biAncoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 52 - giugno/luglio 2022 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione - € 10
In questo numero
9 772385 170005
ISSN 2385-1708
Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - Aut.Lombardia/01496/12.2014 - Bimestrale - Numero 52 - Giugno 2022
Gli Impressionisti Lo speciale legame con la Normandia Peggy Guggenheim Collection Il Surrealismo: magia, esoterismo, occulto La Biennale di Venezia 59. Esposizione Internazionale d’Arte Luigi Ghirri Un viaggio nei sentimenti Passeggiando all’indietro Etruria del Nord
Giorgio Gost
Svelato il segreto delle “Pluri-bolle!”
June 16–19, 2022 Photograph taken at Kunstmuseum Basel
M A R K KO S T A B I
“Password to Paradise”, 2021, oil on canvas, 34x34 cm.
segui mark_kostabi su Instagram
NEW ART p r o m o t i o n
pittura painting scultura sculpture fotografia photography grafica graphic art
NewArt Promotion è il nuovo progetto internazionale di LIBEREMENTI, realizzato in collaborazione con BIANCOSCURO, dedicato alla promozione dell’arte. Il progetto è rivolto sia ad artisti giovani che a professionisti.
www.newartpromotion.it
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
103
009
L’Editoriale di Vincenzo Chetta
La Biennale di Venezia 59. Esposizione Internazionale d’Arte
012
074
Igor Mitoraj Superba Genova Il regno dell’immaginazione e delle arti La “bellezza stroncata” alla Ciutat de les Arts i les Ciències di Valencia
016
Gli Impressionisti Lo speciale legame con la Normandia
020
Al termine di un viaggio fantastico. La Galleria Ricci Oddi ospita l’opera di Gustav Klimt
024
Peggy Guggenheim Collection. Il Surrealismo: magia, esoterismo, occulto
028
Andy è tornato La nascita del mito
032
Jago a Palazzo Bonaparte La sua prima antologica a Roma
050
Yōkai! La mitologia giapponese in mostra a Monza
112
Capolavori della fotografia moderna. A Torino, la Collezione Thomas Walther
036
In copertina: (Cover story) Giorgio Gost Svelato il segreto delle “Pluri-bolle!”
114
Immortalare il momento decisivo. La preziosa testimonianza della Collezione Julián Castilla
118
Luigi Ghirri Un viaggio nei sentimenti
120
Massimo Vitali Un fermo immagine della società contemporanea
042
123
Over the Cover: Francesco Invernici Vincitore al BAC Winter Edition
Bryan Adams La nuova carriera del rocker
108
Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà: Etruria del Nord Street Art. Un forte messaggio Introduzione ai percorsi del mito di sostenibilità realizzato da Mr. Fijodor [29ª puntata]
126
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO 123
120
074
016
050
Trovi la versione completa nelle migliori fiere d’arte e online: BIANCOSCURO Art Shop - piattaforma ufficiale della rivista https://artshop.biancoscuro.it PressReader - leader mondiale per la distribuzione di riviste su crociere di lusso, hotel 5 stelle e centri benessere www.pressreader.com EBSCO - leader nel mondo per la fornitura di riviste ad Accademie, Università, Musei, librerie e biblioteche www.ebsco.com
Uffici stampa, gallerie, enti ed istituzioni culturali possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e
52 ISSUE June / July 2022
Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
ART FAIRS
100 102 107
Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali Art Basel is coming. A Basilea, dal 16 al 19 giugno Arte Fiera - Bologna Finalmente in presenza dopo 28 mesi
SPECIALS EXHIBITIONS
091
Disegni del Rinascimento. Alla Biblioteca Reale Onde barocche. Alla scoperta dei capolavori liguri Grubicy. Tra Divisionismo e Simbolismo L’eredità della pittura macchiaiola. Da Maestro ad allievo Aeropittura futurista. Il volo: velocità e movimento Nel fuoco. Dalla collaborazione di F. Cini e Tornabuoni La rivoluzione a Genova. Il Boom economico Nivola e New York. Lo stretto legame tra arte e tecnologia Forma e uso, ironia e metafisica. Aldo Rossi Il colore dell’assenza. Mostra per il progetto “Beam Up” Luca Crippa. Al di là della pittura Nitsch: 20. malaktion. Tra l’estatico ed il contemplativo Salvatore Astore. Per la prima volta da Mazzoleni Gabriella Benedini. Viaggi, memorie ed emozioni Una vita lemme lemme. In mostra Cella e Bonomi Sandro Gorra. L’arte dell’attimo La rivoluzione NFT. A Palazzo Strozzi la Crypto Art Lolli e Fresu. Il cammino del genere umano Azioni culturali. Progetto XXI, una nuova edizione Coraggio e sfrontatezza. Atelier dell’Errore BIG Annalisa Di Meo. Le trame della natura Anna Raimondo. La personale alla Shazar Gallery Maria Cristina Carlini. Alla Fondazione Stelline Mattia Pajè. Le sue figure umanoidi 096
097
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
091 Franco Meloni. Visioni di un futuro imperfetto 094 Svetlana Borisova. La mostra a Villa Reale di Monza 096 Waldraut Hool-Wolf. Riflessioni in movimento 097 Serge Gauya. Arte, musica e design 098 Mario Zammit-Lewis. Sgarbi commenta le sue opere 099 Carlo Alberto Perillo. Un nuovo ordine per il Mondo 046 049 055 056 058 059 060 062 064 067 068 072 076 077 078 081 082 085 087 088 089 090 092 093
BIANCOSCURO Art Magazine
099
PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it MANAGING EDITOR Daniela Malabaila CONTRIBUTORS Giuseppe Carnevale, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. PHOTOGRAPHERS Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Andrea Avezzù, Ela Bialkowska, Mimmo Capurso, Heinz Cibulka, Matteo De Fina, Gianfranco Fortuna, Mario Finotti, Marcin Gierat, Agostino Osio, Massimo Ronchi, Camillo Ripaldi, Luigino Visconti. EDITORSHIP & DISTRIBUITION Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it PRINTING 4 Graph s.r.l. Printed on certified paper FSC® C164091 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 of 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2022. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 52 giugno / luglio 2022 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Giuseppe Carnevale, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, Andrea Avezzù, Ela Bialkowska, Mimmo Capurso, Heinz Cibulka, Matteo De Fina, Gianfranco Fortuna, Mario Finotti, Marcin Gierat, Agostino Osio, Massimo Ronchi, Camillo Ripaldi, Luigino Visconti. REDAZIONE & DISTRIBUZIONE Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it STAMPA 4 Graph s.r.l. Stampato su carta certificata FSC® C164091 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Registrazione al Tribunale di Pavia n.4 del 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2022. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.
BIaNCOSCURO art contest PITTURA PAINTING SCULTURA SCULPTURE FOTOGRAFIA PHOTOGRAPHY GRAFICA GRAPHIC ART VIDEO & PERFORMANCE
Iscriviti subito! artcontest.biancoscuro.it
Art Shop
by biAncoscuro
Art Shop by BIANCOSCURO
E-commerce di Arte accessibile, Arte Contemporanea, pittura, scultura, grafica, fotografia, editoria, gadget e oggetti d’arte a partire da 99 centesimi! Su Art Shop troverai: BIANCOSCURO Rivista d’Arte (sia in versione digital che in edizione cartacea), oggetti d’arte, arte
accessibile in edizione limitata. Sei un artista? Cosa aspetti, metti subito in vendita le tue opere con Art Shop by BIANCOSCURO! CONTATTACI SUBITO per MAGGIORI INFO: artshop@biancoscuro.com oppure 0382.1902778.
https://artshop.biancoscuro.it Art Shop è un progetto di Biancoscuro & Liberementi
biancoscuro
l’Editoriale di Vincenzo Chetta
M
ay you live in interesting times è il titolo che diede Ralph Rugoff alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale 2019: “Una sorta di maledizione” - disse l’allora Presidente Paolo Baratta, nella quale l’espressione “interesting times” evoca l’idea di tempi minacciosi… Al tempo stesso, è un invito a considerare gli eventi nella loro complessità, e gli anni successivi sono stati effettivamente molto intensi, anche per il mondo dell’arte, dalle varie migrazioni fieristiche verso le piattaforme digital e le esposizioni artistiche in virtual gallery (ancora molto forti), alle rivoluzioni della Crypto Art e le discussioni fra tradizionalisti e innovatori che si sprecano ormai (sia fra artisti che fra collezionisti e galleristi): eppure il Metaverso è una realtà! Le fiere posticipate hanno cercato di reggere il “fuori data” come Arte Fiera (tornata dopo 28 mesi di assenza forzata), passata da gennaio a maggio, sempre con tanta qualità di opere ed allestimenti, ma con visitatori dimezzati; vedremo ora come andrà l’edizione posticipata di Art Basel ad Hong Kong. Mentre scrivo l’editoriale la fiera sta per aprire i battenti e BIANCOSCURO sta per arrivare, come di consueto, nel Magazine sector della fiera asiatica nuovamente in presenza. Tornando nel Belpaese, possiamo visitare la Biennale (anche lei vittima di rimandi e rinvii) che ha ripreso alla grande con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte intitolata “Il latte dei sogni”, a cura di Cecilia Alemani (ed un meraviglioso
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Padiglione Italia a cura di Eugenio Viola con le installazioni di Gian Maria Tosatti, che ha rapito l’attenzione di tutti i visitatori, e da solo merita la visita); i tanti eventi collaterali e le mostre che gravitano intorno alle grandi rassegne e le art&design week: tutto questo solo in Italia. Chiuderà il semestre la più grande di tutte, la regina indiscussa di tutte le fiere d’arte nel mondo: Art Basel. La scorsa edizione si è chiusa con record di vendite e di visitatori, nonostante le restrizioni covid, i tamponi ed i green pass (allora, una delle poche fiere ad aver gestito in maniera impeccabile i protocolli sanitari), quest’anno ci aspettiamo uno show ancora più imponente per genialità, creatività e qualità, su tutti i fronti ed in tutte le sezioni, anche quelle che di solito meno si prestano alle novità. Lo ammetto, siamo trepidanti come la prima volta che abbiamo varcato quella soglia non più come semplici visitatori: BIANCOSCURO Art Magazine partecipa ad Art Basel, Art Basel Hong Kong e Art Basel Miami da diversi anni, eppure, l’emozione è sempre quella della prima volta. Buona lettura, e che “Il latte dei sogni” possa essere di buon auspicio per i tempi a venire!
Biennale Arte 2022 “Il latte dei sogni”. L’ingresso all’Arsenale
Vincenzo Chetta 9
GIANMARIA
POTENZA -VENEZIA-
ASCONA,RAIFFEISEN BANK
“POLICOMBUSTIONE 42” (2021) - Tavole di polistirolo pirografate, oro e acrilici - ø 100 cm
w w w . g i a n m a r i a p o t e n z a . i t t
GRATTACIELI (2006) - Bronzo, fusione a cera persa h 180 cm
biancoscuro
Superba Genova Il regno dell’immaginazione e delle arti di
Mario Gambatesa
S
i intitola “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco” la mostra inaugurata lo scorso 25 marzo, organizzata dalle Scuderie del Quirinale a Roma e dalla National Gallery of Art di Washington, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova. L’esposizione, in programma fino al prossimo 3 luglio, è dedicata al lungo secolo d’oro dell’arte genovese, ovvero a quella gloriosa stagione avviatasi a inizio Seicento e protrattasi fino a metà del secolo successivo, riconosciuta come una tra le più formidabili vicende della storia artistica di tutti i tempi. La partecipazione della città di Genova al progetto Superbarocco di Roma, è contraddistinta dalla mostra di Palazzo Ducale, presentata il 27 marzo scorso e visitabile fino al 10 luglio prossimo, intitolata “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750” e da una serie di iniziative che, unite sotto il titolo “I Protagonisti” e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diPieter Paul Rubens Giovan Carlo Doria 1606, olio su tela, 265x188 cm. Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola © Su concessione del Ministero della Cultura - Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola
BIANCOSCURO 12
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
versi musei e palazzi cittadini, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche. Una celebrazione, da parte del capoluogo genovese, di uno dei periodi di maggior bagliore della propria storia non solo economica e finanziaria, ma soprattutto culturale ed artistica. Entrambe le esposizioni sono curate da Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero. L’appellativo di “Superba” si adatta benissimo a Genova, una città che tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Settecento è stata una delle grandi capitali economiche d’Europa. Il fasto ed il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, si ritrovano nell’eccezionale complesso di oltre centoventi opere d’arte in mostra alle Scuderie del Quirinale, oggi conservate in grandi musei del mondo. Gli investimenti dei genovesi non erano solo di carattere finanziario, ma riguardavano anche le committenze artistiche: splendidi palazzi, preziose chiese, vivaci cicli affrescati, ricchissime quadrerie, argenterie sontuose, >>> Antoon van Dyck Elena Grimaldi Cattaneo 1623, olio su tela 242,9x138,5 cm. Washington D.C., National Gallery of Art, Widener Collection Courtesy National Gallery of Art, Washington
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
13
biancoscuro <<< statue marmoree. Un’occasione ta d’argento” dal Museo del TesoQUESTA è Cattedrale LA VERSIONE FREE ro della di Genova. E di unica per ammirare opere di assod’Arte ancora: una delle Rivista “pale” di Pieter luto valore storico-artistico: da ilBIANCOSCURO “Presepe” di Castiglione, prove- Paul Rubens dalla chiesa genoveversione completa, se dellaGesù, due eccezionali “arniente dalla chiesa genovese di San Trovi CARTACEA DIGITALE da parata”o(uno dal Museo Luca, ad un gruppo processionale genti in abbonamento e di di Toledo, l’altro di Antonio Maria Maragliano da Catedralicio migliori d’Arte. collezione privata),fiere il “Ratto di Pieve di Teco fino a “l’Immacola- nelle
Puoi abbonarti o richiedere una copia online: SUPERBAROCCO artshop.biancoscuro.it LA FORMA DELLA MERAVIGLIA Arte a Genova da Rubens a Magnasco Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750 Scuderie del Quirinale, Roma Palazzo Ducale, Genova March 26 - July 03, 2022 March 27 - July 10, 2022
T
he “Superbarocco. Arte a Genova, da Rubens a Magnasco” opens to the public: another great exhibition organised by the Scuderie del Quirinale in Rome in partnership with the National Gallery of Art, Washington DC, with the special partecipation of the Municipality and museums of Genoa. Inaugurated by the President of the Republic, Sergio Mattarella, and open until next 3 July, the exhibition is dedicated to the long golden century of Genoese art--a glorious period that began in the early seventeenth century and lasted until the middle of the following century that is widely recognized as one of the most spectacular chapters in the history of Western art. The Genoese merchants’ investments were not just of a financial nature but featured artistic commissions: splendid palaces, glorious churches, enchanting fresco cycles, extravagant paintigs, sumptuous silverware, marble statues. A Baroque that is similar to that of Rome in its complex, cosmopolitan nature, only given to a unique synthesis of different styles, and essentially private. The exhibition at the Scuderie, a fully collaborative project, was designed to have had its first showing at the National Gallery of Art, in Washington, DC. Despite the forced cancellation of that showing, due to the worsening of the pandemic last autumn, the National Gallery has maintained its role of co-organizer of the exhibition that now, finally, is brought to life at the Scuderie del Quirinale. The project has been an extraordinary opportunity for the two great institutions, the two capitals, to collaborate. The partecipation
of the City of Genoa in the project Superbarocco is notable not just for the many prestigious loans for Rome, but also for the organization of a parallel exhibition at the Palazzo Ducale, “The Form of Wonder. Masterpieces in Genoa between 1600 and 1750” (27 March-10 July), as well as a series of initiatives that, under the Style “The Protagonists” and in coincidence with the exhibition at the Palazzo Ducale, in different museums and palaces, offers monographic presentations of some of the major figu- res in Genoese painting of this grand period. A celebration by Genoa itself of its golden age, certainly in the economic sense, and equally and inseparably in terms of cultural ambition and great artistic distinction. Both exhibitions were conceived and organized by Piero Boccardo, Jonathan Bober and Franco Boggero. The title “Superba” - to which the title Superbarocco refers - is perfectly apt for Genoa, a city that between the end of the sixteenth century and the first decades of the eighteenth century was one of the great economic capitals of Europe. The splendor and luxury, as pursued with great determination by the noble families of Genoa, are conspicuous in this exceptional presentation of over one hundred and twenty works on display at the Scuderie del Quirinale. They come from some of the major museums of Europe and the United States, from churches of Genoa and Liguria, and from numerous private collections. A unique opportunity, then, to admire works of great historical interest and the highest aesthetic quality: from the Nativity of Castiglione, from the Genoese church of San Luca,
to a processional group of Anton Maria Maragliano from Pieve di Teco, the Virgin of the Immaculate Conception, a silver-clad statue from the Treasure Museum of the Cathedral of Genoa, all works that had been planned for the Washington venue. In addition: one of the two altarpieces of Pieter Paul Rubens for Genoa’s church of the Gesù; two masterpieces of silversmithing, one from the Cathedral Museum of Toledo, the other from a private collection; The Rape of Elena by Pierre Puget from the Museum of Sant’Agostino; and a group of luxurious furnishings from the Museums of Strada Nuova in Genoa. A presentation as spectacular as it is coherent, with an astonishing variety of techniques and range of subjects, an enthralling portrait of artistic production in Superba between the sixteenth and eighteenth century. Associated with the institutional framework and promotion of the project, the City of Genoa has agreed to support the exhibition not only through the loan of an extraordinary selection of works of art belonging to the museums of the City and the State, as well as the Diocesan Museum and that of the Accademia Ligustica, but also through the enthusiastic support of the civic authorities and the Liguria Region, starting with its mayor, and with the organization of other specific exhibitions in the city organically connected with the exhibition at the Palazzo Ducale. Also in Liguria, the Diocese of Albenga is organising the exhibition “Onde Barocche: Diocesan Masterpieces between 1600 and 1750”, curated by Castore Sirimarco and Don Emanuele Caccia, l from 8 April to 13 November 2022. s
BIANCOSCURO 14
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Puoi
Elena” di Pierre Puget del Museo QUESTA è LA VERSIONE FREE di di Sant’Agostino ed un gruppo di BIANCOSCURO Rivista d’Artelussuosi arredi dai Musei di Strada Nuova a Genova. Trovi la versione completa, Si tratta di una proposta d’arte CARTACEA o DIGITALE di grandissimo respiro che sarà in abbonamento e bellissimo poter visitare, facendo nelle migliori fiere d’Arte. la spola tra Roma e Genova e riscoprendo opere di una bellezza abbonarti o richiedere una copiaunica. online: L’esposizione racchiude, attraverso la materia e la tecnica, artshop.biancoscuro.it l’intera produzione artistica tra Seicento e Settecento esaltando, ai massimi livelli, la raffinatezza l della Superba Genova. s
In alto a sinistra: Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto Sacrificio a Pan 1640 circa, olio su tela 218x316 cm. Collezione privata Ph. Luigino Visconti Sopra: Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto Il sacrificio di Noè dopo il diluvio 1645–1650 circa, olio su tela 140,3x193,6 cm. Los Angeles, Los Angeles County Museum of Art, dono della Ahmanson Foundation A destra: Anthony van Dyck Maddalena Cattaneo 1623, olio su tela National Gallery of Art, Washington Widener Collection 1942.9.94
SUPERBAROCCO
Arte a Genova da Rubens a Magnasco
26 marzo - 03 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Scuderie del Quirinale, Roma INFO T. +39 02 92897722 Tutti i giorni 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.scuderiequirinale.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
15
biancoscuro
Eugène Boudin Persone davanti alla tenda del casinò di Trouville 1884, olio su tela, 22,2x42,2 cm. Honfleur, Musée Eugène Boudin, Lascito Eugène Boudin, 1899
Gli Impressionisti Lo speciale legame con la Normandia di
Daniela Malabaila
Q
uesti sono gli ultimissimi giorni per poter visitare la mostra “Monet e gli Impressionisti in Normandia. Capolavori dalla Collezione Peindre en Normandie”, ospitata a Trieste al Museo Revoltella. “Dalla sua creazione nel 1992, la Collezione ha affermato, attraverso lo studio delle continuità estetiche, l’unità della Normandia, coniugando, nella sua vocazione, l’istituzione regionale con la forza economica delle imprese private, che possono così contare sulla straordinaria bellezza delle opere del suo patrimo-
nio. Questa meravigliosa collezione rinasce sotto lo sguardo del pubblico a Trieste, crocevia delle culture europee, a due passi da Venezia, la cui arte e atmosfera hanno fatto da crogiolo per l’Impressionismo”, queste le parole con cui introduce Jacque Belin, il Presidente dell’Associazione Peindre en Normandie. La mostra, sostenuta da Generali Valore Cultura, promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG, in collaborazione con BRIDGECONSULTINGpro e Ponte - Organisation für
kulturelles management GMBH, è prodotta da Arthemisia ed è curata da Alain Tapié. Lungo il percorso espositivo possiamo ammirare oltre 70 opere che raccontano e svelano il movimento impressionista, grazie appunto alla Collezione Peindre en Normandie ed ai prestiti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da altre collezioni private. In mostra troviamo capolavori di Monet, Renoir, Géricault, Jongkind, Delacroix e Courbet, ma anche Marquet, Vuillard, Bonnard, Boudin, Villon, Noël, Lepic, Blan-
BIANCOSCURO 16
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
che, Le Poittevin, Corot, Lebourg, Delattre, Fouace e Cats. Attraverso le loro opere, possiamo comprendere l’irresistibile attrazione degli artisti per la Normandia, regione francese divenuta, grazie ai progressi della ferrovia nel corso dell’Ottocento, luogo d’incontro degli artisti parigini, partecipando così alla nascita dell’Impressionismo ed alla sua evoluzione. Dieppe, l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di >>> A destra: Eugène Boudin Trouville, il molo con l’alta marea 1888-1895, olio su tavola, 27x21,8 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville Les Franciscaines © Région Normandie Inventaire général/Patrick Merret Sotto: Jacques-Emile Blanche La spiaggia a Dieppe 1910, olio su cartone, 21,2x34,1 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie Inventaire général/Patrick Merret
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
17
biancoscuro <<<
MONET
e gli Impressionisti in Normandia
Fécamp: sono loro i protagonisti suoi turisti oziosi), “In riva al mare: 04 febbraio - 05 giugno 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) QUESTA VERSIONE dei dipinti, grazie ai paesaggi accatsvago èe LA villeggiatura” (doveFREE pos- di Museo Revoltella, Trieste d’Arte tivanti sferzati dal vento. Il proget-BIANCOSCURO siamo comprendere,Rivista grazie a Monet, to espositivo conta cinque sezioni: che la modernità non è nel soggetto, INFO lacome versione completa, “La Fattoria Saint-Siméon” (si- Trovi ma nel vi si approccia l’artiT. +39 040 982781 CARTACEA DIGITALE tuata sulla Côte de Grâce, ebbe un sta), “In riva al o mare: il lavoro” Da lunedì alla domenica e si ruolo centrale perché favorì l’amalga- (dopoini abbonamento turisti, gli Impressionisti 09.00 - 19.00 migliori fiere ed’Arte. ma di una natura sublime, ma anche nelle concentrano su lavandaie pescatoInquadra con il tuo smartphone dura e cupa, con i suoi abitanti ri- ri), “Terra normanna” (in cui noil codice QR per collegarti al sito www.arthemisia.it Puoi abbonarti richiedere una copia online: tratti nella loro fatica quotidiana e i tiamo leo rappresentazioni di luoghi selvaggi, una parte di mondo lontano artshop.biancoscuro.it dalla mondanità turistica), “Lungo la Senna” (Renoir, Monet e Bazille scoprono e diffondono quello che la Senna diventerà per gli artisti, con i Brunner, acquistato nei primi del suoi villaggi in cui la vita è ancora 1900 dal Comune proprio per posemplice, come Giverny, dove regna- ter ampliare il Museo Revoltella. no sovrani l’acqua, il cielo, le colline Un’ottima occasione per ammirare diverse collezioni e scoprire la coperte di verde erba). l In occasione della mostra sugli dimora del barone Revoltella. s Impressionisti, si potrà visitare anche la Galleria d’arte mo- A destra: alcune viste della mostra “Monet e gli derna di Trieste che vanta una Impressionisti in Normandia” prestigiosa collezione, proprio In basso, a destra: Claude Monet - Etretat nel palazzo che Revoltella fece 1864, olio su tela, 27x41 cm. costruire tra il 1852 e il 1858, Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région progettato dal berlinese Friedrich Normandie/Inventaire général/Patrick Merret Hitzig. Il progetto di ristrutturaSotto: Adolphe-Félix Cals zione fu affidato nel 1963 all’arHonfleur, Saint-Siméon o La Grande Cour 1879, olio su tela, 35x54 cm. chitetto Carlo Scarpa, ma questa Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à fu conclusa solo nel 1991 da Bar- la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret toli, e include l’attiguo palazzo
BIANCOSCURO 18
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
MAURO PAVAN
La Luce di Enrichetta 2022 - acrilico su tela - 100x120 cm.
w w w. p a v a n a r t . c o m
visualartist58@gmail.com
biancoscuro
Al termine di un viaggio fantastico La Galleria Ricci Oddi ospita l’opera di Gustav Klimt di
Lucia Garnero
D
al 12 aprile, data dell’inaugurazione, gli spazi della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL - Piacenza Contemporanea ospitano la mostra Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo. L’evento, esito di un ambizioso progetto espositivo, che potrà essere ammirato fino al 24 luglio, offre allo spettatore uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900, visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese, Gustav Klimt. Prodotta e organizzata da Arthemisia, curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia, la mostra vuole festeggiare il “ritorno a casa” del Ritratto di Signora (1917), dopo le misteriose vicende che l’hanno reso protagonista. Il dipinto autografo klimtiano era stato acquistato sul mercato dell’arte milanese nel 1925 direttamente dall’imprenditore mecenate Giuseppe Ricci Oddi per la sua collezione privata, poi donata
Gustav Klimt Dopo la pioggia 1898, olio su tela, 80x40 cm. Belvedere, Vienna © Belvedere, Vienna
BIANCOSCURO 20
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Dedicata alla vita, al percorso creativo e alle collaborazioni del grande artista, la mostra, articolata in 9 sezioni, espone oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos >>> A sinistra: Gustav Klimt Ritratto di signora in bianco 1917-1918, olio su tela, 70x70 cm. Belvedere, Vienna © Belvedere, Vienna
alla città di Piacenza e diventata museo civico nel 1931. Nel 1997, subito dopo la scoperta che sotto la superficie pittorica si cela un secondo ritratto della stessa donna, viene rubato dalla pinacoteca e rimane introvabile per 22 anni; nel 2019 il dipinto viene ritrovato in una nicchia del muro esterno da un addetto alle pulizie. La mostra rappresenta il compimento di un Progetto Klimt che la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi ha avviato all’indomani del ritrovamento, ma che l’emergenza sanitaria di questi anni ha notevolmente rallentato; fortunatamente, ha incontrato il rilevante concorso dall’iniziativa di Roma Capitale, con la mostra di Palazzo Braschi, Klimt. La Secessione e l’Italia, da poco conclusa. Rispetto a quella, l’esposizione presente si pone nel segno della continuità, ma con un percorso originale e autonomo.
Ernst Klimt Paolo e Francesca 1890 circa, olio su tela, 125x95 cm. Belvedere, Vienna © Belvedere, Vienna
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
21
biancoscuro
Puoi
Un’intera sezione della mostra è QUESTA è LA VERSIONE FREE di dedicata al Ritratto di Signora e al BIANCOSCURO Rivista d’Arteracconto delle sue vicende. Sono esposti i Manifesti della SeTrovi la versione completa, cessione, tra cui Teseo e il MinoCARTACEA o DIGITALE tauro (1898), e le riviste come Ver in abbonamento e Sacrum. Seguono le sezioni che nelle migliori fiere d’Arte. ospitano i disegni e le incisioni di Schiele e Kokoschka e le figure abbonarti o richiedere una copiadionline: Klimt; un’ultima sezione è dedicata agli artisti italiani che, stiartshop.biancoscuro.it molati dalla Secessione Viennese e dal maestro, avviano un processo di sperimentazione artistica. La mostra si chiude con la ricostruzione del monumentale Fregio di Beethoven (copia del 2019). Tutto l’evento, magistralmente allestito, curato e diretto, riserva ai visitatori un’esperienza di granl de suggestione. s
Gustav Klimt - Testa di donna 1917 (incompleto), olio su tela, 67x56 cm. Linz, Lentos Kunstmuseum
Gustav Klimt - Ragazza nel verde 1898 circa, olio su tela, 32,4x24 cm. Klimt Foundation © Klimt Foundation, Vienna
<<< Kunstmuseum di Linz, il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre. Il percorso inizia con il simbolismo europeo, a cui Klimt si avvicina, per poi arrivare alla Secessione Viennese, da lui fondata con altri artisti nel 1897, in contrapposizione all’accademismo. Le prime sale sono dedicate ai lavori del periodo in cui Klimt è molto vicino al fratello Ernst e al compagno di studi Franz Matsch. Proseguendo, si entra in un Gustav Klimt in piena Secessione Viennese con il Ritratto di Josef Pembauer (1890), capolavoro che, nel preannunciarne la “stagione d’oro”, introduce a opere quali la Signora con mantello e cappello su sfondo rosso (1897-1898), Dopo la pioggia (1898), Le amiche I (Le sorelle) del 1907, il Ritratto di signora in bianco (1917-1918).
