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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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ISSN 2421-4779

issue_028 MARZO 2022

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

La natura ti protegge con COEX®, la tecnologia che rende intrinsecamente ignifughe le fibre naturali




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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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COLOPHON MARZO 2022

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ISSN 2421-4779

issue_028 MARZO 2022 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

La natura ti protegge con COEX®, la tecnologia che rende intrinsecamente ignifughe le fibre naturali

direttore responsabile editor in chief pietro giovanni ferrari redazione@webandmagazine.com direttore editoriale editorial coordinator beatrice guidi beatriceguidi_mkt@webandmagazine.media giornalisti journalists sonia maritan

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Partner-up for fashion sourcing 4 - 6 Luglio 2022 Paris Le Bourget, Francia www.texworldevolution-paris.com


SOMMARIO DICEMBRE 2021 07

21 – 24. 6. 2022 Frankfurt am Main

EDITORIALE IL RITORNO LENTO E COMPLESSO THE SLOW AND COMPLEX RETURN di Beatrice Guidi

08 INCONTRI ELENA SALVANESCHI IAFIL LA SCIENZA E LA CREATIVITÀ SCIENCE AND CREATIVITY di Pietro Ferrari

Textile Solutions for

Modern Living

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CULTURA TESSILE MARIADELE MANCINI IL PIACERE DELLA SFIDA THE PLEASURE OF THE CHALLENGE di Pietro Ferrari

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ART & TEXTILE BENOZZO GOZZOLI E LA CAPPELLA DEI MAGI LA MAGIA DEI TESSUTI NELL’ARTE DI BENOZZO GOZZOLI, PITTORE FIORENTINO THE MAGIC OF FABRICS IN THE ART OF BENOZZO GOZZOLI, FLORENTINE PAINTER di Paola Govoni

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PERCORSO COTONE MONTICOLOR BENESSERE, ETICA E SOSTENIBILITÀ WELLNESS, ETHICS AND SUSTAINABILITY di Beatrice Guidi

26 PERCORSO LINO

CELC LE STRATEGIE DEL LINO THE STRATEGIES OF LINEN

Scopri gli ultimi sviluppi e le soluzioni orientate al futuro per la produzione di mobili, imbottiti, moquette, pavimenti e rivestimenti. Espositori provenienti da tutto il mondo ti presenteranno visioni, tendenze e innovazioni in un evento fieristico ibrido.

30 PERCORSO LANA

L’offerta supplementare di servizi digitali ti consentirà di beneficiare al meglio di entrambi i mondi: l’incontro personale in fiera più il networking virtuale con gli espositori e la community internazionale grazie al matchmaking prima, durante e dopo i giorni della fiera.

32

techtextil.com visitatori@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 8 80 77 81

in concomitanza con:

GUABELLO MIX DI PENSIERI CREATIVI ED ESPERIENZA MIX OF CREATIVE THINKING AND EXPERIENCE di Ludovico Zegna

PERCORSO SETA CANEPA IL RILANCIO DI CANEPA, UN CAMBIO EPOCALE THE RENEWAL OF CANEPA, AN EPOCHAL-MAKING CHANGE di Beatrice Guidi e Laura Gregorutti


36 SPAZIO GREEN

RENATA POMPAS DALLA TRAGEDIA ALLA SPERANZA FROM NATURE: POETIC TRANSFORMATIONS AND METAMORPHOSIS di Renata Pompas

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SPAZIO GREEN ALBINI GROUP LA SFIDA DEL COLORE THE CHALLENGE OF COLOR

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AREA ARREDAMENTO GIOVANARDI SYNCROMIA, SOLUZIONI TESSILI PER TENDE TECNICHE SYNCROMIA, TEXTILE SOLUTIONS FOR TECHNICAL CURTAINS

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AREA TECNOLOGIE LECTRA SEMPLIFICARE LA COMPLESSITÀ SIMPLIFY THE COMPLEXITY di Jacqueline Liger

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AREA TECNOLOGIE IAFIL LAVARE, DEPURARE, SANITIZZARE WASH, PURIFY, SANITIZE di Pietro Ferrari

56 AREA TESSUTO TECNICO

LENZING LA SOSTENIBILITÀ COME CONCETTO INDUSTRIALE SUSTAINABILITY AS AN INDUSTRIAL CONCEPT di Pietro Ferrari

60 SCENARI

21 – 24. 6. 2022 Frankfurt am Main

Experience technology. Beyond progress. texprocess.com

La fiera leader internazionale per la lavorazione di materiali tessili e materiali flessibili si presenta in tutta la sua dinamicità. Scopri innovazioni tecnologiche uniche per la produzione di abbigliamento e la lavorazione dei tessili durante incontri stimolanti nell’ambito di un evento fieristico ibrido. L’offerta supplementare di servizi digitali ti consentirà di beneficiare al meglio di entrambi i mondi: l’incontro personale in fiera più il networking virtuale con gli espositori e la community internazionale grazie al matchmaking prima, durante e dopo i giorni della fiera.

CAMILLA CARRARA DESIGN STRATEGIES DESIGN AND STRATEGIES di Camilla Carrara

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Beatrice Guidi

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Il ritorno lento e complesso La situazione della filiera tessile sembrava si stesse normalizzando dopo i due anni di pandemia, ma il conflitto russo - ucraino ha nuovamente destabilizzato il settore e gli effetti riguardano sicuramente l’aspetto umano, ma anche il clima economico. La maggior parte dei comparti deve far fronte alle incertezze del mercato, alla difficoltà di reperimento delle materie prime e, oggi, all’impennata dei prezzi energetici: tutti fattori che condizionano la produzione del settore manifatturiero. In questo scenario complesso non verranno a mancare gli appuntamenti fieristici dedicati al tessile: Proposte a Cernobbio a fine aprile dedicata al mondo dell’arredamento,

Performance Days a Monaco, fiera dedicata ai tessuti e agli accessori sostenibili per la moda sportiva e l’edizione estiva di Heimtextil a giugno, organizzata in parallelo a Techtextil e Texprocess a Francoforte, dove i visitatori potranno beneficiare di proposte sinergiche, dai filati alle fibre, dai tessuti tecnici alle tecnologie, fino al prodotto finito per l’arredamento e l’abbigliamento. Il fil rouge di questo numero abbraccia sempre di più il concetto di sostenibilità, avvalorato dagli spunti e dalle novità raccolti durante i nostri incontri presso le aziende e con le testimonianze dei nostri collaboratori.

THE SLOW AND COMPLEX RETURN The situation in the textile industry seemed to be normalising after the two-year pandemic, but the Russian-Ukrainian conflict has once again destabilised the sector, and the effects certainly affect the human aspect, but also the economic climate. Most sectors have to cope with market uncertainties, difficulties in finding raw materials and, nowadays, soaring energy prices: all factors that affect production in the manufacturing sector.

Texprocess in Frankfurt, where visitors will be able to benefit from synergic proposals, from yarns to fibres, from technical fabrics to technologies, right up to the finished product for furnishing and clothing. The leitmotif of this issue increasingly embraces the concept of sustainability, confirmed by the ideas and innovations gathered during our meetings with companies and with the reports of our contributors.

In this complex scenario there will be no shortage of trade fairs dedicated to textiles: Proposte in Cernobbio at the end of April dedicated to the world of furnishing, Performance Days in Munich, a fair dedicated to sustainable fabrics and accessories for sportswear and the summer edition of Heimtextil in June, organised in parallel with Techtextil and

editoriale


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INCONTRI IAFIL https://iafil.it writer Pietro Ferrari

LA SCIENZA E LA CREATIVITÀ

Iafil, acronimo di Industria Ambrosiana Filati, è un’azienda milanese fondata nel 1890 la cui esperienza nel settore tessile permette di produrre e commercializzare filati di qualità superiore usando i cotoni più fini al mondo, accanto a fibre pure e pregiate. Vengono prodotti e commercializzati filati pregiati e cotoni a marchio registrato selezionati con cura, trattandoli in impianti di filatura tecnologicamente avanzati e attraverso processi di tintura che impiegano coloranti rispettosi dell'ambiente per esaltare le caratteristiche naturali del filato. In particolare, vengono prodotti cotoni ELS (Extra Long Staple) a marchio registrato in un’ampia selezione di colori. Tra questi il protagonista è il Peruvian Pima cotton, talmente prezioso da essere conosciuto come il “cotone degli dei”. In collezione sono anche presenti filati che uniscono il cotone con altri filati quali lino, seta, cashmere e lana, ottenendo mischie pregiate che danno vita ad articoli no seasons esclusivi e unici, preziosi e naturali.

Per quanto riguarda la seta, i lotti utilizzati vengono selezionati, verificandone finezza, lunghezza e pulizia per ottenere un prodotto resistente e pulito, capace di dare risultati tintoriali di grande pregio. Viene prodotto inoltre lino, fibra naturale con duemila anni di storia nota per le proprietà traspiranti e anallergiche. La qualità del lino è garantita Masters of Linen, un marchio registrato che è un punto di riferimento sia per il settore tessile che per il consumatore. Senza dimenticare la produzione di alpaca, da sempre apprezzato per la sua innata morbidezza e calore. Non mancano fra le proposte filati manmade tecnologici che permettono di realizzare tessuti a maglia speciali ed altamente performanti. Per conoscere meglio questa realtà abbiamo fatto visita all'azienda e incontrato, per una conversazione sul suo passato, il suo presente e il suo futuro, Elena Salvaneschi. PIETRO FERRARI – Come è nata e cresciuta la Iafil? ELENA SALVANESCHI – Iafil è un’azienda storica, nel senso che è nata alla fine dell’Ottocento nel mondo dei cucirini, perché costitutiva il laboratorio e la produzione di nobilitazione per quanto riguardava esclusivamente la parte color. Dunque la sua origine è relativa alla parte tintoriale che è rimasta la nostra specializzazione. Non si trovava in questa sede a Baggio (Milano) ma nei dintorni di piazza Napoli, sempre a Milano, dove è rimasta fino alla Seconda Guerra Mondiale durante la quale lo stabilimento è stato bombardato e bruciato. A questo punto si è cercata una sede che fosse adatta a ospitare non solo la parte di tintoria ma anche un’area produttiva. Nella sede di via dei Ciclamini, sempre a


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MIlano, è nato lo stabilimento produttivo ma nel corso degli anni la parte industriale ha reso problematico l’inserimento nell’area urbana che si è via via sviluppata circondando lo stabilimento e rendendo difficile la logistica esterna e gli spostamenti dei 120 dipendenti dell’azienda. Nel 2008, la parte produttiva dell’azienda è stata trasformata in accordi di collaborazione con la Tintoria Tosi con sede a Busto Arsizio, concretizzatisi con il trasferimento di quelle macchine che, da sempre, erano utilizzate per tingere le partite in vasche piccole. La Tintoria Tosi cercava in quegli anni una specializzazione per i piccoli lotti che richiedeva una tintorialità diversa. Abbiamo spostato le macchine ma abbiamo spostato anche i nostri tecnici che sono stati assunti dal nostro partner per garantire il livello qualitativo della produzione. Operazioni simili sono state messe in atto per la fase della filatura e quella della torcitura. PIETRO FERRARI – Qual è oggi la vostra mission? ELENA SALVANESCHI – Continuiamo a realizzare tutte le operazioni che richiedono delle conoscenze del filo molto profonde, perché, al di là delle competenze dei nostri tecnici, quello che ci sembra importante è la capacità di effettuare i test dei fili su macchine elettroniche e non manuali, perché con questi strumenti riusciamo immediatamente a vedere le problematiche connesse. Il reparto di riferimento di questi processi è diventano sempre più importante anche in funzione della nostra specializzazione nel realizzare finezze altissime, specializzazione che va ben oltre un unico standard ma si concretizza in un prodotto complesso con un alto contenuto tecnico. Qui si è realizzato un ottimo rapporto con Shima Seiki, anche perché siamo stati i primi a utilizzare alcune loro tecnologie molto avanzate e a dare loro un prezioso feedback in termini di sviluppo prodotto La nostra visione è stata sempre quella di creare il filo per la capacità della macchina e non il contrario: sono nate così delle cose importanti, si è sviluppato il tra-

mato, si è arrivati con le più recenti tecnologie alla produzione di maglie imbottite. Si è unito il lavoro maglieristico con la tessitura, il che ha portato a uno sviluppo notevole. La tessitura è una cosa bellissima però è complicato preparare il macchinario ed è giustificato solo da chilometri di produzione, mentre con questi accorgimenti si riesce a campionare velocemente, a sprecare poco filo, a proporre cose sempre nuove come è richiesto sempre più da un mercato della moda costantemente in evoluzione. Anche con i filati noi riusciamo ad ogni stagione a creare su determinati fili delle novità che incontrano il mercato.


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INCONTRI IAFIL Anche perché abbiamo un atteggiamento da parte dei commerciali che se da una parte è chiaramente impegnato a portare a casa l’ordine dall'altra è completato da un affiancamento di tecnici in grado di creare per il cliente delle personalizzazioni. Uno dei nostri impegni più complessi è quello di realizzare dei fili che in apparenza sono estremamente semplici: per fare un esempio i nostri fili sono caricati sulla banca dati della Shima Seiki da sempre, però da un punto di vista del designer creativo, soprattutto se è un designer di ultima generazione che quindi ha estremamente presenti le tendenze del gusto e la capacità di ricercarle ma non ha una competenza specifica sulla costruzione del filo, costituiscono un ausilio prezioso. Quindi il nostro grande sforzo - che ci premia – è quello di offrire ai clienti un filo che risulta effettivamente molto semplice ma non lo è affatto in termini di costruzione: negli ultimi anni, abbiamo lavorato moltissimo, costruendo fettucce, piattine, catenelle, reti e altre strutture particolari. Siamo sempre partiti dalle nostre basi ma abbiamo portato avanti un’evoluzione sia di filo in sé sia di coloritura, utilizzando e mischiando materie prime diverse come cotone, cashmere e seta, per riuscire a ottenere tonalità e brinature che altrimenti non si possono ottenere. Una cosa su cui abbiamo lavorato tantissimo è l’effetto grosso che la moda richiedeva abbinato a un concetto di leggerezza, perché oggi nessuno ha più voglia di indossare dei capi troppo pesanti. Siamo dunque riusciti a trovare dei fili che sono tecnicamente grossi ma che in realtà sono leggerissimi. Sono fili imbottiti o costruiti per avere la peculiarità di gonfiarsi pur restando molto leggeri in modo di permetterci di costruire una maglia su una finezza grossa ma di trecento o trecentoventi grammi, il che era impensabile anni fa. PIETRO FERRARI – Un prezioso servizio per i clienti... ELENA SALVANESCHI – Voi non vedrete


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mai in Iafil portare dei capi finiti in stand che trasmettano un concetto di stile, anzi vogliamo che gli uffici stile non siano guidati a pensare che il filo sia finalizzato a un determinato scopo. Accanto allo sviluppo dell’ufficio creativo abbiamo lavorato per strutturare anche quello tecnico: il mercato chiede prodotti in maniera trasparente e garantita; per questo abbiamo assunto nell’ufficio tecnico quattro persone, tutti giovani perché c’è bisogno di mentalità aperte e culturalmente più vicine a questo tipo di discorso. La necessità di ridurre i costi per tutte le aziende è un mantra ed è quindi necessario creare prodotti di primo anello di filiera che consentano alle aziende a valle di essere competitive. L’ultima mossa di Iafil per la collezione SS 2023 è stata di creare Carbon, un filo nato da un filamento di carbonio e nylon in estrusione: abbiamo fatto una ricerca su questo materiale e abbiamo realizzato una costruzione di tessitura da cui è partito il prodotto, effettuando dei test per agganciare il mercato dell’ipertecnico sulla moda. PIETRO FERRARI – Avete sempre fatto però gioco di squadra... ELENA SALVANESCHI – Abbiamo trovato

dei partner che ci hanno consentito di arrivare a dei risultati eccezionali: come questo filo che è lavorabile su una finezza estrema che è la 18 e ha delle caratteristiche interessanti che sono quelle del carbonio ma essendo antistatico e non conduttivo è portabile a pelle. È scivoloso come la seta e antimicotico e antibatterico e indistruttibile: solo nero al momento ma in prospettiva sarà disponibile in colori diversi. Con finissaggi ad alta temperatura si ottengono delle consistenze incredibili e molti brand dell’automotive di primo piano lo utilizzano per la realizzazione di interni e di sedute. Si possono così sostituire le lavorazioni negli stampi con un tessuto a maglia prodotto in lotti relativamente piccoli, indurendo e modellando il tessuto a maglia grazie al passaggio in pressa a calori differenti. Si ha così una termoformatura e una variazione di pressione in modo che il prodotto diventi gommoso o rigido. Si possono fare caschi, gomiti, parastinchi, o rinforzi per maglia di cashmere. Il supertecnico si concilia con il classico...con un occhio al mondo dell'arredamento e appunto dell’automotive, per cruscotti di ultima generazione.

! SCIENCE AND CREATIVITY Iafil, an acronym for Industria Ambrosiana Filati, is a Milanese company founded in 1890 whose experience in the textile sector allows it to produce and market superior quality yarns using the finest cottons in the world, alongside pure and precious fibers. Carefully selected fine yarns and registered trademark cottons are produced and marketed, treated in technologically advanced spinning plants and through dyeing processes that use environmentally friendly dyes to enhance the natural characteristics of the yarn. In particular, registered trademark ELS (Extra Long Staple) cottons are produced in a wide selection of colors. Among these the protagonist is the Peruvian Pima cotton, so precious that it is known as the "cotton of the gods". In the collection there are also yarns that combine cotton with other yarns such as linen, silk, cashmere and wool, obtaining pre-

cious blends that give life to exclusive and unique, precious and natural no-seasons items. As far as silk is concerned, the lots used are selected, verifying their fineness, length and cleanliness to obtain a resistant and clean product, capable of giving dyeing results of great value. Linen is also produced, a natural fiber with two thousand years of history known for its breathable and hypoallergenic properties. The quality of linen is guaranteed by Masters of Linen, a registered trademark that is a reference point for both the textile sector and the consumer. Without forgetting the production of alpaca, which has always been appreciated for its innate softness and warmth. There is no shortage of technological man-made yarns that allow the creation of special and highly performing knitted fabrics. To get to know this reality better, we visited the company and met Elena Salvaneschi for a conversation about its past, present and future.


