Parma Magazine Salute e Benessere n.23

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Salute e Benessere

Testata: il mese Parma n. 228 - GRATUITO

n.228 - aprile/maggio 2021

agazine LA VOCE RIVELA CHI SEI

SALUTE

Uomini e donne si ammalano in modo diverso, lo dice la Medicina di genere

Città Bimbi

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All’interno l’inserto speciale

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Sommario IN PRIMO PIANO

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La voce identifica chi siamo e trasmette le nostre emozioni. Ad aprile la Giornata Mondiale della voce

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Emozionology, il podcast di Francesco Marchi sulla sfera emotiva

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Intervista al dr Gabriele Oretti, esperto nei disturbi della voce

FOCUS SALUTE

14 Uomini e donne si ammalano in modo diverso. Lo dice la Medicina di genere

FOCUS CITTÀ

16 I progetti sul territorio, ne parliamo con Davide Battistini Cinema, finalmente la riapertura INSERTO “LA CITTÀ DEI BIMBI”

20 Biblioteche di Parma, ecco come prenotare i libri 21 Scuola nel parco, uno spazio in città immerso nel verde

Le favole dei Musei del Cibo, protagonista il cibo

22 I parchi, spazi aperti a misura di bambino. I benefici e i parchi suggeriti per te 24 A maggio si festeggia la mamma! Ecco qualche idea per i lavoretti 26 Salute mentale, la DAD ha reso i giovani più incerti

11 Le emozioni incidono sulla fame. Lo spiega il libro “Le emozioni nel piatto”

19 Il ricordo del grande Sepulveda, lo scrittore che ci ha insegnato a volare

27 LA RUBRICA DI FACEKIDS Quelle strane macchiette sui dentini, cosa fare?

13 Ictus, prevenire la malattia si può

20 Nuova vita per il progetto “We are plastic!”

28 Consigli di lettura di Librerie.Coop

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Testata: il mese Parma n. 228 - gratuito

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in Primo Piano

La voce identifica chi siamo e trasmette le nostre emozioni

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volte ce ne dimentichiamo, ma la nostra voce è un potentissimo strumento che ci permette di comunicare. Il nostro corpo, a partire dai polmoni, fino alle corde vocali, la laringe, la bocca, i denti e la lingua, rappresenta una sofisticata “macchina” costruita per parlare. La voce è uno strumento fondamentale che influenza la credibilità e l’interpretazione di quello che si dice, o si ascolta.

MESE DELL’UDITO E DELLA PAROLA MIGLIORE Maggio è il mese del miglioramento dell’udito e della parola, un momento per aumentare la consapevolezza sui disturbi della comunicazione e sulle opzioni di trattamento disponibili che possono migliorare la qualità della vita di coloro che hanno problemi a parlare o a sentire. ENThealth.org si dedica a offrire informazioni ai tuoi pazienti. Le informazioni vengono fornite tramite articoli sottoposti a revisione paritaria, funzionalità interattive e contenuti video con medici. Ulteriori informazioni sul sito www.enthealth.org

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Nel comunicare, la voce viene modulata sulla base di diversi fattori, anche inconsapevoli e incontrollabili, in relazione per esempio alla distanza del nostro interlocutore, ma anche rispetto allo stato emotivo. La voce identifica chi siamo e come stiamo in quell’esatto momento. Il tono trasferisce infatti tutte le emozioni che si provano, compromettendo quindi il messaggio che si vuole trasmettere. Quando si parla, lo si fa in maniera spontanea e non ci si rende conto del fatto che la voce sia un vero e proprio bene da preservare, ecco perché è utile utilizzare tutte le precauzioni per non forzarla, evitando spiacevoli disturbi, di cui parleremo più avanti con il dottor Gabriele Oretti. Ma non si tratta solo di tono. La voce viene utilizzata per comunicare e trasferire messaggi, per indicare chi siamo e cosa vogliamo essere. È un marchio indelebile dell’identità di ciascuna persona. Nell’edizione di Sanremo di quest’anno, una giovane cantante ha portato in scena un messaggio potentissimo, congruente con la sua immagine. Parliamo di Madame, giovane artista della scena rapper italiana che si è presentata in gara con Voce, un brano in cui la cantante è alla ricerca della propria


in Primo Piano UNO STRUMENTO IMPORTANTISSIMO, ECCO PERCHÉ OGNI ANNO SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE, UN EVENTO INTERNAZIONALE CHE VUOLE SENSIBILIZZARE SULLE POSSIBILI ALTERAZIONI DELLE CORDE VOCALI. TEMA DI QUEST’ANNO “UN MONDO, MOLTE VOCI” voce e quindi della propria identità, in mezzo al rumore e al caos del mondo, in modo da ricongiungersi con se stessa. All’inizio del brano, Madame definisce se stessa in modo molto veloce e caotico e nel corso della canzone la sua voce diventa una testimonianza della sua esistenza, un ricordo da trasmettere nel corso del tempo. Senza paura, senza filtri, soltanto con una gran voglia di trovare la propria identità. È un messaggio molto forte, che fa riflettere sulla potenza di uno strumento che si utilizza nella quotidianità senza accorgersene. La voce è talmente importante che, il 16 aprile di ogni anno, si celebra la Giornata Mondiale della voce, o World Voice Day, con l’obiettivo, tra gli altri, di promuovere uno stile di vita sano e di sensibilizzare

l’opinione pubblica sui rischi che si incorrono nell’ignorare le possibili alterazioni, anche lievi, che posso-

no colpire le corde vocali. Anche quest’anno si è scelto un tema, “Un mondo, molte voci” e nel corso dell’evento i professionisti del settore si riuniscono per trasmettere messaggi e divulgare informazioni sul tema, perché il loro ruolo impone di incoraggiare l’espressione della voce individuale di ogni persona. La giornata mondiale della voce ha proprio lo scopo di portare l’attenzione sul benessere della voce e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle alterazioni anche lievi dell’organo vocale, che possono essere il segno precoce di patologie più complesse e gravi, quindi non è un argomento da trascurare. Soprattutto nel mondo del lavoro, considerando che ci sono diversi ruoli che impongono l’uso della voce in modo continuativo. di Felicia Vinciguerra

L’IMPORTANZA DELLA VOCE NEL LINGUAGGIO PARAVERBALE Tono di voce, timbro e ritmo vocale incidono profondamente sull’efficacia di un messaggio. Ecco come è stata riassunta l’importanza delle componenti della comunicazione in termini di percentuale: 7% le parole, 38% il linguaggio paraverbale, 55% il linguaggio corporeo. La comunicazione paraverbale è qualcosa di indipendente dal significato delle parole, ma le veicola emotivamente. Nella “Pragmatica della comunicazione umana” di Watzlawick, l’autore assegna alla voce e alla gestualità la trasmissione dei contenuti di relazione in una comunicazione. La voce induce emozioni nell’interlocutore e può suscitare empatia, distacco, attenzione, distrazione, fiducia o agitazione. Tutte emozioni contrastanti, ma che possono essere trasmesse con il solo uso del linguaggio paraverbale, appunto. I diversi aspetti della voce sono:

• Il tono, che viene influenzato da fattori fisiologici (età, costituzione fisica) e dal contesto: per esempio una persona di elevato livello sociale che si trova a parlare con una di livello sociale più basso tenderà ad avere un tono di voce più grave; • La frequenza, e anche in questo caso l’aspetto sociale ha una forte influenza: un sottoposto che si trova a parlare con un superiore tenderà ad avere una frequenza di voce più bassa rispetto al normale; • Il ritmo, che conferisce in un discorso maggiore o minore autorevolezza alle parole pronunciate. Parlare ad un ritmo lento per esempio, inserendo delle pause tra una frase e l’altra e magari anche abbassando leggermente il volume della voce, dà un tono di solennità a ciò che si dice

rispetto all’utilizzo di un ritmo più elevato. Nell’analisi del ritmo nel linguaggio paraverbale va considerata anche l’importanza delle pause. • Il silenzio, anche esso fa parte del linguaggio paraverbale e le sue caratteristiche possono essere spesso fortemente ambivalenti e soprattutto con esso giocano un ruolo fondamentale gli aspetti sociali e gerarchici.

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in Primo Piano

Emozionology, un progetto dedicato alla sfera emotiva UN PODCAST SULL’AFFASCINANTE MONDO DELLE EMOZIONI FIRMATO DA FRANCESCO MARCHI, GIOVANE ATTORE PARMIGIANO, CHE A CAUSA DELLO STOP FORZATO DELL’ATTIVITÀ TEATRALE, HA RIVISITATO IL SUO PROGETTO IN CHIAVE PIÙ INTIMA E INNOVATIVA

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rande talento e sensibilità fuori dal comune.” È così che la giornalista Francesca Ferrari definisce sul suo blog il giovane attore e autore parmigiano Francesco Marchi, ospite della sezione “Occhio di riguardo” di Teatropoli.it, che riportiamo di seguito, uno spazio di libera espressione che Francesca dedica alle riflessioni di illustri protagonisti della scena teatrale. È proprio qui che Francesco Marchi racconta come è nato il bellissimo progetto Emozionology, in un periodo difficilissimo in cui la voce ha assunto ancora più potere nelle relazioni interpersonali, in assenza di uno stretto contatto sociale. Le prime dieci puntate del programma si possono ascoltare online su: spreaker.com/show/emozionology. Emozionology è un progetto di programma podcast dedicato alla sfera emotiva e al potere transculturale del linguaggio. Ogni puntata presenta una parola specifica (talvolta più d’una) di una data cultura che descrive uno stato emotivo complesso, di cui la lingua Italiana non presenta un corrispettivo. Cosa può significare per un artista di teatro cimentarsi nella realizzazione di un podcast? «Puoi prestargli la tua voce, la tua interpretazione, la scrittura creativa. Le parentele si esauriscono in fretta, sopraffatte dalle differenze. Un podcast può arrivare ad un pubblico potenzialmente molto più vasto di una

