unico, ci sono infatti e ci saranno in futuro altri “nemici” da combattere, non solo in aria ma anche in acqua di piscina e soprattutto in acqua sanitaria. AT Credo che sia necessario in questa fase pensare “oltre”. Questo a mio parere significa indirizzare scelte ed investimenti in un’ottica che vada al di là del semplice adeguamento alle normative, ma che dovrebbe modernizzare e dotare i centri di strumenti tecnologici che nel medio-lungo termine potrebbero portare ad economie e risparmi. Strumenti tecnologici che, alla luce della richiesta di sicurezza sanitaria, offrono risposte concrete ma che, oltre a questo, possono permettere di gestire il proprio centro in chiave più aggiornata, efficiente e redditizia. GR Il futuro sarà proprio il concetto di salute! L’esercizio fisico come farmaco naturale deve essere punto di riferimento per la ri-organizzazione delle imprese, sia dal punto di vista della comunicazione che dal punto di vista pianificazione delle risorse sia umane che strutturali. Ne consegue una maggior specializzazione del personale dall’accoglienza all’assistenza in vasca; la specializzazione perché la piscina dovrà prevedere nuove forme di attività come ad esempio esercizi per le persone che soffrono di malattie metaboliche e di post traumi. Gli investimenti doHA 3 - 2020
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vranno tener conto delle esigenze delle persone che richiederanno sicurezza, pulizia, disinfettanti, pareti e ambienti adeguati. SC La piscina già era (è) un sistema complesso, ampiamente normato proprio a garantire la sicurezza e l’igiene per i frequentatori. Ripartire da qui, valutando come le regole del distanziamento sociale debbano essere messe in pratica negli spazi confinati più piccoli con accesso al pubblico (spogliatoi e in alcuni casi la zona ingresso), punto nodale della questione. Tutti gli impianti hanno vissuto di organizzazioni con planning consolidati, che venivano aggiustati anno dopo anno. L’esperienza non manca, bisognerà quindi valutare ogni attività, tutti gli orari della giornata per apportare le variazioni del caso. Ogni target dovrà essere guidato con più o meno attenzione al nuovo modo di frequentazione dell’impianto. Secondo lei quale è il vero grande problema degli impianti sportivi e quale l’opportunità nuova da cogliere? IP Fino a quando non ci sarà il vaccino il grosso problema sarà la ridu-
Indirizzare scelte ed investimenti in un’ottica che vada al di là del semplice adeguamento alle normative, per modernizzare Andrea Tognetti 74
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zione notevole dell’affluenza senza poter ridurre tutti i costi in modo proporzionale. Si dovrà ribadire che l’ambiente piscina è un ambiente sano, controllato ancora più di prima e dove il virus non trova in generale un ambiente a lui favorevole. Si dovranno inventare nuovi utilizzi ed attività che prevedano un uso più verticale dello spazio acqua, più facilmente controllabile. Penso sia anche l’occasione per ribadire che i prezzi per praticare lo sport più completo sono generalmente molto bassi: 1 ora di nuoto (che prevede uso spogliatoi, doccia calda, acqua di piscina riscaldata e trattata, altra doccia calda, servizi igienici...) costa sovente meno di un cinema (uso poltroncina, aria condizionata, visione film, forse servizi igienici) MS Il nodo degli impianti sportivi sono gli spazi nell’ambito degli spogliatoi e il loro affollamento in particolare dove la turnazione è calendarizzata ovvero l’accesso libero è molto limitato. La progettazione di tali spazi e delle sale per l’attività nel corso degli anni è notevolmente mutata adeguandosi, anche indirizzando le diverse attività, esigenze ed abitudini delle persone e della pratica sportiva. Sicuramente l’ambito della progettazione avrà una funzione indispensabile in questa direzione e la sinergia fra i diversi protagonisti specialisti del settore dovrà essere al primo posto ripensando gli spazi, anche personalizzandoli e andando oltre i parametri e gli standard attuali, mutuati dall’esperienza e dalla vigente normativa. Anche questa, unitamente a quanto dicevo in precedenza, credo sia in prospettiva una opportunità per un maggior benessere psico-fisico offerto alle persone.
