CULTURA
I
MINOTAURO DI F. DÜRRENMATT
l minotauro si sveglia, il minotauro si guarda intorno e vede una miriade di altri minotauri che lo guardano. Non ha la cognizione di ‘specchio’, ma la esperisce rapidamente. Lo colse una grande felicità per il suo isolamento forzato, che di isolato non aveva ormai nulla. In una comunità di suoi simili, è il DIO dei suoi simili, che, quasi non fossero specchi, sembra appaiano risentiti nel dover replicare esattamente le movenze dell’originale. Il minotauro danza per la gioia e a poco a poco comincia a gioire per la danza, e con lui tutti gli altri minotauri negli specchi. Si placa solo quando scorge una ragazza. Di colpo capì che esisteva qualcosa d’altro oltre ai minotauri. Il suo mondo si era raddoppiato. L’esperienza dell’alterità è analizzata in una prospettiva embriologica. La singola cellula dell’io ha cominciato a sdoppiarsi, appena il mondo conoscitivo del minotauro si è allargato. Quale destino per questa ingenua e trepidante morula, catapultata in un ostile utero di specchi destinato a essere per lei luogo di distruzione anziché di costruzione, di artificio anziché di natura, di morte anziché di
vita, eppure, per lei, casa? Ed è forse proprio per fare gli onori all’ospite appena scorta, o per un’insaziabile curiosità infantile che il minotauro si lancia all’inseguimento della ragazza. Raggiuntala, ne saggia la carne, un’altra carne e comincia a danzare con lei. La potenza dell’immagine seguente mozza il fiato. Lui danzò la sua mostruosità, lei danzò la sua bellezza, lui danzò la sua gioia di averla trovata, lei danzò la sua paura d’essere stata trovata, lui danzò la sua redenzione, lei danzò il suo destino, lui danzò la sua cupidità, lei danzò la sua curiosità, lui danzò la sua attrazione, lei danzò la sua repulsione, lui danzò il suo penetrare, lei danzò il suo abbrancare. La dionisiaca forsennatezza della danza, sottolineata dall’accumulazione esasperata, si coniuga transitivamente con un oggetto definito come proprio (danzò il suo-la sua = tanzte seine), che il soggetto sublima attraverso la catarsi del movimento artistico. Dal punto di vista straniato del minotauro, si tratta veramente di fare l’amore, e chi legge ci crede. Ma lui non poteva capire che l’uccideva, perché non sapeva 13