Parma Magazine Salute e Benessere n.22

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Salute e Benessere

Testata: il mese Parma n. 227 - GRATUITO

n.227 - marzo 2021

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R-ESISTIAMO SALUTE

Nasce il nuovo Centro Oncologico, un progetto di tutta la comunità

Città Bimbi

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All’interno l’inserto speciale

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Sommario IN PRIMO PIANO

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Le categorie sotto pressione in tempo di pandemia

Lo Chef Nizzi “Vogliamo lavorare, e possiamo farlo in sicurezza” 6 L’Oste resistente è Virgilio Buratti Zanchi. La sua storia

8 A SPASSO CON L’ARTE Modigliani, tra genio e sregolatezza FOCUS SALUTE

10 Al via i lavori del nuovo Centro Oncologico

Campagna di crowdfunding per sostenere i progetti di ALICe Parma

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Testata: il mese Parma n. 227 - gratuito

13 Si dorme male, ma non è colpa del Covid 15 Tumore al seno, la medicina personalizzata è la nuova frontiera

22 Generazione Tik Tok, il social media più amato dagli under 18. Quali i rischi e come affrontarli da genitorei

16 Gli effetti psicologici della pandemia sui ragazzi. Intervista al dottor Fabio Vanni

24 Il cinema a casa tua. Alcune delle proposte che puoi trovare al Centro Cinema Lino Ventura

INSERTO “LA CITTÀ DEI BIMBI”

19 Il tempo, una risorsa preziosissima 20 ARTEZoom, il patrimonio culturale e museale della città entra in classe

25 Non si può fare a meno della musica. Milena Torelli racconta il lavoro della sua scuola Crescendo con la Musica 26 Più frutta e verdura per i bambini, nell’anno internazionale dedicato a questi cibi

Passione Mountain Bike, come e dove coltivarla

27 LA RUBRICA DI FACEKIDS La mascherina che elimina la paura del dentista

Ventiquattr’ore di teatro non stop con “r.Esisto”

28 Consigli di lettura di Librerie.Coop

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Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99 Editore Edicta p.s.c.r.l. N° iscrizione al ROC: 9980 Registrazione ISSN: 1592-6230 via Torrente Termina, 3/b PARMA Tel. 0521251848 - Fax 0521907857 salute@parmareport.it Direttore responsabile

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in Primo Piano

Lockdown e riaperture. La ristorazione tra i settori più colpiti

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on l’unico, ma fra i più colpiti. Il settore della ristorazione, e tutto ciò che gira attorno, è stato uno di quelli che ha maggiormente risentito dell’emergenza sanitaria. Il lockdown dello scorso anno, durato 2 lunghissimi mesi, ha fermato tutto, comportando la chiusura totale di tutte le attività come bar, ristoranti, dove il distanziamento sociale sembrava in conflitto con l’idea di convivia-

lità. Finchè non si è dovuto fare i conti con i protocolli di sicurezza e capire che, per andare avanti, bisognava che il concetto di contatto sociale venisse ribaltato. I locali si sono allora dotati di un protocollo di protezione che potesse garantire lo svolgimento dell’attività in totale sicurezza per tutti, evitando i contagi. I cittadini hanno fatto i conti con un nuovo modo di vivere l’esperienza del

SOS LAVORO, cosa dicono i dati Covid e lavoro. Questo binomio è tra i più cercati e cliccati sul web, alla luce della crisi dell’occupazione, una delle conseguenze più pesanti della pandemia. Non vale per tutti, ma una buona parte delle categorie di lavoratori sta vivendo una crisi senza precedenti. Dagli ultimi dati Istat sulle Forze Lavoro relativi al secondo semestre del 2020, è emerso che il settore che ha retto meglio è quello dell’industria. In calo, il commercio all’ingrosso e al dettaglio e i servizi alle imprese, soprattutto dovuti alla chiusura di molte attività a causa del lockdown e al ricorso

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allo smart working. Il turismo rileva una grandissima perdita occupazionale, di 246 mila unità, di cui 158mila nei servizi di ristorazione e 88mila negli alloggi. Tra giugno 2019 e giugno 2020 il mercato del lavoro italiano ha registrato un crollo di 841mila occupati (-3,6%). Tra i settori dell’economia dei servizi in maggiore crisi ci sono, dopo i servizi ricettivi (-28,3%), le attività di ricerca, selezione e fornitura di personale (-18,6%); le attività domestiche (-16,7%), amministrative e di supporto alle imprese (-15,7%); noleggio e leasing (-15,2%); produzione cinematografica

(-14,9%); ristorazione (-13%). Seguono le attività immobiliari, i servizi per edifici e paesaggio, pubblicità e ricerche di mercato, le telecomunicazioni, commercio al dettaglio e le attività legate all’industria dell’intrattenimento.


in Primo Piano GLI EFFETTI DEL CONTINUO ‘APRI-CHIUDI’ SU MOLTE ATTIVITÀ SONO STATI NEGATIVI. TRA CHIUSURE E LICENZIAMENTI, COME È CAMBIATO INEVITABILMENTE IL MONDO DELLA RISTORAZIONE E COME POTRÀ RIPRENDERE VITA IL PRIMA POSSIBILE?

ristorante, ma la voglia di ricominciare è stata tale da abbattere qualsiasi barriera. Il modo di fare ristorazione è inevitabilmente cambiato: i ristoranti hanno dovuto, per mantenere viva l’attività, fare i conti con il servizio d’asporto ed entrare nel circuito del food delivery, per portare a casa delle persone il gusto di un pranzo e una cena diversi. Molti hanno ‘resistito’ in questo modo, alcuni evitando la chiusura della loro attività, ma siamo

tutti d’accordo nel riconoscere che l’asporto non equivale all’esperienza che si vive all’interno di un locale. Igiene e sicurezza hanno poi caratterizzato la nuova esperienza del cliente e hanno influenzato il modo di fare ristorazione: mascherine, guanti, dispenser di gel igienizzante, procedure di sanificazione delle superfici, riorganizzazione degli spazi, dei tavoli, per rispettare quelle norme di distanziamento sociale da parte dei gestori. Il che ha comportato anche una evidente gestione più intima nel rapporto con il cliente, e una sala inevitabilmente meno affollata. Un altro aspetto modificatosi a causa del Covid, è il concetto di ‘monouso’,

inserito all’interno della mise en place, per garantire la sicurezza di tutti. A partire dalla scelta, per esempio, del tovagliato tessile riutilizzabile, che rappresenta una valida alternativa di igiene, perché viene sanificato dopo ogni utilizzo. Per molti, questo nuovo modo di lavorare ha significato rinunce e comportato tanto sacrificio, ma chi ha scelto di investire in un nuovo modo di rapportarsi al cliente, lo ha fatto in primis per sopravvivere e per tentare di non vanificare il lavoro di molti anni, nella speranza che si possa tornare a godere di momenti felici e alla tanto agognata normalità. di Felicia Vinciguerra

LA RABBIA DEI RISTORATORI NIZZI: “NON VOGLIAMO AIUTI. VOGLIAMO LAVORARE” “Oggi lavori, domani forse, poi vedremo.” Sono queste le parole che colpiscono duramente un settore già in ginocchio dalla pandemia e dal continuo ‘apri-chiudi’ di questi ultimi mesi. Lo chef Andrea Nizzi, presidente del Parma Quality Restaurants esprime l’indignazione e la rabbia di un’intera categoria, la cui unica, legittima, richiesta è quella di lavorare e poterlo fare in estrema sicurezza e nel totale rispetto delle regole. «Il nostro lavoro si basa sulla progettazione- dice Nizzi-, dagli eventi da preparare alle proposte per i nostri clienti. E in questo momento non possiamo fare progetti perché non sappiamo quando e come riaprire. A livello mentale è massacrante.» L’incertezza è l’aspetto che più si fa fatica ad accettare, soprattutto ad un anno dall’inizio della pandemia e l’animo rabbioso è comprensibile alla luce dei continui decreti di chiusura ‘a singhiozzo’, non compatibili con la gestione di un’attività. «Non ci siamo solo noi ristoratori- continua lo chef-, ma anche i dipendenti, i fornitori, che completano la macchina organizzativa per la gestione di un locale. E poi non va trascurata la cultura del cibo, che da anni cerchiamo di diffondere e trasmettere ai nostri clienti. Quando potremo continuare a riprendere questo discorso?»

È il grande interrogativo che tutti si pongono, che genera destabilizzazione in un momento in cui gli equilibri cambiano repentinamente. «Non i soldi, non gli aiuti, noi vogliamo lavorare. Ci sono delle nuove regole da rispettare e va benissimo, ma non ci chiedano di chiudere ancora perché non è soluzione. La gente si è riversata nei ristoranti, in zona gialla, e quando ci hanno comunicato una nuova chiusura io avevo già le tre domeniche successive prenotate. Non se ne può più di questa situazione, c’è tanta rabbia.» Queste le parole dello chef Nizzi, che rivendica il diritto di un’intera categoria, che versa nell’incertezza più assoluta di quello che sarà domani. Non trova un senso alla chiusura totale, perché pensa che si possano trovare delle soluzioni alternative, e che non si debba rinunciare ai momenti felici che l’esperienza del ristorante regala alla gente. La chiusura di Pasqua? «L’ennesimo schiaffo», dice.

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in Primo Piano

La storia di un oste, tra l’inc e la voglia di ricominciare VIRGILIO BURATTI ZANCHI È DA SEMPRE “L’OSTE CHE RESISTE”. AD OGGI, QUESTA FRASE HA UN SAPORE ANCORA DIVERSO, ALLA LUCE DI TANTE ATTIVITÀ IN CRISI E SOTTO PRESSIONE A CAUSA DELLA PANDEMIA

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orse per molti sembrerà azzardato raccontare la storia di un oste appassionato, che in questo momento rappresenta una categoria fortemente a rischio e sotto pressione dalla situazione di pandemia in cui tuttora ci troviamo. Parlare della passione per la cucina, dell’attenzione al dettaglio, dell’amore verso i propri clienti è folle in un periodo in cui saltelliamo da una zona di colore all’altra nel giro di poche ore, nell’incertezza più totale. Ma qui parliamo di vita, di persone, di luoghi che non sono semplicemente fisici, ma rappresentano un’anima. E allora in un momento particolarmente caratterizzato dallo sconforto, dalla rabbia (giustificata), dalla paura di un futuro incerto, dalla repressione della libertà, è bello raccontare di come

si possa resistere. Una parola non a caso, che descrive e rappresenta da sempre l’attività di Virgilio Buratti Zanchi, “l’oste resistente” come lui stesso si definisce, in un luogo simbolo di Parma come l’Oltretorrente. Nonostante la continua incertezza in cui versa la categoria dei ristoratori, Virgilio riesce a guardare il lato positivo e a coltivare delle idee rispetto alla sua attività, oltre che a non abbandonare mai la forte passione che lo lega al suo mestiere. Abbiamo tutti voglia di normalità, di condivisione e di comunità, abbiamo voglia di popolare i luoghi della cultura, dell’arte e del cibo, assaporando il gusto della libertà. È per questo che vogliamo ritornare alle storie, a chi c’è dietro un’attività, alla forza e alla voglia di ripartire, nonostante la fatica. IL LUOGO «La mia attività nasce da una grande passione, che coltivo fin da piccolo grazie al podere di famiglia. Ho studiato Agraria e sono sempre stato affascinato da questo settore.» Virgilio ha fatto diversi lavori prima di trovare la sua strada, tra cui il trattorista, l’operaio in un prosciuttificio, fino al 2003, quando ha seguito le sue passioni per il buon cibo e i vini di qualità, aprendo il locale Quisibeve, in borgo Cocconi, un posto rivoluzionario in quegli anni: «con grande lavoro e sacrificio ho ottenuto la fiducia di una vasta e ricercata clientela, facendo scelte a volte coraggiose e rischiose.

