interessati e quella di assicurare alla nuova configurazione organizzativa, per evidenti ragioni di pubblico interesse, le risorse umane nella misura enunciata e ritenuta necessaria ad assicurare la funzionalità del sistema. Ne è scaturito un meccanismo volto ad
incentivare il passaggio nelle strutture indicate, ed in particolare nei
Carabinieri, in quanto agli interessati è stata assicurata la permanenza nel comparto “sicurezza difesa”, come segnalato, con la possibilità di mantenersi nella stessa sede di servizio, tenuto conto della capillare diffusione dell’Arma sul territorio. Come già ricordato, nell’ ipotesi in cui l’interessato avesse invece deciso di non transitare nell'Arma egli avrebbe potuto chiedere il reimpiego nelle altre Forze di polizia o nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, in relazione ai limitati contingenti indicati dal provvedimento; ovvero optare per la privatizzazione del rapporto di lavoro, con transito in altra amministrazione dello Stato individuata dal Dipartimento della Funzione pubblica. In tal caso sarebbe uscito dal comparto “sicurezza difesa” e, qualora non ricollocato entro la data del 31 dicembre 2016, nei suoi riguardi avrebbero trovato applicazione le procedure di mobilità collettiva riservate al personale in esubero. Tali previsioni, mette conto qui ricordarlo, ancorchè oggettivamente incisive, sono state ritenute conformi ai parametri costituzionali dalla Consulta. 2.
Personale transitato nell’Arma dei Carabinieri
Su tali premesse, l’Arma ha comunicato che, all’esito delle procedure di assegnazione in altra amministrazione statale e al netto degli esodi, sono risultate 6.754 le unità transitate nella propria “forza” effettiva, di cui: 369 Ufficiali, 1.369 Ispettori e Periti, 1.317 Sovrintendenti e Revisori e 3.699 Appuntati, Carabinieri, Collaboratori e Operatori. Dal novero sono esclusi 1.270 operai a tempo indeterminato (OTI) e 101 operai a tempo determinato (OTD) per i quali, in ragione del particolare, preesistente rapporto di lavoro “privatistico”, nulla è cambiato nei rapporti con la pubblica amministrazione. Per le restanti 424 unità - differenza tra l’incremento organico di 7.178 e il personale effettivamente transitato pari a 6.754 – ha soggiunto di aver potuto esercitare, nel 2017, un numero equivalente di assunzioni (ai sensi dell’art. 12, comma 7, del d.lgs. n. Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2021/G
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