Il Corriere della Città - Aprile 2023

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Anno 15 Numero 4

APRILE 2023

ELEZIONI, VOLANO

GLI ‘STRACCI’

Tutti i retroscena e i litigi tra i movimenti politici (pag. 4)

AUMENTO TARI

“Conti del Comune in difficoltà’”: e sul banco degli imputati ci sono anche le ultime Giunte M5S. Ma Zuccalà si difende: le sue parole

CENTRO ANZIANI ARDEA

La struttura chiusa e vandalizzata a marzo. Il Comune interviene ma è polemica per i ritardi. Il punto

RILANCIO DEL LITORALE

Intervista al Consigliere

Comunale di Ardea Franco Marcucci (p.12)

SERVIZI PRIMARI

Acqua e fogne a Campo Selva, Acea ‘gela’ i cittadini dopo la lettera del Comune (a pag. 14)

COMUNALI POMEZIA

Nuova Lavinium e Campo

Jemini, cosa chiedono i Comitati di Quartiere

VIA ARNO/C.ASCOLANO

Rifiuti abbandonati, il Comune: “La competenza è di Roma”

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libertà informazione politica cronaca cultura sport

IL COMMISSARIO ANNUNCIA L’AUMENTO DELLA TARI, POI CI NEGA L’INTERVISTA

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AUMENTA DEL 20% LA TASSA SUI RIFIUTI A POMEZIA

Editoriale

IL “REGALO” AI CITTADINI DI POMEZIA

ultimo “regalo” ai cittadini di Pomezia, arrivato per mano del Commissario Straordinario ormai in procinto di lasciare il Comune, è quello dell'aumento spropositato della tassa sui rifiuti, che quest'anno subirà un incremento del 20%. Sì, avete capito bene: del 20%, un rialzo folle, specie in questi tempi di ristrettezze per le famiglie. La decisione è arrivata quasi a fine marzo, in sede di approvazione del bilancio previsionale e non è escluso che possa essere seguita a stretto giro da ulteriori ritocchi al rialzo per le altre tasse comunali. Ma come è possibile che si sia arrivati a tutto questo?

Chi è il responsabile di questa situazione? E soprattutto: perché a farne le spese dovranno essere i cittadini?

(continua a pag. 4)

Inchieste

SELVA DEI PINI ‘DIMENTICATA’

Nella riserva naturale della Sughereta ci sono tanti bungalow chiusi, abbandonati, e trasformati in“discariche”.

Ecco cosa abbiamo trovato

IL SERVIZIO DA PAG. 18

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RISERVA NATURALE ‘SUGHERETA’, ABBANDONO E SPRECO

Editoriale

POLITICA

Candidati, è ‘tutti contro tutti’: i retroscena......p.4

TARI +20%, il caso a Pomezia.....................pp.6-7

Intervista all’ex Sindaco pometino Zuccalà.....p.8-9

Centro Anziani ad Ardea, ritardi e polemiche.........p.12

Comunali, dì la tua: le vostre proposte............p.14

Le proposte dai CdQ ai candidati Sindaco..da p.16

CRONACA

Spartan Workout tour ad Ardea......................p.26

Rifiuti in Via Arno, la mostra...........................p.19

LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 30

Bungalow trasformati in discariche: perché l’area è stata dimenticata dalle Istituzioni?

CALCIO DILETTANTI, LE CLASSIFICHE

Verso il finale di stagione: il punto sulle squadre di Pomezia e

S u l w e b T u t t e l e n o t i z i e s u l t e r r i t o r i o l e t r o v i s u w w w i l c o r r i e r e d e l l a c i t t a c o m
T Taassssee ee p p o o ii llee eelleezzii o o n n ii,, cc h h ee ccaa o o ss aa P P o o m m eezziiaa!!
APRILE 2023 NUMERO 4
Ardea Da p. 30

(segue dalla copertina)

Un salto all'indietro di 10 anni per Pomezia?

Tutto è iniziato lo scorso settembre, quando l'allora commissario Dionisi, oggi migrato altrove senza aver lasciato traccia tangibile di sé se non quella di aver tagliato il nastro per il via alla demolizione dell'ecomostro, aveva dichiarato ai nostri microfoni di “essere al lavoro per evitare possibili dissesti”. Poi è arrivato il Natale “low cost”: niente luminarie, né addobbi a causa dell'impossibilità di spendere risorse che sono state destinate, per carità lodevolmente, alle famiglie in difficoltà. Ma dietro ai ripetuti silenzi e ai “no” alle nostre richieste di spiegazioni si cela la realtà, ormai non più negabile, di una profonda crisi finanziaria del Comune che riporta Pomezia ad almeno dieci anni fa: allora erano i tempi della crisi della sinistra e della prima vittoria del Movimento 5 Stelle con l'allora Sindaco Fabio Fucci che si ritrovò proprio a fare i conti con il bilancio in profondo rosso dell'Ente. La storia, dunque, si ripete, forse ancora peggio di prima?

Cosa è successo con il Governo dei “migliori”?

Eppure, da lì in poi le cose, almeno apparentemente a questo punto, a detta di chi ci ha Amministrato fino all'altro ieri, erano andate progressivamente a migliorare. Una tesi che, come avrete modo di leggere nelle prossime pagine, l'ex Sindaco Zuccalà difende ancora a spada tratta. Non a caso in questi anni di guida a 5 Stelle ci siamo sentiti ripetere costantemente che i “disastri della vecchia politica erano ormai alle spalle” e che “adesso finalmente le sorti di Pomezia si stavano risollevando con opere e interventi in città mai visti prima”. Adesso però scopriamo che, forse, qualcosa non ha funzionato. Che dunque in realtà il governo dei “migliori” forse poi non lo era così tanto? Chissà. Fatto sta che ora a farne le spese saranno i cittadini. L'aumento sproporzionato della TARI: tariffa al rialzo del 20%

Arriviamo così alla stretta attualità. “La decisione è stata necessaria per migliorare l’equilibrio finanziario di cassa – ha spiegato il nuovo Commissario Tomao – anche al fine di alleggerire il carico di interessi sulle anticipazioni di tesoreria che gravano sulle spalle dei cittadini mettendo a rischio l’erogazione di servizi indispensabili per la collettività”. Con queste parole il Comune, parlando inoltre “di una difficile situazione in cui versano i conti del Comune”, ha impacchettato il regalo agli incolpevoli cittadini annunciando l'aumento della TARI a marzo. Ed è proprio per questo, allora, che gli stessi cittadini –dato che dovranno pagare in più – avrebbero diritto a delle spiegazioni: come sono stati spesi in questi anni i soldi? Come si è arrivati a questo punto e di chi sono le responsabilità? Perché dopo anni passati a dire che la

differenziata avrebbe fatto risparmiare i cittadini – oltre che ad aiutare chiaramente l'ambiente – ora non è più così? Questo ed altro avremmo voluto chiedere all'attuale Commissario, ma quest'ultimo, come il suo predecessore, ci ha negato un'intervista e dunque nulla si saprà in più fino alle prossime elezioni.

Le prossime elezioni: che caos! PD-M5S, prima sì, poi no, tutti i retroscena Ma chi, adesso che c'è da affrontare una campagna elettorale – che come al solito sarà last minute e tutta concentrata in un mese – si farà carico di essere trasparente verso gli elettori? Questa la situazione al momento di andare in stampa. A sinistra, per cercare di fermare l'emorragia di voti e impedire il terzo successo di fila alla destra, PD e M5S avrebbero voluto sotterrare l'ascia di guerra dimenticandosi le reciproche accuse/offese con cui si imbeccavano fino a ieri. L'obiettivo? Tentare, nell'ennesimo tira e molla che ormai li contraddistingue, di arrivare comunque al quasi scontato ballottaggio. Ciò avrebbe voluto dire, se pensiamo ai dem, rinunciare ad attaccare l'ultima Amministrazione per cercare di avere un ruolo nel prossimo Governo cittadino. Un accordo che avrebbe saputo molto di “inciucio” mascherato sotto la definizione di “campo progressista” con il candidato che alla fine sarebbe dovuta essere Valentina Corrado, reduce dall'esperienza in Regione. L’accordo sarebbe stato, per il M5S, un’ottima carta da giocare per raggiungere un terzo mandato a dir poco storico. Ma durante l’ultima riunione, quella decisiva se vogliamo, i due schieramenti si sono scontrati duramente. Ma non per colpa del centrosinistra. La rottura è invece avvenuta all’interno del Movimento 5 Stelle, dove due diverse fazioni si sono contrapposte. La prima, favorevole alla coalizione, portava come candidata sindaco appunto la Corrado. La seconda, invece, non solo non voleva “mischiarsi” con il PD, ma proponeva un ventaglio di altri candidati sindaci. La riunione interna al partito, avvenuta il 30 marzo, è stata ‘all’ultimo sangue’. Doppiamente sconfitta Valentina Corrado: non solo la sua idea di fare un polo allargato è stata bocciata, ma anche la sua candidatura è stata stroncata. A prevalere, infatti, è stata Stefania Padula. Ma la cosa che è stata imposta nell’incontro con il centrosinistra ha dell’incredibile. Per poter andare uniti, è stato richiesto che il PD restasse fuori. O che cambiasse nome. “Mai con il PD”, o quantomeno con la sua sigla, in pratica. A questo punto, è scoppiata quasi una bagarre, con un esponente del PSI che ha ‘vomitato’ il suo disgusto nei confronti di “una politica becera e dittatoriale” degli esponenti grillini, per poi abbandonare la riunione. L’accordo, neanche a dirlo, è saltato.

Il Movimento 5 stelle non si era accontentato di aver avuto il candidato sindaco e tutto il

programma condiviso, voleva anche cancellare la storia e l’identità di un partito nato ben prima della loro esistenza. Richiesta ovviamente respinta al mittente, senza neanche i saluti.

Il Movimento 5 stelle andrà quindi da solo, ma all’interno ci sono malumori

Il centrosinistra, dopo aver perso un mese e mezzo di tempo dietro a quello che doveva essere uno schieramento sicuramente forte e in grado di contrastare il filotto del centrodestra, adesso si ritrova a dover decidere in fretta il suo candidato, che aveva lasciato in mano a coloro che credeva alleati.

Valore Civico

In mezzo c’è “Valore Civico”, la lista di Giacomo Castro, che vede il giovane Pometino candidato sindaco, unico con una bozza di programma già definito.

Cosa succede nel centrodestra

Sul fronte opposto, che parte, in virtù degli ultimi precedenti, sicuramente favorito, le cose non sono ancora per niente definite. A destra infatti, come capita puntualmente a ogni elezione locale, i partiti sembrano ingegnarsi per complicarsi la vita da soli: dai retroscena sappiamo infatti che, anche stavolta, l'accordo per il candidato condiviso non sarebbe stato trovato e che quindi il nome sarà verosimilmente “calato dall'alto”. Pensare però di mettere d'accordo Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega (che ruolo avrà Fabio Fucci?) & co. è missione tuttavia tutt'altro che semplice e non sono da escludere ulteriori clamorosi colpi di scena. Quando manca poco più di un mese al voto, non c'è ancora il nome di un solo candidato a Sindaco “ufficiale”. Si è parlato di candidati che immediatamente sono stati “eliminati” semplicemente perché non piacevano a qualcuno, oppure per le manie di protagonismo di qualcun altro. C’è chi, pur di non condividere determinate scelte, sta pensando di spaccare – ancora una volta – il centrodestra. C’è anche chi, pur di cercare di imporre le proprie posizioni, prova a fare la voce grossa minacciando di portare i voti allo schieramento avversario. Ed ecco quindi che molto probabilmente FdI andrà da sola a questa tornata elettorale, mentre gli altri partiti e liste formeranno un Centro con un proprio candidato sindaco. Un ottimo modo per cercare di perdere anche quando si è favoriti per la vittoria. Ma finora di programmi – da una parte e dall’altra - non ha parlato (quasi) nessuno. L'ennesima testimonianza di quanto ormai la politica sia distante anni luce dai cittadini. Dei problemi della città e dei suoi abitanti e di quelle che potrebbero essere le soluzioni, che sono le cose che interessano davvero, non si è sentito molto. E poi ci si chiede perché non si va a votare…

Tutti gli aggiornamenti su www.ilcorrieredellacitta.com aprile 2023 4 Il Corriere della Città EDITORIALE
Il “regalo” ai cittadini e il caos politico verso le elezioni

Valore Civico: Giacomo Castro candidato Sindaco

tu per tu con Giacomo Castro, il candidato sindaco di Pomezia della lista Valore Civico. Nei giorni scorsi, la Direzione della lista Valore Civico ha ratificato la scelta di correre da soli alle prossime elezioni amministrative del 14 e 15 maggio a Pomezia. Sarà Giacomo Castro il candidato sindaco di Valore Civico, ufficialmente il primo candidato che concorrerà per la carica di primo cittadino della Città di Pomezia. Ci siamo fatti una chiacchierata per conoscere ancora meglio Giacomo, il suo profilo e la Nuova Idea di Città proposta da Valore Civico, lista civica fuori dalle scuderie partitiche della sinistra e della destra con aderenti provenienti dalla società civile e dai quartieri.

Tanti anni passati nell’associazionismo, presidente di Associazione Latium Vetus APS e ora “il candidato sindaco civico”. Ricordaci la tua storia personale.

“Ho 42 anni e Pomezia è la mia città da quando sono nato. Mi sono formato nelle scuole di Torvajanica, per diplomarmi nel 2000 al liceo Blaise Pascal di Pomezia. Ho passato una vita nell’associazionismo locale: in età giovanile ho militato nell’associazione Tyrrhenum di Gianni Di Spirito e nel 2012 ho fondato l’Associazione Latium Vetus APS, molto attiva nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio cul turale del territorio, della quale sono stato presidente per oltre undici anni. Nel 2007 sono divenuto guida turistica della Provincia di Viterbo e nel 2010 guida turistica della Città e della Provincia di Roma. Nel 2008 mi sono laureato in Ingegneria Informatica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Tor Vergata di Roma. Ho lavorato per anni come consulente informatico ed in seguito ad un concorso pubblico sono entrato nel 2022 nella pianta organica del Ministero della Cultura! Se guardo indietro, sono soddisfatto!” Ricordiamo anche il curriculum che condividi con Ass. Latium Vetus e le battaglie a difesa del territorio.

“Sono una persona che ama ‘fare’ e soprattutto ‘fare bene’. Da qui discende tutto l’attivismo che caratterizza la mia storia. Negli anni ho unito la conoscenza del territorio di Pomezia ed Ardea alla difesa dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico. Ne sono venute fuori battaglie importanti, come quella a tutela del complesso duecentesco di Torre Maggiore a Santa Palomba, quella per la riapertura delle strade del Borgo di Pratica di Mare, quella a tutela dei 2000 ettari di Campagna Romana fra Pomezia ed Ardea, che ha scongiurato la realizzazione di ben due impianti - Cogea e Suvenergy - per la lavorazione di oltre 120.000 tonnellate annue di rifiuti e la batta-

glia contro la lottizzazione della ex cava Tacconi, votata nel 2020 dall’amministrazione M5S di Pomezia, per la realizzazione di una speculazione edilizia da 140.000 metri cubi di cemento in località Campo Selva, nelle campagne tra Pratica di Mare e Torvajanica. In cima alla classifica restano però le centinaia di visite guidate da me tenute: nulla è valso più dello stupore dei turisti che si sono emozionati con me davanti alle bellezze, da far conoscere sempre di più, del nostro territorio.”

Da mesi sei coordinatore di Valore Civico ed in questa veste hai analizzato Pomezia e i suoi quartieri. Qual è lo stato della nostra Città e del territorio?

“Con Valore Civico, abbiamo girato nei quartieri, incontrato comitati e cittadini. Pur conoscendo il territorio, la cosa che stupisce è vedere come i ventitré quartieri di Pomezia, lamentino tutti le stesse problematiche: mancanza quasi totale di servizi, degrado, incuria, abbandono, difficoltà negli spostamenti (che attanaglia persino il centro di Pomezia). Intere porzioni dei nostri quartieri risultano ancora non servite dalle fogne, dall’acqua e i marciapiedi spesso sono un miraggio. Non posso fare a meno di chiedermi quanto la nostra comunità sia stata male amministrata in questi decenni, tenuta sempre in basso, da una classe politica quanto meno

inadeguata. Ora rischiamo anche la realizzazione dell’inceneritore voluto da Roberto Gualtieri, al quale dobbiamo opporci senza se e senza ma.”

È a tuo avviso possibile affrontare e risolvere questo stato delle cose?

“Ai miei concittadini dico, seriamente, che è possibile migliorare molto Pomezia! Superando la rassegnazione e la disillusione. Questa città, infatti, ha bisogno delle cure e dell’Amore di tutti noi cittadini. Il 14 e il 15 maggio prossimi sarà molto importante valutare chi ha il programma migliore per Pomezia, unitamente alla forza, alla libertà e alla competenza per realizzare, nei prossimi cinque anni, quel programma…e andare a votare. Pomezia, infatti, si trova davanti ad un passaggio strategico perché il ciclo politico che dura da dieci anni, si sta per concludere ed uno nuovo sta per iniziare. Il nostro futuro dipende da noi cittadini!”

Perché è importante scegliere e votare Valore Civico alle prossime elezioni?

"Perché abbiamo un programma ambizioso ma realizzabile che può migliorare la città dove viviamo e che amiamo e dare valore ai quartieri e ai cittadini. Leggo nelle proposte di altre forze politiche l’eterna tentazione di continuare ad edificare suolo agricolo: è un errore foriero di ulteriori squilibri, dobbiamo invece lavorare per completare quelle parti di città non ancora finite, per aumentare la produttività, il commercio e la capacità di fare impresa a Pomezia e il potenziale turistico di Torvajanica. Valore Civico vuole tutelare tre componenti irrinunciabili della nostra società: l’economia, la richiesta sociale e l’ambiente, rimettendo al centro dell’agenda politica la lotta per i diritti sociali (lavoro, ambiente, cultura, salute, ecc.), curando i nostri quartieri, creando ricchezza e convertendola in servizi per i cittadini. È la nostra storia personale, di attivisti e di professionisti, a parlare per noi e a qualificare la nostra competenza, la nostra determinazione e la nostra serietà. Questa è la nostra Nuova Idea di Città per Pomezia."

A

E’ Aumenta la tassa sulla ‘monnezza’ a Pomezia: il

aumentata la TARI a Pomezia. È questo l'ultimo 'regalo' del Commissario Prefettizio Gianfranco

Tomao prima di lasciare il Comune di Pomezia e consegnarlo al Sindaco che verrà. L'incremento della tassa sui rifiuti, annunciato nel mese di marzo, rappresenta una vera e propria stangata considerando che sarà addirittura del 20%. Non solo: a rendere ancor più grave la decisione sono state le motivazioni addotte dal Commissario Straordinario che, come il suo predecessore, si è ritrovato a fare i conti – letteralmente a quanto pare – con una situazione a dir poco precaria delle casse comunali. E per evitare conseguenze peggiori la scelta, che è sempre la più facile da che mondo è mondo, è stata quella di rifarsi sulle tasche dei cittadini.

