UN ALTRO NOVECENTO

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Introduzione

Le pagine che seguono si propongono come una sintesi ragionata delle vicende storiche dell’Europa orientale dalla fine della Prima guerra mondiale a oggi. Prima di esaminare i principali nodi interpretativi di questo volume, tentiamo brevemente di definirne le coordinate geografiche. L’Europa orientale è, come pochi, un concetto a geometria variabile. L’atlante edito da una grande casa editrice italiana definisce l’Europa orientale come una regione che comprende anche la Russia. La divisione statistica dell’ONU, al contrario, fa rientrare nell’Europa orientale dieci Stati ex comunisti e la parte orientale della Russia, escludendone i Balcani (ex Jugoslavia e Albania), inseriti nella zona meridionale del continente, insieme alla penisola iberica, all’Italia e alla Grecia. Il World Factbook pubblicato annualmente dalla CIA divide la regione in tre unità: Europa centrale (Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Slovenia), Europa orientale (Bielorussia – d’ora in avanti Belarus –, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldova e Ucraina), Europa sud-orientale (Albania, Bulgaria, BosniaErzegovina, Croazia, Kosovo, Macedonia, Romania, Montenegro, Serbia e Turchia). La Russia viene definita uno Stato transcontinentale. La pubblicazione italiana più rilevante in materia, la Guida ai paesi dell’Europa centrale, orientale e balcanica pubblicata a partire dal 1998, fornisce dati statistici e analisi su 23 paesi della regione e include Stati come Turchia, Grecia e Cipro 1. Le sottoregioni dell’Europa orientale acquistano etimologie bizzarre, come “Europa danubianobalcanica”, o addirittura incomprensibili, come “Balcani occidentali” (Western Balkans, l’Albania e i paesi dell’ex Jugoslavia, Slovenia esclusa), un neologismo introdotto alla fine degli anni novanta dall’Unione Europea. Se infine ci spostiamo su un altro campo di indagine, quello geografico, la prospettiva si capovolge: le località che aspirano all’ambita denominazione di “centro d’Europa” sono per la maggior parte lituane, estoni, slovacche, ungheresi, ucraine, polacche e bielorusse. 11


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Bibliografia

35min
pages 365-386

Indice dei nomi

18min
pages 387-398

Note

1hr
pages 327-364

Problemi e sfide del nuovo secolo

16min
pages 317-326

Rivoluzioni democratiche e “Stati falliti”

7min
pages 313-316

Crisi economica e prospettive di ripresa

6min
pages 310-312

7.5. Il postcomunismo nei Balcani: catastrofe e ripresa

31min
pages 287-304

totalitario

7min
pages 283-286

mento

14min
pages 276-282

6.4. La fine del comunismo, 1988-91

28min
pages 252-266

postcomunismo

9min
pages 271-275

reale

42min
pages 230-251

6.2. Stabilità politica, disastro economico

13min
pages 223-229

5.5. L’ultima utopia: il 1968 cecoslovacco

12min
pages 212-218

5.3. Repressione e consolidamento, 1956-67

28min
pages 186-199

5.4. Risultati e fallimenti del “socialismo reale”

23min
pages 200-211

4.4. Il disgelo e le sue contraddizioni

15min
pages 164-172

5.2. Continuità e rottura negli anni di Chruˇsˇcëv

7min
pages 182-185

4.3. Gli anni del terrore

17min
pages 155-163

4.2. Pianificazione e militarizzazione

11min
pages 149-154

3.5. La nascita del blocco sovietico

12min
pages 131-138

stria

3min
pages 129-130

2.6. Liberazione e occupazione

3min
pages 94-96

3.2. L’Europa orientale nella sfera di influenza sovietica

13min
pages 103-109

3.3. Politica ed economia negli anni della transizione

37min
pages 110-128

2.4. Collaborazionismo e resistenza nei paesi occupati

13min
pages 77-83

2.5. Gli alleati/satelliti del Reich

20min
pages 84-93

2.3. Guerra di sterminio a Est

13min
pages 69-76

dell’URSS, 1939-41

9min
pages 64-68

1.7. Democrazie impossibili?

4min
pages 57-60

Bulgaria

29min
pages 37-51

1.4. I nuovi Stati: Cecoslovacchia e Jugoslavia

13min
pages 30-36

Introduzione

12min
pages 7-14

tiche

5min
pages 20-22

1.3. Integrazione, minacce esterne, problemi economici

13min
pages 23-29

Stati baltici

9min
pages 52-56
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