Valutazione multidimensionale e multidisciplinare del servizio di consegna domiciliare dei presidi medici per stomia e incontinenza
nouso e di ulteriori servizi, pertanto, influenzerà il grado di personalizzazione dell’assistenza che è uno degli scopi del PDTA. Le modalità distributive, pertanto, avranno ripercussioni anche su gli altri possibili percorsi assistenziali in atto (ad es. oncologici, etc.), al fine di integrare tutte le risorse disponibili sanitarie e sociali, in un’ottica di miglioramento della qualità assistenziale e di razionalizzazione delle risorse. Al 2018 solo le Regioni Basilicata, Piemonte, Sardegna e Veneto hanno definito le loro rete per l’incontinenza2. Lo sviluppo delle reti e indicazioni normative di livello nazionale influenzano fortemente la costruzione di Percorsi assistenziali con lo scopo di migliorare la qualità della vita della persona con incontinenza e del suo caregiver “anche attraverso una fornitura di dispositivi in termini qualitativi e quantitativi adeguata e appropriata, differenziata per esigenze cliniche ed entità di incontinenza”. Procedure di acquisto di beni sanitari e Gare d’appalto per l’acquisto di prodotti per stomie Come evidenziato nei paragrafi precedenti, gli allegati 11 e 12 del DPCM del 12/01/2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” demandano la valutazione di congruità della capillarità della distribuzione dei dispositivi medici alla fase di valutazione dell’offerta presentata dai soggetti partecipanti alle procedure pubbliche di acquisto. Tenuto conto di tale elemento, è utile riportare brevemente quanto previsto dalla normativa vigente in materi d’acquisto di beni sanitari, anche al fine di valutare le possibilità di ogni singola Azienda Sanitaria Locale di coniugare le proprie esigenze di distribuzione con il servizio concretamente acquistato. Per poter comprendere gli interventi legislativi succedutesi nel tempo è opportuno tenere presente che il SSN, ad oggi, è responsabile di un terzo di tutta la spesa per beni e servizi della Pubblica Amministrazione. Si tratta, in pratica, di un volume di circa 33 miliardi di euro su un totale di 95. Nei 33 miliardi sono inclusi sia gli acquisti di beni e servizi di uso comune a tutte le PA acquistati da enti sanitari (es. computer, energia, buoni pasto) sia la spesa specifica del settore (ad es. apparecchiature diagnostiche, dispositivi medici, farmaci). 2 Regione Basilicata DGR n. 119/2016, Regione Piemonte DGR n. 40-12566/2004 e smi, Regione Sardegna n. 2/8 2014, Regione Veneto DGR n. 1874/2017;
110