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GASTRONOMIA
Grotto del Giuvàn
Nella sala dello “Sciamano” con Angela, Claudio e Cristiano A cura di David Camponovo
Da sempre qui si cucina all’insegna della genuinità: qui si trovano piatti casalinghi che rappresentano appieno la semplicità di un luogo che vanta una lunga tradizione del buon cibo e del buon vino, schietto e senza pretese: risotto e luganiga, cucina stagionale legata ai territori montani, rustica con prevalenza piatti di cacciagione, ma pure maialino e roastbeef.
Cosa rappresenta il Momò? Il Momò è un imbonitore dallo spirito libero. Ama divertirsi e non ha troppi pregiudizi anche se si pensa che ne abbia verso gli italiani, affermazione che ritengo falsa, perché siamo terre di confine e contrabbandieri nati, in verità ci si vuole bene. Se non avessimo i frontalieri saremmo ancora agli inizi della civiltà.
Un locale non convenzionale sia nell’accoglienza - se si può mangiare lo decide lo chef - anche se un caffè o un aperitivo non viene negato a nessuno. Cos’è cambiato negli ultimi 20 anni? C’è troppa comunicazione superficiale, ci sono troppi mass media e di conseguenza si è perso il buon senso delle cose.
Il grotto del Giùvan di Salorino è gestito da Angela (terza generazione della famiglia Lurà), da Claudio e Cristiano, ed è un locale storico ai piedi del Monte Generoso che ha aperto per la prima volta nel 1915.
Tre delle migliori o peggiori tue caratteristiche? Ho poca pazienza con le persone, non sopporto chi ha sempre da ridire e mi piace stare tranquillo. Eppure, sono sempre in mezzo la gente... qui vengono tanti personaggi, tra cui artisti, politici, scrittori, poeti e soprattutto tanta gente comune. Cosa ci dici della tua cucina? Lo dico con modestia, non ho mai sbagliato un piatto, semplicemente perché in cucina ci va mio fratello Cristiano con Angela ma cerchiamo di nascondere i coltelli... e garantisco che dalla cucina escono sempre piatti fatti con amore, per pochi e non per tutti.
Grotto del Giuvàn Via Stradone 19 CH-6872 Salorino Tel. +41 91 646 11 61