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CULTURA TESSILE writer Pietro Ferrari

IL PIACERE DELLA SFIDA Incontriamo presso i nostri uffici a Milano, Mariadele Mancini che, dalla nascita della nostra rivista Textures, ci onora della sua collaborazione. Ci sembra arrivato il momento di raccontare sulla nostra testata il suo percorso professionale, più unico che raro, e il suo attuale impegno sui temi della sostenibilità, lontano, come sempre, dalla banalità e dallo scontato.

Il percorso di Mariadele Mancini nel settore tessile e, oggi, nell'impegno sulla sostenibilità. È lei stessa a ricordarcelo all'inizio della nostra conversazione: «Il mio percorso professionale rappresenta oggi il mio passato, perché a 86 anni, mi sono rimessa in gioco, impegnandomi seriamente sul tema dell'eco sostenibilità, con un approccio culturale e con una grande attenzione alle dinamiche più complesse che ruotano intorno all’argomento. Per quanto riguarda il mio passato nel settore tessile, tutto è nato quando avevo 33 anni. Nonostante una laurea in giurisprudenza, sono entrata alla Bassetti come segretaria nella direzione marketing e, lì sono stata individuata come uno dei personaggi che sarebbero dovuti entrare nel gruppo che Piero Bassetti aveva riunito per la diversificazione nella sua azienda.

Erano infatti i tempi in cui il motto era “diversificare per abbassare i costi di produzione”, fondamentale requisito per affrontare le prime avvisaglie di un mercato sempre più aggressivo. La decisione dell’azienda, che comprendeva anche il Linificio Canapificio Italiano e una rilevante compartecipazione Eni, come la MCM (manifatture cotoniere meridionali), fu quella di allargarsi a tutto il tessile arredamento uscendo dalla produzione normale di lenzuola e tovaglie. Nacque la Divisione Arredamento, nacquero i Multipli Bassetti, un coordinato casa composto da copriletto, tende, tappeti e infine murali, connotati da un unico tema stilistico che di volta in volta si articolava in varie collezioni. Fu affidato questo incarico a tre persone, tra cui la sottoscritta. Il capitale iniziale messo a disposizione fu di alcune de-

cine di milioni: dopo otto anni se ne fatturavano parecchie centinaia all’anno, perché l’idea rivoluzionaria per l’epoca fu accolta con entusiasmo dal mercato. Il progetto prevedeva che tutto ciò che fosse al di fuori del lenzuolo dovesse essere prodotto esternamente e solamente commercializzato sotto il marchio Bassetti. Io, andando a proporre il progetto ai potenziali fornitori (sempre produttori italiani), da quello dei tappeti a quello delle tende, conobbi il mondo produttivo tessile di eccellenza particolarmente motivato a collaborare con una Azienda leader del settore. Per me fu una occasione straordinaria di conoscenza in senso lato». PIETRO FERRARI – Questo successo e questo ruolo gratificante non ti accontentava però... MARIADELE MANCINI – No, nel dicembre del 79 decisi di lasciare la Bassetti e iniziare un'attività di consulenza, anche perché una serie di aziende che mi servivano, mi facevano proposte di collaborazione particolarmente interessanti per la mia crescita professionale. Cito un esempio. Erano gli anni ruggenti della Moda italiana nel mondo e in occasione di una mia consulenza a Gabel Vallesusa ebbi modo di conoscere e collaborare con Elio Fiurucci, il geniale visionario del Fashion Made in Italy.


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! THE PLEASURE OF THE CHALLENGE We meet Mariadele Mancini at our offices in Milan who, since the birth of our magazine Textures, has honored us with her collaboration. The time has come to tell us about her career path, more unique than rare, and her current commitment to sustainability issues, far away, as always, from banality and the obvious. It is she herself who reminds us at the beginning of our conversation: "My professional career today represents my past, because at 86, I got back into the game, seriously committing myself to the theme of eco-sustainability, with a cultural approach and great attention to the more complex dynamics that revolve around the topic ''. As for my past in the textile industry, it all started when I was 33 years old. Despite a degree in law, I joined Bassetti as a secretary in the marketing department and, there I was identified as one of the characters who should have joined the group that Piero Bassetti had gathered for diversification into his company. In fact, these were the times when the motto was '' diversify to lower production costs '', a fundamental requirement to face the first signs of an increasingly aggressive market. The decision of the company, which also included Linificio Canapificio Italiano and a significant Eni partnership, such as MCM (southern cotton manufacturers), was to expand to all furnishing textiles, exiting from the normal production of sheets and tablecloths. The Furniture Division was born, the Multipli Bassetti was born, a coordinated house consisting of bedspreads, curtains, carpets and finally murals, characterized by a single stylistic theme that from time to time was divided into various collections. This task was entrusted to three people, including myself. The initial capital made available was a few tens of millions: after eight years, several hundred were invoiced a year, because the revolutionary idea for the time was enthusiastically welcomed by the market. The project envisaged that everything outside the sheet had to be produced externally and only marketed under the Bassetti brand. Going to propose the project to potential suppliers (always Italian producers), from that of carpets to that of curtains, I met the world of textile production of excellence, particularly motivated to collaborate with a leading company in the sector. For me it was an extraordinary opportunity to get to know in a broad sense. PIETRO FERRARI – This success and this rewarding role did not satisfy you, however... MARIADELE MANCINI – No, in December 79 I decided to

leave Bassetti and start a consultancy business, also because a series of companies that I needed, made me particularly interesting collaboration proposals for my professional growth. I cite an example. Those were the roaring years of Italian fashion in the world and on the occasion of my advice to Gabel Vallesusa I got to know and collaborate with Elio Fiurucci, the brilliant visionary of Made in Italy fashion. This episode comes to mind because in the last years of his life we got to meet again and he talked to me at length about his new commitment to environmental problems. But let's get back to us. In the mid-1980s it was even Eni who called me to take care of the promotion of Lanerossi and Rossitex. They made a major hype, and at an edition of Pitti Casa they presented my Samarcanda collection with cashmere blankets, with silk / cashmere bedspreads, with embroidered curtains and sheets. After the experience with Lanerossi, I continued to be a consultant for many companies in Italy and abroad, also going to Bandung for Ateja, then the largest Indonesian textile company with two thousand jacquard looms, which had decided to devote themselves above all to production of gobelin, a type of fabric particularly used in the furnishing sector. A type that soon became the prerogative of South East Asian companies due to its low cost and good quality. PIETRO FERRARI – What was the panorama of the industry in those years? MARIADELE MANCINI – It was already in those years of my life to experience the introduction of certain types of mass products from abroad every day. The conditions for a disaster were already being created for those producers who had invested in hundreds of looms mainly dedicated to the production of dobby fabrics. As had happened in the seventies with Bassetti's 200 Sulzer looms in Rescaldina. However at that time the textile companies were still producing in Italy because they were able to defend themselves with creativity, and with technological research, a solid prerogative of made in Italy. In the meantime, I was also carrying out my consultancy for medium-sized companies such as Rigo di Chieri, which by producing only bedspreads, was also affected by changes in social habits such as the disappearance of the kit. I began my collaboration with them by proposing to immediately make a collection of single bedspreads for second homes and hotels as the tourism sector is booming. It was a success and in a very short time the company became a leader in this type of product. I was very dear to these Italian companies, small and medium-sized companies, because it was there that the we-


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CULTURA TESSILE

Questo episodio mi torna in mente perché negli ultimi anni della sua vita abbiamo avuto modo di rincontrarci e lui mi parlava a lungo del suo nuovo impegno sui problemi ambientali. Ma torniamo a noi. A metà circa degli anni ’80 fu addirittura Eni che mi chiamò per occuparmi della promozione di Lanerossi e Rossitex. Fecero un battage pubblicitario di primordine, e a un'edizione di Pitti Casa presentarono la mia collezione Samarcanda con coperte di cashmere, con copriletti seta/cashmere, con tende e lenzuola ricamate. Dopo l’esperienza con Lanerossi, ho continuato a fare la consulente per moltissime aziende in Italia e all’estero, andando anche a Bandung per Ateja, allora la più grande azienda tessile indonesiana con duemila telai jacquard, che avevano deciso di dedicarsi soprattutto alla produzione di gobelin, una tipologia di tessuto particolarmente usata nel settore arredamento. Tipologia che divenne in breve appannaggio delle aziende del Sud Est Asiatico per il basso costo e la buona qualità. PIETRO FERRARI – Qual era il panorama dell'industria in quegli anni? MARIADELE MANCINI – Si cominciava già in quegli anni della mia vita a vivere ogni giorno l’inserimento dall'estero di alcune tipologie di prodotto di massa. Si stavano già creando le premesse di un disastro per quei produttori che avevano investito in centinaia di telai dedicati prevalentemente alla produzione di tes-

suti a ratiera. Come era accaduto negli anni Settanta con i 200 telai Sulzer di Bassetti a Rescaldina. Comunque in quel momento le aziende tessili producevano ancora in Italia perché erano in grado di difendersi con la creatività, e con la ricerca tecnologica, solido appannaggio del made in italy. Io intanto portavo avanti le mie consulenze anche per aziende di medie dimensioni come la Rigo di Chieri, che producendo solo copriletto, risentiva anche dei cambiamenti di abitudini sociali come la scomparsa del corredo. Iniziai la mia collaborazione con loro proponendo di fare subito una collezione di copriletti singoli per le seconde case e per gli alberghi essendo il settore del turismo in forte espansione. Fu un successo e in brevissimo tempo l’azienda divenne leader in questa tipologia di prodotto. Mi erano molto care queste aziende italiane, realtà mediopiccole, perchè era lì che cresceva, davvero, in sordina, la ricchezza del nostro Paese. Ricordo con affetto i tecnici, i capi telaio che avevano l'ingrato compito di trasformare in cicli produttivi i miei progetti, caratterizzati sempre da qualcosa che andava fuori dagli schemi. PIETRO FERRARI – Perché il settore tessile in Italia è entrato in crisi? MARIADELE MANCINI – Il settore tessile in Italia è entrato in crisi perché, purtroppo, portava in sé un limite culturale. Pur avendo genialità e profonda dedizione al lavoro, mancò l’accortezza di guar-

dare lontano nella immediata esigenza di ottenere profitti a breve termine. Poi è cominciata la sciagura delle delocalizzazioni, senza capire, come ebbi modo di constatare di persona, che i produttori esteri, soprattutto gli asiatici, ci studiavano con attenzione ossessiva per imparare da noi tutto ciò che li avrebbe fatti crescere. Adesso abbiamo perso molto ed è rimasto poco. Per fortuna, c’è stato il momento in cui alcuni, più lungimiranti, hanno capito che dovevano puntare sulla qualità per salvare il settore, non cercare di competere sulla quantità. Le aziende che l’hanno fatto sono ancora oggi sul mercato. PIETRO FERRARI – Questa tua militanza nel settore tessile ti ha vista molto vicina anche alla comunicazione? MARIADELE MANCINI – Sono stata tra i primi a credere nella comunicazione che allora passava prevalentemente sulla carta stampata. Il mio percorso in Home è iniziato quando ho smesso la mia vita di consulente e nomade ed è durato per qualche anno. È stato per me un hobby molto bello, anche perché ho sempre considerato la comunicazione e la pubblicità elementi strategici del marketing. PIETRO FERRARI – Oggi la sfida però passa attraverso battaglie importanti e multisettoriali... MARIADELE MANCINI – Sì esattamente. Tanto che all’età di 86 anni questa signora ha deciso di sposare l’impegno per la salvezza del Pianeta.


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Voglio fare qualcosa di serio, di concreto, prima che per me suoni la campana…. La comunicazione, estesa anche alla rete e ai social, è importante ma non basta. Oggi il mio impegno è di creare a giorni un’Associazione no-profit, che a breve sarà in grado di ricevere nuovi associati e donazioni. Intendo promuovere la Cultura della Sostenibilità attraverso interventi in università, scuole, aziende e soggetti di ogni genere, con progetti divulgativi personalizzati.

PIETRO FERRARI – Conoscendo il mondo tessile e, oggi, anche le tematiche della sostenibilità, come valuti che il settore si stia comportando? MARIADELE MANCINI – Il settore tessile sta reagendo con una grande attenzione, ma questo impegno non dev'essere solo uno slogan di marketing, ci si deve credere fino in fondo. Bisogna alimentare la consapevolezza che fare qualcosa per la salvezza del Pianeta, è importante non solo per la nostra vita sulla terra, ma anche per dare un futuro alle aziende.

alth of our country really grew quietly. I fondly remember the technicians, the loom garments who had the thankless task of transforming my projects into production cycles, always characterized by something that went outside the box. PIETRO FERRARI – Why did the textile sector in Italy go into crisis? MARIADELE MANCINI – The textile sector in Italy has entered into crisis because, unfortunately, it carried within itself a cultural limit. Despite having genius and deep dedication to work, he lacked the foresight to look far in the immediate need to obtain short-term profits. Then the tragedy of relocations began, without understanding, as I was able to personally see, that foreign producers, especially Asians, studied us with obsessive attention to learn from us everything that would make them grow. Now we have lost a lot and little is left. Fortunately, there was a moment when some, more far-sighted, understood that they had to focus on quality to save the sector, not try to compete on quantity. The companies that have done so are still on the market today. PIETRO FERRARI – Did your militancy in the textile sector see you very close to communication too? MARIADELE MANCINI – I was one of the first to believe in communication which at the time was mainly in print. My journey in Home began when I gave up my life as a consultant and nomad and lasted for a few years. It was a very nice hobby for me, also because I have always considered communication and advertising strategic elements of marketing.

Convincersi finalmente che la sostenibilità non è solo rinuncia e sacrificio, ma è soprattutto sano business. Col buon senso di una “nonna” consiglio di guardare ancora una volta con attenzione a come si stanno virtuosamente muovendo Paesi ad oriente, come il Giappone, che pur essendo tra i primi nella lista dei maggiori inquinatori del pianeta, si stanno impegnando molto seriamente per raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050.

PIETRO FERRARI – Today, however, the challenge passes through important and multisectoral battles. MARIADELE MANCINI – Yes exactly. So much so that at the age of 86 this lady decided to marry the commitment to save the planet. I want to do something serious, concrete, before the bell rings for me…. Communication, also extended to the network and social networks, is important but not enough. Today my commitment is to create a non-profit association in the next few days, which will soon be able to receive new members and donations. I intend to promote the Culture of Sustainability through interventions in universities, schools, companies and individuals of all kinds, with customized dissemination projects. PIETRO FERRARI – Knowing the textile world and, today, also the issues of sustainability, how do you assess that the sector is behaving? MARIADELE MANCINI – The textile sector is reacting with great attention, but this commitment must not be just a marketing slogan, it must be believed completely. We must foster the awareness that doing something for the salvation of the planet is important not only for our life on earth, but also to give companies a future. Finally be convinced that sustainability is not just renunciation and sacrifice, but above all healthy busyness. With the common sense of a `` grandmother '' I recommend that you look carefully once again at how countries to the east are virtuously moving, such as Japan, which despite being among the first on the list of the greatest polluters on the planet, are working hard seriously to achieve Carbon Neutrality by 2050.


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ART & TEXTILES writer Paola Govoni

LA MAGIA DEI TESSUTI NELL’ARTE DI BENOZZO GOZZOLI, PITTORE FIORENTINO come cardatore. Il giovane muove i primi passi al fianco del padre di professione “farsettaio” – ovvero sarto – ed è in questo ambiente familiare che inizia a sviluppare una particolare sensibilità visiva e tattile nei confronti delle stoffe e dei tessuti decorati. Benozzo si dedica alla pittura e il primo documento in cui si firma “pictor” è il contratto del 1444 che lo impegna per tre anni come aiuto del Ghiberti nell'esecuzione della porta est del battistero di Firenze, mentre, in precedenza, aveva già lavorato al fianco del Beato Angelico come aiuto durante i lavori (1438-1443) nel convento di San Marco. ! L’Autore Paola Govoni in visita alla mostra di Firenze. ! Pala della Sapienza Nuova (Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia), dettaglio. ! Nella pagina a destra, Madonna dell’Umiltà fra sant’Andrea e san Prospero e due angeli (Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, esposta nel Museo Civico di San Gimignano), dettaglio.

Palazzo Medici Riccardi a Firenze ha ospitato dal 16 dicembre 2021 al 10 marzo 2022 la mostra “Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi”, promossa da Città Metropolitana di Firenze, organizzata da MUS.E e curata di Serena Nocentini e Valentina Zucchi. Un percorso affascinante attraverso la Firenze del Rinascimento e la sua straordinaria ricchezza culturale ed estetica. Il progetto vede la collaborazione del Museo di San Marco di Firenze, del Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino, dei Musei Civici di San Gimignano e dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino. Benozzo di Lese, più noto come Benozzo Gozzoli, nasce a Firenze tra il 1420 e il 1421 da una famiglia originaria del piviere di Settimo, nel contado fiorentino, poi stabilitasi a Firenze. Il nonno abita in Oltrarno, presso Santa Maria del Carmine e lavora


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! THE MAGIC OF FABRICS IN THE ART OF BENOZZO GOZZOLI, FLORENTINE PAINTER

Palazzo Medici Riccardi in Florence hosted the exhibition "Benozzo Gozzoli and the Magi Chapel" from 16 December 2021 to 10 March 2022, promoted by the Metropolitan City of Florence, organized by MUS.E and curated by Serena Nocentini and Valentina Zucchi. A fascinating journey through the Florence of the Renaissance and its extraordinary cultural and aesthetic richness. The project sees the collaboration of the San Marco Museum in Florence, the Benozzo Gozzoli Museum in Castelfiorentino, the Civic Museums of San Gimignano and the Archdiocese of SienaColle Val d’Elsa-Montalcino. Benozzo di Lese, better known as Benozzo Gozzoli, was born in Florence between 1420 and 1421 from a family originally from the Settimo parish, in the Florentine countryside, then settled in Florence. The grandfather lives in Oltrarno, near Santa Maria del Carmine and works as a carder. The young man takes his first steps alongside his father by profession as a tailor and it is in this family environment that he begins to develop a particular visual and tactile sensitivity towards fabrics and decorated fabrics. The young man devoted himself to painting and the first document in which he signed "pictor" was the contract of 1444 which committed him for three years as an aid to Ghiberti in the execution of the east door of the Florence baptistery, while, previously, he had already worked with Beato Angelico as an aid during the works (1438-1443) in the convent of San Marco. At the end of the fifties of the fifteenth century, Benozzo received the Medici commission to fresco the private chapel in the family palace in via Larga (today Palazzo Medici Riccardi), Paying particular attention to the execution of the Chapel of the Magi, the exhibition presents and explores the figure of the artist and his links with the Medici family and with the city of Florence, along a path in which original works, drawings and documents of the time alternate with multimedia installations, and finally leading to the presence of the artist's masterpiece.