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Ho voluto sin da subito puntare sulla qualità e costruirmi una strada che andasse in questa direzione». Fino all’attuale osteria, semplice ma ricca di dettagli dal sapore famigliare, un luogo dove ci si sente a casa fin dall’accoglienza, dove il menù è scritto a mano su una lavagnetta ma è anche raccontato, dove si viene accompagnati nella scelta del vino giusto da abbinare. «A Parma sono un outsider - dice Virgilio, che non è mai stato amante delle mode-. Ho costruito il mio locale proprio come lo desideravo, con una cura verso il cliente, partendo dalla scelta delle materie prime di qualità».


in Primo Piano

ertezza del futuro I CLIENTI «Il mio punto di forza è stata la varietà di clientela, da Quisibeve ad oggi, passando dal ragazzo appassionato di vini all’ottantenne che apprezza la proposta culinaria, non solo parmigiana. Ho costruito la mia clientela aldilà delle amicizie. Per molti anni l’Oltretorrente – racconta Virgilio- è stato

snobbato dai turisti, poi col tempo è stato molto rivalutato e, anzi, la mia clientela degli ultimi tempi è stata per la maggior parte di stranieri, turisti sempre curiosi verso la cultura culinaria e che apprezzano il prodotto fatto ad hoc per il cliente. Sono molto affezionato ai miei clienti e loro lo sono a me.

Me lo hanno dimostrato quando, al rientro in zona gialla, sono tornati tutti felici

ed entusiasti di ricondividere momenti di convivialità. È stato molto bello.»

LE PROPOSTE CULINARIE Cura e attenzione ai dettagli, a partire da materie prime di qualità. Virgilio conosce personalmente i fornitori, sceglie i prodotti in modo sempre molto consapevole. La sua è una cucina che prende spunto dalla tradizione e strizza l’occhio all’innovazione, perché l’una non può fare a meno dell’altra, come lui stesso dice. Quindi si trovano piatti tipicamente emiliani, con qualche spunto piemontese, di cui è originario. Tra salumi, tante proposte di formaggi, primi piatti rigorosamente fatti in casa, una squisitezza è il prosciutto di pecora cornigliese. Gli gnocchi un altro piatto forte, conditi con baccalà o bottarga. E poi le tagliate, la battuta di fassona, la trippa con cavolo nero e le proposte di dolci tipi come la sbrisolona e la torta pere e cioccolato. Piatti semplici nella loro unicità. IL PRESENTE E IL FUTURO DELL’OSTERIA La pandemia ha messo fortemente in discussione le attività commerciali. I proprietari dei locali oggi hanno dovuto affrontare scelte coraggiose, hanno fatto i conti con la dura realtà della cassa integrazione e hanno rinunciato a molte cose. «Noi siamo rimasti in due, avevo investito tanto sul personale ma non potevo più permettermelo – racconta Virgilio-. Molti colleghi sono attualmente in cassa integrazione, altri hanno chiuso definitivamente le porte dell’attività. Il nostro futuro è incerto.» Una cosa però Virgilio l’ha imparata da questa situazione e gli servirà per il futuro dell’attività: «le restrizioni dovute al Covid mi hanno permesso di curare ancora di più il cliente. Dovendo ridurre la capienza ed eliminare qualche tavolo in sala, ho scoperto una dimensione più intima che mi piace e a cui pensavo già da tempo. Prossimo obiettivo? Lavorare sì, ma con più qualità nella gestione del tempo».

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A spasso con l’Arte

Modigliani tra genio... e sregolatezza SEI LE OPERE ESPOSTE ALLA FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA PER ANALIZZARE IL RAPPORTO TRA DISEGNO E PITTURA. PER L’ARTISTA IL RITRATTO RAPPRESENTA L’UNICO VEICOLO DI ESPRESSIONE POSSIBILE

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ono da poco trascorsi cent’anni dalla scomparsa di Amedeo Modigliani che, appena trentacinquenne, si spegneva a Parigi con la mente in preda al delirio, dopo una vita breve ma bruciante e artisticamente compiuta. L’esposizione, grazie alla collaborazione col Musée de Grenoble, di sei opere di Modigliani, consente di analizzare il rapporto fra disegno e pittura e di cogliere i principali riferimenti culturali nel suo lavoro di ritrattista. Dal 27 marzo al 4 luglio 2021 (le date potrebbero subire variazioni in relazione alla situazione sanitaria; consultare il sito www.magnanirocca.it) presso la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, vengono infatti esposti il dipinto Femme au col blanc, olio su tela del 1917, raffigurante Lunia Czechowska, la modella preferita, moglie dell’amico d’infanzia di Léopold Zborowski, mercante d’arte e mecenate di Modigliani, e cinque ritratti a matita di personaggi della capitale francese degli anni Dieci, dove egli fu al centro della scena artistica, al tempo all’avanguardia internazionale. Nella poetica pittorica di Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920) il ritratto rappresenta l’unico veicolo d’espressione possibile del furore creativo dell’artista e il vitale strumento di esternazione dell’ansia, profondamente umana, d’intrecciare uno scambio relazionale con altri esseri. Partendo da una profonda fascinazione per l’essenzialità stilistica della tradizione trecentesca e quattrocentesca senese, per le qualità plastiche della scultura e per la stilizzazione del tratto grafico,

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Modigliani elabora una concezione assolutamente originale del ritratto, tenendo conto anche dell’insegnamento di Paul Cézanne e delle maschere africane. Per sottolineare queste influenze, importanti esempi della pittura senese e cézanniana vengono accostati in mostra ai lavori di Modigliani, come anche una maschera africana. I capolavori dell’arte francese del periodo in cui egli visse e operò, appartenenti alle raccolte della Fondazione Magnani-Rocca (oltre a Cézanne, anche Renoir, Monet, Matisse e Braque; ma anche l’italiano Severini, che in quegli anni viveva a Parigi), offrono al pubblico una visione ampia della scena artistica del tempo. Inquieto, sempre in bilico tra genio e sregolatezza, un dandy moderno e un raffinato artefice del proprio tragico destino, perfetto stereotipo dell’artista maledetto, Modigliani, oltre che grande pittore, fu eccellente disegnatore, riuscendo, con un tratto volumetrico e allo stesso tempo bidimensionale, a catturare la sensibilità e la psicologia

degli effigiati; coloro che gli fecero da modello ebbero a dire che farsi ritrarre da lui era come “farsi spogliare l’anima”. Il tratto più caratteristico e affascinante dell’opera di Modigliani risiede proprio nel suo talento introspettivo, che gli permetteva di portare a espressione le qualità più intime della persona, trasformando ogni singolo ritratto in una sorta di specchio interiore. Di gran lunga più celebri di quelli maschili, i ritratti femminili sono i maggiori esempi della sensibilità artistica di Modigliani; i tratti delicati, i colli affusolati ed eleganti, sono divenuti identificativi dell’arte stessa del pittore e la Femme au col blanc ne è uno splendido esempio. Pur utilizzando un linguaggio prettamente moderno, egli non dimentica mai la tradizione italiana; l’ideale femminile con il collo lungo era stato infatti vagheggiato e dipinto da altri grandi artisti del passato, uno fra tutti, il Parmigianino, con la sua Madonna dal collo lungo dipinta proprio a Parma fra il 1534 e il 1540. di Stefano Roffi


Modigliani. Opere dal Musée de Grenoble Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 27 marzo al 4 luglio 2021*. Orario: mercoledì, giovedì e venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche Pasqua, Lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Lunedì e martedì chiuso (aperto Lunedì di Pasqua). Ingresso: € 12, valido anche per le raccolte permanenti e il parco € 10, per gruppi di almeno quindici persone - € 5, per le scuole. Il sabato, la domenica e i festivi, il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa. Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it

Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16, 17, visita alla mostra focus ‘Modigliani’ e alle raccolte permanenti della Fondazione con guida specializzata; è possibile prenotare a: segreteria@magnanirocca.it, oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 17,00 (ingresso e guida). www.magnanirocca.it per le modalità di visita in sicurezza. Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Stefano Roffi con la collaborazione di Alice Ensabella, saggi e testi in catalogo di Sophie Bernard, Alice Ensabella, Stefano Roffi, Aldo Santini, Guy Tosatto. La mostra è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA. Media partner: Gazzetta di Parma. Con la collaborazione di: AXA XL e Aon - Angeli Cornici, Cavazzoni Associati, Fattorie Canossa, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.

* Le date potrebbero subire variazioni in relazione alla situazione sanitaria; consultare il sito www.magnanirocca.it

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Focus Salute

Al via i lavori del nuovo Centro O un progetto di tutta la comunità L’IDEA È DI REALIZZARE UN POLO UNICO PER I MALATI DI TUMORE, NATA DALL’ESIGENZA DI INTEGRARE I PERCORSI DI CURA. LA POSA DELLA PRIMA PIETRA È AVVENUTA CON UN PRIMO SCAVO SIMBOLICO ALLA PRESENZA DELLE ISTITUZIONI E DEL PERSONALE SANITARIO

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a pandemia non ferma i grandi progetti. Quelli che nascono dalla volontà di migliorare le cure tumorali, per una lotta senza sosta contro il cancro, e dalla condivisione di un’idea con la comunità. Un’idea che sta diventando realtà: è stata posata, infatti, la prima pietra del nuovo Centro oncologico di Parma. Ad accompagnare questo gesto i protagonisti che hanno reso possibile questo primo importante traguardo: costruire un’unica casa per i pazienti oncologici di Parma. “È un giorno importante, nasce quella che diventerà una casa per i malati di tumore di questa provincia collegata con le Case della Salute del territorio – ha dichiarato Massimo Fabi direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma- e concretizza un impegno corale e un lavoro di squadra, che nonostante l’intenso periodo di lavoro, consente di potare avanti molti degli impegni presi di cui il Centro oncologico è sicuramente uno più impegnativi”. Anna Maria Petrini, commissario straordinario Ausl di Parma, ha sottolineato l’importanza che il Centro oncologico avrà nell’integrazione dei percorsi di assistenza oncologica. La nuova struttura sorgerà all’ingresso di via Volturno

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GIÀ 900.000 EURO DONATI Un progetto che cresce con tanti mattoncini di cuore, quelli donati dalla comunità. Cittadini, aziende, associazioni del territorio. Il nuovo Centro Oncologico è un progetto concreto che ha già trovato il sostegno di importanti partner pubblici e privati: Stato, Regione Emilia Romagna, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Fondazione Cariparma ne finanzieranno la struttura. Le donazione della città, imprese e privati cittadini completeranno le tecnologie e l’accoglienza. «Già prima dell’avvio dei lavori la Comunità parmense, in tutte le sue espressioni istituzionali, private e del Terzo Settore, ha già donato a questo progetto 900.000 euro – sottolinea Giorgio Delsante, presidente della Fondazione di Comunità Munus, garante di trasparenza e destinazione dei fondi raccolti. – Questo significa che la Comunità ha creduto nella sua realizzazione dando fiducia alle persone che hanno la responsabilità di portarlo a compimento. Ma il lavoro continua.» La raccolta fondi per il nuovo Centro Oncologico prosegue e chiunque può donare e firmare un mattoncino di cuore attraverso il conto corrente attivato dalla campagna “Insieme con te per il nuovo centro Oncologico”.


