COMPOSTELA
Año 2020 2019
LA CITTA DI CAPIZZI TRA IL CAMMINO DI SANTIAGO IN EUROPA Francesco Sarra Minichello Venerabile Confraternita di San Giacomo Maggiore Apostolo di Capizzi Italia
I
l cammino di Santiago è un lungo percorso che i pellegrini del medioevo intraprendevano per raggiungere la tomba dell’ Apostolo San Giacomo il Maggiore. Il culto verso il Santo pellegrino è molto diffuso in Italia in modo particolare in tutti quei paesi che avevano a che fare con il cammino. Anche in Sicilia si intraprese una sorta di cammino: chi non poteva recarsi a Santiago de Compostela compiva il cammino direttamente nella propria terra: da Camaro a Messina, da Agrigento a Palermo o da Caltagirone a Capizzi. Capizzi è una tranquilla cittadina nebroidea, sita alle pendici del Monte Verna, sulle sorgenti del fiume Simeto a 1139 mt s.l.m. dove l’Apostolo protomartire, venerato nell’omonimo Santuario, ne è il protettore. Nei giorni che partono dal 16 fino al 26 Luglio, la cittadinanza si stringe numerosa ai piedi di San Giacomo, la cui immagine, con il Santo seduto benedicente, sembra proprio benedire il popolo fedele ai suoi piedi. È una delle feste più spettacolari ed eccentriche della Sicilia e naturalmente unica
festa al mondo per i famosi “Miracoli”. Il Santuario di San Giacomo di Capizzi è la chiesa jacopea più antica dell’Isola. Il culto dell’Apostolo in Sicilia, fu promosso dai normanni, valorosi cavalieri nordici protagonisti della “reconquista” cristiana che invocavano la Madonna, San Giorgio, San Michele ma anche San Giacomo nella loro impresa militare, la quale, vittoriosa, fu seguita da un governo illuminato dell’isola1. Quindi edificata dai Normanni è già attestata a partire dal 1224, con il nome di “San Jacobus de Bethléem di Capitii”, ossia San Giacomo di Bethléem di Capizzi2. Il Santuario di Capizzi viene nominato come luogo di eremitaggio e di solitudine, immerso nel folto bosco dei Nebrodi: il marchese Aleramici, aveva istituito dei legami con la Terra Santa grazie alle crociate e aveva così sviluppato il culto verso il Santo Apostolo3. Nell’epoca sveva oltre la chiesa, vi era anche il rispettivo cenobio dei domenicani, con un centro studi, uno dei primi conventi domenicani ad essere stati fondati in Sicilia, poi soppresso e scomparso definitivamente nel XVIII° secolo4. I do-
1 Massimo Porta. San Giacomo e la Sicilia. Seminario di studio e ricerca “La via Jacobea in Sicilia” Capizzi. Palazzo Russo – Larcan. Convegno Patrocinato dal Comune di Capizzi, dall’Associazione San Francesco d’Assisi di Capizzi e dall’ARS. Atti del convegno. Capizzi 21 Ottobre 2018. Francesco Sarra Minichello, Un Intimo amico del Signore: l’Apostolo San Giacomo il Maggiore, 3ª ed., Tipografia Aiello & Provenzo. Bagheria, 2018. Francesco Sarra Minichello, Un Intimo amico del Signore: l’Apostolo San Giacomo il Maggiore. Edizione Sant’Antonio, 2019. 2 Tabulario di Santa Maria Latina di Agira. Il priore di San Giacomo di Capizzi, Gemmus, viene chiamato canonico “de Bethléem” e rappresentante del vescovo di Bethléem. Vedi Henry Bresh: le culte de Saint Jacques en Sicile et les dédicaces des églises (XII - XV siècle). Santiago e la Sicilia, atti del convegno internazionale di Studi. Edizioni Compostellane, 2008 pag. 57. Il santuario di San Giacomo di Betlemme a Capizzi è il Santuario jacobeo più importante del Valdemone e il sito più rilevante dell’isola, verso cui si dirigeva il principale pellegrinaggio ancora prima del 1400, Rivista Trimestrale di Cultura. Incontri - la Sicilia e l’altrove, numero 5, Ottobre - Dicembre 2013, Henry Bresh pag. 4 - 5. P. Sella, Rationes decimarum Italiae nei secoli XII e XIV. Sicilia, Città del Vaticano, 1944. Pagina 59, numero 689 e pagina 63 numero 791. 3 Henry Bresh. Le culte de Saint Jacques…… Pag. 65. Il marchese Simone Aleramici era nato nel 1092. Figlio di Adelaide e Ruggero d’Altavilla, suo erede fu Simone Aleramico che, parallelamente alla prima crociata, fondò ad Est di Plutzia o Platea - l'attuale Piazza Armerina - il primo Priorato Patriarcale siciliano del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il centro, nel quale insiste il normanno Castello delle Armi, subì numerose immigrazioni lombarde e vi si parla ancora il gallo-italico: un idioma lombardo - siculo, vi era a Capizzi e a Piazza Armerina. È invece ancora in uso anche a Randazzo, Nicosia e a San Fratello. 4 Nicola Russo. Appendici alle notizie storiche delle chiese e luoghi pii del Comune di Capizzi. Palermo, 1852, pagina 13. I domenicani fondarono il proprio convento dentro il folto bosco, dove si trovava attaccata la chiesa di San Giacomo. Il convento soppresso, risulta ancora in piedi il 24 Agosto 1470, giorno in cui vi albergò l’Arcivescovo di Messina, Monsignor Tedeschi. Antonietta Iolanda Lima. Atlante di storia urbanistica siciliana, Capizzi, pag. 34.
54