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La liquidità dei processi mediterranei Cenni su alcune dinamiche geoeconomiche sottese al controllo dei porti strategici mediterranei
Alessandro Mazzetti
Dinamiche a geometria variabile Poter pensare che le nazioni rivierasche del Mediterraneo al di fuori delle organizzazioni internazionali possano da sole tentare di esercitare una significativa sorta di proiezione politica, economica o militare è abbastanza improbabile e comunque non sarebbe alla lunga sostenibile. Dunque, sarà utile partire da alcune considerazioni generali che ci possano aiutare a realizzare una analisi abbastanza coerente con l’attuale situazione mediterranea che storicamente è sempre stata complessa e altrettanto in divenire. Per cui sarà bene iniziare prima da valutazioni e considerazioni geoeco-
nomiche secondo le quali il mondo geopolitico oramai si muove quasi integralmente lungo le rotte commerciali, noli marittimi e le realizzazioni di strutture logistiche fortemente integrate. Quindi, per quanto possa sembrare paradossale, oggigiorno per esercitare una vera ed efficace pressione e penetrazione politica ed economica non basterebbe più la considerazione fatta dal professor Chabot secondo la quale «era facile fare la politica estera nell’ottocento con l’esercito guglielmino alle spalle o la Royal Navy» (1). Verrebbe allora da chiedersi che cosa sia cambiato dall’Ottocento a oggi. In realtà, più che un cambiamento, occorrerebbe
Dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali. Collabora con le Cattedre di storia contemporanea e sociologia dell’Europa dell’Università di Salerno.
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Rivista Marittima Aprile 2022