Focus Salute

Oncologico,

PIANO 4. Degenza oncologica con camere doppie e servizi igienici. PIANO 3. Ambulatori con 26 postazioni per le terapie oncologiche e gli studi medici. PIANO 2. 12 ambulatori di oncologia (l’attuale day hospital), 1 chirurgico, gli ambulatori della Breast Unit, 1 punto prelievi e sala d’attesa. Accesso alla Galleria commerciale di via Volturno. PIANO 1. Ingresso con collegamento diretto al parcheggio. Spazi per accoglienza e Associazioni di volontariato in ambito oncologico. Fronte ovest gli studi medici di oncologia. PIANO 0. RADIOTERAPIA: aree ambulatoriali e studi medici. Oltre ai laboratori e gli spogliatoi del personale. PIANO –1. RADIOTERAPIA: locali per gli acceleratori lineari e spazi di supporto per la diagnosi e la preparazione dei pazienti.

dell’Ospedale Maggiore, a fianco della Torre delle Medicine alla quale sarà collegata attraverso percorsi interni. Un totale di 9000 metri quadrati di superficie suddivisa in 5 piani fuori terra per ambulatori, degenza, studi medici e spazi comuni per sale d’attesa e associazioni e un piano interrato dedicato ai locali per gli acceleratori lineari e TAC. Nato dall’esigenza di integrare i percorsi di cura oncologici dell’Ospedale di Parma e dei servizi

sul territorio, il progetto diventa concreto, grazie ad un’intera comunità che gli ha dato fiato e gambe, alimentando un sostegno che si è diffuso tra la cittadinanza, le associazioni, le aziende. «Intorno a questo progetto – ha ribadito la direttrice della Radioterapia Nunziata D’Abbiero – si è formato un popolo animato dall’ambizione di offrire luoghi accoglienti e dignitosi con percorsi facilitati ai malati oncologici della provincia di Parma. Anche tra noi professionisti dell’Ospedale il progetto è vissuto come una grande ambizione

di tutti e lo testimonia che, nonostante una pandemia in atto, le procedure non si sono fermate». «Una sfida che abbiamo lanciato a noi stessi e al territorio - la sintesi di Francesco Leonardi direttore dell’Oncologia medica -. Le scelte terapeutiche per i pazienti oncologici sono molto complesse, da decenni noi lavoriamo in team con altri professionisti, ma in posti diversi. Ora la sfida è mettere al centro il paziente in un’unica sede dove i professionisti possano lavorare in stretta collaborazione all’interno e con i servizi sul territorio».

LA CAMPAGNA DI ALICE-PARMA “NON FAR CADERE LA LINEA!” L’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale ha attivato la campagna “Il telefono di A.L.I.Ce- Non far cadere la linea!” per sostenere diversi progetti a favore delle persone colpite da ictus e delle loro famiglie, affinché non vengano lasciate sole nei momenti più difficili del post-malattia. In un periodo in cui molte attività dell’associazione sono state messe in pausa dalla pandemia, diventa ancora più rilevante supportare, anche a distanza, i pazienti e le famiglie la cui vita è stata sconvolta dall’ictus cerebrale. «Verrà attivata una linea telefonica regionale con un operatore disponibile quotidianamente, una specie di telefono amico- ha scritto il presidente di ALICe Parma Umberto Scoditti, in una lettera aperta ai cittadini- in grado di dare le prime risposte a chi si trova in difficoltà dopo un ictus, sia come informazioni che come sostegno psicologico. Inoltre alcune sezioni di ALICe mettono a disposizione dei video per esercizi sia motori che cognitivi (per stimolare linguaggio, memoria attenzione...) da utilizzare con un computer o un tablet. Sarà il nostro prossimo passo». Per poter realizzare i progetti, è attiva una raccolta fondi sulla piattaforma Idea Ginger,

attraverso la quale chiunque può offrire il proprio contributo. Una mission di grande importanza, alla luce delle 9.000 persone colpite da ictus ogni anno in Emilia-Romagna. Per tutte le informazioni o per sostenere l’iniziativa, visita il sito www.aliceparma.org oppure www.emiliaromagna.aliceitalia.org

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Focus Salute

Si dorme male, ma non è colpa del Covid LA PROVOCAZIONE ARRIVA DAL PROF. PARRINO DEL CENTRO DEL SONNO, ALLA LUCE DELLE NOTIZIE CHE DA UN ANNO A QUESTA PARTE ASSOCIANO L’INSONNIA AL CORONAVIRUS. SECONDO L’ESPERTO “ABBIAMO PERSO UN’OCCASIONE IMPORTANTE”

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bbiamo sprecato l’occasione di riconciliarci con Morfeo. È questo che emerge a un anno dall’arrivo della pandemia, che ha scombussolato il rapporto già tormentato con il sonno, accentuando le cattive abitudini che non agevolano la nostra salute. Il dato è uno ed è sempre scoraggiante: si dormiva poco e male prima, adesso la situazione è solo peggiorata. “Sembra un paradosso- dice il prof. Liborio Parrino, neurologo e direttore del Centro di Medicina del Sonno di Parma-, perché in fondo durante quest’anno la gente ha avuto più tempo per dormire e riprendere le sane abitudini rispetto al sonno”. Il ‘resto a casa’, ormai come parola d’ordine, ha reso più evidente un dato di fatto: “non sappiamo stare soli con noi stessi- continua Parrino-. Non vorrei che passasse l’idea che l’insonnia sia dovuta al Covid, che ha solo peggiorato la qualità del nostro sonno. Detto questo, sicuramente per molte persone la situazione di crisi, la perdita del lavoro o dei propri cari, hanno favorito maggiormente l’insonnia. E lo dimostra l’incremento riscontrato sulla vendita dei farmaci contro l’ansia, la depressione e dei prodotti che aiutano il sonno e il rilassamento.” È una provocazione, quella del prof. Parrino, rispetto a quella che è stata definita insonnia pandemica. Ma non è lontana dalla realtà l’idea che non ci sia un buon rapporto con il sonno, fattore importantissimo invece per la salute fisica e mentale. Al Centro del sonno di Parma i pazienti sono stati

La maratona del sonno

Prof. Liborio Parrino

neurologo e direttore del Centro di Medicina del Sonno di Parma

seguiti a distanza, seguendo il protocollo che prevedeva l’impossibilità di recarsi in ospedale: “abbiamo visto e continuiamo tuttora a vedere i nostri pazienti una volta a settimana in videoconferenza, durante la quale ci raccontano come stanno, come dormono, come possiamo aiutarli- dice Parrino-. Durante la prima fase di lockdown è andata benissimo per alcuni, che hanno recuperato uno stile di vita privo di frenesia e schizofrenia. Il problema è stato riscontrato in misura maggiore al secondo lockdown, dopo l’illusione estiva di essere usciti da questa situazione. Ma sono convinto che il Covid abbia solo ulteriormente accentuato il disallineamento tra noi e il nostro ritmo circadiano”. Il team del Centro del sonno sta conducendo uno studio sui pazienti post-Covid per capire se ci sono disturbi, quando e perché sono nati, se sono correlati al virus e soprattutto se la qualità del sonno ha subito un’alterazione, nel passaggio dalla prima alla seconda ondata.

Per ribadire l’importanza del sonno, anche quest’anno il 19 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno, un evento dedicato alla cultura e consapevolezza dell’importanza del sonno. Il messaggio principale che lancia la World Sleep Society, è che la maggior parte dei disturbi del sonno sono prevenibili o curabili. Quest’anno l’AIMS intende promuovere un evento unico, la MARATONA DEL SONNO, nel quale tutti i principali esperti italiani della Medicina del Sonno, tra cui il prof. Parrino, faranno una staffetta ideale dalle 8.00 del mattino alle 20.00 della sera presentando al più largo pubblico un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno e sulla sua regolazione. Chiunque può seguire gli interventi sul sito dell’AIMS, sia in diretta che successivamente. La giornata è promossa contemporaneamente in ogni parte del mondo, dalla World Sleep Society e, in Italia, dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS).

Il sonno deve rientrare tra le priorità, non essere relegato come l’ultimo dei bisogni, ora più che mai. Il sonno è salute. di Felicia Vinciguerra

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TEST COVID • Test sierologici qualitativi e quantitativi • Tampone per indagine molecolare • Tampone rapido antigenico, esito in giornata Su prenotazione

PRESTAZIONI AUSL PARMA • Screening mammografico • Punto prelievi • Medicina sportiva per under 18 • Medicina sportiva per persone diversamente abili Su prenotazione, tramite i consueti canali messi a disposizione da AUSL Parma

PRESTAZIONI AZIENDA OSPEDALIERA PARMA • PET / TAC Su prenotazione, tramite i consueti canali messi a disposizione da Azienda Ospedaliera Parma POLISPECIALISTICA

Maxillo Facciale, Vascolare)

• DERMATOLOGIA • EMATOLOGIA • ENDOCRINOLOGIA • FISIATRIA • GASTROENTEROLOGIA • GERIATRIA • GINECOLOGIA • LABORATORIO ANALISI • MEDICINA AEROSPAZIALE • MEDICINA DEL LAVORO • MEDICINA DELLO SPORT

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DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

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Focus Salute

Tumore al seno, la medicina personalizzata è la nuova frontiera IL PROF. ANTONINO MUSOLINO, RESPONSABILE DELLA BREAST UNIT DI PARMA, FIRMA UNA RICERCA INNOVATIVA SULLA FARMACOGENETICA

