l'Unità Laburista - Il tempo politico - Numero 6 del 30 agosto 2019

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Esteri

Israele: il “popolo invisibile” che può sconfiggere “re Bibi” di Umberto DE GIOVANNANGELI

Divisi, in genere si perde, perché a prevalere è la logica di fazione che porta a vedere l’avversario da battere nel proprio campo e non in quello realmente ostile. È una vecchia, buona regola della politica, che in molti, soprattutto a sinistra, hanno autolesionisticamente dimenticato. Tranquilli, non stiamo parlando dell’Italia… ma d’Israele, paese che quanto a frammentazione dei partiti, personalismi esasperati, colpi bassi e dossieraggi, non è secondo a nessuno. A volte, però, dagli errori commessi s’impara. E si pone riparo. È quanto accaduto ai partiti arabi israeliani Hadash, Raam Taal, Balad che, dopo settimane di estenuanti trattative, hanno annunciato che correranno in una lista unica alle elezioni del prossimo 17 settembre, dopo la perdita di consensi patita ad aprile, quando si erano presentati divisi in due liste. L’annuncio è arrivato dal leader di Hadash, Ayman Odeh. Alle elezioni dello scorso 9 aprile c’era stata una spaccatura: da un lato i due partiti di sinistra Hadash e Taal (6 i seggi conquistati) dall’altro la lista del partito nazionalista progressista Balad e della formazione islamista moderata Raam (4 seggi): un totale di 10 deputati (su 120). 11


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