THE RIDE OF THE MAGI

After having worked in Rome in the Vatican and in Orvieto, again with Beato Angelico, then in Umbria, in Viterbo and again in Rome, Benozzo returned to Florence and here in 1459 he undertook the prestigious work of the Chapel of the Magi, which further strengthened the close relationship with the Medici family that accompanied the artist throughout his long career, in fact Benozzo did not hesitate to define himself in a letter addressed to Lorenzo Medici in 1467, «yours and of your chasa». In the fresco, the Journey of the Magi and the Garden of

Paradise converge in the Adoration of the Child Jesus by Filippo Lippi on the altar, highlighting the mastery in the mural painting technique and the executive finesse in rendering the landscapes, the characters, the details, the decorations, intertwining sacred history, fairytale atmosphere and contemporary ambience. “What better place to celebrate the 600th anniversary of the birth of Benozzo Gozzoli? – say the curators of the exhibition Valentina Zucchi and Serena Nocentini. – Palazzo Medici preserves one of the Renaissance masterpieces, the Chapel of the Magi, commissioned by the prestigious Medici family who, with this work, has forever linked its name to Florence and in which Benozzo's skills also merge: the care for every little detail, from the precious jewels to the rich damasks, from the harnesses of the horses to the trees full of fruit, from the flowery meadows to the colorful plumage of the birds. A small but significant exhibition will accompany our visitors in this fairy-tale and decorative world, characteristic of the artist, which has made his painting full of particular charm. The real works on show will dialogue with multimedia languages, inviting the viewer to discover details of intense and poetic reality. Recognizing that technology is a pre-


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ART & TEXTILES

! La Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli. Foto Simone Lampredi.

Alla fine degli anni Cinquanta del Quattrocento, Benozzo riceve la commessa medicea per affrescare la cappella privata nel palazzo di famiglia in via Larga (oggi Palazzo Medici Riccardi). Rivolgendo un'attenzione particolare all'esecuzione della Cappella dei Magi, la mostra presenta e approfondisce la figura l'artista e i suoi legami con la famiglia Medici e con la città di Firenze, lungo un percorso in cui si alternano opere originali, disegni, documenti dell’epoca e installazioni multimediali, e che conduce infine al cospetto del capolavoro dell’artista.

LA CAVALCATA DEI MAGI

Dopo aver lavorato a Roma in Vaticano e a Orvieto, di nuovo con Beato Angelico, poi in Umbria, a Viterbo e nuovamente a Roma; Benozzo fa ritorno a Firenze e qui nel 1459 intraprende la prestigiosa opera della Cappella dei Magi, che rinsalda ulteriormente lo stretto rapporto con la famiglia Medici che accompagna l’artista per tutta la sua lunga carriera, tanto che Benozzo non


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cious tool for our life and not a goal, means once again giving centrality to the person, as was the case in the Renaissance, when our Benozzo painted the Chapel of the Magi in this building".

MAGIC OF FABRICS

Having lived his childhood and adolescence among wools, fabrics and textiles, it should not be surprising the sensitivity and competence that the artist expresses in rendering the textures of the fabrics, the richness of the clothes, the refinement of the ornaments and headdresses. A taste for decoration and detail which was already highly appreciated at the time by contemporaries and which has come down to us, to continue to surprise us. Some sources tell of a possible link with the sphere of interests of the Medici family in the Wool Guild, before finally establishing themselves as bankers and becoming lords of Florence. In the fresco by Benozzo, the elegance of the clothes and the refinement of the fabrics could have been conceived as a superlative 'sample' of the skills and creativity of the Florentine textile production of the time, inserted in an ex-

esiterà a definirsi, in una lettera rivolta a Lorenzo Medici del 1467, «vostro e della vostra chasa». Nell’affresco, il Viaggio dei Magi e il Giardino del Paradiso convergono nell’Adorazione del Bambino Gesù di Filippo Lippi sull’altare, evidenziando la maestria nella tecnica pittorica murale e la finezza esecutiva nel rendere i paesaggi, i personaggi, i dettagli, le decorazioni, intrecciando storia sacra, atmosfera fiabesca e attualità contemporanea. «Quale miglior luogo per celebrare il seicentenario della presunta nascita di Benozzo Gozzoli? – dichiarano le curatrici della mostra Valentina Zucchi e Serena Nocentini. – Palazzo Medici conserva uno dei capolavori del Rinascimento, la Cappella dei Magi, commissionata dalla prestigiosa famiglia Medici che, con quest’opera, ha legato per sempre il suo nome a Firenze e nella quale si fondono anche le abilità di Benozzo: la cura per ogni minimo dettaglio, dai preziosi gioielli ai ricchi damaschi, dalle bardature dei cavalli agli alberi carichi di frutta, dai prati fioriti al variopinto piumaggio degli uccelli.

traordinary scenic layout and in the imposing iconographic apparatus of the cavalcade, which winds along the walls of the chapel. The phantasmagoria of the Magi's clothes finds continuity in the clothing of the hundreds of characters who animate the scene, moving within a fairytale landscape, bucolic, sweet and sometimes harsh, always in balance between reality and dream, immersed in the friendly nature of the Tuscan landscape. The Magi actually have the features of exponents of the Medici family and the catwalk is a long procession of dignitaries, philosophers, religious, nobles, writers and artists - including Benozzo himself who wears a red headdress and looks straight ahead at the viewer - and, again, of squires and servants, of hunters and merchants, whose identity has never been fully revealed and who are the protagonists of a unique and embracing Renaissance narrative, in the name of taste and beauty.

Una piccola ma significativa esposizione accompagnerà i nostri ospiti in questo mondo fiabesco e decorativo, caratteristico dell’artista, che ha reso la sua pittura ricca di particolare fascino. Le opere reali presenti dialogheranno con i linguaggi


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! La cappella dei Magi di Palazzo Medici Riccardi. Foto Simone Lampredi. ! Installazione multimediale in mostra.

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multimediali, invitando lo spettatore a scoprire particolari di intensa e poetica realtà. Riconoscere che la tecnologia è uno strumento prezioso per il nostro vivere e non un obiettivo, significa dare ancora una volta centralità alla persona, come in fondo avvenne proprio nel Rinascimento, quando il nostro Benozzo dipinse la Cappella dei Magi di questo palazzo».

MAGIA DEI TESSUTI

Avendo Benozzo vissuto l’infanzia e l’adolescenza fra lane, stoffe e tessili, non deve stupire la sensibilità e la competenza che l’artista esprime nel rendere in pittura la consistenza e le trame dei tessuti, la ricchezza degli abiti, la raffinatezza degli ornamenti e dei copricapo. Un gusto del decoro e del dettaglio, il suo, che fu già molto apprezzato all’epoca dai contemporanei e che è arrivato fino a noi,

per continuare a sorprenderci. Alcune fonti raccontano di un possibile legame con la sfera di interessi della famiglia Medici nella Corporazione dell’Arte della Lana, prima di affermarsi definitivamente come banchieri e diventare signori di Firenze. Nell’affresco di Benozzo, l’eleganza delle vesti e la raffinatezza dei tessuti potrebbero essere stati concepiti come un superlativo ‘campionario’ delle abilità e della creatività della produzione tessile fiorentina del tempo, inserito in uno straordinario impianto scenico e nell’imponente apparato iconografico della cavalcata, che si snoda lungo le pareti della cappella. La fantasmagoria degli abiti dei Magi trova una continuità nell’abbigliamento del centinaio di personaggi che animano la scena, muovendosi all’interno di un paesaggio di fiaba, bucolico, dolce e a tratti aspro, sempre in equilibrio fra realtà e sogno, immerso nella natura amica del paesaggio toscano. I Magi in realtà hanno le fattezze di esponenti della famiglia Medici e la passerella è un lungo corteo di dignitari, filosofi, religiosi, nobili, letterati e artisti – fra cui lo stesso Benozzo che indossa un copricapo rosso e osserva dritto davanti a sé lo spettatore – e, ancora, di scudieri e servitori, di cacciatori e mercanti, la cui identità non è mai stata del tutto svelata e che sono protagonisti di un’unica coinvolgente narrazione rinascimentale, all’insegna del gusto e della Bellezza.



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PERCORSO COTONE MONTICOLOR www.monticolor.com writer Beatrice Guidi

BENESSERE, ETICA E SOSTENIBILITÀ

! Matteo Lanza allo stand Monticolor a Filo febbraio 2022. ! Starcash.

Monticolor, l'azienda bresciana leader nella progettazione e creazione di filati, esprime nella nuova collezione AutunnoInverno 2023/24 per calzetteria, tessitura e jersey il grande desiderio di benessere, etica e sostenibilità che oggi accomuna tutti. «Nella presenza a Filo – ci dice Matteo Lanza del reparto marketing – abbiamo creato qualche suggestione per i clienti con uno stand un po' più mosso e popolato, senza voler fare il loro lavoro, ma solo per offrire qualche spunto». La ricerca continua di Monticolor consente di sperimentare nuovi approcci e nuove strade, con creatività e innovazione. Performance attive vengono applicate alle materie prime riciclate e derivate da risorse rinnovabili o biologiche, dando loro nuove funzionalità. È da questo studio che nasce Deocell Evolution.


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Deocell è un prodotto tecnologicamente avanzato che neutralizza gli odori. Tale fibra elimina l’ammoniaca trasformandola in composti inodore. L’azione avanzata Deocell non deriva da un trattamento, ma si ottiene mediante modifica della fibra Tencel Lyocell; non rilascia quindi sostanze nocive e l’effetto non diminuisce con i lavaggi. Con la nuova famiglia Deocell Evolution, le prestazioni deodoranti della fibra Deocell sono combinate con materiali naturali e tecnici per ottenere il massimo delle performance in ottica sostenibile. Deocell Cotton - 30% Deocell Lyocell 70% cotone

Disponibile nelle titolazioni: Ne 20/1 – Nm 1/34 e Ne 30/1 – Nm 1/50. Effetto deodorante ad alta prestazione in mischia intima con cotone per avere funzionalità senza rinunciare alla massima naturalità. Morbido e anallergico è indicato per: intimo, calze, medicale, biancheria da bagno, casa, abbigliamento per il tempo libero. Deocell Eco - 60% poliestere riciclato 30% cotone biologico - 10% Deocell Lyocell. Disponibile nelle titolazioni: Ne 18/1 – Nm 1/30 e Ne 28/1 – Nm 1/48. Un mix di fibra poliestere certificata GRS (Global Recycled Standard) riciclata da

! WELLNESS, ETHICS AND SUSTAINABILITY Monticolor, a Brescia-based company leader in design and creation of yarns, in the new Autumn-Winter 2023/24 collection for hosiery, weaving and jersey, expresses the great desire for well-being, ethics and sustainability today uniting everyone. The continuous research of Monticolor allows you to experiment with new approaches and new ways, with creativity and innovation. Active performance are applied to recycled and resource-derived raw materials renewable or organic, giving them new functionality. From this study Deocell Evolution is born.

turalness. Soft and hypoallergenic suitable for underwear, socks, medical, bath linen, home, leisure clothing.

Deocell Eco - 60% recycled polyester - 30% organic cotton - 10% Deocell Lyocell. Available in the titles: Ne 18/1 - Nm 1/30 and Ne 28/1 - Nm 1/48. A mix of GRS (Global Recycled Standard) certified polyester fiber recycled from bottles post-consumer, supplemented with OCS (Organic Content Standard) organic cotton. This special yarn, combines the deodorizing function of Deocell with the characteristic of drying quickly but with a natural look and extreme perception of comfort. Functional clothing and conscious for fitness, yoga, pilates Deocell is a technologically advanced product that neu- and all indoor sports. tralizes the smells. This fiber eliminates ammonia, transforDeocell Dry - 80% recycled polyester - 20% Deocell Lyocell. ming it into odorless compounds. The advanced Deocell action does not derive from a tre- Available in the titles: Ne 40/1 - Nm 1/68. atment, but is obtained by modifying the Tencel Lyocell Deodorant function and maximum transpiration guaranfiber; therefore does not release harmful substances and teed by GRS recycled polyester from post-consumer plastic bottles. Technical garments that are always dry, functional the effect does not diminish with washing. With the new Deocell Evolution family, deodorant perfor- and fresh like just washed. Ideal for active outdoor sports mance of the Deocell fiber are combined with natural and such as running, skiing, tennis and all aerobic practices. technical materials to obtain the maximum performance Monticolor also presents Cashmere Feeling. The richness of from a sustainable perspective. cashmere in a modern version. Blend of materials that enhance the tactile and visual sensations of the noblest fiber. Deocell cotton - 30% Deocell Lyocell - 70% cotton. Available in the titles: Ne 20/1 - Nm 1/34 and Ne 30/1 - Nm Softness, skin-deep pleasure and beauty that attracts the eye for luxurious comfort daily. Thus the new Sweet yarns, 1/50. High performance, deodorant effect in an intimate blend based on modal, and Starcash, based on viscose and fiber with cotton to have functionality without sacrificing the na- metallic, elegantly enrich the new Monticolor collection.


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PERCORSO COTONE MONTICOLOR bottiglie post-consumer, integrata con cotone biologico OCS (Organic Content Standard). Questo speciale filato, coniuga la funzione deodorante di Deocell alla caratteristica di asciugare velocemente ma con aspetto naturale e estrema percezione di comfort. Abbigliamento funzionale e consapevole per: fitness, yoga, pilates e tutti gli sport indoor. Deocell Dry - 80% poliestere riciclato 20% Deocell Lyocell. Disponibile nella titolazione: Ne 40/1 – Nm 1/68. Funzione deodorante e massima traspirabilità garantita dal poliestere riciclato GRS da bottiglie di plastica post-consumer. Capi tecnici sempre asciutti, funzionali e freschi come appena lavati. Ideale per sport attivi all’aperto come: corsa,

! Deocell.

sci, tennis e tutte le pratiche aerobiche. Monticolor presenta anche Cashmere Feeling. La ricchezza del cashmere in versione moderna. Blend di materiali che esaltano sensazioni tattili e visive della fibra più nobile. Morbidezza, piacere a fior di pelle e bellezza che attrae l’occhio per un lussuoso comfort quotidiano. Così i nuovi filati Sweet, a base modal, e Starcash, a base viscosa e fibra metallica, arricchiscono con raffinatezza la nuova collezione Monticolor. «Nella cartella Cashmere feeling – ci spiega ancora Matteo Lanza del reparto marketing – per la maglieria e per la calzetteria abbiamo proposto Starcash, con una mano molto secca per i brand più qualificati del mercato. Un prodotto sicuramente competitivo, con un alto livello di personalizzazione».


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dottor STEFANO PANCONESI Via Italia, 6 - 13843 Pettinengo Biella Italia T. +39/348 3326570 stefano.panconesi@gmail.com www.pancolori.eu


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PERCORSO LINO CELC www.www.europeanflax.com www.linendreamlab.com

LE STRATEGIE DEL LINO LA PRESTAZIONE AMBIENTALE DEL PRODOTTO

! Il lino, la più green delle fibre naturali.

! Raccolta del lino. ! La filatura del lino.

La Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) pubblica i primi risultati di uno studio strategico sul ciclo di vita del lino europeo, svolto secondo il nuovo metodo relativo all’Impronta Ambientale dei Prodotti (PEF, Product Environmental Footprint), introdotto dall’Unione europea. La CELC diventa così la prima filiera agroindustriale tessile a misurare i propri impatti ambientali secondo questi criteri e fornisce ai propri partner dati affidabili che consentono di calcolare l’impatto dei prodotti composti di fibre di lino europeo. La presenza del lino europeo sul podio delle fibre responsabili si trova così consolidata. In un momento in cui i consumatori rivendicano più che mai l’esigenza di prodotti che rispettino il pianeta, la profusione di norme e metodi per calcolarne l’impatto rende assai difficile – specie per i brand – una comunicazione precisa riguardo alla qualità ecologica dei prodotti. In questo contesto, la Commissione europea ha deciso di introdurre un metodo unico di calcolo dell’impronta ambientale, con la medesima base di dati. Questo strumento si rivela estremamente strategico per le imprese in termini di comunicazione e di progettazione ecocompatibile. Costituisce inoltre una fonte di informazioni molto attesa dai consumatori, specie in termini di trasparenza.

Riconosciuto dall’Unione europea e dai suoi Stati membri, il metodo PEF (Product Environmental Footprint) misura la prestazione ambientale dei prodotti e si basa sull’analisi del loro ciclo di vita (LCA). L’obiettivo è quello di fornire un quadro preciso ed affidabile per svolgere una valutazione ambientale dei prodotti riproducibile e comparabile. Per giungere a un punteggio unico, il metodo PEF ricorre a 16 categorie di impatto che vanno dal cambiamento climatico a l’esaurimento delle risorse, dal consumo idrico all’acidificazione, dall’ecotossicità delle acque dolci all’assottigliamento dell’ozonosfera. Nel metodo PEF, al momento in fase di costruzione, vengono integrate progressivamente delle specificità settoriali: così per i settori dell’abbigliamento e delle calzature le cui regole specifiche saranno adottate nel 2023 (PEFCR Apparel & Footwear). Queste specificità settoriali completano il metodo generale e permettono di comparare i prodotti. La fibra di lino dell’Europa occidentale European Flax® corrisponde all’80 per cento della produzione mondiale e occupa oggi una posizione di leader. Inoltre la filiera è molto impegnata nella responsabilità sociale d’impresa, grazie a metodi di produzione a impatto ridotto: una coltiva-


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! THE STRATEGIES OF LINEN The European Confederation of Linen and Hemp (CELC) publishes the first results of a strategic study on the life cycle of European flax, carried out according to the new method relating to the Environmental Footprint of Products (PEF, Product Environmental Footprint), introduced by the European Union. CELC thus becomes the first textile agro-industrial chain to measure its own environmental impacts according to these criteria and provides its partners with data reliable that allow you to calculate the impact of products composed of fibers of European linen. The presence of European flax on the podium of responsible fibers is thus consolidated. At a time when consumers are more than ever claiming the need for products that they respect the planet, the profusion of rules and methods to calculate the impact makes it very difficult – especially for brands – precise communication regarding the ecological quality of products. In this context, the European Commission has decided to introduce a unique method ofcalculation of the environmental footprint, with the same database. This tool reveals itselfextremely strategic for companies in terms of communication and design eco-friendly. It is also a source of information much awaited by consumers, especially in terms of transparency.