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l principio è la farmacogenetica, l’obiettivo: terapie personalizzate per combattere il tumore al seno. In sintesi: utilizzare la firma genetica dei pazienti per orientare la scelta terapeutica in termini di efficacia della cura. Un risultato possibile, che è stato dimostrato da uno studio condotto dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, pubblicato sulla rivista scientifica della Società europea di oncologia ESMO Open (vedi box), a firma del prof. Antonino Musolino, responsabile della Breast Unit delle aziende sanitarie di Parma, alla guida del progetto insieme all’Unità Operativa di Oncologia medica diretta da Francesco Leonardi. La ricerca è un esempio di medicina personalizzata, quali sono le conseguenze nella pratica clinica della Breast Unit? “I riflessi dello studio sono immediati. Utilizziamo già i test genetici per verificare la predisposizione alla malattia, il rischio ereditario, tramite la ricerca delle mutazioni nei geni BRCA 1 e BRCA 2. Ora i test avranno una ripercussione anche sulle decisioni terapeutiche da adottare in modo personalizzato e mirato.” Quali novità dalla Breast Unit? “C’è una novità importante che vorrei segnalare. Da tre mesi abbiamo attivato prestazioni ambulatoriali extraospedaliere sul territorio, partendo dalla Casa della Salute di Langhirano. Un percorso già intrapreso con gli screening, ai quali ora si aggiungono anche le visite oncologiche, i follow up e le attività terapeutiche che non necessitano di essere effettuate in ospedale. L’idea è di allargarsi gradualmente ad altri distretti del parmense per pro-

muovere la medicina territoriale. Il futuro dell’assistenza è la prossimità, presidi vicini alle case delle persone per dare una risposta di salute che vada incontro ai pazienti e alle loro famiglie”. Il tumore al seno resta il più diagnosticato tra le donne, lo ha confermato anche l’ultimo report 2020 presentato in occasione della Giornata mondiale del cancro. È un dato preoccupante? “Un dato che va letto. Quello che conta dal punto di vista epidemiologico è la riduzione della mortalità che è costante e progressiva negli ultimi 15 anni. Ciò è dovuto a due fattori: gli screening, che consentono la diagnosi precoce, e l’utilizzo delle terapie sistemiche e biologiche che affiancano l’intervento chirurgico.” Quanto la pandemia ha inciso sull’attività di prevenzione? “Premetto che l’attività oncologica a Parma non si è mai fermata, sono state

I risultati dello studio in sintesi La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica della Società europea di oncologia ESMO Open analizza le differenze tra le persone nell’azione dei farmaci, per individuare il profilo genetico delle pazienti e sviluppare una terapia mirata. Sono 15 i centri di Oncologia medica in Italia che hanno aderito al progetto “ERIGE” condotto su 83 donne affette da una forma di carcinoma mammario chiamato “triplo negativo metastatico” caratterizzato da un’elevata aggressività, che vede la chemioterapia spesso come l’unica alternativa possibile. Le analisi di farmacogenetica realizzate nei laboratori CoreLab dell’Ospedale di Parma hanno permesso di individuare i fattori genetici che potessero predire il risultato terapeutico di due farmaci chemioterapici (Eribulina e Gemcitabina) valutati nell’ambito dello studio. I risultati della ricerca evidenziano come la combinazione dei due farmaci si sia dimostrata attiva ed efficace nel trattamento del carcinoma mammario con tassi di risposta elevati e con tossicità moderata. In particolare, le analisi effettuate hanno permesso di evidenziare un pannello di geni che permettono di prevedere il risultato terapeutico e la tossicità di questo regime chemioterapico.

sempre garantite ai malati l’assistenza e le terapie anche nel periodo più critico dell’epidemia. Nel 2020, nei mesi iniziali del lockdown sono stati interrotti, purtroppo, gli screening mammografici, una decisione imposta dalla situazione di emergenza sanitaria nazionale. Appena è stato possibile, da giugno, sono stati ripresi a pieno ritmo e ora stiamo recuperando il ritardo subito. L’invito è come sempre di aderire agli screening, di non aver paura di sottoporsi ai controlli in ospedale perché tutti i percorsi sono stati predisposti in sicurezza sia per i pazienti sia per gli operatori”. di Rosaria Frisina

Parma

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Gli effetti psicologici della pandemia sui ragazzi PICCO DI RICHIESTE DI AIUTO ALL’AUSL. TRA LE CONSEGUENZE: DEPRESSIONE, ANSIA, AGGRESSIVITÀ. LA SENSAZIONE “CHE NON FINISCA PIÙ” AUMENTA LO STATO DI DISAGIO GIOVANILE. COME INTERVENIRE PER AIUTARLI? NE PARLIAMO CON IL DR FABIO VANNI

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n evento devastante, anche a livello psicologico. La pandemia sta mettendo a dura prova la nostra resilienza. Ha stravolto le abitudini quotidiane, ci ha reso vulnerabili, ha destabilizzato tutte le nostre certezze. Ha generato quella sensazione di perdita di controllo sulla propria vita che alcuni psicologi descrivono come “mancanza improvvisa di terra sotto i piedi”. Un effetto che sta investendo soprattutto i giovani, sicuramente i più fragili a livello mentale perché il Covid ha sconvolto uno degli aspetti fondamentali della crescita: le relazioni e la socializzazione. Non è un caso che le richieste di supporto psicologico agli adolescenti registrate dall’Ausl di Parma siano aumentate in modo esponenziale negli ultimi mesi. «La richiesta di accesso ai servizi pubblici dedicati ai giovani era già in aumento da cinque anni – spiega il dottor Fabio Vanni, referente del Centro Adolescenza e Giovane Età dell’Ausl di Parma –, ma da settembre 2020 abbiamo registrato un picco anomalo, mai visto prima in così breve tempo, generato chiaramente dalla pandemia in corso – aggiunge -, mi riferisco alla fascia di età preadolescenziale e adole-

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scenziale, ma il trend riguarda anche i bambini più piccoli e i giovani fino a 25 anni». Quali sono le principali conseguenze psicologiche sui ragazzi? «Sono aumentati i casi non solo come numero ma anche come gravità. Si evidenziano in particolare: depressione, ansia del futuro, aggressività. Le conseguenze, in realtà, variano a seconda delle fasi. Nella prima ondata del marzo 2020, i ragazzi hanno imparato a riconoscere nella loro vita un’autorità che decideva cosa era consentito fare e non fare. È stato interessante notare come il loro approccio alle restrizioni fosse molto meno ribelle rispetto a quello degli adulti, attribuivano alle misure imposte un effetto protettivo più che limitativo. In emergenza, i ragazzi hanno recuperato le relazioni con gli amici grazie alla rete. In quel periodo, internet che prima significava per i genitori isolamento e motivo di conflitto con i figli si è trasformato in un’opportunità, l’unica forma possibile di socialità durante la giornata.» Cosa è cambiato nel tempo, dopo la prima


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Dottor Fabio Vanni

referente del Centro Adolescenza e Giovane Età dell’Ausl di Parma

fase dell’epidemia? «Nel tempo, è emerso in tutto il suo peso il bisogno insostituibile per un adolescente della relazione in presenza. Se la comunicazione virtuale in emergenza aveva rappresentato una via di fuga dall’isolamento dei lockdown, a lungo andare l’online non si è rivelato sufficiente, non può sostituire una vita sociale. L’accettazione iniziale si è trasformata in sofferenza.» Come ha influito la didattica a distanza sulle relazioni

degli adolescenti? «Non dimentichiamo che la scuola rappresenta il palcoscenico principale della vita di un adolescente. Ma è anche vero che, dopo il lungo periodo trascorso a casa, il rientro in presenza non è stato facile per tutti. Si è innescato in molti un meccanismo psicologico di rifiuto, perché rivedere i compagni dopo mesi di distanza e riprendere il ritmo scolastico ha richiesto un riadattamento ad una normalità alla quale non erano più abituati. È un disagio che abbiamo affrontato nei colloqui psicologici, l’effetto è simile, moltiplicato per cento, a quello del rientro dalle vacanze: la ripresa delle relazioni ha generato in molti adolescenti ansia, all’improvviso è stato interrotto un ritmo di vita casalingo che significava abbandonare la stanza in cui ci si sentiva protetti, dove avevano costruito un loro equilibrio vitale, nella quale si erano rifugiati da un mondo sotto attacco. Il cosiddetto Hikikomori esiste anche a Parma, la chiusura sociale della pandemia ha inciso anche sull’aumento di questo

I CONSIGLI AI GENITORI «Cercare il più possibile di aiutare a coltivare forme di socialità, anche se online. Non ostacolare forme di relazione in presenza, all’aperto ad esempio, uscire a fare una passeggiata è possibile, non deve essere negata. Incentivare tutto ciò che aiuta, sempre in sicurezza, a rivivere una normalità – consiglia il dr Vanni-. I ragazzi vedono e capiscono l’andamento dell’epidemia, gli adulti devono trasmettere loro la sensazione che stanno governando, in qualche modo, la situazione con razionalità. Ciò vale anche per i bambini piccoli, ai quali è stato sottratto il gioco come lo conoscevano prima, lo sport libero e condiviso. In molte situazioni hanno perso i nonni, assistono ad una fase mortifera dell’esistenza ed è quindi importante non sottovalutare la loro capacità di assorbimento di emozioni, frasi e comportamenti. Per evitare traumi, è consigliabile che le persone vicine a loro dimostrino di gestire la situazione, non bisogna drammatizzare ma relativizzare il pericolo. Il problema in questo momento è la sensazione, causata anche dalle varianti, che l’epidemia con le sue restrizioni “non finisca più”. Lo sforzo di resistenza che si chiede ai giovani inizia ad essere pesante da sopportare. Gli accessi ai servizi dell’Ausl stanno riguardando anche la fascia degli universitari per i quali gli studi rappresentano una conquista di autonomia fuori casa e si ritrovano invece intrappolati tra lezioni e relazioni a distanza, magari in città lontane in cui non hanno fatto nemmeno in tempo ad integrarsi. Sono anni importanti della loro vita che si vedono sottratti dalla pandemia».

fenomeno.» La chiusura delle scuole è quindi una causa di depressione giovanile? «Ha significato mancanza di socialità in un’età che si nutre di relazioni. Anche nei sistemi misti, è sempre meglio ridurre i tempi di chiusura, meglio un giorno a casa ed uno in presenza rispetto ad una settimana sì ed una no.» Il prolungarsi delle restrizioni sta facendo emergere reazioni di ribellione? «No, prevale una reazione più depressiva, questa è una generazione che tende all’introversione, a mediare più che a protestare, non reagisce contro l’autorità. Accetta che le cose siano così, almeno finché appaiono sensate e gestite con coerenza. Però osservano: se le regole che vengono imposte loro sono smentite dal comportamento degli adulti, genitori o insegnanti, notano l’insensatezza del sistema, si pongono domande.» Si può parlare di effetti psicologici long Covid per i giovani? «Non si può dire quanto questa pandemia inciderà sulla mente dei giovani a lungo termine. Non esagero però nel dire che è una generazione che ha vissuto una guerra. Un bisogno di supporto psicologico c’è. C’è l’esigenza di raccontare il proprio stato d’animo, di dare un senso a quanto stanno vivendo. Se si tratta di un bisogno temporaneo solo il tempo potrà dirlo. Dipenderà anche da quanto questa epidemia si prolungherà e da quanto saremo in grado di affrontarla con lucidità. Per aiutare i ragazzi, si dovrà arrivare a raffinare i sistemi di protezione e trovare le soluzioni adeguate, così come è stato per la riapertura delle scuole». di Rosaria Frisina

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NOLEGGIO (CYCLETTE, CARROZZINE, LETTI) SANITARI (CALZE TERAPEUTICHE, CALZATURE FISIOLOGICHE, AEROSOL, TERMOFORI, SFIGMOMANOMETRI) ORTOPEDIA CON LABORATORIO (BUSTI, PLANTARI SU MISURA,TUTORI, COLLARI, GINOCCHIERE) PROFESSIONALE (ARREDO AMBULATORIALE, DIAGNOSTICI, MONOUSO, PRONTO SOCCORSO, FERRI CHIRURGICI) TERZA ETÀ (AUSILI INVALIDI, LETTI A MANOVELLA, LETTI ELETTRICI, CARROZZELLE, POLTRONE ELETTRICHE, DEAMBULATORI, STAMPELLE, CONVENZIONATO AUSL)


Città Bimbi

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Inserto dedicato ai bambini e ai genitori

IL TEMPO, una risorsa preziosissima Ad un anno dall’inizio della pandemia, dobbiamo ancora tornare a vivere. I bambini hanno vissuto cercando delle soluzioni alternative per trascorrere il tempo. Scuola, sport, amici, molti parlano di perdita di tempo. È davvero così?

