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Dai giovani la speranza di cambiare marcia
■ Anche in apertura di questo numero non posso non fare riferimento alla guerra in Ucraina che continua a mandare in fibrillazione il mondo intero con incalcolabili costi umani e pesanti conseguenze economiche.
Se i primi li vediamo in tivù, le seconde le subiamo al distributore. Il carburante è tornato a 2 euro al litro! Non possiamo che compiacerci degli interventi “tagliaprezzo” varati dal Governo (proroga del taglio delle accise e bonus carburante), ma si tratta di palliativi: l’origine dei problemi sta a monte. Una volta stabilizzata la situazione, sarebbe auspicabile una revisione del costo del carburante attualmente ancora affardellato di troppe voci che nulla hanno a che fare con il suo costo industriale. Potrebbe essere una conseguenza della crisi anche l’incremento delle auto non assicurate in circolazione. L’I.V.A.S.S., ente di controllo del settore assicurativo, ha denunciato il fenomeno non solo delle vetture non assicurate, ma anche quello delle polizze false, cioè emesse da agenzie o soggetti non autorizzati. Il Sole 24 ore parla di un 13% di auto non assicurate sul circolante complessivo; in termini assoluti, si tratterebbe di 5 milioni di veicoli. L’apposito fondo di garanzia per le vittime di auto non assicurate o non identificate non è una soluzione sufficiente per un fenomeno che, per i numeri in crescita esponenziale, da patologico sta diventando fisiologico. E dunque ben venga il Targa System varato dal Comune di Vicenza, di cui parleremo in questo numero, che ha anche la finalità di individua-
re le auto non assicurate. Altro argomento a cui si dà ampio spazio è l’allestimento, in alcune fermate cittadine dei bus, di apposite pedane per agevolare l’accesso alle persone diversamente abili. Non posso che applaudire a piene mani: la mobilità è un diritto di tutti. Sfogliando GuidACI mi piacciono, e non potrebbe essere altrimenti, le pagine in cui sono protagonisti i giovani: oltre a Gabriel Moretto, il nostro campione di kart che continua a crescere di stagione in stagione, e a Gabriele Gallinaro, fresco di titolo veneto nel motocross, è presente Emma Mantese, studentessa del Liceo Corradini, che ci ha raccontato la sua esperienza nell’iniziativa di educazione stradale “La Strada Giusta”.
Concludo con il raduno per auto storiche “Colli Berici, le Terre, le Ville le Vigne” svoltosi lo scorso 12 giugno. L’Automobile Club Vicenza, così ricco di gare di velocità, si è cimentato per la prima volta in un evento di automobilismo storico. Era meraviglioso il parterre delle 45 autovetture partecipanti, cui si sono aggiunte due moto storiche.
Cultura, territorio, specialità enogastronomiche, belle macchine, amicizia: questa l’alchimia che ha reso indimenticabile la manifestazione, prima di molte altre.
A settembre saremo in Fiera con un concorso di eleganza per auto, altra esperienza che porterà immagine alla nostra città e all’Automobile Club Vicenza. E, allora, sperando di non avervi annoiato, non mi resta che augurarvi buona lettura.
Auto d’epoca alla scoperta dei Colli Berici
Successo della manifestazione del circuito di ACI Storico alla scoperta del territorio, delle sue bellezze paesaggistiche ed enogastronomiche
■ Metti una bellissima giornata di giugno, aggiungi il verde splendente dei Colli Berici scaldato dal giallo dei campi di grano con una spruzzata di rosso acceso dei papaveri. E poi, al centro della tavolozza, le vere protagoniste, auto dalle linee sinuose a dal design inconfondibile.
Oltre 40 vetture, tra cui due esemplari del 1948, la Lancia Aprilia 1500 di un equipaggio padovano ed una Fiat 1100 Cabriolet con a bordo driver vicentini, ma anche la Triumph 2000 Roadster. Singolare la storia della CMC Destiny, vettura americana di un collezionista trentino (con licenza però ACI Bassano!) in possesso di uno dei pochissimi modelli sbarcati in Europa.
Ma sarebbe riduttivo stilare una classifica perché, tutte, nella loro diversità, hanno contribuito al suc-
cesso di “Colli Berici, le Terre, le Vigne, le Ville”, l’evento organizzato da ACI Vicenza ideato per coniugare la passione dei motori con la scoperta del territorio attraverso le sue ricchezze. Ecco allora che, grazie anche alla collaborazione di appassionati del settore, ma anche con il supporto delle forze preziose messe in campo dagli uffici di via Fermi con in testa il direttore Gian Antonio
Sinigaglia, l’ACI Vicenza ha aderito a “Ruote nella Storia”, il format creato dall’Automobile Club d’Italia e da ACI Storico con la presenza capillare sul territorio italiano degli Automobile Club provinciali, dedicato ai possessori di auto e moto d’epoca che desiderano utilizzare la propria vettura in un contesto turistico e culturale di eccellenza. E, come si direbbe sul ciak di un film, buona la prima per la mani-
festazione i cui numeri di iscritti hanno testimoniato il gradimento di chi colleziona questi rari esemplari, alcuni ancora in grado di offrire prestazioni da far impallidire le epigone più moderne.
Una passerella lungo un percorso di 50 chilometri, tra la visita alla Cantina dei conti Piovene Porto Godi e il pranzo al Ristorante "Da Valentino", con la sosta finale a Villa Zileri Motterle per ammirare
il complesso storico monumentale con affreschi di un giovane ma già straordinario Giambattista Tiepolo. Ad impreziosire la pattuglia anche due moto storiche ed una rappresentanza del Moto Club Polizia di Stato con il pluricampione, nonché re del deserto della Dakar, Franco Picco a fare da apripista.
Tra gli assi delle quattro ruote, invece, il presidente di ACI Vicenza Luigi Battistolli “Lucky” al volante di un’elegante Lancia Aurelia B20 del 1957 e il due volte campione del mondo rally Miki Biasion su una rossa fiammante Lancia griffata Martini Racing che, per una volta, non hanno spinto sull’acceleratore ma si sono goduti la giornata all’insegna della convivialità e della voglia di stare assieme condividendo una passione comune e che ha confermato, una volta di più, di essere ben radicata nel territorio. Da segnalare alcuni dei premi messi in palio: al socio ACI iscritto da più tempo; al primo iscritto al tour; all’auto e moto più datate; alla dama al volante; ai più anziano e giovane dei piloti partecipanti e a quello che arrivava da più lontano.
Tra i riconoscimenti speciali al gruppo di motociclisti della Delegazione di Vicenza, al Motoclub Polizia di Stato e all’autista del carro attrezzi che, fortunatamente, non è stato utilizzato.
Per l’intera giornata si è respirato un clima caldo non solo per il meteo, ma soprattutto per l’amicizia che regnava nel gruppo.
E, visto il successo registrato, sono già allo studio nuove iniziative al momento, però, ancora nascoste da un velo di mistero per non rovinare la sorpresa.
Oltre a vetture eleganti e dalle linee sinuose anche tre grandi campioni come Luigi Battistolli “Lucky”, Miki Biasion e Franco Picco
La Strada Giusta fa scuola e premia il Liceo Lioy
Conclusa l’ottava edizione del progetto di educazione stradale che ha coinvolto oltre 3.000 studenti delle superiori. La soddisfazione di Lorena
Sottoriva: “Dopo il Covid i ragazzi si sono responsabilizzati ancora di più”. L’esperienza di Emma Mantese
■ La “Strada giusta” fa davvero scuola!
Forse banale il gioco di parole per spiegare il successo del progetto promosso dall’Ufficio scolastico territoriale e dalla Prefettura di Vicenza insieme con una serie di partner, tra cui in primis ACI Vicenza e le Autoscuole Ready2Go che hanno sposato da subito l’iniziativa facendosi parte in causa. L’ottava edizione, che si è da poco conclusa, ha coinvolto oltre tremila studenti delle superiori.
“A dispetto della pandemia abbiamo aumentato i ragazzi, le scuole, le classi – ci dice con soddisfazione la professoressa Lorena Sottoriva, referente dell’ufficio Educazione Fisica UAT Vicenza - e quest’anno siamo riusciti ad organizzare anche alcuni incontri in presenza. Un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti l’Ufficio scolastico territoriale, la Prefettura e tutti i partner e gli sponsor, oltre ad Alessio Tavecchio, testimonial con il suo progetto vita. Molto impor-
tante, poi, si è rivelata la collaborazione di alcuni allievi della Consulta provinciale degli studenti che hanno seguito tutta la parte social, individuando in Instagram lo strumento preferenziale mentre nel canale Youtube dell’Istituto Umberto Masotto di Noventa Vicentina è stato poi caricato il video delle premiazioni finali che hanno visto sul podio il Liceo scientifico Lioy, il Liceo artistico De Fabris di Nove e l’Istituto Boscardin”.
“La guida non è mai social” il tema
scelto quest’anno per la creazione dei videoclip che segue la traccia “Allaccia la mascherina” della passata edizione.