THE ENVIRONMENTAL PERFORMANCE OF THE PRODUCT

Recognized by the European Union and its Member States, the PEF (Product Environmental Footprint) measures the environmental performance of products and is based on the analysis of heir cycle life (LCA). The goal is to provide a precise and reliable framework for carrying out a reproducible and comparable environmental assessment of products. To arrive at a single score, the PEF method uses 16 impact categories ranging from climate change to the depletion of resources, from water consumption to acidification, from sweet water ecotoxicity to the depletion of the ozone layer. In the PEF method, currently under construction, they are progressively integrated sector specificities: the same for the clothing and footwear sectors whose rules specifications will be adopted in 2023 (PEFCR Apparel & Footwear). These sectoral specificities they complete the general method and make it possible to compare products. The flax fiber of Western Europe European Flax® accounts for 80 percent of world production and today occupies a leading position. Furthermore, the supply chain is very committed to corporate social responsibility, thanks to production methods with reduced impact: one reasoned cultivation, in rotation, without GMOs, without defoliants

and without irrigation (except in exceptional circumstances). What is more, this natural vegetable fiber is obtained through a 100 percent mechanical extraction (scutching) that does not generate any waste, as it enhances 100 percent of the plant. Commissioned by the CELC, this life cycle study measures the effects of these responsible practices on environmental impacts, to provide reliable and solid data, representative of the European Flax long fiber grown and spun in France, Belgium e in the Netherlands. It also has the singularity of integrating the data, collected locally, typical of the procedures specific production and processing of flax from European fiber. The study, that was made by the consulting firm Yukan - which used its technology digital Glimpact - and was then subjected to critical review by Maki Consulting, yes based on the skills and data collected on site by the reference agricultural technical institutes for the cultivation of flax in Western Europe: ARVALIS Institut du Végétal for France e INAGRO for Belgium and the Netherlands. The quality of the final data obtained a score of 1.6 corresponding to very good in one 5-level scale ranging from excellent (1) to mediocre (5). In its current format this life cycle analysis is not comparative as there is a lack of data PEF on other fibers or other products and why it is up to brands and consumers to compare and decide. On the other hand, this information constitutes the first elements of a cycle-related approach of life of European linen as a whole. It will then be the turn of complementary analyzes concerning the processing stages, in order to calculate the average life cycle of the products in European linen: yarns, fabrics, knits…. These datasets, from fiber to its applications, will soon benefit from latest advances in PEF methods and data, which will be available in mid-2022. The CELC, the guarantor of technical, scientific and eco-


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! L'eleganza del lino: la tavola. ! L'eleganza del lino: l'abbigliamento.

PERCORSO LINO CELC

zione ragionata, a rotazione, senza OGM, senza defoglianti e senza irrigazione (salvo circostanze eccezionali). Per di più, questa fibra naturale vegetale viene ottenuta tramite un’estrazione meccanica al 100 per cento (la stigliatura) che non genera alcun rifiuto, poiché valorizza il 100 per cento della pianta. Commissionato dalla CELC, questo studio sul ciclo di vita consente di misurare gli effetti di queste pratiche responsabili sugli impatti ambientali, di fornire dati affidabili e solidi, rappresentativi della fibra lunga European Flax coltivata e stigliata in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi. Esso presenta inoltre la singolarità di integrare i dati, raccolti in loco, propri dei procedimenti di produzione e trasformazione specifici del lino da fibra europeo. Lo studio, che è statorealizzato dalla società di consulenza Yukan – la quale ha utilizzato la sua tecnologia digitale Glimpact – ed è stato poi sottoposto alla revisione critica di Maki Consulting, si basa sulle competenze e i dati raccolti in loco dagli istituti tecnici agricoli di riferimento per la coltivazione del lino in Europa occidentale: ARVALIS Institut du Végétal per la Francia e INAGRO per il Belgio e i Paesi Bassi. La qualità del dato finale ha ottenuto il punteggio 1,6 corrispondente a molto buona in una scala a 5 livelli che vanno da ottima (1) a mediocre (5). Nel suo attuale formato questa analisi del ciclo di vita non è comparativa, giacché mancano dati PEF sulle altre fibre o sugli

altri prodotti e perché spetta ai brand e ai consumatori compararee decidere. D’altra parte queste informazioni costituiscono i primi elementi di un approccio relativo al ciclo di vita del lino europeo nel suo insieme. Sarà successivamente la volta di analisi complementari riguardanti le fasi di trasformazione, in modo da poter calcolare il ciclo di vita medio dei prodotti in lino europeo: filati, tessuti, maglia…. Questi insiemi di dati, dalla fibra alle su applicazioni, beneficeranno prossimamente degli ultimissimi progressi nei metodi e dati PEF, che saranno disponibili a metà del 2022. La CELC, autorità garante dei dati tecnici, scientifici ed economici sul lino europeo, ha deciso di giocare d’anticipo commissionando questa analisi del ciclo di vita (LCA), diventando così la prima filiera agroindustriale a misurare i propri impatti ambientali secondo i criteri PEF, dunque uno strumento prezioso per i propri partner e per tutta la filiera. Questi risultati permetteranno al settore di anticipare l’opera di adeguamento alle future norme europee. Costituiscono inoltre degli strumenti strategici per le imprese e i brand che potranno così calcolare il punteggio PEF dei loro prodotti, con dati propri della catena di valore europea del lino. Un modo in più per distinguere la produzione di lino dell’Europa occidentale, difendendone le specificità e fornendo i primi elementi, precisi e affidabili, per rispondere pragmaticamente alle esigenze di trasparenza nella produzione e nella creazione di prodotti di moda.

I RISULTATI DISPONIBILI

Sintesi dello studio e dei risultati, relazione dettagliata e allegati (relazione tecnica e certificato di revisione critica), insiemi di dati e modalità di utilizzo… Il tutto è accessibile in open source (soggetto a condizioni di utilizzo) sul sito web europeanflax.com/LCA e tramite le piattaforme per il calcolo di impatto e le società specializzate nell’analisi del ciclo di vita. La Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) l’unica organizza-


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zione europea agroindustriale che riunisce e consolida tutti gli stadi della produzione e trasformazione del lino e della canapa. Fondata nel 1951, la CELC è l’interlocutore privilegiato di 10.000 aziende impiantate in 14 paesi dell’U.E., esperte della fibra dalla pianta fino al prodotto finito. Unica organizzazione europea di riferimento, la CELC promuove il dialogo con le istituzioni pubbliche nazionali ed europee. Luogo di riflessione e di analisi congiunturale, di concertazione e di orientamento strategico, la CELC anima una filiera di eccellenza in un contesto globalizzato. Una missione garantita da EUROPEAN FLAX®, certificazione di tracciabilità del lino fibra di qualità premium coltivato in Europa Occidentale, fibra eco-responsabile in tutti i suoi impieghi, di cui ogni tappa di trasformazione è controllata dall’organi-

smo indipendente Bureau VERITAS. Una tracciabilità in cui ogni fase di lavorazione della filiera è garantita dalle aziende europee, dal filato al tessuto ed è certificata MASTERS OF LINEN®. La CELC crea l’ambiente favorevole alla competitività delle imprese industriali, grazie ad una triplice azione di informazione, protezione e promozione. Una strategia multicanale che figura su scala internazionale stimolando l’innovazione e si affida alle performance delle fibre naturali dalle qualità ambientali riconosciute. Un insieme di azioni attive, prodotte e promosse dalla sua piattaforma dedicata CELC Development.

nomic data on European flax, has decided to anticipate by commissioning this life cycle analysis (LCA), thus becoming the first agro-industrial chain to measure its environmental impacts according to PEF criteria, a valuable tool for its partners and for the whole chain. These results will allow the sector to anticipate the work of adapting to future standards European. They also constitute strategic tools for companies and brands that will thus be able to calculate the PEF score of their products, with their own data from the European linen value chain. One more way to distinguish the linen production of Western Europe, defending its specificity and providing the first elements, precise and reliable, to respond pragmatically to the need for transparency in the production and creation of fashion products.

THE AVAILABLE RESULTS

Summary of the study and results, detailed report and annexes (technical report and critical review certificate), data sets and methods of use ... All is accessible in open source (subject to conditions of use) on the website europeanflax.com/ LCA and through platforms for impact calculation and companies specialized in life cycle analysis. The European Confederation of Linen and Hemp (CELC) is the only European organization agro-industrial that brings together and consolidates all stages of production and transformation of flax and hemp. Founded in 1951, CELC is

the privileged interlocutor of 10,000 companies planted in 14 EU countries, experts in fiber from the plant to the finished product. The only European reference organization, the CELC promotes dialogue with the institutions national and European public. A place for reflection and economic analysis, for consultation and strategic orientation, CELC animates a supply chain of excellence in a globalized context. A mission guaranteed by EUROPEAN FLAX®, the traceability certification of flax fiber premium quality grown in Western Europe, eco-responsible fiber in all its uses, of which each transformation stage is controlled by the independent body Bureau VERITAS. A traceability in which each stage of the supply chain is guaranteed by European companies, from yarn to fabric and is MASTERS OF LINEN® certified. The CELC creates the favorable environment for the competitiveness of industrial enterprises, thanks to a triple action of information, protection and promotion. A multichannel strategy that figures on an international scale by stimulating innovation and relying on the performance of natural fibers with recognized environmental qualities. A set of active actions, produced and promoted by his dedicated platform CELC Development.


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PERCORSO LANA GUABELLO www.guabello.it writer Ludovico Zegna

MIX DI PENSIERI CREATIVI ED ESPERIENZA Guabello, lo storico lanificio biellese con oltre 200 anni di storia, si distingue sa sempre per il suo profondo e ben radicato spirito di innovazione, alla costante ricerca dell’eccellenza e della prestazione, con la massima attenzione per l’ambiente. “Perseverando” ha sempre rappresentato il motto di Guabello: pensiamo a ciò che nessuno ha ancora pensato, per affrontare sfide che nessuno è riuscito a vincere; le superiamo mettendo al centro le persone e le loro esigenze, trovando soluzioni inedite in un mix tra pensiero creativo ed esperienza. Da una sempre crescente richiesta di performance e con l’introduzione di tecnologie sempre più all’avanguardia, Guabello ha creato Space, la selezione di tessuti dall’avanzata elasticità in quattro direzioni, completamente naturale e sostenibile. Il progetto Space di Guabello parte da una semplice e fondamentale domanda: come sarebbe indossare un tessuto capace di assecondare ogni tuo movimento, persino il più estremo? Esattamente come una seconda pelle e indipendentemente dalle direzioni che prenderai, i tessuti Space si muoveranno con te.

Grazie ad una fondamentale componente tecnologica e uno studio di prodotto, i tessuti Space garantiscono una completa libertà di movimento nel totale rispetto della natura. Dinamismo allo stato puro, Space offre un avanzato natural stretch in quattro direzioni, raggiungendo il più alto grado di flessibilità, sia in trama, sia in ordito. Il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo ha individuato le caratteristiche fondamentali per un tessuto elastico. In un’attenta analisi comparativa, sono state analizzata queste caratteristiche tra i tessuti Space natural-bistretch, i tessuti statici e quelli con elasticità artificiale. Da questa analisi, Space risulta totalmente sostenibile e con un +40% di


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! MIX OF CREATIVE THINKING AND EXPERIENCE Guabello, historical wool mill in Biella with over 200 years of history, has always stood out with its profound and deeply rooted spirit of innovation, constantly striving for excellence, with the utmost care for the environment. “Perseverance” has always been the Guabello motto: we think of things that nobody else has thought of yet, to achieve goals that nobody else has managed to achieve; we rise our challenges putting people and their needs first, identifying original solutions with a mix of creativity and experience. In response to the growing demand for top-level performance and with the introduction of increasingly cutting-edge technologies, Guabello has created Space, a completely natural and sustainable selection of fabrics with advanced elasticity in four directions. The Guabello Space project starts from a straightforward issue: what is it like to wear a fabric that is able of adapting to all of your movements, even the most extreme? Just like a second skin and independently of the direction you take, Space fabrics will move with you. Thanks to a fundamental technological component and a product study, Space fabrics guarantee complete freedom of movement with complete respect for nature. Dynamism in its purest form, Space guarantees advanced natural stretch in four directions, achieving the highest level of flexibility both in the weft and the warp. The Guabello R&D Department has identified the key characteristics of a stretch fabric. In an attentive comparative analysis, these characteristics were assessed in Space natural-bistretch fabrics, static fabrics and fabrics with artificial elasticity. From this analysis, as well as being completely sustainable,, Space has +40% elastic features without using any synthetic yarn. It all starts with an essential attention to the environment. Less water, pure Merino wool and minimal emissions: these are the key ingredients for Space’s success.

This is a 100% recyclable and biodegradable fabric selection, designed for a circular economy system, respectful of our planet. Scan the QR code to learn more about the selection of Space fabrics.

feature elastica, senza l’utilizzo di filati sintetici. Con performance assolutamente equiparabili a tessuti con elasticità sintetica, il natural-bistrech in quattro direzioni di Space migliora le prestazioni e riduce l’impatto ambientale. Tutto parte da un’irrinunciabile attenzione all’ambiente, elemento intrinseco dell’anima sostenibile di Guabello. Meno acqua, pura lana Merino ed emissioni al minimo: sono questi gli ingredienti fondamentali del successo di Space, una selezione di tessuti 100% riciclabile e biodegradabile, per un sistema di economia circolare che rispetta il nostro pianeta. Inquadra il QR code per approfondire e conoscere ulteriori dettagli sulla selezione di tessuti Space.


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PERCORSO SETA CANEPA www.canepa.it writer Beatrice Guidi e Laura Gregorutti

IL RILANCIO DI CANEPA, UN CAMBIO EPOCALE

! Dottoressa Virginia Filippi Amministratore Delegato di Canepa s.p.a.. ! Immagini scattate allo stand a Milano Unica.

A Milano Unica incontriamo il nuovo Amministratore Delegato di Canepa, la dottoressa Virginia Filippi, che ci informa in merito al nuovo assetto societario. «Sono stati investiti 18 milioni e i nuovi azionisti, Muzinich&Co. SGR con il fondo AZ ELTIF Capital Solutions (nato dalla partenership tra Muzinich & Co e Azimut) e Invitalia accompagnano Michele Canepa, che con il 40% resta il maggior azionista singolo della società, nel viaggio della ripresa di Canepa. L’Azienda è già nella fase di pieno rilancio, avviato a novembre in concomitanza con l’ingresso dei nuovi Azionisti. Abbiamo rafforzato il management team, con l’ingresso del nuovo Direttore Commerciale e del nuovo Direttore della Supply Chain, entrambi con pluriennale e comprovata esperienza nel settore. Abbiamo parteci-

pato alle due principali fiere del settore tessile, Milano Unica e Première Vision, dove siamo, finalmente, tornati ad incontrare i nostri clienti, nei nostri stand e far sentire il forte cambio di marcia. C’è molto interesse sulle nostre collezioni, anche da parte di tante nuove aziende, con un aumento della richiesta sui tessuti per la cravatteria, una delle expertise di Canepa, nota per la sua raffinata produzione di cravatte sartoriali, tornate ad essere protagoniste sulle passerelle e nelle collezioni di accessori delle grandi maison». Una grande sfida anche per la dottoressa Filippi che sta ridisegnando la squadra manageriale e sta completando il nuovo piano industriale, che sarà pronto entro la primavera e che avrà un respiro di 5 anni. Il rafforzamento finanziario e l’aumento di capitale, permetterà inoltre la realizzazione di una strategia di investimenti a favore della sostenibilità, punto di forza dell’azienda e dell’innovazione digitale. Oggi l’azienda è più forte che mai, non è gravata da nessun debito, sta ottimizzando la sua tessitura e la sua capacità produttiva, sta investendo in nuove strategie di sviluppo ed è ripartita con una nuova grande energia creativa nella realizzazione delle sue collezioni di tessuti: abbigliamento e arredamento e nella produzione di collezioni di prodotti finiti: cravatteria, sciarperia, swimwear uomo. Canepa s.p.a. apre la divisione arredamento nel 1999, trasferendo la sua expertise nella produzione di tessuti d’alta gamma per l’abbigliamento al mondo dell’interior, dove esprime un’altra eccellenza del made in Italy.


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! THE RENEWAL OF CANEPA, AN EPOCHAL-MAKING CHANGE At Milano Unica we meet Canepa's new CEO, Virginia Filippi, who informed us about the new company structure. "18 million have been invested and the new shareholders, Muzinich & Co. SGR with the fund AZ ELTIF Capital Solutions (born from the partnership between Muzinich & Co and Azimut) and Invitalia are accompanying Michele Canepa, who remains the largest single shareholder of the company with 40%, on the journey of Canepa's recovery. The company is already in the full relaunch phase, which began in November at the same time as the arrival of the new shareholders. We have strengthened the management team, with the arrival of the new Commercial Director and the new Supply Chain Director, both with many years of proven experience in the sector. We participated

in the two main trade fairs in the textile sector, Milano Unica and Première Vision, where we finally returned to meet our customers in our stands and to make the strong change of direction felt. There is a lot of interest in our collections also from many new companies with an increase in demand for tie fabrics, one of Canepa's expertise, known for its refined production of sartorial ties, which are once again the protagonists on the catwalks and in the accessory collections of the great maisons". This is also a great challenge for Dr. Filippi, who is redesigning the management team and get the new industrial plan approved, which will be ready within next spring and will last 5 years. The financial strengthening and capital increase will also allow the implementation of an investment strategy in favour of sustainability, the company's strong point, and digital innovation. Today the company is stronger than ever, is not burdened


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PERCORSO SETA CANEPA Alla prossima edizione di Proposte, salone del tessuto per l’arredamento, a Villa Erba a Cernobbio, dal 22 al 26 aprile 2022, Canepa presenterà la sua nuova collezione a cui ha dato nuovo impulso, in linea con la nuova strategia aziendale che mira ad un rafforzamento del suo ruolo e della sua presenza nel mercato dell’home decor e del contract, per hotelllerie e settore nautico.