BIANCOSCURO 22
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
KLIMT
L’uomo, l’artista, il suo mondo 12 aprile - 24 luglio 2022
QUESTA è LA VERSIONE FREE di(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) BIANCOSCURO Rivista d’Arte Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza XNL - Piacenza Contemporanea
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
INFO T. +39 0523 179861 didattica@arthemisia.it Tutti i giorni 10.00 - 19.00
Inquadra con il tuo smartphone Puoi abbonarti o richiedere una copia online: il codice QR per collegarti al sito
artshop.biancoscuro.it
www.arthemisia.it
Gustav Klimt Ritratto di Signora 1916-17, olio su tela, 68x55 cm. Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Sotto: alcune viste del percorso espositivo
KLIMT. L’uomo, l’artista, il suo mondo Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi and XNL – Piacenza Contemporanea April 12 - July 24, 2022 (Check the opening on the site)
O
n 12 April 2022, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi and XNL - Piacenza Contemporanea will open to the public the exhibition Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo (“Klimt. The man, the artist, and his world”). The show will recount one of the most exciting periods of early-twentieth-century art history, seen through the life, the creative path, and the collaborations of the father of the Viennese Secession: Gustav Klimt. More than 160 pieces will be on show, including paintings, sculptures, graphic work, and decorative art items, from 20 prestigious collections, public and private, including Vienna’s Belvedere, the Klimt Foundation in Vienna, Venice’s Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna, the Lentos Kunstmuseum in Linz, Innsbruck’s Tiroler Landesmuseum, the Wien Museum, and many others. Curated by Gabriella Belli and Elena Pontiggia, with the scientific coordination of Lucia Pini, director of Piacenza’s Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, and the collaboration of Valerio
Terraroli and Alessandra Tiddia, the exhibition aims to celebrate the “homecoming” of Klimt’s Portrait of a Lady (1916-17) – the painting that disappeared from the Ricci Oddi Gallery in 1997, and was rediscovered in 2019. The exhibition itinerary begins with the climate of European symbolism, where Klimt got his start; then delves into the painter’s history through the Viennese Secession he founded with 17 other artists in 1897 as a sign of protest against official art. Portrait of Joseph Pembaur (1890), Klimt’s masterpiece heralding his “golden age,” leads to such works as Woman with Cape and Hat against Red Background (18971898), Lady at the Fireplace (18971898), After the Rain (1898), Friends I (The Sisters) from 1907, Portrait of Amalie Zuckerkandl (1913-1917), Portrait of a Lady in White(1917-1918). Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo is an exhibition promoted by the Municipality of Piacenza and Galleria Ricci Oddi, produced and organized by Arthemisia and Exhibition catalogue is l published by Skira. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
23
biancoscuro
Peggy Guggenheim Collection Il Surrealismo: magia, esoterismo, occulto di
Daniela Malabaila
T
utti a Venezia per la Biennale Arte, bisogna approfittarne anche per visitare una delle Istituzioni più importanti nell’arte: la Collezione Peggy Guggenheim. Fino al 26 settembre è possibile “perdersi” nell’ammirare un corpus molto interessante di opere surrealiste e dedicate alla magia,
all’esoterico, al fantastico, una rara mostra di surrealisti ammaliati dall’alchimia. “Surrealismo e magia. La modernità incantata” è a cura di Gražina Subelytė, Associate Curator, Collezione Peggy Guggenheim, e conta circa sessanta opere provenienti da quaranta prestigiosi musei e collezioni private internazionali (Centre Pompidou, National Galleries of
Scotland, Moderna Museet, Art Institute of Chicago, The Metropolitan Museum of Art, Solomon R. Guggenheim Museum e Whitney Museum of American Art, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea), oltre che dalla Collezione Guggenheim stessa, infatti Peggy Guggenheim alla fine degli anni trenta del XX secolo è stata considerata una delle collezioniste più vivaci del Surrealismo. È in quegli anni che la mecenate acquisisce familiarità con il movimento e presto diventa intima amica di Ernst e Breton. Per prepararci alla visita, possiamo iniziamo a pensare al momento in cui è nato il Surrealismo, agli orrori delle guerre mondiali che hanno segnato anche il modo di esprimersi degli artisti: i surrealisti rifiutarono la razionalità, scegliendo di perseguire strade alternative: i sogni, l’irrazionale, l’inconscio. Un movimento che nasce dalla necessità di alleviare dalle atrocità dei conflitti, per una rinascita culturale e spirituale. Il percorso espositivo si dipana in 13 sale e nella veranda (in cui viene proiettato il corto metragA sinistra: Wifredo Lam Zambezia, Zambezia 1950, olio su tela, 125.4x110.8 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, New York. Donazione, Mr. Joseph Cantor, 1974 Inv. 74.2095 © Wifredo Lam, by SIAE 2022
BIANCOSCURO 24
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
gio intriso di occultismo, rimasto incompiuto, di Maya Deren, cineasta d’avanguardia, The Witch’s Cradle, girato nel 1943 nella galleria/museo di Peggy Guggenheim Art of This Century, a New York). In ordine, incontriamo le sezioni: “L’occultamento del Surrealismo” (con opere che rappresentano le fondamenta del movimento, dei simboli e dell’occulto), “Le Nozze sacre: il Surrealismo e l’alchimia” (pensiamo al simbolo sole/luna, che rappresenta la maturazione spirituale o il rinnovamento socioculturale), “Unità cosmica e analogie infinite” (opere di misteriosi paesaggi onirici e scene apocalittiche per esprimere la paura della violenza politica, della guerra e dell’ascesa del fascismo), “Lo specchio della magia: Kurt Seligmann” (che rimarca le possibilità liberatorie della magia nel suo volume, un classico dell’occultismo), “Promotrici del cambiamen>>>
“
La magia è il mezzo per avvicinarsi all’ignoto per vie diverse da quelle della scienza o della religione.
”
Max Ernst, 1946
In alto: Max Ernst L’Europa dopo la pioggia II 1940-42, olio su tela, 54.8 x147.8 cm. Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, The Ella Gallup Sumner and Mary Catlin Sumner Collection Fund. Inv. 1942.281 © Max Ernst, by SIAE 2022 A destra: Victor Brauner Il surrealista 1947, olio su tela, 60x45 cm. Peggy Guggenheim Collection, Venice (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York) © Victor Brauner, by SIAE 2022
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
25
biancoscuro
“
Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che inFREE di QUESTA è LA VERSIONE BIANCOSCURO Rivista ogni altro modo, il funzionamento reale deld’Arte pensiero, in assenzaTrovi di qualsiasi controllo la versione completa, esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni CARTACEA o DIGITALE abbonamento e preoccupazione in estetica o morale.
”
nelle migliori fiere d’Arte.
André Breton, Manifeste du surréalisme
Puoi abbonarti o richiedere una copia online:
<<< to: le donne, esseri magici” (la donna come dea, sacerdotessa, strega o bestia mitologica pericolosa, a seconda dell’artista che la dipinge), A destra: Dorothea Tanning Il gioco magico dei fiori 1941, olio su tela, 91.5 x 43.5 cm. Collezione privata, South Dakota © The Estate of Dorothea Tanning Sotto: Leonor Fini Divinità ctonia che spia il sogno di un giovane 1946, olio su tela, 27.9x41.2 cm. Francis Naumann, Francis Naumann Fine Art & Rowland Weinstein, Weinstein Gallery © Leonor Fini, by SIAE 2022
artshop.biancoscuro.it
“Wifredo Lam e Wilhelm Freddie”, “Un’incantatrice moderna: Leonora Carrington e la magia” (una delle figure centrali del Surrealismo), “Dee e streghe” (opere di Leonor Fini e Remedios Varo, che indagano in maniera critica i possibili soggetti femminili emancipati offerti dal mondo della magia), “Enrico Donati, Pugno (1946)”, “La magia dei tarocchi: Victor Brauner” (pittore ebreo di origini rumene che si unisce alla cerchia surrealista nel 1933 e trascorre gli
anni della guerra in clandestinità in Francia), “Dimensioni nascoste” (i surrealisti riconsiderano la nozio-
BIANCOSCURO 26
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
SURREALISMO E MAGIA La modernità incantata
ne di soprannaturale, per arrivare cane e oceaniche della mecenate. 09 aprile - 26 settembre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) QUESTA è LAorganizzata VERSIONE all’idea di “surreale”, che definisce La mostra, dalla FREE Col- di Collezione Peggy Guggenheim, Venezia Rivista d’Arte una dimensione nascosta e intrinse-BIANCOSCURO lezione Peggy Guggenheim con ca alla realtà). il Museum Barberini, a PotINFO completa, L’esposizione ha una sua naturale Trovi sdam,lasi versione sposterà nella città teT. +39 041.2405411 visitorinfo@guggenheim-venice.it CARTACEA o DIGITALE prosecuzione nelle sale di Palaz- desca dal 2 ottobre 2022 al 16 in abbonamento e di zo Venier dei Leoni, numero- gennaio 2023, con la curatela Da mercoledì a lunedì d’Arte. se opere surrealiste sono infatti nelle Danielmigliori Zamani, fiere Curator Mu10.00 - 18.00 l messe in dialogo con opere afri- seum Barberini, Potsdam. s Inquadra con il tuo smartphone Puoi abbonarti o richiedere una copia online: il codice QR per collegarti al sito
SURREALISMO E MAGIA.artshop.biancoscuro.it La modernità incantata
www.guggenheim-venice.it
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia April 09 - September 26, 2022
S
urrealism and Magic: Enchanted Modernity is a joint exhibition project between the Peggy Guggenheim Collection and the Museum Barberini. It is the first large-scale international loan exhibition that looks at the movement’s interest in magic and the occult. Presenting about 60 works, in the Venetian venue, from over 40 international museums and private collections, it offers a rich overview of the entire development of the Surrealist movement, exploring the myriad ways, in which magic and the occult informed its artistic trajectory, from the “metaphysical painting” of Giorgio de Chirico around 1915, through Max Ernst’s iconic painting Attirement of the Bride (1940), to the occult imagery that underpinned the late works of Leonora Carrington and Remedios Varo. In their works, Surrealist artists frequently drew on occult symbolism and cultivated the traditional image of the artist’s persona as a magician, seer, and alchemist, looking to magic as a poetic and deeply philosophical discourse, related to individual self-empowerment. The exhibition’s point of departure is the world-class Surrealist holdings of the Peggy Guggenheim Collection, containing iconic paintings that powerfully reflect the Surrealists’ dialogue with the occult tradition. Many of the artists represented in this show were exhibited during their lifetimes by Peggy Guggenheim, who emerged as one of the most energetic collectors and patrons of Surrealism toward the end of the 1930s. Having familiarized herself with the movement
during her stay in Paris between the wars, she was on intimate terms with Max Ernst and André Breton, founder of the Surrealism with his Manifesto of Surrealism, published in October 1924. The exhibition includes works by Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Maya Deren, Óscar Domínguez, Max Ernst, Leonor Fini, René Magritte, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy, Dorothea Tanning, and Remedios Varo, among the others. Among the national and international lenders are the Centre Pompidou in Paris, the National Galleries of Scotland, Edinburgh, the Moderna Museet in Stockholm, the Israel Museum in Jerusalem, The Menil Collection in Houston, the Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia in Madrid, Art Institute of Chicago, The Metropolitan Museum of Art, the Solomon R. Guggenheim Museum, and the Whitney Museum of American Art in New York, and the Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in Rivoli-Torino. On the occasion of the Surrealism and Magic: Enchanted Modernity exhibition, the Peggy Guggenheim Collection offers a varied program of collateral events in order to introduce and explore the themes of the exhibition in relation to Surrealism – such as occultism, magic, alchemy, the world of dreams and the subconscious. The program also aims to celebrate the fascinating cultural and historical context that the Surrealist called “a new modernity,” or “an enl chanted modernity.” s
Sotto: alcune immagini dell’allestimento di ©“Surrealismo e magia. La modernità incantata”, 9 aprile – 26 settembre, 2022. Collezione Peggy Guggenheim Ph.Matteo De Fina
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
27
biancoscuro
Andy è tornato La nascita del mito di
Mario Gambatesa
D
al 16 aprile al 31 luglio 2022 sarà possibile visitare la mostra antologica “Andy is back”, dedicata al rivoluzionario e indiscusso padre della Pop Art, Andy Warhol, presso il PAN (Palazzo delle Arti di Napoli). Si tratta di un’esposizione di oltre 130 opere mai o raramente esposte al pubblico, tutte provenienti da collezioni private. La mostra, prodotta da Navigare srl, curata da Edoardo Falcioni per Art Mo-
tors e patrocinata dal Comune di Napoli, ripercorre la storia artistica e personale del maestro della Pop Art, da quando lo sconosciuto ventenne Andrew Warhola arriva a New York da Pittsburgh nel 1949, a quando diviene l’amato e ammirato Andy Warhol. L’esposizione punta a far conoscere l’intero universo di Warhol, l’artista oggi più quotato al mondo: l’arte, la grafica, le frequentazioni mondane dello star system e quelle dei bassifondi, la musica, l’editoria, la moda, la fotografia, il cinema,
rappresentati da serigrafie, litografie, disegni, fotografie, acetati, riviste e vinili, oggetti di culto autografati ed edizioni speciali, ritratti e autoritratti. Accanto al volto di Marilyn Monroe, di Mao e di Liz Taylor compaiono icone dei consumi di massa, come la Campbell’s Soup o il detersivo Brillo, ma anche oggetti di culto firmati da Warhol: la chitarra e il cappello di Michael Jackson, il vinile di debutto dei Velvet Underground & Nico con la banana in copertina e il leggendario LP Sticky Fingers
BIANCOSCURO 28
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
A destra; [1] Marilyn “Castelli”, 1981 Serigrafia su carta. Invito mostra autografato, 29.5x29.5 cm. Collezione privata [2] Marilyn Tate Gallery, 1971 Offset su carta 75x50 immag. 50x50 cm. [3] After Andy Warhol, Marilyn This is not by me, 1970 serigrafia su carta, 84.5x84.5 cm. Collezione privata
In alto: Querelle, 1982 Serigrafia su carta. Unique, 100x100 cm. Collezione privata Sotto: Mick Jagger, 1975 Tickets su carta, 15x10 cm. cad. Collezione privata
dei Rolling Stones. Tra i numerosi pezzi d’autore, troviamo anche la stampa serigrafica della T-shirt di Keith Haring autografata da Warhol, la banconota da 10.000 lire firmata insieme all’artista tedesco Joseph Beuys, le foto in polaroid, la collezione Ladies and Gentlemen, diversi numeri della rivista mensile Interview fondata da Warhol, con le sue interviste e fotografie a celebrità degli anni ‘70 e ‘80. In mostra è possibile ammirare anche la ricostruzione fedele e dettagliata, in dimensioni reali, della Silver Factory, il laboratorio che Warhol creò a New York negli anni ‘60, vera fucina di idee e sperimentazioni, crocevia di talenti e di personaggi dello spettacolo. Inoltre è possibile osservare una parte del prezioso archivio storico del quotidiano, inclusa la prima pagina del 26 novembre 1980 pubblicata tre giorni dopo il devastante terremoto dell’Irpinia e intitolata “Fate Presto”, che >>>
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
29
biancoscuro
ANDY IS BACK
<<<
16 aprile - 31 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto)
ispirò Warhol nella realizzazione nella società dei consumi, che renQUESTA è LA VERSIONE FREE di di un enorme trittico. La mostra, derebbe tutti uguali dinanzi alle PAN - Palazzo delle Arti, Napoli BIANCOSCURO d’Artecaratteristiche dei prodotti più racconta gli anni Rivista in cui l’eclettiINFO co Warhol divenne un busines- diffusi. I prodotti più familiari, T. +39 351 96 91 405 Trovi versione completa, sman,laabile uomo d’affari, cata- più banali, d’uso quotidiano, diprenotazioni@navigaresrl.com CARTACEA DIGITALE lizzatore di nuoveoenergie e spinte ventano i prodotti che tutti sono Da lunedì a venerdì 09.30 - 20.30 in abbonamento e avanguardistiche in una America in grado di procurarsi, un’idea del Sabato, domenica e festivi 09.30 - 21.00 nelle fiere d’Arte. che stamigliori conoscendo a pieno i fe- tutto inedita che riesce ad elimiInquadra con il tuo smartphone nomeni dei consumi e della co- nare la distanza fra soggetto e il codice QR per collegarti al sito Puoi abbonarti o richiedere online:fra modernità e tradimunicazione di massa. una copiaoggetto, www.navigaresrl.com Secondo Warhol, la vera demo- zione, rivendicando il concetto l artshop.biancoscuro.it crazia troverebbe compimento stesso della Pop Art. s A sinistra: alcune immagini dell’allestimento della mostra “Andy is back” PAN Palazzo delle Arti di Napoli
Ladies and Gentlemen, 1975 Serigrafia su carta 99,7 x 69,8 cm. Collezione privata
BIANCOSCURO 30
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
BRUNO AZZINI azzini.bruno@yahoo.it
SEMBRA UN GIOCO
2022, collage di juta e tecnica mista su tela, 110x90 cm.
REVIVAL
2022, collage di juta e tecnica mista su tela, 120x100 cm.
biancoscuro
Jago particolare di Habemus Hominem 2009 / 2016, marmo, 60x35x69 cm. Ph. Gianfranco Fortuna per Arthemisia
Jago a Palazzo Bonaparte La sua prima antologica a Roma di
Rebecca Maniti
P
er la prima volta, a Palazzo Bonaparte è in scena una mostra antologica di Jacopo Cardillo, classe 1987, scultore attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come “The Social Artist” per le innate capacità comunicative ed il grande successo che riscuote sui social. Successo social di quello “buono”, perché è grazie alle sue dirette e alle foto e video che pubblica, che coinvolge il giovane pubblico e lo trascina a incuriosirsi per l’arte, raccontano il processo inventivo di ogni
opera, ed il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo. “Jago. The exhibition” è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Jago Art Studio, è aperta al pubblico sino a 3 luglio 2022 e la curatela è stata affidata a Maria Teresa Benedetti: “Una mostra nella quale si può essere sedotti dai nuovi linguaggi ampiamente adottati nella pratica artistica contemporanea, avvertire l’innegabile appeal della digital life, ma si può anche intuire la necessità di non escludere
la storia, custode di valori che arricchiscono il nostro presente, pure così dirompentemente diverso”. Prima di raccontare la mostra, una introduzione sull’artista: Jago non è solo uno scultore, ma opera anche nella grafica e nella produzione video. Dal 2016, anno della sua prima mostra personale nella Capitale, ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato professore ospite alla New York Academy of Art, dove ha tenuto una masterclass e diverse lezioni nel 2018. Fra i tanti emozionanti momenti della sua carriera in continua ascesa, non possiamo
BIANCOSCURO 32
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Jago particolare di Venere 2018, marmo, 70x70x193 cm. Ph. Gianfranco Fortuna per Arthemisia
Jago allestimento di Figlio Velato 2019, marmo, 200x100x50 cm. Ph. Gianfranco Fortuna per Arthemisia
dimenticare quando, nel 2019, in occasione della missione Beyond dell’ESA (European Space Agency), una sua scultura in marmo è stata inviata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Intitolata “The First Baby” e raffigurante il feto di un neonato, è poi tornata sulla Terra a febbraio 2020. La mostra riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da “Memoria di Sé” a “Excalibur”), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come “Figlio Velato” e “Pietà”), passando per creazioni meno recenti, ma più >>>
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
33
biancoscuro <<<
JAGO. The Exhibition Palazzo Bonaparte, Roma direttamente mediatiche quali il March 12 - July QUESTA è LA VERSIONE FREE di3, 2022 ritratto di Papa Benedetto XVI, Rivista d’Arteshocking nudity of the Pope Emeritus “Habemus Hominem”. DuranteBIANCOSCURO alazzo Bonaparte in Rome will i mesi di mostra, Jago lavorerà be hosting the first major exhiis surprising, while the image of a Venus bition devoted to completa, JAGO from versione alla sua prossima imponente Trovi la (2018), devoid of any youthful beauty, 12th to Julyo3rd, 2022. In his upsets and prompts us to reflect upon CARTACEA DIGITALE scultura all’interno della sede March works, he also uses tragic elements in the symbolic value of beauty. On the in abbonamento e espositiva e sarà anche guida a constant play of references, with a viother hand, a dramatic present day apmigliori d’Arte. nelle visite organizzate: un’occa- nelle sion always aimed atfiere the issues of the pears threatening with the presence of present, provocatively triggering the l sione da non perdere! s the Veiled Son (2019), a symbolic icon
P
viewers’oreflection on the status our ofonline: timeless tragedies, connected to whiPuoi abbonarti richiedere unaof copia times. JAGO’s genius is documented
JAGO
The Exhibition
12 marzo - 03 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Bonaparte, Roma INFO T. +39 06 8715111 Da lunedì a venerdì 09.00 - 19.00 Sabato e domenica 09.00 - 21.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostrepalazzobonaparte.it
for the first time in an exhibition that brings together a series of the works he has created up to now, from sculpted river stones, on up to the most recent monumental sculptures, passing by way of ones that, while less recent, are more directly creations of the media, such as the portrait of Pope Benedict XVI. Curated by Maria Teresa Benedetti, the exhibition connotes the key elements of a work that is continuously on-going and capable of constant enrichment. The first witness to this is the sculpture work done on large stones gathered from a riverbed on the slopes of the Apuan Alps and patiently sculpted with the desire to tell a personal and human story. Piety and violence are intertwined in the artist’s gaze. The
artshop.biancoscuro.it
ch is intense meditation on pain, enclosed within the desolate greatness of the Pietà (2021). Even earlier, the artist had proposed a theme free from any relationship with history, in replicating the sequences of the heartbeat in Apparato Circolatorio (2017). Palazzo Bonaparte will also be transformed into an artist’s studio: during the months of the exhibition, Jago will be working on his next impressive sculpture inside the exhibition venue. The exhibition is produced and organized by Arthemisia with the collaboration of Jago Art Studio. “My sculpture is living language. Using a language does not mean copying it. I identify with a language and I adopt it: I feel the need to make a connection with what I see, with no spirit of emulal tion. I am myself.” s
Jago - Pietà 2021, marmo, 140x80x150 cm. Ph. Gianfranco Fortuna per Arthemisia
BIANCOSCURO 34
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Giorgio Gost Svelato il segreto delle “Pluri-bolle!” di Vincenzo
Chetta
“
Pluri-bolle! Percorso nella Old Economy,
documenti unici ed originali, anni ‘70 / ‘80, scritti a mano. La carta del documento resa trasparente per far vedere il colore della tela sottostante, la resina sopra per conservarla e preservarla dallo scorrere del tempo.
”
Sopra: Pluri-bolle! Percorso nella Old Economy - 2011, bolle d’accompagnamento su tela dipinta sotto resina, 60x60x3 cm. In copertina: Pluri-Bolle! Percorso nella Old Economy - 2013, bolle d’accompagnamento su tela dipinta sotto resina, 76x61x6 cm. (Collezione privata BIANCOSCURO - Arch. BS3127-0132)
BIANCOSCURO 36
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Pluri-bolle! Percorso nella Old Economy - 2010, bolle d’accompagnamento su tela dipinta sotto resina, 105x80x3 cm.
I
“Percorsi nella Old Economy”: questo il nome del progetto che dal 2009 viene portato avanti da Giorgio Gost, stimato ed affermato artista che vede l’inizio della sua carriera artistica nel 1988, dedicandosi alla pittura metafisica e studiando le caratteristiche concrete e filosofiche del colore, per arrivare al suo attuale percorso nel ready-made. Di questo progetto fanno parte anche le “Pluri-bolle!”: tele sagacemente dipinte e impreziosite con l’applicazione di documenti vintage originali, “salvati” dallo scorrere del tempo e dimenticati da chi ormai non volge più lo sguardo al passato ed al duro lavoro manuale ed imprenditoriale che ha creato l’economia italiana.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Bolle d’accompagnamento scritte a mano, buste paga e documenti fiscali vetrificati, la carta resa trasparente per lasciar affiorare il colore della tela sottostante, ma con ancora netti i segni, i numeri e le parole usate nel redarle. Potrei così aver detto tutto su queste opere, in realtà le “Pluri-bolle!” celano un segreto, che sveleremo nell’intervista a fine articolo. Giorgio è un artista intraprendente ed umile, caratteristiche che hanno fatto di lui un artista di carattere e che ne hanno permesso l’ascesa artistica. Le sue opere si possono definire Pop, nel senso lato del termine, ovvero anche dal lato economico, sono opere di valore, ma dal prezzo accessibile che ne permettono l’acquisto al popolo ed al ceto medio.
Pluri-bolle! Percorso nella Old Economy 2012, bolle d’accompagnamento su tela dipinta sotto resina, 30x40x3 cm.
Facciamo qualche domanda diretta a Giorgio per conoscerlo meglio e per capire i messaggi insiti nelle sue opere. Vincenzo Chetta: Ciao Giorgio, >>> 37
biancoscuro
<<< come va? Ho delle domande sulla tua arte, domande che arrivano direttamente dai lettori. Tralascerei quelle “bizzare”, ma una te la voglio raccontare. Tempo fa, in una fiera d’arte, due persone con piglio esperto osservavano le tue opere, poi uno di loro chiese: “Belle, sono in resina?”. Ed io:“Sì, Giorgio Gost lavora quasi esclusivamente con la resina…”, interrompendomi aggiunse: “Resina? Si, ma resina di…?”. Con un grande punto interrogativo sul volto, ed incalzando enfatizzò: “Resina di pino, di cedro…”. Senza ridere risposi: “Epossidica”. Quasi offeso andò via, sono passati anni e ancora ricordo quel momento! So
che tu negli anni hai fatto molta esperienza con la epossidica, anche perché la colatura non permette sbagli o ripensamenti, giusto? Giorgio Gost: Bravo, risposta molto netta e professionale al “simpatico e divertente” interlocutore! Si, è vero, gli oggetti reagiscono in modo diverso a questo “miracolo della chimica” che è la resina: la frutta e la verdura in un modo, le lattine in alluminio delle bibite in un altro, le bottiglie di vetro, la stoffa, i salumi, i ghiaccioli in altri modi ancora. Ho eseguito opere con centinaia di oggetti diversi; ero troppo appassionato ed impaziente di vedere il risultato, se buono o
“Stop time” - Macintosh PowerBook G3 con resina su tela entro teca, 2016, 64x52x20 cm. (Collezione privata BIANCOSCURO - Arch. BS3127-0133)
38
negativo, il mattino dopo a solidificazione avvenuta! In laboratorio ho decine di oggetti venuti male appesi, ma averli lì davanti agli occhi mi fa ricordare la procedura da seguire per cercare di ottenere il risultato migliore. V.C.: Vorrei parlare ora del progetto miliare “Stop time!” G.G.: “Stop time!” possiamo affermare essere il mio core project, nato tre anni dopo “Percorsi nella Old Economy”, dopo il devastante terremoto del Giappone del 2011, con l’intento di salvare per le generazioni future gli oggetti che ci circondano: denaro, pasta, biscotti, the e caffè, uova, ghiaccioli, acqua, bibite vini e champagne, componenti d’auto, orologi, profumi, CD e vinili sino ad arrivare a quotidiani, libri, cataloghi e riviste d’arte. V.C.: A proposito di riviste d’arte, nel 2014 hai avuto un’idea gentile e geniale, salvare il numero 1 di BIANCOSCURO (copertina dedicata a Giorgio Laveri) rendendolo una vera e propria opera d’arte da collezionare, come ti è venuta questa idea? G.G.: Era una sfida che ho accettato con molto piacere: il numero 1 di una serie va portato a futura memoria, ma la sfida, quello che mi preoccupava, era renderlo ancora leggibile ai posteri e agli archeologi dei prossimi millenni. Con la pellicola che copre la carta ci sono riuscito, lo potranno rompere con martello e scalpello e potranno leggere ancora le pagine che con la sola resina si sarebbero imbevute ed incollate. Anche di questo numero con la mia intervista ne vorrei “salvare” diverse copie per il futuro. V.C.: Portare avanti questo lavoro ti ha permesso anche di essere presente nelle maggiori fiere italiane con una presenza costante, migliaia di visitatori in questi
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
anni, passando davanti allo stand BIANCOSCURO, hanno potuto informarsi sulla rivista ed al tempo stesso conoscere dal vivo la tua arte, ma quali sono le tue esposizioni che ricordi con maggiore emozione? G.G.: Palermo, Catania, Napoli, Roma, Pavia, Milano, Novara, Reggio Emilia, Parma nelle varie istituzioni e Gallerie d’Arte che mi hanno ospitato, ma confessiamo la verità: mi sentivo fortissimo ed “unico al mondo” con le bolle e “Pluri-bolle!” pubblicate a partire dal catalogo Gost-1. Se tutto è partito è stato merito di un gallerista, Maurizio della Mag Arte di Mantova, che ha iniziato a portare le mie opere nelle fiere d’arte italiane e di quel, all’epoca, giovanissimo Pablo Carrara ora Presidente della casa d’aste Meeting Art, che nel settembre 2009 ha messo in asta il mio quadro copertina del catalogo Gost-1, presentando catalogo e opera in diretta nel pre-asta! Molto importante è ovviamente la partecipazione alla 54°Biennale di Venezia con il “Manifesto dell’Art Economy” redatto insieme al critico d’arte Alessandro Celli. Sì, ringrazio tantissimo Alessandro Celli per avermi seguito, per averne scritto nei forum di arte e per i testi… è stata una bellissima esperienza e lì, alla Biennale, avevo presentato un “Pluri-bolle!” composto da ben 40 bolle su 40 tele 20x15 cm. V.C.: C’è un tuo altro filone, lo definirei spin-off del progetto “Stop time”, la serie “After”, ce ne puoi parlare? G.G.: La serie “After” è ispirata agli artisti contemporanei viventi e anche agli artisti che hanno lasciato la loro impronta nella storia dell’arte contemporanea: “After Manzoni” rappresentante il famo-
so “Uovo” con la sua impronta sul guscio bianco, e “After Warhol”, la classica e famosissima zuppa in scatola Campbell’s. Questi sono i primi pezzi, ai quali ne sono seguiti molti altri in omaggio dei grandi artisti come ad esempio Fontana, De Chirico, Boetti, Gilardi, Hirst, Koons, Kostabi, Basquiat Schifano, Festa, Vasarely e opere originali di Laveri, Peter Hide 311065, Alfredo Rapetti Mogol, Corpora, Paola Romano, Botin, Meli, Aubertin, Bassani, ecc… fino agli “After Giorgio Gost”. Questi ormai “Pietrificati” non rischiano più di deteriorarsi e di andare persi nei prossimi millenni per mancanza di manutenzione o restauro. Quanti artisti famosissimi per un certo periodo sono poi stati dimenticati, abbandonati e persi dai secoli scorsi ai giorni nostri? V.C.: Molti, confermo che gli artisti dimenticati sono molti. Ora, ho ancora qualche domanda prima di parlare dello scoop relativo ai “Pluri-bolle!”, domande e curiosità dei lettori. Partiamo con ordine, come è nata in te la passione per l’Arte? G.G.: Mi è sempre piaciuto tantissimo colorare cose semplici nei vari filoni: figurativo, astratto, geometrico e, visto che nell’azienda dove lavoravo si usavano resine poliestere ed epossidica, facevo esperimenti con queste su carte e tele. V.C.: Da chi o da cosa, trai maggiormente ispirazione? G.G.: Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Alighiero Boetti i “Numeri Uno” che poi ho salvato su molte tele per i prossimi millenni, e poi Fernadez Arman anche se mi definisco Anti-Arman… Lui con il suo concetto distruggeva e bruciava gli oggetti, io al contrario cerco di salvarli al meglio che posso come per scattare una fotografia sulle cose
BIANCOSCURO
>>>
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
“Stop time” Tavola imbandita, 40x60x5 cm.