“Tutti i progetti si sono rivelati molto creativi – prosegue la professoressa Sottoriva – tanto che non nascondo che abbiamo avuto delle difficoltà nello stilare una graduatoria. Del resto mi sembra che i ragazzi, dopo tutto quello che hanno vissuto con la pandemia, si siano responsabilizzati e rivelino grande attenzione ai temi che li toccano da vicino come hanno dimostrato negli incontri svoltisi durante l’anno. L’educazione stradale vuol dire sicurezza, rispetto delle regole e, soprattutto, amore della vita”. A seguire da vicino questa ottava edizione de “La strada giusta” anche Emma Mantese, una dei sei rappresentanti della Consulta pro-
vinciale degli studenti.
“Ci è stato proposto questo progetto e sono stata molto contenta di aderire – esordisce Emma, 17 anni, che ha frequentato la quarta superiore al Liceo Corradini di Thiene, con indirizzo Scienze umane – Per circa quattro o cinque mesi insieme con Gheorghe, Giordano, Giulio e Marco abbiamo realizzato una serie di interviste, tra cui al direttore di ACI Vicenza Gian Antonio Sinigaglia e a Sergio Maistrello, istruttore delle autoscuole Ready2Go, oltre a seguire la pagina Instagram. Inoltre, io ho visionato i video delle passate edizioni e, anche se non ho ancora la patente, ho capito l’importanza della prevenzione, di far conoscere i pericoli e, nello stesso tempo, di insegnare i corretti comportamenti alla guida e in strada. La mia scuola non ha
partecipato al progetto, però per me è stata un’esperienza davvero formativa, che ha cambiato le mie modalità di approccio al tema della sicurezza”.
- Utile in vista anche della patente il prossimo anno?
“In realtà sono un po’ preoccupata. Non ho problemi con lo studio, però a volte sono un po’ impacciata nelle situazioni pratiche. Nella vita quotidiana, però, la patente è troppo importante, nel lavoro e nei contatti con le persone”.
- Progetti futuri?
“Intanto, questa estate, un’esperienza lavorativa sull’Altopiano di Asiago. E, poi, una volta finiti gli studi, mi piacerebbe continuare nel campo delle scienze umane anche perché amo stare a contatto con la gente e, se possibile, mettermi a disposizione”.
Incidenti stradali con meno vittime in tutta Europa
■ Nel 2021, nell’Unione Europea, si sono registrate circa 20.000 vittime della strada. Una riduzione annuale (-13%) che risente ancora delle limitazioni alla circolazione imposte a causa dell’emergenza Covid-19. È uno dei dati più rilevanti tra quelli contenuti nel nuovo rapporto European Transport Safety Council (ETSC), consultabile su http://etsc. eu/pin16. Tra i Paesi con le migliori riduzioni di morti sulle strade nel 2021 rispetto al 2019 (il 2020 non è significativo a causa della pandemia), Malta 44%, seguita da Danimarca 32%, Belgio 25%, Polonia 23%, Spagna 22%, Lituania 21%. Diminuzioni meno consistenti in Portogallo (-18%), Germania (-16%), Repubblica Ceca (-14%), Cipro, Svezia ed Austria (-13%).
I dati definitivi sull’incidentalità stradale 2021 nel nostro Paese, in-
vece, verranno diffusi nel mese di luglio, con il tradizionale comunicato stampa ACI-Istat. Nel periodo 2011-2021, in Europa, la diminuzione delle vittime per incidente stradale è stata del 31%, con un risparmio di oltre 57mila vite (57.095) e più di 64 miliardi di euro in costi sociali.
“Nonostante un forte calo dei decessi stradali negli ultimi due anni, la pandemia di Covid-19 non ha ‘immunizzato’ l'Europa contro i decessi e gli infortuni sulle strade - ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore di ETSC - 20.000 persone muoiono ogni anno sulle nostre strade e ridurre questi numeri richiederà duro lavoro, volontà politica ed investimenti”.
Relativamente ai feriti gravi, per i quali è stato posto per la prima volta l’obiettivo di riduzione al 50% entro
il 2030, il Rapporto ETSC sottolinea come non siano ancora uniformi nei diversi Paesi europei la definizione o i metodi di conteggio degli stessi, pertanto non è possibile confrontare il numero di feriti gravi tra i diversi Paesi.
La Commissione Europea ha stimato che in Europa 120.000 persone riportino lesioni gravi a seguito di incidente stradale: il rapporto con i decessi è di sei ad uno. I pochi dati collazionabili mostrano una decrescita sicuramente più lenta rispetto al numero dei morti: nell’ultimo decennio i feriti gravi sarebbero diminuiti solo del 18,5% circa. Per questo motivo ETSC raccomanda fortemente che in ogni Paese sia migliorata la tempestività e la qualità dell’intervento post-incidente al fine di mitigarne le conseguenze in modo più efficace.
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È GIÀ VACANZA! IL VIAGGIO
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Targa system attivi i primi tre portali in città a Vicenza
La Regione del Veneto ha concesso un finanziamento di 30.193 euro a cui il Comune ha aggiunto 38.737 euro per un totale di 68.930 euro. In arrivo altri tre impianti, in altrettanti nodi strategici, per garantire sempre maggiore sicurezza sulle strade cittadine
■ La telecamera rileva tutte le targhe dei veicoli in transito nelle due direzioni; il sistema verifica in tempo reale se assicurazione e revisione sono a posto e se il mezzo risulta inserito in qualche black list, ad esempio per la fuga dal luogo di un incidente o per furto; un alert sonoro e visivo segnala il passaggio irregolare sul tablet degli agenti operativi nel territorio e alla control room in comando. Funziona così il targa system, attivo da metà giugno nei primi tre portali installati in altrettanti punti strategici di accesso alla
città: in Riviera Berica, all'altezza del passaggio pedonale vicino alla Rotonda; in strada Marosticana, vicino al centro commerciale Schiavotto; lungo viale Trieste, alla rotatoria con viale Fiume. "E’ entrato in funzione uno strumento estremamente utile nel controllo dei veicoli che transitano in città - ha sottolineato il sindaco Francesco Rucco - Grazie anche a un nuovo finanziamento regionale, a questi primi tre sistemi affiancheremo entro un anno altri tre impianti da collocare in viale della Scienza, a Ponte Alto e in viale della Pace, in modo da
monitorare, in accordo con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tutti gli assi primari di accesso alla città". "Questi strumenti - ha aggiunto il consigliere Nicolò Naclerio, delegato ai progetti per la sicurezza - permettono non solo di controllare che assicurazione e revisione siano a posto, ma anche e soprattutto di agevolare il lavoro di indagine nella ricerca dei criminali, nel monitoraggio dei sospetti e nel ritrovamento dei veicoli rubati. Si tratta di un passo avanti importantissimo in ausilio a tutte le forze di polizia".
Come ha spiegato il comandante della polizia locale Massimo Parolin, al passaggio dei mezzi che il targa system rileva come irregolari non scattano in automatico le sanzioni perché è sempre necessario che l'agente sul territorio fermi il veicolo e verifichi l'effettiva situazione prima di predisporre il verbale.
Per l'acquisto, il posizionamento e il collegamento di questi tre targa system la Regione del Veneto ha concesso un finanziamento di 30.193 euro a cui il Comune ha aggiunto 38.737 euro per un totale di 68.930 euro.
Nel frattempo l'amministrazione comunale ha deciso di implementare la rete, dotandosi di altri tre impianti.
La Regione ha concesso un nuovo finanziamento di 45.774 euro a cui il Comune ha aggiunto 60 mila euro per un totale di 105.774 euro. Ad aprile la giunta comunale ha approvato il disciplinare per il trattamento dei dati personali relativo all'utilizzo di questi dispositivi che vanno ad affiancarsi alla rete di videosorveglianza tradizionale e saranno messi a disposizione delle forze dell'ordine.
Trasporto pubblico accessibile a tutti con i nuovi lavori
Interessate in città 24 fermate del tpl che hanno visto l’abbattimento della barriere architettoniche in modo da renderle usufruibili senza difficoltà dalle persone in carrozzina o affette da disabilità visive
■ Mobilità senza barriere architettoniche anche per quanto riguarda il trasporto pubblico.
L’Amministrazione comunale cittadina è attenta a tutti quegli interventi che possano migliorare il servizio e renderlo davvero accessibile a tutti.
I lavori hanno interessato 24 fermate del tpl: alcune doppie (andata e ritorno) in via Pecori Giraldi, via Cairoli, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Lago Maggiore, via Maffei, via dei Laghi, via Corelli, viale Btg. Framarin, piazza San Giuseppe; altre singole in piazzale Giusti, viale Milano, contra' Pedemuro San Biagio, viale Giuriolo, viale Verona, via Mentana. Per abbattere le barriere architettoniche alle fermate si è proceduto con il rialzo del mar-
ciapiede rispetto alla quota stradale per tutta la lunghezza dello spazio di sosta degli autobus, al fine di permettere l'appoggio della
pedana ribaltabile dall'interno bus con pendenza adeguata alla salita/discesa di una persona in carrozzina; la creazione di rampe sul
spondenza della palina di fermata e dell'attraversamento pedonale più vicino alla fermata; l’eventuale spostamento della palina di
fermata in posizione corretta alla fruizione da parte dei disabili visivi; l’adeguamento dei percorsi fino all'attraversamento pedonale più vicino alla fermata bus; l’eventuale posa di linea guida per agevolare i disabili visivi negli attraversamenti pedonali particolarmente lunghi. I lavori delle prime 19 fermate hanno preso il via a settembre dello scorso anno e sono stati eseguiti dall'impresa Sice di Aragona (Ag), mentre i lavori delle ultime 5 fermate sono stati eseguiti dall'impresa Gruppo Saccardo di Thiene. Nell’ultimo sopralluogo in piazzale Giusti erano presenti il sindaco Francesco Rucco e il vicesindaco con delega alla mobilità Matteo Celebron insieme con il progettista, l’architetto Stefano Maurizio.
