INTERVISTA
PARLA IL NUOVO PRESIDENTE DI FEDESPEDI, ALESSANDRO PITTO
Grazie a processi di acquisizione orizzontale e di integrazione verticale le compagnie marittime hanno consolidato una posizione di assoluta dominanza nel mercato che sfruttano a proprio vantaggio grazie anche a una legislazione europea non più adeguata al contesto di mercato
È
una fase delicata per il sistema dei trasporti mondiale, quella in cui Alessandro Pitto è stato chiamato alla guida di Fedespedi. I prossimi anni si presentano nel segno degli squilibri creati dalla pandemia, dell’incertezza del quadro politico-economico mondiale di cui il conflitto in Ucraina sembra una prima drammatica avvisaglia, della transizione verso il trasporto a zero emissioni. Ma Pitto, genovese di 52 anni, abituato dalla nascita ad affrontare i pericoli del mare – meteorologici ed economici – non sembra aver paura. Neppure del fatto di essere il 17° presidente dell’associazione degli spedizionieri italiani. Anzi è la sfida interna a mettere al primo posto del suo programma: «Dobbiamo innanzitutto consolidare», esordisce, «il ruolo della nostra Federazione come interlocutore esperto nel dialogo con stakeholder e decisori pubblici, ruolo che abbiamo
24 agosto/settembre 2022
costruito in 76 anni di storia al servizio delle imprese di spedizioni italiane e rafforzato nell’ultimo triennio grazie alla rilevanza acquisita dal mondo della logistica nello scenario internazionale e al lavoro portato avanti insieme a Confetra». Come contate di raggiungere questo obiettivo? Il modo migliore è continuare a valorizzare la pluralità di competenze presenti nelle imprese associate e stimolare il confronto tecnico tra colleghi su questi temi strategici. La sede del confronto sono i Gruppi di lavoro che compongono la Federazione, dedicati a materie core per le imprese di spedizioni internazionali (mare, terra, aereo, dogana e regolamentazione normativa) e a tematiche trasversali che riguardano sempre più da vicino il settore (digitalizzazione, sostenibilità, organizzazione del lavoro e competenze). La sfida più im-
pegnativa è questa: affiancare ai temi tecnici che da sempre presidiamo con successo, l’attenzione a temi orizzontali, consapevoli che questi sono oggi imprescindibili per garantire la competitività della categoria. Penso, in primo luogo, al tema della digitalizzazione su cui ho lavorato nello scorso mandato come vicepresidente con delega a IT. Il nostro compito è lavorare perché la categoria e l’intero settore della logistica, dei trasporti e delle spedizioni possa compiere importanti transizioni, essenziali per un sistema logistico nazionale efficiente e competitivo. Proprio di cambiamento abbiamo parlato all’evento di celebrazione del 75° anniversario di Fedespedi che si è tenuto a Venezia lo scorso maggio, declinandolo su tre direttrici principali: sostenibilità in tutte le sue accezioni, digitalizzazione delle procedure che scandiscono i processi logistici, valorizzazione e attrazione di