“Stop time” Olio vintage
“Stop time” Accendini, 22x28x4 cm.
“Stop time” Coca-Cola, 18x27x8 cm.
39
biancoscuro
“After” Andy Warhol, 16x22x8 cm.
Sopra: “After” Piero Gilardi, 30x30x13 cm. Sotto: “After” Damien Hirst, 28x21x18 cm.
<<< reali di questa epoca che mi trovo attorno… Mi ringrazieranno gli archeologi nell’anno 6.000? V.C.: Hai mai pensato di creare l’archivio Giorgio Gost? G.G.: Direi di si, in pratica, in un modo “semplice, concreto ed elementare”, proprio come mi piacciono le cose, l’archivio sarebbe quasi già completato. Ho il 90% delle foto delle opere già suddivise per anno e per numero che trovate scritto dietro alle mie opere. Manca il 10% di foto da recuperare perché non venute bene o non recuperabili dai file... Benedetta elettronica della new economy! V.C.: Un consiglio che daresti ai giovani che desiderano intraprendere la carriera di artista? G.G.: Pensateci una, due, tre, dieci volte. Appassionante, come vivere in un mondo fantastico, ti volano le ore senza che te ne rendi conto, ma bisogna ricordarsi anche di fare i conti con la realtà: nell’anno 2016 per il mio bene, il commercialista voleva farmi chiudere la Partita Iva. Avevo sforato molto con le spese ed erano naufragate le aspettative che avevo con alcune gallerie ed alcune televendite. Ho pensato di “reinven-
tarmi” bussando la porta a parecchie aziende per reperire oggetti più o meno particolari da trasformare in opere d’arte. Sono riuscito così a sistemare i conti e proseguire con la mia grande passione. Ancora oggi non ho Fondazioni, Musei o famosissime gallerie che mi aiutano, ma tante commesse da aziende e piccole gallerie che mi fanno tenere i conti in ordine. V.C.: Parliamo ora del segreto delle “Pluri-bolle!”, un segreto rimasto celato da oltre 10 anni… G.G.: Il segreto delle “Pluri-bolle!” è che alcune di quelle bolle, ormai parte integrante dei quadri, le ho scritte io appena ventenne. Tanti ricordi dell’epoca, con quelle bolle scritte a mano, i clienti, le consegne a Parma, Piacenza e Reggio Emilia con il furgone Volkswagen T2 a 9 posti senza i sedili dietro (quello amatissimo anche dagli hippy negli anni ‘70), tante aziende che nei 40 anni seguenti purtroppo hanno chiuso. Le prime opere hanno delle bolle eseguite tra il 1988 ed il 1989; passati i 10 anni di conservazione fiscale dalla loro emissione, per evitare la distruzione le ho salvate sulle tele. Ora ho 60 anni, è dal 1978 che ho iniziato a maneggiare quelle bolle, prima da dipendente e poi fra i titolari dell’azienda. In alcuni quadri, che sono stati esposti in diverse mostre, avevo addirittura salvato le mie buste paga. V.C.: Devo essere sincero, da come ne parlavi e le osservavi, in passato avevo avuto un sentore, ma non avrei mai pensato che le bolle salvate erano addirittura state manoscritte da te! Un bel valore aggiunto alla serie, che se non erro, già qualche anno fa, aveva una quotazione doppia rispetto alle opere “Stop time” o “After”. G.G.: Si, ed in effetti anche se ad una “elite” di collezionisti erano pia-
BIANCOSCURO 40
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
ciute moltissimo, penso per la loro stranezza e per la loro unicità, ed avevano raggiunto ottime quotazioni (anche voi di BIANCOSCURO conoscete diversi collezionisti che ne sono in possesso). Cercate di convincerli a rimetterne sul mercato, così le posso rivedere e vedere se c’è ancora interesse per tutte, a prescindere che siano o no vergate da me! V.C.: Ci proverò! Adesso, prima di salutarti vuoi anticiparci qualcosa di un tuo prossimo progetto? G.G.: Per ora si continua con il fantastico ed infinito filone delle lattine olio motore. Sono riprese le fiere di componenti per automobili e moto e vi è fortissima richiesta (alcune si trovano spesso anche in gallerie d’arte e case d’asta): Shell, Esso, Mobil, Castrol, Valvoline, Motul, Gulf, Total, Texaco, Avia, Elf, Igol, Petronas in metallo, dagli anni ‘30 agli anni ‘80, un panorama immenso! Poi appena possibile si torna a vini e champagne… Peccato non vi sia molto interesse fra i produttori di cioccolatini, ci tornerei a lavorare molto volentieri. V.C.: Quali sono i prossimi appuntamenti per poter ammirare le tue opere? G.G.: Fiere nazionali ed internazionali con BIANCOSCURO, BilliRayArt, M.A.Fine Art ed una mostra a Pietrasanta in luglio/agosto presso Galleria Spazio Dinamico Arte, e per finire, una mostra ancora in via di definizione a Savona V.C.: Grazie mille Giorgio per il tuo prezioso tempo, sono certo che i lettori di BIANCOSCURO avranno trovato molto utile e interessante la tua storia. G.G.: Grazie mille a voi e complimenti per la sempre attuale e frizzante rivista BIANCOSCURO, ormai da tempo proiettata all’anno l 6.000. Avanti tutta! s
“After” Alighiero Boetti, 40x40x3 cm.
“After” Mario Schifano, 30x20x4 cm.
Sopra: “After” Banksy, 30x40x9 cm. Sotto: “After” Jeff Koons, 34x35x8,5 cm.
Giorgio Gost (Salsomaggiore Terme, Parma 1962). Verso la fine degli anni ‘80, poco più che trentenne, comincia a dedicarsi alla pittura metafisica con particolare interesse verso il colore e opere per la conservazione dei documenti (in particolare bolle di accompagnamento scritte a mano). Dall’anno 2000, pur continuando ad approfondire questo ciclo, affronta nuove esperienze attraverso opere con soggetti geometrici, da questo momento, numera progressivamente ogni opera perché si possa individuare precisamente ciclo, periodo e tecnica usata. Nel 2008 vi è l’inizio di un nuovo studio, definito dallo stesso artista “Percorsi alla ricerca del colore” che vede l’utilizzo di colori tra loro abbinati o miscelati. Dal 2009 si cimenta nei “Percorsi nella Old Economy”, ovvero dipinti su tela con applicazione di documenti originali, ancora vergati a mano, appositamente scelti ed inseriti come parte integrante dell’opera. Oltre ad essere unica nel suo genere come idea, l’artista vuole che sia un punto fermo nel riconoscimento del valore sociale del duro lavoro manuale e degli sforzi imprenditoriali. Nel marzo 2011, con Alessandro Celli, fonda il “Manifesto dell’Art Economy”; l’idea di base è che l’artista deve creare in libertà, svincolato da influenze prettamente di mercato. Nello stesso anno partecipa alle 54ª Biennale di Venezia con il Pluri-Bolle! da 40 bolle n.1150 dell’anno 2010. Sempre nel 2011, dopo il terribile terremoto del Giappone, Gost inizia il ciclo “Stop time”. Un modo per salvare gli oggetti che ci circondano per i prossimi millenni. Di solito non diamo importanza alle cose semplici di uso quotidiano, ma queste potrebbero rivelarsi fondamentali per noi in situazioni difficili. Ecco quindi che l’artista applica sulla tela oggetti di uso comune così da poterli salvare per i posteri. Dopo qualche anno, nel 2014, nasce la serie “After - oggetti e concetti che verranno ricordati nell’anno 6000 anche se gli originali non esisteranno più”. Gost cerca di “salvare” le immagini che ci hanno accompagnato per decenni della nostra vita in modo semplice, mettendo tutt’intorno resina trasparente, Ecco che immagini a noi familiari come i tagli su tela diventano After Fontana (oggetti e concetti che verranno ricordati nell’anno 6000 anche se gli originali non esisteranno più) le lettere alfabetiche diventano After Boetti, la lattina di Campbell’s Soup diventa After Warhol, la famosa Merda diventa After Manzoni, la piazza d’Italia Metafisica diventa After De Chirico e, con un pizzico di ironia, si arriva ad avere anche After Giorgio Gost… Anche questa è una solida foto scattata sul nostro tempo, che con queste “capsule del tempo” verrà ricordato nel futuro.
INFO www.giorgiogost.it giorgiogostofficial giorgiogost Sotto: l’artista Giorgio Gost
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
41
biancoscuro
Francesco Invernici Vincitore al BAC Winter Edition di
Daniela Malabaila
Struttura armonica 2021, plexiglas, 70x70x5 cm.
L’
opera “Struttura armonica”, nata dalla creatività e dal talento di Francesco Invernici, si è aggiudicata il Premio Over the Cover al BAC Winter Edition 2021, concorso invernale indetto da BIANCOSCURO con l’intento di sostenere gli artisti meritevoli per creatività, messaggio e qualità nella tecnica utilizzata.
L’artista e designer bergamasco, classe 1970, ha sicuramente in sè tutte queste caratteristiche. Si esprime con il materiale che conosce meglio e che più riesce a rappresentare i suoi pensieri ed i suoi messaggi: il PMMA, più comunemente conosciuto come plexiglas, al quale, a volte, abbina il vetro o dei film plastici adesivi. La scelta di un materiale d’elezione che conosce bene, così come
le tecniche per plasmarlo e lavorarlo al meglio, fa sì che non solo si abbia un’opera esteticamente e qualitativamente perfetta, ma anche che rimangano intatti e percepibili i messaggi che Invernici vuole trasmettere attraverso l’espressione artistica. Decide di rendere pubbliche le sue opere solo a partire dal 2016, con una risposta immediata del pubblico e della critica, che ha
Sopra: Immaginare... oltre 2020 plexiglas con inserti di vetro colorato a taglio grezzo 68x68 cm.
A sinistra: Oltre... 2022 plexiglas con inserti colorati 59x69x8 cm.
BIANCOSCURO 42
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
fortemente incoraggiato il suo percorso nel mondo dell’arte e del design, infatti da allora partecipa attivamente ad importanti mostre e rassegne artistiche (anche a scopo benefico e per la pace), sia nazionali che internazionali, ottenendo riconoscimenti sinceri da critici, giornalisti e galleristi. Concreto, deciso, preciso: nei suoi pezzi troviamo molto di lui, l’uomo e l’artista collaborano anche durante il processo creativo, dando vita a materiali sintetici che, nell’immaginario collettivo, si credono “freddi”, non in grado di trasmettere emozioni. Francesco Invernici smentisce queste sensazioni, e dimostra in pieno il valore del “saper creare”. Tramite intersezioni e sovrapposizioni, figure, spazi di luce, colori o la loro assenza, riflessioni studiate e calibrate, Invernici dialoga utilizzando un codice essenziale. Sul piano formale, possiamo dire che l’artista affonda le sue radici nel neoplasticismo (corrente artistica nata nel 1916 con la formazione del gruppo De Stijl, composto dai pittori T. van Doesburg, P. Mondrian e B.A. van der Leck, dall’architetto J.J.P. Oud e dal poeta A. Kok): ordine, rigore razionale, precise forme geometriche (uso esclusivo dell’angolo retto) e l’impiego sia di colori puri (in un’armonica equivalenza com-
Rosso... lussuria 2021, plexiglas con inserti di vetro colorato, 34x34x7 cm.
positiva) che di non-colore (nero, bianco, grigio) che vengono esaltati dai medium utilizzati, conferenti tridimensionalità alle opere. Il processo creativo inizia con uno studio sincero a livello emozionale, gli stati d’animo che ci attraversano nel quotidiano sono la base di ogni opera di Invernici che, l con talento, li esprime. s INFO if_designpmma
Infinito amore 2021, plexiglas e pellicola adesiva, 130x130 cm.
Percorsi paralleli 2017, plexiglas con inserti, 60x60 cm.
Verde... equilibrio 2021, plexiglas con inserti di vetro colorato, 34x34x7 cm.
Blu... serenità 2021, plexiglas con inserti di vetro colorato, 34x34x7 cm.
43
GIULIANA MADDALENA fusari.gmm@gmail.com
VIRGOLA E SPIRALE - COMMA AND SPIRAL 2019, acrilici su tela, taglio, telaio a vista, 40x60 cm.
FUSARI Giuliana Maddalena Fusari
LUNA CALANTE - WANING MOON 2020, acrilici su tela, 1 vera perla rosa, 3 vere perle di fiume a dragone, 50x70cm.
biancoscuro
Disegni del Rinascimento Alla Biblioteca Reale di Torino di
Ettore Tiretto
L
a Biblioteca Reale di Torino espone un prezioso nucleo di 26 disegni italiani cinquecenteschi, riconducibili alla cerchia di Raffaello. In mostra opere di Perugino, Giulio Romano, Parmigianino, Peruzzi, Polidoro da Caravaggio, Baccio Bandinelli e Girolamo da Carpi. Realizzata grazie al supporto di Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, l’esposizione è stata affidata ad Angelamaria Aceto, ricercatrice presso l’Ashmolean Museum di Oxford, Istituto che conserva la più importante raccolta di disegni di Raffaello al mondo. Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni: “Perugino e la formazione di Raffaello in Umbria” (dedicata al Maestro di Raffaello); “I seguaci di Raffaello a Roma negli anni delle committenze pontificie”(la mole di commissioni, unita alla sua nota genero-
sità intellettuale, portano Raffaello a delegare molto lavoro ai suoi promettenti allievi); “I continuatori di Raffaello” (documenta infine il fervente clima artistico della Roma di Clemente VII che attira in città artisti da tutta Italia) e si conclude con un’innovativa proposta di ricostruzione di un foglio ricavato da tre frammenti, contenuti nel taccuino di modelli di Girolamo da Carpi, un pezzo molto importante, che nei contenuti e nella forma ci racconta molto della l cultura rinascimentale. s A destra: Pietro Vannucci detto il Perugino (bottega) Un santo in piedi con un libro in mano 1485-1490 circa penna e inchiostro bruno su carta Sotto: una vista dell’esposizione “Nel segno di Raffaello”
NEL SEGNO DI RAFFAELLO
Disegni del Rinascimento italiano dalle collezioni della Biblioteca Reale 29 aprile - 17 luglio 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Biblioteca Reale, Torino INFO T. +39 011 19560449 Da martedì a domenica 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museireali.beniculturali.it
ENNIO BENCINI enniobencini@libero.it “La ricerca matematica di Leonardo in geometrie solide e piane, in un paesaggio di fantasia.”
Omaggio a Leonardo da Vinci 2019, tecnica mista, 80x80cm.
Antonella Pecoraro NINNI
Ninni - ESPLOSIONE DI LAVA 2022, tecnica mista, acrilico e smalto, 130x80 cm.
“Ninni esprime attraverso il colore le sensazioni che emanano le immagini. Così un vulcano che erutta, con le medesime tonalità cromatiche, ma il colore materico è qui lavorato sulla tela in maniere differenti per evocare il fuoco e la lava. Si vede bene dunque che le opere di Ninni non sono del tutto astratte o informali: nascono da abbinamenti cromatici apparentemente privi di forma, e tali potrebbero essere se la pittrice non abbinasse loro un titolo che suggerisce allo spettatore ciò che dovrebbe vedere nella tela.” Domenico Iacaruso
Pecoraro Antonella
antonella@artecultura.net
MAURA MATTIOLO Orangerie du Sénat – Pavillon Davioud – Jardin du Luxembourg Exposition personnelle ‘Les couleurs de l’évanescence’ PARIGI - dal 12 al 25 luglio 2022
‘La bagnante’ - tecnica mista su tela 100x70 cm
www.mauramattiolo.it
-
maura.mattiolo@gmail.com
biancoscuro
Onde barocche
Alla scoperta dei capolavori del 1600 ligure di
Flavio Ennante
L
a mostra “Onde Barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750” si inserisce nel progetto Superbarocco, un ventaglio di esposizioni diffuse in tutta la Liguria. Il Museo Diocesano (una delle sedi della mostra oltre all’Oratorio della Ripa a Pieve di Teco (IM) e numerosi siti diffusi sul territorio diocesano, fino al 13 novembre) accoglie ventitré capolavori provenienti dalle raccolte formatesi nei secoli nella Diocesi di Albenga-Imperia, opere di autori come Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Fiasella, Borzone, Domenico Piola - Ultima cena 1649, olio su tela, 221x394 cm. Museo Diocesano di Arte Sacra, Pieve di Teco
Giulio Benso, i De Ferrari, Assereto, Giovanni Battista Casoni, Domenico Piola e Maragliano. Curata dall’Arch. Castore Sirimarco, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, e da Don Emanuele Caccia, Vicedirettore del Museo Diocesano, la rassegna unisce storia, cultura ed itinerari, invitando alla scoperta di alcuni tra gli esempi più significativi del periodo compreso tra il 1600 e il 1750 diffusi sul territorio. Spiega don Caccia: “Vedere sotto una luce nuova i capolavori barocchi diocesani alimenta la consapevolezza dell’ampiezza e dell’alto livello del tesoro che le nostre comunità raccolgono e custodiscono, per questo il progetto di Onde Barocche diventa funzionale anche
alla sensibilizzazione delle stesse parrocchie e confraternite sulla custodia e valol rizzazione delle opere.” s
ONDE BAROCCHE
Capolavori diocesani tra 1600 e 1750 08 aprile - 13 novembre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Diocesano, Albenga INFO T. +39 0182 57 9310 Lunedì 14.30 - 18.30 Da martedì a domenica 09.30/13.00 - 14.30/18.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.formaelucis.com
Elisabetta
BOSISIO info@elisabettabosisio.it www.elisabettabosisio.it
GLOBAL WORMING fusione di cera d’api, resina damar e pigmenti 2019, 100x100 cm.
biancoscuro
Yōkai! La mitologia giapponese in mostra a Monza di
Mario Gambatesa
È
stata inaugurata il 30 aprile scorso la mostra “Yōkai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi”, organizzata presso il Belvedere della Villa Reale a Monza. L’esposizione, a
cura di Paolo Linetti, sarà visitabile fino al 21 agosto prossimo. Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, con il patrocinio del Comune di Monza, presenta duecento opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe, rari libri antichi, abiti,
armi, spade, un’armatura samurai, oltre a 77 preziosi netsuke, piccole sculture in avorio e un rotolo a scorrimento lungo 10 metri, che racconta la vicenda di Shutendoji, una creatura mitologica a capo di un esercito di mostri che infestava il monte Oe nei pressi di Kyoto. Suddiviso in undici sezioni, il percorso espositivo è pensato come un viaggio all’interno dell’immaginario giapponese, e si apre con la sala del Rituale delle cento candele, un’usanza macabra che prende ispirazione da una leggendaria prova di coraggio iniziata da alcuni samurai nel XVII secolo. Il rituale iniziava dopo l’ora del tramonto: i samurai si ritrovavano in una stanza illuminata dalla luce di cento candele. Ogni samurai raccontava una storia agli altri compagni con l’obiettivo di spaventarli con racconti popolati da mostri appartenenti alla tradizione giapponese. Ad esempio troviamo Jorogumo, avvenenti donne che rivelano alle vittime la loro reale natura di enormi ragni; i Tanuki, simpatici tassi trasformisti; i Bakeneko, gatti mostruosi; i Kappa, esseri acquatici, che importunano le natanti e le Ningyo le sirene giapponesi la cui carne profumatissima può donare Chikanobu Yoshu Yamashiro, neve a Rokuhara dalla serie Neve, luna e fiori 1884 xilografia policroma su carta da gelso 350x250 mm.
BIANCOSCURO 50
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
agli uomini giovinezza o morte è LA VERSIONE FREE di atroce. Al termine della storia QUESTA di paura, chi l’aveva narrata dove-BIANCOSCURO Rivista d’Arte va alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno spec- Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE chio e specchiarvisi nell’angolo in abbonamento e più lontano: l’oscurarsi progressivo della stanza accompagnava nelle migliori fiere d’Arte. la narrazione di racconti sempre Puoidi abbonarti o richiedere una copia online: più spaventosi e carichi suspense. Nel percorso espositivo, i visitatori fanno il loro ingresso artshop.biancoscuro.it in una stanza totalmente buia, illuminata soltanto dalla fioca luce di cento candele che rivela la presenza delle opere. Le candele si spengono poi una ad una accompagnate dalla voce roca di un attore che impersona il fantasma di un vecchio samurai, morto dopo essere impazzito per aver incontrato, nella notte, un vero mostruoso Yōkai. Tra questi Yōkai, il cui termine indica letteralmente i mostri, s’incontrano i Kodama, spiriti delle piante, gli Omukade (centopiedi giganti e velenosi), gli immensi Kaiju (bestie solitamente provenienti dal mare), gli Oogumo (ragni delle caverne dalle Sotto: Kuniyoshi Utagawa dimensioni di vitelli che prosciu- Sopra: Anonimo Maschera del teatro Noh - Kappa La principessa strega Takiyasha e lo scheletro gano i dormienti), volpi trasformi- 1890 del padre, da Storia di Utö Yasutaka ste, i Bakeneko (gatti mannari a legno, colori, fibre vegetali 1844 circa, xilografia policrome su carta da gelso, 370x750 mm. >>> 29x20x20 cm.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
51
biancoscuro <<< due code), i Gama (rospi vampiri); o ancora i Bakemono, mostri mutaforma per nascita come le Jorogumo (donne ragno), i Tanuki (tassi) e le Kitsune (volpi). Queste
creature a volte grottesche, dispettose e spaventose abitano da sempre l’immaginario collettivo degli uomini e delle donne giapponesi e chissà forse anche noi visitatori po-
tremmo imbatterci in un emozionante incontro con una di queste l creature del folklore nipponico! s YŌKAI
Le antiche stampe dei mostri giapponesi
30 aprile - 21 agosto 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Belvedere della Villa Reale, Monza INFO T. +39 351 656-0343 info@vertigosyndrome.it Venerdì 15.00 - 20.00 Sabato e domenica 10.30 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostrigiapponesi.it
Hokusai Katsushika Libro di combattenti cinesi e giapponesi 1836-1857, xilografie monocrome su carta da gelso, 30 pagine, 240x162 mm.