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platea e può essere fruito in qualsiasi momento della giornata, sì, è vero. Il tutto però a scapito della presenza viva, dell’appuntamento che crea il rito, del patto fisico multisensoriale unico e inimitabile.» Una cosa però anima entrambi: l’innato bisogno che abbiamo di raccontare. «Credo sia stato proprio questo prurito comunicativo a farmi approdare nel mondo del podcasting. Ho sempre appagato il mio “ikigai” (per rubare un termine all’oriente), ciò che ti spinge ad alzarti la mattina, raccontando il mondo che ci circonda attraverso gli spettacoli. In un momento di estrema difficoltà, dove mi era precluso calcare (o far

calcare) palcoscenici, complice la perdita di un altro lavoro che mi teneva ancorato ad un altro mondo che amo, l’informazione, mi sono ritrovato di fronte ad un’autostrada di tempo libero con un sacco di pensieri che mi frullavano per la testa.» Come ha influito il momento sullo sviluppo del progetto? «Mentre attendevo che la regia di uno spettacolo, Emozionology, potesse prendere forma presso Europa Teatri (nido recente) ho lasciato che la mia creatività gliene trovasse un’altra. Compatibile con il momento. A suo modo la chiamerei come quella che Horace Walpole definì serendipità: una fortunata scoperta non pianificata. Dunque ecco Emozionology: un


in Primo Piano podcast dedicato alla sfera emotiva e al potere transculturale del linguaggio.» Una parola specifica per ogni puntata. «In ogni puntata mi sono dovuto misurare con una parola specifica (talvolta più d’una) di una data cultura che descrive uno stato emotivo complesso, di cui la lingua Italiana non presenta un corrispettivo. Ogni puntata mi ha catapultato in un paese diverso. Ogni viaggio ha avuto una storia a sé. Tra riferimenti bibliografici e indagini infinite nel web, è stato un continuo susseguirsi di dettagli che una volta sommati smentivano le definizioni

Francesco Marchi

attore e autore parmigiano

approssimative di partenza.» Come esprimi tua versatilità vocale nel podcast? «In Emozionology mi sono, come suol dirsi, cavato molte voglie: storpio e rielaboro voci; ho trasformato la mia amata mamma in un orco Uruk-hai de ‘il Signore degli anelli’; ho affidato a Tom Cruise il volto della mia rabbia e recitato alcune scene assieme a lui (essendo in audio dovrei dire più con Roberto Chevalier!); ho intervistato il mio Es ed il mio Super-Io, con non poca fatica...» Il “solo ascolto” pone un limite all’immaginazione? «Il vincolo del solo udito, come

strumento di fruizione può apparire un limite, certo, ma fintanto che l’immaginazione non è ottusa, la scusa del “non vedo” consente libertà impensate e permette di creare mondi infiniti. Ogni cosa che si sente può stare accadendo con un volume, una concretezza quasi tangibili all’interno di uno spazio inaccessibile alla realtà, ma quanto mai reale nella testa di chi ascolta. Basta suggerirlo, a volte solo bisbigliarlo. E forse in questo sta la bellezza di un’opera d’arte (qualunque forma presenti): il momento in cui sfugge al suo creatore per raggiungere completezza in chi la riceve.»

IL SUCCESSO DI CLUBHOUSE, IL SOCIAL DELLA VOCE Se Instagram, Facebook, Tik Tok sono i social delle immagini e dei video, Clubhouse punta decisamente sull’enorme potere della voce, che non conosce rivali, è unica e crea una forte connessione con l’ascoltatore. Ecco perché la nuova piattaforma ha già riscontrato un enorme successo e sale nella lista dei social media più usati, nonostante non sia (ancora) molto inclusivo.

Nato negli Stati Uniti ad aprile 2020, è arrivato in Italia a gennaio 2021, e ha avuto moltissime iscrizioni, nonostante non sia accessibile a tutti, in quanto si entra solo su invito e se si possiede un Iphone. L’interazione vocale è in Clubhouse un vero e proprio palcoscenico dove si condividono idee e notizie, sulla base dei propri interessi e delle proprie esperienze. Stiamo forse andando verso la fine dell’epoca dei selfie? Chi può dirlo, per ora possiamo soltanto constatare il successo di un mezzo che riporta in auge il ruolo e l’importanza della voce come strumento di comunicazione più naturale. Le Room, stanze virtuali nelle quali è possibile accedere su invito, si discute di argomenti condivisi, con la moderazione degli organizzatori, dove tutti hanno diritto di parola tramite alzata di mano, sempre virtuale. Un sistema che sta già conquistando i colossi dei social network e si vocifera che presto Clubhouse diventerà più inclusivo, per spopolare anche tra gli Android.

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in Primo Piano

Quali sono i disturbi della voce L

a voce ha un’importanza sociale indiscussa. È infatti un potente strumento di comunicazione e di riconoscimento sociale, identificando ognuno di noi ed esprimendo anche uno stato d’animo. Prendersene cura è molto importante per la prevenzione di alcune patologie, e non solo. Per capire perché si tratta di un bene da preservare e quali sono i disturbi più diffusi, ne abbiamo parlato con il dottor Gabriele Oretti, medico otorinolaringoiatra e otoneurochirurgo dell’Ospedale Maggiore di Parma, esperto nei disturbi della voce. Il tono della voce, o meglio il timbro, diverso in ognuno di noi, ha una derivazione genetica? «La nostra voce nasce dalla vibrazione delle corde vocali mosse dall’aria in uscita dai polmoni, sotto forma di onde sonore che hanno una certa frequenza, detta “frequenza fondamentale”, che dipende dalle dimensioni delle corde vocali; così come in uno strumento musicale, corde corte producono suoni acuti e corde lunghe producono suoni gravi. Inoltre nel percorso che le onde sonore fanno fino all’uscita dalle labbra, la frequenza fondamentale si arricchisce di “armoniche”, che hanno frequenze multiple del suono fondamentale, e che colorano il suono caratterizzando il timbro della nostra voce; concorrono in questa azione la forma ed il volume della faringe, del naso con i seni paranasali, della bocca.

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Noi siamo quello che i nostri geni ci hanno fatto diventare: la capacità dei polmoni, le dimensioni della laringe, la forma ed i volumi dei “risuonatori sovraglottici”, tipici di ognuno di noi, dipendono da come siamo anatomicamente e quindi dai geni che ci hanno fatto diventare come siamo.» Perché si perde la voce? «La perdita della voce (afonia), o più frequentemente il suo abbassamento (disfonia), può avere diverse cause e colpire diverse categorie di persone. Le cause più frequenti sono quelle che danno un’alterazione della voce improvvisa e della durata di pochi giorni o poche settimane nel corso di laringiti acute, per lo più dovute a infezioni da virus stagionali nei mesi freddi. In questi casi l’infiammazione determina un’alterazione temporanea della struttura delle corde vocali che sono la parte della laringe in cui nasce la nostra voce. Altra causa frequente di alterazione della voce è il cattivo uso della voce stessa, sia in termini quantitativi, parlando molto a lungo, che qualitativi, usando non correttamente le corde vocali, dando origine a

Dottor Gabriele Oretti Medico otorinolaringoiatra e otoneurochirurgo

quelle forme di disfonia dette “disfunzionali” con “surmenage” o “malmenage” vocale.» Il fumo è tra le cause più diffuse? «Decisamente. In questo caso il quadro è quello di una laringite cronica, con una alterazione della voce che dura a lungo, e con alterazioni più gravi della struttura delle corde vocali. Nonostante sia provato con certezza che l’abitudine tabagica è la causa di oltre il 95% dei tumori maligni della laringe, ancora troppe sono le persone


in Primo Piano

e come prendersene cura? NE PARLIAMO CON L’ESPERTO, IL DR GABRIELE ORETTI PER CAPIRE COME CURARE LA NOSTRA VOCE, QUALI SONO LE PATOLOGIE PIÙ DIFFUSE E LE CATEGORIE “A RISCHIO”. PERCHÈ LA NOSTRA VOCE REGISTRATA CI SEMBRA DIVERSA?

che fumando si ammalano.» Quali le categorie più a rischio? «Le categorie più a rischio di perdere la voce sono senza dubbio i fumatori e coloro che fanno un uso prolungato della voce: insegnanti, commessi, addetti ai call-center, ecc.» Per avere e preservare una

voce sana cosa consiglia di fare? «Per preservare la voce dobbiamo evitare il fumo e l’abuso vocale. A questo proposito è bene ricordare che il cattivo uso della voce può iniziare già nell’infanzia: i bambini imparano a parlare dai genitori, che possono involontariamente rappresentare dei cattivi modelli. Occorre insegnare ai

bambini a parlare lentamente, senza urlare. Occorrerebbe anche pensare all’architettura acustica degli ambienti che accolgono numerose persone a partire già dalla scuola dell’infanzia.» Una curiosità, perché la nostra voce registrata ci sembra così diversa? «Perché in effetti la voce che sentiamo quando parliamo è diversa da quella che sentono gli altri. Le nostre orecchie vengono in contatto non solo con le onde sonore che viaggiano nell’aria e che le raggiungono dall’esterno, ma anche da quelle trasmesse dai tessuti del collo e della testa che si trovano fra la laringe ed i risuonatori sovraglottici, e le orecchie stesse. La voce che noi sentiamo è quindi la somma del suono che viaggia nell’aria, sentito dagli altri, e del suono che percorre il nostro corpo, sentito solo da noi.» di Felicia Vinciguerra

