WRITE
Il Granduca della scrittura
A
rtigianalità e innovazione. Tradizione e raffinatezza. Il piacere della materia e il lusso garbato. Esattamente come 245 anni fa, quando Francesco Pineider aprì la sua cartoleria in Piazza della Signoria a Firenze. Era il 1774, in città regnava il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo II d’AsburgoLorena, Mozart si esibiva al Poggio Imperiale, gli Uffizi richiamavano pittori e scultori di nuova generazione. E Pineider lasciava la Val Gardena per trasferirsi nella fiorente realtà toscana e aprire una piccola manifattura. Qui introdusse tecniche d’avanguardia, perfezionò le stampe, lavorò sui caratteri e i rilievi, realizzò articolati stemmi e monogrammi incisi a mano. Poi, alla carta si affiancò la produzione di grande e piccola pelletteria di pregio, grazie anche alla importante tradizione toscana, e quindi arrivarono gli strumenti per la scrittura. In breve l’estetica e l’eleganza di Pineider catturarono l’attenzione di clienti di un certo rilievo, come Napoleone, Lord Byron e Stendhal, portando il marchio a essere riconosciuto in tutto il mondo. Oggi Pineider è di proprietà della famiglia Rovagnati, è presente nei più importanti department store di tutto il mondo e nei negozi monomarca di Firenze, Milano e Roma. E da poco anche a Manhattan, nel Rockefeller Center. «È il momento giusto», ha detto Giuseppe Rossi, direttore
In quasi due secoli e mezzo di storia, Pineider ha affascinato scrittori e poeti, viaggiatori e anche imperatori con un savoir-faire fiorentino. E ora si prepara a conquistare la Grande Mela
IN ALTO, Backpack, zaino in vitello bottalato. A SINISTRA, notes e quaderno Jazz, con copertina in cuoio rigenerato. A DESTRA, Avatar UR Black, penna total black, sia per il fusto che per le sue componenti.
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INVERNO 2021