NATALIA SCHÄFER
Atlantis series “Golden Land” - 2022, mixmedia, metal on canvas, 100x100 cm.
www.natalias-art.de
KHRISSY contact@khrissyphotography.com
www.khrissyphotography.com
CHAKRA Digital Fine Art Photography Framed, Alu Face mounting, 104,5/104,5 cm. Edition 1/5 signed @khrissyClement
PULSAR Digital Fine Art Photography Framed, Alu Face mounting, 104,5/104,5 cm. Edition 1/5 signed @khrissyClement
A N A S TA S I A YA N C H U K
NATI
Anastasia Yanchuk (Nati) - “Diamonds are girl’s best friend” 2022, tecnica mista, 60x60x3,5 cm.
anastasia_nati
w w w. a n a s t a s i a y a n c h u k . c o m
biancoscuro
Grubicy: un intellettuale-artista La sua influenza tra Divisionismo e Simbolismo di
Flavio Ennante
M
useo della Città di Livorno, fino al 10 luglio, ospita la mostra “Vittore Grubicy. Un intellettuale-artista e la sua eredità”, dedicata al critico, promotore, artista Grubicy. La mostra è nata da un progetto di Sergio Rebora e Aurora Scotti Tosini, promossa da Fondazione Livorno e realizzata da Fondazione Livorno - Arte e Cultura con la collaborazione del Comune di Livorno. Ci viene ben spiegata dai curatori: “La presenza di un cospicuo nucleo di opere dell’artista nelle collezioni della Fondazione Livorno e la disponibilità pubblica del suo ricchissimo e prezioso archivio presso il Mart di Rovereto hanno offerto nuovi innumerevoli spunti di studio e sono alla base anche della mostra, che intende proporre il personaggio nella sua veste pubblica di intellettuale, artista e promoter, ma anche Vittore Grubicy De Dragon Fiumelatte. Serie delle “Sensazioni giojose” 1891, olio su tela, 31,5x24,8 cm. Collezione privata
nella sua dimensione privata e più nascosta di uomo del suo tempo, con le sue debolezze, le sue idiosincrasie, l la sua generosità e i suoi slanci sentimentali”. s VITTORE GRUBICY
Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo 08 aprile – 10 luglio 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo della Città, Livorno INFO T. +39 0586 824551 Da martedì a venerdì 10.00 - 20.00 Sabato e domenica 10.00 - 22.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museodellacittalivorno.it
CLAUDIO DETTO www.dettoartemoderna.it
Carambola 2022, smalto e acrilico su tela, 70x100 cm. c.detto@alice.it
dettoc
dettoartemoderna55
biancoscuro
L’eredità della pittura macchiaiola Il sapere, da Maestro ad allievo di
Rebecca Maniti
P
alazzo delle Paure a Lecco è sempre una garanzia, le mostre che occupano i suoi spazi sono sempre interessanti e ben progettate, e anche questa non fa eccezioni: “La luce del vero. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia” ci parla di quel periodo che va tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, dell’esempio della Macchia sui “postmacchiaioli”. La mostra, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, vanta circa novanta opere (provenienti da collezioni pubbliche e private) di un gruppo di autori eterogeneo e complesso, dai fratelli Gioli alla famiglia Tommasi, da Llewelyn Lloyd a Ulvi Liegi, da Oscar Ghiglia a Plinio Nomellini, da Mario Puccini a Giovanni Bartolena, uniti dalla vocazione per il vero e per i soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla formazione di ascendenza macchiaiola. “Attraverso l’indagine della situazione dell’arte toscana alla fine del secolo - afferma Simona Bartolena - la mostra svela
Sopra: Plinio Nomellini Il vangatore 1889, olio su tela, 75,4x48,3 cm. Collezione privata Courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano A destra: Ludovico Tommasi Scalpellino al lavoro 1892, olio su tela, 16x33,5 cm. Collezione Palazzo Foresti, Carpi
Roberto Pino roby70.art@gmail.com robys__art sites.google.com/view/robys-art
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” 2021, stucco smalto e acrilico su masonite, 70x50 cm.
anche i meccanismi che sottendono, più in generale, alla trasmissione del sapere da maestro ad allievo, l’evoluzione del linguaggio dei “padri” da parte delle nuove generazioni, le contaminazioni stilistiche che nel tempo modificano, anche radicalmente, gli esiti l portati da una rivoluzione artistica”. s
LA LUCE DEL VERO
L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia 18 marzo – 19 giugno 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo delle Paure, Lecco INFO T. +39 0341 286729 palazzopaure@comune.lecco.it Martedì 10.00 - 14.00 Da mercoledì a domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.vidicultural.com
ROSA MARIA FALCIOLA
Oltre 2022, olio su pellicola, 30x40 cm.
falciola@rosamaria-falciola.it
rosamariafalciolaart
rosamaria.falciola.35
www.rosamaria-falciola.it
biancoscuro
Aeropittura futurista Il volo: velocità e movimento di
Ettore Tiretto
A
cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni, “DALL’ALTO. Aeropittura futurista” è una mostra composta da un centinaio di opere che vuole approfondire lo sviluppo “aereo” futurista che ha caratterizzato la pittura italiana nei primi decenni del Novecento. L’esaltazione della velocità e del movimento, con il volo, sia
come atto fisico che come stato d’animo. La mostra al Labirinto della Masone vuole essere una ricognizione di questo movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani (trenta quelli in esposizione, compreso l’ultimo degli aeropittori: Guido Strazza) e vuole rimarcarne le specificità anche nei confronti delle altre correnti che l si svilupparono a partire dal Futurismo. s
DALL’ALTO
Aeropittura futurista
09 aprile – 03 luglio 2022 Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Fontanellato INFO T. +39 0521 827081 Da mercoledì a lunedì 10.30 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito Fortunato Depero - Scontro aereo 1936-37,carboncino. Rovereto (Tn), MART Fondo Depero
www.labirintodifrancomariaricci.it
Tullio Crali - Incuneandosi nell’abitato 1934, olio su tela. Collezione privata
ANTONIO GALLINA togallin@yahoo.it - www.antoniogallina.com
Senza titolo - 2022, olio su tela, 80x120 cm.
biancoscuro
Nel fuoco Dalla collaborazione di Fondazione Cini e Tornabuoni Flavio Ennante
U
n nuovo progetto espositivo alla Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia): “On Fire”. Curata da Bruno Corà, organizzata dalla Fondazione in collaborazione con Tornabuoni Art, è stata inaugurata nei primi giorni della Biennale Arte (con favolose performance ed il pubblico delle grandi occasioni) e sarà aperta al pubblico fino al 24 luglio. In mostra ventisei opere (provenienti da prestiti internazionali e per lo più pezzi inediti o raramente esposti) di Alberto Burri, Yves Klein, Ar-
man (il fuoco come strumento di combustione dei materiali), Jannis Kounellis (il fuoco come luce, calore e rumore), Pier Paolo Calzolari e Claudio Parmiggiani (come traccia pittorica attraverso il fumo della combustione), tutte dedicate al più intrigante degli elementi naturali: il fuoco, che illumina, ma anche che distrugge. Il dualismo di questo elemento lo rende ideale per l’espressione artistica, e potendo ammirare tutti questi autori nello stesso momento, possiamo renderci conto della potenza reale l del fuoco nell’arte. s
ON FIRE
22 aprile – 24 luglio 2022 Fondazione Giorgio Cini, Venezia INFO info@visitcini.com Da giovedì a martedì 11.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.cini.it
Yves Klein realizing Fire Painting at Centre d’essais de Gaz de France, Saint-Denis, France, 1961 ©Centre Pompidou-Mnam-Bibliothèque Kandinsky- Fonds Vera Cardot, Pierre Joly
di
ON FIRE Fondazione Giorgio Cini, Venice - April 22 - July 24, 2022
O
n Fire is the title of the first exhibition entirely dedicated to the use of fire as a means of artistic creation among the post-war avant-garde movements. The exhibition, curated by Bruno Corà and promoted by the Fondazione Giorgio Cini and Tornabuoni Art, brings together some of the most iconic works either made with fire, or that include the presence of flames. The exhibition is developed through six sections. These offer the opportunity to discover Yves Klein, Alberto Burri, Arman, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari and Claudio Parmiggiani for the first time next to each other, working with fire. Evanescent by nature, fire has no shape, weight, or density. It has always been a source of fascination for artists, both for its potential effects on other materials as well as for its active presence in works of art. The post-war avant-garde movements experimented with fire on various materials, thereby exploiting its destructive as well as its generative
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
effects.Thus, in the work of these great artists, fire became not only the sensitive protagonist, but also a medium of innovation within their pictorial and visual language. Despite the the common use of fire, the exhibition focuses on each master, highlighting the different ways in which they employed this element. Fire can be found as an instrument of combustion (Klein, Burri, Arman); as a living presence with its own sensory and sometimes spectacular effects, such as light, heat, and even noise (Klein, Kounellis, Calzolari); and lastly, as a pictorial trace by means of the smoke obtained through combustion (Calzolari, Parmiggiani). By assembling 28 works through the collaboration with the artists’ foundations and loans from important international collections, including several previously unseen or rarely shown masterpieces, On Fire documents one of the most radical, and at the same time unexplored, revolutions in the visual l language of contemporary art. s
Claudio Parmiggiani - Solo la terra oscura - 2020 fumo e fuliggine su tavola, 240x1824 cm. Ph. Agostino Osio-Alto Piano. Courtesy Fondazione MAXXI
Alberto Burri - Rosso Plastica M3 - 1961 plastica, combustione su tela, 121,5x182,5 cm. ©Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
59
biancoscuro
La rivoluzione a Genova
Trasformazioni e QUESTA innovazioni del FREE di è LA VERSIONE BIANCOSCURO Rivista d’Arte Boom economico di
Daniela Malabaila
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it
L
a Genova negli anni ‘60 è in fermento, vuole lasciarsi definitivamente alle spalle le ferite della guerra per darsi un volto ed un ruolo europei, puntando sull’industrializ-
zazione e sui servizi, alimentati da nuove arterie di comunicazione e da nuovi quartieri progettati per ospitare una forza lavoro proveniente dal Sud. A distanza di sessant’anni anni da quegli anni ‘60, la cronaca si è fat-
ta storia, ma continua a incidere sulla città che è Genova oggi. Con la mostra “Genova Sessanta”, aperta dallo scorso 14 aprile e fino al 31 luglio 2022, presso il Teatro del Falcone di Palazzo Reale, si vuole raccontare l’architettura, l’arte, il design e la fotografia di quel tempo, per comprendere meglio trasformazioni e innovazioni di quel decennio che ha portato profondi cambiamenti nella vita di tutti i giorni. L’energia della crescita incentiva la creatività in tutti i settori, dall’arte al design, alla musica, dalla cultura all’economia, ma soprattutto un’accelerazione particolare nelle produzioni delle arti visive. Un viaggio entusiasmante in quella fucina di energie e visioni esistenziali che fu la Genova degli anni sessanta scandito, lungo tutto il percorso espositivo, dagli scatti di alcuni dei grandi fotografi genovesi attivi in quegli anni (Lisetta Carmi In alto: Eugenio Carmi 72 tondi + 4 1964, latta litografata, 104,5x74,5 cm. Stefano Carmi A sinistra: Max Bill Senza titolo 1959-65, acrilico su tela, 57x57 cm. Collezione privata Ph. Massimo Ronchi
BIANCOSCURO 60
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
e Giorgio Bergami soprattutto) con disegni di architettura, arredi di design, grafica pubblicitaria, oggetti industriali, dipinti e sculture di autori di assoluto primo piano, da Lucio Fontana a Andy Warhol, da Mimmo Rotella a Vico Magistretti, da Gio Ponti a Franco Albini, da Angelo Mangiarotti a Eugenio Carmi. A cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci ed Elisabetta Papone, il percorso espositivo cronologico e tematico, organizzato per sezioni, accompagna il visitatore attraverso i fatidici anni sessanta che, inevitabilmente, agirono anche da ponte l di raccordo tra passato e futuro. s
PETRAQ
Pecani Pecani’s collection is represented in Art Gallery Pecani, Tirana. Many of his works are part of private collection worldwide.
GENOVA SESSANTA
14 aprile - 31 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Sopra: Giovanni Travasa Palla 1966, struttura in giunco, tessitura in midollino 67x100x95 cm. Bonacina 1889 Sotto: un’immagine dell’allestimento della mostra “Genova Sessanta” Palazzo Reale, Genova
Palazzo Reale - Teatro del Falcone, Genova INFO T. +39 010 2710236 Da martedì a domenica 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzorealegenova.beniculturali.it
L’ECO DELLA SERATA 2019 olio su tela 60x50 cm.
NUVOLA SUL MARE 2018 olio su tela 40x40 cm.
artpecani1@yahoo.com
biancoscuro
Nivola e New York VERSIONE FREE di Lo stretto legame QUESTA tra arteè LA e tecnologia BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Flavio Ennante
I
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
l Museo NivolaPuoi di Orani abbonarti Stati Uniti, o richiedere vi ha dato inizio unaa una copiaFloris online: e realizzato da Artigianapresenta la mostra “Ni- carriera di “scultore per l’archi- to e Design di Pietro Foise da artshop.biancoscuro.it vola e New York. Dallo tettura” che lo ha visto collabo- Art Handling Services di Luca Showroom Olivetti alla rare con i più grandi maestri del Pinna. Città incredibile”, aperta Modernismo. Il centro della mostra è il rilieal pubblico fino al 15 luglio. La mostra, a cura di Giuliana Al- vo di Nivola per lo showroom Costantino Nivola è stato tra i tea, Antonella Camarda, Luca Olivetti nella Fifth Avenue, protagonisti della scultura e del- Cheri e Carl Stein, in collabo- realizzato dallo studio BBPR la grafica italiane del Novecento, razione con Roger Broome e nel 1954, caposaldo dell’arte e una figura chiave nei rapporti Steven Hillyer, vanta un allesti- dell’architettura italiane del dotra Italia e America. Esule negli mento progettato da Alessandro poguerra e simbolo di un nuovo approccio alla comunicazione d’impresa. Lungo 23 metri e alto 5, dopo la chiusura del negozio Olivetti nel 1969, fu ricollocato nel 1973 nello Science Center dell’Università di Harvard. Ne è stata realizzata una ricostruzione fedele in scala 1:1 grazie all’utilizzo delle tecnologie di visual computing (CRS4 - Enrico Gobbetti, Fabio Bettio, Fabio Marton e Laboratory ISTI – CNR - Paolo Cignoni e Marco Callieri), stampa 3D e di video– A sinistra: Costantino Nivola - City 1975 (erroneamente datato 1968), olio su tela,127x102 cm. Nuoro, Collezione Man. Courtesy Fondazione Nivola A destra: [1] Costantino Nivola assistito dalla figlia Claire, durante l’installazione al Science Building della Harvard University dei pannelli realizzati nel 1953 per lo showroom della Olivetti a New York, Cambridge, 1973 Courtesy Fondazione Nivola [2] Studio BBPR, showroom Olivetti New York, 1954 Courtesy Fondazione Nivola [3] Costantino Nivola al lavoro nell’Ufficio Pubblicità Olivetti, Milano, 1937-38 Courtesy Fondazione Nivola
BIANCOSCURO 62
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
mapping (Tokonoma - Chiara Ligi e Mauro Macella). Con i suoi 101 metri quadri di estensione, si tratta di uno dei più grandi progetti di riproduzione tridimensionale di beni culturali con fresatura robotica mai realizzato. Antonella Camarda afferma: “Questa mostra è il frutto della collaborazione fra umanisti, scienziati e imprese. È lo stesso spirito di sperimentazione e
costante innovazione che ha caratterizzato l’approccio di Costantino Nivola ed è stato tratto distintivo dell’Olivetti”. Completa la mostra una selezione di dipinti e disegni sul tema di New York con opere che colgono la natura caotica ed eccitante della città, rendendo al tempo stesso l’incalzante fluire della vita urbana ed il senso di disorientamento che questo può l produrre. s
[1]
NIVOLA & NEW YORK
Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile
15 aprile – 15 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Nivola, Orani INFO T. +39 07 84730063 Da mercoledì a lunedì 10.30 - 19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www. museonivola.it
[2]
[3]
biancoscuro
Forma e uso, ironia e metafisica Il design di Aldo Rossi al Museo del Novecento di
Lucia Garnero
D
esigner, progettista e teorico dell’architettura, Aldo Rossi è stato uno dei protagonisti della cultura visiva del Novecento. Alla sua figura, fra le più influenti del XX secolo, il Museo del Novecento dedica “Aldo Rossi. Design 1960-1997”, una mostra a cura di Chiara Spangaro, con l’allestimento di Morris Adjmi – MA Architects, realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale. A venticinque anni dalla sua scomparsa, sono esposti, per la prima volta, dal 29 aprile al 2 ottobre 2022 in uno straordinario allestimento, oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi, progettati e realizzati dal 1960 al 1997, dal primo architetto italiano vincitore del Premio Pritzker. Il percorso è distribuito su nove sale, e in ciascuna sala i prodotti di design dialogano con disegni, dipinti, opere di grafica, modelli di architettura, per esplicitare lo stretto rapporto tra design e architettura nel lavoro di Rossi. A partire dai primi mobili realizzati nel 1960 con Leonardo Ferrari, Aldo Rossi - Interno-esterno 1994. © Eredi Aldo Rossi Courtesy Fondazione Aldo Rossi. Aldo Rossi - Libreria componibile Cartesio, 1994, e tappeti con ARP Studio, 1986. © Eredi Aldo Rossi Courtesy Fondazione Aldo Rossi.
BIANCOSCURO 64
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Bruno Longoni Atelier d’arredamento, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori, Rosenthal e Up&Up (oggi UpGroup). L’insieme straordinario delle opere esposte è stato possibile anche grazie alla collaborazione fra istituzioni museali e archivi aziendali: il Museo Alessi, Molteni Museum, gli archivi di Bruno Longoni Atelier d’arredamento e di Up Group, il Bonnefanten Museum di Maastricht, il Centre Georges Pompidou di Parigi, la Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia a Firenze, il MAXXI Museo delle arti del XXI secolo di Roma, l’Università Iuav di Venezia, Triennale di Milano. Numerose collezioni private, inoltre, >>> Aldo Rossi Riflessi della luce elettrica sull’acciaio 1985. Collezione privata. © Eredi Aldo Rossi. Courtesy Fondazione Aldo Rossi. Sotto: Aldo Rossi e Luca Meda - Serie Teatro, 1982 Molteni&C, Giussano. © Eredi Aldo Rossi. Courtesy Fondazione Aldo Rossi.
a cui seguono le sperimentazioni su forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali fino ai materiali plastici, tra la fine degli anni Settanta e il 1997, Aldo Rossi progetta più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora in catalogo. In una continua e inesauribile riflessione sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale, Rossi incontra il mondo della produzione industriale e di alto artigianato; realizza arredi e prodotti con Alessi, Artemide, DesignTex,
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
65
biancoscuro
ALDO ROSSI. Design 1960-1997 Museo del Novecento, Milan April 29 - October 2, 2022 (check the opening on the site)
<<<
hanno contribuito all’evento. QUESTA è LA VERSIONE FREE di In occasione dell’inaugurazione BIANCOSCURO Rivista d’Arte della mostra, è stato pubblicato il catalogo ragionato Aldo Rossi. he Museo del Novecento pre- Trovi versioneedito completa, Designla1960-1997, da Silsents Aldo Rossi. Design 1960CARTACEA DIGITALE vana Editoriale, o a cura di Chiara 1997 curated by Chiara Spanin abbonamento e Spangaro e con un saggio critico garo in partnership with Fondazione Aldo Rossi and Silvana Editoriale from nelle l migliori fiere d’Arte. di Domitilla Dardi. s
T
29th April to 2nd October. This exhibition is part of Museo del Novecento’s ongoing project of interdisciplinary dialogue between the arts that is such as distinctive feature of modern-day life. For the first time ever, more than 350 pieces of furniture and ordinary objects, prototypes and models, paintings, drawings and studies designed and manufactured by Aldo Rossi from 1960 to 1997 are on display in a spectacular exhibition, a visual testimony to his work as a architectural designer. In 1979 Rossi started to embrace the realm of industrial production and high craftsmanship, creating consumer products with Alessi, Artemide, DesignTex, Bruno Longoni Atelier d’arredamento, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori, Rosenthal and Up&Up. Over twenty years’ work, he created more than 70 pieces of furniture and objects, many of which are still in production today, experimenting with forms and colours in the realms of metal and wood, marble and stone, craft textiles and plastic materials. The exhibition, whose layout was designed by Morris Adjmi - MA Architects, narrates Aldo Rossi’s universe in nine rooms: each room represents a realm in which a certain relationship between graphic designs and craft/industrial products emerges with references to Rossi’s arl chitecture and private space. s
Sotto: Aldo Rossi e la poltrona Parigi Sopra: Aldo Rossi - Interno milanese con Puoi abbonarti o richiedere una copia online: per UniFor, 1989 persona che osserva il Duomo con nebbia © Federico Brunetti Courtesy Federico Brunetti.
artshop.biancoscuro.it
Aldo Rossi, scrivania Papyro, 1990 Molteni&C, Giussano. Molteni Museum. © Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi.
1989. Collezione privata. © Eredi Aldo Rossi Courtesy Fondazione Aldo Rossi.
ALDO ROSSI. DESIGN 1960-1997 29 aprile - 02 ottobre 2022 Museo del Novecento, Milano
INFO T. +39 02 88444061 c.museo900@comune.milano.it Da martedì a domenica 10.00 - 19.30 Giovedì 10.00 - 22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR
www.museodelnovecento.org
BIANCOSCURO 66
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Il colore dell’assenza
A Città di Castello, mostra per il progetto “Beam Up” di rebecca maniti
F
ino al 28 agosto di quest’anno, presso gli Ex Seccatoi del Tabacco (sede espositiva della Fondazione Burri insieme a quella di Palazzo Albizzini) a Città di Castello, sarà possibile
LA LUCE DEL NERO
15 aprile – 28 agosto 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Ex Seccatoi del Tabacco, Città di Castello INFO T. +39 075 8554649 Da martedì a venerdì 10.00/13.00 - 14.30/18.30 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazioneburri.org
visitare la mostra “La luce del nero”. La mostra inaugura la riapertura degli spazi degli ex Seccatoi di Tabacco dopo 7 anni di lavori (e 10 milioni di investimento) che hanno integralmente riqualificato questi ambienti. La cura è stata affidata a Bruno Corà, che ha scelto come tema portante un colore: il Nero. Importante ricordare che questa esposizione nasce dal progetto europeo riservato all’arte contemporanea ed alla disabilità visiva (programma “Europa Creativa 2020” con il progetto “Beam Up”). Tra gli artisti del XX secolo, dopo il secondo conflitto mondiale, Burri è colui che più di ogni altro ha usato il nero nelle sue opere, soprattutto con un’intensità crescente a partire dagli anni ‘70-‘80; altri insieme a lui hanno realizzato opere elaborate col nero, in mostra infatti troviamo Agnetti, Bassiri, Bendini, Castellani, Fontana,
Hartung, Kounellis, Lo Savio, Morris, Nevelson, Nunzio, Parmiggiani, Schifano, Soulages e Tàpies. Ognuno di loro ha usato modalità, intenzioni e valenze diverse, ma tutte le opere esposte sono capaci di suscitare nel visitatore stati d’animo, percezioni e sensazioni forti, seppur differenti. Un progetto espositivo che non ha eguali, in uno spazio meraviglioso, con un corpus di opere scelte in maniera l magistrale. s
A destra, in alto: Alberto Burri Combustione Legno, 1955, legno, vinavil, combustione su tela, 88,5x160 cm. A destra: Claudio Parmiggiani - Senza titolo 2018, fumo e fuliggine su tavola, 100x150x5 cm. Sotto: Nunzio - Senza titolo, 2019 combustione su legno, 115x185x15 cm.
Paola
ESPOSITO p.expo_art p.expo_art
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
UNTOUCHABLE 2020, plexiglas e marmo
biancoscuro
Luca Crippa Al di là della pittura di
Mario Gambatesa
I
l Comune di Seregno (Monza), erede testamentario di gran parte delle opere di Luca Crippa (1922-2002) organizza, nel centenario della nascita dell’artista, la mostra “Luca Crippa. Pioniere del surrealismo italiano”, prima grande retrospettiva internazionale a lui dedicata dopo la morte. L’esposizione, inaugurata il 9 aprile scorso, sarà visitabile fino al 29 giugno 2022 negli spazi espositivi, ben cinque, che corrispondono alle sezioni che documentano la ricerca e il percorso attraverso le “grandi opere”, la grafica, i disegni, i collages ed i polimaterici. Luca Crippa è stato pittore e scenografo fra i protagonisti dell’arte italiana del XX secolo. Durante gli anni della scuola sviluppa una squisita sensibilità sospesa tra dadaismo e surrealismo, sorretta da un momento tecnico di grande spessore. Nel ‘44 esordisce con una mostra personale presso la Galleria Borromini di Como, e nel 1946, trasferitosi a Milano, lavora per tre anni seguendo gli schemi
Luca Crippa - L’odore dell’infanzia 1973, serigrafia III/XX, 66x44 cm.
BIANCOSCURO 68
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
decorativi dei progetti dello QUESTA è LA VERSIONE FREE di studio di Giò Ponti. Nel 1972 viene nominato commissarioBIANCOSCURO Rivista d’Arte per la grafica internazionale alla Biennale di Venezia. Le mostre Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE antologiche di Palazzo dei Diain abbonamento e manti a Ferrara nel 1982 e della Galleria Montrasio di Monza nelle migliori fiere d’Arte. del 1995 sono, all’interno del abbonarti o richiedere una copia online: percorso artistico delPuoi maestro, momenti fondamentali per la conoscenza dell’evoluzione del artshop.biancoscuro.it suo linguaggio e della sua maturazione, coronandolo come uno tra i maestri qualitativamente più prolifici del panorama grafico italiano. Il suo lavoro ha mantenuto una coerenza di fondo pur nella grande diversità degli esiti raggiunti nei vari periodi della sua attività artistica, rimanendo tanto vicino alle correnti a lui contemporanee quanto autonomo nella sua ricerca. La mostra offre al visitatore l’occasione per >>> Luca Crippa - Gioco di poeta 1985, serigrafia II/XX, 69,8x49,5 cm.
Luca Crippa - Senza titolo senza data, collage, 30x20,8 cm.
Luca Crippa - Nel giardino dell’innocenza 1978, litografia 50/99, 68x47,9 cm.
Luca Crippa - Senza titolo 1950, tempera, 49,7x34,8 cm.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
69
biancoscuro <<<
CiaoItalia
Luca Crippa - Senza titolo senza data, collage, 28x20,5 cm.
una lettura complessiva dell’opera dell’artista permettendo di tracciarne la storia. Il percorso espositivo è articolato in senso cronologico, in modo da offrire una visione complessiva dei diversi periodi del suo fare arte dal 1940, alla sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1964, alla Quadriennale di Roma nel 1965, fino al 2002. Le 150 opere esposte sono rappresentative degli snodi cruciali nella storia di Luca Crippa, dai primi lavori in cui l’attenzione si rivolge a un realismo accademico, agli svolgimenti innovativi di effervescente ricerca creativa, esplosiva e fortemente prolifica, spaziando dal disegno al collage, dalla scultura-opera polimaterica all’oggetto-design, fino alla scenografia. Incisore, pittore e scenografo se-
regnese, è stato il più grande disegnatore italiano del secondo dopoguerra; egli lascia a noi un prezioso patrimonio artistico che servirà, senza ombra di dubbio, alla valorizzazione e alla formazione artistica delle general zioni future. s LUCA CRIPPA
Pioniere del surrealismo italiano 06 aprile - 29 giugno 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Galleria Civica Ezio Mariani/Museo Vignoli L’Auditorium/Palazzo Landriani Caponaghi Biblioteca Civica Ettore Pozzoli, Seregno Da giovedì a domenica 10.00/12.00 - 16.00/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.accademiadibrera.milano.it
Lucio Boscardin autore della mascotte”Italia 90”
CiaoItalia, è l’atleta - uomo, che ama le sue città, i suoi borghi, le sue bellezze. Opera in legno dipinto con foto applicate e resinato. Anno 2022. cm. 48 x 26 x 10.
Lucio Boscardin - Viale Grigna, 13 20857 Camparada (MB) tel. 338 3106240 mail: luciobos@gmail.com
GIUSEPPE PORTELLA
“Atomi blu” ciclo i festosi 2021, resine su tavola, 100x100 cm.
giuseppe.portella
www.giuseppeportella.it
www.newartpromotion.it/giuseppe-portella
biancoscuro
Nitsch: 20. malaktion Tra l’estatico ed il contemplativo di
Flavio Ennante
I
l 18 aprile 2022, ci lasciava il pioniere dell’Azionismo Viennese, Hermann Nitsch, proprio alla vigilia dell’inaugurazione di una sua importantissima mostra: “Hermann Nitsch. 20th painting action. Vienna 1987 – Venice 2022”. Annunciata da Zuecca Projects, promossa dalla Helmut Essl’s Private Collection (Helmut Essl è il proprietario dell’intera 20. malaktion di Nitsch) in collaborazione con la Galerie Kandlhofer, la mostra sarà visitabile sino al 20 luglio alle Oficine 800 sull’isola della Giudecca. Come anticipa il titolo della rassegna, l’opera protagonista è la “20. malaktion”, ovvero la ventesima azione pittorica originariamente creata e presentata da Nitsch nel 1987 presso il Wiener Secession di Vienna (fondato nel 1897 da artisti quali Klimt, Moser, Hoffmann e Olbrich, nel suggestivo Palazzo della Secessione furono esposte, per la prima volta in Austria, le opere di Cézanne, Monet e Van Gogh. Tutt’oggi rimane un luogo di esposizione vitale per l’arte contemporanea in Austria). La 20. malaktion è l’unica azione pittorica dell’artista le cui opere sono interamente custodite nella medesima collezione e, attraverso la mostra, sarà possibile vedere i lavori per la prima volta in Italia. Questa nuova pre-
Hermann Nitsch - 20th painting action, 18-21.2.1987 at Secession, Vienna. ©Hermann Nitsch Ph. Heinz Cibulka
Qui e sotto, due immagini dell’installazione della mostra presso Oficine 800, Venezia Ph. Marcin Gierat
BIANCOSCURO 72
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
HERMANN NITSCH, 20TH PAINTING ACTION Vienna 1987 – Venice 2022 Oficine 800, Venice - April 19 - July 20, 2022
Z
uecca Projects announces a major exhibition of artist Hermann Nitsch (Vienna 1938 - Mistelbach 2022), presented by Helmut Essl’s private collection in collaboration with Galerie Kandlhofer, featuring 20th painting action, which was originally created and presented at the Wiener Secession, Vienna in 1987. The 20th painting action is the artist’s only painting action to remain in one collection, and the exhibition marks the first time that the 20th painting action works will be seen together in Italy since their original creation and exhibition. The exhibition will be on view from 19 April to 20 July 2022 at Oficine 800 on the island of Giudecca, Venice during the 59th Venice Biennale. In early 1980s, Nitsch returned to action painting, something to be seen not only as immanent to the work itself, but also as a critical response to the painting of the ‘New Wild Ones’, who at the time dominated the art market. The 20th painting action which he carried out in the
Wiener Secession in 1987 stands out in its importance on account of the scope, quality, and subjective significance that Nitsch attaches to it. With its sacral quality, the central room at the Secession accommodates Nitsch to the extent that he has aspired to ‘the sacralisation of all art’ from the very outset. With the large-format poured painting (5x20 m) on the front wall and numerous smaller splatter and poured paintings flanking it, a space-filling panorama is created, illustrating like no other in condensed form the essence of Nitsch’s painting as an integral component of his ‘Orgies Mysteries Theatre’ conceived in a synaesthetic manner. The renewed integration of the works from the 20th painting action in the historical space of the Oficine 800 on the island of Giudecca not only enables a recapitulation of Nitsch’s most important works; it also allows Nitsch’s artistic ideas located between the ecstatic and the contemplative to be re-tral ced and re-experienced. s
sentazione della 20. malaktion, non solo permette una ricapitolazione delle sue opere più importanti, ma ci fa anche ripercorrere e rivivere le idee artistiche di Nitsch, in tensione tra l’estatico ed il l contemplativo. s HERMANN NITSCH, 20TH PAINTING ACTION Vienna 1987 – Venice 2022 19 aprile – 20 luglio 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Oficine 800, Venezia INFO T. +39 335 7094602 info@zueccaprojectspace.com Da mercoledì a lunedì 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.zueccaprojects.org
MARIA TERESA GUALA mariateresaguala@libero.it
DISPERSIONE - 2007, acrilico su tavola, 80x60 cm.
biancoscuro
Igor Mitoraj
La “bellezza stroncata” alla Ciutat de les Arts i les Ciències di Valencia
Tutte le foto nella pagina: © Ph. Agostino Osio - Alto Piano
di Vincenzo
I
Chetta
gor Mitoraj: una delle figure più importanti del panorama mondiale dell’arte (già copertina di BIANCOSCURO sul numero 47 agosto/settembre 2021), sarà in mostra a Valencia per un’esposizione suggestiva, dove alcune opere sono esposte nell’acqua, con basamenti studiati appositamente per far sembrare che le sculture galleggino. Ne avevamo parlato sul #47 con Luca Pizzi, Assistente storico del Maestro e adesso socio dell’Atelier Mitoraj, il quale ci aveva anticipato che esporre le sculture nell’acqua era stato un desiderio del Maestro. Il progetto è
stato portato avanti con forza. La mostra è organizzata da “Ciutat de les Arts i les Ciències” (uno dei più importanti poli della divulgazione scientifica e culturale d’Europa)in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini e l’Atelier Mitoraj. Con la curatela di Kosme de Barañano e l’allestimento diretto da Luca Pizzi, le sculture monumentali sono state sapientemente collocate nei pressi dei laghi del Planetario (Hèmisferic), del Teatro dell’Opera (Palau de las Artes), della parte nord del Río Turia, del Paseo del Arte, dell’entrata ovest del Museo delle Scienze (Museo Principe Felipe), e del Paso de Cipreses.