! La collezione per Proposte.

- Tessuti jacquard ad uso residenziale, sviluppati in un’offerta di gamme qualitative differenti utilizzando varie tipologie di filati: seta, lino, cotone, viscosa, poliestere. - Tessuti uniti per imbottito residenziale tinti in pezza, caratterizzati da filati fantasia, bouclé, lana, lino. - Tessuti outdoor per uso residenziale e contract realizzati in poliestere ignifugo. Si aggiunge una singolare selezione di tessuti stampati con vari procedimenti dal di-

gitale alle lacche, pigmenti su fondi ricercati, realizzati all’interno della tessitura Canepa che unendo il suo know-how tecnico all’artigianalità riesce ad ottenere lo sviluppo di materiali inediti e originali. Alta l’attenzione sulla sostenibilità, da sempre priorità per Canepa che è stata la prima azienda tessile al mondo ad aderire, nel 2011, al protocollo Detox di Greenpeace per abbattere l’impatto ambientale della produzione tessile. Questa sensibilità ha portato l’azienda allo sviluppo di importanti brevetti, come per esempio il SAVEtheWATER - Kitotex, che permette un risparmio del 95% del consumo di acqua e di energia, l’eliminazione delle sostanze tossiche ed inquinanti e la riduzione del 40% di CO2. I nuovi tessuti con certificazione GRS utilizzano filati di poliestere e cotone riciclati mentre per i tessuti GOTS sono sviluppati con seta, cotone e lino biologici.


by any debt, is optimising its weaving and production capacity, is investing in new development strategies and has restarted with a new great creative energy in the creation of its fabric collections: clothing and furnishings and in the production of collections of finished products: ties, scarves, men's swimwear. Canepa Spa opened its furnishing division in 1999, transferring its expertise in the production of high-end fabrics for clothing to the world of interiors, where it expresses another Made in Italy excellence. At the next edition of Proposte, the furnishing fabrics show, at Villa Erba in Cernobbio, from 22 to 26 April 2022, Canepa will present its new collection, to which it has given new impetus, in line with the new company strategy that aims to strengthen its role and presence in the home decor and contract market, for hotels and the nautical sector. - Jacquard fabrics for residential use, developed in a range of different quality ranges using various types of yarns: silk, linen, cotton, viscose, polyester. -Piece-dyed plain fabrics for residential upholstery, characterised by patterned yarns, bouclé, wool, linen. -Outdoor fabrics for residential and contract use made of flame retardant polyester. In addition, there is a unique selection of fabrics printed using various processes, from digital to lacquers, pigments on sophisticated backgrounds, produced in the Canepa weaving mill, which combines its technical know-how with craftsmanship to achieve the development of new and original materials. Sustainability has always been a high priority for Canepa, which in 2011 was the first textile company in the world to adhere to Greenpeace's Detox protocol to reduce the environmental impact of textile production. This sensitivity has led the company to develop important patents, such as SAVEtheWATER - Kitotex, which allows a 95% saving in water and energy consumption, the elimination of toxic and polluting substances and a 40% reduction in CO2. The new GRS certified fabrics use recycled polyester and cotton yarns while the GOTS fabrics are developed with organic silk, cotton and linen.

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SPAZIOGREEN writer Renata Pompas

DALLA TRAGEDIA ALLA SPERANZA Le piante ci nutrono, producono ossigeno, purificano l'acqua, hanno effetti benefici sulla mente umana. Il legno è fondamentale nelle costruzioni abitative, nell'arredamento, nel design e nella produzione di fibre cellulosiche. Uno dei problemi del degrado dell'ecosistema è proprio legato alla conservazione e cura del patrimonio forestale devastato da attività umane e in questo contesto si inserisce l'attività di riutilizzo degli scarti. Quando nell'ottobre del 2018 una tempesta di vento ha abbattuto quattordici milioni di alberi nella zona alpina del nord-est Italia, distruggendo interi boschi secolari, si sono attivate diverse energie per il loro recupero.

UN SEGNO DI SPERANZA

Una risposta artistica a questa eco-tragedia è stato il recupero di 200 tronchi di abete bianco e di abete rosso per la scenografia allestita al teatro greco di Siracusa, in occasione dell’opera “Le Troiane” di Euripide diretta da Muriel Mayette; un progetto ideato da Stefano Boeri che così lo de-

scrive: “quello sciame di alberi schiantati, una volta trasportato a Siracusa e portato sul palcoscenico, percorso dai corpi e dalle voci delle donne troiane disperate e furiose, è diventato un bosco senza vita di colonne lignee: eretto, seppur impietosamente decimato. (…) Il viaggio, l’ultimo, degli alberi schiantati dalle foreste della Carnia ai boschi siciliani; il ponte simbolico, appena nato, tra i forestali friulani e isolani; il coinvolgimento del pubblico per creare un nuovo bosco dedicato alle protagoniste della tragedia di Euripide, sono anche un segno di speranza; o quantomeno di consapevolezza della nostra perdurante sordità di fronte alle voci che ci arrivano da una tragedia messa in scena, la prima volta, 2500 anni fa”.

L'ECOPELLE VEGETALE

Con gli scarti del nel legno Marcello Antonelli e la figlia Marta hanno ideato nel 2012 una ecopelle vegetale, duttile e totalmente compostabile di cui ha depositato il brevetto Ligneah, dal 2019 di proprietà dell'azienda tedesca Schorn & Groh GmbH, con il marchio NUO. Il materiale è completamente sostenibile, a monte e a valle: a monte proviene esclusivamente da una silvicoltura sostenibile ed è certificato Fsc (Forest Stewardship Council) e garantisce che la materia prima

! Le disastrose conseguenze dell'uragano Vaia. Immagine presa da: https://www.latrentina.it/blog/tempesta-vaia ! Stefano Boeri recupera duecento tronchi di abete rosso e di abete bianco. Foto ricevuta dallo Studio Boeri: Stefano Boeri Architetti, Un Bosco Morto, Le Troiane Siracusa. ph. Tommaso Le Pera


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! FROM NATURE: POETIC TRANSFORMATIONS AND METAMORPHOSIS Plants feed us, produce oxygen, purify water, have beneficial effects on the human mind. Wood is essential in residential construction, furniture, design and the production of cellulosic fibers. One of the

problems of ecosystem degradation is precisely linked to the conservation and care of the forest heritage devastated by human activities and the reuse of waste is part of this context. When in October 2018 a wind storm cut down fourteen million trees in the alpine area of north-east Italy, destroying entire centuries-old woods, various energies were activated for their recovery. glio di legno con dei disegni a griglia di diverse dimensioni per renderlo flessibili e morbido; poi il foglio così lavorato è incollato su un supporto di tessuto che può essere di pile, di cotone o di microfibra. L'azienda garantisce solidità del colore allo sfregamento, resistenza all'abrasione e dove richiesto aggiunge altri trattamenti Questa ecopelle definita vegana è destinati alla moda, all'automotive, al design d'interni e all'imbottito.

proviene da foreste dove sono rispettati dei rigorosi standard ambientali, sociali ed economici; a valle il legno viene smaltito con il compostaggio. L'ecopelle è prodotta con la lavo-

! Interni della Tintoria di Quaregna.

Foto ricevute da Tintoria di Quaregna: ph. Yuri Storas

razione meccanica e a secco di residui di diverse specie legnose: frassino, rovere, noce e faggio, che sono resi elastici dalla levigatura e dalla lavorazione laser che opera delle micro incisioni sul fo-

LA TINTURA ARBOREA

Anche nella tintura accanto all'estrazione dei principi coloranti dalle cortecce dei legni esotici importati dalle Americhe e dall'India, oggi la ricerca si orienta verso la lavorazione dei legni locali, il riu-


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SPAZIOGREEN

tilizzo delle cortecce e degli scarti derivanti dalle potature, di cui Ennia Visentin, Gilberto Bulgarelli e Sergio Flamigni nei loro preziosi libri ci hanno regalato numerose ricette. Leader a livello mondiale della tintura naturale a livello industriale per la produzione e vendita di filati è la Tintoria di Quaregna (Biella), fondata nel 1948 da Alfredo Mello Rella per il trattamento di fibre nobili (cachemire e lana) destinate alle imprese biellesi di eccellenza e ora aperta al mercato internazionale. La ricerca di una tintura naturale nasce su proposta di Anna Mello Rella circa 30 anni fa e oggi occupa l'80% del fatturato, presenta una cartella colori con 60 colori ottenuti da più di 200 specie vegetali, di cui viene garantita la solidità e l'identicità della tonalità rispetto al campionario di riferimento. Il plus dell'azienda, il cuore della ricerca, è quello di averne fatto un discorso industriale che rispetta gli standard. Molti sono i legni presenti, di alcuni viene utilizzato l'intero fusto, che viene cippato (sminuzzato) a taglio tisana per essere messo in infusione; tra le specie locali più usate ci sono il castagno, la betulla, il frassino, l'acacia, la robinia e il faggio. Della frangula invece viene usata la corteccia e della liquirizia la radice.

scono un canto alla natura e hanno ricevuto prestigiosi premi . L'amore per gli alberi fa sì che, camminando nel parco di Villa Dora Pamphili ricco di pini marittimi, ne raccolga i residui che formano un ricco tappeto legnoso. Quindi decide di assemblare con una resina con le lunghe foglie aghiformi cadute a terra, poi le appoggiata su una tela che ingloba l'ago e così crea una pelliccia vegetale di “aghi di pino”. Incantato dal risultato raccoglie anche i residui di corteccia, che applica disponendoli su una base di tulle con un posizionamento a squame e realizza un abito-albero dalla texture tridimensionale che sembra 'vivente'. Hanno richiesto una lunga e paziente lavorazione di mesi i petali delle pigne, che Tiziano Guardini ha aperto, pulito, suddiviso in base alla dimensione e al colore, bucato e infine cucito solo nella parte alta in modo da permetterne il movimento, in un abitocorazza. Quando ha immaginato una donna-elfo vissuta nei giardini di Versailles nel XVIII secolo, ha creato un abito con il bustino in rafia intrecciata da cui scendono lunghi fili non intessuti su una

L'ECO-COUTURE VEGETALE

Con il legno, la paglia, gli aghi di pino e le pigne Tiziano Guardini, un creativo attento all'eco-couture, all'uso dei materiali speciali sostenibili e cruelty free ha ideato alcuni abiti scultura di grande suggestione, dedicati alla sensibilizzazione del nostro rapporto con la natura: opere che costitui! Guardini, fashion dai pini marittimi. Foto: Rea Academy, ph. Sabina De Conciliis

gonna rigonfia di canapa grezza non trattata. Entrato in contatto con la ditta calabrese Amarelli - che coltiva, raccoglie e lavora la liquirizia - si è concentrato sulle lunghe radici della pianta già essiccate, le ha pazientemente cucite con ago e filo, seguendo un movimento avvolgente, e ha creato un lungo abito fasciante. Tutte le sue creazioni artistiche dedicate alla natura possiedono una tattilità, un movimento, un profumo e anche un rumore. Dice Guardini: “La natura non ha il concetto di scarto, tutto quello che produce è una risorsa per qualcuno o per qualcos’altro, su questa visione molto semplice, ma spesso molto complicata da realizzare, sto focalizzando il mio lavoro”.

SCULTURE POETICHE

“Legni cuciti” è il nome che Michele De Lucchi, uno dei maggiori esponenti dell’architettura e del design contemporaneo, ha dato alle sculture presentate alla Galleria Antonia Jannone di Milano. Frammenti di legno, rigorosamente intagliati o irregolarmente asimmetrici progettati, intagliati, assemblati e collegati tra loro


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con fil di ferro, compongono sculture piccole e medie di di grande suggestione. De Lucchi ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui ha vinto per due volte il Premio Compasso d'Oro e gli è stata attribuita dal Presidente Ciampi l'onorificenza di “Ufficiale della Repubblica Italiana”. Accanto alla sua attività di architetto e di designer industriale si è sempre interessato alle tecniche artigianali sperimentali, manifestando una particolare passione per il legno, che lavora personalmente, tanto da essere stato chiamato “artista-falegname”. Ha detto De Lucchi: «I Legni cuciti sono realizzati con una nuova tecnica che ho sperimentato nelle mie ultime ricerche (...) il legno è un materiale che solitamente si incolla, si incastra, si intarsia e presuppone una lavorazione meccanica per ottenere delle superfici perfettamente combacianti. Invece cucendo il legno, o legandolo insieme (…) posso collegare strettamente parti disomogenee, che non hanno punti di contatto, in una composizione armoniosa e solida. Queste architetture in legno cucito con il filo di ferro portano con sé un’estetica imperfetta che mi ricorda gli edifici antichi, costruiti con tecniche artigianali che sempre esprimeranno la felicità del fare». Le opere raccordano i legni di rovere e creano forme architettoniche o composizioni astratte di grande bellezza ! La couture di legno di Michele De Lucchi.

Foto ricevuta dalla Galleria Jannone: ph. Luca Rotondo

Note Ennia Visentin, Natura & Colore. Nuove prospettive dell'arte tintoria. “Lis Aganis”, Ecomuseo delle Dolomiti. PN, 2019. Gilberto Bulgarelli e Sergio Flamigni, Le piante tintorie. Come ottenere dal mondo vegetale un'ampia gamma di colori naturali. Hoepli, Mi, 2020.


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SPAZIOGREEN www.albinigroup.com

LA SFIDA DEL COLORE

! Grounded Indigo.

Da sempre in prima linea nella ricerca di nuove soluzioni, Albini Group è stata orgogliosa di presentare alla scorsa edizione di Milano Unica quattro innovativi progetti nati dal lavoro di ALBINI_next, il Think Tank alla guida del cambiamento nel tessile, fondato sull’evoluzione del knowhow e su partnership industriali e accademiche per il raggiungimento di nuovi traguardi sfidanti nella creatività, nei materiali e nelle tecnologie applicate. Grounded Indigo: un nuovo colorante tessile naturale, che nasce nell’ambito della ricerca di pratiche di colorazione più responsabili nei confronti delle persone e dell’ambiente. Per la realizzazione di questo progetto ALBINI_next ha scelto di collaborare con Stony Creek Colors, produttore americano dell’unico indaco al mondo 100 % plant-

based certificato USDA BioPreferred™. Off the Grain: un innovativo e ambizioso progetto di upcycling, realizzato in collaborazione con Riso Gallo, una delle più antiche industrie risiere italiane. Si tratta di una nuova tipologia di tintura ricavata

! HempFeel.

! Off the Grain.


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! THE CHALLENGE OF COLOR Always at the forefront in the search for new solutions, the Albini Group was proud to present at the last edition of Milano Unica four innovative projects originating from the work of ALBINI_next, the Think Tank leading the change in textiles, based on the evolution of know-how and industrial and academic partnerships to achieve new challenging objectives in creativity, materials and applied technologies. Grounded Indigo: a new natural textile dye, arising from the area of research for dyeing practices that are more responsible towards people and the environment. To carry out this project, ALBINI_next chose to collaborate with Stony Creek Colors, an American manufacturer of the world’s only 100% plant-based indigo certified USDA BioPreferred™. Off the Grain: an innovative and ambitious upcycling project developed in collaboration with Riso Gallo, one of Italy's oldest rice industries. This new type of dye emerges from the processing of a particular variety of black rice rice: ALBINI_next recuperates the

water used to boil the rice, no longer usable in the food chain, and transforms it into a natural dye. This innovative dyeing technique also guarantees considerable water savings. HempFeel: a new “green” softening product to be used in the finishing phase, done with a vegetable oil containing hemp oil. This product was created for the cosmetics industry, but ALBINI_next was the first company to apply it to fabrics of different weights, compositions and structures. HempFeel contains no silicones and drastically reduces the release of microplastics from the garments during domestic laundering, also giving fabrics an incredibly soft and long-lasting hand. Re-Oxyde: a revolutionary system of sustainable dyeing, which calls for the use of inorganic pigments based on iron oxides, obtained by recycling ferrous waste materials from the home appliance industry. ALBINI_next has confirmed itself as a true nerve centre, a place where ideas are transformed into tangible results, emblematic of a cutting-edge mindset, to reach the new frontiers of innovation. dalla lavorazione di una particolare varietà di riso nero: ALBINI_next recupera l’acqua di bollitura del riso, non più impiegabile per l’industria alimentare, e la trasforma in una tintura naturale. Questa innovativa tecnica di colorazione garantisce, inoltre, un notevole risparmio idrico. HempFeel: un nuovo morbido green da utilizzare in fase di finissaggio, realizzato con un olio vegetale contenente olio di canapa. Questo prodotto nasce per l’industria cosmetica, ma ALBINI_next è stata la prima realtà ad applicarlo su tessuti di diversi pesi, composizioni e strutture. HempFeel non contiene siliconi e riduce drasticamente il rilascio microplastiche dai capi durante i lavaggi domestici, donando inoltre ai tessuti una mano incredibilmente morbida e duratura nel tempo. Re-Oxyde: un rivoluzionario sistema di tintura sostenibile, che prevede l’impiego di pigmenti inorganici a base di ossidi di ferro, ottenuti tramite riciclo di materiali ferrosi di scarto, provenienti dall’industria elettrodomestica. ALBINI_next si conferma un vero e proprio centro nevralgico, un luogo in cui le idee si traducono in azione, emblema di un modo di pensare all’avanguardia, per raggiungere le nuove frontiere dell’innovazione.