PATOLOGIE A CARICO DELLA VOCE, le più diffuse «Le patologie più diffuse sono proprio le laringiti acute, anche se nell’ultimo anno l’isolamento e l’uso della mascherina hanno ridotto drasticamente le infezioni virali delle vie respiratorie – spiega il dr Oretti-. La terapia consiste nel riposo vocale: occorre soprattutto evitare di forzare la voce che stenta ad uscire, per non danneggiare le corde vocali rese più fragili dall’infiammazione. Al riposo vocale possono poi essere associati dei comuni farmaci antinfiammatori, soprattutto in presenza di febbre.» A seguire, in termini di frequenza ci sono i polipi nei fumatori e i noduli in

chi abusa della propria voce. Come spiega l’esperto, la cura dei polipi è in primis l’astensione dal fumo che può consentire un miglioramento della voce nel giro di alcuni mesi; nei casi in cui i polipi sono particolarmente grandi e danno difficoltà respiratoria si deve intervenire chirurgicamente con la loro asportazione. Un abbassamento rapido della voce in chi fuma deve essere un campanello di allarme da non sottovalutare; è necessario eseguire una visita otorinolaringoiatrica che escluda la comparsa di neoformazioni non più benigne. «Per quanto riguarda la terapia dei noduli, questa non è chirurgica,

ma logopedica – continua il dr Oretti-. Il logopedista, o più spesso la logopedista, è una sorta di personal-trainer che ci allena e ci dà consigli su come fare uscire al meglio la voce consentendoci così di far scomparire i noduli e di parlare anche a lungo con una voce perfetta.»

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Focus Salute

Le emozioni incidono sulla fame SONO TANTE LE RELAZIONI TRA ALIMENTAZIONE E VITA EMOTIVA. NE PARLANO LE AUTRICI DEL LIBRO “LE EMOZIONI NEL PIATTO” ELISA CARDINALI E MICAELA FUSI

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uanto influiscono le nostre emozioni su ciò che mangiamo ogni giorno? L’Associazione Famiglia Più, in occasione dell’incontro online con Elisa Cardinali e Micaela Fusi, autrici del libro “Le emozioni nel piatto”, Terra Nuova Editore, ha parlato con le autrici del legame tra fame, cibo e psiche, per aiutarci a “scegliere il cibo del buonumore”. Il cibo non è solo nutrimento, dovremmo saperlo bene, ma purtroppo spesso ce ne dimentichiamo. Quando dopo cena apriamo in continuazione il frigo alla ricerca di “qualcosa”, o al contrario quando lo stomaco si chiude, magari dopo aver discusso con il partner o con un collega, stiamo vivendo lo stretto legame tra cibo ed emozioni, tra fame e psiche. “Le emozioni nel piatto”, concepito come un manuale pratico, spiega perché le diete spesso non funzionano e come possono essere sostituite con successo da un rapporto sano con il cibo. Le autrici si soffermano sui numerosi aspetti della relazione tra alimentazione e vita

emotiva, facendo incontrare il punto di vista di una nutrizionista con quello di una psicologa: ne derivano tante indicazioni e consigli su come affrontare, giorno dopo giorno, gli aspetti problematici della fame emotiva e come ritrovare il corretto equilibrio nel rapporto con il cibo. Il manuale offre spunti sia per chi non riesce a controllare la fame, sia per chi non riesce a buttare giù nulla; si sofferma gli alimenti da scegliere, le vitamine e i nutrienti che regolano il buon umore, l’aiuto che arriva dalle piante e dai funghi, la consapevolezza con cui avvicinarsi all’alimentazione. Infine, chiude il libro una raccolta di ricette pensate per contrastare la fame nervosa o per stimolare l’appetito. L’associazione Famiglia più ha organizzato un incontro online con le autrici, mediato dalla psicologa e psicoterapeuta Silvia Levati, per parlare del libro e della connessione sempre più frequente tra cibo ed emozioni. L’associazione ha come finalità principale il sostegno della famiglia,

Le autrici Elisa Cardinali, Biologa nutrizionista, specializzata in alimentazione e integrazione sportiva, segue atleti di livello amatoriale e professionale. Si occupa della redazione di diete personalizzate attraverso la valutazione dei fabbisogni energetici e nutritivi in condizioni fisiologiche e anche patologiche. Micaela Fusi, Psicologa e psicoterapeuta a orientamento psicodinamico, vive e lavora a Parma. L’esperienza professionale con gli adulti, ma soprattutto con bambini e adolescenti, l’ha portata a occuparsi sempre più spesso del crescente disagio con cui viene vissuto il rapporto con il cibo.

in corrispondenza delle diverse fasi evolutive ed eventi critici che essa può attraversare. Nel proprio Consultorio Familiare incontra individui, coppie, genitori, figli adolescenti nuclei familiari, offrendo uno spazio di Consulenza psicologica, organizzando gruppi di incontro e sviluppando progetti, in collaborazione con le agenzie del territorio.

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Focus Salute

Ictus, si può fare prevenzione APRILE È IL MESE CHE CI RICORDA L’IMPORTANZA DELLO STILE DI VITA E DELLE ABITUDINI QUOTIDIANE, RISPETTO AL MANIFESTARSI DI ALCUNI SINTOMI. L’ICTUS SI PUÒ PREVENIRE IN OLTRE 3 CASI SU 4

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mprovvisa comparsa di segni e sintomi riferiti a deficit focale e globale delle funzioni cerebrali, di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto. È così che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’ictus, che in latino significa colpo. L’ictus è una lesione cerebro-vascolare causata dall’interruzione improvvisa del flusso di sangue al cervello dovuta all´ostruzione (ictus ischemico) o alla rottura (ictus emorragico) di un’arteria cerebrale, con conseguente deficit delle funzioni governate dalla parte di cervello colpita. Quando infatti un’arteria nel cervello scoppia o si ostruisce, fermando il flusso di sangue, i neuroni, privati dell’ossigeno e dei nutrimenti necessari anche solo per pochi minuti, cominciano a morire. Come un attacco di cuore, l’ictus può colpire spesso senza preavviso e senza dolore. La caratteristica principale del disturbo è, dunque, la sua improvvisa insorgenza: una persona in pieno benessere può accusare, di colpo, sintomi tipici che possono essere

transitori, restare costanti o anche peggiorare nelle ore successive. Il mese di aprile è dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione di questa malattia. L’ictus è una malattia che si può prevenire in un numero di casi non indifferente, in 3 casi su 4, seguendo alcune semplici norme di vita sana e identificando i fattori di rischio. Nella fase asintomatica, cioè prima che si manifesti la malattia si parla di prevenzione primaria. Quando ci sono stati i primi campanelli di allarme, cioè dopo un primo TIA si tratta di prevenzione secondaria. Per prevenire una recidiva quando si sia verificato un primo ictus: prevenzione terziaria. In tutte e tre le situazioni, le tappe fondamentali sono: • controllo dei fattori di rischio; • cambiamento delle abitudini alimentari; • cambiamento dello stile di vita; • cure mediche quando non siano sufficienti gli interventi comportamentali.

Come comportarsi? Oltre a controllare periodicamente la pressione arteriosa, la fibrillazione atriale, i valori di glicemia e colesterolemia, bisogna in generale: • astenersi dal fumo; • non eccedere con il consumo di alcolici; • seguire la dieta mediterranea (ridurre il sale nei cibi ed evitare una dieta eccessivamente ricca di grassi di origine animale come i derivati del latte, carni grasse, salumi); • fare regolare attività fisica (è sufficiente praticare abitualmente un moderato esercizio fisico, come camminare, fare le scale, ballare, andare in bicicletta o in piscina: attività praticabili a tutte le età). Almeno 2 volte l’anno è consigliabile provarsi la pressione arteriosa in modo tale da svelare un’eventuale ipertensione arteriosa latente e misconosciuta. Unitamente alla misurazione della pressione arteriosa è raccomandabile verificare la presenza o meno di fibrillazione atriale sentendo il battito con la palpazione del polso o misurando la pressione con apparecchi specificatamente previsti e clinicamente testati per lo screening della fibrillazione atriale. Un’alimentazione corretta e un’attività fisica costante permettono di mantenere anche un adeguato peso corporeo. Anche l’obesità è infatti un fattore di rischio per ictus. Fra i giovani, in particolare fra le donne, chi soffrisse di emicrania dovrebbe evitare di fumare e di assumere la pillola estroprogestinica, poiché, in questo modo, ridurrebbe significativamente il rischio di ictus cerebrale. di Felicia Vinciguerra

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Focus Salute

Uomini e donne si ammalano in modo diverso U

omini e donne non si ammalano nello stesso modo. È di questa diversità che si occupa la medicina di genere, che studia le differenze tra uomo e donna dal punto di vista della frequenza e del modo in cui contraggono le malattie, e soprattutto della risposta alle terapie, con lo scopo di realizzare programmi di prevenzione, sviluppare metodologie diagnostiche e terapie su misura per l’uomo e per la donna. Si tratta di una recente branca della medicina che studia l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia della malattia. Sesso e genere sono due parole che spesso di confondono, ma hanno due significati diversi: per sesso si intendono le caratteristiche biologiche, quindi genetiche della persona; per genere, invece, si intende un riferimento sociale, dettato da comportamenti, attività, attributi che una società

A PARMA UNA CAMPAGNA PER INFORMARE E FAR CONOSCERE Una campagna di comunicazione, sostenuta da Comune e Fondazione Cariparma, per informare e far conoscere. Che cosa è la medicina di genere? Dove la si applica? Riguarda solo le donne? Tutte risposte che si trovano nella campagna di comunicazione, voluta dal Comune di Parma e dal laboratorio sulla medicina di genere costituito nel febbraio del 2019, e realizzata con la matita di Fogliazza (Gianluca Foglia). La campagna, partita lo scorso anno, prevede l’esposizione delle vignette di grandi dimensioni sugli autobus e su manifesti in vari punti della città, per far riflettere su un tema molto importante, la salute di uomini e donne. Sono 12 le vignette protagoniste della campagna, che vedono raffigurati uomini e donne con domande e risposte ironiche per sensibilizzare sul tema. Sotto ogni vignetta, presente anche una didascalia come ulteriore spunto di riflessione e informazione. La campagna di comunicazione è una delle azioni di un progetto che vuole promuovere la conoscenza della Medicina di Genere presso gli operatori della sanità, la popolazione generale e i ricercatori, con obiettivo principale quello della prevenzione. La campagna sulla medicina di genere è nata nell’ambito del laboratorio sulla medicina di genere, coordinato dal Comune di Parma, a cui partecipano l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, l’AUSL di Parma, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Parma, la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e l’Associazione Italiana Donne Medico sezione di Parma.