La mostra si sviluppa nel quartiere futuristico progettato dall’architetto Calatrava, qui quindici sculture monumentali di Igor Mitoraj abiteranno gli esterni fino al prossimo 16 ottobre. La mostra mette in dialogo la “bellezza stroncata” di ispirazione classica delle opere dello scultore polacco, con i volumi e le forme avveniristiche del quartiere, combinando armoniosamente scienza, natura ed arte. Le sculture di Mitoraj hanno il maggiore impatto se abbinate ad un determinato ambiente, non per niente l’artista amava particolarmente i paesaggi mediterranei. I suoi pezzi, simili alle
BIANCOSCURO 74
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
opere dell’antica cultura romana e greca, sono frammentati, con un certo tocco postmoderno, prevalentemente di grandi dimensioni e realizzati in marmo, terracotta o bronzo. Ci fanno pensare ai danni arrecati alle statue antiche dal passare del tempo. Mitoraj era estremamente abile quando si trattava di trovare la parte anatomica corretta:“Sento che un pezzo di un braccio o una gamba parla molto più forte di un intero corpo”, ha detto l’artista. Tuttavia, il motivo per cui le sue opere sono frammentate o appaiono danneggiate non è solo quello di imitare i segni del tempo, ma sottolineare che i tempi moderni in cui viviamo infliggono gravi danni all’animo, a causa dell’isolamento e della mancanza di contatto umano. Alcune delle sue sculture sono bendate, grande metafora del nostro isolamento e solitudine. Nelle parole del curatore Kosme de Barañano un rapido focus: “Mitoraj è uno scultore internazionale che riassume nel suo lavoro molti aspetti dell’avanguardia scultorea del XX secolo (il piedistallo integrato come scultura, il busto come unità essenziale e non come frammento, ecc.) ed allo stesso tempo rivendica la scultura classica (greco-romana e rinascimentale) come intervento nello spazio
dell’architettura contemporanea. Alla Ciutat de les Arts i les Ciències di Valencia, vediamo come tradizione classica e modernità si fondono nel lavoro di questo artista. Conosciuto in tutto il mondo per le sue gigantesche sculture in bronzo e marmo, Mitoraj denuncia l’apatia e l’abbandono subiti dai capolavori dell’antichità, attraverso busti maschili sdraiati, teste fratturate e arti spaccati. Tutte le opere sono legate alla storia e alla mitologia. I suoi personaggi mitologici, eredi dell’arte classica, sono sparsi per il mondo, dal quartiere parigino de La Défense alle porte bronzee della basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, dove scolpì anche un’Annunciazione per i Musei Vaticani. Il suo stile trae origine dalla tradizione classica, ma introduce un tocco di decostruzione filosofica e materica, troncando volutamente le estremità, che nelle opere classica è il risultato delle vicissitudini che hanno subito nel tempo. Non esalta la cultura del corpo, né le affinità sportive, ma un semplice idealismo legato alla materia ed allo scorrere del tempo”. s
“Bocca di Eros” La Ciutat de les Arts i les Ciències “Ikaria” La Ciutat de les Arts i les Ciències
“Tindaro screpolato” La Ciutat de les Arts i les Ciències
l
INFO www.igormitoraj.com igor_mitoraj_atelier
Nella pagina a sinistra “Eros alato screpolato”. A destra sullo sfondo “Ikaro blu” Sotto:“Eros bendato” La Ciutat de les Arts i les Ciències
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
75
biancoscuro
Salvatore Astore
Per la prima volta a Torino da Mazzoleni di
Flavio Ennante
L
a Galleria Mazzoleni ha presentato, per la prima volta negli spazi della sede di Torino, una mostra personale dell’artista Salvatore Astore, visitabile fino al 30 giugno 2022. Astore è attivo già dagli anni Ottanta sulla scena italiana e internazionale, dopo una serie di lavori pittorici dedicati alle Anatomie umane e animali, nel 1984 inizia a produrre un ciclo di sculture, prima in ferro saldato e verniciato e poi in acciaio inox, fortemente ancorate alla volontà di creare un vocabolario di forme nuove e autentiche inscritte nella logica delle strutture organiche. All’ingresso ci accoglie “Grande calotta”, un’opera del 1988 in acciaio inox saldato e satinato. La scultura mette volutamente alla prova la parete che la ospita, dilatandosi quasi fino a toccarne i confini laterali. É nella sala del camino che troviamo nuove
opere in bronzo, un materiale utilizzato da Astore per la prima volta, scelto in funzione delle nuove forme: c’è in atto un “alleggerimento della materia”. Esposti anche “Sconfinamenti”, nuovi disegni a matita e olio su carta in cui si nota come l’iconologia ormai riconoscibile della “calotta” venga sviluppata dall’artista con assoluta libertà segnica. In chiusura le opere “Sutura e forma” ed una sala in cui Astore incontra Massimo Vitali, la cui personale è ospitata negli altri spazi l della galleria Mazzoleni. s
Sotto: Salvatore Astore (b. 1957) Sconfinamenti 2022, charcoal on paper 51x72 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino
Salvatore Astore (b. 1957) Sutura e forma 2019, stainless steel welded and satin 100x98,5x7 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino
SALVATORE ASTORE Gli occhi della scultura 12 aprile – 30 giugno 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mazzoleni, Torino INFO T. +39 011 534473 Da martedì a sabato 10.00/13.00 - 15.30/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mazzoleniart.com
Igor Grigoletto w w w . i g o r g r i g o l e t t o . i t Grigolettoarte
“Lacquared glass 008” - 2019 - smalti su vetro laccato - 20x20 cm.
biancoscuro
Gabriella Benedini Viaggi, memorie ed emozioni di
Rebecca Maniti
U
no spazio espositivo nuovo, inaugurato solo lo scorso novembre, è la location dell’ultima mostra di Gabriella Benedini: Fondazione Sabe per l’arte presenta “Un viaggio”, a cura di Francesco Tedeschi, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Attenta a quanto avviene attorno a sé, la Benedini percorre da sempre un cammino indipendente, senza identificarsi in gruppi e movimenti, che avvicina solo per brevi periodi. La sua prima personale è datata 1962, e da allora vanta collaborazioni e partecipazioni a rassegne del calibro della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma. In questa mostra, che proseguirà fino al 16 luglio 2022, possiamo ammirare alcune opere realizzate tra il 2005 e il 2007, ma reinterpretate per l’occasione
con nuove integrazioni ed elaborazioni. Come suggerisce il titolo, i lavori esposti rimandano al viaggio, e nello specifico alle memorie e alle emozioni che quelli che la stessa autrice ha vissuto negli anni Settanta, hanno lasciato in lei. L’Iraq, l’Afghanistan ed alcuni territori dell’Asia sono riemersi a distanza di tempo nel suo immaginario, dando vita alle “Mappe” (forme e colori estremamente ridotti riportano le tracce di luoghi dimenticati nelle pieghe della storia) e alle sculture in cui si sovrappongono dei riferimenti agli strumenti di misurazione, e ad una manifestazione sonora quali sono le “Arpe” (affiancate in mostra da parti di relitti marini, ai quali l’artista affida la memoria di viaggi compiuti nel tempo e nello spazio). In dialogo diretto con queste ultime si aggiungono le “Vele”, simboli di una navigazione in atto.
La metafora del viaggio è la chiave narrativa che connette le diverse parti del percorso, siamo di fronte ad un progetto espositivo che punta ad essere riconosciuto come un’installazione unitaria, anche se è costituita da parti, narrazioni ed episodi distinti. Il curatore afferma: “Non è un caso che questo nucleo tematico trovi modo di esplicitarsi a Ravenna, una città che nella sua storia ha un destino di mare, di apertura verso Oriente, di contatto con una vicenda culturale e creativa che non smette di trasmettere la sua energia all’oggi, aspetti di una dimensione di cui un’artista attenta come Gabriella Benedini accoglie la necessità di l ascolto”. s
GABRIELLA BENEDINI Un viaggio
26 marzo – 16 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Sabe per l’arte, Ravenna INFO info@sabeperlarte.org Giovedì, venerdì e sabato 16.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.sabeperlarte.org
In alto: Gabriella Benedini Arpa di Pitagora 1990/1991-2022 scultura polimaterica in legno, ferro e vetro, circa 290x150x210 cm. A sinistra: Gabriella Benedini, Mappa 2005-2019 tecnica mista e collage su garza 175x150 cm.
Rosanna Carlini rcsinclair68@yahoo.it cr_rosannacarlini virtualgallery.biancoscuro.it/rosanna-carlini - Magritte & Peace 2022, olio su tela, 40x50 cm.
biancoscuro
Una vita lemme lemme In mostra Gianni Cella e Corrado Bonomi di
Rebecca Maniti
È
stata inaugurata il 7 maggio la mostra “Una vita lemme lemme” alla Associazione Culturale Bianca Pilat di Milano. Lungo il percorso espositivo, opere di Corrado Bonomi e Gianni Cella, che ben coesistono negli spazi delle mostra. Se il primo è presente con alcune delle prime sperimentazioni dalla serie “Fragile” (ciclo avviato nel 1988, opere che si credevano perdute, ma ritrovate all’interno di un garage a Settimo Milanese, insieme a
tele di juta, installazioni dal ciclo dei “Totem”, dipinti su supporti plastici e altro ancora), di Cella possiamo ammirare le creature antropomorfe dalle forme più disparate. Nel lavoro di Cella sopravvivono la spensieratezza e la giocosità anni Ottanta, caratterizzata dal linguaggio fumettistico e leggero del decennio del boom dei consumi, nella quale la pubblicità e la musica pop facevano da padrone. È lo sguardo di un fanciullo che osserva un mondo che non comprende e che può essere espresso solo mediante colori
Sopra: Corrado Bonomi - Fragile 1989, olio su cartone da imballaggio Gianni Cella - Ninnoli 2020/2021, vetroresina dipinta
BIANCOSCURO 78
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
GIANNI CELLA E CORRADO BONOMI
Una vita lemme lemme 07 maggio - 30 giugno 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Associazione Culturale Bianca Pilat, Milano INFO info@biancapilat.it Tutti i giorni 16.00 - 19.00 solo su appuntamento Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.biancapilat.it
A destra: Gianni Cella I tre ragazzi più buoni del mondo 2014, vetroresina dipinta Sotto, a sinistra: Corrado Bonomi Fragile - 1991, olio su cartone da imballaggio, 80x160cm. Sotto, a destra: Gianni Cella e Corrado Bonomi Ph. Mario Finotti
sgargianti e pupazzi sorridenti. “Bonomi e Cella si incontrano qui, nel mare dell’incomprensibile, e si rivolgono a noi per cercare di farci riflettere mediante delle immagini così semplici da lasciare talvolta spiazzati. Giorno dopo giorno, lemme lemme, ci dimo-
strano come la quotidianità è in grado di stupirci, come un vecchio cartone può racchiudere infiniti significati o la pianta grassa che credevamo morta può nascondere un cuore pulsante”. In occasione della mostra è stato presentato il catalogo “Una vita
lemme lemme”, con un testo di Toti Carpentieri, una doppia intervista inedita a cura di Barbara Cottavoz e gli scatti di Mario Finotti ai due artisti. La mostra, imperdibile, è visitabile su appuntamento, fino al 30 l giugno 2022. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
79
ANTONELLA LAGANÀ antonella.lagana.12
lagana2.al@gmail.com
www.laganaantonella.it
DIEU SEUL LE SAIT 2017, tecnica mista con acrilico su tela, 200x150 cm.
opera esposta a Parigi al Salon des Artistes Indépendants - Art Capital opera esposta in mostra personale a Venezia, novembre 2017
antonellalagan
biancoscuro
Sandro Gorra L’arte dell’attimo di
Ettore Tiretto
P
rima personale di uno dei più noti creativi dell’advertising: Sandro Gorra. Sono Pietrasanta e la balneare Marina di Pietrasanta ad aver ospitato la mostra “Sandro Gorra. L’arte dell’attimo”, visitabile fino al 5 giugno 2022. Gorra è ideatore di slogan fra i più famosi, fra i più giovani Creative Director della sua generazione e ha collaborato con le maggiori agenzie italiane in task force internazionali tra Milano e Londra, creando campagne per aziende come Fiat, Chanel, Colgate, Macallan, Mars, Pepsi, Panasonic, Peugeot, Toshiba. Dal 2015 si dedica alla sua Daily Art, “l’arte dell’attimo”. L’esposizione è co-organizzata con il Comune di Pietrasanta, in collaborazione con la galleria Laura Tartarelli Contemporary Art, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, e grazie al sostegno di Monini S.p.A., Attilio Bindi ed Henraux S.p.A, ed è a cura di Gianluca Marziani. Il percorso espositivo si snoda in diversi luoghi chiave della città e conta 42 opere tra lavori pittorici, illustrazioni e sculture (sia monumentali che di piccola e media dimensione), di cui 26 inediti realizzati appositamente per quest’occasione, oltre a più di 120 disegni e studi preparatori, bozzetti e lettering concept. Una vera e propria antologica che permette così di indagare la poetica dell’artista all’insegna di un’acuta ironia, che racconta l’umanità in un particolare momento della vita: la scalata ai livelli alti e la paura di perdere ciò che si è ottenuto. Il curatore Gianluca Marziani: “Sandro Gorra definisce una sublime condizione dell’atto creativo, potremmo chiamarla “radici nel futuro”, se pensiamo al
lungo background come creativo pubblicitario, sorta di apprendistato interiore per preparare la nuova fase dell’esercizio creativo, quella pratica del fare arte nel singolo attimo, un istante denso che non finalizza un prodotto, ma privilegia un interrogativo, uno spazio di coscienza, una geografia veggente dello sguardo che inventa mondi”. La mostra si completa con una video-in-
tervista all’artista che funge per il visitatore da guida al percorso espositivo e, al contempo, da approfondimento della l sua poetica artistica. s
A destra: Sandro Gorra - Teste calde 2020, legno, cartone, resina, acrilici, acquerelli, 70x70x35 cm. Sotto: Sandro Gorra - Victoria 2021, acrilici, acquerelli, carboncino, smalti su schoeller, 80x55 cm.
Francesco
CAMPANELLA francescocampanella7@gmail.com francesco.campanella.391 francesco.campanella.391
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Wonder Woman tecnica mista acrilico e collage su tela 2020, 120x86 cm.
biancoscuro
Anyma, Angel 1, 2022 Computer Generated Image Owned by Ivan Hodl Courtesy the artists
La rivoluzione NFT A Palazzo Strozzi una delle prime mostre sulla Crypto Art di
Daniela Malabaila
P
ossiamo definirlo come un nuovo movimento, in piena evoluzione e trasformazione, inarrestabile, una rivoluzione dell’arte: sto parlando della Crypto Art. A tutto questo nuovo mondo è dedicata la mostra “Let’s Get Digital!”, ospitata negli spazi della Strozzina e del cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, visitabile fino al 31 luglio di quest’anno. Promossa e orga-
nizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati, l’esposizione è a cura di Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze) e Serena Tabacchi (Direttrice MoCDA, Museo d’arte digitale contemporanea). Questa è una delle più importanti mostre dedicate alla rivoluzione NFT (acronimo per Non-Fungible Token, “gettone non fungibile/riproducibile”, è un
video, un’immagine o un qualunque contenuto digitale che viene certificato attraverso la blockchain) mai realizzate da una istituzione culturale in Italia, sintomo che la Crypto Art non è più solo un’idea immateriale, ma è entrata a far parte dei movimenti artistici riconosciuti. Grazie alla blockchain (che rende i file crittografati, non modificabili e registrati in un archivio che garantisce a un file di essere
BIANCOSCURO 82
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
visualizzato da tutti, ma posseduQUESTA è LA VERSIONE FREE di to solo da un singolo) i contenuti digitali hanno assunto valoreBIANCOSCURO Rivista d’Arte ed è andato a crearsi un nuovo mercato, un nuovo modo di Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE collezionare l’arte, che non si può in abbonamento e ignorare. “Confermando la sua ambizione nelle migliori fiere d’Arte. di unire avanguardia e tradiPuoi abbonarti o richiedere una copia online: zione, ricerca e divulgazione, Palazzo Strozzi propone un progetto unico nel panorama culturale artshop.biancoscuro.it italiano” - afferma Arturo Galansino - “Let’s Get Digital rappresenta una delle prime e più importanti mostre dedicate alla rivoluzione NFT mai realizzate da una istituzione culturale del nostro Paese e si pone l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico a opere e temi che stanno trasformando in maniera radicale il nostro rapporto con l’arte, e con il mondo digitale nel suo complesso”. Entrando nel cortile possiamo subito notare l’installazione di Refik Anadol, creata appositamente per Palazzo Strozzi: un’esperienza ipnotica e multisensoriale, un’opera dinamica in cui gli algoritmi dell’intelligenza artificiale creano visioni che sfidano la nostra nozione di realtà. Nelle successive sale della Strozzina troviamo le opere di Beeple (artista digitale, grafico e animatore americano, >>>
In alto: due immagini dell’allestimento della mostra “LET’S GET DIGITAL. NFT e nuove realtà dell’arte digitale” a Palazzo Strozzi, Firenze Beeple © Ph. Ela Bialkowska OKNO studio Daniel Arsham © Ph. Ela Bialkowska OKNO studio A destra: Beeple (Mike Winkelmann) ALIVE #2/3, 2021 Edition of 3 NFT single-channel video with sound Owned by Jehan Chu Courtesy the artist
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
83
biancoscuro <<< irriverente ed iconico), Daniel Arsham (designer americano ed artista a tutto tondo), Krista Kim (artista canadese-coreana, crea immagini distopiche e rassicuranti allo stesso tempo), Andrés Reisinger (artista e designer argentino, qui in collaborazione con la poetessa Arch Hades e il compositore RAC) ed il collettivo Anyma, l’unico italiano in mostra, che propone un landscape fisico e visivo site specific, in una intersezione fra musica e visual performance. L’intento di coinvolgere un pubblico sempre più vasto con la Crypto Art è sicuramente raggiunto e, come afferma Serena
Tabacchi, la decentralizzazione, la Blockchain e gli NFT hanno dato un palcoscenico al talento di tanti artisti che fino a pochi mesi fa venivano apprezzati esclusivamente attraverso la col munità social. s LET’S GET DIGITAL! NFT e nuove realtà dell’arte digitale 18 maggio – 31 luglio 2022 Palazzo Strozzi, Firenze INFO T. +39 055 2645155 info@vertigosyndrome.it Tutti i giorni 10.00 - 20.00 Giovedì 10.00 - 23.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzostrozzi.org Anyma, Eva 0, 2021 Computer Generated Image Owned by poseidonnftfund Courtesy the artists
LOREDANA BOLDINI
“FREEDOM” - 2022, acrilico su tela, 50x60 cm.
loredana@loredanaboldini.it
l_bold28graphic
l_bold28
www.loredanaboldini.it
biancoscuro
Francesca Lolli e Ignazio Fresu Il cammino del genere umano di Vincenzo
A
Chetta
lla Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto, si è tenuta la rassegna “Human Crossing | Footprints of Culture and Peace | Francesca Lolli e Ignazio Fresu”, con la cura di Roberto Ronca. Una mostra che si è conclusa lo scorso 8 maggio, ma della quale non si può non parlare, tanta è la forza che attraversa il visitatore nel momento in cui si lascia pervadere dai messaggi, intensi, dei due artisti protagonisti: Francesca Lolli e Ignazio Fresu. L’edizione 2022 di Human Crossing, presentata AIAPI, Associazione Internazionale Arti Plastiche Italia e Fondazione Campana dei Caduti, è stata
[1]
un grande successo. I due artisti ci hanno accompagnato lungo il percorso espositivo con le loro due visioni differenti, ma entrambe focalizzate su un unico tema centrale: l’essere umano, nella sua totalità. Il curatore racconta così il progetto e la scelta di affidare a Ignazio Fresu e Francesca Lolli gli spazi della mostra: “In questo evento ho istintivamente intrecciato due menti così creative che con chiarezza quasi disarmante si incrociano e si completano fino a creare un unico flusso narrativo improntato al rispetto di tutti i diritti civili. E lo fanno con l’assenza, l’uno, e con la presenza, l’altra. Le installazioni di Fresu ci fanno entrare [1] Fresu - Non c’è altro da aggiungere. Nessun rimpianto - 2009, polistirolo, resine e granulati di pietra, 200x100x80 m. [2] Opera di Francesca Lolli [3] Fresu e Lolli in Gravity - 2019, polistirolo, resine e granulati di pietra, dimensioni ambientali [4] Fresu - Come le foglie - 2018, materiali vari, resine e granulati di pietra [5] Fresu - Il Viandante e la sua ombra - 2011 stoffa, resine e ferro, dimensioni ambientali [6] Fresu - E il naufragar m’è dolce in questo mare, 2020, cartone, resine e pietra, 125x 480 cm.
in un mondo silenzioso. Fresu costruisce scenari pietrificati o arrugginiti nel tempo dove manca totalmente l’essere umano. Ignazio ci parla di eguaglianza, di solidarietà, di pace e di libertà. Ci ricorda che tutto è effimero, caduco, tutto muore e si trasforma in qualcosa d’altro. Restano le nostre impronte, restano i nostri principi capaci di cambiare il mondo. Lo strumento di Francesca Lolli è l’esatto opposto: il corpo e la sua voce diventano le armi con le quali combatte la sua personale battaglia contro ogni forma di discriminazione. Inserisce l’elemento umano in questo percorso. Ironica, sarcastica, diretta, impietosa contro l tutti gli stereotipi di genere”. s
[6]
[5]
[2]
[3]
[4]
CLAUDIO ELLI claudelli Claudio Elli
“Il muro... La forma del desiderio” 2020 - tecnica mista su tela - 80x80 cm.
BRIGITTE THONHAUSER-MERK brigitte@thonhauser-merk.com
atelier-merk
www.atelier-merk.com
Wendepunkt 1 - 2015, acrilico su tela rettangolare con cornice nera, 90x80 cm.
Wendepunkt 2 - 2015, acrilico su tela ovale con cornice nero, 90x80 cm.
biancoscuro
Azioni culturali è LA nuova VERSIONE FREE di Progetto XXI apreQUESTA con una edizione BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Mario Gambatesa
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE a Fondazione Donnaregina camminare un modo di vivereee fare “diorami bidimensionali”, lasciano spazio in abbonamento per le arti contemporanee, in arte. Le testimonianze visive e verbali alle sculture che abitano il terzo piano, nelle migliori fiere d’Arte. collaborazione con la Fonda- dei suoi percorsi si trasformano in opere punteggiando lo spazio di interventi ar-
L
zione Morra Greco, nell’ambito dell’edizione 2021-2022 delle Azioni Culturali della Fondazione Donnaregina - Progetto XXI, ha presentato due nuovi progetti espositivi, inaugurati contemporaneamente ad aprile ed aperti al pubblico fino al prossimo 30 giugno negli spazi di Palazzo Caracciolo di Avellino a Napoli. Progetto XXI è la piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina si propone di esplorare la produzione artistica emergente. Il primo piano della Fondazione Morra Greco presenta la personale dell’artista britannico Hamish Fulton intitolata “Linking the invisible footsteps of 3 seven day walks on Southern Italy, October 2019”. L’arte di Fulton si concentra sulla tematica fondamentale della natura e sul modo in cui l’essere umano interagisce con essa. Nel corso degli ultimi trent’anni l’artista ha intrapreso lunghi itinerari a piedi attraverso i cinque i continenti. Gli schizzi realizzati durante i suoi viaggi sono il punto di origine di un processo di sedimentazione delle esperienze vissute, orientato alla ricerca di una sorta di relazione diretta tra uomo e natura. Hamish Fulton ha sviluppato nel tempo una pratica artistica che individua nel
d’arte e l’esposizione diviene un luogo
tistici che mirano a incrinare le certezze
ca un invito all’esplorazione di sé e del mondo circostante. In mostra alla Fondazione Morra Greco il risultato degli itinerari tracciati dall’artista nel corso di un periodo di residenza a Napoli nel 2019, durante il quale Fulton si è immerso nella città, nei suoi dintorni e nei paesaggi maestosi dell’Italia meridionale. Tra testi, stampe, sculture e poster, il percorso espositivo trasforma le esperienze dell’artista in performance narrative e spunti di riflessione per indagare tematiche come il rapporto tra uomo e natura e la crisi ambientale. Il secondo e il terzo piano della Fondazione Morra Greco, accolgono la mostra “Danno Erariale”, personale di Daniele Milvio a cura di Gigiotto Del Vecchio. L’esposizione rievoca, fin dal proprio titolo, l’intento dell’artista che coincide con la restituzione di tematiche e problemi attraverso il medium più semplice e immediato individuabile. Ne scaturisce un percorso espositivo volutamente discontinuo che attraversa la produzione del giovane artista italiano rievocandone l’approccio ironico e con l’obiettivo finale di provocare il visitatore. Le opere su tela, che l’artista stesso concepisce come
l stamenti inusuali. s
di esperienze, dove ogni lavoro evo- delonline: visitatore attraverso immagini e accoPuoi abbonarti o richiedere una copia
artshop.biancoscuro.it
Sopra: Daniele Milvio - veduta della mostra Danno Erariale presso la Fondazione Morra Greco, Napoli, Progetto XXI 2022 Ph. Camillo Ripaldi In basso: Hamish Fulton - A seven day coast to coast road across Southern Italy from Mar Tirreno to Mar Adriatico from Mergellina… wall painting e vinili, Napoli, 2022, 500x350 cm. Ph. Camillo Ripaldi. Courtesy artista e Fondazione Morra Greco
HAMISH FULTON
Linking the invisible footsteps of 3 seven day walks on Southern Italy, October 2019
DANIELE MILVIO Danno Erariale
08 aprile - 30 giugno 2022 Palazzo Caracciolo di Avellino, Napoli INFO T. +39 081 19349740 Da mercoledì a sabato 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazionemorragreco.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
87
biancoscuro
Coraggio e sfrontatezza
Un nuovo progetto di Atelier dell’Errore BIG di
Rebecca Maniti
L’
imponente palazzo delle Procuratie Vecchie di Venezia apre le sue porte per la prima volta in cinquecento anni di storia. Lo fa per accogliere The Human Safety Net (la Fondazione di Assicurazioni Generali che aiuta persone in condizioni di vulnerabilità a esprimere il proprio potenziale migliorando le proprie condizioni di vita e quelle dell’intera comunità) e per il nuovo progetto espositivo di Atelier dell’Errore BIG: “CHUTZPAH. Una tenda che non è una tenda, animali che non sono animali”. Atelier dell’Errore BIG è un collettivo artistico costituitosi nel 2018 che si de-
dica alle arti visive ed ha origine nel progetto Atelier dell’Errore, dedicato fin dal 2002 dall’artista Luca Santiago Mora ai ragazzini della neuropsichiatria infantile dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e di Bergamo. Chutzpah è un termine yiddish che indica la sfacciataggine di chi crede eccessivamente in sé stesso; nel corso degli anni il termine è stato assunto nel linguaggio anglosassone con riferimento alla fiducia personale, al coraggio ed alla sfrontatezza. La mostra è accolta negli spazi di The Art Studio ed è composta da una serie di opere di proporzioni ambientali: “Pa-
ter, il Sovra-Vissuto”, “Tenda-Mater”, “Mater GB7” e “Cellule Oracolari”. Negli esiti costruttivi di un non ovvio dialogo tra forma ed errore, il lavoro di AdE interseca pienamente i presupposti di The Art Studio e della Fondazione l The Human Safety Net. s Alcune viste dell’allestimento della mostra “CHUTZPAH. Una tenda che non è una tenda, animali che non sono animali”
Giancarlo
PASSARELLA Giancarlo224 Giancarlo Passarella giancarlopassarella@mac.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE
DURA MINGA versione cartacea o PDF su 1976, stampa su Ordina tela,la 100x70 cm.
https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Annalisa Di Meo Le trame della natura di
Ettore Tiretto
M
ostra personale di Annalisa Di Meo alla Manifiesto Blanco di Milano: “Ecce Folium” sarà aperta al pubblico fino al 18 giugno di quest’anno. “Con un approccio analitico, faccio emergere le trame, i colori, le venulazioni, per mostrare la bellezza insita anche nelle cose più semplici e ordi-
ECCE FOLIUM
Annalisa Di Meo
19 maggio – 18 giugno 2022 Associazione Manifiesto Blanco, Milano INFO T. +39 389 5693638 Da martedì a sabato 16.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.manifiestoblanco.com
narie. Attraverso una variazione di scala i miei lavori offrono una metaforica lente d’ingrandimento che permette di vedere il mondo rappresentato da un punto di vista insolito e subire, come da bambini, la fascinazione della scoperta”, così si racconta l’artista bresciana. Nelle sue opere della serie “di spago foglie”, lo spago naturale, abbinato al lino trasmettono un’immagine realistica di foglie consumate dal tempo, mentre lo spago sbiancato è utilizzato per enfatizzare le linee. Di Meo spiega:“La serie ‘Oltre la nebbia’ offre una sorta di anteprima di ciò che sarà, vuole dare modo all’osservatore di vedere le foglie dal mio punto di vista, quando le studio per trovare il taglio migliore per realizzare i miei lavori”.Una rassegna che ci riporta alla natura con leggerezza l e armonia. s [1] Annalisa Di Meo - n°14, 2019 spago, lino e acrilico su tela, 50x50 cm. [2] Annalisa Di Meo - Oltre la nebbia 3 2020, foglia vera su carta e foglio traslucido forato, 25x25 cm.