Chiarire e diffondere il principio secondo cui il COVID19 non utilizzerebbe l’acqua come vettore per l’infezione Valentino Aliffi PB In relazione al momento, il problema è che inevitabilmente costituiscono (l’abbiamo sempre detto come punto di forza) un luogo e un momento di aggregazione delle persone; l’opportunità potrebbe essere che , partendo da questo, si pensi a forme nuove di coinvolgimento delle persone attraverso la creazione di spazi adeguati e attrattivi da definire con gli esperti del settore, a proposte di differenti attività: favorendo avvicendamento delle persone e dei gruppi, creando modalità virtuali di attività in particolari momenti, costruendo nuovi criteri di effettuazione delle sessioni, proponendo attrezzature indicate per questo tipo di approccio etc. VA Il vero problema è costituito dall’inadeguatezza impiantistica. Questo momento di grande difficoltà e incertezza offre anche una grande opportunità per tutto il settore. Effettuare manutenzioni straordinarie volte a recuperare l’efficienza degli impianti consentirebbe un maggiore risparmio energetico ed una migliore qualità dell’acqua. La qualità dell’acqua è fondamentale perché assicura un maggiore effetto biocida del cloro e dei suoi derivati. Il
FC Incapacità del settore di “fare sistema” con la prevalenza di sterili egoismi e protagonismi anche in un momento di forte criticità. Collaboratori spesso non adeguati in termini di formazione, competenze e motivazione anche e soprattutto in relazione ad un quadro normativo che non li tutela. Incapacità o impossibilità di studiare piani finanziari sul medio-lungo periodo e conseguente gestione fortemente condizionata sui flussi di cassa. L’intervento su questi tre problemi strutturali rappresenta una formidabile opportunità di sopravvivenza e di crescita. Ivano Pelosin © DIRITTI RISERVATI
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Ribadire che l’ambiente piscina è un ambiente sano, controllato ancora più di prima e dove il virus non trova un ambiente a lui favorevole Ivano Pelosin Le attività in verticale saranno forse ideali, ma nel rispetto del distanziamento sociale, come fino a ieri non accadeva
momento storico che viviamo ci impone di ripensare a piscine, palestre e centri sportivi in termini generali. È necessaria una riorganizzazione progettuale, strutturale, chimica e biologica che innovi tutto il settore alla luce delle nuove condizioni di vita che inevitabilmente vengono a delinearsi. AT È indubbio che il periodo che stiamo vivendo sia assolutamente epocale. Per certi versi tragico, dirompente, ma è certo che in questi momenti è fondamentale riuscire a cogliere opportunità e spunti di miglioramento. È altrettanto vero che cambierà l’approccio all’impianto sportivo da parte dei clienti e per questo i gestori devono farsi trovare pronti. È fondamentale ripartire da un approccio che renda il cliente sempre più protagonista, nell’ottica di una Customer Centricity sempre più spiccata. Per questo sarà necessario fornire migliori servizi anche in termini di scelta/opzioni, ma anche di pagamento (penso al pay per use), oppure servizi supplementari che diventano canali secondari di vendita. Per non parlare poi di strumenti alternativi di acquisto per facilitare l’accesso al centro, come internet, gli smartphone oppure i totem di vendita automatici. GR Due dei problemi che gli impianti sportivi hanno: da una parte la non coesione tra le imprese e dall’altra la “staticità” che negli anni ha contraddistinto l’intero settore. Opportunità: personalmente penso che questo è momento giusto di dare una nuova connotazione al settore, dare un nuovo volto all’attività carica di valori.