Un pessimo segnale Ma l'aumento della TARI avrà, a nostro avviso, anche altre ripercussioni oltre l'aspetto economico. Sì, perché soprattutto nell'ultima legislatura a 5 Stelle la gestione dei rifiuti è stato uno dei cavalli di battaglia dell'Amministrazione Zuccalà considerando i risultati raggiunti – a Pomezia è stata toccata la quota del 70% di differenziata – e soprattutto le tante campagne comunicative sulle quali si è investito in città (vi dice niente l'espressione “Comune virtuoso”?). Salvaguardia dell'ambiente e tutela del territorio puntando proprio sul modello del recupero dei rifiuti con meno costi per tutti: un modus operandi da contrapporre al modello che, invece, vorrebbe imporre ad esempio Roma Capitale andando a bruciare tutto nel termovalorizzatore – avverso proprio dai Cinque Stelle – che dovrebbe sorgere a Santa Palomba. Ma quale beneficio ne avrò io cittadino se alla fine, come già sottolinea qual-

Tassa sui rifiuti più cara quest’anno a Pomezia: ad aprile la prima scadenza del 2023

La motivazione economica in termini di risparmio sui costi delle bollette (diminuzioni c’erano state nel 2019) era l’incentivo anche per quei cittadini non troppo ‘sensibili’ alle tematiche ambientali

cuno, dovrò pagare tanto quanto chi butta tutto insieme senza dover perdere tempo a separare - e perfino lavare! - la spazzatura rischiando oltretutto multe in caso di conferimento errato? Ricordiamoci infatti che uno degli slogan dell'investimento sulla differenziata era quello di arrivare a far pagare meno i cittadini - e nel 2019, seppur di poco, ci si era anche riusciti - convincendo così anche coloro per i quali il solo tema ambientale non fa tanta presa. Ecco perché adesso, con questi aumenti, il segnale che si otterrà sarà pessimo.

UN PESSIMO SEGNALE

Con l'aumento della TARI cade il modello (a nostro avviso giusto) targato M5S basato sul potenziamento della differenziata. A cosa serviranno infatti gli slogan “Pomezia Comune virtuoso” e i livelli raggiunti dalla differenziata stessa (al 70%) se il cittadino si ritroverà a pagare tanto quanto chi butta tutto insieme senza separare la spazzatura?

Gli interrogativi Inoltre, anche dal punto di vista 'tecnico', sono diverse le domande che sorgono spontanee alla luce della decisione del Comune:

la tassa, infatti, come peraltro ribadito dallo stesso Ente

La virtuosità di Pomezia nella differenziata: anche nel 2022 livelli vicini al 70%

recentemente, serve a finanziare interamente i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Non solo. L'allora Assessore al Bilancio Ielmini ci aveva spiegato che proprio per armonizzare al livello temporale gli introiti e le spese per il Comune, e “rendere più verosimili i flussi finanziari rispetto alle previsioni di competenza dell’anno, permettendo di fare le spese sugli investimenti e i servizi in tempi più rapidi ed una previsione di bilancio più accurata”, nel 2019 era stato deciso di anticipare le scadenze scegliendo i mesi di aprile e ottobre, anziché, di giugno e dicembre (non senza polemiche) com'era prima. Ora però, di punto in bianco, le tariffe aumenteranno di ben il 20% da un anno all'altro. Su come poi tutto questo si riverserà sulle singole famiglie lo sapremo a breve quando inizieranno ad arrivare i bollettini. Ad ogni modo da cosa scaturiscono questi aumenti? Al netto dell'evasione che comunque costituisce parte del problema, come siamo arrivati e perché a questo punto? (continua)

“Che beneficio ne avrò io cittadino se dovrò pagare tanto quanto chi butta tutto insieme senza dover perdere tempo a separare - e perfino lavare! - la spazzatura rischiando oltretutto multe in caso di conferimento errato?”

Così il Comune in una nota: “I conti versano in una situazione difficile, rincaro TARI decisione necessaria per migliorare l’equilibrio finanziario di cassa ed evitare lo stop all’erogazione di servizi indispensabili”

aprile 2023 6 Il Corriere della Città POLITICA

l Commissario annuncia il rincaro TARI del 20%

(segue)

Risponde l'ex Sindaco Adriano Zuccalà

Se allora, come avete letto nell'editoriale, il Commissario ha preferito non concederci un'intervista per rispondere alle nostre domande, ci siamo rivolti all'ex Sindaco Adriano Zuccalà la cui Amministrazione (e quella precedente sempre del M5S considerando che è stato coperto un arco temporale di circa 10 anni) alla luce degli ultimi accadimenti, a questo punto è la maggiore indiziata quale responsabile di questa situazione. Ma per Zuccalà, da poco insediatosi in Regione Lazio come Consigliere, la verità è un'altra.

Il Commissario Prefettizio ha annunciato un aumento della Tari pari al 20%: perché secondo lei si è arrivati a questo punto? Quando ha lasciato il suo incarico qual era la situazione delle casse comunali?

“Si tratta dell’ennesimo danno fatto alla città da parte di chi ha causato la caduta anticipata dell’amministrazione comunale, dopo aver perso 300 mila euro di fondi dedicati al turismo, aver fatto cancellare il Natale, aver quasi venduto l’edificio del Selva dei Pini e aver accumulato dei ritardi sul PNRR che mettono a rischio le opere stesse. Oggi vengono colpite direttamente le tasche dei cittadini, proprio in questo momento di difficoltà per le famiglie. Sono quasi certo che il commissario

Sul banco degli imputati anche le ultime

Amministrazioni del M5S: come e perché si è arrivati infatti a questo punto? Ma l’ex Sindaco Zuccalà respinge le accuse: “E’ l’ennesimo danno di chi ha voluto far cadere la nostra Giunta”

“Per quanto Pomezia soffra di un costante “scoperto in banca”, si trova sulla via del risanamento, lento ma costante. Non possiamo pensare di saldare tutti i debiti generati in 30 anni di mala politica con un colpo di spugna, noi abbiamo iniziato a risanare le casse del comune dal 2013 e ci vorranno altri 30 anni di buona politica per finire”

abbia deciso di riversare una quota dell’evasione della tassa sui rifiuti, nelle bollette

Ancora Zuccalà: “Sono quasi certo che il Commissario abbia deciso di riversare una quota dell’evasione della tassa sui rifiuti nelle bollette stesse, andando così a togliere ulteriori soldi a chi già paga, a favore di chi non ha pagato”

Il “muro di silenzio”

NESSUNA RISPOSTA DAL COMMISSARIO - In merito alla situazione finanziaria del Comune e all’aumento della TARI avremmo voluto saperne di più ma l'attuale Commissario, come il suo predecessore, ci ha negato un'intervista. Ma a chi giova tutto questo? Da un Commissario Prefettizio, così come avvenuto in passato, ci saremmo aspettati una trasparenza maggiore, a 360°, soprattutto in virtù del suo ruolo, ovvero quello di organo “terzo super partes” peraltro con scadenza di mandato a breve termine. Dunque il miglior indiziato per fare chiarezza. E invece si è preferito mantenere questa sorta di muro di silenzio impedendo ai cittadini di

capire cosa c'è dietro fino in fondo alle decisioni adottate. Non solo. Se pensiamo ai Comuni di Anzio e Nettuno, travolti dall'inchiesta per mafia, che pur essendo commissariati hanno annunciato provvedimenti importanti senza per questo ricorrere all'impennata delle tasse, qualcosa di “anomalo” in tutto questo evidentemente c'è. E ancora: in entrambi i Comuni i Commissari prefettizi sono disponibilissimi a rilasciare interviste e a spiegare in quale situazione si trovano le casse comunali, nonostante il contesto che ha portato al commissariamento sia ben più grave.

stesse, andando così a togliere ulteriori soldi a chi già paga, a favore di chi non ha pagato. Sebbene questo sia previsto dalla normativa, noi

abbiamo sempre pensato che il recupero dell’evasione dovesse seguire una strada diversa e non pesare sulle tasche dei soliti. Non a caso, nell’ultimo anno sono aumentati decisamente gli incassi, anche grazie al lavoro portato avanti negli anni precedenti. Questi maggiori incassi li avevo preannunciati al precedente commissario già a Settembre del 2022, tentando di tranquillizzarlo sulla situazione finanziaria dell’Ente che, per quanto soffra di un costante “scoperto in banca”, si trova sulla via del risanamento, lento ma costante. Non possiamo pensare di saldare tutti i debiti generati in 30 anni di mala politica con un colpo di spugna, noi abbiamo iniziato a risanare le casse del comune dal 2013 e ci vorranno altri 30 anni di buona politica per finire. Pomezia è una città che offre un ventaglio di servizi di qualità, e non devono essere i cittadini a pagare le inefficienze di chi ha amministrato prima del nostro arrivo”.

“Evasione ‘spalmata’ ? E’ previsto dalla normativa ma noi abbiamo sempre pensato che il recupero dell’evasione dovesse seguire una strada diversa e non pesare sulle tasche dei soliti”

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 7 POLITICA

Intervista all’ex Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà

Dopo la caduta della sua Giunta Zuccalà è stato eletto come Consigliere alla Regione Lazio

Come sta vivendo Adriano Zuccalà questo momento e cosa si aspetta dal nuovo incarico?

“La caduta anticipata dell’amministrazione comunale è stato un colpo durissimo per la città. Devo dire che tutto il gruppo è stato molto scosso dalla dimostrazione di irragionevolezza e scarso senso di appartenenza di chi ne è stato la causa. Vivo questa fase con una certa soddisfazione, sia per l’ingresso in Regione, che mi mette di fronte a una nuova e sfidante esperienza amministrativa, sia per l’aspetto personale, visto che chi si è impegnato in questi mesi affinché io non facessi più parte della scena politica locale, ha incassato una sonora sconfitta. Ora mi impegnerò al massimo per portare l’esperienza maturata in questi anni anche nel Consiglio Regionale, seppur dall’opposizione, cercando di portare avanti i nostri temi. Nonostante dalla maggioranza ci divida un oceano politico, il nostro supporto per migliorare la vita dei nostri concittadini non mancherà mai, sia quando dovremo proporre, che quando dovremo contrastare”.

Guardando indietro al suo recente passato da Sindaco c'è qualcosa che cambierebbe considerando il burrascoso epilogo della sua Amministrazione?

“Non so se definire la fine dell’amministrazione come burrascosa, sicuramente insensata e per soli fini personali. Il problema credo vada cercato a monte dell’amministrazione stessa, ovvero nella fase in cui si costruisce la squadra a sostegno della Giunta Comunale. È evidente che ci debba essere una qualità della selezione superiore. Il Movimento 5 Stelle deve essere in grado di allontanare persone dalla scarsa attitudine alla gestione della cosa pubblica e mantenere negli anni quella base di esperienza che possa guidare i continui nuovi ingressi. Non va più tollerata la politica del proprio orticello a discapito del bene comune, solo così si riuscirà a mantenere alta l’etica pubblica e la solidità amministrativa che merita Pomezia”.

Lei è stato il quinto più votato del M5S alle Regionali con 1.242 preferenze, di cui 560 arrivate da Pomezia: è soddisfatto del risultato ottenuto o si aspettava qualcosa in più?

“Mi sono candidato mettendomi a servizio della mia forza Politica e dei cittadini che ho sempre rappresentato, senza particolari

aspettative. Sono stato molto felice del risultato ottenuto alle primarie interne al M5S e, chiaramente, anche dell’elezione finale. Nonostante sia stata una campagna elettorale lampo, senza particolari eventi, il risultato ha rispecchiato le previsioni. Sono soddisfatto di aver raggiunto i primi posti nelle preferenze e aver superato molti candidati che insistevano su Roma. Questo a testimonianza di quanto il lavoro fatto in questi anni sia stato apprezzato dai territori che hanno deciso di sostenermi durante la campagna elettorale e che ringrazio. Mi sarei aspettato invece un approccio diverso al voto nell’area interessata dall’inceneritore ma, evidentemente, anche su questo tema bisogna spiegare alla cittadinanza che il rischio è concreto e, nel breve periodo, potrebbe cambiare la nostra vita in peggio”.

Il M5S, da tempo, ha intrapreso una parabola discendente di consensi e anche l'ultimo appuntamento elettorale non ha fatto eccezione. A Pomezia il partito resta comunque al secondo posto in termini percentuali dietro solo a Fratelli D'Italia: quali sono le previsioni in vista delle Amministrative locali, considerando anche che si arriva da una doppia Amministrazione Comunale del M5S?

“Il Movimento ha goduto in due tornate elettorali nazionali (2013-2018) di un risultato eccezionale, dovuto probabilmente al forte senso di rottura nei confronti del passato che ha rappresentato. Diventare forza di governo non ha aiutato nel mantenimento del consenso, allo stesso modo probabilmente non hanno aiutato le alleanze fatte. C’è stato un momento di forte sbandamento, che il contesto politico e informativo sicuramente non ha aiutato a contenere. Il Presidente Conte ha preso in mano con fermezza la guida del Mo-

“PD? Non cambio idea, apprezzo il tentativo di pulizia che stanno portando avanti ma credo serva ancora tempo. Alleanza per le elezioni? Vedremo”

vimento, andando a intervenire principalmente sul mantenimento del livello valoriale che ci ha sempre contraddistinto e garantendo a questo sempre il primo posto, anche nel confronto con le altre forze politiche. Questo è indubbiamente il percorso più lungo da intraprendere, ma che, rispetto all’opposizione indiscriminata, garantisce un lungo percorso politico di crescita. Posso dire con orgoglio che a Pomezia questo percorso è stato portato avanti fin dal principio. Per noi hanno parlato i risultati di questi 10 anni e la nostra linea politica, come la visione della città è stata sempre cristallina per gli elettori. Sono fiducioso che l’onda di destra che sta caratterizzando il nostro paese, non si replicherà anche a livello locale. I nostri concittadini, quando si recano nelle urne, conoscono le persone che si presentano agli elettori e sanno perfettamente chi c’è dietro ogni simbolo politico, come sanno perfettamente che l’unica speranza di spendere bene i soldi del PNRR sarà affidare nuovamente il timone della città al Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto quei fondi”.

“Sono fiducioso che l’onda di destra che sta caratterizzando il nostro paese, non si replicherà anche a livello locale”

A questo proposito si parla nuovamente di un campo largo e di un'alleanza con il PD: non c'è il rischio però che questo costante “tira e molla” tra le due forze politiche possa rivelarsi un boomerang tra gli elettori? Oppure è l'unica strada per arginare il centrodestra?

“Dico da molto che il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di essere una forza politica matura, in grado di confrontarsi sul territorio e guidare sia la visione della città nei prossimi anni, che un’eventuale alleanza con altre forze civiche e politiche. Abbiamo aperto, senza alcun pregiudizio, un tavolo programmatico chiamando a raccolta tutti i rappresentanti del campo definito progressista, al cui interno siede chiaramente anche il PD. Se questo tavolo svilupperà un’alleanza per queste elezioni, e con chi, lo scopriremo solo al termine dello stesso”.

Zuccalà parla da neo eletto in Consiglio Regionale: “Sono soddisfatto di aver raggiunto i primi posti nelle preferenze e aver superato molti candidati che insistevano su Roma. Elezioni a Pomezia? Speriamo che i cittadini riconoscano il lavoro portato avanti in questi 10 anni”

aprile 2023 8 Il Corriere della Città POLITICA
(continua)

(segue)

“Abbiamo dimostrato fino ad ora di tenere esclusivamente al bene della nostra città e per garantirgli il futuro migliore siamo disposti a mettere in campo una squadra che garantisca alti livelli di etica pubblica, come abbiamo dimostrato in questi anni, il miglior progetto che metta al centro la qualità di vita e una base di valori condivisi, non messi insieme per raccogliere qualche punto percentuale in votazione. Io non ho cambiato le mie idee e, nonostante apprezzi il tentativo di pulizia che il PD stia cercando di portare avanti, credo ci sia ancora bisogno di tempo per dimostrare con i fatti quello che ad oggi viene detto solo a parole, e questo vale tanto per il livello nazionale, quanto per quello locale”. Si vota tra poco più di un mese: c'è secondo lei il tempo per invertire a Pomezia un risultato che, almeno sulla carta, sembrerebbe essere già indirizzato?

“Spero che anche questa volta i cittadini dimostrino fiducia in chi ha cambiato il volto della città in questi 10 anni. Pomezia non vuole certamente fare un passo indietro lungo 15 anni, e non serve andare molto lontano per vedere come nei comuni limitrofi la ituazione sia in pieno stallo, se non peggiore rispetto alle amministrazioni a guida 5 stelle. Noi abbiamo dimostrato di

tenere alla città, di avere una visione e di portarla avanti, questa è la migliore garanzia che un elettore possa chiedere ai propri rappresentanti e questa garanzia la può dare solo il Movimento 5 Stelle”. Quale deve essere l'identikit del candidato a Sindaco per raggiungere un risultato che, qualora centrato, sarebbe storico per il M5S? “Una nuova vittoria non sarebbe storica solo per il M5S ma per l’intera città. Vincere e governare per altri 5 anni probabilmente metterebbe a tacere definitivamente tutti quei personaggi che sono stati allontanati dalla guida di Pomezia dal 2013. Non abbiamo mai puntato sulla singola persona, ma sempre sulla forza della squadra, sostenuta dai risultati. Il nostro candidato Sindaco sarà sl’espressione della nostra politica, dei nostri valori e della nostra visione. Al servizio dei cittadini di Pomezia non solo per proseguire il lavoro fatto in questi 10 anni, ma per tenere lontano chi cerca di “riprendersi” il comune ogni 5 anni e, per fare questo, avrà bisogno del sostegno di ognuno di noi”.

Termovalorizzatore e non solo: quali temi porterà avanti per Pomezia in Regione?

“Sento la responsabilità e il desiderio di continuare ad essere utile per la mia città. L’inceneritore sarà sicuramente un argomento centrale nel confronto politico. Già nel

primo consiglio di insediamento, il Presidente Rocca, sostenuto dal capogruppo del PD Ciarla, ha rivendicato e sostenuto l’idea di realizzare l’impianto, etichettando tutti noi cittadini che vogliamo proporre alternative che guardano al futuro come affetti dalla sindrome del NIMBY. I trasporti saranno un altro tema fondamentale, e qui arriviamo immediatamente al tema della Roma-Latina. L’autostrada inutile che il centrodestra vuole realizzare a tutti i costi, ma che paga una visione di oltre 20 anni fa, a discapito di un progetto certamente più utile come una metro leggera che possa unire Roma a tutti i comuni verso sud. Ci sono poi tanti altri temi rimasti in sospeso e che meritano finalmente di essere risolti. Penso ad esempio alla bonifica dei siti Eco-X e Kema, all’autorizzazione per l’allargamento di via Valle Caia o alla pianificazione urbanistica e rigenerazione urbana. Non dimentichiamo il mare, tassello fondamentale della nostra economia che va valorizzato e la nostra sanità, rafforzata con nuove strutture e più personale”.

Luca Mugnaioli Intervista realizzata il 28 marzo 2023

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UFFICIALE

Ardea, centro anziani ancora chiuso e vandalizzato

L'Assessore Quartuccio: “Danni riparati e recinzione sistemata. Pronto l'antifurto per evitare nuove intrusioni”

Stanno facendo molto rumore ad Ardea i casi di due strutture che sembravano ormai pronte all'apertura ma che invece, oltre a non essere ancora funzionanti, sono state interessate paradossalmente da alcuni danni. Stiamo parlando del centro diurno per persone disabili e del centro anziani, entrambi situati alla Nuova Florida, la cui apertura è attesa da tempo. Nel quartiere infatti - così come per tante altre aree della Città – i servizi pubblici, eccezion fatta per le scuole, sono oltremodo carenti, per questo l'attivazione di queste due strutture andrebbe a rispondere a delle precise esigenze sociali della popolazione che per adesso possono essere soddisfatte soltanto altrove. Ma oltre al fatto di risultare ancora chiuse come detto recentemente si è aggiunta l'ulteriore beffa di alcuni danni registrati al loro interno: nel primo caso dovuti ad un guasto, con un costo stimato attorno ai 10mila euro, nel secondo, come ha documentato il nostro giornale, per l'azione dei vandali. Facendo scoppiare la polemica.