AURORA COPPOLINO a u ro r a c o p p o l i n o @ a l i c e . i t
GUERRA E PACE acrilico su tela 50x60 cm.
[1]
[2]
biancoscuro
Anna Raimondo
La personale alla Shazar Gallery di Napoli di
Ettore Tiretto
U
ltimi giorni per visitare la mostra “76 52 22 90 Le forme dei sogni tornano a mare” alla Shazar Gallery di Napoli. Si tratta della prima personale in galleria di Anna Raimondo, a cura di Andrea Anastasio, ed è composta da sei sculture sonore: “Adlen”, “Amina”, “Mariana Carvalho”, “Moa Magnone”, “Domiziana Marinelli” e “James”. Il particolare titolo della mostra è spiegato dalla richiesta che l’artista stessa ha fatto allo psicologo Emanuele Ferrigno ed alla sensitiva napoletana Gina Piscitelli: interpretare i significati (possibili e molteplici) di sogni legati al mare, raccontati da persone molto diverse fra loro per cultura e posizione geografica. Ad ogni elemento è stato accostato un numero, come nella
numerologia tradizionale napoletana della Smorfia, ed ogni numero viene giocato al Lotto. L’artista usa le schedine ed interviene sulle stesse. Le voci degli esperti, registrate in luoghi e tempi diversi, s’incontrano e ricostruiscono ogni sogno in un universo organico; a queste voci Anna Raimondo associa quindi la realizzazione di un amuleto concepito per ciascun sogno. La mostra persol nale rimarrà aperta fino al 4 giugno. s
[1]
[2]
[1] Anna Raimondo - Mariana 2021, scultura + suono, marmo bianco di Carrara [2] Anna Raimondo - James 2021, scultura + suono, granito blu brasiliano
PINO NANIA naniap@alice.it
“SPARTACO” - 1998, bronzo e fusione a cera persa, base in marmo, 65x35x51 cm.
biancoscuro
Franco Meloni
Visioni di un futuro imperfetto di
Flavio Ennante
I
mperfezioni, estetiche od emozionali, prospettive su un prossimo futuro, visioni quasi oniriche, introspettive, ma specchio di una società che, nella realtà, è molto distante dalla “perfezione”. Così si mostrano le opere di Franco Meloni, pittore, scultore e disegnatore sardo. La sua arte si incentra sulla manifestazione dei concetti di frammentazione e di
imperfezione. Secondo Meloni l’essere imperfetto è condizione tipica di ogni cosa e persona, situazione e luogo. In generale, nelle sue opere sono evidenti figurazioni incomplete o con difetti estetici voluti dall’autore, scelti per rendere il suo messaggio ancora più evidente. Nei dipinti di Franco Meloni la figura femminile è quasi sempre l’elemento centrale (possiamo notarlo anche nelle due opere qui pubblicate, “The pink lake” e “2035, l’altra generazione”) dalla quale parte la narrazione, molto forte e intensa, resa dalle atmosfere ricreate, dagli sguardi che l’osservatore può sentire su di sè. Meloni esprime ciò che sente, dando sfogo alle sue fantasie utilizzando un linguaggio pittorico e scultoreo polivalente. Molte sue opere sono state esposte sia in Italia che all’estero (Cina, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi), ed alcune si trovano in permanenl za in collezioni pubbliche e private. s
posta@francomeloni.com
Sopra: Franco Meloni - The pink lake 2021, acrilico su tela, 90x80 cm. A sinistra: Franco Meloni 2035, l’altra generazione 2021, acrilico su tela, 30x30 cm.
www.francomeloni.com
GIORGIA PEZZOLI
“XX & XY” - 2007, monocopia, 63x84 cm.
Giorgia Pezzoli
www.pgiorgia.wixsite.com/finicio
biancoscuro
Maria Cristina Carlini Scultura alla Fondazione Stelline di
Flavio Ennante
L
a mostra “Maria Cristina Carlini La forza delle idee”, a cura di Vittoria Coen, è visitabile ancora per pochi giorni, sino al 12 giugno 2022, presso la Sala del Collezionista e nel Chiostro della Magnolia della Fondazione Stelline, a Milano: sculture monumentali insieme a opere di piccole e grandi dimensioni danno vita a un percorso espositivo che nasce dalla fluidità del pensiero dell’artista e riunisce numerosi inediti in un crescendo di emozioni. Maria Cristina Carlini inizia il proprio percorso artistico con la lavorazione della ceramica a Palo Alto, in California. Successivamente prosegue la sua attività a Bruxelles, dove contemporaneamente insegna a lavorare al tornio; si trasferisce poi a Milano e si dedica esclusivamente alla scultura. Qui in mostra veniamo accolti da “Scudi” (un’installazione del 1998 mai esposta e composta da tre alti pali in ferro interrotti da moduli policromi) e poi possiamo ammirare opere come “Filemone e Bauci”, “Castore e Pollu-
ce”, “Prometeo”, “Fantasmi del lago”, “I guardiani del segreto”, ed altre. Un l percorso espositivo intenso. s Maria Cristina Carlini Castore e Polluceo 2020, grès tecnica mista, ferro, ø 30 cm h 186 cm. ; ø 30 cm h 220 cm. Ph. © Mimmo Capurso
MARIA CRISTINA CARLINI La forza delle idee
05 maggio – 12 giugno 2022 Fondazione Stelline, Milano INFO T. +39 02 454621 Da martedì a domenica 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.stelline.it
IGNAZIO COLAGROSSI
“UNIVERSAL PEACE” 2021 poliestere con patina in bronzo 89x54x15 cm.
info@ignaziocolagrossi.it
ignaziocolagrossi
Ignazio Colagrossi
www.ignaziocolagrossi.it
biancoscuro
Mattia Pajè
Le sue figure umanoidi di
Rebecca Maniti
I
l 12 maggio si è aperta al pubblico, nell’ambito di Art City Bologna, “Fuori Terra”, mostra personale di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina. Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e da Alchemilla, in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio, la mostra è allestita nelle suggestive sale di Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla di Bologna. La spiegazione della mostra di Pajè: “Fuori Terra è un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo. Le sculture, modellate in resina bicomponente, sono organizzate in modo da formare diversi elementi aneddotici, leggibili come una cosmogonia creata dall’artista a partire da due alfabeti visivi: l’estetica new age e quella della televisione commerciale”. L’esposizione si sviluppa a partire dall’interesse dell’artista verso il concetto di verità, i nuovi regimi di verità, rintracciabili a
partire dai contenuti che popolano i social network, legati alla ripresa di tematiche “magiche” e delle, troppo famose, l teorie del complotto. s Mattia Paje Disegno preparatorio per Fuori Terra, 2021 Cortesia dell’artista
MATTIA PAJÈ Fuori Terra
12 maggio – 12 giugno 2022 Alchemilla - Palazzo Vizzani, Bologna INFO T. +39 333 2915615 Sabato e domenica 16.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.alchemilla43.it
Arduino QUINTINI Arduino Art arduino.quintini@gmail.com
“THE QUEEN” 2022, olio su tela, 80x100 cm.
biancoscuro
Le Epifanie ultraterrene di Svetlana Borisova La mostra “Artisti d’Italia” a Villa Reale di Monza
L’
Artista internazionale Svetlana Borisova, nativa del Nord della Siberia, ha esibito 12 delle sue originali opere, simboliche ed espressioniste, in una esclusiva “stanza d’artista” all’interno della mostra Artisti d’Italia, a cura del Prof. Vittorio Sgarbi. La mostra è stata ospitata dal 25 marzo al 25 aprile nella splendida cornice dello Spazio Belvedere della Villa Reale di Monza, un simbolo dell’Italia. La rassegna ha visto partecipare oltre 100 artisti e 200 opere di pittura, scultura e fotografia, personalmente selezionati dal cura-
tore e critico Vittorio Sgarbi per rappresentare lo stato dell’arte contemporanea in Italia. Migliaia di visitatori hanno riempito le sale dell’esposizione nel corso dell’evento ed hanno potuto ammirare la delicatezza ed al tempo stesso la potenza espressiva delle opere di Svetlana. Su di lei così si è espresso il Prof. Vittorio Sgarbi in un commento critico: “Svetlana Borisova è una pittrice italiana, benchè nata in Russia, addirittura nei luoghi che per noi significano la dimensione più lontana, remota, universale che è la Siberia. Dalla Siberia si è dovuta muovere dopo la violenza della rivoluzione bolscevica e lentamente ha
Sopra: Svetlana Borisova Dal Fiume al Fiume 2021, olio su tela, 120x80 cm. Sotto: Svetlana Borisova Dolce Dormire...sognare 2021, olio su tela, 120x60 cm.
cercato consolazione nel paesaggio, che è il suo tema dominante. Ed è una figurazione “immersiva”,
BIANCOSCURO 94
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
In alto: Locandina dell’evento a Monza, Villa Reale, con l’opera di Svetlana Borisova Il faro dell’arte 2021, olio su tela, 70x90 cm. Sopra: Prof. Vittorio Sgarbi osserva l’opera di Svetlana Borisova Sul fiume della vita 2021, olio su tela, 120x70 cm.
lei sta dentro al paesaggio e lo vive e lo legge con quello che la tradizione moderna le ha fatto vedere di Munch e di Permeke, cioè di autori del Nord che non intendono il paesaggio Mediterraneo, come è il paesaggio dei grandi pittori italiani, ma come un paesaggio protettivo ed insieme minaccioso. La terra in cui lei è nata è alla confluenza di 3 fiumi, il fiume ricorre sempre in lei e l’inverno è lungo, tutto questo determina una immersione del paesaggio come tentativo di dimenticare il dolore e la sofferenza dell’uomo. Tutto questo è svolto in una produzione italiana, quindi con la memoria di quegli anni lontani, come sono sempre le memorie dell’infanzia, trasferita in un momento di pacificazione a Locana, in Piemonte. Questo determina una sintesi tra un linguaggio che è dentro di lei come sentimento dell’infanzia ed una traduzione nei tempi e luoghi dove lei si è trovata a vivere. Si tratta di un’esperienza sicura-
mente autentica”. Ancora riconosce su di lei il Prof. Sgarbi: “Abbiamo l’obbligo di condividere fino in fondo la mitologia panica della Borisova per riuscire a entrare nella sua arte? Non mi pare che la Borisova cerchi nuovi adepti alla sua religione, le basta se stessa. Ciò che ci chiede, semmai, é di sforzarci di trovare nelle epifanie ultraterrene delle sue pitture qualcosa che possa produrre emozione, sensazione di appartenenza, non necessariamente al suo mondo, ma a qualcosa comunque di assai più grande di noi, riconoscendo a un simile trasporto una condizione mistica. È questa, a pensarci bene, l’unica verità a cui l’arte dovrebbe aspirare.” La critica d’arte Prof.ssa Magda Buce Radut dell’Università di Craiova, così si esprime sul talento artistico di Svetlana: “Nella visione dell’artista Svetlana Borisova, “Il Percorso Dell’Anima” è un poema di amore, una dichiarazione generosa di amore per “l’Eterno Femminile”, per la bellezza della luna, per l’armonia e la luce. Svetlana dipinge l’immagine musicale e universale della donna, la bellezza ideale e la sensibilità. Quella Venus, la dea perfetta, quell’amore che vive nell’anima di qualsiasi donna è il simbolo ritrovato nei quadri esposti, circondato di macchie cromatiche fredde della vegetazione dell’eden, in armonia con il calore dei raggi solari del cielo. La linea elegante dei corpi femminili è sostenuta dal rapporto cromatico complementare di caldo-freddo, equilibrando lo spazio composizionale della superficie.” Le 12 opere esibite testimoniano la continua evoluzione e sperimentazione dell’artista che è stata in grado di produrre una nol tevole varietà di temi espressivi. s
svetlana@triadeconsulting.it svetlanaborisova2814 artistsvetlanaborisova www.svetlanaborisova.com In alto: L’Artista Svetlana Borisova davanti a Villa Reale Sotto:Svetlana Borisova Je m’en Fous 2021, olio su tela, 60x120 cm.
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
95
biancoscuro
Waldraut Hool-Wolf Riflessioni in movimento
“ di
Rebecca Maniti
My artwork reflected movement, strength, energy and courage to color. It is the joy of shapes and colors. The joy of thinking, to Himself empathy with colors and shapes. And then it grows but something that is not supposed to do with words, a sense of how colors and shapes act. Art is the addiction of my life. Waldraut Hool-Wolf
W
aldraut Hool-Wolf vive e lavora in Svizzera, dove realizza con talento le sue opere d’arte. Osservando i suoi lavori, che siano essi densi di colore ed energia, o che siano più rivolti all’assenza di colore e focalizzati su concetti diversi, possiamo notare quanto sia vero quello che lei stessa racconta di sè. Il suo processo creativo infatti riflette movimento, forza, energia e coraggio, globalmente nel vivere, ma in par-
”
ticolare e rivolgendoci alla sua persona, nel creare senza limiti dati dalle comuni regole accademiche. È la gioia delle forme e dei colori. La gioia di pensare a se stessi, senza schemi predefiniti, creando una sorta di empatia tra le persone ed i colori e le ombre. Questo modo di donarsi completamente all’arte, di lasciare correre le emozioni, porta ad una crescita esponenziale dell’energia che l’Artista usa sulle tavole di legno e sulle tele, suoi supporti che accolgono le sue visioni ed i suoi racconti. Waldraut afferma: “L’arte è la dipendenza della mia vita”, e non possiamo che comprenderlo in pieno, osservando anche solo
Waldraut Hool-Wolf “Never bevor touched my heart like you there’s somethig in your eyes look at me like this i lose control sorry, i wog a way 2009 june 13” 2022, olio e tecnica mista su legno, 60x80 cm.
alcune delle sue opere d’arte che, a seconda dell’incidenza della luce, cambiano nel movimento e l nel colore restituito. s w.hool@sunrise.ch w.hool_artist_wwdesign_art whoolwolf www.wwdesign.ch www.artoffer.com/waldraut-hool-wolf
Waldraut Hool-Wolf “See you again together” 2020, olio su legno 61x80 cm. Waldraut Hool-Wolf “See you again together wherever” 2020, olio su legno 61x80 cm.
BIANCOSCURO 96
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Serge Gauya Arte, musica e design di
Daniela Malabaila
U
n artista poliedrico e dalle mille passioni: i talenti di Serge Gauya si esprimono nel campo della musica, dell’arte e del design. Nato a Sion, in Svizzera, è stato attratto dalle arti sin da piccolo, possiamo fissare alla fine degli anni ‘80 l’inizio della sua passione per l’arte figurativa, mentre nel 1992 iniziò una vera e propria carriera musicale con la pubblicazione del primo singolo. Ha registrato quasi 100 titoli e si è esibito in cinque continenti. Serge ha vinto due importanti premi negli Stati Uniti (a Miami nel 2008 e il Fox USA Latin Awards nel 2014 a Houston, in Texas), ha anche composto l’inno dell’FC Sion e la canzone degli emigranti vallesani e svizze-
Serge Gauya The Blue Dog © - Blue and Red resina, 38x60 cm.
ri che vivono in America Latina. Durante la sua carriera musicale Serge ha sempre sentito il bisogno di dipingere e disegnare, ma si è concentrato su questa passione solo nel 2012. Il suo colorato stile Pop Art apre le porte di diverse gallerie in tutto il mondo; con i suoi dipinti e le sculture ha partecipato a più di 74 mostre in 22 Paesi, in pochissimi anni. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua arte figurativa e non possiamo dimenticare l’onore di aver rappresentato l’arte contemporanea svizzera in Kuwait nel 2012, in Paraguay nel 2014 e in Egitto nel 2016. Serge Gauya continua a lavorare sia nella musica che nell’arte, portando avanti con successo queste due carriere che considel ra complementari. s
L’artista Serge Gauya con le sue due sculture The Blue Dog - Blue and Red
S
wiss artist Serge Gauya has two passions: music and painting. Until 2012, his career focused on music, especially Latin and electronic music. He recorded nearly 100 titles and performed on five continents. He has notably received several awards in the USA. From 2012 Serge began to present his paintings. His very colorful "Pop Art" style opened the doors to several galleries around the world. Since then, Serge has participated in 74 exhibitions in 22 countries. He has received numerous awards for his painting and has officially represented Swiss contemporary art on three occasions: in Kuwait, Paraguay and Egypt. For Serge, who was constantly on the move, the Covid-19 period in 2020 allowed him to spend more time in his studio and he took the opportunity to put his favorite character "The Blue Dog©" in 3 dimensions. From its creation in 2017 on canvas, “The Blue Dog©” immediately won over its audience. Available as a merchandising object printed on bags, clothes, scarves that ended up on Hollywood red carpets, “The Blue Dog©” now has its own sculpture. Available for the moment in three versions, Bleu candy, red and yellow, this little dog will certainly not leave you indifferent and the desire to adopt it could be felt. In 2021 Serge had the honor of presenting a piece “The Blue Dog© in Love” over 1m20 high at the Montreux Sculpture Biennial in Switzerland. Discover more about the l universe of this atypical artist. s www.sergegauya.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
97
biancoscuro
Mario Zammit-Lewis Vittorio Sgarbi commenta le sue opere [5]
M
ario Zammit-Lewis, nato a Malta, trascorre gli anni della sua giovinezza in Francia, per trasferirsi poi in Italia, a Torino, dove frequenta il Liceo Vittorio Veneto. Artista da sempre, la sua carriera espositiva inizia prestissimo: all’età di 19 anni si mette in gioco partecipando a mostre e concorsi e apparendo su diversi periodici e giornali, sia italiani che maltesi. Il linguaggio artistico del giovane Zammit-Lewis si realizza in composizioni geometriche precise e definite: un insieme di tasselli pittorici, monocromi o a contrasto, che nel loro insieme rispecchiano un unicum. Negli anni, la sua espressione artistica cambia nella forma, muovendosi alla scoperta delle varie sfaccettature d’arte figurative e paesaggistica di cui ad oggi ci fa dono. Le accattivanti prospettive delle vedute [1]
nautiche che Mario realizza, catturano l’attenzione del fruitore, trasportandolo con enfasi in un viaggio tra le onde che veementi animano gli scorci marinari degli altri suoi dipinti vedutisti. Tuttavia, la peculiarità della produzione di Mario Zammit-Lewis risiede nella rappresentazione figurativa di nudi di donne: giovani corpi prendono vita tramite la sua mano sulle tele, cristallizzati in pose suadenti, ma mai volgari, mai maliziose. Dice di lui Leonarda Zappulla:“Una così varia e affascinante produzione non può che negli anni essere stata apprezzata dal vasto pubblico, oltre che dalla critica: i dipinti di Mario Zammit-Lewis si trovano oggi in Italia, Francia, Inghilterra, Germania, in Giappone e in Cina, a Malta e nelle Filippine, a testimonianza del magnifico operato di un Artista che è l destinato a rimanere nella storia.”s [1] Vittorio Sgarbi firma 4 dipinti di Zammit-Lewis, uno dei 50 Artisti selezionati per il suo progetto con Zappulla “I narratori del nostro tempo” [2] “When Venice meet China” 2020, olio su tela, 110x76 cm. [3]Mario Zammit-Lewis alla presentazione [4] Mario Zammit-Lewis con il Prof. Vittorio Sgarbi a Roma [5] “Veliero” 2020, olio su tela, 40x30 cm. [3]
[2]
[4]
Vittorio Sgarbi comment on Master Mario Zammit-Lewis artworks “Is a cultured artist, part of a modern tradition which references, for example, Arshile Gorky, or artists such as Lucian Freud, whom he’s connected to by their common Anglo-Saxon origin, since Zammit-Lewis was born in Malta. In the artistic field he’s part of, figuration is a necessity as well as references to paintings by great masters such as Caravaggio, who is very renowned in Malta. Inspirations from Freud, Kitaj, David Hockney, lead him to create works that are never completely figurative, but follow a certain rhythm more typical of a modern language, which is why I thought of Hockney and Kitaj. I can see that in the portrait of... Paul Albert and Bruna Zammit-Lewis with Prince, their dog, a painting that obviously depicts the author’s parents, and in this Tibetan landscape, a land home to the Dalai Lama but from which he’s been exiled. The references I mentioned to the works of English masters from the second half of the 20th century lead him to be part of a tradition which sees figuration not as a perfect replication of shapes, but as a way to communicate human feelings, therefore his subjects have a humanity in which the painter, Zammit-Lewis, takes part, making the observer feel his presence.The relationship with the Far East, his travels, the Tibetan world, feminine beauty are his favorite subjects. The result is a cultured technique that shows the sensibility of… not trying to change the language, but being part of the language as a conl solidated tradition to belong to.”s
alimarcpb@gmail.com Tel: 00356 99798878 YouTube: Mario R. Zammit-Lewis
BIANCOSCURO 98
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Carlo Alberto Perillo Un nuovo ordine per il Mondo di
Rebecca Maniti
L’
ultima opera (trasposta anche in una suggestiva versione NFT) di Carlo Alberto Perillo, ha un titolo molto attuale: “The New World Order”, il nuovo ordine mondiale, che subito ci rimanda alle teorie complottiste (in particolare ad un presunto gruppo di potere oligarchico e segreto si adopererebbe per prendere il controllo di ogni Paese per ottenere il dominio della Terra) che, soprattutto negli ultimi 2 anni di pandemia, hanno sempre più preso piede. Qui in particolare vediamo rappresentati Gino Strada, lo storico fondatore dell’Ong italiana Emergency, e Greta Thunberg, attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Gino soffia bolle di sapone verso Greta, che con lo sguardo duro rimane impassibile alla leggerezza che la circonda, quasi avesse paura che quelle “bolle di sapone” vogliano confonderla, farle dimenticare i suoi principi ed i suoi ideali (anziché materiaecolore@hotmail.com
essere una mano tesa), ideali per i quali ogni giorno si batte, creando un vero e proprio movimento ambientalista che mira a fermare il cambiamento climatico ed i grandi danni alla vita di ogni forma vivente. I colori utilizzati, gli sguardi dei due protagonisti, gli elementi essenziali della composizione, il simbolo della pace e quello della Ong, tutto concorre al progetto creativo, assolutamente non fine a se stesso, in grado di trasmettere emozioni e sensazioni, quasi a sentire il soffio di Gino verso Greta. Carlo Alberto Perillo è sulla scena dell’arte dal 1984, anno in cui ha deciso di esporre al pubblico le sue opere. Nelle sue manifestazioni artistiche ha attirato l’attenzione di critici e appassionati d’arte, dimostrando la capacità di esprimere emozioni e sensazioni che arrivano dal profondo, riuscendo a renderle concrete e visibili, su tela. La sua forza espressiva l è difficilmente replicabile. s carloalbertoperillo1
Carlo Alberto Perillo The New World Order 2021, acrilico su tela su pannello in pvc, applicato su multistrato, 98x88 cm. Opera disponibile anche in NFT
Carlo Alberto Perillo
www.carloalbertoperillo.com
FRANCESCO VATTUONE francescovattuone
francesco.vattuone
francescovattuone.blogspot.com
I CALDARROSTAI - 2020, olio su tela, 90x60 cm.