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rancione, rossa, gialla. Rimbalziamo da una zona all’altra da qualche mese a questa parte, in costante “lotta” contro un nemico di certo invisibile, che non abbiamo ancora saputo combattere se non stando a casa, rispettando le regole, imparando a vivere e scoprire nuovi spazi tra le nostre mura domestiche e inventando sempre nuovi giochi. Regalare momenti di spensieratezza ai bambini dedicando loro del tempo preziosissimo in famiglia è forse tra le più belle emozioni positive di questo anno. Proprio ai bambini sono state imposte rinunce importanti, dalla scuola alle attività sportive, dalle relazioni sociali alle libere uscite, ma il tempo è davvero perduto? Parliamo della scuola. Durante la pandemia da Covid gli alunni di tutte le scuole, primarie e secondarie, hanno sottratto tempo prezioso per l’apprendimento, dovendosi dedicare alla didattica a distanza. Proprio per riguadagnare questo “tempo perso”, l’attuale governo italiano sta valutando l’ipotesi di recuperare il ritardo e i giorni di scuola mancata, allungando i giorni di scuola “in presenza” e coinvolgendo alunni e insegnanti in un periodo di recupero, oltre la chiusura classica prima dell’estate. Inutile dire che questa notizia ha causato diverse polemiche, rispetto al fatto che, anche in modalità a distanza, la scuola è sempre andata avanti. Non sappiamo se questo approccio possa risultare efficace, alla luce dell’apprendimento di bambini e ragazzi, per recuperare questa fantomatica perdita di tempo, se di questo si tratta. Settore sport e attività ricreative, musica e teatro. Altro tasto dolen-

te anche per quello che riguarda i più piccoli. Anche in questo senso molti si sono reinventati cercando metodologie alternative online e ciò ha permesso a tanti bambini a non rinunciare ad un momento ricreativo importante. Ma ciò non toglie la perdita di tante ore extra che i bambini hanno subito. Bisognerebbe agire prendendo accordi con le società sportive, con i teatri e i cinema, per recuperare il tempo perso durante l’estate. Ma anche qui: può essere un approccio corretto o sarebbe un bombardamento troppo pesante? Non bisogna infatti sottovalutare l’aspetto che riguarda la salute mentale dei bambini, una delle maggiori preoccupazioni post-pandemia oltre alla perdita di apprendimento. I bambini hanno dimostrato, in questo periodo di emozioni forti e allo stesso tempo instabili, una grande tenacia e resistenza, alcuni aiutati e supportati dalle famiglie numerose. Ma i bambini hanno anche bisogno di stare insieme, di giocare, di socializzare e di sviluppare abilità sociali che saranno utili per tutta la vita. È necessario ripensare ad un aiuto in questo senso e ad un recupero della socialità, dello stare insieme, dell’impegno nella scuola, nello sport, nella comunità, nella musica e nel teatro. Tutti settori che fanno parte della crescita nella vita di un bambino e sono irrinunciabili per la salute mentale. Quello che serve ai bambini è tutto ciò che ora manca, perché chiuso. E allora bisogna fortemente ripensare e riprogrammare tutto questo, non solo progettare l’allungamento della scuola. I bambini hanno bisogno di tornare a vivere. di Felicia Vinciguerra

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le News ARTEZoom, il patrimonio culturale e museale della città entra in classe L’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, in collaborazione con alcune delle principali realtà museali della città, ha ideato una ricca proposta didattica on line gratuita per le scuole di ogni ordine e grado di Parma e provincia, per andare incontro a bambini e ragazzi in questo anno scolastico straordinario in cui non sarà facile programmare uscite scolastiche dal vivo in luoghi e istituzioni culturali. Decine di proposte in programma tra visite virtuali a musei e mostre, attività laboratoriali, letture animate e narrazioni, differenziate in base all’età, cha avvicineranno bambini e ragazzi al ricco patrimonio della città offrendo proposte innovative che porteranno le

scuole, da febbraio a maggio, a scoprire le bellezze nascoste nei musei e ad approfondire tematiche legate all’arte, alla musica, alla storia, all’archeologia e alla letteratura. Ad accompagnare le classi tra burattini, dipinti, favole cinesi, strumenti di riproduzione sonora, macchine di scena, bozzetti, figurini teatrali, reperti archeologici e grandi personaggi ed artisti saranno operatori specializzati in didattica dell’arte e museale che, attraverso una piattaforma virtuale, coinvolgeranno gli alunni in appassionanti racconti e preziose occasioni di approfondimento e confronto interattivo. Le visite possono essere fruite direttamente dal gruppo classe oppure, in caso di didattica a distanza, dalla propria abitazione. ARTEZoom, nato dalla collaborazione tra i musei dell’Assessorato alla Cultura, la Fondazione Cariparma, il Museo Glauco Lombardi e il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, vuole porsi come un progetto aperto e in aggiornamento a cui possono aderire altre istituzioni culturali del territorio, un invito alle scuole ad integrare le esperienze didattiche in presenza con quelle a distanza, creando un dialogo permanente tra modalità di fruizione differenti, in grado tuttavia, ciascuna per le proprie peculiarità, di offrire significativi momenti di conoscenza e condivisione, soprattutto in questo

periodo di restrizione dovuto all’emergenza sanitaria. Gli incontri online gratuiti sono rivolti alle scuole di ogni ordine e grado e si terranno da febbraio a maggio. INFO E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE: per partecipare agli incontri online gli insegnanti dovranno compilare il form disponibile online. Le richieste saranno analizzate in ordine di arrivo dando la priorità alle scuole di Parma e provincia. A seguire gli interessati saranno ricontattati per definire i dettagli e le modalità di partecipazione agli incontri. Ogni incontro potrà accogliere un massimo di tre classi. Per informazioni specifiche sui corsi e per ricevere il link del form da compilare online scrivere a: info.cultura@comune.parma.it oppure consultare il nostro sito www.bimbiparma.it, nell’articolo dedicato al progetto.

NEWS DAL MONDO. Le fiabe diventano museo! Vi piacerebbe visitare un luogo magico ispirato e dedicato interamente alle fiabe di Andersen? A Odense, in Danimarca, è stato progettato il Museo Hans Christian Andersen, che sarà pronto nell’estate 2021. Una meta da non perdere e da segnare in agenda per quando si potrà tornare a viaggiare, perfetta destinazione per le famiglie. Le fiabe di Andersen sono le più note e hanno fatto il giro del mondo, è infatti uno degli autori più letti di tutti i tempi! Ora, proprio nel luogo natale dell’autore, le fiabe diventano realtà, con la riproduzione delle scenografie più suggestive delle sue storie. Si parla tanto dell’importanza dell’imma-

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ginazione nei bambini, e cosa c’è di più bello che far viaggiare la fantasia nel bel mezzo di queste ambientazioni? Un’esperienza fiabesca da vivere con tutta la famiglia! La mission del museo sarà infatti quella di dare forma all’universo letterario dell’autore, offrendo un’esperienza di visita completa nella quale architettura, suono, luce e flusso di immagini creano nuove occasioni di interazione tra le fiabe e i singoli visitatori. In questo percorso, di cui non conosciamo ancora i dettagli, immaginazione, curiosità e meraviglia incoraggeranno la riflessione invocando nuove prospettive sulla natura, la società e su noi stessi.


le News Passione MOUNTAIN BIKE! Al via le iscrizioni per i corsi di avvicinamento alla mountain bike, presso la sede UISP Parma in via Laudedeo Testi, 2, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00. I corsi si dividono in: •  BASE - da 5 a 8 anni, che si svolge nei Boschi di Carrega, ed è dedicato ai bambini che vogliono avvicinarsi al mondo delle due ruote divertendosi e imparando le primissime tecniche di conduzione del mezzo. Il corso consiste in esercizi

e percorsi in ambiente. Periodo: terzo ciclo (indicativamente) dal 06/03/21 al 24/04/21; •  JUNIOR – da 11 a 15 anni, con uscite in ambiente in cui si propongono esercizi e percorsi (con differenti difficoltà), per poter prendere confidenza col mezzo. L’obiettivo principale non è la performance sportiva ma la sicurezza di conduzione. Il corso è dedicato ai bambini/ragazzi che vogliono imparare a condurre una mtb, iniziando da subito a conoscere le corrette tecniche di guida. Periodo: Ciclo primavera dal 06/03/2021 al 24/04/2021; •  LADY – dedicato alle “bikers” che vogliono imparare a condurre una mtb, iniziando da subito a conoscere le corrette tecniche di guida. Il corso consiste in uscite in ambiente in cui si propongono esercizi e percorsi (con differenti difficoltà), per poter prendere confidenza col mezzo. L’obiettivo principale non è la performance sportiva ma la sicurezza di conduzione.

A questi, si aggiungono anche i corsi SENIOR principianti e SENIOR Mini, dedicato a chiunque voglia imparare a condurre una mountain bike, a partire dai 18 anni di età. Per tutte le informazioni sui corsi descritti, sui giorni e gli orari precisi, consultare il sito www.uisp.it oppure scrivere a infocorsi@uispparma.it.