! Re-Oxyde.


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AREA ARREDAMENTO GIOVANARDI www.syncromia.it www.giovanrdi.it

SYNCROMIA, SOLUZIONI TESSILI PER TENDE TECNICHE

Qualunque sia la tua esigenza, che si tratti di migliorare la vista, l'acustica o il comfort termico o una combinazione di tutti e tre, puoi realizzarla ora con Syncromia, la nuova collezione di tessuti tecnici per tende da interno firmata Giovanardi. Realizzata con materiali durevoli e di alta qualità, la collezione Syncromia, pensata per tende a rullo, tende a pannello e tende a bande verticali, offre la combinazione perfetta di flessibilità, funzionalità ed eccellenza estetica.

PERCHÉ SYNCROMIA

La soluzione per tende tecniche Syncromia offre ad architetti e progettisti un modo esteticamente eccezionale per aumentare il benessere e la produttività. Realizzata in collaborazione con specialisti leader a livello mondiale, la collezione offre libertà creativa e versatilità funzionale.

LA COLLEZIONE

I tessuti della collezione sono disponibili in una raffinata scala di colori, trasparenze, trame e materiali ignifughi offrendo prestazioni funzionali superiori e longevità. I tessuti della serie Metallici, ad esempio,

offrono un rivestimento metallizzato che riduce significativamente il consumo di energia contribuendo a creare anche un clima interno confortevole, che migliora il benessere e la produttività. I tessuti Filtranti, invece, pensati per migliorare il comfort visivo, offrono trame e ampia gamma colori abbinati ad un fattore di apertura che va dall’1% al 8%. I tessuti Acustici, infine, sono studiati per l’assorbimento del riverbero e per generare, quindi, benessere abitativo.

BENEFICI E QUALITÀ DEGLI AMBIENTI

Scegliere le soluzioni tessili della collezione Syncromia significa esaltare la qualità naturale degli spazi aumentandone il comfort, il benessere e la produttività. Si potrà finalmente privilegiare la luce naturale senza dover oscurare la vista verso l’esterno. Con i tessuti Syncromia si può infatti creare un look perfetto all'interno e all'esterno dell’edificio e controllare la luce solare senza dover perdere la vista verso l’esterno massimizzando il controllo su abbagliamento, luce diurna e calore con i tessuti metallizzati. L’adozione di tessuti ad alte prestazioni che rispettano gli standard rigorosi sui COV e sui prodotti chimici nocivi facilita, inoltre, la transizione verso un edificio più efficiente non solo dal punto di vista energetico.

DESIGN E PROGETTAZIONE DEGLI INTERNI

Le grandi finestre, le ampie superfici so-


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lide, le zone a pianta aperta sono caratteristiche tipiche dell'architettura contemporanea e possono ridurre il comfort termico e acustico. Con le soluzioni tessili Syncromia, l’architetto può affrontare queste sfide e migliorare la qualità della vita e la produttività in ogni spazio che progetta. Con Syncromia si può creare una corrispondenza perfetta con qualsiasi

concept di interni in tema di progettazione, unendo eccellenza funzionale ed estetica. L’offerta cromatica è ampia, elegante e moderna e caratterizzata da sfumature sottili e trame naturali. Scegliere i tessuti Syncromia consente di migliorare gli spazi con materiali premium durevoli e di alta qualità massimizzando il ROI.

! SYNCROMIA, TEXTILE SOLUTIONS FOR TECHNICAL CURTAINS

In fact, with Syncromia fabrics you can create a perfect look inside and outside the building and control sunlight without having to obscure the view to the outside by maximizing control over glare, daylight and heat with metallic fabrics. Adopting high-performance fabrics that meet stringent VOC and harmful chemical standards also facilitates the transition to a more energy-efficient building, not just an energy-efficient one.

Whatever your need is, whether it's to improve the view, acoustics or thermal comfort or a combination of all three, you can achieve it now with Syncromia, the new collection of technical fabrics for indoor blinds by Giovanardi. Made from durable, high-quality materials, the Syncromia collection, designed for roller blinds, panel blinds and vertical band blinds, offers the perfect combination of flexibiINTERIOR DESIGN AND PLANNING lity, functionality and aesthetic excellence. Large windows, large solid surfaces, and open-plan areas WHY SYNCROMIA are typical features of contemporary architecture and can The Syncromia technical curtains solution offers architects reduce thermal and acoustic comfort. With Syncromia texand designers an aesthetically exceptional way to in- tile solutions, architects can address these challenges and crease well-being and productivity. Crafted in collabora- improve the quality of life and productivity in every space tion with leading global specialists, the collection offers they design. creative freedom and functional versatility. With Syncromia, a perfect match can be created with any interior design concept, combining functional and aestheTHE COLLECTION tic excellence. The color offering is wide, elegant and moThe fabrics in the collection are available in a refined scale dern and characterized by subtle shades and natural of colors, transparencies, textures and flame retardant ma- textures. terials offering superior functional performance and longe- Choosing Syncromia fabrics allows you to enhance your vity. Metallic Series fabrics, for example, offer a metallic spaces with durable, high-quality premium materials while coating that significantly reduces energy consumption maximizing your ROI. while also contributing to a comfortable indoor climate that improves well-being and productivity. Filter fabrics, on the other hand, designed to improve visual comfort, offer textures and a wide range of colors combined with an openness factor ranging from 1% to 8%. The Acoustic fabrics, finally, are designed to absorb reverberation and thus generate living comfort.

BENEFITS AND QUALITY OF THE ENVIRONMENT

Choosing the textile solutions of the Syncromia collection means enhancing the natural quality of spaces, increasing comfort, well-being and productivity. It will finally be possible to favor natural light without having to obscure the view to the outside.


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AREA TECNOLOGIE LECTRA www.lectra.com writer Jacqueline Liger VP of Marketing Southern Europe and Northern Africa Lectra

SEMPLIFICARE LA COMPLESSITÀ

! La gestione dei tessuti a motivo è la prossima sfida della moda on-demand.

L'attuale domanda dei consumatori sta spingendo le aziende del fashion a cercare metodi innovativi per produrre capi con tessuti e materiali tecnici, artigianali o etici che abbiano una tessitura più leggera, siano più piacevoli al tatto e visivamente più sofisticati, dal punto di vista degli stampati e dei motivi. La delicatezza, il costo e la rarità di questi materiali rendono più complesso il processo di produzione. Per i produttori la difficoltà consiste nel fatto che un aumento della varietà e del volume dei tessuti a motivi moltiplica anche la complessità del processo di produzione. Per ottenere una maggiore qualità e coerenza dei prodotti, le aziende devono acquisire la capacità di tagliare e abbinare i tessuti a motivi con precisione, nonché di superare le difficoltà di produzione dovute

alla complessità dei vincoli del materiale, come ritiro, ombreggiatura e distorsione del tessuto. Il successo dipende dalla digitalizzazione, dall'automazione e dalla possibilità di avere una visione a 360° dell'intero processo, dal design alla produzione. La digitalizzazione dei processi aziendali inizia dalla classificazione o digitalizzazione delle proprietà del tessuto, per aiutare i produttori a identificare, archiviare e preimpostare gli attributi di taglio dei singoli tessuti. I produttori di fashion lungimiranti, infatti, stanno acquisendo un controllo sempre maggiore dei processi di preparazione e taglio grazie alla digitalizzazione e alle tecnologie associate. L'automazione e la visibilità a 360° del processo consentono di superare i problemi legati alla gestione di questi tessuti particolari e, il risultato, è


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! SIMPLIFY THE COMPLEXITY The current consumer demand is driving fashion companies to seek innovative methods to produce garments with technical, artisanal or ethical fabrics and materials that have a lighter weave, are more pleasant to the touch and visually more sophisticated, from the point of view of prints and motifs. The delicacy, cost and rarity of these materials make the production process more complex. The difficulty for manufacturers is that an increase in the variety and volume of patterned fabrics also multiplies the complexity of the production process. To achieve higher quality and consistency of products, companies must acquire the ability to cut and match patterned fabrics with precision, as well as overcome production difficulties due to the complexity of material constraints, such as fabric shrinkage, shading and warp. Success depends on digitization, automation and the ability to have a 360 ° view of the entire process, from design to production. The digitization of business processes starts with the classification or digitization of fabric properties, to help manufacturers identify, store and preset the cutting attributes of individual fabrics. Farsighted fashion manufacturers, in fact, are acquiring ever greater control of the preparation and cutting processes thanks to digitization and associated technologies. Automation and visibility a 360° of the process allows to overcome the problems related to the management of these particular fabrics and, the result is the ability to satisfy the demand for a greater variety of increasingly complex fabrics, without affecting quality, comfort, cost or time. delivery.

WINNING SOLUTIONS

There are three ways to solve the difficulty of managing the constraints of a patterned material. 1. Digital scanning, quick classification and material library. Digital fabric management is a simple solution to accelerate production, prevent errors and optimize the skills and costs of highly skilled labor. Quick classification allows manufacturers to enter data into the material library once and then apply the rules to all cutting jobs.

Finally, capturing fabric management requirements into a digital material library allows manufacturers to automate order processing, from the sales order to the cutting line. 2. Pre-production automation and cutting rules. Automating labor-intensive processes enables manufacturers to improve efficiency, reduce operating costs, and ensure product quality and consistency. 3. 360 ° visibility of the entire workflow, material consumption data and fabric roll assignment. Complete visibility into manufacturing workflows and advanced material usage tracking allows you to connect and exchange operational data between people, processes and technologies, making it easier to prepare and perform cutting. The result is better collaboration and information sharing, so you can make more timely decisions. Thanks to these best practices, consumers can be offered a wide range of styles at an increasingly rapid pace, while protecting their profit margins. For fashion companies it means a reduction in production times and costs, as well as the achievement of high quality standards. Fashion on Demand technology by Lectra is the revolutionary cutting solution that allows you to achieve these goals. Includes Lectra Digital Cutting Platform and Virga Single Sheet Fabric Cutting Solution. It is a turnkey solution that automates on-demand production from order receipt to piece cutting, providing fashion companies with a 360° view of the entire on-demand process, from small series to production cycles. of unique pieces.

! La soluzione di taglio a foglio singolo Virga di Lectra.


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AREA TECNOLOGIE LECTRA la capacità di soddisfare la domanda di una maggiore varietà di tessuti sempre più complessi, senza incidere sulla qualità, il comfort, il costo o i tempi di consegna.

SOLUZIONI VINCENTI

Esistono tre modi per risolvere la difficoltà di gestire i vincoli di un materiale a motivi. 1. Scansione digitale, classificazione rapida e libreria dei materiali. La gestione digitale del tessuto è una soluzione semplice per accelerare la produzione, prevenire gli errori e ottimizzare le competenze e i

! Il processo Fashion On Demand.

Applicazione di vincoli e creazione di piazzamenti

Applicazione di opzioni di raggruppamento

Divisione delle parti per tessuto

LECTRA DIGITAL CUTTING PLATFORM Selezione dei componenti e regolazione in base alle misure (se richiesto)

Parametri di taglio e creazione dei lavori di taglio

ELABORAZIONE AUTOMATICA DEGLI ORDINI

VIRGA Linea di taglio tessuto a foglio singolo

Parti tagliate

CREAZIONE DELL'ORDINE Automatica (integrazione sistema IT) o manuale (Order Form)

COMPLETAMENTO DELL'ORDINE DI TAGLIO

costi della manodopera altamente qualificata. La classificazione rapida permette ai produttori di inserire una sola volta i dati nella libreria dei materiali e poi applicare le regole a tutti i lavori di taglio. Infine, l'acquisizione dei requisiti di gestione del tessuto in una libreria digitale dei materiali consente ai produttori di automatizzare l'elaborazione degli ordini, dall'ordine cliente fino alla linea di taglio. 2. Automazione della pre-produzione e regole di taglio. L'automatizzazione dei processi ad alta intensità di manodopera consente ai produttori di migliorare l'efficienza, ridurre i costi operativi e garantire la qualità e la coerenza dei prodotti 3. Visibilità a 360° dell'intero flusso di lavoro, dei dati sul consumo di materiale e dell'assegnazione dei rotoli di tessuto. La completa visibilità dei flussi di lavoro di produzione e il monitoraggio avanzato dell'uso del materiale permette di collegare e scambiare i dati operativi tra persone, processi e tecnologie, agevolando la preparazione e l'esecuzione del taglio. Il risultato è una migliore collaborazione e condivisione delle informazioni, in modo da prendere decisioni più tempestive. Grazie a queste best practice è possibile offrire ai consumatori un'ampia gamma di stili a ritmi sempre più sostenuti, proteggendo al contempo i propri margini di profitto. Per le aziende del fashion significa una riduzione dei tempi e dei costi di produzione, oltre al raggiungimento di elevati standard di qualità. La tecnologia Fashion on Demand by Lectra è la rivoluzionaria soluzione di taglio che consente di raggiungere questi obiettivi. Include la Lectra Digital Cutting Platform e la soluzione di taglio tessuto a foglio singolo Virga. Si tratta di una soluzione chiavi in mano che automatizza la produzione on-demand dal ricevimento dell'ordine al taglio dei pezzi, fornendo alle aziende del fashion una visione a 360° dell'intero processo on-demand, dalle piccole serie ai cicli di produzione di pezzi unici.


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ISSN 2421-4779

issue_027 DICEMBRE 2021 Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

PREGIATI PELLAMI E TESSUTI La libreria dei colori di Real Piel RP® contiene una moltitudine di materiali accuratamente selezionati.

PRECIOUS LEATHERS AND FABRICS The Real Piel RP® color library contains a multitude of carefully

Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishingand fashion industry

selected upholstery materials.

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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto

Per ulteriori informazioni sui prodotti e sul catalogo rivestimenti, visitate il nostro sito. For further information about products and Real Piel s.r.l Via San Lorenzo 18/20, 31020 San Zenone degli Ezzelini (TV) P.IVA 03251930248

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AREA TECNOLOGIE IAFIL https://iafil.it writer Pietro Ferrari

LAVARE, DEPURARE, SANITIZZARE

! Elena Salvaneschi con Sergio Sala e Pietro Ferrari nella sede milanese di Iafil. ! Iafil presenta a Pitti Filati, in uno stand in cui sono presenti anche Electrolux e Shima Seiki, l'impianto Biofilter®, una soluzione di forte impatto per il risparmio di acqua e la sanificazione nei processi di lavaggio industriale nel tessile.

All'ultima edizione di Pitti Filati, Iafil ha presentato, in collaborazione con Electrolux e Shima Seiki, un impianto brevettato e funzionante di depurazione e riciclo d'acqua per lavatrici industriali dall'efficace nome di Biofilter®. Questo impianto è costituito da una vasca principale suddivisa in sei distinte vasche. Il flusso d'acqua effettua diversi passaggi forzati tramite una pompa di circolazione interna che preleva il liquido dall'ultima vasca per riportarlo nella prima, ripassandolo continuamente 24 ore su 24 nei diversi filtri posizionati in posizioni stabilite, due dei quali sono equipaggiati con carboni attivi e i restanti con filtri meccanici, il liquido viene poi passato da un percolatore, tramite un'ulteriore pompa, con l'intervento di una lampada UV. Questa continua circolazione dell'acqua passa attraverso questo percolatore il quale, prelevandola ad alta velocità, tramite la pompa ad immersione, la comprime nel raggio d'azione della lampada UVC, portando a un effetto igienizzante grazie alla produzione di ozono.

La lampada a vapori di mercurio presente nel percorso è, infatti, germicida ed emette luce a ultravioletti alla lunghezza di 254 millimetri, mentre emette un picco secondario di 180 millimetri (UV Vacuum), il che porta a generare ozono con funzioni batteriologiche elevate. L'acqua viene poi a contatto con uno strato di carbonio 60 den passa poi in un tratto composto da sfere microporose (attivatori di ioni d'argento) e grafene per poi passare ancora attraverso uno strato di sfere biologiche in cui si insediano batteri aerobici. infine in uno strato di sfere, sempre biologiche ma immerse in acqua. Seguendo questo percorso l'acqua di lavaggio sarà sempre depurata e pronta per un successivo passaggio in ciclo continuo. Questo filtro è stato creato da Sergio Sala, responsabile del reparto di R&S di Iafil; il lavoro, che oggi si completa con questo filtro, è un sistema integrato di lavaggio immesso sul mercato con il marchio Puro Washing. Lo studio è iniziato dal 2017/2018 con test realizzati su maglie nei filati tipici della produzione dell’azienda milanese (specializzata in cotone, seta e mischie come il cotone lana e il cotone cashmere) e in filati lanieri, grazie alla collaborazione, in spirito open-source, tra Iafil stessa e il Lanificio di Tollegno.

UN IMPEGNO DI RICERCA CONTINUO

«L’origine della ricerca – ci dice proprio Sergio Sala che incontriamo nella sede di Milano di Iafil – è stata spinta proprio dai filati biologici, un filone in cui cercare di trovare una soluzione per non utilizzare la chimica. Io ho cominciato a effettuare molti esperimenti e molte prove di svi-


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! WASH, PURIFY, SANITIZE At the latest edition of Pitti Filati, Iafil presented, in collaboration with Electrolux and Shima Seiki, a patented and functioning water purification and recycling system for industrial washing machines with the effective name of Biofilter®. This plant consists of a main tank divided into six distinct tanks. The water flow carries out several forced passages through an internal circulation pump that takes the liquid from the last tank to bring it back to the first, passing it continuously 24 hours a day in the different filters positioned in established positions, two of which are equipped with activated carbon. and the rest with mechanical filters, the liquid is then passed by a percolator, through an additional pump, with the intervention of a UVC lamp. This continuous circulation of water passes through this percolator which, drawing it at high speed, by means of the immersion pump, compresses it within the range of action of the UV lamp, leading to a sanitizing effect thanks to the production of ozone. The mercury vapor lamp present in the path is, in fact, germicidal and emits ultraviolet light at a length of 254 mm, while it emits a secondary peak of 180 mm (UV Vacuum), which leads to the generation of ozone with high bacteriological functions.