Art Fair
biancoscuro
Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali International fairs, exhibitions and exhibitions
Italia
MiArt 14-16 aprile 2023 www.miart.it
BERGAMO Bergamo Arte Fiera 20-22 gennaio 2023 www.bergamoartefiera.it BOLOGNA Arte Fiera gennaio 2023 www.artefiera.it
FORLI’-CESENA Vernice ArtFair 3-5 marzo 2023 www.verniceartfair.it
Arte Forlì Contemporanea 21-23 ottobre 2022 www.fieracontemporanea.it
Milano Scultura 9‑11 settembre 2022 www.milanoscultura.com MONTICHIARI (BS) Expo Arte 16-18 settembre 2022 www.expoarteweb.it PADOVA Arte Padova 11-14 novembre 2022 www.artepadova.com
ROMA Roma Arte in Nuvola 17-20 novembre 2022 www.romaarteinnuvola.eu
TORINO Artissima 4-6 novembre 2022 www.artissima.art
Europe
AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october 27-30, 2022 www.affordableartfair.com BARCELONA (ES) Loop Fair november 15-17, 2022 www.loop-barcelona.com BASEL (CH) Art Basel june 16-19, 2022 www.artbasel.com
Flashback 4-6 novembre 2022 www.flashback.to.it Liste Basel june 13-19, 2022 www.liste.ch
PARMA ArtParma 1-2 e 7-8-9 ottobre 2022 www.artparmafair.it PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305
VENEZIA La Biennale di Venezia 23 apr. - 27 nov. 2022 www.labiennale.org
GENOVA Arte Genova 10-13 febbraio 2023 www.artegenova.com
Rhy Art Salon Basel june 16-19, 2022 www.rhy-art.com BERLIN (DE) Berlin Art Week september 14-18, 2022 www.berlinartweek.de
PAVIA PaviArt aprile 2023 www.paviart.it MILANO Mia Photo Fair aprile 2023 www.miafair.it
100
Pavia Art Talent 26-27 novembre 2022 www.patpavia.it
VERONA ArtVerona 14-16 ottobre 2022 www.artverona.it
Positions Berlin september 15-18, 2022 www.positions.de
biancoscuro
BRUXELLES (BE) Art Brussels april 20-23, 2023 www.artbrussels.com Brafa june 19-26, 2022 www.brafa.be CHESTER (UK) Chester Arts Fair november, 2022 www.chesterartsfair.co.uk COLOGNE (DE) Art Cologne november 16-20, 2022 www.artcologne.com GENEVE (CH) Art Genève january 19-22, 2023 www.artgeneve.ch KARLSRUHE (DE) Art Karlsruhe july 7-10, 2022 www.art-karlsruhe.de
INNSBRUCK (AT) Art Innsbruck october 27-30, 2022 www.artfair-innsbruck.com
LONDON (UK) Frieze London october 12-16, 2022 www.frieze.com London Art Fair january 18-22, 2023 www.londonartfair.co.uk MADRID (ES) Arco Madrid february 22-26, 2023 www.ifema.es/arco-madrid
ISTANBUL (TR) CI contemporary istanbul – 20 GENNAIO september2019 19-23, 2022 O FIERA INNSBRUCK contemporaryistanbul.com
rincipale A
11.00 – 1900 – 1700
LISBOA (PT) Arco Lisboa may, 2023 www.ifema.es/arco-lisboa
CAPE TOWN (ZA) Investec Cape Town Art Fair february 17-19, 2023 investeccapetownartfair.co.za CHICAGO (USA) Expo Chicago april 13-16, 2023 www.expochicago.com
Art Madrid february, 2023 www.art-madrid.com
DUBAI (UAE) Art Dubai march 3-5, 2023 www.artdubai.ae
MARBELLA (ES) Art Marbella november 4-14, 2022 www.marbellafair.com
HONG KONG (CN) Art Basel Hong Kong may 27-29, 2022 www.artbasel.com
MONTE-CARLO (MC) Art Monte-Carlo july 14-16, 2022 www.artmontecarlo.ch PARIS (FR) Paris+ par Art Basel october 20-23, 2022 www.artbasel.com Art Paris march 30-april 2, 2023 www.artparis.com
A INTERNAZIONALE CONTEMPORANEA | 19°– 21° SECOLO
World
VIENNA (AT) Vienna Contemporary september 22-25, 2022 www.viennacontemporary.at ZURICH (CH) Art International Zurich october 13-16, 2022 www.art-zurich.com
Affordable Art Fair august 4-7, 2022 www.affordableartfair.com LOS ANGELES (USA) LA Art Show february 15-19, 2023 www.laartshow.com MELBOURNE (AUS) Affordable Art Fair september 1-4, 2022 www.affordableartfair.com MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 8-12, 2023 www.zonamaco.com
MIAMI BEACH (USA) Art Basel Miami Beach december 1-3, 2022 www.artbasel.com NEW DELHI (IND) India Art Fair february 9-12, 2023 www.indiaartfair.in NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork march 30-april 2, 2023 www.artexponewyork.com SHANGHAI (CN) Shanghai Art Fair november 18-20, 2022 www.theshanghaiartfair.com SIDNEY (AUS) Affordable Art Fair june 2-5, 2022 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo march, 2023 www.artfairtokyo.com TORONTO (CDN) Art Toronto october 27-30, 2022 www.arttoronto.ca VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver may, 2023 www.artvancouver.net Per visualizzare l’elenco completo aggiornato inquadra con il tuo smartphone il codice QR e collegati al nostro sito ufficiale: w w w.b ian c o s c u ro.it /ar t -fai r s
nsbruck.com
101
biancoscuro
Art Basel is coming A Basilea, dal 16 al 19 giugno Di Vincenzo Chetta
T
orna l'appuntamento con Art Basel a Basilea, per l’edizione 2022 della fiera d’arte più importante al mondo: dal 16 al 19 giugno, con VIP preview il 13 e 14 e vernissage il 15 giugno. 289 gli espositori presenti da 40 paesi del mondo, 19 le gallerie che parteciperanno per la prima volta. Come sempre, tante le sezioni della Fiera: Galleries (dove le principali gallerie d’arte moderna e contemporanea espongono opere del XX e XXI secolo); Feature (progetti curatoriali, presentazioni personali, mostre tematiche); Statements (nuovi progetti solisti di giovani artisti emergenti); Edition (opere edi-
toriali, stampe e multipli), Magazines (importanti pubblicazioni artistiche provenienti da tutto il mondo); Parcours (il settore che impegna i quartieri storici della città) e Film (film creati dagli artisti). Imperdibile la sezione Unlimited, la piattaforma pionieristica di Art Basel con sculture e dipinti di grandi dimensioni che trascendono lo standard tradizionale dell’arte, proiezioni video e installazioni, curata per il secondo anno da Giovanni Carmine. ”Quest’anno Art Basel ritorna alle sue tradizionali date di giugno con una programmazione in tutta la città, dall’installazione sulla Messeplatz, intitolata “Out of Sight”, in omaggio all’artista concettuale americano Lawrence Weiner, agli [1]
[2]
102
[3]
interventi site-specific e alle performance in Parcours e alla nostro “Film” programma dedicato ad artisti che lavorano con immagini in movimento”, afferma Marc Spiegler, Direttore globale, Art Basel Confermata anche per il 2022 la piattaforma online Art Basel Live, che sarà ancora una volta a supporto dell’edizione fisica, questo a conferma della forza dello strumento digitale. Al prossimo nul mero, per l’esito di Art Basel. s Alcune foto da Art Basel 2021 In alto: Messeplatz Basel Sotto: [1] David Hockney “Pictures at an Exhibition, 2018/2021 [2] Maurizio Cattelan “Smoke”, Marian Goodman Gallery” [3] Urs Fischer “Untitled (Bread House)” 2004 - 2006
biancoscuro
La di Venezia 59. Esposizione Internazionale d’Arte di Vincenzo
Chetta
“I
l latte dei sogni”, questo il titolo della Biennale d’Arte di Venezia 2022, curata da Cecilia Alemani e presieduta da Roberto Cicutto. L’esposizione “Il latte dei sogni” prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) e sceglie le creature fantastiche della scrittrice, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi. Distribuite lungo il percorso espositivo al Padiglione Centrale e alle Corderie, cinque piccole mostre concepite come delle capsule del tempo, forniscono strumenti di approfondimento e introspezione. 213 gli artisti provenienti da 58 nazioni (sono 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni) accuratamente esposti e disposti in un percorso espositivo lineare, sequenziale, pulito. Non ha lesinato su nulla il curatore ed il messaggio passa forte e chiaro, insomma, Cecilia Alemani ha centrato nuovamente l’obiettivo. La Mostra è affiancata da 80 partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico. 5 i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman e Uganda. Le mostre presentate nei Padiglioni nazionali rispecchiano l’attualità: politica, denuncia, minoranze >>>
Mire Lee
Simone Leigh
Marguerite Humeau
Jes Fan
Precious Okoyomon Barbara Kruger
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
103
biancoscuro <<< etniche, migrazioni, totalitarismi, condizione femminile, ambiente e sostenibilità. “Storia della Notte e Destino delle Comete” è il titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, curato da Eugenio Viola. Per la prima volta nella storia del Padiglione Italia, presente l’opera di un solo artista: Gian Maria Tosatti. Il curatore ha scelto di proporre un progetto che funzionasse come un potente statement sulla contemporaneità, in grado di restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica. “Storia della Notte e Destino delle Comete è un’installazione ambientale di Gian Maria Tosatti che fonde una pluralità di linguaggi: dai riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla performance. Racchiusa in un prologo e due atti, narra del difficile equilibrio tra uomo e Natura, del bilico tra i sogni e gli errori del passato e le prospettive del futuro. La prima parte, la Storia della Notte, ripercorre l’ascesa e il declino del sogno industriale italiano, dalla metà degli anni Sessanta a oggi. Torna alla mente la distesa di capannoni fra Ragusa e Cremona, l’unico panorama paradossalmente
104
omogeneo di un ipotetico viaggio nell’Italia di provincia che oggi riflette la frustrazione di una classe operaia giunta al capolinea. Questo scenario prepara l’epifania finale, il Destino delle Comete, ossia dell’umanità che ha attraversato la terra in una traiettoria rapida e luminosa, senza che le fosse garantito di abitare questo pianeta per l’eternità. Qui, l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania, visionaria e catartica”, descrive così il progetto Eugenio Viola. La Biennale sarà visitabile fino a l domenica 27 novembre 2022. s
In questa pagina: Padiglione Italia Gian Maria Tosatti “Storia della Notte e Destino delle Comete” a cura di Eugenio Viola
biancoscuro
Premi della 59ª edizione
La cerimonia di premiazione a Ca’ Giustinian
L
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte
a Giuria della 59ª Bienna- zionali: Francia e Uganda. All’arversione completa, le di Venezia, composta da Trovi tista la americano Simone Leigh, o come DIGITALE Adrienne Edwards (USA), vaCARTACEA il Leone d’oro miglior Cecilia Vicuña Leone d’Oro alla carriera in abbonamento Presidente di Giuria, Lorenzo partecipante alla Mostrae In- Ph. Andrea Avezzù - Courtesy La Biennale di Venezia migliori fiered’argento d’Arte. Giusti (Italia), Julieta Gonzál- nelle ternazionale. Leone ez (Messico), Bonaventure Soh come giovane artista promettenPuoi abbonarti o richiedere una copia online: Bejeng Ndikung (Camerun) e te ad Ali Cherri. La Giuria ha Susanne Pfeffer (Germania), ha inoltre deciso di assegnare due artshop.biancoscuro.it assegnato i “Leoni d’Oro” duran- menzioni speciali ai partecipanti: te la cerimonia di premiazione Lynn Hershman Leeson e Shuche si è tenuta a Ca’ Giustinian il vinai Ashoona. Infine, il Cda 23 aprile 2022. I premi sono così della Biennale di Venezia presiestati assegnati: il Leone d’oro per duto da Roberto Cicutto, ha at- Curatore Cecilia Alemani, Katharina Fritsch Leone d’Oro alla carriera e il Presidente Roberto Cicutto. la migliore partecipazione na- tribuito, su proposta del curatore Ph. Andrea Avezzù - Courtesy La Biennale di Venezia zionale è andato alla Gran Breta- Cecilia Alemani, due Leoni d’Ogna “Feeling Her Way” di Sonia ro alla carriera: all’artista tedesca Boyce. Due le menzioni speciali Katharina Fritsch ed all’artista l attribuite alle Partecipazioni Na- cilena Cecilia Vicuña. s Padiglione Repubblica del Kosovo Jakup Ferri
Padiglione Turchia Füsun Onur
Padiglione UAE Mohamed Ahmed Ibrahim
Padiglione Uzbekistan Carlos Casas, Bas Princen
Padiglione Ucraina Pavlo Makov
Le Gaggiandre Wu Tsang
Padiglione Sultanato dell’Oman Anwar Sonja, Hassan Meer, Budoor Al Riyami, Radhika Al Khimji, Raiya Al Rawahi
105
FLORA
UN TECHNIQUE, UN LANGAGE, UN STYLE
FLORA Castaldi FLORA - Maître franco-italien de l’Art Contemporain
Galeries - Musées - Collections Paris, New York, Moscou, Genève, Bruxelles, Barcellone, Rome, Osaka, Londres
www.artacademie.es - www.newartpromotion.it/flora - www.i-cac.fr
biancoscuro
Arte Fiera - Bologna Finalmente in presenza dopo 28 mesi di Vincenzo
Chetta
C
onclusa il 15 maggio la 45ª edizione di Arte Fiera, termina con 25.000 visitatori, meno rispetto alle edizioni precedenti, il calo fisiologico dei visitatori era prevedibile, ma il direttore artistico Menegoi è ottimista e promette: “Gli spettatori torneranno”. Confrontando i dati con le edizioni precedenti, sono stati 50.000 i visitatori a gennaio 2019 e più di 52.000 a gennaio 2020, ciononostante il calo dei visitatori non ha portato disagi ai galleristi poiché ci sono stati ottimi risultati dal punto di vista degli incassi da parte di diverse gallerie. Il cambio di data è sempre una carta molto rischiosa per una fiera d’arte, una lama a doppio taglio da maneggiare abilmente, in conseguenza a ciò Simone Menegoi, intervistato da “Il Resto del Carlino”, si è espresso su un possibile ritorno di Arte Fiera a gennaio 2023. Ha destato molto stupore e curiosità l’opera sonora di Liliana Moro, “Rumore Bianco”, che accompagnava il visitatore sui tapis roulant nel percorso che dall’ingresso porta ai padiglioni espositivi che hanno ospitato 142 gallerie di cui 103 nella Main Section e 39 nelle tre sezioni Focus, Pittura XXI, Fotografia e immagini in movimento. Parlando dei premi, che Arte Fiera assegna regolarmente a fine kermesse, sono 6 quelli assegnati durante l’edizione 2022: il Premio ANGAMC alla carriera è stato assegnato ad Antonio Tucci Russo; BMPS Collection a
Max Frintrop, rappresentato da A+B Gallery, con l’opera Unlock Origin (2021); Premio Arte e Progetto di Jacobacci&Partners alla galleria Vistamare; Premio Rotary a Schiavo Zoppelli Gallery; Premio Osvaldo Licini by Fainplast a Andrea Barzaghi, rappresentato dalla Galleria Lunetta11; Premio The Collectors.Chain di Art Defender a Noé Sendas, rappresentato da MC2Gallery, con l’opera Old Studio, Sprezzatura III (2016). Grazie al sostegno del TRUST per l’Arte Contemporanea, cinque opere sono state acquisite e donate al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna: Riccardo Baruzzi, Tender Red e I feel you, entrambe del 2022 (Galleria P420); Eva Marisaldi, Linee, 2020 e Three Lines on Depero, 2019 (Galleria De’ Foscherari); Serena Vestrucci, Batter d’occhio, 2021 (Galleria Renata Fabbri). La selezione, tra le opere degli artisti rappresentati dalle gallerie presenti ad Arte Fiera, è stata effettuata da parte del Comitato Collezioni Pubbliche del TRUST, composto da Sarah Cosulich, Chiara Parisi e Claudio Spadoni, per un investimento totale di l 30.000 euro. s
Viale - Galleria Poggiali
Sassolino - Repetto Gallery
Weseler - Galleria Ravizza Diehl
Atchugarry - Galleria Tonelli
Mitoraj - Galleria Contini
Rotella - Galleria Spirale
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
107
A
108
rivle, silenziando e spingendo i potenti motori del Velimana, sorvolò la Grecia, si infilò tra le sponde dell’antico cratone adriatico di Tetide e nel giro di poche ore apparve la grande Pianura Padana. Iniziò a introdurre l’origine della civiltà Etrusca: “Dobbiamo imparare a ragionare e collegare. In tempi remoti, gli esseri che ci hanno preceduti, da almeno 300.000 mila anni, erano molto simili a quello che siamo ora, ma molto più robusti e resistenti al freddo; la nostra storia è una trama di migrazioni ancestrali di andata e ritorno dal continente africano. Uno dei nodi di questa tela è stato l’homo Heidelbergensis di 600.000 mila anni fa, si pensa derivato dall’Ergaster, uscito dalla culla della civiltà tempo prima, divenendo Erectus. Possiamo ipotizzare (anche grazie alle ibridazioni avvenute con un altro misterioso essere nel continente Euroasiatico, uscito dall’Africa 5,5 milioni di anni prima) da evidenze paleontologiche, che dall’Heidelbergensis si è poi diramato il Neanderthal, che arrivò a colonizzare l’intera Italia e l’Europa, sino alla lontana Siberia e agli antichi cugini dei Cro Magnon”. Eve, la genetista, distogliendosi dagli ancestrali petroglifi, si aggiunse al dialogo, ricordando gli studi precedenti: “Lo studio del genoma wide, il DNA antico, sta riportato risultati fino a ieri impensabili e attesta che gli agricoltori ed i cacciatori raccoglitori del neolitico, discendevano da una comune popolazione ancestrale. Gli attuali europei ed i medio orientali portano con sè un quarto di ascendenza di DNA di una popolazione fantasma dell’umanità, oggi chiamati ‘Euroasiatici basali’. Già quindicimila anni fa, Iran e Israele avevano già quel un quarto di ascendenza euroasiatica basale.” Eleda, uscendo dal suo pensieroso silenzio, sulla leggenda dell’immortale Tangir di 40.000 anni fa, domandò: “Ma quel misterioso popolo, a che periodo di riferimento temporale poteva corrispondere?” Eve rispose: “Sicuramente, come abbiamo appurato in Mongolia, antecedente ai 24.000 anni fa, in base al ritrovamenti del ragazzo di Malta ritrovato in Siberia centro meridionale, dal quale si è ricavato il DNA fantasma del nord. Tutto questo dimostra che facciamo parte di una storia sepolta più ampia, come il sito di Göbekli Tepe da poco rinvenuto. Ormai si è evidenziato che i popoli attuali hanno nel proprio genoma un mix di Denisoviani, Neanderthal, homo sapiens arcaico ed una parte di questi fantasmi dell’umanità.” Questo antico ceppo basale, si ramificò poi in più lignaggi euroasiatici ba-
“
Etruria del Nord © Photo by Adele Arati
All’alba del 21 maggio 2017, dai blocchi di arenaria di Kamyana Mohyla, in Ucraina, spiccarono il volo con il Velimana verso la sede della Fondazione Sperimentale a Parma, in Italia. Il prototipo ecosostenibile aveva una forma ottagonale piramidale e all’interno si poteva stare in sedici, ma per ora erano solo in tre: Eleda Itara, la ricercatrice senza memoria; Eve Nidoyie, la genetista biomedica e Arivle, il pilota. Ricalcando l’antico pellegrinaggio a ritroso di Tangir, passando al di sopra della Georgia e virando verso la Turchia, si soffermarono ad osservare dall’alto il sito di Göbekli Tepe e l’antica Çatal Hüyük, gli ancestrali luoghi dove si pensa nacque la contemporanea civilizzazione alimentare, con i templi megalitici circolari di 12.000 anni fa e le sue meravigliose Tau. Purtroppo non avevano più tempo per fermarsi, l’Italia, Parma, le stava attendendo. A bordo, Eve riascoltava i Canti Mongoli, analizzando gli studi degli anni ‘90 sul confronto tra i petroglifi di Kamyana Mohyla e quelli di Çatal Hüyük Anatolico. Anche lei concluse che entrambi erano legati alla scrittura cuneiforme sumera, ma non comprendeva perché i popoli dell’attuale Turchia non erano geneticamente gli stessi di quell’epoca: cosa poteva essere successo nella storia del remoto passato?
[29ª puntata]
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà: Etruria del Nord, ipotesi d’Origine
biancoscuro
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
sali altamente divergenti che insieme coesisterono nell’antichità e dilagarono nell’agricoltura. Possiamo ipotizzare che questa ibridazione, 100.000 anni fa, causò il mutamento del gene FOXP3, specializzato nella comunicazione a scopi cognitivi che creaRevolse le aree di Broca e di Wenicke, considerando che l’attività creativa era presente nei Neanderthal e la praticavano sugli altipiani del Tibet tra i 226.000 e i 169.000 di anni fa. Arivle, aggiunse: “Dobbiamo anche considerare il clima, che giocò un ruolo rilevante sulla creaRevoluzione dell’esistenza. Dai 900.000 ai 10.000 mila a.C. si susseguirono quattro glaciazioni intervallate da sglaciazioni. In particolar modo l’ultima, dai 110.000 al suo sfumare verso l’11.400 mila a.C., fu molto determinante per la formazione dell’homo Sapiens arcaico.” Ormai erano sopra alla grande Pianura Padana, un granaio nazionale come l’Ucraina, con una tradizione agricola millenaria. Un paesaggio di terra fertile, coltivabile e boschiva, per comuni antenati. Attualmente comprende una vastità di territori, ma milioni di anni fa era un golfo marino inglobato al centro dell’Oceano Tetide. In seguito alla sua parziale emersione, per gli slittamenti delle placche tettoniche avvenuti 850 mila anni fa, gli ominidi tornarono ad abitarla attorno ai suoi litorali marini e nelle adiacenti alture, che un tempo erano antiche spiagge. Da ritrovamenti a Monte Poggiolo, nell’attuale Forlì, sappiamo che l’Homo Erectus era già presente 900.000 anni fa. La primordiale Tetide è da sempre un riparo incubatore, come avvenne al culmine dell’ultimo periodo Würm: grazie ai suoi estesi ghiacciai, i mari e gli oceani divennero più bassi di 110 metri rispetto all’attuale situazione. L’Africa, il Mediterraneo, tutto il sud d’Europa, compresa la più riservata Sardegna, con l’attuale Liguria ed il Golfo Padano, erano legate dagli agevoli passaggi dal basso appennino Tosco-Emiliano. Arivle affermò: “La cosiddetta Patria di Tangir, per i popoli dell’epoca era un territorio crocevia per accedere all’oasi Italica; in seguito nell’ultima sglaciazione anche per dirigersi verso l’Europa del Nord.” Solo da 70.000 anni l’abitabilità del territorio si consolidò, ma all’inizio dell’ultimo picco glaciale, quando il gelo ricopriva le latitudini settentrionali e medie d’Europa, costringendo gli abitatori rimasti a cercare riparo nelle zone più a sud, colonizzando l’Italia. In quel lontano passato, per le sue caratteristiche geo-morfologiche, la penisola italica attuò migrazioni e isolamenti, ma anche nuove mescolanze tra i sopravvissuti rimasti dall’eruzione di 40.000 anni fa dei campi Flegrei e quelli di ritorno nella terra madre all’incirca 30.000 anni dopo, dando vita al megalitismo degli Aborigeni Italici, popolo già citato nel volume “Origini italiche o siano Memorie istorico-Etrusche sopra l’antichissimo regno d’Italia” di Monsignore Mario Guarnacci, edito da Paolo Giunchi, nel 1785. 8.000 anni fa, nonostante la Pianura Padana non fosse ancora ben prosciugata, i Primitivi tornarono a localizzarsi sulle alture del basso Appennino Tosco-Emiliano, le cui tracce sono state documentate dopo la metà dell’800 dall’archeologo parmense Luigi Pigorini, dal naturalista Pellegri-
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Piramide, Valchiarone © Photo by Adele Arati
” biancoscuro
109
no Strobel e dal paleontologo Gaetano Chierici, che ci raccontano ancora oggi una lunga storia sepolta. Qui da millenni scorre il lungo corso del Po con i suoi affluenti e nulla ha da invidiare ai grandi fiumi raccontati maggiormente sui libri di storia e via d’acqua fino a tempi recenti. Nella cultura orale polinesiana, dove tutto è legato da una linea aka continua ed in cui non viene fatta distinzione tra i racconti storici e la mitologia, qualcosa di curioso viene narrato: “La crea_R_evoluzione dell’esistenza, in cui il fluire dell’oscurità ‘Po’, che stava nel mare primordiale Ta’bzu, si unì alla luce ‘Ao’, dando vita con la scissione di un Dhatu-IAO-Ta’aroa, al celeste e maschile Rangi ed al femminile Terra Atuana Papa; guidati dal suono matematico dell’acqua prodotto dalle spirali del Mana. Da questi nacque Vatea e in seguito Tane e Atarapa. Rangi spartì tra loro alcuni territori in Terra di madre Papa, ma Tane, accecato dal potere sul Mana, evirò il padre e dalla fecondità tranciata diede vita all’immortale Tangir.” Non a caso, le antiche imbarcazioni di questo fiume italico sono curiosamente similari alla struttura di quelle polinesiane. Questo corso d’acqua, il Po, con i suoi rami fluviali, sin dalla preistoria fu strada di viaggio, e le sue sabbie tutt’oggi ci restituiscono importanti reperti, tra cui un cranio di Neanderthal conservato nel Museo Paleoantropologico del Po. Nel primo pomeriggio del 21 maggio 2017 il Velimana atterrò sulla terrazza della Fondazione a Parma. Margot, la Direttrice, rivide Eleda ed Eve dopo un lungo periodo, ma non le fece scendere, fu lei a salire sul veivolo. Mentre il prototipo si rialzava dalla pista di atterraggio e scivolava sul Po, il fossile fluviale di origine quaternaria della Pianura Padana, Margot volle portare le sue ospiti a visitare i luoghi della presunta origine etrusca e accennò: “Le frequentazioni qui, sono già databili dal paleolitico, con ritrovamenti di chopper, amigdale, siti megalitici, un ponte di pietra inciso a forma di serpente, che molto più avanti visiteremo. Tutto ci riporta a Kamyana Mohyla e a un sito africano di 70.000 anni fa”. Non si deve dimenticare che le necropoli emiliane del neolitico erano disseminate ovunque e vi furono ritrovamenti in tutta la piana Padana, in particolare qui, a Parma centro e provincia: Traversetolo, Gaione, Marano, Basilicanova, Noceto e Vicofertile. Fino a giungere alla metà del V millennio a.C., con la cultura del vaso a bocca quadrata. Di quel periodo fanno parte ritrovamenti di collane con conchiglie, lame raschiatoi, asce, punte di freccia e in particolare una statuina femminile la “Signora / Papa-Madre bianca, uccello della morte e rinascita; non della fertilità”. Questa è stata portata alla luce nelle campagne a Vicofertile nel 2005, ed era posta sul volto di uno scheletro di donna, in un contesto al centro di cinque sepolture maschili rannicchiate in posizione fetale e raggruppate in uno scavo nel terreno (oggi visibile al Museo archeologico di Parma), similmente a quelle ritrovate in Africa, Siberia, Mongolia, Ucraina e nel resto d’Italia. In seguito, per la teoria della continuità, è ipotizzabile che a distanza di tremila anni, ibridandosi nuovamente, diedero vita alla civiltà del bronzo della Vasca Votiva di Noceto, simEtruria del Nord © Photo by Adele Arati
biancoscuro
BIANCOSCURO
110
RIVISTA d’ARTE
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
BIANCOSCURO
RIVISTA d’ARTE
Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Per maggiori informazioni www.adelearati00.com www.appunti00.com
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere e il reale si unisce all’intreccio del Filo virtuale della Fantasia Crea_R_ Evolutrice. Una Linea aKa, presente in ogni mia opera, dove tutto ebbe un 00_R_Inizio, in questa saga artistica Fanta-ma-Scientifica, per il bene comune Finito-ma-Infinito, in memoria del Popolo_00. Testi liberamente tratti dai miei futuri Romanzi Artistici Fanta-ma-Scientifici. <Opere d’art’è di Scrittura CreAttiva, aaParole con apPunti, Tavole AlgoRitmiche d’artiStà>
Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it
[...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO
bolo del primordiale Ta’bzu, la terra liquida fetale. Questa è una zona ricca di calde acque termali, si affermò così un luogo prezioso per i popoli dell’acqua, i grandi navigatori di fiumi, mari e oceani, definiti nel tempo i Tirreni Italici o Popoli del Mare. Sempre restando nel campo della capacità di immaginare, è pensabile che, grazie alla bonifica delle aree, si sviluppò un’agricoltura intensiva, riportata in Italia nel lungo pellegrinare di sapienti antenati, che trasformarono i popoli primitivi in stanziali. Nel corso del tempo divennero i Terramaricoli dell’età del Bronzo, poi Proto-Villanoviani, fino a diventare il popolo Etrusco, uno degli ultimi superstiti di una grande civiltà matriarcale. I loro saperi furono tramandati oralmente nella storia, emigrando anche in altri lontani luoghi, sino all’Oceano Pacifico, per poi tornare indietro. A testimonianza dell’origine etrusca in questo territorio, oltre ai suoi reperti archeologici non ancora del tutto compresi, vi è un oggetto curioso, il fegato di Piacenza, che, accostato alla vicina Piramide di pietra della Val Chiarone, fa acquisire un ritrovato significato alla Pianura Padana ed ai suoi corsi d’acqua. Questa scultura è legata ai misteriosi “Libri del Comando”, antiche nozioni segrete, tramandate solo verbalmente (come in Polinesia) dalle o dai primogeniti, nella cultura etrusca chiamata la “Disciplina”. 25 apPunto b): “L’azione pensatrice dell’arte unisce i distanti campi d’esistenza di civiltà antiche, facendo diventare leggibili le similarità delle loro caratteristiche socio culturali e facendo così riemergere il passato remoto”. L’Etruria Padana non è stata solo l’ultimo baluardo di una cultura paritaria, in seguito assorbita dal patriarcato, ma fu anche il suo inizio, che si perde nella preistoria. Ancora oggi sotto a migliaia di ettari delle argille padane è seppellita la storia delle origini. Il 10 luglio 2017, dopo 50 giorni di studi presso la Fondazione a Parma, era giunto il momento per i personaggi di questo racconto di partire per un nuovo viaggio ed approfondire il cuore della cultura etrusca. Adele Arati artiStà
Etruria del Nord © Photo by Adele Arati
biancoscuro
111
biancoscuro
Capolavori della fotografia moderna A Torino, la Collezione Thomas Walther di
Mario Gambatesa
S
i intitola “Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York” la mostra organizzata a Torino presso le
sale di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 26 giugno 2022, per la prima volta in Italia presenta una selezione di oltre 230 opere fotografiche della prima metà del XX seco-
lo. Capolavori assoluti della storia della fotografia realizzati dai grandi maestri dell’obiettivo. Come i contemporanei Matisse, Picasso e Duchamp che hanno saputo rivoluzionare linguaggi delle arti plastiche, così gli autori in mostra, hanno ridefinito i canoni della fotografia assumendo un ruolo assolutamente centrale e innovativo nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo. Accanto ad immagini iconiche di fotografi americani come Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Paul Strand, Walker Evans o Edward Weston e europei come Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, André Kertész e August Sander, la collezione Walther valorizza il ruolo centrale delle donne nella prima fotografia moderna, con opere di Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Claude Cahun, Lore Feininger, Florence Henri, Irene Hoffmann, Lotte Jocobi, Lee Miller, Tina Modotti, Germaine Krull, Lucia Moholy, Leni Riefenstahl e molte altre. Oltre ai capolavori della fotografia del Bauhaus (László Moholy-Nagy, Iwao Yamawaki), del costruttivismo (El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Gustav Atelier Stone (Cami Stone and Sasha Stone) Woman Smoking 1928, gelatin silver print, 58,6x41,4 cm. The Museum of Modern Art, New York Thomas Walther Collection. Committee on Photography Fund Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York
BIANCOSCURO 112
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
A riprova della grande ricchezza QUESTA è LA VERSIONE FREE di tecnica e dell’acquisizione dell’imBIANCOSCURO Rivista d’Artemagine digitale, all’interno della Collezione Thomas Walther, del Trovi la versione completa, Museum of Modern Art di New CARTACEA o DIGITALE York, si trovano fotografie realizin abbonamento e zate grazie alle nuove possibilità nelle migliori fiere d’Arte. offerte dagli sviluppi di questi anni, ma anche una molteplicità Puoi abbonarti o richiedere una copiadionline: sperimentazioni linguistiche realizzate attraverso diverse tecartshop.biancoscuro.it niche: collages, doppie esposizioni e fotomontaggi che raccontano una nuova libertà di intendere e usare la fotografia. Si tratta di un vero e proprio ferKlutsis), del surrealismo (Man Giulio Bragaglia e le composizio- mento creativo in crescita che ci Ray, Maurice Tabard, Raoul ni astratte di Luigi Veronesi, due prospetta, attraverso temi di granUbac) troviamo anche le speri- fra gli italiani presenti in mostra de rilievo, in un nuovo punto di l mentazioni futuriste di Anton insieme a Wanda Wulz. vista, unico e culturale. s Max Burchartz - Lotte (Eye) 1928, gelatin silver print, 30,2x40 cm. The Museum of Modern Art, New York Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Peter Norton © Max Burchartz, by SIAE 2021 © 2021 Max Burchartz / Artists Rights Society (ARS), New York / VG Bild-Kunst, Germany Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York A destra: László Moholy-Nagy Lucia Moholy Untitled (Portrait of László Moholy-Nagy) 1925, gelatin silver print, 9,3x6,3 cm. The Museum of Modern Art, New York Thomas Walther Collection. The Family of Man Fund © 2021 Artists Rights Society (ARS), New York / VG Bild-Kunst, Bonn Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York
CAPOLAVORI DELLA FOTOGRAFIA MODERNA 1900-1940 La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York 03 marzo – 26 giugno 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Torino INFO T. +39 011 0881150 Tutti i giorni 11.00 - 19.00 Chiuso il martedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.camera.to
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
113
biancoscuro
Immortalare il momento decisivo La preziosa testimonianza della Collezione Julián Castilla di
Lucia Garnero
P
alazzo Albergati di Bologna ospita, per la prima volta in Italia, dall’ 8 aprile al 4 settembre 2022, la straordinaria Collezione Julián Castilla (noto collezionista d’arte spagnolo) nella la mostra “PHOTOS!”. Protagonisti i grandi fotografi del ‘900, da Man Ray a Henri Cartier-Bresson, da Robert Capa a Vivian Maier, e ancora Robert Doisneau e Alfred Stieglizt, accanto ai fotografi spagnoli Carlos Saura, Ramón Masats, Oriol Maspons, Isabel Muñoz, Nico-
las Muller e molti altri. In mostra capolavori della fotografia, scatti entrati nell’immaginario collettivo come fermo-immagine del secolo scorso: oltre 70 opere, suddivise in 9 sezioni, di grandi maestri spagnoli e internazionali, che rendono l’esposizione bolognese unica al mondo. Considerata una delle collezioni private più importanti d’Europa, appartenente a Julián Castilla, noto collezionista d’arte spagnolo, copre un secolo di arte fotografica, dalla nascita della fotografia moderna all’inizio del
XX secolo fino a quella del XXI secolo. PHOTOS! rappresenta un interessante viaggio lungo il percorso che ha portato l’immagine fotografica ad affermarsi come opera d’arte a tutti gli effetti. Come spiega la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz: “La collezione fotografica di Julián Castilla rappresenta una preziosa testimonianza con cui immergersi nei movimenti artistici fondamentali dell’arte moderna e contemporanea. Dalle avanguardie del surrealismo e dell’astrazione, passando per il movimento pop e l’arte concettuale,
BIANCOSCURO 114
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
fino all’arte digitale.” QUESTA è LA VERSIONE FREE di Una narrazione che, a partire dallo sviluppo del fotoreportage eBIANCOSCURO Rivista d’Arte della fotografia di moda, arriva al racconto del presente ed alle sfide Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE contemporanee del digitale. in abbonamento e La mostra inizia con una selezione di opere dei maestri delle avan- nelle migliori fiere d’Arte. guardie degli anni venti a Parigi abbonarti o richiedere una copia online: e New York. In questi Puoi anni, Man Ray si rivela uno dei fotografi più ingegnosi del tempo: fondatore artshop.biancoscuro.it del gruppo dadaista di New York, si trasferisce a Parigi e si avvicina ai surrealisti, come testimoniato [1] da opere emblematiche in mostra quali “Le Violin d’Ingres” (1924), ispirato ai nudi del pittore Ingres. La seconda sezione ci porta ad esplorare gli artisti di Magnum Photos, l’agenzia internazionale di fotografia che immortala gli eventi storici più salienti del XX secolo. Fondata a Parigi nel 1947 dal fotografo ungherese Robert Capa insieme ad altri fotografi, svolge un ruolo fondamentale anche per la difesa dei diritti d’autore dei fotografi. Questa sezione include i celebri [2] >>> [1] Robert Doisneau Le Baiser de l’hôtel de Ville (Il bacio dell’hôtel de Ville), 1950 Collezione Julian Castilla © Atelier Robert Doisneau [2] Robert Capa Morte di un miliziano, 1936 stampa ai sali d’argento, 40,69x50,86 cm. Collezione Julian Castilla © Robert Capa/ICP/Magnum Photos/Contacto [3] Carlos Saura Bambini che chiedono l’elemosina, 1955 stampa su carta baritata gelatina d’argento (metodo Archival), 30x40 cm. Collezione Julian Castilla © Carlos Saura Atares, by SIAE 2022 Pagina a lato: Ramón Masats Seminario, 1960 stampa su carta baritata gelatina al clorobromuro d’argento con viraggio conservativo al selenio (metodo Archival), 90x105 cm. Collezione Julian Castilla © Ramon Masats, by SIAE 2022
[3]
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
115
biancoscuro
de l’hôtel de Ville” di Robert Doisneau, scattata in una strada parigina nel 1950 e considerata una delle fotografie più romantiche e popolari mai realizzate. A seguire, in una delle due sezioni dedicate alla Spagna, scattata nel 1936 da Robert Capa, una delle più universalmente conosciute e considerata emblematica del XX secolo, “Death of a Loyalist Militiaman”. La mostra “PHOTOS!”, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, in collaborazione con Museo d’Arte Contemporanea di Villanueva de los Infantes, è curata da Cristina Carrillo de Albornoz e prodotta e organizzal ta da Arthemisia. s Sopra: Nicolas Muller Circolo di bambine, Argamasilla de Alba, 1957 stampa su carta baritata (metodo Archival) 50x60 cm. Collezione Julian Castilla Crediti Fondo Nicolás Muller. Archivo Regional de la Comunidad de Madrid A destra: Henri Cartier-Bresson Rue Mouffetard, Paris, 1954 stampa ai sali d’argento, 35,60x24,40 cm. Collezione Julian Castilla © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contacto
<<< ritratti di Robert Doisneau, che ama ricercare divertenti giustapposizioni di immagini, e quelli di Henri Cartier-Bresson, considerati entrambe maestri nel ritrarre la vita quotidiana della gente. Opera culmine del fotogiornalismo è la fotografia della collezione intitolata “Rue Mouffetard, Parigi” (1954), di Henri Cartier-Bresson, che immortala candidamente un bambino per strada ed è realizzata secondo il suo credo: “il momento decisivo”, ovvero, catturare l’istante in cui ha luogo il fatto decisivo di un’azione. Nella sezione dedicata alla famiglia, si distingue “Le Baiser
BIANCOSCURO 116
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
PHOTOS!