Ventiquattr’ore di teatro non stop con “r.Esisto” Saranno più di 30 gli artisti/e chiamati a partecipare a “r.Esisto”, la lunga “non stop” di teatro che verrà trasmessa in diretta streaming dagli studi della web tv on demand Qubìtv di Parma a partire da sabato 6 marzo, ore 20.00, e per tutta la giornata di domenica 7 marzo. Un evento organizzato dal Teatro del Cerchio e sostenuto da Comune di Parma, Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 e Sinapsi Group, a cui parteciperanno, mettendo a disposizione alcuni dei loro interpreti, anche le maggiori realtà teatrali della città. L’azione, ideata da Mario Mascitelli, Direttore Artistico del Teatro del Cerchio, apre infatti ad una straordinaria occasione d’incontro fra diversi soggetti operanti nello spettacolo dal vivo, allo scopo di riaccendere l’attenzione generale sulla “resistenza” tenacemente condotta in questo momento storico dal comparto culturale, nella fattispecie teatrale. Il cast artistico sarà composto principalmente da attori/attrici parmigiani/e, di cui si è privilegiata la presenza al fine di rilanciare il ruolo centrale più rappresentativo di Parma quale Capitale della Cultura Italiana in carica, e da un parterre di “ospiti” della scena teatrale italiana che in questo periodo sono impegnati e attivi su progetti e azioni di “resistenza” culturale. Per informazioni: ufficiostampa@teatrodelcerchio.it

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attività Bimbi

GENERAZIONE TIK TOK, il social media più amato dagli under 18

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a qualche mese a questa parte è il social più discusso, se non altro alla luce dei fatti di cronaca che hanno colpito la città di Palermo, in seguito alla tragica morte di una bambina di 10 anni, a causa di una challenge proposta su Tik Tok. Bambina di 10 anni, appunto. Qui non si parla di adolescenza, ma di pre-adolescenza e la vicenda ha infatti toccato uno dei punti nevralgici del rapporto tra social e minori, tanto da provocare l’intervento del Garante della Privacy su Tik Tok che ha vietato alla piattaforma di usare i “dati di utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica” – in Italia non ci si può iscrivere a un social prima dei 14 anni – e quindi ha di fatto bloccato il funzionamento dell’app del colosso cinese ByteDance, che non ha predisposto finora modalità per verificarli. Tik Tok è accessibile a tutti, di fatto non servono grandi strumenti per accedere, se non uno smartphone personale. I video pubblicati sono visibili a tutti, nonostante ci sia comunque la possibilità di rendere il profilo privato e permettere solo ad account limitati la visione del proprio profilo. Però nel caso di un profilo

TIK TOK, guida per i genitori Insieme alla psicologa Maura Manca, l’Unione nazionale consumatori (UNC) ha redatto una guida consapevole per l’utilizzo del social, con l’obiettivo di supportare i genitori e i loro figli nell’uso consapevole e sicuro della piattaforma. Uno strumento molto importante per conoscere funzionalità e potenzialità dell’applicazione. Si chiama “Insieme alla scoperta di Tik Tok- guida all’uso sicuro dell’app più creativa del momento”. La guida italiana, spiegano i riferenti del social network che sta spopolando con i suoi brevi video divertenti, “si pone come prontuario e punto di incontro tra generazioni, per un vicendevole scambio di esperienze e conoscenze”. Dopo una panoramica generale e il glossario delle parole più utilizzate sulla piattaforma, la guida offre ai genitori - seguendo i dieci passi del vademecum - tutti gli strumenti e le opzioni inerenti alla privacy e all’interazione con la community, da impostare per tutelare gli utenti più giovani. TikTok ha ampliato anche le proprie impostazioni relative al parental control. Così facendo i genitori potranno avere più “potere” nel limitare le attività social dei figli minorenni. La novità, spiega la piattaforma cinese, mira a “trovare un equilibrio tra sicurezza e autonomia per gli adolescenti, mentre lavoriamo per creare un luogo

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sicuro e di supporto per esprimersi”. In base ai nuovi strumenti, distribuiti su scala globale, i genitori potranno rendere privato - quindi non visibile da tutti - l’account dei figli, decidere chi può commentare i loro video e accedere alla lista di filmati a cui i ragazzi hanno messo un like. Padri e madri potranno inoltre stabilire se consentire o meno ai teenager di fare ricerche di contenuti, utenti, hashtag e suoni all’interno della piattaforma. I nuovi controlli si uniscono a quelli già presenti: impostare un limite di tempo giornaliero per l’uso di TikTok, limitare la comparsa di video non appropriati nei “Per te”, restringere o eliminare la possibilità che i ragazzi ricevano messaggi privati.


attività Bimbi È proprio il caso di parlare dei pericoli del web. Il caso Tik Tok ha colpito molto, in seguito agli eventi tragici che hanno colpito la città di Palermo. Il punto è: a che età si può utilizzare in autonomia e quando non diventa pericoloso? aperto, i video sono visibili all’intera community, non solo alla cerchia di “amici”, o follower che dir si voglia. Ecco perché perdere il controllo è molto facile, se ad usarlo sono in media gli under 18, inclini all’omologazione e alla replicazione dei contenuti. Il Garante della privacy aveva infatti già contestato il social in questione nel mese di dicembre dell’anno scorso, proprio appellandosi ad una scarsa attenzione alla tutela dei minori, e ha da poco fatto introdurre dalla piattaforma delle nuove funzionalità per proteggere la privacy, insieme ad una guida per genitori. Gli under 18, quindi minorenni, sono i principali fruitori di Tik Tok, e principalmente i contenuti sono piccoli video in cui metterci la faccia, alcuni semplici coreografie replicabili, altri veri e propri messaggi, spesso non di pertinenza dei minori. Anche Facebook e Instagram qualche anno fa hanno dovuto adeguarsi alle regole di privacy sui profili dei minori, se non addirittura a chiudere i profili, cosa che di fatto non è mai successa. C’è una lotta tra chi cerca di sfruttare commercialmente la presenza dei bambini sul web e chi si chiede come difenderli e proteggerli dallo stesso, soprattutto dai potenziali pericoli ai quali sono sottoposti. In questo contesto, non è neanche facile il ruolo del genitore, che spesso non basta e necessita di altre figure di riferimento che si occupino di educazione digitale. Se non altro, di consapevolezza, una parola difficile da associare al mondo dei bambini. Oggi essere genitori non è affatto facile, la dimensione online sta crescendo a dismisura anno dopo anno e diventa ingestibile a tratti. Ecco perché, pur non volendo

creare agitazione e panico nei genitori, c’è bisogno di un controllo maggiore. Vietare non è la soluzione ideale perché ciò che diventa proibito acquista ancora più fascino agli occhi di un bambino, ma una corretta

educazione digitale e un lavoro individuale verso la consapevolezza andrebbe fatto già da piccoli, e in tutti gli spazi frequentati dai ragazzi, non solo tra le mura domestiche. di Felicia Vinciguerra

UN SISTEMA OPERATIVO PER LA VITA Se abitassi in una di queste micro Zone, Myra, sistema operativo integrato nella vita di ogni cittadino, sceglierebbe per te che film guardare, che canzone ascoltare, che maglione infilare la mattina e chi frequentare; potrebbe suggerirti persino il ragazzo o la ragazza che fa per te. È il mondo immaginato da Luigi Ballerini in Myra sa tutto, edizione Il Castoro: tutto è condiviso, ogni singolo istante della propria vita è social, tutto praticamente è già deciso. Nel mondo di Ale e Vera non c’è bisogno di affannarsi per trovare le risposte. Myra, il sistema operativo integrato nella vita di ogni cittadino, ti conosce bene e sa cosa è meglio per te. Basta chiedere. E infatti Ale e Vera si incontrano proprio grazie a lei. Ma qualcosa non quadra, e Vera lo sa: si può vivere sotto l’occhio costante del sistema, nella totale condivisione social della propria vita. A cosa stanno rinunciando? Ale, Vera e un gruppo di altri ragazzi tentano la strada più dura: scegliere da soli, risvegliare le coscienze. È difficile non farsi beccare, ma ne vale la pena: la libertà è un’avventura piena di storie, emozioni, sfide. Ma è anche piena di pericoli, soprattutto se il nemico è molto più vicino del previsto. Ribellarsi ha un costo molto alto. Saranno disposti a pagarlo.

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attività Bimbi

IL CINEMA a casa tua Consigli audiovisivi sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza, direttamente dall’archivio del Centro Cinema Lino Ventura di Parma. È possibile richiedere il materiale tramite prenotazione via mail o telefono

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n un periodo in cui i bambini e gli adolescenti sono spesso a casa, alla luce della ancora attuale situazione di pandemia, leggere e guardare un film può essere un momento importante, di riflessione, di acquisizione di senso critico, o semplicemente di sviluppo di un pensiero. Il cinema è una delle rinunce che abbiamo dovuto subire da un anno a questa parte, ma sapere di poter ricreare una situazione simile, ma più intima, tra le mura domestiche, è una grande fortuna che i servizi del territorio ci offrono. Il Centro Cinema Lino Ventura è nato con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura audiovisiva nel mondo giovanile e conserva una numerosissima quantità di titoli, pronti per voi! Abbiamo selezionato alcuni titoli, alcuni in lingua inglese, sul tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. FILM IN LINGUA INGLESE: WILL HUNTING - Genio Ribelle. Will è un ventenne genio della matematica che lavora nelle pulizie e ha piccoli precedenti penali. Grazie all’aiuto di un terapista e di una ragazza, riuscirà a fare i conti con il proprio passato e a sfruttare il proprio talento. Di Gus Van Sant 1997. BOYHOOD. La vita di una famiglia ordinaria e delle vicende che li coinvolgono nell’arco di dodici anni. Mason e sua sorella Samantha passano dall’infanzia all’età adulta confrontandosi con le conseguenze della separazione dei loro genitori. Anno 2014, regia di Richard Linklater. IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE. Degli uomini si scambiano memorie e ricordi riguardanti un gruppo di sorelle, segregate dai genitori dopo il suicidio di una di esse. Anno 2000, regia di Sofia Coppola. JUNO. Un’adolescente incinta decide di dare il neonato in adozione, ma le cose si complicano dopo che la scelta cade su una coppia benestante. Anno 2008, regia di Jason Reitman. MOONLIGHT. Il viaggio attraverso

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l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto in un quartiere difficile di Miami, alla faticosa ricerca del proprio posto del mondo. 2016, di Barry Jenkins. RAGAZZE INTERROTTE. Una giovane donna con un disturbo di personalità borderline, passa diciotto mesi in un istituto psichiatrico alla fine degli anni 60. Di James Mangold, 2000. NOI SIAMO INFINITO. Charlie è un adolescente timido e insicuro che cerca di superare il trauma derivante dal suicidio dell’amico Michael. Quando incontra Sam e suo fratello, il ragazzino scopre la passione per la musica e la scrittura e si innamora per la prima volta. Di Stephen Chbosky, 2013.

