Vento di Ponente 04/2019 - Dicembre

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Salvataggio Rivieracqua Ben vengano i privati, ma le imprese devono essere pagate Fabio Rubero

mese di ottobre dalla

Ance Imperia non entra nel merito della decisione dei sindaci per non perdere di vista il suo primo obiettivo

L’associazione dei costruttori edili non vuole entrare nel merito delle questioni e continua ad osservare ciò che succede auspicando che le scelte che vengono compiute siano le migliori possibili per salvare Rivieracqua dal fallimento

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iscossione totale dei crediti vantati dalle imprese edili imperiesi”. È con quello che è ormai diventato quasi un mantra, che Ance Imperia ha seguito le tante vicende (anche se forse sarebbe più giusto parlare di vicissitudini) che hanno riguardato Rivieracqua, anche nelle settimane appena trascorse. A partire da quello che può essere considerato un vero e proprio atto di forza perpetrato all’inizio del

Regione Liguria, ovvero l’emanazione del Decreto per mezzo del quale l’amministrazione Toti si è, di fatto, sostituita alla Provincia di Imperia, ora presieduta da Domenico Abbo, quale ente di governo dell’Ambito territoriale ottimale Ovest, attraverso la nomina di un commissario ad acta: la 49enne fiorentina, ex direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Gaia Checcucci. Sino ad arrivare all’attesissima Conferenza dei Sindaci dello scorso 27 novembre a Palazzo Bellevue a Sanremo, già entrata nella storia come quella in cui è stato sancito che anche i privati potranno varcare la soglia del consorzio di via Bresca. Investitori che potranno arrivare a de-

tenere complessivamente fino al 49% delle quote da individuare tramite gara europea e che dovranno portare nuovi capitali affinchè il consorzio riesca ad ottemperare al pagamento dei suoi debiti, compresi naturalmente quelli nei confronti delle tante aziende edili imperiesi che in questi anni hanno responsabilmente svolto lavori di alcuni milioni di euro per Rivieracqua senza però riceverne mai il relativo compenso. Un passaggio cruciale, quello dell’ingresso della componente privata, che va a modificare anche strutturalmente la composizione del consorzio, vissuto in maniera diametralmente opposta dai sindaci dei due Comuni più popolosi della provincia di Imperia. Se il sindaco del capoluogo, Claudio Scajola, già un anno fa aveva paventato ed auspicato l’ingresso di una componente privata nel consorzio dalla quale ottenere la necessaria nuova linfa, il primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri, dopo avere fatto tutto il possibile per evitarlo, non


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