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Focus Salute LO DICE LA MEDICINA DI GENERE, CHE STUDIA L’INFLUENZA DEL SESSO E DEL GENERE SULL’INSORGENZA DI ALCUNE MALATTIE. RISULTA IMPORTANTISSIMO IN TERMINI DI PREVENZIONE E PER L’IDENTIFICAZIONE DELLA GIUSTA TERAPIA DA ADOTTARE considera specifici per l’uomo e la donna. I due generi, quindi, pur soffrendo delle stesse malattie, si ammalano in modo diverso e con caratteristiche diverse e rispondono ai farmaci in modo non sempre uguale. Fondatrice della medicina di genere fu la cardiologa Bernardine Healy, che nel 1991 utilizzò per la prima

SAPEVI CHE...? Le donne hanno reazioni diverse dagli uomini sui farmaci. Per esempio l’aspirina protegge meno dagli eventi cardiovascolari le donne degli uomini. Gli oppioidi hanno maggiore efficacia analgesica nelle donne. Le donne si riprendono molto più velocemente degli uomini dall’anestesia. La donna sviluppa più facilmente ipertensione arteriosa e va incontro ad aumento del colesterolo cattivo dopo la menopausa. Le donne hanno un rischio di ammalarsi di Alzheimer e depressione doppio rispetto all’uomo e gli uomini un rischio di ammalarsi di Parkinson doppio rispetto alle donne. Il danno prodotto da 1 sigaretta nella donna è uguale a quello prodotto da 5 sigarette nell’uomo.

volta il termine, pubblicando un articolo sul new England Journal Medicine che descriveva la discriminazione delle donne nella gestione delle malattie cardiovascolari. In Italia si comincia a parlarne nel 1998 con il progetto del Ministero Salute “Una salute a misura di donna”, e via via acquista sempre maggiore centralità nel dibattito sulla salute. Nel periodo 2012-2016 la Medicina di genere viene inserita nel piano socio sanitario. Questa nuova analisi delle malattie permette di riconoscere e valorizzare le differenze tra i generi, riguardo

l’insorgenza di alcune malattie, la terapia da preferire, e di conseguenza le cure. Risulta importantissima in termini di prevenzione, per un accertamento più preciso della malattia e l’identificazione della giusta terapia. Comprendere le differenze biologiche uomo-donna è un modo per evitare l’errore medico nella valutazione del problema. La Medicina di genere non riguarda soltanto la salute della donna, o malattie che coinvolgono esclusivamente gli organi di riproduzione, ma studia le malattie che possono colpire entrambi i sessi.

Parma

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Focus Città

I progetti che fanno bene alla città. Battistini: “Le idee non hanno limiti” PROTAGONISTA DELLA SCENA CITTADINA, L’IMPRENDITORE PARMIGIANO RACCONTA L’IMPEGNO NELLA REALIZZAZIONE DI DIVERSE INIZIATIVE SUL TERRITORIO, ANCHE IN TEMPO DI COVID

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n cittadino, prima ancora che un imprenditore, che ama profondamente il suo territorio e si impegna affinché la città possa essere uno spazio sempre più stimolante e positivo. Davide Battistini è a tutti gli effetti protagonista della scena parmigiana, promotore di diverse iniziative su Parma e provincia negli ultimi anni, in qualità sia di presidente della Società dei Concerti che come Sinapsi, di cui è amministratore unico. «Credo che le aziende siano parte integrante del contesto in cui nascono e vivono e quindi debbano impegnarsi a migliorare non solo la vita, ma anche l’ambiente stesso dell’intera comunità- spiega Battistini-. Ecco perché come Sinapsi mi piace sposare una serie di iniziative che ritengo interessanti.» La pandemia cosa ha significato per te e quali cambiamenti ha comportato rispetto alla realizzazione dei progetti? «Le idee partono proprio dalla vita vissuta, non mi piace utilizzare la scusa del “tempo sospeso”. Bisogna tirarsi su le maniche e trovare soluzioni. Infatti, nonostante il periodo, sono state diverse le iniziative realizzate, legate proprio all’emergenza sanitaria. Durante il primo lockdown, siamo partiti con Parma Chiama, un’iniziativa grazie alla quale abbiamo

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offerto 40 cellulari alle residenze per anziani e agli ospedali, in modo da permettere alle famiglie di comunicare con le persone a loro care, in un periodo in cui la frase più tristemente diffusa era “siamo soli”.» Con la Società dei Concerti, invece? «Durante la prima ondata, abbiamo realizzato un video in giro per Parma, con il trombettista Marco Pierobon che ha suonato nei luoghi simbolo della città, tra cui anche l’Ospedale Piccole Figlie. È stato un regalo che abbiamo voluto fare alla Parma deserta a causa della pandemia.» Sinapsi è da sempre attenta alle tematiche sociali, ci sono anche i bambini tra i destinatari dei tuoi progetti? «Abbiamo pensato anche ai più piccoli con una bellissima


Focus Città

CINEMA, UNA RIAPERTURA TANTO ATTESA

Davide Battistini

Presidente della Società dei Concerti; Amministratore Unico Sinapsi Group

iniziativa, di cui sono molto orgoglioso, Vivi la scuola a colori, che ha coinvolto i bambini delle prime elementari. La scuola è il luogo dell’espressione per eccellenza, abbiamo studiato insieme al Comune di Parma un kit per alimentare la positività innata delle nuove generazioni. Abbiamo donato loro una sacca contenente dei pastelli e dei fogli, per regalare ai bambini un momento di condivisione e restituire loro un piccolo sorriso. A Natale, invece, abbiamo regalato ai bambini una fiaba, letta da Mario Mascitelli del Teatro del Cerchio, una tradizione che mi piacerebbe portare avanti.» Quali sono i progetti per il futuro? «Ho ancora tanti sogni nel cassetto che mi piacerebbe realizzare e alcuni di questi sono già in fase embrionale. C’è bisogno di idee, ma anche di persone che abbiano la volontà di realizzarle. Io cerco sempre di fare proposte e ideare progetti offrendo già gli strumenti per una veloce realizzazione. “Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato” è quello che mi ha insegnato l’esperienza da scout e io sono convinto che bisogna vivere da protagonista ed essere un esempio positivo per gli altri.»

Finalmente il grande schermo, dopo mesi di stop forzato a causa della pandemia, ha ripreso vita grazie alla riapertura delle sale Astra e D’Azeglio di Parma. Mentre sono ancora fermi i multisala. Mercoledì 28 aprile i due cinema d’essai hanno festeggiato la riapertura, proponendo una serata speciale ad ingresso gratuito, un segnale importante per manifestare l’entusiasmo della ripresa possibile grazie al calo dei contagi, con la speranza che possa rappresentare un inizio graduale di ripresa definitiva dell’attività. L’assessore Guerra, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta lunedì 26 aprile poco prima della ripartenza ha manifestato il suo entusiasmo e la speranza di un nuovo inizio: «I cinema ripartono, lo fanno in sicurezza e con la speranza di non chiudere mai più – ha dichiarato-. Speriamo davvero che venga anche accolta la proposta di AGIS di considerare il biglietto del cinema come titolo che possa consentire la libera circolazione serale, come estensione della fruizione di un momento culturale». Si riapre e in sicurezza. Tutte le misure di distanziamento tra i posti sono state

rispettate, come anche l’adozione di sanificazioni e igienizzazioni in tutti gli spazi del cinema, con il termine delle proiezioni entro le 22.00 per rispettare il coprifuoco e l’obbligo per gli spettatori di mascherine chirurgiche o FFP2. Le due sale hanno inaugurato la serata d’apertura con In the mood for love, al Cinema Astra, capolavoro di Wong Kar-wai in versione restaurata in 4k; Effetto notte del regista francese Francois Truffaut, al D’Azeglio, un altro capolavoro del cinema francese. La programmazione delle sale proseguirà regolarmente con: all’Astra con Nomadland di Chloé Zhao (USA 2000) e al D’Azeglio con Minari Lee Isaac Chung (USA 2000), due titoli imperdibili, protagonisti degli Oscar 2021. Una programmazione che segue anche le parole della protagonista Frances McDormand “Guardatelo nello schermo più grande: tornate al cinema”. Obbligo di prenotazioni, chiamando o mandando un messaggio tramite Whatsapp ai numeri: Astra tel. 3662376453; D’Azeglio tel. 3278174494, indicando nome e cognome dello spettatore e se congiunti. I biglietti così prenotati potranno poi essere ritirati in biglietteria.