Disegnare nuove tracce in un settore che può crescere di molto. Offrire servizi che possano attrarre nuovi target, divulgare informazioni riferite alla salute delle persone, fare workshop -invitando le persone iscritte e non iscritte – sulla salute e sui benefici dell’attività fisica, evitando di esporre prezzi; predisporre filiera tra medici e tecnici affinchè si crei una rete capace di stimolare le persone a fare attività fisica. SC Molto spesso, la mancanza di marginalità ha spinto/costretto gli imprenditori a non investire in adeguamenti strutturali ed impiantistici, fermando un processo invece fondamentale. La necessità, ora, di doverlo fare, anche velocemente,
sarà sicuramente un grosso problema, tecnico e finanziario. La probabile conseguente riduzione delle presenze medie ad ogni attività dovrà essere colta come la vera opportunità per una proposta di qualità, con al centro la persona e non solo il riempimento degli spazi in funzione della massima reddittività. Come vede il futuro di piscine e palestre alla luce degli attuali accadimenti e di piani proiettati ai prossimi 3-5 anni? IP Non ho un’idea precisa del futuro della nostra società e quindi, di riflesso, delle piscine. Penso sia ancora molto presto ipotizzare un futuro che sarà pesantemente condizionato
Piscine più piccole fino a ieri erano più sostenibili, da domani, con le limitazioni, potrebbero essere un problema
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dall’evoluzione di questa pandemia e dalla disponibilità di un vaccino sicuro e duraturo. Ritengo che gli impianti non enormi (classiche vasche da 25 m con vasche bimbi e/o vasche multifunzione) possano essere gestiti meglio e conquistare più facilmente la fiducia degli utenti. Si potrebbe pensare anche ad una specie di marchio di qualità che garantisca all’utente il pieno rispetto dell’igiene in acqua e in tutto l’ambiente. MS Voglio essere positivo e ottimista. Gli impianti di oggi sono meglio di quelli di ieri: i prossimi saranno ancora meglio perché saranno più fruibili, sostenibili e a misura di persona perché quello che sta succedendo è un insegnamento per tutti. E’ nostra responsabilità, degli operatori specialisti del settore, cogliere tale insegnamento e vincere la scommessa per il futuro. FC Con grande pessimismo, in relazione alla gravità dell’attuale scenario che sta evidenziando in modo spietato l’inadeguatezza complessiva del nostro settore e dei suoi interpreti. Poi Mamma Italia in qualche modo ci aiuterà e continueremo temo senza grandi cambiamenti! PB Se saremo capaci di riciclarci, innovare, con una nuova visione, sicuramente positivo. Non dobbiamo pensare di dover arrivare per forza alle modalità di lavoro pre-Covid19: i tempi sono cambiati, e anche noi dobbiamo cambiare
una proposta di servizi il più completa e ampia possibile, anche per quello che riguarda i vari target di età. GR Il futuro del settore wellness è legato molto alla capacità degli imprenditori di “osare”, fare qualcosa che possa uscire dagli schemi, appagando le esigenze della nuova normalità. Non possiamo vedere il futuro se non abbiamo obiettivi chiari ed eccellenti. Cambiare, usare fantasia, creatività ed innovazione. Il futuro sia legato alla qualità dei servizi, alla capacità di tagliare su misura i servizi per i clienti e alla necessità di fare squadra tra gli imprenditori; il futuro è una scelta! SC Mai come ora parlare del futuro è complicato. Rifiuto, però, l’idea che il futuro risieda in regole volte al distanziamento ed alla paura del contatto. L’attività fisica è socialità, vicinanza, condivisione, non può essere mutuata dall’attività solitaria all’aperto, o peggio a casa con l’aiuto fondamentale del tecnico mediato da uno schermo. Prima dell’emergenza cercavamo in tutti i modi di accrescere il numero delle persone da portare negli impianti, quanto accaduto potrebbe invece ridurre in modo importante questo dato, penalizzando in particolare alcuni target per cui l’attività fisica rappresenta veramente il farmaco naturale prioritario (grandi adulti, anziani). Quindi, riflettiamo e agiamo nel rispetto delle indicazioni che vengo-
Stefano Candidoni
La riduzione delle presenze medie ad ogni attività dovrà essere colta come la vera opportunità per una proposta di qualità, con al centro la persona Stefano Candidoni
no imposte oggi ma poi si torni alla libertà di poter fare sport “senza paure”.