The water then comes into contact with a layer of carbon 60 den and then passes through a section composed of microporous spheres (activators of silver ions) and graphene and then passes again through a layer of biological spheres in which aerobic bacteria settle. finally in a layer of spheres, always biological but immersed in water. Following this path, the washing water will always be purified and ready for a subsequent passage in a continuous cycle. This filter was created by Sergio Sala, head of Iafil's R&D department; the work, which today is completed with this filter, is an integrated washing system placed on the market under the Puro Washing brand. The study started from 2017-2018 with tests carried out on sweaters in the typical yarns of the Milanese company's production (specialized in cotton, silk and blends such as cotton wool and cotton cashmere) and in wool yarns, thanks to the collaboration, in open-source spirit, between Iafil itself and the Tollegno Wool Mill.

A CONTINUOUS RESEARCH COMMITMENT

"The origin of the research – says Sergio Sala who we meet at the Iafil headquarters in Milan – was driven precisely by biological yarns, a trend in which to try to find a solution in order not to use chemistry. I began to carry out many experiments and many development tests of these discoveries in a period in which the green was not yet on everyone's lips as today. We started by patenting two types of balls – Washing Balls® and Brushingballs® – which allowed the shirts to be washed using a small amount of chemical detergents and soften them without silicones when placed in the drum of a normal industrial washing machine. The first spheres were of two types and were gradually modified in years of work on the micronage; thanks also to a collaboration with the CNR of Biella – whose


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luppo di questi ritrovati in un periodo in cui il green non era ancora sulla bocca di tutti come oggi. Abbiamo cominciato brevettando due tipi di sfere – le Washing Balls® e le Brushingballs® – che consentivano di lavare le maglie utilizzando una piccola quantità di detergenti chimici e di ammorbidirle senza siliconi quando inserite nel cestello di una normale lavatrice industriale. Le prime sfere sono state via via modificate in anni di lavoro sul micronaggio; grazie anche a una collaborazione con il CNR di Biella – i cui scienziati mi hanno aiutato a verificare e testare i risultati, a vedere la reazione dei tessuti al microscopio e controllare la perfezione della pulizia della fibra – siamo riusciti ad eliminare anche il piccolo quantitativo di saponi necessario per ottenere risultati di lavaggio nelle prime prove e ad arrivare al processo standard, che non utilizza alcun tipo di detergente. Inizialmente si trattava solo di ridurre l'utilizzo della chimica ma nel corso dei vari esperimenti abbiamo capito che questa chimica poteva essere eliminata completamente. Da un certo punto di vista il Covid è stato un momento di passo avanti perché ha portato in primo piano non solo il discorso del lavaggio ma anche quello della sanificazione.

L’idea è stata di aggiungere alle sfere degli ioni d’argento, facendo nascere le Silver Washing Balls®. Siamo partiti dall’ossidazione dell’argento, che rilascia ossidi e ioni igienizzanti: ma il metallo d’argento riduceva moltissimo il processo si sprigionamento degli ioni positivi che a me interessavano, perché sono quelli che vanno a bucare la cellula del virus o del batterio neutralizzandolo. Nelle prove successive ho così utilizzato il grafene, che non viene perduto nel lavaggio ma ha la funzione di una grande cassettiera, perché, essendo un multistrato, riesce a contenere gli ioni d’argento positivi in una quantità immensa; questi ultimi poi vengono rilasciati gradualmente, nell’arco di più di un anno (queste sfere si chiamano Silver grafene Washing Balls®). In questo modo sono riuscito ad ottenere l’igienizzazione sulla maglieria: un risultato importante ma che a volte si scontra con l’operatività concreta della confezione di una maglia, che avviene in un iter di passaggi che prevedono diverse operazioni anche manuali e che tolgono un po’ senso all’operazione iniziale. Tuttavia molti produttori l’apprezzano e intervengono per modificare i passaggi “di mano” dei prodotti finiti per consegnare alla fine al cliente il prodotto imbustato con il capo


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scientists helped me to verify and test the results, to see the reaction of fabrics under a microscope and check the perfection of the cleaning of the fiber – we were able to eliminate even the small amount of soaps necessary to obtain washing results in the first tests and to arrive at the standard process, which does not use any type of detergent. Initially it was just a question of reducing the use of chemistry but in the course of the various experiments we realized that this chemistry could be eliminated completely. From a certain point of view, Covid was a moment of step forward because it brought to the fore not only the issue of washing but also that of sanitation. The idea was to add silver ions to the spheres, giving birth to the Silver Washing Balls®. We started with the oxidation of silver, which releases oxides and sanitizing ions: but except that the silver metal greatly reduced the process of releasing the positive ions that interested me, because they are the ones that pierce the cell of the virus or of the bacterium neutralizing it. In subsequent tests I thus used graphene, which is not lost in washing but has the function of a large chest of drawers, because, being a multilayer, it is able to contain positive silver ions in an immense quantity; the latter are then released, gradually, over more than a year (these spheres are called Silver Graphene Washing Balls®). In this way I was able to obtain sanitation on knitwear: an important result but which sometimes clashes with the concrete operation of making a sweater, which takes place in a process of steps that involve various operations, including manual ones, which remove a little sense to the initial operation. However, many manufacturers appreciate it and intervene to modify the "hands" of finished products to deliver the product wrapped in the sanitized garment to the customer, obviously with an important marketing aspect. However, all this did not preclude anything with regard to the treatment and softness of the shirt and was an addition created by the fear generated by the Covid factor that had not yet been framed. Many today are used to and want only that product, while others prefer these spheres, considering graphene, however, an additional element that is still little known: for this reason the two versions are both on the market today. PIETRO FERRARI – How can we define these spheres? SERGIO SALA – They are washing tools, the customs code is really "auxiliary for washing", the support is a polycarbonate inside which is neodymium which is a rare earth with the property of being a permanent magnet, in a calibrated composition. Working in a closed field, such as the washing machine, it is able to develop these molecules of oxygen and bicarbonate that are freed from the breakdown of water and that allows the cleaning process.

With the prices at which the product is sold today, the washing water saving is fifty percent, since there is no longer the need for rinsing. but the cold water cycle also allows me to save considerable energy, today more precious than ever. We add the zero use of chemical products: all this allows the cost of these tools to be amortized in a month of washing, the rest is profit for the customer who uses them. It is clear that it is necessary to follow customers on large productions, the interface is immediate, with small producers there are many problems and linked to customs and habits that are difficult to leave. PIETRO FERRARI – Downstream of the route, the filter is also important... SERGIO SALA – The latest addition was, in fact, the filter, developed following the analysis of knitwear production in different areas of the world. In Italy, at least in Lombardy, there is no water problem but in other areas of the planet the problem exists and therefore to try to solve it it was important to study a product that basically allows the same water used in a wash in an industrial washing machine is recycled over and over again and not thrown away. The filter attaches to a washing machine on the market normally (we work with Electrolux because we get along well with them and they are our partners, but the product could be adapted to any industrial washing machine); nothing mechanical must be changed in the washing machine: only the software is changed and the connections from the drain to the filter are changed, to allow water to be introduced and recycled. We in the company for two years have been using the same water with some small top-ups to obviate the natural evaporation and the loss in washing which is limited to six


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igienizzato, ovviamente con un aspetto importante di marketing. Tutto ciò comunque non ha precluso nulla per quanto riguarda il trattamento e la morbidezza della maglia ed è stato un’aggiunta creata dalla paura generata dal fattore Covid che non era ancora stato inquadrato. Molti oggi si sono abituati e vogliono solo quel prodotto, mentre altri preferiscono la prima versione di queste sfere, considerando il grafene comunque un elemento in più ancora poco conosciuto: per questo le due versioni sono oggi entrambe sul mercato». PIETRO FERRARI – Come possiamo definire queste sfere? SERGIO SALA – Sono dei tool di lavaggio, il codice doganale è proprio “ausiliario per lavaggio”, il supporto è un policarbonato all’interno del quale è presente il neodimio che è una terra rara con la proprietà di essere un magnete permanente, in una composizione calibrata. Lavorando in un campo chiuso, come è la lavatrice, è in grado di sviluppare queste molecole di ossigeno e di bicarbonato che si liberano dalla scomposizione dell’acqua e creano il bicarbonato, che consente il processo di detergenza. Con i prezzi a cui il prodotto è venduto oggi, il risparmio di acqua di lavaggio à di un cinquanta per cento, poiché non esiste più l’esigenza di risciacquo.

Il ciclo ad acqua fredda mi consente anche un risparmio di energia notevolissimo, oggi più che mai prezioso. Aggiungiamo l'utilizzo zero di prodotti chimici: il tutto permette di ammortizzare il costo di questi tool in un mese di lavaggio, il resto è guadagno per il cliente che li utilizza. È chiaro che è necessario seguire i clienti: sulle grosse produzioni l’interfaccia è immediata, con i piccoli produttori le problematiche sono tante e legate a consuetudini e abitudini difficili da lasciare. PIETRO FERRARI – A valle del percorso è importante anche il filtro... SERGIO SALA – L’ultimo nato è stato, infatti il filtro, sviluppato in seguito all’analisi delle produzioni di maglieria nelle diverse aree del mondo. In Italia, almeno in Lombardia, non c’è il problema dell’acqua ma in altre zone del pianeta il problema c’è e quindi per cercare di risolverlo è stato importante studiare un prodotto che fondamentalmente consente che la stessa acqua impiegata in un lavaggio in una lavatrice industriale venga riciclata per enne volte e non buttata. Il filtro si aggancia a una lavatrice in commercio normalmente (noi la-


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percent of the total water circulated. thousands of cubic meters per year. PIETRO FERRARI – I imagine this leads to multiple advantages... SERGIO SALA – Among these advantages it should also be noted that, being a closed circuit, the microplastics remain inside and are not dispersed, they are instead metabolized. In fact, the gray spheres inserted in the filter contain selected bacteria capable of purifying the water. The families of bacteria grow in the spaces of the spheres and change according to the environment and temperature. The function of the bacteria is to clean the water after washing. On natural, animal and vegetable fibers, there are no major problems, the processes are well known and controllable. The problem arises with synthetic fibers: for these a bacterium (sakaiensis) isolated by a Japanese scholar in plastic dumps is used that metabolizes plastic whose degradation in nature takes seven to eight hundred years while in the accelerator this process is carried and term in twelve months. We are even more advantaged by the fact that the microfibres that come out of the washing are of very fine micronage and immediately begin maceration; in addition to this there are many different synthetic materials, so the development of the dedicated bacterium at the end is spontaneous. In any case, by inserting the pre-filters we are able to capture, fix and compost larger scraps.

PIETRO FERRARI – Which customers do you target? SERGIO SALA – The customers are mainly knitwear factories, including some large producers who serve luxury brands; for the latter, the listing on the Green Stock Exchange in New York is also particularly important: the use of our integrated washing system (spheres in the washing machine + Biofilter) demonstrates their commitment to the environment. In this way, Iafil is giving a little help to nature and sustainability worldwide. PIETRO FERRARI – What are the prospects you see today? SERGIO SALA – Our Puro-Washing is a system that rejects the use of chemicals: if they were used, the bacteria would die and the whole cycle would not be in equilibrium. The next step is to try the system using certain types of vegetable soaps that may please the bacteria, avoiding putting them under stress or, worse, killing them: this step is used to bring even small companies closer, so it is not easy to abandon a culture that sees washing connected to the use of detergent. Today we are holders of seven Italian patents; foreign ones are in progress, both at European and world level. We are committed to the production of large plants for large knitwear producers: we are proposing them as energy-independent plants powered by photovoltaic structures. A large plant is now in operation in Tunisia, at Tunicotex. It purifies 100,000 liters of water per day. On large dimensions, we deliver entire complexes ready to operate thanks to the collaboration with external subcontractors. In high salinity environments we are able to make the appropriate changes with osmosis systems, to desalinate. The systems are all networked, controllable and modifiable in remote operations, except in exceptional cases. The recycling of compostable and recoverable or reusable consumables will be increasingly complete.

! Il grande impianto BIOFILTER® di Iafil, in funzione in Tunisia presso Tunicotex.


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AREA TECNOLOGIE IAFIL voriamo con Electrolux perché ci troviamo bene con loro e sono nostri partner, ma il prodotto si potrebbe adattare a qualsiasi lavatrice industriale); non deve essere modificato nulla di meccanico nella lavatrice: viene solo variato software e vengono cambiati gli attacchi dallo scarico al filtro, per consentire l’immissione dell’acqua e il suo riciclo. Noi in azienda da due anni stiamo utilizzando la stessa acqua con qualche piccolo rabbocco per ovviare alla naturale evaporazione e alla perdita nel lavaggio che si limita a un sei per cento sul totale dell’acqua messa in circolo, parliamo quindi di un risparmio di migliaia di metri cubi all’anno. PIETRO FERRARI – Questo immagino che porti a molteplici vantaggi... SERGIO SALA – Tra questi vantaggi va anche segnalato che, trattandosi di un circuito chiuso, le microplastiche rimangono all’interno e non vengono disperse, vengono invece metabolizzate. Le sfere grigie inserite nel filtro contengono infatti batteri, selezionati in grado di purificare l’acqua. Le famiglie di batteri crescono intercapedini delle sfere e si modificano a seconda dell’ambiente e della temperatura. La funzione dei batteri è quella di pulire l’acqua dopo il lavaggio. Sulle fibre naturali, animali e vegetali, non ci sono grossi problemi, i processi sono ben conosciuti e controllabili. Il problema si pone con le fibre sintetiche: per queste si utilizza un batterio (sakaiensis) isolato da uno studioso giapponese in discariche di plastica che metabolizza la plastica il cui degrado in natura ha una tempistica di sette-ottocento anni mentre nell’acceleratore questo processo si porta e termine in dodici mesi. Noi siamo ancora più avvantaggiati per il fatto che le microfibre che escono dal lavaggio sono di micronaggi molto fini e iniziano subito la macerazione; oltre a ciò sono presenti moltissimi materiali di sintesi diversi, quindi lo sviluppo del batterio dedicato alla fine è spontaneo. In ogni caso con l’inserimento dei pre-filtri noi riusciamo a catturare, fissare e compostare sfridi di maggiori dimensioni.

PIETRO FERRARI – A che clientela vi rivolgete? SERGIO SALA – I clienti sono prevalentemente i maglifici, tra cui alcuni grossi produttori che servono i brand del lusso; per questi ultimi è particolarmente importante anche la quotazione alla Borsa Green a New York: l’uso del nostro sistema integrato di lavaggio (sfere in lavatrice + Biofilter) dimostra il loro impegno per l’ambiente. Iafil in questo modo sta dando un piccolo aiuto alla natura e alla sostenibilità a livello mondiale. PIETRO FERRARI – Quali sono le prospettive che vedete oggi? SERGIO SALA – Il nostro Puro-Washing è un sistema che rifiuta l’utilizzo di prodotti chimici: se venissero impiegati i batteri morirebbero e tutto il ciclo non sarebbe in equilibrio. Il prossimo step è quello di provare il sistema utilizzando certi tipi di saponi vegetali che possono piacere ai batteri, evitando di metterli sotto stress o, peggio, ucciderli: questo passaggio serve per avvicinare anche le piccole aziende, per cui non è facile abbandonare una cultura che vede il lavaggio connesso all’utilizzo del detersivo. Oggi siamo titolari di sette brevetti italiani; quelli esteri sono in corso, sia a livello europeo che a livello mondiale. Ci stiamo impegnando nella produzione di grandi impianti per grandi produttori di maglieria: li stiamo proponendo come impianti energeticamente autonomi alimentati da strutture fotovoltaiche. Un grande impianto è oggi in funzione in Tunisia, presso Tunicotex. Depura 100.000 litri di acqua al giorno. Sulle grandi dimensioni, consegniamo interi complessi pronti a funzionare grazie alla collaborazione con subfornitori esterni. In ambienti ad alta salinità siamo in grado di apportare le modifiche opportune con impianti a osmosi, per desalinizzare. Gli impianti sono tutti in rete, controllabili e modificabili nei funzionamenti da remoto, salvo casi eccezionali. Sempre più completo sarà via via il riciclo del materiale di consumo compostabile e recuperabile o riutilizzatibile.


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AREA TESSUTO TECNICO LENZING www.lenzing.com writer Pietro Ferrari

LA SOSTENIBILITÀ COME CONCETTO INDUSTRIALE Nelle intense giornate di Filo a Milano nel mese di febbraio incontriamo Carlo Covini, Business Development Manager Italy&Switzerland di Lenzing: è l'occasione di fare un breve ripasso su questa realtà che ha fatto la storia nel campo del tessile, con un impegno nel campo della sostenibiità che risale a tempi – come si suol dire – "non sospetti". «Lenzing – ci dice Carlo Covini – è uno dei maggiori produttori mondiali di fibre cellulosiche, produce Viscosa, Modal e Lyocell, tre tipologie di fibre completamente differenti. L'importante, poiché sono implicati dei processi chimici rilevanti, è che i processi produttivi vengano gestiti in maniera sostenibile, e Lenzing ha ottenuto nel tempo tutte le certificazioni necessarie a questo scopo». PIETRO FERRARI – Qual è la base materica di produzione di Lenzing? CARLO COVINI – Si parte dal legno che è proveniente totalmente da foreste certifi-

cate PEFC o FSC, da cui si estrae la cellulosa. Lenzing in Austria dispone di una bioraffineria: entra il legname e viene prodotto lo Xylosio, uno zucchero a basso contenuto di calorie per la produzione dei dolcificanti, oltre a questo, l'acido acetico per le conserve sottaceto, il 40 per cento di prodotto è poi la cellulosa da cui si ricavano le nostre fibre siano esse Viscosa, Modal e Lyocell, la fibra più "giovane"(che compie trent'anni nel 2022).