Parma

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NOLEGGIO (CYCLETTE, CARROZZINE, LETTI) SANITARI (CALZE TERAPEUTICHE, CALZATURE FISIOLOGICHE, AEROSOL, TERMOFORI, SFIGMOMANOMETRI) ORTOPEDIA CON LABORATORIO (BUSTI, PLANTARI SU MISURA,TUTORI, COLLARI, GINOCCHIERE) PROFESSIONALE (ARREDO AMBULATORIALE, DIAGNOSTICI, MONOUSO, PRONTO SOCCORSO, FERRI CHIRURGICI) TERZA ETÀ (AUSILI INVALIDI, LETTI A MANOVELLA, LETTI ELETTRICI, CARROZZELLE, POLTRONE ELETTRICHE, DEAMBULATORI, STAMPELLE, CONVENZIONATO AUSL)


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Inserto dedicato ai bambini e ai genitori

Un anno senza SEPULVEDA La biografia dedicata al grande scrittore, quel bambino solitario che ci ha insegnato a volare

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13 anni voleva fare il calciatore, Luis Sepulveda era un bambino solitario, guerrigliero, giornalista, ecologista, in esilio. È l’uomo e il combattente più che lo scrittore quello a cui Ilide Carmignani, la traduttrice italiana di Sepulveda, restituisce la voce in ‘Storia di Luis Sepúlveda e del suo Gatto Zorba’, in libreria l’8 aprile per Salani. A un anno dalla morte, il 16 aprile 2020, di Lucho, come gli amici chiamavano l’autore di ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’, la Carmignani si fa straordinaria biografa per raccontare “la vita pazzesca” di uno scrittore amatissimo in Italia dove ha venduto oltre 7 milioni di copie con i suoi libri che venivano sempre pubblicati prima nel nostro Paese, e due milioni con la Gabbianella. “Spero che questo libro sia un ponte per portare i giovani da Lucho, per farglielo conoscere anche come uomo e come bambino, come ragazzo visto che lui non c’è più-, dice all’ANSA la Carmignani che ha lavorato per 26 anni con lo scrittore, scomparso a 70 anni a causa del Covid-19, del quale era grande amica.È lui che parla, è lui che racconta. Io mi sono resa un po’ invisibile, forse come traduttrice mi è venuto più spontaneo. Dopo 26 anni di libri, poesie, sceneggiature, una marea di articoli di giornale, tutte le chiacchierate insieme. Un atto di giustizia poetica come mi ha detto Carmen, sua moglie. Lui era troppo generoso, voleva scrivere le storie degli altri e tutti gli chiedevano di scrivere la sua” dice la Carmignani. Ed è proprio Carmen Yanez, la poetessa cilena moglie di Sepulveda, ad aprire il libro con un’intensa poesia e a chiuderlo “come in un abbraccio” con una preziosa postfazione in cui sottolinea: “attraverso il genere della favola,

creando personaggi ispirati dalla grandissima intesa che aveva con la natura e con gli animali, Lucho ha esaltato i valori di cui era fatto per passare all’umanità i concetti etici della diversità, dell’uguaglianza, del rispetto dell’altro e della solidarietà”. Si tratta della prima biografia dello scrittore, molto diversa da quelle più classiche, fonte preziosa di aneddoti e racconti. Nel libro Sepulveda dialoga con il gatto Diderot, lo stesso della Gabbianella. “Gli volevo dare un interlocutore, scrivere un libro che si rivolgesse a tutti, nella tradizione delle favole di Sepulveda per ragazzi dagli 8 agli 88 anni e quindi avevo bisogno di una voce che qualche volta lo sollecitasse a spiegare perchè la vita di Lucho è un pezzo di storia del Novecento, ci sono aspetti non solo duri ma complessi, la politica di Salvador Allende, il negazionismo. Sepulveda e Diderot è un po’ come se fossero Don Chisciotte e Sancho Panza, un eroe e un personaggio che per contrasto gli sta accanto” e c’è anche la gatta Kissa che vive al Polo Nord e difende l’ambiente.“ Sepulveda scriveva sempre con i suoi gatti vicino. Amava molto Hemingway, aveva combattuto nella guerra di Spagna insieme all’adorato zio dello scrittore, Pepe Sepulveda, è un dato storico. Sono tutte cose che arrivano da Lucho quelle che racconto. Il libro è venuto velocissimo, come tirare un filo, in un mese e mezzo” spiega. Il libro ha anche delle foto indimenticabili che Carmen ha concesso con grande generosità: “ci tenevo che i ragazzi vedessero Neruda e Allende che si abbracciano, Lucio bambino, il vero Zorba” dice la traduttrice.

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le News Nuova vita per il progetto “WE ARE PLASTIC”!

“We are Plastic”, l’installazione pensata per Parma Capitale Italiana della Cultura a cura di Quadrilegio, in programma per lo scorso anno ma annullata a causa della pandemia, proprio nel tempo sospeso dall’emergenza sanitaria ha dato modo al progetto iniziale di prendere una nuova forma e dare vita a “We are Plastic - Message in a Bottle”. Il nuovo progetto di Elisa Cantarelli, realizzato con il sostegno del Comune

di Parma, Fondazione Cariparma e con la collaborazione di Euro Torri e Conad, nasce con l’obiettivo di porre l’attenzione sull’abuso e sul riuso più consapevole della plastica. Trattandosi di un’iniziativa di ampia portata, sarà necessaria la collaborazione della cittadinanza, chiamata a partecipare attivamente alla creazione dell’opera. Un’occasione per educare anche i più piccoli al riciclo consapevole della plastica. I cittadini interessati potranno

ritirare gratuitamente il kit di pittura distribuito in vari luoghi della città, grazie anche alla collaborazione delle Biblioteche Comunali e dei Volontari di Parma 2020, così da poter realizzare autonomamente la propria bottiglia riciclata puntinata, attraverso la tecnica del “dotting”. Per agevolare la realizzazione della piccola opera d’arte è prevista una sessione di live “dotting” con l’artista Elisa Cantarelli il 19 aprile alle 19.30 sulle pagine Facebook di Quadrilegio e di Città di Parma aperto a tutti per comprendere meglio la tecnica utilizzata per dipingere la propria bottiglietta. L’installazione site-specific occuperà il soffitto dei portici dell’Ospedale Vecchio di via D’Azeglio e coinvolgerà il pubblico tanto visivamente quanto sonoramente. Ogni bottiglia custodirà un messaggio diverso, un pensiero da parte di chi ha realizzato la bottiglia stessa e sarà interessante scoprirlo quando l’opera sarà disinstallata, momento in cui chi ne fa richiesta potrà ritirare una delle bottiglie protagoniste dell’installazione. Per avere informazioni su dove e quando ritirare i kit e partecipare all’iniziativa, visita la pagina Facebook Quadrilegio.

Riaprono i servizi delle biblioteche di Parma, ecco come prenotare! Le Biblioteche di Parma, alla luce del rientro in zona arancione dal 12 aprile, riapre le porte al pubblico per offrire i vari servizi disponibili, ma in modalità controllata attraverso un sistema di prenotazioni. È richiesta la prenotazione per usufruire dei servizi di prestito, prenotazioni, accesso a scaffale, consulenza. Il materiale del Centro Cinema Lino Ventura, temporaneamente chiuso, può essere richiesto, ritirato e restituito presso la Biblioteca Civica. La prenotazione continua a essere richiesta anche per studiare in biblioteca: gli studenti possono, esattamente come in precedenza, richiedere un posto in sala studio attraverso il Catalogo Opac delle Biblioteche.

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È possibile prenotare un libro da casa via telefono, mail, oppure Opac e resta attivo il servizio di consegna dei libri a domicilio per i lettori impossibilitati a recarsi in biblioteca grazie ai volontari di Parma2020+21. L’accesso a scaffale per la scelta diretta del materiale è consentito, per sessioni di 15 minuti, prenotandosi via telefono o mail. In Biblioteca Civica è attivo il servizio di prestito dei fascicoli delle riviste dell’emeroteca e inoltre si può usufruire, su prenotazione, del lettore microfilm per alcuni periodici storici locali. Per informazioni e chiarimenti, anche in merito agli orari di apertura, visitare il sito biblioteche.comune. parma.it


le News Scuola nel parco, uno spazio in città immerso nel verde

Al via nel 2022 i lavori per la realizzazione della nuova scuola media, in uno spazio immerso nel verde, e aperto alla città, nell’ex area militare del Castelletto, tra via Zarotto e via Sidoli. Il progetto nasce dalla volontà del Comune di Parma di riqualificare quest’area attualmente abbandonata e inaccessibile e ha preso avvio partendo proprio dall’acquisto della stessa. Coinvolti all’interno del progetto diversi assessorati a partire dall’Assessorato al Patrimonio guidato da Marco Bosi, dell’Assessorato alle politiche di pianificazione e sviluppo del territorio

e delle opere pubbliche guidato da Michele Alinovi, e dall’Assessorato alla Scuola guidato da Ines Seletti. Il progetto, denominato “La scuola nel parco” si estenderà per 6.200 metri quadrati diviso in vari moduli formato da aule e spazi condivisi a cui si aggiungono altri 5.400 metri quadrati di area verde. Il progetto, dal costo di 9 milioni e 600 mila euro, prenderà avvio dal 2022 e si concluderà nel 2025, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il primo intervento prevederà la realizzazione della struttura della nuova scuola secondaria di primo grado che si svilupperà principalmente su un solo piano, con cinque moduli collegati fra loro. La struttura, inoltre, si comporrà di un tetto ricoperto da un manto erboso che gli attribuiscono sicuramente un gusto avanguardistico dal punto di vista energetico ed ambientale. Sarà anche presente un auditorium di 180 posti al coperto e anche all’aperto, e una palestra, campi da gioco esterni,

una biblioteca, una sala musicale e diversi laboratori. Si prevede di accogliervi all’interno circa 500 studenti tra la scuola media Puccini e dei quartieri Lubiana e Cittadella, suddivisi in 7 sezioni e 21 classi. In futuro si contempla la realizzazione di una nuova scuola primaria, che, unita alle medie, potrà dar vita da un nuovo istituto comprensivo con una capienza complessiva di mille studenti. “Non solo verrà realizzata una scuola innovativa, immersa nel verde- ha dichiarato l’Assessore Alinovi-, dove gli spazi al chiuso corrispondono in egual misura a spazi verdi all’aperto, ma verrà realizzato un autentico ‘parco nella scuola’. La scuola diventerà un polo culturale nel verde ben collegato al quartiere ed aperto ai cittadini che potranno usufruire, anche negli orari di chiusura, della palestra dell’auditorium e della biblioteca.