VA La convivenza con il virus renderà inevitabile il distanziamento sociale, quindi una drastica diminuzione dei clienti e di conseguenza del fatturato. Questo fattore unitamente alla lievitazione dei costi di gestione (mascherine, sanificanti, guanti, termoscanner) metterà piscine palestre e centri sportivi in notevole difficoltà sia economica che di gestione. Il futuro nei prossimi 3-5 anni è sicuramente in salita, ma confido nella forza dell’Italia tutta capace di trovare soluzioni innovative ed efficaci. AT Ho la sensazione che le conseguenze di questo momento porteranno ad un livellamento della proposta verso standard medio-alti, in termini di ventaglio dell’offerta e qualità. In questa prospettiva il wellness a mio parere dovrà essere interpretato da una combinazione di piscina e palestra, o quanto meno da
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Francesco Confalonieri con Chiara Bisconti, presidente di Milanosport
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AI VOSTRI POSTI… Cosa ci insegna l’emergenza coronavirus con il suo lockdown e come, agendo da squadra e non individualmente, rendere virtuoso il cammino che ci attende nel mondo gestionale, professionale, sportivo Siamo tutti fermi in attesa di ripartire, ma non si sa ancora quando e per quanto ancora dovremo rimanere così. Questa posizione d’immobilità, che ci immaginavamo come una postura transitoria, si è trasformata in una sorta di squat assai prolungato. I muscoli sono tesi e il fiato sospeso. Energia propulsiva, bloccata in una posizione difficile. La mente focalizzata nell’attesa dello start e non c’è altro. Non sappiamo quando arriverà e neppure come ripartiremo, quali saranno le modalità con cui potremo rientrare nei luoghi di sport e ricominciare a riattivarci, come sarà il lavoro e il rapporto con gli altri e, infine, anche quello con noi stessi; come ci troveremo alla fine di questo periodo guardandoci allo specchio, soprattutto quello interiore?
Senz’altro diversi; ricorderemo questo momento come uno spartiacque temporale ed esistenziale. I media ci preannunciano che niente sarà come prima, paragonando questo evento ad una guerra. Sicuramente ci
Non troveremo un panorama economico e sociale fatto di macerie e distruzione, ma piuttosto da riattivare con metodiche e obiettivi nuovi
Lanciamoci verso obiettivi nuovi, con salutare coraggio e le condivisioni opportune
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troviamo a vivere qualcosa di cui nessuno ha mai avuto esperienza prima di adesso, compreso il bombardamento mediatico a cui siamo nostro malgrado sottoposti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha coniato il termine “infodemia” per indicare questa sovraesposizione, capace di generare una condizione di stress cronico anche nei più impermeabili. Difficile rimanere propositivi di fronte a quello che abbiamo sott’occhio, ma la differenza sostanziale, a nostro vantaggio rispetto allo scenario della guerra, sarà che alla ripresa non troveremo un panorama economico e sociale fatto di macerie e distruzione, ma piuttosto da riattivare con metodiche e obiettivi nuovi. La stessa cosa la potremmo dire di noi stessi: non ci troveremo provati nel corpo e nella mente da una guerra, ma da una sorta di stand - by, seppur prolungato. È possibile però che ci sia in noi una guerra intestina, quella da cui non sarà facile uscire semplicemente ritornando alle nostre routine, anche perché sarà possibile che ne dovremmo creare delle altre. Allora vediamo come poterci riattivare. Da persone di sport sappiamo quanto sia nelle grandi difficoltà che nelle grandi prestazioni gli obiettivi prefissati e le strategie mentali facciano la differenza. Da dove iniziare… Iniziamo da noi e guardiamoci con uno sguardo morbido, che tralasci i giudizi di valore, le pretese di performance e vada sul “sentire” dall’interno la nostra fisicità: siamo vivi, sani e vitali, dunque potenzialmente forti e capaci. Forse in questo periodo ci siamo accorti che ciò non è affatto scontato. Rendersene conto e apprezzarne il valore è il capitale energetico da cui far ripartire ogni tipo d’investimen-