Ritorno al passato per la viabilità in zona stadio
In Campo de’ Nane una grande rotatoria, una pista ciclabile e maggiore attenzione al trasporto pubblico locale. Rifatta l’illuminazione per garantire sicurezza al quartiere aspettando il via dei lavori di Largo Rossi
■ È stata completamente riqualificata la viabilità attorno a Campo de’ Nane, in zona stadio.
Una sorta di ritorno al passato, come i vicentini che hanno qualche anno in più ricorderanno, con una grande rotatoria, affiancata da una pista ciclabile.
“Si tratta di un’importante opera di riqualificazione del quartiere e della nostra città – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco – sia dal punto di vista del decoro urbano che per quanto riguarda la viabilità che avrà la funzione di sgravare il traffico su via dello Stadio e via Schio creando un’area pronta ad ospitare il nuovo Largo Paolo Rossi, il cui cantiere sta per partire”.
“Con un investimento di 250 mila euro l’amministrazione comunale ha riqualificato completamente l’area ricostituendo l’anello rotatorio per gli automobilisti con un’attenzione particolare anche agli utenti deboli della strada – ha precisato il vicesindaco con delega alla mobilità Matteo Celebron –con una pista ciclopedonale dedicata. Inoltre, abbiamo effettuato un investimento importante per l’illuminazione ed attrezzato le fermate del trasporto pubblico locale anche per persone con disabilità”.
I lavori, eseguiti a cura del servizio Mobilità, trasporti e lavori pubblici del Comune, hanno preso il via ad inizio anno.
Nuovo tratto di posta ciclopedonale per garantire continuità lungo l'asse nord-sud
Grazie all’intervento Campo de' Nane, area verde di recente riqualificata, è tornata ad essere punto di snodo viario in prossimità dello stadio, con la riapertura al transito a senso unico di viale Trissino, nel tratto tra viale Margherita e via Arzignano.
Ciò consente in primo luogo di evitare il passaggio lungo via Schio a chi, provenendo da piazzale Fraccon, deve eseguire un'inversione di marcia per immettersi in viale Giuriolo o raggiungere corso Padova. Un semaforo a chiamata garantisce la priorità ai mezzi del trasporto pubblico locale che dalla corsia riservata di viale Trissino si immettono in via Arzignano. La fermata dell'autobus è ricollocata in un'area dedicata, allestita con isola spartitraffico rialzata, per l'accesso autonomo delle persone con disa-
bilità motorie, e con un collegamento diretto e sicuro alla pista ciclopedonale e agli attraversamenti pedonali.
È stato, infine, realizzato un nuovo tratto di pista ciclopedonale, con allargamento del marciapiede: questo intervento garantisce continuità al collegamento lungo l'asse nord-sud, oggi molto penalizzato. Nel tratto di viale Trissino una nuova aiuola verde separerà il percorso ciclopedonale dalla strada. Al termine del periodo estivo è prevista la piantumazione con alberi ad alto fusto.
A seguito dell’intervento Campo De' Nane diventa lo snodo di un più ampio ridisegno della ciclabilità, con riferimento sia alla zona stadio che al complesso universitario: sono previsti, infatti, percorsi ciclopedonali lungo viale Trissino e sugli
argini del Bacchiglione. Il progetto ha tratto spunto, infatti, dalle linee di forza degli spostamenti ciclabili e pedonali della zona, garantendone la sicurezza e la continuità. Per quanto riguarda la fermata del tpl in sede propria, collocata su un’isola salvagente in centro alla sede stradale, è la prima di questa tipologia in città. Ciò garantisce piena sicurezza, piena visibilità e nessuna interferenza con i flussi di traffico. La fermata è, inoltre, adeguata alle esigenze delle persone con disabilità.
Infine, aver liberato via Schio dalla circolazione obbligatoria per chi proveniva da piazzale Fraccon rende più semplice la gestione degli eventi sportivi e costituisce un pre-requisito progettuale per l’intervento del nuovo Largo Paolo Rossi.
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Per tutta l’estate strade monitorate per risolvere i problemi
In cinque anni l’Amministrazione comunale ha stanziato quasi 10 milioni di euro per la sistemazione di strade, marciapiedi, piste ciclabili, di cui
6 milioni investiti solo nell'ultimo periodo
■ Al via l'implementazione del sistema di rilevazione dei dissesti stradali nel territorio del Comune di Vicenza.
A darne l’annuncio sono stati l’assessore alle infrastrutture Mattia Ierardi e l’amministratore unico di Amcps Carlo Rigon. “Quello che presentiamo è l’esito di un proficuo percorso che ha preso il via qualche anno fa grazie alla collaborazione con Amcps –ha precisato l’assessore alle infrastrutture Mattia Ierardi – con l’obiettivo di arrivare a pianificare con logica, grazie a questi nuovi strumenti, gli interventi sulla rete stradale comunale. In cinque anni abbiamo stanziato quasi 10 mi-
lioni di euro per la sistemazione di strade, marciapiedi, piste ciclabili, 6 milioni dei quali solo nel 2022. Una cifra di gran lunga superiore a quella degli ultimi 20 anni che denota l’attenzione dell’amministrazione comunale alla sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni”.
Amcps ha affidato a Lineis srl, società di ingegneria di Bolzano che si occupa principalmente di monitoraggio di infrastrutture per conto di Anas, Province e Comuni, un servizio di supporto tecnico nell’atti-
La tecnologia a supporto per segnalare le criticità e pianificare gli interventi
vità di analisi territoriale della rete stradale comunale e, in particolare, di piste ciclabili e marciapiedi. Lineis eseguirà, inoltre, una diagnosi dei fenomeni potenzialmente critici in modo da predisporre con anticipo gli interventi opportuni. Grazie all’integrazione con il servizio Anomaleet già attivo da marzo 2021 (che con una speciale autovettura, dotata di piattaforma in-
formatica, sensori Gps e accelerometri, mappa le anomalie presenti nelle strade della città percorribili in auto), sarà possibile avere un quadro completo del territorio che consentirà non solo l'intervento immediato sui dissesti naturalmente rilevati ma anche l'individuazione dei fenomeni di deterioramento non ancora significativi per poter pianificare i lavori neces-
sari prima che si manifestino problematiche importanti.
Inizialmente, attraverso un’analisi territoriale svolta nelle scorse settimane, sono state stabilite quali sono le aree che presentano una significativa concentrazione di strade: ciò ha consentito di suddividere il territorio in zone in base al numero ed alle modalità di percorribilità (in auto o meno) delle stes-
se. Successivamente, sono state create mappe con i relativi itinerari grazie ad un programma che utilizza Google maps e programmate le attività di monitoraggio. Ciascun tracciato è stato classificato in base alla tipologia di percorribilità (strade non percorribili, private, percorsi ciclabili, altro) e caricato su navigatori satellitari opportunamente configurati e for-
niti agli operatori per effettuarne i rilievi.
In questi giorni, prenderà, infine, il via l'attività di monitoraggio vera e propria, che interesserà strade, piste ciclabili e marciapiedi dell'intero territorio cittadino, con gli operatori impegnati per tutta l'estate nella rilevazione e nel caricamento dei dati utilizzando il software HyperDroid 2.0 (app) e HyperInfrastrutture 2.0 (piattaforma); tali strumenti dialogano perfettamente con il gestionale Hyper, adottato oltre un anno fa da Amcps, che avrà, quindi, a disposizione in tempo reale gli esiti delle rilevazioni.
I dati ricavati da questo monitoraggio, uniti a quelli forniti dal sistema Anomaleet, forniranno una fotografia accurata delle problematiche dell'intera rete viaria comunale che servirà all'azienda per miglio-
rare la tempestività degli interventi riparativi ed al Comune per indirizzare le scelte di pianificazione degli interventi di manutenzione straordinaria. All’esito del procedimento, Amcps potrà programmare gli interventi sul territorio in base alle urgenze.
Monitoraggio con Anomaleet
Il monitoraggio della rete stradale comunale eseguito nel 2021 con Anomaleet si è svolto in due momenti: il primo tra la fine di marzo e gli inizi di aprile mentre il secondo a settembre. Sono stati i 1.600 i chilometri di rete stradale comunale percorsi durante l’attività.
In base all’esito del monitoraggio, in primavera sono stati eseguiti 226 sopralluoghi ed eliminate 94 criticità mentre in autunno sono stati 48 i sopralluoghi effettuati e 39 le criticità risolte.
