Ingegneri Ambientali a Quattro Zampe (Gianni Bauce) Fotografía: Afiican Path Safaris In Zimbabwe, viaggiando verso nord, dell’capitale Harare, dopo circa 300 chilometri, ci si affaccia sull’estremo margine settentrionale dell’altopiano chiamato The Great Dyke, che occupa buona parte del paese. Mentre a sud scende dolcemente nella piana del Lowveld e nelle colline di Matopo, a nord termina improvvisamente a strapiombo sulla valle dello Zambesi. La strada asfaltata che porta verso Chirundu ed il confine con lo Zambia scende tortuosa e ripida per circa 800 metri di altezza in soli sette chilometri e percorrendola ci si domanda chi sia stato l’ingegnere che per prima ha progettato una simile opera sfidando la gravità e la natura. L’ingegnere in questione, o meglio il team di ingegneri, sono personaggi un po’ paffutelli, ingannevolmente goffi a causa della loro mole, con grandi orecchie a forma di africa ed un naso lungo che si fonde col labbro superiore formando una proboscide: sono gli elefanti africani. Migliaia di anni prima che l’uomo inventasse la ruota, gli elefanti della valle dello Zambesi risalivano la ripida scarpata per raggiungere l’erba fresca