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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

textures ISSN 2421-4779

issue_025 GIUGNO 2021

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto



BONWOOL RESPONSIBLE FASHION

Un abbraccio di naturalezza tra COTONE BIOLOGICO certificato GOTS (Global

A natural embrace between GOTS (Global Organic Standard) certified

Organic Standard) e fibre di LANA RWS (Responsible Wool Standard) proveniente da allevamenti gestiti in modo responsabile per il benessere dell’animale, cura

ORGANIC COTTON and RWS WOOL (Responsible Wool Standard) from farms responsibly managed for animal well-being, environmental care and

dell’ambiente e tracciabilità. BONWOOL è una mischia di fibre:

traceability. BONWOOL is a fiber blend:

- GENTILE come una carezza sulla pelle; - INTELLIGENTE, di alta qualità e a prezzo equo; - CONTEMPORANEA, basata su materie prime naturali e sostenibili; - EQUILIBRATA con il giusto contenuto di morbida lana adattabile a tutte le stagioni;

- GENTLE like a caress on the skin; - SMART, high quality at a fair price; - CONTEMPORARY, based on natural and sustainable raw materials; - BALANCED, with the right soft wool content suitable to all seasons; - VERSATILE, available in a large number

- VERSATILE perché declinata in un largo numero di colori a STOCK SERVICE.

of STOCK SERVICE colors.

No cruelty

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Softness and wellbeing

Less pollution

Environment respect

www.monticolor.com

Less water waste

Social equity


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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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COLOPHON GIUGNO 2021

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ISSN 2421-4779

issue_025 GIUGNO 2021 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

Manifatture Toscane Ta-Bru s.p.a. Via Indicatorio, 81 50058 Signa Firenze Italy T. +39/055 8997641 F. +39/055 8997644

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SOMMARIO GIUGNO 2021

05 EDITORIALE

RIPARTENZE E SFIDE RESTARTS AND CHALLENGES di Beatrice Guidi

06 INCONTRI SIMONA PESARO

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CULTURA TESSILE RENATA POMPAS UN MONDO DI COLORI A WORLD OF COLORS di Renata Pompas

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SPAZIO GREEN BOTTO GIUSEPPE E FIGLI PRIMI IN SOSTENIBILITÀ FIRST IN SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari

AREA ARREDAMENTO MP LUCIDO, INVECCHIATO MA INTRAMONTABILE SHINY, AGED AND TIMELES di Beatrice Guidi

50 AREA DENIM

SPAZIO GREEN VARCOTEX VARCOTEX PRESENTA IL SUO IMPEGNO GREEN NELL’USO DEI MATERIALI VARCOTEX, LEADING HANG TAG MANUFACTURER, PRESENTS ITS COMMITMENT TO GREEN MATERIALS di Pietro Ferrari

FIL-3 IL PERCORSO DELLA SOSTENIBILITÀ THE PATH OF SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari

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AMO IL LINO MILANO AMA IL LINO MILAN LOVES LINEN di Pietro Ferrari PERCORSO SETA RUBELLI TUTTI I COLORI DELLA LAGUNA RUBELLI CELEBRATES VENICE'S 1600TH ANNIVERSARY di Beatrice Guidi

26 SPECIALE CARDATO

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38 PERCORSO LINO

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COEX IL FUOCO E IL VERDE FIRE AND GREEN di Pietro Ferrari

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PERCORSO COTONE MONTICOLOR L’ABBRACCIO DEL COTONE BIOLOGICO THE EMBRACE OF ORGANIC COTTON di Pietro Ferrari PERCORSO LANA LANIFICIO DELL’OLIVO PRIMI IN SOSTENIBILITÀ LANIFICIO DELL’OLIVO TRACES THE PATH OF SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari

DENIMAZING IL DENIM VA ON-LINE DENIM GOES ONLINE di Pietro Ferrari

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AREA MAGLIERIA LANIFICIO DELL’OLIVO VERSO UN’ARCHITETTURA RESILIENTE CONTRIBUTIONS FROM POLIMI AND LANIFICIO DELL’OLIVO IN AN INSTALLATION AT THE BIENNALE di Beatrice Guidi

56 AREA TECNOLOGIE

BSAMPLY BSAMPLY SEMPRE PIÙ VERDE BSAMPLY GOES GREEN di Pietro Ferrari

60 AREA TESSUTO TECNICO

EUROJERSEY VERSATILITÀ A TUTTA PROVA ALL-ROUND VERSATILITY di Pietro Ferrari


FILATI

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Beatrice Guidi

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Ripartenze e sfide Segnali di fiducia e volontà di uscire dal lungo periodo di difficoltà La ripartenza del sistema fieristico testimonia una prospettiva di ripresa di un comparto duramente provato, con perdite di fatturato elevate, ma che ha concentrato l’attenzione sulle strategie da mettere in atto per testimoniare l’eccellenza del Made in Italy, la cui visione da parte dei consumatori sta cambiando se non offre trasparenza e tracciabilità della filiera. Da una ricerca condotta da Salesforce e dagli studenti del Mafed, il Master in Fashion, Experience & Design Management di Sda Bocconi, emergono nuovi fattori prioritari nelle modalità di consumo: la sostenibilità continua a giocare un ruolo prioritario per le scelte d’acquisto. Dall’indagine si evince che i consumatori si sentono responsabili a sostenere l’economia locale e l’economia cir-

colare acquistando anche prodotti di seconda mano: questi fattori ridisegneranno nuovi paradigmi per il sistema moda. In questo contesto si colloca il palcoscenico fieristico che vedrà presente in forze e con tirature supplementari la nostra rivista Textures: siamo convinti che saremo testimoni e co-protagonisti di una forte ripresa economica e di una rinnovata vitalità della creatività italiana, solo un poco assopita per le conseguenze della pandemia. Assieme alla creatività protagonista dei momenti convegnistici e fieristici sarà la sostenibilità e i suoi temi a essere presente con un peso ancora maggiore a caratterizzare questa nuova stagione.

RESTARTS AND CHALLENGES The restart of the exhibition system testifies to a prospect of recovery of a hard-tried sector, with high turnover losses, but which has focused attention on the strategies to be implemented to testify the excellence of Made in Italy, whose vision by of consumers is changing if it does not offer transparency and traceability of the supply chain. From a study conducted by Salesforce and by the students of Mafed, Sda Bocconi's Master in Fashion, Experience & Design Management, new priority factors emerge in the ways of consumption: sustainability continues to play a priority role for purchasing decisions. The survey shows that consumers feel responsible for supporting the local economy and the circular economy by also purchasing second-hand products: these factors will redesign new paradigms for the fashion system. In this context there is also the fair stage that will see our Textures magazine present in force and with additional edi-

tions: we are convinced that we will be witnesses and coprotagonists of a strong economic recovery and a renewed vitality of Italian creativity, only a little dormant for the consequences of the pandemic. Together with creativity, the protagonist of conferences and exhibitions will be sustainability and its themes to be present with an even greater weight to characterize this new season.

editoriale


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INCONTRI SIMONA PESARO COEX www coex.pro writer Pietro Ferrari

IL FUOCO E IL VERDE

L’esperienza di Simona Pesaro e il cammino di COEX.

! Simona Pesaro. ! Il ciclo

del cotone sostenibile.

! Visioni al microscopio.

COEX oggi fa parte di un gruppo di aziende: la casa madre, Torcitura Padana, nel 2017 ha acquisito Interfil TP, che è, dallo scorso anno, al cento per cento di sua proprietà, nel 2019 è stata fondata la COEX s.r.l. (cinquanta per cento di Torcitura Padana e al cinquanta per cento di Zanolo). Alla testa di questo gruppo c’è Simona Pesaro che gentilmente ci riceve presso la sede a Pieve Porto Morone. PIETRO FERRARI – Possiamo raccontare la sua esperienza nel settore? SIMONA PESARO – La nostra è un’azienda di famiglia, io mi sono laureata in Economia e Commercio e ho cominciato a lavorare in azienda nel 1994 assieme all’amministratore delegato Calogero Sirna. Il percorso che ho fatto qui interna-

mente, l’ho fatto al suo fianco, Sirna è stato un po’ il mio mentore in questi primi anni, insieme ovviamente a papà Franco fondatore dell’azienda. Nei primi mesi sono stata in laboratorio e in reparto per fare un po’ di gavetta. Pian piano sono passata alla parte commerciale, soprattutto verso l’estero, e una decina di anni fa ho assunto la presidenza del consiglio di amministrazione. PIETRO FERRARI – Di cosa si occupava l’azienda principalmente? SIMONA PESARO – Quando sono entrata, l’azienda lavorava principalmente conto terzi per grossi gruppi ora scomparsi. Fortunatamente in quel periodo abbiamo cominciato a creare le nostre collezioni e quando questi grandi gruppi sono entrati in sofferenza, noi eravamo già in condizioni di offrire sul mercato le nostre collezioni evitando così di fermare le macchine. Prendendo la strada della commercializzazione, abbiamo di fatto costruito la nostra salvezza e l’arrivo degli ordini nati dalle campionature messe in


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our salvation and the arrival of the orders born from the samples put into circulation the previous year was the beginning for us of a new and flourishing era. Pietro Ferrari – So you have gone from subcontractors to direct market suppliers? Simona Pesaro – Exactly, and this has been the path that we have gradually tried to consolidate, in order to provide both quality service and small or large quantities, with the stock service of innovative products. For many years our reference sector has been that of furniture, in particular the world of curtains. The 2008 crisis caused the loss of several customers in the sector, in the meantime, however, we had developed products suitable for seating furniture and technical curtains that allowed us to broaden our prospects. Lately we have opened up to even more technical markets with the processing and marketing of aramid yarns.

THE PATH OF COEX

! FIRE AND GREEN

COEX today is part of a group of companies: the parent company, Torcitura Padana, in 2017 acquired Interfil TP, which has been one hundred percent owned since last year, COEX srl was founded in 2019 (fifty per one hundred of Torcitura Padana and fifty percent of Zanolo). At the head of this group is Simona Pesaro who kindly receives us at the headquarters in Pieve Porto Morone. Pietro Ferrari – Can we tell you about your experience in the sector? Simona Pesaro – Ours is a family business, I graduated in Economics and Commerce and I started working in the company in 1994 together with the CEO Calogero Sirna. The path I took here internally, I did alongside him, Sirna was a bit my mentor in these early years, obviously together with father Franco, founder of the company. In the first few months I was in the laboratory and in the ward to do some apprenticeship. I gradually moved on to the commercial side, especially abroad, and about ten years ago I assumed the presidency of the board of directors. Pietro Ferrari – What did the company mainly deal with? Simona Pesaro – When I joined, the company mainly worked on behalf of third parties for large groups that have now disappeared. Fortunately, at that time we began to create our collections and when these large groups went into distress, we were already in a position to offer our collections on the market, thus avoiding stopping the machines. By taking the path of marketing, we have in fact built

Pietro Ferrari – And then comes COEX... Simona Pesaro – COEX comes precisely in the context of this propensity for R&D that we have always had and gradually accentuated: just about ten years ago we embarked on projects to give particular performances to the wire, we wanted to go beyond the effects that our machinery could produce. In collaboration with Zanolo who was previously a yarn dyehouse but who in his path had created a chemical section of R & D, we tried together to build in-house machinery capable of carrying out applications on natural fibers. In those years the market was looking for natural fibers that could resist fire. These requests that came from the market led Zanolo's chemist, Alberto Tonani, still present in the company, to draw on studies from the 1950s that theorized the possibility of making natural fibers fireproof, studies which, however, had never been applied. The availability of these newly conceived machines made by us allowed us to bring the first results almost immediately, but it proved to be pro-


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! Il prodotto pronto da utilizzare.

! Applicazioni

in svariati contesti.

INCONTRI SIMONA PESARO COEX

circolazione l’anno precedente è stato l’inizio per noi di una nuova e florida era. PIETRO FERRARI – Quindi siete passati da terzisti a fornitori diretti del mercato? SIMONA PESARO – Esattamente, e questo è stato il percorso che abbiamo cercato via via di consolidare, in modo di dare un servizio sia di qualità sia di quantitativi piccoli o grandi, con lo stock service di prodotti innovativi. Per molti anni il nostro settore di riferimento è stato quello dell’arredamento, in particolare il mondo del tendaggio. La crisi del 2008 ha causato la perdita di parecchi clienti del settore nel frattempo però avevamo sviluppato prodotti adatti all’arredo per sedute ed al tendaggio tecnico che ci hanno permesso di allargare le nostre prospettive. Ultimamente ci siamo aperti a mercati ancor più tecnici con la lavorazione e commercializzazione di fili aramidici.

IL CAMMINO DI COEX

PIETRO FERRARI – E poi arriva COEX... SIMONA PESARO – COEX arriva proprio nel contesto di questa propensione alla R&D che abbiamo sempre avuto e via via accentuato: proprio una decina di anni fa abbiamo intrapreso progetti per conferire delle performance particolari al filo, volevamo andare oltre agli effetti che potevano produrre nostri macchinari. In collaborazione con Zanolo che era precedentemente una tintoria di filati ma che

nel suo percorso aveva creato una sezione chimica di R&D, abbiamo cercato assieme di costruire internamente macchinari in grado di realizzare applicazioni su fibre naturali. Proprio in quegli anni il mercato stava cercando fibre naturali che potessero resistere al fuoco. Queste richieste che arrivavano dal mercato hanno spinto il chimico di Zanolo, Alberto Tonani, tuttora presente in azienda, ad attingere a studi degli anni Cinquanta che teorizzavano la possibilità di rendere ignifughe le fibre naturali, studi che, però, non erano mai stati applicati. La disponibilità di questi macchinari di nuova concezione da noi realizzati ha permesso quasi subito di portare i primi risultati, si è rivelato però problematico rendere stabile il processo di modifica della molecola della cellulosa. In questo ci è venuta in aiuto l’Università di Pavia che è riuscita ad eliminare le variabili con cui vi è stata una proficua collaborazione. Va detto che, una volta depositato il brevetto, pensavamo di essere a buon punto ma non avevamo fatto i conti con tutte le altre caratteristiche e fasi di lavorazione richieste dal mercato che vanno da differenti tipi di tintura, possibilità di lavaggio o di resistenza e di tenacità che devono coesistere con la resistenza alla combustione. Anche l’industrializzazione del processo ha richiesto grossi sforzi.


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PIETRO FERRARI – Cosa rappresenta oggi COEX? SIMONA PESARO – Oggi COEX rappresenta un passo avanti: in alcuni campi non si potrà fare a meno di utilizzare le materie sintetiche che andranno ovviamente costruite in modo da poterle gestire a fine vita. Il poliestere e le fibre sintetiche hanno veramente fatto la storia del tessile e risolto molti problemi contro il fuoco così come nel settore medicale ed altri settori: sono fibre eccezionali purtroppo con aspetti che possono essere penalizzanti. Per quanto riguarda COEX, io credo che ci siano tanti aspetti positivi rispetto a un materiale sintetico, aldilà dell’evidente biodegradabilità o addirittura compostabilità. Consideriamo che, oggi, con il recepimento a settembre scorso della Normativa Europea, il rifiuto tessile è un rifiuto da gestire, per cui poter conferire un rifiuto che si biodegrada o, addirittura, si composta è sicuramente per l’ambiente e per chi si occupa dello smaltimento molto meglio di un materiale che debba essere gestito con

procedure particolari. Pensiamo anche che, sia per l’abbigliamento sia per l’arredamento, l’idea di essere in contatto con qualcosa di naturale crea benessere: il benessere che può nascere da una maglia di cotone è diverso dalla sensazione creata da un tessuto sintetico. Va poi sottolineato che, anche per quello che riguarda la protezione al fuoco, le fibre COEX hanno delle resistenze superiori: non sono Flame Retardant ma Fire Proof, inoltre i fumi che vengono emessi mentre il tessuto brucia sono meno nocivi rispetto a quelli generati da una materia plastica che brucia. Non ci sono poi gocciolamenti che rappresentano un grande pericolo durante un incendio. Gli aspetti positivi di COEX sono tanti, senza trascurare la bellezza di una materia tessile naturale. Tuttavia le fibre naturali hanno una resistenza all’usura un po’ più bassa rispetto alle fibre plastiche, la mia opinione però è che i capi e i tessuti debbano durare una vita e non per l’eternità col rischio di non potersene più disfare per secoli.

blematic to stabilize the process of modification of the cellulose molecule. The University of Pavia came to our aid in this and managed to eliminate the variables with which there was a fruitful collaboration.