L’ITER

-Giugno-Luglio 2022: terminano i lavori ma solo all’interno dell’immobile; nessun intervento previsto o realizzato tuttavia per recinzione e aree esterne (danneggiate)

-Novembre-dicembre 2022: firmata la fine dei lavori ed erogazione al Comune dei fondi richiesti dalla passata

Amministrazione

-Marzo 2023: vandali danneggiano i locali

Il caso del centro anziani

Del centro diurno disabili alla nuova Florida ce ne siamo occupati nei giorni scorsi sul nostro sito. In questa sede cerchiamo di fare invece il punto della situazione sul centro anziani, una struttura dal passato travagliato ma che, negli ultimi tempi, sembrava finalmente pronto alla sua riapertura. Ultimati i lavori all'interno dell'immobile i cittadini aspettavano con ansia l'attivazione del servi-

zio: ma così purtroppo non è stato. Non solo: lo scorso 5 marzo si è scoperto che all'interno della struttura erano riusciti ad entrare dei vandali i quali, sfruttando i buchi e le aperture – mai sistemate –presenti nella recinzione esterna, avevano provocato ingenti danni. Un epi sodio che ha sollevato diverse polemiche dato che da più parti era stata chiesta la messa in sicurezza dell'area per non vanificare proprio i lavori di ristrutturazione all'immobile.

Risponde l'Assessore Alessandro Quartuccio

Sulla questione abbiamo allora interpellato l'Assessore ai lavori pubblici del Comune di Ardea Alessandro Quartuccio. “Quest'opera è stata iniziata e finanziata nel corso della passata Amministrazione con interventi che però, tengo a precisare, hanno interessato soltanto l'immobile. I lavori in questo senso

sono stati ultimati tra giugno e luglio 2022 mentre nulla invece era stato fatto o predisposto dalla passata Giunta per la parte esterna, recinzione compresa. Il Comune poi, con la Determina 1.896 di fine novembre scorso, ha firmato la fine dei lavori, sempre riguardanti l'immobile, e il mese successivo sono stati erogati all'Ente i fondi richiesti in precedenza”, ci spiega l'Assessore. “A seguito dei danni provocati dai vandali siamo intervenuti nella struttura per sistemare le parti danneggiate. Il costo di riparazione è stato di poche migliaia di euro”. (continua)

Nella foto: L’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Ardea Alessandro Quartuccio

Centro Anziani e centro diurno disabili, i paradossi della burocrazia ad Ardea: strutture ultimate ma ancora chiuse sulle quali, per diversi motivi, si deve anche rimettere mano per riparare i danni

Come per il centro diurno per persone con disabilità anche i lavori al centro anziani sono stati ultimati ma la struttura non ha ancora aperto. Inoltre i vandali hanno danneggiato i locali interni.

La polemica: perché non si è intervenuti prima?

aprile 2023 10 Il Corriere della Città POLITICA
I danni provocati dai vandali ad inizio marzo: l’intervento di
effettuato, è
di
migliaia di euro
Il centro anziani alla Nuova Florida: i cittadini ne attendono l’apertura da tempo
riparazione, già
stato
poche

(segue)

“Inoltre – prosegue Quartuccio – stiamo installando un antifurto anti-intrusione con videosorveglianza che sarà collegato alla locale stazione dei Carabinieri. In questo modo ulteriori incursioni indebite saranno scongiurate”. Dopodiché c'è il tema della messa in sicurezza della recinzione perimetrale. “Abbiamo predisposto l'installazione di nuovi pali e della nuova recinzione come soluzione nel breve periodo. L'idea è quella di realizzare in futuro una delimitazione in muratura ma chiaramente l'intervento richiede somme più cospicue; per questo stiamo lavorando con gli Uffici in modo tale da reperire le somme necessarie per l'intervento. Ad ogni modo, terminati questi interventi la struttura dovrebbe finalmente essere affidata per la sua gestione e quindi essere messa a disposizione della cittadinanza”. Insomma, tutto bene (speriamo) quel che finisce bene anche se resta tuttavia l'amaro in bocca per essersi ritrovati a spendere delle somme per riparare dei danni che, probabilmente, si sarebbero potute evitare mettendo prima in sicurezza l'area. E in tal senso, a nostro avviso, responsabilità sembrano esserci state da entrambe le Amministrazioni.

L’Assessore: predisposta la messa in sicurezza con la sistemazione di pali e recinzione. Installato anche un antifurto con videosorveglianza”

L’interrogazione

LE DOMANDE DEI CONSIGLIERI LUCA VITA E NIKO MARTINELLI - Sullo stato attuale del centro anziani i consiglieri di minoranza hanno presentato “un'Interpellanza urgente a risposta orale sui lavori di riqualificazione e sugli atti vandalici a danno dell’edificio ex Centro Anziani di Nuova Florida”. Questi i quesiti avanzati all'Amministrazione: qual è lo “stato dell’arte” dei lavori affidati a settembre 2021? Quali e quanti danni sono stati arrecati all’edificio ex Centro Anziani di Nuova Florida, in seguito agli atti vandalici evidenziati dalla stampa locale? Se l’Amministrazione comunale intende intervenire tempestivamente per riparare tali danni e quanto tali lavori influiranno sui tempi di consegna della struttura; quali azioni intende intraprendere l’Amministrazione comunale per assicurare la messa in sicurezza dell’area, onde evitare nuovi ingressi non autorizzati (e possibili nuovi atti vandalici) all’interno del cantiere; e infine se l’Amministrazione comunale intende destinare la struttura ad ospitare nuovamente un Centro Anziani e con quali azioni e quali tempistiche intende perseguire tale decisione. L'interrogazione, come riferitoci dallo stesso Consigliere Luca Vita prima di andare in stampa, dovrebbe essere discussa nel prossimo Consiglio Comunale la cui convocazione era attesa entro la fine del mese.

“Disastro annunciato”

M5S ALL’ATTACCO - In merito ai danni registrati all'interno del centro anziani il Movimento 5 Stelle di Ardea ha parlato di 'disastro annunciato', considerando che già ad ottobre – si legge in un post pubblicato sui socialera stato lanciato l'appello alla Giunta Cremonini affinché si procedesse con l'apertura della struttura. “All'attuale amministrazione di centro-destra del Sindaco Cremonini non restava che stanziare una esigua cifra (ca. 30mila euro allora non reperibili nel bilancio disastrato lasciatoci in eredità) per le ultime sistemazioni dell'esterno al fine di rendere la struttura fruibile. I lavori erano stati resi possibili grazie ai finanziamenti ministeriali della cosiddetta “Norma Fraccaro” (deputato del Movimento 5 Stelle) e di fondi comunali per un totale di 285mila euro, ed avevano riguardato il totale rifacimento dell'interno (pavimenti, pareti, soffitto, infissi, sanitari, impianto elettrico e condizionamento) e dell'esterno (sistemazione del tetto, tinteggiatura interna ed esterna, pulizia verde e smaltimento materiale bruciato). Oggi scopriamo che il centro anziani è stato devastato che la precedente amministrazione 5stelle aveva, dopo anni di degrado, fatto ristrutturare , con le risorse del decreto Fraccaro. Il sindaco Cremonini e la sua incapace giunta hanno dimostrato ancora una volta la loro inadeguatezza al ruolo”.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 11 POLITICA

Rilancio del litorale, intervista a Franco Marcucci

Il consigliere della Lega, insieme ad Antonio Anastasio, svolgerà un lavoro di supporto a Sindaco e Assessori

Quali sono i progetti in cantiere per il litorale che intendete portare avanti a seguito della delega ricevuta?

“Il nostro lavoro sarà di supporto agli Assessori preposti e chiaramente al Sindaco. La delega ricevuta insieme al collega Anastasio copre del resto a 360° tutte le problematiche del litorale, dall'edilizia, al PUA, al tema dei parcheggi, fino ad arrivare alla questione delle demolizioni dei manufatti abusivi, alla sicurezza. Sono nato e cresciuto su questo territorio, vivo ad Ardea da 65 anni, e questo mi permette di avere un quadro ben chiaro della situazione”.

Partiamo dal tema dei parcheggi in vista della stagione estiva: Ardea, ne avevamo parlato anche con il Sindaco Savarese, non ha parcheggi a pagamento. Perché? Quali sono le soluzioni che proponete per regolamentare la sosta sul lungomare?

“Personalmente sono assolutamente contrario ai parcheggi a pagamento. Oggi abbiamo anche un problema di sicurezza sul litorale, si vedano ad esempio i furti alle auto, e chiedere soldi ai cittadini e ai turisti sarebbe un'ulteriore beffa, anche perché gli stalli non sarebbero custoditi. Da un lato dunque lavoriamo per potenziare la sicurezza, dall'altro però, per tornare alla domanda, abbiamo in mente un altro tipo di soluzione”.

Ci spieghi...

“La nostra idea è quella di realizzare delle aree comunali da adibire a parcheggio che poi daremo in affidamento a delle Associazioni regolarmente registrate, in aree specifiche del litorale. Tra queste una è sicuramente quella di Via Bergamo, poi stiamo pensando ad un'altra area all'altezza della Venere in Bikini, e ancora in corrispondenza di Via Bologna”.

Ogni anno il Sindaco di turno si ritrova a firmare le ordinanze di divieto di balneazione che interessano ampi tratti della costa. Cosa si può fare in tal senso?

“Il nostro lavoro si muove su più fronti. Ri-

I progetti in vista dell’estate: aree custodite di parcheggio, isole ecologiche mobili nei consorzi e in punti specifici del litorale, contrasto al commercio abusivo e agli sversamenti. Si lavora per migliorare la qualità delle acque con interventi nell’immediato e per il lungo periodo

cordiamo che i corsi d'acqua che arrivano nel nostro mare attraversano, come nel caso del fosso dell'incastro, tutti i Castelli Romani. Il primo obiettivo è quello dunque di intervenire “a monte” per prevenire l'inquinamento; in tal senso gli interventi al depuratore di Montagnano dovrebbero contribuire a mitigare il problema. Nel medio-lungo periodo, sfruttando i fondi del PNRR, l'ipotesi è quella di realizzare delle aree di decantazione delle acque in modo da renderle più pulite. Infine il tema degli scarichi e degli sversamenti abusivi: in questa direzione stiamo ultimando l'iter per avere a disposizione le guardie ambientali a supporto della Polizia Locale”. Cosa verrà fatto per il decoro e il contrasto all'abbandono dei rifiuti, altra piaga del litorale e in generale dell'intero territorio?

“Nei consorzi saranno operative le isole ecologiche mobili. A Colle Romito ad esempio ce ne sono due. Poi per l'estate ne verranno posizionate altre tre: una in Via Bergamo, una seconda presso il “Centro Regina” e una terza in Via Bologna. A questo tema ci collego anche il contrasto alle forme di commercio abusivo sulle spiagge che sarà contrastato, oltre ai consueti controlli, anche dal pattugliamento con i

quad a disposizione della Polizia Locale. Restando in tema di decoro urbano la nostra intenzione è quella anche di intervenire sulla cosiddetta scala dei colori per il litorale, ipotizzando cioè colorazioni uniformi, seguendo per l'appunto una scala di colori, per le abitazioni a ridosso del mare. Ciò contribuirebbe a rilanciare senza dubbio la nostra costa dandole un'identità precisa”. Passiamo al tema delle demolizioni. La firma del decreto di delega per lei e il suo collega di maggioranza ha fatto pensare ad una ripresa delle demolizioni dei manufatti abusivi. E' così?

“L'intenzione chiaramente è proprio quella e si partirebbe dalle 7-8 strutture che hanno già una sentenza passata in giudicato sul demanio. Qualora i proprietari non dovessero agire, lo farà in Comune in danno, non appena le risorse economiche lo permetteranno. Poi chiaramente abbiamo sul tavolo la questione del cosiddetto “serpentone” alle Salzare dove, non appena sarà nominato il nuovo Prefetto, dovrebbero iniziare le demolizioni”.

Verrà ripetuto il bando spiagge con le assegnazioni temporanee per una singola stagione estiva?

“Di questo se ne sta parlando e stiamo valutando se riproporre o meno tale modello. Nel caso provvederemo a breve a pubblicare i bandi”.

Per quanto riguarda il regolamento delle spiagge?

“L'ordinanza della prossima estate sarà partecipata e decisa di concerto con gli operatori del settore. E' inutile avere tantissime disposizioni che nessuno osserva perché anche di difficile interpretazione o attuazione. Avremo sicuramente un'ordinanza più snella, con poche indicazioni ma chiare, precise, e soprattutto pratiche sia da attuare che da far rispettare”

aprile 2023 12 Il Corriere della Città POLITICA
Per le demolizioni si partirà dalle strutture con già una sentenza di passato in giudicato: ma resta il nodo delle risorse

Forza Italia: “Grazie a tutti gli elettori”

Dopo il voto alle elezioni Regionali il partito punta adesso alle Comunali di Pomezia

Forza Italia è il secondo partito della coalizione di centrodestra a Pomezia. A dirlo sono i numeri delle ultime elezioni Regionali del Lazio che anche in città hanno visto stravincere il candidato Francesco Rocca con addirittura il 58% delle preferenze. All'interno dello schieramento di centrodestra Fratelli D'Italia ha raccolto la fetta più ampia dei consensi (il 40%) ma anche Forza Italia ha recitato un ruolo importante arrivando a sfiorare il 10%. Un dato che, come detto, lo pone al secondo posto davanti alla Lega nella coalizione. E' da qui allora che il partito intende continuare a lavorare per essere pronto per il prossimo appuntamento alle urne: il voto per le Amministrative di Pomezia del prossimo 14 e 15 maggio 2023.

Forza Italia Pomezia: "Possiamo recitare un ruolo di primo piano"

In merito al momento che sta vivendo Forza Italia sul territorio, una vera e pro pria rinascita rispetto al recente passato, è intervenuto Giampiero Savastano, che in città ricopre il ruolo di Commissario del partito. "Queste comunicato è per ringraziare intanto tutti coloro che hanno dato un contributo per realiz zare un sogno che non si vedeva da oltre 10 anni. Ma con lo sforzo di tutti gli attivisti, abbiamo dimostrato che

anche nel comune di Pomezia, sia nella competizione Nazionale ma anche e soprattutto in quella regionale, possiamo recitare un ruolo di primo piano nella coalizione di centrodestra essendo secondi in termini di preferenze degli elettori", dichiara Savastano.

L'appello ai cittadini

"Il nostro obiettivo è quello di dare lustro e di svolgere un ruolo determinante per la battaglia politica comunale. Con la nostra forza elettorale, possiamo sviluppare una

Ti rispecchi nei valori e nelle nostre idee politiche? Partecipa direttamente alla prossima competizione elettorale! Contattaci al numero 339/3608079

buona competizione a Pomezia. Ancora un sentito grazie a tutti coloro che con il loro voto hanno permesso di far rinascere il nostro partito. Ora abbiamo il compito e il dovere di partecipare alla competizione comunale: il partito di Forza Italia lancia per questo un appello a tutti i cittadini per poter compilare una lista di persone, non solo politici, che si riconoscono nelle nostre idee e con la nostra linea Politica"."A tal proposito chiediamo di partecipare direttamente alla competizione elettorale del comune di Pomezia proponendovi nella lista da presentare alle prossime Elezioni comunali che si terranno a maggio. Questo appello ha come obbiettivo di far partecipare i cittadini che vogliono portare le loro idee e sviluppo del nostro bellissimo territorio. Insieme possiamo farcela". Qualora interessati è possibile contattare Forza Italia a Pomezia al numero 339/3608079.

“Abbiamo raggiunto un risultato che non si vedeva da oltre 10 anni. Con la nostra forza elettorale, possiamo sviluppare una buona competizione a Pomezia”

Giampiero Savastano, Commissario Straordinario Forza Italia

Pomezia: “Un ringraziamento speciale agli elettori che ci hanno sostenuto in Regione, adesso siamo pronti per la nuova sfida a Pomezia: insieme possiamo farcela”

Elezioni Comunali a Pomezia, dì la tua

Ecco alcune delle proposte per la città che ci avete inviato nel corso del mese di marzo

osa vi piacerebbe chiedere ai candidati a Sindaco?

CCosa servirebbe secondo voi a Pomezia e Torvaianica? Sono queste le domande che vi abbiamo sottoposto nei giorni scorsi in vista delle ormai imminenti elezioni Comunali che si terranno in città nel mese di maggio. Ecco alcune delle idee che abbiamo ricevuto.

I marciapiedi sul lungomare di Torvaianica

“Chiedo ma i marciapiedi sul lungomare delle meduse fondi già stanziati quando si finiranno?” - Bruno

Partecipazione, attenzione alle persone con disabilità, tutela animali

“Chiedo al prossimo Sindaco, di qualsiasi schieramento, a me non interessa la politica, che sia al fianco dei cittadini, che ascolti le associazioni presenti sul territorio, i Cdq di ogni quartiere e le esigenze diverse e criticità che ognuno ha. E soprattutto chiedo riguardo ai disabili, soprattutto se bambini, di non lasciare le famiglie da sole a combattere guerre contro le Istituzioni, per ciò che dovrebbe essere un diritto. E chiedo una politica presente per la tutela degli animali, non certo un ‘ufficio finto’”, Barbara Trasporti pubblici, marciapiedi, più controlli

“Meno monopattini e più trasporto pubblico: non è possibile che nel 2023 non esistano mezzi pubblici nei giorni festivi in una città di 70.000 abitanti così come non esiste una

linea che arriva al museo civico archeologico Lavinium e magari finisca il suo tragitto presso il nostro mare. Inoltre servono più marciapiedi e più strisce pedonali: non solo chi va in monopattino o in bici ha necessità dei propri spazi, ma anche chi preferisce andare a piedi, ha bisogno di essere tutelato. I marciapiedi devono essere quindi di uso esclusivo dei pedoni e per questo si rende necessario intensificare i controlli della polizia locale. Vista la scarsità di risorse economiche, si potrebbe anche pensare a un particolare accordo con la vicina Roma Capitale concedendo attività di controllo della loro polizia locale sul territorio del Comune di Pomezia, un po' come avviene attualmente con la polizia italiana quotidianamente presente su Piazza San Pietro, cuore dello Stato della Città del Vaticano”, Luca Un pronto soccorso pediatrico “A Pomezia servirebbero un pronto soccorso

pediatrico e piu' servizi per i bambini diversamente abili presenti sul territorio” - Anna Commissariato di Polizia, viabilità, isole pedonali

“Salve, scrivo in primis per Martin pescatore, ma il discorso vale un po' per tutto o quasi il comune di pomezia, al futuro sindaco chiedo: di avviare con gli enti preposti, la richiesta di avere un commissariato di polizia a torvaianica, e di instaurare il servizio del poliziotto di quartiere, magari di affiancare un pubblico ufficiale e un volontario (addestrato a tale compito, magari un percettore di R.d.C,) con la conseguenza di aver maggior controllo da parte delle autorità per le intere 24 ore! Inoltre menziono la possibilità di realizzare per martin pescatore, i passaggi pedonali rialzati  come dissuasori di velocità, in tutte le vie, compresa Via Danimarca; sempre con gli enti preposti realizzare una variante per evitare il tratto della via del mare che va da via dei fratelli Bandiera a Via Campobello! rendere il lungomare di torvaianica da via zara a via siviglia pedonale, nei fine settimana e d'estate tutti i giorni dalle 18 alle 24 creando una variante a via carlo alberto dalla chiesa, in quanto con la realizzazione della zona a 30KM/H i bus cotral e troiani e i camion. hanno difficoltà al passaggio” - Italo

Inviaci la tua proposta scrivendo a redazione@ilcorrieredellacitta.it, su  WhatsApp al numero 331-6006930 o sui nostri canali social Facebook e Insta-

Nervi tesi in maggioranza ad Ardea

LITI DURANTE IL CONSIGLIO - “Un consiglio comunale surreale, con la maggioranza che sceglie di utilizzare una seduta pubblica per “lavare i propri panni sporchi”. Sullo sfondo, un’amministrazione bloccata, atti confusi, approvati al fotofinish”. Sono lapidari i consiglieri comunali di minoranza di Ardea Domani, PD, M5S e DC nel commentare la seduta del consiglio comunale, che si è tenuta a fine mese. Una seduta convocata d’urgenza, insolitamente svolta alle ore 21:00, per approvare in fretta e furia alcuni atti sui quali incombevano alcune scadenze importanti fissate da Governo e Regione. “E’ stata una seduta imbarazzante - commentano i consiglieri di minoranzaConvocata d’urgenza perché solo a ridosso della fine del mese l’Amministrazione si è accorta di alcune scadenze non prorogabili. Atti inviati ai consiglieri senza il rispetto dei tempi fissati dai regolamenti e approvati dopo interventi sibillini degli stessi consiglieri di maggioranza, che si attaccavano a vicenda”. All’ordine del giorno della riu-

nione di ieri sera, infatti, vi erano quattro punti, tra i quali l’approvazione di un Regolamento per il sistema integrato dei servizi per l’infanzia e quella di un Regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie. Il colpo di scena della seduta sera sono stati, però, alcuni interventi dei consiglieri di maggioranza: prima la capogruppo di FdI che si scaglia contro la giunta per il mancato rispetto dei tempi previsti dai regolamenti (gli atti sono stati inviati ai consiglieri solo qualche giorno fa, anziché dieci giorni prima della seduta). Intervento criticato dagli stessi colleghi di partito. Poi, a fine seduta, altri interventi di consiglieri di maggioranza contro il Presidente del Consiglio, colpevole - secondo loro - di una conduzione dei lavori dell’assise non corretta e condizionata da manovre personali.

