invece che chiudersi sottoterra nei saloni.
cambia anche lo scautismo può e deve cambiare, ma sempre mantenendo saldi al centro due capisaldi educativi: l’ “ask the boy” e “l’imparare facendo”. In consiglio di zona Tre Golfi in questo periodo, mi si scalda sempre il cuore a sentire le attività che I capi propongono nei gruppi ai loro ragazzi e bambini: quanta fantasia! Ma più passa il tempo più sento dire: “Dopo un anno di COVID, non sappiamo più cosa inventarci tra riunioni online e attività a piccoli gruppi” o “La Progressione Personale è impossibile!”. In questo senso provo a lanciare un seme: ci siamo chiesti cosa ci chiedono I nostri ragazzi? Cosa vorrebbero fare? Ma soprattutto: facciamo tutto noi, investendo in fantasia/mega strumenti digitali o fanno qualcosa anche loro? Anche incontrarli (web/ fisico) e parlare con loro per un’oretta è tanta manna oggi, ma soprattutto “facciamogli fare qualcosa!”.
Ecco, credo che I nostri capi in questo ultimo anno abbiano imparato tanto da questo aspetto: saper usare la tecnologia a favore della propria offerta educativa e allo stesso tempo tornare a vivere l’aria aperta, lo stare fuori, il vivere la natura e il quartiere e quanto questi siano fondamentali nel nostro metodo. Questo penso e spero sia un grande insegnamento che le nostre Co.Ca. possono trarre da questo periodo, per poter riprogrammare, come dicevo prima, il proprio “new scout normal”. Concludo questa riflessione con un ultimo suggerimento alle nostre Co.Ca.: spesso nelle prime riunioni. dell’anno proponevo ai capi del mio Gruppo di leggere insieme alcuni (antichi!) articoli di Proposta Educativa in cui si parlava della “bellezza dell’essere capi” e partivamo sempre dal Famoso articolo di Roberto Cociancich sui capi a Zig-Zag: credo che tutti I capi che hanno fatto servizio in quest’ultimo anno abbiano dimostrato di essere a Zig-Zag! Vi do questo consiglio: RESTATELO! Anche quando il vento tornerà a soffiare tra I vostri capelli, perché COVID o non COVID, “Non esiste buono o cattivo tempo, ma…buono o cattivo senso3” per fare il nostro servizio anche in tempo di pandemia.
E qui mi collego al terzo punto: sono spesso stato molto integralista verso l’utilizzo della tecnologia nelle attività scout. Ai miei ragazzi in clan dicevo sempre: il giorno che una cassa Bluetooth sostituirà una chitarra al fuoco di bivacco, lo scautismo sarà morto. Eppure penso che questo periodo di COVID ci abbia fatto riflettere tanto su questo, su quanto la tecnologia ci sia stata utile e ci abbia salvato in un certo senso con le riunioni online etc. Allo stesso tempo però, ho visto anche, grazie all’indigestione di schermi, una voglia nuova da parte dei capi e dei ragazzi di “aria aperta”: penso ai capi del Golfo Paradiso che ora al sabato fanno riunione ai piani di Recco o a quelli del Genova 12 che riempiono di nuovo piazza Rossetti o I Giardini Govi
Grazie ancora del vostro servizio: siete importanti. 2
http://www.robertocociancich.it/ci-sono-capi-a-zig-zag/
Lasciatemi questa licenza poetica sull’ultima frase di BP
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