Il traino dei veicoli in avaria
Possibile solo ed esclusivamente su strade urbane ed extraurbane secondarie e non è consentito per ciclomotori e motocicli. Negli altri casi è obbligatorio l’intervento dei veicoli autorizzati al soccorso stradale
■ Bisogna subito sfatare una credenza. Molti pensano che trainare veicoli in avaria sia vietato mentre invece questa operazione è consentita, naturalmente con il rispetto degli art. 63 e 165 del c.d.s. Innanzitutto il traino dell’auto in avaria da parte di un’altra macchina privata è possibile per legge solo ed esclusivamente su strade urbane ed extraurbane secondarie. Per quanto riguarda invece le extraurbane principali e le autostrade è obbligatorio richiedere l’intervento dei veicoli autorizzati alle operazioni di soccorso stradale. È vietato il traino di ciclomotori e motocicli. Secondo gli articoli sopra citati, un autoveicolo può trainare un veicolo che non sia rimorchio se questo non è più atto a circolare per avaria o per mancanza di organi essenziali. Per fare un esempio banale, non si può trainare un veicolo che magari abbia il clacson guasto: l’a-
varia deve essere tale da impedire al mezzo di muoversi autonomamente.
Il traino di un veicolo da parte di un altro può anche avvenire per incombente situazione di emergenza e deve essere effettuato con un solido collegamento tra i veicoli stessi, cioè mediante aggancio con fune, catena, cavo, barra rigida o altro analogo attrezzo, purché idoneamente segnalati in modo tale da essere avvistati e risultare chiaramente percepibili da parte degli altri utenti della strada. Se tale collegamento non è ritenuto idoneo dagli organi di polizia, la sanzione è 87 euro e decurtazione di 2 punti dalla patente. La sanzione si applica anche al conducente del veicolo trainato Durante le operazioni il veicolo trainato deve mantenere attivato il dispositivo luminoso a luce intermittente (luci di emergenza
cioè le “quattro frecce”), oppure, in mancanza di tale segnalazione, mantenere esposto sul lato rivolto alla circolazione il pannello di cui all’art. 164, comma 6, oppure il segnale mobile di cui all’art. 162 (il triangolo). Il veicolo trainante, ove ne sia munito, deve mantenere attivato l’apposito dispositivo a luce gialla prescritto dal regolamento per i veicoli di soccorso stradale. Naturalmente il conducente del veicolo trainato deve essere in possesso della patente idonea per la conduzione del veicolo stesso. Possiamo solo aggiungere che con le autovetture attuali, che di solito sono dotate di servosterzo e servofreno, se si traina un veicolo a motore spento risulta difficoltoso, sia girare il volante che frenare. Ultimo suggerimento: trainare un veicolo non è una manovra semplice e va fatta solo da conducenti esperti.
Una Porsche vicentina tra le 70 bellezze a Villa Fiorano a Roma
Presente Roberto Bruttomesso con la sua 356 cabrio del 1963. La passione per i motori è nata da bambino lungo la Salita del Costo seguendo il papà commissario
sportivo e coltivata negli anni frequentando le fiere del settore in Italia e all’estero
■ La splendida cornice della Villa di Fiorano a Roma ha ospitato la terza edizione del The Reb Concours (Rome Eternal Beauties). All’evento hanno partecipato ben 70 vetture, prodotte tra gli inizi del Novecento fino alle più recenti youngtimer. In gara sono state presentate importanti auto storiche suddivise in sei categorie differenti: italiane, americane, Jaguar (categoria che ha voluto celebrare i cento anni del marchio), youngtimer, sport ed open.
E proprio nella categoria open ha tenuto alti i colori di ACI Vicenza la bellissima Porsche 356 cabrio
del 1963 di Roberto Bruttomesso, presidente onorario di Boschetti & Stefani srl dell’agenzia Sara assicurazioni Vicenza ovest.
Fuori concorso altre nove automobili, due motociclette e quattro sidecar.
Tra gli illustri ospiti dell'evento il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, presidente della Giuria del "Roma Eternal Beauties” – the Reb Concours.
“ACI Storico promuove con decisione ed entusiasmo il REB Concours - Roma Eternal Beauties e di conseguenza non poteva mancare
all’edizione 2022” - ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d'Italia Angelo Sticchi Damiani, presente al concorso - Questa manifestazione, che parla di storia e di bellezza nel campo del motorismo storico, rappresenta ormai un appuntamento imperdibile per appassionati e cultori della materia, ma anche per tutti coloro che si avvicinano a questo mondo con meno esperienza ma con grande curiosità ed attenzione".
“Posso dire che al REB si è creato davvero un clima particolare e unico – gli fa eco Roberto Bruttomesso – Merito delle splendide auto
Manifestazione promossa da ACI Storico per esaltare la bellezza delle auto d'epoca
e dei personaggi prestigiosi del mondo dello spettacolo, dei media e delle istituzioni presenti: troppo lungo elencarli tutti, ma penso ad esempio a Tomaso Trussardi, Giusy Versace, ai giornalisti RAI e Mediaset, a David Giudici direttore di Ruoteclassiche, Andrea Biondetti nipote del famoso pilota Clemente Biondetti oltre naturalmente al ministro Enrico Giovannini e al presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani che si è complimentato con il nostro presidente Luigi Battistolli per il recente raduno di auto storiche organizzato a Vicenza. Ma il clima umano era “speciale” anche e soprattutto perché i presenti erano di fatto esclusivamente i proprietari e i collezionisti di queste auto meravigliose, facilitando, di fatto, i contatti tra le
persone. Tutti avevano la stessa sensibilità, gli stessi interessi. Dovunque ci si fermasse si sentivano raccontare storie di auto, di motori, di ritrovamenti, di restauri, storie di uomini e donne accomunati da un unico grande amore”.
E la passione, accompagnata dalle emozioni, era anche il filo conduttore del concorso: “Non si trattava di un concorso “classico” – spiega Bruttomesso - in cui veniva valutata la rispondenza all’originalità di ogni componente della vettura, la fedeltà del restauro o della conservazione. I giurati, infatti, sceglievano piuttosto in base all’emozione che l’auto suscitava in loro. Del resto, anche io provo qualco-
sa di assolutamente speciale non solo quando guardo la mia vettura, ma ogni volta che mi metto alla guida. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, di vivere come per magia nel passato”.
Un passato che diventa presente non senza un nostalgico amarcord: “La mia passione per le auto d’epoca nasce proprio dall’emozione che mi suscitano. Le vet-
ture di oggi, infatti, tendono ad omologarsi. E’ difficile distinguere un’autovettura tedesca da una giapponese o una francese. Tutte ricercano l’aerodinamica e l’ergonomia.
Invece, come capita alla Fiera di Padova, scopri auto che hanno ciascuna un design e una personalità definita e diversa da tutte le altre. Sono le auto della storia no-
Oltre 70 macchine presenti, suddivise in sei categorie, hanno emozionato gli ospiti affascinati dalla magia e dall'originalità del passato
stra e delle nostre famiglie, le auto sulle quali abbiamo imparato a guidare o che da ragazzi sognavamo un giorno di possedere: la Citroen DS ci faceva venire in mente uno squalo, la Renault R4 su cui fantasticavo di partecipare alle prime Parigi-Dakar, la Bianchina come quella di mia madre su cui imparai a guidare e via via fino alle sportive. La Fiat 124 Spider, l’Alfa 1300 GT Junior, la Renault Alpine e le Porsche che si davano battaglia alla Salita del Costo a cui assistevo giovanissimo accompagnato da mio padre che era commissario sportivo di ACI Vicenza”. Una passione nata da bambino e che poi Roberto Bruttomesso ha
coltivato diventando grande: “Negli anni ho sempre visitato la Fiera di Padova, ma anche più volte quella di Essen e e di Stoccarda. Ho letto la storia della famiglia Porsche, un “romanzo” che narra di questi uomini che, nel dopoguerra, realizzano in un fienile di Gmuend in Austria un’auto sportiva che inizierà a vincere tutte le competizioni nella sua categoria e diverrà il marchio che ad oggi più di ogni altro ha collezionato successi nel mondo automobilistico. Ho frequentato l’interessante corso di restauro per auto d’epoca di quel “piccolo” grande Museo dell’auto che è il Bonfanti-Vimar di Romano d’Ezzelino. L’allora suo
presidente, il grande ed autorevole Nino Balestra, ha incoraggiato e fatto crescere la mia passione”. Al Reb Concours era presente con la sua Porsche gialla: “La “356” con cui sono andato a Roma, dandomi il cambio con il mio navigatore Mauro Moro di Officina Classica, è l’anello di congiunzione tra la Porsche degli esordi e l’eterna 911, il design più longevo nella storia dell’automobile". Per la cronaca il premio nella categoria “open” (scoperte), quella in cui gareggiavo, è andato sempre ad una Porsche, la nobile 356 Speddster, bellissima. Ma mai come questa volta l’importante era partecipare”.
Franco Picco medaglia d’oro al valore atletico
Il pilota che ha corso per 28 volte la Parigi – Dakar, dopo essere stato insignito del prestigioso riconoscimento dal presidente del Coni Giovanni Malagò, ha rassicurato i suoi tifosi: “Continuerò ad andare in moto perché la passione è sempre tanta”
La domenica aveva fatto da illustre apripista, con le insegne della Polizia di Stato, alla straordinaria passerella di vetture storiche lungo i Colli Berici e il mercoledì, a Perugia, Franco Picco ha ricevuto la medaglia d’oro al valore atletico dal presidente del CONI Giovanni Malagò su segnalazione della Federazione motociclistica italiana per “meriti sportivi eccezionali” grazie ai risultati agonistici conseguiti a livello mondiale. “Premiamo un ragazzo, un ragazzo di 65 anni che quest’anno ha corso la Dakar per la ventottesima volta!”, ha detto Malagò nel
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consegnargli il prestigioso riconoscimento.