“AMMINISTRAZIONE ALLO SBANDO” - In pratica si è trattato di un “tutti contro tutti” che ben rappresenta questo primo anno di amministrazione Cremonini - continuano i consiglieri di

opposizione - con una maggioranza che fa scontare a cittadini e cittadine un immobilismo imbarazzante, frutto di una coalizione costruita sulla voglia di tornare al potere più che su una chiara idea di città. Alla faccia di quel “bene di Ardea” tanto sbandierato ma che oggi rappresenta solo un espediente retorico, usato per coprire vecchi e nuovi interessi di bottega”.“E pensare - proseguono - che su molte opere avviate negli ultimi anni e lasciate in eredità dalla precedente amministrazione, basterebbe veramente poco per portare a termine il lavoro e dotare finalmente Ardea di nuovi spazi e servizi, attesi da decenni”. “Speriamo di non dover assistere a spettacoli di questo tipo anche nelle prossime sedute - concludono i consiglieri - se la maggioranza non è in grado di trovare una linea politica chiara al suo interno, abbia almeno il coraggio e la decenza di rimettere il mandato e lasciare che siano i cittadini a decidere sul futuro di Ardea”.

aprile 2023 14 Il Corriere della Città POLITICA

Servizi primari in Via Campo Selva, Acea 'gela' i cittadini

Le opere (eventuali) non prima del periodo 2024-27, i cittadini: “Rivendichiamo nostro diritto all'acqua”

Una doccia 'fredda' e nemmeno di acqua “pulita” proveniente dalla rete pubblica, è proprio il caso di dire. Continuiamo ad occuparci del problema della mancanza di servizi primari in Via di Campo Selva a Pomezia. Dopo i nostri servizi e le segnalazioni inoltrate al Comune da parte dei cittadini nei mesi scorsi (e in particolare dal signor Vincenzo che si è fatto portavoce di questo problema per la zona) a febbraio gli uffici Comunali hanno inviato una lettera ad Acea per chiedere l'inserimento di “un tratto di rete idrica e fognaria” anche in questa parte di città nel programma degli interventi di estensione della rete idrica e fognaria da realizzare nel territorio comunale. Della notizia vi avevamo dato conto sempre tra le pagine di questa rivista lo scorso numero: adesso però sono emerse ulteriori novità.

Acea, intervento (eventuale) non prima del periodo 2024-2027

Nel precedente articolo ci eravamo lasciati con il sogno nel cassetto di questa parte di cittadinanza che vive nel circa km e 700 metri che dall'incrocio con Via di Torvaianica Alta arriva al confine con Ardea: quello di poter “bere, finalmente, un bicchiere d'acqua dal rubinetto la prossima estate”. Un'espressione che farebbe perfino sorridere – considerando che siamo nel 2023 – se non fosse lo specchio di di un'amara realtà. Ebbene, da quanto si apprende non solo sicuramente anche quest'estate i cittadini la passeranno senza acqua né fogne ma, purtroppo, probabilmente anche la prossima e chissà quante altre ancora. “Dopo la lettera del Comune di Pomezia ho scritto ad Acea per richiedere i tempi degli interventi segnalati dal Comune di Pomezia in Via Campo Selva e loro mi hanno prontamente risposto”, ci spiega il signor Vincenzo. “Purtroppo però mi hanno indicato il periodo 2024/27 come quello da considerare per l'eventuale intervento per la estensione delle rete idrica e fognaria”. Eppure, ci spiega il cittadino, l'ultima Amministrazione (era il 2021) ipotizzava di poter far inserire, richiedendolo sempre ad Acea, “l’intervento in oggetto nella programmazione del 2022 a cura della stessa società idrica”. Adesso si scopre invece che bisognerà, forse, aspettare almeno altri quattro anni. Sempre ammesso che l'intervento si faccia.

Acea: “Verificare la fattibilità e la sostenibilità tecnico-economica dell’intervento”

Sì perché nella lettera redatta da Acea che ci mostra il cittadino la possibilità che effettivamente avvenga l'estensione di acqua e fogne anche in questa porzione di città non è così scontata. E comunque non in tempi brevi come visto. Vale la pena sempre ricordare che, in assenza di questi servizi primari ed essenziali, i residenti ricorrono alla cosiddetta acqua di pozzo la quale, come ci avevano mostrato gli esiti di alcune analisi condotte privatamente presso una delle abitazioni di zona (nel 2020, ndr), presentava dei valori che superavano i parametri di legge alimentando dubbi anche per tutti gli altri suoi usi 'paralleli' (lavaggio personale, di stoviglie e di biancheria, irrigazione, uso elettrodomestici, rubinetteria, impianti idraulici e così via) oltre che chiaramente all'uso diretto per non essere potabile. Ad ogni modo nel testo l'azienda spiega che “in merito alla richiesta di estensione della rete fognaria ed idrica di Pomezia includendo un tratto della Via Campo Selva, si precisa che la stessa potrà essere inserita ed approvata nel prossimo Programma di Interventi 2024-2027”. Ma – leggiamo ancora – “solamente dopo la conclusione dell'iter di approvazione sarà possibile delineare le tempistiche, la cui definizione è, ad ogni buon conto, correlata al livello di priorità/urgenza degli interventi approvati”. E arriviamo così ai pre-requisti, se così vogliamo definirli, necessari affinché l'intervento vada in porto: “Allo stato attuale Acea Ato2 S.p.A. ha richiesto al comune di Pomezia una planimetria con indicazione precisa dei tratti interessati e di conoscere il numero di abitazioni che sarebbero potenzialmente allacciabili al fine di poter verificare assieme alla STO la fattibilità e la sostenibilità tecnico-economica dell’intervento”.

La replica dei cittadini: “Rivendichiamo il nostro diritto all'acqua”

Ma i cittadini non ci stanno. Ci spiega ancora il signor Vincenzo: “Tutto ciò appare in netto contrasto con i cosiddetti Diritti inalienabili dell'uomo che, nello specifico settore del diritto all'acqua potabile, vengono considerati dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite come “un diritto umano essenziale per il pieno godimento della vita e degli altri diritti umani”. “La Dichiarazione, approvata il 29 luglio 2010 con 122 voti a favore, nessun voto contrario e 41 astensioni, richiama gli Stati e le Organizzazioni internazionali ad “impegnare fondi, tecnologia e altre risorse per sostenere i paesi più poveri nei loro sforzi per raggiungere l'obiettivo di garantire acqua potabile per tutti”. “Inoltre – prosegue il cittadino – è ripresa peraltro ampiamente e indirizzata all'interno della legislazione nazionale italiana che nella 17esima legislatura (Dossier 334) ha emanato un Disegno di Legge che evidenziava in particolar il diritto all'acqua potabile di qualità nonché ai servizi igienico-sanitari quali diritti umani essenziali al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani, come sancito dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite A/64/L.63/Rev. 1 del 26 luglio 2010 poc’anzi citata. Non solo. In base al comma 2 dell'articolo inoltre, l'acqua viene definita quale 'bene comune e risorsa rinnovabile', indispensabile per la vita dell'ecosistema e di tutti gli esseri viventi. Tutto questo per dire che noi rivendichiamo il nostro diritto all'acqua, all'acqua pubblica e potabile: è un diritto inalienabile e che per questo deve essere garantito a tutti i cittadini”. Intanto, come giornale, dal canto nostro, rivolgiamo l'appello – e quindi il compito di occuparsi di questo tema - all'Amministrazione Comunale che verrà incaricando il nuovo Sindaco di intervenire concretamente affinché si possa giungere alla risoluzione di questo surreale problema.

Dopo la lettera del Comune ad Acea l’azienda ha richiesto al Comune informazioni sul numero di case potenziamente allacciabili: tutto passa dalla verifica di sostenibilità tecnico-economica dell’intervento

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 15 POLITICA
“Il diritto all’acqua potabile è considerato dall’Assemblea delle Nazioni Unite come un diritto umano essenziale per il pieno godimento della vita e degli altri diritti umani. Ma tutto questo ad oggi ci viene negato”
Acqua e fogne sono assenti in zona: il caso

CdQ Nuova Lavinium: “Al nuovo Sindaco chiediam

APomezia c’è chi continua a battersi per il bene dei cittadini e del quartiere in cui vive nella speranza che le cose possano cambiare: è il caso ad esempio del Comitato di Quartiere Nuova Lavinium, tra i direttivi più longevi di Pomezia, che dal 1999, anno della fondazione, ha visto passare numerosi Sindaci e con loro le numerose promesse rimaste il più delle volte solo su “carta”. E adesso che ci apprestiamo a vivere un’altra campagna elettorale abbiamo incontrato il Presidente del CdQ Francesco Di Ruocco: ecco cosa si chiede alla Giunta che verrà. “Dialogo, dialogo, dialogo, l'Amministrazione Comunale deve tornare a rapportarsi con i territori”

Ma prima ancora di parlare dei problemi della zona il Presidente del CdQ ci tiene a fare una premessa importante. “Al nuovo Sindaco come prima cosa chiediamo di ricostruire il rapporto con i quartieri, con il territorio, di ricreare quel coinvolgimento fattivo con i cittadini. E' questo ciò che è mancato in questi ultimi anni”, spiega Francesco Di Ruocco. Il suo CdQ, nonostante le tante difficoltà, continua ad essere tra i mag-

Decoro urbano, cura del verde, sistemazione di Piazza Aldo Moro, interventi per far “vivere” il quartiere ai cittadini, una viabilità alternativa, queste le priorità nel quaertiere

giori attivi a Pomezia organizzando, tra mille ostacoli burocratici e finanziari, eventi ed iniziative di aggregazione. Per questo serve che anche il Comune faccia la propria parte. “Dialogo e partecipazione devono tornare ad essere il motore del governo cittadino altrimenti si perde ogni possibilità di mantenere vivo il tessuto sociale della città e realtà come la nostra sono destinate inevitabilmente a scomparire. Quartieri come la N. Lavinium – prosegue – hanno bisogno di sentire la presenza dell'Amministrazione, di arrivare a so-

luzioni condivise e non imposte, di essere coinvolti nel processo decisionale. Questo dovrebbe fare la politica a nostro avviso”. Le istanze dei cittadini Poi però, chiaramente, ci sono anche i problemi da affrontare nella zona, alcuni dei quali attendono una risoluzione da parecchio tempo. “Al nuovo Sindaco chiediamo l'impegno di affrontare di concerto con gli Uffici, con chiarezza e trasparenza, l'annosa questione del riscatto dei diritti di superficie che si trascina da oltre dieci anni. Crediamo sia doveroso dare risposte concrete a chi attende

da così tanto tempo”, ci spiega il Presidente del Comitato. Dopodiché c'è il capitolo della viabilità: “L'altro tema che chiediamo venga preso in carico è quello di una viabilità alternativa nella zona per decongestionare il quartiere specie negli orari di punta dove la circolazione va completamente in tilt, complice il traffico verso le scuole. Avevamo chiesto nel tempo di valutare la possibilità di creare uno sbocco tra Via Pietro Nenni e la Pontina in modo da alleggerire il quartiere, magari proseguendo contestualmente e parallelamente la pista ciclabile, con una zona di orti urbani a fare da “cuscinetto” con l'area della riserva. Non essendo dei tecnici non possiamo esprimerci sulla fattibilità o meno di questo progetto ma quantomeno la nuova Amministrazione, cosa che è mancata fino ad oggi, potrebbe risponderci almeno sull'effettiva fattibilità del progetto”.

“Nel tempo si è perso il rapporto tra il Comune e i cittadini. Serve ricostruire questo legame altrimenti il tessuto sociale e realtà come la nostra scompariranno”

16 POLITICA Il Corriere della Città aprile 2023
(continua)
Ortiurbani
A sx la proposta di una strada alternativa per la viabilità di zona; a dx una fontanella chiusa

mo dialogo e condivisione delle scelte con i cittadini”

(segue)

Decoro e vivibilità del quartiere: “La nostra idea? L'urbanistica tattica”

Arriviamo così al tema del decoro urbano e della riqualificazione degli spazi comuni. “Alla nuova Amministrazione chiediamo un impegno per realizzare spazi socio-aggregativi che vadano oltre l'unico chioso presente all'interno del parco che costeggia Via de Gasperi. Adesso infatti le persone che scendono in Piazza Aldo Moro, eccezion fatta per chi va a vedere la partita, non ha spazi 'da vivere'. L'area verde e la piazza stessa, abbandonata, con strutture semi-distrutte e priva di illuminazione, per non parlare della mancata manutenzione del verde, viene utilizzata soltanto da chi porta a spasso il cane e talvolta da giovani che si cimentano con il parkour. L'arredo urbano è, ribadiamo, completamente rovinato, trascurato e abbandonato a sé stesso: ecco allora che un'altra piccola attività commerciale, di tipo non impattante, unita al restyling della piazza, potrebbe animare anche questa parte di quartiere”. In tempi così difficili e di ristrettezze economiche i cittadini avanzano inoltre

Nelle foto: (a sx) arredi urbani danneggiati, faretti dell’illuminazione assenti, nessuna manutenzione del verde; (sotto) esempio di urbanistica tattica a Milano

l'innovativa visione della cosiddetta “urbanistica tattica”, un modo diverso di approcciare alla progettazione degli spazi pubblici con azioni, a volte fatte direttamente dai cittadini e a basso costo, per migliorarli rendendoli più utili e piacevoli per chi li usa anche solo partendo dalla verniciatura dei mattonati e degli arredi (diversi esempi ce ne sono a Milano).

Degrado e arredi rovinati: in attesa della riqualificazione non è cambiato nulla Ricordiamo che il quartiere è stato inserito nel progetto “Pomezia Cresce” finanziato dal programma nazionale della Qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims). Il pacchetto di interventi per la riqualificazione del tessuto abitativo in zona 167 prevede la ristrutturazione degli edifici di edilizia residenziale popolare di proprietà comunale attraverso il completamento dell’efficientamento energetico degli immobili di piazza Aldo Moro; la realizzazione di nuove strutture dedicate a servizi culturali, sportivi e di incontro attraverso il completamento del teatro comunale, il recupero urbano dello spazio pedonale di piazza Aldo Moro e la realizzazione di uno skate park; il

miglioramento della viabilità e accessibilità all’area attraverso la realizzazione di 3 nuovi km di pista ciclabile, la riqualificazione di circa 4.400 mq di marciapiedi esistenti e l’abbattimento delle barriere architettoniche; l’aumento del grado di sicurezza percepita e reale grazie all’installazione di 25 nuovi punti di videosorveglianza e 12 nuovi punti di illuminazione da dislocare lungo i nuovi tratti di pista ciclo-pedonale. Intanto però fa davvero riflettere come, in quasi due anni – l'ultimo nostro sopralluogo nel quartiere risale al novembre 2021 – non sia cambiato (in meglio) assolutamente nulla. Perfino piccoli interventi di manutenzione, richiesti a più riprese dai cittadini, non sono stati posti in essere dal Comune (dalle mattonelle divelte, al ripristino dei punti luce nella piazza, alla cura delle alberature lasciate incolte, alla sistemazione degli arredi danneggiati): il risultato, come mostrano le foto, è quello di una piazza trascurata, anche pericolosa se vogliamo, e abbandonata al degrado. In attesa chiaramente della promessa riqualificazione.

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Negli ultimi anni non è stato fatto nulla per Piazza Aldo Moro nemmeno i piccoli interventi di manutenzione. A sx uno scatto dell’ottobre 2021, a dx la foto a marzo 2023 In attesa del restyling nell’ambito dei finanziamenti “Pomezia Cresce” la cartolina dal quariere è tutt’altro che positiva

Campo Jemini: “Ecco cosa serve al quartiere”

Intervista con il Presidente del CdQ Alex Gaspari: “Cercheremo subito il dialogo con la nuova Amministrazione”

In vista delle elezioni Co munali a Pomezia del pros simo maggio abbiamo intervistato il Presidente del Comitato di Quartiere di Campo Jemini Alex Ga spari.

Cosa chiedete al nuovo Sindaco?

“Sicuramente faremo presente alla nuova Amministrazione tutti i problemi rimasti ir risolti che già avevamo segnalato alla passata Giunta. Il nostro obiettivo sarà come sempre quello di farci portavoce delle istanze dei cit tadini: per questo ci avvarremo di ogni mezzo a nostra disposizione, sempre con educazione e rispetto delle Istituzioni, per far arrivare i problemi del quartiere a chi ci am ministrerà”

In passato abbiamo affrontato con voi il tema sicurezza in Via delle Orchidee ma ad oggi nulla è cambiato...

“Purtroppo è così. Per la pericolosità di Via delle Orchidee, malgrado i nostri ripetuti solleciti anche all'ultima Amministrazione, non è stato fatto nulla. Si tratta di una strada dove si corre come pazzi e dove l'incolumità dei pedoni, pensiamo anche ai bambini, è sempre a rischio. Servono dissuasori di velocità, come ad esempio dei dossi, oppure potrebbe essere rivista intanto la viabilità “invertendo” la disciplina degli stop mettendoli a chi percorre la strada principale e non a chi esce dalle vie laterali come è adesso. Chiediamo inoltre anche dei marciapiedi, oggi totalmente assenti, andando a verificare se siano stati rispettati i limiti di alcune abitazioni che risultano troppo a ridosso della carreggiata. Infine va sistemata e implementata la segnaletica orizzontale e verticale”. Qual è il punto della situazione per quanto riguarda la pubblica illuminazione?

