Linee guida per la compilazione della Scheda valutativa Luigi Arcopinto e Francesco Calabretti
Valutare il progetto di architettura, sulla scorta di categorie esplicite derivate da un processo di autovalutazione, è di fondamentale importanza per comprendere come esso possa essere considerato un prodotto di ricerca. Lo strumento cardine del processo che qui si propone è la Scheda valutativa: uno schema composto da otto righe (categorie) e quattro colonne (parametri). Le categorie sono: Luogo, Programma, Metodo, Tecnologia, Strumenti, Interdisciplinarità, Linguaggio e Spazialità. Queste vanno messe a sistema con i parametri Innovazione, Validità, Impatto e Potenzialità. Alle intersezioni, delle categorie e dei parametri, va assegnato il valore che rispecchia i punti attorno ai quali verte la valutazione finale. Naturalmente non è indispensabile associarlo a ciascuna combinazione, in quanto non sempre l’architettura analizzata rientra in una determinata categoria indicizzabile. Ora, per poter meglio comprendere le modalità secondo le quali attribuire il valore alle celle per compilare correttamente la Scheda valutativa, è illustrato di seguito il senso assegnato alle categorie e ai parametri.
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