Vento di Ponente 04/2019 - Dicembre

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Dissesto idrogeologico Frane, il problema è a monte Non è vero che mancano sempre le risorse, spesso ci sono ma non vengono sfruttate o sono utilizzate male Gilberto Manfrin

C’

è una parola che più di ogni altra può spiegare bene quanto accaduto nei terribili giorni

del fine settimana del 23-24 novembre. È devastazione. Le immagini del crollo di un pezzo di viadotto della Torino-Savona, con 30mila metri cubi di materiale franoso, ca-

Lionello Belmonte GEOLOGO EX DIRIGENTE PROVINCIA DI IMPERIA

Salvo qualche caso particolare, i fondi che arrivano spesso servono unicamente per rimuovere materiale franoso, liberare le strade, rastrellare i versanti. Mancano, per esempio, i fondi per regimentare correttamente le acque, per rifare le cunette, le tombinature, etc.

Senza una attenta pianificazione programmata degli interventi di prevenzione il problema non si risolve

duto da un’altezza di 300 metri a circa 20 metri al secondo, secondo gli esperti, sono

vengono stanziate - come ha ben fatto no-

l’emblema di una regione dimenticata e

tare il quotidiano nazionale - solo alcune

che dicono più di ogni altra cosa quanto

centinaia di migliaia di euro a fronte di

la Liguria sia quotidianamente esposta

interventi che, per dirsi risolutivi, dovreb-

ad un rischio idrogeologico che rischia di

bero costare milioni di euro. Un esempio?

provocare tragedie. Allarmi, crolli, frane:

Per fermare la collina della Vesca che sta

capitano ogni anno tra ottobre e dicembre,

franando, fra sondaggi, esami e lavori sono

quando questa terra si riscopre ostaggio del

stati spesi finora 135 mila euro a fronte

meteo. E della burocrazia. Che dimentica il

degli 8 milioni per la messa in sicurezza

suo “grido d’aiuto”. Come ha ben docu-

dell’intera zona. Alla Valle Arroscia sono

mentato di recente “Il Fatto Quotidiano”,

stati assegnati 400 mila euro di fondi

il territorio ligure è reso ancora più fragile

europei per opere contro il dissesto idro-

dall’incapacità di gestire le risorse finan-

geologico, mentre l’entroterra ponentino

ziarie messe a disposizione: sono solo 41

riceverà dalla Regione un contributo di

i milioni erogati per la Liguria a fronte

234 mila euro a favore dei piccoli Comuni

dei 275 previsti dal Piano stralcio per le

con meno di mille abitanti. Una cifra pari

aree metropolitane e le aree urbane, nato

al 35% del costo totale delle opere per la

nel 2015 nell’ambito del Piano operati-

messa in sicurezza delle strade.

vo nazionale, per assicurare l’avvio degli

Ma tali cifre sono investimenti sufficien-

interventi più urgenti. La causa: ritardi

ti per scongiurare il ripetersi di disastri o

nella presentazione di progetti cantierabili.

comunque tali da prevenire nuovi dissesti?

Ecco perché la regione continua a vivere

“Purtroppo non sono investimenti suffi-

una conclamata situazione di instabilità

cienti - afferma il geologo Lionello Bel-

idrogeologica con la sensazione che gli in-

monte -. Salvo qualche caso particolare, i

terventi pensati per scongiurare il ripetersi

fondi che arrivano spesso servono unica-

di nuovi disastri si concretizzino sempre e

mente per rimuovere materiale franoso,

solo a danno avvenuto, mai per atti pre-

liberare le strade, rastrellare i versanti.

ventivi ben studiati.

Mancano, per esempio, i fondi per regi-

Non solo: dove ci sarebbe da intervenire

mentare correttamente le acque, per rifare


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