SPORT
UOMO O BESTIA? AL DI LÀ DELLA SPORTIVITÀ
U
omo: essere cosciente e responsabile dei propri atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i propri fini. Bestia: qualsiasi animale, spesso (in quanto simbolo della violenza, dell’ignoranza, della stupidità) contrapposto all’uomo. Si parla spesso di come dietro all’immagine di uno sportivo si nasconda in realtà un essere crudele, quasi bestiale, che compie azioni a svantaggio di chi è più debole e indifeso rispetto a lui. Ma se “il più debole”, “il più indifeso”, in questo caso, fosse proprio l’atleta stesso spinto dalla voglia di superare se stesso e gli altri? In tutti gli sport agonistici è sempre presente un po’ di competitività che brama alla prestazione migliore di tutte. Spesso questa competitività viene sottovalutata dall’atleta che, messo sotto pressione, punta al
massimo per dimostrare a tutti di non avere limiti. Questa frase, “non esistono limiti”, a volte porta a una mancata accettazione del proprio essere e alla paura di non riuscire, di essere superato. Ci sono e ci saranno sempre limiti nello sport (così come nella vita), ma ognuno può porsi l’obiettivo di raggiungerli e superarli. Questo, tuttavia, è un lungo percorso che molti spesso non hanno tempo e voglia di intraprendere: a volte si cerca di aumentare le proprie capacità utilizzando metodi artificiali non del tutto corretti. È questo il caso del doping, ossia l’assunzione illecita di sostanze che alterano le prestazioni fisiche. Capita appunto che gli sportivi ricorrano all’utilizzo di tali sostanze per dimostrare di non avere limiti. Ma un uomo dopato è davvero privo di limiti? Questa è la domanda che tutti si 24