NON IN INGLESE: LASCIAMI ENTRARE. Oskar, un ragazzino di dodici anni, fragile ed ansioso, viene maltrattato dai compagni di scuola ed ignorato dalla propria famiglia. Finalmente trova compagnia in Eli, una ragazzina pallida e seria. Nasce allora una profonda amicizia dai tratti inquietanti, perché al contempo iniziano a verificarsi delle misteriose brutali uccisioni. Di Tomas Alfredson, del 2009. IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA. Il dodicenne Cyril è ossessionato dall’idea di ritrovare suo padre, che lo ha temporaneamente lasciato in un collegio. L’incontro con Samantha, una parrucchiera che gestisce un salone di bellezza, gli fa ritrovare serenità e il calore di una famiglia. Il giovane, però, inizia a frequentare cattive

compagnie e il suo buon cuore lo metterà in situazioni di grave rischio. Di Luc Dardenne e Jean-Pierre Dardenne, 2011. LA KRYPTONITE NELLA BORSA. La storia di una numerosa e variegata famiglia sullo sfondo della Napoli del 1973, una città in cui suggestioni, musiche e mode provenienti dall’estero si fondono con la tradizione. È questo il calderone in cui vive la sua infanzia Peppino, respirando gioie e turbamenti dello scontro generazionale in atto. Di Ivan Cotroneo, 2011. IO E TE. Lorenzo è un adolescente introverso e problematico. Quando la sua classe parte per la settimana bianca, decide di far credere ai genitori di essere partito con i compagni, ma in realtà si nasconde in cantina. Ispirato al romanzo di Ammaniti, è diretto da Bernardo Bertolucci. Viste le ultime disposizioni ministeriali, il Centro Cinema Lino Ventura è temporaneamente chiuso. Ma è possibile comunque richiedere il materiale della videoteca, tra cui quello qui proposto, prenotandolo via mail all’indirizzo: centrocinema@comune.parma.it oppure chiamando al numero 0521.031040. Il materiale richiesto andrà ritirato e riconsegnato presso la biblioteca Civica in Vicolo S.Maria, 5. Il Centro Cinema riaprirà appena le disposizioni lo permetteranno, con nuove e interessanti esposizioni. Vi invitiamo a visitare il sito www.biblioteche.comune.parma.it nella sezione dedicata, per tutti gli aggiornamenti.


attività Bimbi

Non si può fare a meno della MUSICA Milena Torelli di Crescendo con la Musica racconta l’esperienza della sua scuola, durante quest’anno di pandemia, e la forza di reinventarsi

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inunciare e ridimensionare. In questo anno di pandemia abbiamo vissuto sulla nostra pelle il significato di queste parole, in termini di socialità, di affetto, di sorrisi. Tra le attività che hanno subito uno stop forzato da quel febbraio del 2020, che difficilmente dimenticheremo, ci sono le scuole di musica, luogo per eccellenza della condivisione creativa, fatto di sorrisi, momenti di gioia e continua interazione insegnante-bambino. La passione è più forte di qualsiasi ostacolo. Lo sa bene Milena Torelli, direttrice della Scuola Crescendo con la Musica, attiva da molti anni ormai sul territorio di Parma e provincia, che ha tratto da questo momento, decisamente complicato per tutti, nuove risorse per non abbandonare la musica. Com’è stato per te all’inizio dover “chiudere le porte” della scuola? “Subito siamo stati travolti da un’onda di incertezza e spavento per il futuro della nostra attività. Quando abbiamo capito che non c’era modo di continuare in presenza, subito dopo il periodo di Carnevale, eravamo a metà corso con a carico un gran numero di iscritti. Per rimanere vicini alle nostre famiglie abbiamo inizialmente caricato dei video su Youtube, oppure condiviso delle video lezioni con loro, per far sì che non perdessero la musica nelle loro vite. È così che sono nati i corsi online.” Com’è andata? Che riscontro hai avuto? “Sicuramente impegnativo per il fatto di doversi completamente reinventare da zero. Da parte delle famiglie all’inizio c’è

DA APRILE partirà il Corso Primaverile in presenza all’aria aperta! Ricominciamo in totale sicurezza, assicurandovi un’esperienza nel rispetto delle norme anti-contagio. Puoi scriverci per informazioni a scuolacrescendoconlamusica@gmail.com!

stato scetticismo, bisognava prendere confidenza con un’attività nuova, che prevedeva uno scambio di energia positiva non più in un luogo fisico, ma virtuale. Però l’ottimo riscontro l’abbiamo ottenuto quando, al rinnovo del pacchetto, c’è stata una grande partecipazione da parte di molte famiglie. Abbiamo lavorato tanto per rendere la lezione online accattivante ed efficace e abbiamo raggiunto buoni risultati.” Siete riusciti a riprendere alcune lezioni in presenza?

scuolacrescendoconlamusica@gmail.com associazioneculturalediesis@gmail.com www.crescendoconlamusica.it

“Sì, abbiamo ripreso le lezioni in presenza durante i mesi di giugno-luglio, e anche settembre, quando c’è stato un netto calo dei contagi. Anche in questa occasione ci siamo dovuti reinventare: lezioni all’aperto, distanza di sicurezza, utilizzo di strumenti ad uso personale, postazioni singole sul proprio telo. A gennaio, invece, abbiamo preferito partire direttamente online.” Nonostante la pandemia ci abbia insegnato a non fare programmi a breve/ lungo termine, come vedi il futuro della tua scuola di musica? “Il nostro obiettivo è sicuramente quello di tornare a fare lezioni in presenza, perché i sorrisi e gli abbracci sono impagabili e l’energia positiva che ci si trasmette l’un l’altro in presenza è insostituibile. Però da questa esperienza abbiamo anche capito che la proposta online piace a molti, abbatte le distanze e ci permette di uscire dal concetto di residenza! Abbiamo iscritti anche da atre città d’Italia e dall’estero e questo è il grande potere dell’online. È una nuova scoperta che vogliamo continuare a coltivare.”

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salute Bimbi

PIÙ FRUTTA E VERDURA, per una sana alimentazione Per la FAO è un anno fondamentale per il nostro futuro, e bisogna invertire la rotta partendo proprio dall’alimentazione. I consigli per introdurre questi alimenti nei più piccoli

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l 2021 è un fondamentale anno di cambiamento, nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della produzione alimentare. Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, è necessario intervenire adesso per ridurre sprechi alimentari e “promuovere regimi alimentari sani che rafforzino il nostro sistema immunitario, soprattutto nel frangente dell’attuale crisi sanitaria che ha colpito l’intera comunità internazionale”, come ha dichiarato il direttore generale FAO, Qu Dongyu. Molto si sta facendo in tal senso e la sensibilità di cuochi e associazioni si sta manifestando in questo periodo più che mai, ma è evidente come ancora non sia sufficiente e bisogna intervenire, anche in termini di

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informazione affinché le nuove generazioni possano coltivare sempre più sane abitudini alimentari ed essere messi nella condizione di poterlo fare. La chiave è ridurre le perdite e gli sprechi alimentari nel settore ortofrutticolo per migliorare la sicurezza e la nutrizione, ridurre le emissioni di gas e combattere l’effetto serra. Frutta e verdura rappresentano una risorsa inestimabile, soprattutto nei Paesi poveri, e i dati degli ultimi anni dimostrano che almeno il 50% di questi prodotti si perdano tra il momento di raccolta e il consumo. E non possiamo permetterci questo spreco. Nella pagina dedicata alle iniziative promosse per l’AIFV 2021, la FAO dichiara apertamente i quattro obiettivi per diffondere l’importanza delle informazioni: •  sensibilizzare l’opinione pubblica e orientare le politiche sui vantaggi per la salute e l’alimentazione derivanti dal consumo di frutta e verdura; •  Promuovere diete e stili di vita sani, diversificati ed equilibrati attraverso il consumo di frutta e verdura; •  Ridurre le perdite e gli sprechi nei sistemi alimentari basati sulla frutta e

sulla verdura; •  Condividere le migliori pratiche. Senza dubbio i più “ostili” nei riguardi di frutta e verdura sono i bambini, che spesso rifiutano piatti che non conoscono e tendono ad essere più intransigenti verso gli alimenti sani. In realtà, è molto facile contribuire alla sana alimentazione del bambino se in primis è il genitore a preferirla, perché i piccoli non si sentiranno esclusi nella selezione del cibo. Quindi il primo passo è dare il buon esempio. Frutta e verdura hanno il vantaggio di presentarsi con dei colori meravigliosi che stimolano il palato del bambino, specialmente se accompagnati da impiattamenti creativi. Escludere gli alimenti è sbagliato e si deve sempre tentare, senza stancarsi mai, di proporre un ortaggio o una verdura che non piace al piccolo, cucinandola in modi sempre diversi. Con un po’ di pazienza, si troverà la formula giusta! L’educazione alimentare parte dalla tenera età, dall’approccio con il cibo e in questo gioca un ruolo fondamentale il genitore. Rispettando il cibo, rispetteremo noi stessi e l’ambiente attorno a noi!


LA MASCHERINA del dentista che calma i bimbi Come si utilizza l’analgesia sedativa con protossido d’azoto nel centro FACEKIDS di Parma

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a paura del dentista provoca spesso ansia e angoscia sia nei bambini che si devono sottoporre alla seduta odontoiatrica, sia nei genitori che li accompagnano. Noi, al centro FACEKIDS utilizziamo la sedazione con protossido d’azoto per rendere la seduta dal dentista un’esperienza rilassante. Cos’è la sedazione con protossido d’azoto? È una miscela di Ossigeno e Protossido d’Azoto che, respirata, rilassa e tranquillizza il bambino, eliminando, in maniera efficace e sicura, ansie, timori e “la paura del dentista”. Come si utilizza? L’Analgesia Sedativa si ottiene respirando la miscela di gas

erogata da una apparecchiatura chiamata “Sedation machines”. È sufficiente respirare da una mascherina priva di lattice posta sul naso ed in 3-5 minuti si ottiene una sedazione completa. Che effetto ha sul piccolo pa-

ziente? - Riduce ansia, paura, stress e disagio - desensibilizza le mucose orali - innalza la soglia del dolore - riduce la percezione del trascorrere del tempo - induce una sensazione di piacevole benessere psico-fisico - lascia un ricordo piacevole. Il bambino durante la sedazione cosciente rimane vigile e collaborante, risponde agli stimoli ed alle richieste dell’operatore, ma è tranquillo e non ha paura. Ha controindicazioni? Non esiste allergia al Protossido d’Azoto. Non viene metabolizzato ma viene eliminato dall’organismo tramite l’atto espiratorio (appena si interrompe l’inalazione della miscela, si annullano immediatamente gli effetti). Si può usare sui bambini molto piccoli, senza limiti di età, che sappiano però respirare con il naso e garantire un minimo di collaborazione. Raccomandato l’utilizzo nei pazienti cardiopatici, epilettici e ipertesi per la provata diminuzione dello stress. Rimane come controindicazione assoluta nei pazienti

oftalmici e a quelli a cui hanno ricostruito chirurgicamente il timpano. Perché usarlo in pedodonzia? Perché il bambino difficilmente collabora spontaneamente e, se spaventato, non apre la bocca. Con il protossido d’azoto vengono eliminate paure, ansie, stress, inquietudini e disagi e al termine della seduta il bambino scende dalla poltrona allegro ed orgoglioso per essersi sottoposto alle cure senza aver mostrato timori. 
La sedazione cosciente è di estremo ausilio anche nei casi in cui i bambini non riescono a stare per “troppo tempo” con la bocca aperta, o rivelano un accentuato riflesso del vomito. Sedazione al Centro Facekids: la dr.a Beccuti M. Letizia curerà i dentini del vostro bambino facendolo divertire.