“Ringrazio il CONI e la FMI per questa onorificenza, spero che non sia una medaglia di fine carriera - ha scherzato Franco Picco che ha aggiunto - Continuerò ad andare in moto, perché tanti me lo chiedono e soprattutto perché nutro una grande passione per questo sport”.
“La Giunta Nazionale del CONI ha insignito Franco Picco della Medaglia d’Oro al valore atletico per meriti eccezionali – ha affermato il presidente FMI Giovanni Copioli - “Franco è eccezionale come uomo e come pilota: ha sempre dato tutto se stesso per il nostro sport e continua a farlo ancora oggi, dimostrandosi un grande esempio per i giovani e per tutti coloro che si pongono degli obiettivi. Aspetto di vederlo presto all’opera nei suoi impegni agonistici per ammirarne ancora le gesta”.
In piazza a Bassano riuscì a far cantare anche Kankunnen
Commosso addio a Giacomo Celi, direttore sportivo della Hawk Racing Club e grande amico di Biasion.
Da più di quarant'anni era una presenza fissa nei rally
■ Era una presenza fissa nei rally, sin da quando Miki Biasion mosse i primi passi lungo le prove speciali. Lo conoscevano tutti, compresi i big del mondiale dove non disdegnava di fare qualche puntata nonostante il suo pupillo, Miki appunto, non fosse più tra i protagonisti. Teneva banco alle verifiche, movimentava i riordini, era uno spasso sentirlo raccontare le avventure dei piloti a motori spenti. Simpatico, istrionico, coinvolgente. Se n'è andato domenica 12 giugno, senza aver mai ripreso conoscenza dopo essere stato messo ko da un improvviso e maligno attacco d'asma tre settimane prima. Nell'ultimo viaggio lo hanno accompagnato i ragazzi della Hawk, in testa Pippo Bordignon, tra due file di piloti, amici, navigatori, colleghi e giornalisti, occhi lucidi al passaggio del feretro. Erano in tanti al Co finale: Miki, Tiziano Siviero, Gigi
Battistolli, Valter Bizzotto, Narciso Paccagnella, Giorgio, Giacomo e Giovanni Costenaro, Christian e Gianni Chemin, Battaglin, Spagolla, Iccolti, Piccolotto, Zecchin, Gibo e Sergio Pianezzola, Francesco Berdin, Giulia Zanchetta... Un cuscino di rose gialle sopra la
cassa, una "bandiera" come quelle che espongono i commissari agli equipaggi per avvertirli di mollare l'acceleratore quando la prova speciale non è libera. Quasi un invito a rallentare, a non lasciarlo partire, a trattenerlo ancora un po'. Nella severa abbazia della Santa
Croce di Campese, un tiro da Bassano, gli è stato dato l'ultimo saluto, davanti alla tomba di Teofilo Folengo, il Merlin Cocai del Baldus e del latino maccheronico. Dell'illustre benedettino che si era ritirato a Campese aveva molto: il piacere del racconto, la sottile ironia, le osservazioni acute, i giudizi asciutti, l'alternarsi musicale dell'italiano al dialetto.
Più di quarant'anni nei rally. Era ancora studente di ragioneria quando s'innamorò di derapate e traversi. Braccio destro dell'indimenticato Sandro Bordignon, era per tutti il pierre e il direttore sportivo della Hawk Racing Club. Non saltava gara dov'erano impegnati gli equipaggi del "falco col casco". Partecipava alle verifiche, presenziava alle partenze, aspettava i "tosi" alla fine di ogni prova con la tabella aggiornata dei tempi, puntualissimo sulla pedana d'arrivo pronto a stappare bollicine.
Nel giro era molto apprezzato. Non solo per la facilità con la quale, da buon veneto, "tacava boton". Ci riuscì anche con l'algido Juha Kankkunen riuscendo a farlo cantare, in piena notte, nella piazza principale di Bassano con la complicità di alcuni boccali di birra. Era generoso, buono e disponibile; allergico alla superficialità. Pignolo e preciso. A volte brontolone. Aveva sempre la battuta pronta, il sorriso
Colonna della Publiadige
a portata di mano, la parola sferzante. Altruista. Era stato, giovanissimo, presidente del Campese calcio ed era riuscito a convincere l'allora assessore bassanese allo sport, Luigi D'Agrò, a rifare campo e spogliatoi. Seguiva anche la pallavolo. Commovente è stato il saluto delle ragazze della sua squadra, presenti alla cerimonia in maglia gialla e il logo "Jack 56" in bella vista. 1956 era il suo anno di nascita. Aveva anche corso, negli anni in cui la Hawk schierava l'esordiente Biasion e l'allora inviato di Autosprint Carlo Cavicchi. Navigatore di Luciano Zonta sulla A112 Abarth di Carletto Tessarolo. Poche gare. Aveva capito che era più portato per le "note di colore" che non per quelle delle prove speciali. Al fratello più giovane, Franco, coequiépier di Efrem Bianco negli anni in cui lo scledense andava spesso a segno, non risparmiava consigli e suggerimenti. A volte lo prendeva bonariamente in giro - ma era sana invidia - per la lunga capigliatura che a lui, testa glabra come una palla di biliardo, mancava. Un mastino nel lavoro. Era una colonna della Publiadige, l'agenzia
pubblicitaria dell'Athesis Spa, società editrice de Il Giornale di Vicenza, L'Arena di Verona e Brescia Oggi. Non mollava i clienti, li seguiva passo passo nei bozzetti e nella grafica, li convinceva ad aderire alle campagne pubblicitarie. Venditore nato. Era in pensione da un anno ma continuava a collaborare. Curava personalmente gli inserti che il Giornale di Vicenza dedicava al rally Città di Bassano, spesso scrivendo gli articoli perché se la cavava bene anche con la tastiera del pc.
A metà maggio, due giorni dopo il ritorno dal rally del Medio Adriatico, soddisfatto del terzo posto conquistato da Giacomo Costenaro alle spalle di Andreucci e Oldrati, era stato colto da un attacco di asma. Era appena rientrato a casa - non era sposato e viveva da solo - dopo aver festeggiato il compleanno di una nipote, figlia dell'altro fratello Sandro.
Il tempo di una telefonata: «Sto male, non riesco a respirare...» Sandro si è precipitato, divorando i pochi chilometri che li separavano. Spalancata la porta lo ha trovato incosciente. Allertati i soccorsi, è stato portato all'ospedale di Bassano, in condizioni gravissime. Ha resistito tre settimane. Nelle prime ore di domenica 12 giugno ha concluso la prova speciale più difficile. Aveva 66 anni.
Adesso è libero di correre lassù, assieme a Sandro Bordignon, Loris Roggia, Elio Nori, Walter Alessio "Caramea" e i tanti amici andati avanti.
è stato tradito da un attacco d'asma
Aveva gareggiato come navigatore di Luciano Zonta abbandonando presto le note per seguire gli equipaggi del "Falco col casco"
Gabriel Moretto sul kart brucia le tappe
Il quattordicenne portacolori del Redder Racing Team
è al comando nella classe 100cc e secondo nel Campionato italiano ACI nella Junior Rok
■ Un’altra stagione di successi per Gabriel Moretto.
Il quattordicenne vicentino, già premiato da ACI Vicenza come promessa del motorsport, si conferma uno dei punti di riferimento del karting nazionale.
Messosi costantemente in evidenza negli ultimi anni, il giovanissimo portacolori del Redder Racing Team sta vivendo un’altra stagione da protagonista.
Dominatore della classe 100cc, dove comanda la classifica dell’Easykart Trophy con un filotto di quattro vittorie consecutive dopo altrettante pole-position, Moretto è ad un passo dalla conquista del titolo nazionale di categoria.
Ma Gabriel è anche protagonista del Campionato Italiano Aci karting dove nella Junior Rok 125cc si trova al secondo posto della classifica generale, a soli tre punti di distacco dal leader e anche qui in piena corsa per l’ambizioso titolo.
Marco Moretto, padre del pilota e presidente del Redder Racing Team ci racconta come Gabriel sia
un ragazzo molto concentrato nel raggiungere i suoi obiettivi: “E’ davvero molto focalizzato sul raggiungimento dei risultati, è determinato e ha, tra l’altro, la capacità innata di trovare nuovi stimoli nelle situa-
zioni in cui si trova in difficoltà: se qualcosa va davvero storto, anche quando dopo un problema appare impossibile riaggiustare una gara, non si abbatte, anzi è lui per primo a darci la carica. Ed i risultati alla
fine gli hanno dato sempre ragione, dimostrandosi capace di rimonte incredibili. Ecco, ha proprio un bel carattere”.
In programma, oltre alla conquista dei titoli nazionali, ci sono ancora
molte vetrine importanti: il mondiale della categoria Easykart e, probabilmente, il debutto su una Formula 4.