VAS ELENA CAMPANINI
Lo stare bene è un gioco di squadra, magari ripensato rispetto al pre-covid
to. Passiamo poi a comprendere nel nostro sguardo anche gli altri. La nostra civiltà come lo sport sono assai animati da individualismi narcisistici. Il Covid 19 e il lock - down ci hanno costretto all’isolamento e a riscoprire di riflesso l’importanza della relazione sia nella vicinanza che nella distanza; ci hanno ricordato in modo assai crudo che lo stato benessere/malessere del prossimo condiziona anche il nostro e viceversa. Infine che lo star
Lo star bene è un gioco di squadra, è sopravvivenza e si sopravvive se si fa squadra; dunque per la ripresa è bene ricordarcelo
bene è un gioco di squadra. Non si tratta necessariamente di altruismo, che certo non è un male, ma alla fine di puro interesse personale, per non dire di sopravvivenza e si sopravvive se si fa squadra; dunque per la ripresa è bene ricordarcelo. Fare squadra, lo sappiamo, significa mettere da parte le proprie velleità personali per obiettivi e valori condivisi. Chiediamoci quali sono. Si parte da passioni e interessi individuali, perché diventino motivazioni propulsive finalizzate a raggiungere obiettivi comuni. La valorizzazione delle peculiarità personali e la chiara definizione dei ruoli per il bene comune faranno la differenza. Chi ha sulle proprie spalle l’esperienza dello sport, ha la ricetta in mano e sa come fare. Ai vostri posti…
“Il Covid e il lockdown ci hanno costretto all’isolamento e a riscoprire l’importanza della relazione” Abituarsi a nuove situazioni, fra cui socialità con la mascherina - ph Cottombro by Pexels .
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CON WIBIT I SORRISI SONO GARANTITI! Dopo questo lungo periodo di chiusura forzata, la gente ha l’esigenza di uscire, di muoversi e di godersi la stagione estiva. Tutte le attività all’esterno esploderanno quest’estate e con Wibit il rispetto delle disposizioni anti-covid19 è molto semplice. I parchi Wibit garantiscono il distanziamento sociale data la lunghezza minima di ogni modulo di 3 mt. Sarà dunque sufficiente ridurre il numero di accessi per fascia oraria in base alla capienza massima del percorso. Inoltre il sistema ad infinito,
da sempre promosso da Wibit, senza interruzioni di percorso, rende ancora più semplice l’organizzazione dell’attività sul parco. Anche l’igienizzazione dei giubbini salvagente e dei bracciali sarà garantita in ciascun parco Wibit. È sicuramente più salutare stare in un ambiente acquatico rispetto ai luoghi chiusi. L’acqua salata è per se stessa un disinfettante e quella clorata delle piscine è molto efficace contro i virus. Quest’estate molti italiani non andranno all’estero, ma non rinunceranno
nemmeno a dedicarsi dei momenti di svago riappropriandosi del tempo e della possibilità di vivere con gioia e spensieratezza con la propria famiglia. Le nostre spiagge e le nostre piscine diventeranno l’unica vacanza possibile per quest’estate 2020. Con Wibit i sorrisi sono garantiti! info@aqquatix. com o www.aqquatix.com
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Star treadmill, perfettamente nuovo con l’assistenza di Aqquatix
Moon Walker, molto venduto all’estero, richiede semplici interventi in assistenza
UNIONTECH, INVESTIMENTO PER L’EMERGENZA E PER IL FUTURO In questo periodo di emergenza per la diffusione del COVID-19, abbiamo realizzato un sistema di pagamento elettronico attraverso l’utilizzo di CARD e BRACCIALI prepagati. Tutti i nostri sistemi, dalle docce agli apriporta e lo stesso borsellino elettronico, sono senza contatto. Come indicato dal Ministero della Salute, tutte le superfici di contatto, se non costantemente Sanifi-
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cate, possono essere veicolo di trasmissione di germi o batteri. UNIONTECH con l’implementazione del borsellino elettronico, mediante l’utilizzo di card e bracciali prepagati, elimina lo scambio di denaro e il contatto con tutte le superfici. Il borsellino elettronico vi consentirà quindi di: incassare subito attraverso la ricarica; evitare per ogni singolo acquisto lo scambio di denaro