It must be said that, once the patent was filed, we thought we were well advanced but we had not come to terms with all the other characteristics and processing phases required by the market ranging from different types of dyeing, washing or resistance possibilities and toughness that must coexist with resistance to combustion. The industrialization of the process also required great efforts. Pietro Ferrari – What does COEX represent today? Simona Pesaro – Today COEX represents a step forward: in some fields it will not be possible to do without using synthetic materials which will obviously be built in such a way as to be able to manage them at the end of their life. Polyester and synthetic fibers have truly made the history of textiles and solved many problems against fire as well as in the medical sector and other sectors: unfortunately they are exceptional fibers with aspects that can be penalizing. As for COEX, I believe that there are many positive aspects compared to a synthetic material, beyond the obvious biodegradability or even compostability. We consider that, today, with the transposition of the European legislation last September, textile waste is a waste to be managed, so being able to give a waste that biode-


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INCONTRI SIMONA PESARO COEX PIETRO FERRARI – Qual è il posto di COEX nelle collezioni? SIMONA PESARO – COEX ha oramai tutti i numeri per entrare in maniera importante nelle collezioni, anche perché l’utente deve poter scegliere tra sintetico, chimico e naturale. PIETRO FERRARI – Qual è stato il percorso di COEX una volta immesso sul mercato? SIMONA PESARO – Il percorso di COEX è stato molto duro: ha immediatamente suscitato un grandissimo interesse ma, essendo un prodotto con caratteristiche molto innovative, ha suscitato anche resistenze nel modificare i processi produttivi o le logiche di magazzino il tutto condito da un po’ di scetticismo. I primi clienti che hanno cominciato hanno dovuto fronteggiare qualche piccolo inconveniente, salvo poi essere oggi fidelizzati e soddisfatti. La costanza della nostra presenza sul mercato, l’aumento dell’interesse per la sostenibilità, il superamento di questo terribile 2020 stanno portando i loro frutti, anche nel settore dell’arredamento che in passato ci aveva tralasciati. Siamo anche più solidi in termini di competenza e sicurezza, capacità di gestire i test e grandi lezioni imparate che ci hanno dato la possibilità di valorizzare sempre più il prodotto. Dal lato degli utilizzatori c’è una maggior familiarità col prodotto e le procedure per lavorarlo.

RICICLO, RIUSO E RIDUCO… ALLA FINE BIODEGRADO

PIETRO FERRARI – COEX è un campione dal punto di vista delle certificazioni… SIMONA PESARO – COEX è, tra le altre cose, l’unico prodotto tessile antifiamma che può fregiarsi della certificazione GOTS, perché non contiene additivi chimici e il prodotto è completamente biodegradabile: dal punto di vista della sostenibilità credo che non ci sia niente di così spinto negli antifiamma. Stiamo cercando di impostare un riciclo che proviene dagli scarti di produzione ed eventualmente dal recupero del prodotto esausto dall’uso. Progetto complesso ma che si può raggiungere. Alla fine, il compostaggio del

prodotto chiude al meglio il circolo. Non solo, nel lavaggio dei prodotti sintetici, indipendentemente dal fatto che si tratti di un sintetico riciclato, le microfibre vanno ad inquinare le acque, nel caso di COEX sono fibre naturali che hanno un impatto ambientale incredibilmente inferiore. PIETRO FERRARI – Quanto è coerente questo movimento generale sulla sostenibilità e quali sono le caratteristiche assolutamente indispensabili per parlare di un mondo sostenibile nel campo del tessile? SIMONA PESARO – Una domanda non facile…Io vedo che da anni la sostenibilità è stata raccontata da ognuno a suo modo ma il mondo delle certificazioni rimane un mondo privato, penso che solo normative europee , con una ratio coerente siano efficaci mentre tutto il resto è oggetto di infinite speculazioni e complicazioni. Questo è solo un mio pensiero: ci devono essere commissioni di persone competenti e indipendenti che sappiano mettere dei punti fermi a livello legislativo. Siamo arrivati al momento in cui certe iniziative devono essere prese in modo serio e rigoroso nell’interesse di tutto il genere umano. Senza dimenticare che produrre bene può solo portare benefici alla nostra economia europea, più qualitativa ed etica.


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grades or even is composed is certainly for the environment and for those in charge disposal much better than a material that must be managed with special procedures. We also think that, for both clothing and furnishings, the idea of being in contact with something natural creates well-being: the well-being that can arise from a cotton sweater is different from the sensation created by a synthetic fabric. It should also be emphasized that, also for what concerns fire protection, COEX fibers have higher resistances: they are not Flame Retardant but Fire Proof, moreover the fumes that are emitted while the fabric burns are less harmful than those generated by a burning plastic. Then there are no drips which represent a great danger during a fire. The positive aspects of COEX are many, without neglecting the beauty of a natural textile material. However, natural fibers have a slightly lower wear resistance than plastic fibers, but my opinion is that garments and fabrics must last a lifetime and not for eternity with the risk of not being able to undo them for centuries. Pietro Ferrari – What is the place of COEX in the collections? Simona Pesaro – COEX now has all the numbers to enter the collections in an important way, also because the user must be able to choose between synthetic, chemical and natural. Pietro Ferrari – What was COEX's path once it was placed on the market? Simona Pesaro – COEX's path was very hard: it immediately aroused great interest but, being a product with very innovative features, it also aroused resistance in modifying production processes or warehouse logics, all seasoned with a little skepticism. The first customers who started they had to face some small inconvenience, only to be loyal and satisfied today. The constancy of our presence on the market, the increased interest in sustainability, the overcoming of this terrible 2020 are bearing their fruits, even in the furniture sector that in the past had left us out. We are also more solid in terms of competence and safety, ability to manage tests and great lessons learned that have given us the opportunity to value more and more the products

I RECYCLE, REUSE AND REDUCE… EVENTUALLY BIODEGRADE

Pietro Ferrari – COEX is a champion from the point of view of certifications... Simona Pesaro – COEX is, among other things, the only fireproof textile product that can boast the GOTS certification, because it does not contain chemical additives and the product is completely biodegradable: from the point of view of sustainability, I believe that there is nothing like this. pushed into the flame retardants. We are trying to set up a

recycling that comes from production waste and possibly from the recovery of the product exhausted from use. A complex project that can be achieved. In the end, the composting of the product closes the circle in the best possible way. Not only that, in the washing of synthetic products, regardless of whether it is a recycled synthetic, the microfibres pollute the water, in the case of COEX they are natural fibers that have an incredibly lower environmental impact. Pietro Ferrari – How coherent is this general movement on sustainability and what are the absolutely essential characteristics to talk about a sustainable world in the field of textiles? Simona Pesaro – Not an easy question ... I see that for years sustainability has been told by everyone in their own way but the world of certifications remains a private world, I think that only European regulations, with a coherent ratio, are effective while everything else is subject of endless speculations and complications. This is just my thought: there must be commissions of competent and independent people who know how to put firm points at the legislative level. We have come to a time when certain initiatives must be taken seriously and rigorously in the interest of all mankind. Without forgetting that producing well can only bring benefits to our European economy, which is more qualitative and ethical.


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CULTURA TESSILE writer Renata Pompas

UN MONDO DI COLORI Tessile e colore sono mondi strettamente connessi e in questa conversazione con Renata Pompas ne tracciamo una mappa. Incontriamo nel mese di giugno a Milano Renata Pompas: docente, saggista, giornalista e personaggio di riferimento tra colore e tessile, con uno sguardo attento ai rapporti tra questi due mondi ma anche massima esperta in Italia del movimento della Fiber Art. La sua attività è infatti multiforme: un percorso sotto il segno della bellezza. PIETRO FERRARI – Qual è stata la tua formazione? RENATA POMPAS – Dopo essermi laureata a pieni voti all’Accademia di Belle Arti di Brera – ci dice Renata Pompas – mi sono specializzata in 3 settori diversi ma comunicanti: il Colore, il Digital Printed Textile Design e la Fiber Art. PIETRO FERRARI – Qual è stata ed è la tua attività nel campo del colore? RENATA POMPAS – Per quello che riguarda le mie attività di ricerca, progetto e pubblicazioni nel campo del Colore, ho frequentato insieme a Lia Luzzatto le lezioni di Cromatologia di Luigi Veronesi e da allora abbiamo svolto insieme le nostre attività nel colore, pubblicando numerosi testi, partecipando a Convegni, Conferenze, eventi. Nel 2002 sono diventata membro di AIC-International Colour Association (HYPERLINK "https://aiccolor.org/"https://aic-color.org/) che raggruppa una trentina di gruppi nazionali da tutto il mondo, partecipando attivamente alle attività e facendo parte dei Comitati Scientifici internazionali. Nel 2004 sono stata ideatrice con Lia Luzzatto del primo corso di Fashion Color Consultant promosso dal Tessile di Como e ricono-

sciuto dalla CEE. Nel 2012 sono stata tra i Fondatori del Gruppo del Colore - Associazione Italiana Colore e sono stata nel Consiglio di Presidenza per due mandati (https://www.gruppodelcolore.org/). Insegno “Colore” in diverse Università, Accademie e Istituzioni pubbliche e private; ho ideato un metodo esclusivo per creare cartelle-colore e varianti-colore e ultimamente organizzo anche corsi privati in presenza e online. PIETRO FERRARI – A questa attività affianchi un profondo impegno nel campo del Digital Printed Textile Design, come si esprime? RENATA POMPAS – Nel 1969 ho iniziato a lavorare come Textile Designer presso studi di fama internazionale, prima nella moda Prêt-à-Porter e poi nell’Alta Moda. Nel 1971 sono stata co-fondatrice dello Studio Blu5 di disegni per biancheria della casa (5 appunto perché con altre quattro socie-amiche). Negli anni Novanta sono stata socia membro del CISST (Centro Italiano di Studi Storici del Tessuto) e nel 1993 ho lavorato al costituendo MoMi (Museo della Moda Milano) sotto la direzione di Alessandra Mottola Molfino, che purtroppo non ha visto la luce. Nel 1978 sono stata l'ideatrice e la coordinatrice del corso di Disegno per Tessuto della Regione Lombardia, che si è trasformato negli anni in Digital Textile Design presso AFOL-Milano, di cui sono diventata Direttore di corso. Ho inventato un metodo rapido e professionalizzante per progettare tessuti stampati inimitabili, che presento in tutto il mondo e insegno in diverse Univer-


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sità, Accademie e Istituzioni pubbliche e private e di cui organizzo anche corsi privati in presenza e online. PIETRO FERRARI – Ma sicuramente una grande passione è sempre stata ed è tutt'ora la Fiber Art... RENATA POMPAS – Sì è vero, mi interesso da molti anni di questa espressione artistica, seguendo le mostre personali e collettive, i concorsi e le attività, ho conosciuto tutti gli artisti italiani e con molti di loro sono nate sincere amicizie; sono di-

ventata uno dei riferimenti della Fiber Art con la pubblicazione di numerosi articoli, presentazioni e testi in catalogo. Nel 1996 sono diventata membro di ETN (European Textile Network https://etnnet.org/home.html) e di TEXERE (European Textile Education and Research) partecipando a numerosi convegni in tutta Europa. Sono invitata a far parte di Giurie e di Premi nazionali e internazionali. E, last but not least, nel 2018 ho pubblicato la prima ricostruzione storica della Fiber Art in

STORIA E ATTUALITÀ "COLORE E MODA" DI LIA LUZZATTO E RENATA POMPAS

Un saggio storico e attuale, ricco e coinvolgente che ripercorre le oscillazioni del rapporto tra colore e abbigliamento attraverso i secoli, dall’epoca romana fino ai giorni nostri. Il testo è affiancato da una ricca scelta di documenti e da un apparato iconografico, testimone visivo delle oscillazioni del gusto. Lia Luzzatto e Renata Pompas ci introducono in modo puntuale, documentato e affascinante nei corsi e ricorsi dei trend cromatici che hanno accompagnato il costume, la moda e la società nel suo insieme. I colori degli abiti infatti non sono solo questione di un gusto o di un’estetica particolari, separati dal contesto in cui si esprimono, sono anzi essi stessi testimoni degli avvenimenti politici, culturali, filosofici ed economici dell’epoca in cui nascono.

HISTORY AND PRESENT TIMES IN "COLOR AND FASHION" BY LIA LUZZATTO AND RENATA POMPAS

A rich and engaging historical and current essay that traces the fluctuations in the relationship between color and clothing over the centuries, from Roman times to the present day. The text is flanked by a rich choice of documents and by an iconographic apparatus, a visual witness of the fluctuations of taste. Lia Luzzatto and Renata Pompas introduce us in a timely, documented and fascinating way into the courses and recurrences of the color trends that have accompanied costume, fashion and society as a whole. In fact, the colors of the clothes are not just a matter of a particular taste or aesthetic, separated from the context in which they are expressed, they are themselves witnesses of the political, cultural, philosophical and economic events of the time in which they are born.


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CULTURA TESSILE FIBER ART ITALIANA

La Fiber Art è una corrente artistica basata sulle pratiche concrete o concettuali della tessilità. Nasce in Europa nel 1967, alla terza "Biennale de la Tapisserie Ancienne et Moderne" a Losanna, distinguendosi per la sua radicalità materica e antiretorica dalle correnti surreali e poveriste coeve. Il volume Fiber Art Italiana di Renata Pompas ne ricostruisce la storia, la definizione, il contesto internazionale e nazionale, le principali mostre in Europa e in Italia, le opere. Una sessantina di schede sono dedicate agli artisti fondatori, provenienti sia dalla polimatericità delle espressioni artistiche sia dall'alto artigianato, che hanno intrecciato i loro percorsi unendosi nella promozione e diffusione del movimento. Fiber Art is an artistic movement based on concrete or conceptual practices of textile. It was born in Europe in 1967, at the third "Biennale de la Tapisserie Ancienne et Moderne" in Lausanne, distinguishing itself for its material and anti-rhetorical radicalism from the contemporary surreal and poverist currents. The volume Fiber Art Italiana by Renata Pompas reconstructs the history, the definition, the international and national context, the main exhibitions in Europe and Italy, the works. About sixty cards are dedicated to the founding artists, coming from both the multi-materiality of artistic expressions and high craftsmanship, who have intertwined their paths by joining in the promotion and dissemination of the movement.

Italia nel libro “FIBER ART ITALIANA: un intreccio virtuoso”. PIETRO FERRARI – Come vedi il rapporto tra colore e tessuto? RENATA POMPAS – I tessuti prendono il loro valore dalla materia, dall’intreccio e dal colore, tinta unita o decorazione che sia. La storia dei tessuti più pregiati è sempre andata di pari passo con i colori più preziosi ed esclusivi: pensiamo ai tessuti tinti con la porpora estratta dai murici che hanno fatto la fortuna del popolo del Fenici nell'antichità, tessuti che erano destinati agli imperatori e che erano usati come materia di scambio diplomatico, strettamente riservati a chi aveva avuto il permesso di indossarli. Pensiamo anche all’importanza della cocciniglia che, quando è giunta in Europa dall'America, ha addirittura sconvolto i mercati del tessuto. Il colore del tessuto è sempre stato impor-

tantissimo dal punto di vista economico, religioso, sociale: se facciamo una indagine di tipo etnico vediamo che nelle varie micro-società il colore è stato il veicolo comunicativo dello stato sociale delle diverse etnie e dell’individuo al loro interno di cui ha rappresentato il sesso, l'età e il ruolo sociale: per esempio con l'uso di colori diversi per la donna maritata, quella giovane o quella vedova. Oltre all'aspetto comunicativo ed estetico delle colorazioni dei tessili c'è anche la preferenza sociale verso determinate gamme, che è cambiata dopo l’avvento del colore sintetico: questi colori naturali meravigliosi presenti nei tessili conservati nei musei di tutto il mondo sono perfettamente solidi alla luce, giunti fino a noi nel loro splendore. Lo dico per sfatare la sfiducia nella tintura naturale che a mio parere non è giustificata, anche se è chiaro che questi procedimenti possono esistere


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come prodotti artigianali e, a livello industriale, come limitate edizioni di eccellenza; per questo occorre essere molto seri, molto professionali, conoscere tutte le fasi del procedimento e realizzarle bene. PIETRO FERRARI – L’applicazione di colori naturali richiede una cura in più... RENATA POMPAS – Sì richiede una grande cura, perché i colori naturali sono una materia viva che interagisce con la stagione,

l’atmosfera, l’umidità, il tempo atmosferico, i tempi di macerazione e di trattamento. Certamente la tintura naturale non replica mai la stessa identica tinta, però io mi ricordo che, quando frequentavo le tintorie per portare gli studenti in visita, i maestri tintori mi dicevano che un colore identico non si può mai ottenere, infatti, anche nei procedimenti industriali se per esempio compriamo a distanza di tempo

! A WORLD OF COLORS

We meet Renata Pompas in June in Milan: teacher, essayist, journalist and reference figure between color and textiles, with a careful look at the relationships between these two worlds but also the greatest expert in Italy of the Fiber Art movement. Her activity is in fact multiform: a path under the sign of beauty.

Pietro Ferrari – What was your training? Renata Pompas – After graduating with full marks from the Brera Academy of Fine Arts – Renata Pompas tells us – i specialized in 3 different but communicating sectors: Color, Digital Printed Textile Design and Fiber Art. Pietro Ferrari – What has been and is your activity in the field of color? Renata Pompas – For what concerns my research activities, projects and publications in the field of Color, I attended Luigi Veronesi's Chromatology lessons with Lia Luzzatto and since then we have carried out our activities in color together, publishing numerous texts, participating in conventions, conferences, events. In 2002 I became a member of AIC-International Color Association (https://aic-color.org/) which brings together about thirty national groups from all over the world, actively participating in the activities and being part of the international Scientific Committees. In 2004 I was the creator with Lia Luzzatto of the first Fashion Color Consultant course promoted by Tessile di Como and recognized by the EEC. In 2012 I was one of the founders of the Gruppo del Colore - Italian Association and I was on the Presidential Council for two terms (https://www.gruppodelcolore.org/). I teach "Color" in various universities, academies and public and private institutions; I have devised an exclusive method to create color-folders and color-variants and lately I also organize private individuals in presence and online. Pietro Ferrari – Alongside this activity, you add a deep commitment in the field of Digital Printed Textile Design, how does it express itself?