“Sono molto soddisfatto per quanto sto facendo in questa stagione
– ci dice Gabriel – Ho già vinto diverse gare e collezionato tanti podi, ma non devo cullarmi sugli allori: io e il mio team dobbiamo rimanere concentrati perché il motorsport è imprevedibile come purtroppo si è visto al 7 Laghi Kart dove la rottura dell’alberino del carburatore mi ha negato il quinto successo consecutivo quando ero al comando della gara. In ogni caso vado avanti per la mia strada e spero fortemente di poter tagliare per primo tutti i miei traguardi.”
Determinazione e carisma le qualità del giovane pilota, protagonista di un esaltante inizio di stagione
Fontana-Arena vittoria di "Marca"
Il pilota lariano ha vinto la gara trevigiana al volante di una Hyundai i20 Wrc con una manciata di secondi di vantaggio su Alberto Battistolli e Simone Scattolin (Skoda Fabia R5) primi in due delle sei prove speciali
■ Allo start dell'ultima prova, la Monte Cesen di 21,5 Km, Corrado Fontana e Nicola Arena su Hyundai i20 Wrc, avevano un vantaggio di 11’’4 sulla Skoda Fabia Rally2 Evo di Alberto Battistolli e Simone Scattolin, 13’’4 sull’altra Skoda di Marco Signor e Patrick Bernardi. Pochi, considerando le caratteristiche della Wrc rispetto alle R5, con una potenza nettamente maggiore, valutata attorno ad una cinquantina di cavalli, mica caramelle. Gara chiusa? Con Alberto Battistolli non si può mai dire, nonostante il mezzo inferiore. E infatti il vicentino figlio d'arte s'è preso il lusso di vincere l'ultimo tratto cronometrato andando come una scheggia e di recuperare un secondo sui battistrada, insufficiente, purtroppo, per ribaltare la classifica ma tale da ribadire che, a parità di mezzi e potenza, la partitura avrebbe preso altri ritmi.
A Fontana Alberto Battistolli ha fatto vedere i sorci verdi e soprattutto ha riaperto un amaro ricordo: l'anno scorso, infatti, sulle strade
della Marca, il pilota lariano aveva 10’’8 di vantaggio su Signor prima dell’ultima prova ed era convinto di portare a casa il successo. Invece, per un calo di potenza del motore, era stato costretto a lasciare via libera al rivale trevigiano per soli 1’’3.
Stavolta nessuno stravolgimento, Fontana ha firmato il 38° Rally della Marca dopo aver inanellato quattro secondi e due terzi posto sui colli trevigiani, ma non si aspettava un Battistolli, vincitore della seconda e dell'ultima prova, così frizzante.
Terza piazza per Marco Signor-Patrick Bernardi che conquistano così la leadership nel torneo tricolore davanti a Simone Campedelli
Fontana non coglieva un successo da Como 2020 quando si aggiudicò anche il titolo del Ciwrc. Tempo totale 57’22’’2. Il graffio finale di Battistolli gli ha scalfito 1’’. Il talentuoso vicentino (alla sesta gara su asfalto) ha concluso a 10’’4
nel totale (primo degli Under25). Nelle battute iniziali Alby aveva cercato il colpo grosso, portandosi addirittura in testa, dimostrando di aver raggiunto una maturità agonistica che pochi hanno alla sua età. Con Simone Scattolin l'intesa è vin-
cente e i due si capiscono al volo. Tanto è bravo il pilota con il volante tanto è sicuro e determinato il coéquipier, cresciuto alla scuola della Hawk, con note e radar. L'apprendistato nel campionato europeo si sta rivelando importante e nelle rare occasioni in cui si misura nelle gare tricolori è un avversario ostico per tutti. Signor, sulle strade di casa, se n'è subito reso conto. Ha chiuso infatti al terzo posto, non riuscendo a sorpassare Alberto. Il distacco finale dai vincitori è stato di 15’’7. E con tre equipaggi racchiusi in un quarto di minuto il Rally della Marca s'è rivelato una volta di più selettivo e aperto dal primo all'ultimo metro di gara. Marco Signor, con questo piazzamento, ha agguantato il comando della classifica generale del Cira, Campionato italiano rally asfalto, mettendo insieme 40 punti, 2,5 in più rispetto a Simone Campedelli (37,5 il totale) che non ha gareggiato al Marca.
Giù dal podio equipaggi agguerriti e forti, che hanno "pagato" la battaglia ingaggiata per tutta la competizione dai primi della classe, tutti su Skoda Fabia Rally 2 competitive e affidabili. Giuseppe Testa, coadiuvato da Emanuele Inglesi, ha chiuso al quarto posto a 29’’0, ri-
Lo scledense Efrem Bianco ha fatto sua la settima piazza mentre il marosticense Giovanni Costenaro in coppia con Pietro Elia Ometto ha chiuso al 14° posto. Costretti al ritiro Luca Pedersoli-Anna Tomasi tra i favoriti della vigilia con la Citroen Ds3 Wrc
uscendo a guadagnare qualcosa però in tutte le prove senza però mai trovare il bandolo. Il piacentino, invece, pur dando il massimo, non è riuscito ad avvicinare i primi; il suo piazzamento è comunque più che onorevole. Sesto posto per il ligure Paolo Benvenuti, con Jessica Perli, a 1’19’’1, miglioratosi rispetto al settimo dell’anno scorso e bravo a tenere dietro di sè, per l'inezia di 0’’9, lo scledense Efrem Bianco assecondato da Dino Lamonato che su queste strade concluse terzo assoluto nel 2014. Ottavo il veronese Federico Bottoni, galvanizzato dalle splendide prestazioni di inizio stagione, a 1’27’’2. Sul sedile di destra la vicentina Sofia Peruzzi, sempre più sicura nel ruolo di navigatrice, sa dargli il giusto ritmo. Il risultato consente all'equipaggio di mantenere la leadership della Coppa rally di Terza Zona su Bianco e Signor. Nono a 1’33’’7 e primo degli Over55 il lecchese Marco Silva che
vinse il Marca 2007 quando valeva per il Trofeo Rally Asfalto. Decimo il veneziano Emanuele Zecchin, navigato da Nicola Vettoretti, a 1’35’’3: un buon risultato dopo tre anni di assenza dalle gare.
Il marosticense Giovanni Costenaro, stavolta assieme a Pietro Elia Ometto, ha concluso il rally al 14° posto assoluto con una Skoda Fabia del Team Munaretto, precedendo i compagni di scuderia Fabio Callegaro e Federica Franchin (Skoda Fabia R5). Non male per uno abituato a correre negli storici.
Il bresciano Luca Pedersoli, con Anna Tomasi, reduce dall’ammaccatura al Salento, ha patito dolori al polso che ne hanno limitato le prestazioni. Non è riuscito ad inserirsi nella lotta e sulla ripetizione del Tomba, un problema alla pompa dei freni della Citroen Ds3 Wrc lo ha costretto al secondo ritiro consecutivo al Marca dove peral-
tro ha vinto ben tre volte. Se vuole ancora puntare al campionato non potrà più permettersi passi falsi perché è ancora a zero punti dopo due delle sei gare a disposizione. La speciale di “Monte Cesen” s'è rivelata indigesta per l’aostano Corrado Pinzano, che a metà gara era quarto a 4’’ e davanti a Signor di mezzo secondo. Un testacoda ha ammutolito il motore della Volkswagen Polo Rally 2. Ha così perso almeno una ventina di secondi per ripartire, arretrando al settimo posto. Con un grande
forcing ha poi recuperato due posizioni sul Tomba ma durante il trasferimento verso l'ultima speciale un incontro ravvicinato con un furgone gli ha fatto perdere una ruota e lo ha costretto alla resa. Primo delle 2 ruote motrici e ventesimo assoluto un frizzante Walter Lamonato, in coppia con Beatrice Croda, su Renault Clio Super 1600, galvanizzato dal fatto di correre sulle strade amiche. Andrea Stizzoli (Peugeot 208) ha regolato la truppa delle Rally 4 inizialmente condotta da Nicolò Brunello (Peu-
geot 208), poi attardato da una foratura nel primo assalto al “Monte Tomba”. Sul podio a 10’’7 il vicentino Andrea Cazzaro - sul sedile di destra Sergio Raccuia - (Peugeot 208), grande amico di Alberto Battistolli, autore di due scratch di classe, assieme a Riccardo Pederzani (Renault Clio) terzo a 1’18’’2. Ha mollato nel finale il giovane Edoardo De Antoni che era leader di Rally 5 (tutte Renault Clio) cedendo al veemente recupero del siciliano Giovanni Marco Lanzalaco; terzo Andrea Scalzotto.
Dominio in A7 di Claudio Cogo (Renault Clio Williams), ma è andato più forte Leonardo Cesaro in A6 dove Paolo Dalla Libera è stato rivale scomodo prima del ritiro (entrambi su Peugeot 106 S16). In A5 successo di Gian Mario Micheloni davanti a Matteo Selvestrel (entrambi su Peugeot 106 Rallye). Unico superstite di Ra5H Michele Barisan (Suzuki Swift Sport Hybrid) che condivide l’abitacolo con Michele Barison... (e non è un refuso!). Tra i due solo una vocale di differenza nel cognome.