Le favole dei Musei del Cibo, protagonista il cibo Quante storie sono nate intorno al pomodoro. Ma anche poesie, opere d’arte, film. Il Museo del Cibo è on air per un laboratorio da non perdere! Piccoli esperimenti e semplici attività (giochi, esperimenti scientifici, “sperimentazioni gastronomiche”) da fare in casa in collegamento con Roberta Mazzoni, Responsabile della Didattica dei Musei del Cibo. Conosci la storia del pomodoro? Adesso è un simbolo della cucina italiana e mediterranea, ma pensa che una volta invece la gente non ne voleva sapere di mangiarlo e lo teneva nei giardini come le rose. Un’attività per scoprire come è fatto un pomodoro e quante varietà ne esistono. E poi per non rischiare di rimanere senza… una semina in grande stile ci assicurerà pomodori per tutta estate! Laboratorio on line gratuito per bambini e ragazzi Età consigliata 5 - 12 anni Prenotazione obbligatoria a: didattica@museidelcibo.it Ai partecipanti viene trasmessa via mail lista dell’occorrente per la realizzazione del lab.

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attività Bimbi

SPAZI APERTI a misura di bambino! Mai come quest’anno c’è bisogno di parchi, luoghi adatti ai più piccoli per stimolare la creatività e sviluppare i cinque sensi. I parchi naturali nel territorio e le attività da praticare in famiglia

“M

amma, mi porti al parco?” è senza dubbio la richiesta più gettonata che i bambini rivolgono ai genitori, soprattutto quando fuori c’è il sole e gli spazi di casa diventano troppo stretti per girare con la bicicletta, il triciclo o il monopattino. E allora perché non godere delle bellezze naturali che il territorio ci offre? È un vantaggio per tutta la famiglia, soprattutto se si scelgono posti a misura di bambino e si decide di trascorrere lì l’intera giornata. Il parco giochi è un palcoscenico per la socialità dei bambini, che trovano sia momenti di condivisione con gli amici, sia strumenti e attrezzature di gioco e divertimento. Uscire dalla propria casa, oppure dalla classe d’asilo o di scuola, giova all’equilibrio psico-fisico del bambino, oltre a stimolare la sua creatività e, non meno importante, prevenire alcune malattie, per esempi l’obesità, il cui rischio è contrastato dall’attività fisica. Esistono parchi giochi classici, composti da attrezzature e

PARCHI DIVERTIMENTO, APERTURA A LUGLIO I decreti continuano a creare malcontento. Nonostante il disegno della nuova road map data nell’ultima conferenza del premier Mario Draghi sulle riaperture scaglionate dal 26 aprile di ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri alcuni si sentono ancora «ingiustamente discriminati». Protagonisti della lamentala di oggi sono i parchi divertimento. Secondo il nuovo decreto, difatti, i parchi a tema dovrebbero riaprire dal 1° luglio alla stregua di fiere e congressi. Nonostante quindi la loro sia principalmente un’attività che si svolge all’aperto vengono, nell’ultima ordinanza, considerati come le categorie che svolgono attività prevalentemente al chiuso. Chiedono per questo a gran voce aiuto ed equità di trattamento i titolari dei luna park nel rispetto anche di un comparto che genera un giro d’affari importante per l’economia nazionale, nel 2019 l’indotto è stato di 400 milioni di euro, 1.000 se si include nel conteggio anche il fatturato di hotel ristoranti e negozi di gadget che ruota intorno, un settore che ora è all’80% della perdita. Riusciranno le proteste delle associazioni di categoria a rivedere le date di apertura?

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attività Bimbi ecc);

• Sviluppa i cinque sensi. L’esterno è

un’esperienza importante anche per i più piccoli ancora nel passeggino, perché permette di entrare in contatto con la brezza che soffia, il sole che scalda la pelle. Anche il raccogliere le foglie, lanciare i sassi, correre sulla ghiaia, sono esperienze sensoriali per i bambini; • Libera la creatività, perché anche solo il fatto di avere più spazio a disposizione, stimola l’invenzione di nuovi

strutture in metallo generalmente utilizzabili non solo dai più piccoli, ma anche dagli adulti. E poi i parchi giochi natura, quindi quelli in cui a prevalere è proprio lo scenario naturalistico, fatto di alberi, piante, fiori, che non viene riempito di particolari attrezzature, ma permette di rimanere molto di più a contatto con l’ambiente. Sono diverse le attività che si possono praticare all’aperto: dallo scivolo alle altalene, dalle casette alle piste per pattini, skate o piste ciclabili, dai giochi con l’acqua alle strutture per l’arrampicata, dalle funivie ai giochi a molla. Tutte pensate per il divertimento e lo spasso. I benefici psico fisici, cui si accennava, sono tanti e per niente scontati: negli spazi chiusi, spesso, i bambini sono “costretti” a svolgere sempre le stesse attività. Fuori, invece, le possibilità aumentano notevolmente: più spazio, più creatività da sviluppare, maggiore attività fisica e quindi, meno stress. I bambini scaricano tutte le tensioni e quasi mai manifestano reazioni di tipo scontroso e aggressivo. Ecco tre buoni motivi per lasciare gli spazi chiusi e scegliere il parco come ambiente di gioco per i bambini: • Più salti, meno stress: correre, divertirsi giocando in lungo e in largo in un prato con altri bambini senza un programma definito da seguire, riduce i livelli di stress, perché diminuiscono le ansie da concentrazione. È un impatto molto positivo per i bambini, che escono fuori dallo stile frenetico di tutti i giorni (casa, scuola, compiti,

giochi. Una siepe diventa un nascondino perfetto, il campetto è subito un terreno perfetto per una sfida di corsa. Un altro ottimo motivo per abbandonare per qualche ora la città e dedicarsi alla natura deriva dalla pandemia, che ci ha costretti per molto tempo nei luoghi chiusi delle nostre case e, con l’arrivo della bella stagione, è arrivato il momento, nei limiti del possibile e delle regole anti-contagio, di godere degli spazi aperti che il territorio ci offre, senza il bisogno di andare troppo lontano.

ECCO DOVE PUOI ANDARE, TRA PARCHI NATURALI E RISERVE PARCHI DEL DUCATO: • Parco Fluviale del Taro • Parco Fluviale del Trebbia • Parco dei Boschi di Carrega, Sala Baganza • Parco dei Cento Laghi, Corniglio • Parco dello Stirone e del Piacenziano. Il territorio gestito dall’Ente Parchi e Biodiversità Emilia Occidentale, comprende, oltre ai cinque Parchi Regionali anche altre tipologie di aree protette. Le Riserve Regionali sono Aree, di minore estensione rispetto ai Parchi, ma ricchissime in termini ambientali e di biodiversità. Sono quattro: • Riserva naturale Monte Prinzera; • Riserva Naturale dei Ghirardi; • Riserva Parma Morta • Riserva Naturale Torrile e Trecasali

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attività Bimbi

A maggio si festeggia LA MAMMA! Per non farci trovare impreparati, ecco qualche idea e qualche lavoretto per festeggiare la mamma in questo giorno speciale I sostenitori della Jarvis proposero a ministri e uomini d’affari di trasformare la festa in una giornata nazionale da ricordare ogni anno, e già dal 1911 l’usanza si era diffusa in quasi tutti gli Stati americani. Nel 1914, il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson ufficializzò la festa come festività nazionale e da allora si diffuse l’usanza di regalare rose rosa alle mamme. Secondo le tradizioni più antiche, la festa della mamma risale a moltissimo tempo fa, quando durante quel periodo si passava dalla stagione fredda invernale alla più mite primavera, stagione durante la quale tutto rinasce. In quasi tutte le civiltà del passato c’è la presenza

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i celebra la seconda domenica di maggio, ma non è sempre stato così. La Festa della mamma veniva infatti festeggiata fino al 2000 l’8 maggio, poi le cose sono cambiate e la data è diventata diversa ogni anno. Durante quest’anno molto particolare, in cui non si può partecipare ad eventi e creare assembramenti, si potrà comunque celebrare la mamma con un piccolo gesto che, se arriva dai bambini, riempie il cuore. Quest’anno ricorre il 9 maggio, ma quali sono le origini di questa festa? A parlare della Festa della Mamma per la prima volta nel maggio del 1870 fu Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista, che propose di fatto l’istituzione del Mother’s Day for Peace (Giornata della madre per la pace), come momento di riflessione contro la guerra. Tuttavia la sua idea non fu accolta. Fu invece Anna Jarvis a celebrare per la prima volta la festa moderna Mother’s Day (giornata della madre) nel 1908 per ricordare la mamma, un’attivista che lottava per la pace.

