AUTOTRASPORTO&EUROPA IL TORMENTATO CAMMINO DEL PROGRAMMA «FIT FOR 55»
SOTTO IL SEGNO DEL TRILOGO
L’estensione dell’ETS all’autotrasporto (votata dal Parlamento europeo) e l’apertura ai biocarburanti (approvata dal Consiglio dei ministri dell’Ambiente) sono due facce contrapposte del cammino verso le emissioni zero nei trasporti. Ma tra fretta ideologica e ragionevolezza realistica i margini sono stretti. E in autunno deciderà il confronto a tre (anche con la Commissione)
Non
è una congiunzione astrale, né il tredicesimo segno zodiacale. Nonostante il nome vagamente esoterico il Trilogo è uno strumento della burocrazia europea che interviene ogni volta che i tre principali organismi decisionali – Commissione, Parlamento e Consiglio dei ministri – non trovano l’accordo sulle norme da varare. Una circostanza sempre più frequente, a cui si fa ricorso dopo che sono state esperite tutte le procedure legislative dell’Unione.
DAL 2024 L’ETS PER L’AUTOTRASPORTO Sul capo dell’autotrasporto – non solo italiano – se ne annunciano già un paio, il più sostanzioso dei quali riguarda l’ampliamento dell’ETS al settore.
20 agosto/settembre 2022
L’Emission Trading System (oltre ai Paesi dell’Unione vi aderiscono anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia) è un sistema per lo scambio di quote di inquinamento tra diversi soggetti produttori di CO2 per contenere i livelli di emissioni climalteranti. In sintesi, viene stabilito un tetto massimo di emissioni consentite ai soggetti vincolati, i quali tuttavia possono acquistare diritti a emettere CO2 se ne hanno bisogno o venderne se ne hanno in più. Lo scorso 22 giugno, il Parlamento europeo in seduta plenaria ha deciso a maggioranza (349 voti a favore, 157 contrari, 32 astenuti) di applicare questo sistema dal 2024 anche all’autotrasporto e dunque alle compagnie petrolifere le quali, una volta esaurite le quote loro spettanti, dovranno comprarne di nuove (all’asta o da altre imprese) per
continuare a produrre. Il rischio, perciò, è che le compagnie riversino i maggiori costi sugli autotrasportatori (la misura riguarda solo le imprese, benché il trasporto persone produca il 30% del totale di CO2, contro il 5,6% del trasporto merci), con un aggravio che il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, ha calcolato in 26 centesimi per litro, cioè 10 mila euro l’anno, per un mezzo pesante di ultima generazione, di quelli cioè a bassissimo impatto ambientale.
LE PROTESTE DEL SETTORE «Una misura totalmente incomprensibile», ha tuonato proprio Uggè, ricordando che siamo «in piena pandemia» e «nel pieno di una guerra». E ha aggiunto che «invece di pensare ad aiutare i cittadini e le imprese a evitare nuovi costi