Teseo, Arianna e il Minotauro Un tempo, vi fu una guerra terribile fra Atene e Creta. Alla
fine Minosse, il re di Creta, costrinse gli Ateniesi a mandargli ogni anno sette giovani e sette fanciulle. – Cosa c’è di strano? – ti domanderai. In effetti, nei tempi antichi, non era affatto strano che venissero inviati doni a potenti re. In questo caso, comunque, c’era davvero da mettersi a piangere. Perché quei giovani ragazzi servivano da pasto a un mostro terribile: il Minotauro, che era una bestia per metà uomo e per metà toro. Tutte le volte che i giovani dovevano partire, un profondo silenzio cadeva su Atene e nel palazzo reale il re Egeo sprofondava nella tristezza più cupa. Di quella disperazione si accorse Teseo, il valoroso figlio del re. – Padre, perché sei così abbattuto? – chiese Teseo. – Figliolo, come si può non essere tristi in un giorno come questo? – Cosa succede di così terribile?– domandò pronto Teseo. – Ti sei scordato che sette ragazzi e sette ragazze devono partire alla volta di Creta e che il Minotauro li divorerà? – spie-
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