Lombardo "indossa" il Rally della Lana
Il pilota siciliano ha vinto la gara piemontese valida per il campionato italiano rally auto storiche con la Porsche Carrera Rs ottenendo il 4° successo
■ Dopo il Campagnolo "dimezzato", Angelo Lombardo ha vinto anche il Rally della Lana, mettendo in cascina punti preziosi per il campionato italiano. Il siciliano sta vivendo un momento di grazia e con la Porsche Carrera Rs si permette il lusso di stare davanti a tutti con pieno merito. Anche a Biella ha avuto al suo fianco Roberto Consiglio e ha concluso la gara con il tempo complessivo di 1h 7' 10". L’equipaggio della Ro Racing ha così guadagnato la quarta affermazione stagionale centrando un importante risultato in termini di campionato e di 2° Raggruppamento. Una grande prova per il pilota di Cefalù che aveva lamentato un problema di accelerazione nelle prime prove e poi ha aumentato il passo realizzando cinque scratch. Secondo gradino del podio e buone sensazioni alla guida della Porsche 911 Gruppo B di 4° raggruppamento per i campioni in carica Marco Bertinotti e Andrea Rondi. Il primo
degli equipaggi biellesi sulla coupé di Stoccarda curata dalla Pentacar è partito forte ma ha poi ceduto il passo agli avversari chiudendo dietro di 25".8 ma al comando del proprio raggruppamento. Terzo assoluto a 2'19"2 con la vit-
toria nel 3° Raggruppamento, per la sesta volta a casa sua, per Ivan Fioravanti che non ha deluso le aspettative a bordo della Ford Escort RS del Team Bassano divisa con Annalisa Vercella Marchese. Grande corsa anche quella di un altro biel-
lese Roberto Rimoldi-Ratnayake sulla Porsche 911 SC, dopo un bel duello per il 3° Raggruppamento con Fioravanti hanno concluso ai piedi del podio, staccati di appena 7’’8.
Buona gara anche per “Tony” Fassina che al volante della mitica Lancia Stratos ha chiuso con soddisfazione al terzo posto nella classifica di 2° Raggruppamento e nono assoluto davanti a Tiziano Nerobutto e Francesca Nerobutto su Opel Ascona 400.
Niente da fare, invece, per i piloti di casa Davide Negri e Roberto Coppa, partiti bene ma poi incappati nei problemi al cambio della loro Lancia Delta 16V e in una penalità che li ha allontanati dalla corsa per
la vetta.
Riscatto per il senese Valter Pierangioli, su Ford Sierra Cosworth della Pro Racing, che insieme a Rita Ferrari, nonostante qualche noia di potenza, ha concluso la trasferta biellese in quinta piazza assoluta e 2° nel 4° Raggruppamento.
Nel 1° hanno festeggiato Antonio Parisi e Giuseppe D’Angelo con la loro Porsche 911 dopo aver duellato con la vettura gemella di Giuliano Palmieri e Lucia Zambiasi con Porsche 911 S, alla fine secondi davanti a Giuseppe Pollara e Pier Giorgio Daffara su BMW 2002. Nel Trofeo A112 Abarth Yokohama dominio per Filippo Fiora e Luca Pieri davanti a Cochis-Manganone e Gentile-Torricelli.
Ennesimo
L’appuntamento con il Campionato Italiano Rally Auto Storiche è ora rimandato al 26°Rally Alpi Orientali Historic Rally in programma il 3-4 settembre.
Il Team Bassano, presente in massa a Biella, ha conquistato la coppa riservata alle scuderie incrementando il bottino nella speciale classifica del campionato italiano.
trionfo nella speciale classifica riservata alle scuderie per il Team Bassano presente in massa a Biella
Allungo in testa di Giorgio Costenaro e Lucia Zambiasi
Il pilota e la navigatrice, pur con i punti ridotti del Campagnolo, hanno rafforzato la loro leadership in una classifica che li vede saldamente al comando
■ Il Trofeo Rally ACI Vicenza, seguendo quanto riportato nel regolamento sportivo nazionale, ha visto l’assegnazione dei punti ridotta al 50% per la trentina di conduttori in gara al Rally Campagnolo al quale era assegnato il coefficiente 1,5 e, come ricordiamo, era stato sospeso dopo quattro delle otto prove in programma a seguito della tragica scomparsa di Michele Bortignon, portacolori del Team Bassano.
Tra i piloti è Giorgio Costenaro su Lancia Stratos che allunga nell’assoluta – e nel 2° Raggruppamento – dove al secondo posto si porta Riccardo Bianco su Ford Sierra Cosworth seguito da Marco Franchin con l’Alfetta GTV. Risalgono anche Daniele Danieli, ora quarto con la Fiat Ritmo 130 TC, tallonato
ad un solo punto da Gianluigi Baghin anch’egli su Alfetta GTV. Ancora nessun conduttore a punti nel 1° e 3° Raggruppamento mentre nel 4° si conferma Bianco.
Situazione invariata anche nelle classi con la 2-2000 del 3° Raggruppamento che si dimostra la più vivace grazie anche al testa a testa tra Franchin e Baghin.
Qualche cambiamento anche nell’assoluta copiloti dove Lucia Zambiasi rafforza il primato e Matteo Valerio balza al secondo posto scalzando Mattia Franchin,
ora quarto, preceduto anche da Dajana Sbabo, e tallonato da Cristina Merco.
Zambiasi é prima nel 2° Raggruppamento e nella femminile navi-
gatrici mentre Valerio comanda il 4° Raggruppamento.
Nelle classi, anche qui la 2-2000 è quella più frequentata e ora vede al comando Sbabo su Franchin.
Giorgio Costenaro dorme sonni tranquilli nella “Over 60” e alle sue spalle in 3,5 punti ci sono Gianluigi Baghin, Stefano Chiminelli e Mario Mettifogo; Enrico Strappazzon conduce con margine tra i navigatori su Piero Comellato.
Tra le driver solitaria al comando è Fiorenza Soave con la Fiat Ritmo 130 TC mentre tra le navigatrici è ampio il margine di Lucia Zambiasi su Dajana Sbabo e Cristina Merco.
Tutto invariato anche per gli “under 25” con Giovanni Costenaro leader tra i piloti e Christian Ronzani tra i navigatori.
Montegrappa Legend a Luigino Gennaro con la Kadett Gte
Il padovano ha vinto l'ottava edizione della gara organizzata dalla Jtc in coppia con Roberto Maran.
Un ottimo allenamento in vista della Mille Miglia che ha affrontato con una Om 665 Superba del 1925
■ Avrebbe vinto Andrea Giacoppo ma essendo pilota proritario, cioè tra i più bravi d'Italia, non compare in classifica. Lungo le prove del Montegrappa Legend, tracciate tra Massiccio e Altopiano, il regolarista tornato alle competizioni, dopo alcuni mesi di inattività, ha confermato tutta la sua abilità con il cronometro riuscendo addirittura a passare a "zero" sui pressostati in un paio di rilevamenti. Coadiuvato da Lisa Orlando, ha corso con una A112 sfruttando l'agilità della piccoletta torinese su un percorso che metteva insieme le prove di S. Giovanni, Valstagna e Valnevera rese famose dal S. Martino di Castrozza dei primi anni Settanta. Complessivamente Giacoppo ha accumulato 103 penalità, 29 in
meno di Luigino Gennaro, altro specialista del tic-tac, che ha conquistato la vittoria con una Opel Kadett Gte 1900 della Padova Autostoriche in coppia con Roberto Maran. Per il padovano un ottimo allenamento in vista della Mille Miglia che ha affrontato pochi giorni dopo assieme a Giancarlo Giacomello a bordo di una quasi cente-
naria Om 665 Superba classificandosi 18° assoluto. Tobia Talamini e Mattias Supino Fantuz, con la loro splendida Porsche 356 Speed, hanno messo le mani sull'argento. Per loro 179 penalità, 12 in meno rispetto ad Alessandro Timacchi e Diego Verga con una Fiat 127 della Rovigo Corse. Giù dal podio, invece, Ennio De Ma-
Andrea Giacoppo assieme a Lisa Orlando su A112 ha accumulato meno penalità di tutti ma essendo un pilota prioritario non compare nella classifica finale
rin e Roberto Ruzzier ( 215 penalità) che hanno affrontato la regolarità turistica con una Fulvia 1300cc. Quinta piazza per Mauro Balloni e Paolo Burgalassi su Fiat Ritmo 130 Tc Abarth (241 penalità).
Costretto al ritiro lo specialista bassanese Enzo Scapin, che ha condiviso la 124 Spider 1400 con il trentino Ivan Morandi mentre viaggiavano nelle zone alte della classifica. I due hanno alzato bandiera bianca ad Arsiè.
La gara, organizzata dalla Jtc di Gigi Bariani, è stata combattuta ed incerta. Un centinaio gli equipaggi (suddivisi tra regolaristi e autoraduno) che l'hanno affrontata con partenza ed arrivo a Pove e passaggio per il centro storico di Bassano.
La bellezza del percorso ha invitato i concorrenti a "darci dentro" e il direttore di gara, il veneziano Stefano Torcellan, s'è visto costretto a tirare fuori il cartellino rosso squalificando alcuni equipaggi troppo "esuberanti" sulle Scalette di Primolano.