Renata Pompas – In 1969 I started working as a Textile Designer at internationally renowned studios, first in Prêt-à-Porter fashion and then in Haute Couture. In 1971 I was co-founder of the Blu5 studio of home linen designs (5 precisely because with four other partner-friends). In the nineties I was a member of CISST (Italian Center for Historical Studies of Textiles) and in 1993 I worked on the setting up MoMi (Milan Fashion Museum) under the direction of Alessandra Mottola Molfino, who unfortunately did not see the light. In 1978 I was the creator and coordinator of the Design for Textile course of the Lombardy Region, which over the years has been transformed into Digital Textile Design at AFOL-Milan, of which I became Course Director. I invented a fast and professionalizing method to design inimitable printed fabrics, which I present all over the world and teach in various universities, academies and public and private institutions and of which I also organize private courses in person and online. Pietro Ferrari – But surely a great passion has always been and still is Fiber Art... Renata Pompas – Yes it's true, I have been interested in this artistic expression for many years, following personal and group exhibitions, competitions and activities, I met all the Italian artists and sincere friendships were born with many of them; I have become one of the references of Fiber Art with the publication of numerous articles, presentations and texts in the catalog. In 1996 I became a member of ETN (European Textile Network https://etnnet.org/home.html) and TEXERE (European Textile Education and Research) participating in numerous conferences throughout Europe. I am invited to be part of national and international juries and awards. And, last but not least, in 2018 I published the first historical reconstruction of Fiber Art in Italy. Pietro Ferrari – How do you see the relationship between color and fabric? Renata Pompas – Fabrics take their value from the material, weave and color, whether solid color or decoration. The hi-


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! Corso di colore privato.

CULTURA TESSILE un chilo di lana blu per finire un capo di maglieria, anche con lo stesso codice di blu e con la stessa fascetta, se il bagno di tintura non è lo stesso, i colori non sono mai perfettamente identici. PIETRO FERRARI – Possiamo dire che le tinture naturali sono più belle? RENATA POMPAS – Assolutamente: sono bellissime! Non a caso una loro particolarità è che nelle tinture naturali tutti i colori stanno bene insieme, questo non succede nelle tinture industriali dove occorre avere una certa sensibilità e professionalità nell’accostare i colori. Ma c’è una spiegazione scientifica a questo fatto che è la caratteristica del colore naturale e che non ha la tintura sintetica: la tintura sintetica ha un unico cromoforo, che è la parte di colore che arriva alla nostra percezione; se si tratta del cromoforo rosso, il colore è solo rosso, ma è un rosso morto perché è piatto. Nella tintura naturale non c’è mai un solo cromoforo, perché si tratta di una materia impura: i cromofori sono misti e uno solo, quello che percepiamo come colore, per esempio il rosso, è quello prevalente. Questa ricchezza dei cromofori presenti nel colore principale che è quello che arriva alla nostra percezione conferisce una soddisfazione, una completezza e un piacere visivo che nasce proprio da questa ricchezza. Per questo tutti i colori naturali stanno bene assieme, perché contengono assieme tutti i colori. PIETRO FERRARI – C’è stato dunque un impoverimento dovuto alle esigenze dell’industria? RENATA POMPAS – Senza i colori di sintesi non si sarebbe potuto industrializzare la tintura e la stampa tessile, produzione industriale che ha coinvolto tutti gli oggetti colorati del nostro ambiente costruito, come descrive la felice espressione di Gio Ponti “dal cucchiaio al grattacielo”. PIETRO FERRARI – Poi è arrivata una stagione grigia? RENATA POMPAS – Sì, dapprima quella “nera” che storicamente è coincisa con la riforma protestante, dove il colore rappresentava “lusso e perdizione” e il nero l'austerità gradita a Dio. Poi nell''Ottocento

con l’affermazione della borghesia è stata la donna a mostrare il valore economico del marito nei tessuti preziosi e colorati e nei gioielli, mentre l’uomo - che doveva produrre il capitale - era acromatico e indossava una sorta di uniforme sociale espressa dal colore scuro. Questo fenomeno è tornato – con contenuti diversi – negli Ottanta dello scorso secolo, quando la moda è stata investita dal nero in tutte le sue sfumature: se ci ricordiamo come erano a Milano le Settimane del Design pensiamo a un flusso ininterrotto di abbigliamenti total-black, fenomeno che riscontravo personalmente anche nelle mie classi dove i giovani studenti creavano una unica macchia nera. Questo nero contemporaneo non ha una rispondenza religiosa, ma una forte rispondenza psicologica perché il crea una corazza tra il sé e l'esterno da sé e risponde a un bisogno di protezione e di riservatezza. PIETRO FERRARI – Che posto può avere nel mondo del futuro la tintura naturale? RENATA POMPAS – Penso che la tintura naturale possa avere il posto che hanno tutte le pratiche ecologiche, ma non penso a un mercato poverista e ristretto, bensì per chi lo sa interpretare bene penso a un mercato specifico florido, il cui il limite è dato dalla dimensione ma non dalla redditività e potrebbe benissimo essere sviluppato dalle grandi industrie come piccole produzioni parallele a quelle principali.


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story of the finest fabrics has always gone hand in hand with the most precious and exclusive colors: let's think of the fabrics dyed with purple extracted from the murici that made the fortune of the people of the Phoenicians in ancient times, fabrics that were destined for emperors and which were used as a matter of diplomatic exchange, strictly reserved for those who had been allowed to wear them. We also think of the importance of cochineal which, when it arrived in Europe from America, even shocked the fabric markets. The color of the fabric has always been very important from an economic, religious and social point of view: if we make a survey of ethnic types we see that in the various microsocieties color has been the communicative vehicle of the social status of the different ethnic groups and of the individual at the same time. of which he represented sex, age and social role: for example with the use of different colors for married, young or widowed women. In addition to the communicative and aesthetic aspect of textile colors, there is also the social preference towards certain ranges, which has changed after the advent of synthetic color: these wonderful natural colors present in textiles preserved in museums all over the world are perfectly solid. to the light, which has come down to us in their splendor. I say this to dispel the mistrust in natural dyes which in my opinion is not justified, even if it is clear that these processes can exist as artisanal products and, on an industrial level, as limited editions of excellence; for this it is necessary to be very serious, very professional, to know all the phases of the procedure and to carry them out well. Pietro Ferrari – The application of natural colors requires extra care... Renata Pompas – Yes, great care is required, because natural colors are a living material that interacts with the season, the atmosphere, humidity, weather, maceration and treatment times. Certainly natural dyeing never replicates the same identical color, but I remember that, when I attended the dyeing shops to bring visiting students, the master dyers told me that an identical color can never be obtained, in fact, even in industrial processes. for example, if we buy a kilo of blue wool after some time to finish a knitwear item, even with the same blue code and with the same band, if the dye bath is not the same, the colors are never perfectly identical . Pietro Ferrari – Can we say that natural dyes are more beautiful? Renata Pompas – Absolutely: they are beautiful! It is no coincidence that one of their peculiarities is that in natural dyes all colors go well together, this does not happen in industrial dyes where you need to have a certain sensitivity and professionalism in combining colors. But there is a

scientific explanation for this fact which is the characteristic of natural color and which does not have synthetic dye: synthetic dye has a single chromophore, which is the part of color that comes to our perception; if it is the red chromophore, the color is only red, but it is a dead red because it is flat. In natural dyeing there is never a single chromophore, because it is an impure material: the chromophores are mixed and only one, what we perceive as a color, for example red, is the prevailing one. This richness of the chromophores present in the main color which is the one that comes to our perception gives satisfaction, completeness and visual pleasure that comes from this richness. This is why all natural colors go well together, because they contain all colors together. Pietro Ferrari – Was there therefore an impoverishment due to the needs of the industry? Renata Pompas – Without synthetic colors, dyeing and textile printing could not have been industrialized, an industrial production that involved all the colored objects of our built environment, as Gio Ponti's happy expression “from the spoon to the skyscraper” describes. Pietro Ferrari – Then came a gray season? Renata Pompas – Yes, first the "black" one that historically coincided with the Protestant reform, where color represented "luxury and perdition" and black austerity pleasing to God. Then in the nineteenth century with the affirmation of the bourgeoisie it was the woman who showed her husband's economic value in precious and colored fabrics and jewels, while the man – who was to produce the capital – was achromatic and wore a sort of social uniform expressed by the dark color. This phenomenon returned – with different contents – in the Eighties of the last century, when fashion was invested by black in all its shades: if we remember how Design Weeks were in Milan, we think of an uninterrupted flow of totalblack clothing, a phenomenon that I personally encountered even in my classes where the young students created a single black spot. This contemporary black does not have a religious correspondence, but a strong psychological correspondence because the creates an armor between the self and the external from itself and responds to a need for protection and confidentiality. Pietro Ferrari – What place can natural dyes have in the world of the future? Renata Pompas – I think that natural dyeing can have the place that all ecological practices have, but I don't think of a poor and restricted market, but for those who know how to interpret it well I think of a specific thriving market, whose limit is given by size but not by profitability and could very well be developed by large industries as small parallel productions to the main ones.


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SPAZIOGREEN BOTTO GIUSEPPE E FIGLI www.bottogiuseppe.com writer Pietro Ferrari

Botto Giuseppe e Figli s.p.a. ha presentato il primo Rapporto di Sostenibilità 2020 il 22 aprile, giornata della Terra.

PRIMI IN SOSTENIBILITÀ

Botto Giuseppe e Figli s.p.a. pubblica il primo rapporto di sostenibilità: un documento che attesta i valori etici e di trasparenza tramandati dal 1876, anno di fondazione. Un’azienda certificata RWS che adotta sistemi di produzione tracciabili, sostenibili e certificati Cradle to CradleTM. «Negli ultimi anni Botto Giuseppe e Figli s.p.a. ha concentrato ogni sforzo nella ricerca e nello svi-

luppo sostenibile in ogni ambito: prodotto, investimenti, politiche etiche sociali e ambientali. Investendo ingenti risorse in energie rinnovabili e attraverso il risparmio energetico abbiamo migliorato le nostre performance ambientali . Abbiamo realizzato importanti collezioni con materie prime naturali, biodegradabili, tracciabili e lavorate con processi produttivi sostenibili. Oggi siamo continuamente alla ricerca di investimenti e innovazioni che ci permettano di ridurre l'impatto delle nostre produzioni sull'ambiente cercando di fare al meglio la nostra parte sulla riduzione dei gas serra e del cambiamento climatico» afferma Silvio Botto Poala Amministratore Delegato di Botto Giuseppe s.p.a.. Energia: Con l’energia che proviene al 100% da fonti rinnovabili tutti i prodotti filati, tessuti e jersey, sono realizzati lungo la filiera completamente verticalizzata nei due stabilimenti di Vallemosso (Biella) e Tarcento (Udine). Grazie alla ricerca costante di fattorie nel mondo che attuano alti criteri di trasparenza e tracciabilità, con attenzione al benessere animale e gestione del territorio, la materia prima è lavorata negli stabilimenti ad alta efficienza energetica e basso impatto ambientale.

Nello stabilimento di Vallemosso: grazie all’efficientamento energetico: 7.000.000 kWh autoprodotta per l’impianto di cogenerazione e 5.031.000 kWh di risparmio di energia elettrica e termica. Nello stabilimento di Tarcento: 4.613 t di C02 risparmiata per la centrale idroelettrica generata dalla diga Crosis, i pannelli solari e la caldaia a condensazione con


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! FIRST IN SUSTAINABILITY BOTTO GIUSEPPE S.P.A. PRESENTED THE FIRST 2020 SUSTAINABILITY REPORT ON 22 APRIL, EARTH DAY.

Botto Giuseppe e Figli s.p.a. publishes the first sustainability report: a document that certifies the ethical and transparency values handed down since 1876, the year of its foundation. An RWS certified company that adopts traceable, sustainable and Cradle to CradleTM certified production systems. “In recent years, Botto Giuseppe e Figli s.p.a. has concentrated every effort on research and sustainable development in every area: product, investments, ethical, social and environmental policies. By investing huge resources in renewable energy and by saving energy, we have improved our environmental performance. We have created important collections with natural, biodegradable, traceable raw materials and processed with sustainable production processes. Today we are continuously looking for investments and innovations that allow us to reduce the impact of our production on the environment by trying to do our part in the reduction of greenhouse gases and climate change" says Silvio Botto Poala CEO of Botto Giuseppe s.p.a.. Energy: With energy that comes 100% from renewable sources, all una produzione idroelettrica di 7.500.000 kWh. Il 90% dell’energia utilizzata negli stabilimenti deriva da fonti rinnovabili e si raggiunge il 100% con la cogenerazione ad alta efficienza. Rifiuti: Sul lato gestione rifiuti, uno degli obiettivi è azzerare il valore dei rifiuti inviati a smaltimento. Nel 2020 lo smaltimento è sceso ulteriormente del 2%, rispetto al 2019 poiché si è riusciti ad aumentare la quantità di rifiuti inviati a recupero al 79% Acqua: Nel 2020 il consumo della risorsa idrica è diminuito del 25%, il recupero e riutilizzo di acqua proveniente dai cicli di raffreddamento tintoriali è del 12,5% Territorio e ricerca ambiente: La sponsorizzazione della spedizione in Antartico con alpinisti professionisti del CAI di Biella per il rilevamento e lo studio della presenza di microplastiche nei ghiacciai, è

stata anche l’occasione per testare capi di abbigliamento con un innovativo tessuto in pura seta Cocoon.

UN’AZIENDA SOSTENIBILE

Dal 1876 Botto Giuseppe e Figli Spa produce filati e tessuti pregiati.

Nella foto a sinistra in alto, Ferdinando Botto Poala. Nella foto a sinistra in basso, Silvio Botto Poala. A sinistra, la fattoria di Gacha. In basso, la fattoria di Congi.


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SPAZIOGREEN

Storicità della fabbrica di Vallemosso.

Oggi la quarta generazione della famiglia gestisce una realtà internazionale che annovera i migliori clienti del lusso in tutto il mondo. Oltre 140 anni di tradizione e di storia che oggi si riassumono in prodotti che coniugano bellezza e ricerca. Dai filati la produzione dei tessuti fino al jersey: prodotti che hanno come focus la ricerca, la tracciabilità e il minor impatto sull’ambiente. Ogni anno le collezioni di filati Naturalis Fibra si arricchiscono di filati straordinari come Flair, Fairwool, Slowool, Slowoolly, Natural Born

Lo stabilimento di Tarcento.

Cashmere che rappresentano non solo prodotti e soluzioni ma un’etica di comportamento. I tessuti di Botto Giuseppe e Figli Spa sono per l’uomo e la donna e specialmente a quest’ultima si riferisce il maggior numero delle proposte con costanti volumi di produzione. Le collezioni dei tessuti di matrice laniera si fondono e si mescolano con altre fibre naturali come la seta, prodotta nello stabilimento Cascami e Seta di Tarcento di proprietà della famiglia, cui si aggiungono il cotone, il lino e il bamboo. Si aggiungono le sciarpe transtagionali in 100% cashmere, caratterizzate da una lavorazione unica e esclusiva, brevetto dell’azienda Botto Giuseppe e Figli s.p.a.. Materia prima pregiatissima, un filo sottilissimo del cashmere più fine al mondo di provenienza Alashan in Cina e lavorato negli stabilimenti in località Valle Mosso, in provincia di Biella e Tarcento in provincia di Udine. Botto Giuseppe e Figli Spa è una realtà internazionale che opera in tutto il mondo e con le più importanti realtà della moda internazionale. Si rivolge al mercato italiano e ai mercati stranieri come Usa, Giappone, Cina, Corea, Francia e Germania.

yarn, fabric and jersey products are made along the completely verticalized supply chain in the two plants in Vallemosso (Biella) and Tarcento (Udine). Thanks to the constant search for farms around the world that implement high criteria of transparency and traceability, with attention to animal welfare and land management, the raw material is processed in plants with high energy efficiency and low environmental impact. In the Vallemosso plant: thanks to energy efficiency: 7,000,000

La cascata di Tarcento, energia rinnovabile.


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kWh self-produced for the cogeneration plant and 5,031,000 kWh of electricity and thermal energy savings. In the Tarcento plant: 4,613 t of C02 saved for the hydroelectric plant generated by the Crosis dam, the solar panels and the condensing boiler with a hydroelectric production of 7,500,000 kWh. 90% of the energy used in the plants comes from renewable sources and 100% is reached with high efficiency cogeneration. Waste: On the waste management side, one of the objectives is to zero the value of the waste sent for disposal. In 2020, disposal fell further by 2%, compared to 2019 as the amount of waste sent for recovery was able to increase to 79% Water: In 2020, the consumption of water resources decreased by 25%, the recovery and reuse of water from the dyeing cooling cycles was 12.5% Territory and environmental research: The sponsorship of the expedition to the Antarctic with professional mountaineers of the CAI of Biella for the detection and study of the presence of microplastics in the glaciers, was also an opportunity to test clothing with an innovative pure Cocoon silk fabric.