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e il conseguente pericolo di diffusione di germi e batteri; gestire tutti i vostri servizi (docce- phon- accessi) e tutti i PUNTI VENDITA (bar – market- ristori) anche se gestiti da altri; evitare le file consegnando direttamente all’ombrellone, lettino o al tavolo senza dover pensare di dover prendere denaro e dare il resto al cliente. Riteniamo che i nostri sistemi, oltre a darci una mano nel gestire l’emergenza dovuta alla diffusione del COVID19, siano un investimento per il FUTURO. info@uniontechsrl.it / www.uniontechsrl.it
HA INNOVATION INNOVATION DIGI PROJECT - PERCHÈ I BENEFICI DELL’ACQUA SIANO PER TUTTI Sempre più piscine e impianti sportivi hanno maturato la consapevolezza relativa all’importanza di garantire a tutti l’accesso in acqua. Ne sono una prova le numerose iniziative volte a sostenere il binomio disabilità - acqua, enfatizzando i benefici per le persone con disabilità motorie temporanee o permanenti derivanti dal nuotare in piscina. A tal motivo, un numero sempre crescente di strutture si sta dotando di ausili per consentire la massima accessibilità negli ambienti acquatici. DiGi Project, con sede a Pegognaga (MN), è stata la prima azienda italiana a brevettare ausili che facilitano l’entrata in
acqua e gli spostamenti di persone affette da disabilità fisica, attraverso l’invenzione di tecnologie sicure, adatte a risolvere i problemi di mobilità di disabili, anziani e soggetti in riabilitazione. I sollevatori DiGi Project consentono un ingresso sicuro e confortevole, rendendo piacevole l’esperienza. Sono altresì facilmente maneggevoli dall’operatore e presentano vari dispositivi di sicurezza per un’immersione e risalita dall’acqua in totale sicurezza. Per maggiori informazioni su come rendere accessibile la piscina e garantire a tutti di fruirne: www.digiproject.biz.
Blupool
POLIMPIANTI - COPERTURA ISOTERMICA ISOROLL E AVVOLGITORE MULTIMATIC ELEGANT Isoroll - Copertura a mousse multistrato (per piscine residenziali e pubbliche) costituita da tre strati di materiale accoppiati a fiamma con uno speciale procedimento che li rende inseparabili tra loro. Questa copertura è resistente allo strappo ed alle lacerazioni e dalle notevoli caratteristiche meccaniche e offre una eccellente resistenza al cloro, alle alghe ed allo sviluppo di microrganismi ed e completamente impermeabile al vapore. Multimatic Elegant -Sistema di avvolgimento (PER PISCINE PUBBLICHE) mobile in grado di raccogliere 2 o 3 teli uno sull’altro. Costituito da un rullo strutturale in PULTRUSO: un prodotto innovativo che va a sostituire i normali materiali (Alluminio, Acciaio Inox Aisi 304 e Aisi 316L) che vengono utilizzati nel campo degli avvolgitori e delle coperture per piscine. Tale materiale riesce a garantire la massima resistenza alla corrosione (vapori di cloro e sistemi di trattamento acqua per elettrolisi), mantenendo inalterate le caratteristiche di resistenza meccaniche (confrontabili con Acciaio Inox). Proponiamo l’utilizzo per evitare i fenomeni di pitting e di tensocorrosione che spesso si presentano in piscine dove i sistemi di avvolgimento sono sottoposti ad un forte stress di condizionamento ambientale (es: variazione di temperatura, utilizzo costante di prodotti chimici, scarsità di ventilazione). www.polimpianti.it
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HA INNOVATION INNOVATION PRESENTAZIONE WEPOOL Wepool è la prima rete di costruttori italiani di piscine, centri benessere e trattamento acqua. Il progetto è stato presentato 6 anni fa e, dagli iniziali 10 aderenti, oggi conta 15 aziende su tutto il territorio nazionale; 15 imprese di riferimento per il settore, con 30 anni di vita media al loro attivo. Un importante polo nel mondo dell’acqua, che offre la forza della grande impresa conservando il più stretto contatto con il proprio territorio ed i propri Clienti. Fare RETE oggi significa avere a cuore la qualità del proprio lavoro e percepire l’importanza dell’aggrega-