“Questo è un altro punto prioritario. Chiediamo il completamento dell'illuminazione nel tratto da Via Mar Libico a Villa Sanna fino al “fungo” di Torvaianica Alta; le strade in cui serve intervenire sono Via degli Orti, Via Sargassi, Via delle Calle,Via Oceano Atlantico, Via Gerani Alti e Via dei Fiordalisi Bassa”

Alcune soluzioni proposte dal CdQ nell’immediato potrebbero essere a costo zero (o quasi) per il Comune: tra queste una segnaletica rivista per Via delle Orchidee con gli stop sulla strada principale anziché sulle vie laterali per contrastare il fenomeno dell’alta velocità

Il CdQ a marzo ha incontrato i residenti per fare il punto sui problemi del quartiere

“Perché non sono più stati eseguiti i lavori al ‘ponticello’ per ampliarne la carreggiata? Intanto serve mettere in sicurezza quel tratto con telecamere per sanzionare chi ignora il rosso e passa lo stesso. Già sono successi degli incidenti”

Quali sono gli altri interventi richiesti?

“Anni fa si era parlato dei lavori al ponticello per ampliarne la carreggiata, lavori che poi non sono stati più eseguiti: perché? Ad ogni modo, in attesa di una soluzione definitiva, c'è da risolvere il problema del semaforo considerando che in molti, purtroppo, lo ignorano completamente e passano spesso con il rosso. Non a caso si sono verificati già alcuni incidenti. La soluzione che proponiamo riguarda l'installazione di una telecamera in modo da sanzionare gli eventuali trasgressori. Il che fungerebbe da deterrente agli automobilisti indisciplinati. Dal punto di vista della sicurezza servono interventi anche per le fermate del bus: alcune sono in mezzo agli incroci o nell'erba, una cosa inammissibile nel 2023”.

Adesso a Campo Jemini c'è di nuovo un parco pubblico: dal punto di vista degli spazi aggregativi qual è la situazione?

“Sicuramente è stato un primo passo importante ma non basta. Al quartiere servirebbe anche uno spazio polivalente da destinare allo sport e ai ragazzi, poiché adesso tutte le attività, sport compreso, si svolgono all'interno del parco creando disagi anche ai condomini vicini. Per questo motivo intanto

chiediamo di installare una rete per impedire che oggetti quali palloni e altro finiscano nelle case adiacenti; ma il problema si risolverebbe adibendo un'area ad hoc, come ad esempio l'altra donata dal Comitato di Quartiere al Comune sempre in Via dei Fiordalisi. In tema verde serve inoltre più attenzione, manutenzione e cura degli spazi pubblici. Non ultimo gli interventi sui tratti di strada più ammalorati”.

Si è parlato in questi ultimi giorni anche di una sua possibile candidatura alle elezioni, è così?

“No, sono voci prive di fondamento, non mi candiderò. Dal canto mio penso solamente al bene del quartiere e a lavorare per i cittadini nella speranza che l'Amministrazione che verrà ci ascolti. Detto questo mi piacerebbe che qualcuno del quartiere possa candidarsi e magari venire eletto in modo da avere ancora più voce in capitolo nel prossimo Consiglio Comunale”.

Alex Gaspari: “Io candidato a queste elezioni? No, sono voci prive di fondamento. Spero però che qualcuno del quartiere si candidi: in caso di elezione avremmo sicuramente più ‘peso’ nel prossimo Consiglio Comunale”

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Sicurezza in Via delle Orchidee, uno spazio polivalente per i ragazzi e gli adolescenti dove praticare sport, completamento illuminazione, cura del verde, manutenazione strade, tra le priorità della zona
Nella foto: Il Presidente del Comitato di Quartiere Alex Gaspari

Campo Ascolano, il lavoro dei volontari in una mostra

Da mesi i cittadini e le Associazioni sono impegnati nella pulizia della ciclabile di Via Arno

Una mostra per far vedere al quartiere e alla cittadinanza gli enormi sforzi portati avanti in questi mesi per restituire decoro e dignità al percorso ciclopedonale di Via Arno, strada al confine tra i Comuni di Ardea e Pomezia, finito preda di criminali ambientali e abbandono a Campo Ascolano. Da mesi però i volontari, tra residenti e Associazioni, stanno impegnando quasi tutti i fine settimana nell'opera di bonifica, non senza difficoltà, per rimuovere l'enorme quantità di rifiuti gettata sconsideratamente nella vegetazione dagli 'zozzoni'. Il caso della pista ciclabile di Via Arno: la mostra fotografica

Da tempo infatti, come vi stiamo raccontando con i nostri articoli, la pista ciclabile, che in teoria rappresenterebbe un fiore all'occhiello del territorio, è purtroppo oggetto di continui abbandoni di ogni sorta di materiale. Un fenomeno completamente ignorato dalle Istituzioni ma non dai cittadini che da mesi ormai come detto, a proprie spese e con i soli mezzi a propria disposizione (che purtroppo a volte non bastano considerando sia la mole che la tipologia di rifiuti sversati), stanno cercando di riqualificare questa parte così importante del quartiere. Ma purtroppo si tratta talvolta di una lotta davvero impari. Per documentare l'enorme lavoro portato avanti sin qui dai cittadini, a marzo, presso la Chiesa parrocchiale di zona, è stata allora allestita una mostra fotografica che testimonia l'enorme quantità di rifiuti tirata fuori dalla vegetazione. Un modo per sensibilizzare anche le Istituzioni – tutte, dai Comuni di Pomezia e Roma alla Città Metropolitana – a fare di più per questo quadrante. L'ultimo sversamento...proprio durante la mostra

Ma gli 'zozzoni' non mollano la presa facilmente. L'ultimo sversamento in ordine di tempo risale, paradosso dei paradossi, proprio nelle ore in cui stava tenendo la mostra. Qualcuno, come al solito, ne ha allora appro-

fittato per scaricare nel fosso un ingente quantitativo di rifiuti come vi avevamo raccontato nel nostro sito. "I rifiuti - si legge nella segnalazione inoltrata sia al Comune di Pomezia che a quello di Roma (le competenze su questo tratto di confine non sono mai state chiarite infatti) - sono stati gettati in grossi sacchi neri e tra essi si notano materiali come mattonelle, cestini di plastica, e perfino libri e registri, documenti, provvedimenti amministrativi e giudiziari, su alcuni dei quali erano contenuti elementi utili a identificare la possibile provenienza dei rifiuti stessi. Tra essi anche accertamenti della Guardia di Finanza di Pomezia e ricevute di raccomandate". La speranza è allora quella che gli Enti competenti, in attesa di efficaci mezzi deterrenti nell'area, siano riusciti nel frattempo a risalire ai responsabili. E chiaramente a ripulire per l'ennesima volta il fosso. Telecamere e “chiarezza” verso i cittadini L'appello nell'area, che riproponiamo considerando le ormai imminenti elezioni Amministrative a Pomezia, è quello di predisporre strumenti deterrenti al fine di scongiurare gli sversamenti nell'area. Inoltre i cittadini chiedono chiarezza da parte delle Istituzioni per ciò che riguarda il profilo delle competenze specifiche di ogni Ente in zona, dalla strada, alla pulizia del percorso ciclo-pedonale (ma anche dalla successiva rimozione dei rifiuti), fino ad arrivare alla cura e alla manutenzione

del percorso ciclo-pedonale. In questo modo si porrebbe fine al continuo rimpallo di competenze che va avanti da anni tra Pomezia (il Comune sostiene che la competenza sia della Capitale, ndr), X Municipio di Roma e Città Metropolitana di Roma Capitale: così facendo si metterebbero i cittadini nelle condizioni di avere risposte chiare dalla pubblica Amministrazione.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 19 CRONACA
La mostra fotografica a Campo Ascolano per documentare il lavoro in Via Arno dei volontari La mostra fotografica a Campo Ascolano per documentare il lavoro in Via Arno dei volontari

Entra nella co-housing e le sue condizioni si aggravano: la stori

n'altra morte, un altro anziano che ha vissuto nella co-housing, sempre la stessa, quella sul litorale romano. Là, dove è morto anche Antonio, anche un altro anziano, Gigi (nome di fantasia), ha visto finire i propri giorni. Tutto ha inizio il 7 aprile del 2021, quando l'uomo, che all'epoca ha 78 anni, entra nella "Silver co-housing", uscendone il 6 dicembre dello stesso anno, per andare al pronto soccorso della Casa di Cura S. Anna di Pomezia in condizioni disperate. Da lì, in un tentativo disperato di salvargli la vita, lo trasferiscono al S. Eugenio di Roma, dove muore alle 23:50 dello stesso giorno. Ma quello che riportano i referti dei due pronto soccorso sono da brividi. Parlano di un uomo in "condizioni generali scadute, igienico sanitarie, cute disidratata". E di un numero di cellulare, lasciato da una "RSA" dove l'anziano era ricoverato, sempre irraggiungibile, dalle 18:51, ora del peggioramento delle condizioni cliniche, fino alla morte. Ma, ovviamente, questo non è tutto. In mezzo c'è molto altro. La storia di un uomo che, forse, adesso poteva essere ancora vivo.

La storia di Gigi

Gigi abita a Ostia con la sua seconda moglie. Nonostante il tumore alla prostata di recente diagnosi, è un uomo autosufficiente e in buona salute. È separato da anni dalla prima moglie, dalla quale ha avuto due figli, ormai ultraquarantenni. La situazione si fa pesante quando, il 19 marzo del 2021, Gigi cade in casa. È da solo. Rifiuta l'intervento dell'ambulanza, ma da quel giorno inizia il declino delle sue capacità cognitive e motorie. Nasce una conflittualità tra la moglie di Gigi e la sorella, con questa che accusa la moglie sempre più insistentemente di trascurarlo e di non essere in grado di assisterlo. Accuse che vengono notificate, ripetutamente, anche ai figli. I giorni passano e le condizioni di salute di Gigi si fanno sempre più preoccupanti: una notte, arriva a minacciare la moglie con un coltello. Si viene a sapere che i vicini iniziano a temere il peggio, che possa arrivare ad aprire il gas e mettere a repentaglio l'intera palazzina in cui vive. Urge fare qualcosa. La sorella propone di portare l'uomo temporaneamente presso una co-housing gestita da una donna di sua fiducia, dove era ricoverata anche un'altra sua sorella, a suo dire con ottimi risultati. Inizialmente Gigi è reticente, non vuole andare nella struttura, ma si lascia convincere solo perché gli viene spiegato che si tratta di qualcosa di momentaneo. Una struttura dove avrebbe trovato un po' di sollievo dalla continua tensione che si respi-

rava in casa, in cui sarebbe stato visitato da un neurologo e dove avrebbe avuto tutta l'assistenza necessaria, per un periodo di tempo comunque limitato.

Una diversa realtà

Ma le cose per Gigi non vanno assolutamente come previsto. Passano i giorni, però, della promessa visita con il neurologo non c’è traccia, così come degli altri accertamenti e controlli. Ovvero, viene asserito che Gigi sia stato visto da un medico, ma non risulta al-

L’anziano, con un contesto familiare diffiicile, inizia ad accusare gravi problemi di salute. Viene messo in una co-housing e da lì per lui inizierà un calvario che si concluderà con la morte

cuna documentazione scritta. Nel frattempo i figli vanno a trovare il padre e lo trovano peggiorato rispetto al momento del ricovero. Uno di loro, Michele (nome di fantasia) decide pertanto di fissare lui una visita presso uno specialista al Gemelli di Roma, per il 26 maggio. Alla visita è presente anche l’economa della co-housing, mentre la sorella di Gigi e l’altro figlio rimangono fuori ad aspettare. Gigi non riesce più a camminare da solo: ha bisogno della sedia a rotelle. La neurologa che lo visita chiede, per prima cosa, il referto della visita precedente, che l’economa della co-housing continua a sostenere essersi svolta, pur non essendoci i documenti. La dottoressa ribatte che - come d'obbligo per ogni professionista - se si effettua un consulto o una visita si deve rilasciare una diagnosi medica scritta. In seguito a questa e ad altre incongruenze che emergono durante il percorso diagnostico, la donna si alza e se ne va.

Figli esclusi dalla vita del padre

Al suo posto entra, furiosa, la sorella di Gigi, che discute animatamente con Michele, inveisce contro i medici, prende la sedia a rotelle e porta via l'anziano, senza neanche fargli finire la visita. L'episodio insospettisce

il figlio, che si rivolge a un avvocato per richiedere copia della documentazione clinica di Gigi. È intenzione sua e del fratello verificare e accertarsi delle reali condizioni del padre, e del suo rapido peggioramento per poi decidere le opportune mosse da fare ed eventualmente trasferire il padre in un'altra struttura per farlo curare nel modo più adeguato possibile. Ma la sorella di Gigi, che agli inizi di Maggio è diventata la sua Procuratrice, scrive a Michele dicendo di non intromettersi, nonostante che quest’ultimo avesse già prenotato una Tac, come suggerito tra i vari accertamenti da fare, prescritti al Gemelli. Mentre l’economa della struttura riferisce di voler dialogare solo ed esclusivamente con la procuratrice. Solo dopo insistenze a Michele arriva un referto di un presunto neurologo, in formato digitale, di cui però non appare né il nome né la qualifica, né la firma, né tantomeno la struttura in cui opera, seguito da un messaggio, sempre da parte della sorella del padre: "Ti sconsiglio di andarlo a trovare, prima perché diventa aggressivo, poi perché ho diffidato la Cohousing, quale procuratore, a farlo vedere a te e alla moglie". Nel referto non c'è traccia della presunta visita neurologica dichiarata dall'economa, né tanto meno copia della ultima visita fatta al Gemelli. Invece, si legge che "Non parla più e ha bisogno della somministrazione di alcuni medicinali, come l'enantone 3,75 (siringa pre-riempita a doppia camera), per il carcinoma della prostata di cui è affetto. Viene anche riportato che è spesso aggressivo, cosa che metterebbe in pericolo non solo l’altra persona che dorme in stanza con lui, ma tutti i coinquilini della cohousing. Forse sarebbe il caso di trasferire l’anziano genitore in una vera e propria RSA, con del personale sanitario specializzato e preparato per le emergenze e a gestire i pazienti affetti da patologie come quella di Gigi. Purtroppo, Michele ha le mani legate. Da qui la nostra domanda: ma nelle co-housing non dovrebbero stare solo persone autonome?

I tentativi di contatto

Gigi invece, da quanto risulta da quel referto, non parla più, se non per qualche monosillabo. E il fatto che venga dichiarato aggressivo metterebbe in pericolo non solo l’altra persona che dorme in stanza con lui, ma i tutti coinquilini della co-housing.

Ciò che accade all’interno della struttura non è chiaro: il figlio, estromesso dalla vita del padre, non riesce a sapere quali siano le reali condizioni di salute dell’uomo

aprile 2023 20 Il Corriere della Città INCHIESTA
(continua)
U

ia di Gigi, l’anziano morto da solo senza che nessuno lo sapesse

(segue)

Forse sarebbe il caso di trasferire l’anziano genitore in una vera e propria RSA, con del personale sanitario specializzato e preparato per le emergenze e a gestire i pazienti affetti da patologie come quella di Gigi. Purtroppo, Michele ha le mani legate. Crescono sempre più i sospetti sulla procuratrice e sulla cohousing, e inizia una "battaglia" per vedere Gigi e appurare il suo reale stato di salute, per farlo visitare da altri medici. Anche perché le ultime foto di Gigi che arrivano tramite messaggio, a luglio, mostrano il fisico di un uomo che è notevolmente dimagrito. Michele continua a chiedere insistentemente i referti, che gli vengono negati. Anzi, la risposta è quella che, se continuerà ad insistere o proverà ad avvicinarsi alla co-housing, verranno chiamati i carabinieri.

Moglie e figli esclusi dalla vita di Gigi E così accade. Il 13 settembre il figlio si reca al cancello della co-housing insieme ad altre due persone. Dopo essersi presentati, viene loro cordialmente negato l’accesso. A questo punto, il figlio chiama i carabinieri. Una volta giunti sul posto, spiega che là dentro c’è il padre malato che vorrebbe andare a trovare. I carabinieri entrano in casa, ma l’economa non è presente al momento. Poco dopo, avviene un accesa conversazione telefonica, tra uno dei carabinieri e l’economa, dove quest’ultima ribadisce con forza il rifiuto di far accedere il figlio di Gigi all’interno della struttura. E non solo lui, ma anche le altre due persone che lo accompagnano, adducendo - per queste ultime - motivi precauzionali per via del Covid. Da quel momento, lo scambio di messaggi tra la procuratrice - che a tutt’oggi difende a spada tratta la co-housing e la sua economa, anche attraverso video recentemente pubblicati sui social – e i figli di Gigi cessa definitivamente. La moglie e figli non riusciranno a sapere più nulla. Viene eretto un muro di gomma impenetrabile. Fino al 6 dicembre, quando Gigi sta male e deve essere portato di corsa in ospedale. Nessuno pensa che sia il caso di avvisare la moglie e i figli circa lo stato precario di salute di Gigi, che sta precipitando? Di avvertirli che il loro genitore, che suo marito è in fin di vita e che rischia di morire da solo come un cane. Perché?

Le ultime ore di vita di Gigi

È il 6 dicembre 2021. Alle ore 13:15 un'ambulanza a sirene spiegate arriva alla Casa di Cura S. Anna di Pomezia, in via del Mare. Nella lettiga si trova Gigi. Qualcuno aveva chiamato dalla co-housing, dicendo che nella "RSA" c'era un anziano che si sentiva male, non respirava bene e aveva bisogno di cure. L'uomo è in gravi condizioni, ha un'insufficienza respiratoria acuta e cronica, oltre a una polmonite non specificata. È stato escluso il Covid, al test è risultato negativo.

A figli e moglie non viene permesso di entrare nella co-housing: l’unica ad avere contatti con la struttura è la sorella, diventata nel frattempo procuratrice legale di Gigi

Ha anche un versamento pleurico, la pressione è bassissima: la massima è di 80, la minima arriva a 40. Ma prima si accorgono delle condizioni del paziente. Nel referto si legge "condizioni generali scadute, igienico sanitarie, cute disidratata". La cute dell'uomo è talmente disidratata che è "sollevabile in pliche". La scheda di pronto soccorso riporta: "quadro polmonare infiammatorio di probabile origine infettiva. Il quadro ipossico va inquadrato nella storia clinica e negli eventi clinici che hanno condotto allo stato odierno il paziente". Ma Gigi, quando era entrato nella co-housing, stava bene, non aveva polmoniti in atto o pregresse. I medici del S. Anna decidono per il trasferimento al S. Eugenio. Provano quindi a contattare il numero che la struttura ha lasciato. Al pronto soccorso è registrato come "casa di cura", inizia con 389..., ma il telefono squilla a vuoto o è irraggiungibile quando dal pronto soccorso cercano di avvisare della novità.

