ambiente&territorio
Franco Annunziata(1) Alfonso Annunziata(2)
LA RIQUALIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE ESISTENTI
IN UN CONTESTO DI CRITICITÀ AMBIENTALI L’ADEGUAMENTO DELLE RETI DI TRASPORTO DEVE INCLUDERE, TRA LE SUE PRIORITÀ, LA RICONFIGURAZIONE DELLE RELAZIONI SPAZIALI E FUNZIONALI TRA INFRASTRUTTURA E CONTESTO
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na strada non può essere intesa considerando unicamente la sua funzione trasportistica bensì, soprattutto quando si svolge in un contesto ambientale di particolare valore - è il caso della S.S. 195, in quanto itinerario costiero tra mare e laguna (ambiente tutelato dalla Convenzione Internazionale di RAMSAR) - deve essere progettata considerandone le quinte ambientali; altrimenti, non è elemento di salvaguardia e di valorizzazione del contesto interessato. Quali obiettivi di un processo di riqualificazione di un patrimonio infrastrutturale esistente, si ritiene che gli interventi prioritari possano essere rivolti al mantenimento/miglioramento delle condizioni di sicurezza della circolazione e all’adeguamento dei livelli di servizio e per assicurare che una rete viaria esistente garantisca le comunicazioni così da corrispondere anche a finalità proprie della protezione civile.
1. Nel segmento tra Capoterra e Cagliari, la S.S. 195 costituisce un esempio di arteria viaria semplicemente giustapposta in un contesto ecologicamente sensibile
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STRADE & AUTOSTRADE 5-2020
Per una maggiore esplicitazione di quanto più sopra affermato, in merito alla definizione dei criteri di priorità, sembra di poter argomentare che le indicazioni normative, che articolano la progettazione secondo tre livelli di successivi approfondimenti, debbano essere ripensate nel senso che appare limitativo ridurre la gestione ad un solo itinerario. Se la gestione di una rete infrastrutturale è parte importante di un progetto di ristrutturazione/riorganizzazione di un dato territorio, per il miglioramento delle condizioni di accessibilità, oltre che per conferire alle stesse strade caratteristiche di sicurezza intrinseca, è opportuno intendere la gestione estesa dal singolo a quegli elementi della rete che assicurano l’interconnessione con altri itinerari viari che completano il sistema al servizio della regione attraversata, nella salvaguardia e nella valorizzazione del territorio interessato. Pertanto, appare opportuno che il progetto di fattibilità tecnicoambientale ed economica derivi da uno studio che consideri la rete infrastrutturale, della quale il corridoio è parte, anche in una prospettiva di intermodalità: esso e le connessioni al territorio, fondamentali, tanto quanto il corridoio principale, per rimuovere le condizioni di carente accessibilità. Lo studio di fattibilità deve prioritariamente individuare le caratteristiche geometriche e di progetto dell’itinerario principale e di quelli di raccordo, deve localizzare le intersezioni e gli interscambi e sceglierne il tipo. La rete suddetta deve essere intesa come un unicum, sia pure differenziato nelle posizioni gerarchiche, nelle funzioni e quindi nei differenti tipi di infrastruttura. Tutte le ipotesi alternative individuate costituite da un corridoio principale, dai rami di connessione con altri, e dagli archi di supporto, al servizio di un dato territorio, vanno confrontate, valutando, per ognuna di esse, i differenti obiettivi considerati ed il loro grado di realizzazione. All’interno della rete così definita devono
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