zione e della condivisione, soprattutto alla luce dei cambiamenti del mercato e dell’economia circostante. Gli aspetti che sono stati il motore del progetto Wepool e che continuano ad animarlo sono: le capacità tecniche, la condivisione di know-how, la ricerca di nuovi prodotti, l’offerta di forti economie di scala. Tutto questo è Wepool e tanto altro potrà ancora diventare. www.wepool.it
Piscine pubbliche
MYRTHA WELLNESS, LA RIVOLUZIONE DEL SETTORE AL SERVIZIO DEI CENTRI SPORTIVI Dalla creatività e dalla stessa tecnologia che hanno fatto di Myrtha Pools il leader mondiale delle piscine, nasce Myrtha Wellness, un’idea che sta rivoluzionando il settore della wellness industry. Oggi l’alta tecnologia dei pannelli Myrtha ha rimpiazzato il polistirene. I nostri prodotti di “velluto” con un’anima d’acciaio comprendono, bagni di vapore, hammam, bagni romani, vasche Kneipp, bagni romani, frigidarium e cabine della neve. Myrtha Wellness ha poi una gamma completa di saune, docce emozionali, fontane di ghiaccio e lettini relax. I designer di Myrtha Wellness creano, modellano e seguono i loro progetti in ogni fase per garantire installazioni adeguate e cura nei minimi dettagli. Myrtha Wellness ha sviluppato soluzioni specifiche per i centri sportivi, gli hotel e i resort più esclusivi, che richiedono la massima qualità e il miglior design. Infine i prodotti Myrtha Wellness offrono agli ospiti esperienze uniche, anche per le aree private di benessere situate all’interno delle camere e delle suite. info@myrthawellness.com
PREFORMATI ITALIA: ESPERIENZA, DESIGN, SISTEMI INNOVATIVI Una struttura autoportante, realizzata con una tecnologia innovativa posizionata sul terrazzo di un resort immerso nell’incantevole panorama dell’Alto Adige. Una vasca elegante, dedicata al benessere; una piscina nella quale immergersi ed abbandonarsi al piacevole incontro con la natura. Grazie all’esperienza di Preformati Italia e al sistema costruttivo innovativo adottato, questa piscina ha un segno particolare non trascurabile: la spinta dell’acqua sulle pareti viene sostenuta senza la necessità di agganciarsi alla pavimentazione del terrazzo e alle colonne dell’edificio. É l’acqua stessa della piscina a sostene-
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re le pareti grazie ad un sistema basato sull’equilibrio dei pesi e contrappesi. Cosa implica questo? La completa salvaguardia dei manti di impermeabilizzazione della struttura pre-esistente e l’eliminazione del pericolo d’infiltrazione. La realizzazione allo Josef Mountain Resort, è vincitrice della decima edizione dell’ITALIAN POOL AWARD nella categoria Commerciale outdoor. www. preformatiitalia.it
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HA INNOVATION INNOVATION STUDIO CASSINIS, GLI SPECIALISTI DELLA CONSULENZA GIURIDICO-FISCALE Lo Studio Cassinis, specializzato in diritto sportivo e sponsorizzazioni, offre assistenza e consulenza giuridico-fiscale lavoristica a fitness-wellness club, centri sportivi, federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, leghe, enti locali e società sportive. In più di quarant’anni di attività è diventato un importante punto di riferimento grazie alla qualità dei suoi servizi, erogati da dottori commercialisti ed avvocati di alto profilo. Da sempre lo Studio milanese è in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze giuridiche e fiscali, risolvendo nel migliore dei modi situazioni e problematiche contingenti, muovendosi con perizia nell’incerto scenario normativo. «Nella nostra
attività - spiega Beatrice Masserini - affrontiamo le questioni che interessano le asd e ssd al fine di armonizzarne le diverse aree gestionali, nel quadro delle complesse sinergie tra attività istituzionali e commerciali. Il nostro Studio è in grado di fornire un’adeguata consulenza per quanto concerne la fisionomia societaria, l’inquadramento operativo del personale e la più corretta individuazione delle attività commerciali»: in sintesi, la capacità di configurare assetti fiscali su misura per le specifiche caratteristiche ed esigenze di ogni singola realtà. Info: tel.: +39 02 313236 info@studiocassinis.com www.studiocassinis.com