QUESTA è LA VERSIONE BIANCOSCURO Rivista
I capolavori della Collezione Julián Castilla: Cartier-Bresson, Doisneau, FREE di Capa, Man Ray e i più grandi fotografi del ‘900 d’Arte
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
8 aprile - 4 settembre 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Albergati, Bologna INFO T. +39 06 915 110 55 didattica@arthemisia.it
tutti i giorni 10.00 - 20.00 Puoi abbonarti o richiedere una copia online:
artshop.biancoscuro.it
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzoalbergati.com
Sotto, alcune viste del percorso espositivo
Man Ray - Le Violin d’Ingres (Il violino di Ingres), 1924, stampa ai sali d’argento, 30x40 cm. Collezione Julian Castilla © Man Ray 2015 Trust
PHOTOS! The masterpieces of the Julián Castilla Collection: Cartier-Bresson, Doisneau, Capa, Man Ray and the greatest photographers of the twentieth century Palazzo Albergati, Bologna April 8 - September 4, 2022 (Check the opening on the site)
W
ith PHOTOS!, from 8 April to 4 September 2022, Palazzo Albergati in Bologna hosts, for the first time in Italy, the Julián Castilla Collection. Alfred Stieglizt, Man Ray, Henri Cartier-Bresson, Vivian Meier, Robert Capa, André Kertèsz, Alberto Korda and Robert Doisneau, as well as Spanish photographers such as Carlos Saura, Ramón Masats, Oriol Maspons, Isabel Muñoz, Cristina García Rodero or Chema Madoz and many others are the undisputed protagonists, with their memorable shots that have now entered the collective imagination as a still image of the last century, of an unmissable journey through the history of photography. Over 70 works by great Spanish and international masters make this exhibition in Bologna unique in the world.
Considered one of the most important private collections in Europe, it covers more than a century of photographic art, from the birth of modern photography in the early 20th century to the present day first day of 21st Century. A narrative that, starting from the creation of the Magnum Agency to the development of photo-reportage, from the evolution of fashion photography to the story of the present, is confronted today with contemporary challenges in the digital age. PHOTOS! exhibition was organized with the patronage of the Emilia Romagna Region and the Municipality of Bologna, in collaboration with the Villanueva de los Infantes Museum of Contemporary Art, supported by Poema, curated by Cristina Carrillo de All bornoz and produced by Arthemisia. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
117
biancoscuro
Luigi Ghirri Un viaggio nei sentimenti di Vincenzo
Chetta
A
perta dallo scorso 9 aprile, la mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi” è allestita a Palazzo Bisaccioni, sede rinascimentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Obiettivo del progetto espositivo, ideato da Roberta Angalone, è ricordare l’artista analizzandone la ricerca fotografica dal punto di
vista delle motivazioni e dei sentimenti, attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni. Questa rassegna, curata da Massimo Minini, nasce infatti in occasione del trentennale dalla scomparsa del maestro della fotografia contemporanea e vuole celebrarlo ponendo l’attenzione sulla sua intima necessità di fotografare e raccontare le emozio-
ni, grazie ad un percorso che svela al visitatore il modo in cui Ghirri entrava in rapporto con le cose. Nato a Scandiano nel 1943, cresce nell’atmosfera di quei tempi della provincia emiliana: il dopoguerra, la ripresa economica ed il fermento culturale degli anni ‘60 forgiano la sua personalità, sensibile ai mutamenti, estremamente curiosa e motivata dal de-
BIANCOSCURO 118
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
vita ed al racconto del suo avviciQUESTA è LA VERSIONE FREE di namento all’obiettivo fotografico. BIANCOSCURO Rivista d’ArteIl percorso prosegue con le sezioni dedicate ai luoghi, ai volti del Trovi la versione completa, tempo, ai non luoghi, all’arte e CARTACEA o DIGITALE ad Aldo Rossi, con il quale conin abbonamento e divide l’interesse per la periferia, nelle migliori fiere d’Arte. spazio che racchiude in sé una speciale forza evocativa di storia e Puoi abbonarti o richiedere una copiamemoria. online:Come possiamo notare ammirando le sue opere, Ghirri artshop.biancoscuro.it fotografa molti soggetti differenti, non si identifica in un solo genere per non avere limitazioni nella sua libertà di espressione, ma si preoccupa anche della libertà di interpretazione, opponendosi siderio di conoscenza. Possiamo del Pianeta Terra, ricerca che con- anche alla censura linguistica e laindicare il 1969 come l’anno in tinuerà e si evolverà lungo tutto il sciando che le sue fotografie poscui parte la sua ricerca, dopo lo suo percorso. La mostra si apre sano essere decifrate diversamente l stupore per la prima fotografia con una sezione dedicata alla sua infinite volte. s Sopra: Luigi Ghirri - Modena 1973 serie Kodachrome stampa cromogenica da negativo, 19x28,5 cm. Collezione privata © Eredi Luigi Ghirri A sinistra: Luigi Ghirri - Emilia Romagna, 1988 serie Paesaggio Italiano stampa cromogenica da negativo, 5,5x7 cm. Collezione privata © Eredi Luigi Ghirri A destra: Luigi Ghirri - Marina di Ravenna, 1972 serie Kodachrome stampa cromogenica da negativo, 30x20 cm. Collezione privata © Eredi Luigi Ghirri
LUIGI GHIRRI (non) luoghi
09 aprile – 31 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Bisaccioni, Jesi INFO T. +39 0731 207523 info@fondazionecrj.it Tutti i giorni 09.30/13.00 - 15.30/19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazionecrj.it
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
119
biancoscuro
Massimo Vitali Un fermo immagine della società contemporanea di
Mario Gambatesa
L
a galleria Mazzoleni a Torino ospita, dal 12 aprile scorso al 30 giugno prossimo, la mostra fotografica di Massimo Vitali dal titolo “Ti ho visto”. Vitali nasce a Como nel 1944, terminate le scuole superiori si trasferisce a Londra dove studia fotografia al London College of
Printing. Nei primi anni Sessanta intraprende la sua carriera come fotogiornalista, collaborando con molti giornali e agenzie italiane ed europee. All’inizio degli anni Ottanta, inizia a lavorare come Direttore della fotografia per cinema e televisione. Nel 1995 dà inizio alla sua famosa serie dei panorami delle spiagge italiane.
Attualmente vive e lavora a Lucca. L’artista individua la spiaggia come luogo privilegiato per compilare un manuale socio-antropologico dell’identità italiana. La visione frontale e la posizione sopraelevata, il cosiddetto “punto di vista del principe”, gli consentono di cogliere ampi scorci paesaggistici e allo stesso tempo
BIANCOSCURO 120
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
MASSIMO VITALI. Ti ho visto Mazzoleni, Torino April 12 - June 30, 2022
QUESTA è LA VERSIONE FREE di azzoleni isRivista pleased to present “ars nova”; the Renaissance perBIANCOSCURO d’ArteFlemish Ti ho visto (I Saw You), Masspective; the panoramic scenes of the ei-
M
simo Vitali’s second solo exhi-
ghteenth-century landscape painters; as
early 1990s, he focuses on large forma-
version of these recognisable figures.
the “decisive moment” but take shape from prolonged waiting periods and an analytical, rational look. The artist is moved by a sociological intent and a voyeuristic spirit. He identifies the beach as the privileged place to draft a socio-anthropological manual of Italian identity. The frontal view and the elevated position – the so-called “prince’s point of view” – allow him to capture wide landscape views as well as to delve into the intimacy of human interactions. After hours of patient observation, Vitali chooses the moment in which nothing decisive happens, but multiple micro-stories converge. The cold, whitish light freezes people, things, and places in an immovable space and time. The result is a merciless portrait of everyday life in which the natural element, the public sphere, and the private dimension are intertwined in a crystallized temporal suspension. Although Vitali’s coasts are noisy and colourful puzzles of bathers, swimsuits, deckchairs, and sun loungers, the resulting image reveals his active awareness of art history: the descriptive and meticulous realism of the
tanned, tattooed, isolated, or gathered in small groups – are captured with their ordinary bodies whilst unwittingly enjoying their free time in awkward positions, stripping themselves of the daily working life and laying bare. Behind the apparent banality of these scenes lies contemporary society’s behavioural phenomenology along with its evolution over time. The exhibition opens with the first photograph of 1994, which is directly related to the most recent shots. Covering three decades of activity, the works on display range from historical (Viareggio Red Fins, 1995) and iconic photographs (Carcavelos Pier Paddle, 2016) to urban landscapes (Friche de la Belle de Mai on Air, 2017) and natural, untouched sceneries (Ponta dos Mosteiros Dark, 2018). In Vitali’s work, gatherings and crowds alternate with empty spaces, solitudes follow multitudes, becoming the raw material to be shaped by the artist. His gaze creates stories, elaborates them, observes them, records them, eventually sharing his voyeuristic gaze with the viewer: the privilege of sel eing without being seen. s
Trovi versione bitionla at the gallery. Born completa, in 1944, Vitawell as some classic iconographies of ItaliCARTACEA receives his first camera as a gift at the lian and European painting, such as the o DIGITALE age of 12. He starts his career as aephoto image of the “bather” and the “diver.” in abbonamento reporter and continues as a Director of The photographer-director’s attentive nelle migliori fiere d’Arte. Photography in the film industry. In the eye identifies in the crowd the modern ts and “staged” images that do not seek and women of our time – pale, Puoi abbonarti o richiedere una copiaMen online:
di addentrarsi nell’intimità delle interazioni umane. Dopo ore di paziente osservazione, Vitali sceglie il momento in cui apparentemente non succede nulla di decisivo, ma nel quale molte microstorie convergono. La luce fredda e biancastra ferma nel tempo e nello spazio, persone, cose e luoghi. Ne risulta un ritratto impietoso della quotidianità in cui elemento naturale, sfera pubblica e dimensione privata si intrecciano in una sorta di cristallizzata sospensione temporale. Le immagini di Vitali si riempiono di un minuzioso realismo descritto fortemente nell’arte fiamminga, immettendo al suo interno l’idea di una prospettiva rinascimentale, o addirittura le scene panoramiche dei vedutisti
artshop.biancoscuro.it
>>> Sopra: Massimo Vitali (b. 1944) Livorno Le Vaschette facing north 2020, inkjet print in diasec mount with wooden frame circa 150x190 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino A sinistra: Massimo Vitali (b. 1944) Zlatni Rat Canoe 2009, lightjet print on photographic paper from drum scan of original negative diasec mount with wooden frame 180x228 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino A destra: Massimo Vitali (b. 1944) Ponta dos Mosteiros Dark 2018, lightjet print from original digital file on photographic paper diasec with wooden frame 187x247 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
121
biancoscuro
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte. Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it
Massimo Vitali (b. 1944) Desiata Shoe 2017, lightjet print from original digital file on photographic paper diasec with wooden frame, 181.5x242 cm. Courtesy Mazzoleni, London – Torino
<<< settecenteschi. L’occhio attento del fotografo-regista individua nella folla la versione moderna di queste figure iconiche. Uomini e donne del nostro tempo, corpi comuni, pallidi, abbronzati, tatuati, isolati o riuniti in piccoli gruppi, intenti a godere del proprio tempo libero con le loro posizioni sgraziate, non consci di essere ripresi, che si spogliano della quotidianità lavorativa e si mettono a nudo. Dietro l’apparente banalità di queste scene si nasconde la fenomenologia comportamentale della società contemporanea ed i suoi cambiamenti nel tempo. Nei primi anni Duemila, Vitali ritorna su quelle spiagge per registrare abitudini e cambiamenti dell’umanità che ritrae, e poi ancora
nell’estate 2020, quando l’artista intraprende un tour tutto italiano per osservare cosa è mutato nello stile di vita degli italiani in un’estate atipica che seguiva tre mesi di lockdown. A Rosignano, il tema dell’inquinamento ambientale lascia il posto ad un’indagine dai risvolti più sociologici, che mostra bambini e adulti di diverse, etnie e religioni e racconta la spiaggia come un luogo libero in cui l’inclusione sociale è pienamente raggiunta. Tra le altre fotografie scattate in quei mesi del 2020, ci si rende conto che la smania di libertà si mescola allo spettro di una nuova chiusura. Lungo la battigia, poche persone si muovono timidamente o prendono il sole in gruppi piccoli e ben distanziati. Il paesaggio na-
MASSIMO VITALI Ti ho visto
12 aprile – 30 giugno 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mazzoleni, Torino INFO T. +39 011 534473 Da martedì a sabato 10.00/13.00 - 15.30 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mazzoleniart.com
turale acquista ariosità a dispetto delle minute geometrie dei corpi, una sapiente misura regola la composizione, ritrovandosi in un equilibrio perfetto tra cielo, l mare, terra e persone. s
BIANCOSCURO 122
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro
Bryan Adams La nuova carriera del rocker di
Daniela Malabaila
B
ryan Adams, conosciuto dal pubblico di tutto il mondo come rocker, oggi è un fotografo altrettanto famoso. Dalla fine degli anni ‘90 si è specializzato in ritratto e foto di moda, costruendosi una nuova, solida carriera che l’ha portato a lavorare, ad esempio, per Hugo Boss, Guess Jeans, Converse, Montblanc, Omega, Richmond, Fred Perry, Jaguar e OPEL, a firmare il Calendario Pirelli 2022 e a lavorare addirittura con la Regina Elisabetta II di Inghilterra, senza dimenticare gli scatti alle celebrità di tutto il mondo, da Mickey Rourke a Kate Moss, da Amy Winehouse a Mick Jagger, da Sir Ben Kingsley a Lana Del Rey. Fino al 9 luglio 2022, da Leica Galerie Milano, una mostra celebra il talento di Bryan Adams e lo fa scoprire. Curata da Anke Dagenhard e Denis Curti, la rassegna presenta ventotto opere di grande formato che approfondiscono proprio la sua carriera da ritrattista. Le opere esposte si concentrano sui protagonisti del mondo dello spettacolo, della musica, della moda e dell’arte. Ai tradizionali ritratti in studio si con-
Bryan Adams - Amy Winehouse © Bryan Adams
trappongono quelli meno convenzionali che testimoniano il rapporto di grande complicità che Adams è riuscito a instaurare con i suoi modelli e a scavare nella natura più intima delle celebrità che, complice il rapporto di amicizia che hanno con il fotografo, si sono lasciate indagare senza porre un “filtro”. In ogni immagine si percepisce la forte presenza del fotografo, l’obiettivo della macchina fotografica di Bryan Adams non crea una barriera tra sé e la persona ritratta: la sua grande capacità è proprio quella di superare la distanza e abbracciare idealmente il soggetto, chiunque sia. Possiamo approfondire la fotografia di Adams anche attraverso i cinque libri fotografici che ha pubblicato in questi anni: “American Women” (2004) che propone i ritratti di alcune influenti donne americane vestite Calvin Klein; “Exposed” (2012); “Untitled” (2015), dedicato ai suoi scatti astratti; “Wounded – The Legacy of War” (2013), con le immagini di giovani soldati inglesi pesantemente feriti e mutilati durante la guerra in Iraq, e “Homeless” (2019) dove le sue fotografie dirette, compassionevoli e ricche di dignità, raccontano la l storia di alcuni senzatetto. s
Bryan Adams - Kate Moss White coat, London 2013 © Bryan Adams
BRYAN ADAMS Exposed
21 aprile – 09 luglio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Leica Galerie, Milano
Bryan Adams - Sir Ben Kingsley London 2010 © Bryan Adams
INFO T. +39 02 89095156 Da martedì a sabato 10.00/14.00 - 15.00/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.leicastore-milano.com
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Bryan Adams - Autoritratto © Bryan Adams
123
BIANCOSCURO
T r A t e e r t S T r A t e e Str
biancoscuro
Progetto Rainbow
A Pisa, un forte messaggio di sostenibilità ambientale realizzato da Mr. Fijodor di
Flavio Ennante
“
L’esperienza di Santa Croce Sull’Arno è stata davvero un’avventura.Trovarsi da soli, a 30 metri di altezza, a dipingere un’opera a 360° non capita tutti i giorni Mr. Fijodor
Inquadra il QR con il tuo smartphone per maggiori w” info sul “Progetto Rainbo INFO Mrfijodor www.mrfijodor.it Facebook.com/MrFijodor Instagram.com/mrfijodor
”
BIANCOSCURO 126
RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
BIANCOSCURO
biancoscuro
I
l “Progetto Rainbow” si colloca in un’ottica di sostenibilità e ottimizzazione delle risorse. Queste le parole di Giuseppe Sardu, Presidente di Acque SpA che aggiunge: “Mentre ristrutturiamo alcune torri, sfruttiamo la presenza delle impalcature per effettuare alcuni interventi artistici allo scopo di contribuire alla rigenerazione urbana di infrastrutture fondamentali. Si tratta di una assoluta novità per un gestore idrico ed il risultato è davvero straordinario”. Costruito nel 1976, il serbatoio “Santa Croce 2” ha una capacità di 600 metri cubi ed è altro 34 metri, l’obiettivo del “Progetto Rainbow” è unire territorio e cultura, “migliorando” in senso artistico, le infrastrutture che segnano il paesaggio. L’artista scelto per il restyling del serbatoio è Mr. Fijodor. L’opera è intitolata, “Pipes, taps, mountains and water with some fish” ed è stata recentemente svelata, donando una nuova identità all’infrastruttura ed al paesaggio. “Acqua tra natura e tecnologia” il tema del murale, un’opera visibile da centinaia di metri di distanza che ridisegna il panorama, lanciando un forte messaggio di sostenibilità ambientale. Nei giorni scorsi sono state smontate le impalcature intorno al serbatoio: pezzo dopo pezzo, il cantiere ha svelato le immagini realizzate da Mr. Fijodor sulla sommità della struttura, il progetto di Acque SpA si pone come obiettivo di reinventare artisticamente le opere murarie, con interventi di artisti di fama internazionale nel campo dell’arte urbana, i propri serbatoi nel Basso Valdarno. Terminate le ultime attività, si terrà l’inaugurazione, alla presenza delle classi della scuola primaria “Carducci”, protagoniste di un percorso educativo che ha legato arte e sostenibilità, attraverso incontri con Mr. Fijodor e la realizzazione di alcuni disegni ispirati alla risorsa idrica. “L’esperienza di Santa Croce sull’Arno è stata davvero un’avventura. Trovarsi da soli, a 30 metri di altezza, a dipingere un’opera a 360° non capita tutti i giorni. È stata una vera scommessa dal punto di vista professionale, ma anche un’esperienza umana, sia con gli operai che ogni giorno mi accompagnavano in cima, sia durante gli incontri con i bambini della scuola. Sono state settimane di contrasti: ho affrontato freddo e vento, ma sono anche stato scaldato dall’umanità che ho incontrato lungo il percorso”, l conclude Mr. Fijodor. s
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Alcune viste dell’opera “Pipes, taps, mountains and water with some fish” realizzata da Mr. Fijodor
127
COPPOLA
E
L
L
I
“Veduta di Scilla” 2007, china colorata su pergamena, 120x60 cm.
“Il muro… silenzio da riempire” 2020, tecnica mista su tavola, 80x80 cm.
TO N I O LO
CUSUMANO
“Broken” 2021, Fotografia digitale, 38x50 cm.
“Esistere” Marmo di Carrara e marmo portoro, 26x26x43 cm.
artshop@biancoscuro.com
https://artshop.biancoscuro.it
Art Shop
by biAncoscuro
Viale Indipendenza 26 27100 Pavia
IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
© Riccardo Bizziccari - Foto di / photo by Franco Bellomo
P R E S E N TA
tor i n o 6 . 4 . 2 2— 1 6 .1 . 2 3
“BIANCOSCURO Art Magazine” Magazine”
12 mesi d’Arte in versione cartacea e digitale digitale!! Abbonati ora a 55€ anzichè 60€ ed il rinnovo per l’anno seguente sarà
a soli 39€!
Puoi abbonarti usando la scheda che trovi qui sul retro oppure sul sito artshop.biancoscuro.it
In omaggio anche la versione digitale di BIANCOSCURO Rivista d’Arte, direttamente nella tua casella email! artshop@biancoscuro.com - https://artshop.biancoscuro.it
Art Shop
by biAncoscuro
Viale Indipendenza 26 - 27100 Pavia
Dove trovare BIANCOSCURO Versione digitale in abbonamento o presso: www.biancoscuro.it artshop.biancoscuro.it www.pressreader.com www.ebsco.com www.issuu.com
BRA52-2022
Versione cartacea in abbonamento o presso: Art Basel Art Basel Miami Beach Art Basel Hong Kong Art Verona Arte Padova Bergamo Arte Fiera Grand Art Milano Arte Genova ART Innsbruck ART Salzburg Art Zurich Montreux Art Art Parma Fair PaviArt Contemporanea Forlì Vernice Art Fair Forlì
A
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR qui sotto per collegarti alla pagina web e attivare on-line il tuo abbonamento
“BIANCOSCURO” è un’associazione culturale nata nel 2013. Tra i suoi progetti di promozione artistica il BIANCOSCURO Art Contest (artcontest.biancoscuro.it) che mette in palio importanti premi acquisizione, la copertina, mostre personali, collettive e monografie in formato e-Book con possibilità di stampa. BIANCOSCURO Rivista d’Arte è distribuita in Italia e all’estero in importanti manifestazioni artistiche e fiere internazionali, inoltre è diffusa tramite PressReader, leader mondiale per la distribuzione di riviste su crociere di lusso, hotel 5 stelle e centri benessere; ed EBSCO, leader nel mondo per la fornitura di riviste ad Accademie, Università, Musei, librerie e biblioteche. Naturalmente è consultabile anche sul nostro portale ufficiale (www.biancoscuro.it) e sui nostri social Facebook ed Instagram.
Perché abbonarsi e come farlo Gli abbonati “BIANCOSCURO” condividono una visione intelligente e costruttiva dell’arte moderna e contemporanea e sono attenti al patrimonio culturale. Abbonandoti riceverai puntualmente a casa la rivista d’arte BIANCOSCURO sia in formato cartaceo che in formato digitale direttamente via e-mail.
Prossimamente Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale Elliott Erwitt 100 fotografie Crazy. La follia nell’arte contemporanea Special Art Basel Art Monte-Carlo Art Karlsruhe Anteprime Berlin Art Week Biancoscuro Art Contest Positions Berlin
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e o o o o Abbonamento (Italia per 1 anno) 6 numeri........................................ 55€ 60€ Abbonamento (Italia per 2 anni) 12 numeri..................................105€ 120€ Abbonamento (Europa per 1 anno) 6 numeri.............................................120€ Abbonamento (Europa per 2 anni) 12 numeri...........................................240€
Ritaglia questo coupon e invialo per e-mail a:
info@biancoscuro.it
oppure in busta chiusa a:
BIANCOSCURO
Viale Indipendenza 26 27100 Pavia
Verserò la cifra con versamento su c/c postale n.1017328376 intestato a Biancoscuro oppure bonifico IBAN IT24M0760111300001017328376 intestato a Biancoscuro. L’abbonamento sarà attivato dopo la ricezione della ricevuta. Cognome___________________________ Nome______________________________ Indirizzo________________________________________________________________ CAP______________ Città____________________________________ Prov._________ Nazione________________ e-Mail___________________________________________ P.IVA o Cod. Fiscale ______________________________________________________
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e L’editore garantisce la riservatezza dei dati da te comunicati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a Biancoscuro - Responsabile dei dati - Viale Indipendenza 26, 27100 Pavia. I tuoi dati potranno essere utilizzati per inviarti informazioni artistiche, inviti a mostre e manifestazioni artistiche. Se non desideri ricevere altro materiale spunta il quadratino (L.196/03) o
The Art Basel & UBS Global Art Market Report 2022 Download now on artbasel.com/TheArtMarket
biAncoscuro over the COVER giugno/luglio
2022 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
Francesco Invernici Vincitore al BAC Winter Edition