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LAVORETTI, QUALCHE IDEA! La festa della mamma, come già dimostrato dalle sue origini, segna il passaggio dal freddo inverno alla primavera, stagione di rinascita, il cui simbolo principale sono i fiori. Ecco perché i pensierini e i lavoretti personalizzati possono essere proprio all’insegna dei colori pastello tipici della primavere, fiori, oppure i simboli d’amore come i cuoricini. I bambini possono infatti realizzare delle creazioni personalissime utilizzando materiale di carta, proprio per riprodurre fiori e cuori. Piccole scatoline, fiori di casta, collanine o braccialetti realizzati con piccole perline colorate, disegni con i colori a tempera, vasetti dipinti per poter seminare una piantina. O ancora i più classici disegni fatti dai bambini che rappresentano la loro mamma, con una frase di dedica, incorniciati da una cornice fatta col cartoncino colorato. In questi casi, non c’è limite alla fantasia, spesso sono gli stessi bambini che possono, anche a scuola aiutati dalle loro maestre, proporre lavoretti creativi che diventano dei veri e propri cimeli per tutta la vita.


attività Bimbi di una Grande Madre, divinità femminile venerata in quanto portatrice di vita. Per i Greci era la dea Rea, madre di tutti gli dei, per i romani Cibele.

BAMBINI AL MUSEO! Con il rientro in zona gialla, riaprono i Musei Civici a Parma, un’ottima occasione per diversificare le giornate dei bambini, perché no, anche in occasione della festa della mamma. I percorsi espositivi dei cinque musei del Comune di Parma - Pinacoteca Stuard, Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari, Museo dell’Opera, Casa del Suono e Museo Casa natale Arturo Toscanini, tornano a disposizione di cittadini e turisti con il prezioso e ricco patrimonio di opere d’arte, manifesti teatrali storici, fotografie, burattini e marionette, cimeli, strumenti di riproduzione del suono e documenti d’archivio in essi custoditi. Le visite avverranno con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, secondo i protocolli di sicurezza già adottati prima dell’ultima chiusura. La novità principale riguarda il fine settimana in cui, per entrare nei musei, sarà obbligatoria la prenotazione telefonica (almeno un giorno prima). Si ricorda inoltre che l’ingresso è sempre gratuito.

LE FRASI PIÙ BELLE Per festeggiare la mamma, insieme ad un lavoretto personalizzato, si può scrivere un bigliettino con una frase roman-

A partire da lunedì 26 aprile la Pinacoteca Stuard e il Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari saranno aperti da lunedì a venerdì (ad eccezione del martedì) dalle 10 alle 17:30 (ultimo ingresso ore 17), mentre il sabato e la domenica con orario continuato dalle 10:30 alle 18:30 (ultimo ingresso ore 18), con prenotazione telefonica con almeno

tica. Ecco le frasi più belle che potrebbero accompagnare i vostri regalini. • La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo. William Ross Wallace. • Dio non può essere ovunque: è per questo che ha creato le madri. Leopold Kompert. • Mamma, sei proprio come il vino: più invecchi e più migliori, visto che non hai più le stesse forze di una volta: pensa, ora posso finalmente scorrazzare libero per casa, senza essere colpito da una ciabatta volante! Ah, dimenticavo: tanti auguri! • Tutto ciò che sono, o spero di essere, lo devo al mio angelo di madre. Abraham Lincoln

un giorno d’anticipo. Riapre anche il Centro Cinema Lino Ventura: pertanto il ritiro e la restituzione del materiale non avverranno più presso la Biblioteca Civica ma direttamente presso la videoteca. Per consultare tutti gli orari di apertura, visita il sito del Comune di Parma, nella sezione Musei Civici e biblioteche.

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salute Bimbi

LA DAD ha reso i giovani più incerti Stanchezza e preoccupazione sono i principali stati d’animo che i ragazzi vivono in tempi di didattica a distanza. Non si riconoscono più in quel mondo virtuale che tanto amavano (quando non era l’unica soluzione per vedersi)

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e conseguenze della didattica a distanza non si fanno attendere. L’istruzione a distanza, secondo un’indagine condotta da IPSOS analizzando opinioni, stati d’animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni, ha creato un quadro molto critico che riguarda appunto gli studenti delle scuole superiori. Un monito e un campanello d’allarme per una situazione ormai non più da sottovalutare, se vogliamo mantenere l’integrità mentale dei ragazzi. I DATI. Dai dati raccolti, si stima che circa 34mila studenti delle scuole superiori rischiano, a causa delle prolungate assenze, di contribuire al fenomeno

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dell’abbandono scolastico. La dad ha fatto emergere delle diseguaglianze sociali e si è infatti posta come un ostacolo all’apprendimento. Il 28% degli intervistati dichiara che dal lockdown di primavera c’è almeno un proprio compagno di classe che ha smesso di frequentare la scuola a distanza. Il 7% afferma che i compagni di scuola di cui non hanno avuto traccia sono tre o più di tre. Il 35% ritiene che la propria preparazione scolastica sia peggiorata. Uno su 4 deve recuperare diverse materie. Per il 38% degli adolescenti la didattica a distanza è un’esperienza negativa. In generale la principale difficoltà è rappresentata dalla fatica a concentrarsi per seguire le lezio-

ni online e dai problemi tecnici dovuti alla connessione internet/copertura di rete propria o dei docenti. Guardando alle dotazioni dei ragazzi, quasi il 18% dichiara di aver a disposizione un dispositivo condiviso con altri e l’8% si trova a frequentare le lezioni in una stanza con altre persone. Ecco perché, da un punto di vista sociale, si parla di anno sprecato rispetto ad un’età costretta a vivere solo virtualmente (e per fortuna viviamo in un’epoca dove la tecnologia ci permette comunque di mantenere vive delle relazioni). L’85% dei ragazzi intervistati afferma di aver capito l’importanza delle relazioni sociali reali, in presenza. I ragazzi non a caso hanno sofferto e continuano a soffrire in un periodo che nega loro alcune delle fasi di cambiamento più importanti a quell’età. E non sono da sottovalutare i sentimenti: il 65% è convinto di star pagando in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola. Stanchezza, incertezza e preoccupazione sono i principali stati d’animo che ragazze e ragazzi hanno dichiarato di vivere in questo periodo. E guardando al futuro, solo il 26% pensa che “tornerà tutto come prima” e la stessa percentuale ritiene che “continueremo ad avere paura”, mentre il 43% ritiene che anche dopo il vaccino, “staremo insieme in modo diverso, più on line”. Non si può lasciar fare tutto al caso, ma bisognerà che si intervenga quanto prima per ridare a tutti, ragazzi in primis, la possibilità di vivere.


Quelle strane MACCHIETTE SUI DENTINI... cosa fare?

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olto frequentemente le mamme si preoccupano notando, sulla superficie dei denti dei loro bambini irregolarità più o meno evidenti e/o macchie scure o chiare, dovute ad un fenomeno definito amelogenesi imperfetta dello smalto. La dottoressa Beccuti del Centro Facekids ci spiega di cosa si tratta e come si cura. Cos’è l’amelogenesi imperfetta? «È un difetto dello smalto geneticamente determinato che può manifestarsi in maniera diversa clinicamente, istologicamente, genetica-

Si chiama amelogenesi imperfetta dello smalto, un difetto genetico che si presenta sulla superficie dei denti dei bambini. Come si cura? Parola alla dott.Beccuti del centro Facekids di Parma mente e per numero di elementi coinvolti. Può presentare mancanze sia qualitative sia quantitative dal punto di vista della mineralizzazione e maturazione dello smalto. Si manifestano spesso rapida usura dei denti, ipersensibilità agli stimoli, problemi estetici,

Nell’amelogenesi imperfetta si distinguono:

masticatori e gengiviti.» Qual è la causa? «In genere la causa principale può essere ricondotta ad una mutazione nel gene dell’amelogenina. Per il suo carattere genetico, è una patologia che colpisce anche i pazienti in tenera età.»

Come si cura l’amelogenesi imperfetta? «In base alla gravità della patologia è possibile intervenire con azioni di tipo preventivo o restaurativo. Il trattamento dell’AI nei piccoli pazienti prevede, accanto a tecniche restaurative più indaginose, anche metodiche poco invasive, che permettano il reintervento in età adulta.» Una visita dall’odontoiatra pediatrico serve in questi casi sia a tranquillizzare la mamma, poiché spesso si tratta di patologie non gravi, sia a monitorare l’evoluzione del fenomeno associando igiene, fluorizzazione, e protezione delle superfici interessate fino alla ricostruzione in materiale composito, faccette o corone. Vi aspettiamo al centro Facekids per fornirvi informazioni ed assistenza.

Dr.ssa Maria Letizia Beccuti, Spec. Ortodonzia, Pedodonzia FACEKIDS Parma

•  TIPO IPOPLASTICO:

aspetto puntiforme, liscio o rugoso, con smalto molto sottile

•  TIPO IPOCALCIFICATO:

smalto facilmente perforabile con le sonde

•  TIPO IPOMATURATIVO:

pigmentato o bianco con smalto morbido e friabile.

Via R. Bormioli 5/A 43122 Parma Tel. 0521 035122 Fax. 0521 035120 info@facekids.it www.facekids.it

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consigli per Voi

Il libro per poter sconfiggere I DRAGHI! Avere paura è lecito, imparare ad affrontarla anche. E Michele Dalai lo fa, raccontando ai bambini 21 favole a partire dalle lettere dell’alfabeto «Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro sanno già che esistono. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere» Gilbert Keith Chesterton

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uanti bambini vogliono sconfiggere i draghi? Tutti. E quanti vogliono imparare l’alfabeto? Sempre gli stessi, tutti! È così che l’autore, il mila-

nese Michele Dalai, ha pensato di unire le due cose e raccontare delle favole a partire dalle lettere dell’alfabeto. Un modo originale, tutto da scoprire, per far divertire i bambini, insegnando loro a scoprire le emozioni, fra cui la paura. Ventuno storie per bambini che vogliono sconfiggere i draghi. A aveva un segreto: non sapeva nuotare. B aveva paura del buio. C non aveva il coraggio di avvicinarsi ai cani. Finché un giorno A deve entrare in acqua per salvare un’amica in pericolo, B riceve

Consigli di lettura di LIBRERIE.COOP del Centro Torri ECCO IL LUPO (di Alexandre Rampazo Ed. Gallucci) Il Lupo delle fiabe lo conosciamo tutti, un tipo poco raccomandabile da cui tenersi alla larga… Ma cosa succederebbe se cercassimo di cambiare prospettiva? Se il Lupo, che pensiamo di conoscere come cattivo, non lo conoscessimo affatto? Un libro davvero particolare con illustrazioni meravigliose e un messaggio che tutti dovrebbero ascoltare. Età di lettura: da 3 anni

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CODA DI CASTORO. UN’AVVENTURA PER SALVARE LA NATURA!

