UN ALTRO NOVECENTO

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UN ALTRO NOVECENTO

anni ottanta la situazione della provincia autonoma restò assai tesa, pur senza raggiungere i livelli di violenza del 1981. Come nota Guido Franzinetti, le tensioni furono aggravate dalla disinvoltura con la quale il gruppo dirigente titoista aveva trattato, nella Costituzione del 1974, il problema dei confini fra le repubbliche jugoslave e quello, ad esso collegato, delle minoranze serbe situate al di fuori della Repubblica Socialista di Serbia 91. Poiché ogni repubblica aveva teoricamente il diritto di secessione dalla federazione, sarebbero potute emergere rivendicazioni tra le diverse unità territoriali. Questa eventualità, improbabile nella Jugoslavia unita intorno a Tito (l’unico autentico collante fra gruppi etnici in continua competizione), si sarebbe concretizzata in seguito alla sua morte. Nel contesto jugoslavo il 1989 non significò la fine del socialismo, ma essenzialmente l’inizio di un decennio contraddistinto da un’instabilità etnopolitica che sfociò nelle guerre del 1991-99.

6.4 La fine del comunismo, 1988-91 6.4.1.

LA PERESTROJKA IN URSS E IN EUROPA ORIENTALE

L’11 marzo 1985, un solo giorno dopo la morte dell’anziano Konstantin Černenko, il cinquantaquattrenne Michail Gorbačëv fu eletto segretario generale del PCUS. Gorbačëv possedeva una cultura generale superiore alla media dell’apparato di partito formatosi negli anni cinquanta (due lauree, in legge e agronomia) e una visione realistica della situazione internazionale e sovietica. Egli, soprattutto, coltivava per il suo paese piani ambiziosi, sintetizzati in tre distinti programmi: accelerazione (uskorenie), ristrutturazione (perestrojka) e trasparenza (glasnost’). Nei primi due anni di governo Gorbačëv e il suo gruppo dirigente, nel quale convivevano non senza conflitti esponenti della vecchia guardia brežneviana e giovani riformatori, tentarono con il XII piano quinquennale (1986-90) di stimolare la crescita produttiva, puntando sui settori economici più tradizionali (l’industria pesante e in particolare il settore militare, che assorbiva ormai il 30% dell’intero bilancio statale). Come ha rilevato Stephen Kotkin, tuttavia, proprio il tentativo di dare nuova linfa all’ormai decrepito socialismo sovietico fece emergere il suo carattere irriformabile 92. L’economia si avviava al collasso nei suoi principali indicatori, dal debito estero in rapido aumento al calo della produzione industriale e agricola. Nell’aprile 1986 la catastrofe ecologica nucleare avvenuta nell’impianto di 256


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Bibliografia

35min
pages 365-386

Indice dei nomi

18min
pages 387-398

Note

1hr
pages 327-364

Problemi e sfide del nuovo secolo

16min
pages 317-326

Rivoluzioni democratiche e “Stati falliti”

7min
pages 313-316

Crisi economica e prospettive di ripresa

6min
pages 310-312

7.5. Il postcomunismo nei Balcani: catastrofe e ripresa

31min
pages 287-304

totalitario

7min
pages 283-286

mento

14min
pages 276-282

6.4. La fine del comunismo, 1988-91

28min
pages 252-266

postcomunismo

9min
pages 271-275

reale

42min
pages 230-251

6.2. Stabilità politica, disastro economico

13min
pages 223-229

5.5. L’ultima utopia: il 1968 cecoslovacco

12min
pages 212-218

5.3. Repressione e consolidamento, 1956-67

28min
pages 186-199

5.4. Risultati e fallimenti del “socialismo reale”

23min
pages 200-211

4.4. Il disgelo e le sue contraddizioni

15min
pages 164-172

5.2. Continuità e rottura negli anni di Chruˇsˇcëv

7min
pages 182-185

4.3. Gli anni del terrore

17min
pages 155-163

4.2. Pianificazione e militarizzazione

11min
pages 149-154

3.5. La nascita del blocco sovietico

12min
pages 131-138

stria

3min
pages 129-130

2.6. Liberazione e occupazione

3min
pages 94-96

3.2. L’Europa orientale nella sfera di influenza sovietica

13min
pages 103-109

3.3. Politica ed economia negli anni della transizione

37min
pages 110-128

2.4. Collaborazionismo e resistenza nei paesi occupati

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pages 77-83

2.5. Gli alleati/satelliti del Reich

20min
pages 84-93

2.3. Guerra di sterminio a Est

13min
pages 69-76

dell’URSS, 1939-41

9min
pages 64-68

1.7. Democrazie impossibili?

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pages 57-60

Bulgaria

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1.4. I nuovi Stati: Cecoslovacchia e Jugoslavia

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pages 30-36

Introduzione

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pages 7-14

tiche

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pages 20-22

1.3. Integrazione, minacce esterne, problemi economici

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pages 23-29

Stati baltici

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pages 52-56
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