A SUSTAINABLE COMPANY

Since 1876 Botto Giuseppe e Figli s.p.a. has been producing fine yarns and fabrics. Today the fourth generation of the family manages an international reality that counts the best luxury customers in the world. Over 140 years of tradition and history that today are summed up in products that combine beauty and research. From yarns to fabric production up to jersey: products that focus on research, traceability and the least impact on the environment. Each year the Naturalis Fibra yarn collections are enriched with extraordinary yarns such as Flair, Fairwool, Slowool, Slowoolly, Natural Born Cashmere that represent not only products and solutions but an ethics of behavior. The fabrics of Botto Giuseppe and Figli s.p.a. are for men and women and especially the latter refers to the largest number of proposals with constant production volumes. The collections of wool-based fabrics blend and blend with other natural fibers such as silk, produced in the family-owned Cascami e Seta di Tarcento plant, to which are added cotton, linen and bamboo. Added to this are the trans-seasonal scarves in 100% cashmere, characterized by a unique and exclusive processing, patented by the company Botto Giuseppe and Figli s.p.a.. Precious raw material, a very thin thread of the finest cashmere in the world from Alashan in China and processed in the factories in Valle Mosso, in the province of Biella and Tarcento in the province of Udine. Botto Giuseppe e Figli s.p.a. is an international reality that operates all over the world and with the most important realities of international fashion. It targets the Italian market and foreign markets such as the USA, Japan, China, Korea, France and Germany.

Altissima tecnologia.

SLOWOOL.


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SPAZIOGREEN VARCOTEX www.varcotex.it writer Pietro Ferrari

Un universo che comprende una vasta rassegna di carte ecologiche, riciclate e upcycling nella proposta dei leader nei cartellini.

VARCOTEX PRESENTA IL SUO IMPEGNO GREEN NELL’USO DEI MATERIALI Varcotex, azienda integrata verticale, l’unica in Europa a ciclo produttivo completo per cartellini, etichette tessute, etichette stampate, etichette in pelle, mette a disposizione il suo impegno green, promuovendo una serie di materiali e lavorazioni che lo avvici-

! Cartellino MOV – carta composta al 50% di erba.

nano sempre piu ad un percorso di produzione sostenibile. L’universo delle carte green risulta essere vasto e comprende, le carte ecologiche e riciclate, provenienti dal riutilizzo della carta da macero, e le carte definite upcycling.

Interessanti queste ultime “carte upcycling” in quanto originano dal riutilizzo di materiali di recupero, non derivanti dallo sfruttamento di alberi e presentano una composizione piuttosto eterogenea. Le piu classiche contengono fibre di cotone mentre tra le piu


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! VARCOTEX, LEADING HANG TAG MANUFACTURER, PRESENTS ITS COMMITMENT TO GREEN MATERIALS Varcotex, a vertically integrated business, is the only company in Europe that is fully in control of its production cycle. It manufactures hang tags, woven labels, printed labels and leather labels with a commitment to green processes, promoting a series of materials and fabrications that lead it ever closer to fully sustainable operations. The green paper category is vast and includes ecological and recycled papers, which are made by reusing scrap paper, and upcycled papers. Upcycled papers are a particularly interesting prospect, as they are made from a variety of reused materials and vary widely in composition. Most contain cotton fibers, while the most interesting types are made by reusing agro-industrial by-products, such interessanti troviamo carte ottenute dal riciclo di scarti agro-industriali, come residui di agrumi, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle, conferendo ad ogni prodotto un aspetto e una tattilita inusuali e ricercati. Anche i residui della lavorazione del cuoio e della pelletteria sono impiegati, in sostituzione della cellulosa, per creare carte cuoio adatte per packaging e labelling di lusso. Le carte ecologiche definite invece pre-consumer, sono le carte che vengono ricavate da fogli non stampati e da scarti di cartiera e sono formate al 100% da fibre di recupero e non sono soggette a lavorazioni tramite l’uso di sostanze inquinanti, come lo sbiancamento. Nel caso invece delle carte riciclate o post-consu-

as citrus fruit, grape, cherry, lavender, maize, olive, coffee, kiwi, hazelnut and almond, giving each product an unusual yet refined look and feel. By-products from the leather and leather goods sector are also used to make leather papers suitable for luxury packaging and labelling. Ecological, or pre-consumer, papers are made from unprinted and waste paper, contain 100% reused fibres and are not processed using polluting substances such as bleach. Recycled, or post-consumer, papers are made by collecting previously used paper and de-inking it without the use of chlorine to make new paper. MOV ecological hang tag in paper made from approximately 50% grass, as an alternative to the classic cellulose. Grass grows spontaneously and can be harvested several times a year. The production process is shorter, woodlands and forests are better conserved and total CO2 emissions for production are remarkably low.

mer, vengono raccolti e disinchiostrati senza l’utilizzo di cloro, fogli di carta precedentemente utilizzati per dare vita a una nuova carta. Nasce MOV cartellino dall’anima ecologica sviluppato a partire da una carta composta al 50% circa da erba, come alternativa alla classica cellulosa. L’erba cresce spontaneamente ed è inesauribile. La superficie verde clorofilla esibisce tutta la matericita ecosostenibile della composizione del cartellino e ben si presta ad accogliere la stampa foil in bassorilievo della sigla MOV, e quella in altorilievo dello slogan ‘We have chosen plants’. La combinazione delle due tecniche crea particolari giochi di luci ed ombre, enfatizzati dalla superficie fibrosa del supporto e dagli effetti tridimensionali della gra-

fica. Completa l’accessorio un lacciolo in plastica riciclata con un sigillo raffigurante una foglia. Per produrre circa 1.100.000 cartellini al giorno Varcotex impiega tantissimi tipi di carta. Ed è così che l’azienda apre le porte dei suoi reparti di tipografia raccontando e scoprendo le diverse tipologie di carta disponibili sul mercato: un materiale rispettoso dell'ambiente e del benessere per una rassegna che va da quelle vegetali a quelle etiche di cui non si potra fare a meno nei prossimi anni. Concreto – è in carta riciclata, composta al 40% da fibre di cotone recuperate post con- sumo e al 15% da residui della lavorazione tessile del cotone, nasce un suggestivo accessorio dall’aspetto tattile e visivo morbido e avvolgente.


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! Cartellino SOYA – carta ottenuta dalla lavorazione degli scarti industriali e biologici di mela.

Oltre a fornire le istruzioni per la cura del capo, il cartellino-bustina di cortesia è ideato come porta bottone o accessorio. La chiusura automontate ad incastro, completamente priva di colla, e il lacciolo in cotone organico contribuiscono all’anima sostenibile del prodotto. Soya – Dinamico e sofisticato, il cartellino origami con piegatura manuale presenta una grafica minimale, stampata in litografia a base vegetale. L’innovazione e data dall’utilizzo di una carta composta al 25% da residui della lavorazione del cuoio e della pelletteria. Un ulteriore 40% e composto da fibre post-consumo, per un risultato ecologico, compostabile e riciclabile al 100%. La tattilità leggermente granulosa e morbida conferisce estrema naturalezza all’accessorio, completato da un lacciolo realizzato completamente in lino. Dalla linea Soya, Eleganza minimale per questo cartellino pieghevole che si trasforma in una

bustina dai toni chiari e dalla texture puntinata, data dall’utilizzo di una curiosa carta ecologica, ottenuta tramite una speciale lavorazione degli scarti industriali e biologici di mela. Il materiale subisce una stampa litografica a base vegetale e viene completato da un leggerissimo lacciolo in tela derivante da cotone organico. L’aspetto di piacevole naturalezza rende l’accessorio ideale per capi che ricercano eleganza e lusso. Dalla linea Concreto, il cartellino pieghevole con stampa in bassorilievo presenta una mano corposa e richiama il caratteristico effetto bocciardato dei pori del cemento, grazie al particolare supporto composto al 40% da fibre di cellulosa riciclate e al 25% dal recupero di scarti della lavorazione della pelle e del cuoio. Un morbido cordino color panna in cotone naturale completa l’accessorio formando, oltre al lacciolo, un intreccio annodato nella giuntura del cartellino, per un sofisticato design.

Il mini cartellino quadrato dalla linea MOV, composto da carta ottenuta al 100% da riciclo post consumo, presenta un punto di bianco estremamente alto e luminoso e si presta particolarmente ad accogliere la grafica stampata in altorilievo, per un suggestivo effetto monocromatico tridimensionale. Il lacciolo verde mela realizzato in doppio raso di cotone organico dona un tocco di colore all’accessorio, un vero e proprio inno alla naturalezza.


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The chlorophyll-green surface shows off the hang tag's eco-sustainable credentials and highlights the MOV print in bas relief foil and the high relief ‘We have chosen plants’ slogan. The combination of these two techniques creates a play of light and shadow, emphasized by the fibrous surface of the backing and the three-dimensional effects of the graphic. The accessory is completed with a recycled plastic string with a leaf-printed seal. Varcotex uses many different types of paper to produce 1.100.000 hang tags a day. The Company is now opening up the doors of its typography departments to show you the different types of paper available on the market: materials that respect the wellbeing of the planet and people, used to make plant-based and ethical papers that will prove essential in the years to come. Concreto – A recycled paper made from 40% postconsumer cotton fibers and 15% cotton textile waste, this striking accessory has a soft, enveloping look and feel. Aside from providing garment care instructions, the hang tag-pouch is de- signed to hold a button or accessory. The glue-free tuck-in closure and organic cotton string further boost this product's sustainable credentials. Soya – Dynamic and sophisticated, the hand- folded origami hang tag features a minimal graphic and a plant-based litho print. The innovation lies in the use of paper made from 25% leather and leather goods processing waste.

A further 40% is made from post-consumer fibers, creating a 100% ecological, compostable and recyclable product. The soft, slightly grainy texture makes for an extremely natural-feeling product, which is finished with a linen string. From the Soya line, minimal elegance for this foldable hang tag, which converts into a little pale coloured envelope with a pinpointed texture, created by the use of ecological paper made from special industrial and organic apple processing waste. The material is litho printed with plant- based ink and a lightweight organic cotton string is added to complete the item. The pleasantly natural look makes the accessory ideal for elegant and luxury garments. From the Concreto line, the foldable hang tag with bas relief print has a thick feel and the characteristic look of bushhammered concrete, created by its composition of 40% recycled cellulose fibre and 25% leather and hide processing waste. A soft, cream-coloured cord in natural cotton completes the accessory, forming the string and a sophisticated knot detail at the join of the hang tag. The square mini-hang tag from the MOV line, made from 100% post-consumer recycling, features an extremely high and bright white point and is particularly suited to high relief prints, creating an interesting three-dimensional mono- chrome effect. The apple green string in double organic cotton satin adds a touch of color to this beautiful, natural accessory.

Va sottolineato anche un valore a cui Varcotex è particolarmente sensibile, quello delle materie prime a chilometro zero: la verticalizzazione dei processi produttivi e l'accentramento delle varie fasi di produzione consente all'azienda di ridurre al minimo la movimentazione di materiali e di poter portare a zero i fattori di inquinamento da trasporto. It should also be emphasized a value to which Varcotex is particularly sensitive, that of zero kilometer raw materials: the verticalization of production processes and the centralization of the various production phases allows the company to minimize the handling of materials and to be able to bring to zero the transport pollution factors. ! Cartellino CONCRETO – carta composta dal 40% di fibra di cotone post- consumo e 15% da residui della lavorazione tessile del cotone.


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SPECIALE CARDATO FIL-3 https://fil3.it/it/ writer Pietro Ferrari

IL PERCORSO DELLA SOSTENIBILITÀ Fil-3 ci racconta una storia di sostenibilità che affonda le radici nel passato e che coniuga tradizione e innovazione.

! Rossella Magnolfi. ! Giacinto Gelli. ! Tecnologie

di cardatura all'opera.

Incontriamo in videoconferenza Rossella Magnolfi e Giacinto Gelli, titolare e responsabile tecnico di Fil-3, per una conversazione sul tema del cardato. Ci è sembrato naturale rivolgerci a questa dinamica azienda pratese perché ha saputo interpretare in modo dinamico e moderno una tradizione millenaria. «La cardatura – ci conferma Rossella Magnolfi – è una pratica millenaria e trova le sue radici nel territorio di Prato, in primo luogo per la sua ricchezza di acque.

Non a caso molte aziende sono nate nella valle del Bisenzio per la disponibilità di acqua per lavorare la lana. Importante era anche la vicinanza con Firenze i cui produttori si riservavano il monopolio dei tessuti pregiati, mentre a Prato era vietata questa produzione: per questo fin dal medioevo si riciclavano le fibre per ottenere il panno di uso comune. Prato si è così dovuta scegliere un mercato diverso da quello dominato da Firenze, da qui la scelta del prodotto rigenerato: un'economia circolare ante litteram. Successivamente il distretto pratese è cambiato nei secoli diverse volte: le crisi che hanno attraversato il settore sono state numerose e di diverso genere e Prato ha sempre saputo affrontarle con la sua capacità di rinnovarsi, di cambiare e di adeguarsi alle necessità. Il distretto pratese è un distretto molto frammentato nella struttura aziendale: non esistono grandi aziende che ospitano tutto il processo produttivo ma esistono tante piccole aziende che si sono specializzate in una singola fase della produzione. È vero che un’azienda verticalizzata di grandi dimensioni ha un’unica strategia che consente di programmare in modo completo e integrato, ma è vero anche che la flessibilità è appannaggio della


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! THE PATH OF SUSTAINABILITY

FIL-3 TELLS US A STORY OF SUSTAINABILITY THAT HAS ITS ROOTS IN THE PAST AND THAT COMBINES TRADITION AND INNOVATION. We meet Rossella Magnolfi and Giacinto Gelli, owner and technical manager of Fil-3, by videoconference, for a conversation on the theme of carded. It seemed natural to us to turn to this dynamic company from Prato because it has been able to interpret a millenary tradition in a dynamic and modern way. “Carding – confirms Rossella Magnolfi – is a millenary practice and has its roots in the Prato area, primarily due to its wealth of water. It is no coincidence that many companies were born in the Bisenzio valley due to the availability of water to work the wool. Also important was the proximity to Florence, whose producers reserved the monopoly of fine fabrics, while in Prato this production was forbidden: for this reason, since the Middle Ages the fibers were recycled to obtain the cloth of common use. Prato therefore had to choose a different market from the one dominated by Florence, hence the choice of the regenerated product: an ante litteram circular economy.

Subsequently, the Prato district has changed several times over the centuries: the crises that have gone through the sector have been numerous and of different kinds and Prato has always been able to deal with them with its ability to renew itself, to change and to adapt to needs. The Prato district is a very fragmented district in the corporate structure: there are no large companies that host the entire production process but there are many small companies that have specialized in a single phase of production. It is true that a large verticalized company has a single strategy that allows for complete and integrated programming, but it is also true that flexibility is the prerogative of small businesses and small craftsmen. What is difficult in Prato is getting together, coordinating, having a common goal and common methods of action. Sometimes we feel at odds between companies that, on the other hand, would gain from being complementary. It is in this context that Fil-3 was born in 1984: in a period in which carded yarns were mainly made by wool mills and were produced in large quantities. The Magnolfi and Gelli families had the idea of creating a stock service of carded yarns that are always available for customer requests, even


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SPECIALE CARDATO FIL-3

! Il tocco magico della lana di qualità.

piccola impresa e del piccolo artigiano. Quello che è difficile a Prato è aggregarsi, coordinarsi, avere un obiettivo comune e delle modalità d’azione comuni. A volte ci sentiamo in contrasto tra aziende che, invece, avrebbero del guadagno dall'essere complementari. È in questo contesto che Fil-3 nacque nel 1984: in un periodo in cui i filati cardati venivano realizzati soprattutto dai lanifici e venivano prodotti in grosse quantità. Le famiglie Magnolfi e Gelli ebbero l’idea di realizzare uno stock service di filati cardati sempre disponibili per le richieste dei clienti anche in piccoli quantitativi. Questa modalità innovativa per i lanifici contribuì a velocizzare la preparazione delle campionature e della produzione di tessuti». GIACINTO GELLI – Volevo completare la narrazione di Rossella, perché le ditte nate attorno al fiume Bisenzio avevano anche la possibilità di sfruttare la particolare pendenza del corso d’acqua. Attorno alla città di Prato inoltre c’erano moltissime gore e, attorno a queste, cominciarono a svilupparsi tantissime aziende per tingere prodotti lanieri. Ecco la ragione per cui tante aziende si sono formate a Prato, piccole aziende che utilizzavano anche la tecnologia della cardatura. La cardatura veniva anticamente effettuata manualmente con un apposito utensile: la prima cardatrice meccanica a cilindri fu costruita da Paul Lewis nel 1760, in Gran Bretagna, utilizzando cuoio e guarnizioni d’acciaio. Anteriormente si utilizzavano i cardi che ancor oggi vengono utilizzati nelle garzature dei tessuti di altissima qualità; proprio

il frutto di queste piante ha dato il nome alla lavorazione. Oggi i macchinari delle filature a cardato sono prevalentemente datati, ma mantenuti in efficienza con la sostituzione di componenti accessori e grazie al know-how tramandato da padre in figlio. Purtroppo molti impianti di filatura sono stati smantellati per spostare la produzione in paesi asiatici.