Beatrice Masserini Senior Partner & Corporate International Contact di Studio Cassinis
FAVARETTI GROUP: INNOVAZIONE PER L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO L’efficientamento energetico e il razionamento delle risorse idriche attraverso l’utilizzo di coperture isotermiche sono, da sempre, gli obiettivi principali della nostra azienda ma, combinare questi risultati con dei meccanismi perfettamente integrati nel contesto della piscina, è un vanto che da anni permette a Favaretti Group di ritagliarsi un ruolo di primordine nel mondo delle piscine e dell’impiantistica sportiva. A tal fine
presentiamo un innovativo sistema di avvolgimento per le coperture isotermiche denominato PAZ/Pedana, composto da una panca con pedana di virata (design allineato alla testata blocchi di partenza sul lato opposto) e dotata al suo interno di avvolgitori motorizzati “in linea”, in grado di movimentare agevolmente i teli. Sistema realizzato completamente in acciaio Inox 316L rivestito da griglie in polietilene antisdrucciolo,
con delimitazione in grigliato di colore scuro in corrispondenza delle mezzerie delle corsie (norme FINA) e dotato di agganci per le corsie galleggianti. Efficienza, risparmio, rapidità, in questo momento sono le parole chiave per ripartire! www.favarettigroup.it
Copertura piscina isotermica e Paz-pedana
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HA INNOVATION INNOVATION IDROCONSULT WTC Le normative in vigore e la necessità di una perfetta qualità dell’acqua, impongono un continuo ricambio giornaliero dell’acqua di piscina: questo rappresenta un costo continuo per tutti gli impianti natatori, in termini di acquisto dell’acqua e di riscaldamento della stessa. Per risolvere questo importantissimo problema economico e di qualità dell’impianto natatorio, Idroconsult ha sviluppato i sistemi WTC, che permettono alla piscina di produrre autonomamente acqua per la reimmissione in piscina, già alla temperatura di vasca, partendo dall’acqua che normalmente verrebbe eliminata.
I sistemi WTC Idroconsult permettono pertanto grandi riduzioni del costo di acquisto dell’acqua e dell’energia termica, e consentono alla piscina di effettuare ricambi molto più elevati. Il risparmio di utilizzo di energia termica permette inoltre di raggiungere importanti abbattimenti delle emissioni di CO2. Con i sistemi di noleggio operativo di Idroconsult, l’operazione può essere realizzata senza investimenti finanziari. www.idroconsult.com
Impianto piscina
PISCINE E PALESTRE SENZA PROBLEMI CON LA LINEA “AID” DI AQQUATIX E SUTTER Aqquatix propone soluzioni ai problemi della ripartenza e dei prossimi mesi di piscine e palestre con proposte che diano certezze sulla salute di cui la cittadinanza, la clientela e i collaboratori hanno assoluta necessità e diritto. Dalla fornitura di mascherine ffp2(artKN95), ai dispenser e altre protezioni, presidi tutti certificati e a norma -una tutela anche per i datori di lavoro che rispondono della salute dei lavoratori e della clientela- fino ad una forte e strutturata collaborazione con Sutter, azienda leader in ambito igiene-salute, per dare risposte tempestive e professionali alle necessità dei Club. La Piscina è l’ambiente anti-covid più sicuro e ogni impianto deve comunicare e garantire “salute”. Questo è il fine di dei prodotti AID di Aqquatix, ancora una volta al fianco degli operatori per dare certezze di salute e sicurezza sanitaria a chi vuole frequentare i centri sportivi; per scoprire la linea AID-anti covid info@aqquatix.com - www.aqquatix. com, catalogo Aqquatix DPI.
Sovrascarpe
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HTS BPM aquabike
con HTS display visualizza in tempo reale i parametri dell’allenamento
VELOCITÀ
CALORIE
RIVOLUZIONI
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DISTANZA
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