Dr.ssa Maria Letizia Beccuti, Spec. Ortodonzia, Pedodonzia FACEKIDS Parma

Via R. Bormioli 5/A 43122 Parma Tel. 0521 035122 Fax. 0521 035120 info@facekids.it www.facekids.it

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consigli per Voi

OLTRE LA REALTÀ, con il potere dell’immaginazione “Inno alla creatività. Racconti fiabeschi” è un volume scritto a quattro mani da Andreina Chiari Branchi e Maddalena Chiari, che ha come protagonisti personaggi surreali per trascinare i bambini fuori dal mondo che li circonda

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n un anno così particolare, che ci costringe a trascorrere molto più tempo tra le mura domestiche, cosa c’è di meglio che un buon libro di racconti? Nell’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari, Andreina Chiari Branchi e la figlia Maddalena Chiari hanno dato alle stampe per Edicta Edizioni di Parma “Inno alla creatività. Racconti fiabeschi”. Un volume quindi di fiabe, che in 112 pagi-

ne di grande formato raccoglie otto racconti inediti, scritti a quattro mani e illustrati dalle fotografie di Maddalena Chiari. Il volume segue il precedente “Tra favola e mito” che nel 2017 ha ottenuto il Premio Firenze per la Narrativa, sottolineando la vena creativa di Andreina Chiari Branchi, vincitrice del Premio Europeo Selma Lagerlof e per un decennio presidente del Comitato Unicef cittadino e vincitrice di un Premio S. Ilario. «Raccontare di creature magiche e rassicu-

Consigli di lettura di LIBRERIE.COOP del Centro Torri LA CACCA MAGICA (di Sergio Mora - Ed. Salani) Mentre riposa sotto un albero, un bambino viene centrato da una soffice cacca rosa. Ma non è solo una cacca (molto carina). È anche magica! Un’irresistibile filastrocca su una cacca piena di risorse dal mago dell’illustrazione Sergio Mora. Età di lettura: da 3 anni

LA CASA NELLA PRATERIA (di Laura Ingalls Wilder Ed. Gallucci) La storia della famiglia Ingalls, sul finire del 1800, attraverso i racconti della secondogenita Laura. Memorie indirizzate alle nuove generazioni per spiegare “quanto fosse cambiata l’America nel giro di pochi decenni”, a cominciare dall’avvento di ferrovie, telegrafo, fotografia, ecc., e di quanto fosse dura la vita dei pionieri nelle isolate campagne, dei pericoli occorsi nei territori indiani, premiati però dalla vita all’aria aperta. Un classico senza tempo. Età di lettura: da 10 anni

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NON ORA BERNARDO! (di David Mckee - Ed. Mondadori) Questo albo, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1980, non potrebbe essere più attuale. Bernardo ha un problema, nel giardino di casa sua c’è un mostro! Il papà e la mamma di Bernardo però, sono troppo occupati per dare attenzione al loro bambino, che decide di affrontare il mostro da solo e... viene divorato. Un capolavoro ironico e pungente, che racconta quanto sia indispensabile per i bambini essere ascoltati. Età di lettura: da 6 anni

IMMAGINA. FRAMMENTI DI STORIE CHE NON ESISTONO ANCORA (di Emily Winfield Martin Ed. Terre di Mezzo) Non è un albo, non è una storia da leggere, è un fantastico mondo in cui perdersi e ritrovarsi. Cosa ci fa una scimmia con una chiave in mano? E una zebra in biblioteca? Le frasi contenute nelle buste di cui sono disseminate le pagine danno degli spunti ma sono storie che non esistono ancora e che vanno immaginate, sognate, create con la fantasia di ciascuno. Età di lettura: da 6 anni


consigli per Voi

ranti cavalieri, narrare di stagni incantati e ascoltare un segreto custodito da una principessa prigioniera vuol dire consegnare ai bambini una chiave di uscita dal mondo che li circonda, una strada per una felicità a portata di mano. Un percorso interiore che nelle mie favole - spiega Andreina Chiari Branchi - trova anche valori etici, un

insegnamento morale. Un bambino che impara a giocare libero coi suoi pensieri sarà un adulto capace di immaginare un mondo nuovo e migliore. Ecco perché continuo a scrivere favole». «Immortalando oggetti, soprammobili, monili, giocattoli ho cercato di dare loro un’anima. Con l’uso di luci, ottiche e surreali “mise en scene” ho cercato di dare agli oggetti un’anima, espressioni umanizzate, facendoli diventare gli inusuali protagonisti dei magici intrecci che si rincorrono nelle pagine», ha aggiunto Maddalena Chiari. Il volume è stato patrocinato dal Comune di Parma dal Museo Glauco Lombardi, dall’Università Popolare di Parma, dall’Associazione Niccolò Paganini Parma, dall’Ordine Costantiniano di San Giorgio e da Le Viole Amatori Parma Il Rugby. È disponibile nelle migliori librerie cittadine al prezzo di 18 euro, oppure richiedendolo direttamente presso l’editore scrivendo all’indirizzo: info@edicta.net

TANA LIBERA TUTTI. SAMI MODIANO, IL BAMBINO CHE TORNÒ DA AUSCHWITZ (di Walter Veltroni - Ed. Feltrinelli) Dalle parole di Sami Modiano apprendiamo la storia di un bambino, pieno di sogni e di voglia di imparare che d’un tratto nell’estate del 1944 si vede espulso da scuola a seguito delle leggi razziali contro gli ebrei. Seguiranno il viaggio forzato che da Rodi insieme alla sua famiglia lo porterà ad Auschwitz-Birkenau. Età di lettura: da 10 anni

LA PRINCIPESSA BACIAROSPI (di Garth Nix - Ed. Giunti) Questa è la storia di Anya, principessa di Trallonia e del suo malvagio patrigno, uno stregone che vuole impossessarsi del regno. Quando questi tramuta il principe in un orribile rospo Anya è pronta a salvarlo e, affrontando un viaggio pieno di personaggi bizzarri, scoprirà di poter contare sempre su se stessa senza mai perdere di vista l’obiettivo. Età di lettura: da 10 anni

CINO E TEMPESTA (di Antonio Ferrara - Ed. Il Castoro) Un giorno, dopo la scuola, Cino fa un incontro speciale: un cucciolo tutto nero e scatenato, ma soprattutto: è il compagno di giochi ideale. Con tutti i guai che combina, non può che chiamarsi Tempesta. Cino ha già tanti amici, ma non ha dubbi: Tempesta sarà il suo migliore amico peloso. Ma potrà tenerlo davvero? Una cosa è certa: ora che si sono conosciuti, niente sarà più come prima. Età di lettura: da 7 anni

IL VIAGGIO MERAVIGLIOSO DI NILS HOLGERSSON (di Selma Lagerlof - Ed Iperborea) Pubblicato nel 1906 dalla prima scrittrice premiata con il Nobel per la letteratura. Nils Holgersson ha 14 anni e l’abitudine di tirare brutti scherzi agli animali ma, quando cattura per errore un folletto e viene rimpicciolito per punizione, la cosa inizia a non sembrargli più cosi divertente. Età di lettura: da 7 anni

Centro commerciale CENTRO TORRI - via San Leonardo, 69 - 43122 Parma Tel. 0521.798102 - Fax 0521.776139 libreria.parma@librerie.coop.it - www.librerie.coop.it www.facebook.com/pages/libreriecoop-Parma-CENTRO-TORRI/302160453127876

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le Associazioni

La nostra Associazione, operativa dal 2010 a Parma e provincia, ha l’obiettivo di diffondere la musicalità nella nostra comunità, a partire dalle famiglie. Offriamo corsi per tutte le età: Neonati (0-9 mesi) e Classi miste (0-5 anni), corsi di propedeutica per bimbi da 5 a 9 anni, corsi chitarra per ragazzi da 7 a 12 anni, corsi per donne in gravidanza, corsi di chitarra per genitori e laboratori intergenerazionali per famiglie e anziani nelle case di riposo, con esperienze divertenti, giocose e rilassanti!

Una scuola di musica per tutte le età, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna con sedi a Parma, con Banda G. Verdi e tre Istituti Puccini - Pezzani, Albertelli - Newton, Toscanini; Sorbolo; San Polo; Colorno; Collecchio; Sala Baganza; Basilicanova; Monticelli Terme; San Secondo; Roccabianca e Fontanellato. Corsi e lezioni individuali: propedeutica e Giocomusica dai 4-6 anni, Canto young dai 6-10; lezioni di pianoforte, tastiere, violino, chitarra, strumenti a fiato, batteria e canto moderno.

CRESCENDO CON LA MUSICA

ARTI E SUONI G.A.S. Soc Coop. ONLUS

scuolacrescendoconlamusica@gmail.com associazioneculturalediesis@gmail.com www.crescendoconlamusica.it

L’arte vissuta con gioia, emozione e divertimento. Per bambini dai 5 ai 9 anni e dai 10 ai 12 anni. Il laboratorio artistico EOS organizza corsi di pittura con l’utilizzo di vari materiali e colori primari. La creazione della propria arte darà ai bimbi tanta gioia nell’esprimerla e la sicurezza nelle proprie capacità. E in più una promozione speciale per un gruppo di almeno 4 bimbi. LABORATORIO ARTISTICO EOS

Viale Gramsci, 5 - Parma tel. 327 2974239 / 348 6963591 eugeniagiusti@interfree.it www.eugeniagiusti.it

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Via La Spezia, 177 - Parma - Tel. 0521 989315 - 331 8328357 info@artiesuoni.com www.artiesuoni.com

SolFaMì è un gruppo di educatori musicali con percorsi di formazione diversi e complementari, da quello musicale accademico alla formazione attoriale, dall’insegnamento primario alla musicoterapia. Siamo specializzati nell’educazione musicale e il nostro desiderio più grande è condividere con i bambini e le loro famiglie il nostro amore per la musica. SolFaMì è un centro Music Together autorizzato (l’unico a Parma e provincia) e offre corsi di educazione alla musicalità per i bambini già a partire dai primi mesi. SOLFAMÌ – LA MUSICA È DI TUTTI!

Tel. +39 371 4211958 info@solfami.it https://www.solfami.it - FB/solfamiparma


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La Casa di Riposo Santa Lucia è una struttura residenziale per anziani che accoglie persone autosufficienti o non autosufficienti di grado lieve alla ricerca di un contesto famigliare nel quale vivere serenamente la propria quotidianità. È composta da 20 camere, tutte singole, due soggiorni e vari spazi dove poter passare il tempo con attività ludiche, un pò di ginnastica dolce o due semplici chiacchiere. La struttura sorge proprio sull’argine maestro del fiume Po in località Pieveottoville nel comune di Polesine Zibello, centro delle Terre Verdiane e degli itinerari gastronomici.

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