UNA TECNOLOGIA COMPLESSA

Il macchinario della filatura cardata è molto complesso: oggi se si pensasse di mettere in funzione una filatura nuova a Prato si verrebbe presi per pazzi, perché tutto l'impianto avrebbe un costo enorme, una richiesta di spazio enorme e l’esigenza di scavare una buca sotto le carde per il recupero del materiale che poi viene riciclato. Sarebbe una follia oggi iniziare un'attività di cardatura anche perché comporterebbe un pesante investimento difficile da recuperare, poiché purtroppo, tutte le lavorazioni presenti oggi a Prato, dalla filatura alla roccatura sono sottopagate. PIETRO FERRARI – Come si svolgono le fasi di lavorazione? GIACINTO GELLI – Occorre inizialmente una sala di preparazione dove vengono mescolate le fibre di materie prime e colori diversi, poiché a differenza del pettinato in cui si parte da una base omogenea, nella mista di un cardato è proprio la varietà di fibre e colori che esprime la fantasia, tipica di Prato, per creare infiniti effetti di colore, sia uniti sia melange, con composizioni diverse. Questo processo iniziale necessita di locali o box molto grandi per miscelare nel miglior modo possibile tutte queste fibre e di personale qualificato come, del resto, per tutte le lavorazioni tessili. Il passaggio successivo è la cardatura. Sostanzialmente ci sono due tipi di filatura cardata: quella a treno nella quale ci sono più carde e il materiale viene lavorato più volte per omogeneizzarlo fino ad arrivare a formare uno stoppino, in un unico lotto, pronto per la filatura. (questo è il sistema


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che noi usiamo in Fil-3 perchè riteniamo produca lotti più omogenei) e il secondo tipo è la carda a tovaglie. In questo caso, dopo la preparazione che resta uguale, si passa su una prima carda, poi la fibra raccolta, dopo il primo passaggio, viene posizionata su un grande cerchio di sei metri circa di diametro e costituisce un velo di tovaglia molto alto che viene riposizionato sulle altre due linee, in ciascuna delle quali lavora una carda. In sostanza si producono due lotti gemelli. Dopo la cardatura, lo stoppino deve acquisire delle torsioni che avvengo durante la fase di filatura: c’è la possibilità di effettuare due tipi di lavorazione: il self-acting o le filandre: Il primo viene usato per i filati più fini, mentre il secondo per il filato più grosso. Nel self-acting i tubetti sono corti, più piccoli, 25 centimetri mentre nei ring possono essere più alti, fino a sessanta centimetri.

Nel ring si lavorano i titoli più grossi, nel selfacting i titoli più fini. Ovviamente la cardatura viene realizzata sia da lana vergine sia da lana riciclata. PIETRO FERRARI – Oggi viene apprezzata la lana riciclata…anche se a Prato avevate già scoperto l’uovo di Colombo. GIACINTO GELLI – Quindici anni fa i prodotti contenenti lana riciclata non venivano apprezzati, oggi sono diventati di prima scelta. Il cardato rigenerato con certificazioni di qualità e conformità è ciò che i grandi brand vogliono adottare. A differenza di altri prodotti a marchio, il cardato rigenerato viene considerato sinonimo di sostenibilità ma anche di valore non così alto. Purtroppo a Prato non siamo stati bravi a valorizzare il nostro principale prodotto, al quale andrebbe riconosciuto un maggior valore in termini di prezzo. Ora la sostenibilità ci aiuta un po’: moda, fashion e brand

in small quantities. This innovative method for wool mills helped speed up the preparation of samples and the production of fabrics ". Giacinto Gelli – I wanted to complete Rossella's narrative, because the companies born around the Bisenzio river also had the opportunity to take advantage of the particular slope of the waterway. There were also many gore around the city of Prato and, around these, many companies began to develop to dye wool products. This is the reason why so many companies were formed in Prato, small companies that also used carding technology. In ancient times, carding was carried out manually with a special tool: the first mechanical cylinder carding machine was built by Paul Lewis in 1760, in Great Britain, using leather and steel trimmings. Previously, thistles were used which are still used today in the raising of the highest quality fabrics; the fruit of these plants gave the name to the processing. Today the machines of carded spinning mills are mainly dated, but kept in efficiency with the replacement of accessory components and thanks to the know-how handed down from father to son. Unfortunately, many spinning plants have been dismantled to move production to Asian countries.

thought of putting a new spinning machine into operation in Prato you would be taken for crazy, because the whole plant would have a huge cost, a huge space requirement and the need to dig a hole under the cards for the recovery of the material which is then recycled. It would be madness today to start a carding business also because it would involve a heavy investment that is difficult to recover, since unfortunately, all the processes present in Prato today, from spinning to winding are underpaid. Pietro Ferrari – How are the processing phases carried out? Giacinto Gelli – Initially a preparation room is needed where the fibers of different raw materials and colors are mixed, since unlike the worsted one in which one starts from a homogeneous base, in the blend of a carded product it is precisely the variety of fibers and colors the fantasy, typical of Prato, to create infinite color effects, both solid and melange, with different compositions. This initial process requires very large rooms or boxes to mix all these fibers in the best possible way and qualified personnel as, moreover, for all textile processing. The next step is carding. Basically there are two types of carded spinning: the train in which there are several cards and the material is worked several times to homogenize it until it forms a wick, in a sinA COMPLEX TECHNOLOGY gle batch, ready for spinning. (this is the system we use in The carded spinning machine is very complex: today if you Fil-3 because we believe it produces more homogeneous


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SPECIALE CARDATO FIL-3 ci aiuteranno, speriamo nel 2022, a rialzarci da questo periodo difficilissimo. Noi abbiamo ottenuto il marchio GRS, con un impegno importante poiché l’iter certificativo richiede spese e adattamenti: è difficile capire quante difficoltà ci sono in un filato cardato e riciclato. Gli enti certificatori sono molto standardizzati e chiedono che il produttore segua una strada stretta. Bisognerebbe far capire loro quanto impegno e costo richiede questo adeguamento. ROSSELLA MAGNOLFI – Consideriamo anche che ottenere un prodotto partendo dalla materia prima vergine è più facile perché la base di partenza è sempre la stessa ma produrre partendo da materie prime riciclate significa dover fare degli adattamenti per riuscire a realizzare lo stesso prodotto finale. GIACINTO GELLI – Inoltre il problema delle norme chimiche nel riciclato è importante: la materia prima rigenerata è ottenuta da capi di abbigliamento dismessi che hanno venti, trenta, quarant’anni e per esempio, il contenuto accettato di ammine di 20 parti per milione è gestibile solo aggiungendo lana vergine. Un altro parametro difficile da gestire è il contenuto di APEOS, alchinfenolietossilati, saponi che venivano usati da tutti i produttori di lana – australiani, neozelandesi, inglesi – per il lavaggio e che vengono incorporati strettamente dalle fibre tanto da rimanerne presenti. Questo prodotto è stato considerato come un inquinante poiché sembra responsabile del mutamento del sesso dei pesci in acqua e quindi messo in discussione. Stiamo effettuando studi, con l’associazione Astri di Prato e l'Università di Pisa, per dimostrare che gli APEOS non sono rilasciati in acqua e di conseguenza non costituiscono un problema. La normativa Reach dal 1 febbraio 2021 indica che devono essere non superiori alle cento parti per milione e il problema nasce dai rigenerati che danno 600 parti per milione poiché il materiale deriva da lotti provenienti da paesi che, al momento della produzione, non avevano recepito tale normativa.

LA RIVOLUZIONE DI FIL-3

PIETRO FERRARI – Dal punto di vista commerciale, Fil3 come ha cambiato le regole del gioco? ROSSELLA MAGNOLFI – Nel 1984 la scommessa di Fil-3 è stata quella di andare a selezionare una fase della lunga catena produttiva tessile che prima era inglobata nel lanificio, dove si produceva in autonomia o da c/terzi il filato cardato necessario. Presentando una collezione di filati in vari titoli, composizioni e colori, con grande attenzione alla qualità e in pronta consegna, abbiamo cominciato ad offrire la possibilità di accorciare i tempi di produzione sia dei campioni che degli ordini, mantenendo uno standard nel tempo. Pensi che abbiamo ancora in collezione alcuni articoli dei primi anni di attività e sono ancora attuali. Altri invece nascono ogni anno con le nuove collezioni, per una proposta sempre attuale. Nei nostri laboratori abbiamo le cosiddette “cardine”, ovvero riproduzioni in miniatura della macchina di cardatura, con le quali viene testato il lotto di produzione ancor prima di produrlo. Disponiamo anche di un laboratorio di analisi e test sul prodotto finito, che verifica costantemente forza, allungamento, torsione e colore del prodotto. Mentre per i test chimici ci affidiamo a laboratori esterni certificati. PIETRO FERRARI – Non stiamo più parlando di un prodotto che ha solo il prezzo come argomento... ROSSELLA MAGNOLFI – Non più: quando si parla di sostenibilità bisogna parlare anche di strategie industriali, per esempio, l’utilizzo degli avanzi di filatura, i frasami: noi li rimettiamo nel circolo produttivo. La sostenibilità non è solo una serie di parametri certificati ma anche una strategia aziendale. Consideriamo anche che Fil-3 è in sostanza il "magazzino" dei propri clienti, con la conseguenza che queste aziende possono evitare avanzi di filato, che possono accumularsi fino a diventare un rifiuto e quindi gravare sull’ambiente.


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batches) and the second type is the tablecloth card. In this case, after the preparation which remains the same, a first card is passed on, then the collected fiber, after the first pass, is positioned on a large circle of about six meters in diameter and forms a very high sheet of tablecloth that is repositioned on the other two lines, in each of which a card works. In essence, two twin batches are produced. After carding, the wick must acquire twists that occur during the spinning phase: there is the possibility of carrying out two types of processing: self-acting or spinning mills: The first is used for the finer yarns, while the second for the thickest yarn. In self-acting the tubes are short, smaller, 25 centimeters while in the rings they can be higher, up to sixty centimeters. The biggest titles are worked in the ring, the finest titles in self-acting. Obviously, carding is made from both virgin and recycled wool. Pietro Ferrari – Today recycled wool is appreciated ... even if you had already discovered Columbus's egg in Prato. Giacinto Gelli – Fifteen years ago products containing recycled wool were not appreciated, today they have become first choice. Regenerated carded with quality and compliance certifications is what the big brands want to adopt. Unlike other branded products, regenerated carded is considered synonymous with sustainability but also of not so high value. Unfortunately in Prato we were not good at enhancing our main product, which should be recognized a greater value in terms of price. Now sustainability helps us a little: fashion, fashion and brands will help us, we hope in 2022, to get up from this very difficult period. We have obtained the GRS mark, with an important commitment since the certification process requires expenses and adaptations: it is difficult to understand how many difficulties there are in a carded and recycled yarn. Certification bodies are very standardized and require the manufacturer to follow a narrow path. They should be made to understand how much effort and cost this adjustment requires. Rossella Magnolfi – We also consider that obtaining a product starting from virgin raw material is easier because the starting point is always the same but producing starting from recycled raw materials means having to make adjustments to be able to create the same final product. Giacinto Gelli - Furthermore, the problem of chemical standards in recycled materials is important: the regenerated raw material is obtained from discarded garments that are twenty, thirty, forty years old and for example, the accepted amine content of 20 parts per million is manageable only by adding virgin wool. Another parameter that is difficult to manage is the content of APEOS, alkymenol ethoxylates, soaps that were

used by all wool producers – Australian, New Zealand, English – for washing and which are closely incorporated by the fibers so as to remain present. This product has been regarded as a pollutant since it appears to be responsible for the sex change of fish in the water and therefore questioned. We are carrying out studies, with the Astri di Prato association and the University of Pisa, to demonstrate that APEOS are not released into the water and therefore do not pose a problem. The Reach legislation from February 1, 2021 indicates that they must not exceed one hundred parts per million and the problem arises from regenerated products that give 600 parts per million since the material derives from batches from countries that, at the time of production, had not implemented this legislation.

THE FIL-3 REVOLUTION

Pietro Ferrari – From a commercial point of view, how has Fil3 changed the rules of the game? Rossella Magnolfi – In 1984, Fil-3's wager was to select a phase of the long textile production chain that was previously incorporated into the wool mill, where the necessary carded yarn was produced independently or by third parties. By presenting a collection of yarns in various counts, compositions and colors, with great attention to quality and ready for delivery, we have begun to offer the possibility of shortening the production times of both samples and orders, maintaining a standard over time. Do you think that we still have some articles from the first years of activity in our collection and they are still current. Others, on the other hand, are born every year with new collections, for an always current proposal. In our laboratories we have the so-called “cardine”, or miniature reproductions of the carding machine, with which the production batch is tested even before it is produced. We also have an analysis and test laboratory on the finished product, which constantly checks the strength, elongation, torsion and color of the product. While for chemical tests we rely on certified external laboratories. Pietro Ferrari – We are no longer talking about a product that has only price as an argument... Rossella Magnolfi – Not anymore: when we talk about sustainability we also need to talk about industrial strategies, for example, the use of spinning leftovers, phrases: we put them back into the production circle. Sustainability is not just a series of certified parameters but also a corporate strategy. We also consider that Fil-3 is essentially the "warehouse" of its customers, with the consequence that these companies can avoid yarn leftovers, which can accumulate until they become waste and therefore burden the environment.


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PERCORSO COTONE MONTICOLOR www monticolor.com writer Pietro Ferrari

L’ABBRACCIO DEL COTONE BIOLOGICO Da MONTICOLOR comfort e sostenibilità vanno di pari passo con BOMWOOL. Un abbraccio di naturalezza tra COTONE BIOLOGICO certificato GOTS (Global Organic Standard) e fibre di LANA RWS (Responsible Wool Standard) proveniente da allevamenti gestiti in modo responsabile per il benessere dell’animale, cura dell’ambiente e tracciabilità. BONWOOL è una mischia di fibre: – GENTILE come una carezza sulla pelle; – INTELLIGENTE, di alta qualità e a prezzo equo; – CONTEMPORANEA, basata su materie prime naturali e sostenibili; – EQUILIBRATA con il giusto contenuto di morbida lana adattabile a tutte le stagioni; – VERSATILE perché declinata in un largo numero di colori a STOCK SERVICE e base per BON7 finezza 7 e BON5 finezza 5 in fast service.


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! THE EMBRACE OF ORGANIC COTTON WITH MONTICOLOR, COMFORT AND SUSTAINABILITY GO HAND IN HAND WITH BOMWOOL. A natural embrace between GOTS (Global Organic Standard) certified ORGANIC COTTON and RWS WOOL (Responsible Wool Standard) from farms responsibly managed for animal well-being, environmental care and traceability. BONWOOL is a fiber blend: – GENTLE like a caress on the skin; – SMART, high quality at a fair price; – CONTEMPORARY, based on natural and sustainable raw materials; – BALANCED, with the right soft wool content suitable to all seasons; – VERSATILE, available in a large number of STOCK SERVICE colors as base for fast service BON7 (7 gauge) and BON5 (5 gauge).


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PERCORSO LANA LANIFICIO DELL’OLIVO https://lanificiodellolivo.com writer Pietro Ferrari

PRIMI IN SOSTENIBILITÀ Il Lanificio dell'Olivo affronta le tematiche della sostenibiltà con un approccio globale.

! Fabio Campana,

CEO del Lanificio dell'Olivo.

! L'entrata dello stabilimento a Campi Bisenzio.

! Le linee di produzione.

Dal 2016, anno del primo lancio del programma “Going Green”, sono passate tante stagioni e collezioni di filati. Lanificio dell’Olivo è stata tra le prime aziende a sottoscrivere il programma Detox insieme a Greenpeace, con l’obiettivo di eliminare le sostanze tossiche presenti nell’abbigliamento e nell’ambiente. Da questa prima importante tappa, Lanificio dell’Olivo ha continuato a tracciare la strada per mantenere il focus sulla ricerca di materiali sostenibili e a minor impatto, corredando il proprio percorso di certificazioni che riguardano tutte le categorie delle materie prime lavorate, come cotone, lana, mohair, alpaca o i filati sintetici. Hanno superato ormai abbondantemente la decina le certificazioni

e licenze che vanno a rendere sempre più strutturata l’offerta di filati eco-compatibili e sostenibili, per rispondere con sempre maggior attenzione e cura alle richieste di un mercato che sta mutando più consapevolmente sulle attuali e urgenti istanze ecologiche. Le fibre animali e vegetali utilizzate sono sempre più biologiche, responsabili e cruelty free, mentre sulle sintetiche si punta decisamente sul riciclo. Ad esempio da un paio di stagioni tutto il cotone utilizzato è biologico e questo garantisce a diversi filati il marchio GOTS (Global Organic Textile Standard), sempre per il cotone si aderisce alla campagna BCI (Better Cotton Initiative); molta della lana è certificata RWS (Responsible Wool Standard) ed ora il mohair è RMS (Responsible Mohair Standard), mentre tantissime viscose sono certificate FSC (Forest Stewardship Council). Anche materie sintetiche come il poliestere o il poliammide sono in fase di progressiva conversione, e


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! LANIFICIO DELL’OLIVO TRACES THE PATH OF SUSTAINABILITY. Since 2016, the year of the first launch of the “Going Green” program, many seasons and collections of yarns have passed. Lanificio dell’Olivo was among the first companies to sign the Detox program together with Greenpeace, with the aim of eliminating toxic substances present in clothing and the environment. From this first important stage, Lanificio dell'Olivo has continued to trace the path to keep the focus on the search for sustainable and low-impact materials, accompanying its path with certifications that cover all categories of processed raw materials, such as cotton, wool, mohair, alpaca or synthetic yarns. The certifications and licenses have by now exceeded a dozen by now, which make the offer of eco-compatible and sustainable yarns more and more structured, to respond with ever greater attention and care to the demands of a market that is changing more consciously on the current and urgent ones ecological issues. The animal and vegetable fibers used are increasingly organic, responsible and cruelty free, while on synthetics the focus is decisively on recycling. For example, for a couple of seasons all the cotton used has been organic and this guarantees the GOTS (Global Organic Textile Standard) brand to various yarns, again for cotton the BCI (Better Cotton Initiative) campaign has been joined; much of the wool is RWS (Responsible Wool Standard) certified and now the mohair is RMS (Responsible Mohair Standard), while many viscose are FSC (Forest Stewardship Council) certified. Synthetic materials such as polyester or polyamide are also undergoing gradual conversion, and may result from circular and certified recycling processes, for example from the recycling of plastic bottles: the certification here is the important GRS (Global Recycled Standard). All the good practices that also concern social and environmental security, the reduction of chemicals and traceability, are reported in the Sustainability Report drawn up annually for several years and


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PERCORSO LANA LANIFICIO DELL’OLIVO una lunga tradizione che uniti al Made in Italy rispondono ai valori, visibili in ogni collezione, che si traducono in creazioni di filati come archetipi di stile.

