ILPOLIGRAFICO 209 • 22• NATURALMENTE, STAMPA •
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Sondaggio
Come gestiscono i rifiuti le aziende grafiche? Tutto quello che viene prodotto e non prodotto prima o poi diventa rifiuto. Indipendentemente che un’impresa abbia attività di prestampa, di stampa sia convenzionale sia digitale o di finitura packaging, label, legatoria, flessibile, produce sempre “rifiuti”. Anche i prodotti finiti conformi, alla fine della loro vita diventeranno rifiuti. Nel flusso di lavoro di una qualsiasi azienda grafica, dal più semplice al più complesso, la materia prima arriva in un imballo, il cui contenuto viene impiegato per la produzione, quindi una parte diventa prodotto che viene inviato confezionato al committente, e una parte sarà scarto di produzione e sfrido. Ma non solo, il ciclo produttivo in se stesso produce ulteriori scarti come i lubrificanti esausti che vengono recuperati durante le manutenzioni, i prodotti di lavaggio per le macchine e per gli ambienti.
La responsabilità del corretto smaltimento La quantità di rifiuti generata è notevole ancora prima che il prodotto stampato arrivi sul mercato. Quando questo poi accade, lo stampato stesso avrà una sua vita utile e successivamente verrà eliminato diventando a sua volta «rifiuto». Chiunque produca rifiuti è responsabile del loro smaltimento nel rispetto delle normative vigenti. Inoltre, chi produce imballaggi è anche responsabile del fatto che sulle confezioni siano indicate chiaramente le istruzioni per lo smaltimento sia dell’imballo sia del suo contenuto. Il D.Lgs. 116/2020 ritiene responsabili tutti
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gli appartenenti alla filiera produttiva in caso venga immesso sul mercato un prodotto contenuto in un imballo che non riporti chiaramente le indicazioni specifiche di smaltimento per ogni componente in esso contenuto e dell’imballo stesso. La responsabilità non è mai delegata ad altri ma è sempre di chi ha prodotto l’imballo o chi ha prodotto scarti, sfridi e residui da eliminare.
Best practice della gestione dei rifiuti in sala stampa Nell’ambito del programma ‘Accorciamo le Distanze’ che ha incluso una serie di iniziative in preparazione alla manifestazione Print4All, svoltasi lo scorso maggio, il gruppo prestampa-sala stampa di ARGI ha condotto in collaborazione con TAGA un’indagine che ha coinvolto un panel di circa 150 stampatori. L’80% dei quali fa parte delle prime 500 aziende italiane in termini di fatturato (secondo la Banca Dati Big della Stampa pubblicata da Il Poligrafico) mentre il restante 20% è composto da aziende con fatturati inferiori ai 5 milioni di euro. In questo articolo riportiamo i risultati raccolti dalla Survey rivolta agli stampatori. Abbiamo riletto in chiave critica le risposte pervenute per sottolineare che le buone pratiche d’uso siano sempre applicabili nei diversi contesti aziendali e per ricordare che applicare le best practice comporti un percorso di continuo aggiornamento e impegno sia all’interno dell’azienda sia nelle relazioni con i fornitori esterni.
Dal sondaggio “La gestione dei rifiuti nelle industrie grafiche. Una fotografia sulla preparazione e sensibilità delle imprese”, è emerso un quadro eterogeneo dell’approccio da parte degli stampatori italiani nei confronti di questo tema legato all’eco-sostenibilità.
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