biancoscuro
Luigi Ghirri Un viaggio nei sentimenti di Vincenzo
Chetta
A
perta dallo scorso 9 aprile, la mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi” è allestita a Palazzo Bisaccioni, sede rinascimentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Obiettivo del progetto espositivo, ideato da Roberta Angalone, è ricordare l’artista analizzandone la ricerca fotografica dal punto di
vista delle motivazioni e dei sentimenti, attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni. Questa rassegna, curata da Massimo Minini, nasce infatti in occasione del trentennale dalla scomparsa del maestro della fotografia contemporanea e vuole celebrarlo ponendo l’attenzione sulla sua intima necessità di fotografare e raccontare le emozio-
ni, grazie ad un percorso che svela al visitatore il modo in cui Ghirri entrava in rapporto con le cose. Nato a Scandiano nel 1943, cresce nell’atmosfera di quei tempi della provincia emiliana: il dopoguerra, la ripresa economica ed il fermento culturale degli anni ‘60 forgiano la sua personalità, sensibile ai mutamenti, estremamente curiosa e motivata dal de-
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