LA MASCHERA DEL CIGNO. DOCTOR JACKIE E MISS HAIDE

(di Daniele Mocci e Luca Usai Ed. Mondadori)

(di Gisella Laterza e Giada Pavesi Ed. Battello a vapore)

Seguiamo il piccolo, ma coraggiosissimo Coda di Castoro nella sua avventura. Il nostro piccolo amico, insieme al puledro Ascella Pezzata e al castoro Ba da bum, salverà la sua tribù dai malvagi che, inquinando il laghetto, vorrebbero cacciarli dal loro territorio. Età di lettura: da 6 anni

Robert Louis Stevenson ha 14 anni ed è già assolutamente certo che da grande farà lo scrittore! Mentre passeggia, credendosi solo, nei dintorni di Edimburgo, uno stiletto gli sfreccia accanto conficcandosi nel tronco di un albero, è in questo strano modo che conosce le sue nuove vicine Jackie e Haide Turner. “Qualcuno sta per morire, e noi dobbiamo impedirlo. Sei dei nostri?” Come resistere a una proposta così avventurosa? Età di lettura: da 8 anni


consigli per Voi una lampada molto speciale e C incontra un gatto che ha una storia da raccontare... Dalla A di Acqua alla S di Solitudine. Dalla B di Buio alla V di Virus, ventuno favole brevi, ognuna ispirata a una lettera dell’alfabeto e a una paura diversa, per scoprire

SPERANZA (di Gianni Rodari - Emme edizionii) Avete perso la Speranza? Niente paura c’è una botteguccia dove si vende a buon mercato! Parola del Maestro Rodari che anche in questi tempi duri ci illumina e ci ispira. L’albo è coloratissimo e non è un caso che la poesia sia stata letta un anno fa al al termine di una seduta della Commissione Europea, perché ritenuta il miglior messaggio possibile da trasmettere alla popolazione impaurita e disorientata. Età di lettura: dai 4 ai 99 anni

modi diversi per far crescere il coraggio. Un alfabeto di storie ci mostra gli strumenti e le risorse a cui attingere per affrontare la paura: parole, risate, condivisione, fantasia ed empatia, creando un percorso di piccole grandi missioni anti-paura, tutte illustrate a colori. Ogni favola è illustrata da Francesca Carabelli, ed è indicata ai bambini a partire dai 5 anni, proprio per mostrare loro le lettere dell’alfabeto e le parole a cui sono collegate. L’edizione è a cura di Feltrinelli. L’AUTORE. Michele Dalai è nato a Milano nel 1973. Ha diretto la casa editrice Baldini & Castoldi; giornalista professionista, scrive per varie testate e ha collaborato con radio e televisione. Ha pubblicato i romanzi Le più strepitose cadute della mia vita (Mondadori, 2011) e il pamphlet di satira calcistica Contro il tiqui taca. Come ho imparato a detestare il Barcellona (Mondadori, 2013) e La lentezza della luce (Mondadori, 2017).

DA DOMANI NON ESISTO PIÙ

QUANDO SONO STATA SUPER FELICE

(di Lisa Thompson - Ed. DeAgostini)

(di Rose Lagercrantz - Eva Eriksson Ed. Il castoro)

Avere dodici anni è complicato: Max fa sempre qualcosa di sbagliato. Per fortuna c’è il signor Reg, l’eccentrico e smemorato vicino di casa da cui si rifugia quando tutto va storto. È lì che si rintana il giorno in cui combina un disastro a cui non c’è rimedio, sussurrando il suo desiderio di non esserci. Basta un attimo e Max viene cancellato. C’è, ma all’improvviso è come se non ci fosse più perché nessuno lo riconosce o se ne ricorda.

Dani è felice: ci sono tante cose belle in arrivo, la scuola sta per finire e la festa di fine anno si avvicina. Ha scelto un vestito bellissimo e si è perfino fatta fare i buchi alle orecchie! Una brutta notizia però fa crollare tutto e, per la prima volta, Dani pensa di non farcela. Ma per fortuna ci sono i nonni e gli amici a sostenerla. E ancora una volta, la felicità è dietro l’angolo.

Età di lettura: da 11 anni

Età di lettura: da 8 anni

Centro commerciale CENTRO TORRI - via San Leonardo, 69 - 43122 Parma Tel. 0521.798102 - Fax 0521.776139 libreria.parma@librerie.coop.it - www.librerie.coop.it www.facebook.com/pages/libreriecoop-Parma-CENTRO-TORRI/302160453127876

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le Associazioni

La nostra Associazione, operativa dal 2010 a Parma e provincia, ha l’obiettivo di diffondere la musicalità nella nostra comunità, a partire dalle famiglie. Offriamo corsi per tutte le età: Neonati (0-9 mesi) e Classi miste (0-5 anni), corsi di propedeutica per bimbi da 5 a 9 anni, corsi chitarra per ragazzi da 7 a 12 anni, corsi per donne in gravidanza, corsi di chitarra per genitori e laboratori intergenerazionali per famiglie e anziani nelle case di riposo, con esperienze divertenti, giocose e rilassanti!

Una scuola di musica per tutte le età, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna con sedi a Parma, con Banda G. Verdi e tre Istituti Puccini - Pezzani, Albertelli - Newton, Toscanini; Sorbolo; San Polo; Colorno; Collecchio; Sala Baganza; Basilicanova; Monticelli Terme; San Secondo; Roccabianca e Fontanellato. Corsi e lezioni individuali: propedeutica e Giocomusica dai 4-6 anni, Canto young dai 6-10; lezioni di pianoforte, tastiere, violino, chitarra, strumenti a fiato, batteria e canto moderno.

CRESCENDO CON LA MUSICA

ARTI E SUONI G.A.S. Soc Coop. ONLUS

scuolacrescendoconlamusica@gmail.com associazioneculturalediesis@gmail.com www.crescendoconlamusica.it

L’arte vissuta con gioia, emozione e divertimento. Per bambini dai 5 ai 9 anni e dai 10 ai 12 anni. Il laboratorio artistico EOS organizza corsi di pittura con l’utilizzo di vari materiali e colori primari. La creazione della propria arte darà ai bimbi tanta gioia nell’esprimerla e la sicurezza nelle proprie capacità. E in più una promozione speciale per un gruppo di almeno 4 bimbi. LABORATORIO ARTISTICO EOS

Viale Gramsci, 5 - Parma tel. 327 2974239 / 348 6963591 eugeniagiusti@interfree.it www.eugeniagiusti.it

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Via La Spezia, 177 - Parma - Tel. 0521 989315 - 331 8328357 info@artiesuoni.com www.artiesuoni.com

SolFaMì è un gruppo di educatori musicali con percorsi di formazione diversi e complementari, da quello musicale accademico alla formazione attoriale, dall’insegnamento primario alla musicoterapia. Siamo specializzati nell’educazione musicale e il nostro desiderio più grande è condividere con i bambini e le loro famiglie il nostro amore per la musica. SolFaMì è un centro Music Together autorizzato (l’unico a Parma e provincia) e offre corsi di educazione alla musicalità per i bambini già a partire dai primi mesi. SOLFAMÌ – LA MUSICA È DI TUTTI!

Tel. +39 371 4211958 info@solfami.it https://www.solfami.it - FB/solfamiparma


Gestione di residenze per anziani Assistenza domiciliare Assistenza ospedaliera Prestazioni infermieristiche

Comunità Alloggio

RESIDENZA S. HELIA

“INAUGURATA NEL 2017 OFFRE AMBIENTI MODERNI CON SPAZI ARMONIOSI, AMPI E LUMINOSI”

Assistenza Medica

Assistenza Infermieristica

Assistenza Qualificata (OSS)

Servizio Animazione

Servizio Ginnastica e Fisioterapia

Personalizzazione Orari di Visita

Camere singole o doppie

Servizio Alberghiero

Stanze con Pareti in Plexiglass per Visite in Totale Sicurezza

La Comunità Alloggio “Residenza S. Helia” è una struttura di recente ristrutturazione e si trova ad Eia, una frazione di Parma a pochi minuti dal centro e dall’Ospedale Maggiore di Parma, in una zona verde e tranquilla ma ben servita dai mezzi pubblici. Offre ai suoi ospiti ambienti moderni e altamente confortevoli grazie ad un’attenta ristrutturazione ed efficientamento energetico-bioclimatico garantendo una qualità di vita e di cura ai più alti standard anche attraverso la bellezza e l’armonia degli spazi. La struttura offre ai propri ospiti un ambiente adeguato e strumenti idonei al vivere quotidiano volto a far si che le persone residenti possano sentirsi a casa propria.

PARMA ASSISTENZA 91 - COOP. SOCIALE A R.L | SEDE: Via Abbeveratoia 35 - 43126 PARMA Tel. 348 6504994

Cell. 0521 988804

info@parmaassistenza91.it

Reperibilità H 24


CONVENZIONATI FONDI ASSICURATIVI

Servizio di Medicina

SPORTIVA e Agonistica

info e contatti: 0521.8648 | www.valparmahospital.it


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