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Il processo produttivo della fibra lyocell è chiuso e il solvente che viene utilizzato è un solvente organico che noi recuperiamo al 99 per cento e anche quella piccola percentuale che non viene recuperata non è assolutamente dannosa all'ambiente. PIETRO FERRARI – C'è un'evoluzione? CARLO COVINI – Da pochi anni viene sviluppata la fibra Lyocell in versione filo continuo: TENCEL™ Luxe, che ci permette di sviluppare nuovi tessuti nel settore serico e filati fantasia tipici dei fili continui. Alle caratteristiche di questo prodotto vanno aggiunte anche tutte le caratteristiche di sostenibilità della fibra Lyocell e, grazie alla sua bava continua e al suo aspetto setoso, le possibilità sono oggi praticamente infinite. Su altri fronti, in Italia collaboriamo molto con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, ci piace l'idea di collaborare con artisti e giovani brand che portano avanti delle idee di sostenibilità. Uno sviluppo particolare realizzato con Candiani è un tessuto Denim prodotto con cotone riciclato e TENCEL™ con tecnologia Refibra™: una fibra Lyocell prodotta con una quota di cellulosa estratta dagli scarti di cotone pre e postconsumer. Estraiamo la cellulosa dagli scarti di magliette di cotone e la mischiamo con cellulosa da legno utilizzando il trenta per cento da scarto e settanta per cento da legno, cer-

cando via via di far crescere sempre più la percentuale cellulosa da cotone recuperato.Stiamo investendo oggi per riuscire a riciclare anche le maglie di cotone in mista con elastomero e poliestere in modalità industriale. Siamo partiti da materiale preconsumer ma già oggi lo mischiamo con materiale postconsumer. PIETRO FERRARI – Possiamo parlare di Lenzing come di un "campione" di sostenibilità? CARLO COVINI – È una storia lunga: Lenzing è sostenibile perché ha la sua sede produttiva vicino all'Attersee, un lago in una bella località turistica in Austria in cui soggiornavano artisti come Gustav Klint e musicisti come Gustava Mahler. è una zona turistica famosissima: già negli Settanta le autorità locali avevano richiesta la chiusura dello stabilimento, la risposta di Lenzing è stata quella di mettere gli impianti a emissioni zero. Oggi Lenzing è una bioraffineria con un ciclo chiuso, brucia le cortecce per recuperare energia che va ad alimentare l'impianto. Stiamo realizzando anche delle nuove fibre CO2 neutrali, questo in armonia con l'approccio di Lenzing di essere all'avanguardia nell'approccio sostenibile. Lenzing per la viscosa, dispone di un sistema di fiber identification che permette di tracciare la propria viscosa ECOVERO™ persino sul capo finito. Voglio comunque sottolineare che Lenzing è una realtà multinazionale con impianti in Austria, in Cina, in Indonesia, negli Stati Uniti, in Gran Betagna e in Repubblica Ceca, con nuovi impianti produttivi in Brasile e in Tailandia.


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AREA TESSUTO TECNICO LENZING

! SUSTAINABILITY AS AN INDUSTRIAL CONCEPT During the intense days of Filo in Milan in February, we met Carlo Covini, Business Development Manager Italy & Switzerland of Lenzing: it was an opportunity to briefly review this company that has made history in the textile field, with a commitment to sustainability that dates back to – as they say – "unsuspected" times. "Lenzing, says Carlo Covini, 'is one of the world's largest producers of cellulosic fibres, producing Viscose, Modal and Lyocell, three completely different types of fibre. The important thing, because there are significant chemical processes involved, is that the production processes are managed in a sustainable way, and Lenzing has obtained all the necessary certifications for this purpose over time. PIETRO FERRARI – What is the material basis of Lenzing's production? CARLO COVINI – We start with wood, which comes entirely from PEFC or FSC certified forests, from which the cellulose is extracted. Lenzing in Austria has a biorefinery: the wood comes in and Xylose is produced, a low-calorie sugar for the production of sweeteners, as well as acetic acid for pickled preserves. 40 per cent of the product is then cellulose from which we obtain our fibres, be they Viscose, Modal or Lyocell, the "youngest" fibre (which will be thirty years old in 2022). The Lyocell fibre production process is closed and the solvent used is an organic solvent that we recover 99 per cent of, and even the small percentage that is not recovered is not harmful to the environment. PIETRO FERRARI – Is there an evolution? CARLO COVINI – A few years ago we develo-

ped the Lyocell fibre in a continuous thread version: TENCEL™ Luxe, which allows us to develop new fabrics in the silk sector and fancy yarns typical of continuous threads. To the characteristics of this product we must also add all the sustainability features of the Lyocell fibre and, thanks to its continuous filament and silky appearance, the possibilities are now virtually endless. On other fronts, in Italy we collaborate a lot with Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, we like the idea of collaborating with artists and young brands that pursue ideas of sustainability. One particular development we have made with Candiani is a Denim fabric made with recycled cotton and TENCEL™ with Refibra™ technology: a Lyocell fibre produced with a proportion of cellulose extracted from pre and post-consumer cotton waste. We extract the cellulose from cotton T-shirt waste and mix it with wood pulp using 30% waste and 70% wood, gradually trying to increase the percentage of cellulose from recovered cotton. We are now investing in being able to recycle cotton jerseys mixed with elastomer and polyester in an industrial way. We started with preconsumer material but we are already mixing it with post-consumer material. PIETRO FERRARI – Can we talk about Lenzing as a "champion" of sustainability? CARLO COVINI – It's a long story: Lenzing is sustainable because it has its production site near the Attersee, a lake in a beautiful tourist resort in Austria where artists such as Gustav Klimt and musicians such as Gustav Mahler used to stay. It is a very famous tourist area: back in the Seventies the local authorities requested the closure of the factory, and Lenzing's response was to put the plants on zero emissions. Today Lenzing is a biorefinery with a closed cycle, burning the bark to recover energy to power the plant. We are also making new CO2 neutral fibres, in keeping with Lenzing's approach of being at the forefront of sustainability. For viscose, Lenzing has a fibre identification system that allows you to trace your ECOVERO™ viscose even on the finished garment. However, I would like to point out that Lenzing is a multinational company with plants in Austria, China, Indonesia, the United States, UK and the Czech Republic, and new production facilities in Brazil and Thailand.



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SCENARI https://zerobarracento.com writer Camilla Carrara

DESIGN STRATEGIES I designer oggi devono definire una strategia chiara per l'intero ciclo di vita di un prodotto. Non si tratta più solo di disegnare belle forme, linee e selezionare colori di tendenza: i designer possono davvero avere un impatto sulle supply chain del tessile e della moda. Con questo testo vogliamo analizzare a fondo le quattro strategie di design: design for low waste, design for low impact materials and processes, design for longevity e design for recyclability. Partiamo con il DESIGN FOR LOW WASTE: come designer, possiamo davvero avere un impatto sulla quantità di rifiuti tessili prodotti. In questo caso i designer possono scegliere tre strade: - Zero Waste; - Up-cycling; - Reconstruction. Per quanto concerne lo Zero Waste è importante sottolineare che con la produzione convenzionale almeno il 15% dei tessuti va sprecato, mentre la tecnica di modellistica zero-waste permette ai designer di non avere sprechi creando una sorta di puzzle con i pezzi che compongono i capi. Un grande esempio di marchio zerowaste è ZEROBARRACENTO, un brand emergente di outerwear gender e ageneutral che si concentra sullo sviluppo di prodotti zero-waste. 0 significa zero rifiuti, meno inquinamento ed emissioni ridotte così come 0% gender 100 significa 100% alta qualità, Made in Italy, tracciabilità, sostenibilità e trasparenza della produzione. Il marchio ridefinisce i processi produttivi e le scelte che concorrono alla creazione di una colle-

zione poiché ogni elemento è pensato per raggiungere lo zero-waste, la tecnica di modellistica e l'impegno raggiunto a 360 gradi, con prodotti monofibra che includono cimose ed evitando accessori difficili da smontare. L'up-cycling è la trasformazione dei materiali in articoli di qualità superiore. Questa tecnica permette di prolungare la vita degli scarti tessili attraverso il design. Un esempio è BGBL, le borse BGBL sono un mix-and-match di pelle di alta qualità e materiali sportivi recuperati. Il loro obiettivo è quello di combinare la consapevolezza eco-friendly e una profonda passione per il design italiano, adottando la multidimensionalità dello sport come concetto principale. Forniscono alle squadre di pallacanestro palloni nuovi di zecca in cambio di quelli di seconda mano. Il taglio a mano professionale e la lavorazione impeccabile conservano l’unicità di ogni pallone da basket: BGBL abbraccia questa particolarità e la converte in un prodotto fatto di pelle, tessuto e storia. Reconstruction è il processo di dare una seconda vita a capi precedentemente indossati o a prodotti finiti preformati. Eileen Fisher ha istituito un servizio di ritiro dei suoi pezzi. Circa il 25% dei vestiti che ritirano sono danneggiati in modo irreparabile. Il loro team Renew decostruisce questi pezzi e li ricuce insieme per creare design in edizione limitata, mentre il loro team Waste No More li trasforma in un nuovo tessuto infeltrito, usato per creare arazzi, cuscini e altri accessori. Passiamo ora al DESIGN FOR LOW IMPACT MATERIALS AND PROCESSES.


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! DESIGN AND STRATEGIES Nowadays designers can truly impact the textile and fashion supply chains. It is not anymore about designing nice shapes, lines and selecting trendy colors. Designers today must define a clear strategy for the whole lifecycle of a product. Now, we want to deeply analyze the four design strategies: design for low waste, design for low impact materials and processes, design for longevity and design for recyclability. First of all, letʼs start with DESIGN FOR LOW WASTE: as designers, we can truly have an impact on the amount of textile waste produced. In this case designers can choose three paths: – Zero Waste; – Upcycling; – Reconstruction. Starting from Zero Waste it is important to highlight that with conventional manufacturing at least 15% of textiles go wasted, while the zero-waste pattern making technique allows designers to have no waste by creating a sort of puzzle with the pieces composing the items. An example of zero-waste brand is ZEROBARRACENTO, a gender and age-neutral emerging outerwear brand focusing on zero-waste product development.

! Zerobarracento.

0 means zero waste, less pollution and reduced emissions as well as 0% gender 100 means 100% high quality, Made in Italy, traceability, sustainability and transparency of production. The brand redefines the production processes and the choices that contribute to the creation of a collection since each element is designed to achieve zero-waste, pattern making technique and commitment reached at 360 degrees, with monofiber products that include selvedges and avoiding accessories that are difficult to disassemble. Up-cycling is the transformation of materials into items of higher quality. This technique allows to prolong the life of textile waste through design. An example is BGBL, BGBL bags are a mix-and-match of high-quality leather and reclaimed sport materials. Their goal is to combine eco-friendly awareness and a deep-rooted passion for Italian design, adopting sportʼs multidimensionality as the main concept. They supply basket teams with brand- new basketball in exchange for second-hand ones. The professional hand-cut and the flawless handcraftsmanship preserves the uniqueness of each basketball: BGBL embraces this distinctiveness and converts it into a product made of leather, fabric and history. Reconstruction is the process of giving a second life to previously worn garments or preformed finished products. Eileen Fisher established a take back service of their pieces. Roughly 25% of the clothes they take back are damaged beyond repair.

! BGBL.


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SCENARI È fondamentale capire le fibre per dare vita ad un modello circolare, poiché le fibre giocano un ruolo chiave nel dirottare i tessuti dallo smaltimento al sistema moda. Il marchio portoghese Duarte, premiato nel 2021 come C.L.A.S.S. Icon, ha presentato la sua collezione Autunno/Inverno 2022/23, sviluppata in collaborazione con C.L.A.S.S. Eco Hub durante la Milano Fashion Week. La collezione presenta una selezione di capi urbani per supereroi quotidiani, in lotta contro le problematiche ambientali – con un approccio olistico ai valori della sostenibilità grazie alla sinergia con C.L.A.S.S. e la sua area Back in the Loop: una sezione dedicata al sourcing alternativo e sostenibile contro l'enorme quantità di materiali e tessuti prodotti che non vengono utilizzati e scartati dal sistema moda. Il tutto alimentato in gran parte da MAEBA International – e dai suoi tessuti ReLiveTex® – leader nella selezione e nel repurposing di tessuti italiani di alta qualità con un'eccezionale esperienza di 60 anni nella raccolta di materiali di alta qualità dai principali brand e produttori tessili, e prima azienda a livello internazionale ad essere accreditata per la certificazione UNI EN ISO 14021 che garantisce la tracciabilità dei materiali raccolti. Le fodere completano il quadro completo della sostenibilità, grazie ai tessuti 100% Bemberg™ by Asahi Kasei di Gianni Crespi Foderami. Bemberg™ è un materiale di nuova generazione che nasce dalla trasformazione smart-tech di materiale preconsumo della fodera in cotone, convertito attraverso un processo a ciclo chiuso tracciabile e trasparente. Interamente prodotto in Giappone, è dotato di certificazioni di Compostabilità ed Ecotossicità verificate da Innovhub-SSI, RCS, OEKO-TEX® Standard 100 e le certificazioni Eco Mark. Anche la fabbrica è certificata ISO 14001. La durabilità è un valore chiave per il design: il DESIGN FOR LONGEVITY prende in considerazione la durata di vita dei capi che si stanno creando.

Il design per la longevità mette in evidenza gli aspetti fisici e psicologici che creano una connessione con gli indumenti, prolungandone il ciclo di vita. The Slow Label, è un'azienda guidata dai suoi valori in ogni decisione che prende. Il suo obiettivo è quello di rallentare il ritmo dell'industria della moda affrontandolo con una mentalità onesta e orientata al miglioramento. Le capsule collection consistono in capi che sono senza tempo e versatili – due fattori chiave per rendere l'abbigliamento più sostenibile e creare un cambiamento positivo duraturo. Molti dei loro prodotti sono realizzati con cotone organico e ROICA™ V550, come le classiche canottiere e i pantaloni a costine, ma anche t-shirt e felpe. Per concludere, il DESIGN FOR RECYCLABILITY aiuta i designer a sbloccare le opportunità di “trasformazione infinita” per garantire che i prodotti non finiscano mai in discarica. Il modello odierno di prendere-usare-smaltire porta a una drammatica perdita economica, insieme a numerosi impatti ambientali e sociali negativi. I designer possono costruire un modello circolare puntando a raggiungere l'obiettivo finale di un sistema a ciclo chiuso, mantenendo all'infinito il valore e la qualità di tutti i materiali. Un esempio unico è la linea Aurora di Wolford che possiede due certificati Cradle to Cradle Certified™ a livello GOLD sia per il ciclo biologico che per quello tecnico. Tutti i prodotti contengono ROICA™ V550 in mischia con il filo di nylon rigenerato ECONYL® di Aquafil o Lenzing Modal®, e infinito® di Lauffenmühle. Per quanto riguarda il leagwear, la nuovissima Green Collection di Sarah Borghi di calze e calzetteria italiana di alta gamma è caratterizzata da Amni Soul Eco®, il primo filato di poliammide 6.6 biodegradabile in condizioni anaerobiche che si degrada in circa 5 anni dopo lo smaltimento in discarica, sviluppato da SOLVAY e prodotto e distribuito da FULGAR, e ROICA™ V550.


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Their Renew team deconstructs these pieces and stitches them back together to create limited-edition designs, while their Waste No More team transforms them into a new felted fabric, used to create wall hangings, pillows and other accessories. Talking about DESIGN FOR LOW IMPACT MATERIALS AND PROCESSES, it is fundamental to understand fibres in order to define circular model strategies as fibres play a key role in diverting textiles from disposal back into the fashion system.

! Renew by Eileen Fisher.

The rewarded 2021 C.L.A.S.S. Icon Award Portuguese brand Duarte presented its Fall/Winter 2022/23 collection developed in collaboration with C.L.A.S.S. Eco Hub during Milan Fashion Week. Talking about materials, the collection presents a selection of urban pieces for everyday superheroes, fighting against environmental issues - with a holistic approach to sustainability values thanks to the synergy with C.L.A.S.S. and its Back in the Loop area: a section dedica-

ted to alternative and sustainable sourcing against the massive amount of materials and textiles produced that are not used and discarded by the fashion system. This is mostly powered by MAEBA International – and its ReLiveTex® fabrics – leader in selecting and repurposing premium Italian fabrics with exceptional 60 years of expertise in collecting high-quality materials from leading brands and textile manufacturers, and the first company at an international level to be accredited for the UNI EN ISO 14021 certification which grants the traceability of the collected materials. The linings complete the full sustainable picture, thanks to Bemberg™ by Asahi Kasei fabrics by Gianni Crespi Foderami. Bemberg™ is a new generation material made from the smart-tech transformation of cotton linter pre-consumer material, converted through a traceable and transparent closed loop process. Entirely made in Japan, it comes with Compostability and Ecotoxicity Certifications verified by Innovhub-SSI, RCS, OEKO-TEX® Standard 100 and the Eco Mark certifications. The factory is ISO 14001 certified, too. Durability is a key value for design, indeed, DESIGN FOR LONGEVITY takes into consideration the life span of the garments you are creating. Design for Longevity highlights the physical and psychological aspects that create connection with garments indeed prolonging their life cycle. The Slow Label, is a company guided by its values in every decision it makes. Its aim is to slow down the fast-paced fashion industry by approaching things with an honest and improvement-oriented mindset.

! Duarte.


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SCENARI The capsule collections consist of garments that are timeless and versatile – two key factors in making clothing more sustainable and creating long-lasting positive change.

Many of their products are made with organic cotton and ROICA™ V550, such as classic rib tank tops and rib pants, but also t-shirts and sweatshirts. To close, DESIGN FOR RECYCLABILITY helps designers unlock opportunities for reincarnation to ensure that products never end up as landfill. Today’s take-make-dispose model leads to a dramatic economic loss, along with numerous negative environmental and social impacts. Designers can build a circular model by aiming to reach the ultimate goal of a closed loop system, infinitely maintaining the value and quality of all materials. A unique example is the Aurora line by Wolford holding two certificates Cradle to Cradle Certified™ at GOLD Level both for the biological and the technical cycles. All products contain ROICA™ V550 either in blend with the ECONYL® regenerated nylon yarn made by Aquafil or Lenzing Modal®, and infinito® by Lauffenmühle.

! The Slow Label.

! Aurora line by Wolford.

In terms of leagwear, the brand-new Green Collection by Sarah Borghi of premium Italian socks & hosiery featuring features Amni Soul Eco®, the world's first biodegradable in anaerobic conditions polyamide 6.6 yarn that degrades in around 5 years after disposing of in landfill, developed by SOLVAY and produced and distributed by FULGAR, and ROICA™ V550.

! Green Collection by Sarah Borghi.


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