Nel Montegrappa Legend riservato alle auto moderne il successo è andato ad Enrico Vianelli e Giuseppe Coradazzi, 201 penalità, che si sono presentati al nastro di partenza con una Fiat Gran Punto Abarth. Alle loro spalle si sono classificati rispettivamente Gianluigi Scarpari-Alda Tonon con una Fiat 595 Abarth (232 penalità) e Andrea Nonnato-Thomas Mozzato su Subaru Wrx (589 penalità).
Concludono la top-five Giorgio Sartori-Morena Tartali (Mini Cooper) con 834 pernalità e Stefano Beltramello-Ilaria Chemello (Alfa Romeo Mito Quadrifoglio) con 1346 penalità.
Tra gli ospiti del Montegrappa Legend il pilota padovano Flaviano Polato, famoso nel mondo dei motori per la sua Fiat 126 alimentata ad alcol con la quale ha partecipato a tutti i più importanti rally del calendario internazionale, la bassanese Renza Facchinello, vincitrice per ben due volte della Mitropa Cup femminile, presentatasi al via con la sua bellissima Lancia Delta Integrale ed Ezio Facchinello presentatosi a Pove con una stupenda Lancia Stratos.
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Vesco cala il tris lungo le strade della Mille Miglia
In coppia con Fabio Salvinelli al volante di una Alfa Romeo
6C 1750 SS Zagato del 1929 ha bissato il successo di dodici mesi fa. Nel 2020 invece aveva vinto assieme a papà Roberto. Eguagliato il primato di Giuliano Canè
■ Andrea Vesco e Fabio Salvinelli hanno vinto la 1000 Miglia 2022, a bordo di un'Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929, bissando il successo ottenuto lo scorso anno. Per Vesco, primo anche nel 2020 a fianco di papà Roberto, c’è la doppia soddisfazione di aver sfatato un tabù che resisteva da 22 anni. Solo Giuliano Cané, tra il 1998 e il 2000, era riuscito ad imporsi in tre edizioni consecutive della “corsa più bella del mondo”. Al secondo posto, proprio come un anno fa, l’equipaggio formato da Andrea Luigi Belometti e Gianluca Bergomi su Lancia Lambda Spider Tipo 221 del 1929. Terzo gradino per l’equipaggio formato da Lorenzo e Mario Turelli su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929.
Silvia Marini e Irene Dei Tos, su Bugatti T40 del 1929, si sono aggiudicate la Coppa delle Dame. I vicentini Massimo Amenduni Gre-
sele e Fabrizio Vicari, su Alfa Romeo 6C 1500 MM del 1929, si sono classificati al 41° posto. Costretti al ritiro, invece, gli imprenditori be-
rici Giovanni Dolcetta e Giovanni Olivotto. Durante la terza tappa, dalle parti di Acquapendente, in provincia di Viterbo, la loro Osca MT4 1100 2AD del 1953 è uscita di strada con tanto spavento ed ammaccature varie per i piloti. La 1000 Miglia, intensa e impegnativa, ha richiesto agli equipaggi grande abilità su 115 prove cronometrate e otto prove di media. Particolarmente apprezzate quelle su sterrato di Capodimonte, sulle rive del Lago di Bolsena.
Quattro i vincitori dei trofei speciali collegati alle prove cronometrate. Lorenzo e Mario Turelli, su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929, si sono aggiudicati il Trofeo Nuvolari, dedicato ai 130 anni dalla nascita di Tazio Nuvolari. A Giovanni
Moceri e Valeria Dicembre, su Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport del 1928, è andato il Trofeo Repubblica di San Marino. Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, oltre la vittoria della gara, hanno conquistano anche il Trofeo Città di Siena. Il Trofeo del centenario dell’autodromo di Monza è stato vinto da Alberto e Giuseppe Scapolo su O.M. 665 S MM Superba 2000 del 1929.
“È stata la 1000 Miglia del ritorno alla normalità – ha commentato il cav. Aldo Bonomi, presidente di AC Brescia – oltre ad aver ritrovato gli equipaggi stranieri, forzatamente assenti nel 2020 e 2021, abbiamo toccato con mano la straordinaria partecipazione del pubblico lungo le strade e nelle piazze. Vogliamo credere che sia un nuovo inizio
I vicentini Massimo Amenduni e Fabrizio Vicari 41° assoluti con una A.R. 6C 1500 MM del 1929. Costretti al ritiro Giovanni Dolcetta e Giovanni Olivotto su Osca MT4 1100 AD del 1953
dopo anni difficili, un ritorno alla condivisione della nostra corsa con la gente".
“Un grazie particolarmente sentito a tutti i partecipanti, ai partner, alle Amministrazioni locali e alle Forze dell'ordine che ci hanno scortato lungo tutto il percorso – ha dichiarato Alberto Piantoni, Ceo di 1000 Miglia –. Un grazie di cuore al Team 1000 Miglia e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo evento”. “La prima 1000 Miglia da presidente mi ha regalato emozioni nuove – ha commentato Beatrice Saottini – Partecipare alla corsa in questa veste, dopo averla vissuta tante volte da concorrente, ha completato la percezione che avevo di quanto questa sia un’esperienza indimenticabile”.
Dal 20 al 23 ottobre in Fiera a Padova Auto e moto d’epoca
Già in vendita i biglietti per il salone che è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del settore con grande varietà di espositori e mostre speciali
■ Anteguerra, Oldtimer, Motorsport d'epoca, Youngtimer, gioielli della cultura Heritage e una finestra sempre aperta sull'innovazione del settore Classic. Questo sarà l'orizzonte del salone Auto e Moto d'Epoca in programma dal 20 e il 23 ottobre 2022 in Fiera a Padova. A rendere unico il Salone Auto e Moto d'Epoca concorrono tanti elementi caratteristici.
Il primo è sicuramente la forza della cultura Classic in Italia con la sua tradizione di straordinari “conservati” e migliaia di collezionisti.
Il secondo è l'insuperata possibilità di scelta del mercato, con oltre 5mila modelli esposti da dealer italiani ed europei e collezionisti provenienti da oltre 46 Paesi nel mondo.
Il terzo sono le mostre, inedite ogni anno, grazie alla partecipazione di
importanti musei, registri storici e istituzioni motoristiche.
Il quarto è la crescente presenza di appassionati giovani: nuove generazioni di collezionisti che premiano la caratteristica vocazione del salone ad accogliere l'innova-
zione, dalle nuove tecniche di restauro al collegamento con l'automotive contemporaneo.
Il quinto, infine, è la vastità della cultura motoristica in esposizione nei diversi settori: dal mercato di auto e moto fino all'eccezionale
scelta tra 600 specialisti in pezzi di ricambio; dall'automobilia e motor-art fino all'editoria d'epoca e all'artigianato di altissima qualità legato all'esperienza del viaggio.Ecco il mix di qualità che fa di Auto e Moto d'Epoca uno degli
appuntamenti di riferimento per il mercato e la cultura dell'auto d'epoca in Europa. L'entusiasmo è la chiave di un evento che ha saputo accogliere tutti gli elementi della cultura Heritage. Visitare Auto e Moto d'Epoca è
un'esperienza coinvolgente per gli amanti dell'auto: un‘occasione per immergersi a tutto tondo nella storia dei motori con una varietà e qualità che si possono trovare riunite solo alla fiera di Padova. I biglietti sono già in vendita.
VENETO MINICROSS
Gabriele Gallinaro si conferma campione veneto
Il giovanissimo pilota di Carmignano di Brenta, 9 anni, ha conquistato il titolo regionale nella categoria minicross 66cc Top confermando le qualità già messe in mostra nella passata stagione di fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita
■ Con la gara organizzata dal Motoclub Recoaro nel week-end del 18/19 giugno si è concluso il Campionato Veneto di motocross che ha visto il giovanissimo pilota di Carmignano di Brenta Gabriele Gallinaro, 9 anni, confermarsi campione veneto nella minicross 65cc Top, categoria in cui ha potuto confrontarsi con avversari più grandi di età e con esperienze nei Campionati italiano ed europeo. Gabriele aveva già vinto il titolo di campione veneto FMI nella stagione 2021 nella categoria minicross 65cc debuttanti.
Dopo un esordio non fortunato, a causa di problemi meccanici, nella gara di apertura del 2022 tenutasi
Nonno Sergio lo “guida” in questo percorso sportivo
a Covo (Bg) nelle successive prove di Lovolo di Albettone e di Foresto Gabriele ha spinto sull’acceleratore salendo sul gradino più alto del podio, dimostrando tutte le sue qualità e dando anche un bel distacco al resto del gruppo dei mini piloti dopo aver conquistato la pole in partenza.
Ulteriori conferme sono arrivate nelle gare a seguire dove Gallinaro è riuscito ad ottenere risultati importanti, sempre tra i migliori, collezionando così i punti che gli hanno permesso di laurearsi, come detto, Campione Veneto 2022 nella 65cc Top.
Dopo una breve pausa estiva, gli allenamenti riprenderanno in vista delle prossime gare che si terranno in autunno, sempre sotto l’occhio attento e la supervisione del nonno Sergio che, oltre ad essere il suo primo tifoso, è la guida costante nel suo percorso di crescita a livello sportivo.