Film n.15 luglio/settembre 2020

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za della vita emerge in maniera costante. La stessa Sole potrebbe essere considerata un elemento di vita in una realtà grigia e spenta. Il film suggerisce una cupezza da cui traspare malinconia e un rigore che è attesa, forse speranza. Il sole che verrà - e che arriva prematuro, costringendo Lena a comportarsi come madre, quindi ad accudire ciò da cui si voleva allontanare - segna l’orizzonte degli eventi: la fuga di Ermanno e Lena, la famiglia che potrebbero essere. Un altrove si fa avanti e permette a Lena e Ermanno di immaginare ciò che potrebbe essere. Le inquadrature sono ferme, quasi rigide. E dietro di esse risiede quasi un altro film, anch’esso fantasma. Carlo Sironi allestisce un mondo di riferimenti mancanti e risposte non date, ma dietro le scelte dei

suoi personaggi non si cela un universo morale duro e severo. Oltre le vite di Ermanno e Lena c’è solo una speranza tradita. Nel rigore stilistico e narrativo di Sole si cela il sospetto di un vero vuoto, una ripetizione di un cinema geometrico: un senso comune di paternità. Desiderata e poi tradita. Il formato 4:3 è una scelta adatta per descrivere una situazione claustrofobica, in particolare le sequenze all’interno dell’appartamento. Tutto sembra bloccato, ma piano piano sboccia. Una storia di perdita: Ermanno perde i soldi alla Snai e Lena sta per perdere la sua bambina. Nelle scene in cui sono chiusi in appartamento Ermanno e Lena sono due prigionieri. Fredda è anche la temperatura di colore, in tutto il film. Siamo immersi tra le sfumature di blu, e di nero.

Lieve la colonna sonora, firmata da Teoniki Royznek che interviene raramente, ma con le sue sonorità elettroniche e rarefatte non è mai banale. Sole è la storia di una famiglia mancata, di una maternità rifiutata, di una paternità sfuggita. È un film fatto di vuoti, di corpi che si completano, di silenzi, di musi lunghi, di inquadrature che sono come i personaggi: parche di parole, dai movimenti studiati, dai vuoti perennemente in attesa di essere completati. Sole è il nome di una bambina partorita e venduta, che non saprà mai di chi è figlia veramente. Figlia di un corpo e di una menzogna. Una mancanza stessa che dà il titolo al film di cui è fantasma. Giulia Previtali

di Massimo Venier

ODIO L’ESTATE Aldo Baglio, in voice over, introduce le vicende. Siede su una sedia a rotelle e lancia una piccola palla verso un canestro montato nel salone di casa. Lo stacco sul lancio porta all’introduzione dei personaggi: l’uomo, aspirante cantautore e simpatico fannullone, è sposato con Carmen, ironica e divertente. Insieme hanno tre figli e un cane. Il montaggio mostra poi Giovanni, titolare di un negozio di accessori per scarpe, sposato con la solare Paola e padre dell’adolescente Alessia. Infine viene introdotto il personaggio di Giacomo, dentista di successo, marito della fredda Barbara e patrigno del piccolo Ludovico. Il montaggio alternato mostra i tre personaggi imbarcarsi sul medesimo traghetto verso una meta estiva. Giunti sul luogo, i protagonisti scoprono che, per un errore dell’agenzia di viaggio, è stata loro assegnata la stessa casa. Spaventati

A

dai tempi della burocrazia italiana, decidono di non affidarsi alle forze dell’ordine e di tentare di convivere per la durata della vacanza. Le tante stanze vengono così distribuite e si iniziano a creare i primi legami: Salvo, maggiore della famiglia di Aldo, approccia la bella Alessia, mentre Carmen sembra legare con Paola. L’arroganza di Barbara isola invece il nucleo di Giacomo, che ha sempre più difficoltà a comunicare con Ludovico. Frattanto, l’agenzia di viaggi contatta la casa per proporre una soluzione alternativa. A rispondere alla chiamata è tuttavia Salvo che, avendo mire su Alessia, chiude bruscamente la telefonata, rifiutando ogni soluzione. I giorni passano e i protagonisti vivono felici momenti estivi alternati a scontri interni o a incomprensioni con le altre coppie, oltre al ritorno di fantasmi del passato. In spiaggia, Giacomo viene infatti avvicinato da un ex paziente 37

Origine: Italia, 2019 Produzione: Paolo Guerra per Agidi Due Regia: Massimo Venier Soggetto e Sceneggiatura: Massimo Venier, Davide Lantieri, Michele Pellegrini, Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti Interpreti: Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poretti (Giacomo), Lucia Mascino (Barbara Poretti), Carlotta Natoli (Paola Storti), Maria Di Biase (Carmen Baglio), Massimo Ranieri (se stesso), Michele Placido (Maresciallo), Serena Autieri (se stessa), Durata: 105’ Distribuzione: Medusa Film Uscita: 30 gennaio 2020

cui aveva danneggiato un nervo durante un’operazione. La moglie scopre soltanto ora del lungo processo che lo vide protagonista e alla fine del quale venne comunque prosciolto da ogni accusa. Giovanni incontra invece un amico d’infanzia, cui confessa che a breve sarà costretto a chiudere la storica attività di famiglia. L’uomo, ora imprenditore di suc-


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Odio l’estate

2hr
pages 39-80

Giulia Previtali Lontano Lontano

3min
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Maria Chiara Riva Carmen Zinno Sole

3min
page 38

Giorgio Federico Mosco Flora Naso La mia banda suona il pop

8min
pages 35-36

Leonardo Magnante Fabrizio Moresco Qualcosa di meraviglioso

3min
page 34

Cristina Giovannini Me contro Te - La vendetta del Signor S

7min
pages 32-33

Alessio D’Angelo Ginevra Gennari Santiago, Italia

7min
pages 30-31

Andrea Cardelli

3min
page 29

Hanno collaborato a questo numero: La Famosa invasione degli orsi in Sicilia

8min
pages 25-26

Giulia Angelucci Veronica Barteri Sorry We Missed You

3min
page 27

Redazione: Silvio Grasselli Effetto domino

6min
pages 22-23

Giancarlo Zappoli Il primo Natale

3min
page 24

Elena Bartoni Selfie

3min
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Segreteria: Cesare Frioni Just Charlie - Diventa chi sei

3min
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Direttore Responsabile: Flavio Vergerio La Douleur

7min
pages 19-20

Versamenti sul c.c.p. n. 26862003 intestato a Centro Studi Cinematografici Pinocchio

7min
pages 15-16

Abbonamento annuale: euro 26,00 (estero $50) Il pianeta in mare

7min
pages 13-14

Aut. Tribunale di Roma n. 271/93 Il ladro di giorni

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Sito Internet: www.cscinema.org

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Si collabora solo dietro

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Sono solo fantasmi

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dal Centro Studi Cinematografici 00165 ROMA - Via Gregorio VII, 6 Appena un minuto

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tel. (06) 63.82.605 Zog e il topo brigante

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