A dicembre 2021 le condizioni dell’uomo precipitano e viene trasferito d’urgenza prima a Pomezia e poi a Roma: Gigi morirà da solo senza che nessuno lo sappia. Nemmeno moglie e figli

Morto da solo, senza che nessuno lo sapesse Gigi viene portato a Roma alle 22:38 in codice rosso. "Giunto da S. Anna di Pomezia per insufficienza respiratoria severa e con diagnosi di polmonite.  Il paziente proviene da RSA non meglio identificata e non è riportata terapia DM (domiciliare, ndr). In anamnesi vi sarebbe una patologia cutanea oncologica non meglio precisata".  Come mai un paziente anziano come Gigi viene inviato a un Pronto Soccorso senza consegnare eventuali documenti sanitari che riportano le sue attuali condizioni? Dal momento in cui è stata chiamata l'ambulanza, fino al suo arrivo, nessuno ha provveduto a raccogliere i dati sanitari delle reali condizioni di salute di Gigi, del suo tumore alla prostata e delle patologie di cui soffriva già da tempo?  L'ospedale, viste le gravi condizioni dell'uomo, prova a chiamare il numero lasciato dalla struttura per i contatti. Ma nessuno risponde. Alle 23:49 Gigi va in arresto cardiocircolatorio. Alle 23:50 l'anziano muore per "insufficienza cardiaca irreversibile in insufficienza respiratoria severa, correlata a polmonite". Gigi si spegne 11 ore dopo aver lasciato la Co-housing. L'ospedale tenta di raggiungere telefonicamente l’unico numero riportato in

cartella. Il telefono continua ad essere irraggiungibile e nessuno sa che Gigi è morto da solo. Nessuno! I medici provano fino alle 3:07, ora in cui la cartella clinica viene chiusa. Ma niente cambia. La moglie e i figli non vengono informati del decesso di Gigi. Nessuno dalla co-housing comunica loro l’esito fatale. Soltanto il giorno dopo, il 7 Dicembre 2021, alle prime ore della sera, la procuratrice avverte telefonicamente l’ex moglie di Gigi e la mette al corrente della triste notizia. Ed è proprio lei, l’ex moglie di Gigi, la persona a cui spetta la ferale incombenza di informare non solo i figli, ma anche la moglie di Gigi, totalmente ignari e all’oscuro di tutto. Non è stata concessa loro neppure la possibilità di andare a salutare il loro caro, prima della sua dipartita. E pensare che l’ospedale distava solo 20 minuti di macchina…Quando è stato portato in ospedale, le condizioni di Gigi erano già disperate. Se fosse stato portato prima, molto probabilmente Gigi si sarebbe potuto salvare.

Perché in co-housing?

Ma, prima ancora di arrivare al punto di essere ricoverato in gravissime condizioni, c'è da capire perché Gigi sia stato messo in una co-housing. Si parla di un uomo che, dopo la caduta, aveva perso le sue capacità psico-fisiche, arrivando a diventare pericoloso, al punto di minacciare la moglie con un coltello durante la notte. Oppure, peggio ancora, aprire il gas e mettere a repentaglio l'intera palazzina in cui viveva. Di un uomo che avrebbe dovuto fare visite mediche ed ulteriori approfondimenti clinici, al fine di inquadrare al meglio la sua patologia e il suo decorso clinico nel tempo. Ma allora, come è potuto andare in una semplice co-housing e non in una vera struttura sanitaria? Perché è stato assicurato - sia a Gigi che ai suoi familiari - che nella casa avrebbe ricevuto assistenza medica adeguata, quando questo non solo non è avvenuto, ma c'è stato un evidente peggioramento delle sue condizioni di salute in un lasso di tempo così breve? Perché gli è stato impedito di vedere la moglie e i figli, quando comunque l'uomo, ormai non totalmente capace di intendere, non aveva i mezzi per comunicare e far capire quale fosse effettivamente la sua vera volontà? Queste ed altre domande attendono una risposta, una risposta a cui solo magistratura potrà fare chiarezza. Un'altra storia oscura che riguarda gli anziani, quelli fragili, persi nel vortice delle mille cose da fare ogni giorno. E che spesso viene più comodo lasciare in una co-housing piuttosto che seguire in prima persona o portare in una struttura adeguata. Ma ci sono finali come quelli di Antonio e Gigi, che fanno stringere il cuore.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 21 INCHIESTA

U Il “tesoro”abbandonato della Selva dei Pini: bun

n'area verde, incontaminata e perfino riconosciuta come riserva naturale. Parliamo del polmone verde della città di Pomezia, ovvero la Sughereta. Un'area bellissima, una macchia naturale circondata dall’abitato della città di Pomezia, diventata 'Riserva' dopo tante battaglie dei cittadini. Eppure, ad oggi, il parco presenta una realtà a due facce: una, all'apparenza, di area verde anche abbastanza curata e funzionale dove peraltro insistono ad esempio gli edifici del Comune di Pomezia nonché diversi impianti sportivi attivi (non tutti però); l'altra, paradossalmente, quella proprio all'interno della Riserva Naturale della Sughereta, completamente abbandonata al suo (triste) destino. Parliamo in tal senso dei numerosi bungalow in legno un tempo utilizzati dall'Università e che ora, chiusi da anni, sono stati ridotti a delle vere e proprie discariche. E sono perfino pericolosi considerando che l'accesso in alcuni di questi è consentito a chiunque. Cosa abbiamo trovato nella riserva naturale della Sughereta alla Selva dei Pini Sì perché lo scenario che si è presentato ai nostri occhi è stato davvero desolante. Come è noto parte della Selva dei Pini, entrando dalla Pontina, non è accessibile in auto ma solo a piedi o con la bicicletta; si entra cioè nell'area protetta vera e propria che, a questo proposito, dovrebbe essere quella più valorizzata. E invece, per la totale indifferenza delle Istituzioni, sia per ciò che riguarda l'Ente gestore, il Parco dei Castelli Romani, sia per quanto concerne il Comune di Pome-

Già in passato avevamo parlato di problemi dovuti alla poca presenza degli Enti competenti: oggi regna l’abbandono più totale e un senso di desolazione

La Selva dei Pini è oggi un’area a due volti: uno, all’apparenza, curato e funzionale, con gli Uffici Comunali, strutture sportive attive, verde curato; l’altro, paradossalmente il più importante trattandosi della Riserva Naturale, abbandonato e non valorizzato

zia, non è così. Innanzitutto ci avviciniamo alla casa del parco, edificio in cui eravamo stati ospitati qualche anno fa per incontrare l'Associazione Comunità Pontina Parchi e Sistema Naturali (CPPS) – uno dei direttivi storici che si occupano della Riserva considerando che trae origine dall'allora comitato promotore per far diventare area protetta la Sughereta – per parlare della tutela di quest'area prevenendo e contrastando comportamenti illeciti (gare di motocross, accensione di fuochi, ecc) che si verificavano al suo interno. L'edificio, purtroppo, è chiuso e non si hanno notizie in merito. Ma il problema principale riguarda le altre strutture presenti. Si tratta di fabbricati in legno di di-

mensioni significative e che per questo si presterebbero a molteplici utilizzi. Purtroppo però sono chiusi da tempo e ormai i segni di abbandono sono più che evidenti. Oltre alle misure disposte per impedire l'accesso agli estranei, sbarre, lucchetti e quant'altro, è possibile constatare come le pareti di molti bungalow siano state vandalizzate da ignoti anche con simboli inneggianti al nazismo tanto per non farci mancare nulla. Ma, cosa ancor più grave, in alcuni di essi, nei locali sottostanti, è ancora possibile accedere. (continua)

Un tempo questi bungalow erano utilizzati dall’Università, poi sono stati chiusi e lasciati inutilizzati. Oggi sono preda del degrado, ‘sigillati’ (in parte) per impedire l’accesso agli estranei. Un vero e proprio tesoro “sprecato” in una delle aree più belle di Pomezia

aprile 2023 22 Il Corriere della Città INCHIESTA
I numerosi bungalow in legno sono tutti chiusi e abbandonati. Alcuni sono stati vandalizzati La casa del parco (a sx) è chiusa da tre anni circa; (al centro) parete vandalizzate di un bungalow; (a dx) arredo scolastico abbandonato

ngalow chiusi e ridotti a (pericolose) discariche

(segue)

Bungalow trasformati in discariche pericolose alla Selva dei Pini (ma non solo) Dove le porte sono aperte si accede infatti a quelli che un tempo erano i magazzini a rifornimento delle aule. E qui abbiamo trovato davvero di tutto. Riviste, testi stampati, cataste intere di sedie e banchi, tutto buttato e lasciato letteralmente marcire in questi locali. Uno spreco abnorme di risorse economiche a prescindere se siano riferiti a fondi pubblici, il che sarebbe ancora più grave, o meno. E ancora. Tubi, materiali di ogni sorta, travi, calcinacci, vetri rotti. Ogni stanza è una specie di mondo a sé. Ma c'è dell'altro. In questa parte della Selva dei Pini insistono anche dei gazebo e delle attrezzature per bambini; riguardo ai primi alcuni sono stati sostituiti dal Comune di Pomezia – due sono nuovi di zecca – altri risultano danneggiati e pericolanti. In un altro bungalow abbiamo rinvenuto una catasta di rifiuti addossati su un lato. Altri pericoli sono rappresentati inoltre da tombini divelti e scoperti e dagli arredi di varia natura che risultano danneggiati. Ricordiamo poi che a tenere banco c'è sempre il caso della piscina che, a causa di un contenzioso sorto tra il Comune e il privato come vi avevamo raccontato l'estate scorsa risulta ad oggi chiusa e in stato di abbandono: e, stando a quanto appurato nel corso del nostro sopralluogo, non c'è nulla ad oggi che faccia presupporre – purtroppo – ad una riapertura nei prossimi mesi.

(continua)

Questa parte della Selva dei Pini, proprio perché all’interno della Riserva Naturale, dovrebbe essere quella più valorizzata. E invece purtroppo non è così

Alcuni

naturale

La Sughereta

La sughera (Quercus suber) è una quercia sempreverde tipica degli ecosistemi costieri del Mediterraneo occidentale (dalla Penisola Iberica all’Italia tirrenica con estensione fino alla Puglia), dove però non ha un ruolo dominante ma generalmente subordinato ad altre specie, soprattutto al leccio (Quercus ilex) e ad altre essenze sempreverdi. La Sughereta di Pomezia, che ricade all'interno del territorio comunale della città laziale, rappresenta un esempio del tipo di habitat in questione, sopravvissuto all’agricoltura intensiva - grazie al fatto che il bosco stesso era produttivo - alla progressiva scomparsa della pastorizia e allo sviluppo edilizio. Oltre all’importanza attribuibile alla sola presenza della specie arborea, la Sughereta costituisce un biotopo popolato da numerose altre forme di vita vegetale e animale che formano comunità diversificate e complesse. Pertanto è un serbatoio di biodiversità adiacente un centro abitato, con importanti funzioni per l’educazione ambientale, la conservazione della natura e la tutela del paesaggio agrario. L'area protetta istituita con L.R. 10 agosto 2016, n. 12 ha un'estensione di 322,364 ettari. L'ente di gestione è l'Ente Regionale Castelli Romani.

2023 www.ilcorrieredellacitta.com 23 INCHIESTA Lo spreco enorme di risorse economiche: un patrimonio lasciato marcire nel degrado più assoluto in locali dimenticati da tutti
aprile
locali sotto alle strutture in legno sono accessibili a chiunque: ecco quello che abbiamo trovato all’interno. Lo ‘scempio’ nell’area

(segue)

Giampiero Castriciano, Presidente Associazione Comunità Pontina Parchi e Sistema Naturali (CPPS)

Dello stato di abbandono delle strutture presso la Sughereta ne abbiamo parlato con Giampiero Castriciano, Presidente dell'Associazione Comunità Pontina Parchi e Sistema Naturali (CPPS). Nel nostro ultimo incontro, come dicevamo, era stato possibile incontrarci nella casa del parco (era il 2019), la struttura che, a rotazione, veniva uti lizzata anche da varie Associazioni –tra cui quella CPPS – per le proprie attività.

Presidente, partiamo proprio da qui. Perché la casa del parco ad oggi non è più accessibile?

“E' quello che ci chiediamo anche noi. Questo era un locale importantissimo, strategico per coordinare le attività del Parco, e adesso invece è chiuso. Da quanto sappiamo ci sarebbero problematiche relative alla messa a norma di alcuni parti della struttura ma il che ci sembra quantomeno anomalo considerando che appena cinque anni fa l'edificio era stato ristrutturato. Da tre anni circa invece la casa del Parco è stata chiusa e non ab-

“Appello al nuovo Sindaco? Di prendersi l’impegno, fattivo, di valorizzare quest’area naturale come merita difendendola da interessi di altroo tipo”

biano notizie circa una sua possibile riapertura”

Nella foto: Il Presidente dell’Associazione CPPS

Giampiero Castriciano

Come si spiega lo stato di abbandono di tutti questi bungalow? Oltre alla pericolosità di alcuni di questi, fa riflettere il vero e proprio spreco in tutti i sensi...

“La risposta è semplice: non si spiega. O meglio si spiega con la totale indifferenza dei due Enti che dovrebbero occuparsi di valorizzare questa stupenda e meravigliosa area verde, ovvero l'Ente Gestore, il Parco dei Castelli Romani, e ovviamente il Comune di Pomezia. Nulla è stato fatto per recuperare questo patrimonio, nulla è stato pianificato. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

In passato con l'ultima Amministrazione, ci spiega Castriciano, si era parlato di recuperare uno di questi edifici “per destinarlo a foresteria per i ricercatori”, una struttura quindi a servizi degli studiosi del Parco e in generale della collettività. Ma poi non è stato fatto più nulla.

“Nel 2021 – aggiunge Castriciano – abbiamo

Una delle poche note positive nell’area: un gazebo nuovo installato dal Comune

incontrato la Regione e anche in quel caso si era parlato di interventi ma alle parole non sono seguiti i fatti”.

A Pomezia ci saranno le elezioni: un appello al nuovo Sindaco affinché si occupi di questo tema?

“L'appello è quello di prendersi un impegno pubblico, fattivo, innanzitutto affinché la riserva naturale rimanga tale proteggendola da qualsiasi altro tipo di interesse. Il patrimonio di quest'area è importantissimo: va solo recuperato e valorizzato. E' impensabile lasciare un tesoro così prezioso nel dimenticatoio”. (continua)

aprile 2023 24 Il Corriere della Città INCHIESTA
Gli altri pericoli: tombini divelti, giochi per bambini rotti, gazebo pericolanti: di chi sarebbe la responsabilità in caso di incidente?
Castriciano (Pres. Ass. CPPS): “Abbandono Sughereta? Frutto dell’indifferenza sia dell’Ente gestore che del Comune di Pomezia”

(segue)

Le domande all'Ente Parco dei Castelli Romani

Considerando che attualmente il Comune di Pomezia è commissariato e a breve ci saranno le elezioni (rivolgeremo ovviamente tutte le domande al nuovo Sindaco) per cercare di saperne di più sul caso della Riserva Naturale della Sughereta ci siamo rivolti all'Ente Gestore, il Parco Regionale dei Castelli Romani. Purtroppo però alle nostre domande, al momento di andare in stampa, non ha ancora risposto nessuno. Ad oggi infatti, dopo aver chiamato inizialmente il centralino riportato sul sito ufficiale per avere informazioni, inviato due mail, di cui una PEC, nessuno ha dato riscontro alle nostre istanze. Eppure riteniamo fondamentale la trasparenza verso i cittadini che hanno il diritto di sapere sia dell'Ente Parco, sia dal Comune di Pomezia, cosa si intende fare per recuperare queste strutture. Per recuperare cioè questo enorme “tesoro” abbandonato.

Piscina abbandonata

IL CASO - Anche la piscina della Selva dei Pini riusulta a tutt’oggi chiusa. Tra il privato e il Comune era sorto un contenzioso tanto che la scorsa estate la piscina non aveva aperto. Ad oggi, considerando lo stato dei luoghi, non sembrano esserci elementi per pensare ad una riapertura nei prossimi mesi.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 25
INCHIESTA
Il Parco Regionale dei Castelli Romani non ha risposto alle nostre domande: noi comunque affronteremo la questione con il nuovo Sindaco

Lo Spartan Workout Tour arriva ad Ardea I

Successo per l'evento sportivo organizzato a marzo sotto la Rocca: tantissimi i partecipanti

l mondo “Spartan” è sbarcato ufficialmente ad Ardea con l'evento Spartan workout tour nel mese di marzo. Si tratta di una serie di appuntamenti sportivi aperti a tutti (gratuiti) organizzati e gestiti dai coach certificati Spartan SGX Italy all'interno dei quali è possibile mettere alla prova i propri limiti in sessioni di allenamento temprando il fisico a 360°. Da questi workout si diramano tutta una serie di discipline ed eventi correlati, su tutti le cosiddette Spartan Race, gare ormai famose e diventate popolari negli ultimi anni negli Stati Uniti ed in Europa, in cui uomini (ma anche donne) sostengono prove di forza estreme per provare i loro limiti e resistenza. Il tutto ispirandosi, come suggerisce il nome, al modello di vita dell'antica città di Sparta “mixando” insieme quella che è a tutti gli effetti una vera e propria filosofia di vita con

Il Corriere della Città

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Numero 4 Anno 15

APRILE 2023

EDITORE: La Città via Odessa 41 - 00071

Torvaianica (RM)

una pratica sportiva intensiva basata sulla prestazione in modo da ottenere dei risultati con il solo utilizzo del proprio corpo. L'evento ad Ardea

Tutto questo ha coinvolto, il mese scorso, anche la città di Ardea – presente anche l'Assessore Luana Ludovici –con il primo evento dedicato. “Si è trattato di un appuntamento più unico che raro”, ci spiega uno dei partecipanti. “Per noi che amiamo le Spartan race è stata una data che attendevamo da tanto tempo. Le nostre aspettative, devo dire, sono state ampiamente ripagate: sin dal primo istante siamo rimasti incantati, un vero

Nelle foto: (a sx) il Responsabile marketing del Corriere della Città Alessandro De Paolis presente all’evento; sotto foto di gruppo per lo Spartan Workshop

campo OCR nel cuore della nostra città, nel nostro litorale”. “Sono state due ore di puro divertimento – prosegue – fatica ma anche di conoscenza, perché i due coach Stefano e Elena sono stati dei veri maestri che hanno seguito passo dopo passo più di 70 persone senza trascurare nessuno”. Cos'è che vi portate dentro dopo questa giornata? “Sicuramente il tanto entusiasmo, come testimoniano le nostre chat esplose con foto, sorrisi e con la voglia di ripetere questa esperienza unica il prima possibile”. Cos'è che rende speciale questa disciplina? Chiediamo infine. “Perché in fondo una Spartan Race si può paragonare alla vita di tutti noi: la vita ogni giorno ci riserva nuove sfide, che dobbiamo riuscire a superare per crescere e andare avanti. Questo è l'elemento che rende le Spartan davvero uniche, ed è il motivo per cui continuo a farle”.

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

TELEFONO: 392.6939763

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

IN REDAZIONE:

Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

CHIUSURA REDAZIONALE:

03/04/2023

STAMPA:

Tipografia Graffietti

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009

N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

aprile 2023 26 Il Corriere della Città CRONACA
Stefano Schiavi ed Elisa Caponi (con l'Ass. di Ardea Luana Ludovici) proprietari della società sportiva Spirit Warrior OCR Bootcamp che hanno messo a disposizione gratuitamente i propri spazi per l’evento

Tullia Nargiso coordinatrice della Rete

Studenti Lazio

La studentessa di Pomezia del liceo Pascal scelta come responsabile Regionale

Al V Congresso Regionale della Rete degli Studenti Medi, la più grande associazione studentesca del Lazio e d'Italia, la pometina Tullia Nargiso è stata eletta all'unanimità Coordinatrice Regionale, la prima carica dell'organizzazione. Nargiso, attiva da anni nella politica locale, è stata tra le fondatrici della Rete degli Studenti Pomezia e studentessa del Liceo Pascal.

“La politica ascolti le istanze degli studenti”

"Sono tante le sfide da affrontare in questo periodo. La nostra generazione sta provando ad imporre delle priorità nell'agenda politica.spiega Nargiso - A Pomezia sarà importante che i candidati e le candidate ascoltino le esigenze di ragazzi e ragazze del

Auguri museo!

Nella foto: Tullia Nargiso, studentessa del Liceo Pascal di Pomezia

territorio. Dopo la vittoria della Destra alle politiche e alle regionali, sarà fondamentale che il centro sinistra riesca a costruire la giusta prospettiva per la nostra città, ma per farlo sarà importante essere uniti."