! Le rocche e le cartelle co-

lore, completezza di gamma e qualità del prodotto.

possono derivare da lavorazioni di rimpiego circolare e certificate, ad esempio dal riciclo delle bottiglie di plastica: la certificazione qui è l’importante GRS (Global Recycled Standard o RCS (Global Recycled Standard e Recycled Claim Standard). Tutte le buone pratiche che riguardano anche la sicurezza sociale e ambientale, la riduzione delle sostanze chimiche e la tracciabilità, sono riportate nel Bilancio di sostenibilità redatto annualmente da diversi anni e che sottolinea traguardi raggiunti, frutto di importanti investimenti, una chiara filosofia e azioni coerenti. Nella collezione AI 22-23 cresce in maniera importante l’uso di lana e seta, che diventano protagoniste insieme a fibre preziose come l’alpaca e il mohair, da sempre di casa, con accenti nuovi: una collezione ampia arricchita da ben 15 nuove proposte molte delle quali davvero preziose, modulabili per ricchezza di colori e di soluzioni su qualsiasi esigenza. Si introduce un’intera nuova famiglia dove la lana è appunto il cuore soffice che si unisce in mischia alla brillantezza della seta. Filati in chiave sostenibile che mantengono tutta la capacità espressiva delle lavorazioni tipiche di Lanificio dell’Olivo, dove la fantasia si esprime in soluzioni originali, all’avanguardia e sempre in perfetta sincronia con il servizio al cliente, oggi un valore ancora più importante e fondamentale. L’esperienza e la competenza derivanti da

which highlights achievements, the result of important investments, a clear philosophy and coherent actions. In the FW 22-23 collection, the use of wool and silk is growing in an important way, which become protagonists together with precious fibers such as alpaca and mohair, which have always been at home, with new accents: a large collection enriched by 15 new ones proposals, many of which are truly precious, modular for richness of colors and solutions for any need. A whole new family is introduced where wool is precisely the soft heart that blends with the brilliance of silk. Yarns in a sustainable key that maintain all the expressive capacity of the typical processes of Lanificio dell'Olivo, where the imagination is expressed in original, avantgarde solutions and always in perfect synchrony with customer service, today an even more important and fundamental value . The experience and expertise deriving from a long tradition that combined with Made in Italy respond to the values, visible in each collection, which translate into yarn creations as archetypes of style.


MILANO UNICA Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

33^ EDIZIONE martedì 6 e mercoledì 7 luglio 2021 a Fiera Milano Rho —

Collezioni tessili e accessori aderente a

per abbigliamento Autunno/Inverno 2022/23 — milanounica.it


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PERCORSO LINO AMO IL LINO writer Pietro Ferrari

LINO IL AMA MILANO Anche quest’anno a Milano la campagna che promuove una fibra ideale per l’ambiente e per lo stile.

dica alla promozione di questa fibra emozionante e saggia.

CLERICI, FEDELISSIMI AL LINO

! Da Clerici

con Rosio Carugo.

! Da Spadari

con Paola Moltrasio.

! Da Scaglione

con Franca Principe.

Fino al 15 giugno del 2021 si è tenuta anche a Milano l’iniziativa Amo il lino, organizzata dalla Confederazione europea del lino e della canapa. Il lino è una fibra nobile che ha attraversato la storia fino ai giorni nostri abbracciando la moda di tutti i tempi. Oggi più che mai, in un mondo in cui il rispetto dell’ambiente e delle risorse deve essere sempre più il principio cardine di ogni attività produttiva, l’industria tessile e dell’abbigliamento sta riscoprendo i benefici del lino, anche grazie all’impegno della Confederazione europea del lino e della canapa (Celc) e della sua campagna Amo il lino, lanciata nel 2016 e riproposta ogni anno attraverso il proprio store online e una vasta rete di partner internazionali. Numerosi sono stati i negozi e gli spazi culturali che hanno aderito a Milano a questa iniziativa: tra questi ne abbiamo visitati alcuni. In queste nostre visite ci ha fatto da giuda Ornella Bignami che da anni si de-

PIETRO FERRARI – Voi siete fedelissimi di Amo Il Lino… ROSIO CARUGO – È la quinta edizione a cui partecipiamo. PIETRO FERRARI – Quindi questa è passione per il lino… ROSIO CARUGO – Noi non trattiamo solo articoli per la casa, facciamo anche tessuti per camiceria, siamo specialisti nelle camicie, le realizziamo confezionate su misura. PIETRO FERRARI – Dove il lino ovviamente la fa da padrone, utilizzate tipologie diverse di lino? ROSIO CARUGO – Il puro lino con un titolo di filato di base e poi abbiamo anche del titolo di filato altissimo: abbiamo riscoperto la batista di lino…


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! MILAN LOVES LINEN

Rosio Carugo – This is the fifth edition we are participating in. Pietro Ferrari – So this is a passion for linen... Rosio Carugo – We do not only deal with household items, we also make fabrics for shirts, we are specialists in shirts, we make them tailor-made. Pietro Ferrari – Where linen is obviously the master, do you use different types of linen? Rosio Carugo – Pure linen with a basic yarn count and then we also have a very high yarn count: we have rediscovered linen batiste ... Ornella Bignami – Batiste is becoming a very popular subject. Pietro Ferrari – It's a return. Rosio Carugo – There is only one company, or rather two that make the linen batiste, the real linen batiste. Pietro Ferrari – Is it a piece of skill? Rosio Carugo – In addition to skill, it takes a particular technique to make this type of product which is of the highest quality and of the highest value. Pietro Ferrari – How do your customers experience linen? Rosio Carugo – Those who buy linen already know that it creases a little, those who love linen love it in all aspects. Ornella Bignami – However, there are solutions such as linen-cotton that keeps the fold better, or in home furnishings, washed linen with a slightly vintage look. Rosio Carugo – The absolute novelty that only us in Milan is a linen is a stain-resistant printed linen. Pietro Ferrari – With digital printing? Rosio Carugo – Yes, because with this we are able to make even small quantities: all fabrics that have a particular treatment that does not let grease or water through, making it practically waterproof. A pure linen adapted to this function. Ornella Bignami – Do customers ask you something specific about sustainability? Rosio Carugo – Yes. They are careful, there are customers who do not want plastic bags. Pietro Ferrari – Linen is a sustainable material par excellence. Ornella Bignami – And for the house? Rosio Carugo – Linen is fine in the home sector, something has moved around the house, but everyone is looking for a type that is not dirty and easy to clean. Ornella Bignami – The possibilities of choice with digital are many.

ALSO THIS YEAR IN MILAN THE CAMPAIGN THAT PROMOTES AN IDEAL FIBER FOR THE ENVIRONMENT AND STYLE. Until June 15, 2021, the loves linen initiative was also held in Milan, organized by the European Confederation of Flax and Hemp. Linen is a noble fiber that has gone through history up to the present day, embracing the fashion of all times. Today more than ever, in a world where respect for the environment and resources must increasingly be the cornerstone of every production activity, the textile and clothing industry is rediscovering the benefits of linen, also thanks to its commitment of the European Confederation of Linen and Hemp (Celc) and its I love flax campaign, launched in 2016 and revived every year through its online store and a vast network of international partners. Numerous shops and cultural spaces have joined this initiative in Milan: among these we have visited some. During these visits we have been guided by Ornella Bignami who for years has dedicated herself to the promotion of this exSCAGLIONE, LINEN FOR ALL SEASONS citing and wise fiber. Pietro Ferrari – You are historians for Amo il Lino... CLERICI, VERY FAITHFUL TO LINEN Franca Principe – Amo Il Lino is an opportunity for SCAPietro Ferrari – You are loyal to Amo Il Lino... GLIONE to support how much natural fibers, especially


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PERCORSO LINO AMO IL LINO ORNELLA BIGNAMI – La batista sta diventando una materia molto richiesta. PIETRO FERRARI – È un ritorno. ROSIO CARUGO – C’è un’azienda sola, anzi due che fanno la batista di lino, la vera batista di lino. PIETRO FERRARI – È un pezzo di bravura? ROSIO CARUGO – Oltre che bravura, ci vuole una tecnica particolare per fare questo tipo di prodotto che è di altissima qualità e di altissimo pregio. PIETRO FERRARI – I vostri clienti come vivono il lino? ROSIO CARUGO – Chi compra il lino sa già che si gualcisce un poco, chi ama il lino lo ama in tutti gli aspetti. ORNELLA BIGNAMI – Ci sono però soluzioni come il lino-cotone che mantiene meglio la piega, o nell’arredo casa il lino lavato con un aspetto un po’ vintage. ROSIO CARUGO – La novità assoluta che abbiamo solo noi a Milano è un lino è un lino antimacchia stampato. PIETRO FERRARI – Con stampa digitale? ROSIO CARUGO – Sì, perché con questo noi riusciamo a fare ancje piccoli quantitativi: tutti tessuti che hanno un trattamento particolare che non lascia passare né unto né acqua, rendendolo praticamente impermeabile. Un puro lino adattato a questa funzione.

! #WHATSINMYCLOTHES

#IMADEYOURLINENFABRICS

ORNELLA BIGNAMI – I clienti vi chiedono qualcosa di specifico sulla sostenibilità? ROSIO CARUGO – Sì. Sono attenti, ci sono clienti che non vogliono i sacchetti di plastica. PIETRO FERRARI – Il lino è un materiale sostenibile per eccellenza. ORNELLA BIGNAMI – e per la casa? ROSIO CARUGO – Il lino va bene nel settore casa, qualcosa s’è mosso per la casa, però cercano tutti un tipo non sporchevole e facile da pulire. ORNELLA BIGNAMI – Le possibilità di scelta con il digitale sono tantissime.

SCAGLIONE, LINO PER TUTTE LE STAGIONI

PIETRO FERRARI – Voi siete storici per Amo il Lino… FRANCA PRINCIPE – Amo Il Lino è per SCAGLIONE l’occasione per sostenere quanto le fibre naturali, in particolar modo il lino, siano di fondamentale importanza per la moda italiana: una buona maglieria nasce prima di tutto dalla scelta di materie di ottima qualità! PIETRO FERRARI – Il pubblico come si avvicina al lino? FRANCA PRINCIPE – I nostri clienti da sempre cercano capi in lino per la loro caratteristica freschezza e per il loro aspetto


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irregolare. Nei nostri negozi sono molto richiesti i capi in Jersey di lino, i cardigan in maglieria in lino e cotone e i pantaloni in lino. PIETRO FERRARI – È ancora legato all’estate? ORNELLA BIGNAMI – In realtà abbiamo lino lana, lino cashmere che anche per l’inverno sono apprezzati molto, ci sono le caratteristiche del cashmere ma anche la traspirabilità del lino.

SPADARI, LUCE E COLORE DEL LINO

PIETRO FERRARI – Siete presenti da più edizioni? PAOLA MOLTRASIO – Noi siamo veterani di Amo il Lino. PIETRO FERRARI – Rilevate un interesse più vivace per il lino? PAOLA MOLTRASIO – Sì, c’è un accentuato ritorno e, cosa abbastanza nuova, il lino viene utilizzato anche d’inverno, ovviamente in misura minore. PIETRO FERRARI – Anche perché ha delle prestazioni non indifferenti come difesa dal freddo…

PAOLA MOLTRASIO – Certamente, oltre che per le sue caratteristiche intrinseche viene apprezzato per il fattore della sostenibilità che è un argomento sempre più importante per il cliente e in generale per il consumatore. Il cliente non è assolutamente indifferente, si interessa e apprezza particolarmente questi nuovi trattamenti che hanno avvicinato il lino a una clientela più giovane che rispetto al lino classico aveva meno interesse. Tra l’altro noi vendiamo anche il lino per la camiceria. Ovviamente con un aspetto naturale. ORNELLA BIGNAMI – Trattate anche articoli per la casa? PAOLA MOLTRASIO – Noi facciamo anche articoli per la casa: lenzuola, asciugamani e affini che vengono sempre apprezzati, e articoli per la tavola con il lino classico, il cosiddetto lino ricamo con l’orlo a giorno, passando per i lini colorati e la fiandra di lino, proveniente dal Belgio, ma tessuta e lavorata in Italia. Il lino stampato da una luminosità straordinaria ai colori.

Pietro Ferrari – Also because it has not indifferent performances as a defense against the cold... Paola Moltrasio – Certainly, in addition to its intrinsic characteristics, it is appreciated for the sustainability factor which is an increasingly important topic for the customer and in general for the consumer. The customer is not absolutely indifferent, he is particularly interested and appreciates these new treatments that have brought linen closer to a younger clientele who had less interest than classic linen. Among other things, we also sell linen for shirts. Obviously with a natural look. Ornella Bignami – Do you also deal with household items? Paola Moltrasio – We also make household items: sheets, towels and the like that are always appreciated, and taSPADARI, LIGHT AND COLOR OF LINEN bleware with classic linen, the so-called hemstitched linen, Pietro Ferrari – Have you been present for several editions? passing through colored linens and fiandra of linen, coming Paola Moltrasio – We are veterans of Amo il Lino. from Belgium, but woven and worked in Italy. Pietro Ferrari – Do you notice a more lively interest in linen? The printed linen gives an extraordinary brightness to the Paola Moltrasio – Yes, there is a marked return and, quite colors. new, linen is also used in winter, obviously to a lesser extent. linen, are of fundamental importance for Italian fashion: good knitwear comes first of all from the choice of high quality materials! Pietro Ferrari – How does the public approach linen? Franca Principe – Our customers have always looked for linen garments for their characteristic freshness and their irregular appearance. In our shops linen jersey garments, linen and cotton knit cardigans and linen trousers are in great demand. Pietro Ferrari – Are you still tied to the summer? Ornella Bignami – In reality we have linen, wool, linen cashmere which are also very popular in winter, there are the characteristics of cashmere but also the breathability of linen.


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PERCORSO SETA RUBELLI www rubelli.com writer Beatrice Guidi

TUTTI I COLORI DELLA LAGUNA L'omaggio di Rubelli per i 1600 anni di Venezia.

! Suggestioni veneziane per il prestigioso San Polo di Rubelli.

