NUTRACEUTICI E LONGEVITÀ
MEDICINA INTEGRATA
Dr. Attilio Cavezzi Specialista in Chirurgia Vascolare Eurocenter Venalinfa - San Benedetto del Tronto (AP) Docente CPMA VALET - Bologna Dr.ssa Giulia Donzelli, Dr. Roberto Colucci Eurocenter Venalinfa - San Benedetto del Tronto (AP)
a medicina della longevità riconosce un ruolo importantissimo alla nutrizione quale fattore determinante per il metabolismo umano e per i processi di senescenza cellulare. Accanto alla necessaria alimentazione corretta personalizzata, solitamente a ridotto introito di carboidrati e ricca di grassi “buoni” (per esempio omega 3, butirrato e altri chetoni), una buona fetta della popolazione tende a ricorrere a un’integrazione mediante alimenti funzionali e soprattutto mediante nutraceutici. Il nutraceutico riunisce in sé le proprietà naturali e funzionali di uno o più composti, solitamente concentrati all’interno di prodotti che dovrebbero appunto integrare il bisogno nutrizionale del singolo, apportando un beneficio per il benessere globale. Una non corretta alimentazione, insieme a uno stile di vita inadeguato (ridotta attività fisica, alterato e ridotto sonno, stress cronico, ecc.), portano sistematicamente a un aumento dello stato infiammatorio cellulare sistemico. La cosiddetta infiammazione cellulare cronica di basso grado (ICCBG), notoriamente caratterizza l’inflammaging, cioè l’invecchiamento di tutti i tessuti da cascate metaboliche pro-infiammatorie endocellulari. Ugualmente importante, nell’ambito dell’invecchiamento dell’essere umano, è il processo di stress ossidativo con eccessivo accumulo di radicali liberi, che può comportare una serie di processi lesivi dei grassi (lipoperossidazione), delle proteine, dei carboidrati e soprattutto degli acidi nucleici (DNA mitocondriale in primis). Va ricordato, inoltre, come molti altri percorsi degenerativi rientrino a livello cellulare, di tessuti e di organi, nei molteplici processi di senescenza; tra questi spiccano la
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glicazione (il danno diretto da carboidrati sui costituenti cellulari proteici, lipidici e DNA, con formazione dei cross-linking), le problematiche mitocondriali e dell’interstizio, quelle del microbiota, lo squilibrio del sistema psico-neuro-endocrinoimmunitario (PNEI), con ridotta resilienza psico-biologica in primis, i vari deficit di micronutrienti e vitamine.
PRINCIPI ATTIVI
Sulla base di queste progressive alterazioni è possibile individuare una lunga serie di principi attivi, prevalentemente naturali nel caso dei nutraceutici, che possono risultare di ausilio nel contrastare le degenerazioni tipiche della senescenza cellulare, e quindi dell’invecchiamento precoce e patologico. Gli acidi grassi omega 3 (ricchi di EPA e DHA) hanno
un documentato ruolo antinfiammatorio e possono ristabilire un adeguato rapporto omega 3/omega 6, che ai nostri giorni risulta purtroppo estremamente sbilanciato a favore di questi ultimi, che sono ad azione proinfiammatoria. Il contributo benefico degli omega 3 è stato vieppiù acclarato, soprattutto in varie forme dismetaboliche a estrinsecazione cardiovascolare, ma più in generale anche nella ICCBG [1]. L’accumulo progressivo dei radicali liberi endogeni, soprattutto da alterata funzionalità mitocondriale, ed esogeni (da errata nutrizione, inquinanti, attività fisica eccessiva, alterato sonno, ecc.) può tipicamente essere combattuta dall’assunzione di antiossidanti. Va comunque ricordato che una dose di radicali liberi è pur sempre necessaria e funzionale
Foto da WikiPedia
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La medicina della longevità riconosce un ruolo importante ai nutraceutici, quali elementi di ausilio per il metabolismo umano e per i processi di invecchiamento
Interazione tra omega 3 e la membrana delle cellule cardiache