POMEZIA - Il 31 marzo il Museo civico archeologico Lavinium ha compiuto 18 anni e ha organizzato per il pomeriggio un fitto programma di eventi. Per prima cosa si è svolta una visita guidata al Museo e all'Area Archeologica a cura del Direttore Scientifico Federica Colaiacomo e del Funzionario Archeologo SABAP Area Metropolitana di Roma e Provincia di Rieti, Francesca Licordari; dopodiché, intorno, alle 17.30, nella sala conferenze del Museo, gli interventi del Direttore Colaiacomo hanno tracciato un bilancio delle attività dell’ultimo anno e illustrato le novità in cantiere. Quindi il professor Alessandro Maria Jaia, docente di Topografia di Roma e dell'Italia Antica presso l'Università La Sapienza di Roma, ha parlato delle nuove statue che dal Magazzino di Pratica di Mare sono andate in mostra al Tempio di Romolo dove resteranno fino all’11 giugno 2023 per poi tornare ad arricchire il percorso espositivo del Museo.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 27 CRONACA
La giovane studentessa pometina è tra le fondatrici della Rete degli Studenti di Pomezia: adesso sarà coordinatrice al livello Regionale

Calcio Dilettanti, verso il rush finale della stagione I

Pomezia Calcio, è lotta infuocata per non retrocedere: il punto sulle squadre del territorio

l calcio locale si appresta a vivere il finale di stagione. facciamo il punto sui campionati che vedono protagoniste le squadre di Pomezia e Ardea.

Pomezia Calcio

Incredibile bagarre in Serie D nel girone G che vede protagonista il Pomezia Calcio. La squadra del patron Bizzaglia, che aveva vinto 2-1 prima della sosta contro l’Atletico Uri, è ancora invischiata in zona retrocessione dove alla vigilia della 29esima giornata c’erano ben otto formazioni nello spazio di 4 punti in fondo alla classifica. Pomezia, Tivoli, Aprilia, Ilva Maddalena a 29, poi Atletico Uri e Portici a 30, Nola 31, Angri 33, tutte si giocheranno la permanenza nella categoria da qui alla fine (e forse anche la Vis Artena che aveva 35 punti).

Team Nuova Florida

Sempre in Serie D troviamo la Nuova Florida protagonista quest’anno di un cammino altalenante e il cui percorso è stato segnato indubbiamente dalle tante vicende societarie.

Resta ultima l’Indomita Pomezia in Eccellenza (girone A): in Promozione Virtus Ardea al settimo posto

mezia del patron Valle. I pometini sono reduci dalla sconfitta 1-0 sul campo della Boreale Don Orione mentre nel primo turno di

rivata l’ennesima sconfitta in casa contro il Quarto Municipio e le dirette concorrenti per la salvezza ormai sembrano irraggiungibili. E’ un vero peccato per una squadra che, appena lo scorso anno, si rendeva protagonista di un campionato di tutto rispetto. Que-

Incredibile bagarre nel girone del Pomezia con tante squadre nella parte bassa della classifica racchiuse in pochissimi punti: i rossoblu si giocano tutto nel finale per cercare di centrare la salvezza

Sul campo la squadra è all’undicesimo posto con 35 punti all’attivo, il che le permette di avere un certo margine sulla zona calda del raggruppamento. Nell’ultimo turno prima della sosta (era il 19 marzo)i biancorossi avevano perso 1-3 contro il Pineto.

Unipomezia

In Eccellenza nel girone A troviamo l’Unipo-

Il Team Nuova Florida è all’undicesimo posto con un discreto margine sulla zona calda. Prima della sosta il passo falso contro il Pineto per -3

aprile hanno affrontato l’Astrea. In classifica la squadra è al settimo posto con 44 lunghezze, comunque a ridosso dalle prime ma comunque con uno scarto difficile da colmare. A guidare la classifica l’Anzio a quota 57.

Indomita Pomezia

Nello stesso girone l’Indomita Pomezia, purtroppo, si mantiene all’ultimo posto in classifica. Nell’ultimo turno di marzo è ar-

st’anno invece, per uno dei club storici del territorio, le cose non sono andate.

In Eccellenza Unipomezia al settimo posto con 44 punti: a guidare la classifica sempre l’Anzio con 57 lunghezze

Risultati 2 aprile

Serie D girone G

Palmese-Pomezia 0-0

Serie D Girone F

Tolentino-TN Florida 0-1

Eccellenza Girone A

Unipomezia-Astrea 4-0

W3 Maccarese-Indomita 2-0

Promozione C

Virtus Ardea-R. Morandi 2-2

2° Categoria

La Setina-FC Torvaianica 1-1

Calcio a 5 Serie A

F. Pomezia-C.D. Melilli 4-2

(continua) 28 SPORT Il Corriere della Città aprile 2023
1° Categoria E Città di Pomezia-Campo di Carne 1-0

SPORT

(segue)

Virus Ardea

La Virtus Ardea in Promozione (Girone C) staziona a metà classifica. La squadra è al settimo posto con 36 punti all’attivo: a guidare il raggruppamento la Pescatori Ostia (49), poi Villa Adriana (42), Fiumicino e Zena (41), Palocco (37) e Ostiantica a pari merito con la compagine rutula. Nell’ultimo turno di marzo la squadra di Ardea è uscita vittoriosa dal match con il Pontinia mentre ad aprile ha atteso in casa nel primo match del mese il Rodolfo Morandi.

Città di Pomezia

Veniamo alle categoria. In Prima, nel girone E, troviamo la Città di Pomezia che quest’anno sta conducendo un torneo di tutto rispetto. I pometini sono al quarto posto a ridosso del gradino più basso del podio occupato dal Tor De Cenci. Irraggiungibile la capolista Eur Torrino (a 49 punti) così come il Velletri (43). Nell’ultimo turno di marzo la squadra ha riposato mentre nel primo impegno di aprile ha atteso tra le mura amiche il Campo di Carne.

FC Torvaianica

In seconda categoria (Girone H) troviamo

SERIE A - Dopo un periodo difficile è finalmente in ripresa la Fortitudo Pomezia. La squadra, alla vigilia della 25esima giornata, era poco sotto la metà della classifica ma, soprattutto, con un più cinque dalla zona calda. Nell’ultimo turno di marzo, dopo il successo in trasferta contro l’Olimpus Roma, i pometini hanno vinto il recupero della partita contro il Petrarca 2-0 rilanciandosi in campionato. Paradossalmente adesso i rossoblu potrebberpo guardare perfino avanti alla zona playoff che dista praticamente tre sole lunghezze. Nel primo turno di aprile la squadra ha atteso tra le mura amiche del Palalavinium il Città di Melilli.

CLASSIFICA - Nel raggruppamento, prima delle partite dell’ e del 2 aprile, era sempre in testa il Napoli con 50 punti, tallonato però dal Feldi Eboli a 49. Segue Pescara

impegnati anche nella Coppa Italia di Seconda Categoria nei quarti di finale: match d’andata contro il Centocelle il 12 aprile (fuori casa), ritorno il 26.

(47), poi Came Dosson (45), Olimpus Roma (44), Sandro Abate (43). Quindi L84 (39), e Real San Giuseppe a completare le squadre virtualmente ai playoff scudetto. Vicinissime pertanto Meta (33), Pomezia per l’appunto (31) e Ciampino a pari punti. Nella zona playouy Pesaro e Petrarca Padova rispettivamente a 26 e 25 lunghezze. Insegue il Monastir - che oggi sarebbe retrocessa in Serie A2 - a 23, staccate e praticamente condannate Pistoia e Città di Melilli.

l’FC Torvaianica. La squadra alla vigilia della 21esima giornata di campionato era quarta a quota 36 punti a soli due punti dal secondo posto occupato da La Setina. Terza La Rocca Calcio a 37. Ricordiamo che i pometini sono aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 29
Calcio a 5, rilancio Fortitudo Pomezia!

Chatgpt: “Ava contro Eva”, povero Adamo

Tra i modelli di Intelligenza Artificiale (AI) che proliferano sempre più uno dei più avanzati è ChatGPT –Chat GENERATIVE Pretrained Transformer 3. Si tratta di un potente strumento di elaborazione del linguaggio naturale - Natural Language processing NLP- creato da OpenAI e fondata da Elon Musk nel 2015). L’avatar botChat, presentato nel 2019, è basato sul sottoinsieme dell’AI “Machine learning” (ML), può tradurre, rispondere, scrivere libri, poesie, brani per pianoforte, algoritmi, articoli giornalistici, etc. grazie all’uso di algoritmi di apprendimento automatico ( pre-training) che consentono di “imparare” a comprendere il linguaggio umano ed è divenuto un fenomeno virale oltre che un vero e proprio colpo al cuore per Google oltre che per il cervello umano che se ne può andare diritto in pensione. L’uso è semplice, si digitano pochi indizi nella barra, come una qualsiasi chat messagistica, con risultati di notevole precisione; non è una fonte attendibile, autorevole, in fondo pesca qua e là in rete miscelando tutto, il discernimento resta una qualità imprescindibile dell’uomo per fortuna, ma può essere molto influente. Il direttore di un quotidiano (Il Foglio) ha lanciato una sfida ai suoi lettori, pubblica un articolo al mese scritto da un bot ChatGPT e offre un premio a chi riesce ad identificare il giornalista “dis-umano”. Il Resto del Carlino ha provato l’IA di OpenAl chiedendo al sistema di generare un’intervista simulando sia il giornalista sia l’intervistato con risultati definiti impressionanti dallo stesso vero giornalista. Altri lo hanno definito un giocattolo (Huffington Post), confondendo la speranza con la realtà. Il senso di estraniamento e familiarità di fronte ad un robot fu approfondito nel 1970 da Masahiro Mori, uno studioso nipponico di robotica, sosteneva testualmente:“Man mano che l'aspetto di un robot diventa più umano, la risposta emotiva di alcuni osservatori al robot diventa a sua volta sempre più positiva ed empatica, fino a raggiungere una soglia oltre la quale la risposta si tramuta rapidamente in una forte repulsione. Tuttavia, siccome l'aspetto del robot continua a diventare meno distinguibile da un essere umano, la risposta emotiva ridiventa nuovamente positiva e si avvicina ai livelli di empatia reciproca umana”. La forte repulsione suscitata da un robot con aspetto e movimento tra il quasi umano e il completamente umano è la “uncanny-valley”, ovvero l’idea che un robot più sembra umano più sembra strano, come il senso di artificialità ispirato da una persona troppo perfetta, un senso di estraniamento, di inquietudine

L’IA risponde alle richieste ma non è una fonte attendibile, autorevole: in fondo pesca qua e là in rete miscelando tutto. Il discernimento resta fortunatamente una qualità imprescindibile dell’uomo

che in un primo momento ostacola la risposta empatica necessaria per una interazione produttiva uomo-robot. Al riguardo Freud, il padre della psicoanalisi, elaborò il concetto di “Unheimlich” in italiano perturbante, un’angoscia suscitata da qualcosa che evoca nello stesso tempo familiarità ed estraneità (diceva Pascoli “c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria anzi di antico”), turba solo quello che nell’ignoto è anche familiare, altrimenti si resterebbe indifferenti, qualcosa di oscuro ma anche nostro dal quale ci si sente alienati, esclusi. E’ la radice del razzismo, della ripulsa verso gli emigranti che invadono le “nostre” spiagge, uomini come noi trattati come bestie, almeno fino a quando non si conoscono e ci si abitua a loro, come è accaduto in tante parti del mondo dove in un primo momento sono stati trattati da schiavi. Lo strano, lo straniero ci mette di fronte ad aspetti nostri rifiutati e proiettati in loro come comode stampelle, sebbene quando escono fuori nudi o morti dalle acque mostrino tutta la loro fragilità, innocenza. Ci si può innamorare di un robot sebbene consapevoli della loro natura meccanica, in fondo anche l’amore è un’illusione dove sempre i più freddi e insensibili risultano i più gettonati anche se poi si soffre, solo che con l’ umanoide si perde sempre e si finisce con tutte le scarpe sotto il tritasassi della tecnologia. Nel 1815 lo scrittore di romanzi fantascientifici E:T:A: Hoffmann pubblicò un racconto “L’uomo della sabbia” narrava la storia tra Nathanael e Olimpia,

ChatGPT è un’intelligenza artificiale in grado di rispondere, scriveri libri, articoli di giornale, poesia: è diventato un fenomeno virale e mondiale

una strana ragazza silenziosa dai movimenti meccanici che viveva in casa del professor Spalanzani. Olimpia era un’automa e, quando il povero Nathanael oramai perdutamente innamorato lo scoprì, reagì con orrore, voleva infondere la vita in quel corpo artificiale così come fece Frankenstein con il corpo morto della sua sposa, unico amore della sua vita che forse rappresentava il corpo morto della madre che non riuscì a salvare alla nascita di suo fratello (chissà, il vero mostro per lui), motivo alla base della sua scelta di diventare medico e…. onnipotente. Nel 2015 il regista A.Garland (figlio di una psicologa, Caroline) che spesso si è ispirato a tematiche psicologiche, realizzò il film di fantascienza “Ex-Machina”, il protagonista Caleb, un giovane programmatore, venne invitato nella villa di Nathan Bateman (come Nathanael), il suo capo megalomane; In realtà la villa era un grande laboratorio dove Nathan stava costruendo Ava, un bellissimo androide dalle fattezze femminili di cui Caleb avrebbe dovuto scoprirne la natura meccanica. Nient’altro che il test di Turing che ad oggi non è stato superato da alcun computer, dunque l’artificiale resta sempre distinguibile dall’ umano. In un altro film (Her di S.Jonze) Caleb si innamora di Ava, prima o poi Ava vince sempre proprio come Eva con Adamo. ChatGPT e Ex-Machina sono entrambi esempi dell’Unheimlich freudiano. Il sogno dell’uomo è da sempre l’abolizione della sofferenza, sia fisica sia psichica, della morte, si vedano le credenze nello spiritismo, nei fantasmi, nella reincarnazione, l’altro sogno è la creazione, come Dio, i bambini “creati” in laboratorio hanno questo significato inconscio sottostante, ciò vale anche per i robot. I robot sembrano proprio avere realizzato l’ambizioso sogno divino, anche meglio del Signore che disponendo solo di fango e acqua ha fatto quel che poteva, chissà come se la caverà Adamo/Caleb con la fredda Ava al posto di Eva che generava figli bellissimi con un semplice tocco senza il supporto di alcuna sofisticata tecnologia, solo cedendo alle tentazioni del primo serpente che passa, anzi che striscia.

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artorire è difficile, impegnativo, richiede tempo ed energie, bisogna affrontare l’ignoto e arrivare fino al limite di sé stessi, chiudere le porte socchiuse e riaprirne altre che si erano momentaneamente accostate, insomma è un viaggio con una lunga preparazione, circa nove mesi e che non finisce con l’arrivo di un bambino, ma con l’inizio di un’altra più lunga ed impegnativa avventura chiamata genitorialità. Dopo il parto l’allattamento non è certo un momento più semplice da affrontare, sì, senza dubbio avere tra le braccia quel fagottino profumoso e coccoloso ripaga di tante cose, ma perdere ore di sonno prezioso, non disporre più liberamente del proprio corpo e del proprio tempo, far fronte a nuove richieste, non sapere come fare, come gestire, rimanere nell’incertezza di essere all’altezza, districarsi tra consigli non richiesti e paure personali non è certo da meno. Abbiamo lavorato per ridurre i tempi di ricovero, per velocizzare il rientro a casa, per tutelare la diade mamma e bambino in ospedale, con il rooming in, con l’allattamento a richiesta, abbiamo fatto campagne di sensibilizzazione per incentivare l’allattamento al seno, ma una volta dimesse e mandate a casa chi supporta e sostiene queste mamme? Forse dovremmo tutelarle tenendole con noi diciamo finché l’allattamento non sia ben avviato? Ma si riesce a fornire questo tipo di assistenza in regime di ricovero? È sostenibile la spesa sanitaria per questo tipo di assistenza? Forse la domanda dovrebbe essere rivolta fuori dalle mura ospedaliere, ma chi se ne dovrebbe occupare? Molte delle richieste di aiuto che ho ricevuto dalle mamme in questi anni riguardava proprio questo…il dopo, l’allattamento, l’accudimento di un neonato a casa. Spesso le mamme si sentono abbandonate! Di chi è la responsabilità? Di un punto nascita che dimette troppo presto quando ancora l’allattamento non è ben avviato tutelandosi dietro l’eventuale prescrizione di un latte in formula da somministrarsi al bisogno? Di un servizio territoriale poco presente ed efficiente? Di una generazione che ha perso la tradizione popolare dell’accudimento oppure di un’evoluzione della vita e della socialità che lasciano poco spazio alle necessità di una mamma e di una famiglia che vuole dei figli. Forse un po' da tutte queste cose insiemeEppure, conosco delle realtà dove le cose funzionano diversamente, dove il territorio non è così evanescente, dove veramente l’assistenza è integrata, dove veramente c’è interscambio e confronto professionale, dove le situazioni difficili vengono segnalate precocemente, le mamme

vengono prese in carico, si organizzano incontri con psicologi, psichiatri, assistenti sociali e nessuna mamma viene lasciata da sola. Abbiamo a disposizione uno strumento dedicato a questo scopo, il consultorio, molto spesso sottovalutato e poco conosciuto, ma che in determinate realtà riveste invece un ruolo centrale. Ci sono delle Regioni in cui la rete assistenziale è, come dire, integrata, le future mamme accedono al consultorio e questo, attraverso le ostetriche, si dedica a selezionare le gravidanze fisiologiche, o meglio quelle a basso rischio e le segue per tutto il percorso fino al parto. Ogni mamma ha la propria ostetrica e questa ha il compito di monitorare l’andamento della gravidanza programmando le visite e i controlli necessari, ma anche quello di rispondere alle domande, sostenere i corsi di accompagnamento alla nascita, parlare con lei, imparare a conoscerla al fine di essere in grado di sostenerla a pieno nelle scelte e di essere davvero in qualche modo la “sua” ostetrica personale. Tutte le informazioni ricavate, comprensive dei risultati degli esami ematici, tutti gli argomenti trattati vengono riportati su un libretto che la mamma porta con sé fino al momento del parto e anche dopo. A termine di gravidanza la donna può decidere se partorire in casa con la sua ostetrica ed in tal caso quest’ultima contatta l’ospedale di riferimento per avvisare dell’inizio del travaglio e dell’esito del parto, oppure può decidere di andare a partorire in ospedale. In questo secondo caso, sarà l’ostetrica del punto nascita che invierà comunicazione al consultorio di riferimento al momento della dimissione annotando le eventuali criticità di quei pochi giorni in maniera che la mamma possa tornare in carico al territorio ed essere supportata una volta rientrata a casa per le difficoltà che potrebbe incontrare con l’allattamento riportando con sé il pro-

prio libretto della gravidanza aggiornato con le prime notizie utili del post partum e dell’andamento dell’allattamento. Fantascienza? No, parliamo di Italia…un po' più a Nord di dove viviamo noi, ma comunque Italia. Il bello di questa comunicazione bidirezionale è che consente di avere un’immagine definita della donna, che si sente accolta: è un po' come conoscerla prima di conoscerla davvero. Il tutto, infatti, rimane anche nel sistema informatico aziendale, per cui alla successiva gravidanza è già possibile farsi un’idea della storia ostetrica di quella mamma. Questo consente di intervenire precocemente per evitare il ripetersi di situazioni già accadute e di personalizzare ancora di più l’assistenza. Facile? Decisamente no! Soprattutto non è facile pensare di cambiare dall’oggi al domani. Da dove partire allora? Forse occorre potenziare i servizi territoriali, migliorare l’offerta, aumentare e soprattutto formare il personale. Poi serve anche portare le donne nei consultori facendo campagna informativa, entrare nelle scuole, parlare con le ragazze e anche con i ragazzi, cancellare alcuni tabù che ormai spesso restano solo nelle nostre teste di adulti, parlare con i nostri figli a casa. Dopo tutto questo, lo sforzo più grande è richiesto agli operatori dl settore che dovranno studiare il modo migliore per mettere in atto questa stretta comunicazione tra ospedale e territorio. Servono menti motivate con voglia di crescere e di migliorare… sicuramente sarà un lungo cammino, ma qualunque esso sia inizierà sempre da un primo passo, bisogna solo partire ponendosi dei piccoli obiettivi per volta, ma puntando alla vetta. Io camminerei!

Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com

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32 RUBRICHE Il Corriere della Città aprile 2023
Chi pensa al dopo?

L’Avvocato risponde

La responsabilità della struttura nosocomiale, per infezione del paziente, che ne causa il decesso e risarcimento dei danni subito dai prossimi congiunti. Questo mese affrontiamo una tematica attuale, oggetto di un notevole contenzioso giudiziale, ossia la responsabilità dell’ospedale, per decesso del paziente, dovuto ad una infezione. In particolare, la natura della responsabilità della struttura nei confronti dei congiunti ed il conseguente onere probatorio. L’azione che i prossimi congiunti devono proporre deve qualificarsi, come azione di responsabilità extracontrattuale proposta iure proprio. Infatti, il rapporto contrattuale tra paziente e struttura sanitaria non produce effetti protettivi in favore dei terzi (prossimi congiunti), con la conseguenza che l’autonoma pretesa risarcitoria vantata dai congiunti del paziente, per i danni ad essi derivanti dall’inadempimento dell’obbligazione sanitaria, rilevante nei loro confronti come illecito extracontrattuale, si colloca nell’ambito della responsabilità aquiliana. Per tale ragione i prossimi congiunti potranno agire in giudizio contro la struttura sanitaria, per ottenere il risarcimento del loro personale danno patito a causa del decesso del loro congiunto, soggiacendo alla disciplina della responsabilità extracontrattuale ed all’onere probatorio ad essa collegato. Ricade, quindi, sui congiunti, che agiscono in giudizio per l’ottenimento del risarcimento dei danni subiti, l’onere di fornire la prova di tutti gli elementi costitutivi della responsabilità aquiliana della struttura sanitaria; vale a dire il fatto colposo, (es. mancata individuazione dell’esistenza di una infezione, da parte della struttura sanitaria, e conseguente man-

Quando subentra la responsabilità di un Ospedale in caso di infezione e decesso del paziente? E quando si ha diritto al risarcimento?

cata applicazione delle terapie antibiotica e inadeguata sorveglianza sulla sterilità della struttura ospedaliera); il pregiudizio (nel caso nostro il decesso); il nesso causale tra il fatto colposo e il danno. Dovrà, dunque, essere provato che il parente defunto veniva ricoverato presso la struttura sanitaria (per un intervento programmato), che al momento del ricovero il paziente non presentava condizioni di alterazione fisica, che durante il ricovero il paziente veniva attinto da una infezione non immediatamente accertata e curata, che solo a seguito di tempo i sanitari si rendevano conto dell’infezione e la terapia veniva somministrata in ritardo e non scon-

giurava la morte dello stesso, che non risultavano altre cause patologiche che ne avrebbero potuto causare il decesso. Il nesso causale deve essere provato in termini probabilistici e non di certezza della possibilità di evitare il danno a fronte di un comportamento diverso. Il giudice deve limitarsi a verificare, sulla base delle prove fornite, se possa o meno ritenersi più probabile che non che sia derivata la morte del paziente imputabile alla responsabilità della struttura sanitaria. Accertato il nesso causale, la struttura sanitaria per esimersi dalla imputabilità della responsabilità del decesso del paziente dovrà dare prova di aver adottato tutte le cautele prescritte dalle vigenti normative, anche speciali, al fine di prevenire l’insorgenza di patologie infettive; ovvero di dimostrare di aver applicato i protocolli di prevenzione delle infezioni. Dunque, nel caso in cui ad agire sia il paziente nei confronti della struttura ospedaliera, la natura della responsabilità è contrattuale, in virtù di quel contatto sociale tra paziente e struttura/medico, e l’onere della prova ad aver agito nel rispetto della normativa vigente ricade sulla struttura sanitaria, ovvero dei sanitari. Invece, come nel caso di specie, quando il paziente sia deceduto e ad agire siano i prossimi congiunti per un loro personale danno, per perdita del rapporto parentale, la natura della responsabilità è extracontrattuale e su di loro ricade l’onere di provare il fatto colposo, il pregiudizio e il nesso causale tra il fatto colposo ed il pregiudizio.

aprile 2023 34 RUBRICHE Il Corriere della Città
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“Accertato il nesso causale, la struttura sanitaria per esimersi dalla imputabilità della responsabilità del decesso del paziente dovrà dare prova di aver adottato tutte le cautele prescritte dalle vigenti normative”

Forme artistiche come prolungamento del corpo

L’

arte è uno strumento terapeutico in grado di dare un conforto a chi ne ha bisogno, allena le funzioni mentali e permette un'espressione diretta e spontanea anche e soprattutto per chi ha difficoltà cognitive. Corregge o compensa le fragilità psicologiche e codifica le cose importanti della vita, distruggendo quella corazza scomoda e pesante che è stata creata a propria difesa verso gli altri e il mondo, e dona un equilibrio dignitoso e la forza di guardarsi dentro. L'arte si può paragonare ad un prolungamento del proprio corpo in quanto ha il potenziale di stimolare le capacità personali, riuscendo oltretutto ad estrapolare le parti negative celate in ognuno di

noi. Con l'aiuto del nostro "artista interiore" si riuscirà ad effettuare quel viaggio lento e meditativo che permetterà di estrapolare, per poi liberare la propria essenza tramite la creatività, la fantasia e il segno grafico. Le sculture e i dipinti, come anche la poesia e il canto, la danza ed il teatro, sono le varie forme artistiche universali dove vengono riversate le emozioni ed i sentimenti di chi le produce. Tutti prodotti contenenti forti poteri di trasmissione e condivisione che uniscono l'artista che fa con lo spettatore che, con il suo osservare, apre i recinti dove è racchiusa l'opera. L'arte è ricca di cultura, originalità, stili, rievoca inoltre le strutture sociali ed è stata utile per rappresentare la religione ed il sacro, più che mai nel passato, quando venivano commissionate opere, sculture e chiese monumentali. Le forme di arte principali a cui si collegano le arti minori sono 10: la pittura (comprensiva del disegno, incisione e grafica digitale) la scultura (che include l'oreficeria, la tessitura e gli origami) l'architettura, la letteratura, la musica, la danza, il teatro, il cinema, la fotografia ed infine il fumetto. Con l'evolversi dell'arte sin dalla metà del XVII secolo anche la donna cominciò ad arricchire la scena artistica grazie

all'audacia di molte pittrici femminili tra cui ricordiamo Artemisia Gentileschi che divulgò lo stile del Caravaggio a Napoli città, dove con i suoi dipinti cercava di affermarsi come donna indipendente nonostante i pregiudizi del tempo. La francese Berthe Morisot pittrice impressionista che amava dipingeva all'aperto, cosa disdicevole per una donna del 1841 e Tamara De Lempika con il quadro che la vede ritratta alla guida di un auto sportiva nel 1929, simbolo per eccellenza della indipendenza femminile. Frida Kahlo conosciuta in tutto il mondo per la sua creatività ed il folklore messicano dei suoi dipinti.

aprile 2023 www.ilcorrieredellacitta.com 35 RUBRICHE
Laura Piacentini

La comunicazione sul luogo di lavoro

ossedere una buona capacità comunicativa è fondamentale in qualsiasi rapporto. Noi oggi affronteremo, in special modo, l’importanza che assume nel mondo del lavoro. E’ utile nei rapporti con i clienti, ma anche con i colleghi con cui si interagisce quotidianamente, infatti quando si lavora più serenamente si valorizzano meglio le proprie abilità e si ottengono risultati più soddisfacenti. Ora vediamo come cercare di raggiungere alcuni di questi obiettivi, che so già non sarà cosa semplice, poiché la materia è molto vasta e piena di variabili, in quanto va a interagire con la sfera personale di ognuno che ha un proprio modo, giusto o sbagliato che sia, di comunicare. Innanzitutto bisogna essere chiari e precisi nel dare le informazioni ed assegnare dei compiti, così da evitare incomprensioni sui ruoli e sulle competenze e questo fa sì che tutti siano al corrente di ciò che serve per svolgere meglio il proprio lavoro e per non interferire con quello degli altri. Le conversazioni positive rafforzano i legami interpersonali e migliorano il clima dell’azienda in cui si lavora, trasmettendo anche a coloro i quali si viene in contatto questa sensazione. Se i componenti di un team di lavoro riescono a dialogare bene tra loro, ognuno si sentirà maggiormente responsabilizzato e motivato. Non solo, ma sicuramente la comunicazione efficace e collaborativa all’interno dell’ambiente di lavoro, permette uno scambio di idee che porta a generare ulteriori stimoli creativi e spunti nuovi, consentendo di migliorare la qualità del lavoro e di risparmiare anche sui tempi. Ne guadagnano i nostri risultati e anche quelli dell’azienda. Un altro aspetto importante, soprattutto nel mondo del lavoro, è di usare il linguaggio più adatto in modo che si stabilisca la corretta distanza con le altre persone, facendo attenzione al livello del nostro interlocutore se di grado pari al nostro o più elevato. E’ fondamentale questa scelta: più formale con i superiori, più diretto, informale ed anche più schietto con i colleghi. Mai mescolare, magari inavvertitamente, i due livelli di linguaggio soprattutto nelle mail e nelle chat di gruppo. Scegliete parole ed emoticon che tengano conto non solo delle persone a cui ci si sta rivolgendo, ma anche di tutte le altre a cui il messaggio arriva o potrebbe essere riferito. Lasciarsi sfuggire dei termini inappropriati può portare a gravi conseguenze, anche perché le parole scritte non si possono cancellare. Ma quali caratteristiche deve avere la comunicazione sul

Bisogna essere chiari e precisi nel dare le informazioni ed assegnare dei compiti, così da evitare incomprensioni sui ruoli e sulle competenze

Se i componenti di un team di lavoro riescono a dialogare bene tra loro, ognuno si sentirà maggiormente responsabilizzato e motivato

posto di lavoro per essere davvero efficace? Lo abbiamo già accennato in apertura ma vale la pena ribadirlo: diretta, mirata ed essenziale. Si consiglia di ripeterlo, scriverlo sui post.it e attaccarli ovunque. In queste tre parole c’è tutto! Analizziamone le conseguenze. Per esempio un buon capo deve comunicare ciò che desidera con chiarezza, senza bisogno di alzare la voce o di strigliare i suoi collaboratori; allo stesso modo un dipendente non ha bisogno di usare toni servili per esprimere le sue richieste: è sufficiente che parli con sincerità e rispetto. Non perdersi in giri di parole, in premesse vuote e inutili, è una perdita di tempo che non porta a risultati e potrebbe molto spa-

Per esempio un buon capo deve comunicare ciò che desidera con chiarezza, senza bisogno di alzare la voce o di strigliare i suoi collaboratori; allo stesso modo un dipendente non ha bisogno di usare toni servili per esprimere le sue richieste: è sufficiente che parli con sincerità e rispetto

zientire chi ci ascolta e lo spinge a interrompere il dialogo. Occorre sempre manifestare cortesia e rispetto reciproco, sia tra colleghi che tra superiori e subordinati; bisogna poter comunicare guardandosi in volto. Diffidate da chi parla a testa bassa o vi ascolta guardando altrove. Riprendendo il discorso sul rispetto, esso deve essere manifestato anche nelle riunioni e nelle discussioni ascoltando con attenzione l’opinione altrui, senza respingerla a priori. Se non si prende in considerazione quello che dicono gli altri e si rimane sempre dello stesso parere, è difficile che il dialogo possa arrivare a essere

Se non si prende in considerazione quello che dicono gli altri e si rimane sempre dello stesso parere, è difficile che il dialogo possa arrivare a essere costruttivo e a proporre qualcosa di nuovo, che può risultare utile per entrambi

costruttivo e a proporre qualcosa di nuovo, che può risultare utile per entrambi. Tipico esempio sono le assemblee condominiali, dove è l’occasione per tutti di poter raggiungere un obiettivo comune ma, immancabilmente, si finisce quasi sempre per litigare. Perché succede, pur avendo tutti lo stresso interesse, ovvero di considerare il luogo in cui si vive come luogo condiviso da altri e che tutti debbano concorrere alla sua conservazione per il bene individuale e collettivo? Una delle risposte potrebbe essere che il gruppo dei condomini non si è scelto, ma si è formato per caso: un insieme di persone che acquistano una casa e si ritrovano ad abitare forzatamente lo stesso luogo. Quindi sono persone che non si conoscono bene tra

Poiché la sinergia deve essere totale e quando il dialogo sul lavoro è fatto di frequenti lamentele, significa che ci sono errori di comunicazione in tutte le direzioni

loro e non si percepiscono come membri di un gruppo misto, in cui tutti cooperano per lo stesso obiettivo. Mentre sul lavoro questo non deve accadere, poiché la sinergia deve essere totale e quando il dialogo sul lavoro è fatto di frequenti lamentele, significa che ci sono errori di comunicazione in tutte le direzioni. Da una parte i dirigenti che non riescono a motivare i lavoratori e a recepire le loro esigenze per una maggiore funzionalità, dall’altra i dipendenti non riescono ad esprimere in maniera costruttiva le loro richieste, in modo che l’ambiente lavorativo funzioni meglio. Gli sfoghi dietro, le dicerie, i pettegolezzi continui tra colleghi non servono a risolvere la situazione, perché appesantiscono il clima, demotivano ancora di più e generano atteggiamenti negativi. Ricordarsi che lamentarsi di continuo incattivisce il nostro animo e ci rende fastidiosi a chi ci ascolta e che la condizione essenziale perché si svolga un vero dialogo è la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro

Esperto di Galateo ed immagine relazionale Dirguido@libero.it

Ricordarsi che lamentarsi di continuo incattivisce il nostro animo e ci rende fastidiosi a chi ci ascolta e che la condizione essenziale perché si svolga un vero dialogo è la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro

36 Il Corriere della Città RUBRICHE aprile 2023
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L’ Farina di insetti: quello che c’è da sapere

Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato il via libera alla messa in commercio, per l’alimentazione umana, delle farine prodotte da alcuni insetti, che ora potranno essere commercializzate anche in Italia. Un percorso iniziato nel 2018 con l’entrata in vigore del regolamento UE sui “novel food” ma che ora inizia ad avere i suoi effetti anche nel nostro paese. Al momento si tratta della larva gialla della farina (Tenebrio molitor), della Locusta migratoria, della farina di Acheta domesticus (grillo domestico) e delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore), congelate, in pasta, essiccate o in polvere, ma molte altre richieste sono in corso di approvazione. Cerchiamo di capire quali prodotti potranno contenerle, ma anche i possibili rischi per la nostra salute per la nostra economia e per la nostra “cultura alimentare”. Chi ingenuamente pensa che potrà facilmente evitare di mangiare questi “insetti”, evitando di comprare le loro larve nei banchi dei mercati, come accade da tempi memorabili in asia si sbaglia. La loro introduzione nella nostra dieta sarà molto più discreta e se non impariamo a leggere finalmente le etichette, potremmo ritrovarci a consumare regolarmente alimenti che contengono “insetti” senza rendercene conto. La cosidetta “farina di grillo”, termine ormai utilizzato per indicare genericamente tutti i prodotti di questo tipo, potra essere utilizzata in una infinità di prodotti da forno, nel pane e nei panini multicereali, nei cracker, nei grissini, nelle barrette ai cereali, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta, ecc. Ma anche nelle salse ed in una infinità di prodotti industriali: nei preparati a base di carne; legumi, patate verdure, ecc. La potremo trovare nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack,

Chi ingenuamente pensa che potrà facilmente evitare di mangiare questi “insetti”, evitando di comprare le loro larve nei banchi dei mercati, come accade da tempi memorabili in Asia si sbaglia

nelle bevande fermentate come la birra, nei prodotti a base di cioccolato, negli snack e nei prodotti proteici per diete e per gli sportivi. Al momento i principali rischi per la salute sembrano essere quelli connessi alla presenza della chitina, una proteina contenuta nel carapace degli insetti che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico. Cosa ben nota a chi soffre di allergie alimentari per prodotti “tradizionali” come ad esempio arachidi o crostacei, che dovranno prestare particolare attenzione ai cibi che contengono farine di insetti. Inoltre, un uso prolungato e frequente,di questi nuovi cibi, anche per chi non è allergico, potrebbe portare a una sensibilizzazione. Esiste poi il problema delle frodi alimentari e dell’uso di sostanze non ammesse per l’allevamento intensivo di questi insetti che,come accade per gli alimenti tradizionali sono sempre possibili.

Purtoppo dobbiamo rassegnarci, il nostro attuale e convulso modello di sviluppo sta rapidamente esaurendo le risorse della terra e le farine di insetti sono una ottima fonte di proteine (oltre il

65%) e sono ricche di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo, sodio, ecc. La crescita della popolazione, l’inquinamento, la deforestazione, la urbanizzazione ed il consumo incontrollato di suolo stanno distruggendo il nostro pianeta che già non è più in grado di sfamare tutti. Nella nostra ignoranza continuiamo a costruire centri comerciali, capannoni industriali, orribili complessi edilizi, ecc. sottraendo terreno alla agricoltura ed impedendo all’acqua di ricaricare le falde. Si pensa al profitto immediato senza tener conto che quei terreni ci hanno permesso di sopravvivere per secoli e di avere cibi di qualità straordinaria. Eccellenze alimentari che il nostro governo finalmente ha deciso di candidare come patrimonio immateriale della umanità. Distruggendo il nostro territorio ed il nostro paesaggio ci stiamo trasformando noi stessi in “insetti” che vivono in stipati alveari che chiamiamo “citta”, incollati tutto il giorno agli schermi di telefoni o TV. Ma pensare di difendere la nostra cultura alimentare senza difendere il nostro territorio che produce i nostri straordinari cibi è impossibile. Seguendo la logica del profitto e della speculazione stiamo rimanendo senza suolo e senza acqua che sono due elementi indispensabili per produrre dei cibi di ottima qualità. Gli effetti a lungo termine dei cambiamenti che i cibi industriali stanno avendo sulla nostra dieta e sulla qualità della vita si stanno gia manifestando nei paesi più industrializzati, con il dilagare della obesità e di patologie alimentari che stanno riducendo la qualità e la durata della vita media. Da anni su questa rubrica vi suggerisco delle scelte alimentari tradizionali basate sulla nostra cultura mediterranea. Senza equilibrio nel nostro territorio tra le zone agricole dove si produce il cibo, quelle forestali dove si ricaricano le falde che ci forniscono la nostra acqua e le aree urbane dove si consuma tutto, finiremo per vivere come gli insetti e quindi mangeremo cibi prodotti da farine di insetti, che saranno le uniche cose che in futuro riusciremo a produrre se non cambiamo modello di sviluppo.

Monica Grosso - Biologo nutrizionista

Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it

aprile 2023 38 RUBRICHE Il Corriere della Città

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