Rubelli regala a Venezia, per i suoi 1600 anni, un nuovo damasco 100 per cento seta: San Polo. Rassicurante nel disegno ed estroverso nel colore, San Polo va ad affiancare l’intramontabile San Marco, l’elegantissimo damasco crespo, in collezione da oltre un secolo.I loro tratti distintivi sono preziosità, raffinatezza, ricchezza, unicità. A questi si aggiunge un forte legame con Venezia e con la sua tradizione che si palesa anche nei loro nomi: San Marco non è solo il patrono della città lagunare. È anche uno dei sei sestieri, alias quartieri, in cui è divisa la città; così come lo è San Polo, che prende il nome dalla chiesa di San Paolo Apostolo, per i Veneziani San Polo. Ciascuno dei due damaschi Rubelli è declinato in una palette di 16 varianti. Per una Venezia che compie 1600 anni, ecco che ogni singolo colore

diventa così un omaggio ad ogni secolo di vita della città. Leggeri come solo la seta sa esserlo, San Polo e San Marco presentano il tipico rilievo del damasco crespo caratteristico della lavorazione manuale di un tempo e che Rubelli ha messo a punto in esclusiva nella propria tessitura di Como. Il neo-nato San Polo è un damasco versatile e vivace: con una scala dimezzata rispetto al capostipite San Marco, cattura con i suoi colori “schietti” e smaglianti, vicini al gusto contemporaneo. Ad 8 varianti tono su tono fanno da contrappunto 8 varianti con ordito e trama in contrasto. Queste ultime sono il risultato di studiati abbinamenti di colore, frutto di contrapposizioni e antitesi cromatiche che esaltano gli effetti cangianti. Il motivo decorativo ridotto e i superbi co-


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! RUBELLI CELEBRATES VENICE'S 1600TH ANNIVERSARY Rubelli is presenting Venice, for its 1600th anniversary, with a new pure silk damask: San Polo. Reassuring in its design and extrovert in its colour, San Polo stands alongside the timeless San Marco, the extremely elegant crinkled damask and part of the collection for over a century. San Marco and San Polo are the ultimate manifestation of Rubelli silk production. Their distinctive features are glamour, refinement, opulence and uniqueness. In addition to these, there is a strong bond with Venice and its tradition, also seen in their names: San Marco is not only the patron saint of the city of canals, it is also one of the six sestieri, or districts, into which the city is divided, as is San Polo, which takes its name from the church of Saint Paul Apostle, San Polo for the Venetians. Each of the two Rubelli damask fabrics is set out in a palette of 16 variants. For a Venice that is 1600 years old,


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PERCORSO SETA RUBELLI

lori, del tutto nuovi e pieni di energia, rendono San Polo un tessuto in grado di sedurre anche il mondo della moda: un damasco glamour che va oltre la decorazione e in grado di diventare protagonista di dettagli fashion. Il San Marco, dal canto suo, con un ordito tinto in matassa in tre toni di colore con una procedura manuale, presenta trame di due colori diversi binati. Da qui quella particolare “patina” che ne accentua la vibrazione cromatica e luminosa. Il damasco San Marco da sempre contraddistingue arredi eleganti e ricercati, in cui il tessuto è più di un tessuto, racconta una storia. Con il suo disegno grandioso, mai passato di moda, suscita ammirazione e incute rispetto. Nel corso degli anni il San Marco è entrato in palazzi storici, dimore lussuose e sedi di rappresentanza, quali il Ministero di Grazia e Giustizia e il Quirinale a Roma, il Palazzo Ducale, il Palazzo Querini Stampalia e Palazzo Vendramin Calergi (sede del Casinò) a Venezia, il Musée du Louvre a Parigi. Del damasco San Marco, Rubelli ha poi realizzato ad hoc, nella propria tessitura, anche la versione in fibre ignifughe, così da consentirne l’utilizzo anche negli spazi pubblici. Troviamo così questo “disegno” in alberghi 4. esclusivi quali il Gritti Palace, il Danieli e l’Amman a Venezia, l’Eden a Roma, La Re-

serve a Parigi, l’Adlon a Berlino, l’Hilton Hotel a Riyadh e il Huawei Hotel a Shenzhen.San Marco e San Polo sono due proposte decorative dalla forte personalità. Proprio come quella di un grande mercante ed esploratore veneziano, il cui nome è curiosamente racchiuso nei nomi dei due damaschi Rubelli... al netto dei Santi: Marco Polo.La sua Via della Seta, che ancora oggi rimanda ad una rotta che conquista e affascina viaggiatori e sognatori di ogni età, ha contribuito a rafforzare una tradizione tessile che ha visto Venezia dapprima commerciare tessuti provenienti da Bisanzio e dall’Oriente per diventare poi uno dei più importanti centri di produzione di pregiate stoffe in seta che raggiungerà il suo apice nel Quattrocento.Rubelli ha raccolto questa eredità, coltivando e perfezionando con passione e maestria un’arte tessile in cui eccelle da ben oltre un secolo.


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each single colour becomes a tribute to each century of the city's life. As light as only silk can be, San Polo and San Marco feature the typical relief characteristic of the manual workmanship of the past and which Rubelli has succeeded in perfecting in its own weaving mill in Como. The newly born San Polo is a versatile and lively damask. With scale half the size of the parent San Marco, it captures the eye with its “upfront” and bright colours, close to contemporary taste. Eight tonal variants are counterpointed by eight variants with contrasting warp and weft. The latter are the result of studied colour combinations, the product of colour contrasts and juxtapositions that enhance the iridescent effects. The reduced decorative motif and the superb colours, completely new and full of energy, make San Polo a fabric that can win over even the fashion world, a glamorous damask that goes beyond decoration and is capable of playing a key part in fashion details. San Marco, for its part, with a warp skein dyed in three colour shades using a manual procedure, has wefts of two different colours. Hence the special "patina" that accentuates the vibrant colours and light. The San Marco damask has always been a feature of elegant and sophisticated furnishings, where the fabric is more than a fabric and tells a story. With its grandiose design, which has never gone out of fashion, it arouses admiration and commands respect. Over the years, San Marco has been introduced into historic palaces, luxurious residences and representational offices, such as the Ministry of Justice and the Quirinale in Rome, the Palazzo Ducale, Palazzo Querini Stampalia and Palazzo Vendramin Calergi (location for the Casino) in Venice, and the Musée du Louvre in Paris. Rubelli has also created a special version of the San Marco damask in flame retardant fibres at its own weaving mill, so that it can also be used in public spaces. We find therefore this "design" in exclusive hotels such as the Gritti Palace, the Danieli and the Amman in Venice, the Eden in Rome, La Réserve in Paris, the Adlon in Berlin, the

Hilton Hotel in Riyadh and the Huawei Hotel in Shenzhen. San Marco and San Polo are two decorative products with a strong personality. Just like that of a great Venetian merchant and explorer, whose name is intriguingly contained within the names of the two Rubelli damasks ... minus the saints: Marco Polo. His Silk Road, which still today references a route that wins over and fascinates travellers and dreamers of all ages, has gone to strengthen a textile tradition that saw Venice first trade in fabrics from Byzantium and the East and then become one of the most important centres for the production of fine silk fabrics, reaching its peak in the 15th century. Rubelli has taken up this legacy, cultivating and perfecting with passion and mastery a textile art in which it has excelled for well over a century.


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AREA ARREDAMENTO MP www mp-spa.com writer Beatrice Guidi

LUCIDO, INVECCHIATO MA INTRAMONTABILE Le nuove collezioni MP sono ideali nel settore del contract.

! Le suggestioni classiche di Ram.

MP, azienda storica toscana attiva da oltre sessant'anni nel settore delle lavorazioni tessili e specializzata nella produzione di tessuti spalmati particolarmente apprezzati in ambito di Interior Design, Contract, Nautica, Outdoor e Moda, presenta le collezioni Ram FR e Cartagena FR. Ram FR è una tipologia di tessuto caratterizzato da una particolare esecuzione che conferisce a questo articolo un aspetto lucido ed invecchiato in perfetto stil “old british”, con la peculiarità di una “mano” compatta e cerosa. Realizzato in PVC/PU su raso di cotone con grana “capretto”, presentato con una coloritura dai toni caldi e naturali, ideale per esaltare ulteriormente la sua eleganza. RAM FR è un tessuto ideale per rivestire


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! SHINY, AGED AND TIMELESS MP, is a well established Tuscan company operating for over 60 years in the textile processing sector, specialising in the production of coated fabrics. They are particularly appreciated in the fields of Interior Design, Contract, Nautical, Outdoor and Fashion. We have pleasure in presenting the new collections Ram FR and Cartagena FR. Ram FR Is a type of fabric characterised by a particular finish that gives the item a shiny, aged appearance with a typical old British style, and a distinctive compact waxy handle. Made of PVC/PU on cotton satin with a “kidskin” grain, it is presented with a colouring in warm and natural tones, ideal for further enhancing the elegance of this product. RamFR is designed for domestic furniture,

qualsiasi tipo di imbottito, sia in ambito domestico che per hotel, ristoranti e comunità in genere. L’articolo è conforme alle più importanti e stringenti normative europee di resistenza al fuoco. Cartagena FR è un tessuto che si distingue per la piacevole mano morbida con effetto nabuk. Le caratteristiche

but also to furnish hotels, restaurants and communal areas in general. Excellent fire resistant characteristics enables the product to achieve the highest standards of certification in the EU market. Cartagena FR is a fabric that stands out with it’s pleasant soft touch and ‘Nubuck’ effect. The resistance and technical characteristics makes this article a versatile product for use in the contract business, for elegant upholstery, seating and sofas, but also for other furnishing components. Excellent fire retardancy characteristics enable this article to obtain the most important certification in the EU market. This product combines a “natural” Nubuck effect with a very high resistance to abrasion, arare characteristic for this kind of p 0roduct. Made of PVC / PU on heavy 100% cotton satin backing, this article is characterised by a soft “Buffalo” grain with a three dimensional effect enhanced with a tone -on-tone printed effect.

tecniche e di resistenza lo rendono adatto per l’impiego nel contract per imbottiti eleganti, sedute e divani ma anche per componenti di arredo e mobili. Ottime le caratteristiche di resistenza al fuoco che consentono di ottenere tutte le certificazioni più importanti in ambito europeo.

! Le suggestioni di design di Cartagena.


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AREA ARREDAMENTO MP

! La cartella colori di Cartegena.

! La cartella colori di Ram.

L'articolo abbina ad un effetto "naturale" del nabuk un'elevata resistenza all'abrasione, caratteristica rara per prodotti di questo aspetto. Realizzato su una base di raso cotone 100% spalmato in PVC/PU è un prodotto caratterizzato da un aspetto leggermente goffrato

tipo bufalo, con caratteri di tridimensionalità ottenuta con la nuvolatura sovratono. La ricerca e lo sviluppo della gamma cromatica è improntata su colori moderni e attuali cogliendo risonanze e riscontri nel mondo degli arredi di interni e nella moda.



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AREA DENIM DENIMAZING https://denimazing.com writer Pietro Ferrari

IL DENIM VA ON-LINE La nuova piattaforma ideata per le vendite online b2b / b2c interamente dedicata al settore del denim.

Il 2020 ha visto crescere sempre di più l’importanza della vendita online: a chiunque operi nel settore commerciale è ormai chiaro che l’e-commerce rappresenta il futuro del mercato. Da qui scatta l’intuizione di Laura Pianazza, fondatrice di DENIMAZING (crasi fra DENIM e AMAZING),che lancia l’idea di una piattaforma, powered by Media, che metta al primo posto lo scopo diaiutare le piccole e medie imprese ad incrementare il flusso delle vendite digitali, incentrando lo sviluppo di strategie di marketing in chiave omnichannel, grazie a un sapiente equilibrio di tecnologia e know how. Laura Pianazza arriva dal mondo dell’editoria di settore, dove per anni ha operato a livello europeo, per una testata specializzata nel settore denim, grazie alla quale ha potuto sviluppare una serie di importanti contatti con imprenditori, professionisti ed agenzie di comunicazione. L’interazione quotidiana con i clienti ha messo in luce le difficoltà della digitalizzazione per molte delle aziende in Italia. Il primo punto da tenere in considerazione:

la frammentazione dei servizi offerti online e la mancata integrazione tra gestione tecnica e strategia di marketing, settore quest’ultimo molto spesso trascurato. Poco pratici del mondo digitale, Laura capisce che molti imprenditori rischiano di accostarsi a questa importante trasformazione del loro business, procedendo a tentoni e con lentezza. L’operazione DENIMAZING sarà condotta in tandem con aziende produttrici di tessuti denim (b2b) ed aziende produttrici e distributrici del prodotto finito (b2c), con lo stesso fil rouge: il denim. Un servizio unico per aiutare i produttori di materia prima a far breccia nelle aziende di confezione,a loro volta “bisognose” di espandere il proprio nome e le vendite ad un pubblico più vasto. Nell’ambito del b2b le aziende potranno vendere i propri tessuti al metro con una presentazione in 3D e far visitare il proprio showroom virtuale. Le stesse operazioni le potranno svolgere i brand, che avranno la possibilità di vendere i propri prodotti come in un vero e-commerce, tramite a virtual tour nei propri showroom e spazi atti alla vendita e/o chat/videochiamate con i propri acquirenti. Mentre per le aziende di servizi (aziende coloranti, aziende di lavaggio ecc) saranno messe a disposizione delle vere e proprie stanze virtuali all’interno del market place, per chattare direttamente con i direttori commerciali di marchi ed aziende di tessuti. L’aspetto commerciale è soltanto una parte del processo. Grazie alla partnership con l’agenzia di marketing e vendita online Media, DENIMAZING si pone l’obiet-


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tivo di operare attraverso le diverse fasi, dalla strutturazione della piattaforma alle strategie di marketing e advertising sia tradizionale che web e social. Laura nel tempo ha perfezionato la propria formazione tecnologico/informatica grazie alla frequentazione di corsi altamente qualificati ma, DENIMAZING significa anche avvalersi della competenza di un team di professionisti con alle spalle decenni di esperienza sul mercato, in vari campi: commerciale, imprenditoriale,

nell’ambito del web design e della comunicazione; mentre il cliente sarà in contatto direttamente con la casa madre per assistenza, personalizzazioni ed aggiornamenti.

! DENIM GOES ONLINE 2020 has seen the importance of online sales grow more and more: to anyone operating in the commercial sector it is now clear that e-commerce represents the future of the market. Hence the intuition of Laura Pianazza, founder of DENIMAZING (crasis between DENIM and AMAZING), who launches the idea of a platform, powered by Media, which puts first the aim of helping small and medium-sized enterprises to increase digital sales flow, focusing on the development of omnichannel marketing strategies, thanks to a skilful balance of technology and know-how. Laura Pianazza comes from the world of sector publishing, where she has worked at a European level for years, for a magazine specialized in the denim sector, thanks to which you have been able to develop a series of important contacts with entrepreneurs, professionals and communication agencies. The daily interaction with customers highlighted the difficulties of digitization for many of the companies in Italy. The first point to take into consideration: the fragmentation of the services offered online and the lack of integration between technical management and marketing strategy, the latter sector very much often overlooked. Unfamiliar with the digital world, Laura understands that many entrepreneurs take risks to approach this important transformation of their business, by groping and with slowness. The DENIMAZING operation will be conducted in tandem with companies producing denim fabrics (b2b) and companies producing and distributing the finished product (b2c), with the same fil rouge: denim. A unique service to help producers of raw materials make their way into packaging companies, which in turn “need” to expand their name and sales to a wider audience. As part of b2b, companies will be able to sell their fabrics

by the meter with a presentation in 3D and show your virtual showroom. The same operations can be carried out by the brands, who will have the opportunity to sell their products as in a real e-commerce, through a virtual tour in their showrooms and spaces for sales and / or chat / video calls with their own buyers. While for service companies (dye companies, washing companies, etc.) they will be made available to real virtual rooms within the market place, for chatting directly with the commercial directors of textile brands and companies. The commercial aspect is only part of the process. Thanks to the partnership with the agency of online marketing and sales Media, DENIMAZING aims to operate through different phases, from the structuring of the platform to traditional, web and social marketing and advertising strategies. Over time Laura has perfected her technological/IT training thanks to attendance of highly qualified courses but, DENIMAZING also means making use of competence of a team of professionals with decades of experience on the market, in various fields: commercial, entrepreneurial, in the field of web design and communication; while the customer will be in direct contact with the parent company for assistance, customizations and updates.


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AREA MAGLIERIA LANIFICIO DELL’OLIVO https://lanificiodellolivo.com writer Beatrice Guidi

VERSO UN’ARCHITETTURA RESILIENTE Contributi da Polimi e Lanificio dell’Olivo in un’installazione alla Biennale.

! Dettagli dell’installazione veneziana


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Il Lanificio dell’Olivo è partner di Mat.Res, un’imponente installazione presente alla 17a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, inaugurata il 22 maggio scorso. Mat.Res è la metafora dell’albero, un laboratorio vivente di resilienza e strutture diverse, ricreate con materiali che derivano da diversi mondi, design, architettura, moda. «La corteccia dell’ albero, metafora della vita resiliente e delle sue molteplici essenze, è realizzata con il nostro filato BIOTAPE, un cotone biologico, morbido, versatile, di facile lavorabilità, sostenibile e certificato – affermano Fabio Campana –, CEO di Lanificio dell’Olivo e Pierluigi Biagini COO – abbiamo aderito con entusiasmo al progetto dei designer Giovanni Conti, Martina Motta e Patrizio Terzi del Dipartimento di Design del PoliMi, anche e soprattutto perché siamo in sintonia con le istanze e i valori che il progetto comunica». Lanificio dell’Olivo è stato tra i primi firmatari, nel 2016, del protocollo Detox con GreenPeace con l’obiettivo di eliminare le sostanze tossiche presenti nell’abbigliamento e nell’ambiente e ha lanciato il programma Going Green for Sustainable Fashion.

Da questa prima importante tappa l’azienda ha continuato a tracciare la strada per mantenere il focus sulla ricerca di materiali e processi sostenibili e a minore impatto, costellando il proprio percorso di certificazioni che riguardano tutte le categorie delle materie prime lavorate: fibre naturali animali e/o vegetali biologiche e responsabili e i filati sintetici riciclati.

LA SCHEDA DI BIOTAPE Progettista: Giovanni Maria Conti, Martina Motta, Patrizio Terzi (PoliMI, Dip. Design); Produttore: Lanificio dell'Olivo; Fonte: materiale a base biologica; Sviluppo tecnologico: Shima Seiki Italia s.p.a.; Prestazioni: antibatterico e biodegradabile.

Designer: Giovanni Maria Conti, Martina Motta, Patrizio Terzi (PoliMI, Dip. Design); Producer: Lanificio dell’Olivo; Source: Biobased material; Technology development: Shima Seiki Italia S.p.A; Performance: antibacterial and biodegradable.

