Produzione & Igiene Alimenti n. 2/2021

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CONTROVENTO

Si può innovare nella tradizione?

L

a voglia di tornare alla vita precedente alla pandemia è tanta! Bene, però chiediamoci: a quale vita di prima? Quella vertiginosa, insostenibile e distaccata dalla natura? Anche no, grazie! Dai blocchi delle attività, dalle limitazioni alle libertà individuali, qualche dubbio non è spuntato? Vediamone uno (non proprio) a caso: tra chi ha retto bene il grande urto del piccolo virus, spiccano le filiere del sistema agro-alimentari nazionali, anche se criticate per nanismo e tradizionalismo. Nanismo: sì è vero che abbiamo pochi giganti (in termini di fatturato), abbiamo però una miriade di nani capaci di una gigantesca resilienza per resistere alle evenienze negative, per adattarsi alle nuove situazioni, per velocità di reazione alla domanda, per talento e creatività. Tradizionalismo: fallace il suffisso, verace il sostantivo! È ben vero che la maggioranza delle filiere agro-alimentari sono orientate al tradizionale, nel senso che trasmettono nel tempo, di generazione in generazione, una offerta di prodotti-servizi che costituiscono soprattutto un apprezzato stile di vita. E questo non è poco! Quindi, il nostro modello agro-alimentare tradizionale - ci àncora al naturale, alla qualità sensoriale degli ingredienti utilizzati, quando non anche al territorio. E questo, in modo più o meno consapevole, ci preserva dalla miope politica degli ingredienti al minor prezzo che soggiace ineludibilmente all’impiego di correttivi, miglioratori, e surrogati; ovvero a tutta una serie di accorgimenti e tecnologie nella vana ricerca della qualità perduta. Intendiamoci, vana non per limiti tecnologici, bensì per valori intangibili che stanno alla base dell’etica professionale. Vecchi discorsi? No di certo, attuali e sempreverdi! È proprio in questi tempi difficili che bisogna saper restare ancorati all’etica professionale. Altrimenti, si cade nell’effimero, se non anche nel virtuale, magari vantando l’innovazione nella rete a 5G e nell’industria 4.0. Però, senza etica e tradizione, non hai vera innovazione. Ed ecco il nodo: si può innovare nella tradizione? Sì, senza antitesi o contrapposizioni! Molto si può innovare, fermo restando l’etica della responsabilità sociale del prodottoservizio offerto al consumatore! Siete d’accordo ?

Senza etica e tradizione non si ha vera innovazione

VINCENZO BOZZETTI

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Volete dire la vostra? Scrivete a : redazione.food@quine.it

Produzione & Igiene

Aprile 2021


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