Lo strato esterno di tessuto che rappresenta la corteccia di un tronco d'albero è interamente realizzato in cotone biologico. Questo filato sostenibile è definito da morbidezza, versatilità e facile lavorabilità e può essere implementato con proprietà antibatteriche. Essendo prodotto nel rispetto dell'ambiente, è sostenibile e totalmente biodegradabile.

The external layer of textiles that represents the bark of a tree trunk is entirely made from organic cotton. This sustainable yarn is defined by smoothness, versatility, and easy workability and can be implemented with antibacterial properties. Being produced with respect to the environment, it is sustainable and totally biodegradable.


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AREA MAGLIERIA LANIFICIO DELL’OLIVO

Hanno superato ormai abbondantemente la decina le certificazioni e licenze che vanno a rendere sempre più strutturata ed ampia l’offerta di filati eco-compatibili e sostenibili.

MAT.RES. DA MICROSCOPIO A PROTOTIPO PER UN'ARCHITETTURA RESILIENTE

Mat.Res è un'installazione presentata alla 17. Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia. Mat.Res è un laboratorio vivente di materiali resilienti, di origine biologica, organica, sostenibile, riciclata, che ha voce e libertà di crescere e trasformarsi nel tempo. L'installazione vuole evocare la metafora di un albero, sperimentandone le forme resilienti e i materiali che lo compongono. Mat.Res racconta il comportamento resiliente delle fibre lignee, dei vasi longitudinali e trasversali, del midollo centrale e della corteccia, attraverso l'utilizzo di materiali che provengono dalla cultura del-

l'architettura, degli spazi interni, della moda. Dai materiali compositi naturali (micelio, cascami di caffè, cellulosa) alla stampa 4D, dalle piante che producono energia ai tessuti con proprietà ottiche, acustiche o termosensibili alle fibre naturali o riciclate, reagendo virtuosamente a stimoli stressanti.


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! CONTRIBUTIONS FROM POLIMI AND LANIFICIO rials and processes, constellating its path of certifications DELL’OLIVO IN AN INSTALLATION AT THE BIENNALE that cover all categories of raw materials processed: natu-

Lanificio dell’Olivo is a partner of Mat.Res, an impressive installation present at the 17th International Architecture Exhibition in Venice, inaugurated on May 22nd. Mat.Res is the metaphor of the tree, a living laboratory of resilience and different structures, recreated with materials that derive from different worlds, design, architecture, fashion."The bark of the tree, a metaphor for resilient life and its multiple essences, is made with our BIOTAPE yarn, an organic cotton, soft, versatile, easy to work, sustainable and certified", affirms Fabio Campana, CEO of Lanificio dell' Olivo and Pierluigi Biagini COO - “We enthusiastically joined the project by the designers Giovanni Conti, Martina Motta and Patrizio Terzi from the Design Department of the PoliMi, also and above all because we are in tune with the instances and values that the project communicates”. Lanificio dell’Olivo was among the first signatories, in 2016, of the Detox protocol with GreenPeace with the aim of eliminating toxic substances present in clothing and the environment and launched the Going Green for Sustainable Fashion program. From this first important stage, the company has continued to trace the path to maintain the focus on the search for sustainable and low-impact mate-

ral animal fibers and/or organic and responsible vegetables and recycled synthetic yarns. The certifications and licenses have by now well exceeded a dozen, making the offer of eco-friendly and sustainable yarns increasingly structured and broad. Mat.Res. From a microscope to a prototype for a resilient architecture Mat.Res is an installation presented at the 17th International Architectural Exhibition Biennale di Venezia. Mat.Res is a living laboratory of resilient materials, with a biological, organic, sustainable, recycled origin, which has a voice and the freedom to grow and transform over time. The installation aims to evoke the metaphor of a tree, experiencing its resilient forms and materials that compose it. Mat.Res tells the resilient behavior of the wood fibers, of the longitudinal and transverse vessels, of the central pith and the bark, through the use of materials that come from the culture of architecture, interior spaces, fashion. From natural composite materials (mycelium, coffee waste, cellulose) to 4D printing, from plants that produce energy to fabrics with optical, acoustic, or thermo sensitive properties to natural or recycled fibers, reacting virtuously to stressful stimuli.


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AREA TECNOLOGIE BSAMPLY https://bsamply.com writer Pietro Ferrari

BSAMPLY SEMPRE PIÙ VERDE BSamply cresce del trenta per cento in termini di buyer e supera i cento supplier registrati.

! Andrea Fiume, CEO di BSamply.

Bsamply prosegue il suo percorso da protagonista del settore fashion con una nuova sezione green e nuovi clienti internazionali. Fra i supplier si contano nuovi prestigiosi ingressi come Limonta, Olimpias e Livinax. Ora l’obiettivo del CEO, Andrea Fiume, è puntare fortemente sulla diversificazione: all’area dedicata agli accessori come nastri, bottoni e packaging seguirà una sezione votata all’interior design. Internazionalizzazione e diversificazione: sono questi i due pilastri sui quali Bsamply, startup nata nel 2017 che scommette sulla digitalizzazione del mondo del tessile, del pellame e degli accessori vuole puntare per allargare i propri orizzonti. A questi si aggiunge poi la sostenibilità, bussola che sin dalla sua nascita guida l’azienda e le

ha permesso di consolidare la sua presenza nel mondo del fashion. Ad oggi, sulla piattaforma sono registrati 6000 brand provenienti da Europa, Asia e Stati Uniti e oltre 100 Supplier registrati, dei quali il 70% italiani e il 30% internazionali. Ottimi risultati anche lato Buyer: nell’ultimo anno si è assistito a una crescita trimestrale di circa il 30%. Ma non ci sono limiti all’ascesa di Bsamply, che ha già creato una sezione per pelli, packaging e accessori come bottoni, nastri e cerniere, mentre a giugno 2021 vedrà la luce un’area tutta dedicata all’interior design. Nell’esplorazione di questo nuovo settore, l’azienda parte avvantaggiata, in quanto ha già fra le sue fila alcuni fornitori di rilievo come Redaelli Velluti e Clerici Tessuto. «Abbiamo diversi progetti in cantiere per quest’anno, primo tra tutti una sezione completamente dedicata ai materiali sostenibili, così che le case di moda interessate siano facilitate nel processo e possano trovare più velocemente ciò di cui hanno bisogno – spiega Andrea Fiume, CEO di Bsamply – un’intuizione per migliorare la user experience dei Buyer, ma anche un’esigenza nata dall’entrata nel nostro portafoglio clienti di brand prestigiosi, italiani e internazionali, che come noi credono nell’importanza dell’economia circolare e agiscono concretamente per rendere la fashion industry, responsabile del 10% delle emissioni globali annue, più green. Inoltre, da metà aprile lanceremo anche l’app Bsamply da cui Buyer e Supplier potranno visionare i prodotti, fare campionature e scambiarsi messaggi in tempo reale, mentre per giugno è previ-


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! BSAMPLY GOES GREEN Bsamply continues its path as a protagonist of the fashion sector with a new green section and new international customers. Among the suppliers there are new prestigious entries such as Limonta, Olimpias and Livinax. Now the goal of the CEO, Andrea Fiume, is to strongly focus on diversification: the area dedicated to accessories such as ribbons, buttons and packaging will be followed by a section devoted to interior design. Internationalization and diversification: these are the two pillars on which Bsamply, a startup born in 2017 that bets on the digitalization of the world of textiles, leather and accessories, wants to aim to broaden its horizons. To these is added sustainability, a compass that has guided the company since its inception and has allowed it to consolidate its presence in the world of fashion. To date, 6,000 brands from Europe, Asia and the United States and over 100 registered Suppliers, of which 70% Italian and 30% international, are registered on the

platform. Excellent results also on the Buyer side: in the last year there has been a quarterly growth of about 30%. But there are no limits to the rise of Bsamply, which has already created a section for leathers, packaging and accessories such as buttons, ribbons and zippers, while in June 2021 an area entirely dedicated to interior design will be launched. In the exploration of this new sector, the company has an advantage, as it already has some important suppliers among its ranks such as Redaelli Velluti and Clerici Tessuto. "We have several projects in the pipeline for this year, first of all a section completely dedicated to sustainable materials, so that the fashion houses involved are facilitated in the process and can find what they need faster – explains Andrea Fiume, CEO of Bsamply – An intuition to improve the Buyer user experience, but also a need born from the entry into our customer portfolio of prestigious Italian and international brands, which like us believe in the importance of the circular economy and act concretely to make the fashion industry, responsible for 10% of global an-


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AREA TECNOLOGIE BSAMPLY

! Le videate, immediate e complete di BSamply.


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sto un aggiornamento completo della piattaforma che porterà con sé nuove funzionalità. Inoltre, abbiamo scelto di aderire a Stop Global Warming, un importante progetto di salvaguardia del Pianeta». Per quanto riguarda i nuovi clienti esteri, merita una menzione PYRATEX, azienda di Madrid che sostituisce i tessuti sintetici con materiali più naturali che il pianeta ha da offrire. Rimanendo sempre in Europa, altre realtà interessanti sono Ictyos, conceria ecologica francese che dalla pelle di pesce proveniente dagli scarti dell’industria alimentare ricava capi unici nel loro genere, e We aRe SpinDye, compagnia svedese che ha sviluppato un metodo di colorazione più sostenibile rispetto al processo di tintura tradizionale capace di ridurre l’utilizzo d’acqua nella filiera produttiva del 75% e la carbon footprint del 30%. Obiettivo perseguito anche dal gruppo giapponese Itochu con il brand Livinax che tramite

il progetto RENU promuove il riciclo e la lavorazione degli avanzi di produzione per dare vita a nuove fibre tessili, risparmiando fino a 32,5 milioni di litri d’acqua e diminuendo le emissioni di CO2 di 18.000 tonnellate. E poi ci sono la turca Zeynar Tekstil che si occupa di stampe e tinture con un approccio sostenibile certificato, l’indiana Herbal Fab che supporta l’iniziativa “Who Made My Clothes?” a favore di un’industria del fashion più etica e l’australiana Fibre for Good che produce abbigliamento per neonati utilizzando il Natural Colour Cotton. Fra i Supplier nostrani invece figurano nomi come Marzotto, primo gruppo industriale tessile italiano, Olimpias, gruppo all’avanguardia nel panorama tessile europeo che impiega oltre 1500 persone, e Limonta, importante realtà con più di un secolo di storia e attiva fin dai primi anni novanta nella riduzione dell’impatto ambientale.

nual emissions, is greener. In addition, from mid-April we will also launch the Bsamply app from which Buyer and Supplier will be able to view products, take samples and exchange messages in real time, while a complete update of the platform is planned for June, which will bring with it new features. Furthermore, we have chosen to join Stop Global Warming, an important project to safeguard the planet”. As for new foreign customers, PYRATEX, a Madrid-based company that replaces synthetic fabrics with more natural materials that the planet has to offer, deserves a mention. Always remaining in Europe, other interesting realities are Ictyos, a French ecological tannery that obtains unique garments from fish skin from the food industry waste, and We aRe SpinDye, a Swedish company that has developed a more sustainable coloring method than to the traditional dyeing process capable of reducing the use of water in the produc-

tion chain by 75% and the carbon footprint by 30%. Objective also pursued by the Japanese group Itochu with the Livinax brand which through the RENU project promotes the recycling and processing of production leftovers to give life to new textile fibers, saving up to 32.5 million liters of water and reducing emissions of CO2 of 18,000 tons. And then there are the Turkish Zeynar Tekstil who deals with prints and dyes with a certified sustainable approach, the Indian Herbal Fab which supports the "Who Made My Clothes?" in favor of a more ethical fashion industry and the Australian Fiber for Good which produces clothing for babies using Natural Color Cotton. Among the local Suppliers, on the other hand, there are names such as Marzotto, the first Italian textile industrial group, Olimpias, a pioneering group in the European textile panorama that employs over 1500 people, and Limonta, an important company with more than a century of history and active since the early years ninety in reducing the environmental impact.


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AREA TESSUTO TECNICO EUROJERSEY www sensitivefabrics.it writer Pietro Ferrari

VERSATILITÀ PROVA TUTTA A I tessuti Sensitive Fabrics by EUROJERSEY

mettono in risalto le molteplici prestazioni dei capi activewear. ®


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! ALL-ROUND VERSATILITY

Con “Free Up The Vibes” i tessuti Sensitive® Fabrics by EUROJERSEY mettono in risalto le molteplici prestazioni di capi activewear che si adattano perfettamente al corpo assecondando ogni singolo movimento, senza perdere di vista gli aspetti più glamour di outfit troppo cool per indossarli solo per l’allenamento. I tessuti Sensitive® Fabrics vestono come una seconda pelle, vantano proprietà uniche, dalla traspirabilità all’elevato scambio termico, asciugano in fretta evitando attriti sulla pelle. Durano nel tempo, non si deformano, non perdono consistenza anche dopo lavaggi e usi frequenti.

L’alta memoria elastica data dalla costruzione tessile brevettata, scolpisce la silhouette, sostenendo la muscolatura nel modo più adeguato, offrendo al contempo leggerezza e compressione calibrata. Aiutano a muoversi con sicurezza, in tutte le condizioni atmosferiche, grazie alla termoregolazione e alla protezione 50+ ai raggi UV, senza costrizioni si adattano al corpo in modo naturale. Grazie alla superficie ultrapiatta, sono perfetti per le più innovative tecnologie di confezione, dalle nastrature alle giunture a ultrasuoni, tagli laser ed effetti rilievo. Pensati per soddisfare gli stan-

With “Free Up The Vibes” Sensitive® Fabrics by EUROJERSEY put in highlight the multiple performances of activewear garments that adapt perfectly to the body supporting every single movement, without losing sight of the most glamorous aspects of outfits that are too cool to wear just for training. Sensitive® Fabrics fit like a second skin, boast properties unique, from the breathability to the high heat exchange, dry quickly avoiding friction on the skin. They last over time, do not deform, do not lose consistency too after washing and frequent use. The high elastic memory given by the textile construction patented, sculpts the silhouette, supporting the muscles in the most appropriate way, while offering lightness and calibrated compression. They help to move safely, in all weather conditions, thanks to thethermoregulation and 50+ UV protection, without constrictions they adapt to body in a natural way. Thanks to the ultra-flat surface, they are perfect for the most innovative technologies of packaging, from taping to ultrasonic seams, laser cuts and relief effects. Designed to meet the high standards of the sports world, Sensitive® fabrics Fabrics with LYCRA® SPORT technology are perfect for luxury activewear contemporary. Change your lifestyle, no longer formal clothes but clothes that are modeled on the shapes the needs and desires of the wearer. An emerging trend that finds full feedback in the collections of the most innovative fashion brands and which sees


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AREA TESSUTO TECNICO EUROJERSEY dard elevati del mondo dello sport, i tessuti Sensitive® Fabrics con tecnologia LYCRA® SPORT si rivelano perfetti per il luxury activewear contemporaneo. Cambia lo stile di vita, non più vestiti formali ma abiti che si modellano sulle forme i bisogni e i desideri di chi li indossa. Un trend emergente che trova pieno riscontro nelle collezioni dei brand moda più innovativi e che vede nelle proposte dei tessuti Sensitive® Fabrics, certificati con la tecnologia d’avanguardia LYCRA® SPORT, un perfetto alleato. Brevetto di EUROJERSEY, i tessuti Sensitive® Fabrics sono un prodotto di eccellenza, made in Italy caratterizzati da una costruzione tessile esclusiva, un’alta percentuale di fibra elastica LYCRA® e una proposta unica di varianti di peso, stampe e finissaggi.

La certificazione LYCRA® SPORT, nota e apprezzata dai brand del mondo sportswear, si avvale dell’esclusivo metodo scientifico di misurazione delle performance del tessuto, basato sulla combinazione degli indici di Comfort, Power ed Energy. Una tecnologia preziosa anche per le creazioni moda più innovative. Dai tessuti Sensitive® Fabrics con tecnologia LYCRA® SPORT nasce un’eleganza ricercata ed uno stile futuribile per capi concept che esaltano il senso di benessere e di consapevolezza. Ideali per sessioni di training alle attività quotidiane più dinamiche assicurano le performance più avanzate per lo sport racchiuse in stampe ad alta definizione per un look che lascia il segno, grazie anche alla costruzione termosaldata senza cuciture e decorazioni/nastrature by Framis Italia.

in the proposals of Sensitive® Fabrics, certified with cutting-edge technology LYCRA® SPORT, a perfect ally - Patented by EUROJERSEY, Sensitive® Fabrics are a product of excellence, made in Italy characterized by an exclusive textile construction, a high percentage of LYCRA® elastic fiber and a unique proposal of weight variants, prints and finishes. The LYCRA® SPORT certification, known and appreciated by brands in the sportswear world, uses the exclusive scientific method of measuring fabric performance, based on the combination of Comfort, Power and Energy indices. One technology precious also for the most innovative fashion creations. An elegance is born from Sensitive® Fabrics with LYCRA® SPORT technology refined and a futuristic style for concept garments that enhance the sense of well-being and awareness. Ideal for training sessions to most daily activities dynamics ensure the most advanced performance for sport enclosed in ad prints high definition for a look that leaves its mark, thanks also to the construction heat-sealed without seams and decorations/taping by Framis Italia.


© Eleonora d’Angelo




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